#stiamo andando alla grande direi

[der-papero]

Riassunto del mio primo mese da padre.

[gcorvetti]

Lunedì di fuoco.

Sembrava che questa estate fosse più finlandese visto che pioveva spesso e di giornate calde tipiche estive non cer ne sarebbero state, invece tra l'umido di ieri e il caldo di oggi sembra che la bella stagione voglia farsi perdonare, speriamo che non sono i classici due giorni belli e poi dieci di pioggia e freddo, l'estate deve essere estate anche se qua non c'è il mare, cosa che mi porta una tristezza infinita. Ma non importa perché ho comunque molte cose da fare e non sto a bighellonare o a cercare scuse le devo fare. Leggendo le notizie, più o meno sempre quelle, leggo che un tale Angelo Duro che di mestiere fa il comico ha imbrattato i suoi stessi cartelloni pubblicitari, quelli del suo spettacolo, a Taormina dove si esibirà questa sera niente poco di meno che al Teatro Antico, quella meraviglia costruita dai greci con scenografia naturale dell'Etna. Ricordo che sto tizio era all'ultimo sanremo come ospite e tanti lo applaudivano online, pensai mai sentito nominare vediamo cosa dice per fare ridere, lo cerco e con mio stupore vedo che oltre a non fare ridere, se lui è un comico io sono Buster Keaton, è un cretino che dice solo brutte parole e ha dei monologhi terrificanti che i miei temi delle medie erano scritti meglio. Li per li, ai tempi del festival, pensai "Va bè tanto il festival è oramai un baraccone di saltimbanchi e nulla a che fare con la musica" ma dimenticai che è comunque una piattaforma mediatica potente, ma sto idiota non pensavo avesse ancora spazio, ripeto se questa è la comicità che vi fa ridere c'è un grosso problema, senza fare nomi ma penso che parecchi comici del passato vorrebbero uscire dalle tombe e prendere sto idiota a calci nel culo. Siamo alla frutta, direbbe qualcuno, no, dico io, stiamo andando verso Idiocrazy su un piano inclinato, nei tempi che viviamo è semplice andare da un qualsiasi social alla tv o sui giornali come fenomeno del momento o nuovo fenomeno perché è una questione di numeri, fai 47836875103847305 visualizzazioni e quindi sei popolare, magari per quei famosi 15 minuti di cui Andy parlava, aveva ragione, perché magari nel video che diventa virale dai il massimo di te, hai il tuo top, il tuo momento magico dove riesci ad esprimerti al meglio, ma se sei un coglione resti un coglione, come quel tizio. Semplicemente direi a Cateno, sindaco di Taormina, di non fare esibire sto stronzo e bloccargli lo spettacolo, una cazzata i politici riescono sempre a tirarla fuori in ogni occasione.

Cambiando discorso, ieri ho visto Il ritorno di Casanova ultimo film di Salvatores, una storia che profuma di tempi che passano, Gabriele è un grande regista e come sempre conferma questa mia frase, mi è piaciuto molto, l'intensità delle immagini e la bravura degli attori principali e dei secondari, Servillo-Bentivoglio ho detto tutto, da al film quell'impatto emotivo che elimina anche i dialoghi intensi che alcune pellicole mettono in risalto per raccontare allo spettatore una storia che si cela dietro tutto il film, dando a chi guarda la possibilità di riflettere sui temi che affronta la pellicola. Bello molto bello, l'ho già detto? Guardatelo, vi metto il trailer.

[il-giardino-del-castello]

Il databook di Slow Damage ha rivelato i kanji dei nomi dei personaggi (Svariati erano in katakana), quindi si può vedere se c'è qualche Significato Profondo/Gioco di parole! Jisho alla mano, vediamo cosa risponde.

Bene, Sakuragi vuol dire "ramo di ciliegio" ma Haruto, contrariamente a quanto pensassi, non ha il kanji di primavera ma quelli di "permanenza, lontananza, lungo tempo" e "Grande Carro" (Sicuramente ha un significato simbolico. Credo.) - che però è anche "ciotola di sakè" (!).

I cognomi Murase e Izumi, a quanto pare, hanno entrambi a che fare con l'acqua - "Torrente, fiume" da una parte, "Sorgente, fonte" dall'altra (In questo caso, poi, già "izumi" da solo vuol dire "sorgente", quindi il primo kanji è lì per bellezza-). Vista l'opposizione acqua-fuoco nella storia, suppongo stia a significare (SE NON SI FOSSE CAPITO) che Taku e Rei sono persone positive nella vita di Towa - E, come storia di per sé, che sono due personaggi positivi.

"Rei" è scritto con il kanji di "saluto, inchino, cerimonia, ringraziamento". Considerato che il primo kanji del suo cognome significa "armonia, stile giapponese, pace, addolcire", direi che il suo sia un nomen omen che indica quant'è buonobravocuteadorabile- Also, visto che è metà inglese, a sottolineare che il suo essere haafu non lo rende meno giapponese.

"Takuma", invece, è scritto con i kanji di "abile, ingegnoso" (... O ingenuo?) e-

“Vero, realtà“.

... Ssssssì. Alla N+C hanno senza dubbio un gran senso dell'umorismo. (Se invece vuol dire "vero ingenuo", N+C, wtf-)

Andando da Fujieda. "Yuzuki" non ha il kanji di "luna", come credevo, ma-

-"ramo di cedro". E "ramo" è lo stesso kanji (木) sia in Sakuragi che in Yuzuki. Sto per vomitare arcobaleni.

Allo stesso modo, pensavo che "Minato" avesse il kanji di "estate" (... Non chiedete) ma, beh, CILIEGIO E CEDRO fanno già abbastanza primavera-e-estate. No, "Minato" è scritto con il kanji di-

Okay. Dunque, fatemi capire: - Mammina ha il kanji di "sorgente", quindi qualcosa che inizia; - Papino ha il kanji di "fiume", quindi qualcosa che scorre, che continua; - Marito ha il kanji di "porto", quindi qualcosa che arriva o che parte.

E tutto a tema acqua! Credo andrò a vomitare doppi arcobaleni.

