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PARALLELISMI (La Guardia NYC 2024 - Caso Cecconi 1979)
Di Roberto G.R. Veccia per PSICOVISIONI / BLOG fb Registro Dep.N°231282© 2024 Tutti i Diritti Riservati Il 30 Luglio 2024, abbiamo riportato il video di un avvistamento UFO\UAP da parte di Michelle Reyes, https://tinyurl.com/yck862x2 passeggera in un volo commerciale che ha filmato accidentalmente un oggetto nero a forma di cilindro con una possibile cupola bianca su New York City (zona…
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Tutti gli UFO sopra Firenze dalla guerra ad oggi: 1976
Ci credete? Non ci credete? Poco importa. Il fenomeno ufologico è vecchio quanto il mondo. Gli avvistamenti, reali, finti, "costruiti" nel mondo sono innumerevoli e su Firenze e provincia non mancano. Questa è un piccola rubrica per citare gli avvistamenti registrati su Firenze e provincia dal 1946 al 1980, se poi qualcuno ha a disposizione anche quelli successivi, e ce li fornisce, potremmo pubblicare anche quelli dal 1980 in poi. Questo l'articolo precedente: Tutti gli UFO sopra Firenze dalla guerra ad oggi: 1975 terza parte Nel mese di febbraio o marzo del 1976 nei cieli di Firenze fu vista una palla gialla, lo riporta Il Giornale dei Misteri n. 82, doc. 1934/A La signora Mafalda Soderi e sua figlia, dal terrazzo del loro appartamento, osservarono il passaggio di una palla gialla che procedeva verso Montelupo Fiorentino. Il corpo volante che fu visto per la durata di 5/10 minuti, ad un certo momento si fermò per pochi secondi, riprendendo poi il movimento per scomparire definitivamente in lontananza. Il fatto non impressionò la figlia ma impaurì la madre. Il 30 maggio 1976 nei cieli di Firenze alle 21:30 fu visto un corpo luminoso, lo riportaun'inchiesta della sez. CUN di Prato (FI) Un corpo luminoso sorvolò la città ad una quota non eccessivamente alta. Al suo passaggio sono stati sentiti abbaiare dei cani. Il suo moto era alquanto lento. Il 14 settembre 1976 a Monte Albano alle 02:30 di notte una luce bianco celestina stabilì un contatto, lo riporta Il Giornale dei Misteri n. 68, p. 12, doc. 1658 Una guardia giurata, un impiegato di banca e un componente di un gruppo ufologico, il signor Adriano Bruni (via Starnina 5 - Firenze), rimasero testimoni di un fatto insolito. Due di loro erano in servizio di vigilanza anti-bracconieri in un bosco del Monte Albano, sul tratto stradale che da Carmignano conduce a Vinci, mentre la guardia giurata si trovava in servizio a Sesto Fiorentino; tutti e tre erano però in contatto tra di loro, essendo fra l'altro tutti muniti di CB. Ad un tratto una luce celestino-bianca della grandezza di una stella fu vista dirigersi da SE a NO, abbassarsi immediatamente a zig-zag e precipitare a terra in una zona montana a conca, situata tra due vette del monte Albano e del paese di Limite S/A. La stella emise un grande bagliore finale che fu perfino intravisto dalla guardia giurata a Sesto Fiorentino. Il punto del presunto impatto, posto fra una pineta ed un oliveto, si trovava ad 1,5 chilometri dai due vigilanti. Fu calcolato che il presunto oggetto volante non poteva essere di dimensioni superiori ai 3 metri. I testimoni, avvicinandosi al punto di caduta, notarono che i rumori di fondo della radio aumentavano, rivelando del magnetismo. Il Bruni, sceso dall'auto, dopo che ebbe percorso qualche metro, vide una improvvisa luce a cono rovesciato, come di grossa pila rivolta verso il cielo e della durata di un paio di secondi; essa sorse proprio dal luogo del presunto impatto. Poi si spense ed il teste fuggi spaventato. Fu allora la volta del compagno del Bruni che, assieme alla sua radio portatile, percorse un centinaio di metri, avvertendo nel frattempo come la presenza di una entità. Fermatosi per una improvvisa corrente di aria fredda, rimase avvolto da un flash globulare di un colore celestino-bianco che lo circondò interamente e che proveniva sempre dal punto d'impatto dell'oggetto. Si accorse, a quel punto, che la radio non funzionava e che era completamente isolato. Allo stesso tempo, colui che rimase ad attenderlo in macchina, fu egualmente avvolto da un fascio di luce che inglobò la vettura da ogni parte. I due seppero poi dalla guardia giurata, rimasta nel frattempo in ascolto con loro da Sesto Fiorentino, che in quel momento sentì due fischi e due voci che parlavano come si può udire una voce incisa su un disco a 75 giri. Subito dopo, gli occupanti dell'auto, si diressero a gran velocità a S. Cristina a Mezzano. Qui, scesi dalla vettura, notarono che essa era completamente avvolta da fili di lana vitrea sottilissima e resistentissima, che però si dissolse non appena iniziò a piovere. Batuffoli di quella lana furono prelevati da alcuni pistoiesi che si trovavano in quella località. Furono anche effettuati due sopralluoghi il giorno seguente ed il 16 settembre, ed ambedue le volte furono notate, nel punto d'impatto del corpo volante, tracce circolari di 16 centimetri di diametro ciascuna, disposte in due circoli comprendenti otto tracce, ciascuna distanziata l'una dall'altra 66 centimetri. Non furono effettuate fotografie. Il 25 dicembre 1976, giorno di Natale, a Firenze alle 02:45/03:00 di notte ci furono dei rumori inusuali, lo riporta Il Giornale dei Misteri n. 75, doc. 1777 Maria Matteucci Rogai, residente in via Aretina 227 a Firenze, fu svegliata nella notte da un rumore insolito, simile ad un blip delle aeronavi dei films di fantascienza; le era parso di sentirlo provenire da sopra il tetto della propria casa che si trova sull'argine destro dell'Arno, in prossimità della località Le Sieci. Il blip durò una ventina di secondi o forse più. Rimasta paralizzata dalla paura, sperava nel passaggio di qualche macchina, ciò che invece non accadde. Non ebbe il coraggio di affacciarsi alla finestra per vedere chi provocasse lo strano rumore. Una cabina elettrica dell'alta tensione è posta a circa 300 metri dalla sua casa. Read the full article
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Guccini e il Bertoncelli che spara cazzate!
