#tecnologia e vita quotidiana
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Non ti scordar di me
L'ingombrante presenza di Ciccio Kim e di una guerra fratricida che ufficialmente non è mai finita spunta fuori nella vita quotidiana in vari modi:
Nei militari in uniforme che si incontrano in giro per la città.
Nei cartelli che indicano la presenza del rifugio più vicino.
Negli armadietti lungo il mezzanino della metro che contengono maschere antigas e altro materiale di emergenza.
Nei video della protezione civile nelle stazioni e sui treni che indicano che cosa fare a seconda delle diverse situazioni.
Poi come in Giappone è praticamente impossibile trovare dei cestini della spazzatura.
Oggi a causa della nuvola di Bonaccini (ci sarà sicuramente qualcuno in grado di dargli la colpa per la pioggia anche a queste latitudini) abbiamo dovuto optare per attività al chiuso, nello specifico gironzolare per la stazione di Gangnam.
Ovviamente ci siamo persi. Ovviamente abbiamo preso un montacarichi che ci ha portato in un non luogo dove non c'era niente e nessuno. Ovviamente faceva parte della sede della Samsung. In merito a questo ultimo punto, la famiglia che ha in mano l'impero Samsung non si occupa unicamente di tecnologia e elettronica ma gestisce una galassia di servizi ed è spesso ipotizzata influenzare l'agenda politica del Paese.
Se il quartiere dove abbiamo l'hotel in "centro storico" è sgarrupato, qui complice anche la sede della Samsung le cose sono radicalmente differenti, lo sono i negozi, le persone, il contesto.
Un contrasto che rispecchia fedelmente quello mostrato in "Parasite".
Bonus: gli anziani se ti vedono perso provano ad aiutarti nonostante la barriera linguistica. Le persone si sforzano di parlare inglese anche se non lo sanno bene (o non lo sanno proprio).
Per essere un Paese coi pagamenti digitali e app ovunque, la tessera ricaricabile dei trasporti può essere ricaricata alle macchinette nelle stazioni SOLO TRAMITE CONTANTI.
Eccheccazz.
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Honestly, I have no idea whether writing a ficlet in Italian and then translating it into English counts as two separate entries to Wayfarer's Giveaway so let @idrellegames be the judge here!
Corinne Varyn is Italian-coded and it was very important for me to write their diary entry in Italian first. (And then I had to translate it because I only have, like, 2 friends who would be able to understand the original...)
"caro diario," has an English translation by me / both the translation and the (clunky) Italian original are available on ao3 as well
a diary entry set during the Prologue, spoiler-free, gen
555 words / Corinne Varyn (then - Corina Briadis), a little bit of complaining about the hardships of being a recruit, simple language because my Italian is simple
___
caro diario,
Mi chiamo Corina Briadis. Ho 13 anni. Non ho i poteri magici, sono una persona che posso essere chiamata un magianis, ma questo non significa che sono una persona noiosa.
Esistere senza poteri in un mondo dove tutti sono magici è difficile. Il mondo crede che tutte le persone come me sono uno sbaglio. Uno scherzo della natura.
Ovviamente non è vero, non è giusto, ma cosa possiamo fare? La società ama la magia.
Non avere poteri è molto raro. È facile non incontrarsi qualcuno come me tutta la vita. Perciò, è facile “dimenticare” che non tutta la gente possono usare la magia... e la magia è l’ingrediente necessario per fare molte cose nella vita quotidiana.
Se non hai i poteri magici, devi essere creativo.
Io devo essere creativa se voglio vivere nella societá.
Per esempio, devo passeggiare molto perché usare la tecnologia che richiede l’uso della magia come il teletrasporto è impossibile per me.
Non mi piace questo. Non mi piace fare sport ma non ho la scelta perché non posso diventare una maga.
La mia famiglia naturale mi ha abandonnata. Non si piace il fatto che sono nata senza i poteri. Sono le persone orribile.
Odio loro.
Non voglio vedere mia madre, mio padre, i miei fratelli e le mie sorelle, i miei cugini e le mie cugine, e gli altri parenti mai più.
Spero che sono tutti morti.
So che sono tutti bene.
Non è giusto ma c'è ancora tempo.
La mia famiglia nuova è l'Ordine di Wayfarer.
La mia insegnante preferita, Brissa Varyn, è una mia mentore.
Anche è un mio tutore legalo. Lei è più come una madre per me della mia madre naturale.
Lei ha un partner, un’altro insegnante, Rindan Cenric, e mi anche piacerlo.
C’è anche un ragazzo circa la mia età del nome di Aeran Kellis, chi è un’altro studente e un protetto di Varyn.
È come un fratello per me.
Aeran è molto coraggioso. Non ha paura di litigare con nostra mentore, Varyn, o qualcun altro.
Io, invece, sono piena di paura di tutto.
Il mio futuro sembra molto spaventoso.
Dovrò diventare una guerriera perché la mia famiglia nuova è piena di guerrieri.
Quando entri nell'Ordine di Wayfarer, devi diventare un guerriero. Non hai una scelta qui.
Anche Varyn - chi ha un vero talento per la diplomazia e lavora come una diplomatica per l'Ordine - è una guerriera molto brava.
E io?
Sono nervosa e timida.
Quando la gente mi guarda, diventerò più nervosa, e quando la gente mi ascolta... no, è troppo strano per me.
Sono stata invisibile tutta la mia vita e diventare coraggiosa quando hai 13 anni ancora non è facile.
Le persone con qui devo parlare sono spesso antipatiche, ma io devo essere sempre gentile e diplomatica con loro.
