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#studio d'artista
londranotizie24 · 6 months
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lamilanomagazine · 9 months
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Milano, esce il libro Triennale. Cento anni di manifesti
Milano, esce il libro Triennale. Cento anni di manifesti In occasione del suo centenario, Triennale Milano ha realizzato il volume Triennale. Cento anni di manifesti, a cura di Mario Piazza ed edito da Marsilio Arte. Un originale repertorio che ripercorre la storia di Triennale attraverso l'evoluzione della progettazione grafica, gli stili e gli autori, gli approcci e le tecniche, la comunicazione e il costume dal 1923 al 2023. Il volume è disponibile in tutte le librerie. Triennale. Cento anni di manifesti racconta in particolare la storia delle ventitré edizioni dell'Esposizione Internazionale di Triennale dal punto di vista della grafica, fino ad arrivare alla nuova identità visiva dell'istituzione, sviluppata nel 2019 dallo studio Norm di Zurigo. Dagli anni del cartellonismo d'artista, alla grafica progettata, al visual design, il volume consente di ripercorrere, attraverso manifesti e immagini, la storia di Triennale Milano e al contempo di tracciare una storia della progettazione grafica, oltre che della comunicazione e del costume. Il libro riunisce centinaia di manifesti di grandi nomi, come Aldo Scarzella, Giovanni Guerrini, Marcello Nizzoli, Michele Cascella, Mario Sironi, Enrico Ciuti, Max Huber, Ernst Scheidegger, Marco Del Corno, Eugenio Carmi, Roberto Sambonet, Massimo Vignelli, Albe Steiner, Giulio Confalonieri, Italo Lupi, Alberto Marangoni, Bob Noorda, Mauro Panzeri, Giorgio Camuffo, Anna Kulachek, 2x4, Pierluigi Cerri, Theo Crosby, Wim Crouwel, Michel Folon, Felix Humm, Norm, Massimo Pitis, Leonardo Sonnoli, Ettore Sottsass, Studio FM Milano, TassinariVetta, George Tscherny, Heinz Waibl, Lance Wyman. Nei lavori di questi protagonisti della grafica internazionale, il manifesto assume quindi una valenza simbolica, rappresentando non solo un supporto informativo, ma anche un elemento in grado di comunicare direttamente visioni e suggestioni legati ai temi e ai progetti. Il libro, di grande formato e disponibile in italiano e in inglese, si apre con l'introduzione di Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, e include un saggio di Mario Piazza sulla grafica in Triennale, le schede per i ventitré manifesti delle Esposizioni Internazionali e testi di approfondimento sui manifesti e artefatti grafici legati a mostre, progetti, eventi e campagne di comunicazione, sempre redatti da Piazza. Il progetto grafico della pubblicazione è realizzato dallo studio Norm. Mario Piazza Mario Piazza (1954), grafico e architetto, lavora a Milano e si occupa di grafica editoriale, sistemi di identità e allestimento. È docente di Design della comunicazione alla Scuola di Design del Politecnico di Milano. Nel 1996 ha fondato 46xy, studio di grafica e ricerche sulla comunicazione, critica e storia del design. È stato creative director di "Domus" e direttore di "Abitare". Ha progettato l'immagine dei tascabili Einaudi e curato molte esposizioni. Nel 2008 ha ricevuto l'Icograda Achievement Award. Indice del volume - Cento anni di grafica in Triennale, Stefano Boeri - Cento anni, ventitré manifesti, una storia della grafica, Mario Piazza - 1923-2022. Manifesti ufficiali delle Esposizioni Internazionali - Un giacimento di manifesti - I manifesti di Italo Lupi e Alberto Marangoni - L’art direction di Italo Lupi - La grafica di Pierluigi Cerri - Nuove generazioni di progettisti - Un concorso negli anni della contestazione - Verso il Museo del Design - I manifesti del Triennale Design Museum - I manifesti delle grandi mostre in Triennale - La nuova immagine di Triennale Milano - Bibliografia Informazioni - Triennale. Cento anni di manifesti - a cura di: Mario Piazza - progetto grafico: Norm cartonato ricoperto - formato: 22 × 33 cm - pp. 184, euro 40,00 - due edizioni italiana e inglese... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tommasoevangelista · 1 year
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VIS à VIS FUORILUOGO 26
Artists in residence Project
intervento finanziato con risorse FSC - Piano Sviluppo e Coesione della Regione Molise
e con il contributo dei comuni di Lucito (CB) e Provvidenti (CB)
1 – 23 agosto 2023
Lucito (CB), artisti in residenza Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni
Provvidenti (CB), artista in residenza Flavia Carolina D’Alessandro
Comunicato stampa
Dal 1° agosto 2023 prende avvio la nuova edizione di VIS à VIS Fuoriluogo 26, programma internazionale di residenze artistiche che quest’anno ospita gli artisti Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni a Lucito (CB), e Flavia Carolina D’Alessandro a Provvidenti (CB).
Il progetto, diretto dall’associazione culturale Limiti Inchiusi (Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia), è a cura di Tommaso Evangelista e Matteo Innocenti. Il programma internazionale di residenze artistiche VIS à VIS Fuoriluogo, che quest’anno giunge alla dodicesima edizione - dall’avvio nel 2012 da parte dell’associazione culturale Limiti Inchiusi - segna il proseguimento dell’azione curatoriale pensata dall’anno precedente con gli artisti ospitati su invito diretto da parte dell’associazione e dei curatori, e le opere pensate in dialogo con spazi e contesti specifici. Inoltre, le residenze, mantenendo l’identità che le hanno sinora caratterizzate, ovvero il forte rapporto con le comunità, vengono messe in relazione a degli obiettivi specifici legati ai singoli luoghi.
In questa edizione per quanto concerne Lucito si lavorerà sulla realizzazione di un’opera d’arte pubblica, opera che andrà ad ampliare la già ricca raccolta comunale che accoglie, oltre ad un ricco corpus di lavori di Pettinicchi, anche il gruppo più ampio di opere legate al progetto Vis à Vis, mentre per Provvidenti si guarderà alla riqualificazione in chiave culturale di spazi di proprietà comunale, ad oggi abbandonati, con un occhio particolare al rapporto con la popolazione e con l’ambiente.
Come ad ogni edizione gli artisti, insieme ai curatori, renderanno vitale la residenza con una serie di workshop, incontri e una mostra finale che segnerà anche la consegna di un lavoro alla collettività. La residenza sarà testimoniata da un catalogo e un video-documentario.