Ma cosa significa l'altro nome?

RAMO DI GLICINE! Avrà cambiato il kanji, ma tranquilli, si è adattato: invece del cedro, abbiamo il glicine, che fiorisce a marzo come i ciliegi! Ma qual è il significato del glicine, nell'hanakotoba?

Capisco il trauma di vomitare e vedere arcobaleni.

(Considerando che Towa ha il cognome di Taku, praticamente i loro cognomi diventano “qualcosa che parte” “qualcosa che continua” “qualcosa che arriva” - ripetere in eterno, come il glicine. Io non-)

Ah, "Ryou" è scritto con il kanji di "aria fresca". No, sapete, per come stiamo messi-

BONUS:

"Kei" è scritto con il kanji di "gioiello quadrato, angolo, spigolo" (Cose molto appuntite, insomma), e-

... Seriamente. Okay, Towa lo dice proprio con enfasi (MadaraME), ma non avevo collegato fosse proprio il me di occhio (目).

Mi sono accorta che non ci sono altre CG di 'sti due che NON si stanno lanciando limoni e/o sono entrambi vestiti. E no, il fatto che questo sia un interrogatorio non c’entra niente, bicos Ikuina. Avete degli hobby, uno dipinge e uno molesta gatti, andate a fare altro! Su!

Tra l’altro, a parte che la N+C sente il bisogno di mettere un personaggio di nome R×× in ogni gioco (Tranne Sweet Pool? Vabbè, tanto SP è strano.), che non sfugga che qui c’è Kei ➝ Rei ➝ Ryou. Dato che così rimaneva fuori gente, hanno provveduto con Haruto e Minato. E poi ci sono Taku e Towa - All’inizio, faticavo a ricordare chi fosse Taku e chi Towa. È una storia piena di assonanze. (!)

[sweetortellina]

100 Domande HOT contro il COVID-19

-Vergine? No

-Orientamento sessuale? Tendenzialmente etero

-Hai mai avuto un’attrazione per una persona del tuo stesso sesso? Si per una ragazza che conosco da molti anni, è una cosa strana che non mi sono mai spiegata

-Hai mai avuto un’attrazione per una persona del sesso opposto? Beh

-A che età il primo preliminare? Non so, 13 forse

-Quale preliminare preferisci? Pompino

-In quale preliminare pensi di essere più brav*? Pompino

-A che età la prima volta? 14 e qualche mese

-Ti è piaciuta la tua prima volta? No

-Racconta la tua prima volta. Casa mia, letto di mia mamma (perdonami) eravamo entrambi troppo piccoli e incapaci

-Racconta il rapporto sessuale più bello che hai avuto. Maggio 2019, René un ragazzo olandese

-Racconta il rapporto sessuale peggiore che hai avuto. Credo il primo

-Sei disinibit* o hai qualche problema a relazionarti con il sesso? Devi mettermi a mio agio, non sono mica Valentina Nappi

-Quale ambito del sesso conosci di più e quale conosci di meno? In che sens?

-Cosa ti eccita di più in un partner? Le mani e le cose sussurrate

-Quale pratica ti eccita di più? Fisting

-Vieni facilmente o è un’impresa ardua? Da sola vado alla grande

-Quanto tempo dedichi alla masturbazione a settimana? Dipende dal periodo, un paio d'ore in media

-Meglio un mondo senza sesso o senza masturbazione? Non so Rispondere

-Secondo te le “dickpics” sono una molestia sessuale? Dipende da chi me le manda eheh

-Cosa ne pensi dell’anal? Pro o contro? Neutra, non mi ha mai attratta particolarmente

-Hai mai praticato anal? Da passiv* o da attiv*? Passiva una mezza volta, attiva bo a un mio ex piaceva il famoso ditino nel sederino ahah

-Cosa ne pensi del BDSM? Mi attrae molto, vorrei saperne di più

-La pratica che preferisci e quella che odi del BDSM. Non saprei

-A letto preferisci dominare od essere sottomess*? 100% sottomessa

-Posizione preferita? Io sotto, gambe sulle sue spalle

-Luogo più strano in cui hai avuto un rapporto o un preliminare? Un cimitero e sopra una vespa

-Luogo più strano in cui vorresti fare sesso? In barca

-Ti piacciono gli insulti durante il sesso? Darli o riceverli? Non particolarmente

-Urli durante il sesso o emetti altri suoni? Ma cose normali ahah

-Meglio una botta via o coccole dopo il sesso? In questo momento una botta e via

-Hai mai avuto un rapporto sessuale con una persona che non conoscevi? Si più volte

-Meglio sesso occasionale o sesso con un partner fisso? Dipende

-Fai sesso o fai l’amore? Secondo te c’è differenza? Tutta la differenza del mondo

-Hai mai avuto una scopamicizia? Si, per undici anni (mi sa che non era una scopamicizia)

-Ti piacerebbe avere una scopamicizia? Visto il periodo che stiamo vivendo direi di sì

-Sculacciate sì o sculacciate no? Preferisci darle o riceverle? Riceverle tutta la vita si si si si

-Strap-on sì o strap-on no? Mai provato

-La lunghezza conta o è solo un numero? Conta

-Il pene più grosso che hai incontrato nella tua vita? Daniele, conosciuto a Rimini quando avevo 17 anni. E qualche giocatore di Basket

-Il pene più piccolo che hai incontrato nella tua vita? Un caro amico, vorrei non averlo mai scoperto

-Qual è la fantasia che non hai mai provato? Farlo con due uomini bisessuali

-Qual è la fantasia che hai provato e ti ha delus*? Bah nessuna

-Qual è la fantasia che hai provato e ti ha entusiasmat*? Fisting

-Hai qualche feticcio? Le mani

-Cosa ne pensi dei feticisti dei piedi? Che schif

-Accetteresti un partner feticista? Se sì, soddisferesti il suo feticcio o lo ignore resti? Dipende dal feticcio

-Perché alcune persone, secondo te, sono attratte dai piedi? Non lo so che schifo ribadisco

-Tette o culo? Fifty Fifty

-Mani o gambe? Mani

-Meglio un pube peloso od uno rasato? Un pube naturalmente poco peloso

-Ti radi il pube od altre parti del corpo? Se sì quali? A parte le braccia direi tutte

-Ti sei mai fotografat* nud*? Si

-Hai mai inviato un “nude”? Si

-Hai mai fatto un video porno? Sni

-Hai mai inviato un tuo video porno ad un’altra persona? Se sì, come ha reagito? Fatto. Direi molto bene.

