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Regione Emilia Romagna: oltre 100 milioni di euro per welfare, sanità, servizi, cultura e trasporti gratis per studenti under 19
Regione Emilia Romagna: oltre 100 milioni di euro per welfare, sanità, servizi, cultura e trasporti gratis per studenti under 19 Cento milioni di euro per consolidare crescita e sviluppo dell'Emilia-Romagna. Con più fondi per il trasporto pubblico locale, ma anche per il sostegno all'affitto e i servizi educativi e dell'infanzia, oltre che per l'accesso alle attività scolastiche e formative. E più risorse per la salute, a partire dall'edilizia sanitaria, ma anche per aumentare il Fondo regionale per la non autosufficienza che nel 2024 inciderà sul bilancio regionale per oltre 560 milioni di euro, arrivando a oltre 600 milioni nel biennio successivo. E ancora, ulteriori risorse per andare oltre i Livelli essenziali di assistenza (Lea), che l'Emilia-Romagna garantisce al grado più alto nel Paese, aggiungendo nuove prestazioni a quelle assicurate dal servizio sanitario regionale. E, infine, più fondi per la cultura, per progetti di marketing e promozione turistica e per i grandi eventi sportivi, insieme a quelli di rilievo regionale e locale. Sono le priorità della prima variazione di Bilancio 2024, definita dalla Giunta regionale e che verrà portato all'approvazione dell'Assemblea legislativa la prossima settimana. Variazione che consente di garantire la continuità dei servizi, la sostenibilità del sistema sociosanitario e la prosecuzione dell'attuazione dei programmi europei e delle politiche di sviluppo settoriali e territoriali. La manovra si inserisce nel Rendiconto 2023 della Regione che, insieme a un risultato d'esercizio di oltre 1,2 miliardi di euro, fa registrare la chiusura in pareggio dei bilanci della sanità oltre che l'azzeramento dei disavanzi pregressi, sempre del comparto sanitario, risalenti al 2011. La Regione ha rimodulato e ridotto alcune spese e di conseguenza finanziato ulteriori interventi. Questo grazie all'adeguamento delle previsioni di entrata, a minori spese per la riduzione degli interessi passivi sull'anticipazione di cassa, l'aggiornamento delle risorse destinate alla copertura degli oneri di ammortamento di mutui. "Grazie ai conti in ordine- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore al Bilancio, Paolo Calvano- siamo in grado di rispondere con ulteriori risorse ai bisogni della comunità regionale, senza rinunciare a una crescita sostenibile che vada di pari passo con la coesione sociale e territoriale. Inoltre, l'ottimo Rendiconto 2023, il bassissimo livello di indebitamento, il buon andamento delle entrate fiscali e il rientro di alcuni fondi rotativi, ci consentono di predisporre una manovra ampia che punta a garantire i servizi nell'anno in corso, e al contempo a determinarne un rafforzamento per gli anni a venire". La manovra in sintesi Continuità dei servizi. Con 35 milioni di euro si incrementerà il Fondo regionale per la non autosufficienza andando a coprire con 25 milioni gli aumenti contrattuali del settore e 10 milioni di euro per attenuare l'aumento delle tariffe per le fasce di reddito più deboli, così come da accordo sottoscritto tra Regione e parti sociali: l'intervento comprende il sostegno sia al comparto del privato sociale sia alle Asp. Quasi 19 milioni di euro per il finanziamento aggiuntivo per livelli di assistenza superiori ai Lea. Con 13,6 milioni di euro sarà data copertura ai rimborsi agli emotrasfusi. Trasporto pubblico locale – bus e treni regionali - gratuito per gli studenti under 19. Si conferma anche per l'anno scolastico 2024-2025 il progetto 'Salta SU', con una previsione di spesa per il primo quadrimestre, settembre-dicembre 2024, di 14 milioni di euro. Proseguono e si rafforzano le politiche per la casa andando ad aggiungere 7 milioni di euro al fondo di 2 milioni già previsto a inizio anno. Saranno coperti, con circa 10 milioni di euro, gli aumenti contrattuali e le assunzioni di personale per far fronte alle esigenze dell'alluvione del maggio 2023. Ancora 2,2 milioni per interventi volti a facilitare l'accesso e la frequenza alle attività scolastiche e formative. In linea con quanto stabilito con il Patto per il lavoro e per il clima, prosegue l'attuazione della programmazione europea che vede rifinanziato il fondo rotativo energia per circa 4 milioni e 12,5 milioni per completare la programmazione turistica, culturale e sportiva: in particolare stanziati 1,8 milioni in più per finanziamenti e investimenti del comparto sciistico. Inoltre, è stato potenziamento il fondo speciale Bei per ridurre il costo dei finanziamenti per le attività ricettive. Ulteriori 5,5 milioni per la promozione di grandi eventi sportivi e di eventi di rilievo regionale e locale, 3,9 milioni per l'attuazione di progetti di marketing e di promozione turistica e più 2,5 milioni per contributi e attività nel settore della cultura. Ulteriori 1,3 milioni per trasferimenti alle Province per riqualificazione, ammodernamento, sviluppo della rete viaria, 5 milioni per trasferimenti ad Atersir per l'attuazione del piano di azione ambientale per un futuro sostenibile. Infine, 600mila euro per rafforzare il fondo per le Unioni montane e 500mila euro a sostegno delle comunità colpite da grandine e tornado. 10 milioni di euro sono destinati al Fondo sociale regionale per l'attuazione dei piani di zona.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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6 set 2023 09:39
“ERA COME IL PAESE DEI BALOCCHI: LA NOTTE DI CAPODANNO C’ERA PIÙ DROGA NEL CARCERE DI BIELLA CHE A PORTA PALAZZO” – UN DETENUTO FA ESPLODERE IL BUBBONE E RIVELA LA CAPILLARE MACCHINA DELLO SPACCIO NEL PENITENZIARIO DOVE IL 90% DEI 320 PRIGIONIERI È TOSSICODIPENDENTE: ALL’INTERNO ARRIVAVANO 200 PASTICCHE DI SUBUTEX A SETTIMANA, UN CHILO E MEZZO DI HASHISH, COCAINA, EROINA, CRACK E ANABOLIZZANTI – LA VENDITA VENIVA GESTITA DAI CAPI CHE, GRAZIE A GUARDIE PENITENZIARIE COMPIACENTI, RIUSCIVANO A… -
Estratto dell’articolo di Luca Monaco per www.repubblica.it
“Era come il paese dei balocchi: la notte di Capodanno c’era più droga nel carcere di Biella che a Porta Palazzo”, osserva uno dei detenuti che ha collaborato con gli inquirenti […]
L’inchiesta portata a termine dagli investigatori della squadra Mobile di Biella ha sgominato un sistema articolato di spaccio all’interno della casa circondariale nella quale il 90 per cento dei 320 detenuti è tossicodipendente, solo 15 per cento era già in carico ai servizi sociali prima di entrare in cella.
Uno scenario allarmante, figlio dell’attività capillare di spaccio organizzata da alcuni detenuti che con la compiacenza delle guardie carcerarie erano in grado di introdurre all’interno del penitenziario 200 pasticche di Subutex a settimana (un farmaco utilizzato per curare la dipendenza da oppioidi), un chilo e mezzo di hashish da rivendere a 60 euro al grammo, un prezzo dieci volte superiore rispetto a quello della strada. E poi gli Smartphone di ultima generazione, in vendita a 1500 euro l’uno, i microtelefoni sul mercato a 500 euro l’uno.
Le tariffe stabilite dai capi dello spaccio per “i cavalli blu”, come erano soprannominate in gergo le guardie penitenziarie, si aggiravano tra i 600 e i 1500 euro a pacco in base al tipo di droga.
Perché nelle sezioni del carcere di Biella si trovava tutto: eroina, cocaina, crack, hashish, marijuana, Subutex e anabolizzanti.
Ogni piazza di spaccio, governata da un capo diverso, all’interno di una specifica sezione vendeva solo un tipo di droga. Una spartizione capillare del territorio e delle sostanze, resa possibile non solo dagli agenti compiacenti, ma anche grazie alla partecipazione dei detenuti che avevano più libertà di movimento all’interno della prigione.
[…]
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Connessioni e apparizioni di celebrità Servizio clienti incoerente Viste mozzafiato da alcune camere Parcheggi limitati Spazi per eventi flessibili per conferenze Tariffa resort addebitata a notte Conclusione In sintesi, Palms Casino Resort è un resort di classe mondiale che cattura perfettamente lo spirito di Las Vegas. Il resort offre un'esperienza memorabile con i suoi comfort e servizi di fascia alta, tra cui le sue lussuose camere, i ristoranti gourmet, l'eccitante vita notturna e il personale attento. Che tu stia cercando un posto tranquillo dove andare via, una notte eccitante in città o una location spettacolare per il tuo prossimo grande evento, il Palms Casino's Resort supererà ogni tua aspettativa. Fai un viaggio nell'opulenza e scopri tu stesso perché il Palm's Casino Resort è l'epitome del divertimento e dell'allegria di Las Vegas. Per altri giochi, fare riferimento a Software di previsione del casinò. Domande e risposte standard Assolutamente! Puoi prenotare rapidamente le sistemazioni e i servizi desiderati al Palms Casino Resort utilizzando il loro semplice sistema di prenotazione online. Sì, il resort offre sia un parcheggio autonomo che un parcheggio custodito per la comodità dei suoi visitatori. Il Palms Casino Resort non accoglie ospiti che portano con sé cani, ad eccezione degli animali di servizio. Per la comodità e la comodità dei propri visitatori, il resort offre un servizio navetta per l'aeroporto. Per ulteriori informazioni, contattare il concierge dell'hotel. Il casinò, le discoteche e altri luoghi per soli adulti del resort richiedono che i clienti abbiano almeno 21 anni. [ad_2] Source link
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La ricarica bidirezionale è davvero il futuro della mobilità elettrica?