VIS à VIS, tra le associazioni promotrici di STARE - Associazione delle Residenze d'artista italiane -, si dimostra tra le residenze artistiche più longeve e interessanti dedicate alle aree interne e alle comunità locali.
Gli artisti invitati a VIS à VIS Fuoriluogo 26 sono Caterina Sbrana (Pisa, 1977) e Gabriele Mallegni (Pisa, 1977) che opereranno insieme a Lucito, e Flavia Carolina D’Alessandro (Caracas, Venezuela, 1977) che opererà a Provvidenti.
Flavia Carolina D’Alessandro     (Caracas, Venezuela, 1977, vive e lavora a Bari). Dopo il trasferimento in Italia, nel 1992, consegue il diploma di Maestro d’Arte in disegnatori di Architettura e Arredamento presso l’Istituto d’Arte di Bari Pino Pascali, prosegue il percorso di studi, nella stessa città, presso l’Accademia di Belle Arti, ottenendo il diploma di Laurea in Scenografia (2004). 2023, Premio Sparti, menzione per miglior opera concettuale, AP; 2022, vincitrice Premio Arte - sez. pittura, Palazzo Reale, Mi; 2021, workshop/residenza RAMO 6.0, a cura di Giuliana Benassi, tutor Francesco Arena, Abr; premio acquisto LAB17 Malamegi; 2019, workshop l’Alternative Processes Photography e Blue Botanics con Hannah Fletcher presso la Bright Room a Lnd, Pop Now, Nuove Identità nelle arti pugliesi, Br. 2017, Manuale per Artisti a cura di Ivan Quaroni, Mi; 2021 Flavia Caterina D’Alessandro è co-fondatrice del progetto OMAR ed è ideatrice di Home Theatre- open studio project.
Caterina Sbrana (Pisa, 1977, dove vive e lavora). Dopo studi classici si sposta a Perugia dove studia restauro di dipinti all'Istituto Europeo delle Arti Operative, si laurea all’Accademia di Belle Arti di Carrara in Pittura e Arti visive. Conduce una ricerca in bilico tra l'uso di materiali naturali, le tecniche della tradizione e una visione contemporanea contaminata dalla tecnologia. Tra le mostre: Fuoriporta, 2023, a cura di Ilaria Mariotti con Caterina Fondelli e  Alessandra Ioalè, Villa Pacchiani, Santa Croce sull'Arno; L'estate più fredda, 2023, a cura di Claudio Cosma, Sensus, Firenze; Eco-esistenze, forme del naturale e dell'artificiale, 2022, a cura di Daria Filardo, Martino Margheri, MA Curiatorial Practice Ied, Ied Firenze; Imboscata, 2022, a cura di Shilha Cintelli, Rachel Morellet, Eva Sauer, Enrico Vezzi, Bosco di Corniola, Empoli; Systemae Naturae, 2022, a cura di Anne Guillot, Palazzo Mazzone Alessi, Caltanissetta; XV Bienal Internacional Ceramica Artistica Aveiro, 2021; Aller Retour, 2020, 59 Rivoli, Rue de Rivoli, Parigi; The Curated Space, Five  Figurative Artists in Florence, 2015, a cura di Arturo Galansino, Mall Galleries, Londra; A Private Geography, 2012, a cura di Paola Bortolotti , Syracuse University in Florence; Osservazione della natura in stato di quiete, 2012, a cura di Paola Bortolotti, Museo Marino Marini, Firenze.
Gabriele Mallegni (Pisa, 1977, dove vive e lavora). Frequenta il liceo Artistico a Lucca, prosegue i suoi studi all'Accademia di Belle Arti di Carrara dove si laurea in scultura con il prof. Giorgio Balocchi. La sua ricerca si concentra sulla ceramica con la quale modella ritratti contemporanei, mondi distopici, incubi e contraddizioni della società attuale. Partecipa a simposi e mostre tra le quali ricordiamo: L'estate più fredda, a cura di Claudio Cosma, Sensus luoghi per l'arte contemporanea, Firenze, 2023; Mimesis, Galerie Territoires Partages, Marseille,2023; Malamegi Lab19, 2022, Galleria Piazza di Pietra, Roma; XV Bienal Internacional de Ceramica de Aveiro; BACC, la forma del vino, 2021, menzione speciale della giuria, Scuderie Aldovrandini, Frascati, Roma; La natura delle cose, Palazzo Malpigli, Lucca; Osmosi, a cura di Mauro Lovi, 2017; Duo, Otto Luogo dell'arte Firenze, e Mutabilia, Paratissima Torino, 2016; Premio Baccio da Montelupo, Museo Internzazionale della ceramica, 2015, Montelupo Firenze.
Caterina Sbrana e Gabriele Mallegni hanno fondato nel 2009, Studio17, laboratorio di ricerca d'arte e design.
Limiti inchiusi è un’associazione di produzione culturale e artistica con sede a Limosano in provincia di Campobasso. Fondata nel 1994, promuove progetti d’arte contemporanea dal respiro internazionale in costante dialogo con il territorio del Molise, come indagine sul paesaggio e i borghi molisani. Con residenze d'artista, mostre, installazioni d’arte pubblica, workshop, laboratori ed incontri, Limiti inchiusi pone al centro il territorio regionale per rileggerlo e mapparlo nei suoi cambiamenti, creando nuove narrazioni. Il lavoro svolto negli anni, documentato con numerose pubblicazioni, ha riguardato la produzione di opere d’arte, la didattica con le nuove generazioni, la ricerca e l’inclusione sociale con uno sguardo attento alle emergenze e problematiche delle comunità coinvolte. Dal 2012, con la direzione degli artisti Paolo Borrelli e Fausto Colavecchia, l'associazione ha inaugurato i programmi internazionali di Residenze per artisti Vis à Vis Fuoriluogo e Vis à Vis Flaneur. Nel 2021 Limiti inchiusi è tra i soci fondatori di STARE – Associazione delle Residenze d'artista italiane.
