#vorrei iniziare qualcosa di nuovo
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Domanda del giorno: opinioni su young royals?
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È molto strano perché mi piace tanto inserire foto e ovviamente l'editing è tremendo, ma non riesco più a farne tante con disinvoltura e non so perché.
Comunque: oggi ho sentito la psicologa e lei è molto contenta di rivederci e anche io e mi ha detto di fare un diario e direi che su quello ci siamo, poi sicuramente dovremmo stabilire un'ordine di priorità sulle cose da affrontare perché c'è tanto di cui parlare
In queste settimane ho fatto tanti dolci e i miei rotolini alla cannella non hanno lievitato perché il lievito fresco ha fatto i capricci e ci ho sofferto un po'
È molto molto molto difficile studiare e avere una routine, ma vorrei dormire più presto e riuscire ad aggiustare qualcosa in questa routine. La prossima settimana verrà la mia famiglia e verranno tutti che è un grande stress e mi chiedo come facciano a non capirlo. Ho anche un progetto di laboratorio da fare in quei giorni e sarà un casino
Una mia amica storica ha trovato casa e sono così contenta per lei anche perché è in un quartiere a cui vogliamo bene e iniziare in nuovo capitolo della nostra vita insieme riempie il cuore. Ho visto la sua famiglia e abbiamo parlato e forse un po' mi sono sentita socialmente accettabile.
Ho imparato da lei a indossare i turbanti ed è benissimooo ora i miei capelli sono salvi dall'essere toccati dalle mie mani ossessive stressate
Sto leggendo e ho riorganizzato la libreria e il comodino perché con la mia famiglia arriveranno delle nuove cose di casa, soprattutto libri. Sto finendo gita al faro ed è proprio bellissimo e ne avrò nostalgia quando sarà finito, qui una citazione essenziale
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Questa è una bellissima lettera di Fiona Apple, che spiega ai suoi fan perché deve posticipare una data del concerto. Sono impressionato da come sia stata in grado di prendere la decisione di scegliere l'amore rispetto alla carriera. Il mondo ha davvero bisogno di più di questo. Godetevi la storia...
Sono le 18 di venerdì, e sto scrivendo a qualche migliaio di amici che non ho ancora incontrato. Sto scrivendo per chiedere loro di cambiare i nostri piani e incontrarci un po' più tardi.
Ecco il punto.
Ho un cane, Janet, e lei è malata da circa 2 anni, poiché un tumore è rimasto inattivo nel suo petto, crescendo molto lentamente. Ora ha quasi 14 anni. L'ho presa quando aveva 4 mesi. Avevo 21 anni allora — ufficialmente adulta — e lei era la mia bambina.
È un pitbull, ed è stata trovata a Echo Park, con una corda intorno al collo e morsi su tutte le orecchie e il viso.
Era il cane che i combattenti usavano per aumentare la fiducia dei contendenti.
Ha quasi 14 anni e non l'ho mai vista iniziare una lotta, mordere o anche solo ringhiare, quindi capisco perché l'abbiano scelta per quel ruolo terribile. È una pacifista.
Janet è stata la relazione più costante della mia vita adulta, e questo è un fatto. Abbiamo vissuto in numerose case, e ci siamo unite a qualche famiglia improvvisata, ma alla fine siamo sempre state solo noi due.
Dormiva nel letto con me, con la testa sul cuscino, e accettava il mio viso isterico e lacrimoso nel suo petto, con le sue zampe intorno a me, ogni volta che avevo il cuore spezzato, o ero abbattuta, o semplicemente persa, e col passare degli anni, mi ha permesso di prendere il ruolo del suo bambino, mentre mi addormentavo, con il suo mento appoggiato sopra la mia testa.
Era sotto il pianoforte quando scrivevo canzoni, abbaiava ogni volta che cercavo di registrare qualcosa, ed era in studio con me, tutto il tempo in cui abbiamo registrato l'ultimo album.
L'ultima volta che sono tornata dal tour, era vivace come sempre, ed è abituata a che io sia via per qualche settimana, ogni 6 o 7 anni.
Ha la malattia di Addison, il che rende più pericoloso per lei viaggiare poiché ha bisogno di iniezioni regolari di Cortisolo perché reagisce allo stress e all'eccitazione senza gli strumenti fisiologici che ci impediscono letteralmente di andare in panico fino alla morte.
Nonostante tutto questo, è gioiosa e giocosa senza sforzo e ha smesso di comportarsi come un cucciolo solo circa 3 anni fa. È la mia migliore amica, mia madre, mia figlia, la mia benefattrice, ed è lei che mi ha insegnato cos'è l'amore.
Non posso venire in Sud America. Non ora. Quando sono tornata dall'ultimo tratto del tour negli Stati Uniti, c'era una grande, grande differenza.
Non vuole nemmeno più fare passeggiate.
So che non è triste per l'invecchiamento o la morte. Gli animali hanno un istinto di sopravvivenza, ma un senso di mortalità e vanità, non ce l'hanno. Ecco perché sono molto più presenti delle persone.
Ma so che si sta avvicinando il momento in cui smetterà di essere un cane e inizierà invece a far parte di tutto. Sarà nel vento, nel suolo, nella neve, e in me, ovunque io vada.
Non posso semplicemente lasciarla adesso, per favore capite. Se me ne vado di nuovo, temo che morirà e io non avrò l'onore di cantarle per farla addormentare, di accompagnarla fuori.
A volte mi ci vogliono 20 minuti solo per decidere quali calzini indossare per andare a letto.
Ma questa decisione è stata immediata.
Queste sono le scelte che facciamo, che ci definiscono. Non sarò la donna che mette la carriera davanti all'amore e all'amicizia.
Sono la donna che resta a casa, a cucinare tilapia per la mia cara, vecchia amica. E la aiuta a sentirsi a suo agio, confortata, sicura e importante.
Molti di noi oggi temono la morte di una persona amata. È la brutta verità della vita che ci fa sentire terrorizzati e soli. Vorrei che potessimo anche apprezzare il tempo che giace proprio accanto alla fine del tempo. So che sentirò la conoscenza più travolgente di lei, della sua vita, e del mio amore per lei, negli ultimi momenti.
