#va bene non ci lamentiamo
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In che senso Guccini in TV doveva morire 4 anni fa
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Inutile dire che più a sud si va e più le infrastrutture fanno cagare, io da Napoli andai a Roma e già li la situazione era magicamente cambiata, non riuscivo a capire cosa ci fosse di cui lamentarsi, perché si l'Italia in generale fa cagare in quei termini, ma già se vai in un posto che sta messo meno peggio e che funziona molto meglio di dove vivi ti sembra un altro mondo e come se tutto funzionasse a dovere, e noi a Napoli stiamo messi meglio rispetto all'estremo sud, quindi figuriamoci
Roma ha tipo il quadruplo delle metro di Napoli, e, almeno quando la frequentavo io, passavano ogni 5 minuti, (non so se la situa sia cambiata attualmente ma non credo). Però c'è da dire che la metro B è assolutamente agghiacciante, quindi i romani fanno bene a lamentarsi, perché Roma non è efficiente come dovrebbe essere una capitale europea.
Napoli boh, cioè per i turisti quelle metro sono un gioiellino, Toledo pazzesca, ma è una roba che funziona male per l'abitante medio della città. Non puoi aspettare una metro per così tanto tempo, devono aumentare le corse in qualche modo perché è infattibile. Inoltre la città collegata molto bene in certi punti ma in altri lasciata completamente a se stessa.
Non mi esprimo su autobus e compagnia perché tbh sia quando vado a Napoli che a Roma usufruisco principalmente di treni e metro, perché almeno il mio da turista in entrambe le città riesco a farlo, ma qua dovrebbero iniziare a pensare un po' di più al benessere di napoletani e romani che dei turisti.
Guarda il profondo sud non ti dico proprio, noi qua ci lamentiamo delle metro che passano in ritardo, ma in certe zone d'Italia manco ci arriva una minima rete ferroviaria, questa roba è veramente una schifezza.
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Riflettevo su quanto sia svilente notare come quando ci si impegna per portare propri contenuti come post e ricevano, quando va bene, uno o due likes e quando invece si postano foto, immagini,frasi di altri oppure contenuti espliciti subito boom di likes.
Ma il motivo reale per cui ci resto male non sono nemmeno i likes di quelli non mi interessa un tubo, quanto piuttosto è svilente notare come l'apparenza o un corpo più o meno nudo susciti più interesse che una poesia, leggere un testo di più di 100 caratteri, di tematiche sociali, di capire i sentimenti di una persona.
Non ho nulla contro coloro che espongono il proprio corpo, sono scelte e ci sono persone dietro queste scelte che non per forza debbono essere vuote, peggiori o più deplorevoli di altre; rispetto il loro pensiero e la loro libertà.
Tuttavia, mi disincentiva scrivere testi, poesie, canzoni o banalmente pensieri come questi e vedere che nessuno ha la voglia o la pazienza per ragionare se si trovi d'accordo o no o banalmente per interessarsi a leggere un testo.
Ci lamentiamo spesso della velocità della nostra società, della globalizzazione, della mancanza di unicità, ma appena qualcosa o qualcuno si discosta dalla moda della massa non ci interessa.
Boh saranno solo pensieri senza senso questi?
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko )
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Vorrei spendere due parole su un comportamento che ormai vedo che a quanto pare è molto diffuso:
Dire "va tutto bene", soprattutto se prima è stata posta una domanda appositamente, e poi uscirsene dopo un periodo di silenzio con una decisione già presa del rapporto non è una cosa matura, nè intelligente, non raccontatevi diversamente per piacere. Mettere a tacere i sensi di colpa convincendosi che così è il modo giusto di affrontare la cosa, non vi rende belle persone.
Le cose vanno discusse porca puttana, i problemi vanni affrontati insieme a tutti quelli che sono coinvolti in essi, non da soli nella propria testa.
Che una persona arriva e, al tempo stesso, ti espone il problema per la prima volta e decreta da sola che si mette un punto come soluzione, ma che mi rappresenta? Dov'è lo spazio per discutere insieme del problema in modo maturo prima di arrivare ad una decisione?
E' inutile parlare se l'altro ha già fatto tutto da solo, è diventato semplicemente un muro di autoconvinzione e non ascolterà nulla.
Ma davvero credete che sia questo il modo di affrontare le cose? O state solo scappando da un confronto con probabile ammissione di colpa?
Non pensate che magari l'altro abbia diritto ad avere voce in capitolo, ad esporre il suo punto di vista, ad ammettere gli eventuali suoi sbagli e magari proporre un suo possibile modo di risolvere la cosa? O magari ad avere anche solo la possibilità di essere messo al corrente prima di prendere una decisione? No, non sia mai vero?
Ormai la capacità di impegnarsi in qualcosa è scomparsa, alla prima difficoltà, puff, si passa a qualcosa che è più semplice.
Continuiamo ad alimentare un modo di trattare le persone usa e getta, in cui tutto è centrato unicamente su di noi e poi ci lamentiamo che tutti sono superficiali.
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Siamo abituati a mettere in ordine... Una vita in ordine ad aspettare l'evento, poi l'evento che crea disordine e infine la fretta di rimettere tutto com'era; lavare i piatti, pulire i pavimenti, mettere tutto al proprio posto. Poi ci lamentiamo della monotonia.
Siamo caos in cerca di ordine, ma l'ordine non ci appartiene.
Ieri sera c'erano i fuochi d'artificio, non li ho mai amati eppure per la prima volta ho pensato "vaffanculo, boom boom e boom, e che cacchio"... Che sono stufo di tutta quella calma e quella pace. È capodanno, e voglio bordello, si casino, datemi il frastuono.