È un lavoro molto difficile, molto duro.
Non mi piacerlo.
Purtroppo - o per fortuna? - sono meglio a parlare di Aeran.
Aeran semplicemente rifiuta essere gentile e diplomatico.
Varyn dice che ho un po’ della sua abilità di conversazione.
È incredibile... Sono meglio a qualcosa di qualcuno per la prima volta...
...ma ora se voglio una conversazione riuscita, devo essere coraggiosa e parlo tutto da sola, e io odio questo.
Non sono una guerriera buona.
So che devo imparare. Non voglio morire giovane...
Ma è molto difficile e io sono stanca...
A prossima volta!
Corinne
#Wayfarer#wfr anniversary#wayfarer anniversary#Reverienne is writing#Corinne Varyn#gotta figure out a proper Italian writing tag
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Mi è stato chiesto mentre eravamo nella Ruota della medicina Nagual : "Cheko, perché le persone non guariscono facilmente oggi, se abbiamo così tanta tecnologia?"
Ecco la mia risposta con tutta umiltà:
Ci sono 21 Segni di che non sei felice e non te ne sei accorto.
Tutta la nostra cultura soffre di quella che i Nagual dici: "perdita dell'anima", che non è altro che una perdita di significato, direzione, vitalità, missione, scopo, identità e autentica connessione, una profonda infelicità che la maggior parte di noi è giunta a. Consideralo semplicemente ordinario.
L'anima, la coscienza, la nobiltà, i nostri sentimenti più profondi, o come vuoi chiamarla, è la nostra essenza o il cuore della vita, è un luogo in cui non solo ti connetti con il tuo valore ed essenza, ma con il valore e l'essenza di Qualsiasi altro essere vivente. Ciò che rende la perdita dell'anima così sottile e pericolosa è che pochissime persone hanno capito che è successo. Molti di noi non sanno cosa abbiamo disconnesso dalla nostra anima e sono arrivati ad accettare in modo normale intorpidimento e mancanza di significato nella nostra vita.
Poiché apparteniamo tutti a questa cultura, soffriamo tutti della perdita di anima.
È un'epidemia e ci rende ciechi vedere il potenziale della gioia e della realizzazione nella vita ordinaria. Quando la perdita dell'anima si riprende, vedrai le cose familiari in modi nuovi, così puoi aumentare la tua gioia in ciò che già hai.
Ecco 20 segni diagnostici dei Naguales che indicano la "perdita dell'anima" o la connessione con noi stessi per vedere la bellezza della vita:
1. Senti di non essere bravo come le altre persone.
2. Desiderate ardentemente essere al servizio del mondo, ma non avete idea di ciò che dovete contribuire e perché è importante.
3. Ti ritrovi a combattere invano per uno standard di perfezione impossibile da raggiungere.
4. Le tue paure ti impediscono di vivere in grande.
5. Sei spesso preoccupato di non essere abbastanza bravo, abbastanza intelligente, abbastanza magro, abbastanza giovane provi ha riempi lo spazio con atri vizi o sostanze.
6. Ti senti vittima di circostanze che sfuggono al tuo controllo.
7. Senti che la tua vita quotidiana è insignificante e senza compiti che ti guidano.
8. Ti senti spesso indifeso, senza speranza o pessimista.
9. Proteggi il tuo cuore con pareti d'acciaio.
10. Senti spesso che non ti interessa davvero e che il tuo amore non fa differenza.
11. Cerchi sempre di adattarti e di appartenere, ma raramente senti di avere successo.
12. Ti senti abbattuto dalle sfide che affronti nella tua vita.
13. Soffri di una varietà di sintomi fisici, vaghi e difficili da trattare, come affaticamento, dolore cronico, aumento o perdita di peso, insonnia, disturbi della pelle o sintomi gastrointestinali.
14. Hai difficoltà ad accettare l'amore e la cura.
15. Ti senti depresso, ansioso o cronicamente preoccupato.
16. Senti di non essere abbastanza apprezzato.
17. Ti ritrovi a giudicare gli altri.
18. Ti addormenti spesso con alcol, droghe, sesso, televisione o compiti eccessivi.
19. Ti senti deluso dalla vita.
20. Hai dimenticato come sognare.
21. Vivi negando tutto e fuggendo da te stesso.
Come si verifica la perdita dell'anima nell incontri personali e la Ruta della medicina Nagual . Ho visto anni di esperienza nella diagnosi di "perdita di anima" nelle persone, ma la medicina occidentale non ha una struttura per questo tipo di diagnosi e ai medici non viene insegnato a trattare questo tipo di sofferenza, Così finiscono per maltrattare i loro pazienti con "cocktail chimici".
Ciò di cui queste persone che soffrono di questa perdita ha bisogno è la medicina profonda di riconnettersi con il proprio essere, ma nella cultura e nella globalizzazione occidentali, tendono a trattare questa perdita in modo troppo superficiale. Trattano il dolore cronico con antidolorifici. Trattano l'insonnia con sonniferi. Tratta i problemi di peso con la dieta e l'esercizio fisico. E, cosa più pericolosa, possono etichettare la perdita dell'anima come una malattia mentale, come la depressione, e coprire i sintomi con farmaci psichiatrici che possono peggiorare le cose colpendo una "striscia adesiva sanitaria" su una ferita che non guarisce sotto la band
Il trattamento di cui hai davvero bisogno ...
