#vali-sul
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"You were My First Love, My First Crush, My First Kiss, My First Embrace, And My First Heartbreak"
#ffxiv#my art#ffxiv art#Vali-Sul#wolexarch#wolraha#mans about to kneel over in embarrassment and its funny#OVER HAND HOLDING#If you dont think Raha would turn into a puddle over handholding youre wrong
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Fingere. Fingere continuamente. Che sei guarita e non hai più bisogno di queste cose. Non hai più bisogno di ferirti per stare meglio. E invece non è così. Magari stai bene un anno, magari anche tre. E poi torna quella cosa che ti scatena il casino in testa, che ti fa sentire impotente. Che l'unica soluzione per sopportare quel dolore interno che ti divora e che fa marcire i tuoi organi, è farsi del male. E fingere che sei andata avanti. Tu non ci pensi nemmeno più a queste cose.
Vai in bagno, prendi la lametta o un altro oggetto e te le suoni, di santa ragione. Quasi ti piace il dolore. E il segno che ti lasci ti dà soddisfazione. Pensi "sono stata brava". Ti sei finalmente calmata. Ed è in quel momento che arriva la vergogna. E cerchi quasi di mentire a te stessa. Ti copri anche per te. Non è successo nulla. Non hai fatto niente di male. Ed esci, fingi con le persone che ti sono intorno. La maggior parte neanche se ne accorge. E ti sembra tutto tornare alla normalità. Il casino che avevi si è placato e senti solo un ronzio.
Ma in realtà non se n'è andato, è solo dormiente. Attende solo la prossima occasione per uscire. E lo sai bene, anche se ti ripeti "è stata l'ultima volta". Lo sai che non è vero.
Come si fa a scappare da se stessi?
Vorresti parlarne ma chi capirebbe una cosa del genere? Chi non ti prenderebbe per pazza? Nessuno capisce il sollievo. Nessuno capisce che non è un capriccio. Nessuno ti prenderà mai sul serio. Con questa consapevolezza ti senti ancora più sbagliata e sola. Sei pazza. Le botte te le meriti. Ti meriti ogni singola ferita. Non vali nulla.
Poi pensi alla te bambina, quanto ha sofferto. E pensi che non se lo merita altro dolore. Che meritava qualcuno che la proteggesse e le volesse bene. Nessuno c'è stato per lei. E ora si sta autodistruggendo. Ti senti ancora più in colpa perché vorresti proteggerla quella bambina, che è ancora dentro di te da qualche parte.
Vorresti dirle "Ti proteggo io, non sei sola". Vorresti poter fare ciò che non hai potuto da piccola. Ma non puoi, ormai è troppo tardi. E siete tutte e due bloccate in corpo che odiate, che vi ha portato dolore. State soffocando entrambe in un corpo troppo piccolo per potervi contenere insieme. E il dolore fisico è l'unica boccata d'aria che avete.
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Amati. Con tutti i tuoi errori, con tutti i tuoi difetti, con tutte le tue paure, con tutte le tue fragilità. Sei fatta di tempesta e uragano, di sogni e nuvole, di sole e del calore dell’estate. Non ti servono le briciole. Briciole di amore, briciole di tempo, briciole di attenzione. Non inseguire chi non vuole esserci, non trattenere chi vuole uscire dalla tua vita. Ricordati quanto vali e impara a volerti bene, con tutti i tuoi sbagli, con tutto il tuo dolore e le tue fragilità, con tutti i tuoi lividi sul cuore. E dalle ferite nasceranno due ali per spiccare il volo.
Chiara Trabalza
#frasi d'amore#frasi libri#frasi belle#frasi tumblr#Questa sono io#chiara trabalza#Il volo delle lanterne#amati sempre#sono una guerriera#ferite sul cuore#le mie cicatrici#non mi arrendo#risplendi#frasi e citazioni#sono fatta così
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sono stanca di questa mia necessità di essere sempre perfetta, di non permettermi di sbagliare, di non dormire la notte a causa del magone dato da lavoro, patente, famiglia, soldi, futuro. l'ansia sempre addosso perché ogni volta sbaglio e "chissà cosa penseranno di te.", "sei proprio una fallita.", "ora ti licenziano.", "non sei in grado di fare nulla."
vi giuro, sono così stressata da non riuscire ad agire. vivo come un robot aspettando solo il weekend per stare tra le braccia della mia persona, sentire il suo profumo e sentirmi dire: "tu vali, tu sei abbastanza, tu sei in grado.", perché è solo in quei giorni che riesco a non pensare e a dormire senza fare incubi o senza svegliarmi sei volte a notte per controllare l'ora, se ho ancora tempo per riposare un po' o se non ho sentito la sveglia e sono in ritardo.
cosa fate voi quando non riuscite a prendere il controllo della vostra vita? perché io sento di stare sul punto di perderlo di nuovo.
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La mia famiglia non mi ha trasmesso l'amore per la cucina o i valori per diventare una brava moglie ma mi ha insegnato come trattare gli altri.
Mi ha insegnato il valore del rispetto, ogni persona merita di essere rispettata, anche se difficilmente bisogna aspettarsi lo stesso trattamento.
Mi ha insegnato il valore dell'altruismo, per quanto possa essere difficile non bisogna focalizzarsi sempre su se stessi e dare il nostro (minimo) contributo per migliorare la condizione altrui. Che sia un abbraccio, l'offrire una penna o semplicemente dare un passaggio, tutto questo potrebbe risultare prezioso per l'altro.
Mi ha insegnato il valore della gioia, forse un po' troppo sottovalutata. Offrire un sorriso e una risata a qualcuno, anche se sembra banale potrebbe cambiare la giornata di quel qualcuno senza nemmeno rendersene conto.
Mi ha insegnato il valore dell'ascolto reale, tutti hanno qualcosa da raccontare. Se una persona si fida talmente tanto da raccontarsi merita tutto la nostra attenzione, perché magari non è mai stata ascoltata sul serio. Ascoltare una persona vuol dire 'io ti offro il mio tempo, per me vali il mio tempo'
E infine mi ha insegnato il valore del comprendere, non capire. Comprendere vuol dire andare oltre le apparenze e scavare nel profondo di quella persona. Andare oltre quella rabbia, quel 'no, va bene così' e entrare in relazione con la sua parte più intima. Non limitarsi a un primo giudizio, ma vedere quali mostri si nascondono dietro ogni persona.
Non sono la figlia perfetta,sono imbranata, poco femminili e per alcuni versi controcorrente, ma so come si sta al mondo e trattare le altre persone con il rispetto che si meritano e tutto questo lo devo solo alla mia famiglia.✨
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Una domanda che leggo spesso, non banale: "Se tornassi indietro cosa diresti a te bambino?". Una possibile risposta potrebbe essere: "Tu vali tanto, non elemosinare attenzioni per la paura di rimanere solo, lasciando che gli altri abusino di te: tutto questo un giorno finirà, dovrai solo avere pazienza. Ora dovrai stare attento a chi incontri sul tuo cammino, guardati bene soprattutto dagli adulatori, sono esattamente coloro che in seguito ti faranno sentire sempre in debito e vorranno riprendersi tutto indietro con gli interessi!"
