#velatura
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mortalclace · 1 year ago
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Living Room Home Bar in Florence Inspiration for a large, open-concept living room remodel with a dark wood floor, a bar, beige walls, a traditional fireplace, a concrete fireplace, and a wall-mounted television
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beingsixteenyears · 1 year ago
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Contemporary Family Room - Home Bar Large contemporary open concept family room idea with a bar, beige walls, a plaster fireplace, a ribbon fireplace, and a wall-mounted tv
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thebeautycove · 1 year ago
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MEMO PARIS - INVERNESS - Fleurs Bohèmes Collection - Eau de Parfum - Novità 2023 -
I sincerely love this fragrance.  It's not just an olfactory transposition of the scottish Highlands, it's more like to grab the entire mood of this lands. The aromatic notes evoke the suggestive atmosphere of ancient reigns and castles, of myths and legends, an ode praising this wild unspoiled region.
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Assecondando il mio essere in perpetuo moto, coprendo distanze immaginarie, salutando luoghi dove miti e leggende sono legame indissolubile con passato, tradizioni e identità.
Inverness, capitale delle Highlands scozzesi, situata alla foce del fiume Ness, ispira la nuova fragranza di MEMO Paris.
Essenza meravigliosa che evoca queste terre sempreverdi, incontaminate, attraverso un intenso riverbero di note vegetali, legnose, terrose e lascia che la narrazione scorra su robuste cortecce, penetri atmosfere brumose, sollevi volute da sottobosco, umide torbate, espressione sincera della magnificenza di una natura selvaggia e misteriosa che, nondimeno, sa accogliere e confortare.
Emerge sublime la sensazione di profonda sintonia con gli elementi, di intreccio radicale nell'ampiezza odorosa di legni nobili, guaiaco, amyris, cedro, sandalo, di soave luminosità nella velatura poudré dell'iris e di corroborante benvenuto nell'assoluta di mate.  Un viaggio di armonia e lentezza.
Il flacone riproduce il famoso tartan scozzese, qui con un motivo creato in esclusiva per Memo Paris.
Eau de Parfum 75 ml. Online qui
©thebeautycove   @igbeautycove
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serenonotturno · 2 years ago
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"Dietro non vi è nulla, a volte solo una leggera velatura che non ci fa distinguere le scelte. Si perdono tracce senza aver mosso un dito, per il solo nostro continuo assillante pensare"
Sereno Notturno
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anja-anja · 2 years ago
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Mi chiamo Francesca, ho 40 anni e sono una donna che definirei nella norma. Capelli biondi ricci, corporatura abbastanza minuta, insomma la classica donna che non si nota in giro per strada, anche se credo di essere tutto sommato piacevole. Separata, un figlio di 8 anni, nella vita mi occupo di amministrazione per una grossa multinazionale.
Ogni anno siamo tenuti a fare dei corsi di aggiornamento ed essendo l’azienda molto molto grande, si è dotata di una sua struttura per questa attività, alle porte di Firenze. Qualche settimana fa era il mio turno e così ho fatto la valigia e sono partita. Tre giorni via di casa, per fortuna mio figlio è potuto rimanere con il padre (nonostante ci siamo separati da un po’ siamo fortunatamente rimasti in buoni rapporti e ci aiutiamo a vicenda) e sono partita. Martedì sera, dopo il lavoro, treno da Milano a Firenze, poi trasferimento in hotel e a letto di corsa. L’indomani è iniziato il corso. Eravamo in tanti, 5 o 6 classi da 8-10 persone l’una, per la maggior parte tecnici, ma anche molti di altri settori, amministrazione, gestione del personale, marketing. Nella pausa caffè ci si incontra con altri colleghi, si parla, si ride si scherza e ancora di più nei momenti conviviali, come a pranzo e soprattutto a cena, quando, dopo una giornata di studio finalmente ci si rilassa un po’.
La prima sera a tavola eravamo in tanti, ma lui mi ha colpito subito.