Tanti miei amici hanno i figli e gioiscono nella loro gioia. Io non sono in pace con me, mi sento scomodo, vorrei stare bene prima di iniziare a... Insomma non sono mai pronto a niente, e rendere felici gli altri è difficile quando non sono felice io. Sono un egoista, insomma. Ma cosa vuoi, se fino all'altro giorno ero uno studente e pensavo che dopo sarebbe stato tutto in discesa, invece stava per iniziare l'altra salita. Beati quelli che 10 anni fa entravano nel mondo del lavoro, pensavo poco fa. Non faccio che dirmi che se avessi saputo che sarebbe stato questo schifo avrei preferito iniziare prima, senza sognare e sperare chissà che. Perché poi alla fine in tutto questo schifo ci si stà anche bene, ma dopo un po'. E a trentadue anni è tardi.
Ho sempre avuto il disagio del "è ormai troppo tardi, mi sono fregato".
E insomma, un po' di insoddisfazione di qua, un po' di frustrazione di là, e ormai a tutto si pensa tranne che a vivere nel presente.
Non è vero che è troppo tardi, mi metto a scoppiare i botti e penso che con un dolore qua, una ferita la, una bestemmia la alla fine va bene così... Un po' come quando si fa boxe, non è solo difesa, ma è pure attacco, perché mi devo prendere ciò che è mio.
Buon 2023
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Ormai
Già, eccola la parola assassina: ormai. Lei non passa mai di moda, e ora come allora serve a non partire, non fare, non provare mai a cambiare le cose intorno a noi. È una parola corta, ma basta a riempire una vita di scontento, giorno dopo giorno fino all’ultimo, raccontandoci che per essere felici è troppo tardi, ormai. Quante volte ci lamentiamo del lavoro, delle scelte, di mariti e mogli, fidanzati o compagni e insomma della vita tutta intorno e addosso a noi. E diciamo scemenze tipo che l’infanzia era l’età più bella, la più libera e spensierata. Ma non è mica vero: come può essere libera, un’età in cui per fare qualsiasi cosa devi chiedere il permesso a genitori, familiari, maestri, catechisti e adulti in generale? È quando diventi grande che sei libero davvero, non devi obbedire a nessuno, e disegnare la tua vita spetta a te. Solo che ce la disegniamo da schifo. Da bambini abbiamo un sacco di sogni, ma ce li teniamo dentro perché è troppo presto, in attesa di diventare adulti e realizzarli. Poi però cresciamo, e decidiamo che i sogni sono roba da bambini, e al posto di quelli ci riempiamo i giorni di obblighi e doveri e altra roba che non ci piace e non ci fa felici, e vorremmo cambiare ma non cambiamo nulla di nulla, perché è troppo tardi, ormai. Troviamo un sacco di scuse: siamo troppo giovani o troppo vecchi, oppure siamo sfortunati, diversi, siamo nati nel posto sbagliato. O magari sono gli altri che sono cattivi, sono invidiosi, sono raccomandati, sono ... sono tutte scuse, che ci raccontiamo per non fare nulla. E io non ho niente contro le scuse, anzi, le amo. Sono preziose quando le usi con gli altri, per evitare cene noiose, ritrovi di parenti, riunioni di condominio e altri inaccettabili furti di vita. Ma che senso hanno le scuse, se le raccontiamo a noi stessi per non essere felici? Non lo so e non lo voglio sapere. Per stare meglio, a me basta sapere che sono negato a suonare il pianoforte. E sembra che non c’entri nulla, ma invece sì: fin da piccolo, quando alla tv c’era qualcuno che suonava il piano, io seguivo e annuivo, pensando che avrei saputo farlo anch’io. (...) Non ho quel talento, non ce l’ho per niente, però non ho nemmeno quel rimpianto dentro. Ci ho provato, e ho fallito enormemente, ma va bene così. Mi hanno detto che sono negato, che sono patologicamente negato, ma sono contento di non aver detto ormai. (Fabio Genovesi - “Il calamaro gigante”)
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Fin'ora, oggi, ho scoperto completamente a caso tre blog che seguo da una vita di cui mi ero scordata non vedevo più i post nonostante a quanto pare postino quotidianamente. Ora.
@staff davvero va bene tutte le cagate inutili che state facendo al posto di cose più sensate, va benissimo, ormai va così ci lamentiamo e fine. Mamannaggialamiseria vedere in dash giusto due o tre post di blog che SEGUO semmai al posto dei magnifici consigliati di cui non mi frega una cippa che risultano ogni cinque post, è una cosa così impossibile? Vi prego ditemi per quale criterio decidete di eliminare dal mio tumblr persone che ho sempre seguito con piacere, bestemmia.
