#uomo a fianco
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darktimemachinechaos · 2 months ago
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Quello stordimento che i maschilisti chiamano "amore"
Adoro lo stordimento completo che causo negli uomini inetti, alla continua ricerca di una donna da sottomettere (un desiderio che chiamano "amore vero", pensando che esistano ancora donne sceme in giro pronte a credere a tali sciocchezze); gli inetti non riescono assolutamente ad accettare che una donna possa vivere senza l'esigenza di avere un uomo a fianco: per essi, l'unica donna possibile è quella che li consideri "uomini eccezionali", quando non lo sono affatto.
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lumioluna · 2 months ago
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stanotte ho sognato di convivere con il mio ragazzo/fidanzato (che non esiste, per intenderci) e di svegliarmi e fare colazione insieme ed era davvero così vivido da impazzirci uff
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scritti-di-aliantis · 16 days ago
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Threesome. Quando mesi fa me l'hai chiesto, mentre facevamo l'amore, sulle prime sono rimasto scioccato. Poi ci ho pensato a lungo. Infine t'ho fatto la sorpresa. Ieri sera te l'ho portato a casa. Non eri preparata. No: non tanto per la cena, che abbiamo fatto con quel che c'era in frigo. Quanto perché tu stessa come donna ti ritenevi impresentabile. Eppure, eri forse ancora più bella, così nature. Avevi qualche scrupolo e in viso eri di brace. Provavi vergogna. M'hai tirato da parte e quando poi t'ho detto che t'avremmo scopata in due, hai sgranato gli occhi e m'hai chiesto se per caso non fossi impazzito.
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Però ti mordevi il labbro inferiore. Vedevo i tuoi occhi brillare. Si stava concretizzando finalmente una tua fantasia ormai ricorrente. Avevi paura, vergogna e desiderio tutt'insieme. T'ho rassicurata sulla totale igiene, poi a proposito della grande discrezione e infine sulla assoluta signorilità di Michele. Abbiamo concordato che lui magari, come prima volta, ci avrebbe soltanto guardato scopare. Forse un'altra sera... A cena ci siamo rilassati, complice un buon vino. Tu lo studiavi. Poi siamo andati in camera e ci siamo spogliati tutt'e tre. Nudi completamente. Io e te abbiamo iniziato.
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Lui era seduto su una sedia a fianco del letto, molto vicino a noi. Ti piaceva da morire, farti guardare nuda da lui. Che vera puttana! Spesso, nei momenti di cambio posizione, offrivi alla sua vista il tuo seno dai capezzoli turgidi e la fregna totalmente aperta, guardandolo negli occhi. Quando eri ben riscaldata, molto eccitata, ho capito che stavi per cedere. Ti ho chiesto: "vuoi solo toccargli il cazzo, amore mio? Guardaglielo: è bellissimo e durissimo, perché ti vorrebbe entrare dentro." E allora tu timidamente, dapprima gli hai solo poggiato la mano sopra. Poi però subito a seguire, non potendo resistere, glielo hai impugnato e hai cominciato a masturbarlo, mentre io ti scopavo.
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Dopo un po', pian piano ci siamo spostati e strategicamente sono riuscito a farti stare con la testa a bordo letto, sul lato vicino a Michele. T'ho girata, così potevo incularti, mentre tu riprendevi a masturbarlo, stavolta guardandolo ogni tanto negli occhi. Ho sentito che t'allargavi sempre più e alzavi i fianchi, per farti inculare meglio. T'ho detto: "pensa che bello se mentre io ti inculo tu iniziassi a sbocchinarlo!" Non te lo sei fatto ripetere: sei avanzata, hai aperto la bocca e l'hai fatto entrare. Michele ha iniziato a pomparti la bocca, seppure in posizione scomoda. Godeva del sapiente lavoro della tua lingua da vera porca. Finalmente ho capito che il muro del tuo pregiudizio era finalmente caduto.