Sempre più spesso nel settore dell'automotive e in generale nella quotidianità sentiamo utilizzare termini come “vehicle-to-grid (V2G)”, “vehicle-to-home (V2H)” o, più comunemente, “ricarica bidirezionale”. Di cosa, però, parliamo realmente? Quale sarà il suo apporto al mondo della mobilità elettrica? Lo scopriamo con la storia di oggi. Cosa vuol dire mobilità elettrica? La mobilità elettrica si riferisce all'utilizzo di veicoli a propulsione elettrica (EV) per il trasporto di persone e merci. Questi veicoli sono alimentati da batterie elettriche e motori elettrici, anziché da motori a combustione interna che bruciano carburante fossile come benzina o diesel. L'utilizzo della mobilità elettrica sta diventando sempre più popolare a causa dei suoi numerosi vantaggi. In primo luogo, i veicoli elettrici sono più efficienti dal punto di vista energetico rispetto ai veicoli a motore a combustione interna. Ciò significa che hanno una maggiore autonomia e possono percorrere maggiori distanze con la stessa quantità di energia. Le parole di Enric Asuncion, founder di Wallbox La ricarica bidirezionale è davvero il futuro della mobilità elettrica? Andiamo ad scoprire quelle che sono le idee e le sensazioni di Enric Asuncion, founder di Wallbox per quanto riguarda il racconto della storia di oggi: Cos'è Wallbox? Wallbox è un’azienda internazionale dedicata a cambiare il modo in cui il mondo utilizza l’energia nel settore dei veicoli elettrici. Wallbox crea dei sistemi di ricarica intelligente che combinano una tecnologia innovativa con un design eccezionale e che permettono di gestire in maniera ottimale il rapporto tra veicolo, fonte energetica, edificio e caricabatterie. L’azienda offre un portafoglio completo di soluzioni di ricarica e gestione dell'energia per uso residenziale, commerciale e pubblico in più di 100 Paesi. Fondata nel 2015, con sede a Barcellona, ha come missione principale quella di promuovere l’adozione di veicoli elettrici nel mondo, garantendo un uso più sostenibile dell’energia. L’azienda impiega circa 1.000 persone in Europa, Asia e Americhe. Quali sono i maggiori vantaggi della ricarica bidirezionale? - Vantaggi economici Restituendo energia alla rete domestica si può ricaricare il proprio veicolo sfruttando le tariffe delle fasce orarie più economiche ed è possibile inoltre rivendere l’energia negli orari di maggiore domanda energetica, ottenendo un prezzo ancora migliore. - Vantaggi ambientali Attualmente i veicoli elettrici sono i pilastri di un nuovo paradigma per la gestione energetica, ancora più sostenibile e grazie al quale il consumatore ha il potere di decidere. La ricarica bidirezionale rende la casa ancora più ecologica, soprattutto se combinata a fonti di energie rinnovabili. A volte si ha paura che le rinnovabili possano risultare inaffidabili, ma combinandole all’uso ad un caricabatterie bidirezionale chi possiede un veicolo elettrico potrà utilizzarne la batteria come storage di energia. - Vantaggi sociali Utilizzare i veicoli elettrici come fonte di energia domestica può diventare conveniente per tutto il quartiere in cui si vive: se diversi proprietari di veicoli elettrici scegliessero di utilizzare i caricabatterie bidirezionali e sfruttare l’energia immagazzinata nell’auto per alimentare le loro abitazioni, si potrebbero evitare o gestire meglio le sovratensioni locali nelle ore di punta. Qual è la differenza tra ricarica bidirezionale e ricarica intelligente? La ricarica bidirezionale permette di far viaggiare il flusso di energia in due direzioni. Con ricarica intelligente invece si fa riferimento a qualsiasi tipo di ricarica EV (unidirezionale o bidirezionale) la cui durata e velocità sono controllate da un dispositivo “intelligente” – grazie alla connessione dati tra il veicolo elettrico e il caricabatterie – invece che attraverso un interruttore manuale. Con un decreto del 30 gennaio 2020, il Ministro dello Sviluppo Economico ha stilato alcune linee guida che stabiliscono criteri e modalità per favorire la diffusione di questa tecnologia. L'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha quindi pubblicato le regole che riguardano le colonnine di ricarica dotate di tecnologia V2G e l'aggiornamento del sistema elettrico. L'obiettivo è "promuovere la partecipazione dei veicoli elettrici al funzionamento della rete elettrica, studiando i meccanismi di ricarica e di accumulo ma anche di cessione di energia al sistema". ARERA, inoltre, provvederà a completare la definizione delle regole per la copertura dei costi della tecnologia V2G non appena il Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) avrà individuato i requisiti tecnici minimi che dovranno avere i dispositivi e i misuratori installati presso il punto di connessione (anche quando integrati nelle infrastrutture di ricarica) per l'erogazione dei servizi ancillari. Al momento, purtroppo, in Italia parliamo ancora di sperimentazione: non resta che aspettare, ma iniziando ad investire in quella che oggi per Wallbox non è una tecnologia del futuro, ma del presente stesso. Foto di andreas160578 da Pixabay Read the full article
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Caro voli: arrivano gli sconti sui biglietti aerei alle stelle da e per la Sicilia
Le tariffe sociali, nero su bianco, sulla Gazzetta ufficiale: l’incubo per i fuori sede sta per finire. Parla il viceministro ai Trasporti: «L’obiettivo è applicare sconti del 30% già dall’estate 2020»
La prima battaglia è vinta. Dopo la mobilitazione social a causa dei prezzi proibitivi dei biglietti aerei per trascorrere il Natale al Sud e l’iniziativa di “Unterroneamilano”, le tariffe sociali diventano realtà.
Cosa prevede la legge di Bilancio
Non più parole ma fatti. La legge di Bilancio 2020, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, al comma 124, parla chiaro: è «riconosciuto un contributo per ogni biglietto aereo acquistato da e per Palermo e Catania» dalla data di entrata in vigore del decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti (cioè entro i prossimi 60 giorni).
Cosa dice il comma 124
Al momento, quindi, come chiaramente specificato, le tariffe sociali riguardano soltanto chi viaggia da e per la Sicilia.
Chi ne beneficerà
A beneficiarne saranno studenti universitari fuori sede, disabili gravi, lavoratori dipendenti con sede lavorativa fuori dalla Regione siciliana e con un reddito lordo annuo non superiore ai 20mila euro e i «migranti» per ragioni sanitarie.
Cosa dice il comma 125
La legge di Bilancio, dunque, autorizza la spesa di 25 milioni di euro per il 2020. Ora toccherà al ministero competente stabilire l’esatta quantificazione dello sconto, le modalità e i termini di rimborso per gli utenti.
L’intervista al viceministro dei Trasporti
«Abbiamo mantenuto l’impegno. Questo è solo il primo gradino verso una normalizzazione del costo dei biglietti aerei. Un tema che non intendiamo mollare». A parlare a Open è il viceministro deii Trasporti Giancarlo Cancelleri (M5s) che si è battuto per le tariffe sociali.
«Il mio obiettivo è quello di renderle operative già prima dell’estate 2020 visto che il problema si ripropone soprattutto per chi vive al Nord e vuole riabbracciare i propri cari, al Sud, per le vacanze estive e natalizie».
Lo sconto – ci anticipa – «sarà del 30%» ma non si esclude che, numeri alla mano, possa aumentare col tempo: «È la prima volta che si fa una cosa del genere in Italia, non sappiamo che risposta avremo, quindi intanto partiamo col 30%, poi si vedrà».
La prossima battaglia? «La continuità territoriale anche se non sarà facile, non solo per l’Ue ma anche per le eventuali coperture finanziarie che ci vorrebbero per garantire prezzi bassi per tutti i residenti in Sicilia». Battaglia condivisa anche da Italia Viva.
FONTE: open.online
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Che ripresa è se i lavoratori poveri sono sempre di più? Ci sono sempre più lavoratori poveri e indebitati a causa dei bassi salari, della precarietà, del part-time involontario, dei contratti truffa, della dinamica salariale spinta verso il basso dalle privatizzazioni e del rincaro di tariffe e beni essenziali. Di Federico Giusti per La Città Futura. Come si misura la povertà lavorativa? Una domanda di non facile risposta, per quanto l’esperienza comune insegni a giudicare poveri quanti non percepiscono un salario adeguato a supportare le esigenze personali e familiari. (...)È povero chi lavora meno di sette mesi all’anno; è povero chi non va oltre un contratto part-time; sta diventando povero anche chi ha un full-time ma con contratti nazionali di riferimento che prevedono una bassa paga oraria. La povertà delle famiglie non riguarda più solo i nuclei monoreddito o con figli a carico. Sovente a non arrivare in fondo al mese è il lavoratore che fino a 10 anni fa poteva definirsi privilegiato, con un posto fisso e contratto full-time. Ogni considerazione sulla povertà riporta la mente alla figura sociale del lavoratore o pensionato indebitato, costretto a continui prestiti per far fronte a esigenze familiari e a spese insostenibili con la sua semplice fonte di reddito. Il debito non è solo un rapporto economico; resta anche una tecnica di controllo e di governo delle soggettività individuali e collettive. Chi contrae debiti è generalmente, per ovvi motivi, un soggetto ricattato e ricattabile, vive una situazione di inferiorità e un senso di colpa che poi è stato insinuato per anni nella nostra mente, una sorta di espiazione del debito pubblico, esploso fragorosamente nel corso degli ultimi anni per salvare il sistema finanziario privato, che diviene il giusto pretesto per abbattere le spese sociali e quelle pensionistiche. Nei 40 anni di politiche neoliberiste, il lavoratore indebitato è divenuta figura di massa, indebitato rispetto alle banche per onorare prestiti atti all’acquisto della prima casa, a ripagarsi le spese universitarie o sanitarie (specie laddove istruzione e sanità pubblica non funzionano), a coprire le spese per un’assicurazione privata o semplicemente arrivare a fine mese. (...) E se oggi gli stipendi sono leggeri, anzi leggerissimi, lo saranno anche le pensioni di domani tra vuoti contributivi e un sistema di calcolo dell’importo previdenziale alquanto svantaggioso per i bassi e medi salari, in primis i precari e le precarie. Going for Growth 2021, Ocse a Italia: crisi sta aggravando le disuguaglianze Il lavoratore indebitato vive una situazione paradossale: subisce la crescita dei carichi di lavoro ma percepisce salari del tutto insufficienti, vive sulla sua pelle la colpevolizzazione tipica della miseria vissuta con senso di vergogna, percepisce una sostanziale inadeguatezza, un fallimento esistenziale. La povertà non è solo economica ma etica e morale, tanto che ciascuno di noi nasce già con un fardello di debiti da pagare (ma specularmente c’è chi – pochi – nasce con un cospicuo credito!). Potremmo sintetizzare l’intero ragionamento nel luogo comune secondo il quale si vive per lavorare e pagare i debiti. E il fardello del debito pubblico per anni è stato scaricato sulle nostre spalle per sviluppare un senso di colpa diffuso che alla fine impedisce di avanzare rivendicazioni forti in termini di salari, pensioni e servizi. (...) Secondo noi serve un radicale cambiamento di prospettiva che non potrà essere quello di adeguarsi alle politiche fiscali, previdenziali e occupazionali della Ue o dei paesi a capitalismo avanzato. Bisogna osare e pensare in maniera radicalmente diversa da come si è fatto nel recente passato, aggredire le cause economiche e sociali della miseria e per farlo bisogna uscire dal moderatismo salariale ed economico che ha instillato nella classe lavoratrice il senso di colpa tipico dell’uomo indebitato. Perché, a scanso di equivoci, colpe noi non ne abbiamo. La Città Futura
