#traversataatlantica
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avevobisognodelloceano · 4 years ago
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[Il tempo si dilata]
Tempo.
Nei primi anni di vita non ci curiamo della sua inesorabile presenza, da grandi diventa quasi un’ossessione. Sembriamo non fermarci mai, sempre all’instancabile ricerca di qualcosa di indefinito ma, alla fine, i giorni, i mesi e gli anni volano via senza che ce ne accorgiamo veramente. 
Quando ti trovi nel bel mezzo dell’Oceano, lontano dalla frenesia che ti perseguita sulla terraferma, il tempo si dilata in maniera incredibile. Un’ora sembra durare tantissimo quando gli unici punti di riferimento su cui puoi contare sono esclusivamente l'acqua, il cielo ed il vento.
Il mare è il posto giusto per riflettere, spogliarsi di tutto e ricominciare, per ritornare alla purezza delle cose essenziali e rigenerare la propria anima davanti ad un orizzonte che non accetta rimpianti. 
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my50fabulous · 7 years ago
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Ufficio di Italo Balbo al Ministero dell'Aeronautica Militare 🇮🇹 #italobalbo #traversataatlantica #storiaitaliana Dopo la famosa traversata, in America fu permesso agli Italiani di camminare sui marciapiedi.
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avevobisognodelloceano · 4 years ago
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[Molliamo gli ormeggi...si parte per la traversata]
L’attesa è finita. Dopo la sosta sull’isola di Tenerife ci allontaniamo dal porto per iniziare la lunga traversata dell’Oceano Atlantico. Rotta 260°, mi giro un’ultima volta ad osservare Santa Cruz in lontananza...passeranno diversi giorni prima che i nostri occhi vedranno nuovamente terra. Impossibile descrivere a parole tutte le emozioni che provo in questo momento.
L’equipaggio, composto da me, dallo skipper Andrea e da altri 5 uomini, è finalmente pronto per farsi guidare dal vento.
Il grande blu ci aspetta.
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avevobisognodelloceano · 4 years ago
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[Le Isole Canarie davanti a noi]
Dopo 4 giorni di navigazione e circa 650 miglia percorse riusciamo a vedere le Isole Canarie e poco dopo Tenerife, l’isola dove prepareremo la barca per la traversata ed accoglieremo gli altri ragazzi dell’equipaggio. Il vento ci ha spinti fin qui alternando picchi di raffiche a 18-23 nodi e calme momentanee.
Questa sosta ci servirà per recuperare le energie e pianificare i dettagli del lungo viaggio che ci aspetta. Resteremo in porto per diversi giorni e quando non saremo impegnati nei lavori sulla barca andremo alla scoperta della città. Una volta sbarcati approfitterò dei momenti di solitudine per perdermi nei miei pensieri con della buona musica nelle orecchie. 
La connessione con l’oceano diventa sempre più forte.
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avevobisognodelloceano · 4 years ago
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[Acqua dolce e salata]
Arriva la notte e la pioggia. L’orizzonte è pieno di lampi e fulmini, intorno buio come inchiostro, ci alterniamo ai turni di guardia con gli altri membri dell’equipaggio. Nonostante le cerate, il cappuccio e i guanti fa molto freddo e non ci sono posti per ripararsi in coperta.
Ho le scarpe bagnate e penso agli stivali da barca che ho lasciato a casa, sarebbero stati troppo ingombranti per il mio zaino ma in questo momento mi avrebbero fatto molto comodo...sento i piedi che stanno lessando tra acqua dolce e salata. Comincio ad accusare il mare ed inizia a subentrare una leggera apatia, ma cerco di tenermi attivo timonando.
Anche dormire la notte nella mia cuccetta a prua non è semplice. Devo faticare per trovare una stabilità decente e cercare di prendere sonno, che però è interrotto continuamente dalle botte sulle onde e dai rumori delle vele, delle scotte, del vento e del mare che sotto coperta si amplificano. Ma devo cercare di riposare perché i turni sono ogni 4 ore circa. Appena mi alzo sento subito il mare nella pancia, nei riflessi e nella lucidità…spero che nei prossimi giorni le nuvole lasceranno il posto alle stelle.
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avevobisognodelloceano · 5 years ago
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L’esperienza per le strade di Rabat, l’incontro con Rashid, il contatto con una cultura profondamente diversa... Prosegue il mio percorso alla ricerca di storie, di essenze, di vite che si incrociano e si dividono, di verità.
