#totti fidanzata
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trendfacetiktok · 2 years ago
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buscandoelparaiso · 2 years ago
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la fidanzata di totti identica a ilary non mi é chiaro💀💀
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m2024a · 3 months ago
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Jannik Sinner, nuova versione (e nuove polemiche) sul doping. Mentre è sparita la fidanzata Anna Kalinskaya Jannik Sinner non ci sta a passare per l’eccezione, ovvero quello sul quale le autorità antidoping sono andate giù morbide per la vicenda della pomata al Clostebol. E replica ai tennisti che invocavano la sua squalifica: «Sono stato trattato come tutti gli altri». – foto | video Jannik Sinner positivo al doping per una pomata, è scagionato. Ma nel tennis è polemica – guarda LA DIFESA - Il campione di tennis, subito scagionato dall’accusa di doping, si sfoga parlando a Espn: «Spero che nessun altro atleta si trovi nella mia condizione e che la gente capisca che ho potuto continuare a giocare perchè abbiamo subito capito come il Clostebol fosse entrato nel mio corpo, spiegando tutto alle autorità per filo e per segno». E ai tennisti che hanno preso le distanze da lui, replica: «Capisco che la posizione in cui sono io mi ha permesso di poter avere i migliori avvocati, un ottimo team legale, ma questo non significa che sono stato trattato diversamente dagli altri». Però, certo, è un momentaccio per il numero uno del mondo: «Mi sono ammalato spesso, non avevo energie a causa del procedimento e tutto questo si è visto, ad esempio a Wimbledon dove ho passato notti insonni. Ci sono stati problemi fisici, forse anche dovuti alla situazione che avevo dentro, mi sentivo diverso in campo e non ero felice, non ero me stesso. Spero di riuscire a voltare pagina, ci vorrà ancora un po’ di tempo, e spero di tornare ad essere felice. Ad ogni torneo che ho giocato avevo ed ho ancora, anche per questo Us Open, delle basse aspettative. Fisicamente, per quello che è successo, per i malanni e per altro, non sono dove vorrei e ancora non mi sento me stesso». Ma, sulla vicenda doping, qualcuno alimenta addirittura voci di complotto. Come Tallon Griekspoor, numero 40 del ranking mondiale, che pur ritenendo Jannik innocente, dice alla tv di Stato olandese Nos: «Dove c’è fumo, c’è fuoco. È semplicemente molto strano il modo in cui è stato gestito il suo caso». E aggiunge: «Ci sono giocatori, come Halep, che devono aspettare due o tre anni e a Sinner è stato permesso di continuare a giocare ed ora è libero… Semplicemente non può essere il caso. Che tu sia il numero 1 al mondo o il numero 500, tutti dovrebbero essere trattati allo stesso modo». LA LUCIDITÀ DI DJOKOVIC - Novak Djokovic, dal canto suo, ha espresso un pensiero lucido su tutta la vicenda. Mettendo il dito nella piaga della vera questione dei due pesi e delle due misure: “Capisco la frustrazione dei colleghi: manca coerenza. Da quello che ho capito il caso di Sinner è stato chiarito appena è stato annunciato. Ma sono passati 5 o 6 mesi da quando la notizia è stata comunicata a lui e al team. Quindi, sì: ci sono tanti problemi nel sistema e capisco le istanze di chi chiede di essere trattato nello stesso modo”. Da Fedez a Francesco Totti, da Jannik Sinner a Vincent Cassel e non solo: quando la nuova fidanzata è identica alla ex – guarda IL GIALLO - Ma al giallo del doping, se ne aggiunge uno dalle sfumature rosa: quello sul suo rapporto con Anna Kalinskaya. Che fine ha fatto? Se lo chiedono un po’ tutti gli amanti del gossip in Rete. Da tempo i due non appaiono insieme e si dice che lei non lo abbia accompagnato negli Usa per il torneo di Cincinnati. E se Jannik la segue sui social, la cosa non è ricambiata. Che sia tornato single? È il domandone di fine estate. Le risposte, prima o poi, arriveranno. e.m.
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im-tryingtoloveyou · 5 months ago
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Guarda che su TikTok i primi edit già ci sono, preghiamo per la fidanzata che sembra gelosa
L'unico tiktok visto su di lui è per il look che richiama quello di Nesta, Totti e Cannavaro ahaha
Benedetta, don't worry, sarà ancora peggio se finisce alla Juve
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kritere · 1 year ago
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Cristian Totti compie 18 anni, la festa di compleanno con mamma Ilary Blasi ma senza papà Francesco
DIRETTA TV 6 Novembre 2023 Cristian Totti ha compiuto 18 anni. La mamma Ilary Blasi ha organizzato per lui una grande festa di compleanno con amici e parenti, come la sorella Chanel e la fidanzata Melissa Monti. Assente il padre Francesco Totti, che però sui social ha pubblicato una loro foto insieme scrivendo: “Auguri amore mio”. 0 CONDIVISIONI Cristian Totti è diventato maggiorenne. Il…
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thewtcho · 2 years ago
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Francesco Totti paparazzato mentre esce dalla casa della nuova fidanzata Noemi Bocchi: foto
Francesco Totti paparazzato mentre esce dalla casa della nuova fidanzata Noemi Bocchi: foto
Il Capitano era arrivato la sera prima con il maxi scooter Il 45enne ‘beccato’ nello stesso momento in cui la 34enne va con la figlia a fare shopping La relazione, nonostante la bufera mediatica per la separazione da Ilary Blasi, prosegue Francesco Totti continua a frequentare Noemi Bocchi. Il Capitano è stato paparazzato da Chi mentre esce dalla casa della sua nuova fidanzata, il 45enne è stato…
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uominiedonneblog · 2 years ago
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Fabrizio Corona si vendica di Ilary Blasi e promette scoop con foto.
Fabrizio Corona si vendica di Ilary Blasi e promette scoop con foto.
E adesso dedichiamo questo articolo a Fabrizio Corona , ‘ex re dei paparazzi che è voluto intervenire su quanto sta accadendo fra Ilary Blasi e Francesco Totti. Sicuramente ricorderete che fra lui e Ilary Blasi ci fu un duro confronto mentre Corona era andato a trovare la fidanzata di allora ossia la Provvedi. Ovviamente Corona crediamo ce se la fosse un attimino legata al dito. Infatti dopo…
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diceriadelluntore · 4 years ago
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Personaggi
In un post di qualche giorno fa, ho raccontato di cosa è successo dopo che nel film Il Metodo Catalanotti, della serie de Il Commissario Montalbano, il Commissario interpretato da Luca Zingaretti ha lasciato con una telefonata la sua storica fidanzata Livia. Tra l’altro ho controllato una cosa: nelle recensioni al libro da cui è tratto, Il Metodo Catalanotti del grande Andrea Camilleri, pubblicato il 31 maggio del 2018 da Sellerio, di questa fine amorosa se ne parla pochissimo.