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D.U.P. DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE 2023-2025 (Parte seconda)
EQUILIBRI DI PARTE CORRENTE E GENERALE Anche il 2022 si preannuncia complesso dal punto di vista finanziario per i Comuni a causa dei rincari dei prezzi dei beni e dei servizi trainati dal costo dell’energia (l’inflazione attesa per l’anno in corso e’ pari al 6,8% - Fonte Banca d’Italia). Senza dimenticare l’emergenza COVD-19. In particolare, rilevante è l’impatto dei costi per l’approvvigionamento energetico sulle casse del Comune. Per far fronte a detto rincaro e alle spese dovute all’emergenza COVID, così come consentito in via eccezionale per il 2022, si è già dovuto ricorrere a prelevare fondi dall’avanzo di amministrazione (quota libera) per sostenere la spesa corrente (al momento, considerando le variazioni già approvate e quelle da approvare, per un importo pari a più di 200 mila Euro, di cui circa 130 mila per far fronte all’incremento dei costi energetici relativi soprattutto ai consumi di gas metano). La “parte del leone” nell’aumento della bolletta energetica la fa l’impianto natatorio che registra un aumento di costi atteso, al momento, per più di 100 mila Euro rispetto al 2021 (considerando la sola quota a carico del Comune). Quanto sopra, ancora una volta, va a minare la sostenibilità’ degli equilibri di bilancio per la parte corrente. Non è intenzione di questa Amministrazione, se non costretti, di incrementare ulteriormente la pressione fiscale locale (Addizionale IRPEF, IMU, ecc.). Di conseguenza, qualora la suddetta situazione, così come pare, dovesse proseguire sarà inevitabile, oltre che continuare ad investire nell’efficientamento energetico per recuperare i ritardi del passato, porre mano a tagli di spesa corrente nell’area dei servizi non essenziali che possono essere cancellati e/o sospesi anche temporaneamente senza che si verifichino ricadute importanti sulla Cittadinanza. La TARI continuerà ad essere volta unicamente a coprire i costi del servizio, tenuto conto sia delle novità introdotte per i produttori di rifiuti non domestici, sia l’effetto inflazione sull’adeguamento dei corrispettivi dei servizi previsti dal vigente contratto. Per quanto riguarda la gestione del servizio idrico, passata così come vuole la legge alla società Alfa S.r.l., si attende di conoscere quali saranno e se vi saranno impatti sui Cittadini e sull’Amministrazione, così come più volte menzionato nel passato, che deriveranno dall’allineamento delle tariffe locali con quelle provinciali decise dalle Autorità di settore. Tra l’altro, si è sempre in attesa di conoscere le conclusioni a cui perverrà ARERA a fronte di una verifica effettuata proprio sulle tariffe applicate negli anni passati. Da ultimo, per dare stabilità e continuità alle fonti di entrata, qualora il contenzioso in essere tra la Regione Lombardia e Federalberghi dovesse chiudersi con una sentenza favorevole alla prima, è intenzione di questa Amministrazione introdurre l’Imposta di Soggiorno così come si era iniziato a fare nel 2020. Sul fronte spese correnti, la priorità è sempre quella di assicurare il sostenimento di tutte le spese per i servizi essenziali alla Comunità. In primis quelle sociali che hanno visto nel corso di questa legislatura un costante aumento anno dopo anno. E vista l’attuale situazione economica generale non ci si attende nulla di diverso in futuro. Continua anche la partita per la futura gestione della piscina comunale che, dopo il ripiano delle perdite dovute all’emergenza COVID-19 nei due anni passati oltre a quella registrata nel 2017, soffre ora per quanto già menzionato in precedenza dell’aumento significativo delle spese per energia. Ciò fa si che la stessa stia divenendo sempre più un onere insostenibile per le casse comunali e per i Cittadini in questo particolare frangente. Prosegue la razionalizzazione dei vari aggregati di spesa. Visto l’aumento delle spese per l’energia, vanno in questa direzione gli investimenti in efficientamento energetico al fine di mitigare il costo della relativa bolletta e recuperare i ritardi accumulati negli anni passati. Interventi che continueranno anche in futuro. Infatti, dopo il campo di calcio, la scuola media e il passaggio ai Led per i lampioni e alcune strutture Comunali, si sta ora completando l’impianto fotovoltaico a la sostituzione dei serramenti alla scuola elementare e sono in attesa di possibili finanziamenti statali/regionali gli interventi sulla caldaia delle scuole medie e sull’efficientamento energetico della piscina e della scuola materna. Per quanto riguarda gli investimenti, continua la realizzazione di quanto avviato negli anni precedenti, nonché la ricerca di bandi regionali e legati al P.N.R.R. per il finanziamento di nuovi progetti (es. riqualificazione urbana, piscina, fianchi valle, scuola materna, caldaia scuola media). Il tutto, al momento, sempre finanziato con mezzi propri e risorse derivanti da trasferimenti statali, regionali e oneri di urbanizzazione.
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Una buona notizia: la BCE si schiera a favore del contante - (Nel)l'ultima legge di bilancio del governo italiano è previsto che da luglio scatterà una riduzione del tetto massimo delle transazioni in contanti, da 3.000 a soli 2.000 euro. Ora, la BCE ha inviato una lettera al governo, e per conoscenza al governatore di Bankitalia Ignazio Visco e al commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni. La lettera diffida il governo dall'attuare questa misura, in quanto il contante è: "particolarmente importante per taluni gruppi sociali [...] è rapido, agevola il controllo sulla spesa" e costituisce l’unico mezzo di pagamento che non consente legalmente di imporre tariffe per il suo utilizzo ". In sostanza la BCE riconosce come un valore l'elaborazione gratuita delle transazioni. (inoltre) la BCE è consapevole che la stabilità di un sistema finanziario dipende anche dalla sua capacità di inclusione di tutte le fasce sociali. Un sistema in cui i pagamenti sono tutti digitali rischierebbe di rompere questo equilibrio, perché taglierebbe fuori alcune fasce di popolazione. In questo caso, la stabilità del sistema prevale sul "fare un favore alle banche" digitalizzando la moneta e quindi obbligando tutti a "pagare il pizzo" per ogni transazione. Si tratta di un segnale molto chiaro, inviato al governo di quel paese che ha fatto (e continua a fare) del suo sistema bancario lo snodo di tutti i capitali oscuri della politica e che percio' ha un chiaro problema di conflitto d'interessi, quando si tratta di legiferare in modo imparziale su temi finanziari.
via Senali di Borsa
Ovviamente i giornaloni non ne parlano affatto
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Trump Focuses on Economy at Davos, Seeking a Counter to Impeachment https://nyti.ms/36cm7JC
Trump is with his “people” at Davos-the wealthy one per cent who are responsible for crippling recessions and the group who will not put their ample resources to work to make a difference in the huge challenge of climate change. They represent money but not wisdom and responsibility. Davos is a “ see and be seen “ opportunity not a forum for serious solutions to the world’s problems.
Also, what's not to love about Trumpnomics? More subsidies to big industries, less taxes for the rest of us and to social welfare programsw; shifts the federal tax burden from business to their employees and customers; rebalances regulations to favor business over employees, customers and the environment. Never mind that the National Debt grows more than the economy (GDP), even as infrastructure decays and more people are disconnected from the benefits of economic growth. Never mind the cost to society and the planet...
TRUMP TAKES A VICTORY LAP AT DAVOS, CROWING ABOUT THE U.S. ECONOMY AND IGNORING IMPEACHMENT
By Anne Gearan and Toluse Olorunnipa | Published Jan 21 at 7:46 AM EST | Washington Post | Posted Jan 21, 2020 |
DAVOS, Switzerland — President Trump trumpeted what he called "America's extraordinary prosperity" on his watch, taking credit for a soaring stock market, a low unemployment rate, and a "blue-collar boom" in jobs and income, in a presidential turn on the world stage also meant to make impeachment proceedings against him in Washington look small.
Trump ran through economic statistics with a salesman's delivery, crowing about growth during his three years in office that he said bested his predecessors and defied his skeptics.
“America is thriving; America is flourishing, and, yes, America is winning again like never before,” he told an audience of billionaires, world leaders and figures from academia, media, and the kind of international organizations and think tanks for whom his “America First” nationalism is anathema.
Trump is making his second visit to the World Economic Forum, which for its 50th anniversary this year is focusing on climate change and sustainability. A sign at the entrance to the press center notes that paint for this year’s installation was made from seaweed, and carpets from recycled fishing nets.
Trump, who has called climate change a hoax, did not directly address the theme during his 30-minute address here, although he did call for rejecting “the perennial prophets of doom and their predictions of the apocalypse” and later said he is a big believer in the environment.
He also made no mention of impeachment or U.S. politics, although he took a swipe at “radical socialism,” his term for Democratic ideas about health care, education and other issues. The Senate impeachment trial was set to open hours after he spoke.
In response to questions from reporters after his speech, Trump called the impeachment trial a “hoax” and a “witch hunt” that has been “going on for years.”
Klaus Schwab, founder and executive chairman of the forum, thanked Trump “for injecting optimism” into the discussion.
“We have many problems in the world, but we need dreams,” he said.
Trump received a polite but not enthusiastic reception in the hall. A few in the audience slipped out well before he wrapped up.
Even as Trump faces impeachment, his trip to Davos offers him an opportunity focus on his economic message. The U.S. economy has continued to notch solid growth and maintain a low unemployment rate, and the stock market has reached record highs in recent days. Trump signed a partial trade deal with China last week, easing global tensions over his use of tariffs.
But the president faces continued questions about his approach to foreign affairs. His decision to order a strike that killed Iranian military commander Qasem Soleimani earlier this month — and his threat to impose a 25 percent tariff on European cars over a foreign policy dispute — have created more tumult in the Middle East and in the transatlantic relationship between the United States and its closest allies.
Trump was billed as the keynote speaker for the annual business-themed confab in this Alpine ski town, but the main attraction was Swedish climate activist Greta Thunberg, 17, who has sparred with Trump on Twitter.
Last year, Thunberg blamed world leaders at the forum for not doing more to combat climate change. She has since echoed that message while rallying teenagers worldwide to skip school and pressure global leaders to take stronger action to address the existential threat.
In December, Trump insulted the teenager and Time magazine “Person of the Year” as “so ridiculous” and suggested that she “work on her anger management problem.”
Thunberg was quick to respond, updating her Twitter biography to describe herself as “A teenager working on her anger management problem.”
Trump had not yet arrived in Davos when Thunberg gave her first address Tuesday morning, saying that “without treating this as a real crisis, then we cannot solve it.” He was expected to skip her main speech later in the day.