Trattasi di una canzone un po' anomala nel repertorio del grande cantautore di Pavana, ma che è entrata da subito tra le preferite dai suoi fans. La genesi della canzone è alquanto originale: Francesco non la aveva inserita in nessun disco, ma aveva cominciato a cantarla per scherzo ai concerti. Fu il misterioso "Bertoncelli" a venirne a conoscenza e a convincere il cantautore ad inciderla su di un LP. Fu sempre il critico musicale ad invitarlo a non togliere il riferimento alla sua persona dal testo della canzone. E fece bene, per anni generazioni di ascoltatori si sono domandati chi fosse questo fantomatico "bertoncelli", aumentando ancor di più la popolarità e la curiosità verso questo originale pezzo. Una volta inciso Guccini si è rifiutato per anni di cantarla ai concerti, così come rifiutava di cantare Eskimo, fino alla turnee "d'amore, di morte e di altre sciocchezze", in cui ha finalmente dato al suo pubblico quello che da anni gli veniva richiesto. Fu sempre in quella turnee che nacque lo strano rituale di suonare "UFO Robot" negli attimi che precedono l'uscita del cantante sul palco. Qualcuno si accorse infatti, semplicemente leggendo i crediti sul retro copertina, che Bandini, Tavolazzi e Vince Tempra, erano gli autori della sigla del fortunato manga di Gō Nagai.
La critica musicale negli anni del comunismo.
Di cosa parla questa canzone? Non dimentichiamoci che siamo negli anni '70, e i giovani comunisti attaccano ferocemente gli artisti che si vendono per denaro. Quelli che predicano alti ideali, in particolare il comunismo, e alla fine, una volta incassato il cachet, diventano borghesi e commerciali. Tra le vittime di questo stillicidio non poteva mancare Guccini, che ha fatto del comunismo e dell'anarchia il suo cavallo di battaglia. Solo agli inizi del nuovo millennio ci tenne a precisare che le sue canzoni più che dalla fiaccola dell'anarchia, erano illuminati dalla figura di Bob Dylan. Lo stesso Bertoncelli farà un mea culpa dicendo, a proposito della sua recensione di "stanze di vita quotidiana" in cui stroncò l'opera, che "era un viziaccio dell'epoca insegnare agli artisti cosa dovevano fare, anzi, chi dovevano essere, e io c'ero cascato con lo zelo leninista di una Guardia Rossa.". L'apologia di Guccini alla propria musica.
Ecco, in questo clima, Guccini canta le sue ragioni. La sua apologia verte sui seguenti punti:
non accusatemi di essere commerciale: non crederete davvero che io abbia scelto di cantare per questi "quattro soldi" e per questa gloria, che può gratificare solo gli "stronzi"? io sono figlio di gente semplice e ignorante, che credeva solo nella pensione e magari nella scuola. Io sono stato il primo della mia gente ad esplorare una strada nuova, quindi i miei errori non sono dovuti alla fame di gloria, quanto alla mia ingenuità io non voglio fare la rivoluzione e nemmeno ispirarla: quindi voi militanti severi lasciatemi vivere, io canto solo per divertimento. E se non porto avanti i vostri ideali non comprate i miei dischi e sputatemi addosso. Ma non aspettatevi nulla da me. per me scrivere non è una missione e nemmeno il massimo piacere. Scrivo quando non sto bene, nulla di più Guccini e la critica verso i cantautori.
"Io tutto io niente io stronzo io ubriacone... io ricco... negro ebreo comunista...". Come dire: mi state accusando di tutto e del contrario di tutto ed io non posso stare qui ad ascoltare chiunque ha un tiramento! Approvo persino i colleghi cantautori che lo fanno solo per soldi, fanno bene se hanno i "coglioni" di sopportare tutto questo: tutte le accuse, tutti gli insulti, tutti le pretese del pubblico e della critica. Io invece sono nato fesso, continuerò a fare canzonette per chi le vuole ascoltare, fregandomene altamente di tutti voi, voi che pretendete che io sia la colonna sonora della rivoluzione, voi che mi guardate il portafoglio, voi che mi accusate di essere comunista, fascista, ebreo o comunista. Un Guccini sempre vent'anni avanti.
Un Guccini straordinariamente avanti coi tempi e coraggioso. Lo stesso coraggio che troveranno gli altri cantautori negli anni '90, quando si poteva tranquillamente dire di non essere comunista o, addirittura, di non esserlo mai stato, ma di aver fatto finta solo per poter essere accettato da una certa frangia di pubblico. Il bello è che proprio in quella fase, con una meravigliosa canzone, Cyrano, sarà sempre lui ad esprimere dissenso verso tutti quegli autori che, una volta passata la moda, si sono levati di dosso la maschera di comunisti ed hanno indossato quella da qualunquisti. Insomma, come tutti i grandi, è sempre fuori dal tempo. Chi era bertoncelli?
A proposito: chi era Bertoncelli? Riccardo Bertoncelli è un critico musicale, noto in particolare per il libro "Pop story. Suite per consumismo, pazzia e contraddizioni", che nel 1975 dalla rivista Gong fece una feroce recensione dell'album "stanze di vita quotidiana". Fu lui a fare pressione su Guccini perché pubblicasse la canzone l'avvelenata e perchè non togliesse il riferimento alla sua persona dal testo.
Testo de l'avvelenata di Francesco Guccini.
Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni; va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia, chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato... Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante, mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d' un cantante: giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo, e un cazzo in culo e accuse d' arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta... Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa, però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia; io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi: vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso... Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare, godo molto di più nell' ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare... se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie: di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo... Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista, io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista! Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino, io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare! Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento? Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento. Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro: compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco! Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni, voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni... Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete, un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate! Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso, mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare: ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!
http://significatotestocanzone.blogspot.it/2015/03/lavvelenata-francesco-guccini.html
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12 Aprile
12 Aprile Tappa n: 22 Porto A Guardia ( Spagna)
distanza: 109 km salita: 913m Tempo: 5h42min
Ieri sera una eccellente cena in una churrascheria, con una bistecca gigantesca, patate al forno, quelle novelle con la buccia, e una degna insalata mista, finendo con un brandy spagnolo.
Questa mattina colazione in albergo e alle 8.00 in sella: inizialmente acquerugiola e poi temporali uno dopo l'altro fino alle 10.30: se questi temporali andalusi sperano di scoraggiarmi, si sbagliano di grosso. Seguo pedissequamente le indicazioni del GPS, un po' di giri a ufo ma non voglio ripetere quanto successo ieri.
L'unica eccezione: attraverso il grande ponte Arrabida che probabilmente è solo autostrada, ma va tutto bene: piove e la polizia sta al coperto.
Alle 9.00 sono fuori da Porto, prendo la nazionale 13 fino al confine: nessun pericolo di scelte strane.
Intanto, fino alle 10.00, i temporali si succedono ma, una volta bagnati fino all'osso, non può succedere altro, dopo inizia ad esserci qualche schiarita e, a sprazzo, si fede qualche parte di blu in cielo.
Per i primi 60 km non c'è quasi soluzione di continuità tra un paese e l'altro, siamo a soli 5 km dal mare, e quindi sono tutti insediamenti turistici, anche se tutto sembra chiuso, sono qualche camper nordico si vede di tanto in quanto.
Poi, dopo Viana do Castelo, riprendono le colline con i soliti su e giù che mi accompagnano fino al ferry per passare in Spagna. Sorpresa: in ferry non è in attività da mesi e non si sa quando e se riprenderà. Alternativa: aggiungere 25 km per rimontare il fiume fino al primo ponte e poi tornare indietro sul fronte opposto oppure cercare un Caronte che traghetti bici e me di fronte. Trovato: prende a bordo su una barchetta me, bici ed una signora pellegrina (..nel senso che va a Santiago di Compostela) : dal molo è facile caricare armi e bagagli il problema è l'atterraggio: sulla sabbia, teoricamente aspettando l'onda giusta: morale. Finisco in acqua fino al ginocchio, la bici si rovescia: tutto quello che può capitare di negativo in uno sbarco è successo (...non è la Normandia, ma quasi).
