#triennale di milano
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wikipediapictures · 8 days ago
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Montessori education
“Traditional Montessori educational materials on display at the Triennale di Milano ‘Designed for children’ in 2017.” - via Wikimedia Commons
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marcogiovenale · 2 years ago
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"reversing the eye. fotografia, film e video negli anni dell'arte povera": triennale milano, dal 17 maggio
La mostra, prodotta in collaborazione con Jeu de Paume e LE BAL, riunisce grandi figure dell’arte povera e altri artisti, fotografi, e operatori video che ne hanno condiviso il percorso, mettendo in luce il ruolo rivoluzionario della fotografia e le sue molteplici contaminazioni con altre forme di espressione artistica. Tra questi è presente Luca Maria Patella, il cui lavoro la galleria Il Ponte…
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gioia · 3 months ago
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letzternachtzug · 3 months ago
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JESSICA CHASTAIN ph. by Vittorio Zunino Celotto - taken during the Gucci Women's Spring Summer 2025 Fashion Show during the Milan Fashion Week Womenswear Spring/Summer 2025 at Triennale di Milano on September 20, 2024 in Milan, Italy
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fashionbooksmilano · 14 days ago
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L'avventura del design : Gavina
Davide Vercelloni, prefazione di Vittorio Sgarbi
Jaca Book, Milano 1987, Saggi di Architettura/Design, 256 pagine, 185 illustrazioni b/n, 15x23cm, ISBN 88-16-40 309-8
euro 100,00
email if you want to buy [email protected]
L’avventura straordinaria di Dino Gavina (1922 – 2007) ha inizio con l’apertura di un laboratorio di tappezzeria in Via Castiglione a Bologna. Qui nel dopoguerra si ritrova ad utilizzare materiali di recupero per forniture militari e ferroviarie e inizia a produrre e commercializzare i primi mobili.
Interessato ed appassionato di letteratura, arti visive e teatro; diremmo oggi, “viaggia ed incontra gente”, ma coglie in ciò il genio e l’opportunità di creare cose e personaggi: è questa la miscela creativa di Dino Gavina. Instancabile regista di persone, cose, fatti scaturiti dal suo immaginario, un vortice in continuo movimento che corona tutta la sua vita. Incontri con personaggi, che crea talvolta egli stesso. Con Lucio Fontana stringe una bellissima amicizia. Frequenta Milano e alla X Triennale conosce i fratelli Castiglioni; alla XI nel 1957 l’incontro con Kazuhide Takahama, che ha realizzato il Padiglione del Giappone; a Venezia incrocia Carlo Scarpa, che nel 1960 diventerà presidente della Gavina spa, dove verranno prodotti i primi pezzi di suo figlio Tobia… Una vita costellata da personaggi straordinari.
Il negozio Gavina realizzato da Carlo Scarpa in Via Altabella a Bologna, lo straordinario padiglione espositivo di San Lazzaro di Savena dei Castiglioni, moderne architetture che possiamo ancora ammirare, dove si svolsero le memorabili serate di Man Ray e Marcel Duchamp. Proprio a San Lazzaro nasce nel 1967 il Centro Duchamp, in suo omaggio, dove lavoreranno futuri artisti cinetici al fianco di grandi maestri, un progetto di arte fatta in serie per nuovi fruitori.
Lunghissima è la lista di artisti con cui ha collaborato, occupandosi di una miriade di mondi, questo è infatti il lato sfaccettato e poliedrico di Dino Gavina. Note le sue aziende Gavina, Flos, Simon, Sirrah, Paradisoterrestre: la passione di realizzare mobili, lampade, arredo per interno ed esterno, nella linea rigorosa del disegno industriale, che in parte deve a lui l’apertura di nuovi orizzonti.