A volte l'anima ha bisogno di spazio per guarire se stessa, e questo potrebbe richiedere il coraggio di apportare alcuni cambiamenti esterni nella tua vita. Forse devi cambiare la tua carriera per dare all'anima più spazio per respirare. Forse una relazione malata restringe l'anima ed è tempo di entrare in terapia, fissare limiti o persino porre fine alle cose. Forse hai bisogno di trovare più persone da amare o trasferirti in un posto che aiuti la tua anima a prendere vita.
Forse devi concederti l'autorizzazione per impegnarti in attività più creative. Tali cambiamenti possono far parte della prescrizione scritta dal medico interiore della tua anima. Ma molto spesso non sono necessarie riparazioni così importanti della vita. Riconnettersi con l'anima consente di trovare la pace e la felicità dove sono in modi molto più semplici e profondi di quanto si pensi. Può essere sorprendente scoprire che hai sempre avuto ciò di cui avevi bisogno e che hai cercato nei posti sbagliati. Forse tutto ciò che serve è vedere la vita che stai già vivendo in modo diverso.
E vivila qui e ora!
Perdona.
Ama.
ride.
Balla
Mangia
Prega.
Dal suo Nagual-Sciamano dell'anima con amore.
Xiukiauitzincheko Escandon
#laruotadellamedicinanagual
#temazcalconxiukiauitzincheko
#guarigioneconxiukiauitzincheko
#nagualinviaggio
#guarigioneconsapevole
#guarigionedelcuore
#guarigionesciamanica
#espiritualidad
#nagual
#capannasudatoria
#spiritualita
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Il Progetto per un Ponte sullo Stretto del Bosforo
Durante il regno del sultano Abdülhamid II, furono realizzate varie opere di ammodernamento. Molte opere rimasero solo su carta. Tra queste ho descritto il progetto per la ristrutturazione di Piazza Beyazit. Questa volta parliamo di quello riguardante un ponte sul Bosforo.
Il progetto venne redatto dall'ingegnere civile francese Ferdinand Arnodin nel 1900 e mirava a costruire un ponte utilizzando la stessa tecnologia dell'acciaio usata per la realizzazione della Torre Eiffel. Il ponte denominato "Cisr-i Hamîdî" (Ponte Hamîdiye) si sarebbe collegato poi alla linea ferroviaria Istanbul - Baghdad che iniziava alla stazione di Haydarpaşa e poi congiurgesi verso tutte le diramazioni ferroviarie. Secondo il voler del sultano doveva diventare possibile "scendere a Vienna prendendo il treno da Medina".
Il ponte era caratterizzato da minareti e cupole e doveva essere utile anche per la difesa militare con le sue torri girevoli munite di cannoni. In questo modo si manteneva sotto controllo il passaggio del Bosforo. Era prevista anche una splendida illuminazione notturna del ponte. I minareti e le torri "rivelavano la gloria e la grandezza degli Ottomani rendendo manifesto all'orizzonte tutto il potere religioso e politico del sultano supremo, il califfo dei musulmani". Su questo ponte doveva essere possibile il passaggio non solo dei treni ma anche di automobili e pedoni.
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Parlami del museo egizio di Torino
Il Museo Egizio di Torino è uno dei più antichi e importanti musei egizi al mondo, fondato nel 1824. Possiede una vasta collezione di oggetti d'arte, mummie, papiri, statue e monumenti che coprono un arco temporale di oltre 5000 anni di storia egizia. Il museo è famoso per la sua esposizione di sarcofagi, tra cui quello del re Ramesses II, e per la sua sezione dedicata alla vita quotidiana in antico Egitto. La sua posizione a Torino, in Italia, lo rende una tappa obbligata per gli appassionati di storia e cultura egizia.
Questo è quello che ho chiesto a ChatGPT e cosa l’AI di produzione testi mi ha suggerito in risposta. È tutto corretto? Sono andata al museo di recente e non mi è sembrato per un cazzo di vedere il sarcofago di Ramses II, vero è che di sarcofagi è pieno il museo, ma non c’era quello di nessun Ramses. ChatGPT deve smetterla di dire minchiate e affinare la tecnica di ricerca, approvvigionamento e rielaborazione delle info se vuole competere con boold and flesh, ma ci sta, di certo non demonizzerei la tecnologia, bisogna imparare ad addestrarla e ad usarla invece di ostracizzare in un moderno ritrovato luddismo, il flusso non lo fermi caro mio, no no.
Volevo parlare di ChatGPT? No. Volevo parlare di morti.