Trump is an outlier at the forum for his views on climate change. The president has publicly criticized global efforts to combat warming temperatures and has made ridiculing energy-efficient products a key part of his reelection stump speech.
Ahead of Trump’s address, Schwab told the gathering that “the world is in a state of emergency” and that the window to address climate change is closing. Speaking ahead of Trump, he also reminded the audience that “every voice” heard at the forum deserved respect.
Trump was accompanied here by Treasury Secretary Steven Mnuchin, White House economic adviser Larry Kudlow, and a delegation including his daughter Ivanka Trump and son-in-law, Jared Kushner. Also present is adviser and speechwriter Stephen Miller, whose hard-line stance on limiting immigration and denunciations of “globalism” infused Trump’s address to the United Nations in September.
“This is the wreckage I was elected to clean up,” Trump said of the “bleak” economic landscape he inherited.
He praised himself repeatedly, saying that his actions saved the global economy from the brink of recession, rescued the American manufacturing industry and reshaped the rules of international trade to reflect a fairer system.
He occasionally strayed from the facts as he tried to paint a picture of an economy in a shambles before he took office.
He described the 4.7 percent unemployment rate before he took office as “reasonably high,” even though it was well below the average unemployment rate in the United States over the past 70 years. He also took credit for additional funding that has been approved for historically black colleges and universities, saying inaccurately that the funding “saved” the schools from ruin.
He took a swipe at the Federal Reserve for its interest rate policies, saying his economic achievements came despite the rate-setting body. Although his attacks on the Fed have become common, the once-taboo practice seemed to startle some in the audience here.
Trump is using his day-and-a-half visit to lobby corporate chieftains for greater U.S. investment and to meet with leaders including Pakistani Prime Minister Imran Khan, Iraqi President Barham Salih and Kurdish leader Nechirvan Barzani.
Although climate change and environmental stewardship lead the agenda here, a survey of chief executives released Monday shows that they do not count climate change as among the top 10 threats to business growth.
The financial services group PwC said climate change and environmental issues are ranked as the 11th-biggest threat to their companies’ growth prospects, the Associated Press reported. Trade conflicts and lack of skilled workers ranked higher.
The survey also found that 53 percent of CEOs predict a decline in the rate of growth this year, nearly double the percentage who said the same last year and a mark of how the trade conflict between the United States and China has soured business confidence.
Trump, however, painted a sunny picture Tuesday and invited global investment in the United States. He suggested that other nations would benefit from his approach to deregulation, but said, “You have to run your countries the way you want.”
He said he had confronted “predatory” Chinese trade practices and asserted that his tariffs, denounced by many of the CEOs and economists in the audience, have worked exactly as intended.
“No one did anything about it except allowing it to keep getting worse and worse and worse” before he took office, Trump said.
He said that the U.S. relationship with China has never been better, and that his personal bond with Chinese President Xi Jinping is a big reason.
“He’s for China, I’m for the U.S., but other than that we love each other,” Trump said to chuckles.
He received louder applause when he announced that the United States will join an initiative begun here to add 1 trillion trees worldwide.
Trump’s 2018 visit to the World Economic Forum came just days after he signed a bill lowering the corporate tax rate from 35 percent to 21 percent — a move that will save businesses billions of dollars.
He largely steered clear of discussing domestic political issues during his speech to the forum in 2018, instead using his remarks to tout his accomplishments and encourage business leaders to invest in the United States. He did take a brief swipe at “the opposing party,” pointing out that “some of the people in the room” supported Democrats over him in 2016. He also drew a smattering of boos when he attacked the news media as “fake.”
This year, two leading contenders for the Democratic presidential nomination, Sens. Bernie Sanders (Vt.) and Elizabeth Warren (Mass.), have sparked growing alarm among the global elite with calls for a major restructuring of the economic system that they say has been skewed to benefit the wealthy.
Trump, who has made attacking “socialism” part of his reelection message, could find a receptive audience as he seeks to defend capitalism and tout his economic record to a group of business leaders. The president has regularly credited his administration with boosting the bottom lines of the country’s largest companies, occasionally bragging to top executives that he had made them very rich. More than 100 billionaires are on the official attendee list for the World Economic Forum, and Trump plans to meet with the heads of several multinational companies during his brief stay in Davos.
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Heather Long contributed to this report.
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Climate Change Takes Center Stage in Davos
With businesses under pressure to act, solutions are emerging, but not fast enough, some participants fear.
By Stanley Reed | Published Jan. 20, 2020 | New York Times | Posted January 21, 2020 |
Even before catastrophic fires broke out in Australia in late fall, climate change was at the top of the list of priorities at the 50th anniversary of the World Economic Forum in Davos, Switzerland, this week.
But those fires — preceded by others in California — along with rising sea levels, flooding and supercharged storms, are putting more pressure on the politicians, business executives, financiers, thought leaders and others who attend to show they are part of the solution to one of the world’s most pressing challenges.
In a nod to a younger generation most at risk and demanding action on climate change, Greta Thunberg, the Swedish teenager who has become a prominent environmental activist, is scheduled to appear. In a column this month in The Guardian that she wrote with other environmental activists, they demanded an end to investments in fossil fuels.
“Anything less than immediately ceasing these investments in the fossil fuel industry would be a betrayal of life itself,” they said. “Today’s business as usual is turning into a crime against humanity. We demand that leaders play their part in putting an end to this madness.”
Daniel Yergin, the oil historian and a regular attendee at the Davos forum, agreed that “climate is going to loom larger than ever before.” And Ian Bremmer, founder and president of the political risk firm Eurasia Group, said: “These issues are becoming more real, more salient every day, whether you are talking about Venice or California or Australia or Jakarta. These are real events with enormous direct human and economic costs.”
But an overriding question as the Davos gathering gets underway is: Will all the talk matter?
Mr. Bremmer, who plans to attend, said the forum could help force change because it brings together big players, like chief executives of banks, money management firms and hedge funds, who are rethinking their investments. Gradually — some say too gradually — financial firms are directing money away from oil companies and others associated with carbon-dioxide emissions blamed for environmental damage.
Financial institutions “see the future coming, and they are changing the way they invest,” Mr. Bremmer said. “That is going to require multinational corporations to act differently; it will lead to new corporations that will do better.”
While thinking on climate change may be shifting, by some metrics the corporate elite that always makes up a large contingent at Davos still has a lot of work to do. According to a study published in December by the Davos organizers, only a quarter of a group of 7,000 businesses are setting a specific emissions reduction target and only an eighth are actually reducing their emissions each year.
If so, they are making a major strategic error, according to Mark Carney, the departing governor of the Bank of England who planned to be in Davos. Companies that work to bring their emissions to zero “will be rewarded handsomely,” Mr. Carney said in a recent speech. “Those that fail to adapt will cease to exist.”
Some people in the financial industry said that environmental issues were being given greater weight in investment decisions despite setbacks like President Trump’s decision to pull the United States out of the Paris agreement on climate change. The president, who shunned the gathering in Davos last year, said he would go this time.
The number of people who are talking about fossil fuels as a real concern “has increased dramatically over the last 12 to 24 months,” said Jeff McDermott, chief executive of Greentech Capital, an investment bank focused on low-carbon technologies. “They are both looking at the risks of high-carbon companies and industries as well as the returns available from low-carbon alternatives.”
Mr. McDermott said that Davos was a good venue for sifting through such ideas. The conference organizers are also pushing an environmental agenda that supports an ecologist’s notion of persuading the world to plant a trillion trees to soak up carbon dioxide and prodding companies to announce ambitious targets for lowering their emissions.
Potentially, enormous sums could be used to influence corporate behavior. For instance, Climate Action 100+ said investors with around $35 trillion in assets had signed on to its program for pushing companies toward greater disclosure and action on emissions.
“I believe we are on the edge of a fundamental reshaping of finance,” wrote Laurence D. Fink, chief executive of BlackRock, which has nearly $7 trillion under management, in a letter vowing to put sustainability at the core of the firm’s investment approach.
Many likely targets of investor and environmental initiatives may be available at the gathering at the Swiss resort. Among them are the chiefs of the world’s major oil companies, including Royal Dutch Shell, BP, Chevron and Saudi Aramco, who are expected to attend.
In recent months, some of these companies, especially those based in Europe, have been responding to the concerns of investors and other constituents with commitments to reduce their emissions or make investments in other environmentally friendly technology.
Repsol, the Spanish oil company, pledged last month to cut its emissions to zero by 2050 through a combination of actions, including more investments in renewable electricity like wind and solar and, possibly, reforestation. And BP, the London-based oil company, said it was forming a business with other companies for recycling a type of plastic known as PET that is used in soft drink bottles and packaging. In the latest of these pledges, Equinor, the Norwegian company, said it would reduce emissions from its oil and gas fields and plants in its home country to near zero by 2050 by using electricity in its operations and other measures.
Mr. Yergin, who is also vice chairman of IHS Markit, a research firm, said that “energy transition” would be the “two most spoken words at Davos” about the sector.
Marco Alverà, chief executive of Snam, an Italian natural gas company, plans to talk about recent experiments in mixing hydrogen, a fuel that does not produce carbon emissions, with the natural gas that the company delivers to users, potentially lowering their climate impact. Mr. Alverà said he was going to Davos because he thought it would be a “powerful forum” to make his points.
“I don’t think we will solve the climate challenge with taxes or a radical change in consumer behavior,” he said. “I think we can only solve it with business ideas that make business sense.”
The chemical industry, another sector that is integral to modern economies and a target for environmentalists, also plans to make its case at Davos.
A group of about 20 large chemical companies is working on low-carbon technologies, like making chemicals from carbon dioxide and biomass, said Martin Brudermuller, chief executive of the German chemical company BASF.
Mr. Brudermuller also said another large coalition in the sector was working on the plastic waste problem, with BASF turning discarded plastic into raw materials for its plants. Mr. Brudermuller cautioned that such problems, which involve not only new technologies but also organizing the collection and sorting of waste, are so complex and globe-spanning that only an effort of similar scope will succeed in solving them.
“A collaborative effort of companies, governmental and nongovernmental organizations as well as civil society is necessary to address the global challenge of mismanaged waste,” Mr. Brudermuller wrote in an email.
Awareness of these issue may be growing, but with global emissions continuing to rise governments are falling short on tackling them, according to a pre-conference report issued by the World Economic Forum. Many businesses, too, are failing to set effective targets, the report said. In 2006, Nicholas Stern was the chief author of a seminal study for the British government that set out the case for acting on climate change. More than a decade later, as he prepared to attend the 50th gathering in Davos, Lord Stern, chairman of the Grantham Institute at the London School of Economics, said there were reasons to be encouraged and to worry.
He said that the costs of wind and solar technology had fallen much more rapidly than anticipated. Electric vehicles, he said, were also making more rapid progress than expected, with most automakers talking about the end of the era of the internal combustion engine.