Ma come sempre la realtà porta nuovi spunti (assurdi) su cui riflettere. In questi giorni è in onda su Sky una serie prodotta dalla filiale italiana del colosso delle telecomunicazioni, dal titolo Speravo de morì prima, basata sull'autobiografia Un Capitano scritta dall'ex-calciatore Francesco Totti in collaborazione con il giornalista Paolo Condò. La mini serie racconta l’ultimo scampolo di stagione sportiva di Francesco Totti alla Roma prima del ritiro agonistico, soprattutto delle dinamiche con l’allenatore Luciano Spalletti. Nella serie Totti è interpretato da Pietro Castellitto, Spalletti da Gianmarco Tognazzi. 
Il succo della vicenda è questa, sviluppata dagli autori seguendo il punto di vista di Totti: Spalletti, prima suo grande estimatore, ad un certo punto trova Totti non più indispensabile non solo sul piano tecnico-tattico, ma soprattutto per le dinamiche interne al benessere dello spogliatoio. In pratica si sottintende che dietro la fine della gloriosa carriera agonistica di Totti ci sia stato una sorta di diktat di Spalletti alla società, messa con le spalle al muro nello scegliere tra i due. Ovviamente, per comprensibili motivi di produzione, gli autori (Stefano Bises e Michele Astori) hanno puntato le dinamiche della serie sulla dualità Totti-Spalletti nel classico binario del rapporto eroe-nemesi.
Fin qui tutto normale, e in un mondo normale potrei scrivere delle prove degli attori, di qualche curiosità, di un giudizio complessivo sulla serie. Ma non siamo più un mondo normale, dato che vi racconto questo.
Da giorni le pagine ufficiali delle piattaforme in rete di e su Tognazzi sono piene di insulti, slogan feroci, volgarità connettendo la sua figura con quella di Spalletti. In pratica Tognazzi sta prendendo insulti e minacce, reali, per un ruolo di recitazione di una vicenda che, mettiamo anche sia uguale a quella che ha vissuto Totti davvero, è comunque narrata solo da un punto di vista, quello del calciatore. 
Dopo la negazione dell’evoluzionismo, dopo i dubbi sulla forma della Terra, dopo i complotti pluto-giudaici pure per le assemblee di condominio, dopo il 5G per i vaccini, adesso avviene la naturale coincidenza di personaggio e attore. Per cui sarà necessario, per dire, ammazzare davvero chi interpreta Desmedona ne L’Otello? E non varrà più nemmeno la classica osservazione che fece Jessica Rabbit:
Io non sono cattiva, è che mi disegnano così.
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hochiusofuorilestelle · 5 years ago
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"La vidi in televisione quando faceva la letterina e appena la vidi dissi al mio amico: ‘Lei diventerà mia moglie, sono pazzo di lei'. Allora era un po' diversa, non era così bella, era un po' paffutella. L'ho fatta diventare io più bella. No dai è sempre stata bella, era solo più giovane. Insomma rimango colpito da lei. Un mio amico conosceva la sorella e un giorno eravamo a una festa tutti insieme.
La sorella mi ha detto che Ilary era fidanzata. Io ho detto: ‘Ora è fidanzata, poi si vede'. Ci vediamo per la prima volta in un pub, viene incavolata nera perché aveva perso il telefonino. L'incontro è durato 30 secondi poi se n'è andata con la sorella. Poi ho chiesto il suo numero e abbiamo iniziato a scriverci, ma niente di che perché lei era fidanzata ed era proprio ligia.
La invito a una partita della Roma, al derby. Faccio una maglia speciale per lei. Ancora non c'era stato niente tra noi, nemmeno un bacio. Ho pensato: ‘Che le scrivo? Ti amo?' poi la cosa migliore mi è sembrata scrivere ‘Sei unica'. Per mostrarla però dovevo fare gol. Mi dovevo impegnare. La sorella, intanto, mi dice che Ilary non può venire e non dormo tutta la notte.
Alle 12:30 le scrivo ‘Ciao, come stai?', lei non mi ha risposto. Io pranzo con il telefonino accanto. All'01:45 mi scrive ‘Sto sul treno. Sto venendo a vedere la partita'. Stavo sdraiato sul letto e ho iniziato a saltare, sembravo stupido. Era come se avessi visto la Madonna. Ero tutto contento.
Fortunatamente faccio una delle migliori partite in 25 anni di carriera, faccio uno dei miei gol più belli e le dedico quella scritta.
Per me lei è unica sia esteticamente che come mamma, come persona, come tutto. Io sono geloso, non possessivo ma geloso sì, lei è più gelosa di me. Ho detto che volevo cinque figli e Ilary mi ha preso per pazzo. Però piano piano la convincerò. L’amore migliora e con i figli migliorerà ancora di più"
Totti e la storia d'amore con Ilary.
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spettriedemoni · 6 years ago
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Italia - Olanda a Euro 2000
I rigori per me sono una tortura. Per me che credo, tutto sommato, nel razionale e nell'ordine la "lotteria dei rigori" è un qualcosa di entropico e inaccettabile. Tuttavia per qualche tempo ho creduto che vi fosse una qualche giustizia divina che facesse sì che a uscire vincitore da questa lotteria fosse la squadra che lo meritasse di più. Gianni Brera, giornalista sportivo con il piglio del romanziere, diceva che c'era una dea nel calcio, la dea Eupalla cui gli appassionati di questo sport dedicavano tributi (se non addirittura sacrifici) ogni volta che assistevano a una partita di calcio.
Il rigore ha diversi nomi, penalty, tiro dal dischetto, tiro dagli 11 metri e il mio appellativo preferito: massima punizione.
Il primo rigore a cui ho assistito dalla TV credo sia stato quello di Italia - Germania Ovest del 1982, nella finale di Madrid. L'arbitro, un brasiliano, concesse il rigore agli azzurri per un fallo di Briegel su Bruno Conti. Il rigorista designato era Antognoni, il numero 10 di quella squadra, il playmaker, ma si era fatto male nella partita precedente e non era in campo quella sera. Così nella gerarchia il rigorista era diventato Cabrini. Dirà che Paolo Rossi, autore di 5 gol nelle partite precedenti, gli si avvicinerà qualche secondo prima drl tiro e gli chiederà: «Te la senti?» e lui risponderà «Sì»
Il tiro di Cabrini mi darà l'illusione del gol in TV, ma le parole di Nando Martellini mi daranno la delusione e la certezza dell'errore del terzino italiano.