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garadinervi · 2 years
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«Senza Titolo», No. 2, Giovanni Fontana: 'Poesia astratta', Edited by Piero Varroni, Edizioni Eos Libri d'Artista / Studio Varroni, Roma, May 2022
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fleurduart · 7 years
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Rodin
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barbarapicci · 7 years
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(via Cagliari - hOMe, un capannone in disuso trasformato in studio d'artista condiviso) Per tre settimane un vecchio capannone in disuso è stato trasformato in uno studio d'artista condiviso. L'esperimento è stato realizzato grazie a Urban Center Cagliari in vista dell'imminente appuntamento con la quarta edizione di Smart Cityness, la rassegna dedicata all’innovazione nei territori e alla collaborazione locale. Le opere realizzate dagli artisti nello spazio saranno esposte al Ghetto degli Ebrei di Cagliari sabato 16 e domenica 17 settembre 2017 durante Smart Cityness. Nel video contenuto nell'articolo intervisto Daniele Gregorini, direttore creativo di Urban Center Cagliari, che ci mostra lo spazio e ci parla degli artisti e le opere finora realizzate. Clicca per leggere l'articolo e per visualizzare video e gallery: https://barbarapicci.com/2017/09/12/cagliari-home/
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segredosjogados · 2 years
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Milan
Synopsis: Y/N and Urban have been friends since high school and they seem to have a romantic relationship. But who really loves who here? Are Y/N decisions change them forever?
Warnings: possibly toxic Urban. Reminder that this is fanfiction, all stories are purely fictional. Swearing, slightly +18. Themes of alcohol, drugs and s_x. ✏️🐜☕️ welcome to my wicked mind 🎱🔌📄
I've been waiting for the Scuola d'artista di Milano final selected artists for months. I submitted my portfolio and did interviews at the beginning of the year, for a summer exhibition tour of my portraits and a scholarship for their summer arts school. The problem is that I didn't tell anybody about it, because I was afraid of failing once again. It's hard to be an artist, it's not stable also there's so much pressure on you to succeed, to pay your own bills, to have the right connections. My family has never supported me and they will never either, even though I love my creations and it actually pays my bills, it's just not that stable like an engineering career, which is what I actually dropped out of college. 
I was holding my phone and refreshing my email inbox every two seconds. It just refreshed, I did it again. I was sitting on my boyfriend's- I mean, my "friends with benefits"'s couch, with my legs trembling from anxiety and my heart racing like a horse. He wasn't home though. He left earlier for a photoshoot - he's a photographer and loves his job, but sometimes I wish he pursued some of his artistic abilities. He's got good eyes for colors and palettes, he draws really well and paints even better. I've encouraged him to apply for some exhibitions and curations, but he always says the same thing: "I'm good with what I have now, I'm happy working with Jack". However, I knew he wanted to explore more of his artistic side, he was just afraid. 
I wasn't. I had a lot on my back to not pursue my dreams. I've dreamed of this summer arts school for a long time and I finally applied for it, because it only reopened now, after 2 years. It would be my biggest current dream come true. A whole summer in Italy, with possibilities of exhibitions in Milan, Rome, Turin, Tuscany, Napoli... I was nervous enough, then my phone popped out a notification. 
Urban🌆💛: come to the studio later, we gon throw a party here
It would be good. It would be the perfect time to drink my life out of me if I didn't get the result I wanted or celebrate my biggest achievement this year. 
And just like that, I didn't even need to refresh my email. The notification came up on the top of the screen. My whole by trembled. I opened it and tried to read with my best Italian, just to see it was in English too on the PDF File. 
Accepted. With a huge feedback written in both English and Italian, my artistic project was accepted. A scholarship in Italy and the exhibitions tour. Tears of happiness streamed down my face involuntarily, my heart was heavy and light at the same time. Exactly what I needed, what I've been dreaming. I just wanted to share the news with someone I knew that would be as happy as me. Urban. 
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When I pulled up at the studio, the guys were having a blast. Everyone was just in a good mood. Jack, Urban's best friend who also happens to be a n.1 rapper in the country at the moment, was vibing to some fire synth tunes. There were some of the other guys from their group of arts and friends and some girls too. When I looked for Urban, I saw him talking to a brunette with wavy hair, wearing some tight leggings and way tighter long sleeved shirt. I froze for a second before approaching them. I mean, the biggest news of the year just came to my email inbox and nothing could break me down. Right? 
I walked through the crowd, greeted everyone with the biggest smile on my face. Jack even came for a big hug because he knew how much I was important to Urban's life - I was the Urban's backbone, listening to him, encouraging him to be his best, to even get out of bed when he didn't feel like it, to pursue his dreams, to just be who he is unapologetically. Also, we were just super chill when we were together and Jack really liked my pieces of advice when he had to make some great decisions. And he knew how much I loved Urban, how much I wanted to transform this "friends with benefits" status to a real relationship, with the labels of "boyfriend" and "girlfriend". Even though Jack was not a fan of relationships, he knew how Urban and I were good for each other. Well, at least I was good for Urban. He supported me with the art thing, yes, but he got me confused a lot of times. Did he like me? He wanted us to be exclusive like this: he could be talking to other women... but when talked to other man... he would go nuts. And it bothered me. But I thought it was protection sometimes. I didn't have the best choice with the men I hooked up with. Urban seemed to protect me from the world a lot of times. And he was cute and tender when we were together. He just never showed me as his girlfriend, not even around his friends - who became my friends too somehow. When we're all together, he just dodges my PDA, we don't kiss not even hold hands. But everybody knows we fuck. It bothers me a lot. But what can I say, what do I have? 
"Urban, can I talk to you?" I finally arrived at where he was, sitting on the couch with the girl almost all over him. My tone wasn't the best one because I was really bothered by him on that situation. 
"Now? I'm kinda busy" he said scoffing. I insisted. 
"It's really, really important and I wanted to speak to you in private, can we go outside a little?" I asked. He agreed, sighed and stood up. I tried to reach for his hand but he put his hands on his pocket. He was just cold for no reason. 
When we got to the parking lot, it was a little fresh, the breeze of an upcoming summer was all around. I was too happy and it could show. But Urban's reactions were throwing me off. 
"What do you wanna say?" he asked, lighting up a blunt. 
"I've got news..." I sang with a high pitched voice. His face went blank.
"Don't tell me you're pregnant." he joked. I took it seriously. 
I took it seriously because it was my biggest fear. He knew it. I was raised by a single mother and made a promise that I would never let my kid have no father. Urban knew it and that was the reason we had small arguments sometimes because he wanted unprotected sex and I didn't. No matter how into birth control pills I was, I just couldn't. 
"What if I were?" I asked seriously. I wanted to see his reaction. And why did he think of it? 