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Sono uscito dal tuo culo, mi sono messo supino e t'ho guidata sopra di me. Ho fatto cenno a Miki di salire sul letto e quando tu ti sei messa a cavallo, con il mio uccello dentro la passera, ti sei chinata sulla mia bocca per baciarmi. Allora ti ho ordinato dolcemente: "allarga le natiche, amore mio. Fallo entrare." E tu hai eseguito in maniera naturale, come se l'avessi sempre fatto. Eri rossa in viso e bellissima. La donna più bella al mondo. Quando insieme abbiamo iniziato a sfondarti, hai iniziato a urlare e gemere di gioia. Mi hai sorriso e hai detto: "grazie! Sai, volevo proprio farlo." Poi mi hai baciato con ancor più intensità. Dicevi ad alta voce: "sono troia, sono proprio una troia. Dai, Michele sborrami dentro anche tu..." Siamo venuti in tre una prima volta.
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T'abbiamo sfondata, t'abbiamo messo anche tutt'e due i cazzi in fregna. Sei stata riempita ovunque di sborra ed eri davvero felice. Per un minuto sono andato in bagno a fare pipì. Quando sono tornato in camera, Michele ti stava sfondando la passera e lo baciavi in bocca con trasporto, incrociando le tue gambe sulla sua schiena, da collaudata troia, per trattenerlo quando fosse venuto! Sono stato il tuo unico uomo da sempre, però in quel frangente ho avuto il forte sospetto che quella proprio non fosse la prima volta che prendevi un altro cazzo che non fosse il mio. Poi d'un tratto ti sei girata a pancia sotto e mi hai sorriso, dicendomi che mi ami da morire. E Michele... t'ha inculata a dovere! Che grande troia sei!
Aliantis
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raccontidialiantis · 9 days ago
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Adorazione pura
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Quando rincasando la trovava così, capiva chiaramente che non stava certo dormendo. Fingeva: aveva pure i tacchi! Era la sua maniera sottile di comunicargli che lo voleva. Quella donna costituiva per la sua mente un richiamo molto forte, irresistibile. Dal suo corpo si sprigionava l'odore dell'amore, quello vero, selvaggio, animale ed era una visione assolutamente disdicevole, oscena. Bellissima. Con qualche posa sfacciata, spesso gli lasciava anche intravedere il suo intimo, segreto sentiero del piacere. Non avrebbe resistito nessun santo. Lui allora si spogliava lesto, le toglieva gli slip e leccava voracemente il sentiero.
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Glielo baciava a lungo, lo inumidiva bene con la lingua, assaporando il gusto dolce-salato del proibito. Lei continuava a fingere un sonno profondo, mentre iniziava inevitabilmente a lubrificarsi. Lui lo capiva, bevendo quel delizioso nettare e sorridendo tra sé di gioia. Poi le si coricava di fianco, adattando il suo corpo a quello morbido e sudato di lei e prendeva a penetrarla piano, dolcemente. Lei faceva finta di svegliarsi e mormorava debolmente: “ma che fai… levati… non voglio… vai via…” ma lo diceva agevolando la penetrazione, divaricando immediatamente le natiche e gemendo di gioia.
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Lui le si avvolgeva attorno, mettendo le mani a coppa sui seni di gelatina e giocava coi capezzoli inturgiditi. Pasticcini saporiti che sarebbero stati presto nella sua bocca. La baciava sul collo profumato di desiderio che lei, docile e scaltra, gli offriva ora ben nudo, dopo aver scansato le folte chiome. Prima di baciarglielo, egli scorgeva appena nell'angolo di quella bocca adorata un accenno di sorriso di soddisfazione, che gli faceva capire quale fosse il senso di eterna vittoria provato dalla femmina quando cattura il maschio.
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E la cosa andava avanti a lungo. Schermaglie d'amore notturne. Non esiste altro di meglio al mondo di una donna che scelga di iniziare col proprio uomo i giochi più proibiti con fantasia, malizia e voluttà. Una compagna così può farti felice, ebbro di passione oppure renderti folle di piacere, ma al tempo stesso pieno di dubbi, gelosia, inquietudine, disperazione. Pazzo di gelosia. Amore, in sostanza.