Alto, un po’ sovrappeso, ma con un paio di occhi azzurro cielo colmi di una tristezza che non saprei spiegare, barba folta ma ben curata e capelli cortissimi, entrambi brizzolati. La cena della prima sera è passata veloce e a lui non ci ho più pensato, finché, quando sono uscita per la sigaretta del dopo cena, l’ho trovato sotto al portico con un paio di colleghi, intenti a fumare, chi sigarette normali, chi quelle elettroniche. Lui fumava un sigaro e ciò gli dava un’aria ancora più interessante. Mi sono avvicinata e ho chiesto da accendere a uno dei colleghi presenti, poi mi sono seduta su un muretto, chiacchierando con tutti del più e del meno. Si chiama Cristian, ho saputo, è toscano di origine, ma vive a Torino.
Finita la fumata in compagnia ho salutato tutti e sono andata a dormire, senza riuscirci troppo bene. Il letto non mio, la temperatura (prima caldo, poi freddo) mi hanno rovinato il sonno, tanto che al mattino mi sono risvegliata in uno stato pietoso. C’è voluta una doccia per rimettermi in piedi. Sono scesa a fare colazione e l’ho visto, da solo. Ho chiesto se potevo e mi sono seduta al suo tavolo. Abbiamo fatto due chiacchiere mentre mangiavamo, tutto molto normale. Ma qualcosa in me non andava. Mi sentivo a disagio a guardare quegli occhi. Freddi come il ghiaccio, ma con quella velatura di tristezza. Mi dava la sensazione di un uomo tormentato, a dispetto del suo apparire sempre gioviale e di compagnia. Poi tutto è finito. Fine della colazione, ognuno al suo corso. Ci siamo incrociati a pranzo, ma nulla più. E di nuovo siamo rientrati in hotel per la seconda sera. Non so cosa mi ha preso, ma ho cercato di vestirmi meglio possibile, compatibilmente con i vestiti che avevo portato, che non erano sicuramente molto eleganti, in fondo ero lì per un corso, non per una serata di gala. Ho messo un paio di jeans e un maglioncino e sono scesa a cena. L’ho visto là, era seduto a tavola con i suoi compagni di corso, tutti tecnici e io mi sono seduta al tavolo a fianco, con altri colleghi. Ogni tanto con la coda dell’occhio lo cercavo, non sapevo cosa mi passasse per la testa. Lui era impegnato a parlare, mangiava, beveva e rideva. Io mangiavo e lo guardavo.
Finita la cena sono uscita per la sigaretta e l’ho trovato lì come la sera prima a fumare il sigaro e parlare con i colleghi. Questa volta però mi sono seduta vicino a lui e gli ho chiesto da accendere. La conversazione è andata avanti per un po’, tutti assieme a parlare delle nostre esperienze di lavoro e di cosa facevamo, finché lui si è alzato per tornare in camera e io, con la scusa che ero stanca l’ho seguito. Siamo entrati in ascensore e mi ha chiesto a che piano andassi e ho risposto al terzo, come lui e siamo saliti. Trenta o quaranta secondi in ascensore, vicini. Sentivo il suo odore. Lui mi guardava cercando di non fissarmi. Mi sentivo sempre più strana, un tarlo si faceva strada nella mia mente, anche se non riuscivo a capirlo del tutto. Era come se una parte di me lo volesse, ma un’altra parte respingesse quell’idea.
“Cazzo, Fra, è un collega, a che pensi”
pensavo nella mia testa, ma lui era sempre lì a pochi centimetri, sentivo il suo profumo e l’odore del tabacco, e la testa si annebbiava sempre di più.
Le porte si sono aperte e l’aria fresca mi ha colpito come uno schiaffo, destandomi dal mio torpore. Ho lasciato che uscisse, era più vicino alla porta, l’ho salutato e poi l’ho guardato girare a sinistra ed entrare nella sua stanza, che era la prima all’inizio del corridoio, mentre io ho girato dalla parte opposta per andare nella mia. Sono entrata e mi sono sdraiata sul letto, senza spogliarmi. Guardavo il soffitto e pensavo. Ho realizzato che quello che volevo era essere là con lui nella sua stanza e fare l’amore con lui, con uno sconosciuto in una stanza d’albergo. Ho deciso che ci avrei provato, ormai non mi interessava più nulla, se avessi fatto una figuraccia non aveva importanza. Mi sono sistemata un po’ e poi sono uscita, decisa ad andare da lui. Ma non avevo fatto tre passi che volevo tornare indietro. Mi sono girata e ne ho fatto uno di nuovo verso la mia stanza. Poi il pensiero di quei momenti in ascensore mi ha fatta tornare verso la sua stanza, Ancora pochi passi e sarei stata davanti alla sua porta. E una volta lì?