Devo fare del mio meglio per essere lì per questo.
Perché sarà l'esperienza più bella, più intensa e più arricchente della mia vita che abbia mai conosciuto.
Quando morirà.
Quindi resto a casa, e ascolto il suo russare e ansimare, e mi godo il respiro più paludoso e terribile che sia mai emanato da un angelo. E chiedo la vostra benedizione.
Ci vediamo presto.
Con affetto,
Fiona❤
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E sai che c’è? C’è che sono fortunato. C’è che sto crescendo anche se non vorrei e mentre lo sto facendo ho una fortuna grande immensa. Una persona fantastica al mio fianco. È iniziato tutto con un messaggio qui su Tumblr e quest’anno sono ormai tre anni tra poco. E se penso a quante cose sono cambiate in questi tre anni quasi mi manca il respiro. Ho smesso addirittura di postare qui, in quello che era il mio luogo più sicuro dove poter essere me stesso senza giudizi, senza nessuno attorno che mi conoscesse ma anzi potendo conoscere un sacco di persone dietro a blog incredibili, alcuni strani, altri toccanti, altri profondi. Ho smesso di trovare in Tumblr un posto sicuro perché quel posto sicuro sei diventato tu M.
Hai preso ogni aspetto della mia vita e nel tempo grazie alla tua pazienza, alla tua presenza, al tuo calore, alla tua luce, alla tua perseveranza, al tuo essere semplicemente fantastica come sei lo hai rimodellato e ne stai tirando fuori un qualcosa di nuovo, di migliore. A partire dall’avermi convinto e coinvolto nell’affrontare un percorso psicologico CHE CONSIGLIO A CHIUNQUE. Sono partito in maniera scettica ma soprattutto impaurita, convinto di averlo completato per poi vedere invece che dopo 3 anni ho solo raschiato la superficie ed ora sto andando a fondo di ogni questione e mi sta facendo rendere conto di quanto anche le certezze più grandi si possano avere nella vita possano crollare portando con sé tonnellate di dolore.
Ecco sai, se tu non fossi mai apparsa nella mia vita chissà come sarebbe andata…sento di avere un debito enorme con te…forse è per quello che non esiterei a fare nulla pur di vederti sorridere…perché con te un sorriso finto è diventato reale, con te il dolore ho iniziato ad affrontarlo per poterlo poi superare ed iniziare a stare bene ma per davvero…non per finta o per convenienza sociale…
Io non ci credo a queste cose ma sicuramente tu sei l’angelo custode che viene mandato dal cielo per salvare la vita di qualcuno, nel mio caso la mia…ed ogni volta che riesco nel mio piccolo a farti sorridere con quel raggio di sole che ti spunta sul volto, a farti ridere e sentire quell’energia uscirti da tutto il corpo, asciugarti le lacrime e scacciarti via le nuvole, beh mi fa sentire incredibilmente bene, mi fa volare. TU MI FAI VOLARE.
Sei la mia vita. Sei la ragazza che ho sempre sognato nelle mie fantasie più nascoste. Sei un angelo custode che mi ha salvato. Sei la ragazza che sposerò. Che mi ha fatto ricredere nel mio futuro e nel mio scopo nella vita. Mi hai ridato vita, energia, sogni, obiettivi. Hai colorato la mia vita che ormai era diventata grigia. Ti amo, sarebbero bastate queste due parole per riassumere tutto questo ma sei talmente immensa che meriti questo e anche di più.❤️
@imalostgirlinthedarknessnight
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Il primo vero post scritto su questo blog penso fosse proprio dedicato al mese di settembre. Ora, è il 31 agosto, e io lo sento quel friccicore, quel vuoto allo stomaco che provocano gli inizi. Da persona che procastina, gli inizi che combaciano con date o eventi mi piacciono sempre molto. Voglio fare, magari inizio il. Ci provo dal. Non lo so, so solo che ora mi aspettano due viaggi, un evento con gente sconosciuta, un'operazione, un lavoro nuovo. Ho paura, perchè mi fa paura tutto ciò che è nuovo. Però, magari, è la volta buona per provare ad iniziare seno qualcosa di quello che vorrei.
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Cosa ti spinge a non perdere la speranza?
Ciao anonimo,
Ho trovato questa domanda, non so quanto tempo fa mi è stata posta, mi spiace di essermela persa ma purtroppo (devo ancora capire perchè) a volte le notifiche di Tumblr non mi arrivano affatto, quindi se leggerai scusami e grazie per la domanda.
Purtroppo la brevità nello scrivere non è una mia virtù, ma ci proverò te lo prometto!
Ci ho pensato e, la mia risposta credo ti sarà banale, ma io la speranza l'ho persa molte volte, davvero tante, forse però mai completamente. È bene dire che ogni situazione è a sè e dare un consiglio su qualcosa di così vasto e soggettivo potrebbe apparire forse troppo generico, ma posso provare a spiegare cosa intendo sperando che ciò possa in qualche modo aiutarti se stai attraversando un momento poco piacevole.
Credo che quando si sente di aver perso la speranza a volte la cosa più semplice e giusta è viversi quell'emozione, essere comprensivi con se stessi, dirsi che va bene così, va bene perdere la speranza, sentire di aver fallito, sentire di non poter fare nulla, è un sentimento comune e non bisognerebbe temerlo oppure ostinarci contro qualcosa che preferiremo sia diversa da come vogliamo.
Personalmente forse vorremmo solo che qualcuno ci dicesse: Va bene, perdi la speranza. È ok.
Sembra facile ma a volte si teme che vivere quell'emozione possa trascinarci in un abisso, che non potremmo più uscirne, che entreremo in un vortice di emozioni negative... e se invece non fosse così, ma semplicemente tutto fosse transitorio? Se ci guardiamo indietro ci accorgiamo che è davvero così: tutto è transitorio. Per questo credo sia importante accettare e lasciare che tutto scorra considerando quell'emozione al pari di tutte le altre, nè buona nè cattiva, ovvero qualcosa di semplicemente passeggero, può attraversarti, puoi percepirla fin dentro le ossa, e quando l'hai conosciuta, hai capito se può insegnarti qualcosa, l'hai osservata, adesso puoi lasciarla andare.
