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Il training mentale

Nella vita come nello sport spesso la tensione e l’emozione hanno il sopravvento, compromettendo spesso le capacità personali, proprio nei momenti in cui siamo chiamati a dimostrare le nostre abilità. Tutto parte dalla mente e dalla nostra abilità di concentrazione, un abilità che non sempre è propria di ciascuno di noi, ma ci sono dei modi assolutamente efficaci per poter rafforzare le abilità mentali, essenziali per migliorare la performance, a maggior ragione quando si tratta di sport.

IN questo caso si parla proprio di “training mentale”, non è altro che allenamento mentale, il cui scopo è proprio quello di sviluppare alcune centrali abilità utili per l’ottimale utilizzo delle proprie potenzialità. UN tecnica che lavora proprio sulla parte più nascosta di un atleta, spesso considerata secondaria ma che in realtà incide sul 50% dell’intera prestazione. La mente, è proprio di questo che si parla, intenzione, consapevolezza e creatività. Un allenamento che richiede una grande concentrazione e disciplina, che aiutano a focalizzare l’obiettivo trasformando i propri limiti in potenzialità soprattutto quando si tratta di una competizione. Si lavora sulla fiducia in se stessi e sull’autostima per poter far si che l’atleta riesca a fare tesoro delle sue debolezze tirando fuori il meglio di se.

Il training mentale è oggi molto diffuso e praticato sia a livello agonistico che amatoriale, perché consente un’adeguata motivazione, tale che i propri desideri possano diventare obbiettivi concreti e questo crea una risorsa fondamentale per la presa di coscienza delle proprie capacità, aumentando la fiducia in se stessi. Dando inizio ad un circolo positivo di sensazioni alimentando la propria motivazione a fare sempre meglio sfruttando al massimo tutte le risorse  a disposizione.

Si parla infatti di psicologia dello sport, “Exercise and Sport Psychology”, è una parte della psicologia che si occupa proprio dell’applicazione delle conoscenze sul comportamento umano in contesti di attività sportiva, dove la psicologia incontra lo sport. Oggi sempre più centrale nella preparazione degli sportivi a vari livelli, attraverso l’integrazione dell’allenamento fisico e della tecnica, affiancato dallo sviluppo dell’aspetto prettamente psicologico per il raggiungimento di elevate prestazioni, con l’obiettivo oltretutto di ridurre i fattori di stress che inevitabilmente possono incidere sull’atleta.

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Lo donne nello sport

Il rapporto tra le donne e lo sport non è sempre stato visto di buon occhio dal mondo, infatti ci è voluto tanto per permettere alle donne di raggiungere mete importanti in questo campo. Molti non lo sanno o lo ignorano ma per il sesso femminile non è stata una strada semplice da percorrere, un percorso tortuoso che ha avuto inizio solo nel 900’e che ha portato una graduale avanzata verso l’emancipazione e la parità tra i sessi. Nonostante ancora oggi si avvertano delle differenze che si cerca in tutti i modi di superare, vedendole impegnate sempre di più e in maniera prorompente anche in discipline considerate prettamente maschili, come il calcio per esempio.

L’origine di queste costruzione sociale della donna, parte dalla considerazione della ruolo che essa riveste come madre e moglie. Una vita incentrata o, comunque, fortemente improntata, sull’accudimento dei figli e l'abbellimento del corpo. Una concezione assai datata che nasce dalle fondamenta del romanticismo, che ci si trascina dietro ancora oggi, nonostante gli innumerevoli progressi fatti. Come ad esempio la scelta tra essere madre o sportiva, che continua ad essere purtroppo uno dei punti deboli, nonostante oggi abbiamo grandi esempi di mamme stupende e allo stesso tempo atlete incredibili che riescono a conciliare due mondi apparentemente così distanti. Spunti importanti per il difficile cammino di vere e proprie combattenti, che contribuiscono a rendere anche lo sport femminile una realtà sia pure fra mille difficoltà.

Nonostante la discriminazione le donne continuano ad ampliare la propria presenza in campi davvero difficili come lo sport. questo fa di loro grandi guerriere.

La strada però sembra essere ancora lunga, perché nonostante gli enormi passi avanti fatti, purtroppo ancora le donne sono poco rappresentate nelle organizzazioni e istituzioni sportive. In particolare risultano sottorappresentate nelle posizioni amministrative direttive; gli allenatori, continuano ad essere più frequentemente uomini, e i vertici occupati prevalentemente da uomini., come nei Comitati Olimpici Nazionali e la Federazione Internazionale dello Sport, che sottopone i nuovi sport olimpici. Fortunatamente i dati dimostrano l’esponenziale aumento della pratica sportiva femminile che è andata crescendo in maniera significativa negli anni e questo fa ben sperare nella continua marcia verso la parità e l’emancipazione delle giovani donne.