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RDA
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angelap3 · 6 months ago
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- "Mi sono guardata allo specchio, poi io ho guardato lui, era seduto a letto, e gli ho chiesto, mi ami ancora?"
- Ha risposto "come il primo giorno."
- Ho messo le sue mani in vita e gli ho chiesto, "hai notato che il mio corpo non è più lo stesso quando ci siamo incontrati?"
- Lui rispose: "No, per niente."
Ho messo le sue mani sulla pancia e gli ho chiesto, "hai notato che il mio stomaco è un po' ceduto?"
lui rispose: "No, per niente."
Mi tolsi la vestaglia, e guardandomi le gambe gli chiesi:
"Hai notato che le mie gambe non sono come una volta?"
Lui rispose: "No, non l'ho guardato."
- Poi mi avvicinai a lui e gli chiesi:
"Ma come mai se stai al mio fianco, non ti accorgi di come è cambiato il mio corpo, dormiamo insieme e non te ne accorgi?"
- Lui sorrise e le disse:
"Molto prima di vedere il tuo corpo
guardo il tuo modo di essere,
molto prima di toccare il tuo corpo
ho sentito il tuo modo di amarmi,
molto prima di vedere il tuo petto guardo nel tuo petto un cuore pieno d'amore,
molto prima di vedere la tua figura ho sentito che eri la muffa più per piantare il mio seme. Ti ho sentita terra fertile, ti ho sentita madre."
Non essere triste per come ti vedi, sii felice per come ti senti ancora. Che tu sia uomo o donna.
Ci si innamora della sensualità e dell'anima, non di corpo...
Amiamo il cuore e l'anima... non il corpo perché sicuramente cambierà con il tempo per tutti.
_Merlino Carlo
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angela-miccioli · 2 months ago
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Ciascun uomo ha due biografie erotiche. Di solito si parla solo della prima: l'elenco degli amori e degli incontri amorosi. Probabilmente la seconda biografia è più interessante: le molte donne che abbiamo desiderato e che ci sono sfuggite, la dolorosa storia delle possibilità non realizzate.
Ma c’è anche una terza, segreta e inquietante categoria. Quella delle donne con cui non siamo stati capaci di confrontarci, con le quali non abbiamo saputo creare qualcosa in comune. Ci piacevano, noi piacevamo a loro, ma nel contempo capivamo che non potevamo tenerle al nostro fianco perché ci trovavamo al di là di ogni confine.
Milan Kundera - Il libro del riso e dell’oblio
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smokingago · 10 months ago
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Vedo così tante immagini di donne abbracciate teneramente e rassicurate da un uomo, sfogliando queste pagine si vede solo questo. Raramente se non mai si può vedere il contrario, un "canone inverso".
Anche un uomo a volte ha bisogno di essere protetto, di rannicchiarsi proprio lì, tra la spalla e il collo di una donna, per essere rassicurato, accarezzato, per sentirsi a casa dentro un abbraccio nei suoi momenti di debolezza.
Sì, anche un uomo ha bisogno di affetto, anche un uomo ha bisogno di lacrime, ha bisogno almeno per qualche istante di sentirsi dire " Non avere paura, ci sono io con te"
Ma sono proprio quegli uomini che non piacciono, sono "i deboli" quelli che sono dati per scontati, non hanno niente a che fare col maschio Alfa, quello duro e forte che trasmette sicurezza e protezione.
E pensare che la forza viene proprio dalla fragilità, quanti uomini così rimangono soli o con a fianco una donna che non li sa apprezzare.
Magari una di quelle che non sa cosa sia la violenza, che non sa cos'è l'egoismo, perché per lei avere vicino una persona affidabile è una cosa normale, quasi un diritto, e non hanno la minima idea di quale tesoro hanno al loro fianco.
