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#stile eclettico
dettaglihomedecor · 7 months
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Palazzo Presta, un Boutique hotel di charme dall’animo nomade
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A Palazzo Presta, nel Salento, lo studio di progettazione milanese Atelier P richiama il fascino del viaggio con elementi eclettici e senza tempo. Si può viaggiare restando fermi. Accade a Palazzo Presta, Boutique hotel di charme a Gallipoli, in Salento, trasformato da Atelier P in una stazione obbligata per i globetrotter, invitati ad attraversare una piccola porta per trovare un grande percorso su più livelli: temporale, architettonico, emozionale.
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Storia e ristrutturazione di Palazzo Presta
Appartenuto nel Settecento al medico e agronomo Giovanni Presta, nel 2017 l’edificio conosce una nuova destinazione d’uso senza dimenticare lo spirito che animava questo luogo. Un tempo l’antico proprietario apriva le porte ai suoi concittadini per dispensare cure e consigli. Nel progetto di ristrutturazione dello studio milanese, quel senso di protezione e relax torna ad albergare tra le antiche pareti richiamando turisti da ogni parte del mondo. Gli Architetti Mattia Pareschi e Luca Piccinno, e l’interior decorator Alessandro Mario Cesario, intervengono a consolidare le strutture, i solai, fanno riaffiorare il tufo pugliese, valorizzano le volte, creano volumi che dialoghino con quelli originali.
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Il risultato è un esempio di hospitality dal sapore internazionale che sedimenta l’idea di un percorso a ritroso, nella storia del territorio e in quella personale di ciascun ospite, grazie a tessuti, colori, in un’architettura lineare e ricca di dettagli che si mescola a oggetti di design nomade che offrono una sintesi geografica del globo. Palazzo Presta si presenta come un hub creativo dove Atelier P riesce a far abitare “il viaggio” solo guardandosi attorno.
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Dieci camere, ciascuna con la propria personalità e tonalità
Le dieci camere, distribuite su due piani, sono mappe eccentriche, ciascuna con un proprio nome e una propria personalità, offrono ricordi e suggestioni in ordine sparso, solo apparentemente casuale. Perché ogni dettaglio è studiato, composto, perfino disegnato per una personalizzazione massima dell’ambiente. Un concept realizzato da mani artigiane del luogo, cui Atelier P guarda come plusvalore e necessaria cultura d’impresa.
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Così, testate e letti escono dalle “officine” di TAULA INTERIORS, mentre le lampade in tessuto – lampadari, applique e abat jour in stile art déco - sono di MAURIZIO BELLACCI. Quelle in vetro portano la firma di New Fashion Glass. I rivestimenti degli imbottiti e le tappezzerie arrivano da archivi di importanti tessiture a garanzia di unicità.
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Mix di materiali antichi e contemporanei
La scala principale in pietra leccese è stretta tra muri trattati con la velatura per far emergere tono e valore delle preesistenze. Sempre al piano terra, il vano ascensore è costruito ex novo e guarda una volta in cemento armato, innesto che sottolinea la relazione tra storico e contemporaneo nel progetto di restyling.
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La matericità è un nervo da scoprire in ogni angolo, si rivela nei pavimenti di cementine, originali all’entrata o nuove, di MARRA pavimenti, con decorazioni diverse per ciascuna camera La scelta delle velature garantisce quel sapore di vissuto che permette ad ATELIER P di azzardare con colori e texture dall’effetto tattile.
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I bagni sono cubi immessi nello spazio, forme basiche che esaltano l’espressività delle volte e creano un’originale sequenza di forme. I sanitari, classici, li porta SIMAS. FIAS cura serramenti e lavori in ferro.
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Terrazza e rooftop di Palazzo Presta
Il racconto di questa fascinazione per un interior che sia insieme nostalgia e modernità, prosegue anche all’esterno di Palazzo Presta. Per la terrazza comune, al primo piano, Atelier P utilizza vasi di manifattura locale riempendoli con palme di grandi dimensioni come sostenibile separé. Al livello superiore, oltre alle camere, si apre il rooftop vista mare, la terrazza LAURUS, un’esperienza per gli occhi e il palato. Nella stagione estiva è qui che si trasferiscono le colazioni, che si apprezza quell’atmosfera da vecchio club per viaggiatori.
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L’anima in acciaio Corten del Bar rimanda al volto ricercatamente délabré del palazzo e il bancone in marmo Emperador all’eleganza senza tempo. Uno spazio en plein air con divanetti in okume’ e panchine in tufo salentino dotate di cuscini a strisce bianche e marroni che ricordano le sdraio degli anni Settanta. Completa l’intramontabile Peacock, qui nella versione in nero, ispirata alla seduta inglese Windsor. E se proprio non si vuole scendere in spiaggia, il viaggio prosegue sull’altana, comodamente adagiati sui lettini del solarium, stesso motivo a righe, stesso comfort. www.palazzopresta.it   Read the full article
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ideeperscrittori · 7 months
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Sembra che il governo abbia questa missione: «Possiamo peggiorare il mondo in mille modi e non dobbiamo trascurarne nessuno. Dobbiamo fare schifo a 360 gradi, con stile eclettico e creativo». E infatti il senato ha approvato un DDL che favorisce le esportazioni di armi.