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Pregiudizi e steriotipi nella società di oggi

Steriotipi e pregiudizi non sono una novità odierna ma sono delle condizioni che hanno sempre inciso sulla capacità delle persone di essere e mostrarsi per quello che sono veramente. Due concetti che hanno delle differenze in comune ma che non si discostano poi tanto per obbiettivo e conseguenze. Quando parliamo di steriotipi si fa riferimento ad un modello ideale che un individuo dovrebbe impersonificare, come la concezione dell’uomo, forte, combattente e impenetrabile, pensate a quanto questo può incidere sulla persona emotiva che può anche essere forte ma sensibile allo stesso tempo.

I pregiudizi li conosciamo più che bene, quella sensazione di sapere ancor prima di scoprire, che sia nei confronti di una persona o semplicemente un esperienza. Magari anche solo per sentito dire senza pensare o mettere in discussione che siamo diversi e che le cose o le persone non sono tutte uguali per questo è sbagliato generalizzare. I pregiudizi possono compromettere la nostra capacità di essere lucidi in certo situazioni generando spesso conseguenze anche sull’altro oltre che su noi stessi, anche se spesso pregiudizi come gli steriotipi sono per la persona una sorta di ampolla in cui rifugiarsi e stare al sicuro per evitare delusioni o solo uniformarsi alla comune ideologia così da non risultare diversi.

Uno spunto questo che dovrebbe fare riflettere, la riflessione va fatta soprattutto nelle relazioni con gli altri, e su quanto un giudizio possa influenzare la vita di un'altra persona.

Ancora oggi nella nostra società siamo sopraffatti dal steriotipi e pregiudizi,  una sorta di trappola in cui molti rimangono incastrati con conseguenze anche abbastanza pesanti, una condizione che limita la gente, anche inconsapevolmente ad essere se stessi per paura dell’etichettamento o dell’allontanamento dal gruppo. Una condizione che ci fa vedere la realtà per quella che non è, impedendoci di guardare l’oltre, come in un immagine quando la si guarda per qualche secondo senza prestare attenzione ai particolari, che poi sono quelli che fanno davvero la differenza.

LA domanda è, è possibile scrollarsi questa modalità negativa di vedere il mondo e farsi sopraffare dal giudizio? Assolutamente si, da una parte è la vita stessa che spesso ci pone di fronte a una situazione di analisi di quello che accade. Vi è mai capitato di conoscere una persona di cui avete sentito parlare malissimo, e poi invece scoprite che non è per nulla come viene descritta? Sicuramente si, questo è un punto da cui partire, è abbastanza comune farsi un’idea dell’altro ma la cosa importante è avere l’intelligenza di non farsi sopraffare da un idea. Scoprire, mettersi in gioco e dare sempre il beneficio del dubbio. Siamo persone con pregi e difetti, spesso il sentito dire o le sensazioni ci confondono ma è giusto porre sempre un bel punto di domanda. Se tutti ci fermassimo un attimo e facessimo in modo di tenere fuori i pregiudizi probabilmente il mondo, la società di oggi sarebbe di certo migliore.

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Il valore educativo dello sport

Lo sport non è solo un passatempo o un semplice hobby, si tratta di una componente fondamentale nella vita di ciascuna persona, bambino, adolescente, uomo o donna che sia. Un valore aggiunto che contribuisce alla crescita fisica e psicologica, oltre che relazionale di ognuno di noi, ponendo le basi per uno sviluppo sano. Lo sport possiede infiniti benefici è può essere uno strumento infinitamente prezioso per ragazzi problematici o bambini che si trovano a dover crescere in ambienti socio-economici particolarmente difficoltosi. I valori e i principi che stanno alla base di qualsiasi attività sportiva diventano un bene da custodire per il loro valore educativo, che fa di una semplice attività lo spunto per diventare adulti migliori.

Non si tratta solo di regole, ma di rispetto verso gli altri e di un contesto relazionale in cui ritrovarsi e stringere amicizie uniche, legami forti che nascono dalla capacità di vivere in un gruppo. Sentirsi parte di un vero contesto sociale condividendo un obiettivo comune per raggiungere qualsiasi obbiettivo, in cui tutti sono essenziali l’uno per l’altro.

Lo sport va oltre il colore della pelle, oltre qualsiasi razza, lingua o diversità, aiuta ad accettare l’altro e ad averne rispetto. Una vera e propria guida educativa che accompagna per mano i piccini di oggi per farli diventare gli adulti di domani, anche attraverso i fallimenti e le delusioni, i bambini crescono nella consapevolezza che si può cadere ma ci si deve rialzare, aumentando la sicurezza in se stessi e la determinazione necessaria per affrontare qualsiasi difficoltà non solo nello sport. Aumentando la stima verso se stessi e la fiducia negli altri.

Per questo lo sport può davvero essere un contributo insostituibile all’educazione soprattutto delle nuove generazioni. Tantissime sono le possibilità dal calcio alla danza, il tennis, basket, atletica, giochi di squadra o no lo sport unisce e fa crescere all’insegna di una sana competizione in cui tutte le parti coinvolte, compresi i genitori rivestono un ruolo importantissimo. Judo, karate, pallavolo, e tantissime altre le alternative valide tra cui scegliere, nell’accompagnare i vostri piccoli nel mondo che li aspetta.