-Cosa ne pensi del sexting? Non è facile trovare qualcuno con cui farlo. Non mi dispiace, ma alla lunga mi annoia

-Hai mai fatto sexting? Si

-Hai mai scritto un racconto erotico? No

-Meglio un racconto erotico od un video porno? Credo un video

-La tua categoria preferita nei siti porno? Rough

-Il tuo sito porno preferito? Non lo so ne conosco due o tre ahahah

-Hai un video porno preferito? No

-Ci sono video o foto tue su qualche sito porno? Se sì, quale? Spero di no ahah

-Hai mai fatto una live su un sito porno? No

-Sei iscritt* a quale sito particolare, come quelli di annunci o simili? Tinder vale?

-Solitamente come ti masturbi? Mani

-Hai dei sextoys? Se sì, quali? Ho un rabbit

-Dove compri i tuoi sextoys? Internet

-Sextoy preferito? L'unico che ho ahah

-Hai mai usato un dildo? Si

-Hai mai usato un vibratory? Si

-Hai mai usato un BUTTPLUG? No

-Se scoprissi che il tuo partner si masturba saresti delus* o lo troveresti normale? Normalissimo

-Nel sesso ci dev’essere il dolore o la dolcezza? 70 dolore 30 dolcezza

-Hai mai subito abusi? Se sì, vuoi utilizzare questa circostanza per sfogarti? No grazie a dio no

-Cosa NON deve assolutamente fare il tuo partner durante il sesso? Chiedermi come sta andando e chiedermi cosa vorrei che facesse

-Cosa DEVE assolutamente fare il tuo partner durante il sesso? Mettermi le mani ovunque

-Hai mai avuto una relazione clandestina? Com’è finita? Clandestina nel senso amante? Si l'ho fatto per qualche mese, mai più.

-Ti piacciono i morsi? Li dai o li ricevi? Devi saper mordere, se no lascia perdere davvero.

-Hai mai avuto qualche problema sessuale? Lo hai superato o ci stai lavorando? No

-A scuola hai mai fatto un corso di educazione sessuale? E’ stato utile? Sono passati troppi anni ahahah

-Usi qualche anti-concezionale? Se sì quale? Preservativo sempre

-Hai piercing o tatuaggi in parti erogene? Purtroppo no

-Ti sei mai allenat* per una pratica sessuale particolare? Se sì, quale? (ad esempio anal, deepthroat, ecc.) Allenata? No direi di no

-Ti piacerebbe un rapporto a tre? FFM o MMF? Si MMF

-Hai mai avuto un rapporto a tre? Racconta. Una sera da super sbronzi con una delle mie più grandi amiche e un amico in comune, dopo 5 minuti siamo scoppiati tutti a ridere e ci siamo bevuti una birra

-Hai mai comprato lingerie maschile o femminile? Entrambe

-Cosa faresti per far eccitare il tuo partner? Credo che la lingua nei punti giusti abbia un bel potere

-Hai mai fatto qualche follia per una scopata? Ho guidato ubriaca molte volte per una scopata

-Sesso in pubblico? Sì o no? Non è una roba che mi affascina

-Scambio di coppia? Pro o contro? No in teoria, ma non mi sono mai trovata nella situazione quindi non so

-Faresti sesso in cambio di soldi? Se sì, per quanti? Tutta la vita

-Venderesti video o foto tue? L’hai mai fatto? Mai fatto ma lo farei

-Racconta il tuo segreto più intimo. No

-Ti scoperesti qualcuno su tumblr? Se sì, iniziale del blog? Si. U.

-Hai mai scopato con qualcuno di tumblr? Se sì, iniziale del blog? Si è successo. P, G e A

Che sbatti sta roba

Se non leggete siete stronzi ahahahah

[macnamaranumerocinque]

Voglio essere me, ma è impossibile (Cucine, 10 ottobre, terzo anno)

M | «Ehi! Allora? Che ti ci vuole?» la Loghain si avvicina non vedendo la crup tornare, ma cogliendo solo un agitato scodinzolio di quella coppia di code «Ophelia, torna!» - «Ophelia!» - «Guarda che niente bacon!» quella è la parola magica, perché la crup desiste, dimentica persino della pallina, tornando indietro con una corsa esaltata, condita d’uggiolii felici. Peccato che ora la Grifondoro sia arrivata a metà corridoio, individuando quella felpa gialla nella penombra che non aveva notato all’inizio «Oh, scusa.» nemmeno sa chi sia, non notando il volto dello studente, però insomma, Ophelia sa essere molesta, ecco.

Mac | Chloe, da sotto il cappuccio, solleva appena lo sguardo e gli occhi chiari osservano Ophelia in silenzio mentre Ophelia osserva Chloe e poi, più nello specifico, Acrobata. Chloe solleva appena le braccia portando il topo fino sotto al capo in un gesto quasi istintivo [...] «Nulla.»

H | [...] Che poi cosa ci faccia in prossimità di un vicolo cieco sarebbe pure una buona domanda, se non fosse che chiaramente è in piedi, ma definirla sveglia è un parolone. « oh » - « hai visto tuo fratello? »

M | [...] «Vuoi..» osserva il topo enfatico e la posa completa d’atteggiamento disagiato dell’altra «Che ti lasci sola?» [...] Peccato che oda una voce alle sue spalle, che chiede d’un ipotetico fratello che di sicuro non è rivolta a lei «MacNamara!» sussurra in eureka [...] «Se cerchi l’altro MacNamara probabilmente starà dando fuoco alle serre. Ti consiglio d’affrettarti per non perderti lo spettacolo.»

Mac | «Non lo so.» [...] «Sebastian dorme, prima di pranzo.»