[L'Ideota]
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fashionbooksmilano · 4 months
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Pierre Le-Tan Album
Dirécteur ouvrage : Frank Maubert
Aubier, Paris 1990, 158 pages, 23,5x31cm, ISBN 2-7007-2838-6
euro 520,00
email if you want to buy [email protected]
“I suoi disegni devono essere letti e le sue parole devono essere viste“, dice di Pierre l’amico e scrittore Umberto Pasti. E’ un privilegio entrare, seppur virtualmente, nella casa studio parigina – un tempo pied-a-terre di Jean Cocteau – di Pierre Le-Tan (1950-2019), illustratore e artista, nato a Parigi da padre vietnamita e madre francese.
E’ dal padre, pittore e figlio di un nobile tonkinese, che Le-Tan impara a disegnare, appassionandosi presto all’amore per i libri antichi e le stampe giapponesi e cinesi. Tanto che – ancora adolescente – Le-Tan è incaricato dal New Yorker Magazine di creare una copertina, opera che segna l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione editoriale anche con molte altre pubblicazioni, da Vogue e Harper’s Bazaar. Per il New Yorker Pierre realizza 18 copertine.
In oltre 50 anni di lavoro la creatività di Le-Tan si arricchisce, spaziando dalla scenografia per il cinema e il teatro, alla collaborazione con la casa di moda parigina di sua figlia Olympia, ma soprattutto eccelle nella invenzione di oltre 100 copertine di libri e poster di film. Il lavoro di Le-Tan è stato esposto nelle gallerie di tutto il mondo; nel 2004 è stato oggetto di una retrospettiva al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid. Ha realizzato copertine per libri di scrittori noti, come il romanziere premio Nobel Patrick Modiano.
La prosa malinconica di Modiano è perfetta per le riflessioni di Le-Tan spesso rivolte ad una Parigi dimenticata, piena di personaggi strani e fascinosi. Una delle pubblicazioni di Le-Tan, “Album” (1990), traduce al meglio il suo stile intimo e insieme eclettico: un “album” pieno di ricordi, di Greta Garbo, Christian Lacroix, Mick Jagger, foto di vecchi amici, centinaia di disegni che raccontano della gita a casa di Cecil Beaton, a un portasigarette realizzato da Picasso, alle scarpe di Cardin, a una sedia che proviene dalla Reggia di Versailles.
30/05/24
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alessandro55 · 1 month
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Steichen Carnet Mondain Les Années Condé Nast
sous la direction de William Ewing et Todd Brandow
Thames & Hudson, Paris 2008, 288 pages, 26x31,4cm, ISBN 978-2-87811-324-3
euro 70.00
email if you want to buy [email protected]
Steichen era già pittore e fotografo affermato sulle due sponde dell’Atlantico quando, nei primi mesi del 1923, gli offrirono l’incarico più prestigioso e certamente più redditizio nel campo della fotografia commerciale, quello di fotografo capo per “Vogue” e “Vanity Fair”, le autorevoli e influenti riviste Condé Nast di moda e costume. Nel corso di quindici anni Steichen produsse un corpus di opere di ineguagliabile genialità e si avvalse del proprio talento straordinario, accompagnato da una prorompente vitalità, per rappresentare e valorizzare la cultura contemporanea e i massimi esponenti della vita politica, letteraria, teatrale, operistica, con un occhio di riguardo per il mondo dell’alta moda. Avendo personalmente frequentato gli ambienti artistici più progressisti in patria e all’estero ed essendo un eclettico di carattere, era l’interprete ideale dell’alta moda in fotografia. Il suo era uno stile preciso, sofisticato e puntuale ed è evidente la sua influenza sull’opera di Richard Avedon, Horst P. Horst, George Hoyningen-Huene, Bruce Weber e non solo. L’archivio Steichen presso Condé Nast custodisce, oltre alle formidabili fotografie di moda, oltre 2000 stampe originali tra cui alcuni eccellenti ritratti di Winston Churchill, Cecil B. DeMille, Marlene Dietrich, Amelia Earhart, Greta Garbo, George Gershwin, Frank Lloyd Wright e di un’infinità di altri personaggi famosi. Ma stranamente finora è stato esposto e pubblicato solo un numero infinitesimale di queste stampe. Gli anni venti e trenta rappresentano il momento culminante della carriera fotografica di Steichen e tra le opere da lui realizzate per “Vogue” e “Vanity Fair” si annoverano alcune delle più stupefacenti fotografie del XX secolo.
