#super numeri
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01. The Steady "Alarming Frequency" 02. Trübby Trio “A go go 2003" 03. Blofeld "Nexus" 04. Fauna Flash vs Wei-Chi "Don't know 2001" 05. Dub Trio "Fur boots for the party moose" (live) 06. Quantic "Common Knowledge" 07. The Herbaliser "Mission Improbable (feat. What What) 08. XXX "xxx" 09. Phoney "Trans Pennine Express (original)" 10. XXX "xxx" 11. Super Numeri "The electric horse garden" 12. Herbert (?) 13. Sigur Ross "Sefn-g-englar" Stories mother never told me #06 : mixed by Dj Bouto #drumandbass #dub #chillmusic #triphop #postrock
#the steady#trubby trio#blofeld#fauna flash#wei-chi#dub trio#quantic#the herbaliser#phoney#super numeri#herbert#sigur ross#drumandbass#dub#chillmusic#triphop#postrock
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lo scrivo piccolo perché sono una timidona: oggi sono stata al mare con il tipo, cioè invece di andare al lido dove ho l'ombrellone con mia cugina ecc, sono andata al lido dove lui ha l'ombrellone con i suoi amici. Non abbiamo fatto niente di particolare perche in spiaggia alla fine non è che si fanno grandi cose, però il fatto di andare con lui, andare in bici con lui e fare cose normalissime mi ha fatto stare super bene perché mi fa sentire tranquilla. I suoi amici mi includono sempre (tramite lui perché io non ho i loro numeri telefono) quando c'è da uscire la sera o da fare qualcosa o mangiare una pizza a casa e mi stupisco ogni volta perché queste cose non mi sono mai successe.
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+++Cose dell'altro Mondo News+++
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Sicurezza e controllo, questa è l'INCIPIT, ma vediamo come funziona il tutto.
Dal design completamente rinnovato con tanto di touchscreen e led super luminosi e accattivanti, queste “stazioni intelligenti” garantiranno ai cittadini l’accesso ad una serie di servizi, che vanno dalla ricarica degli smartphone ai pagamenti digitali, dalle informazioni turistiche all’acquisto di biglietti per cinema e teatro, finanche alle chiamate gratuite verso numeri fissi e mobili nazionali, nonchè la garanzia di essere spiati ogni qual volta gli si passa vicino, grazie alla funzionalità di videosorveglianza che le rende “un importante presidio per la sicurezza” urbana, come sottolinea il comunicato.
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【 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴 𝘨𝘳𝘢𝘯𝘵𝘦𝘥: 𝘵𝘢𝘴𝘬 𝘧𝘰𝘳𝘤𝘦 𝟥𝟢𝟫𝟫.】 ⸻ in the year of 3099, with the solar system reaching its first century in what would be deemed the solar jubilee. the planet known earth enters another age of rebirth, extinguishing any hope of them learning of the world beyond their atmosphere. but perhaps they were lucky, as the eldritch monsters known as the children of tartarus have been released from the primordial abyss that lies outside the solar system's barriers by the dark regime, the obscurum order: a league of planetary senators who desire to lay waste to the sun-led ruling of the systems, spreading discord in each of the 8 planets' hierarchies until they can reach the sun and cause a solar reset to bring forth eternal darkness. however, from each planet emerges a hero who actively fights against the enemy, and have all joined forces to save their world. traveling in the ever-so-cunty NYX 5000, task force 3099 soars through the galaxy and fends off opposition from both inside and outside of their home.
DAYAS. mercurian. former protege of mercury's tech capital. finds anything that glows and sparks interesting. technopathy & electrokinetic. wields a cyber-saw. ship's mechanic.
MAXANI. venusian. prince of venus. a genuine loverboy to the bone. pheromone generation & kinetic charging. wields ‘love’ claws. impromptu therapist of the crew.
BIATONA. martian. brawler in mars' fighting tournaments. trained in the art of kicking ass. shockwave generation & super endurance. wields boom-boom gauntlets. ship's trainer.
GALLIANO. jupitarian. son of jupiter's senator. always looking for a party or a good time. aerokinesis & flight. wields sonic boom mallet. funds every expedition.
NUMERIS. saturnite. crystal miner on saturn's rings. an intergalactic country boy. crystalokinesis & diamond form. wields energized whip. ship's cook.
CAELANI. uranusite. nephew of uranus's fallen representative. nothing escapes their attention or perception. vertigo inducement & ice breath. wields cyberized boomerang. the ship's de-facto leader.
LILANTES. neptunian. dream siren of neptune's undersea. never fully in reality. hydrokinetic & intangibility. wields lasered trident. ship's historian & researcher.
KRYXTASIOS. plutonite. former prisoner sentenced to death in pluto. as moody as they appear. shadow manipulation & portal creation. wields cyber scythe. ship's religion & cult expert.
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Ancore... ancora.