(Non voglio banalizzare un processo che può essere anche molto complicato, ma vorrei semplicemente mostrare che un modo sono certa che possiamo trovarlo e ognuno può trovare il suo con serenità.)
Quell'emozione era lì per un motivo che può essere più o meno reale (a volte pensiamo che una situazione sia senza speranza ma non lo è), insicurezza, paura, difficoltà, e può avvicinarti un po' di più alla consapevolezza di te stesso, ma puoi essere certo che non sarà questa sensazione a definirti. È passeggera, il tuo io resta e sarà il punto di partenza per perseguire, per cambiare prospettiva o in altri casi anche per iniziare qualcosa di nuovo e perchè no migliore.
Ogni situazione è differente e alcune cose è importante lasciarle andare, soprattutto se nuociono più che essere motivo di serenità, altre volte invece è importante ritrovare la speranza e ricordarsi che molto di frequente gli ostacoli fanno parte del percorso, sono momentanei e se proprio ci sono allora perchè non renderli motivo di insegnamento e crescita.
In sostanza il cambio di prospettiva penso sia sempre importante, perdere la speranza può diventare un'opportunità per darti ancora più forza, per continuare o anche per cambiare rotta, in ogni caso può aiutarti, e di questo sono sicura, a conoscere meglio te stesso, i tuoi desideri, le tue paure, i tuoi sogni, i tuoi pensieri, limitanti e non. E fidati non c'è nulla di male in questo, nel conoscere un po' di più se stessi, perchè anche se non so chi tu sia posso dire con certezza che c'è del meraviglioso in te come in ogni persona intorno a noi, merita solo la giusta attenzione.
Può essere utile, confidarsi con qualcuno che possa aiutarci a cambiare prospettiva o semplicemente ad ascoltarci ed a comprenderci, quindi non temere di parlarne perchè il confronto aiuta moltissimo. Non devi per forza fare tutto da solo e a volte alcune persone potrebbero stupirci, dobbiamo solo dargli la possibilità di farlo.
Quindi nel caso tu stessi passando un "periodo senza speranza" voglio augurarti con tutto il cuore di lasciare che ti attraversi e di risollevarti più consapevole di prima di ciò che sei e desideri, ma soprattutto di ricordare che sei umano, ti prego sii comprensivo con te stesso, infondo siamo al mondo per provare anche queste emozioni, ma la nostra forza è che abbiamo sempre una scelta, possiamo decidere come guardarle e come viverle.
♥️
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Mister X,
Non so bene come iniziare e non so bene come dirlo, ho pensato di scriverlo, magari diventa più facile.
Solo per dire alcune cose, cose che già ti ho detto, che già ti ho scritto e che, forse, hai già capito.
Mi piaci.
Mi piaci e per me non è così facile dirlo.
Non credo nemmeno di esser mai riuscita a farti un complimento, ricordo che una volta ti ho detto una cosa come “hai degli occhi.. strani”. (Insomma bene, ma non benissimo.)
Ma quello che penso è che hai degli occhi belli, furbi, enigmatici, ma che quando siamo insieme mi fanno sentire al sicuro. È il tuo essere te, emani una tranquillità che mi fa sentire al sicuro. Mi fido di te e questo te l’ho detto spesso.
Mi piace stare con te, mi sento bene, è come se colorassi la mia vita, hai il potere di “accendermi”. Con te esistite una parte di me che non sapevo nemmeno di avere, mi fai sentire viva. Mi fai provare cose che non ho mai provato e che nemmeno pensavo di poter provare. E mi fai ridere, tanto.
A volte devo sforzarmi a non pensarti, a volte cedo e ti scrivo. A volte ho l’impressione di esser di troppo.
Ed è proprio questo potere che tu hai su di me che mi spaventa.
Mi basta un tuo messaggio per correre da te.
Ho provato ad andare oltre, l’estate scorsa, uscendo con una persona, che mi adorava, sulla carta era perfetto, ma il problema era che la mia testa era da un’altra parte.
E faccio anche fatica a riconoscermi perché io non mi sono mai sentita così, non ho mai avuto bisogno di nessuno, non mi è mai importato davvero di qualcuno in questo senso, non ho mai sentito la necessità di volere stare con qualcuno.
Ma con te è diverso…. ho voglia di vederti e di sentirti, ti penso quando non ci sei, e quando siamo insieme non ho mai voglia di tornare a casa. Vorrei avere sempre più tempo. E a volte mi manchi anche.
Quando poi mi hai scritto, è ricominciata la giostra, sono corsa da te.
Ho pensato: gliel’ho detto qualche mese fa, magari questa volta è diverso. E per un po’ me l’hai fatto credere.
E invece no, è come sempre: sei scostante, ci sei, non ci sei, sparisci, torni. Non sei presente. E io mi accorgo che quando provo a parlartene ti irrigidisci. Non so se è per menefreghismo, fragilità, svogliatezza. Non lo so e non mi è dato saperlo.
Ma quando stiamo insieme sto bene, e quindi la giostra mi piace.
E credo anche tu abbia la certezza che qualsiasi cosa succeda io tornerò da te, e forse è vero, e se hai questa convinzione è tutto merito mio. Ma io torno da te fino a quando credo ne valga la pena.
Forse questo ti sto chiedendo, di darmi un motivo per restare.
E la cosa che più “mi diverte” è che queste cose non le ho capite proprio subito, mi ci è voluto un anno. (Non sono famosa per avere un ottimo tempismo). Sai all’inizio ero convinta che il sesso era la chiave di tutto, credo che per tutto questo tempo ho giustificato il fatto che tu mi piacessi perché mi piace venire a letto con te, un nuovo gioco che ho scoperto e che mi piace molto.
Mi sono nascosta dietro a questo per non ammettere a me stessa che c’è qualcosa oltre il sesso, che provo qualcosa per te.