“E quando sei lì, Fra, cosa gli racconti? Che hai finito lo zucchero, come in un porno tedesco di serie B?”
Nel frattempo davanti alla sua porta c’ero davvero. Per due volte ho ritratto la mano prima di bussare. Poi il colpo fatale. Toc toc. “Si, chi è?” ha risposto con il suo inconfondibile accento. “Sono Francesca, la collega…” Non mi fa finire la frase. “Arrivo!” Indossava solo un paio di pantaloncini da palestra che gli arrivavano sotto il ginocchio, era a torso nudo. Se non fosse stato per la pancia un po’ abbondante avrebbe avuto un gran bel fisico. “Scusa la tenuta, ma…” “No, scusa tu l’intrusione… posso entrare?” “Si, vieni, accomodati, dimmi tutto” mi risponde, lo sguardo sempre più interdetto per quello che sta accadendo.
“No, sai, volevo chiederti…”
E mentre dico questa frase devo aver fatto una faccia da ebete, mentre un dito tormentava un riccio biondo. Ho sentito i suoi occhi di ghiaccio sul mio viso, sulla mia bocca, “Dio che voglia che ho che mi baci, dai cosa aspetti…”
Si è avvicinato a me, ma si è fermato a pochi centimetri dalla mia bocca. Sentivo il suo profumo e l’odore del tabacco…
“È questo che vuoi?”, mi ha sussurrato.Non gli ho risposto, ma mi sono lanciata verso di lui e l’ho baciato con tutta la foga e la passione che potevo avere. Improvvisamente ho sentito le sue mani su di me, le sue braccia che mi avvolgevano, forti, possenti, mentre io toccavo la pelle della sua schiena scoperta. Mi ha abbracciata fortissimo, mentre ci baciavamo, sembrava che volesse stritolarmi, c’era passione ma anche disperazione in quell’abbraccio.
Era evidente che volevamo fare l’amore entrambi, ma sembrava che nessuno dei due volesse andare oltre quei baci e quegli abbracci, come se quello che stavamo facendo fosse troppo importante e troppo bello per smettere.
Poi lui ha rotto gli indugi e ho sentito le sue mani slacciare i miei jeans e lasciarli cadere a terra, mentre poco dopo era volato via anche il maglioncino, lasciandomi mezza nuda. Un rapido movimento di piedi ha fatto uscire le ballerine che portavo ai piedi e con un piccolo spostamento sono rimasta con solo mutandine e reggiseno addosso. Ho fatto qualche passo e sono andata a sedermi sul letto e lui mi ha seguito. Così facendo mi sono trovata davanti il suo pube ed è stato semplice abbassargli pantaloncini e boxer e liberare il suo sesso.
Ho iniziato a succhiarlo, finalmente lo avevo per me. Le sue mani mi accarezzavano la testa, poi sono scese giù a slacciarmi il reggiseno. Non posso dire di essere una dea del sesso, ma nemmeno una sprovveduta, so come far provare piacere a un uomo e ci stavo riuscendo, sentivo il suo membro diventare duro nella mia bocca.
Poi si è sfilato e mi ha spinta a sdraiarmi sul letto.
Mi ha guardato, ancora quegli occhi di ghiaccio, ancora quella velatura di tristezza, e mi ha detto: “Adesso tocca a me” e finalmente mi ha sorriso, mentre mi toglieva le mutandine e iniziava a toccare il mio fiore.
Adesso era davvero mio. Ho reclinato la testa all’indietro e mi sono rilassata del tutto, tanto più che dopo avermela toccata e accarezzata ha iniziato a leccarmela.