11/12/24
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l-incantatrice · 1 year ago
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Sabato scorso abbiamo festeggiato la laurea magistrale di mia nipote in un ristorante a Milano. Due anni fa nello stesso periodo avevamo festeggiato la sua laurea triennale sempre in un ristorante a Milano. Il mio stato d’animo è stato molto diverso in quelle due occasioni. L’altro ieri ero serena,felice di fare festa,mentre due anni fa ero triste,depressa e non vedevo l’ora di tornare a casa. Mi sentivo giù anche per problemi fisici,ma soprattutto per i problemi che mi avevano creato alcune persone e per il male che mi avevano fatto. In questi due anni ho fatto un grande lavoro su me stessa per raggiungere la pace interiore. Ora non mi faccio più “ trascinare nel gorgo “, non mi lascio ferire dall’ egoismo e dalla cattiveria; mantengo un certo distacco nell’affrontare le cose. Non ho perso la sensibilità,semplicemente la dispenso a chi la merita. Perché certe persone non cambiano mai e continueranno sempre a comportarsi in un certo modo,ma sono cambiata io e non permetto più loro di farmi del male
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wildbeautifuldamned · 5 days ago
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FORNASETTI PIERO ESOSIZIONE VIIa TRIENNALE DI MILANO MEDAGLIA RICORDO XVIII 1940 ebay Studiofaleristicosas
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dallapartedegliultimi-last · 4 months ago
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Quanto mi fa incazzare che Napoli potrebbe essere una di quelle città inferiori a poche..ma non so di chi sia la colpa, non hanno voglia ecc..ma non mi capacito come una scuola che ha più sedi in tutta Italia, questo percorso triennale che ti permette di prendere questa sottospecie di laurea ci sia un differenza di progetti tra Milano e Napoli, che quello di Milano è molto più completo ma alla fine i costi sono uguali. Poi uno non si deve incazzare, fate passare proprij o genij.
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artlimited · 10 months ago
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Ettore Sottsass | Design Metaphors https://www.artlimited.net/agenda/ettore-sottsass-design-metaphors-exhibition-fondazione-la-triennale-di-milano/en/7585750
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marcogiovenale · 2 months ago
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oggi, 10 novembre, a milano, in triennale: performance "il sogno di un drago", di antonio syxty
PERFORMANCE @ LA TRIENNALE DI MILANO viale Emilio Alemagna 6 Il sogno di un drago Antonio Syxty oggi, 10 novembre 2024, alle ore 18.00 Ingresso gratuito, su registrazione. Durata 40′ In occasione dell’ultimo giorno di apertura della mostra Io sono un drago. La vera storia di Alessandro Mendini, si presenta – insieme a Fondation Cartier pour l’art contemporain – una performance di Antonio Syxty…
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stillucestore · 7 months ago
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✨ Oggi per la nostra gallery #LightOnStilluce pubblichiamo gli splendidi scatti di Monica della sua nuova Acrilica di Oluce ✨
OLuce, fondata nel 1945, è l’azienda italiana di Design più storica attiva nel campo dell'illuminazione 💡
Acrilica, progettata da Joe Colombo e suo fratello Gianni, è stata realizzata nel 1962 e soprannominata "Acrilica" per la sua sorprendente curva in materiale acrilico 🌀
Il metacrilato, usato ad alto spessore e curvato, permette alla luce di risalire lungo il corpo trasparente illuminando in modo incredibile la testa della lampada ✨
Questa magia di luce ha vinto la medaglia d'oro alla XIII Triennale di Milano nel 1964 🏅
Bellissima come gli scatti di Monica! 👏👏👏
Vuoi essere pubblicat* come autor*? Fotografa la tua lampada preferita, tagga @StilluceStore e usa #LightOnStilluce! 📸
Con Acrilica e tutta la collezione Oluce, aggiungi ICON al carrello e ottieni uno sconto extra su prezzi già scontati! Promo valida fino a domenica 26 maggio! 😱
La Casa comincia dalla Luce.