"Then... this would be news..." he started but I didn't even let him finish. 
"What's up with you today?" I asked, I wanted to know what was wrong. 
"Nothing, but you just interrupted something I've got going on in the studio, so..." he said. I nodded. Of course, the girl. The he was just shooting his shot. It was disrespectful to me. It was something small, yes, it was. Ok, no. It wasn't. Why could he just hang out with other women and I was there, at his flat, scrolling through instagram, ignoring DMs and men calling me for dates? What was wrong with me? "So, wait..." his face went blank again. He looked at my belly. I actually wanted to throw up. But it was just so diminishing. Imagine you want to tell someone you love great news about your dreams and they react like this? 
"What... if... nevermind, Urban. Just go back to what I "interrupted"" I said, then tried to walk away. 
"No, I mean, seriously, what's going on with you?" he thickened his voice. 
"I wanted to share with you some great news and this is how you react, seriously, I can't."
"So you are..."
"No! And what if I were, is this how you would react? Gosh, you're the one who wants unprotected sex. And whatever now Urban, I'm just here to say that I got admitted to study arts and go on an exhibitions tour of my portraits in Milan!"I yelled with my heart, but it looked like I wasn't delivering great news, because my voice was shaking, my eyes were full of tears. 
"Milan? As in Milan, Italy? Why haven't you told me anything about Milan, scholarships, portraits exhibitions... and... let me say, Milan again! It's on the other side of the ocean! How long are you gonna stay there?" 
"Why do you care about the wrong things? Urban, this is a dream for me! I'll have my art physically being exhibited in Europe, there will be actual people seeing it, paying for it and I will learn how to master my skills at the best school in the whole fucking world! This is huge to me! I thought you'd at the very least say "congratulations" but I guess that's just not the case!" 
"Because you're gonna be away from me for a whole summer!"
"Like we were not gonna be already? You're gonna travel with Jack for his summer festivals, in Europe too, that's a fact, and where would I be? Here? Waiting for you?"
Urban went silent when he heard me. He was going to be all around Europe with Jack, doing what he loves, and where would I be? I was chasing my own dreams, too, and going to Italy was just the beginning of the takeoff my career and I'd grab on it with my biggest strength. 
"But..." he started but the loss of words was bigger. "Why would like to be away?"
"I wouldn't like to. I want to to to Europe, I want to expand my arts skills. What's wrong with that?"
"You're gonna be away from me, from your friends..."
"I can make new friends and you... well, didn't I interrupt something going on in the studio? You and the brunette...".
Silence fell again. I'm not the biggest confrontational person ever. I actually hate conflicts, I hate talking about my feelings. I like to put my feelings into my art and that's what really matters to me and what makes my art feel so powerful. This is my time to show the world who I truly am through my art. 
"I'm not leaving, I'm chasing my dreams." I finally said. 
"And you didn't even think about me?"
"Should I? Do you think about me? Seriously, because, when I'm around here, you act like I'm nothing to you. You text me to come over and then you're talking to someone else. You treat me like I'm no one for you. It's like I'm your side piece sometimes and all the other hoes are your main chick." I let my heart out. 
"I just don't feel ready for a relationship, you know that, what's the issue?"
"The issue is that being in a relationship or not, I deserve respect, Urban. I deserve to be treated well by you in front of your friends. I deserve to be respected at all times, I deserve more than this "come over, I'm alone" bullshit, I deserve so much more than you can offer with your lame ass excuses that you're young and living, guess what I'm young and living too!" I said, turning around, fighting the tears and looking for a spot so I could open the driving app and find a car to pick me up. Urban followed me close behind and even he was repeatedly calling me, I gave no answer, just hearing the sound of my own steps on the ground and the wind whirling around my ears. 
He then grabbed you my your arm, making me turn around to face him. The tears running down my face felt like waterfalls, unstoppable and uncontrollable. 
"I love you, just... it's..." he tried to kiss me and clean my tears but I stepped back, using my hands to push him. 
"No. You don't love a thing except your damn self, and maybe Jack! See you never, Urban!" I exclaimed and ran away, step after step further from that nightmare. I arrived at a café bar some miles away from the studio. I entered there not giving a single fuck to people looking at my red eyes, my crying face and my heart visibly beating. I was sweating and breathing heavily. I sat down and ordered something random from the menu just to stay there. I looked at my cell phone, it was on "Do not disturb" but the notifications bar showed some messages were coming. I unlocked it and saw Jack sending me a lot of messages, the gray bars of typing appearing and disappearing. I read them with my vision all blurred and just saw the words "Urban" "losing it" "where are you?" 
I turned my phone off.
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there will be a part 2 just because it got too long.
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thinkingimages · 4 years
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"Luoghi d'artista" (artists' places)—the houses, studios, and natural spaces where art is created: Paolo Mussat Sartor, the photographer and narrator of Arte Povera, captures artists in the places where they live and work, and reveals their intimate relationship with space, the environment, and the objects they create. The Mussat Sartor archives provide a rare insight into the historical development of Arte Povera by accompanying artists such as Mario Merz, Giuseppe Penone, Giovanni Anselmo, Alighiero Boetti, Giulio Paolini, Luciano Fabro, Janis Kounellis, Michelangelo Pistoletto, and Gilberto Zorio over the years. The book also includes stunning photographs of other artists, such as Daniel Buren, Gino de Dominicis, Luigi Mainolfi, Salvo, Luigi Ontani, and Arman, and a series of new portraits of artists such as Tony Cragg, Andro Wekua, and Wilhelm Sasnal. This singular journey into “artists' places” gives the reader the chance to discover some of the most representative personalities in contemporary art in their creative environment.