«È fuori, fuori!» dice il nostro cronista non senza far trasparire la cocente delusione per quell'errore.
A ripensarci ora mi convinco che avrei dovuto capirlo già da allora quanto mi avrebbero fatto soffrire questi maledetti rigori. Roma - Liverpool nell'84, Italia - Argentina nel '90, Italia - Brasile nel '94, Italia - Francia nel '98.
Sempre battuti, a volte ingiustamente a volte giustamente, ma sempre battuti.
Quel 29 giugno lavoro in un supermercato, finisco il turno all'ora di inizio della partita, alle 17. Siamo in semifinale contro i padroni di casa dell'Olanda. L'Italia ha Dino Zoff come allenatore, un CT che sa usare al meglio quello che ha, anche come allenatore di club, anzi, non impone acquisiti, ma adatta i moduli e le idee di gioco a quello che ha a disposizione come materiale umano. Non può contare su Vieri e Buffon infortunati, ha Del Piero che non ancora sembra ritrovarsi, ha trovato però un prolifico Inzaghi e un Totti che sta crescendo.
Ha provato a schierare tre attaccanti insieme Inzaghi, Del Piero e Totti dietro di loro, ma nell'amichevole disputata le cose non erano andate benissimo per cui era tornato a un attacco con Inzaghi più uno tra Totti o Del Piero. Dopo aver giocato con il 4-4-2 Zoff si è convinto a schierare la squadra con un altro modulo: il 3-5-2.
Davanti a Toldo si schierano Iuliano, Nesta e Cannavaro; Maldini è schierato terzino sinistro anche se gli anni si fanno sentire, a destra c'è Zambrotta su tutta la fascia. Al centro giocano Conte e Di Biagio mentre a sinistra Fiore taglia verso il centro e rifornisce le punte che, come detto, sono Inzaghi e Totti.
La partita precedente Conte si è fatto male contro la Romania a causa di un pestone di Hagi, il suo europeo è finito ma resta comunque in squadra per incoraggiare gli altri e dare qualche consiglio a Zoff. Al suo posto gioca Albertini che era stato messo in panchina perché un po' fuori forma rispetto a Di Biagio. Ma questo non è l'unico cambio di Zoff, già perché contro l'Olanda il CT schiera a sorpresa Del Piero al posto di Totti. L'idea, spiegherà in seguito Zoff, è di farlo entrare più tardi a partita in corso per sfruttare la stanchezza dei giocatori olandesi e la freschezza e la visione di gioco del romanista.
Io arrivo che gli inni nazionali sono da poco finiti, la mia fidanzata mi sta aspettando da una sua zia nella città dove sto lavorando in quei giorni.
Abbiamo questa divisa azzurra, di un colore più chiaro rispetto alle precedenti, semplice semplice con lo stemma dell'Italia simile a quello che si vedeva sulle maglie della nostra nazionale negli anni 70 e 80. Le maglie sono attillate, dicono i tecnici della Kappa, la casa produttrice delle divise azzurre, che sono anti trattenuta perché se un avversario trattiene uno dei nostri si vede subito grazie a queste maglie. Pantaloncini sono bianchi e calzettoni pure azzurri, come da tradizione.
L'Olanda è in arancione con bordi e pantaloncini neri. Anche lo stadio è tutto "orange" visto che anche i tifosi hanno tutti o quasi una maglia dello stesso colore.
Siamo fuori casa, come più non si potrebbe. Loro hanno battuto la Serbia (che mi pare si chiamo ancora Serbia-Montenegro) per 6-1 o qualcosa di simile, hanno una squadra fortissima e ci tengono a vincere il loro secondo europeo, per giunta stavolta sarebbe in casa. In panchina siede Rijkaard, stella del Milan e dell'Ajax da calciatore e ora allenatore molto apprezzato. Davanti hanno Kluivert e Bergkamp due che in Italia non hanno fatto benissimo, logico che ci tengono a vincere contro di noi. Cruijff ha detto che questa partita la può perdere solo l'Olanda. Zoff ha detto invece che a fine gara conteranno i morti.
Gli orange partono forte, fortissimo. Noi siamo chiusi dietro già dal primo minuto, loro vogliono chiuderla subito.
Zambrotta è ammonito dopo pochi minuti. Dalla sua parte Zenden è praticamente imprendibile e dunque fa fallo. Non sembra sapere come prendergli le misure così dopo pochi minuti lo atterra di nuovo.
Quasi non ci credo quando vedo l'arbitro andargli incontro ed estrarre il cartellino giallo. Di nuovo, per la seconda volta. Zambrotta credo dica qualcosa come «No, dai...» ma l'arbitro è deciso: secondo giallo ed espulsione. Dopo neanche un quarto d'ora siamo in 10.
Ha la maglia con il numero 17 Zambrotta, come Donadoni nel 90. Quel numero porta proprio male, non c'è nulla da fare.
Zoff, diversamente dai suoi predecessori, ha deciso di lasciare ai suoi giocatori la scelta del numero, senza lasciar fare all'ordine alfabetico. Del Piero indossa di nuovo la 10 come 2 anni fa, Totti la 20, Inzaghi la 9, Fiore la 18 a Zambrotta tocca la 17 perché la 19, che lui preferisce, è presa da Montella.
A quel punto mi viene in mente che forse con la 19 sulla schiena Zambrotta sarebbe ancora in campo. La partita riprende, è un continuo assalto delle maglie orange che sbucano da tutte le parti, Kluivert manda fuori, Bergkamp prende il palo, poi Toldo prende il pallone in diverse circostanze, ma non ci riesce di andare ad attaccarli. Sarebbe già dura in 11, in 10 comincia ad essere utopia.
Pecci, ex calciatore che commenta con Pizzul la partita dice che dobbiamo fare qualcosa di più perché se ci chiudiamo in difesa è morte certa. Lenta ma certa.
Solo che in 10 è difficile risalire il campo.
La squadra si è disposta con un 4-4-1, Iuliano è in pratica terzino destro, Cannavaro e Nesta centrali e Maldini terzino sinistro. Del Piero, che dovrebbe essere in attacco, arretra a destra, a sinistra c'è Fiore mentre i centrocampisti centrali rimangono Albertini e Di Biagio.