Such advances, he said, are opening attractive opportunities for investors and creating jobs.
He also said the growing activism of young people was crucial in pushing their elders to enact change. “Business people really feel that,” including those who attend Davos, he said, adding that he hoped such pressures would push companies into making commitments on emissions reduction at the meeting.
On the other hand, he said that the world had been slow to act and each report from the Intergovernmental Panel on Climate Change, the United Nations agency that tracks emissions, was more worrying than the last.
“I am really optimistic about what it is possible to do,” he said. “But I worry deeply about whether we will.”
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IN DAVOS, A SEARCH FOR MEANING WITH CAPITALISM IN CRISIS
By Ishaan Tharoor | Published January 20 at 9:35 AM EST | Washington Post | Posted January 21, 2020 |
DAVOS, Switzerland — The World Economic Forum, the most concentrated gathering of wealth and power on the planet, will begin once again amid a natural fortress of snow and ice in the Swiss Alps. President Trump is jetting in for a scheduled address Tuesday. Dozens of other world leaders are in attendance; a who’s who list of CEOs, fund managers, oligarchs and a smattering of celebrities will join the throngs cramming the pop-up pavilions and swanky hotel parties of the otherwise sleepy mountain town.
This year’s conclave will be the 50th since it began in 1971, marking a fitful half century of political turmoil and economic boom and bust. For years, Davos — that is, the conference of global leaders for which it has become synonymous — has represented the apotheosis of a particular world view: an almost Promethean belief in the virtues of liberalism and globalization, anchored in a conviction that heads of companies can become capable and even moral custodians of the common good.
The disruptions and traumas of the past decade have sorely tested Davos’s faith in itself. The archetypal Davos Man — the well-heeled, jet-setting “globalist” — has become an object of derision and distrust for both the political left and right. Financial crises, surging nationalist populism in the West, China’s intensifying authoritarianism and the steady toll of climate change have convinced many that there’s nothing inexorable about liberal progress. A new global opinion poll of tens of thousands of people found that more than 50 percent of those surveyed now think capitalism does "more harm than good."
Each year, the forum is accompanied by an unsurprising airing of cynicism in the media. “It is [a] family reunion for the people who, in my view, broke the modern world,” Anand Giradharadas, an author and outspoken critic of billionaire philanthropy, said in a TV interview last year. Can Davos “keep its mojo?” the Economist asked over the weekend. “Once a beacon of international cooperation, Davos has become a punchline,” the New York Times noted.
Klaus Schwab, the forum’s octogenarian founder and executive chairman, is convinced that the current moment needs more Davos, not less. In the run-up to this week’s meetings, he announced a new “Davos manifesto,” calling on companies to “pay their fair share of taxes, show zero tolerance for corruption, uphold human rights throughout their global supply chains, and advocate for a competitive level playing field.” Such an ethos, Schwab contends, will go a long way to redressing the world’s inequities and may help governments meet the climate targets set by the 2015 Paris agreement.
“Business leaders now have an incredible opportunity,” Schwab wrote in a column published last month. “By giving stakeholder capitalism concrete meaning, they can move beyond their legal obligations and uphold their duty to society.”
Schwab’s extolling of “stakeholder” capitalism — a riposte to the profit-maximizing Western orthodoxy of “shareholder” capitalism — is supposed to be a call to action. Activists, though, may argue that it’s not enough.
In a study timed in conjunction with the World Economic Forum, Oxfam found the world’s billionaires control more wealth than 4.6 billion people, or 60 percent of humanity. “Another year, another indication that the inequality crisis is spiraling out of control. And despite repeated warnings about inequality, governments have not reversed its course,” said Paul O’Brien of Oxfam America in an emailed statement. “Some governments, especially the U.S., are actually exacerbating inequality by cutting taxes for the richest and for corporations while slashing public services and safety nets — such as health care and education — that actually fight inequality.”
And some Davos attendees concur. “The economic pie is bigger than it’s ever been before in history, which means we could make everyone better off, but we’ve chosen as a society to leave a lot of people behind,” Erik Brynjolfsson, director of the MIT Initiative on the Digital Economy, told my colleague Heather Long. “That’s not just inexcusable morally but is also really bad tactically.”
Reading from a totally different script, President Trump is expected to wax lyrical about the success of his economic and trade policies. In the past, his bullying measures and fondness for tariffs have ruffled the Davos set.
“Although the president has been inconsistent in how he has carried out his worldview, he has made clear that he has no plans to back away from his strong-arm tactics even as they have increasingly antagonized American friends and foes alike, leaving the United States potentially more isolated on the world stage,” wrote my colleagues Anne Gearan and John Hudson.
Trump is also likely to be challenged in Davos by a growing cohort of climate activists and policymakers. On the same day of his speech, Swedish teen campaigner Greta Thunberg is expected to berate politicians and finance executives who still invest in fossil fuels. Although Trump almost certainly will not heed Thunberg’s call, representatives of major companies attending the forum are desperate to show how they are adapting their business models to accommodate climate concerns.
Two years ago, Schwab drew criticism for what was viewed as an awkwardly ingratiating speech to welcome Trump to the forum. Now, he’s more at odds with the U.S. president, not least on the urgency of the climate crisis.
“We do not want to reach the tipping point of irreversibility on climate change,” Schwab told reporters last week. “We do not want the next generations to inherit a world which becomes ever more hostile and ever less habitable.”
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Trump Focuses on Economy at Davos, Seeking a Counter to Impeachment
President Trump made his first appearance on the international stage since the House sent impeachment articles to the Senate, on the day his trial is set to begin in earnest.
By Annie Karni | Published Jan. 21, 2020 Updated 7:01 a.m. ET | New York Times | Posted January 21, 2020 |
DAVOS, Switzerland — Before the Senate impeachment trial began in earnest on Tuesday, President Trump was more than 4,000 miles away from Washington, in this glitzy Alpine village, driving a competing narrative — one that had nothing to do with pressure on Ukraine, abuse of power or obstruction of Congress.
In his first appearance on the international stage since Speaker Nancy Pelosi sent articles of impeachment to the Senate, before the senators who will decide his fate even arrive at the Capitol building, Mr. Trump addressed the World Economic Forum, focusing on the success of the global economy — and taking credit for it.
“America’s economy was in a rather dismal state,” Mr. Trump said. “Before my presidency began, the outlook for many economies was bleak.” In fact, the economy’s recovery after its plummet was central to President Barack Obama’s legacy.
But Mr. Trump called the growth under his leadership a “roaring geyser of opportunity,” and proclaimed that “the American dream is back bigger better and stronger than ever before.”
In his 30-minute address in front of a global audience, Mr. Trump did not mention the impeachment trial back home. But he delivered what amounted to a version of his campaign speech minus the red meat to his base, speaking little of international alliances other than touting America’s supremacy in the world.
Mr. Trump highlighted the first phase of his trade deal with China and another with Mexico and Canada, accomplishments he thinks are being overshadowed by a focus on an impeachment trial he is trying to dismiss as a “hoax.” And the audience appeared receptive — to his face, at least — having warmed to him over the past two years because they have benefited from his policies.
“Lev Parnas is not a topic of conversation at Davos,” said Ian Bremmer, president and founder of Eurasia Group, a political research and consulting firm.
Mr. Parnas, an associate of Mr. Trump’s personal lawyer, Rudolph W. Giuliani, has been on a nonstop media tour over the past week, asserting that Mr. Trump was fully aware of the pressure campaign to force Ukraine to investigate Mr. Trump’s political rivals. Democrats have not ruled out trying to call him as a witness.
The open question, as always with Mr. Trump, was how much he would stray from his script and the escape offered by the world stage, and vent his grievances about his legal and political predicament at home. But in his morning address, he stuck largely to his prepared remarks, claiming that his approach was “centered entirely on the well-being of the American worker.”
The president also took a swipe at people demanding action on climate change, the lead agenda item at this year’s conference. Mr. Trump announced that the United States would join the 1 trillion trees initiative launched at the World Economic Forum. But he also declared that “we must reject the perennial prophets of doom.”
Former Vice President Al Gore, who attended Mr. Trump’s speech, declined to comment on his remarks.
It was not clear whether Mr. Trump would try to stage a surprise meeting with President Volodymyr Zelensky of Ukraine, who is also attending the international forum, even though officials said the optics of such a meeting would be unhelpful to Mr. Trump.
In Davos, however, Mr. Trump may find the right audience for support if he sticks with efforts to counter the impeachment narrative at home. There was less anxiety rippling through the one percent set about him on Tuesday than there had been when he first arrived at the annual forum two years ago, fresh off an “America First” campaign filled with promises to rip up international agreements and alliances.
This time, there’s more concern about some of the progressive Democrats running to replace him. Through regulatory rollbacks, tax cuts and the success of the global economy, the president who ran as a populist has benefited many of the chief executives gathered here, even those who have taken public positions against some of his policies.
“There are lot of masters of the universe who think he may not be their cup of tea, but he’s been a godsend,” Mr. Bremmer added. “It’s interesting to hear Mike Bloomberg saying he would fund Bernie Sanders’s campaign if he won the nomination. Very few people here would say that.”
Mr. Bloomberg, the billionaire former mayor of New York City, who is himself running for president, has said he is open to spending $1 billion to defeat Mr. Trump, whoever emerges as the Democratic nominee.
During Mr. Trump’s colorful career in New York real estate, entertainment and business, he never cracked the Davos set, whose Fortune 500 chief executives dismissed him as something of a gaudy sideshow.
But the balance of power has shifted. And with progressives like Mr. Sanders and Senator Elizabeth Warren of Massachusetts emerging as top-tier candidates in the Democratic primary, a crowd that once rejected Mr. Trump is now more willing to consider him one of their own.
Mr. Trump has happily embraced them back. When he signed an agreement at the White House for the United States-China trade deal, for instance, Mr. Trump credited himself with helping big banks and business.
“I made a lot of bankers look very good,” he said, and told attendees to send his regards to Jamie Dimon, chief executive of JPMorgan Chase.
There are however, still major points of contention ahead during the love-to-hate-it conference for Mr. Trump, who plans to spend almost two days here in bilateral meetings with leaders of Iraq, Pakistan and the Kurdish regional government, as well as sitdowns with corporate chieftains. (The forum is also Mr. Trump’s first trip abroad since the drone attack that killed Maj. Gen. Qassim Suleimani, Iran’s most important military official.)
Global warming and climate change top the agenda items for the conference. A star speaker on Tuesday, alongside Mr. Trump, is the 16-year-old climate activist Greta Thunberg, who has said she wouldn’t “waste her time” speaking to Mr. Trump about climate change.
Mr. Trump withdrew from the Paris Climate Accord, and his administration has expanded the use of coal, downplayed concerns about climate change and rolled back environmental protections.