https://www.kbb.org.es/en/work/paolo-mussat-sartor-luoghi-darte-e-di-artisti-1968-2008-2/
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fashionbooksmilano · 5 years
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Baldinini
Le scarpe a modo mio Shoes my Way
Le scarpe di Gimmi Baldinini dal 1970   Gimmi Baldinini Shoes from 1970
Silvia Martinenghi
Ed.Artestampa Fioranese, Modena 2006,  150 pagine, rilegato
euro 48,00
email if you want to buy [email protected]
Questa è la storia di Gimmi Baldinini, designer italiano, nato in Romagna, animo d'artista e un futuro già segnato. Raccoglie, giovanissimo, l'eredità e il talento di famiglia, fonde l'abilità manuale con la vena artistica e là trasforma in un business internazionale. Nel libro, un mosaico di disegni e fotografie ricostruiscono la cronaca di una crescita professionale, una biografia illustrata che narra l'evoluzione di un'epoca indimenticabile, recitata a passi leggeri ma anche teatrali, dalla raffinatezza bon ton alle stravaganze più fashion, 'tutti gli stili fino ai nostri giorni. Un percorso dove le scarpe sono al centro dell'attenzione al punto da diventare passione ossessiva e oggetto di culto. Silvia Martinenghi. Giornalista, milanese, una lunga esperienza nelle redazioni dei periodici di moda, titolare di uno studio. per consulenze di comunicazione. Un debole per gli eventi d'arte, non ha abbandonato la scrittura e la sua vocazione d'origine di cronista della moda. This is Gimmi Baldinini's history: Italian designer born in Romagna, a man with an artist's soul and a future destined to success. Very young, he takes up the family legacy and talent, combines manual skilfialness and artistic inspiration and changes them into an international business. The book is a mosaic of draws and pictures that piece together the chronicle of his professional growth, an illustrated biography that tells of the evolution of an unforgettable era. The pace, sometimes slow, sometimes dramatic, ranges from bon ton elegance to fashion extravagance and cotiers all styles up to our time. It is a journey,where shoes play the lead and becorne object o fan obsessive passion and warship. Silvia Martinenghi. Milanese journalist with a long experience in fashion magazines and head of a press office, fond of artistic events, she has always devoted herself to writing and to ber deep inclination to be a fashion reporter.
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londranotizie24 · 9 months
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Pasquarosa, da musa a pittrice: da oggi la mostra alla Estorick
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Di Roberta Leotti @ItalyinLDN @ICCIUK @ItalyinUk @inigoinLND La fenomenale artista Pasquarosa Marcelli apre il 2024 della Estorick Collection of Modern Italian Art. Dal 12 gennaio al 28 Aprile 2024. Pasquarosa, musa e pittrice, in mostra da oggi all'Estorick E' dedicata a un'artista italiana dal percorso decisamente eccezionale Pasquarosa: da Musa a Pittrice, la  prima mostra del 2024 alla Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra. Pasquarosa Marcelli (1896-1973) è l'emblema di chi partendo da umili origini e senza nessuna formazione artistica alle spalle, può affermarsi. Non solo è riuscita ad emergere, ma anche a confermarsi nel tempo come una apprezzata esponente dell'arte contemporanea. Come ci spiega il curatore della mostra Pier Paolo Pancotto, che abbiamo incontrato alla press visit di ieri, "Se si guarda oltre i soggetti da lei dipinti, principalmente oggetti e nature morte, ci troviamo davanti ad un artista espressionista, contraddistinta da freschezza e una certa spontaneità che è riuscita a mantenere in tutta la sua produzione". La storia dell'artista fenomenale, come la definì il pittore e critico d'arte Cipriano Efisio, ha qualcosa che si può trovare nelle favole. Praticamente analfabeta, si trasferisce giovanissima a Roma dove lavora come modella d'artista. Qui conosce il pittore Nino Bertoletti che poi diventerà suo marito. Suoi sono i ritratti di Pasquarosa in esposizione nella mostra (disegni, dipinti e foto, provengono dall'Archivio Nino e Pasquarosa Bertoletti di Roma). Tra il 1913 e 1914, aprono uno studio a Villa Strohl Fern (punto di riferimento per molti artisti ed esponenti della Scuola Romana come Carlo Levi, Amedeo Bocchi e Francesco Trombadori). In quell'ambiente Pasquarosa comincia a muovere i primi passi come pittrice e già nel 1915 espone per la prima volta alla mostra alla Terza Esposizione Internazionale d’Arte della Secessione romana. Pasquarosa, nel 1929 prima artista italiana ad esporre a Londra Nel 1929 è tra le prime artiste italiane ad esporre a Londra, alla Arlington Gallery; opportunità che a quei tempi oltre ad essere una rarità per gli artisti italiani, è un'esclusiva prettamente maschile. Negli anni successivi ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia; conflitti bellici a parte, la pittrice ha sempre viaggiato e lavorato moltissimo. Pier Paolo Pancotto suggerisce di fermarsi a vedere il filmato in bianco e nero degli anni Trenta (archivio della Cineteca Nazionale) nella sala 1. ... Continua a leggere su www.
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lamilanomagazine · 1 year
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"Light landscape. La natura in libreria" alla Libreria Bocca di Milano
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"Light landscape. La natura in libreria" alla Libreria Bocca di Milano. A Milano, la Libreria Bocca, in Galleria Vittorio Emanuele II, è lieta di ospitare la vetrina d’artista di Franco Gervasio, "Light landscape. La natura in libreria", a cura di Vera Agosti, dal 17 settembre all’8 ottobre 2023. Esposte due sculture luminose e tre piccoli dipinti. Franco Gervasio è pittore, fotografo, scultore e noto regista e direttore teatrale, nonché poeta e drammaturgo. Il gas argon entro tubi di vetro colorati brilla in un intreccio sinuoso di linee morbide ed eleganti. Sono i Light landscape o Lightland, in teche dal fondo specchiante, in cui si indaga l’effetto della luce sul colore nel paesaggio. Anche nelle opere pittoriche l’ispirazione muove sempre dalla natura e dalle sue tinte. La luce si trasforma in vibranti pennellate che danno vita a fantasmagorici dipinti, fatti di energia e movimento. Gervasio declina in chiave astratta le suggestioni che derivano dalla grande storia dell'arte del passato, in primo luogo dalla pittura degli Impressionisti. La vetrina d’artista si pone anche come un momento di personale riflessione sul cambiamento climatico, argomento tragicamente attuale. Durante la serata di inaugurazione, dopo la presentazione di Vera Agosti, l’artista reciterà un suo testo, dedicato all’ispirazione, a motivazioni e riflessioni, insieme all’attrice Cristina Castigliola. Saranno accompagnati al pianoforte da Gabriele Guazzotti, che alternerà brani di Chopin a musiche di sua composizione. Biografie: FRANCO GERVASIO: Regista, direttore di teatro, pittore, scultore, scrittore. Le sue regie sono state prodotte dai teatri stabili