La mia preoccupazione è non prendere gol a questo punto, perché se prendiamo gol è difficile rifarglielo a questi.
Sembra però che il mio timore prenda corpo quando l'arbitro fischia un rigore. Non vedo nessun olandese cadere, nessuno protestare come accade in questi casi quando chiedi un rigore, no, nulla di tutto questo. C'è una trattenuta di Nesta che non sembra neppure così grave. I nostri protestano, Toldo esce dai pali e va a chiedere all'arbitro cosa ha visto.
Nulla da fare: è rigore. Dal dischetto va Frank De Boer, uno dei due fratelli che giocano nell'Ajax. Mi aggrappo alla speranza che Toldo faccia il miracolo. E il nostro portiere esaudisce il desiderio: si butta alla sua sinistra e para. Esulto come avessimo segnato. Il nostro numero 12 è un numero 1 oggi. Ma la partita è lunga, lunghissima.
Il fatto è che davvero non hai nulla da inventarti: in 10 non possiamo fare più di quello che stiamo già facendo ossia difenderci e ripartire. Del Piero fa il gregario, serve questo alla squadra, Inzaghi gioca solo là davanti e spera in un errore o una palla buona mentre sta lì sulla linea dei difensori sul filo del fuorigioco come fa sempre.
Il primo tempo comunque è ancora 0-0. Mi chiedo quanto pesa quel rigore sbagliato nella testa degli olandesi. Spero tanto.
Il secondo tempo è di nuovo assedio, l'area di rigore sembra un fortino dove un pugno di disperati fa l'impossibile. Nonostante tutto sia contro di noi teniamo duro. Loro entrano in area, provano dalle fasce con i cross, con gli scambi rasoterra per battere Toldo. Resistiamo. Mi dico che il tempo più passa più gioca a nostro favore.
Poi succede il patatrac: Davids ha uno scatto fulmineo palla al piede, entra in area. Iuliano calcola male il tempo per intervenire e sgambetta in giocatore olandese. Rigore. Ancora uno.
Già parare il primo è stato un miracolo, ma due su due?
Stavolta è finita, mi dico. Peccato. Era una bella squadra e senza quell'espulsione... Ma il rigore devono ancora batterlo. Stavolta c'è Kluivert, non De Boer. Evidentemente quell'errore pesa come un macigno nella testa del centrocampista olandese e forse non solo nella sua. Kluivert prende la rincorsa, angola il tiro, spiazza Toldo, ma ha chiuso troppo l'angolo così la palla finisce sul palo. Esulto solo dopo che vedo Maldini allontanare con il piede in scivolata il pallone dalla nostra area di rigore.
Due rigori e zero gol. Questa è una botta di culo, diciamolo.
L'Olanda accusa il colpo, continua ad attaccare ma si è rotto qualcosa. Hanno paura di sbagliare, dopo aver dominato non riescono ancora a fare gol. Dopo 2 rigori non ne hanno fatto neppure uno di gol.
Si va ai supplementari. Stavolta Totti c'è. Zoff lo ha fatto entrare in campo e lo mette insieme a Del Piero anche se a fare un altro tipo di lavoro.
È entrato anche Del Vecchio che a Roma ha imparato a farsi apprezzare per la sua generosità pur non essendo un bomber di razza. Tuttavia i movimenti da attaccante li conosce e conosce Totti. Sa che quando il suo compagno romanista sta per ricevere palla lui deve attaccare la profondità perché "Er Pupone" sa fare assist di prima senza stoppare la palla, non ne ha bisogno.
Teniamo ancora, i nostri difensori sono impegnati in estenuanti corpo a corpo con i giocatori olandesi. Piccoli scontri che però fiaccano la resistenza di Maldini, Cannavaro, Nesta e Iuliano.
Da qualche minuto però l'azione olandese mi pare meno precisa, fanno più fatica a trovare il tiro in porta.
All'ultimo minuto del secondo tempo supplementare però, Totti trova, con un lancio dei suoi il compagno di squadra Del Vecchio. Lo avevo detto che si conoscono bene quei due.
Del Vecchio va verso la porta di Van der Saar, Pizzul lo accompagna con la voce e gli urla: «Vai Marco!!»
Marco viene rimontato da due difensori orange, sembra però ancora in vantaggio può tirare se incrocia e... Per fortuna è quello che fa. Per sfortuna Van der Saar ci mette un piede ed è angolo.
Non c'è più tempo: calci di rigore.
I maledetti rigori.
Pizzul dice che ogni commento in questi casi è superfluo ogni commento. Di Biagio so che non vuole tirare il rigore: 2 anni prima ha sbagliato il suo nella partita contro la Francia al mondiale '98.
Forse sta ribadendo il concetto aggiungendo qualche parola in romanesco. Zoff credo gli abbia detto «Ma vaffanculo! » a giudicare dal labiale, ma lo ha fatto ridendo. Evidentemente trovano la forza di scherzare i nostri ed è una cosa che non mi dispiace. Dopotutto dovevamo già essere fuori e invece siamo ancora qui a giocarcela. La pressione è tutta sui padroni di casa.
Tiriamo per primi e sul dischetto ci va proprio Di Biagio. Fa un cenno con la mano, come a dire all'arbitro: «Lo fa sistemare sulla linea?»
Prende la rincorsa Di Biagio. Tira forte come 2 anni prima. Alza il tiro come 2 anni prima. Solo l'esito è diverso: stavolta la palla va sotto l'incrocio dei pali, Van Der Saar si è tuffato dal lato giusto ma non la prende.
È sollevato il nostro centrocampista, si vede. De Boer, il primo dei rigoristi olandesi, è invece molto più teso.
Pecci, con il suo accento da guascone bolognese, osserva che gli olandesi di rigori ne dovrebbero battere 3 e non 5 perché 2 li han già battuti nei tempi regolamentari. Mi viene da sorridere nono stante la tensione. De Boer tira, abbastanza forte ma centrale e Toldo, incredibilmente, para il secondo rigore in un giorno al centrocampista olandese.
Ho l'impressione che questo sia uno di quei giorni in cui il nostro portiere può prendere gol solo se sparano i palloni con un cannone. E forse neppure con quello.
So che non è ancora finita, ma esulto. Esulto ai calci di rigore come mai mi era capitato. Per i nostri ora c'è Pessotto. Ha già fatto gol a Van Der Saar su rigore nella finale di Champions tra Juve ed Ajax. In quella partita il portiere olandese ha intuito sempre ma non ne ha presa una. Stavolta il nostro terzino, entrato a partita in corso, lo spiazza completamente.