Quanti uomini sono costretti a recitare una parte, a non mostrare mai la propria fragilità per paura di apparire deboli.
E quanti di quegli uomini che ostentano così tanta forza sono in realtà inadeguati.
È soltanto una riflessione, non credo che ci siano risposte, Ma posso sapere con sicurezza come ci si sente dentro.
@smokingago #pensieri #imieiversi
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francescosatanassi · 5 months ago
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IL PRIVILEGIO DI ESSERE LIBERI
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Come ogni anno, la settimana scorsa sono andato al cimitero di Forlì per ricordare i partigiani della Banda Corbari, uccisi dai fascisti e poi appesi in piazza Saffi. Il vicesindaco ha fatto un discorso su quanto fosse brutta la guerra, ricordando le bombe Alleate su Forlì e senza mai pronunciare le parole Resistenza, fascismo o antifascismo. Ciò non sorprende, fa parte di un partito erede di Alleanza Nazionale, che fu erede del Movimento Sociale Italiano, che fu erede del Partito Nazionale Fascista. Mi sono chiesto cosa avrebbero fatto Corbari, Versari, Casadei e i fratelli Spazzoli, sepolti li fianco, ascoltando i discorsi pacificatori di certa FECCIA (cit). Forse, sentendosi ricordare da un uomo che appartiene a un partito evoluzione di quello a cui appartenevano le persone che li uccisero, avrebbero fatto un po' di "scompiglio" a modo loro, poi sarebbero tornati in montagna, coi fucili fumanti sulle le spalle, seguendo la linea del tramonto e in attesa della prossima alba. E noi? Restiamo immobili mentre i testimoni diretti di quel tempo svaniscono uno dopo l'altro. Chi ha sepolto le armi dando a noi il privilegio di essere liberi, ci ha anche chiesto di ricordarli per fare in modo che tutto non accada mai più. O, in caso contrario, farsi trovare pronti.
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armandoandrea2 · 9 months ago
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Posso dirti, amore, che non mi sono mai svegliato con una donna mia al fianco, che chi ho amato non mi ha mai preso sul serio, e che ignoro lo sguardo di riconoscenza che una donna rivolge a un uomo?  [...]
Quanto a me, ti voglio bene, Pierina, ti voglio un falò di bene. Chiamiamolo l’ultimo guizzo della candela. Non so se ci vedremo ancora. Io lo vorrei – in fondo non voglio che questo – ma mi chiedo sovente che cosa ti consiglierei se fossi tuo fratello. Purtroppo non lo sono. Amore.
L'ultima lettera d'amore che Cesare Pavese scrisse alla sua Pierina (Romilda Bollati) prima del suicidio.
Immagine di Manuele Fior
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fioredialabastro · 4 months ago
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Amare per sempre
Questi giorni convulsi e ventosi hanno rischiato di mandare nuovamente in subbuglio i miei fragili equilibri faticosamente conquistati. "Non sei una donna da amare per sempre", sussurrò l'altro ieri una voce maligna e menzognera dalle ferite ancora fresche, inerpicandosi come un'edera velenosa e infestante sulle pareti della mia mente agitata. "È già la terza volta che un uomo, sia in amore che in amicizia, conquista la tua fiducia, dimostra di volerti bene e poi, dal nulla, senza spiegazioni logiche, cambia natura, ti umilia, ti allontana. Fossi in te, mi farei qualche domanda; tu spaventi: leggi le anime altrui con estrema naturalezza e facilità, mettendo in luce elementi che loro non avevano notato, o meglio, non volevano far emergere; sei terribilmente scomoda, una spina nel fianco, soprattutto perché quella instancabile attività di introspezione la metti in opera innanzitutto in te stessa, poi in ogni situazione che ti circonda, diventando praticamente insostenibile. Inoltre, non potendo fare affidamento su una bellezza estetica impattante, tu seduci con la mente e con l'anima, ma con un'intensità tale da atterrire e assopire ogni desiderio virile. Insomma, non sei una donna da amare per sempre: gli uomini ti stimano, ti ammirano, al massimo ti scelgono come amica fidata, ma alla fine ti lasciano sola e corrono sempre tra le braccia di