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Siamo incredibili ci lamentiamo perché abbiamo poche informazioni però nella situazione apposta li avremmo criticati lo stesso 😂// io non mi sarei lamentata anzi avrei apprezzato di più 😂 tipo l’ex metteva foto più spesso e a me piaceva! molti dicono che “stava con lui solo per visibilità” o “stava con lui solo per soldi” ma io la vedevo molto innamorata! ma va bene così lucia ti amiamo lo stesso (forse anche grazie alle tette? 🫣🤭)! Anonimo delle tette non essere gelos*😂
Effettivamente era da qualche giorno che non si parlava delle tette di Lucia 🤣 bene ricordare che le ha fantastiche
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La miseria di un governo che prende in giro i poveri e i disperati di Giuseppe Cassarà “Stasera, davanti a una chiesa, mi ha fermato un mendicante che mi ha chiesto qualche spicciolo, avevo un euro e gliel’ho dato. Lui, nel ringraziarmi, mi ha detto, in siciliano stretto: "sa dottore (si mi ha chiamato dottore, chissà perché), io prego perché questo governo cada a gennaio, io ho votato 5 stelle, ma questo governo sta prendendo in giro i poveri e questo non è giusto, se prendevano in giro i ricchi va bene, ma i poveri no, non si prendono in giro i poveri! E io prego il Signore perché li faccia cadere il primo gennaio! Non si prendono in giro i poveri!" Ho scelto di condividere questo messaggio, inviatomi da mio padre ieri sera, e che mi ha dato la conferma di un pensiero, terrificante, che mi ronza in testa dall’approvazione del decreto sicurezza. Ora, che questo dl sia una legge infame e razzista è facilmente intuibile: levare qualsiasi possibilità di guadagno onesto e integrazione agli immigrati costringerà centinaia di irregolari a riversarsi nelle strade d’Italia. Persone, famiglie, esseri umani che come tali hanno bisogno di ripararsi dal freddo e di mangiare. E davanti alle porte chiuse in faccia da questo governo, questi disperati faranno ciò che ognuno di noi farebbe nella stessa situazione: cominceranno a rubare e a delinquere, portando acqua al mulino di Salvini che potrà dire che aveva ragione lui, gli immigrati sono tutti criminali. Un tipo di narrazione illogica cui però gli italiani boccaloni credono ciecamente essendo incapaci, come vediamo drammaticamente in questi mesi, di ragionare lucidamente. Ma, come direbbe Salvini, pensiamo agli italiani: secondo l’Istat, Nel 2017 si stimavano in povertà assoluta 1 milione e 778 mila famiglie italiane. Oltre un milione di concittadini cui il dl sicurezza toglie la possibilità di chiedere aiuto elemosinando: l’accattonaggio ‘molesto’ è infatti ora considerato reato. Per un motivo semplice: i poveri ci fanno schifo. Fa schifo vederli ammassati davanti alle stazioni, immersi nel puzzo che impesta l’aria. Fa schifo trovarli davanti alle Chiese e ai supermercati. E fa schifo perché sono lì a dimostrare quanto siamo fortunati, quanto poco abbiamo il diritto di lamentarci finché abbiamo una casa cui tornare, un tetto sopra la testa e un pasto in tavola. Fanno schifo perché ci mettono di fronte, con la loro semplice esistenza, alla nostra ipocrisia, alla nostra cattiveria. Perché sarebbe bello uscire il sabato sera senza mendicanti e venditori di rose che ci interrompono mentre ci lamentiamo delle nostre lunghe giornate di lavoro, giusto? Sarebbe fantastico non dover assistere alla pietosa scena della bambina che ci chiede due spicci al semaforo, o del lavavetri che insiste per insaponarci il parabrezza. Quanto ci fanno schifo i poveri, e quanto in fretta ci abitueremo a non vederli più in giro. Perché, come si dice, ‘lontano dagli occhi, lontano dal cuore’. Se ne avessimo ancora uno, di cuore. Eppure, questi poveri continueranno a esistere. E a pregare che chi li sta prendendo in giro la smetta di fare campagna elettorale sulle loro già misere vite. Quest’uomo era già povero prima di Di Maio e di Salvini, lo sarà anche quando il dl sicurezza sarà effettivamente entrato in vigore (cosa che accadrà presto, dato che Mattarella ha apposto la sua firma e il decreto è in Gazzetta Ufficiale). Non è colpa di Salvini se quest’uomo è costretto a chiedere l’elemosina. Ma è colpa sua, colpa dei cinque stelle, colpa di tutti coloro che plaudono a questo governo che sbatte in strada i disperati e ciancia di Gesù e di presepe, se a questo poveraccio gli verrà tolta anche l’umiliazione di essere un accattone. Non sia mai che rovini il decoro urbano mentre siamo impegnati a fare le spese di Natale.
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Diario di Chiara Nocchetti, 24enne napoletana, lungo il "Camino" spagnolo
Verso Santiago, capitolo 4: "Oggi è un giorno lento"
Oggi è un giorno lento. È lento il risveglio, la sveglia suona alle cinque e ho dormito poco e male. È lento il vestirsi, è buio e si fa piano per non svegliare gli altri ma si inciampa negli zaini e nelle scarpe. È lento l'uscire dall'ostello, la brina ha gelato tutto e fa il freddo delle notti d'estate, che sei stupito e non capisci il perché. Lenti e silenziosi camminiamo verso la Cruz de hierro. Abbiamo imparato ad attenderci, le partenze e gli arrivi sono sempre in comune, ci si separa nel tragitto. La croce di ferro è in cima ad una salita ripida e piena di sassi, sono i primi due kilometri della giornata e li affrontiamo lenti ma sereni. Sotto la croce centinaia di sassi e bigliettini. È un momento personale, ognuno può attribuirvi il senso che ritiene migliore. La tradizione vuole che si lasci un sasso, simbolo di un peso o di un qualcosa che si ha voglia di lasciar andare, e qualche parola su un biglietto. Io ne ho scritti due, non li rileggo neanche, non ho ancora fatto pace con certi pensieri. Il professore chiede di restare qualche istante da solo, io mi trattengo qualche minuto in piedi tra i sassi. Leggo qualche scritta, mi affascina scovare i sogni degli altri. Sorrido quando li trovo simili ai miei. Albeggia. La salita di poco prima cede il passo ad una infinita discesa. Lenta, lunga e tortuosa. Venti chilometri tra le montagne, una via stretta e ripida. Oggi nessuno parla, molti hanno voglia di stare soli. Mi accorgo con sorpresa che è domenica, mi dico che l'effetto nostalgia dell' ultimo giorno della settimana ci ha colpiti anche qui. Io, come al solito, mi trovo qualche kilometro indietro rispetto agli altri. Ho un pensiero con cui gioco a ping pong, rotola nella mia testa senza posa. C'è un silenzio assordante. Vorrei guardarmi intorno ma ho paura di inciampare. Mi ricordo di una frase di un professore al liceo. "Un piede davanti all'altro e poche chiacchiere!". Ecco, un piede davanti all'altro. E poche chiacchiere. Intravedo in lontananza i membri del gruppo improvvisato. Ho la sensazione che ognuno abbia un pensiero con cui fare i conti oggi. Mi domando perché e se ci tocca farci i conti da soli. Oggi va così. Mettiamo i piedi a mollo in un fiume alle pendici di un paesino. L'acqua gelida mi dà un sollievo immediato. Mi sento meglio. Mangio poco, io e altri tre del gruppo soffriamo dopo una cena pesante di ieri che ci ha fatto male alla pancia. Ci lamentiamo dei dolori e ridiamo quando qualcuno sparisce tra i cespugli per un incidente improrogabile. Lento. Oggi è un giorno lento. E i pensieri giocano a ping pong. Finalmente, otto ore dopo la partenza, arriviamo a Ponferrada. Dormiamo nell' ostello municipale, la camera ha più di cinquanta letti e facciamo una fila per entrare, una per la doccia e una per la lavatrice. - Come va? - chiedo ad una delle compagne di avventura. - Oggi è un giorno, boh, mi verrebbe da dire triste ma non è la parola giusta. Un giorno simile alla domenica, ecco. - È domenica davvero. - Allora non siamo tristi, siamo solo lenti. - Esatto. Ora me ne sto sul letto, attorno a me solo coreani, non so bene perché. Fra un po' si mangia e poi si fa la nanna. E domani, lentamente, si ricomincia. Sperando che i pensieri, invece di giocare a ping pong, domani mi sfidino a scacchi.