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avevobisognodelloceano · 4 years ago
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[Ultime ore a bordo]
Sembra incredibile, ma sono passate più di due settimane da quando è iniziata la nostra navigazione verso il cuore dell’Atlantico. Il vento è stato un fedele alleato in grado di aiutarci a mantenere una velocità costante. Adesso sappiamo di essere molto vicini ai Caraibi e che l’epilogo della nostra traversata si sta avvicinando. Come succede sempre in questi casi, le emozioni che si provano sono contrastanti. Tutti questi giorni in balìa delle onde, del vento, del meteo incerto, da un lato ti fanno assaggiare il brivido dell’avventura ma, dall’altro, accentuano anche la nostalgia verso la terraferma.
Avvolto da questi pensieri continuo a godermi tutte le sfaccettature dell’Oceano in queste ultime ore di navigazione. Il tramonto, grande e maestoso, che continua a regalarci uno spettacolo con i suoi riflessi avvolgenti che accarezzano il mare. La barca, il vento, il sale e tutte le sensazioni provate in questi giorni continueranno, ne sono convinto, ad accompagnarmi anche quando i miei piedi toccheranno terra.
A bordo l’atmosfera è distesa, c’è molta eccitazione per l’arrivo insieme al dispiacere di terminare un viaggio così intenso ed emozionante, che purtroppo separerà anche le nostre strade. Per celebrare questo momento, in perfetto stile italiano, preparo degli spaghetti per cena. Così, tra una risata ed un brindisi, ci prepariamo a vivere gli ultimi ed indimenticabili momenti insieme.
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avevobisognodelloceano · 5 years ago
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Ho scritto una mia breve biografia per ricordare a me stesso da dove vengo e capire meglio dove sto andando. Credo sia un esercizio utile per tutti, per chi ne ha voglia buona lettura.
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avevobisognodelloceano · 5 years ago
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Arriviamo sulla costa marocchina e decidiamo di rinunciare ad Agadir, per via della bassa pressione, ripiegando su Rabat. Dopo una bella navigata, con il mio stomaco in subbuglio e un forte malessere generale, arriviamo intorno alle 23 e ci mettiamo alla cappa (dondolare a secco di vele) fino all’indomani in attesa che il porto apra alle 12…
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avevobisognodelloceano · 5 years ago
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CADIZ… Signorile, pulita e ben tenuta a differenza di tutte le città portuali, di solito sporche e pericolose. Passeggiando per le strade lastricate di antico e coloniali facciate di palazzi vissuti, percepisco un sapore di calma, storia e cultura, e mi fa pensare a Cristoforo Colombo e altri soci viaggiatori-navigatori. Proprio qui da Cadiz partivano per i loro viaggi di scoperta e mercanzie,  tornando con le navi piene di storie e oggetti di mondi lontani.
Questa città è stata un importante punto di snodo per i primi traffici marittimi di fine 1400.
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avevobisognodelloceano · 4 years ago
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Probabilmente questo taglio così netto è stato il risultato di tanta confusione, insofferenza ed inquietudine, dovuta allo smarrimento dell’anima. Dovevo staccarmi da tutto, uscire allo scoperto con la mia spinosa dignità e guardare dritto negli occhi l’uomo che per 40 anni mi ha accompagnato. 
L’unico posto per farlo era in mezzo all’Oceano, su una barca a vela, dove riesci per la prima volta ad osservarti da fuori. Lontano da vizi, manie, ossessioni, schiavitù, obblighi e responsabilità, dalle incertezze e dalle debolezze. Credo sia una cosa importante e necessaria per ognuno di noi pulirsi di tutto, osservare, riflettere e poi decidere di cosa effettivamente necessitiamo.
La barca, ma soprattutto il mare, con il suo sale e il suo vento, asciuga tutto quello che è futile e poco necessario, lasciando la persona di fronte a se stessa per quello che veramente è. Il mare, per chi è ancora capace di osservare, diventa lo specchio della nostra esistenza.
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avevobisognodelloceano · 5 years ago
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Piove e sembra che non smetterà per i prossimi giorni. Ci armiamo di cerate e zaino e partiamo alla scoperta della Casbah di Rabat. È il mio compleanno. Pensavo di passarlo in navigazione, ma la natura è più forte dell’uomo e per quanto possiamo fare alla fine abbassiamo la testa…
Nel passeggio ci imbattiamo in un marocchino di nome Rashid che ci accompagnerà nei vicoli e nella Casbah autentica facendoci da guida, compresa una sosta in un ottimo ristorante tipico per 170 dhimar (circa 18 euro). Alla fine del tour ci presenta il conto 200 dhimar a testa per il servizio…bienvenue en Marocco, mesdames et messieurs!
Si ritorna con la coda tra le gambe e un po’ di Rabat vissuta, perlomeno in modo autentico. Si cena in barca, le previsioni non sono il massimo... forse dovremo stazionare qui per diversi giorni. Speriamo che si apra questa benedetta “finestra”…
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