Tocca di nuovo a loro. Staam, il gigantesco difensore centrale che gioca nel Manchester United, si prende la responsabilità del secondo rigore. Prende la rincorsa e tira. Tira forte, tira alto, come farebbe un difensore che deve spazzare la propria area di rigore. E la palla va alta, altissima oltre Toldo, oltre la traversa.
Siamo in vantaggio di due gol. Ora c'è Totti sul dischetto. Non è tipo da sbagliare il romanista, di solito anche nel suo club è lui che tira i rigori. Fa rimbalzare la palla prima di posizionarla sul dischetto. Quando prende la rincorsa sembra voglia tirare fortissimo. Invece fa una cosa pazzesca: colpisce sotto il pallone che si alza. Mi sembra ci metta un'eternità a entrare. Van Der Saar si è buttato di lato alla sua destra. Credo abbia un'espressione esterrefatta e non è il solo. Pecci urla «Non ci credo!» penso nessuno creda. Cosa abbiamo visto? Abbiamo visto un gesto tecnico coraggioso e irrisorio, la follia e la creatività del genio. Totti si genuflette mentre esulta, sugli spalti c'è Edson Arantes do Nascimiento in arte Pelé che sta commentando quel rigore. Fa un gesto indicando con due dita gli occhi, lo sguardo. Mi piacerebbe sentire cosa sta dicendo, cosa pensa di un rigore tirato in quel modo. Pizzul ricorda che anche Panenka della Cecoslovacchia aveva tirato così un rigore.
Sto esultando come non mai. Mai ai rigori ho esultato così e mai più esulterò così probabilmente.
Tornano loro a tirare. Credo che una umiliazione del genere lasci il segno. Ora è Kluivert che si presenta davanti a Toldo. Anche lui, durante i tempi regolamentari ha sbagliato il suo rigore. Spero faccia lo stesso anche ora. Cambia angolo stavolta, sempre molto angolato il suo tiro e Toldo neppure riesce a tuffarsi. Pecci fa notare che su 5 battuti questo è il primo che gli olandesi realizzano. Fanno più schifo di noi ai rigori gli olandesi, insomma. Kluivert scalcia per terra dopo aver fatto gol mentre torna verso il centrocampo. Interpreto i suoi pensieri quando immagino si stia rimproverando per aver fallito il rigore precedente, quello avuto a disposizione durante i 90 minuti.
Zoff ha fatto un cenno ai suoi dopo il rigore di Totti mentre tutti esultavano, ha chiamato il capitano Paolo Maldini per dirgli di tirare lui il prossimo rigore. Il nostro difensore si presenta a Van der Saar. È alto il portiere olandese e mette un po' di paura quando devi tirare un rigore di questa importanza.
Si saprà poi dalla voce di Di Biagio che prima di tirare il primo rigore il centrocampista azzurro dice a Totti di essere teso prima di tirare.
Totti gli ha risposto: «A chi lo dici! Hai visto quanto è grosso? »
Al che Di Biagio trova il modo di scherzarci su e gli risponde: «Ah così mi incoraggi?» e Totti gli risponde «Mo je faccio er cucchiaio» una frase divenuta storica.
Quando Totti è andato a tirare il suo rigore, quello del cucchiaio, Di Biagio avvisa i compagni: «A regà, questo je fa er cucchiaio» la leggenda vuole che Maldini non ci creda, che abbia anche detto: «Ma è pazzo? È una semifinale dell'Europeo!» e dopotutto Maldini è un ragazzo con la testa sulle spalle, uno concreto, un difensore, ruolo per il quale non chiedono troppi fronzoli. A lui sembra inconcepibile fare il cucchiaio lì in quel momento. Di solito non gli si chiede di tirare un rigore e se lo fa è perché è il più abituato a certi palcoscenici. In fondo tirare il rigore è qualcosa da persone fredde, lucide.
Tira Paolo, tira bene di sinistro ma Van Der Saar intuisce e para. Anche l'Italia ha sbagliato il suo primo rigore.
Poco male, siamo sempre in vantaggio e se Toldo non para quest'ultimo rigore abbiamo un altro rigore da tirare. La tensione sale. Non abbiamo fatto moltissimo per vincere, non potevano fare molto di più con un uomo in meno per quasi tutta la partita. Abbiamo però lottato col cuore fino all'ultimo. Quell'espulsione ci ha fatto arrabbiare, ci ha costretti a tirare fuori l'orgoglio. Anche se avessimo perso l'Olanda avrebbe dovuto faticare prima di vincere. Anche se avessero vinto loro avrebbero dovuto "contare i morti" a fine partita.
È Van Bronkorst dal dischetto per gli olandesi. Toldo si piega sulle ginocchia per aspettare il tiro. Il fischio. La rincorsa. Il tiro. La parata.
Toldo, Francesco Toldo, il portiere che doveva essere in panchina, colui che era il secondo portiere di questa squadra, si è trovato in mezzo ai pali della nostra nazionale perché Buffon si è fatto male in amichevole. Toldo che ormai è diventato San Toldo ha parato anche questo rigore. Salta altissimo Toldo, lui che è già altissimo di suo. Tra un po' è oltre la traversa con un salto. I suoi compagni stanno correndo verso di lui tutti insieme per abbracciarlo colmi di gratitudine. Siamo in finale, ci siamo arrivati alla nostra maniera: catenaccio, cuore e orgoglio. Contro tutto e tutti. Come Davide che batte Golia.
Di Biagio ha sconfitto il demone di quel rigore sbagliato in Francia, Totti ha preso in giro la paura di calciare un rigore con strafottenza e incoscienza, Toldo ha aperto le sue manone per prendere tutti i palloni che arrivavano dalle sue parti.
Abbiamo sconfitto anche la maledizione dei rigori.
Quei benedetti rigori.
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gossipnewsitalia · 2 years ago
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Fabrizio Corona: “Totti e Ilary si tradiscono da anni, presto le prove”
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Fabrizio Corona non vedeva di certo l’ora di prendersi una grande rivincita.