Fuori è buio. Ancora. Dentro è buio. Ancora. Il treno di questo viaggio direzione gianduiotto però è veloce e forse questa volta mi aiuterà ad uscirne in fretta. Non so. Ultimamente mi accorgo di non sapere più molte cose. Ho spacchettato tutto il mio pacchetto di piccole certezze messe insieme in fretta e furia e tenute insieme con lo sputo dei giorni migliori. Le ho messe in fila sul tavolo della cucina sminuzzate come la cipolla lacrimante e soffritte con la carota ma senza il bastone. Dovrei rimanere concentrato ma non ci riesco, la mia testa oh la mia testa ha ripreso a vagare. Ho bisogno di ancore. Ancora. Invece il treno corre , mentre io sono seduto fermo. Sistemi relativi che si sovrappongono, sono fermo ma mi muovo lungo l'asse delle x aspettando lo zero per affacciarmi sul lato negativo del mio equilibrio. Ah se riuscissi finalmente a lasciarmi andare nel fondo dell'asse delle Y , giù fino in fondo, scendere senza sosta. Che fatica galleggiare. Incapace di affondare , incapace di volare, fisso sulla piatta linea di un orizzonte senza colore. Sono le 06.27. Il treno mi informa che sono in orario, perché il tempo sembra non sbagliare mai, ripetendosi da sempre uguale a se stesso, incurante dei secondi , minuti, ore, giorni, anni in cui abbiamo cercato di racchiuderlo. Il tempo non si cura di me dei dinosauri, dei missili termobalistici, delle supposte alla glicerina, della pioggia acida, degli indici che salgono e scendono come la tua mano quando ti masturbi, degli acidi da sballo, di chi muore ,di chi vive , di chi nasce, dell'evoluzione e della riproduzione, se quando scopiamo io sono sopra o sotto. Il tempo è freddo ed insensibile ed io vorrei essere come lui , inconsapevole e strafottente, eterno ed inafferrabile, compenetrare il tutto senza essere niente. La pseudo alternativa maglietta blu seduta di fronte a me dice" Saving Humans" e questa coincidenza mi fa sorridere , come i suoi calzini giallo fluo abbinati alla perfezione da un terribile discromia e per questo apparentemente fuori dagli schemi socialmente noti, ma pur sempre in comoda 1^ classe con colazione servita da inappuntabili post teenagers in ordinaria divisa blu, perchè anche essere alternativi in fondo richiede i suoi sacrifici ed ha dei costi da sostenere. Oggi forse il sole si è dimenticato di sorgere che poi il sole non sorge mica, cavolo, il sole è pigro e fermo nel mezzo di uno spazio buio e freddo e noi ci giriamo intorno ma il nostro umano super ego vuole che tutto sia assoggettato alla nostra immagnifica persona. Siamo solo formiche in un terrario che litigano per la briciola di pane, la foglia di fico, un buco confortevole nella terra . Hai mai scritto di "è bello" "e' divertente"?. Non so, non ne ho ricordo, forse bello e divertente non sono in armonia con la mia faccia tagliente e seriosa e quando lo sono mi sembra uno stato così poco confortevole che trovo scomodo parlarne. Sono uomo di confine che si affaccia di qua e di la senza passaporto ed identità, sono un barbatrucco, ma anche un barbapapà, un barbafiglio, un barbaporco, un barbalacrima, un barbazitto ed altri mille insulsi personaggi da pacchetto di caramelle gommose e colorate, tutte apparentemente diverse ma tutte sostanzialmente uguali. Aggregati di molecole in ordine sparso confinate in una forma più o meno gradevole a seconda di una formula basica a forma di elica in cui ci sono i migliaia di noi che ci hanno preceduto, somma di numeri casuali battuti sulla calcolatrice mentre guardi la TV. Trovo questo "tutto" banale quasi come il "niente" come quando guardi un numero di alta magia, ma poi ti svelano il trucco e l'OOHHH si trasforma in EHM EHM. Forse dovrei lavorare di più e cazzeggiare di meno, sarebbe un buon inizio ma scoprire il colore del Barbaporco, quello si, sarebbe impagabile.
"It takes a lot to know a man.
A lot to know, to understand.
The father and the son.
The hunter and the gun"
It Takes a Lot to Know a Man - Damien Rice
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Io voglio dire solo una cosa:
il fumetto di W - della serie W - è uno dei fumetti peggio scritti che io abbia mai letto.
Mentre guardo la serie, certe volte, mi chiedo come sia possibile che quest'opera abbia così tanto seguito tra il finto pubblico della serie.
Prima di tutto il protagonista è stato creato da una tredicenne. Con tutte le caratteristiche che una adolescente troverebbe affascinanti che si riassumono quindi in un essere perfetto. Il protagonista di W infatti è un super uomo. Bello, ricco, intelligente, simpatico, gentile, amorevole, fedele. Non ha un caz...o di difetto manco se lo cerchi! Lo stereotipo perfetto!