23/08/24
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favedifuka · 1 year
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@espressioneest_ndescenze 🈳 🈂️ 🈯️ ASPETTANDO IL FEFF ! Domenica 2 Aprile dalle 15 alle 20 - Circolo Nuovi Orizzonti (Udine, Rizzi) Ingresso libero ✏️ 🖌 Esposizione di tavole di Manga e live drawing a richiesta del pubblico A cura di @aldo_tocci giovane artista specializzato in strisce a fumetti, dallo stile versatile ed eclettico, spazia dal manga ai comics, dall’illustrazione al ritratto, con diverse tecniche, dalla china all’acquerello, passando per la grafica digitale, e pubblica per la Cyrano Comics di Verona. 👉 La mostra delle strisce di fumetto sarà accompagnata dalla presenza dell’autore, a cui sarà possibile chiedere in ex-tempore la realizzazione di disegni in stile manga. L’esposizione è un tributo allo stile di Akira (in arte Leiji) Matsumoto, fumettista e animatore giapponese recentemente scomparso. Tra i suoi manga più famosi si ricordano Capitan Harlock, Galaxy Express 999, Starzinger...serie, che spesso si intrecciano tra di loro attraverso le tematiche, mescolando personaggi e avvenimenti ricorrenti, e sono tutte state trasposte in anime. (presso Circolo Ricreativo e Culturale Nuovi Orizzonti) https://www.instagram.com/p/CqYfyzHsb72/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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micro961 · 12 days
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SantoClaus - Il nuovo singolo “Pipistrello”
Un blues degno del miglior Tom Waits
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A distanza di due mesi, il Baron Noir SantoClaus torna a sorprendere ed allietare con il nuovo singolo “Pipistrello”, disponibile dal 13 settembre 2024 sugli stores digitali e nelle radio in promozione nazionale. Si tratta di un brano dall’atmosfera ironico-noir, nello stile della famiglia Addams, in cui il fraseggio del banjo detta legge attraverso il ritmo. Con i richiami al surf ‘n roll, “Pipistrello” rivela una maturità e capacità compositiva notevole, inserendosi perfettamente nel panorama Folk-Blues internazionale.
Ascolta il brano
Storia dell’artista
Claudio Spinosa, conosciuto come il BaronNoir SantoClaus, è un cantautore eclettico, che si è proposto al pubblico come un country man chic retrò.  Le sue atmosfere suggestive sono facilmente riconoscibili e, con i suoi brani, si inserisce nel territorio sonoro del “Cosmic Folk Noir”, un genere particolare, ispirato ai sound ipnotici del country e del folk.
Instagram: https://instagram.com/santoclaus2023?igshid=NzZlODBkYWE4Ng==
Facebook: https://www.facebook.com/profile.php?id=100093205480162
Youtube: https://www.youtube.com/@Santoclausensemble
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antennaweb · 3 months
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fashionluxuryinfo · 4 months
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Passi di carattere by PITILLOS
Pitillos non è soltanto un brand di calzature, è un’icona di eleganza che coniuga sapientemente tradizione e modernità e incarna uno stile eclettico e contemporaneo, celebrando la bellezza unica di ogni donna. Le sue radici, profondamente legate alla provincia iberica di La Rioja, testimoniano il ruolo di pioniere di questo brand nel settore calzaturiero spagnolo.
La collezione SS24 è pensata per una donna moderna e dinamica che celebra l’individualità con fierezza.
Ogni modello è una sinfonia di stile che riesce a bilanciare perfettamente comfort e ricercatezza estetica.
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djs-party-edm-italia · 4 months
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Hotel Costez - Cazzago (BS), closing weekend il 24 e 25 maggio 2024
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Venerdì 24/5 sul palco di Hotel Costez - Cazzago (Brescia), scatenato dj bar epicentro del divertimento in Franciacorta, c'è  il sound eclettico di Steven Nicola con la voce di Mapez, mentre sabato 25 ecco un closing party assolutamente non perdere. C'è il sound di Dr. Space, accompagnato dalla voce e dall'energia di Chicco Nember.
Riassumendo, chiude col botto la scatenata e lunghissima stagione autunno, inverno & primavera 2023/24 di Hotel Costez - Cazzago (Brescia), epicentro del divertimento per chi vuol ballare e bere con un certo stile bella bella Franciacorta. Hotel Costez, creato e gestito da Paolo e Francesco Battaglia, propone party con una formula vincente, che facilita il divertimento: ottima musica, vocalist che danno energia, drink all'altezza della situazione ed ingresso libero.
//
Dalla musica ai cocktail, dal design al servizio passando per l'energia dei vocalist, Paolo e Francesco Battaglia non lasciano niente al caso. E infatti Hotel Costez è un ritrovo di successo assoluto, da molto, molto tempo. L'atmosfera dell'Hotel Costez resta unica. Non viverla ogni weekend o quasi della stagione '23 - '24 sarebbe un grave errore. Anche per questa nuova stagione il design è stato rinnovato, soprattutto per quel che riguarda l'illuminazione, che oggi è ancora più calda e coinvolgente.