Credo di averlo realizzato quella sera in cui non è stata la miglior prestazione della vita, ero lì abbracciata a te e non mi importava. Ad un certo punto una voce dentro di me diceva “, alzati, scappa, domani starai una merda” ma lì accoccolata ci stavo bene e sono rimasta.
E non hai idea di quanto mi costi scriverlo, mi sento come: “lo scrivo e diventa vero”.
E mi sento addirittura stupida a raccontarti queste cose, a mostrarti questa parte di me vulnerabile, ad abbassare il muro e farti entrare. È molto più facile spogliarsi dei vestiti che aprirsi in questo modo.
Perché mi fa paura e perché so che hai tutto il potere per ferirmi.
E mi fa addirittura incazzare perché non so quando e come tutto questo sia successo, non so come io abbia fatto a perdere il controllo e perché è successo e basta, non l’ho scelto.
Puoi aggiudicarti una medaglia, sei effettivamente la persona di tutte le mie prime volte, alcune decise e altre meno.
Però la vita è una sola e a volte più breve rispetto a quanto ci si aspetti e io voglio viverla a pieno.
Quindi eccomi qui, nonostante la paura e l’imbarazzo, un atto di coraggio un po’ impacciato: questo è il mio regalo per il tuo compleanno, un pezzo di cuore.
Abbine cura.
E come sempre, comunque vada, ti auguro il meglio e che tu sia felice, che tutti i tuoi desideri si possano avverare.
Voler bene a qualcuno forse significa anche questo, nonostante tutto.
Tantissimi auguri di buon compleanno.
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Aggiornamenti prima dell'autunno
Solito ricapitolone prima dell'autunno. Questa notte ha piovuto, il sentiero che attraversa il bosco per andare al lago inizia ad avere foglie per terra e di tanto in tanto una nuvola copre la cima del Calisberg. Prima ho guardato i prezzi delle scarpe da strada e ho pensato che dovrei dare una pulita alle chiodate. Ho voglia di fare un po' di campestri.
Per quanto riguarda la corsa è stato un anno davvero fantastico. Ho iniziato a fare delle campestri l'inverno scorso e sento che mi hanno dato una grande base che mi sono portato dietro per tutta la primavera. Sciacche è andata benino ma avrei potuto gestirla meglio, RunFrogRun è stato un disastro ma mi sono divertito un sacco e spero che l'anno prossimo riusciremo a organizzare qualcosa di ancora più figo coi ragazzi. Sono riuscito a tenere volumi alti tutta la primavera infilando lunghi molto belli e in compagnia, Trento-Bolzano è stato sicuramente l'allenamento più duro della mia vita ma sono grato a Roby per averlo condiviso. Con l'annullamento del Passatore io Roby e Michi, che dovevamo correrlo tutti e tre, abbiamo ripiegato sull'FKT del San Vili che è stato super figo. Dopo uno scarico a giugno ho iniziato con la montagna: tanti lunghi lenti, più dislivello, l'FKT dell'Alta Via del Granito col Michi, altra bella esperienza. Ho scaricato ancora a metà luglio per una settimana e poi ho fatto tre settimane di carico per Leadville. Sento di essermi allenato davvero bene in quel blocco e mi sentivo molto concentrato: Leadville è andata super bene e meglio di qualunque aspettativa, ed è stato figo condividere qualche chilometro con il mio pacer Lapo.
Quest'estate ho cambiato casa e ora siamo in un paesino di montagna sopra a Trento io e Camilla, con i sentieri più belli del Trentino, qua a cento metri, su cui venerdì ho vinto il vertical della sagra di Montevaccino. Il terzo aveva sessant'anni. È stato super divertente conoscere le persone del mio nuovo paese attraverso una gara di corsa e tutti erano presi molto bene, forse è la gara col mood più figo che ho fatto in Italia, il che la dice lunga su quanto siamo sfigati. Il ragazzo che è arrivato secondo è di Saluzzo e si è trasferito a Trento da poco, magari verrà a correre con noi qualche volta. Ho anche rivisto uno dei signori con cui abbiamo fatto manutenzione sentieri in Lagorai, era molto contento soprattutto quando gli ho dato un po' del salame che avevo vinto e che io non mangiavo.
Cose che voglio fare questo autunno: un podcast di RunTrento in cui parliamo tra di noi di quello di cui abbiamo voglia, deve essere una cosa tra amici, un salottino trentino, come il Buckled delle origini. Vorrei che l'Indian Summer fosse un evento figo e sentito da tutti e penso sarà così perché è un bel momento per il Trento Running Club. Con la Eli abbiamo lavorato bene negli Stati Uniti e sono sicuro che il documentario verrà una bomba: ci sono un sacco di cose in ballo con RunTrento e vorrei che uscissero tutte nei tempi, ma ce la faremo. Vorrei anche sbloccarmi e iniziare un corso di tedesco e prendere la certificazione di inglese, e magari la cazzo di patente. Lo dico poi chi sa se lo farò.
Sono super contento di UTMB e di come è andata per gli americani, non tanto il risultato ma per loro come persone. Sarebbe stato triste per Jim buttare un altro anno e probabilmente avrebbe fatto difficoltà a digerirla. Sono contento anche per Zach, e spero che riuscirà a vincere altre gare negli Stati Uniti il prossimo anno. Questa foto di lui mi piace un sacco e la metto qua, fanculo le foto patinate. Ciao a tutti, ora vado a correre col Raffa e poi ci beviamo una India Pale Ale nel mio porch.