di Torino, Toscana, Emilia Romagna, Festival d'Automne, Centre Pompidou di Parigi, Istanbul Modern, Maggio Musicale Fiorentino e da altri teatri pubblici e privati con grandi nomi del teatro e della danza internazionale. Ha collaborato con Raiuno e Radiotre. Il suo lavoro d'artista visivo è sempre ispirato dal paesaggio. Dopo aver operato in diverse metropoli, ha scelto di aprire il suo studio immerso nella campagna del Monferrato. Lavora con gallerie in Italia e all’estero; le sue opere sono in musei e collezioni private. CRISTINA CASTIGLIOLA: Ama l'eclettismo e le arti in genere; sceglie di dedicarsi professionalmente al teatro e al canto. A Milano lavora per ATIR, al Teatro Carcano, al Teatro dei Filodrammatici, al Teatro della Cooperativa e altre diverse realtà. È anche speaker e formatrice. GABRIELE GUAZZOTTI: Nasce a Casale Monferrato nel 1999. Muove i suoi primi passi nella musica all’età di 6 anni, intraprendendo lo studio del pianoforte. Nel 2013 viene ammesso al Conservatorio Antonio Vivaldi di Alessandria, dove studia sotto la guida del Maestro Sergio Marchegiani. I suoi interessi coinvolgono, oltre allo studio della musica classica, un avvicinamento personale alle colonne sonore e alla “musica pop”. È laureato in filosofia.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Neutopia - Piano di fuga dalla rete in collaborazione con Fondazione Berardelli presenta:
𝑺. 𝑷. 𝑨. 𝑴. - 𝑺𝒆 𝒍𝒂 𝑷𝒐𝒆𝒔𝒊𝒂 𝑨𝒎𝒂𝒔𝒔𝒆 𝑴𝒆𝒏𝒐
Esposizione collettiva di Luc Fierens, Raffaella Formenti, Alessio Alonne, Elisa CG Camurati
A cura di Ivan Fassio, Margot Modonesi
In occasione del festival di urbanesimo e nuova poesia Poetrification _urbanismo inverso_ venerdì 3 maggio alle ore 18:00 presso il Comodo 64 di Torino inaugura la mostra 𝑺. 𝑷. 𝑨. 𝑴. - 𝑺𝒆 𝒍𝒂 𝑷𝒐𝒆𝒔𝒊𝒂 𝑨𝒎𝒂𝒔𝒔𝒆 𝑴𝒆𝒏𝒐.
L'esposizione vedrà 13 opere di poesia visiva dalla mostra di Luc Fierens alla Fondazione Berardelli di Brescia, aperta fino al 2 giugno, "Punti di vista e di partenza"; un'installazione di Raffaella Formenti, "Navigare a vista", dalla serie Che N E S O - Quali Nord Sud Ovest Est; collage di Elisa C. G. Camurati dalla serie kem in the middle.
Il vernissage ospiterà una performance del poeta Ivan Fassio.
➤ H. 18:00 - Aperitivo
➤ H. 18:30 - Performance
❝Luc Fierens è un collagista e un poeta visuale belga. Il carattere provocatorio delle sue opere, prodotte a partire dai primi anni Ottanta, ha fatto sì che si confacesse a lui l'epiteto di Fierens l'enfant terrible. Giovane, rispetto ai più grandi esponenti delle Neoavanguardie internazionali, ma “terribile” nel portare avanti con lo stesso impegno e radicalismo il messaggio custodito nelle sue opere. La sua avventura nell'universo della sperimentazione verbovisuale prende avvio dall'84 quando fonda la rivista Parallel e sempre nello stesso anno diventa un mail-artist. Attraverso questi canali entrambi clandestini e liberi da qualsiasi tipo di restrizione ideologica entra in contatto dapprima con i membri di Fluxus, che segue per qualche tempo, e dopo con i grandi della Poesia Visiva. Nella sua vita entra in contatto attraverso la corrispondenza d'artista con artisti di fama internazionale come Shozo Shimamoto, Christo, Clemente Padin, Ken Friedman e Emily Harvey. L'avvicinamento all'esperienza tutta italiana della Poesia Visiva avviene a partire dagli anni Novanta quando comincia a frequentare Sarenco e la città di Brescia, il quale lo inserisce in due mostre collettive presso lo Studio Brescia Arte Contemporanea - Tre poeti d'Europa. Calleja/ Clavin/ Fierens (2004) e Alfabeti (2007). Da quel momento collabora anche con altre realtà e collezionisti, come la stessa Fondazione Berardelli. Con la Fondazione partecipa, nel 2009, alla mostra collettiva Omaggio a Lotta Poetica. 74 artisti e una rivista e ha anche realizzato un workshop la LABA (Libera Accademia di Belle Arti) di Brescia. Le sue pubblicazioni e opere si possono trovare nei grandi archivi di The Sackner Archive of Concrete and Visual Poetry di Miami e di Artpool di Budapest, nelle librerie del MoMa e dell'università di Buffalo, nei musei come il Mart di Rovereto e nelle collezioni private.❞
❝Raffaella Formenti, (Brescia '55) si forma all’Accademia di Brera a Milano. Dai primi anni Novanta abbandona l’uso della tela e dei materiali tradizionali per espandersi verso la terza dimensione. L’obiettivo è scardinare l’esito finale di ogni messaggio pubblicitario e dirottarlo a campo di colore, indagando sulla comunicazione ridotta a rumore visivo e trasformando il cartaceo in concrezioni, micro sculture o invasive macro installazioni ambientali. Il suo procedere prevede l’impiego e la frequentazione di differenti media e materiali: la carta dei manifesti pubblicitari, il video, la performance, il web, in costante riferimento alla Rete, da cui attinge le terminologie e ne fa parodie cartacee, per restituire peso e consistenza sensoriale alle entità virtuali in cui ci resettiamo. “Volevo solo leggere e scrivere, e viaggiare nei luoghi delle parole, ma anche le mani hanno preteso il loro spazio d’azione, e intervengono ogni volta che entro in rapporto con superfici cariche di parole”. La rivista Tellus le dedica un capitolo in “Vite con ribellione”, a sottolinearne l’ atteggiamento border line rispetto al mercato dell’arte, come si legge anche tra le righe di Antolini sulla rivista di letteratura Avanguardia. Ama esporre in luoghi di contaminazione culturale e rilanciare un suo dubbio irrisolvibile. Che N E S O: quali Nord Est Sud Ovest, in tempi di rotatorie e infinite traiettorie virtuali, di rotte aperte, coordinate multiple e instabili? Alcune sue opere (tra cui la “Torre Informatica” del ’92) fanno parte della collezione del Museo MART di Rovereto ed esposte in occasione di mostre sull”Archivio Nuova Scrittura, tra cui “La Parola nell’Arte” al MART e “ Libri Taglienti Esplosivi e Luminosi” al Museion di Bolzano. Di recente pubblicazione è il libro d’artista “Lettere dal bordo di un monitor” per le Edizioni Peccolo di Livorno, sua storica Galleria di riferimento.❞
❝Elisa Camurati è una graphic designer e collagista originaria di Quilpué (Cile) con base a Torino. I suoi collage dal registro onirico e surreale sono stati accomunati da Davide Galipò a Lamberto Pignotti e Sarenco. Curatrice del progetto grafico della rivista Neutopia Magazine, ha all'attivo numerose esposizioni tra cui le mostre di poesia visiva "Opporre Opposizione" in omaggio a Sarenco a Torino e la personale "Tempo Reale" ad Alessandria. Ha pubblicato i suoi collage su Neutopia Magazine e Tafanàrio.❞
https://www.facebook.com/events/407074699877194/?ti=ia
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garadinervi · 3 years
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Rosella Restante, Fonema, Cover and Graphic Design by Piero Varroni, Edizioni Eos Libri d'Artista / Studio Varroni, Roma, 2013, Edition of 8 signed and numbered copies
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rumorestudio · 6 years
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Iscrivetevi al nostro primo corso di fotografia aperto a tutti.