E io qui mi domando: ma nella letteratura che crea protagonisti sfaccettati, umani, sbagliati, fallaci, complessi, pieni di dubbi ed errori, a tratti grigi...come può questo tizio senza macchia e senza paura piacermi? Ma soprattutto perché l'autore del fumetto non ha sfaccettato il protagonista ma a preso pari pari dall'idea della figlia adolescente?
In secondo luogo gli altri personaggi, oltre ad essere pochi per 33 volumi, sono piatti come tavole. Nessuno di loro ha una storia a sé stante ma vivono unicamente per il lead. Non sono interessanti e se al posto della guardia del corpo/migliore amico del protagonista ci mettevi un cartonato, non sarebbe cambiato nulla.
Bocciati tutti i personaggi del fumetto, veniamo alla trama.
La storia parla di questo adolescente figo come non mai che vince le Olimpiadi di tiro con la pistola risultando un vero e proprio fenomeno, l' orgoglio della nazione. Giustamente. L'impianto da tredicenne si sente potente. Tuttavia la gioia a vita breve quando poco dopo la vittoria, un tizio a volto coperto entra in casa del giovane atleta e ammazza TUTTA LA SUA FAMIGLIA. Fratellini compresi. Compiuta la mattanza, l'assassino butta la pistola in un vicolo. Pistola che si rivelerà essere quella dello stesso lead e che lo porterà ad essere accusato dello sterminio della sua famiglia. Mandato in carcere - senza prove sufficienti - viene scaglionato per mancanza di prove - ma dai!. Tuttavia la sua vita è ormai allo sbando: la sua famiglia è morta e viene visto come un reietto dalla comunità. Decide quindi di farla finita e ammazzarsi ... ma mentre sta per compiere l'insano gesto, ci ripensa e decide di dedicare la sua vita a cercare l'assassino della sua famiglia ed ottenere giustizia. Non si sa bene come, diventa ricco, compra un emittente televisiva che collabora con la polizia nel ricercare i criminali e si trasforma in un eroe cittadino. Un personaggio così in vista che viene invitato a cene di Stato, per dire.
Fine.
Dico fine perché a partire da questo momento la trama prende una piega più "umana", diciamo. XD
Ora, questa trama ha una caterva di problemi per me:
Prima di tutto la storia copre 33 volumi. Trentatré volumi sono - più o meno - la saga dell'Est Blue, Arabasta e la Saga dell'Isola del Cielo di One Piece. Se confronti questi numeri con altri fumetti ti rendi conto che ad esempio con One Piece, copre tre saghe e più.
Mi riesce quindi difficile capire come l'autore abbia spalmato questa storia, fondalmentalmente basic, in 33 volumi rendendola così avvincente da essere un successo strepitoso. Soprattutto se consideri che il villain, dopo la mattanza, sparisce nel nulla.
Il secondo problema inizia a venire fuori quando la storia continua e si ci avvicina al finale ed i nodi vengono tutti al pettine:
Nei 10 anni che passano nel fumetto da quando la famiglia del lead è morta, al suo divenire l'eroe della città, l'assassino non si è mai fatto vedere. Mai. Sparito dalla circolazione. Non ha lasciato un indizio, una pista, una mollica di pane...nulla.
Ed è parlando con l'autore del fumetto che viene fuori il vero motivo del perché quest'opera è terribile per me:
Il cattivo non lascia tracce semplicemente perché non esiste. Lo scrittore infatti ha ammazzato la famiglia del lead per dare un trauma al protagonista.
E basta.
E per farlo ha scritto il delitto perfetto. Un uomo senza volto che appare quando deve apparire e scompare senza lasciare traccia rendendolo impossibile da catturare.
E se posso essere d'accordo con il trauma mi chiedo se è una scelta giusta trasformare il trauma nell'evento, nel punto centrale della storia, impossibile da superare.
Prendiamo le Nozze Rosse di GOT. Quelle sono state un trauma che è servito a tutti i ragazzi Stark ma non è stato mai il punto focale tramite cui si risolve tutta la storia.
Ma se dai al cambiamento emotivo il valore di risoluzione finale rischi in credibilità. Ed infatti, quando nel 9° episodio l'autore spiega come intende finire il fumetto, tira fuori un finale che - cito testuale dall'autore del fumetto: è pieno di buchi - e non ha senso.
Il tizio che ammazza la famiglia del lead perché geloso del padre del protagonista ha un movente che cozza con il voler incastrare il lead a tutti i costi, usando la sua pistola appositamente. Da come è andata la vicenda si vede subito che il colpevole voleva che il protagonista fosse accusato. L' assassino che ha in casa tutte le prove del suo crimine - venisse mai la polizia a bussare non hanno manco bisogno di frugare tra la roba - dopo che ha compiuto il delitto perfetto, è una presa per il culo. Così come il politico cattivo che complotta per mettere nei casini il lead ma che viene convenientemente tradito dai suoi uomini ed incarcerato. Concludendo con la storia d'amore tra il lead e la segretaria che per 33 volumi non hanno mai dato segno di essere innamorati ma nel finale lui le fa intendere- cosi a caso - che gli piacerebbe tanto uscire con lei.