Buen camino
Foto di Luigi Elmo
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DUE MEZZE MOGLI
Quello che la Signora Concetta amava di più era quando il cameriere arrivava con il vassoio portando il bicchiere pieno per metà di granita al caffè e dopo averlo appoggiato sul tavolo vi versava dentro il caffè caldo. La granita si scioglieva e sembrava restringersi, a quel punto il cameriere metteva dentro il bicchiere una cucchiaiata di panna, densa e dal profumo di vaniglia , quindi le lasciava un pasticcino di ricotta accanto al bicchiere vicino al conto e dopo un piccolo inchino con sorriso scompariva nel bar. La signora Concetta osservò sorridendo il bicchiere e dopo aver mangiato tutta la panna bevve con gusto il caffè ormai tiepido ma con ancora qualche pezzettino freddo di granita. Fu mentre cercava di far scendere dal bicchiere l’ultima goccia di caffè che se la vide di fronte. Era alta più o meno quanto lei, con capelli scuri e curati, non portava occhiali ed aveva la pelle liscia e senza quelle rughe o macchie che lei ogni mattina vedeva sul suo volto prima di cercare di cancellarle con creme costose ed inutili. Vestiva con un completo semplice ma elegante ed aveva una borsa piccola e di lusso. Doveva avere quindici, o forse venti anni meno di lei e la guardava tutta seria, in modo severo, quasi ostile. Prima che la Signora Concetta potesse dire qualcosa, lei la saluto “buonasera - fece – posso sedermi” E senza aspettare una risposta spostò la sedia di fronte la signora Concetta e si sedette. “Ci conosciamo?” Chiese la signora sconcertata “Indirettamente, tramite suo marito, - rispose la donna tutta seria scandendo le parole e osservando con attenzione la sua reazione ad esse – ecco io e lui abbiamo da alcuni anni quella che si definisce una affettuosa amicizia…” La signora la guardò senza far trasparire alcuna emozione. Vi fu qualche secondo di silenzio poi la signora commentò “Pensavo fosse bionda e …. più giovane” “Lei sa o immagina di sapere chi sono?” “So! E da tempo” “E che ne pensa?” La signora non rispose. Prese una sigaretta e lentamente se l’accese per completare il rito del caffè che l’amante del marito aveva così inopportunamente interrotto. Tirò una lunga boccata e mentre soffiava una grande nube di fumo osservò la donna attraverso la sottile fessura che erano diventati i suoi occhi. “Perché è venuta? Lei non mi sembra una di quelle innamorate che mettono quella cosa che chiamano amore davanti a tutto e sono disposte a infangarsi pur di far felice chi pensano sia il loro grande amore.” La donna sorrise in modo amaro, accavallo le gambe mettendosi comoda per il duello che era appena incominciato. “No, non sono una di quelle che appena sveglia gli manda i cuoricini con TVB per telefono. Quel tempo per me è passato da tanto. Proprio per questo però sono qui, perché non ho più l’età delle grandi illusioni, sono in quel periodo della vita in cui le decisioni si pesano e valutano, perché non si ha più molto tempo, e nel giro di qualche anno non si potranno più realizzare o non avrà senso farlo. Lui dice che non sa cosa fare, ed io aspetto. Dice che ne avrebbe parlato con lei, ed io aspetto, dice che in fondo va bene cosi che abbiamo raggiunto un equilibrio, che ci siamo adattati alla distanza e alla discontinuità, ed io aspetto. Sono in una stazione dove aspetto da anni il treno che dovrebbe portarmi verso una presunta felicità, ma questo treno non arriva mai. Per questo sono venuta da lei, per capire se questo mio treno esiste o se è meglio cambiare binario e cercarsi un'altra vita” La donna sorrise “Gli uomini cercano sempre e solo quello che gli conviene. Perché dovrebbe decidere? Da una parte ha chi gli lava mutande e camicie e che gli cresce i figli, dall’altra ha qualcuno con cui giocare all'innamorato e con cui dare tutto quello che non si da alla moglie che ormai alla sua età non ne ha più voglia. Vede, ha una moglie divisa in due, due mezze mogli che insieme gli danno quello che una moglie normale gli darebbe se lui sapesse amarla. Una è complice, amica e amante, l’altra compagna, madre e sorella. Non deciderà mai per il semplice fatto che non gli conviene. Se decidesse, io gli prenderei tutto, la casa, la reputazione, il conto in banca e gli lascerei i figli, perché se no se ne infischierebbe e comodamente li vedrebbe solo un giorno alla settimana, per portarli fuori a pranzo e scambiare quattro chiacchiere, lasciandomi ad affrontare i loro problemi a censurare le loro azioni. Lei invece dovrebbe fare quello che faccio io: mangiare il petto asciutto del pollo…” “Il petto del pollo….?” La signora ebbe un piccolo sorriso. “Si vede che lei è sola e non ha una famiglia. Non le è mai capitato di comprare un pollo arrosto al supermercato uno di quelli fatto male che una volta in tavola deve dividere con la famiglia e ai figli e al marito da le cosce e le ali. Il petto, che è stopposo, secco e che scende a fatica, se lo deve mangiare lei! Io per anni ho mangiato quel petto stopposo, insapore che scende solo se ci si beve sopra un bicchiere d’acqua, mentre il resto della famiglia aveva i pezzi migliori. Se lui venisse da lei in modo stabile, dovrebbe essere lei a mangiarsi quel petto asciutto e secco dando a lui le cosce e le ali. Dovrebbe pensare ai suoi calzini, a pagare le bollette, a portare il cane dal veterinario e dovrebbe sentirlo lamentarsi dei figli e dei loro problemi da adolescenti, le loro paure ed insicurezza, gli sbagli che domani le rinfacceranno, dovrebbe poi passare dalla farmacia per il suo dolore di schiena, o a ritirare le camicie lavate perché lui è in viaggio e si occupa di cose importanti, più importanti di lei” “Che ne sa, magari a me piace il petto del pollo