All'Hotel Costez di Cazzago (BS), immerso nella meravigliosa Franciacorta, si balla con un certo stile e ci si godono ottimi drink: una serata qui è garanzia di divertimento e relax. Il team di giovani e allegri ragazzi che lavorano al locale è altrettanto coinvolgente (lo si vede nella foto) e lavora sempre con il sorriso.
Hotel Costez
via Pertini 2D Cazzago San Martino (BS) A4: Rovato
Ingresso libero 18+, Consumazione facoltativa
Info 331 1228756
Web App: https://costez.club/
Instagram.com/hotelcostez__official
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sounds-right · 4 months
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Hotel Costez - Cazzago (BS), closing weekend il 24 e 25 maggio 2024
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Venerdì 24/5 sul palco di Hotel Costez - Cazzago (Brescia), scatenato dj bar epicentro del divertimento in Franciacorta, c'è  il sound eclettico di Steven Nicola con la voce di Mapez, mentre sabato 25 ecco un closing party assolutamente non perdere. C'è il sound di Dr. Space, accompagnato dalla voce e dall'energia di Chicco Nember.
Riassumendo, chiude col botto la scatenata e lunghissima stagione autunno, inverno & primavera 2023/24 di Hotel Costez - Cazzago (Brescia), epicentro del divertimento per chi vuol ballare e bere con un certo stile bella bella Franciacorta. Hotel Costez, creato e gestito da Paolo e Francesco Battaglia, propone party con una formula vincente, che facilita il divertimento: ottima musica, vocalist che danno energia, drink all'altezza della situazione ed ingresso libero.
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Dalla musica ai cocktail, dal design al servizio passando per l'energia dei vocalist, Paolo e Francesco Battaglia non lasciano niente al caso. E infatti Hotel Costez è un ritrovo di successo assoluto, da molto, molto tempo. L'atmosfera dell'Hotel Costez resta unica. Non viverla ogni weekend o quasi della stagione '23 - '24 sarebbe un grave errore. Anche per questa nuova stagione il design è stato rinnovato, soprattutto per quel che riguarda l'illuminazione, che oggi è ancora più calda e coinvolgente.
All'Hotel Costez di Cazzago (BS), immerso nella meravigliosa Franciacorta, si balla con un certo stile e ci si godono ottimi drink: una serata qui è garanzia di divertimento e relax. Il team di giovani e allegri ragazzi che lavorano al locale è altrettanto coinvolgente (lo si vede nella foto) e lavora sempre con il sorriso.
Hotel Costez
via Pertini 2D Cazzago San Martino (BS) A4: Rovato
Ingresso libero 18+, Consumazione facoltativa
Info 331 1228756
Web App: https://costez.club/
Instagram.com/hotelcostez__official
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kaosalbano1 · 5 months
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Elevare lo stile: Scoprite il fascino degli stivaletti e delle scarpe con plateau Jeffrey Campbell
Nel mondo della moda in continua evoluzione, alcuni pezzi si distinguono per il loro mix unico di stile, comfort e audacia. Tra questi, le calzature di Jeffrey Campbell si sono ritagliate un posto di rilievo, affascinando gli appassionati di moda e i trend setter. Oggi approfondiamo il fascino distintivo degli stivaletti e delle scarpe con plateau Jeffrey Campbell, due proposte iconiche che promettono di elevare qualsiasi ensemble con un tocco di eleganza d'avanguardia.
La quintessenza del cool: Stivaletti Jeffrey Campbell
Il cuore della collezione Jeffrey Campbell è lo stivaletto Jeffrey Campbell, che testimonia l'impegno del marchio per l'artigianalità e il design innovativo. Questi stivali dicono qualcosa di voi, non sono solo scarpe. Con i loro modelli versatili, che spaziano da eleganti finiture in pelle a design audaci e impreziositi, questi stivali offrono qualcosa per ogni appassionato di moda. La loro particolarità risiede nella capacità di fondere senza soluzione di continuità silhouette classiche e rivisitazioni moderne, rendendoli perfetti sia per l'abbigliamento casual da giorno che per gli abiti da sera più raffinati.
Un gradino sopra: Scarpe con plateau Jeffrey Campbell
Altrettanto convincenti sono le scarpe con plateau di Jeffrey Campbell, che rappresentano un'audace dichiarazione di stile e sicurezza. Queste scarpe con plateau non sono adatte ai deboli di cuore, ma sono pensate per chi ha il coraggio di distinguersi. Con le loro suole esagerate e i loro design innovativi, queste scarpe aggiungono un'immediata altezza e una dose di drammaticità a qualsiasi look. Abbinate a un abito minimalista per far brillare le scarpe o a pezzi d'avanguardia per un ensemble completamente eclettico, le scarpe con plateau di Jeffrey Campbell sono l'epitome delle calzature di tendenza.