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chez-mimich · 1 month ago
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DANILO REA_OPERA IN JAZZ
Per rendere “simpatico” il jazz al grande pubblico non c’è strada migliore che cercare di renderlo digeribile con ibridazioni e ammiccamenti con i ritmi della grande musica popolare. Operazioni simili si sono già viste alla televisione, per esempio per la danza, basta ricordare le trasmissioni televisive di Roberto Bolle che si è prestato a questa operazione di grande divulgazione (e quindi forse anche Andrea Bocelli andrebbe ascritto ai grandi divulgatori in campo musicale per la lirica). Un’operazione simile con il jazz la fa Danilo Rea che a JazzMI ha presentato, sabato scorso al Teatro della Triennale di Milano (ex-Teatro dell’arte), “Opera in jazz”, operazione piuttosto compressa, volta a portare il jazz a dialogare con i grandi interpreti del passato della lirica italiana. Pezzi ed arie celeberrime dell’opera lirica sono rielaborate al pianoforte in chiave jazzistica, mentre su uno schermo scorrono immagini, fotografie e filmati storici degli interpreti dell’opera. Si incomincia con una “Casta diva” nella memorabile e irraggiungibile interpretazione di Maria Callas da “Norma” di Vincenzo, Bellini, si prosegue con “Una furtiva lagrima” dall’ “Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti, cantata da Enrico Caruso, e via via fino ad arie meno consumate dall’uso, ma sempre di grande impatto, concludendo, per il bis, con la canzone italiana per eccellenza, ovvero quel “O sole mio” di  Alfredo Mazzucchi e Eduardo Di Capua, celebrata, cantata e ricantata in tutto il mondo con una impennata di celebrità in questo nuovo millennio. E il jazz? Bisogna riconoscere che, nonostante queste operazioni siano sempre un po’ rischiose, il risultato è assolutamente pregevole, date anche le capacità tecniche di prim’ordine di Danilo Rea. Non era facile, come lo stesso Rea ha ricordato dal palco al folto pubblico, dialogare con un cantante o una cantante che in realtà non ti ascolta, la cui voce, anzi la cui registrazione monofonica della voce, proviene dalla notte dei tempi della musica riprodotta. Rea riesce eccellentemente nell’operazione, tanto che qualche aria sembra continuare naturalmente nella sua tastiera poliedrica. Se qualche dubbio resta, almeno a me, è il senso generale dell’operazione, come se il jazz non bastasse a sé stesso e altrettanto vale per l’opera lirica. Ma io oltre a non fare testo, sono sempre un po’ troppo esigente e un po’ troppo rigoroso, anche con me stesso, e queste “scampagnate musicali” mi sembrano sempre un po’ delle operazioni azzardate. Quelle che invece sembrano proprio di difficile digestione, sono le immagini proiettate sullo schermo, di una bruttezza e di un cattivo gusto esemplari: elaborazioni elettroniche di rose che fioriscono, fiocchi di neve da centro commerciale, bolle, riflessi, ombre e tramonti napoletani degni di una pizzeria. Forse, se proprio necessario, sarebbe bastato proiettare le rare immagini della Callas, di Beniamino Gigli, di Mario del Monaco o di Mascagni, Rossini e Puccini nel loro originale e fascinosissimo b/n. Spero soltanto che il Roberto Grossi che ha curato la parte video della serata, non sia lo stesso Roberto Grossi, ex studente nella mia stessa scuola e scenografo di mia conoscenza, perché sarebbe la fine di una amicizia…
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porticada · 8 months ago
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(vía TRIENNALE DI MILANO: GIANCARLO DE CARLO. UNEDITED SKETCHES - arcVision.org)
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fashionbooksmilano · 7 days ago
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Elio Fiorucci
a cura di Judith Clark
Testi di Stefano Boeri, Monica Bolzoni, Fabio Cherstich, Augusta fiorucci, Ersilia Fiorucci, Floria Fiorucci, Maria Luisa Frisa, Gianmarco Gronchi, Barbara Hulanicki, Franco Marabelli, Giannino Malossi, Lucia Moschella, Marilia Pederbelli, Cristina Rossi, Marco Sanmichele, Ruben Toledo, Isabella Tonchi, Maurizio Turchet
Fashion archive AD visitor : Luca Stoppini
Triennale, Electa Milano 2024, 304 pagine,20x30cm, ISBN 978882826175
euro 50,00
email if you want to buy [email protected]
mostra Triennale Milano 6 novembre 2024 , 16 marzo 2025
Il volume, pubblicato in occasione dell’omonima mostra in Triennale , traccia le vicende umane, imprenditoriali e culturali di Elio Fiorucci attraverso saggi critici, testimonianze, interviste e un ricco apparato iconografico che presenta, oltre ad abiti e accessori, bozzetti, illustrazioni, grafica, documenti inediti e progetti di allestimento dei numerosi autori e creativi che hanno collaborato con lui.