The president mocked Ms. Thunberg, who has Asperger’s syndrome, a condition on the autism spectrum, after she was chosen as Time magazines Person of the Year. “So ridiculous,” Mr. Trump tweeted. “Greta must work on her anger management problem, then go to a good old fashioned movie with a friend! Chill Greta, Chill!”
Attendees at the conference said they fully expected Mr. Trump to take another whack at her while she was here.
In 2018, Mr. Trump was the first sitting president to attend the forum since President Bill Clinton did so in 2000. Last year, he abruptly canceled his plans to attend, citing a partial government shutdown.
This year, the administration delegation includes Treasury Secretary Steven Mnuchin, as well as Robert Lighthizer, the trade representative. Other members of the administration who were expected to attend the forum were Wilbur Ross, the commerce secretary; Elaine Chao, the transportation secretary, and Eugene Scalia, the labor secretary.
Mr. Trump was also expected to be joined in Davos by his son-in-law, Jared Kushner, and his daughter Ivanka Trump, both senior White House advisers.
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Ms. Thunberg is the only adult in the room speaking truth to power. Greta is not an extremist, although her demands will be portrayed as extreme. Unfortunately for all of us, she’s a realist. It’s past time to pay lip service to the problem of climate change and global warming, because, as Greta so often says, our house is indeed on fire.
Greta Thunberg’s Message at Davos Forum: ‘Our House Is Still on Fire’
By Somini Sengupta, Reporting from the World Economic Forum in Davos | Published Jan. 21, 2020 Updated 9:45 a.m. ET | New York Times | Posted January 21, 2020 |
DAVOS, Switzerland — Greta Thunberg on Tuesday punched a hole in the promises emerging from a forum of the global political and business elite and offered instead an ultimatum: Stop investing in fossil fuels immediately, or explain to your children why you did not protect them from the “climate chaos” you created.
“I wonder, what will you tell your children was the reason to fail and leave them facing the climate chaos you knowingly brought upon them?” Ms. Thunberg, 17, said at the annual gathering of the world’s rich and powerful in Davos, a village on the icy reaches of the Swiss Alps.
Her remarks opened a panel discussion hosted by The New York Times and the World Economic Forum. The full transcript is available here.
“Our house is still on fire,” she added, reprising her most famous line from an address last year at the forum. “Your inaction is fueling the flames by the hour.”
Her remarks came at a time when climate change and environmental sustainability rose to the top of the talking points of many of the executives and government leaders assembled at Davos.
Ms. Thunberg, a climate activist known for speaking bluntly to power, rebuked the crowd for promises that she said would do too little: reducing planet-warming gases to net zero by 2050, offsetting emissions by planting one trillion trees, transitioning to a low-carbon economy.
“Let’s be clear. We don’t need a ‘low carbon economy.’ We don’t need to ‘lower emissions,’” she said. “Our emissions have to stop.”
Only that, she said, would enable the world to keep temperatures from rising past 1.5 degrees from preindustrial levels, which scientists say is necessary to avert the worst effects of climate change. She and a group of young climate activists have called on private investors and governments to immediately halt exploration for fossil fuels, to stop funding their production, to end taxpayer subsidies for the industry and to fully divest their existing stakes in the sector.
Scientists have said emissions must be reduced by half in the next decade to reach the 1.5-degree target. The opposite is happening. Global emissions continued to rise, hitting a record high in 2019, according to research published in December.
Her address began barely an hour after President Trump’s speech at the forum, which barely mentioned climate change, except to implicitly describe climate activists as “heirs of yesterday’s foolish fortune tellers.” Ms. Thunberg did not address him directly, except to remind the audience that the United States will withdraw from the Paris climate agreement by the end of this year.
Ms. Thunberg took pains to distance herself from politics. “This is not about right or left. We couldn’t care less about your party politics,” she said. “From a sustainability perspective, the right, the left as well as the center have all failed. No political ideology or economic structure has been able to tackle the climate and environmental emergency.”
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Milano, la Giunta approva la "Carta dei valori" e stanzia 1,2 milioni di contributi per concessionari e associazioni
Milano, la Giunta approva la "Carta dei valori" e stanzia 1,2 milioni di contributi per concessionari e associazioni. Ammontano a 1,2 milioni di euro i contributi che l'Amministrazione ha stabilito di erogare ai concessionari di impianti sportivi comunali e alle associazioni e società sportive senza scopo di lucro che operano con attività continuativa sul territorio di Milano, per il 2023. La novità è che per presentare domanda per il contributo, gli interessati dovranno aderire formalmente ad un documento con cui l'Amministrazione intende ribadire l'importanza dell'intreccio tra etica e sport. La Giunta ha infatti approvato la "Carta dei valori per lo Sport", un documento che dovrà essere sottoscritto, a pena di irricevibilità della domanda, da tutti i soggetti che chiederanno da ora in poi al Comune una concessione di contributi, la possibilità di partecipare a una procedura comparativa, la concessione del patrocinio o anche la concessione di sale e di spazi per lo svolgimento di manifestazioni o di iniziative in ambito sportivo. «Grazie allo stanziamento di ulteriori 300mila euro nel bilancio 2023/2025, quest'anno riusciremo ad assegnare più di un milione di euro a concessionari, associazioni e società sportive che, attraverso le loro attività durante l'anno, promuovono stili di vita sani e attivi e contribuiscono a garantire presidio sociale in ogni zona della città – commenta l'assessora allo Sport Martina Riva –. La grande novità di quest'anno è però l'approvazione della 'Carta dei valori per lo Sport', la cui condivisione e sottoscrizione sarà obbligatoria per tutti coloro che, in ambito sportivo, intenderanno intrattenere rapporti, di qualsiasi tipo, con l'Amministrazione: dalla richiesta di contributi alla possibilità di partecipare a una gara pubblica, fino anche alla semplice domanda di patrocinio. Ritenevamo che fosse giunto il momento di prendere una posizione netta e di dare un segnale chiaro: non esiste sport senza legalità, trasparenza e rispetto delle regole». La Carta dei valori richiama i principi del Codice Etico per lo Sport, elaborato dal Comune con Trasparency International e Avviso Pubblico e approvato dalla Giunta nel 2014, e ne amplia i confini puntando, oggi ancora di più, sui temi della legalità e dell'integrità (dal rispetto delle regole della competizione leale e del fair-play all'osservanza delle leggi e delle norme del diritto sportivo); della trasparenza, anche contabile; della democraticità della forma di gestione dell'associazione (rispetto della democrazia interna, diritti delle minoranze, rettitudine degli organi direttivi, nonché di istruttori e di allenatori); della sostenibilità ambientale dello sport e dell'implementazione delle ricadute educative, sociali e culturali delle pratiche sportive sulla collettività. Per quanto riguarda l'erogazione dei contributi, a sostegno dei concessionari degli impianti sportivi di proprietà comunale vengono stanziati 500mila euro. Il singolo contributo non potrà superare gli 8mila euro e sarà erogato proporzionalmente, in relazione a criteri che intendono oggi valorizzare in special modo la funzione sociale dello sport. Accanto al criterio tecnico della superficie dell'impianto, infatti, il provvedimento riconosce un trattamento premiale a quelle associazioni che applicano tariffe agevolate per le persone meno abbienti o che organizzano centri estivi o, ancora, che progettano attività continuative a favore delle persone disabili. Alle associazioni e alle società sportive affiliate alle Federazioni sportive nazionali, agli Enti di promozione sportiva, alle Discipline sportive associate riconosciute da CONI o CIP, e iscritte al Registro Associazioni e delle società sportive dilettantistiche del CONI, saranno invece assegnati 700mila euro. Il singolo contributo massimo previsto, in questo caso, è di 5mila euro e sarà erogato proporzionalmente, tenuto conto della partecipazione dell'associazione – con squadre o atleti – a esibizioni, manifestazioni, tornei, campionati promossi o riconosciuti dalle Federazioni sportive nazionali e dagli Enti di promozione sportiva o Discipline sportive associate di riferimento nel corso del 2023. Anche in questa ipotesi, verranno riconosciuti punteggi premiali ai soggetti che applicano tariffe agevolate, che organizzano centri estivi o che svolgono attività a favore delle persone con disabilità. I contributi saranno erogati ai concessionari e alle associazioni e società sportive senza scopo di lucro che ne faranno richiesta, rispondendo agli avvisi pubblici che saranno pubblicati sul sito del Comune di Milano.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Un uomo di origine bengalese, Faisal Hossai, di 32 anni, è deceduto ieri presso il CPR di Torino. Arrestato perché senza documenti, violentato nel centro, lasciato morire in isolamento dai secondini nonostante la denuncia degli altri detenuti.
Rivolta nel CPR di Torino dopo la morte di Faisal Hossai
Nella giornata era emersa l'ipotesi che il ragazzo fosse stato violentato alla fine di giugno da altri due ospiti della struttura, anche se la polizia si era affrettata a smentire. Pare confermato da più fonti che l’uomo fosse stato posto in isolamento per 22 giorni, che soffriva di disturbi e che non fosse seguito adeguatamente. E’ evidente che si trattava di un soggetto che non avrebbe dovuto trovarsi all’interno del Centro di Permanenza per il Rimpatrio, così come nessun altro dovrebbe essere sottoposto a tutto ciò .
Si tratta invece dell’ennesima e assurda vittima (a inizio giugno si è tolto la vita un giovane nigeriano al CPR di Brindisi) di un sistema di detenzione dove vengono reclusi i cittadini non comunitari che hanno commesso il “reato” di non essere in possesso del permesso di soggiorno. Per questa sola ragione, i migranti vengono “trattenuti” in un luogo infernale, una macchina repressiva e di controllo che macina milioni di euro per la sua gestione e in cui la violazione dei diritti umani più elementari è la norma, con la complicità di chi li gestisce e degli organi di polizia. Un sistema che con il decreto legge Minniti-Orlando e con il decreto Salvini ha posto le basi normative per estendersi in tutte le regioni italiane e che ha visto aumentare il periodo di "trattenimento" fino a 180 giorni.
Appena dentro il CPR torinese si è sparsa la voce del decesso, gli altri detenuti hanno fatto esplodere la protesta. «Tensioni» dicono le grandi testate, sminuendo il fatto. Peccato che le stesse testate giornalistiche avrebbero dovuto essere al corrente di un caso riconducibile alla persona di Faisal, un uomo che prima di essere spostato in isolamento aveva raccontato la storia dello stupro subito a un altro detenuto che era riuscito ad inviare una mail alla Procura, nonché a vari giornali, in cui denunciava la preoccupazioni per le condizioni dell’amico. La mail rimarcava inoltre la situazione ditrattamento disumana all’interno della struttura di Corso Brunelleschi, nonché le perenni vessazioni a cui il personale sottopone i reclusi. Non si fa fatica a credere alla veridicità del contenuto di questa mail; la stessa fonte ha in seguito descritto, in un’intervista per Fanpage, una situazione bestiale, in cui anche la richiesta di beni essenziali, atti a preservare la salute fisica e mentale degli individui, rischia di vedersi sotterrare da una spirale di violenza punitiva. Una testimonianza perfettamente coerente con quella che, pochi mesi prima, Tomi, altro detenuto del CPR torinese, aveva espresso attraverso le frequenze di Radio Black Out, scegliendo di portare avanti uno sciopero della fame che aveva fatto talmente arrabbiare medici, polizia e istituzioni, da farlo trasferire al CPR di Bari.