Ora, mi si potrebbe contestare che questo finale è stato scritto in fretta e furia dall'autore per via delle circostanza poco piacevoli che sta passando nella serie.
Ma dopo averci pensato bene, questo è l'unico finale possibile. Perché per come è stata scritta la morte della famiglia del lead -dando valore emotivo e non narrativo - non c'è modo che il protagonista risolva il crimine se non in questa maniera. D'altronde come catturi un tizio che è stato scritto per non esistere?!
E sapete qual è la cosa che lo rende ancora peggiore? Avere la certezza che lo scrittore non avesse idea di come finire il fumetto. Non ha mai avuto idea di come finirlo, scrivendo in base alla giornata o in base all'umore. Se è felice, il protagonista ha successo. Se è triste e depresso, il lead tenta il suicidio. Semplice.
Che ce frega della logica narrativa, della coerenza, del realismo e credibilità.
Tutto questo si evince ancora di più nella storia d'amore prevista per il fumetto: quella tra il lead e la sua segretaria.
MAI, per tutta la storia si è notato un qualche interesse da parte del lead per questa donna. Sono amici d'infanzia e lei è palesemente innamorata del protagonista. Amore chiaramente non ricambiato visto che non ci sono state parole, sguardi, momenti che facessero pensare a qualche interesse....
Però l'autore pensa di finire il fumetto con una scenetta di 5 secondi dove, una volta che il lead ha catturato il colpevole, s'incontra con la segretaria, si sorridono e si mettono insieme. Così. A membro de cane!
Mi rendo conto che sono cazzate... ma io ci penso di continuo ogni volta che vedo la puntata: come può piacere e avere tutto sto successo un fumetto così?!
Ma oh, il problema sono chiaramente io che mi faccio pippe mentali sulla cosa meno importante di tutta la serie. XD
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most beloved person on my dash
sono al secondo anno di giuri e i miei voti stanno volando in uno strapiombo, non è che avresti qualche consiglio/metodo di studio da consigliarmi?? sono alla disperazione...
grazie di cuore in anticipo 🫶
amikett intanto un abbraccione <3<3 spero che riesca a uscire da questo periodo difficile
non so quanto possano esserti utili i miei 2 cents ma proviamoci sotto SEGUIMI
purtroppo il metodo di studio è personale: ormai è una frase fatta à la “non ci sono più le mezze stagioni”, ma ciò non la rende meno vera, perché si tratta di un modo di organizzare il proprio studio che tendenzialmente si consolida, anche evolvendo quando necessario, nel corso di anni. per esempio a me non è MAI piaciuto ripetere (e infatti lo facevo solo quando strettamente necessario), mentre ho sempre preferito scrivere e riscrivere le cose - eppure gli esami orali (e, prima ancora, le interrogazioni) sono sempre andati bene. voilà
detto ciò ti consiglierei di organizzare lo studio in maniera più sistematica possibile e di andare per gradi, tipo così: lettura 1 + sottolineatura senza sforzarti di immagazzinare tutto; lettura 2 + ulteriore sottolineatura dove ti segni le cose importanti; se necessario lettura 3 dove ti segni le cose veramente fondamentali. e via dicendo, nessuno ti vieta di arrivare alla lettura 12. nel mentre, appunti a margine, post it riassuntivi ecc possono aiutare. finora siamo rimasti alla fonte-libro. stessa procedura con eventuali appunti (eventualmente sbobinati - anche l’attività di riscrittura può aiutare ad apprendere i concetti) e slide.
qui poi si crea un bivio perché c’è chi in questa fase ne sa abbastanza da mettersi a ripetere: non so come si proceda da lì. io non ripetevo quasi mai ma preferivo farmi delle mie schede che riassumessero temi/questioni importanti. alle volte facevo anche degli schemini che contenessero, per parole chiave, tutto il capitolo/argomento (a seconda), integrando, in questa fase grafomane, con quanto recepito da appunti, slide e materiali.