H | Lo sguardo resta puntato su Merrow « mi sembri molto tranquilla visto che Grifondoro sta per perdere cinquanta punti » e quel mezzo sorriso si trasforma ben presto in un ghigno beffardo. Ma la sua attenzione si sposta ben presto Chloe quando le dà l’informazione che cercava e che si limita a commentare con « peccato! »

[...]

Mac | «A Seb non piace che lo si chiami MacNamara.» non si volta nel dirlo ma lo pronuncia chiaramente e in un tono serio «Chiamalo Seb o Sebastian.» - «Per favore.»

[...]

M |   «Potremmo andare in Sala Grande, sgraffignare qualcosa dalla tarda colazione e farci un tè a parte, in un posto magari tranquillo, come una delle aulette dismesse del primo piano.» la butta lì, principalmente a Chloe ma, udite udite, pare includere anche l’altra lingua tagliente «Così magari ci rilassiamo tutte e la finiamo di sparare commenti.»

H | « perché non vai a svegliare suo fratello? » M | «Non sono il tuo gufo.» Mac | «Meglio che non lo svegli che poi si arrabbia con te.» H | « Sebastian non si arrabbierebbe mai con me »

Mac | «Ma la colazione non la sparecchiano già alle 9 tipo?» chiede alla grifondoro «Però cioè se ce n’è va bene. Altrimenti io conos...»

M | Coglie perfettamente quella frase che muore tra le labbra della Tassorosso, ed un sorriso un poco più gentile le si dipinge sui tratti aguzzi, trasformandoli brevemente «Potremmo andare lì allora.» nel posto che conosci tu «Me ne parlava Eleanor, ma se conosci già dov’è, non devo infrangere nessuna promessa.» - «Fai strada?»

« ma quindi dov’è che stiamo andando? » «Alle Cucine di Hogwarts, Hazaar.»

[...]

Mac | «Prendete quello che vi pare.» dice alle altre due prima di allontanarsi per conto suo, verso il tavolo più lontano.

H | Solo dopo si accorgerebbe di Chloe ormai allontanatasi da loro due « non cucini con noi? » mica ci fidiamo di quello che hanno preparato gli elfi!

M | «Hazaar.» ora siamo conoscenti, no? «Se vuoi bene a Sebastian dai a sua sorella una tregua.» - «Non sta bene, è palese, ed ha bisogno di calma e di distrarsi, probabilmente.» - «Quindi splendore» le sorride in maniera affilata e sorniona «Fai un bel sorriso e diventa la versione migliore della fatina che sei, almeno per un’ora, ok?» o ti butto nel forno con le mie mani, sottotitolo appena percepibile.

[...]

M | «Ehi..» il tono di voce s’abbassa, così calmo e caldo da sembrare una coperta messa sulle spalle in una mattina di neve.

Mac | «Non devi rimanere.» dice ora mentre porta le braccia sulle proprie gambe e li le appoggia. «Puoi andare a bere il tè e mangiare, come dicevi.» una breve pausa prima di prendere Acrobata con una mano e portarlo in grembo «Ora hai quello che ti serve. Non devi rimanere qui.» - «Io - io però non vengo. »

M | «E` sabato, MacNamara.» mormora tranquilla «Non ho fretta.» - «Ma se preferisci stare da sola, posso accontentarti.»

Mac |  «No.» borbotta sottovoce «Puoi restare.» - «A me piace, quando mi chiamano MacNamara.»

M | «Allora ti ci chiamerò tutte le volte.» - «E per quanto non sia una grande fan di ciò che comporta il mio cognome, 

puoi chiamarmi Loghain.»

Mac | «Tu come preferisci che ti chiamino? Perché così ti chiamo.»

M | «Va bene Merrow, va bene Loghain, va bene Generale...Merr mi ci chiamano solo gli amici stretti, quindi per il momento eviterei.» 

«Tu? C’è un modo in cui ti piace che gli altri ti chiamino?»

Mac | «Io, non lo so. Beh, il mio cognome mi piace... e il mio nome mi piaceva, un tempo. Ora no.» - «E credo di sapere perché non mi piace.» a voce più bassa «E’ un nome da femmina.»

M | «Ah» -  «Cambialo, no? Fatti chiamare come ti piacerebbe che gli altri ti definissero.»

«Oppure non farlo. Rendi il tuo nome qualcosa che abbia un altro significato. Io mi chiamo Merrow, ti pare normale?»

«Eppure è il mio nome. Sono io e non sono io allo stesso tempo no?» agita la destra in aria «Mi ci chiamano tutti o quasi, eppure sono solo un’insieme di consonanti e vocali che creano il significato di questo» si indica con la stessa mano fluttuante, dalla testa ai piedi «Può non piacere a me, può non piacere agli altri, ma alla fine che importa? Sei tu, no?»

«Dimostra al mondo che sei tu. Non importa quali consonanti e vocali usino per definirti. Tu sei tu.»

e sono discorsi forse profondi, che lasciano trasparire un’amarezza nascosta e mascherata da maturità, che a quasi quindici anni, si permette per la prima volta di passare a qualcun altro «Quindi...chi vuoi essere?»

Mac | «Voglio essere me.» - «ma è impossibile» 

si indica «tutti vedono quello che c’è fuori.» - «E io fuori non sono… non sono come sono /dentro/.» e una mano indica distrattamente la testa «Io, dentro, non sono una ragazza.» è il modo più diretto per spiegarlo. E aggiunge qualcosa a quella affermazione, che esprime ora ad alta voce per la prima volta «Io sono un ragazzo.»

«Non so perché, sono così. La mia testa dice una cosa e il mio corpo ne dice un altra e io, io impazzisco.»

M | «Hm» unico piccolo commento alla cosa. La osserva, come se la vedesse per la prima volta ed al contempo l’altra le cambiasse dinnanzi allo sguardo più veloce d’un Molliccio con più d’un singolo obiettivo «Io vedo una persona, davanti a me.» pronuncia con voce bassa e leggermente graffiante «Quindi direi che già è qualcosa, no?» almeno una in tutto il castello, non pare aver intenzione di definirla «Senti» - «Credo che tu stia impazzendo perché ancora non hai fatto una scelta a riguardo.» - «Si tratta di scelte. Tutta la vita si basa solo su queste: non dovrebbe essere importante come ti chiami, di chi sei figlio, se sei alto, basso, magro, grasso, stupido, intelligente, timido, l’anima della festa. Quello che secondo me è importante è che tu smetta di stare male con te.» 