Sentivo la sua lingua che girava attorno al mio clitoride e si infilava dentro, mi stava facendo impazzire.
L’ho guardato e gli ho detto “Ti prego, prendimi, fammi tua…”.
Lui non ha risposto, si è reclinato su di me e mi ha baciata, poi è sparito un attimo ed è tornato con un profilattico. Me lo ha passato e poi mi ha detto: “Mi aiuti a metterlo?” La gentilezza del gesto e della richiesta mi hanno fatta sciogliere del tutto. Gliel’ho messo e poi ho allargato le gambe e gli ho detto “Prendimi, sono tua”.
Dopo un attimo l’ho sentito dentro di me e ho chiuso gli occhi per godermi la situazione. Quando li ho riaperti era a pochi centimetri dal mio viso, al collo portava due medagliette come quelle dei soldati americani, che che ciondolavano sopra di me e sul viso aveva una espressione strana. Era come se stesse provando piacere, ma non riuscisse ad essere completamente felice.
Ho allungato una mano sul suo collo e l’ho tirato giù, verso di me, ho guardato quegli occhi azzurri e gli ho sussurrato all’orecchio “Non pensare a nulla, prendimi, stanotte ci siamo solo noi due” e l’ho baciato. Ha ricambiato il mio bacio ha cominciato a spingere più forte, lo sentivo dentro di me, i suoi colpi decisi, stava per farmi raggiungere il piacere, lo sentivo e infatti poco dopo è accaduto. Ho cominciato ad ansimare, mentre le mie unghie si piantavano nella carne della sua schiena, stavo raggiungendo un piacere di una intensità incredibile. Senza staccarci ci siamo rotolati sul letto e io sono finita sopra di lui. L’ho guardato da questa nuova posizione, mentre le sue mani sulle mie cosce seguivano il movimento e l’ho trovato bellissimo, finalmente con una espressione di puro piacere sul volto. Mi sono piegata in avanti, finché i miei seni non hanno toccato il suo petto e ho ricominciato a baciarlo, forte, fortissimo, non volevo più staccarmi da lui, che intanto continuava a prendermi in quella posizione. Eravamo completamente attaccati, pelle contro pelle, gocce di sudore scendevano in mezzo ai miei seni e andavano a bagnare il suo corpo, i miei capelli nascondevano i nostri volti vicini, attaccati, le nostre labbra serrate le une sulle altre.
Poi ho sentito che ha iniziato ad accelerare il respiro e ad ansimare, fino a dire “Sto per venire…” “Si, dai, godi, vieni…” e in quel momento ho sentito che anche il mio piacere stava aumentando.
“Godi anche tu con me, dai..” mi ha detto e quelle parole hanno scatenato del tutto il mio piacere, fino al momento in cui l’ho sentito pulsare dentro di me, ho alzato il volto e ho raggiunto di nuovo l’orgasmo mentre lo sentivo che veniva nel profilattico.
Mi sono accasciata su di lui, provata da un piacere fortissimo e ho ricominciato a baciarlo, mentre lui mi accarezzava e lo sentivo sfilarsi da me.
Non abbiamo detto nulla. Siamo rimasti lì, in silenzio, io sopra di lui, e sue mani che mi tenevano stretta e mi accarezzavano.
“Vieni, andiamo a farci una doccia”, gli ho detto e siamo andati in bagno, dove c’era una doccia in grado di ospitare entrambi e ci siamo lavati e continuati ad accarezzare.
Poi lui è uscito, mi ha passato un’asciugamano e mi ha di nuovo stretta a lui in un caldo abbraccio. Siamo tornati di là e lui mi ha guardata, avvolta nell’asciugamano e mi ha detto: “Resta con me questa notte”
Non sono stata capace di dirgli di no (ma forse non ne avevo nemmeno l’intenzione), ho indossato solo le mutandine e sono andata sotto le coperte con lui. Mi sono appoggiata al suo petto e poco dopo dormivo profondamente, con le sue mani che mi accarezzavano i capelli.