Dopo l’intervista del Pupone al Corriere della Sera non è infatti tardata ad arrivare la reazione dell’ex re dei paparazzi. Fabrizio Corona ha voluto dire la sua, come ormai stanno facendo in tanti, sugli ultimi sviluppi emersi sulla separazione tra Francesco Totti e Ilary Blasi. L’intervista dell’ex calciatore della Roma ha infatti scatenato un vero e proprio tsunami mediatico e a questo punto l’ex moglie si è dovuta difendere tramite il suo legale, rivelando di essere a conoscenza di segreti che sarebbero in grado di rovinare oltre cinquanta famiglie.
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Fabrizio Corona: “Totti e Ilary si tradiscono da anni, presto le prove” Fabrizio Corona su Totti e Ilary Fabrizio Corona, ricorderete che ha litigato furiosamente con Ilary Blasi al Grande Fratello Vip relativamente ad un vecchio e presunto tradimento di Totti con Flavia Vento accaduto a poche settimane dalle nozze, che furono celebrate a Roma nel 2005. L’ex re dei paparazzi ha fatto sapere:“Quella tra Francesco Totti e Ilary Blasi è una farsa cui è sempre stata data troppa importanza. L’ho sempre detto che si tradiscono da anni, quei due non si sono mai amati e si sono sfruttati l’un l’altro” L’ex re dei paparazzi ci ha tenuto a rimarcare che quella tra Totti e Ilary non è stata alcuna fiaba d’amore e ha tirato poi nuovamente in ballo pure Fedez e Chiara Ferragni:“La loro è stata una famiglia costruita per dare un’idea di serenità che non c’é mai. Un po’ come i Ferragnez, che fanno una vita e ne raccontano un’altra” Fabrizio Corona, fotografo ed ex marito di Nina Moric ha poi ribadito di non avere una posizione, di non stare da nessuna parte, né da quella dell’ex calciatore né da quella della conduttrice Mediaset, ma ci ha tenuto però a puntualizzare: “Lui è uno che ha fatto i soldi grazie al pallone, lei una che è riuscita a lavorare in televisione anche grazie al marito”. Chiarendo quindi che, a parer suo, la carriera di Ilary Blasi non sarebbe esistita se non fosse stata la moglie dell'ex capitano della Roma. La promessa di Fabrizio Corona Dopo aver rilasciato queste brevi ma scottanti (come ci ha ben abituati) dichiarazioni, Fabrizio Corona ha condiviso poi su Instagram un reel contenente  il video in cui Ilary Blasi l’ha pubblicamente attaccato al Grande Fratello Vip nel 2018, dove era entrato come ospite per un confronto con l’allora fidanzata Silvia Provvedi, una sorella del duo Le Donatella. La bionda presentatrice del reality show l’aveva duramente attaccato per la presunta storia tra Totti e Flavia Vento, all’epoca la Blasi era in attesa del primo figlio Cristian .
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Fabrizio Corona: “Totti e Ilary si tradiscono da anni, presto le prove” “La queen di Ladispoli voleva darmi lezioni di moralità. Sì, proprio lei, la stessa descritta e raccontata da suo marito sul Corriere. È caduta la sua maschera finalmente. Quel giorno il suo era un attacco a suo marito per fargliela pagare vendicandosi di me”A parere di Fabrizio Corona la storia d’amore tra Ilary e Totti, che è durata ben venti anni, sarebbe tutta stata costruita e gestita per interessi comuni. Ha poi promesso che svelerà finalmente inediti retroscena corredati da prove fotografiche. “Caro Pupone e cara caciottara, ora è giunto il momento di raccontare la verità”, sono state le sue parole. Il silenzio di Flavia Vento Dopo tutto questo polverone, non è arrivata ancora nessuna replica da parte dell’ex coppia, che come sappiamo è ai ferri corti dopo tutti i rumor, le indiscrezioni e le interviste trapelate fino ad oggi. Ma non è arrivato neanche nessun commento a riguardo neppure dalla soubrette ed ex modella tirata in causa Flavia Vento, che da quando Totti e Ilary Blasi hanno annunciato il loro divorzio ha scelto la strada del silenzio nonostante sia stata nominata più e più volte. Read the full article
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sarahfelberbaumarchive · 4 years ago
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La Felberbaum: “Mi piace cucinare per il mio De Rossi”
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Amore a gonfie anzi gonfissime vele per Sarah Felberbaum e Daniele De Rossi, che sembrano aver ormai collaudato il loro rapporto a dispetto di tutto … e tutti: Sarah Felberbaum, famosa attrice di successo e Daniele De Rossi, il calciatore della Roma e della Nazionale Daniele, sono infatti una coppia molto ammirata da molti ma indubbiamente anche invidiata da molte che farebbero a dir poco faville per stare a fianco del bel Daniele! Una coppia comunque che volente o nolente è perennemente seguita dai riflettori, specie ora che la splendida Sarah ha interpretato ne “Il giovane Montalbano”, che lei peraltro confessa di amare, ha interpretato il ruolo di Livia, la storica fidanzata nordica del commissario ma che appena le è possibile, rifugge i paparazzi, rifugiandosi nei localini di Roma, lontano dalla chiassosa vita notturna … ove comunque gli indiscreti occhi dei fotografi sono arrivati! E mentre professionalmente lei rivela che andrebbe al Festival di Sanremo se le “… facessero scendere le scale sul palco in anfibi, o scalza, come ha fatto Geppi Cucciari” dato che non ama i tacchi e di aver evitato il provino del primo film di Checco Zalone, ossia Cado dalle nubi, nel 2009 “Ma in quel periodo stavo girando altro. E poi ero più snob di quanto non lo sia oggi“, oggi dice comunque no al cinepanettone ed invece sì a un film con Marco Giallini, di cui rivela ���Ho una cotta professionale per lui“, quanto alla sua storia d’amore col bel calciatore rivela di averlo conosciuto mentre si trovava a cena in un ristorante nel cuore di Roma, quando ad un certo punto Daniele De Rossi, è entrato nel locale e subito, attorno a lui si è riunita una folta fila di gente che voleva salutarlo, stringergli la mano o semplicemente strappargli un autografo od una fotografia! E mentre Sarah si interrogava col quesito “Ma lo sai chi è quello?”, notando comunque Daniele ma non per la sua fama, dato che per sua stessa ammissione, del mondo del calcio allora e tutt’oggi, ha una conoscenza piuttosto vaga, tanto che al massimo avrebbe potuto riconoscere sportivi del calibro di Francesco Totti o Gigi Buffon, il centrocampista giallorosso, che la conosceva benissimo per averla vista recitare al cinema ed in tv, non ha perso tempo e … l’ha avvicinata! Ed è così che da quel lontano giorno, a parte una breve inspiegabile parentesi in cui si sono allontanati nel 2009, la bellissima Sarah Felberbaum ed il fascinoso Daniele De Rossi fanno coppia fissa ma mentre Sarah continua a non conoscere il mondo del calcio, Daniele, che spesso è invitato dalla Felberbaum sul set dice “”si gira una scena spinta e poi, allo stop, ci si rimette a parlare dei figli o del tempo. Lo capisco, ma anche se non lo vedo è lo stesso”: come dargli torto? La Felberbaum: “Mi piace cucinare per il mio De Rossi” «E’ vero, quando lo racconto mi fanno ancora le pernacchie, ma quando ci siamo conosciuti non sapevo chi fosse» . Sarah Felberbaum, attrice nata a Londra ma romana d’adozione, parla così del suo attuale fidanzato. Uno che a Roma, e non solo, ed ecco la spiegazione delle «pernacchie» , conoscono tutti: Daniele De Rossi. La passione per la Roma della Felberbaum però, condivisa con gli amici di sempre, non è nuova. Già undici anni fa, nel 2001, l’attrice festeggiava la vittoria dello scudetto giallorosso per le vie del centro di Roma, tra brindisi e abbracci. (…). «Siamo fidanzati da un anno» ha raccontato l’attrice a Radio 2 SuperMax. ABITUDINI – Di fronte ai microfoni, ospite di Max Giusti, la Felberbaum non ha avuto problemi a raccontare alcune delle abitudini della vita condivisa col mediano giallorosso: «Una vita normalissima, senza accorgimenti particolari» (…) «Siamo molto simili e facciamo tutto quello che vogliamo, certo non ce ne andiamo a spasso a Via del Corso…» . Al momento della trasmissione radiofonica, De Rossi, che stava ascoltando da Trigoria, è intervenuto con tramite sms, tra un saluto ai conduttori e un complimento per la sua ragazza.