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Speedpaint of my last pic!
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Amati. Con tutti i tuoi errori, con tutti i tuoi difetti, con tutte le tue paure, con tutte le tue fragilità. Sei fatta di tempesta e uragano, di sogni e nuvole, di sole e del calore dell’estate. Non ti servono le briciole. Briciole di amore, briciole di tempo, briciole di attenzione. Non inseguire chi non vuole esserci, non trattenere chi vuole uscire dalla tua vita. Ricordati quanto vali e impara a volerti bene, con tutti i tuoi sbagli, con tutto il tuo dolore e le tue fragilità, con tutti i tuoi lividi sul cuore. E dalle ferite nasceranno due ali per spiccare il volo.
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Credo sia arrivato il momento. L’ho rimandato il più a lungo possibile. Non avevo tempo, era troppo tardi, domattina mi alleno, faccio troppo rumore se piango adesso. Voglio scrivere tutto senza pensarci troppo. Non so se te lo manderò. Ti basti sapere che lo sto scrivendo per te.
Ho tenuto stretto a me questo dolore più che potevo, l’ho trattenuto per tenerti ancora un po’ con me, anche se non ci sei più da quasi due settimane, anche se ogni giorno mi ripeto e mi ripetono che non ne vali la pena, che sei una persona cattiva, sei un narcisista, chi lo sa, uno psicopatico, ho le prove, mi hai tradita. Sono pazza io? Mi hai mentito. Nonostante tutto, ti ho tenuto stretto a me, segretamente, in silenzio, con il pensiero, in un punto profondo di me, dove sei arrivato solo tu, che saresti tornato, che ti avrei lasciato tornare. Non contava il dolore, il mio dolore, ma solo l’amore che avrei provato una volta tra le tue braccia. Non è accaduto. Per fortuna, forse. Lo scoprirò, immagino. Mi sono ritrovata a casa di Filip e ho capito, mi sono ricordata, che l’amore è altro, da te, e forse anche da me. Eppure sento di amarti così forte, e il pensiero di aver sbagliato ancora una volta mi fa tremare e piangere.
È giunto il momento, lo so. Ma c’è una Aurora, dentro me, di 7 anni o poco più, appesa ad una sbarra, di quelle che si vedono nei parchi e nei boschi per allenarsi, con i piedi a penzoloni a 30 centimetri da terra, e con le mani doloranti, che si rifiuta di lasciar andare la presa. L’accarezzerò ogni mattina, ogni pomeriggio, ogni sera, mi sveglierò la notte e l’accarezzerò. Promesso. Ora però molla la presa, piccola Aur. Ce la puoi fare.
Mi ricorderò della sera in cui siamo usciti per la prima volta. Sei venuto a prendermi in macchina, pensavo avrei avuto paura e che mi sarei fatta prendere dall’ansia, ma la voglia di stare con te ha superato ogni cosa. Mi sono affidata a te, quella sera, la prima volta che abbiamo fatto l’amore, per te non lo era, per me lo è sempre stato. “Hai scritto tu la nostra storia e ti ringrazio perché ti giuro che non immaginavo 1 riga di noi”. Ricorderò tutto ciò che ho scritto.
Ricorderò la tua famiglia, la sentirò ancora, ricorderò la strada per la casa di Cernobbio, il cimitero poco prima, tua nonna, le salite di corsa, spericolate e con la musica techno sparata a mille. Priscilla, Rebecca, tua zia, Kessar. Ricorderò le scale, ricorderò la vista sul lago, il chiasso a cui non ero abituata. È stato bello abituarsi alla vostra chiassosa felicità. Spero ricorderanno tutti i dolci che ho preparato per loro.
Ricorderò Cantù, la tua casa, la tua stanza, Teddy Ted, la nostra cucina. Tutti i piatti che mi hai preparato, hamburger, pasta di ogni tipo, i tuoi gnocchi alle 3 del mattino soltanto perché ne avevo voglia. Ho creduto davvero che mi amassi.
Ricorderò quando facevamo l’amore in silenzio con tuo papà e tuo fratello nell’altra stanza, ti arrabbiavi perché facevo troppo rumore, ma poi mi scopavi più forte. Mi ricorderò tutti i letti, i parcheggi, tutte le volte, le parole, gli sguardi, mi ricorderò tutto quello che sappiamo solo noi. “Come cazzo mi guardi…”.
Ricorderò Marrakech, ricorderò il passato e il futuro che avrei tanto voluto. Ricorderò Bali, New York, Parigi. Parigi. Ti prometto che la prossima volta ti porterò con me.
Ricorderò ogni volta che mi hai spronata a filmare i miei dolci; continuerò a farlo anche per te. Ricorderò le tue pazze idee, il tuo coraggio e la tua perseveranza, ricorderò il mini van, i viaggi, le tracce musicali che hai creato e le live su Twitch insieme.
Ricorderò le lacrime, le tue urla, il parabrezza rotto, l’acqua del lago sulla faccia fino a non vedere più niente. Ricorderò anche questo, lo ricorderò per riuscire ad andare avanti. Ricorderò i tuoi insulti e le tue mani che mi tirano i capelli con un disprezzo che mi rimarrà sempre appiccicato addosso. Ricorderò tutte le volte che ti ho salvato, le notti buie intrecciati dopo aver litigato, ti avvicinavi sempre tu, ma eri tu a farmi del male. Ricorderò i segreti, le cose che non potrò mai dire, e che forse ho detto troppo a chi non potrà mai capire, nel bene e nel male. Ricorderò l’amore, ricorderò il dolore, ricorderò di come hai rovinato tutto ogni volta, compresa questa, definitivamente questa. Mi ricorderò che sei tu che mi hai tradita, derisa, insultata, usata, maltrattata. Ma che sono stata io a decidere di andare via.
Mi ricorderò di te, Davide. Dei tuoi occhi, del tuo sguardo, ricorderò la tua risata quando vorrò buttarmi giù. Mi ricorderò di quando volevi darmi fastidio a tutti i costi ed io, scontrosa, mi sottraevo alla felicità perché era troppo faticoso e spaventoso credere di poterlo essere. E infatti avevo ragione. Ma mi ricorderò, e non mi sottrarrò più alla felicità. Mi ricorderò il tuo nome, le canzoni, la tua forza, intraprendenza, indipendenza. Ne prenderò esempio, ma non troppo. Rimango fragile come sono, come sai. Mi ricorderò delle tue guerre e delle tue battaglie, spererò potrai vincerle tutte. Metto giù le armi, ti lascio andare, o meglio, per una volta vado io. Lascio l’odio ai momenti peggiori, che arriveranno, lo so, e spero saprò affrontarli come sono io: “…bella, profumata, dolce, antipatica, sensibile, passionale, buona, altruista”.