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biotech-news-feed · 28 days ago
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The pressures for data exchange and interoperability have converged on the concept of a health data utility. At the DirectTrust conference, Angie Bass, Chief Strategy Officer at Velatura, describes this as a “unifying force” that is “supported like #BioTech #science
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dettaglihomedecor · 9 months ago
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Palazzo Presta, un Boutique hotel di charme dall’animo nomade
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A Palazzo Presta, nel Salento, lo studio di progettazione milanese Atelier P richiama il fascino del viaggio con elementi eclettici e senza tempo. Si può viaggiare restando fermi. Accade a Palazzo Presta, Boutique hotel di charme a Gallipoli, in Salento, trasformato da Atelier P in una stazione obbligata per i globetrotter, invitati ad attraversare una piccola porta per trovare un grande percorso su più livelli: temporale, architettonico, emozionale.
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Storia e ristrutturazione di Palazzo Presta
Appartenuto nel Settecento al medico e agronomo Giovanni Presta, nel 2017 l’edificio conosce una nuova destinazione d’uso senza dimenticare lo spirito che animava questo luogo. Un tempo l’antico proprietario apriva le porte ai suoi concittadini per dispensare cure e consigli. Nel progetto di ristrutturazione dello studio milanese, quel senso di protezione e relax torna ad albergare tra le antiche pareti richiamando turisti da ogni parte del mondo. Gli Architetti Mattia Pareschi e Luca Piccinno, e l’interior decorator Alessandro Mario Cesario, intervengono a consolidare le strutture, i solai, fanno riaffiorare il tufo pugliese, valorizzano le volte, creano volumi che dialoghino con quelli originali.
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Il risultato è un esempio di hospitality dal sapore internazionale che sedimenta l’idea di un percorso a ritroso, nella storia del territorio e in quella personale di ciascun ospite, grazie a tessuti, colori, in un’architettura lineare e ricca di dettagli che si mescola a oggetti di design nomade che offrono una sintesi geografica del globo. Palazzo Presta si presenta come un hub creativo dove Atelier P riesce a far abitare “il viaggio” solo guardandosi attorno.
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Dieci camere, ciascuna con la propria personalità e tonalità
Le dieci camere, distribuite su due piani, sono mappe eccentriche, ciascuna con un proprio nome e una propria personalità, offrono ricordi e suggestioni in ordine sparso, solo apparentemente casuale. Perché ogni dettaglio è studiato, composto, perfino disegnato per una personalizzazione massima dell’ambiente. Un concept realizzato da mani artigiane del luogo, cui Atelier P guarda come plusvalore e necessaria cultura d’impresa.
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Così, testate e letti escono dalle “officine” di TAULA INTERIORS, mentre le lampade in tessuto – lampadari, applique e abat jour in stile art déco - sono di MAURIZIO BELLACCI. Quelle in vetro portano la firma di New Fashion Glass. I rivestimenti degli imbottiti e le tappezzerie arrivano da archivi di importanti tessiture a garanzia di unicità.
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Mix di materiali antichi e contemporanei
La scala principale in pietra leccese è stretta tra muri trattati con la velatura per far emergere tono e valore delle preesistenze. Sempre al piano terra, il vano ascensore è costruito ex novo e guarda una volta in cemento armato, innesto che sottolinea la relazione tra storico e contemporaneo nel progetto di restyling.
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La matericità è un nervo da scoprire in ogni angolo, si rivela nei pavimenti di cementine, originali all’entrata o nuove, di MARRA pavimenti, con decorazioni diverse per ciascuna camera La scelta delle velature garantisce quel sapore di vissuto che permette ad ATELIER P di azzardare con colori e texture dall’effetto tattile.
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I bagni sono cubi immessi nello spazio, forme basiche che esaltano l’espressività delle volte e creano un’originale sequenza di forme. I sanitari, classici, li porta SIMAS. FIAS cura serramenti e lavori in ferro.