arrosto” La donna sorrise “I primi tempi piace sempre, dopo diventa un’abitudine, alla lunga capisci che tutta la tua vita è stata come quel petto di pollo: insipida, senza gusto e difficile a mandar giù. Poi vedi che tuo marito è sempre al telefono e lui dice per lavoro. Ma quando incontri la moglie del suo collega a cui lui dice di telefonare sempre, scopri che il collega ha perso il telefono malgrado lui gli parli per delle ore, allora il petto di pollo ti nausea e anche lui” “Allora ha fatto male a non mangiare altro. A non dirgli che voleva un altro piatto o che non serviva più fingere. Se siamo qui è perché ognuna delle due ha una sua posizione netta, io sono il bianco e lei è il nero e se ci lamentiamo, se soffriamo è perché lui non sa uscire dal grigio in cui è, non sa o non vuole prendere nessuna decisione, per essere o bianco o nero. Ma anche lei preferisce stare nel grigio, lamentarsi senza prendere in mano il suo destino. Io l’ho fatto, sono qui per parlargliene. Lei sapeva ma non ha fatto nulla: se lui è colpevole anche lei è colpevole.” La signora si irrigidì “si ricordi che io non le detto di sedersi! – butto con astio il mozzicone di sigaretta - comunque io non ho accettato il suo modo di fare! Lo ricambio con la sua ipocrisia, per una volta mangio la coscia del pollo perché lui sa che è in colpa e inconsciamente o coscientemente cerca di ripagarmi con attenzioni, regali, tutto quello che dovrebbe darmi ogni giorno e che invece mi da quando non è con lei, ma io non lo perdono di aver dilapidato quello che era solo mio” “forse lo avete dilapidato in due! Anche lui si lamenta di dover mangiare sempre il petto del pollo” “Quando si ama, se si sbaglia, si sbaglia sempre in due, è vero! In amore sbagliare è normale, ma quando non si vuole rimediare e superare quello sbaglio, quando lo sbaglio viene preso come scusa per distruggere invece che costruire, allora il peccato veniale diventa peccato mortale e purtroppo si muore in due. Ora io ammetto che ogni tanto qualcuno si distragga, ma se ti costruisci una vita parallela, allora sei tu che coscientemente hai deciso di continuare a sbagliare: che senso c’è quindi a chiamarmi ancora moglie? sposarsi è promettersi grandi cose per sempre, se per lui questo sempre è già finito, allora che venga a dirmelo, non si inventi riunioni o viaggi solo per fare quello che io ormai gli nego” “Già e che senso c’è a chiamarsi allora amante se lui mi tradisce con lei? Come vede ognuno di noi due ha un suo ruolo e nel momento in cui si assume un ruolo, tutte le proprie azioni diventano consequenziali. Per questo sono qui: io sono l’amante e lo lascerò solo se non l’amerò più. Per nessun altro motivo. Ma lei sa e sapeva tutto: lei non sta assumendo nessuna posizione congruente con l’essere una moglie tradita” “Quello che devo o voglio fare a lei non interessa. Sappia però che se lui si azzardasse a parlarmi di lei, io le giuro che farò di tutto per distruggerlo. Se lui venisse con il sorriso sulle labbra dicendo che di questi tempi separarsi è una cosa come un'altra e che non vale la pena insistere a restare prigionieri di un amore che non esiste più, io lo distruggerò! Lei faccia quello che pensa giusto per sé stessa, per me lei o un'altra non cambia nulla della mia vita. Ma di lui, glielo ripeto e glielo giuro sulla vita dei miei figli, non avrò pietà: se mi dicesse che si vuole separare lo ridurrò alla fame e se resterà con me per paura di affrontarmi, di seguire la sua coscienza, quando sarà vecchio e malato lo seppellirò in uno ospizio a morire da solo! Solo come sono stata io sola in tutti questi anni” La donna la guardò intensamente “Ha ragione lui, lei è un essere spregevole perché pretende senza voler dare, lei sa ma non vuol decidere, attende solo perché sa che cosi lui soffre. Lei non è una moglie ma una padrona che vuol tenere al guinzaglio il marito come fosse un cane” “E lei è una stupida come lo ero io quando credevo ancora che l’amore esiste – con rabbia diede con un manrovescio un colpo al bicchiere che cadde per terra rompendosi – ora se ne vada, se no prendo il pezzo più grande e le taglio la gola: nessuno mi condannerebbe perché lei è una ladra e lui il traditore: di voi posso fare quello che voglio!” La signora Concetta era sicura di poterlo fare, per tutti quegli anni di silenzio che aveva vissuto con lui, era sicura di poter prendere un pezzo di vetro scheggiato e passarlo sulla faccia di quella donna per sfregiare lei e suo marito e ricambiarli di tutte le notti in cui aveva dormito sola, di tutti i giorni e i momenti, di tutta la vita che le avevano rubato. La donna la guardò. Si alzò con gli occhi fissi nei suoi, “Io non gli dico mai “ti amo”, mi è sempre sembrato inutile e banale, ma da oggi, ogni giorno, appena i miei occhi incontreranno i suoi, gli dirò che l’amo e che il mio letto senza di lui è troppo freddo per starci sola e glielo ripeterò ogni santo giorno perché cosi trovi la forza e il coraggio di lasciarla e farla morire sola come merita – restò in silenzio qualche secondo – Diu vidi, non si scodda e pruvvidi (Dio vede, non dimentica e provvede)” e sputò alla sua destra per mostrarle il suo disprezzo e dare forza alla sua maledizione come fanno le donne che non erano cresciute come loro tra agi e scuole importanti, perché l’amore fa odiare con un vigore che nessuna ragione può comandare visto che è il suo esatto l’opposto. Si girò e se ne andò lentamente, mostrandole senza paura la schiena a dirle che non la temeva. Il cameriere arrivò trafelato per prendere il bicchiere rotto “Mi è scivolato. Me ne porti un altro per favore” le disse la signora freddamente, guardò la donna allontanarsi ed un sorriso cattivo le apparve sulle labbra.