Ti amo, nonostante tutto.
Addio,
Aurora
Che tu abbia la forza di non voltarti più indietro.
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Uomini che ti fanno stare male per le cazzate. Che vogliono avere ragione per forza. Vogliono essere superiori. Dirti che sei stupida e come se vuoi avere ragione su di loro (ma vaffanculo). E tu, dopo, ti trovi con il ciclo in troppo ritardo perché hai pianto pure l'anima. Perché hai preso su personale. Perché vuoi bene alle persone che non meritano. Alle persone che ti fanno stare male. Alle persone che prima ti dicono "mi fai stare bene", " dai senso alle mie giornate " e poi ti trattano come se non vali niente. Mi sono sempre meravigliata come una persona riesce ad avere un sentimento +100 verso di te e dopo un po -1000. Io, personalmente, non riesco a fare così. Deve succedere una cosa molto, molto grave per farmi cambiare il pensiero. E neanche questo. So perdonare quasi tutto al mio malgrado. Ma indifferenza, prepotenza e onnipotenza. Qui si chiudono le porte. Soprattutto quando vedo certi ripercussioni sul mio corpo.
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76 giorni.
Non prendo la lametta da 76 giorni.
È dura, dura davvero.
Ieri in piena crisi ero sul punto di farlo.
Odio così tanto me stessa..
Mi accasciai a terra, in preda alla disperazione, con un dolore lacerante al petto.
Un dolore che mi tolse quasi il respiro.
Ero sul punto di farlo.
Ma poi ho detto "basta."
Ma poi mi sono chiesta "a cosa serve rovinare il tuo corpo?".
È dura, dura davvero.
Ti prego, dimmi qualcosa che mi ricordi che sono forte, e che un giorno potrò trarre giovamento da questo dolore.
Dimmi qualcosa che mi ricordi che sono bella.
Dimmi qualcosa che mi ricordi il motivo per cui continuo ancora a ricomporre ogni pezzo.
Dimmi qualcosa che possa ricordarmi di essere una guerriera.
Non so chi tu sia (e per favore inviami un'altra domanda togliendo l'anonimo, non risponderò) ma vali un sacco...non lo senti il fuoco che arde dentro di te? Sai cosa significa? È il momento del tuo riscatto, non lasciare che la tua mente, rovini la tua anima, sii più forte, perché lo sei 🤍
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Refuting Ai’sha’s age
Author: Ayatullah Muhammad Husayn Husayni al-Qazwini (Vali-Asr Institute)
Translated by: Abu Noora al-Tabrizi
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Ahl al-Sunnah insist on proving that A’yshah was betrothed to the Prophet Muhammad (S) at six years of age and that she entered his house at nine years [where the marriage was consummated]. [Ahl al-Sunnah] consider this to be evidence for A’yshah’s superiority over the other wives of the Messenger of Allah. Does this, however, reflect reality? In the following article we will investigate this matter.
However, before embarking on the crux of the matter, we must shed light on the history of the Prophet’s marriage to A’yshah so that we may afterwards draw a conclusion as to how old she was when she married the Messenger of Allah.
There are differing views in regard to the history of the Messenger of Allah’s marriage to A’yshah. Muhammad b. Ismaʿil al-Bukhari [d. 256 A.H/870 C.E] narrates from A’yshah herself that the Messenger of Allah betrothed her three years after [the death] of Lady Khadijah (Allah’s peace be upon her):
حدثنا قُتَيْبَةُ بن سَعِيدٍ حدثنا حُمَيْدُ بن عبد الرحمن عن هِشَامِ بن عُرْوَةَ عن أبيه عن عَائِشَةَ رضي الله عنها قالت ما غِرْتُ على امْرَأَةٍ ما غِرْتُ على خَدِيجَةَ من كَثْرَةِ ذِكْرِ رسول اللَّهِ (ص) إِيَّاهَا قالت وَتَزَوَّجَنِي بَعْدَهَا بِثَلَاثِ سِنِينَ وَأَمَرَهُ رَبُّهُ عز وجل أو جِبْرِيلُ عليه السَّلَام أَنْ يُبَشِّرَهَا بِبَيْتٍ في الْجَنَّةِ من قَصَبٍ.
It has been narrated by ʿA’yshah (may Allah be pleased with her) [where] she said: “I have not been jealous of any woman as I have with Khadijah. [This is because first], the Messenger of Allah (S) would mention her a lot”. [Second], she said: “he married me three years after her [death] and [third], his Lord (Exalted is He!) or [the archangel] Jibril (peace be upon him) commanded him to bless her with a house in heaven made out of reed (qasab).”
See: al-Bukhari al-Juʿfi, Muhammad b. Ismaʿil Abu ʿAbd Allah (d. 256 A.H/870 C.E), Sahih al-Bukhari, ed. Mustafa Dib al-Bagha (Dar ibn Kathir: Beirut, 3rd print, 1407 /1987), III: 3606, hadith # 3606. Kitab Fadha’il al-Sahabah [The Book of the Merits of the Companions], Bab Tazwij al-Nabi Khadijah wa Fadhliha radhi Allah ʿanha [Chapter on the Marriage of The Prophet to Khadijah and her Virtue[s] (may Allah be pleased with her)].
Given that Lady Khadija (Allah’s peace be upon her) left this world during the tenth year of the Prophetic mission (biʿthah), the Messenger of Allah’s marriage with A’yshah therefore took place during the thirteenth year of the Prophetic mission.
After having narrated al-Bukhari’s tradition, Ibn al-Mulqin derives the following from the narration:
وبنى بها بالمدينة في شوال في السنة الثانية .
…and the Prophet (S) consummated the marriage in Madinah during [the month] of Shawwal in the second year [of the Hijrah].
See: al-Ansari al-Shafiʿi, Siraj al-Din Abi Hafs ʿUmar b. ʿAli b. Ahmad al-Maʿruf bi Ibn al-Mulqin (d. 804 A.H/1401 C.E), Ghayat al-Sul fi Khasa’is al-Rasul (S), ed. ʿAbd Allah Bahr al-Din ʿAbd Allah (Dar al-Basha’ir al-Islamiyah: Beirut, 1414/1993), I: 236.
According to this narration, the Messenger of Allah betrothed A’yshah in the thirteenth year of the Prophetic mission and officially wed her [i.e. consummated the marriage] in the second year of the Hijrah.
From what has been related by other prominent [scholars] of Ahl al-Sunnah, we can [also] conclude that the Prophet wed A’yshah during the fourth year of the Hijrah. When commenting on the status (sharh al-hal) of Sawdah, the other wife of the Messenger of Allah (S), al-Baladhuri [d. 297 A.H/892 C.E] writes in his Ansab al-Ashraf that:
وتزوج رسولُ الله صلى الله عليه وسلم، بعد خديجة، سودة بنت زَمعة بن قيس، من بني عامر بن لؤي، قبل الهجرة بأشهر... فكانت أول امرأة وطئها بالمدينة.