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Terrazza e rooftop di Palazzo Presta
Il racconto di questa fascinazione per un interior che sia insieme nostalgia e modernità, prosegue anche all’esterno di Palazzo Presta. Per la terrazza comune, al primo piano, Atelier P utilizza vasi di manifattura locale riempendoli con palme di grandi dimensioni come sostenibile separé. Al livello superiore, oltre alle camere, si apre il rooftop vista mare, la terrazza LAURUS, un’esperienza per gli occhi e il palato. Nella stagione estiva è qui che si trasferiscono le colazioni, che si apprezza quell’atmosfera da vecchio club per viaggiatori.
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L’anima in acciaio Corten del Bar rimanda al volto ricercatamente délabré del palazzo e il bancone in marmo Emperador all’eleganza senza tempo. Uno spazio en plein air con divanetti in okume’ e panchine in tufo salentino dotate di cuscini a strisce bianche e marroni che ricordano le sdraio degli anni Settanta. Completa l’intramontabile Peacock, qui nella versione in nero, ispirata alla seduta inglese Windsor. E se proprio non si vuole scendere in spiaggia, il viaggio prosegue sull’altana, comodamente adagiati sui lettini del solarium, stesso motivo a righe, stesso comfort. www.palazzopresta.it   Read the full article
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gatto19 · 1 year ago
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"Sekra lo Stregone del Teschio Fiammeggiante"
Fonte: "Conan the Adventurer" serie a cartoni animati (1992 - 1994)
Epis. n° 38 "la città del Teschio di fuoco"
Tecnica: acrilico. Ho usato un pennarellino nero a punta fine per rifinire i contorni e i dettagli . Per la luminosità della Sfera ho usato la tecnica della velatura.
Autore: Alberto che sono io.
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alemicheli76 · 1 year ago
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“Un amore assoluto” di Marco Galvagni, Eretica Edizioni. A cura di Rita Bompadre
“Un amore assoluto” di Marco Galvagni (Eretica Edizioni, 2023 pp. 60 € 15.00) contiene il cuore privilegiato e spontaneo delle emozioni, modula l’incondizionato disvelamento della poetica amorosa oltre la velatura pulsante delle illusioni. Marco Galvagni associa la sintonia dell’istinto con l’identità dello spirito, accoglie l’energia naturale del principio oscillante dell’amore, l’inclinazione…
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mjljmj · 2 years ago
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Quelli che se ne vanno
È quel gesto che resta sospeso a metà,la dirittura d’arrivo di un progettoper un niente mancata, il filo di capelliappeso come un sonaglio reattivoal primo dente del pettine,la velatura di madreperla che omettele evidenze familiari del corpo, precisamenteè questa la dolenza che lasciano in sortequelli che se ne vanno, di spalle:si avventurano dentro un budello argenteodi zinco e fosfeni, fino a…
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coccobellos-blog · 2 years ago
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...autoreggenti... la velatura, le trasparenze e quel gioco audace effetto see-through inebria i sensi e lascia spazio all’immaginazione...
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littlepup33 · 2 years ago
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Check out this listing I just added to my Poshmark closet: SEIKO VELATURA CHRONOGRAPH Watch.
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mediterraneosud · 2 years ago
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Hai sempre una velatura di tristezza che riveste il tuo corpo e non ti permette di risplendere totalmente
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Hans Repelnig - Portrait
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thebeautycove · 1 year ago
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HEELEY PARFUMS - EAU SACRÉE - Extrait de Parfum -
Look inward. In deep connection with your soul. Meditate. Let's serenity flows from within...
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La sacralità purificante dell'incenso. In divina connessione.
Qui non parla la fragranza in sé ma la sensazione di intimità e introspezione che sollecita. È un risveglio alla determinazione, a sospendere il procrastinare, a esplorare ogni angolo della mente, sondare senza timore l'ignoto. 
Senti i bei pensieri dominare come dopo un'estenuante scalata e lì, in cima al tuo everest, inalare l'aria incontaminata della pace. 
Ogni parola appare superflua, ogni sensazione è connessa a gesti calmi, silenti, leali, che rimuovono i veli dall'anima, la spogliano della superficialità e nella nudità originale le restituiscono una veste di serenità e pacificazione, nel conforto della purificazione, nel segno distintivo del rispetto e della devozione. 