Rimesso tutto in squadra, in 3 km sono in albergo e mi posso dare una ripulita dalla sabbia: questa esperienza, di cadere in acqua con la bicicletta, mi mancava.
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OUR FAVOURITE 2021 ALBUMS
Arlo Parks - Collapsed In Sunbeams (Transgressive)
Low - Hey What (Sub Pop)
SMKWRDS - Parole In Fumo (Resilienza Records)
Soichi Terada - Asakusa Light (Rush Hour)
FFiume & Folto Cee - Members Only (Strettoblaster)
Cemento Atlantico - Rotte Interrotte (Bronson Recordings)
Badbadnotgood - Talk Memory (Innovative Leisure)
Space Afrika - Honest Labour (Dais Records)
Lionmilk Quartet - O.T.S. (Preference)
Iceage - Seek Shelter (Mexican Summer)
Little Tony Negri - Diario Notturno (Spalato Wyale)
Bennett – II (To Lose La Track)
96 Back - Love Letters, Nine Through Six (Local Action)
Joy Orbison – Still Slipping vol. 1 (XL Recordings)
Parquet Courts - A Simpathy For Life (Rough Trade Records)
Various Artists - Tresor 30 (Tresor)
Bicep – Isles (Ninja Tune)
Madlib - Sound Ancestors (Madlib Invazion)
Banda Maje – Ufo Bar (Fourflies Records)
Secret Night Gang - S/T (Brownswood Recordings)
Little Simz - Sometimes I Might Be Introvert (Age101 Records)
Floating Points, Pharoah Sanders & London Symphony Orchestra – Promises (Luaka Bop)
The Funkin’ Machine – Allerta Meteo (Periodica Records)
Alex Malheiros - Tempos Futuros (Far Out)
Viagra Boys - Welfare Jazz (Year0001)
Footshooter - Southside Hymns (Astral Black)
Delta Sleep – Spring Island (Sofa Boy Records)
Imajin - Imajin (Raw Tapes)
Felpa - Prospettiva (strumentale)
J. Raise Jr - Likewise (NINETOFIVE Records)
Tirzah - Colourgrade (Domino)
La Guardia De La Luz - Awakenings EP (Hell Yeah Recordings)
Daniel Casimir - Boxed In (Jazz re:freshed)
#fucktheglorydays#crew#favourite#albums#2021#year#selection#best#records#electro#hip hop#rap#beats#jazz#punk#post hardcore#experimental#underground#scenes
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Sayitaliano Random Italian Answering - Question n.3, part 3: “Tell us about some Italian spooky urban legends”
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10 leggende metropolitane italiane (part 1)
Ciao! Ricominciamo a parlare delle leggende metropolitane italiane. Qui ce ne sono 10, pian piano le vedremo tutte.
La prima, il fantasma runner : a Milano non ci sono solo fantasmi che infestano case antiche e castelli, c’è anche il fantasma di una donna in tuta che corre al Parco Sempione e a volte ferma qualcuno per parlare dei danni del fumo.
Di fianco c’è l’ambulanza nera: negli anni ‘90 si diceva che questa ambulanza nera a volte si fermava per rapire i bambini ed espiantare i loro organi per venderli al mercato nero. Si pensava che ci fossero due finti poliziotti e due finti infermieri dietro a tutto questo.
Il bosco dei misteri: nel Salento, in Puglia, esiste questo bosco in cui molti turisti affermano di aver sentito risate fanciullesche e visto insolite sfere luminose.
Passiamo agli UFO: in molti negli anni dicono di aver avvistato un UFO nel cielo o di essere stati rapiti dagli alieni. La storia più particolare arriva da Genova, dove negli anni ‘70 una guardia giurata, intenta a tornare a casa, si trovò in una situazione unica. La sua auto si fermò di colpo, quando vide in una villa vicina delle luci. Pensando fossero dei ladri provò a chiamare aiuto, ma la sua radio non funzionava. Così entrò e si trovò di fronte a un essere alto circa 3 metri con la pelle grigia ondulata, gli occhi a triangolo e le orecchie a punta. La guardia fuggì subito, e poco dopo vide una navicella spaziale allontanarsi: non fu l’unico a vederla però, altre 50 persone circa assistettero alla scena.
L’ultima di oggi è il tesoro della cattedrale: nel Sud Sardegna esiste una cattedrale in cui gli archeologi solo due anni fa hanno ritrovato monete, gioielli e molti altri preziosi. Gli scavi stanno continuando, chissà che altro troveranno?
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ENG: 10 Italian urban legends
Ciao! Let’s start talking again about Italian urban legends. Here you have 10, we’ll slowly see them all.
The first one, the runner (running) ghost: in Milan there’re not just ghosts haunting old houses and castles, there’s also the ghost of a woman in a tracksuit running in Parco Sempione that occasionally stops people to talk about the damages caused by smoking.
At its side there’s the black ambulance: in the ‘90s, it was said that this black ambulance used to stop to kidnap children and harvest their organs to sell them to the black market. People used to think that two fake policemen and two fake nurses were behind all this (the guilty ones).
The mistery woods: in Salento, in Puglia, there’s this forest in which many tourists say to have heard kids laughing and seen unusual bright spheres.
Let’s talk about UFOs: in the years many have said to have seen UFOs in the sky or to have been abducted by aliens. The most unusual story comes from Genova where, in the ‘70s, a security guard found himself in a weird situation while coming back home. His car stopped abruptly, when he noticed some lights coming from a house nearby. Thinking there were robbers there, he tried to call for help but his radio wasn’t working. So he got into the house and found himself in front of an almost 3 meters tall being, with wavy grey skin, triangle shaped eyes and pointing ears. The security guard immediately ran away, but a few minutes later noticed a space shuttle flying away: he had not been the only one to see that: other 50 people and more noticed it.
Today’s last one is the cathedral treasure: in Sud Sardegna there’s a cathedral in which two years ago archaeologists found coins, jewels and many other valuables. the excavation is still going on, who knows what else they’ll find?
#it#italian#audio audios#italiano#italian language#italian langblr#langblr#language#sayitaliano answers#sayitaliano reads#sayitaliano random italian readings#sayitaliano random italian answering#random italian readings#video#youtube#traduzioni#i'll try to record the next one talking even slower.
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Al tempo del “Corona Virus”— Paola Omezzolli
Ore 18. Sono come mio solito fuori di casa, non lontano da qui, sui prati del quartiere.
I cani mi camminano davanti col loro consueto passo. Per loro è un giorno come tutti gli altri….o no? M’illudo che lo sia. Calma piatta. Finestre che iniziano a illuminarsi ai primi segni dell’oscurità.