Elio Fiorucci(Milano, 1935-2015) è stato l’origine, e uno dei principali magneti, della costellazione di idee radicali, irriverenti e rivoluzionarie che, a partire dalla seconda metà degli anni sessanta, hanno influenzato temi e linguaggi di generazioni di giovani di tutto il mondo. I suoi concept store, oltre a proporre per la prima volta al pubblico un mix eclettico di abbigliamento, dischi, libri, riviste e oggetti esotici, sono stati il punto di riferimento per happening e performance: palcoscenici capaci di attrarre intellettuali, performer, musicisti e artisti. Una visione articolata e complessa della moda intesa come manifestazione di processi connessi a trasformazioni sociali, politiche e culturali.
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18/12/24
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recherchestetique · 2 years ago
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Era il 1933 quando Alfonso Bialetti, nella sua officina per la produzione di semilavorati in alluminio - Alfonso Bialetti & C. Fonderia in Conchiglia - di Crusinallo (VB), diede vita ad un nuovo apparecchio per preparare il caffè: la Moka Express, dal nome della città yemenita di Mokha, una delle prime e più rinomate zone di produzione di caffè.
Il nuovo apparecchio, vero gioiello di ingegneria, fu una vera e propria rivoluzione.
La moka aveva, allora come oggi, una struttura in lega di alluminio con maniglie in bachelite ed era composta da tre parti: il bollitore o caldaia, il filtro dosatore e il raccoglitore per il caffè. Come previsto dal brevetto del sistema "Moka", la forma (in sezione trasversale) ottagonale serviva (serve) ad aumentare la presa in caso di superficie bagnata. Il progetto rimane tutt'ora invariato nella sua totalità dopo ottant'anni e la sua produzione avviene ancora in Italia.
Elegantissima, futurista, famosa in tutto il mondo, se ne sta lì, in piedi, nella collezione permanente della Triennale di Milano, in quella del MoMA di New York e nella nostra cucina.
È democratica, umile e funzionale: come voleva il dogma del design razionalista, costa pochissimo.
Con quel fischio familiare e quel profumo di caffè che ti avvolgono ogni mattino rendendoti misteriosamente felice, appartiene a quella classe di oggetti che solo uno sciocco potrebbe credere inanimati.(web)
Foto - Archivio Centrale dello Stato, Ministero dell' industria, del commercio e dell'artigianato, Ufficio italiano brevetti e marchi, serie Modelli, n.34833 Moka Bialetti.
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Valentino partner della Triennale di Milano nel centenario
La maison Valentino rafforza il suo legame con il mondo dell’arte sponsorizzando una delle mostre che s’inseriscono nelle celebrazioni del centenario di Triennale Milano. L’esposizione, un tributo alla pittura italiana contemporanea, apre nel mese di ottobre 2023 e segna un capitolo significativo nel dialogo di Valentino con l’arte. La mostra, intitolata “Pittura Italiana Oggi”, a cura di Damiano…
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