«Essere impossibilitati ad avere qualcosa che desideriamo da morire, ci rende vulnerabili, miseri e non noi stessi.»

«Prendi la tua decisione, MacNamara. Smettila di vederti con gli occhi degli altri.» 

[levysoft]

Pensate a uno scrittore come Aldous Huxley. Voi vi direte, e chi è Aldous Huxley? Ecco, se ve lo dite lasciate perdere questo articolo e correte in libreria, o più presumibilmente su Amazon, e compratevi il suo intero catalogo, ripassate quando lo avrete letto.

Se invece sapete chi è (e spero e immagino sappiate chi sia Aldous Huxley) pensate a lui. Uno passa la sua vita a studiare, a scrivere, lascia tracce evidente del suo sapere e della sua arte su pagina, in qualche modo, forse quello sbagliato, lo lascia anche nella cultura popolare, visto e considerato che è a un suo libro che si deve il nome di una delle band più popolari della storia del rock, The Doors, ispirate nella scelta del nome dal suo Le porte della percezione. Ecco, uno è Aldous Huxley, un intellettuale di peso, ma si sente marginale, come spesso capita agli intellettuali.

Un intellettuale che a un certo punto, a causa di un incendio, perde tutti i suoi libri, i suoi appunti, i suoi scritti. Tutto. Fatto che ne mina il corpo, già malato, e la mente. Mesi dopo questo fatto, il 22 novembre 1963, decide, quindi, di uscire di scena in maniera eclatante, per lasciare, almeno al momento di uscirsene, una traccia evidente del suo passaggio. Chiede alla moglie di iniettargli 100 microgrammi di LSD e addio al mondo, mentre la stessa moglie gli legge alcuni passi del Libro tibetano dei morti. Andarsene evidentemente, quindi.

In poche parole, uno si suicida, e il giorno in cui lo fa, per essere almeno notato nel momento di uscire di scena, un pazzo, o forse un pazzo guidato da un complotto, o forse semplicemente un sicario al soldo di una qualche potenza, ancora la faccenda non è del tutto chiara, ammazza J. F. Kennedy, andando a occupare di sana pianta tutte le prime pagine, vere o virtuali, dei canali di informazione e comunicazione. Bella sfiga, direi.

Fermi tutti. Questo non è un articolo su Aldous Huxley. Benché la sua visione del futuro, descritto nelle sue opere, Brave New World in testa, è sicuramente lì, sotto traccia. Ma no, questo non è un articolo su Aldous Huxley. Né su J. F. Kennedy.

Parleremo però, lo stiamo già facendo, di uscire di scena male, e di perdita di tutto il proprio sapere. Librerie e archivi distrutti dalle fiamme, più o meno metaforici. Morte, soprattutto. Autoindotta o in qualche modo necessaria.

In pratica tutte le foto, i video e i file audio caricati su Myspace dall'anno della sua nascita, il 2003, al 2015 potrebbero, questo ha comunicato Myspace, essere andati persi. “Ci scusiamo per il disagio”, hanno poi aggiunto, indicando nel nome di Jana Jentzsch, responsabile della protezione dati, il nome cui chiedere informazioni

Proviamo a ripartire, quindi. Immaginate di avere tutti i vostri averi più cari, gli ori di famiglia, i ricordi, i vostri disegni di quando ancora disegnavate, le fotografie dei vostri genitori, dei vostri figli, dei vostri amori passati e presenti. Tutto. Ecco, immaginate di avere tutto quello che vi riguarda, o almeno quello che riguarda un periodo importante della vostra vita, in una cassetta di sicurezza dentro una banca. Immaginate, magari, di averci messo anche i vostri soldi, in quella cassetta di sicurezza.

Poi immaginate che domani vi arrivi una comunicazione della stessa banca che vi dice che purtroppo durante i lavori di ristrutturazione dell'edificio dentro il quale era la cassetta di sicurezza c'è stato un problema con l'impresa edile che ha semplicemente optato per far saltare in aria la costruzione piuttosto che provare a mettere puntelli e lavorare di cemento. Una bomba e boom, addio a tutto quanto. Certo, la speranza è che qualcosa si sia salvato tra le macerie, ma è una speranza flebile. Va beh, del resto si trattava di roba vecchia, superata, siamo nel 2019, mica nel Quattrocento.

Ecco, in queste ore è successo qualcosa di simile. E qualcosa che, in qualche modo, richiama per più motivi alla mente gli ultimi giorni di Aldous Huxley. Uno, lo ribadisco, che per un po' è stato indicato come colui che aveva visto nel futuro, indicando strade da intraprendere e strade da evitare, ma che poi è finito male, non solo non calcolato nel momento della morte, ma praticamente dimenticato subito dopo.

Cosa è successo di così aldoushuxleyano? Myspace, la piattaforma di condivisione, primo tentativo di social network di massa, per un certo periodo vero e proprio alfiere di una sorta di rivoluzione dal basso musicale, ha comunicato che cinquanta milioni di canzoni, non solo canzoni, sia chiaro, ma qui parliamo di quelle, è andato distrutto, perso, sparito nel nulla.

Il tutto per un problema di spostamento di server. Il tutto dopo che da mesi la piattaforma aveva smesso di funzionare. Il tutto, va anche detto, dopo che da anni, da tanti anni, Myspace era diventato un luogo vintage, ma pur sempre un luogo con cinquanta milioni di canzoni di circa quattordici milioni di artisti.

In pratica tutte le foto, i video e i file audio caricati su Myspace dall'anno della sua nascita, il 2003, al 2015 potrebbero, questo ha comunicato Myspace, essere andati persi. “Ci scusiamo per il disagio”, hanno poi aggiunto, indicando nel nome di Jana Jentzsch, responsabile della protezione dati, il nome cui chiedere informazioni.