se noti, non ho fatto riassunti: il riassunto del libro non mi sembra fondamentale; qualora lo fosse, perché magari si tratta di un manualone, farei una lettura del libro, il riassunto durante la rilettura e poi ripartirei dalla lettura 1 del riassunto + sottolineatura e via così. passare dal libro è super importante comunque
a questo punto dovresti avere un bel malloppo di appunti/schemi/approfondimenti essenziali sia per la loro importanza, sia perché distillano i contenuti principali di tutto quello che hai studiato: poi chiaro, se vuoi la spiegazione te la vai a recuperare sul manuale, ma in teoria tutta questa stratificazione di fasi di lettura, annotazione e rielaborazione dovrebbe aver funzionato
importantissimo in tutto ciò darsi delle tempistiche giuste e proporzionate, scandendo la quantità di lavoro da fare giorno per giorno. questa è bella: siccome c’è sempre dell’auto-sabotaggio, [lo faccio ancora] quando ho tanto lavoro da fare preferisco farmi un programma che giorno per giorno risulta troppo ambizioso, ma con uno scarto strategico rispetto alla deadline. tipo (numeri a caso ma per dire): devo leggere 300 pagine > mi do tre giorni > se lo faccio tanto meglio, ma ad ogni modo devo averlo fatto entro 5 giorni, che sarebbe magari più realistico. così da non abbattermi se non riesco a stare nei tre giorni, ma rimanendo tassativamente nei 5. e se invece riesco, posso procedere con le prossime fasi del lavoro ed essere anche un po’ in anticipo sulla tabella di marcia. ma questo è solo un trick mentale per allontanare lo sconforto eh, mica un miracolo
io sono arrivata alla fine dei miei studi con questo metodo, che però è strettamente il mio e può essere che non funzioni con altri. spero che anche solo qualche spunto possa tornarti utile, purtroppo il segreto della svolta miracolosa non c’è
ancora un abbraccione, e tante buone cose <3 <3
#lo so che pare tutto molto stratificato e pesante. lo è#ma è il modo in cui mi sono abituata a lavorare e anche se ora mi muovo diversamente applico comunque un’evoluzione logica di questo metodo
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Tutte le balle sull’abrogazione dell’abuso d’ufficio. Parla il giurista Stortoni
L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio “è contraria al diritto internazionale”, “creerebbe un vuoto di tutela per i cittadini”, “eliminerebbe un importantissimo reato spia”. Tutte affermazioni infondate o addirittura false, spiega Luigi Stortoni, professore emerito di Diritto penale dell’Università di Bologna
L’abrogazione del reato di abuso d’ufficio “creerebbe un vuoto di tutela per i cittadini contro le angherie dell’autorità pubblica”, “eliminerebbe un importantissimo reato spia”, “è contraria al diritto internazionale”. Sono solo alcune delle tesi che hanno trovato spazio nel dibattito pubblico negli ultimi giorni – da parte di magistrati, politici e giornalisti – contro l’ipotesi di abrogazione del reato di abuso d’ufficio (deciso martedì in prima battuta dalla commissione giustizia del Senato). Affermazioni infondate o addirittura false, come spiega al Foglio Luigi Stortoni, professore emerito di Diritto penale dell’Università di Bologna. Partiamo dalla prima. “Non è vero che con l’abrogazione dell’abuso d’ufficio si creerebbe un vuoto di tutela per il cittadino – dice Stortoni –. Il vuoto di tutela ci sarebbe se i numeri dimostrassero una corrispondenza tra denunce e condanne, e invece questo è assolutamente smentito dai dati: il 95 per cento delle denunce finisce con l’archiviazione, mentre il restante 5 per cento solo in pochissimi casi dà luogo a condanne e per giunta per fatti bagatellari”.
Insomma, prosegue Stortoni, “si hanno tanti processi inutili, che sono dannosi non solo per chi li subisce ma anche per l’immagine della Pubblica amministrazione. Non ci sarebbe alcun vuoto perché i cittadini potrebbero continuare a rivolgersi alla giustizia amministrativa, nata proprio con la funzione di verificare l’eventuale cattivo uso della discrezionalità amministrativa”.
La seconda obiezione mossa contro l’abrogazione del reato è che questo costituirebbe un reato spia molto importante per indagare su altri reati più gravi, come corruzione, concussione o turbativa d’asta. “Questa argomentazione è contraria a qualsiasi principio del processo penale liberale e anche costituzionale – replica Stortoni –. Si usa un reato, che si afferma non avere una sua ragion d’essere, per creare impropriamente uno strumento processuale per accertare altri eventuali reati, anziché accertarli con i modi ordinari previsti dalla legge. Il reato spia non può esistere nel nostro ordinamento. Il reato deve essere giustificato in sé”.
Altra obiezione mossa in questi giorni: se abroghiamo il reato violiamo il diritto europeo e internazionale. “E’ una bugia”, dichiara netto Stortoni: “E’ falso che esista un obbligo sovranazionale a mantenere questo reato. Nella convenzione di Merida la penalizzazione dell’abuso d’ufficio è meramente facoltativa e non obbligatoria come è per altri reati, come la corruzione. C’è poi una proposta di direttiva europea che introdurrebbe questo obbligo, ma la proposta è ancora tutta da discutere ed è molto criticata dalla dottrina, soprattutto per il mancato rispetto dei princìpi di sussidiarietà e proporzionalità. Il testo quindi potrebbe subire modifiche o essere approvato non si sa fra quanti anni”.