Poche settimane prima dell’accaduto, l’assemblea Ah Squeerto, insieme ad altre realtà solidali di Torino, aveva organizzato un presidio sotto il CPR di Torino mettendo in rilievo il ruolo di queste strutture nella marginalizzazione delle identità e dei corpi, ai quali viene impedito, tramite la reclusione coatta, di autodeterminarsi. Questo è ciò che pertiene alla folle logica dei centri di internamento. Poi vi è una dimensione tale per cui l’individuo forzatamente passivizzato non è nemmeno tutelato nella sua conservazione: questa violenza incarnata da figure di servizio e servizi d’ordine paragonabili a kapò si porta dietro l’ombra sinistra dello Stato e delle politiche internazionali che concertano il controllo dell’immigrazione, lavandosene poi le mani col sangue. Alle testate di regime spetta poi il compito di etichettare come «morti naturali» ciò che in quelle condizioni detentive è realisticamente omicidio. «Mi stupisce che mezzo mondo si mobiliti per Carola Rackete e nessuno dica una parola o decida di compiere un gesto riguardo alla morte di un uomo che avviene a due passi dalle nostre case» dice una solidale che si trovava al presidio di solidarietà ai migranti, avvenuto ieri nei pressi del CPR. La presenza del presidio è stata avvertita dai migranti dentro il centro, da dove si è iniziato a sentire rumore di oggetti spaccati e si sono viste alzarsi colonne di fumo. L’istante successivo la polizia, presente in antisommossa fin dal mattino, sparava lacrimogeni e idranti dentro la struttura. Fuori, il presidio stanziato in via Monginevro ha subito numerose cariche da parte della polizia, di cui una particolarmente violenta che ha colpito due ragazze in testa e un ragazzo al braccio. Un giornalista ha successivamente pubblicato un video in cui i poliziotti manganellano gente al muro con le braccia alzate e, non appena si accorgono di essere ripresi, minacciano e picchiano anche il fotoreporter, intimandogli di sparire. Faisal deve morire due volte, stavolta attraverso un violento insabbiamento.
Ma la storia appunto non è nuova, come dimenticare in uno dei primi Cie italiani, nella notte tra il 28 e il 29 dicembre del 1999, a Trapani, sei ragazzi tunisini che rimasero uccisi in un incendio. Alcune persone detenute nel centro avevano tentato di fuggire e le forze dell’ordine avevano rinchiuso dodici ragazzi in una piccola cella. Uno di loro aveva dato fuoco a un materasso causando un incendio. Tre di quei ragazzi morirono nella notte, altri tre pochi giorni dopo in ospedale a causa delle ustioni riportate. Si chiamavanoRabah, Nashreddine, Jamel, Ramsi, Lofti e Nasim. Da allora sono state registrate numerose violenze, rivolte, atti di autolesionismo, suicidi e morti all’interno dei Cie italiani. L’inchiesta Morti di Cie ha denunciato più di venti casi di persone che hanno perso la vita nei centri. Cosa sono i Cpr Istituiti nel 1998 dalla legge sull’immigrazione Turco Napolitano, i Centri di Permanenza Temporanea, poi denominati CIE (Centri di identificazione ed espulsione) dalla legge Bossi Fini, e infine rinominati C.P.R. (Centri di Permanenza per i Rimpatri) dalla legge Minniti-Orlando, sono strutture detentive dove vengono reclusi i cittadini stranieri che appunto sono sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. Le persone si trovano all’interno dei CPR con lo status di trattenuti o ospiti ma la loro permanenza è una vera e propria detenzione, in quanto sono privati della libertà personale e sono sottoposti ad un regime di coercizione che, tra le altre cose, impedisce loro di ricevere visite e di far valere il fondamentale diritto alla difesa legale. E’ veramente difficile entrare in un Cpr, in particolare nei Cie di Torino e di Ponte Galeria. Tutto ciò pare assurdo ma la verità è che tenere aperti questi centri è un’attività redditizia la gestione dei centri viene affidata ad aziende private. Negli ultimi trent’anni i paesi europei hanno speso importanti somme di denaro per impedire ai migranti di entrare nel territorio dell’Unione europea: dopo l’abolizione delle frontiere interne (Schengen) negli anni novanta, si è investito sul rafforzamento di quelle esterne dell’Unione europea e sulla loro militarizzazione. Tra il 2003 e il 2013 l’Unione europea e l’Agenzia spaziale europea hanno finanziato 39 progetti di ricerca e sviluppo sulla messa in sicurezza delle frontiere per un totale di 225 milioni di euro.
A beneficiare di questi finanziamenti sono state in particolare tre aziende: Thales group, Finmeccanica e Airbus. Uno studio del Transnational institute, pubblicato nel luglio del 2016, stima che entro il 2022 la militarizzazione delle frontiere potrebbe creare un giro d’affari di 29 miliardi di euro all’anno. In diversi stati dell’Unione europea la detenzione nei centri per immigrati irregolari è diffusa e può durare fino a 18 mesi. E a marzo 2017 la Commissione europea ha raccomandato agli stati dell’Unione di applicare più severamente la direttiva rimpatri per i migranti irregolari e di estendere la detenzione anche ai minorenni!
In Italia i centri dipendono dal ministero dell’interno, la loro gestione è affidata a cooperative sociali e, da qualche anno, anche ad aziende private. Gli appalti sono assegnati in base a bandi di gara il cui principale criterio di selezione è il risparmio. Tra il 2005 e il 2011 il sistema di detenzione degli stranieri è costato un miliardo di euro, spesi in buona parte per la gestione dei Cie. Nel dicembre del 2012, il gruppo Gepsa-Acuarinto ha ottenuto la gestione del Cie di Roma per una cifra di 28,8 euro al giorno per persona. Nel 2014 lo stesso gruppo si è inserito anche nella gestione del Cie di Torino proponendo tariffe del 20–30 per cento inferiori a quelle offerte dalla Croce rossa anch’essa complice di questa assurda storia. La Gepsa appartiene alla multinazionale dell’energia Gdf Suez e in Francia gestisce 16 carceri e dieci centri di detenzione in tutto il paese. In Germania sono diverse le aziende private coinvolte nella gestione dei centri. Le principali sono: l’European homecare, la Boss security, la Kötter e la Service Gmbh. L’European homecare è presente anche in una cinquantina di centri di accoglienza e le è stata ritirata la gestione di Siegerland Buchbach nel 2014, quando è emerso che alcuni sorveglianti dell’azienda avevano commesso abusi e torture sui richiedenti asilo.
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Gas a prezzi negativi. Tempo di relax?
Vedremo con quante riserve di gas usciremo dall'inverno (dipenderà da clima e razionamenti), ma impianti di acciaio, plastica e fertilizzanti in tutta l'UE sono a rischio: in primavera l'UE potrà contare solo sul GNL importato, in concorrenza con altri utenti (Giappone e Corea).
I prezzi per le navi metaniere registrano già tariffe spot record (400mila$ al giorno) senza gli importatori cinesi sul mercato (ma dopo i lockdown torneranno). Se il prezzo del gas scende non è perché è finito il #mancalaroba ma perché ora manca anche lo spazio per stoccarlo.
Ridurre la dipendenza dai gasdotti russi per consegnare il proprio futuro economico alle costose importazioni del Qatar, delle navi USA o alla solidità del regime algerino è certamente una soluzione a un problema. Resta da vedere se sia una buona strategia politica...
Il rischio è di ritrovarsi la prospettiva di razionamenti pesanti per l'inverno 2023-2024 senza poter offrire una prospettiva come contrappeso (sacrifici correnti in cambio di un futuro migliore).
Non credo che tutto possa risolversi cambiando i beneficiari dei lussi che prima si godevano gli oligarchi russi.
La situazione politica USA è meno stabile di 10 anni fa, lo stesso vale per il contesto geopolitico globale. Non è più sufficiente adattarsi e reagire passivamente.
Qual è il piano realistico dell'UE per passare a fonti energetiche alternative stabili quando una transizione verde si basa anche su metalli e "terre rare" importate che l'UE non produce?
C'è una visione europea di come cambiare il mondo che abbracci scienza, ingegneria, scienze politiche e sociali, mercati finanziari e agronomia? Nessun leader europeo ha mostrato la capacità di pianificare la prossima crisi, che è già in corso.
Anzi, uno sì, ma non è più in carica.