Immaginiamo la scena, un po' come all'epoca del crac della Parmalat, o della Banca Marche, o del Monte dei Paschi di Siena, quattordici milioni di utenti lì a scrivere a Jana per avere informazioni, e lei a rispondere a tutti. “Ci scusiamo per il disagio”, immagino.

Ci scusiamo per il disagio. Ora, si può serenamente discutere sul fatto che, soprattutto grazie all'esplosione di Facebook sul volgere del primo decennio di questo millennio, Myspace fosse da tempo diventato una landa desolata. Si pensi solo che dopo il boom gigantesco nei suoi primi anni, quando i due ideatori, Tim Anderson e Chris DeWolfe lo vendettero a Murdoch per oltre mezzo miliardo di dollari, nel 2011 lo stesso Murdoch lo svendette a Specific Media per poco più di trenta milioni. Si può anche pignoleggiare sul fatto che, a fronte di carriera tuttora in auge come quella di Adele, Nicki Minaj, Mika, Calvin Harris o degli Arctic Monkeys, da quella piattaforma partite, di quei quattordici milioni di artisti e di quelle cinquanta milioni di canzoni la stragrande maggioranza non meritavano neanche di essere chiamate tale, esattamente come succede su Youtube o su Spotify, per dire.

Abbiamo guardato alla rete, e continuiamo a guardarci, come un posto di libertà e di democrazia, ma così non è, o almeno non è più da tempo. Ci sono aziende, questo sì, che usano con una certa anarchia regole che spesso si sono date da sole, e che applicano con forza e determinazione solo nei nostri confronti, non certo verso loro stesse

Ma resta un fatto eclatante. Che un social network nato per condividire musica, video e foto ha cancellato dodici anni di contenuti caricati, si badi bene, non postati, perché nel caso di Myspace la proprietà di quanto veniva caricato rimaneva di chi lo caricava, non diventava automaticamente di Myspace stesso, come invece avviene su Instagram o su Facebook, leggetevi bene il contratto che firmate quando vi iscrivete, e che non abbia di meglio da dire di un laconico: “Ci scusiamo per il disagio”.

Parole, queste, che dovrebbero far rizzare sul collo i peli a tutti quelli, compreso chi scrive queste parole, utilizzano i social network di oggi non solo e non tanto per svago, ma per lavoro, creando una community di riferimento, condividendo contenuti che solo lì hanno un ordine e uno spazio.

Siamo in balia di poche persone, questo ci dice questo caso eclatante.Myspace, ieri, primo social network capace di far muovere la musica dal basso, col suo oltre cento milioni di utenti mensili nei primi anni di vita, e con tutta la discografia a guardare dentro quel contenitore come gli scout delle squadre di calcio un tempo facevano nei campetti di periferia, alla ricerca del futuro fuoriclasse, Youtube, Facebook, Instagram, Spotify, Amazon, Google e pochi altri, oggi.

Abbiamo guardato alla rete, e continuiamo a guardarci, come un posto di libertà e di democrazia, ma così non è, o almeno non è più da tempo. Ci sono aziende, questo sì, che usano con una certa anarchia regole che spesso si sono date da sole, e che applicano con forza e determinazione solo nei nostri confronti, non certo verso loro stesse. Provate a violare uno degli standard della comunity di Facebook e vi vedrete bloccati senza se e senza ma, a chi scrive queste parole è appena successo per un articolo uscito proprio su Linkiesta, con la minaccia di chiudere alla prossima tutti i profili sul social network di Zuckerberg. Ma figuriamoci se avrebbero mai lo stesso pugno di ferro verso loro stessi, si veda il caso eclatante dei dati scappati in grande allegria.

La libreria che conteneva la musica, i video, le foto, i blog di qualche Aldous Huxley dei nostri giorni potrebbe essere andata in fiamme, proprio nelle ultime ore. Ma esattamente come succede a qualsiasi notizia oggi, arriverà presto una nuova notizia a occupare tutta l'attenzione, un J. F. Kennedy ucciso a Dallas da Lee Oswald o chi per lui.

Di tutto questo non resterà, quindi, neanche una riga nella pagina dei necrologi. Niente.

Solo un semplice: Ci dispiace per il disagio.

Anche a noi.

[fuckproblems18]

18.10.18

E sono già due mesi che ci sentiamo..due mesi che mi sopporti, che mi accetti, che cerchi di far il possibile per me, che anche se non lo sei fisicamente ti sento vicino lo stesso..si perché ti ho, ti ho presente nelle mie giornate, nei miei pensieri, a volte nei miei sogni, nei miei argomenti, un po’ in tutto diciamo. Ovunque io vada, con chiunque io sia, ciò che penso sei sempre tu. Non passa un attimo che io non lo faccia.

Sei arrivato così all’improvviso, inaspettatamente, e sei stato il regalo più bello che mi potesse esser fatto. Spesso e volentieri ‘litighiamo’ per sta distanza, tu ti distacchi e io automaticamente faccio lo stesso perché a ciò non so come reagire..a volte ti urlerei merda, ti direi che sono stanca di avere conversazioni fatte di monosillabi senza che io nemmeno sappia il motivo, ti vorrei mandare proprio a cagare e chiudere tutto solo per il fatto che ad ogni ‘ok’ o cose simili mi sento come se mi avessero pugnalata, mi si forma un nodo allo stomaco e inizio ad odiare tutti..potrò anche sembrare esagerata a volte, soprattutto perché mi fa così tanto male una cosa così piccola, ma il vero motivo è che non sono con te e andare avanti così è come se lottassi da sola e controcorrente, però lo faccio lo stesso..sia per me che per te, perché io non voglio mollare anche se sto male..e alla fine di tutto l’unica cosa che mi fa capire che ci sei è qualche telefonata e dei stupidi messaggi..ma se non ho più nemmeno quelli a volte, cos’ho che possa darmi la forza di lottare anche se sono stremata? Nulla.