Il Museo Egizio di Torino è il secondo contenitore al mondo di antichità egizie, il primo mi pare sia al Cairo. Come mai proprio a Torino? Eh beh come te lo spiego? Diciamo che i regnanti all’epoca volevano della storia da esporre e visto che di proprietà non ne avevano, almeno non ne avevano di prestigiosa, allora hanno deciso di andarsela a cercare. Contesto e congiunture vogliono che si vada a finire in Egitto, mettono insieme una squadra e si va alla scoperta di archeologia del luogo, precisamente archeologia di pratiche funerarie, insomma si va a trafugare tombe. Belle tombe per carità. Tombe ricche, ma sempre tombe. Mi immagino tipo che tra mille anni comincino a scavare nei vari cimiteri monumentali e a portarsi via le lastre, le urne, i mausolei, che ne so, i lumini, ste cose e poi le mettono tutte in un edificio per mostrarle ai posteri: guarda cos’abbiamo trovato, che grande civiltà, morivano, vedete? Una volta morivano. Mi è piaciuto il museo egizio di Torino? Please, Ferragni, come to visit Musei Egizi Because we want be famous like Uffizi Ecco boh io ho preferito gli Uffizi, ma ho un debole per le statue e un po’ più di idiosincrasia verso resti biologici umani dentro delle fasce. I cocci mi annoiano, ma vengo da quindici anni trascorsi a Roma e lì i cocci la gente li trovava anche sotto il lavandino della cucina se scavava un metro di troppo, quindi non è che vado matta per le ciotole in cui si mangiava tremila anni fa, non sono cambiate di molto, son sempre ciotole, l’ikea è piena, meno della metro di Roma certo. I cocci mi annoiano, i gioielli mi annoiano, ho scoperto che pure i libri dei morti mi annoiano, i lunghissimi libri dei morti che venivano redatti per chi trapassava per evitare una vita ultraterrena difficile, voi dell’aldilà non trattatemi male il mio morto. Insomma la visita partiva già male prima di iniziare, in più nel museo egizio c’erano i morti, quelli veri. Antichissimi morti. Morti per i quali il libro dei morti è ben servito a poco visto che nessuno avrebbe mai potuto prevedere che il corpo del defunto venisse usato come oggetto da esposizione per orde di visitatori della domenica, don’t you think? Ecco il morto, ecco il lunghissimo libro del morto. Benvenuti. Non sono una fan dei musei, non di certi tipi di musei, del resto non sono ancora molto convinta del restauro a tutti i costi, quindi mi spiace non andremo mai d’accordo. Da Torino, e non solo, partivano spedizioni di studiosi per scavare ste tombe, tra la fine del 1800 e la prima metà del 1900 per scoprire e portare alla luce queste tombe ormai sotterrate dal tempo sotto strati di terra e colline, operai egiziani, all’epoca ancora di colore, non mediorientali, quanto ancora proprio africani, non so come dirlo, ma oggi quelli che ho visto (direttamente in egitto) e che ho conosciuto qui sembrano di un’altra razza proprio, voi non trovate? Scavavano tombe, le ripulivano, ne mettevano insieme i pezzi, mummie, arredi, gioielli, animali tumulati insieme a loro, sarcofagi, libri dei morti e poi una volta pronti li portavano in Europa per esporli. A Torino ci sono anche delle enormi statue dedicate agli dei egizi che sono state portate fin qui e tirate su, in una stanza ci saranno decine di statue identiche della stessa dea, altissime, enormi, come le palle che mi sono fatta a girarle tutte. Ad un certo punto, nella prima stanza c’è un morto (che stranezza) infilato in un buco e messo in posizione fetale, un morto in un buco, ma era un bel buco, con del terreno interessante, evidentemente un terreno che aveva delle caratteristiche particolari al punto che il morto dall’Egitto di migliaia di anni fa stava a Torino in una teca per il nostro piacere culturale. Del resto chi non si sveglia una mattina e pensa che è proprio la giornata giusta per andare a farsi un tour dei morti. Uno scheletro vero, di una persona vera, chissà chi, infilata in un buco. Bellissimo rega’, bellissimo. Poco dopo c’era questa mummia, nel senso di cadavere conservato dentro delle bende, di uno scribacchino, un funzionario dell’epoca, che è morto ovviamente, essendo uno che in un certo senso contava, lo hanno fasciato, inserito in un sarcofago con i propri oggetti personali, amuleti, che ne so cocci, cosette sue, calato nel suo sarcofago e via biglietto di sola andata per Torino, in una teca. Ci pensate? Io impazzisco. Sfilze di morti fasciati nelle bende, che sia chiaro, cambiano da epoca ad epoca bende e rito, ed è l’unica cosa interessante, perché tutto il museo parla della civiltà egizia come se questi avessero una sola cosa interessante e solo quella: il rito del morto. Per carità, ci sta, ma davvero il rito funerario è arte? E che lo sia o no, ammettiamo pure che lo sia, è davvero un elemento, un momento, un passaggio da esporre come se fossero numeri da circo? Che senso ha esporre i morti? E se non è arte, ma una componente di una civiltà evidentemente più grande di ciò allora perché incaponirsi sulle mummie? Vedete? Qui c’è una mummia col sarcofago. E qui un’altra mummia con sarcofago e col suo gatto, anch’esso mummificato. Certo ok tutto a posto, tutti tranquilli, hanno mummificato pure il gatto, oggi volevo proprio vederlo un gatto mummificato. E qui la sua sedia e i vestiti per la vita ultraterrena. E i due chilometri di testo del libro dei morti. Qui una coppia, era una tomba matrimoniale, due sarcofagi e due mummie yeah! Qui c’è la galleria con dentro le mummie di ogni età, vanno dai neonati fino ad alcune mummie adulte, ma se non vi regge lo stomaco potete evitarla, c’è un avviso prima. È vero. C’è la galleria che spiega come funziona il processo di mummificazione che in ogni caso è cambiato nel corso delle epoche e prima di entrare in questa galleria c’è proprio un disclaimer che parla di questo dilemma etico: esporre o no i morti? Io sono entrata a vederli, so che mi lamento e me ne sono lamentata tutto il tempo, ma Luca ormai è abituato e di