After Khadijah, the Messenger of Allah (S) married Sawdah b. Zamʿah b. Qays from Bani ʿAmir b. La’wi a few months before the Hijrah…she was the first woman that the Prophet joined [in matrimony] in Madinah.
See: al-Baladhuri, Ahmad b. Yahyah b. Jabir (d. 279 A.H/892 C.E), Ansab al-Ashraf, I: 181 (retrieved from al-Jamiʿ al-Kabir).
Al-Dhahabi [d. 748 A.H/1347 C.E], on the other hand, claims that Sawdah b. Zamʿah was the only wife of the Messenger of Allah for four years:
وتوفيت في آخر خلافة عمر ، وقد انفردت بصحبة النبي صلى الله عليه وسلم أربع سنين لا تشاركها فيه امرأة ولا سرية ، ثم بنى بعائشة بعد ...
[Sawdah] died in the last year of ʿUmar’s caliphate, and for four years she was the only wife of the Prophet (S) where neither [free] woman nor bondmaid was partnered with her [in sharing a relationship with the Prophet (S)]…
See: al-Dhahabi, Shams al-Din Muhammad b. Ahmad b. ʿUthman (d. 748 A.H/1347 C.E), Tarikh al-Islam wa al-Wafiyat al-Mashahir wa al-Aʿlam, ed. Dr. ʿUmar ʿAbd al-Salam Tadmuri (Dar al-Kutub al-ʿArabi: Beirut, 1st print, 1407/1987), III: 288.
According to this conclusion, A’yshah married the Prophet in the fourth year of the Hijrah (i.e. four years after the Prophet’s marriage to Sawdah).
Now we shall investigate A’yshah’s age at the moment of her betrothal by referring to historical documents and records:
Comparing the Age of A’yshah with the Age of Asma’ b. Abi Bakr
One of the things which may establish A’yshah’s age at the moment of her marriage with the Messenger of Allah is comparing her age with that of her sister Asma’ b. Abi Bakr [d. 73 A.H/692 C.E]. According to what has been narrated by the prominent scholars of Ahl al-Sunnah, Asma’ was ten years older than A’yshah and was twenty-seven years of age during the first year of the Hijrah. Moreover, she passed away during the year 73 of the Hijrah when she was a hundred years of age.
Abu Naʿim al-Isfahani [d. 430 A.H/1038 C.E] in his Maʿrifat al-Sahabah writes that:
أسماء بنت أبي بكر الصديق ... كانت أخت عائشة لأبيها وكانت أسن من عائشة ولدت قبل التأريخ بسبع وعشرين سنة.
Asma’ b. Abi Bakr al-Siddiq…she was the sister of ʿA’yshah through her father’s [side i.e. Abu Bakr] and she was older than ʿA’yshah and was born twenty-seven years before History [i.e. Hijrah].
See: al-Isfahani, Abu Naʿim Ahmad b. ʿAbd Allah (d. 430 A.H/1038 C.E), Maʿrifat al-Sahabah, VI: 3253, no. 3769 (retrieved from al-Jamiʿ al-Kabir).
Al-Tabarani [d. 360 A.H/970 C.E] writes:
مَاتَتْ أَسْمَاءُ بنتُ أبي بَكْرٍ الصِّدِّيقِ سَنَةَ ثَلاثٍ وَسَبْعِينَ بَعْدَ ابْنِهَا عبد اللَّهِ بن الزُّبَيْرِ بِلَيَالٍ ... وكان لاسماء يوم مَاتَتْ مِائَةُ سَنَةٍ وُلِدَتْ قبل التَّارِيخِ بِسَبْعٍ وَعِشْرِينَ سَنَةً
Asma’ b. Abi Bakr al-Siddiq died on the year 73 [of the Hijrah], after her son ʿAbd Allah b. al-Zubayr [d. 73 A.H/692 C.E] by [only] a few nights. Asma’ was a hundred years of age the day she died and she was born twenty-seven years before History [Hijrah].
See: al-Tabarani, Sulayman b. Ahmad b. Ayyub Abu al-Qasim (d. 360 A.H/970 C.E), al-Muʿjam al-Kabir, ed. Hamdi b. ʿAbd al-Majid al-Salafi (Maktabat al-Zahra’: al-Mawsil, 2nd Print, 1404/1983), XXIV: 77.
Ibn Asakir [d. 571 A.H/1175 C.E] also writes:
كانت أخت عائشة لأبيها وكانت أسن من عائشة ولدت قبل التاريخ بسبع وعشرين سنة
Asma’ was the sister of ʿA’yshah from her father’s [side] and she was older than ʿA’yshah where she was born twenty-seven years before History [Hijrah].
See: Ibn Asakir al-Dimashqi al-Shafiʿi, Abi al-Qasim ʿAli b. al-Hasan b. Hibat Allah b. ʿAbd Allah (d. 571 A.H/1175 C.E), Tarikh Madinat Dimashq wa Dhikr Fadhliha wa Tasmiyat man Hallaha min al-Amathil, ed. Muhib al-Din Abi Saʿid ʿUmar b. Ghuramah al-ʿAmuri (Dar al-Fikr: Beirut, 1995): IX: 69.
Ibn Athir [d. 630 A.H/1232 C.E] also writes:
قال أبو نعيم : ولدت قبل التاريخ بسبع وعشرين سنة.
Abu Naʿim said: [Asma’] died before History [Hijrah] by twenty-seven years.
See: al-Jazari, ʿIzz al-Dim b. al-Athir Abi al-Hasan ʿAli b. Muhammad (d. 630 A.H/1232 C.E), Asad al-Ghabah fi Maʿrifat al-Sahabah, ed. ʿAdil Ahmad al-Rifaʿi (Dar Ihya’ al-Turath al-ʿArabi: Beirut, 1st Print, 1417/1996), VII: 11.
Al-Nawawi [d. 676 A.H/1277 C.E] writes:
وعن الحافظ أبي نعيم قال ولدت أسماء قبل هجرة رسول الله صلى الله عليه وسلم بسبع وعشرين سنة .
[It has been narrated] from al-Hafiz Abi Naʿim [who] said: Asma’ was born twenty seven-years before the Hijrah of the Messenger of Allah (S).
See: al-Nawawi, Abu Zakariyah Yahya b. Sharaf b. Murri (d. 676 A.H/1277 C.E), Tahdhib al-Asma’ wa al-Lughat, ed. Maktab al-Buhuth wa al-Dirasat (Dar al-Fikr: Beirut. 1st Print, 1996), II: 597-598.
Al-Hafiz al-Haythami [d. 807 A.H/1404 C.E] said:
وكانت لأسماء يوم ماتت مائة سنة ولدت قبل التاريخ بسبع وعشرين سنة وولدت أسماء لأبي بكر وسنه إحدى وعشرون سنة.
Asma’ was a hundred years of age when she died. She was born twenty-seven years before History [Hijrah] and Asma’ was born to her father Abi Bakr when he was twenty-one years of age.