(Corriere dello Sport 31/03/2012)
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wdonnait · 4 years ago
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Greta Scarano : chi è l'attrice fidanzata con Sydney Sibilia
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Greta Scarano : chi è l'attrice fidanzata con Sydney Sibilia
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Greta Scarano è un’attrice molto conosciuta al pubblico italiano.
Infatti, può vantare di numerose esperienze nel settore cinematografico e della televisione. Il suo talento non passa inosservato, tanto che presto interpreterà Ilary Blasi nella serie tv Totti “Un capitano”, al fianco di Pietro Castellitto.
Ma cosa sappiamo esattamente della vita di Greta Scarano? Scopriamo insieme la sua biografia!
Greta Scarano età
Greta Scarano ha 33 anni ed è nata il 27 agosto del 1986.
Sin da piccola si è appassionata al mondo della recitazione, frequentando la scuola di teatro “Talia“. Tra le sue passioni però, c’era anche la musica tanto che presso la scuola “Musica e Arte”, ha intrapreso la strada del canto e alla “Timba”, ha studiato percussioni e batteria.
Ma verso l’età di quattordici anni, si è nuovamente spostata sul settore teatro, studiando all’Istituto “Corner” in Alabama. Qui ha avuto modo di crescere professionalmente. Allo stesso tempo però, ha voluto frequentare la facoltà di scienze politiche, all’Università degli studi Roma Tre. Insomma, una ragazza multitasking.
Greta Scarano carriera
Il suo amore per la recitazione l’ha fatta volare negli USA. Una volta specializzata, la Scarano è tornata in Italia e ha subito avuto modo di affermarsi. Infatti, ha preso parte ad alcuni cortometraggi e ha recitato ad “Un posto al sole”, la soap opera in onda su rai 3 (interpretando Sabrina).
Successivamente, è apparsa nello spot pubblicitario Bertolli e ha recitato nella serie televisiva R.I.S. – Delitti imperfetti (primo episodio, quarta stagione). Sempre nel 2008, è diventata protagonista di “Romanzo criminale – La serie”, interpretando Angelina.
Da questo momento in poi, la carriera di Greta Scarano è un continuo crescendo. Infatti, tre anni dopo appare nella serie TV I liceali (a cura di Francesco Miccichè), nei panni di Susanna.
Ma non è tutto. Saverio di Biagio la ingaggia come protagonista del film “Qualche nuvola”.  Quest’ultimo ebbe un successo non indifferente, tanto che fu presentato alla 68ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia (categoria controcampo italiano).
Dopodiché, continua a recitare in R.I.S. Roma – Delitti imperfetti, nel ruolo di Giordana Ravelli. L’apice del successo lo raggiunge nel Squadra antimafia – Palermo oggi (quarta stagione), interpretando l’ispettrice Francesca Leoni. Nel 2014 invece, Greta compare sul grande schermo come protagonista in “Senza nessuna pietà”, con Pierfrancesco Favino.
L’anno successivo, l’attrice veste i panni di Viola in Suburra, secondo film di Stefano Sollima. Questa sua interpretazione ebbe un grande successo, tanto da farle vincere il titolo Ciak d’Oro e Nastro d’argento di migliore attrice non protagonista.
Tra le sue esperienze lavorative più recenti troviamo: “La verità sta in cielo”, “Smetto quando voglio”, “Nel nome della rosa” e “Non mentire”, recitando insieme ad Alessandro Preziosi.
Greta Scarano vita privata
Per quanto riguarda la vita privata di Greta Scarano, sappiamo che ha avuto una storia importante con l’attore Michele Alhaique (conosciuto sul set di Qualche nuvola).
La loro storia però giunse al capolinea. Attualmente, l’attrice è impegnata con il regista Sydney Sibilia. Per il resto, non si sa molto, in quanto lei sembrerebbe essere molto riservata.
Greta Scarano instagram
Dal punto di vista dei social, Greta Scarano è attiva su Instagram.
Infatti, la potete trovare con il nickname @gretascarano, dove ha più di 92,4 mila followers. Solitamente posta scatti che la vedono protagonista in tutta la sua bellezza e i commenti dei suoi fans non mancano di certo.
Allo stesso tempo però, non pubblica in maniera costante e assidua. Come vi abbiamo detto in precedenza, è una donna molto riservata: proprio per tale motivo, non mostra ogni singolo dettaglio della sua vita.
Greta Scarano interviste
Come avete potuto ben notare, Greta Scarano è un’attrice piena di talento.