solito ride, però la curiosità mi mangia viva e allora anche se non tollero la vista di cadaveri, di nessun tipo, e sono sinceramente sensibile al tema, sono andata a vedere le mummie dei neonati e no, il dilemma etico per me parte da ben prima della decisione di esporre o no i morti, ha senso certamente, dal punto di vista culturale, come la buona parte di voi direbbe, ma è anche vero che la maggior parte di voi attraverserebbe questo museo, e buona parte della cultura di cui siamo invasi, come un fantasma letterario attraversa i muri, senza curarsene e senza notarlo nemmeno. Quindi non venitemi a dire niente per favore, ok? C’erano gli animali domestici mummificati, i pet, gatti, cani, piccoli coccodrilli, uccellini, uno spettacolo raccapricciante, pareva di stare nel castello di francesco ferdinando in boemia perdio. Pare che, nell’antico egitto, ci fossero le bancarelle con gli animali mummificati in vendita, che magari se ti moriva un parente e tu volevi che un dio in particolare lo prendesse sotto la sua tutela allora lo tumulavi con un animale, mummificato in sacrificio, però il problema è che se non te lo mummificavi tu l’animale, è possibile che ti vendessero un fake, tipo come il mattone al posto dell’iphone e il dio col cazzo che ti tutelava. Succedeva anche nell’antico egitto, ma ste cose al museo non te le dicono, devi informarti ed è forse per questo che serve il museo, a traumatizzarti. Ovviamente gioco, più o meno, non è un posto in cui muoio dalla voglia di tornare e non ho un interesse così estremo verso i riti funerari in generale, né verso i cadaveri, però è chiaramente un’opinione personale. È ancora più controverso, a mio avviso, che quelli che abbiamo visto, essendo quelli meglio conservati e “facilmente” ritrovati erano in un certo qual senso quelli che se lo potevano permettere, che avevano soldi per un processo costoso, che avessero soldi per occupare spazi molto grandi anche da morti, che avessero talmente tanta roba al punto che valesse la pena di portarsela appresso in un’altra vita, gente che scriveva per loro lunghissimi testi di presentazione per il regno dei morti, il libro dei morti è una sorta di curriculum praticamente e quindi mi immagino che anche oggi noi stiamo qui a celebrare chi si è potuto permettere un posto nel futuro, quelli che si so fatti il sarcofago più bello e grosso, i vestiti dei tessuti migliori e la storia è sempre la stessa insomma. Fatto sta che se fosse come dicono loro, nell’aldilà noi saremo quelli co le pezze al culo senza uno straccio e decomposti per intero, loro invece c’avranno pure gli animali da compagnia e un curriculum coi controcoglioni. Chiamali scemi.
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Straniero sulla terra è colui che non trova pace, né luogo dove soggiornare, colui che ha sempre gli occhi rivolti al cielo e che si sente prigioniero sul pianeta. Egli ha sempre una forte nostalgia che non sa definire, si commuove se guarda le stelle e non riesce ad identificarsi con niente e nessuno.
Egli si sente legato agli elementi naturali, ama i sassi, la terra, il fuoco, l'acqua, l'aria limpida e cristallina, gli alberi maestosi e il vento, gli oceani e i deserti sconfinati, tutte le forme di vita, anche le più piccole, ma tutto ciò è per lui fonte di continuo stupore, di meraviglia, come potrebbe essere meravigliato e affascinato un turista che visiti luoghi ameni e nuovi. Egli ne è attratto perché sente che il suo corpo è fatto con gli stessi elementi e quindi con loro si riconosce, ma solo in quanto elementi essenziali alla vita su questo pianeta e non come una cosa che rappresenti se stesso, poiché il corpo umano viene sentito come un veicolo stretto e limitante.
Lo straniero è un solitario, spesso un introverso che vorrebbe scappare sulle montagne più alte o sprofondare negli abissi marini. Ha sempre un certo fascino sugli altri ed è fortemente amato o odiato, non suscita mai indifferenza e se pur vive spesso con le persone, egli preferisce la solitudine. É indipendente, sa bastarsi e può fare a meno di tutto e di tutti. Sa amare profondamente ogni cosa, un filo d'erba come un altro essere umano, ma può rinunciare a qualunque affetto e può ritirarsi dentro di sé senza perdere l'amore per il Tutto.
Lo Straniero vive nella terra di nessuno, non ha patria, né razza, né catene e non è neppure un cittadino del mondo perché egli si sente perso ovunque vada. Per lui non esistono differenze negli uomini o nei paesi, perché ogni paese lo affascina e lo respinge, perché ogni uomo è simile pur essendo troppo diverso da lui.
Egli appartiene alla razza umana solo perché ne riveste l'abito, ma non riesce ad identificarsi con nulla e nessuno. Trascorre la sua vita tentando di scappare dal mondo, cercando altri spazi sconfinati e continua a porsi l'interrogativo: "Qual è il mio posto?", e percorrendo ogni strada non lo troverà mai.
Lo Straniero ha un carattere eclettico, si interessa di tutto, è affascinato dalla scienza e dalla tecnologia, ma non approfondisce mai nulla, impara ciò che gli serve esclusivamente per la momentanea necessità e poi passa ad altro, ha un'ottima manualità che preferisce usare solo a scopi pratici per la sopravvivenza quotidiana. Egli ha una elevatissima adattabilità e una enorme capacità di trasformazione e riutilizzazione di materiali di ogni tipo.
Lo Straniero è senza tempo, egli vive costantemente il presente e non sa programmarsi il futuro, dimentica velocemente il passato e trasforma tutto in dati da elaborare al fine di imparare velocemente ciò che gli serve.
Lo Straniero non appartiene a nessuno e non desidera che nulla e nessuno gli appartenga. Egli è vagabondo sulla terra, alcuni di loro senza pur mai rassegnarsi, cercano di trovare un adattamento, altri non ci riusciranno mai e rimangono vagabondi anche di fatto, oppure sconfinano nell'alienazione, altri scoprono e accettano il compito per il quale sono venuti.