See: al-Haythami, Abu al-Hasan ʿAli b. Abi Bakr (d. 807 A.H/1404 C.E), Majmaʿ al-Zawa’id wa Manbaʿ al-Fawa’id (Dar al-Rabban lil Turath/Dar al-Kutub al-ʿArabi: al-Qahirah [Cairo] – Beirut, 1407/1986), IX: 260.
Badr al-Din al-ʿAyni [d. 855 A.H/ 1451 C.E] writes:
أسماء بنت أبي بكر الصديق... ولدت قبل الهجرة بسبع وعشرين سنة ، وأسلمت بعد سبعة عشر إنساناً ... توفيت بمكة في جمادى الأولى سنة ثلاث وسبعين بعد قتل ابنها عبد اللَّه بن الزبير ، وقد بلغت المائة ولم يسقط لها سن ولم يتغير عقلها ، رضي الله تعالى عنها .
Asma’ b. Abi Bakr al-Siddiq…she was born twenty-seven years before the Hijrah and she was the seventeenth person to convert to Islam…she died in Makkah in the month of Jamadi al-Awwal in the year 73 [of the Hijrah] after the death of her son ʿAbd Allah b. al-Zubayr when she reached a hundred years of age. [Despite her old age], none of her teeth had fallen out and neither was her intellect impaired (may Allah – Exalted is He! - be pleased with her).
See: al-ʿAyni, Badr al-Din Abu Muhammad Mahmud b. Ahmad al-Ghaytabi (d. 855 A.H/1451 C.E), ʿUmdat al-Qari Sharh Sahih al-Bukhari (Dar Ihya’ al-Turath al-ʿArabi: Beirut (n.d)), II: 93.
Ibn Hajar al-ʿAsqalani [d. 852 A.H/1448 C.E] writes:
8525 أسماء بنت أبي بكر الصديق زوج الزبير بن العوام من كبار الصحابة عاشت مائة سنة وماتت سنة ثلاث أو أربع وسبعين.
#8525 Asma’ b. Abi Bakr al-Siddiq married al-Zubayr b. al-ʿAwwam who was one of the great Sahabah. She lived [up to] a hundred years of age and she died in the year 73 or 74 [of the Hijrah].
See: al-ʿAsqalani al-Shafiʿi, Ahmad b. ʿAli b. Hajar Abu al-Fadhl (d. 852 A.H/1448 C.E), Taqrib al-Tahdhib, ed. Muhammad ʿAwwamah (Dar al-Rashid: Suriyah [Syria], 1st Print, 1406/1986), I: 743.
[He also wrote]:
لها سن ولم ينكر لها عقل وقال أبو نعيم الأصبهاني ولدت قبل الهجرة بسبع وعشرين سنة
[and] she had [her full set of] teeth and she had not lost her intellect. Abu Naʿim al-Isbahani said [that] she was born before the Hijrah by twenty-seven years.
See: al-ʿAsqalani al-Shafiʿi, Ahmad b. ʿAli b. Hajar Abu al-Fadhl (d. 852 A.H/1448 C.E), al-Isabah fi Tamyiz al-Sahabah, ed. ʿAli Muhammad al-Bajawi (Dar al-Jil: Beirut, 1st Print, 1412/1992), VII: 487.
Ibn ʿAbd al-Birr al-Qurtubi [d. 463 A.H/1070 C.E] also writes:
Asma’ died in Makkah in [the month of] Jamadi al-Awwal in the year 73 [of the Hijrah] after the death of her son ʿAbd Allah b. al-Zubayr…Ibn Ishaq said that Asma’ b. Abi Bakr converted to Islam after seventeen people had [already] converted…and she died when she reached a hundred years of age.
See: al-Nimri al-Qurtubi, Abu ʿUmar Yusuf b. ʿAbd Allah b. ʿAbd al-Birr (d. 463 A.H/1070 C.E), al-Istiʿab fi Maʿrifat al-Ashab, ed. ʿAli Muhammad al-Bajawi (Dar al-Jil: Beirut, 1st Print, 1412/1992), IV: 1782-1783.
Al-Safadi [d.764 A.H/1362 C.E] writes:
وماتت بعده بأيام يسيرة سنة ثلاث وسبعين للهجرة وهي وأبوها وابنها وزوجها صحابيون قيل إنها عاشت مائة.
[Asma’] died a few days after ʿAbd Allah b. Zubayr in the year 73 of the Hijrah. And she [herself], her father, her son and husband were Sahabis. It has been said that she lived a hundred years.
See: al-Safadi, Salah al-Din Khalil b. Aybak (d. 764 A.H/1362 C.E), al-Wafi bi al-Wafiyat, ed. Ahmad al-Arna’ut and Turki Mustafa (Dar Ihya’ al-Turath: Beirut, 1420 /2000), IX: 36.
The Difference in Age Between Asma’ and A’yshah
Al-Bayhaqi [d. 458 A.H/1065 C.E] narrates that Asma’ was ten years older than A’yshah:
أبو عبد الله بن منده حكاية عن بن أبي الزناد أن أسماء بنت أبي بكر كانت أكبر من عائشة بعشر سنين.
Abu ʿAbd Allah b. Mundah narrates from Ibn Abi Zannad that Asma’ b. Abi Bakr was older than ʿA’yshah by ten years.
See: al-Bayhaqi, Ahmad b. al-Husayn b. ʿAki b. Musa Abu Bakr (d. 458 A.H/1065 C.E), Sunan al-Bayhaqi al-Kubra, ed. Muhammad ʿAbd al-Qadir ʿAta (Maktabah Dar al-Baz: Mecca, 1414/1994), VI: 204.
Al-Dhahabi and Ibn ʿAsakir also narrate this:
قال عبد الرحمن بن أبي الزناد كانت أسماء أكبر من عائشة بعشر.
ʿAbd al-Rahman b. Abi al-Zannad said [that] Asma’ was older than ʿA’yshah by ten [years].
See: al-Dhahabi, Shams al-Din Muhammad b. Ahmad b. ʿUthman (d. 748 A.H/1347 C.E). Siyar Aʿlam al-Nubala’, ed. Shuʿayb al-Arna’ut and Muhammad Naʿim al-ʿIrqsusi (Mu’wassasat al-Risalah: Beirut, 9th Print, 1413/1992-1993?), II: 289.
قال ابن أبي الزناد وكانت أكبر من عائشة بعشر سنين.
Ibn Abi al-Zannad said [that Asma’] was older than ʿA’yshah by ten years.
See: Ibn Asakir al-Dimashqi al-Shafiʿi, Abi al-Qasim ʿAli b. al-Hasan b. Hibat Allah b. ʿAbd Allah (d. 571 A.H/1175 C.E), Tarikh Madinat Dimashq wa Dhikr Fadhliha wa Tasmiyat man Hallaha min al-Amathil, ed. Muhib al-Din Abi Saʿid ʿUmar b. Ghuramah al-ʿAmuri (Dar al-Fikr: Beirut, 1995), IX: 69.