C’è un’altra critica di carattere tecnico. La riforma del 2020 avrebbe tassativizzato in misura maggiore il reato di abuso d’ufficio, stabilendo che occorre la violazione di una specifica disposizione di legge, e in questo modo le ambiguità precedenti sarebbero state superate. “Purtroppo non è così – spiega Stortoni –. La giurisprudenza della Corte di cassazione, ad esempio, con la sentenza n. 2080 del 2022, si è mostrata refrattaria alla modifica legislativa, sostenendo – come in precedenza – che può costituire reato anche un comportamento che non vìola una specifica disposizione di legge ma che è contrario lato sensu al principio di imparzialità stabilito dall’articolo 97 della Costituzione”.
C’è un dato che ieri è stato rilanciato con grande enfasi: la soppressione del reato porterebbe alla cancellazione di oltre tremila condanne definitive. Il dato si riferisce agli ultimi 25 anni, anche se non è chiaro come sia stata calcolata questa cifra (secondo il ministero della Giustizia, nel 2021 le condanne sono state 44 davanti alla sezione gip/gup e 18 in dibattimento). “Anche io non comprendo da dove siano stati tirati fuori questi dati – afferma Stortoni –. Ad ogni modo, se ci sono state delle condanne per un reato, che poi viene abrogato, è normale che quelle condanne vengano annullate, non c’è niente di scandaloso. Secondo questo ragionamento allora l’abrogazione dei reati di adulterio o di omicidio d’onore avrebbe dovuto lasciare in vita le pregresse condanne?”. “Se mi è concesso, questa obiezione dimostra davvero la pochezza degli argomenti utilizzati in questi giorni nel dibattito pubblico”, conclude.
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Dei giorni fa mi è arrivata la prima gioia per quel che io faccio, la mia Passione, ovvero la pittura. Finalmente vendo ciò che faccio, nella mia pittura cittadina ignorante d'arte c'è un atelier che supporta i ragazzini giovani. Prendendo le loro opere sottomano, se comunque vengono accettate. Quindi io ora come ora super Happy .
Ne hanno prese 3 che dovrebbero valere in tutto 350 speriamo. Poi più vengono vendute e si fa il nome. Prima salgono i numeri. Speriamo bene.
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Voleva cambiarmi, voleva che mi vestissi solo in un certo modo, che guardassi sempre a terra, che non parlassi con nessuno.
Sotto la sua crescente pressione ho cancellato tutte le mie foto perché lui si incazzava, così pure i numeri di telefono degli amici maschi, i social, e ancora non bastava per lui. Non dovevo rispondere a nessuno, non dovevo parlare più di uomini e con gli uomini, anche se si trattava di parenti o colleghi. Non potevo guardare in faccia gli altri maschi, nonostante io fossi in sua compagnia: sarebbe stata come una provocazione, e dovevo essere sempre super coperta, nonostante io non indossassi niente di scollato o volgare, ma soprattutto.. non potevo esprimere la mia opinione.
Tutto mi sembrava sopportabile pur di essere felici insieme e far andare bene la nostra relazione. E queste sono le prime piccolezze.. dopo si va avanti: nessun contatto con la famiglia, nessuna uscita né con parenti né con amiche, nessuna casa, dovevo stare sempre con lui, nessun lavoro, me li ha fatti perdere tutti, non potevo utilizzare il telefono in nessun modo e per nessun motivo.
Poi sono iniziate le botte. Potevano scattare per gelosia così come per paranoie che lui si ficcava in testa (come che lo tradissi, che parlassi male alle sue spalle, che gli nascondessi qualcosa).
Nell'intimità, non provavo quel coinvolgimento fisico e sentimentale che dovrebbe essere il segnale e la base di un amore, di una relazione sana e profonda.
Nei mesi successivi iniziai a capire che la situazione che stavo vivendo non era normale, che non poteva continuare così, allora decisi di allontanarmi. Inutile dire che la situazione peggiorò, lui impazzì: non poteva più avere il controllo su di me, e di conseguenza, continuarono gli episodi di violenza fisica. Pensai che tornando con lui le cose si sarebbero sistemate, che magari l’avrei saputo gestire.. ma ogni giorno diventava sempre più pesante. Dopo le botte provava a farsi perdonare con vestiti, caramelle, attenzioni.. e si scusava pure!
“Scusa per quello che ti ho fatto, ma tu mi porti a questo”
Un giorno poi mi picchiò ed era deciso a farmi morire, e io onestamente pensavo sarebbe andata proprio così, che sarei morta davvero e da quel giorno questa sensazione non mi ha più abbandonata. Non riuscirò mai a scordare quel suo sguardo impassibile mentre lo faceva.
Non sarò mai più in grado di credere veramente di essere al sicuro, ma continuerò sempre a lottare per ritrovare la fiducia nelle persone, nelle loro parole, nelle loro azioni..
La cosa più difficile di questa situazione è stata essere creduta. Ne parlavo con alcune persone, anche persone a me vicine.. volevo che capissero, ma lui era talmente bravo da far passare me per quella “pazza”, fino a quando non hanno visto e realizzato con i loro occhi quello che mi stava accadendo. Mi fa tanta rabbia non essere stata creduta, ciò mi ha portata a sentirmi sbagliata e ho avuto il pensiero che quello che mi stava capitando, in fondo, era solo per colpa mia.