Lo Straniero ha un intuito sviluppatissimo che lo guida, ha doti telepatiche, comunica con l'universo e riceve indicazioni, egli sa di non poter decidere della sua vita, ma non tutti lo scoprono a tempo e seguono la strada indicata o trovano le indicazioni. Per lo Straniero possono trascorrere anche molti anni prima di comprendere il suo percorso, per questo, ogni tanto, altri stranieri gli indicano la strada.
Allo Straniero è concesso di incontrarne altri, ma sta solo a lui riconoscerli e farsi riconoscere, non gli è concesso però la comprensione degli umani con i quali può vivere, ma non integrarsi. Allo Straniero non sono concesse certezze e sicurezze e se egli le crea, queste gli vengono distrutte, tolte e deve ricominciare a vagabondare. Egli va dove è atteso con una valigia in mano e vive di elemosine dall'universo.
Non ha amici e parenti, ma è l'amico più affettuoso e leale, il figlio più amabile, il genitore più comprensivo ed è disposto a lasciare tutto e tutti per rispondere alla chiamata, perché egli non appartiene a nessuno ed è di tutti.
Lo Straniero è un ribelle, anticonvenzionale e difensore della giustizia assoluta, non ha regole e religione e non conosce aggregamenti e partiti, lavora da solo pur trascinando anche le masse, spesso sconfina nell'utopia e viene sacrificato dagli stessi che ha difeso o per i quali ha lavorato.
Lo Straniero non comprende la sua realtà, è destinato a soffrire a lungo, la nostalgia di casa lo attanaglia per lungo tempo, non trova mai una sistemazione definitiva ed è vittima dei suoi mutamenti. Si sente diverso dagli altri e non comprende il perché; cerca costantemente delle risposte che non trova e viene attratto da tutto ciò che appare fuori dalla norma. Rifiuta schemi precostituiti, imposizioni, Maestri di ogni tipo, scuole e dottrine unilaterali, pur tuttavia continua la sua estenuante ricerca della sua verità.
Per il mondo, spesso lo Straniero è un disadattato, un anormale, da emarginare o da emulare. Lo Straniero è un riformista, ma anticipa sempre troppo i tempi e non vive mai in contemporanea con i suoi simili. Ha grandi idee, spesso innovative o rivoluzionarie, ma manca totalmente di quel senso pratico prettamente umano che in genere consente poi, di attuare facendosi spazio forzatamente. Egli vive nel mondo delle idee che spesso regala ad altri.
Esteticamente lo Straniero è spesso piacevole, attraente, ma fisicamente è quasi sempre limitato, come se facesse molta fatica ad adattarsi al corpo umano; più probabilmente egli non lo accetta mai completamente così, da essere egli stesso con il tempo, a creargli dei limiti.
La sua vita umana è in genere molto complessa, piena di ogni tipo di esperienze, spesso anche contraddittorie; infatti può rivestire i ruoli più strani, può fare l'umile facchino e poco dopo il mega direttore; si amalgama bene con qualsiasi ceto sociale, ma non rimane mai troppo a lungo nelle situazioni. Se lavora per ottenere qualcosa, che sia un oggetto, che sia un'idea, un progetto o altro, appena l'ha ottenuta perde di interesse e passa subito ad altro. L'unica cosa che non perde mai è la costante volontà di comprendere, di ricercare la propria strada, di tentare di tornare a casa.
Da dove viene questo misterioso ed affascinante essere che sconfina nella follia degli eroi e dei martiri? L'universo è la sua casa e il suo viaggio non ha fine, poiché fino a quando esisteranno esseri deboli e sofferenti egli verrà inviato a soccorrerli. Egli è messaggero di una voce di pace e di risveglio e il suo unico bagaglio è l’amore.
Monolitum -The Portal
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DALLO SPAZIO ALLA TERRA, COME LE INNOVAZIONI DELLA NASA MODELLANO LA VITA QUOTIDIANA #50LAM_NASA
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La ricerca e le tecnologie rivoluzionarie della NASA, inizialmente progettate per l’esplorazione spaziale, hanno trasformato la vita quotidiana sulla Terra. Dalla schiuma memory ai dispositivi medici avanzati, le innovazioni della NASA hanno rivoluzionato settori come la sanità, i trasporti e le comunicazioni. Le tecnologie satellitari migliorano la connettività globale e le previsioni meteo, mentre i sistemi di filtraggio dell'acqua sviluppati per gli astronauti forniscono acqua potabile in tutto il mondo. I contributi della NASA all'energia rinnovabile, alla robotica e alle scienze dei materiali continuano a ispirare progressi sostenibili. Scopri la tecnologia nascosta della NASA dietro GPS, attrezzature per vigili del fuoco e persino calzature sportive. Il legame tra spazio e Terra evidenzia il ruolo fondamentale della NASA nel progresso dell'umanità.
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L'impatto delle infrastrutture sostenibili sulla società moderna
Le infrastrutture sono il pilastro del tessuto sociale ed economico di ogni paese. Strade, ponti, reti di trasporto pubblico e sistemi energetici non solo influenzano la vita quotidiana, ma definiscono anche il futuro delle comunità.
Mantenersi aggiornati sulle ultime innovazioni e tendenze nel campo delle infrastrutture sostenibili è fondamentale per comprendere come progetti avanzati e tecnologie emergenti possano migliorare l'economia e salvaguardare l'ambiente.
Per scoprire le novità più rilevanti, stradenuove.net rappresenta una risorsa affidabile e aggiornata, ideale per cittadini e aziende che vogliono essere protagonisti di un futuro più sostenibile.
Gli aggiornamenti più importanti sulle infrastrutture sostenibili
Le notizie sulle infrastrutture sostenibili forniscono preziose informazioni sui progressi in atto, come reti di trasporto ecologiche, energie rinnovabili e progetti urbanistici verdi.