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I froci e i mostri degli abissi
Alla fine uno poi se lo ricorda perché ha il tumblr, perché qui del resto nessuno è amico tuo e puoi dire cose tipo che i film sui gay hanno un po’ rotto il cazzo. Perché su facebook poi la collega buonista ti dice che sei omofobo e che blablablablaprrrrr, e tu sai che dovrai affrontare la cosa perché poi la rivedi a lavoro, allora va a finire che su facebook non dici più niente ma neanche ti cancelli perché segui le testate giornalistiche e poi resti per vedere le foto della tua ex, anche se l’hai bloccata però insomma, nell’eventualità che tu volessi vederle, un giorno. Sembra una cosa totalmente priva di senso, eppure immagino sappiate tutti di che sto parlando, perciò andiamo avanti. Dicevo, la storia d’amore sui gay, penso io, è ormai una storia d’amore come le altre, e l’unica differenza tra questa e le altre storie d’amore è che appunto c’è ancora qualcuno che storce un po’ il naso perché gli fanno un po’ senso i gay, e allora non puoi storcere troppo il naso se no le tue colleghe di lavoro pensano che ti facciano un po’ senso i gay pure a te mentre tu pensi che sia il cinema a trovarli ancora un po’ “froci”, ad operare una microscopica ma limpida ed inattaccabile discriminazione, come se quella storia d’amore fosse una storia d’amore in qualche modo eccezionale perché ci sono due pisellini o due patatine quindi insomma, no? No. Ovviamente la questione mi pare molto più semplice, e cioè che nel 2018 - specie se abbiamo dai 25 anni in su - forse possiamo permetterci d'avere un giudizio lapidario su film basati interamente su una storia d’amore, anche se per differenziarli un po’ da Romeo e Giulietta si sceglie la sceneggiatura con la coppia gay o quella dove lui è un mostro degli abissi, però insomma è sempre la solita solfa. E questi poi te li ritrovi agli Oscar e vengono celebrati come un inno al superamento della diversità, ai buoni sentimenti e altre cose così, intanto capolavori del calibro di Tre manifesti a Ebbing, Missouri e Dunkirk devono farsi da parte ed applaudire, perché le banali storie d’amore hanno la precedenza sulla qualità, la banalità precede i messaggi non palesati che spingono lo spettatore a riflessioni individuali, che lo spiazzano e gli rendono difficile se non impossibile tracciare confini certi tra bene e male, giusto ed ingiusto, coraggio e paura. No, ci dev’essere il cattivo e dev’essere cattivo, pure mezzo pazzo e violento, che se no non lo capisci che è cattivo, e se non lo capisci ancora ci mettiamo una bella musichetta quando entra in scena - ogni volta che entra in scena - che te lo fa capire, ma se ancora hai problemi dal 2019 ti ci mettiamo pure la scritta sotto “cattivo” - con la freccia magari, se no pensi che sia cattivo qualcuno sullo sfondo e cerchi di capire chi sia perché forse la trama è più complessa - così poi quando alla fine lo sconfiggono sei ancora più contento, perché l’avevi odiato fin dall’inizio, e allora sono bravi, perché un film che sconfigge i cattivi migliora il mondo, così come un film in cui le persone si amano è bellissimo perché amarsi è bello, e giusto, e bravi tutti. Cose profonde ‘nzomma. Una bella piatta storia d’amore che avrebbero potuto dare anche una domenica pomeriggio estiva su Canale 5 per conciliarti il sonno la premiano alla notte degli Oscar (senza lasciare praticamente veri premi ad altri film) perché i buoni sentimenti, i valori, l’amore. Poi ovviamente gli altri registi si chiedono se non devono fare merda pure loro, a sto punto, no? Come quell’anno in cui tre idioti si presentarono a Sanremo intonando malamente sei il mio unico grande amore, penso solo a te, sei il mio unico grande amore e così via all’infinito, e li facemmo vincere perché l’amore è una cosa bella e semplice e pura e unicorno arcobaleno e li esportammo oltreoceano a rappresentarci, poi però ci lamentiamo se all’estero siamo una barzelletta stereotipata. E allora diciamocelo che a noi la qualità c’ha rotto er cazzo e becchiamoci Gli occhi del cuore 3.
Ecco perché uno ha il tumblr.
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Spesso e volentieri ci lamentiamo di essere stanchi, molti di noi, soffrono di stanchezza fisica, altri, di stanchezza mentale. Nella maggior parte dei casi, chi soffre del primo tipo di stanchezza, torna a casa, si mette a letto, si rilassa e recupera le forze. La stanchezza mentale, a parer mio, è più grave di quella fisica, perché coinvolge anche la psiche, inoltre, noto che, questo tipo di stanchezza, porta a non riposare bene e va ad intaccare lo stato d'animo di una persona e tutto quello che la forma.
- dove-miporta-ilcuore
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Oggi, in questo post, vi parlerò di un problema che ho in mente, ci lamentiamo dei programmi spazzatura, della stampa del cuore ma attenzione! quella vita che alcuni di noi vivono per quello che sono, gli altri vivono lo stesso.
Perché dico questo?