La versatilità incontra lo stile
Uno degli aspetti notevoli delle calzature Jeffrey Campbell è la loro versatilità. Sia gli stivaletti che le scarpe con plateau possono passare senza sforzo da una stagione all'altra e da un ambiente all'altro. Gli stivaletti, con la loro struttura resistente e il loro fascino senza tempo, possono essere indossati dalle giornate frizzanti dell'autunno alle serate fredde dell'inverno. Le scarpe con plateau, invece, sono le compagne perfette per la primavera e l'estate, in quanto aggiungono leggerezza e un tocco giocoso al guardaroba delle stagioni più calde.
Alla moda ma senza tempo
Oltre che per il loro fascino estetico, gli stivaletti e le scarpe con plateau di Jeffrey Campbell sono rinomati per la loro qualità e il loro comfort. Realizzati con attenzione ai dettagli e con materiali di prima qualità, questi pezzi non sono solo all'avanguardia, ma anche resistenti e progettati per durare nel tempo. Questo mix di stile e praticità fa sì che rimangano un punto fermo negli armadi delle amanti della moda per gli anni a venire.
Conclusione
Per chi desidera infondere alla propria collezione di calzature il fascino unico di Jeffrey Campbell, una destinazione spicca: kaosalbano.com. Questo sito web è un tesoro per gli appassionati di moda e offre un'ampia gamma degli ultimi stivaletti e scarpe con plateau di Jeffrey Campbell. Grazie alla facilità di navigazione e alle descrizioni dettagliate dei prodotti, kaosalbano.com semplifica la ricerca del prossimo pezzo forte che promette di trasformare il vostro stile.
Mentre navighiamo nel variegato panorama della moda, il fascino duraturo degli stivaletti e delle scarpe con plateau di Jeffrey Campbell rimane un faro per chi è alla ricerca di individualità e raffinatezza. Esplorate oggi stesso kaosalbano.com ed entrate in un mondo in cui lo stile non conosce limiti.
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m2024a · 7 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/i-rapper-piu-influenti-dellintero.html I rapper più influenti dell'intero fashion system È inutile negarlo, i più grandi lanciatori di tendenze della nostra epoca sono i rapper e non più i divi di Hollywood (che comunque mantengono un ruolo di primo piano per la moda). Ma chi osa di più e chi fa del suo stile un modello da imitare sono proprio gli artisti del panorama hip-hop. Analizzare la loto estetica è come immergersi in un mondo di creatività, individualità e innovazione. Ogni rapper porta con sé un bagaglio di influenze, esperienze e prospettive che si riflettono chiaramente nella sia nella musica che nel modo di presentarsi al pubblico. Vediamo chi sono i rapper più influenti nel fashion system e commentiamo il loro stile. A$AP Rocky A mani basse tra i nostri preferiti, ma anche tra i preferiti dal fashion system e, ultimamente in particolar moda, da Bottega Veneta. Ma anche da Gucci, Guess, Dior, Balenciaga e Loewe, non proprio i primi arrivati insomma. Questo perché da quando è entrato sulla scena nel 2011, A$AP Rocky è entrato nell'élite della musica e della moda. Che lo si avvisti tra le strade di New York o in prima fila a una sfilata il suo stile non riesce proprio a passare inosservato, tanto che è da molti additato come il musicista meglio vestito dei nostri giorni. Negli anni è è passato dallo street goth all'haute couture con una nonchalance inaudita, sempre in maniera coerente con le sue radici hip hop, anche con gli outfit più formali. Non ha paura di osare con colori, volumi, texuture, total denim o total leather; il suo stile è vario e sperimentale ma raramente è caduto nel tranello del cattivo gusto. Anche quando indossa abiti sartoriali non è mai noioso o banale: dal gessato all'oversize riesce a riflettere la sua personalità con qualsiasi cosa indossi. Il tutto condito da gioielli, perle e brillanti. Se stare bene con qualsiasi cosa fosse un super potere sarebbe il suo: lo incoroniamo come Fashion Goat. Tyler, The Creator La moda (e non solo la musica) aveva proprio bisogno di un personaggio originale come Tyler, The Creator. Questo perché il suo stile è abbastanza anticonvenzionale ed eclettico, molto distante da quello che è il cliché della cultura hip hop. Non ha niente a che fare con l'aria da duro o da gangster, bensì ha uno spiccato senso dello stile personale, nel quale si incontrano skatewear, l'abbigliamento da golf, il preppy e quello che chiamiamo "ecletic granpa style" (un'estetica da simpatico nonnino, per semplificare). Segni particolari? Il colbacco (ma anche i cappelli in generale, che siano da golf o da pescatore). Non contiamo le volte che l'artista si è presentato a eventi mondani con questo simpatico copricapo peloso, e possiamo dire senza esitazioni che gli sta da dio. E non è una cosa che potremmo dire di tutti. Questo perché completa con coerenza i suoi outfit solitamente colorati e irriverenti. Sottolineiamo che quando parliamo dei suoi look e li descriviamo come simpatici e divertenti non parliamo di caricature, sono dei look on point dalla testa ai piedi, moderni e di carattere, che dettano tendenza prima ancora che si vedano sulle passerelle. Tyler è una ventata d'aria fresca nell'hip-hop e nella moda. Kanye West Di Kanye West onestamente non sappiamo