In diverse interviste ha parlato di come sia riuscita a raggiungere il successo. Ad esempio, per il magazine io donna ha detto così:
“Sono stata in grado di raggiungere gli obiettivi grazie al talento, alla fortuna e al sacrificio. Posso restare a casa un anno se mi propongono ruoli che non mi convincono. La sera vado a dormire serena e orgogliosa. Non faccio l’attrice per essere ricca e famosa. Tra l’altro, il mio è un lavoro molto serio, richiede dedizione e fatica. Ai provini bisogna arrivare dopo aver studiato tanto. Se sei preparata, basta quello. Se non ti prendono, arriverà un’altra occasione”.
Insomma, Greta è una donna determinata, che sa benissimo ciò che vuole. Ha fatto molta gavetta nel mondo del cinema e della televisione, raggiungendo una popolarità di un certo spessore, a prescindere dalla sua bellezza fuori dal comune. E’ un’attrice che incarna perfettamente il motto: “volere è potere“.
Greta Scarano cinema
Oltre ad affermarsi in tv, Greta ha preso parte a diverse produzioni cinematografiche. Ecco tutta la lista nel dettaglio:
Lui e lei, regia di Greta Scarano – cortometraggio (nel 2006)
Click, regia di Greg Ferro e Greta Scarano – cortometraggio (nel 2007)
Brand Two, regia di Greg Ferro e Greta Scarano – cortometraggio (nel 2007)
Qualche nuvola, con la regia di Saverio Di Biagio (nel 2011)
Senza nessuna pietà, con la regia di Michele Alhaique (nel 2014)
Suburra, con la regia di Stefano Sollima (nel 2015)
La verità sta in cielo, con la regia di Roberto Faenza (nel 2016)
Smetto quando voglio – Masterclass, con la regia di Sydney Sibilia (nel 2017)
Diva!, con la regia di Francesco Patierno (nel 2017)
Smetto quando voglio – Ad honorem, con la regia di Sydney Sibilia (nel 2017)
Greta Scarano televisione
Dal punto di vista televisivo invece, Greta Scarano ha partecipato a:
Un posto al sole – soap opera di rai 3 (dal 2007 al 2009)
R.I.S. – Delitti imperfetti – serie TV, nell’episodio 4 x01 (nel 2008)
Don Matteo – serie TV, nell’episodio 6 x24 (nel 2008)
Distretto di Polizia – serie TV, per l’episodio 9 x12 (nel 2009)
I liceali – serie TV, in 8 episodi (nel 2011)
R.I.S. Roma – Delitti imperfetti – serie TV (dal 2011 al 2012)
Romanzo criminale – La serie – serie TV, in 16 episodi (dal 2008 al 2010)
Squadra antimafia – Palermo oggi – serie TV, 33 episodi (dal 2012 al 2015)
E poi:
L’ultimo papa re, regia di Luca Manfredi – una miniserie TV (nel 2013)
In Treatment – la serie TV (nel 2014)
La linea verticale – serie TV, in 8 episodi (nel 2018)
Liberi sognatori – serie TV, nell’episodio 1 x03 (nel 2018)
Non mentire, regia di Gianluca Maria Tavarelli – la miniserie TV (nel 2019)
Il nome della rosa, regia di Giacomo Battiato – la miniserie TV (sempre nel 2019)
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im-tryingtoloveyou · 6 months ago
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Pure tamarro, entriamo nell’era delle calafiorinee, questo fa strage non solo in Italia (anche se con gli inglesi non possiamo competere lo stesso)
Ha il look dei calciatori dei primi anni 2000. Assomiglia un po' a Totti così.
Le calafiorine, le fancam, la fidanzata che posterà ogni giorno che è solo e unicamente suo 💘
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kritere · 1 year ago
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Noemi Bocchi con Chanel e i figli di Totti a Hollywood, le vacanze formato famiglia del Capitano
DIRETTA TV 1 Luglio 2023 Vacanze formato famiglia per Francesco Totti e la compagna Noemi Bocchi. Il Capitano si trova a Hollywood insieme alla fidanzata e ai figli nati dal matrimonio con Ilary Blasi. Presenti anche i bambini di Noemi. 0 CONDIVISIONI Vacanze formato famiglia per Francesco Totti e Noemi Bocchi. Il Capitano è volato a Hollywood insieme alla compagna e ai loro figli. Da un lato…
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aforismiyellow · 5 years ago
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La vidi in televisione quando faceva la letterina e appena la vidi dissi al mio amico: 'Lei diventerà mia moglie, sono pazzo di lei'. Allora era un po' diversa, non era così bella, era un po' paffutella. L'ho fatta diventare io più bella. No dai è sempre stata bella, era solo più giovane. Insomma rimango colpito da lei. Un mio amico conosceva la sorella e un giorno eravamo a una festa tutti insieme. La sorella mi ha detto che Ilary era fidanzata. Io ho detto: ‘Ora è fidanzata, poi si vede'. Ci vediamo per la prima volta in un pub, viene incavolata nera perché aveva perso il telefonino. L'incontro è durato 30 secondi poi se n'è andata con la sorella. Poi ho chiesto il suo numero e abbiamo iniziato a scriverci, ma niente di che perché lei era fidanzata ed era proprio ligia. La invito a una partita della Roma, al derby. Faccio una maglia speciale per lei. Ancora non c'era stato niente tra noi, nemmeno un bacio. Ho pensato: ‘Che le scrivo? Ti amo?' poi la cosa migliore mi è sembrata scrivere ‘Sei unica'. Per mostrarla però dovevo fare gol. Mi dovevo impegnare. La sorella, intanto, mi dice che Ilary non può venire e non dormo tutta la notte. Alle 12:30 le scrivo ‘Ciao, come stai?', lei non mi ha risposto. Io pranzo con il telefonino accanto. All'01:45 mi scrive ‘Sto sul treno. Sto venendo a vedere la partita'. Stavo sdraiato sul letto e ho iniziato a saltare, sembravo stupido. Era come se avessi visto la Madonna. Ero tutto contento. Fortunatamente faccio una delle migliori partite in 25 anni di carriera, faccio uno dei miei gol più belli e le dedico quella scritta. Per me lei è unica sia esteticamente che come mamma, come persona, come tutto. Io sono geloso, non possessivo ma geloso sì, lei è più gelosa di me. Ho detto che volevo cinque figli e Ilary mi ha preso per pazzo. Però piano piano la convincerò. L’amore migliora e con i figli migliorerà ancora di più"  Totti e la storia d'amore con Ilary.  🌟 #aforismiyellow (presso Rome, Italy) https://www.instagram.com/p/B4zmifwqdLC/?igshid=1cr4o9oc2ip15
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