Tante cose sono cambiate e solo adesso a distanza di tempo me ne rendo conto: per esempio salto come una molla, quando cercano di accarezzarmi o di abbracciarmi o sentendo una voce. Mi soffermo sempre a pensare che "una vita normale" io non sappia più manco cosa sia.
Sono anche arrivata a pensare che forse la soluzione migliore sia quella di porre fine alla mia vita, e ho vissuto più volte quel momento prima di addormentarmi la sera, pensando a quanto sarebbe stato bello non svegliarsi la mattina successiva.
Ho avuto il pensiero di scappare, di nascondermi ma, nello stesso tempo l'enorme paura di venire ritrovata e per questo punita ancora di più.
Ho sognato di avere un'altra vita, di avere abbracci protettivi che scaldano e non quelli possessivi che lasciano lividi sul corpo.
Mi è capitato di implorare con gli occhi, sperando che qualcuno li sapesse interpretare e comprendere.
Quante volte ho trattenuto le lacrime per la paura di ricevere un pugno, mentre subivo l'ira di chi avevo al mio fianco.
Ho provato quella sensazione di non sentire più il dolore fisico tanto ero abituata a sopportarlo, quasi come se fosse normale vivere nel dolore fisico e mentale.
Ho provato il non sapere più cosa vuol dire vivere tranquilla.
Arrivare a pensare fortemente a una parola "aiuto", ma di non poter mai dirla a qualcuno. Urlare con tutta la mia forza, per far capire di quanto sia in difficoltà, in pericolo, in estrema sofferenza.
Tutte queste cose non sono fatti eccezionali nella vita, che possono capitare in alcuni momenti della vita. Per alcune persone tutti questi stati d'animo e situazioni sono presenti nella vita di tutti i giorni.
La vita di una donna che subisce violenza non può essere considerata tale.
Non è vita ma un cercare di rimanere viva, di salvarsi e cavarsela ogni giorno.
Nella violenza non si vive, nella violenza ci si spegne e si muore.
Un vero uomo le donne le rispetta, non usa la violenza.
La violenza non è solo fisica, ma anche psicologica. Ci fate credere che siamo noi a meritarcelo. La violenza non sono solo botte e lividi sulla pelle, ma anche parole, possessività, il volerci tenere chiuse impedendoci di essere donne libere, la gelosia possessiva, il non accettare che "un no è un no!".
La violenza siete voi uomini che credete di essere i padroni delle donne, pensando di poter prendere decisioni che riguardano le donne ed i loro corpi.
La violenza non è solo fisica, ma si nasconde dietro mille sfumature.
#donne#violenza#violenza di genere#violenza domestica#tumblr#pensieri#relazioni#relazioni tossiche#amore#coraggio#vita#violenza fisica#violenza psicologica
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AUTO ELETTRICHE, QUANTE BALLE
Si sentono numeri che non stanno né in cielo né in terra, un po’ su tutte le testate giornalistiche. Ne do qualcun altro, reale e non presunto.
Con il gasolio attorno a 1 euro e 50, prima della guerra e dei salti di prezzo, per fare 100km servivano circa 10 euro. Era la cifra di riferimento, poi c’era la volta che te la cavavi con meno e quella che ti diceva peggio, ma sono quelli i soldi che ci si cava dalle tasche. Poi ci sono i costi di assicurazione, il bollo e - questo è importante - la manutenzione. Programmata quanto vuoi, ma sempre piuttosto costosa. Con il noleggio a lungo termine, tutti questi costi sono “nascosti” dentro il canone, ma comunque ci sono.
Ora per un attimo ragioniamo dal punto di vista opposto a quello del consumatore: la gente è abituata a mettersi le mani in tasca per spendere questi soldi, perché dobbiamo smettere di prenderglieli?
Veniamo all’auto elettrica. Assicurazione più o meno uguale, niente bollo in molte regioni e - udite udite - niente manutenzione! O almeno, Tesla, che le macchine le ha sempre fatte solo elettriche e non ha una rete di officine da mantenere, non ha programmi di manutenzione. In effetti cosa c’è da manutenere in una elettrica? I freni non si usano quasi mai, filtri e rabbocchi non ce ne sono… non c’è il cambio, non c’è lo spinterogeno, il turbo, le fascette, l’intercooler e nemmeno il sarchiapone… Quindi possiamo mettere uno zero. Non proprio: tornando al discorso di prima, dal punto di vista di chi ha sempre preso soldi dalla voce “manutenzione”, l’idea di mettere uno zero a una delle voci più importanti del bilancio non è bella per niente. Quindi al progetto elettrico tante marche aggiungono obsolescenze programmate di vario genere di cui potrebbero fare a meno.