Questi aggiornamenti spesso includono dettagli su nuovi progetti, innovazioni tecnologiche e cambiamenti normativi che guidano la transizione ecologica.
Comprendere tali cambiamenti è essenziale per chiunque voglia contribuire attivamente alla costruzione di un futuro più sostenibile. Fonti di informazione come stradenuove.net offrono approfondimenti utili per orientarsi in questo scenario in continua evoluzione.
Tecnologia e innovazione nei progetti infrastrutturali
La tecnologia ha un ruolo chiave nel trasformare il settore delle infrastrutture. Strumenti avanzati, come sensori intelligenti e sistemi basati sull'intelligenza artificiale, stanno rivoluzionando la progettazione e la gestione delle città moderne.
Tra i progressi più interessanti ci sono i sistemi di trasporto automatizzati, il monitoraggio ambientale in tempo reale e le tecniche di costruzione ecologica. Queste innovazioni non solo migliorano la sostenibilità, ma rendono le infrastrutture più efficienti e resilienti.
Se vuoi approfondire come la tecnologia stia rivoluzionando le infrastrutture sostenibili, visita stradenuove.net, dove troverai articoli e analisi su questi temi.
Benefici economici e ambientali delle infrastrutture sostenibili
Gli investimenti nelle infrastrutture sostenibili portano vantaggi significativi sia all'economia che all'ambiente. Progetti innovativi favoriscono la crescita economica attraverso la creazione di posti di lavoro nel settore verde e l'ottimizzazione della gestione delle risorse.
Inoltre, l'uso di materiali ecologici e tecniche di costruzione sostenibile contribuisce a ridurre le emissioni di carbonio e a minimizzare l'impatto ambientale, allineandosi agli obiettivi globali di tutela ambientale.
Questi temi, trattati in modo approfondito da stradenuove.net, mostrano come l'adozione di infrastrutture sostenibili possa rappresentare una risposta efficace alle sfide ambientali ed economiche del nostro tempo.
Politiche pubbliche e sviluppo delle infrastrutture
Le politiche governative giocano un ruolo determinante nel guidare lo sviluppo delle infrastrutture sostenibili. Finanziamenti mirati e normative più stringenti sono alla base di programmi pubblici che puntano alla modernizzazione e alla transizione ecologica.
Monitorare i cambiamenti legislativi e i nuovi progetti pubblici è essenziale per comprendere il futuro delle infrastrutture e il loro impatto sulla società. Su stradenuove.net, è possibile trovare aggiornamenti regolari sulle politiche più rilevanti e sulle opportunità di sviluppo sostenibile.
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Sunset Boulevard è una delle strade più iconiche di Los Angeles: è molto più di un semplice percorso che attraversa la città. Questo viale, lungo circa 35 chilometri, collega il centro della metropoli all'oceano Pacifico, passando per quartieri che incarnano il sogno californiano e la cultura pop globale. Sunset Boulevard non è solo una strada, è un simbolo di Hollywood, della libertà e dell’energia creativa che definiscono Los Angeles. Resa immortale dal film "Sunset Boulevard" del 1950, diretto da Billy Wilder, la strada è un elemento chiave del mito hollywoodiano: un luogo dove i sogni possono avverarsi o crollare miseramente. Il tratto noto come Sunset Strip, nel quartiere di West Hollywood, è forse il più celebre. Negli anni '60 e '70, la Strip è stata il cuore pulsante della controcultura, frequentata da musicisti, artisti e ribelli. Club leggendari come il Whiskey a Go Go e il Roxy Theatre hanno visto nascere o esibirsi icone come i Doors, Jimi Hendrix e David Bowie. Chi vive su Sunset Boulevard La strada è una combinazione di sfarzo e normalità. Da una parte ci sono ville lussuose nascoste tra le colline di Beverly Hills e Bel-Air, abitate da star del cinema, magnati e imprenditori della tecnologia. Dall’altra, Sunset attraversa anche quartieri più accessibili, dove il fascino di Los Angeles si mescola con la vita quotidiana. Negli anni, personaggi del calibro di Marilyn Monroe, Elvis Presley e Frank Sinatra hanno vissuto nei pressi di Sunset Boulevard. Oggi, molte celebrità continuano a risiedere nelle sue vicinanze, attratte dalla bellezza paesaggistica e dalla vicinanza alle aree più glamour della città. Sunset Boulevard oggi: gli incendi Gli incendi che stanno colpendo Los Angeles hanno devastato porzioni significative di Sunset Boulevard, soprattutto nelle aree più vicine alle colline. Alberi, insegne e perfino alcune strutture iconiche sono state distrutte o danneggiate. Il paesaggio, un tempo verdeggiante e scintillante, oggi è segnato da fumo e cenere. Le autorità locali stanno lavorando per contenere le fiamme, ma il danno è già significativo. Sunset Boulevard, simbolo di resilienza e trasformazione, affronta una delle sue prove più difficili. Un futuro da ricostruire Nonostante la tragedia, Sunset Boulevard ha dimostrato più volte la capacità di rinascere. Dalle epoche d'oro del cinema al declino della controcultura, la strada ha sempre rappresentato un microcosmo dell’anima di Los Angeles. Read the full article
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Le diverse generazioni e il digitale: come si comportano?
Le diverse generazioni e il digitale: come si comportano?