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Un nuovo lunedì, cominciare da capo. In piedi. Fai il caffè, fuma quella sigaretta profondamente, come per darti la spinta per iniziare la giornata. Paradossale. Mi sento pesante, come quando fumo troppo la sera prima e la mattina mi sveglio con la gola che chiede un po’ di pietà. Mi sento persa dentro me stessa, senza sapere verso dove sto camminando o di cosa ho bisogno. Vorrei tutto quello che mi fa sentire viva, che mi fa vibrare l’anima, che mi fa sentire libera. Vorrei sentirmi libera. Se mi guardo indietro, non penso di esserlo sempre stata. Delle volte ci riempiamo la vita di cose, idee, per costruire una presunta quotidianità, impalcature di bisogni fittizi, di amicizie e emozioni artificiali, ma sono tutte cose che non mi appartengono. Vorrei davvero poter parlare di tutto, senza freni e filtri, di ogni cosa che si desidera. Vorrei conoscere nuove storie, nuovi mondi, sorridere ed emozionarmi, divertirmi e accogliere il dolore altrui. Voglio l’autenticità delle persone, invece di questo rumoroso niente che mi circonda. Sono stufa di star lì davanti ad un aperitivo, a parlare di cose di cui non mi frega niente, ad ascoltare le storie di qualcuno, che poi nel narrarle le modifica, per poter continuare ad alimentare l’apparenza, per poter aderire a ciò che socialmente è accettato. Giustificarsi per le proprie azioni. Se solo ci guardassimo tutti dentro, un po’ più spesso, scopriremmo che siamo tutti marci e con delle ferite evidenti che cerchiamo solo di mettere sotto il tappetto come la polvere e fingere che non esistano, o ancora tentiamo di conviverci al meglio come quando si vive con dei coinquilini con cui ogni tanto si discute e si fanno i conti. Sono stufa di tutta questa finzione, di tutto questo volersi mostrare in un certo modo solo per potersi conformare alla società. Piuttosto raccontami dei giorni in cui ti senti poco tollerante verso l’umanità o di quella volta che hai provato un’emozione fortissima per qualcosa di bello o di doloroso, oppure di quanto è alienante vivere nel tempo storico in cui viviamo, raccontami di quando ascolti quella canzone che ti piace tanto e ti carica moltissimo e ti fa stare bene, male, ti fa emozionare. Ti crederei di più, sentirei di avere difronte una persona reale non una costruzione di scuse, giustificazioni e sovrastrutture fittizie. Voglio solo un po’ di sincerità e autenticità. Chiedo troppo? Non mi importa essere letta qui, voglio solo scrivere, che poi è quello che fa stare bene me.
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Il giorno in cui non ho fatto niente e si è rotto tutto
11 aprile 2024.
Ore 7:30
Non ho chiuso occhio. Deboroh ha miagolato non so verso quale ora, dopodiché solita notte di merda all'insegna dei cartoni animati non desiderati. Mi allenerò senza voglia, poi spesa, poi video. Ho già fame. Devo piantarla di non mangiare nulla appena sveglia. Vabbè, ormai è andata. Ho già fatto diversi lavori, oggi devo anche risolvere la questione telefono (che ovviamente va restituito, troppo una chiavica) e vedere se posso pagare a rate qualcosa che non voglio ma è l'unica roba che c'è disponibile. Un mese per rimpiazzare telefono e bicicletta e non ci sono riuscita. Allucinante.
Ieri il video spazzatura di sottomarche è fallito, quindi basta, non ripeterò più l'esperimento. Vado, chi si ferma è perduto.
Ore 12:30
Sono del tutto sorda. Seriamente. Devo iniziare a riposarmi da palestra e riposarmi in generale. Oggi non avrei dovuto fare una ceppa. Continuo a non capire questa voglia inutile di allenarmi che tanto non porta da nessuna parte. Questa è un'altra cosa che vorrei cambiare. Non ho preso manco la pillola. Infine, tanto per gradire, si è rotta la ps4. Volevo la ps5, ma io devo sempre cambiare un telefono. Non so bene da dove far uscire i soldi, quello che faccio è il massimo che posso fare e mi sembra che già sia parecchio (guadagno più adesso di quando andavo a lavorare nella vita vera). Il fatto è che da sola non è fattibile e aiuti non ce ne sono. Comincio ad avere fame. Oggi ho segnato gli orari, la cosa funziona, mi do il tempo di fare le cose e sentire appetito. A colazione ho mangiato le gallette con un paio di burri di frutta secca, molto buono. Sono riuscita a non mangiare la marmellata all'alba e sinceramente sono contenta. Avevo fame, ma niente di proibitivo.
Ho aggiornato il blog. Nient'altro.
Ore 21
Giornata vuota. La mia vita è sempre stata solo un susseguirsi di liste di cose da fare. Ho avuto sempre la fissa di dover fare cose, di imporle persino, e che fare due volte di seguito la stessa non era cosa buona perché sennò sai che palle. Quando cerco di uscire da questa routine di hobby/impegni, rimane il vuoto. Con Alfredo non si riesce a fare niente. Da quando non lavora più (ormai 5 anni) ho smesso di giocare. All'inizio pensavo fosse una coincidenza, ma no. La realtà è che lui vive su quella playstation, che io ho sempre i minuti contati e che la libertà di stare 6 ore su un videogioco, ogni giorno, io non ce l'ho. Io, a quanto pare, ho libertà di lavorare 12, ma se faccio qualcosa di mio e basta, senza scopo, non si può fare. Perché rubo il tempo a qualcosa che neppure facciamo più. Sicuramente me lo autoimpongo, questo limite (non ricordo mi abbia mai detto robe del genere), ma di fatto quello che accade è questo: ho smesso di giocare. La playstation non è più mia. E infatti ho comprato una Nintendo, che non uso, perché non mi piace.
Sono riuscita a inserire i cartoni animati perchè sono unità brevi (e anche perché i film li avevo debellati da tempo senza neppure rimpiazzarli: piuttosto guardavo il vuoto che quella spazzatura americana). E quindi diventando un'abitudine, ormai si guardano e basta. Riesco a leggere, perché pure lì si tratta di intervalli brevi. Ma se domani volessi prendermi Dragon Dogma e giocare 24 ore (non dormire, persino, per giocare, come facevo prima)... non è più possibile. Ci fosse almeno una ragione. Tipo Questo tempo serve a questo. No, quel tempo serve a rodermi dentro, a guardare un telefono che detesto, a leggere e guardare puttanate (cosa che non posso fare nemmeno quasi mai, perché come metto un video lui ci parla sopra. Se poi tolgo il video, di nuovo silenzio per ore. Sembra quasi lo faccia apposta). Ne ho pieno il cazzo di questa vita qui. Ne ho pieno il cazzo un po' di tutto. Ma più che lamentarmi non posso fare perché non mi viene in mente nulla da fare in alternativa. ho esaurito del tutto le idee.