più cosa pensare. È forse un genio visionario o un folle? Non abbiamo la risposta a questo quesito, quello che sappiamo è che sicuramente è un incompreso. Ultimamente lo si vede solamente in look total black oversize, o meglio, non è che proprio lo si veda, perché quasi ogni volta che esce di casa è completamente coperto dalla testa ai piedi (al contrario della compagna Bianca Censori), avete capito bene viso compreso. Che si metta una maschera da film horror o un passamontagna senza fori (non capiamo bene infatti come faccia a vedere o respirare), la sua faccia ormai si vede poco e niente in giro. Altro punto focale dei suoi look sono le "scarpe", che mettiamo tra virgolette perché alle volte non sappiamo se si possano definire tali. Come quelle che più che calzature sembrano dei veri e propri calzini neri muniti di una sottile suola. Insomma tutti gli occhi di solito sono puntati sui suoi piedi: è apparso in infradito di diamanti e calzini, o in stivali imbottiti alla al ginocchio che ricordano quelli indossati dai protagonisti di Dragon Ball. In generale predilige dei massicci combat boots, e per massicci intendiamo stivali sproporzionati, letteralmente enormi. Ye ha creato intorno ai suoi outfit una macchina mediatica parallela alla sua musica, dopo le sue apparizioni non si parla d'altro che dei suoi look. La filosofia è una sola e segue la regola "non importa se bene o male, l'importante è che se ne parli". Ma il buon gusto è un'altra cosa. Lil Nas X Uno degli artisti più audaci e temerari nel panorama dell'hip hop, Lil Nas X si distingue per la sua intraprendenza nel superare i confini di genere, sfidando gli stereotipi prevalenti in un contesto spesso intriso di iper mascolinità e rigidità. Con il coraggio di indossare gonne, crop top e tacchi vertiginosi, si è affermato come una figura leggendaria simbolo della moda gender fluid. La sua audacia nel vestire come desidera è innegabile, e il suo stile rimane costantemente innovativo e sorprendente. Ogni suo outfit è studiato con cura e originalità, rendendolo il fulcro delle attenzioni in qualsiasi evento mondano in cui si trovi. Ricordi il Met Gala dello scorso anno? Quando si presentò praticamente in intimo su dei trampoli e con tutto il corpo incastonato da brillanti. ICONICO. Ma è solo un esempio di come dimostri costantemente di essere una forza inarrestabile nell'affermare la propria individualità e personalità attraverso la moda. Playboi Carti A livello stilistico, Playboi Carti è uno dei rapper più sottovalutati. Lui ha creato uno stile tutto suo, mischiando insieme elementi hip hop con l'estetica punk, dark e gothic, creando qualcosa di unico e mai visto prima. La sua immagine non è però passata inosservata a chi di dovere, nello specifico a Virgil Abloh, che lo fece scendere in passerella alla sua sfilata di debutto per Louis Vuitton nel 2017. Carti è un mutaforma, spesso il suo stile cambia in concomitanza con l'uscita dei suoi album, ma ci piace immaginarlo come un vampiro urbano, che è forse l'estetica che al momento più lo rappresenta (non a caso l'abbiamo visto più volte in mise firmate Rick Owens, ma ha anche un debole per Raf Simons e Balmain). Tra attillati pantaloni di pelle, maglie a rete, trucchi scenografici un po' da film horror, il cantante dimostra una spiccata personalità a ogni sua apparizione, che va ben al di là delle tendenze del momento. Drake Drake ha sicuramente un debole per i rifermenti sportivi nei suoi outfit: dalle maglie da calcio, a quelle da basket, baseball arrivando persino all'abbigliamento da biker. Il tutto rigorosamente oversize. Un altro accessorio che adora sono i classici stivali di Timberland, appena tornati sotto le luci della ribalta grazie a Pharrel Williams e Louis Vuitton. In generale, tra tutti, il suo stile è forse il meno entusiasmante e solitamente adotta un approccio molto più sottile e meno sopra le righe rispetto ai suoi colleghi. Le tute Stone Island, l'abbigliamento sportivo retrò Nike e gli abiti personalizzati su misura sono diventati tutti punti fermi nel guardaroba. Di tanto in tanto compaiono anche capi di tendenza, come capispalla vintage, insolite maglie di ritorno al passato o preziose collaborazioni con Supreme. Non mancano anche alcuni pezzi della sue etichette di abbigliamento OVO o NOCTA. Lo promuoviamo comunque, senza infamia e senza lode. Travis Scott Negli anni, lo stile di Travis Scott è diventato popolare quanto la sua musica. Tanto che il rapper è visto come una delle figure più influenti della moda odierna, con le sue varie collaborazioni di sneaker sempre sold out in pochi secondi dal rilascio e il suo merchandising che viene venduto per a prezzi vertiginosi sul mercato del resale. Lo stile è una parte molto importante della sua immagine ed è chiaro che ci tenga particolarmente: ha collaborato con Helmut Lang, Dior e persino McDonald's. Ama le borse firmate, il lusso e i gioielli, tutte cose tipiche dell'estetica patinata dell'alta moda, ma che mixa con elementi di streetwear come silhouette extra oversize, sneakers, catene, brillanti e paradenti. La sua è la versione imitata all'infinito d quello che viene definito streetwear di lusso, nessuno più di lui - e nessuno meglio di lui - incarna questa estetica.