Fragranza che dice: cerca la tua essenza, abbi cura della tua anima, sollevala dagli abissi della mediocrità, dalla vacuità della vanità. Sia tempio in cui nutrire lo spirito, elogio all'amore universale,  raggio di felicità che tutto sfiora e mai si estingue. 
Sono al sicuro, ben conservati questi sentimenti in Eau Sacrée, fragranza che vanta una folta schiera di seguaci tra le creazioni di James Heeley. 
La sacralità dell'incenso è penetrante ma la sua solennità non appartiene ad alcuna liturgia. I suoi accordi sono immediatamente evocativi, paradigmatici, espressivi di un non-luogo, nessuna navata di cattedrale o sacrestia di campagna ci accoglie, siamo in uno spazio atemporale tra passato e proiezione futuristica, dentro volteggi aromatici catartici, odori subliminali, lenitivi per la mente. 
Questo extrait de parfum sprigiona il suo potente carisma attraverso la nota balsamica resinosa del labdano in perfetto accordo con il carattere erbaceo incisivo dell'olibano e la velatura speziata medicamentosa della mirra. Lo apprezzi ad occhi chiusi quel levarsi sottile sinuoso dell'incenso, è rassicurante il suo slancio meditativo, ritrovi il centro nell'evoluzione calda, soave, in equilibrio tra accenti floreali e legni ambrati, così persuasivo nelle vibrazioni verticali di spezie e muschi. Ed è pienezza il levitare dei sensi, che sfrecciano alti, altissimi.   
Creata da James Heeley.
Extrait de Parfum 100 ml.  Online qui
©thebeautycove  @igbeautycove
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arqbrasil · 1 year ago
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João Trevisan na Galeria Raquel Arnaud
A exposição "O Dorso do Tigre", de João Trevisan, apresenta 40 telas inéditas na Galeria Raquel Arnaud. Com curadoria de Mateus Nunes, a mostra explora espaço, luminosidade e colorimetria por meio de camadas de tinta que criam efeitos únicos.
As obras são divididas em quatro grupos: Intervalos, Intersecções, Paisagens e Monocromos. Trevisan traz influências da Geografia, Direito e budismo em peças que buscam serenidade.
O título alude à metáfora de estarmos sempre em movimento, sobre "o dorso do tigre". Um processo de meses resulta em profundidade e velatura que desafiam a percepção.
@trevisanjoao, @galeriaraquelarnaud, #MateusNunes, @mateuscn, #Arte, Fotografia João Trevisan/Galeria Raquel Arnaud
Publicado no Arqbrasil - https://arqbrasil.com.br/29254/joao-trevisan-na-galeria-raquel-arnaud/
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pdglviv · 3 years ago
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Velatura Seta Fiorentina Deco Terra - фінішне паропроникне декоративне покриття, що володіє ефектом "Античного оксамиту" з неперевершеною грою світла та відтінків. Більше інформації про асортимент на сайті у шапці профілю 🏢 Львів, вул. К. Левицького 50 📱+380666659999 📱+380676659999 💻 www.prof-decor.com.ua 👥 Підписникам знижка Купити декоративне покриття Velatura Seta Fiorentina Deco Terra можна за посиланням ▶️▶️▶️ https://prof-decor.com.ua/product/dekoratyvni-shtukaturki/velatura-seta-fiorentina-deco-terra-5kg #декоративнаяштукатурка #штукатурка #штукатуркадекоративная #штукатуркакупить #декоративнафарба #фарба #фарбадлястін #декоративнаякраска #велатура #Velatura #декотерра #VelaturaFiorentino #краскадлястен #краскашелк #краскакиев #tmcolorificioveneziano #tmdecoterra #colorificioveneziano #decoterra #ремонтквартир #ремонтфасада #декоративнаяштукатурка #венецианка #колоріфічовенеціано #декотера #ColorificioVeneziano #краскасефектомбархат #краскабархат #колорификовенециано (Декор-салон "Проф Декор Груп") https://www.instagram.com/p/CTlz-JUqJpI/?utm_medium=tumblr
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