un'altra, evidentemente più semplice da tollerare." Rimasi in silenzio, osservando il vento che strattonava la mia chioma e quelle dei tigli e delle betulle dinanzi a me: "È incredibile come il male riesca a mentire pur mostrandoti la verità", sussurrai flebilmente. Improvvisamente, scossi il capo, come se mi fossi destata da un sortilegio; osservai il cielo annuvolato e m'inondai d'avorio, gli occhi bacini di lacrime ricolme di gratitudine. "Sì, Dio mi ha creata insostenibile, come il peso delle montagne; eppure, anche se solo Lui è in grado di sollevarle e alleggerirle, tra gli uomini c'è sempre chi è capace di amarle e scalarle!" Esclamai, squarciando con la lama i rami soffocanti del funesto rampicante; poi mi misi a correre controvento, ridendo come una menade in preda alla follia, pensando ai miei affetti più cari, che ogni giorno scelgono di starmi accanto e condividono il cammino, rendendo speciale ogni passo, alla cagnolina della vicina disposta a prendersi la pioggia pur di coccolarmi appena giunta a casa, alle civette impavide ululanti sopra i tetti prima che sopraggiungano le tenebre, ma soprattutto al fatto che sono una donna che ama per sempre, e questo mi basta.
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cris173 · 5 months ago
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Mentre facevano l'amore, lei glielo aveva bisbigliato, riassumendo i propri pensieri in un'unica frase: "Robert, sei così potente da farmi paura". Lui era fisicamente potente, ma usava la sua forza con cautela. E in ogni caso, c'era molto di più. Il sesso era solo un aspetto. Dal momento in cui l'aveva conosciuto, lei aveva vissuto nell'aspettativa - nella possibilità, perlomeno - di un'esperienza piacevole, che interrompesse finalmente una routine di ossessionante monotonia. Non aveva tenuto conto della sua stupefacente potenza. Era come se lui avesse preso possesso di lei, a tutti i livelli. Ed era una scoperta inquietante. Prima, neppure per un attimo aveva dubitato che una parte del suo essere avrebbe mantenuto il distacco da qualunque cosa lei e Robert Kinkaid potessero fare insieme, la parte che apparteneva alla sua famiglia e alla vita nella Madison County. Ma lui aveva spazzato via tutto. Avrebbe dovuto capirlo quando lo aveva visto scendere dal furgone per chiederle indicazioni. Le aveva ricordato uno sciamano, e quella prima impressione si era rivelata corretta. Facevano l'amore per un'ora, forse più, poi lui si staccava lentamente e guardandola accendeva una sigaretta per entrambi. A volte si accontentava di sdraiarsi al suo fianco, senza smettere mai di accarezzarla. Poi tornava ad affondare dentro di lei, sussurrandole parole dolci all'orecchio mentre la prendeva, baciandola tra una frase e l'altra, tra una parola e l'altra, le braccia intorno alla sua vita, attirandola a sé e sprofondando in lei. E allora lei cominciava a ripiegarsi su se stessa, a respirare più in fretta, e si lasciava trasportare là dove lui abitava, e abitava in luoghi strani, tormentati, molto addietro nelle ramificazioni della logica di Darwin. Con il viso sepolto contro la spalla di lui, le loro epidermidi a contatto, percepiva il profumo di fuochi di legna e di fiumi, sentiva i treni che lasciavano sferragliando stazioni invernali di molte notti addietro, vedeva viaggiatori ammantati di nero che avanzavano lungo fiumi gelati e pascoli estivi, diretti alla fine di tutte le cose. Il leopardo infuriava sopra di lei, ancora e ancora, come il vento incessante sulla prateria, e lei fremeva, travolta dal suo slancio, cavalcava quel vento come una vergine del tempio che avanza verso le fiamme miti e compiacenti che delimitano la dolce curva dell'oblio. E bisbigliava piano, senza fiato: "Oh, Robert... Robert... mi sto perdendo". Lei, che da anni non aveva più un orgasmo, ne ebbe una lunga serie con quella strana creatura che era per metà uomo e per metà qualcosa di completamente diverso. Si stupì di lui e della sua resistenza, ed egli le disse che poteva spingersi in quei luoghi lontani con il corpo come con la mente, e che gli orgasmi della mente avevano una loro qualità distintiva.