Martedì 22 gennaio ci sarà il primo incontro conoscitivo per presentarvi l’offerta formativa, vi aspettiamo numerosi!
CORSO BREVE MA INTENSO DI TEORIA E TECNICA DELLA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA
Il corso è rivolto a chiunque desideri imparare a utilizzare al meglio non solo la propria fotocamera ma soprattutto educare il proprio universo visuale, stimolando così la creatività.
1 incontro conoscitivo,
5 lezioni teoriche (3 delle quali saranno sviluppate in collaborazione con autori affermati della fotografia contemporanea affiancati dai docenti resident di Rumore Studio),
2 lezioni tecniche in studio,
1 mese per l'avvio alla produzione di un progetto autoriale apprendendo mediante il confronto in aula le basi della tecnica e della composizione fotografica.
Al termine di ogni incontro verranno rilasciate le dispense con i contenuti della lezione in formato digitale.
DURATA: 13 incontri, di cui 1 uscita in gruppo
QUANDO: il martedì sera, h 19:30–21:30 (l’uscita sarà il sabato mattina)
DOCENTI RESIDENT: Domenico d'Alessandro e Maria Palmieri
DOCENTI GUEST: Andrea Botto, Alessandro Calabrese, Michela Frontino
COSTO: 200 €
DOVE: Rumore Studio, via Michelantonio Fini 17, Foggia
Primo appuntamento conoscitivo:  22 gennaio 2019
INFO E ISCRIZIONI: [email protected]
PROGRAMMA: INCONTRO CONOSCITIVO - 22 gennaio 2019 Presentazione del corso, dei docenti e dei partecipanti
LEZIONE 1 – IL PROCESSO FOTOGRAFICO - 29 gennaio 2019 Lezione teorica introduttiva dei linguaggi della fotografia contemporanea e brevi cenni di tecnica mediante proiezioni di lavori fotografici, visione di libri d'artista ed esempi pratici
LEZIONE 2 – Full Immersion “Fotografia Documentaria” - 5 febbraio 2019 Lezione teorica con la visione critica dei grandi maestri della fotografia documentaria italiana ed americana e non solo. Introduzione a cura di Domenico d'Alessandro e Maria Palmieri seguita da video lezione in diretta Skype con Andrea Botto
LEZIONE 3 – Full Immersion “Fotografia d'archivio” 12 febbraio 2019 Lezione teorica con la visione critica degli autori della fotografia d'archivio e delle tecniche di recupero ed editing delle immagini. Introduzione a cura di Domenico d'Alessandro e Maria Palmieri seguita da video lezione in diretta Skype con Michela Frontino
LEZIONE 4 – Full Immersion “Post Fotografia” 19 febbraio 2019 Lezione teorica con la visione critica dei nuovi autori dell'ibridazione fotografica contemporanea. Introduzione a cura di Domenico d'Alessandro e Maria Palmieri seguita da video lezione in diretta Skype con Alessandro Calabrese
LEZIONE 5 – Lezione teorica conclusiva - 26 febbraio 2019 I ragazzi condivideranno le nozioni apprese attraverso una lezione partecipata nella quale comunicheranno il tema che hanno scelto di sviluppare nelle lezioni successive
LEZIONE 6 – USCITA FOTOGRAFICA SULLA TECNICA DI RIPRESA – 5 marzo 2019 (da decidere con i partecipanti) Uscita fotografica del corso per mettere in pratica i concetti trattati durante le prime lezioni con la coordinazione e l’aiuto dei docenti.
LEZIONE 7 – RITRATTO ED AUTORITRATTO IN STUDIO - 12 marzo 2019 I ragazzi utilizzeranno la sala posa di Rumore Studio per una lezione pratica di ritratto. Fotografarsi ed essere fotografati, con l'ausilio tecnico dei docenti. Proiezione e critica delle immagini prodotte dagli allievi. La lezione tratta le regole di composizione, l’analisi dell’inquadratura e i consigli per una fotografia più creativa e personale
LEZIONE 8 – STILL-LIFE E FOTOGRAFIA DI PRODOTTO - 19 marzo 2019 I ragazzi utilizzeranno la sala posa di Rumore Studio per una lezione pratica di still-life autoriale e fotografia di prodotto, con l'ausilio tecnico dei docenti. Proiezione e critica delle immagini prodotte dagli allievi. La lezione tratta le regole di composizione, l’analisi dell’inquadratura e i consigli per una fotografia più creativa e personale
DA LEZIONE 9 A LEZIONE 13 - 26 marzo 2019/23 aprile 2019
I ragazzi saranno invitatati ad iniziare un progetto personale che a scadenza settimanale sarà di volta in volta mostrato ai docenti i quali con consigli pratici, di metodo o teorici, indirizzeranno il lavoro personale. I ragazzi saranno invitati a produrre giudizi critici dei propri e degli altrui lavori.