Stamattina alle sei avevo deciso di vedere un film. Sono le nove, prima delle nove e mezza non inizieremo a guardarlo e quello che so è che non riuscirò a guardarlo. Perché ho sonno, stanotte non ho chiuso occhio.
So che la playstation è rotta. Che il telefono è rotto. Che devo spendere altri mille euro (e questi mesi abbiamo già cambiato pc e frigorifero e aggiustato mille minchiate) di botto e la cosa mi deprime tantissimo.
Che giornata di merda.
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24 Dicembre h. 11.51am
Ricordo il pranzo di Natale 2026, io da Wok a Stazione centrale a Milano da sola.
Ero davvero triste, anche se la sera prima avevo fatto la Viglia di Natale con gli zii di Milano.
E leggendo questo si potrebbe pensare che ho una famiglia, ma no.
Noi non ci facciamo alcun genere di auguri oramai.
Anzi siamo nel mezzo di una diatriba ereditaria perciò.
Comunque, non era questo il punto.
Oggi avrei dovuto lavorare fino alle 19, forse mai stata più felice di lavorare dico la verità, ma eccomi in un congedo retribuito fino al 26 Dicembre e quindi ao.
Sto mangiando un pezzo di panettone acquistato con i buoni pasto, il lavabo della cucina è pieno di roba da lavare e non so chi fra Flobert e Zuleika ha deciso di sbrattare stamattina mentre ero in dormiveglia.
Stasera sarà la Viglia di Natale ed è già da qualche settimana che nella mia testa ci sono solo io con i tortellini in brodo.
Dovrei guardare qualcosa di caratteristico tipo Harry Potter? O Mamma ho perso l'aereo?
Da quando ho finito Gossip Girl poi non ho voglia di vedere niente, non c'è nulla di interessante.
Il mio atteggiamento è positivo, non possiamo però negare che anche questa cosa della casa attuale mi turba tantissimo.
Eh però tocca dirglielo, io ti posso dare il condominio 2 mesi, ma Febbraio scordatelo proprio, veniamoci incontro, dimmi che devo fare, ma non vedrai quei soldi da me.
Che difficile mamma mia!!!!
Chissà quanto sarà l'amount dell'agreement.
Se fossero 15k sarebbe l'ideale, mi levo OGNI COSA!
Finanziamento, sta cosa della casa, anticipo anche l'affitto, telefono e quanto altro, l'università. Una manna dal cielo sarebbe e vorrei davvero vederla così.
Tutte le multe.
Non so se ho capito male con 16k??????? Non ho capito molto di quella serata.
Voglio vedere tutto positivamente per favore.
È la mia sensazione di base capito?? Sento che andrà bene è proprio dentro di me.
Ma poi i segnali? Monetine trovate in giro, LA STESSA IDENTICA VALIGIA DI MAMMA DEL TRASLOCO A ROMA TERMINI!!
E l'ho anche sognata di recente.
Ed anche le carte in realtà hanno dato esito positivo.
Certo la verità è che nonostante l'indole sia positiva, costa fatica mantenersi positivi ed allontanare i problemi.
Come sempre ce la farò, penso che dopo VT nulla possa fermarmi.
Sono a Roma, sono felice a Roma.
E sta per iniziare un nuovo percorso ne sono certa.
E sono certa essere positivo e molto migliore.
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Nuovo format: POST RANDOM
Finalmente ieri ho fatto la mia attesissima prima seduta dalla psychia, dopo aver ricevuto l'esenzione dai pagamenti tramite il servizio pubblico nazionale per quanto riguarda le visite, cosa che mi fa respirare un po' dal punto di vista economico, dal momento che mi fa risparmiare parecchio. E' stato un po' un caso, dal momento che avendo fatto domanda tramite impegnativa dal medico di base, so che i tempi di attesa erano lunghissimi e sono riuscito a trovare un buco per inserirmi per una visita a fine agosto; fino a quel momento andavo privatamente non senza pagare abbastanza. Devo dire che confidarmi mi fa bene, specialmente se fatto quasi gratuitamente, e la nuova psyco è una gran bella topa; oddio non vorrei iniziare avere una crush per la nuova dottoressa, sarebbe alquanto imbarazzante, anche perché è sposata; tuttavia molto stile "you", la serie tv, Beck la protagonista della serie aveva come amante proprio il suo psicoterapeuta, mentre il povero Joe Goldberg è stato tradito.... ops ho fatto uno spoiler per chi non avesse visto la serie, io ho visto solo la prima stagione; attenzione regazz, per i neofiti, le due figure si distinguono, la figura dello psicologo/a non può prescrivere famaci e non è laureato in medicina, mentre lo psichiatra è proprio un medico; fatto sta che vado da entrambe le figure. Volevo sdoganare il fatto che chi va da queste figure non è per forza matto fuori di testa; oddio, nel mio caso personale sì, sono fuori come un balcone, ma essere matti è una condizione sufficiente ma non necessaria per essere seguiti da uno esperto della salute mentale, no va be regaz, non sono matto nel senso pittoresco e cinematografico del termine, ma diciamo un po' così, fuori fase; ho avuto le mie cadute in passato; d'altronde questo profilo lo uso come serbatoio/specchio per le mie suggestioni, strafalcioni, e anche per sfogarmi un po'! sperando sempre che a quelle persone che mi seguono lasci qualcosa!! uffiii per diventare un influencer non basta scrivere stronzate e fare meme a caso, probabilmente dovrei partecipare a qualche programma trash tipo "il collegio" o "la caserma"!, tuttavia sto bene uguale; la mia storia è alquanto intricosa e ogni volta che la racconto mi sento meglio, regazz è veramente un casino psyco, d'altronde lo faccio proprio perchè mi devo impegnare a migliorare moltissimi aspetti di me. Ho iniziato l'ultimo anno all'uni dopo aver avuto un grossissimo incidente di percorso che mi ha fatto deragliare e "perdere" alcuni anni; tuttavia ho fatto le mie esperienze lavorative; sicuramente farei stra fatica ora come ora a tornare a fare quello che facevo, ma ora sono abbastanza sereno e carico per il futuro. Settembre/ottobre sono mesi iniziali in cui ci si stringe tra le spalle e si reinizia il percorso scolastico universitario; non lo so rega sembra che io stia facendo un discorso di addio e non debba vedere più nessuno per mesi, ma in realtà ehi no!! mi fa sentire meglio scrivere le mie cazzatine su tumblr, e tranquilli io ci sono sempre qui!! no comunque troppo preso dalla storia di Violet Evergarden, confesso che mi è scesa una lacrimuccia per quasi ogni episodio tra i 13 totali; essere una bambola di scrittura automatica, non lo so rega forse mi si addice!, anche se bisognerebbe essere delle teen 17enni innamorate per quel tipo di vocazione. Quando mi hanno concepito sono stato probabilmente fatto cadere in una pentola piena di Drama, stile obelix con la pozione magica. In attesa di nuovi vlog fighi e tante tante nuove suggestioni e racconti inediti.