Infine, i consumi. Ricordiamoci il dato: più o meno dieci euro per far cento chilometri glieli abbiamo sempre dati. Rimango su Tesla: con un 70KWh si fanno 400 km comodi comodi. Qui i costi sono super variabili nelle statistiche che si leggono sui giornali e arrivano a colonnine che vendono a 0,99 il kilowatt ora. In realtà, quando hai una elettrica qualche abbonamento lo fai e non paghi praticamente mai più di 0,40. A casa, poi, si sta sul 0,2€ per KWh. Facciamo i compiti: a casa un pieno fa 14 euro che vuol dire 100km a 3.50 euro. Al supercharger Tesla (dove il pieno non lo fai mai! Ma ne parliamo a parte), sono 42 euro, che ci porta ai fantomatici 10 euro per 100 chilometri (non è un santo nemmeno Elon). I numeri son questi e, con la manutenzione e il bollo a zero, i costi “all’anno” non sono per niente male. Ma… se sei un produttore di automobili, con un bell’ufficio stampa e un modello di business che ti ha fatto fare soldi a palate, se il mercato è abituato a mettersi le mani in tasca e a spenderli quei soldi lì, cosa faresti? Parleresti di futuro o daresti una spintarella a chi racconta balle e aggiusta i numeri?
Sul tavolo non c’è nessuna “consegna della leadership” a paesi stranieri o costi che pesano sulle spalle dei lavoratori e nemmeno la perdita di milioni di posti di lavoro (quante colonnine andranno costruite e istallate nei prossimi anni?). C’è la possibilità e il compito di disegnare il futuro, magari con strade più silenziose e meno annerite dallo smog. E se proprio non puoi rinunciare al rombo dei motori, puoi sempre fare brum brum mentre guidi, no? :)
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spóźnione dziękuję za 100+ followersów, jesteście super żeby durne konto pierwotnie do testowania uploadów i rozdzielczości później do shitpostów i obrazków wywijało numery jest dla mnie niepojęte
mózg lub serce lub oba zmuszają mnie do korzystania z okazji do chamskiej reklamy moich artów wiem, jest to złe, czuję się zajebiście źle, przepraszam, przepraszam, wszyscy odejdą, ale trzeba korzystać
ale może się wam coś spodobać, mam nadzieję, w każdym razie zapraszam, będzie mi bardzo miło jeśli chociaż spojrzycie
www.instagram.com/gleviachain/
www.tumblr.com/gleviachain
x.com/gleviachain
(aktualnie przerwa we wstawianiu, przepraszam)
eng ver: wow, 100+ followers this doing numbers, uhhh, i make artworks links above ar ar ar
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Daje!
Ieri sono stato al bar e parlando col barese è venuto fuori che è incazzato per sta cosa che nei social, soprattutto FB, tutti postano solidarietà verso i californiani, lecito, ma nessuno caga di striscio quello che succede nella striscia. Poi ha continuato sull'argomento della società malata o distratta da questo o quello. Avrei voluto dire la mia, ma non sono riuscito perché dopo ogni bi sillabo lui mi interrompeva riprendendo il discorso, che pazienza che ci vuole, fino ad arrivare alle ultime sparate di Mr Orange con la frase "Se l'avesse detto Putin...", qua l'ho interrotto io dicendo immediatamente "Guerra mondiale", e lui, "Esatto". Sono contento che c'è almeno qualcuno che sia dalla parte giusta anche se confuso su parecchie cose; seguendo assiduamente i social non ci si informa, questo ve lo dico perché lo pensavo anche io fino all'esperienza su Twitter dove ho visto come le informazioni vengono manipolate per farsì che l'opinione pubblica quella di massa, la più becera, sia indottrinata suitemi scottanti del momento, indirizzando così, anche senzo dover per forza pagare i giornali o i tg, milioni di persone perché per i capoccia del mondo siamo solo numeri e percentuali, dati da incrociare ammonticchiati su servers che oramai sono più protetti dei cavò delle banche (trovate video online di servers farm occultate da google map e super sorvegliati con sistemi che neanche le banche hanno). Però quello che vorrei dire al barese è che stiamo vivendo un periodo distopico che sembra avere un pò di tutto quello che c'è nei vari libri del passato ma con la precisione che l'umanità è amminchiata dietro a cazzate che non esistono ma che ci vengono propinate come status quo, le cose da avere, le cose tecnologiche, la moda, lo stile c'è chi lo ha naturalmente, ma sembra che con 5k€ puoi acquistare online l'abbigliamento giusto per avere uno stile, uno qualsiasi non il tuo, ma uno che hanno scelto anche 650 mila altre persone, come diceva Balasso nel video. La vera unicità è essere se stessi anche se gli altri non ti accettano, anzi meglio così ti levi dai coglioni gente di cui non ti frega niente in ogni caso.
Quindi caro baresino stai sereno che noi la fine dell'umanità non la vedremo e che non tocca a noi pensare più al futuro ma ai 20/25/30 enni, ma non mi ha voluto ascoltare, ci vuole tanta pazienza.
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