Macchine, tante, troppe, ferme, parcheggiate finalmente ognuna nel proprio stallo. Come sono disciplinate stasera! Il silenzio che sento è assordante, non riesco a decifrarlo, m’imbarazza, m’isola, sono abituata alla compagnia dei rumori e dei suoni della strada, del cielo, delle case, dell’aria.
Fatti un bel po’ di passi, in lontananza intravedo venirmi contro una figura maschile, dal passo stanco, ma non è un vecchio, anzi sembra un ragazzo. Anche lui ha un cane al guinzaglio che annusa tutto ciò che vede pararsi di fronte o sul ciglio della strada pedonale.
Istintivamente mi sposto sul lato opposto e incrocio lo sguardo dello sconosciuto. Ha la barba incolta, un cappellino calato sugli occhi e una mascherina verdolina di quelle sanitarie che gli copre naso e bocca.
Accenno un saluto, quasi cameratesco, complice, riesco a emettere un “ciao” quasi soffiato e lui mi risponde con un cenno della testa, eloquente, asciutto e mi sorpassa dalla sua corsia. I nostri cani si lanciano un’occhiata ma il mio polso sapientemente fermo non consente loro di avvicinarsi allo sconosciuto.
Proseguo il mio cammino pensando che è la prima volta che non scambio parola con chi incontro nelle mie uscite quotidiane mentre “pascoliamo” i cani.
Sì perché noi “portatori di cani” siamo una specie di categoria umana con le proprie abitudini, le proprie conoscenze specifiche e spesso condividiamo il senso della vita accompagnata dai nostri fedeli Amici.
Mi ritrovo di nuovo sola, sprofondata nei miei pensieri, con un orizzonte vuoto, libero, che mi lascia il passo, mentre il cielo stasera si fa sempre più rosso e sereno.
Solo una luce in lontananza incombe sul quartiere: è rossa, grande, illumina la strada sottostante, appartiene all’insegna del supermercato di zona, sta a indicare che è aperto, disponibile ad accogliere i bisognosi di spesa alimentare.
E’ un paesaggio nuovo, finora sconosciuto, mi fa stare bene e male. La quiete, così rara e insolita, stasera mi appare una minaccia.
E’ come se volesse avvisarmi di stare in guardia, che potrebbe succedere chissà che di lì a qualche minuto, e allora vorrei sentire un clacson che mi fa sobbalzare, o il vociare dei condomini del palazzo che sto affiancando, o i gridolini dei bambini che si ritrovano al giardino pubblico per giocare dopo la scuola.
Sono ancora io e sono ancora su questa terra? Mi sento come un extraterrestre appena sceso su un pianeta sconosciuto, mi riaffiora alla mente una scena di un vecchio film che parlava di UFO, di paesaggi lunari….ma mentre giro per ripercorrere la stessa strada per rientrare presto a casa, solo allora la realtà mi riporta al tempo del “Corona Virus”.
16 Marzo 2020
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SAIL 2018 - SUL GARDA LA 13° CHILDRENWINDCUP 22-23 SETTEMBRE 2018
19 settembre 2018 – A vela con il cuore (#avelaconilcuore). Ecco la regata della 12° Childrenwindcup, due giornate di festa il 22-23 settembre 2018 al porto di Bogliaco (Gargnano-Lago di Garda). Special Guest della sfida velica saranno 150 ragazzi, amici e genitori i volontari dell’Abe (Associazione Bambino Emopatico), accompagnati da infermieri e medici del Reparto di Onco Ematologia pediatrica degli Spedali Civili di Brescia. Attrazioni con gli spazi per i mezzi di Polizia, Aeronautica Militare, Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Polizia locale di Brescia e Gargnano. Tra gli ospiti sono attesi Capitan Ventosa e l'imitatore Claudio Lauretta. L’ospitalità dei partecipanti sarà offerta dal consorzio degli operatori di Garda Lombardia e dal Gruppo Hortsmann. In piazzetta funzioneranno anche stand gastronomici degli amici dell’Abe, il ricavato sarà destinato alle attività dell’Associazione. Alla Children saranno presenti la Onlus Terzo Pilastro Internazionale, i velisti dello Yacht Club di Cortina, i progetti di vela terapia di Hyak Onlus e del Circolo Nautico di Portese, “Eos la vela per tutti-Michele Dusi" di Verona, le classi veliche Dolphin e Protagonist 7.5, il circuito multi sport di “Sognando Olympia”. La Children concluderà così il settembre velico di Gargnano che ha visto promosse le regate del Circuito Europeo M 32, il 52° Trofeo Riccardo Gorla, la 68° Centomiglia del Garda, il Campionato Italiano Ufo 22.
FROM http://www.navigamus.info/2018/09/sul-garda-la-13-childrenwindcup-22-23.html
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🛸 Galactic 🛸 Federation 🛸
You see, the More thay Say thsi world and the more you Hear it. the More it’s about time for the War to Brake out.
Idk, Wtf is Going to Start it and or Pop it off, but Shit Just Up ! nn Get’s fucking Crazy ! and i Mean CRAZY !
there already Shooting at Ufo’s.
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And this Was as recorded on the night of 7 September 2019
A YEAR ! AGO !!!
i Swear, Shit be Popping off, and Before you Kno it ... ( if thay don’t fuck this up )
YOU’RE ! GONNA ! SEE !!! CHAOS !!!!! and a world War !
The Vid is Legit ! and fucking Lit !
https://www.segnidalcielo.it/iran-la-guardia-rivoluzionaria-spara-contro-un-ufo-al-confine-con-il-pakistan/
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Incidinte Mantell OVNI - Mantell UFO incident - Info
Incidinte Mantell OVNI – Mantell UFO incident – Info
El 7 de enero de 1948, el Capitán Thomas F. Mantell, un piloto de 25 años y piloto de la Guardia Nacional Aérea de Kentucky , murió en el choque de su caza P-51 Mustang , luego de ser enviado en busca de un objeto volador no identificado (OVNI). El evento fue uno de los incidentes OVNI más publicitados.
La investigación posterior realizada por el Libro Azul del Proyecto de la Fuerza Aérea de…
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[Anime] Mazinga Z Infinity
Titolo originale: 劇場版 マジンガーZ / INFINITY (Gekijōban Majingā Zetto / Infinitī) Genere: azione, mecha, fantascienza Regia: Junji Shimizu Soggetto: basato sui personaggi creati da Go Nagai Sceneggiatura: Takahiro Ozawa Character Design: Hiroya Iijima Mechanichal Design: Takayuki Yanase Musiche: Toshiyuki Watanabe Anno: 2017 Studio: Toei Animation Formato: Film d'animazione Durata: 95'
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In occasione dei 45 anni dalla prima messa in onda sulle tv giapponesi, la Toei Animation ha deciso di omaggiare uno dei suoi più grandi successi con un lungometraggio per il grande schermo: in Mazinga Z Infinity tornano in azione Koji Kabuto, Tetsuya Tsurugi e tutti gli altri compagni delle tante battaglie di Mazinga Z e Il Grande Mazinga.