Cyck kiss ; Cyck_tok ;)
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Non sono nuovo nuovo. Avevo un blog tempo fa, che poi cancellai perché lo smisi di utilizzare. Vedo comunque degli enormi cambiamenti dopo poco più di un anno.
Semplicemente ho toccato il punto più basso che io abbia mi toccato in vita mia e di conseguenza devo ripartire, forse ritrovare un'identità. Quale modo migliore di farlo se non iniziare con un foglio vuoto, senza contatti, senza persone che già hanno un'idea "solida", più o meno, di come io sia, per ripartire da zero e costruire con naturalezza una personalità che ormai ho perso?
Questa è l'idea e ciò su cui piano piano vorrei lavorare. Tumblr è il posto migliore perché è molto vario, spesso falsamente buono, ma soprattutto perché qui le persone mostrano qualcosa di sé mantenendo comunque quel velo di anonimato e depersonalizzazione che ritengo fondamentale.
Capisco, perché nei miei momenti "peggiori" anche io mi ritrovo qui. Tumblr è un po' il mio posto sicuro, dove mi sento libera di dire tutto quello che penso senza censure, come un diario. Perciò ti appoggio assolutamente. E ben tornato! Una curiosità, avevamo parlato anche prima?
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28 febbraio 2023
Ho appena finito di scrivere il curriculum. Che humbling experience. La gioia di esserti appena laureata scompare improvvisamente appena ti rendi conto che tutti questi anni si sommano in due righi. And that’s it. Ho inserito i miei unici titoli di istruzione (diploma e laurea) e la mia unica esperienza lavorativa (il part time con l’università). Non posso inserire più di un B1 in inglese solo perchè non mi decido a fare l’esame del C1 per mancanza di tempo e organizzazione. Ho due certificati di corsi di lingua che comprendono tedesco e cinese. E ho anche inserito la missione archeologica fatta in Grecia. Fine. Lo so che è normale che sia sostanzialmente vuoto e sto venendo a patti con questo fatto. Dopotutto non so neanche se mi serve davvero. Mio padre ha parlato con un cliente che conosce l’ingegnere dello studio dove lavora mia cugina, gli ha però detto che non è in buoni rapporti con lui da poter chiedere di inserirmi. Quindi il piano ora è aggiornare mia cugina di questa cosa e chiedere di parlarci lei, perchè a quanto pare questo ingegnere preferisce se siano loro a proporre persone nuove. Ok, a me sta più che bene. Solo che mio padre prima di andarsene mi ha detto una cosa criptica e non so se ci ha già parlato lui o meno con mia cugina. Stasera capirò la situazione.
I libri per studiare per l’esame di stato sono arrivati, penso che domani mattina inizierò a stilare un programma da cui posso partire. Volevo prima chiudere questa faccenda del lavoro prima di iniziare ma the odds are never in my favor. Appena capisco questa cosa però vorrei avvisare ile e iniziare a vedermi con lei per studiare, che sto ricominciando ad ansiarmi. Daniele mi ha detto che dal 2 al 7 parte per trovare la sorella a Roma e degli amici a Bologna e che forse l’8 ci vediamo. Io domani mando il tomo alla copisteria da far stampare e scrivo nella mail che lo ritiriamo mercoledì così lo andiamo a lasciare il giorno stesso al prof di restauro. Abbiamo avuto una chiamata un po’ awkward, perchè io ero concentrata sul da farsi e facevo molte pause silenziose e lui mi dava piccoli aggiornamenti vari a cui non riuscivo a far seguire una vera e propria conversazione. Vabbè, poi ci vediamo di persona e parliamo. Non vedo l’ora di vedermi con Cate e Bobba, ho cose da chiedere e da raccontare. Devo solo far passare questa settimana facendo qualcosa di produttivo.
Ieri ho corso sul treadmill e oggi ho i polpacci che mi fanno male. Però mi ha fatto bene, avevo bisogno di un po’ di sfogo fisico. Sto con la testa a pensare a questa estate e a tutte le ansie che mi sto facendo avere sul futuro in generale che rimanere senza fiato mentre correvo è stato piacevole. Ho solo bisogno di interagire con altre persone e mi sentirò di nuovo come una persona reale.