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ISEE 2023: arrivano gli aggiornamenti ed i cambiamenti
ISEE 2023, il nuovo anno porta gli italiani ad iniziare l'iter di raccolta dei documenti per ottenere l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Da quest'anno, però,ci sono diverse novità che devono essere tenute a mente. ISEE 2023: quali documenti servono? Per fare l'ISEE, è necessario presentare una serie di documenti che attestino la propria situazione economica e patrimoniale. Di seguito sono elencati i documenti generalmente richiesti per fare l'ISEE: - modulo di richiesta ISEE (da compilare e presentare presso uno sportello dell'INPS o presso un soggetto accreditato) - documento di identità del richiedente e dei componenti del nucleo familiare - codice fiscale del richiedente e dei componenti del nucleo familiare - certificato di residenza del richiedente e dei componenti del nucleo familiare - ultima busta paga o attestazione del reddito percepito (se si è lavoratori dipendenti) - ultima dichiarazione dei redditi (se si è lavoratori autonomi o imprenditori) - ultimo atto di proprietà o locazione dell'immobile in cui si risiede - eventuali documenti attestanti l'esistenza di altri redditi o di patrimoni (ad esempio, rendite, assegni, etc.) Questa è solo una lista indicativa dei documenti richiesti per fare l'ISEE. È sempre consigliabile verificare presso l'INPS o il soggetto accreditato cosa occorre per fare l'ISEE, poiché le modalità di richiesta e i documenti richiesti possono variare a seconda del caso specifico. Cos'è l'ISEE? L'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è una certificazione che viene utilizzata per valutare la situazione economica di una persona o di un nucleo familiare. È stato introdotto dall'INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) con l'obiettivo di uniformare e semplificare la valutazione della situazione economica dei cittadini che richiedono prestazioni sociali agevolate o servizi pubblici. Quali sono i servizi pubblici che richiedono l'ISEE? Per fare l'ISEE, è necessario presentare una serie di documenti che attestino la propria situazione economica e patrimoniale. In base a questi documenti, l'INPS calcola l'ISEE del richiedente, che viene espresso in un valore numerico. L'ISEE viene utilizzato come parametro per l'accesso a determinati servizi pubblici e per l'applicazione di agevolazioni fiscali. Esempi di servizi pubblici per i quali può essere richiesto l'ISEE sono: - prestazioni socio-assistenziali (ad esempio, mense scolastiche, asili nido, etc.) - servizi sanitari (ad esempio, ticket per visite mediche o esami diagnostici) - agevolazioni sui prezzi dei servizi pubblici (ad esempio, tariffe agevolate per l'acqua, il gas, etc.) Quali sono le agevolazioni possibili? Esempi di agevolazioni fiscali per le quali può essere richiesto l'ISEE sono: - detrazioni fiscali per l'acquisto di beni o servizi destinati all'assistenza dei figli (ad esempio, libri di testo, attività sportive, etc.) - detrazioni fiscali per l'acquisto di beni o servizi destinati all'assistenza di soggetti con disabilità - esenzioni o riduzioni delle tasse universitarie per gli studenti a basso reddito Le novità per l'ISEE 2023 La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una novità importante per l'ISEE. L'articolo è il numero 60 e prevede in particolare una modifica al decreto 147/2017 che ha riformato la disciplina dell'ISEE . Viene specificato una data (quella del 1 luglio 2023), a partire dal quale "la presentazione della DSU da parte del cittadino prioritariamente avviene in modalità precompilata" ma nonostante ciò resta ferma "la possibilità di presentare la DSU nella modalità ordinaria", cioè cartacea attraverso gli intermediari. Read the full article
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Governo: Landini, tanti problemi, ci aspettiamo convocazione
Governo: Landini, tanti problemi, ci aspettiamo convocazione
<img src="” title=”Governo: Landini, tanti problemi, ci aspettiamo convocazione” />Read More‘La questione dell’emergenza, delle tariffe, della legge di bilancio. Mi auguro che il governo pensi di assumere tutti questi provvedimenti confrontandosi e discutendo con le parti sociali prima di decidere”La questione dell’emergenza, delle tariffe, della legge di bilancio. Mi auguro che il governo pensi…
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La Tari spiegata bene
OGGETTO: Dichiarazione di voto relativa al punto 1 in o.d.g. del Consiglio Comunale del 07.11.2020 avente ad oggetto – TARI – APPROVAZIONE PIANO ECONOMICO FINANZIARIO 2020 – AVVIO AL RECUPERO DEI RIFIUTI – ISTITUZIONE DEL CONTRIBUTO COMPENSATIVO PER EMERGENZA SANITARIA.
Prendendo atto che l’Autorità per Energia, reti ed Ambiente (ARERA) ha introdotto, dal 2020 e per tutti i Comuni, un nuovo sistema di redazione dei Piani Economici Finanziari TARI, l’Amministrazione, dopo approfondite analisi, porta alla nostra attenzione per l’approvazione, il Piano Finanziario per l’anno 2020 al fine di definire i nuovi criteri di calcolo, adottando il metodo tariffario per il servizio integrato di gestione dei rifiuti (MTR).
Per l’anno 2020, la determinazione delle tariffe Tari, deve necessariamente tener conto del minor gettito relativo alla Caserma, a seguito di contestazione da parte della stessa per l’errata classificazione in classe 25B istituita nel 2013 e attraverso la quale si prevedeva una tariffa analoga a quella per le attività come supermercati, ipermercati, ecc. nonchè alla definizione della controversia con la stipula di un accordo stragiudiziale sottoscritto nel 2019. Tale minor gettito da quest’anno è quantificato in Euro 146.421,00.
Per il 2019 il minor gettito frutto di una negoziazione, e pari ad Euro 70.938,00 è stato coperto senza alcun aggravio per i cittadini utilizzando l’apposito fondo istituito in bilancio.
L’analisi approfondita e puntigliosa della Giunta è stata portata avanti quindi con l’obiettivo primario di tutelare i cittadini, doveroso sempre, ma oggi più che mai visto il momento economicamente difficile; sono state vagliate tutte le possibilità con una visione a 360 gradi delle diverse opzioni percorribili.
Questa amministrazione, lavorando con coscienza, non ha lasciato nulla di intentato allo scopo di calmierare l’aumento delle tariffe e questo sforzo deve essere letto come un segno tangibile di attenzione nei confronti di tutti, con un focus particolare sulle utenze non domestiche, dato che sarebbero state le più penalizzate in un momento, come quello attuale, di grandi difficoltà.
La scelta ritenuta più equa ed equilibrata ha mirato a non toccare le utenze domestiche, garantendo loro anche un leggero decremento rispetto allo scorso anno (che ricordiamo, a seguito dell’ultimo bando firmato prima dell’insediamento di questa amministrazione, aveva visto aumenti tariffari medi del 27%,), ma allo stesso tempo sgravando, ove possibile, i rincari della parte non domestica, dato che per omogeneità di categoria, avrebbe dovuto assorbire la quota non più versata dalla caserma. Senza questi interventi, le tariffe sarebbero aumentate anche del 40%.
Applicando invece le riduzioni del 35% sulla parte variabile del tributo, legate alle chiusure per l’emergenza Covid , e portando a bilancio 40.000€ di riduzioni previste per l’avvio al recupero dei rifiuti per le aziende aventi diritto, si è riusciti a contenere, per il 2020, gli aumenti entro il 10%, attingendo dal bilancio del Comune oltre 100.000 euro che non sono stati riversati sui contribuenti non domestici.
Si è tenuto ulteriore conto delle difficoltà contingenti delle famiglie con la previsione di ulteriori esenzioni o riduzioni da applicare singolarmente, previa presentazione di specifica richiesta che dovrà essere confermata da apposita relazione dei Servizi Sociali.
Il gruppo consiliare “Più Solbiate” ritiene che tutti questi sforzi e approfondimenti siano meritevoli della più ampia approvazione e vadano nella direzione di principi di cura e attenzione che hanno ispirato questo gruppo a lavorare per essere qui oggi.
Per tutti questi motivi il nostro voto sarà favorevole.
Solbiate Olona, 07.11.2020
Per Lista civica Più Solbiate La capogruppo Clara Manuela Franchetti
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Il direttore esecutivo esamina la conferenza veterinaria occidentale del 2001 e oltre
Mentre più di 11.000 persone si riuniscono a Las Vegas, Nevada, per la 73a Conferenza annuale sui veterinari occidentali, il direttore esecutivo, Stephen Crane, DVM, si concentra sul servizio clienti. I clienti a cui sta pensando il dottor Crane sono gli oltre 5.000 veterinari e 2.300 tecnici veterinari che parteciperanno a sessioni, conferenze, programmi pratici, mostre ed eventi sociali che si svolgeranno tra l'11 e il 15 febbraio presso la nuova sede della conferenza, l'MGM Grand Hotel . Questa è la prima volta che la conferenza cambia sede in 27 anni.
"" Abbiamo un gruppo molto forte di professionisti che partecipano a questa conferenza ", ha detto il dottor Crane. "" Sono attivi e interessati al campo medico veterinario ed il nostro obiettivo ogni anno è ideare un programma scientifico che offra un valore eccezionale per il loro investimento. ""
Il focus di quest'anno, come ogni anno, è molto sugli aspetti pratici della pratica veterinaria. "" Questa non è una conferenza di ricerca ", ha osservato il dottor Crane. "" Questa è una conferenza per il medico e sviluppiamo la programmazione e selezioniamo relatori in grado di fornire nuove informazioni e tecniche che si riferiscono alle esigenze del medico. ""
Un'area critica identificata dal dottor Crane è quella della fissazione delle tariffe per i veterinari. "" Questa è un'area che credo ci vestiremo bene in futuro ", ha detto. “” I veterinari sono le persone più generose e più capaci del mondo. Ma gestiscono anche un'attività con i costi crescenti e le spese generali che ne derivano. Questo crea un conflitto che potrebbe arrivare a una collisione tra la fornitura di cure a prezzi accessibili e la permanenza in azienda. A che punto gli animali domestici diventano un oggetto di lusso per molte persone? ""
Si affretta a sottolineare che questo è un argomento che non ha risposte facili. "" Stiamo cercando discussioni non sempre conclusioni su questa e altre domande difficili che infastidiscono i praticanti. ""
Questa domanda è particolarmente importante per il dottor Crane a causa del suo forte impegno per i vantaggi della proprietà degli animali domestici. "" Dobbiamo andare oltre il legame uomo-animale e riconoscere il ruolo degli animali domestici come strumenti terapeutici "", ha detto. "" Abbiamo sempre riconosciuto che gli animali domestici possono aiutare le persone sole o depresse e che possono aiutare le persone a rilassarsi e abbassare la frequenza cardiaca. Ora abbiamo la scienza per supportare ciò che abbiamo sempre saputo. "" Il dottor Crane osserva che i partecipanti vedranno maggiore attenzione su questo argomento nelle future Conferenze veterinarie occidentali.
Tra le sessioni "" da non perdere "" dell'evento di quest'anno, il dottor Crane ha selezionato l'endocrinologia canina nell'area medica, il simposio sulla fissazione e il monitoraggio delle tariffe nella gestione pratica e la sessione sulle dinamiche del dolore nelle relazioni umane. "" E ogni giorno partecipavo alle sessioni di apprendimento all'ora di pranzo per un pot-pourri di consigli pratici. ""
Quasi 350 espositori stanno prendendo parte alla conferenza di quest'anno, comprese 19 organizzazioni non profit nel campo dell'istruzione. Gli eventi sociali includono una festa e un tributo ai tecnici veterinari (vedi la storia in questa edizione di goodnewsforpets.com), uno spettacolo di magia e ricevimenti di ex allievi. I coniugi e gli ospiti saranno ben intrattenuti con programmi sulle applicazioni terapeutiche della musica, uno sguardo alla "" Vita di una showgirl di Las Vegas "" e incontreranno il Chicago Tribune e lo stesso Steve Dale di goodnewsforpets.com. Steve condividerà storie divertenti della sua carriera come "" The Pet Guy "" e commenterà i miracoli che gli animali possono compiere nelle nostre vite.
Tra le sessioni della conferenza, la sala espositiva, le feste e i ricevimenti, il golf e le attrazioni di Las Vegas stessa, i partecipanti alla Conferenza veterinaria del 2001 non saranno a corto di modi per riempire il loro tempo. Basta non cercare il dottor Crane per essere presente a qualsiasi evento per molto tempo, sarà troppo impegnato ad assicurarsi che i suoi clienti abbiano un'esperienza produttiva, stimolante e educativa.
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