Dopo l'anteprima in occasione della Festa del Cinema di Roma, il film giunge nelle sale italiane per 3 giorni, a partire dal 31 ottobre 2017 (in Giappone si dovrà aspettare fino al gennaio 2018).
Mazinga Z Infinity si propone come un vero e proprio seguito delle avventure sul piccolo schermo di Mazinga Z e Il Grande Mazinga (nessun riferimento al terzo capitolo della trilogia, Ufo Robot Goldrake): sono passati circa 10 anni dalla fine delle ostilità, e il mondo sta conoscendo il suo più fecondo e protratto periodo di pace. Alla base del cambiamento, l'utilizzo per scopi civili dell'energia fotonica, un'energia "pulita" e ipertecnologica, apparentemente inesauribile.
Il "vecchio" Centro di Ricerca per l'Energia Fotonica è in disuso da tempo e sta per essere demolito; nel frattempo, sempre alle pendici del Monte Fuji, procedono i lavori per la costruzione del Nuovo Centro di Ricerca per l'Energia Fotonica, sotto la direzione di Sayaka Yumi (suo padre, Gennosuke Yumi, è diventato Primo Ministro).
Koji Kabuto è un ricercatore, mentre Tetsuya Tsurugi, pur essendo tornato ad indossare abiti civili, è sempre alla guida del Grande Mazinga, utilizzato però principalmente per la difesa delle varie Centrali per l'Energia Fotonica che vengono avviate nel resto del mondo.
Shiro è cresciuto ed è un pilota militare; Boss, con gli inseparabili Nuke e Mucha, ha un piccolo ristorante di ramen; Misato ha una figlia, e i due professori, Sewashi e Nossori ("orfani" di Morimori, morto durante la serie tv) continuano le loro ricerche.
Dal punto di vista sentimentale, Tetsuya e Jun sono sposati da tre anni e stanno per avere il loro primo bambino, mentre le cose tra Koji e Sayaka sembrano arrivate ad un morto: lei vorrebbe sposarsi, mentre lui è piuttosto restio a farsi avanti.
Nel corso degli scavi per l'allestimento del nuovo Centro di Ricerca, viene inaspettatamente portato alla luce un gigantesco Majin, una "divinità demoniaca" dalle enormi potenzialità. Al suo interno, come Central Unit, l'androide L.I.S.A., una sorta di chiave di avviamento che riconosce in Koji il suo "gestore" (è il primo individuo con cui si trova ad interagire, ricevendo in questo modo una sorta di "imprinting").
Mentre Koji, con l'aiuto di L.I.S.A., approfondisce lo studio del Majin ribattezzato "Infinity", in Texas, la Centrale per l'Energia Fotonica protetta da Tetsuya viene attaccata da un'orda di Mostri Meccanici, guidati da un redivivo Barone Ashura; la disparità in campo è enorme, e Tetsuya e il Grande Mazinga vengono catturati. La notizia ancora non giunge in Giappone che già il Nuovo Centro di Ricerca sull'Energia Fotonica viene attaccato dalle Croci di Ferro del Conte Blocken. Lo stesso Dottor Inferno non tarda ad entrare in scena. Ma come è possibile che nemici morti ormai da anni tornino improvvisamente in vita? La comparsa di Inferno e dei suoi sembra confermare l'ipotesi elaborata da Koji dopo il ritrovamento di Infinity: rifacendosi alla teoria del multiverso, laddove c'è la concentrazione di una grande quantità di energia fotonica viene a crearsi un'interruzione del continuum spazio-temporale che permette a mondi sovrapposti di manifestarsi. La stessa L.I.S.A. conferma che Infinity ha il potere di innescare il Goragon, ossia la sostituzione di un mondo con un suo parallelo. Come ogni scienziato, il Dottor Inferno è mosso dalla curiosità: il mondo ai suoi occhi non è che un esperimento da osservare; se però il risultato è facilmente prevedibile, ha senso continuare l'osservazione? Non è preferibile mettere da parte il vecchio e passare ad un nuovo esperimento? Per Inferno, gli esseri umani sono terribilmente scontanti nelle loro azioni, e questo mondo non ha per lui nessuna attrattiva; il Goragon gli permetterà di fare tabula rasa e ricominciare daccapo, sperimentando nuove possibilità. Ha fatto prigioniero Tetsuya e si è impadronito del Grande Mazinga per usarli come chiave di avviamento di Infinity al posto di L.I.S.A. e purtroppo per i nostri riesce nel suo intento. I militari e lo stesso Koji non possono nulla contro una forza così soverchiante. Ma Kabuto non sarebbe l'eroe che tutti conoscono se non trovasse la forza di rialzarsi e combattere. Con l'aiuto di tutti i suoi alleati storici riesce a liberare Tetsuya, e con il supporto di L.I.S.A. e di coloro che ancora credono in Mazinga può affrontare il Gran Maresciallo Inferno (divenuto a sua volta la chiave di avviamento di Infinity in sostituzione del Grande Mazinga) e salvare questo mondo dell'oblio.
Mazin- GO!
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Come sempre di fronte ad operazioni di questo tipo, l'intento celebrativo si sposa con la volontà di creare nuovi proseliti, puntando tipicamente sulle nuove generazioni; apparentemente, l'inserimento di un personaggio originale come L.I.S.A. sembra muoversi proprio in questa direzione: come già visto tante volte, l'aspetto di adolescente nasconde un essere dalle capacità straordinarie, una macchina che però non si sente tale, creata per uno scopo, che al bisogno riesce a sbaragliare qualsiasi avversario nel combattimento corpo a corpo.
Il look rimanda a Rei Ayanami e anche il rapporto che si instaura con Koji ricorda in parte quello tra la First Children e Gendo Ikari.
Ad onor del vero, però, tutto questo pare quasi una sorta di dazio da pagare su cui non si investe poi più di tanto; Mazinga Z Infinity, infatti, è un film che parla molto poco al potenziale nuovo pubblico, rivolgendosi invece alla vecchia guardia, a coloro che sono cresciuti con gli eroi di Nagai e che come Koji, Sayaka, Tetsuya e Jun hanno dovuto affrontare il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.
Un neofita difficilmente apprezzerà in pieno alla pellicola: non viene speso molto per la caratterizzazione dei personaggi o per la ricostruzione del loro background (le vicende di Mazinga Z e Il Grande Mazinga vengono riassunte in una serie di fotogrammi iniziali sulle note dell'opening storica di Ichiro Mizuki durante i titoli di testa); non è reboot: si dà per scontato che il pubblico conosca la storia; ci si sofferma soltanto su cosa è cambiato in quei dieci anni trascorsi dalla sconfitta di Mikenes.
Il tema del coming of age è molto frequente nell'animazione nipponica, ma in questo caso siamo allo step successivo: i protagonisti sono ormai già degli adulti, anche se tra di loro c'è chi come Koji sembra dover ancora venire a patti con il suo nuovo status.
Juzo Kabuto nel momento in cui ha consegnato Mazinga Z al nipote, ha posto Koji di fronte a un bivio: scegliere se diventare un dio o un demone; in realtà, però, il ragazzo non ha mai sentito di poter davvero scegliere; per lui, non c'è mai stata altra possibilità se non essere un "dio", ossia combattere non per ambizione personale, ma per difendere l'umanità.