Apparte tutto questo volevo ringraziarti tantissimo per tutto..so che non sono una tipa facile, anzi, sono proprio impossibile ma tu in un modo o nell’altro cerchi sempre di capirmi..io sono strana, ho un carattere particolare, di merda si può dire. Mi infastidisce ogni singola cosa, soprattutto se riguarda te, perché ho paura di vederti scivolare via tra le mie stesse mani perché magari per strada, in discoteca, in bar o qualsiasi altro posto potresti trovare una meglio di me e se sono così, e ho tutta sta paura è perché so che sono facilmente rimpiazzabile..lo sono sempre stata per tutti.. Tu sei troppo perfetto, a differenza mia che sono fatta solo d’imperfezioni. Però tu, nonostante tutto hai voluto provarci, e arrivati ad oggi, che un po’ hai capito come sono spesso hai pensato di chiuderla, ma ti sei sempre rimangiato tutto e, sarà da egoisti, ma è la cosa più bella che tu possa fare, la dimostrazione più grande che tu possa darmi perché se non t’interessa veramente chiuderesti senza problemi penso..

Abbiamo passato più di una settimana da schifo io e te..bah io lasciamo stare come stavo, mi stava tutto sul cazzo..poi però abbiamo chiarito, anche se in realtà ho l’impressione che qualcosa non vada..non ho voluto dirti niente in questi giorni perché non voglio essere un peso o essere fastidiosa e quindi me la mangio..e infondo infondo spero che sia sono una mia impressione..anche se io ho il mio intuito che non sbaglia mai..vorrei poter far andare le cose diversamente tra di noi, vorrei che fosse tutto perfetto ma io da sola non so come fare..io con te sarei normalissima, ma quando cambi non ce la faccio..e spesso so di sbagliare ma veramente non so come comportarmi. Mi sento a pezzi perché ti vorrei qui, vorrei poterti baciare, abbracciare, toccare, stare tra le tue braccia, vederti sorridere, ascoltarti mentre parli perché amo il suono della tua voce..beh la tua voce, sapessi quanto mi manca pure quella..non stiamo più parlando sto periodo..è successo qualcosa che forse ha spento un po’ di interesse, non lo so, non fraintendere, è una mia opinione..però per me no, io ti desidero come all’inizio. Io ho un bisogno di sentirti mio è rompere tutto quello che si sta creando di male che tu non hai idea..

Comunque penso che sia meglio se smetto di scrivere, sto esagerando, ho sonno e in più chissà se avrai voglia di leggere tutto sto papiro.. però voglio prima puntualizzare l’ultima cosa anche se te ne ho accennato precedentemente...forse dopo due mesi ci stiamo un po’ perdendo..non sta andando più come noi volevamo..e sappi che questa cosa mi sta distruggendo perché mi sono affezionata a te come non avrei dovuto mai fare..io sono troppo imperfetta, io ti porterò a stancarti e tu te ne andrai. Io lo so, ho questo presentimento perché è sempre successo con tutti e come potrà non accadere anche con te? E magari all’inizio me la prenderò con te, se dovesse finire, ma poi mi renderei conto di esser stata io a portarti a stancarti. E mi dispiacerà..perché io mi distruggerò per essermi affezionata sapendo già come sarebbe finita, e a te avrò fatto perder tempo..

Dai è ora di smetterla seriamente..grazie infinite per questi due mesi. Saranno indimenticabili anche se ci sono stati alti e bassi. Spero solo di farne altrettanti così perché..ti voglio presente nel mio futuro..mi sei entrato dentro come nessuno c’era mai riuscito prima e non sto parlando tanto per parlare..tutto questo lo penso veramente.

Scusami per essere così sbagliata e grazie ancora per sti due mesi. Buonanotte amore.

— @fuckproblems18

[makeabruzzofregnoagain]

5📂 dell’university!au, che lo amiamo tutti!

(Non ci saranno, mai, abbastanza headcanon per questo au! 😍 ok, però cambio scenario...• quindi, Gabriele si trasferisce a Bologna, per studiare economia; fatica a trovare un appartamento, ma dopo tante fatiche, trova un buco che deve condividere con Giacomo, un ragazzo più grande di un anno che non voleva andare ad Ancona a studiare ingegneria, e quindi è andato a Bologna.• Prendendo l'autobus per andare a seguire le lezioni, gli capita un giorno d'andare a sbattere contro una ragazza (non so a Bologna, ma qui quando frenano è un miracolo reggersi in piedi 😅), facendole cascare i libri che teneva in mano:"Attento!""Scusa, ma stavo per cascà."Senza guardarsi, e senza accorgesene, entrambi si chinano per raccogliere i libri."Lascia, faccio io."E mentre alzano lo sguardo per guardarsi, c'è un'altra frenata, che fa sbattere Gabriele e la ragazza fronte-fronte, provocando un bel mal di testa ad entrambi."D'accordo, oggi non è giornata.""Direi chi è cominciata col piede sbagliato."Si rimettono in piedi, lui le riconsegna i libri e, dopo qualche battuta, io due si presentano: Gabriele e Rosa, e da quel giorno diventano amici.• Una sera, Giacomo porta Gabriele ad una festicciola tra universitari, e lì incontra Francesca, della quale perde la testa, non sapendo che in realtà questa è fidanzata ed è la ragione per cui Giacomo s'è voluto trasferire a Bologna. • Drammi su drammi nello scoprire la verità, intanto Gabriele continua ad uscire amichevolmente con Rosa, facendo passeggiate, andando a studiare insieme... Diventano sempre più intimi, facendosi anche foto e selfie in posti unici: una in particolare, ci sta Rosa che fa la fotografia e Gabriele, dietro di lei, l'abbraccia alla vita e le dà un bacio sulla tempia, che i due hanno messo come sfondo."Carino/a il/la tuo/a fidanzato/a," dicono tutti ai due."Cosa? Noi non stiamo insieme!," continuano a rispondere testardamente, e così per... due anni/un anno e mezzo, giù di lì.• Alla laurea di Rosa, Gabriele le regala un bel mazzo di rose e, prima che la ragazza faccia notare quanto la cosa sia banale e c'è abituata a queste battutine, Gabriele la bacia e le chiede "di poter cominciare ad uscire non come semplici amici, ma qualcosa di più, insomma... sono quasi sempre usciti da soli, si sono sempre abbracciati, coccolati, e--"Rosa lo interrompe, baciandolo, e gli fa promettere di finire prima gli studi lasciati indietro, poi possono uscire davvero come coppia. Gabriele ci metterà due anni per finire tutto, aiutato anche da ragazza, e alla fine riuscirà anche lui a laurearsi.Scusate per il fluff ^///^ stavolta non mi sono trattenuta; spero ti piacciano 😄)