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aureliablr · 7 months
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#pietromascagni
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agrpress-blog · 8 months
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La città di New York, in occasione della Giornata Internazionale della Memoria, proporrà nel prestigioso Centre Italian Modern Art, l’interessante evento dove sarà possibile visitare la mostra “Transatlantic Bridges: Corrado Cagli, 1938-1948” e assistere al concerto “The Triumph of Bacchus and Ariadne”. La partitura del concerto, sarà presentata nella sua interezza per la prima volta dalla prima rappresentazione avvenuta nel 1948 al New York City Ballet. Dopo il concerto seguirà una presentazione di Raffaele Bedarida, autore del volume “Corrado Cagli: Transatlantic Bridges 1938-1948”, CPL Editions 2023 e curatore della mostra.    Questo evento è senza alcun dubbio una rara occasione per celebrare l’opera di un grande Maestro dell’Arte contemporanea Italiana: Corrado Cagli (1910-1976). Un artista di cui poco si legge sui manuali ma che è stato molto elogiato fra i suoi contemporanei per le sue opere e specialmente per il sodalizio esclusivo della sua arte con il teatro e la musica. Definito dai suoi contemporanei una “scacchiera dell’intelligenza e della cultura” un “artista copernicano ed eclettico”, Cagli ha trovato nel teatro e nella musica un fortissimo legame che gli ha permesso di cimentarsi in differenti stili e tecniche artistiche. Di origini ebraiche, marchigiano di nascita, ma romano d’adozione, si forma a Roma a cavallo tra la fine degli anni venti e il decennio successivo. E’ fra gli artisti della “Scuola Romana” degli anni ’30, insieme a Capogrossi, Cavalli, Mafai, Trombadori, Guttuso. Gli anni ’30 però portano anche alle "Leggi razziali" che lo costringono a lasciare l’Italia nel ’38, trovando rifugio prima a Parigi, poi nel nuovo crogiuolo artistico americano di New York. Ha così inizio la sua attività per il teatro americano, in occasione della nascita, nel luglio del ’46, del New York City Ballet dove lavora per Lincoln Krinstein. La Ballet Society, in quegli anni instaura una forte intesa con artisti di talento presenti a New York. La politica della compagnia vuole coinvolgere gli artisti non più come semplici costumisti e scenografi tout-court, subalterni, ma come uomini dotati di fantasia e senso artistico a cui chiedere idee e partecipazione attiva. Il balletto “The Triumph of Bacchus and Ariadne” viene portato in scena nel ’48 ed è un trionfo. E’ un’opera con notevoli riferimenti all’antico ed alla mitologia, in uno stile classicheggiante è tratto dai “Canti Carnascialeschi” di Lorenzo il Magnifico, precisamente dalla “Canzona di Bacco”.  Il coreografo è Balachine, ma è grazie all’intervento di Cagli che la partitura è affidata al compositore italiano Vittorio Rieti. Con questo eccezionale evento, il Centre Italian Modern Art (CIMA), fondazione pubblica no profit, nata nel 2013 dalla storica dell’arte Laura Mattioli, riesce nell’intento di promuovere l’arte italiana presso un pubblico internazionale. Questo ampio spazio espositivo, situato  nello storico quartiere di SoHo,  attraverso mostre, eventi e borse di studio, colloca l’arte italiana moderna in più ampi contesti storici e culturali. La mostra “Transatlantic Bridges: Corrado Cagli, 1938-1948”, presentata in occasione della Giornata internazionale della Memoria, rende perciò omaggio ad un artista che è stato anche silenzioso testimone degli orrori dell’olocausto con i suoi “Disegni di Guerra” fatti mentre era arruolato nell’esercito americano durante il conflitto. Un’ ulteriore spunto di riflessione e di dialogo attraverso l’arte e la cultura, in un momento storico come quello che stiamo vivendo. Per ulteriori informazioni si può consultare il sito www.italianmodernart.org.