(Robert James Waller, "I ponti di Madison County")
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idettaglihere · 22 days ago
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tremo dalla paura di non essere abbastanza per lui o di essere troppo, ma troppo di tutti i miei lati negativi; ho paura di non riuscire a tenerlo lontano da tutto il marcio che c'è nella mia vita, da tutto il male che proviene dalla mia famiglia, dai brutti scherzi che gioca la mia mente; in questi momenti in cui i pensieri non si fermano realizzo di non meritarlo affatto e soprattutto che un uomo come lui meriterebbe al suo fianco una donna con tutte le qualità possibili;
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schizografia · 15 days ago
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L’elettroshock, signor Latremoliere, mi riduce alla disperazione, porta via la mia memoria, annichilisce la mia mente e il mio cuore, mi trasforma in qualcuno che è assente e che sa di essere assente, e si vede per settimane inseguire il suo essere, come un uomo morto a fianco di uno vivo che non è più se stesso, ma che insiste che l’uomo morto sia presente anche se non può più rientrare in esso. Dopo l’ultima serie rimasi per tutti i mesi di agosto e settembre assolutamente incapace di lavorare e pensare, percependo di essere vivo.
Antonin Artaud, Lettera a Jacques Latremoliere
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raccontidialiantis · 9 days ago
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Il mio posto dell'anima
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Senza i peccatori non avrebbero ragione d'esistere i confessionali e le chiese. Devo confessare quindi la mia trascurabile storia. Si sappia che la mia segreta passione, il mio posto dell’anima sul suo corpo, era l’attaccatura della coscia al corpo. Uno spettacolo solo a vedersi. Avrei potuto passarci delle ore. A baciarla, leccarla lì e quindi farla morire di desiderio. Iniziavo il nostro amplesso sempre lavorandola e annusandola in quell'area, dalla sua parte destra. Vi indugiavo a lungo e poi giravo con la lingua attorno alla sua fica; le passavo dapprima sopra, poi a sinistra e di nuovo a destra: strettamente di fianco alle sue grandi labbra, il mio altro posto preferito. Infine, ripassavamo insieme l’intera lezione della passione più intima: le ordinavo di alzare le cosce e, indugiando sotto di lei, le leccavo per bene tutto l'insieme di ano e perineo.
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Sotto ogni colpo di lingua la sentivo aprirsi, allargarsi e offrirsi. Quando poi mugolando dal piacere iniziava a muovere i fianchi, così facendo mi dava la misura del suo desiderio crescente. Alla fine, allargava da sola le gambe al massimo, mi prendeva la testa decisa con entrambe le mani e me la forzava, mi costringeva a incollare le mie labbra alla sua vulva bellissima e saporita. Non potevo scappare, quasi non respiravo e allora la leccavo il più dentro possibile come se non ci fosse un domani. Veniva gemendo e quindi mi ordinava di scoparla immediatamente. Io eseguivo, pazzo di lei. Venivo regolarmente dentro la sua fregna. Non voleva che uscissi. In tutto questo scenario, scopandola facevo l’amore coi suoi capezzoli e lei ogni tanto grata, in cambio se ne aveva mi dava il suo latte. Soprattutto quando aveva partorito da pochissimo e non vedeva l’ora che le succhiassi le mammelle.