Una volta ottenuta la pace, ha abbandonato l'azione a favore del lavoro come ricercatore, perché convinto che fosse la cosa giusta da fare, quello che tutti si aspettavano.
Con il ritorno di Inferno, si ritrova ancora una volta sul campo di battaglia, e qualcosa in lui si riaccende: combattere lo fa sentire vivo, e sebbene in passato abbia sempre soffocato questa sensazione perché legata al "demone", ormai ha capito che non si può essere un dio o un demone, perché ogni essere umano è sempre un dio e un demone: ha le sue luci e le sue ombre, e solo accettando entrambe la sua identità può raggiungere la forma definitiva dell'età adulta.
Nello scontro finale, Inferno cerca di risvegliare in Koji il rimpianto per i tempi passati, in cui era più giovane, più ingenuo, ma anche più spontaneo, forte, e, soprattutto, libero.
In fondo, lo scienziato non vorrebbe mai metter fine alla loro battaglia, impegnando il suo acerrimo rivale in una lotta senza soluzione di continuità. Per Koji, però, la vita è andata avanti e vuole che proceda ulteriormente: è finalmente pronto ad essere un adulto.
C'è magari chi storce il naso di fronte ad un'impostazione tanto tradizionalista (per Koji il passaggio definitivo all'età adulta coincide con la decisione di sposare Sayaka e avere un figlio); allo stesso tempo, però, è pur vero che una simile esperienza è probabilmente stata vissuta da una buona fetta di quel pubblico a cui il film si rivolge e con cui si vuole creare una connessione: per quanto sia quindi una scelta scontata, è però anche molto in linea con lo scopo del film, e perciò del tutto giustificata.
In quest'ottica, il personaggio di L.I.S.A. viene ad essere non più solo un "contentino" per le mode contemporanee, ma è l'ultima spinta necessaria a Koji per abbracciare una nuova vita: trasportato per alcuni istanti in un mondo alternativo in cui Lisa non è altro che la figlia che avrebbe potuto avere con Sayaka, è come se Koji aprisse finalmente gli occhi, capendo che nel suo essere attuale c'è qualcosa che manca e che ci sono tantissime esperienze che vorrebbe fare (una famiglia, un figlio), ma che finora si è precluso, rimanendo in una sorta di limbo tra adolescenza e maturità.
Certo, non c'è nulla che non sia già stato visto altrove, e il discorso ha sicuramente del semplicistico, eppure è a suo modo efficace.
La vita come evoluzione continua è il tema accompagna il percorso di più personaggi, e non solo di Koji. Per ogni passo che si fa in avanti, c'è qualcosa che necessariamente viene lasciato alle spalle, e l'io di oggi è diverso da quello di ieri come lo sarà rispetto a quello di domani.
La scena più significativa in tal senso ha come protagonista Jun.
Tetsuya è in mano al nemico e Jun vorrebbe salvarlo, eppure si ritrova impotente all'interno della cabina di pilotaggio della sua Venus: il pancione è ormai così grande che neanche riesce a raggiungere i pedali.
Nulla avrebbe fermato la vecchia Jun; la nuova Jun, invece, è costretta a restare indietro, perché il suo corpo (così come la sua vita) non è più lo stesso.
La gravidanza non è che una metafora del cambiamento: tra le lacrime, la ragazza si lascia sfuggire che morirebbe piuttosto che rimpiangere i tempi passati, eppure... eppure ogni nuovo inizio comporta spesso un sacrifico, e quel che eravamo, perché conosciuto, può apparire più rassicurante di quel che saremo.
Sayaka è in una situazione simile a quella di Koji: ha sostituito il padre come Direttore del Centro di ricerca per l'Energia Fotonica e sente tutto l'onere del ruolo; continuamente sotto i riflettori, devono sempre essere all'avanguardia, non possono fermarsi, e soprattutto non possono lasciare che i sentimenti personali prevalgano su questioni di più ampio interesse. In poche parole, Sayaka fa quello che ci si aspetta faccia, indipendentemente da ciò che vorrebbe veramente, e così si trova a dover mandare Koji in battaglia, sebbene dentro di sé sia convinta che il ragazzo abbia già fatto abbastanza e non sia giusto riversare ancora su di lui il peso della salvezza dell'umanità.
Ancora una volta, quindi, il significato del diventare adulti e della necessità di raggiungere dei compromessi.
Al di là delle considerazioni sul messaggio di cui il film vuole farsi portavoce, Mazinga Z Infinity è anche una festa per i fan dei Super Robot nagaiani, di cui viene celebrata la storia attraverso immagini (poteva mancare la celeberrima partenza del pilder dalla vecchia base al grido di "Mazin - Go"?), mosse, armi, e, ovviamente, lo scontro contro alcuni iconici Mostri Meccanici, come Garada K7:
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Ashura e Blocken sono sempre uguali a sé stessi, sia nella loro rivalità sia nella loro incompetenza nei momenti topici; Boss ha il suo momento di gloria come diversivo, e insieme ai professori è anche il relief comico; non manca un po' di ecchi con le Mazing Girls, le idol dell'esercito, in grado all'occorrenza di pilotare un robot.
Si tratta giusto di piccoli ma doverosi riferimenti per omaggiare l'immaginario creato da Nagai 45 anni fa.
È indubbio che per godere appieno l'opera bisogna farle alcune concessioni, come l'accettare l'ennesimo ritorno dal mondo dei morti di Inferno e compagni (la spiegazione fornita non è che un pretesto su cui è inutile soffermarsi più di tanto), e in fondo lo si era già visto in Mazinkaiser (diverso il discorso Mazinger Edition Z: The Impact! che si propone piuttosto come un retelling).
Proprio come nella serie OAV, sono Koji e il suo robot ad occupare la scena, mentre Tetsuya, Jun e il Grande Mazinga hanno un ruolo più marginale, ma per lo meno stavolta la giustificazione è un po' più consistente.
Infinity è puro fanservice, però di quello buono: qualcuno si dispiace per il matrimonio di Tetsuya e Jun, o per il vedere Boss, Mucha e Nuke ancora insieme? Per i due professori? Per uno Shiro finalmente adulto e che sa farsi valere come pilota? Vedere questi personaggi agire ancora una volta come una famiglia, superati i dissidi e le rivalità del finale de Il Grande Mazinga è sicuramente quanto di più auspicato dai fan.
Nella mossa finale contro Inferno è impossibile non vedere una sorta di Genkidama di energia fotonica, giusto per l'occasione veicolata da un Rocket Punch, ma alla fine è comunque un bel vedere.
Tecnicamente il film è di altissimo livello; il character design è piacevole e alla reinterpretazione moderna del mecha design ci si abitua presto.
Anche l'utilizzo della CGI funziona sul grande schermo molto di più di quanto sembrerebbe in base ai trailer e agli spezzoni visti on line.
L'azione è fluida e i combattimenti estremamente dinamici.
Riassumendo: Mazinga Z Infinity è un ottimo prodotto d'animazione diretto però quasi esclusivamente ai nostalgici, con giusto qualche strizzata d'occhio ai più giovani.