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micro961 · 4 months
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AdriaCo: “Un’altra favola”
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In radio il nuovo singolo dell'artista romano, estratto dal nuovo album “Collezione di arretrati”, previsto per il prossimo autunno
«Durante l'ultimo anno di università, attraversai un periodo di crisi profonda, avevo avuto un minuscolo assaggio della vita che volevo avere, un primo fallimentare progetto di band e un'improvvisa e inaspettata esposizione a un pubblico più grande tramite l'apertura a un concerto di Elisa riservato ai suoi fans. Al termine di quella serata, una talent scout venne a chiedermi del materiale. Tornato alla mia vita quotidiana, fatta di esami e una tesi di laurea da scrivere, mi sentivo schiacciato dal peso della responsabilità e scisso interiormente tra l'aspettativa che sentivo su di me e quello che invece era da sempre il mio sogno e la mia vocazione, ma alla quale avevo lasciato sempre poco spazio.» AdriaCo
Il nuovo singolo di AdriaCo è "Un'altra favola", un inno idealmente dedicato agli idoli pop a cui un giovane può fare riferimento, immaginando ingenuamente la propria carriera futura. La sensazione costante di non poter mai avere una vita altrettanto fortunata e di essere in ritardo sulla tabella di marcia permea il testo, costellato di frammenti di conversazioni che hanno dato ad AdriaCo il coraggio di intraprendere un percorso di studio nella musica a 24 anni.
L'arrangiamento del brano si ispira al mondo pop-rock degli anni '90, con un tappeto di pianoforte e chitarre che crea un'atmosfera nostalgica. Il testo, con il suo flusso di coscienza, contribuisce a creare un ritmo serrato, caratteristico di tutto l'album “Collezione di arretrati”, in uscita il prossimo autunno, di cui “Un altra favola” è la traccia di apertura.
Il videoclip del singolo è frutto della collaborazione con alcune studentesse dell'Istituto Cine-TV Roberto Rossellini di Roma, che hanno animato le grafiche create da Matteo Lucibello in un coinvolgente lyric video di prossima pubblicazione.
Credits Testo: Adriano Meliffi Musica: Adriano Meliffi con contributi di Valerio Passi Voci e glockenspiel: Adriano Meliffi Chitarre: Valerio Passi Pianoforte, tastiere, synth bass, sound design: Alessandro Passi Batteria e percussioni aggiuntive: Bernardino Ponzani Recording: Studio Miriam (batteria, pianoforte e voci), Emanuele Luigi Andolfi (voci aggiuntive), Eulalia (chitarre e tastiere) Mix: Marco Federico Master: Matteo Gabbianelli (kuTso Noise Home)
Adriano Meliffi, in arte AdriaCo, nasce a Roma nel 1990. La musica classica è stata una fonte di ispirazione, le sue canzoni infatti si allontanano spesso dalla forma convenzionale e dalle armonie più comuni nel pop. Nel corso degli anni ascolta artisti molto diversi tra loro, dal mondo alternative al mainstream e spaziando dal rock, al pop, al cantautorato italiano e internazionale, fino al progressive, al soul, all'elettronica e alla world music. Da questo background eterogeneo deriva uno stile eclettico e difficilmente classificabile. A 19 anni inizia a studiare canto moderno e fonda la band Chimestorm. A 24 anni, dopo una laurea in Scienze Naturali, intraprende il corso di diploma in canto al Saint Louis College of Music, approdando infine all'insegnamento in diverse scuole di musica romane. Negli anni di formazione, entra in diversi progetti tra cui i cori Le Mani Avanti e Flowing Chords e la rock band VEMM. Prende parte inoltre come corista a diverse produzioni, collaborando tra gli altri con Diodato, Roy Paci, Arisa, Beppe Vessicchio, Tullio De Piscopo, Shorty, Ainé, Noemi, Serena Brancale e Achille Lauro. Dopo essere stato selezionato due volte per aprire il raduno-concerto della cantante Elisa al Viper di Firenze (2012 e 2015), avvia il progetto solista, inizialmente chiamato ACo, cominciando a pubblicare online alcune demo e sperimentazioni, registrando voci e tastiere, campionando suoni e avvalendosi di volta in volta di collaboratori per completare gli arrangiamenti. Nel 2016 rilascia su YouTube la playlist ACo(ustic), registrata live presso il Village Recording Studio, che raccoglie l'esperienza di quegli anni in formazione acustica nei club di Roma e anticipa alcuni dei brani successivamente ripresentati in versione elettrica. Nel 2017, dopo l'anteprima live all'Auditorium Parco della Musica, esce il primo EP, chiamato (N), sempre registrato al Village Recording Studio, contenente sei brani originali, arrangiati con una nuova band e cantati insieme ad amici cantanti. Sono stati realizzati videoclip per i due singoli “Pure Feelings” e “Tempelhof”. Dal 2020, inizia a lavorare sul suo primo vero e proprio album, “Collezione di arretrati”, un lavoro fortemente autobiografico, che racconta l'evoluzione e la crescita avvenuta negli ultimi 10 anni, affrontando il tema dell'ansia e delle sfide che un giovane adulto affronta nel trovare il proprio posto nel mondo, tra università e progetti di vita, fino ai recenti cambiamenti, l'uscita dal nucleo familiare, il trasferimento a Garbatella e le difficoltà del progetto ACo. I numerosi stop legati alla pandemia e al rinnovo totale della formazione, offrono l'occasione per un “restyling” del progetto, che cambia nome in AdriaCo.
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antennaweb · 4 months
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