Il digitale ha trasformato radicalmente il modo in cui interagiamo, lavoriamo e viviamo le nostre vite quotidiane. Con l’avvento della tecnologia, diverse generazioni si sono adattate in modi diversi a questi cambiamenti. Le abitudini, le preferenze e i comportamenti nell’uso delle tecnologie variano notevolmente da una generazione all’altra. In questo contesto, è interessante analizzare come le diverse generazioni si approcciano al digitale e in che modo le loro esperienze influenzano il loro comportamento online.
Baby Boomers (nati tra il 1946 e il 1964)
I Baby Boomers sono la generazione che ha assistito alla nascita della tecnologia moderna, ma molte persone appartenenti a questa fascia di età non sono cresciute con Internet o i dispositivi digitali. Di conseguenza, l’approccio a Internet e alle tecnologie è generalmente più cauto. Molti Baby Boomers preferiscono ancora metodi tradizionali di comunicazione, come il telefono o la posta cartacea. Tuttavia, negli ultimi anni, questa generazione ha iniziato ad adattarsi alla tecnologia, soprattutto per motivi pratici come la gestione delle finanze, la ricerca di informazioni e il mantenimento delle connessioni sociali.
Molti di loro utilizzano i social media, ma spesso in modo più limitato rispetto alle generazioni più giovani, preferendo piattaforme come Facebook, che offrono una comunicazione più semplice e familiare. I Baby Boomers tendono a essere più preoccupati per la privacy online e, sebbene possiedano competenze tecnologiche sufficienti, potrebbero non essere sempre inclini a esplorare nuove piattaforme o applicazioni.
Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980)
La Generazione X è cresciuta in un mondo in cui la tecnologia stava iniziando a evolversi, ma non era ancora pervasiva come lo è oggi. Questa generazione ha vissuto la transizione dall’analogico al digitale e, per questo motivo, è molto adattabile all’uso della tecnologia. La Generazione X è spesso descritta come una “generazione di ponte”, in quanto ha imparato a utilizzare il digitale sia attraverso l’esperienza diretta che tramite l’apprendimento progressivo.
I membri della Generazione X sono generalmente competenti nell’uso delle tecnologie, come smartphone, e-mail e social media. Tuttavia, rispetto alle generazioni più giovani, possono avere un approccio meno immersivo nei confronti della tecnologia. Tendono a essere utenti pragmatici, utilizzando i dispositivi digitali per scopi pratici, come il lavoro, la gestione delle finanze, e la ricerca di informazioni.
Millennial (nati tra il 1981 e il 1996)
I Millennial sono la prima generazione che è cresciuta con Internet, i social media e i dispositivi mobili. Questa generazione ha una familiarità naturale con la tecnologia e si considera, in generale, molto esperta nell’uso del digitale. I Millennial sono spesso descritti come “nativi digitali”, poiché la tecnologia ha sempre fatto parte delle loro vite. La loro interazione con il mondo digitale è continua, con una forte presenza sui social media, l’uso di applicazioni per la gestione della vita quotidiana e l’accesso continuo alle informazioni online.
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Tecnologia e Social Media: Come i Social Network Stanno Cambiando Comunicazione, Relazioni e Privacy. A cura di Alessandria today
I social media sono diventati parte integrante della vita quotidiana, trasformando il modo in cui comunichiamo, costruiamo relazioni e gestiamo la nostra privacy.
Giovani Cittadini del Web tra Opportunità e Responsabilità. Introduzione.I social media sono diventati parte integrante della vita quotidiana, trasformando il modo in cui comunichiamo, costruiamo relazioni e gestiamo la nostra privacy. Tuttavia, il loro utilizzo solleva questioni cruciali, come l’impatto sulla salute mentale, la diffusione di fake news e i rischi per la sicurezza dei dati…
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Incontri virtuali: Suggerimenti per creare una connessione profonda oltre lo schermo
In quest’era digitale in cui gli orizzonti si ampliano attraverso la tecnologia, anche le interazioni umane hanno seguito l’esempio, facendosi strada attraverso i social media e le app dedicate agli appuntamenti virtuali. Immersi in una vita quotidiana in cui il lavoro, il tempo libero e persino i momenti della vita sono espressi in pixel e connessioni Internet, come possiamo creare connessioni…
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Museo Gazhane: Storia, Cultura e Archeologia Industriale
Il museo Gazhane (Müze Gazhane) è un centro culturale ed artistico attivo dal 2021. È un museo della scienza e della tecnologia, dispone di sezioni espositive, biblioteca con circa 10mila libri, due sale teatrali, caffetteria, ristorante e aree sociali. Copre un'area di circa 30mila m2.
Il museo Gazhane sorge su quella che era la fabbrica di gas illuminante costruita nel 1892 per soddisfare il bisogno di gas ed energia elettrica nella parte asiatica di Istanbul. Qui arrivava il carbone che veniva trasformato in gas illuminante.
L'impianto ha cessato di funzionare nel 1993 a causa del calo della domanda di gas illuminante e l'entrata in uso del gas naturale. Grazie a gruppi di cittadini e ad alcune organizzazioni non governative, l'area non ha subito demolizioni, ha ottenuto un riconoscimento come bene di valore storico ed é stata restaurata diventanto un centro culturale moderno e all'avanguardia.
Un luogo interessante anche per gli appassionati di archeologia industriale.
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Google presenta Gemini due.0 ecco tutte le novità. 
Google non nasconde le sue ambizioni nel campo dell’intelligenza artificiale e oggi ha presentato al mondo Gemini 2.0, la nuova versione del suo modello linguistico di grandi dimensioni (LLM). Questa nuova iterazione promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia, aprendo le porte a un futuro in cui l’IA sarà sempre più presente nella nostra vita quotidiana. Cosa c’è di…
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