È molto "parlato" e c'è probabilmente meno azione di quanto atteso dai più.
Ci sono delle concessioni da fare a priori alla trama, prezzo da pagare per ripercorrere l'epopea di Mazinga Z (in primis) e del Grande Mazinga (in posizione certamente più defilata), che non può non passare attraverso i nemici storici.
L'intento celebrativo c'è e si vede, ma c'è anche la volontà di dire qualcosa di più sui personaggi, orami non più adolescenti, ma adulti che devono assumere coscientemente un nuovo ruolo, anche a prezzo di alcune rinunce, mettendo in scena il percorso affrontato dal loro stesso pubblico negli ultimi 45 anni.
Storia: ♥♥♥ Disegni/Animazione: ♥♥♥♥ Voto complessivo: ♥♥♥ e 1/2
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Supuesto extraterrestre fotografiado el 22 de septiembre de 2004 a las 10:45 pm con una cámara Kodak DX4530, la foto fue tomada por un guardia de seguridad en una oficina abandonada en Rayones, Nuevo León, México. 👽 #ovni #extraterrestrial #alienigena #ufofiles #alienmemes #extraterrestrials #alienworld #platillovolador #ovnis #ufos #aliensarereal #alienabduction #ufosightings #alienmeme #extraterrestre #aliensky #alienlife #ufology #ufologia #aliensarehere #extraterrestres #alienigenas #flyingsaucer #nuevoleonmexico #ufosarereal #ufocatcher #ufohunter #instagram #memes #memesdaily Reposted from @chileufo https://www.instagram.com/p/CQHHF7iJMHz/?utm_medium=tumblr
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Tutti gli UFO sopra Firenze dalla guerra ad oggi: 1975 prima parte
Ci credete? Non ci credete? Poco importa. Il fenomeno ufologico è vecchio quanto il mondo. Gli avvistamenti, reali, finti, "costruiti" nel mondo sono innumerevoli e su Firenze e provincia non mancano. Questa è un piccola rubrica per citare gli avvistamenti registrati su Firenze e provincia dal 1946 al 1980, se poi qualcuno ha a disposizione anche quelli successivi, e ce li fornisce, potremmo pubblicare anche quelli dal 1980 in poi. Questo l'articolo precedente: Tutti gli UFO sopra Firenze dalla guerra ad oggi: 1974 Il 3 febbraio 1975 sopra Calenzano poco prima le 05:00 fu visto un corpo luminoso, lo riporta Archivio CUN di Prato Alcuni militari di leva (carristi), Stefano P. e Maurizio N., di guardia vicino al deposito di munizioni, osservarono fra le 04:50 e le 05:00 un corpo luminoso, silenzioso e veloce, con rotta NE-SO. Presso il locale deposito della Esso, la guardia in servizio notturno, Giorgio Passalacqua, osservò un oggetto ovoidale verdastro, luminoso e con un anello arancione. Era silenzioso e volava a bassa quota con rotta NO-NE, con andamento lento e con breve stazionamento. Sempre il 3 febbraio 1975 ad Incisa Val D'Arno alle 05:15 fu visto un corpo luminoso, lo riporta Archivio CUN di Prato Avvistato un ovoide luminoso di colore verde-azzurro, procedente velocemente ad alta quota e silenzioso con rotta NO-NE. L'avvistamento fu effettuato da molti autisti in transito sull'autostrada verso Firenze, ed in particolare dall'autista della R.A.T. di Calenzano, signor Leandro Lilli, che vide l'oggetto attraverso il parabrezza della propria autovettura che da Perugia era diretta verso Firenze. Il 21 marzo 1975 nel cielo di Vinci alle 22:10fu visto un oggetto ovoidale, lo riporta una testimonianza raccolta dall'E.U. Etruria di Montespertoli Ferrali Fabrizio di anni 15 (via Ferrale 57/B) e Buzzanca Lorenzo di anni 14 (piazza Leonardo da Vinci 15) entrambi residenti a Vinci, osservarono un oggetto ovoidale e di forma piuttosto strana; sembrava trasparente e dal suo interno emanava due luci gialle fisse e divise tra loro da una sbarra verticale. L'oggetto era molto veloce e volava ad una altezza apparente di 500/600 metri Scomparve dopo 8 secondi, probabilmente infilato in qualche nuvola, visto che il cielo era nuvoloso con un vento spirante da nord a sud. La direzione dell'oggetto era da nord-ovest ad est. Non c'erano altri testimoni. Il 29 maggio 1975 a Loc. Le Sieci (Pontassieve) alle 22:15 fu visto un oggetto luminoso, lo riporta Archivio CUN di Prato Un gruppo di astrofili fiorentini (tra cui il signor Mario Pagni), in casuale osservazione della volta celeste, scorsero in direzione di Firenze un oggetto luminoso rossastro, proveniente da sud e diretto a nord. Non emetteva alcun rumore. Sembra che l'oggetto si sia anche quasi soffermato, come in fase di stazionamento. Read the full article
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La progettazione Ufo nazista ... Altre ancora li vorrebbero in basi segrete sotterranee i cui tunnel si estendono lungo il 37° parallelo. Si noti che per una interessante coincidenza esistono tantissimi casi di avvistamenti UFO e mutilazioni di bestiame, per tutta l'estensione di quel parallelo. Se gli Illuminati esistessero realmente, sarebbe importante non confondere quelli politicizzati - che avrebbero architettato le guerre mondiali - che coordinano il progetto dei <<dischi volanti>> pilotati da cloni e coltivano l'ideale di conquistare il pianeta imponendosi come governo unico mondiale, con quelli invece <<genetici>>, delle origini (ibridi umano-Annunaki), posti a guardia della specie umana circa 12mila anni fa: ottenuti dall'ibridizzazione del genoma Annunako con quello umano, sarebbero caratterizzati dal possedere la parte posteriore del cranio leggermente sporgente e altre peculiari caratteristiche genetiche (vedi relativo capitolo) e non hanno nulla a che vedere con il governo ombra infiltrato nei governi, che secondo le teorie della cospirazione sarebbe composto da uomini d'affari, appartenenti alla Massoneria illuminata deviata, nonché alte sfere militari. Quei signori usarono il nome Illuminati pensando fossero una leggenda, e si ispirerebbero nel sovvertire il vecchio ordine mondiale ai piani eversivi del manuale redatto da Adam Weishaupt (il fondatore dei germanici Illuminati di Baviera del XVIII), cui si ispirerebbe ad esempio la società segreta ~Skull and Bones~ in cui - come ho già più volte detto - si sarebbero formati numerosi agenti della CIA fra cui i due presidenti Bush, padre e figlio. In estrema sintesi, la maggior parte di avvistamenti, i rapimenti, mutilazioni di bestiame e quant'altro, sarebbero quindi operati da una organizzazione criminale internazionale che si serve di cloni per compiere il lavoro sporco. FINE DODICESIMA PARTE (Pag 252/253 Tratto da <<Lux Tenebrae Illuminati Il volto occulto del Nuovo Ordine Mondiale>> di Adam Kadmon Priuli & Verlucca Editori) https://www.instagram.com/p/BpzAJAOgm4F/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=17opuvfk13ban
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L’esordio di campionato dell’Atalanta tra le mura di casa è anticipato dalla comunicazione, via social nei giorni precedenti e con volantinaggio la sera della partita, dello sciopero del tifo della Nord per i primi quindici minuti di gioco. È questa la forma di protesta che la curva orobica decide di mettere in atto per denunciare l’accanimento della “giustizia” nei confronti di Claudio (meglio conosciuto come “il Bocia”) e del Baffo (esponente di lungo corso del movimento ultras bergamasco). Ma più in generale è la chiosa del volantino che dovrebbe fare riflettere, a Bergamo come altrove, perché, come è noto, la repressione non ha mai conosciuto confini geografici: “NON PRETENDIAMO IMPUNITÀ MA SIAMO STANCHI DI DIFFIDE ED ANNI DI FIRME PER POI VEDERCI ASSOLTI DA UN GIUDICE”.