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caro diario,
ho deciso di iniziare a scrivere per liberare un po’ la testa dai pensieri, un punto di sfogo e di distacco dalla realtà... da settembre sono successe così tante cose: mi sono operata ai reni e ho ripreso i corsi all’università, ho fatto nuove amicizie grazie alle quali sto studiando con una marcia in più, sto andando comunque a rilento, ma meglio dell’anno scorso che non sono riuscita a dare un esame... a parte l’università anche nei rapporti interpersonali ci sono bei macelli, ci sono alcune tensioni all’interno dell’università per alcune cose successe, ma che spero si risolveranno appena si placheranno un po’ le acque... tra le varie cose c’è anche un ragazzo, un ritorno del passato, e lui il motivo per cui mi sto chiedendo se sto facendo la cosa giusta, sono le decisioni che prendo nei suoi confronti che mi fanno dubitare. tempo fa non si comportò bene nei miei confronti e questo non ha fatto bene ne a me, ne alla mia famiglia che ha iniziato a vederlo come una persona negativa e da cui dovevo tenermi alla larga, me lo ripetono ogni volta che hanno occasione... lo so che alla fine ciò che conta è il mio pensiero, ma anche il loro punto di vista per me ha un peso e ho paura che in fondo abbiano ragione, sono stata ferita così tante volte da lui che non so ora quanto sia realmente cambiato, ci ho creduto e sperato così tanto che ora anche il mio crederci di nuovo ma fa sorgere incertezze, è giusto? e se mi stessi sbagliando ancora? è per questo che non ho raccontato ancora a nessuno di questa storia, se non a mia sorella che, nonostante non sia d’accordo, cerca di darmi tutto l’appoggio ed il supporto di cui ho bisogno, il problema sorgerà nel momento in cui le cose tra me e lui dovessero continuare ad andare bene, perchè dovrò dirlo ai miei, e so già come reagiranno; la verità è che la mia paura non è tanto ammettere a loro che, nonostante tutto, ci stiamo riprovando perchè, come si dice, “al cuor non si comanda” anche se loro non saranno d’accordo, la mia paura è il dopo, e se dopo dovesse crollare tutto? e se le cose peggiorassero? io ci starei male, lo so... ma i miei, come al solito, direbbero che la devo smettere di farmi prendere in giro da lui, non voglio dover ammettere di continuare a sbagliare con lui, è più forte di me questa cosa, non voglio dover dire che avevano ragione, e che lui è il mio tallone d’achille... non so come fare! in questo periodo stiamo parlando tutti i giorni e lui si sta comportando benissimo nei miei confronti, o almeno così sembrerebbe, non vive qui, quindi posso affidarmi solo ed esclusivamente alle sue parole, purtroppo non saprò mai se mi nasconde qualcosa... ora però devo tornare a studiare che a breve ho un esame e vorrei passarlo con un voto alto, quindi meglio che mi metta sotto, valuterò cosa fare strada facendo, con l’evolversi delle varie vicende...
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Le sensazioni sono quasi le stesse della primavera di quattro anni fa, anche allora volevo andarmene, di diverso c’era che quando tornavo a casa la sera, o i pomeriggi nei giorni liberi, mi sedevo fuori a leggere Hemingway. Quella primavera lessi l’intera sua collezione dei romanzi contenuti nei meridiani: Fiesta, Addio alle armi, Morte nel pomeriggio, Verdi colline d’Africa, Avere e non avere, Per chi suona la campana, Il vecchio e il mare e Di là dal fiume e tra gli alberi. Ora che ci penso, la pace di quei mesi fu qualcosa di inarrivabile, un’epoca che non tornerà più prima della pensione. Ma quando arriverà la pensione sarò vecchio, e quando sarò vecchio sarò morto. Forse dovrei dire un’epoca che non tornerà più, e basta. Eppure se potevo concedermi il lusso di tornare a casa e avere la testa sgombra per leggere, significa che avevo ancora troppo tempo libero per pensare. A maggio arrivò poi Delitto e castigo, a giugno Fuoco fatuo e a luglio La caduta. Quell’anno, più di tanti altri, credo di aver letto i miei libri migliori. Di lì a poco mi ritrovai sul punto di dover decidere cosa fare della mia vita e presi le migliori decisioni in ambito professionale, e le peggiori in ambito sentimentale.
Quando entrai per la prima volta in quella stanza, mi accolse un omone grande e grosso in giacca e cravatta che mi chiese se io sapessi per quale ruolo mi ero candidato. Gli risposi di no, non lo sapevo, del resto perché mentire. Come Stefano Accorsi, ai colloqui mi sono sempre giocato la carta della sincerità. Allora calò la sua soglia dell’attenzione, perché cala sempre la soglia dell’attenzione quando si parla di qualcosa che ci appassiona e muove le nostre vite, e divenne lui l’oggetto del colloquio anziché io. Si mise con calma a spiegare e alla fine mi chiese se fosse tutto chiaro. Gli risposi di sì, mentendo. Non avevo capito un cazzo ma l’istinto mi lanciò, accettai la proposta, nonostante mi fossi sentito assunto fin dalla prima mezz’ora e questo non mi piacque. Dopo tre anni e mezzo è il posto di lavoro che mi son tenuto più stretto in vita mia.
Era l’estate dell’arrivo di Cristiano Ronaldo, ricordo ancora il profumo e l’entusiasmo che si respiravano a Torino. Fu anche l’estate senza mondiali. Cerco le analogie come se servisse a qualcosa. Il giorno prima di iniziare il corso per l’abilitazione, fu quello che sancì il nostro addio. Dovrei definirlo ritrovamento, ma i mesi a venire furono solo un tentativo maldestro di tenere attaccati tra loro pezzi di ceramica con la colla. Eppure ci provammo. Fu il mio ultimo tentativo, l’ultimo salto, non so se tu ne hai fatti altri. Credo di aver fatto la fine di Anny, de la nausea. Lo dicevo anche prima di quell’estate, e poi saltai lo stesso. Ma fu un salto sprovveduto, non avevo preso bene la rincorsa, studiato l’avversario, analizzato le insidie. D’altronde, se avessi riflettuto, non l’avrei compiuto. Vorrei quasi andarmene come hai fatto tu. No, non proprio come hai fatto tu, ché tu te ne sei andata via da infame. Però andarmene senza lasciare spiegazioni, perché non servirebbe, perché le ho già date e a volte si perde una vita a spiegarsi e in quel lasso di tempo quasi si rischia di cambiare idea, il pensiero diventa parola, e la parola non ha più importanza. È che mi annoia dover ricominciare di nuovo, da un’altra parte. A quest’ora dovrei essere già sistemato. Ne ho voglia?
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