Bio teachers:
Domenico d'Alessandro Conseguita la laurea in Relazioni Internazionali a Napoli nel 2013, Domenico si forma come fotografo conseguendo il Master in Fotografia Documentaria e Fotogiornalismo a Roma e in workshop intensivi con fotografi di fama internazionale. Fotografo rappresentato Luz, è tra i vincitori del LensCulture Talent Award 2014 e shortlisted in alcuni premi internazionali. In duo con il collettivo Rumore Pair nel 2016 vince il Prix de Public del Prix Levallois e la open-call del Gibellina Photoroad. Nel 2017 realizza con Rumore Studio un corso di fotografia terapeutica per pazienti psichiatrici. Attualmente divide la sua attività professionale tra reportage di eventi/advertising e progetti personali.
Maria Palmieri Conseguita la laurea in Giurisprudenza nel 2013, si forma come fotografa lavorando in camera oscura e in workshop intensivi con fotografi di fama internazionale, in particolare seguendo il corso tenuto da Taiyo Onorato alla ISSP in Lettonia e il Laboratorio Liberio di Mario Spada a Napoli, dove realizza un lavoro esposto a Salerno al Complesso Monumentale di Santa Sofia nell'ambito del progetto Officina Reporter. In duo con il collettivo Rumore Pair nel 2016 vince il Prix de Public del Prix Levallois e la open-call del Gibellina Photoroad. Nel 2017 realizza con Rumore Studio un corso di fotografia terapeutica per pazienti psichiatrici. Nel 2018 realizza una mostra al Museo Civico di Foggia dal titolo Kali Yuga. Attualmente divide la sua attività professionale tra reportage di eventi/advertising e progetti personali e collettivi, tra cui un nuovo progetto di Scuola Itinerante di Fotografia.
Andrea Botto link Alessandro Calabrese link Michela Frontino link 1, link 2
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barbarapicci · 7 years
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(via FotoStoria (degli artisti) a colori [79° invio]) Cosa troverete: Keith Haring spiaggiato sul divano; Antony Gormley che impacchetta le sue (meravigliose) sculture; David Lynch nel suo studio di pittura; Roy Liechtenstein che suona il flauto; Ron Mueck che “opera” una (fin troppo viva) scultura; Frank Stella scazzato in poltrona; Francesco Clemente inginocchiato fra le sue opere; Jeff Koons col suo stuolo di assistenti all’opera; Fernand Léger con tutto il suo campionario di pennelli; il sorriso leggero di Robert Rauschenberg; Ian Davenport fra le sue colate di colore; Luc Tuymans in studio con modella (ignuda); Allen Jones fra le sue donnine multicolor; il fare “minaccioso” di Kiki Smith; Armando Morales al suo tavolo di lavoro; l’animo romantico di Joseph Beuys; Chris Ofili nel suo studio (immenso) che realizza un’opera (immensa); Bernard Buffet fra i suoi (inquietanti) insetti giganti; il casino di Francis Bacon; James Rosenquist nelle sue fantasie di colore; Jonathan Borofsky sul muletto; Jean Tinguely nel suo magazzino-studio; George Baselitz in contemplazione; Christopher Wool “diviso” fra studio e galleria; la mise eccentrica di Grayson Perry; il (deprecabile) cappello di Louise Nevelson; James Brown in fase riflessiva; Jenny Saville in pausa pittura; lo studio ordinato di Paul Cezanne & more… Clicca per vedere la gallery: https://barbarapicci.com/2017/08/02/fotostoria-artisti-colori-79/
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30680 PASSI 18 KM A/R open studio a cura di Paolo Carta e Cristina Meloni presso lo Studio Terzomolare di Cagliari il 02/07/2022. La mostra è il risultato di tutto il lavoro svolto in studio durante il periodo di residenza d'artista del progetto FREES- free studio dal 15/06 al 02/07 2022.
30680 PASSI 18 KM AIR sono indicazioni di un cammino, l'elemento intorno a cui ruotano le opere realizzate durante il periodo di residenza, un tragitto a piedi di 9 km all'interno della città, andata e ritorno in tutto sono appunto 18 km), e i 30680 passi sono informazioni fondamentali che racchiudono lo svolgimento del cammino. Perchè camminare? Perchè Cagliari? La sua ricerca artistica è un'indagine sull'attraversamento nel paesaggio, o per meglio dire, indagine di se stessi in quel paesaggio che ci appartiene. Il cammino è la pratica con cui riscopre se stesso in quei tragitti già percorsi in passato, o che hanno quell'elemento che lo riguardano da vicino (es. un amico/a caro/a). Si tratta dunque di rivivere, constatare, toccare attraverso il confronto fisico  quel territorio autobiografico; tramite l'azione del camminare Davide afferma "mi sento molto più vicino a quel territorio più di quanto lo sia stato quando quello stesso lo vivevo in maniera indiretta e passiva". Cagliari è appunto uno dei luoghi fondamentali che lo riguardano, quei luoghi biografici che ha vissuto e ancora vive pienamente. Dunque questo cammino documentato attraverso il video, la pittura e l'installazione, unisce quelle tappe simboliche di Cagliari che hanno fatto parte della sua vita e che ancora adesso percorre, come la Via Roma, il Viale Armando Diaz, la Via Giuseppe Garibaldi e Via San Lucifero, nelle immediate vicinanze del liceo artistico Foiso Fois, dove Davide si forma prima dell'Accademia di Belle Arti .
(testo di Paolo Carta)
FREES è un nuovo modo di pensare l'arte e la ricerca, dove l'evento finale è solo un tassello di un percorso più lungo; attraverso FREES, infatti, si vuole mostrare il lavoro di ricerca dell'artista, in tutte le sue sfaccettature, in una modalità ibrida di studio condiviso e residenza; non a caso Terzomolare, è lo studio d'arte degli artisti Cristina Meloni e Paolo Carta. Artisti visivi e giovani delle Accademie di Belle Arti, selezionati attraverso la open call FREES per la selezione di un periodo gratuito di due o tre settimane, utilizzeranno lo studio per dedicarsi alla propria ricerca artistica e alla sperimentazione. L'obiettivo di FREES è creare momenti di incontro fra artisti, operatori e appassionati dell'arte, della ricerca artistica, un modo per sensibilizzare la comunità alla comprensione del lavoro stesso dell'artista, una situazione di scambio e confronto durante il pieno periodo di lavoro e di ricerca, non solo in occasione dell'opening della mostra.
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