È molto semplice, hai una cerchia di amici e quegli amici hanno altri amici con cui possono andare d'accordo o semplicemente avere un conflitto di interessi reciproci (tu hai bisogno di me contro io ho bisogno di te).Poi ci sono i famosi gruppi WhatsApp hahaha che oggi non ha un gruppo con nuove persone vs amici ehh tutti, lo dico perché di questi gruppi è dove tutto si mescola, cattive vibrazioni, incomprensioni, controversie, nuove storie d'amore, relazioni interrotte, invidia, menzogna ma soprattutto interesse, che a volte va bene e altre volte, direi che il 99% è sbagliato o con doppie intenzioni.Tutto accade perché molte persone si fidano troppo presto degli altri o semplicemente si aprono e cessano la loro vita come se dovessi confessarti al prete della tua città, e questo non va bene perché finisci per essere oggetto di critiche, invidie, bugie, ecc. Ma soprattutto, perdi quell'intimità, quell'intimità che fa parte della tua vita e che finisce per essere oggetto di scherno e risate da parte di persone che una volta consideravi amici.Questo è il motivo per cui mi metto come esempio, non mi apro così facilmente con le persone perché ho quella sfiducia poiché nel mio passato molti mi hanno tradito, persone che consideravo amici e quello che ho ricevuto è stato tradimento e delusione, ecco perché gli errori sono fatto imparare e sì imparato la lezione. Ecco perché oggi è difficile per me avere fiducia e aprirmi, pochissimi sanno di me come sono e come mi sento. Ecco perché dico quello che dico, in modalità riflessione.Insomma, se lasciamo entrare la spazzatura, le nostre vite ed esperienze saranno in un ¡salvame! quotidiano o Deluxe (e qui la somiglianza con quei programmi del cuore.)
Detto questo, né i vecchi amici sono amici ... né i nuovi sono così bravi, a volte dobbiamo essere gelosi della nostra intimità.
Molti Bacci
Buona Notte a tutti.
PD:A volte è bene fermarsi per qualche minuto nella nostra vita e riflettere soprattutto sui momenti vissuti, le delusioni, gli amori spezzati e proibiti, ecc., E riflettere, tirando fuori il bene e il male e prendendo nota degli errori e imparare da loro.
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Perché preferiresti Berlusconi ai grillini?
mi piacerebbe avere una risposta, ma tldr:
berlusca non è antivaccinista e i grillini so antivaccinisti quindi 1 a 0;
berlusca è un criminale ma almeno si circonda di gente che fa il politico di mestiere e finché non sono cazzi suoi li lascia lavorare nel bene o nel male mentre i grillini sono una manica di cretini che non sa manco quanti senatori ci sono QUANDO SONO IN CORSA PER FARSI ELEGGERE AL SENATO quindi abbiamo criminali che sanno come funziona la politica vs criminali incapaci, quindi 2 a 0;
berlusca è di destra e si allea coi fasci ma almeno sono fasci che non si vergognano di esserlo, i grillini so fasci che fanno finta di non esserlo per beccarsi il voto di protesta e a sto punto preferisco quelli che te lo dicono che almeno sai chi è il tuo nemico, quindi 3 a 0;
tutte le peggio porcate di leggi che abbiamo tipo la bossi fini le ha fatte berlusca e non credo avrebbe voglia di peggiorarle né ne avrebbe modo mentre i grillini possono tranquillamente farlo, quindi 4 a 0;
dopo un anno e mezzo e passa di giunta raggi e dopo cinque di giunta alemanno posso tranquillamente dire che in quanto a schifo sono equivalenti solo che con alemanno almeno SI COLLABORAVA CON LA REGIONE E C’ERANO DEI POLITICI CHE SAPEVANO CHE FARE mentre con sta cogliona si va avanti ad inerzia e si sprofonda nella spazzatura, quindi comunque era meglio alemanno che veniva da berlusconi, quindi 5 a 0;
meglio il nemico che conosci del nemico che non conosci ma sai che sarà un disastro;
alfano prima stava co berlusconi. alfano se levavi la stepchild adoption ti se diceva che votava la legge sulle unioni civili POI LA VOTAVA. i grillini so i grillini e dicevano che la votavano con la stepchild e poi invece non la votano. i grillini non sono affidabili sotto NESSUN punto di vista, sti stronzi saranno stronzi ma almeno lo sono. detto tutto;
berlusconi al momento manco può essere eletto causa legge severino quindi se vince le elezioni gli conviene fa la coalizione moderata per avere un minimo di potere, al governo non ce può andà;
ma comunque tutta sta tirata bastava col fatto che berlusconi non è antivaccinista
fine.
chiuso il discorso.
non si può votare gente antivaccinista. chiuso. chiunque è meglio degli antivaccinisti. e al momento l’opzione meno peggio rimane che pd e berlusca inciuciano per la seconda volta perché tanto a sx non si farà mai la coalizione con ste premesse e l’alternativa m5s + lega è tipo la cosa più atroce del mondo.
e comunque i grillini sono peggio di qualunque cosa perché qui ci lamentiamo del fascismo di ritorno, ma il punto è che il m5s è fascismo in disguise che fa finta di non essere niente, quindi se ti eleggi i grillini ti eleggi i fasci incompetenti che fanno finta di non essere fasci, quando i partiti fasci che non fanno mistero di esserlo ie casa pound e compagnia alle ultime elezioni chissà perché in *tre* non hanno fatto il 2%.
pensateci.
e si, lo so che berlusca ha sdoganato i fasci lui quando ha ripulito AN, ne sono PERFETTAMENTE cosciente e c’avrà il girone all’inferno solo per quello suo personale, ma almeno l’aveva ripulita AN e AN aveva la grazia di fare finta di essere più progressista dell’msi, questi sono coglioni alla deriva che non sanno manco da che parte sta il congiuntivo e non hanno la minima idea di quello che fanno.
e a sto punto preferisco lo schifo che già conosco che almeno l’ho dovuto sopportare per tre legislature e so che aspettarmi invece che gente che nella loro totale incapacità ci si incula a 180°. grazie, erano i miei two cents.