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In quel periodo, di latte ne aveva tantissimo e le mammelle le scoppiavano, quasi. Quando la succhiavo al seno, regolarmente dopo poco veniva. Per me era godimento puro. L’avrei voluta solo per me. Ma lei amava più di ogni cosa i suoi figli e per questo sopportava un matrimonio finito, con un uomo gran lavoratore ma sessualmente spento e disinteressato. Uno che non la scopava neppure più. Giusto ogni tanto rapidamente, per dovere e senza troppo entusiasmo. Per punizione, lei non gli concedeva di baciarla lingua in bocca: serrava le labbra pur carnose e bellissime. Così, per negargliele, lei girava la testa a destra e sinistra. Solo per quelle labbra l’avrei sposata io stesso, fosse stata sul mercato. Ma lei invece era tutt'altra indole, rispetto al marito. Io lo so bene. Era una donna calda, piena di passione e voglia di vivere.
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A volte arrivava decisa, incazzata, ma con me comunque sempre allegra. Mi ordinava delle cose che mi lasciavano a bocca aperta dallo stupore. Tipo: “Dai, abbiamo solo un’oretta. Muoviti: inculami, ché quello stronzo non mi guarda neppure più. Ho semplicemente un grandissimo bisogno di sentirmi femmina bramata e vinta, usata. Voglio che tu non desideri altro al mondo che sborrarmi dentro. E allora spaccami, fammi tua con la forza. Oggi mi devi fare maleeee: fammi sentire che mi sottometti. E se ti dico basta, tu sii maschio: inchiodami col tuo cazzo e fammi soffrire. Voglio piangere dalla rabbia per l'umiliazione della sottomissione.”  Dio quanto mi piaceva, quella donna! Poi, poco più di un anno fa il marito ha avuto una promozione e hanno dovuto spostarsi.
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Abbiamo continuato per un po’ a vederci, con mio grande sacrificio: dovevo fare quattrocento chilometri solo per un pomeriggio con lei. Con enorme dolore, soprattutto da parte mia, man mano la cosa s’è diradata ed è finita. Ogni tanto mi scrive e mi dice che uno che la faccia godere come me ancora non l’ha trovato. Che mi pensa spesso. Ogni sua frase per me è una coltellata dritta al cuore. La mia lingua ancora ha nostalgia del suo sapore. Però intanto sperimenta, cambia, cerca. Sono contento per lei, alla fine. Io un po’ soffro. Un po’ tanto direi, perché comunque sono ancora molto innamorato…
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RDA
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valentina-lauricella · 13 days ago
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Da quando avevo 13 anni amo un ragazzino, bello e biondo, che poi si è fatto uomo. Giorni fa ho incontrato sua sorella. Mi ha chiesto: "Da quando non vedi mio fratello?" "Da una vita". Mi mostra una sua foto: "Questo è lui..." mi dice, come se potessi non riconoscerlo "...e questo è il suo compagno," prosegue, indicando un omino irsuto, che vagamente ricorda Lucio Dalla, al suo fianco.
Ricordo che feci l'impossibile per piacergli, ma lui era sempre innamorato di altre donne. Adesso, penso che sarebbe bello rincontrarci, senza il dovere di piacersi, finalmente liberi dalle aspettative che si hanno in gioventù, da quella maledetta urgenza di crearsi una vita e di raggiungere la felicità.
A volte è la disperazione, a rendere liberi.
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miamerosempre · 22 days ago
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Cose che ho imparato sugli uomini per esperienza personale:
-Gli uomini che non sanno stare da soli cercano le donne solo per necessità.
-Un uomo che non riesce a valorizzare se stesso, non potrà mai vedere il valore della donna che ha al suo fianco.
-Un uomo che tiene veramente a te parlerà sempre con i fatti.
-Un uomo insicuro non ti renderà mai felice.
-Un uomo che non ha mai lavorato sul suo passato sarà sempre tormentato da esso.
-Se devi chiedere di essere rispettata allora non è l'uomo giusto e mai lo sarà.
-Gli uomini spesso quando le cose diventano difficili se ne vanno, non per trovare di meglio, ma qualcosa di più semplice.
-Un uomo che tiene veramente a te parlerà sempre con i fatti.
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