Ibn Kathir al-Dimashqi [d. 774 A.H/1373 C.E] in his book al-Bidayah wa al-Nihayah writes:
وممن قتل مع ابن الزبير فى سنة ثلاث وسبعين بمكة من الأعيان ...أسماء بنت أبى بكر والدة عبد الله بن الزبير... وهى أكبر من أختها عائشة بعشر سنين... وبلغت من العمر مائة سنة ولم يسقط لها سن ولم ينكر لها عقل
…of those who died along with ʿAbd Allah b. al-Zubayr in the year 73 [of the Hijrah] in Makkah [were]… Asma’ b. Abi Bakr, the mother of ʿAbd Allah b. al-Zubayr… and she was older than her sister ʿA’yshah by ten years…her life span reached a hundred years and none of her teeth had fallen out nor did she lose her intellect [due to old age].
See: Ibn Kathir al-Dimashqi, Ismaʿil b. ʿUmar al-Qurashi Abu al-Fida’, al-Bidayah wa al-Nihayah (Maktabat al-Maʿarif: Beirut, n.d), VIII: 345-346.
Mulla ʿAli al-Qari [d. 1014 A.H/1605 C.E] writes:
وهي أكبر من أختها عائشة بعشر سنين وماتت بعد قتل ابنها بعشرة أيام ... ولها مائة سنة ولم يقع لها سن ولم ينكر من عقلها شيء ، وذلك سنة ثلاث وسبعين بمكة.
[Asma’] was older than her sister ʿA’yshah by ten years and she died ten days after the killing of her son…she was a hundred years of age and her teeth had not fallen out and she did not lose a thing of her intellect. [Her death took place] in the year 73 [of the Hijrah] in Makkah.
See: Mulla ʿAli al-Qari, ʿAli b. Sultan Muhammad al-Harawi. Mirqat al-Mafatih Sharh Mishkat al-Masabih, ed. Jamal ʿIytani (Dar al-Kutub al-ʿIlmiyah: Beirut, 1st Print, 1422 /2001), I: 331.
Al-Amir al-Sanʿani [d. 852 A.H/1448 C.E] writes:
وهي أكبر من عائشة بعشر سنين وماتت بمكة بعد أن قتل ابنها بأقل من شهر ولها من العمر مائة سنة وذلك سنة ثلاث وسبعين .
[Asma’] was ten years older than ʿA’yshah by ten years and she died in Makkah a little less than a month after the killing of her son while she was a hundred years of age. This took place in the year 73 [of the Hijrah].
See: al-Sanʿani al-Amir, Muhammad b. Ismaʿil (d. d. 852 A.H/1448 C.E). Subul al-Salam Sharh Bulugh al-Maram min Adilat al-Ahkam, ed. Muhammad ʿAbd al-ʿAziz al-Khuli (Dar Ihya’ al-ʿArabi: Beirut, 4th Print, 1379/1959), I: 39.
Asma’ was fourteen years of age during the first year of the Prophetic mission (biʿthah) and ten years older than A’yshah. Therefore, A’yshah was four years old during the first year of the Prophetic mission [14 – 10 = 4] and as such, she was seventeen years of age during the thirteenth year of the Prophetic mission [4 + 13 = 17]. In the month of Shawwal of the second year of the Hijrah (the year of her official wedding to the Prophet) she was nineteen years of age [17 + 2 = 19].
On the other hand, Asma’ was a hundred years of age during the seventy-third year after Hijrah. A hundred minus seventy-three equals twenty-seven (100 – 73 = 27). Therefore, in the first year after the Hijrah she was twenty-seven years old.
Asma’ was ten years older than A’yshah. Twenty-seven minus ten equals seventeen (27 – 10 = 17).
Therefore, A’yshah was seventeen years of age during the first year of the Hijrah. [In addition to this], we previously established that A’yshah was officially wed the Prophet during the month of Shawwal of the second year after Hijrah, meaning that A’yshah was nineteen years of age [17 + 2 = 19] when she was wed to the Messenger of Allah.
When did A’yshah convert to Islam?
A’yshah’s conversion to Islam is also an indicator as to when she married the Messenger of Allah. According to the prominent scholars of Ahl al-Sunnah, A’yshah became a believer during the first year of the Prophetic mission and was among the first eighteen people to have responded to the Messenger of Allah’s [divine] calling.
Al-Nawawi writes in his Tahdhib al-Asma’:
وذكر أبو بكر بن أبي خيثمة في تاريخه عن ابن إسحاق أن عائشة أسلمت صغيرة بعد ثمانية عشر إنسانا ممن أسلم .
Ibn Abi Khuthaymah narrates from ibn Ishaq in his Tarikh that ʿA’yshah converted to Islam while she was a child (saghirah) after eighteen people who had [already] converted.
See: al-Nawawi, Abu Zakariyah Yahya b. Sharaf b. Murri (d. 676 A.H/1277 C.E), Tahdhib al-Asma’ wa al-Lughat, ed. Maktab al-Buhuth wa al-Dirasat (Dar al-Fikr: Beirut. 1st Print, 1996), II: 615.
[Muttahar] al-Maqdisi [d. 507 A.H/1113 C.E] writes that:
وممن سبق إسلامه أبو عبيدة بن الجراح والزبير بن العوام وعثمان بن مظعون ... ومن النساء أسماء بنت عميس الخثعمية امرأة جعفر ابن أبي طالب وفاطمة بن الخطاب امرأة سعيد بن زيد بن عمرو وأسما بنت أبي بكر وعائشة وهي صغيرة فكان إسلام هؤلاء في ثلاث سنين ورسول الله يدعو في خفية قبل أن يدخل دار أرقم بن أبي الأرقم.
Of those [among males] who had precedence [over others] in their conversion to Islam were Abu ʿUbaydah b. al-Jarrah, al-Zubayr b. al-ʿAwwam and ʿUthman b. Mazʿun…and among the women were Asma’ b. ʿUmays al-Khathʿamiyah (the wife of Jaʿfar b. Abi Talib), Fatimah b. al-Khattab (the wife of Saʿid b. Zayd b. ʿAmru), Asma b. Abi Bakr and ʿA’yshah who was a child [at the time]. The conversion to Islam of these [people occurred] within the [first] three years of the Messenger of Allah having invited [people] to Islam in secret [which was] before he entered the house of Arqam b. Abi al-Arqam.1
See: al-Maqdisi, Muttahar b. Tahir (d. d. 507 A.H/1113 C.E), al-Bada’ wa al-Tarikh (Maktabat al-Thaqafah al-Diniyah: Bur Saʿid [Port Said], n.d), IV: 146.
Similarly, Ibn Hisham [d. 213 A.H/828 C.E] also mentions the name of A’yshah as one of the people who converted to Islam during the first year of the Prophetic mission while she was a child:
إسلام أسماء وعائشة ابنتي أبي بكر وخباب بن الآرت وأسماء بنت أبي بكر وعائشة بنت أبي بكر وهي يؤمئذ صغيرة وخباب بن الأرت حليف بني زهرة.