A fronte di queste argomentazioni oggettive, a Lorsignori fischiano le orecchie e scatta così una rappresaglia a tutti gli effetti: sono le 19,45 quando la pagina facebook “Sostieni la Curva”, infatti, comunica che è stato impedito l’ingresso allo striscione “SIAMO TUTTI CON CLAUDIO” e che, per questo motivo, nessuno striscione sarà esposto in Nord.
All’ingresso delle squadre, quindi, il colpo d’occhio della “Pisani” e quello del settore ospiti, seppure per ragioni diverse, sembra più quello di un’amichevole estiva che della prima di campionato: poco colore e nessun coro ad accogliere i ventidue che sbucano dal tunnel degli spogliatoi. Tempo per qualche fischio partito dai Forever Atalanta per l’ex Sportiello, oggi portiere dei ciociari, e poi comincia il minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime del ponte crollato a Genova. Un silenzio vero, non interrotto anzitempo da applausi, al quale si accompagna lo striscione “Siamo tutti con Genova” esposto in tribuna ed il “Genova non mollare” degli ultras collocati nella curva Morosini.
Il match comincia nel silenzio di un Comunale pur gremito da oltre 18.200 spettatori e dopo una manciata di minuti alcuni ribelli si arrampicano in cima alla Nord, più a rischio e pericolo di ulteriori rappresaglie che della propria incolumità, per appendere proprio quel “SIAMO TUTTI CON CLAUDIO” che Qualcuno voleva bandire. Attingiamo nuovamente da “Sostieni la Curva” per sapere come sono andate le cose: “Prima della partita abbiamo, come sempre introdotto tutti i nostri striscioni, materiale, bandiere e giornalino. Tra gli striscioni c’era anche quello “Siamo tutti con Claudio”, qui è accaduto l’impensabile. La polizia ha iniziato a chiamare via radio i responsabili per capire se far entrare o no questo pericoloso striscione. Quando c’è stata data la notizia che era stato vietato l’accesso in tutti è cresciuta una grande rabbia. Perché vietare l’ingresso? quale frase offensiva, razzista o violenta ha questo striscione?! Circa 200 ragazzi sono partiti dal Baretto con questo striscione in mano ed entrati nel prefiltraggio abbiamo preteso la motivazione del divieto. La digos presente, ha, davanti a tutti noi, detto che per loro non era un problema, visto che non conteneva nulla di illegittimo, ma che il questore Fabiano aveva deciso che quello striscione non poteva entrare. Dopo qualche minuto, qualcuno ha contattato qualche responsabile dell’ordine pubblico, forse lo stesso questore, il quale ha permesso l’accesso per motivi di ordine pubblico. Il problema, in questo lunedì sera, nella nostra Bergamo, era uno striscione di vicinanza ad un amico.”
Un occhio al campo ed uno agli spalti e si arriva al 9° minuto, quando gli ospiti colpiscono il palo, a Gollini battuto, nella prima incursione in area avversaria. Di lì a poco il contingente ultras frusinate fa il proprio ingresso e posiziona i principali striscioni sulla balconata centrale. Anche per loro il primo pensiero, o per meglio dire il primo coro, è rivolto ai diffidati.
Un paio di giri di lancette e gli uomini di Gasperini passano in vantaggio: Toloi gestisce palla all’altezza della trequarti campo, Barrow taglia diagonalmente sbilanciando la difesa avversaria ed apre lo spazio giusto per Gomez, che riceve palla e insacca.
La marcatura orobica coincide sostanzialmente con la fine dello sciopero del tifo: “Il Claudio deve rientrare” urlato a squarciagola dalla Nord (e non solo) esprime al tempo stesso la rabbia del presente e la speranza nel futuro, chissà…
La formazione ciociara fatica ad organizzare una controffensiva degna di questo nome, mentre i propri sostenitori si prodigano un incitamento dove i cori secchi ed i battimani fanno la parte del leone. Il divario numerico è improponibile ma in varie occasioni li sento nitidamente anche se sono collocato a ridosso della Nord. Scocca la mezzora ed il doppio treno degli orobici anticipa di poco un’ottima occasione del Papu per raddoppiare.
Prima del duplice fischio c’è poi tempo per il coro “… senza permessi e senza tessere…” di parte neroazzurra e per altri battimani su sponda ospite.
Alla ripresa delle ostilità la Nord si presenta adorna degli striscioni “Bergamo” e “A guardia di una fede”, segno che qualcuno l’intervallo non l’ha passato al bar ma si è dato al free-climbing. Si replica, con anche maggiore veemenza, la pioggia di fischi per Sportiello: poca roba in confronto alla grandinata di goal che l’estremo difensore si accinge a subire. L’ombrello difensivo dei gialloblù è fragile e prima Hateboer (al 48°) e poi Pasalic (al 61°) mettono al sicuro il risultato, massimizzando i perfetti assist ricevuti da Gomez.
Messa da parte la rabbia iniziale, la Nord ora festeggia e trascina ampi settori del resto dello stadio, soprattutto nei cinque minuti abbondanti di “despacito”. Se in campo il Frosinone ormai non ha più nulla da dire, i sostenitori al seguito non si scompongono più di tanto e proseguono sui livelli del primo tempo.
Appuntati sul taccuino il coro sulla melodia di “Ufo Robot” dedicato a Marten De Roon e, fatto più unico che raro al Brumana, la mancanza di cori offensivi tra le due fazioni, lascio lo stadio al 90° e mi perdo il quarto sigillo, opera di un Papu incontenibile che, dopo due anni, consente ai bergamaschi di trovare i tre punti nell’esordio di campionato.
E ora testa al preliminare di Europa League con il Copenaghen.
Lele Viganò
Atalanta-Frosinone, Serie A: gli amici prima di tutto L’esordio di campionato dell’Atalanta tra le mura di casa è anticipato dalla comunicazione, via social nei giorni precedenti e con volantinaggio la sera della partita, dello sciopero del tifo della Nord per i primi quindici minuti di gioco.
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Corey Goode : L'emissario delle stelle e il suo messaggio per l'umanità (Video)
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