#seriamente#CHIUNQUE TRANNE I GRILLINI#cioè I GRILLINI SO QUELLI CHE *SI PUO' PARLARE CON CASA POUND*#BERLUSCONI NON CI PARLAVA CON CASA POUND MANCO QUANDO DICEVA CHE MUSSOLINI ERA UN GRANDE STATISTA#MANCO FINI CI PARLAVA CON CASA POUND cazzo#welcome to italy#italian post#Anonymous#ask post
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Io odio #53 - speciale elezioni
Partiamo dal presupposto che non frega un cazzo a nessuno di cosa io pensi sulle elezioni, ma, essendo il fatto ormai ravvicinato, non posso continuare ad ignorare la questione.
Purtroppo, nonostante io abbia deciso di non ignorare la questione, non so chi cazzo votare.
Quindi la prima questione è votare o no? Ora partirà da alcuni la filippica del “abbiamo guadagnato il voto sacrificando vite, la repubblica, il suffragio universale” , si certo, ma vi dovrà pur essere un corto circuito ad un certo punto. Non credo che i partigiani si siano sacrificati per vedere berlusconi mummificato o un di maio. Quindi, il mio senso del dovere di cittadino, che è nullo rispetto alla corruzione della nostra classe politica, viene messo a dura prova.
Nel caso in cui decidessi di votare avrei, come si suol dire, L'IMBARAZZO DELLA SCELTA. in tutti i sensi.
Ovviamente non considero nemmeno lontanamente l'estrema destra che, credo, sia decisamente fortunata ad attecchire ancora oggi in questo paese, perché a mio parere, la libertà di espressione inizia dopo i fascisti. Ma dai, seriamente? Libertà di espressione per tutti indiscriminatamente? La violenza va condannata sempre? Quale altra minchiata volete dire? Siete ipocriti. Siete finti e ipocriti. Dare la libertà indiscriminata di espressione vuol dire toglierci ancora una volta la responsabilità di schierarsi e di criticare, aspettando che sia qualcun altro a farlo al posto nostro. E se nessuno lo fa?
La lega. Ancora oggi non capisco come si possa anche solo concepire una figura come Salvini al potere. E prima ancora Bossi e compari. Ma dai, ma siamo seri? Sembrano la parodia di loro stessi. E peggio di chi vota lega è il terrone che vota lega. Fate pace col cervello, che mi sa che vi è sfuggita qualche informazione o forse avreste dovuto, come me, essere napoletana naturalizzata in emilia, dove la fiera dei contadini arricchiti che non sanno parlare l'italiano ma che si ostinano a discriminare chi è del sud, ha inizio in IV ginnasio quando trovai, accanto al mio posto in aula, la cartina dell'italia tagliata all'altezza di Firenze e Napoli tagliata dalla cartina, e non ha tutt'ora fine.
Berlusconi aka la mummia.
Seriamente?
Secondo me aveva programmato la sua resurrezione. Vi ha rincoglioniti per 20anni immaginando che, nonostante qualcuno sia riuscito a farlo fuori, sarebbe tornato e sarebbe stato comunque in testa ai sondaggi. Ah dimenticavo, SENZA CANDIDATO PREMIER.
DI MAIO.
Seriamente? Seriamente qualcuno lo prende in considerazione? Scusate ma non ci stavamo lamentando degli incompetenti? Scusate ma quali capacità e competenze politiche dovrebbe avere Di Maio? Non ho mai creduto nei 5 stelle già dall'inizio, forse addirittura dai tempi de “il popolo viola”. Ho sempre sospettato la deriva di destra che avrebbero preso. Credo che il posto guadagnato derivi seriamente dal fatto che siano il reale specchio dell'Italia, ignorante, incompetente, populista e incapace di informarsi nel modo corretto.
Il PD
Nel PD c'è Renzi, e poi Renzi, e poi Renzi. Qualcun altro? Ah si, Casini.
Liberi E uguali
Ah D'Alema e Bersani. É il 1998?
La Bonino.
L'unica persona che parla in modo razionale e concreto della questione immigrazione. Per il resto, voglio dire, è il 2018 e stiamo ancora a votare la Bonino, e poi ci lamentiamo di Berlusconi?
Potere al popolo
Ok questa è la parte del post che preferisco. Per molto tempo ho militato in certi ambienti e diciamo che dalla home di facebook, potere al popolo, è la scelta di molti che ho conosciuto in quel periodo. Io credo però che ad oggi voti potere al popolo il radical chic nostalgico comunista vegano, senza rendersi conto che, come al solito, la scelta non cade molto lontana dall'albero dell'ignoranza e dell'incompetenza. E testimoni lo sono: 1. Il programma, la solita retorica pseudo comunista con paroloni vuoti di contenuti e pieni di retorica senza effettivamente una prospettiva concreta. Abolizione di tutto: fornero, jobs act, legge elettorale, tutto. Programma alternativo? Nessuno. 2. Eventi quali il volantino rubato al MI AMI FESTIVAL, gestito con insulti e minacce a chi aveva chiesto la rimozione, esattamente come farebbe un fascista, con la presunzione di fare tutto “per il bene di” e giustificando anche l'ingiustificabile. 3. Non si sono espressi sulla questione VACCINI. (immagino ci siano molti no vax tra i vegacomunistiradicalchic) 4. sono contro gli OGM. Gli ogm, capite? Non sanno manco cosa siano gli OGM e l'allarmismo è la più grande bufala degli anni 90 e ancora abbiamo dei dubbi?
Io per una volta vorrei votare qualcuno che non necessariamente rispecchi i miei ideali, anche perché forse nel 2018 risulta anacronistico o nostalgico o surreale sperare in determinate cose, ma qualcuno che sia concreto e realistico e ci eviti lo sfacelo. Non credo ce la farò. Di una cosa sono sicura, Berlusconi ha colpito in pieno, quando, nel 2018, ovunque ti giri, l'unica scelta è l'ignoranza e la disinformazione.
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