Asma and ʿA’yshah, the two daughters of Abi Bakr, and Khabab b. al-Aratt converted to Islam [in the initial years of the Prophetic mission, and as for] Asma’ b. Abi Bakr and ʿA’yshah b. Abi Bakr, [the latter] was a child at that time and Khabab b. al-Aratt was an ally of Bani Zuhrah.
See: al-Humayri al-Maʿarifi, ʿAbd al-Malik b. Hisham b. Ayyub Abu Muhammad (d. 213 A.H/828 C.E), al-Sirah al-Nabawiyah, ed. Taha ʿAbd al-Ra’uf Saʿd (Dar al-Jil: Beirut, 1st Print, 1411/1990), II: 92.
If A’yshah was seven years of age when she converted to Islam (the first year of the Prophetic mission), she would have been twenty-two years old in the second year after the Hijrah (the year she was officially wed to the Messenger of Allah) [7 + 13 + 2 = 22].
If, [however], we accept al-Baladhuri’s claim that [A’yshah] was wed to the Messenger of Allah four years after his marriage to Sawdah, that is, in the fourth year after the Hijrah, then A’yshah would have been twenty-four years of age when she married the Prophet.
This number, [however], is subject to change when we take into consideration her age when she converted to Islam.
In conclusion, A’yshah’s marriage to the marriage to the Messenger of Allah at six or nine years of age is a lie which was fabricated during the time of Banu Ummayah and is not consistent with historical realities.
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Okei teeme
Sisekõne: omg seal on nii väike palk, sa päriselt võtad selle
Sa ei taha ju seda kaua teha, miks sa petad ennast ja teisi
Aga nad nii tahavad mind ja ma saan proovida esinemist ja podcaste ja kirjutamist ja uusi asju
Aga omg kas sa saad siis kuskile mujale tööle - hirm - tegema midagi mis sind rohkem kõnetab ja tõmbab. Äkki nüüd on maailm läbi kui sa sinna lähed
Fine, ma ei lähe
Sisekõne: mida, jälle ütled ära
Kes sind veel tahab, oledki ilma tööta siis
Ja ei tee midagi, ei suhtle kellegagi, ei jõua kuskile
Siin nad vähemalt tahavad sind ja on valmis midagi tegema
Mina: aga teine töö tahtis ka ja oli valmis suuremat palka maksma. Sa eksid, nemad ka tahtsid mind teise tegelase ees
S: Ja aga sina ei tahtnud neid ja pealegi see oli nii tehniline.
M: aga sulle ju meeldib kui on tehniline?
S: jaa aga ei
M: ...
S: igatahes, praegune turu olukord on wtf ja kui sul on pakkumine siis võiks selle vastu võtta
M: aga praegu on võimalus olla tööta ja nautida ja teha asju ja hüvitise rahade peale teha ise tööd mingite projektidega
S: jah, ja ei tea kust sa neid projekte leiad? On sul veel julgust postitada LinkedIni asju ja kuulutada et otsid või on su väärtus su tegemistega nii läbi põimunud, et sa ei ole kuidagi enam väärtuslik kui sa tööd ei tee?
M: no igal juhul kavatsen ma teist tööd vaadata ja oma projekte ka edasi ajada. Ja ma olen edukas kui ma usun ja kui ma fkn sinu suudan ka endasse uskuma panna, sa vana kriitik.
S: ma üritan sind kaitsta.
M: jee. Sa võiks teisi meetodeid valida
S: ???
M: midagi mis innustaks ja pushiks edasi mitte ei tõmbaks tagasi ja võtaks kogu usku ära. See su minu piitsutamine ja kahtlemine teeb mind haigeks, migreenid, seljavalud, unetus, kõhus keerab, käed ja keha väriseb, esimest korda ohatis ja kohe tervel laual varsti kaks nädalat, südamepuperdamine ja mega tempo ainult sinu mõtetest. Sa saad aru mis sa mulle teed oma kaitsmise ja parimat soovitusega? Sa tapad mind!
S: ma... ei taha sind tappa. Ma tahan et sul oleks hea ja turvaline
M: ei sa ei taha
S: tahan küll! Kui sa neid riske võtad, siis mida mina tunnen? Ma pean kõigi nende tagajärgedega tegelema, kõiki võimalikke stsenaariume välja mõtlema mida teha ja mitte teha ning kalkuleerima mis on järgmine parim samm!
M: ...sa tõesti ei pea seda tegema. See ei aita
S: aitab
M: ei, tõesti ei aita. Surra kiiremini ja valusamalt, jah, aga mitte elada täiel rinnal, katsetada, võtta riske, proovida. Selles sa mind ei aita.
S: mis sa siis soovid et ma teen?
M: kui sa päriselt mind aidata tahad, toeta mind. Ole alati minu poolt, isegi kui ma olen naiivselt delulu. Kiida takka. Kiida mind otsuse puhul, ükskõik mis see ka poleks.
S: see aitaks sind?
M: ma arvan küll.
S: okei. Aga selle otsuse puhul... ma tõesti kardan et kui sa ei lähe sinna siis sa jääd inimesteta istuma ja kaotad oma enesekindlust veelgi. Samas kui sa lähed, siis sa kaotad eneseusku, et kas sa paremat teha ei saa
M: kas me ei võiks niimoodi suhtuda, et kui ma lähen, siis see on katsetus teha midagi muud vahelduseks. Ja kui ma tahan, siis ma lähen edasi midagi muud tegema. Ja küll ma saan ja küll elu hoiab ja annab võimalusi.
Ja kui ma ei lähe, siis mul on aega oodata õigemat asja. Udida enda asju vahepeal edasi. Teha bingeid värke. Ja kui ma lähen ja mulle ikka ei meeldi, siis mul on okei ka ära tulla. Aga ma tahaks lihtsalt et ma valin enda pealt, südamehääle ja aususe pealt, mitte hirmu kriitiku suurte silmade ja sassis põlvede pealt.
S: hea küll. Vali... oot. Ma ei suru sind takka :) ms tran et sa seda ei taha. Pealegi meil on aega õhtuni. Sinna on veel neli tundi.
M: mhm. Ma tean, et ma olen nüüd varem mõelnud ja ümber mõelnud seda otsust. See kogu aeg tundus kuidagi ebameeldiv, et ma pean seda tegema.
S: sa ei pea seda tegema, kui sa ei taha.
M: onju? Aga miks ma tunnen et ma pean? Kas ma läksin esimest korda sinna intekale juba nii, et omg, ma ei tea ma ei oska, ma ei taha siia saada. Ja siis teine kord minnes mõtlesin et ah, pole vaja minna aga savi, käime ära. Ja nii ma siis käisin ja lubasin mõelda kas väike palk sobib - ma lõpuks ei öelnudki et sobib.
Jumal tänatud et ka see läheb mööda. Muid polegi selle kohta öelda, et ma soovin oma rahu saada. Et on okei olla ja asju teha.
Ja ma ei öelnud et sobib ja aga ma ei julgenud või ei tahtnud siis kohe ära öelda. Kas siin tulid sina mängu?
S: ma... võibolla. Ma ei tahtnud et sa end peaksid tahtmatult tundma. Ma soovisin et sind tahetaks
M: kas see on äkki midagi millega me peaks töötama? See vajadus olla tahetud. Vot, siit tukeb see baasvajadus välja. Mina ei taha ja ei vali, aga mind tahetakse ja valitakse. Oi kui hea tunne! Aga kas sellest on võimalik jagu saada? Olla õnnelik ja enesekindel ka siis kui sind ei valita. Või kui sa ise valid mitte valida neid. Osata öelda ei, julguses ja kindluses, et elul on enamat. Et sa saad midagi rohkemat kui sa soovid. Ehk ei pea jääma kinni ühte asja.
S: ma usun et see võiks olla võimalik. Teised saavad? Võiks uurida, kuidas. Kuid ma usun, et teised on saanud jagu sellest. Kui teised on saanud, saad sina ka.
M: aitäh sulle selle toetuse eest! Ma tõesti hindan seda <3.
S: :)
M: aitäh.
Huh. Tekst on veel alles. Käisin arhitekti konsulti asju vaatamas.
Nii, mulle tundub et ma tahaks nii enda asja kui sellist süteemiarhitekti rolli. Samas oleks äge ka proovida midagi muud. Proovida.
Nii raske on öelda jah, sest na olen harjunud tegelema pikaajalisemate asjadega. See mõne-kuune esitleja amet ei tundu nagu hea plaan. Aga sa saaksid proovida?
Samas kui ei lähe, siis saab proovida oma neid ideid. Mida saab isegi siis proovida, kui sa lähed, onju? Ükski ei välista teist, lihtsalt ajaliselt võib sul tekkida piir ette kuskil kui sa päevad läbi chillid ülemistes ja pead eestist rääkima. I mean, sa võid sealt ka midagi uut õppida. Kindlasti õpidki. Aga, nagu ka eelmis arendusega, kas sa liigud sinna suunas kuhu sa tahad? Kuhu sa tahad jõuda? Vähema töö ja suurema palgani. Nii nagu sa kunagi valisid it töö, sest see oli su eesmärk mitte fun, siis ka nüüd on täiesti variant valida seda. Küll sa hakkama saad ja ära õpid. Aga igast kogemustest võib ka midagi kasulikku või meeldivat saada.
Kokkuvõttes mul on hea meel selle arutelu ple. Ma küll ei jõudnud otsuseni, aga me saime rääkida
S: ja ma luban et ma toetan sind.
M: aitäh. Nii on palju julgem elada.
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Uusvada küla sümbolsärk: Kanna endaga unikaalset kultuuripärandit
Uusvada küla, väike ja eriliste traditsioonidega paik, asub Setomaa südames. See küla pole lihtsalt koht, vaid elav kultuurikogukond, kus hoitakse au sees vanu kombeid ja väärtusi. Kui otsid midagi, mis väljendaks sinu seotust selle unikaalse kohaga, siis Uusvada t-särk on just see, mida vajad. See särk on loodud neile, kes hindavad Uusvada Kultuuriküla eripära ja tahavad seda igapäevaelus esindada. Miks vali Uusvada t-särk? Uusvada t-särk on rohkem kui lihtsalt riietusese. See on sümbol, mis ühendab kandjat Uusvada küla elava pärandiga. Särgi disain ja materjal peegeldavad küla rahulikku, kuid tugevat iseloomu. Valmistatud Gildan 5000 sarja kvaliteetsest 100% puuvillasest kangast, on see särk loodud kestma ja pakkuma maksimaalset mugavust. Puuvillane materjal on nahasõbralik, hingav ja sobib ideaalselt nii suvisteks päevadeks kui ka kihilise riietuse osaks jahedamatel aegadel. Särgi disain ei ole juhuslik. Iga element, alates värvivalikust kuni graafiliste detailideni, on inspireeritud Uusvada küla ajaloost ja kultuurist. Need elemendid sümboliseerivad kogukonna tugevust, ühtekuuluvust ja austust esivanemate traditsioonide vastu. Kandes seda särki, väljendad oma seotust nende väärtustega ja annad oma panuse Uusvada Kultuuriküla säilitamisse. Uusvada Kultuuriküla eripära Uusvada ei ole lihtsalt tavaline küla – see on koht, kus kultuur elab ja hingab. Uusvada Kultuuriküla on tuntud oma pühendumuse poolest säilitada ja tutvustada kohalikke traditsioone. Igal aastal toimuvad siin mitmed kultuuriüritused, käsitöölaagrid ja töötoad, mis toovad kokku inimesi nii lähedalt kui kaugelt. Küla atmosfäär on soe ja kutsuv, justkui astuksid ajas tagasi, kus väärtustati lihtsust ja kogukondlikku elu. See särk on loodud selleks, et saaksid viia tükikese Uusvadat endaga kaasa, kuhu iganes sa ka ei läheks. Olgu see siis igapäevane kandmine või eriline sündmus – Uusvada t-särk toob esile sinu sideme selle erilise paigaga ja võimaldab sul näidata oma toetust selle kultuuri säilitamisele. Kust saada Uusvada t-särki? Uusvada t-särk on saadaval Seto Kaubamaja veebipoes, kus on koondatud parim kohalik toodang. Seto Kaubamaja on tuntud oma pühendumuse poolest pakkuda kvaliteetseid ja autentseid tooteid, mis on seotud Setomaa ja selle unikaalse kultuuriga. Iga ost toetab kohalikke käsitöölisi ja aitab hoida elus meie piirkonna kultuuripärandit. Seto Kaubamaja veebipoest saad tellida Uusvada t-särgi mugavalt otse koju. Särki on saadaval erinevates suurustes, et igaüks leiaks endale sobiva. See on suurepärane kingitus nii endale kui ka sõpradele, kes hindavad unikaalseid ja tähenduslikke esemeid. Ära jäta kasutamata võimalust omandada midagi erilist ja tähenduslikku. Külasta Seto Kaubamaja ning lisa oma garderoobi Uusvada küla sümbolsärk. Kandes seda särki, kannad endas tükikest Uusvada kultuurist ja toetad selle säilitamist tulevastele põlvedele. Read the full article
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Kui vaid su nutt poleks nii
Suur, ma kummarduks üle
Laua, sätiks juuksesalgu su
Kõrva taha, laulaks mõne
Laulu, tantsiks mõne tantsu
Üritaks sul tuju tõsta, aga —
Mispärast on su hala nii
Kole vali, see kumiseb
Mul kõrvus, tekitab
Meelehärmi, muudab
Mindki üheks tüütuks
Enesehaletsuse plekiks.
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