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È giunto il momento opportuno che dovremmo essere in grado di non contare per più tempo il mondo aziendale, il mercato azionario o un nuovo governo in quel luogo per la Golden Goose Superstar Donna Outlet aggior parte di noi quando la maggior parte di noi è pronta ad andare a letto. Le buone notizie, molte hanno internet, le tue risorse, il fatto che i modelli passati hanno sempre avuto. In genere Internet può dare a persone comuni come te insieme a sfruttare per ottenere ricchezza, non desiderare nulla di ciò che abbiamo visto prima. Sei pronto a prendere il doppio vantaggio rispetto ad esso? Non finire per essere coinvolto in qualcosa perché ti costerà molto denaro collegato può facilmente hai generalmente esperienza per internet marketing e pubblicità. Le società molto solide forniscono inoltre sofisticati strumenti per campagne di marketing a prezzi relativamente costosi in cui appaiono particolarmente buoni quando si tratta di principi, tuttavia sono altamente utili solo per l'uso da parte dei professionisti esperti o esperti. Esaminato la stampa gestibile e il look per quanto riguarda gli ingredienti il ​​'ballyhoo' prima che i clienti comprino, nel caso in cui non si è sicuri, o semplicemente non lo comprano, o si chiedono l'opinione di qualcun altro. Questo è spesso il team che normalmente sta andando, può essere unico per la maggior parte degli uomini. Il denaro in questa categoria deve essere vissuto ogni mese di calendario e che DEVE finire come speso per qualcosa che una persona normalmente non dedica soldi per quanto riguarda. Questo potrebbe essere il denaro che può essere meglio sganciare su un problema che, molto probabilmente, menziona di solito che non ti puoi permettere. Selezionando una limousine direi l'aeroporto, volando in prima classe, ordinando vini rossi o bianchi in un nuovo ristorante, se non hai guardato ogni volta che costa, ordina l'intero target di mercato 'a prezzo di mercato' e piuttosto che chiedere il modi in cui la casa è, e gli altri. Devi semplicemente fare in modo che tu faccia saltare questo denaro per vivere la vita di un miliardario. Stiamo davvero aspettando il grande successo specifico, sogniamo quasi di vincere la lotteria principale o, in alternativa, di venire le proverbiali sneakers d'oro delle superstar d'oca. Purtroppo non è successo nulla per quanto riguarda dove tutto ciò che facciamo è letteralmente aspettare. Con una buona dose di dedizione e resistenza è possibile fare virtualmente qualsiasi buona fetta di sviluppo attraverso il marketing di affiliazione su Internet. Pur avendo una conoscenza limitata del modo particolare che si sarebbe sicuramente vantaggio con il potente campo del marketing di affiliazione target in pochissimo tempo. Prendendo un tempo poco importante per navigare per un corso significativo di cui solletica la fantasia della vostra azienda, voi stessi cercherete di essere più Golden Goose Superstar Uomo Outlet oggetti a godere del periodo di promozione del programma presunto. Ci sono letteralmente migliaia di programmi disponibili per catturare l'attenzione degli spettatori. Forse trovi la sola che ti interessa di più, qualcuno avrà anche tutto l'entusiasmo in più, la passione per dare a quelli in più un lungo respiro per le tue lezioni di possibilità. Beh, non sono sicuro di te, ma tutti noi diamo anche l'impressione di generare la maggior parte delle mie idee davvero respingere la mattina nel tipo di bagno. Inoltre, in un articolo specifico, la mia famiglia e io ci stiamo dirigendo secondo un paio di piccoli segreti che alla fine sono arrivati ​​alla mia opinione in almeno uno di loro punti di vista eureka - le preoccupazioni per il pensiero si chiedono come lo sapevo è probabile che sia prima possibile per aiutarti a fare profitto facendo qualsiasi cosa. Non hai mai bisogno di un altro esperto per raccontare la tua straordinaria organizzazione del fatto che, mentre la produttività di base e l'attività lavorativa possono rimanere acquistate, le idee dei membri e anche le avventure discrezionali devi meritarti. In questo giorno ed età in cui la proprietà razionale (l'uovo d'oro) è un nuovo margine competitivo per tutte le Golden Goose Outlet Milano mprese, la sopravvivenza di gruppo è stata contingente in relazione alla naturale partecipazione. Quindi, qualsiasi mentalità del 20 ° secolo che molti vedono i candidati come pezzi intercambiabili non è il carburante più nuovi prodotti e servizi, oltre a migliorare le impressioni dei visitatori all'interno di questo 21 un singolo. Così come gli utenti continuano e forniscono VALORE legittimo per il successo del consumatore e questi prodotti sono soddisfatti e soddisfatti, è necessario continuare la progressione esatto di vendita e oltre di nuovo indefinitamente.

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Rescue Me - Chapter 5 pt.1

Erano le 12:30 del pomeriggio e mancava poco più di mezz'ora all'intervista che Jared aveva fatto preparare per Shannon. Il batterista era nervoso. Odiava parlare della sua vita ed era anche spaventato da cosa potevano chiedergli “andrà tutto bene” cercò di rassicurarlo il fratello che era seduto accanto a lui, ma dall'occhiataccia che gli rivolse poco dopo, capì che era meglio starsene zitto. Shannon continuava a torturarsi le mani e il nervosismo non era solo per quello, ma anche perchè aveva deciso di parlare con Antonia di tutto ciò che era successo, di cosa li aveva divisi ed era intimorito dalla reazione che avrebbe potuto avere la donna 

“cosa ha detto Antonia?” gli domandò Jared per distrarlo “non le ho ancora detto niente, magari dopo l'intervista” spiegò il batterista “cioè, lei non sa che dirai al mondo che sei padre?” il cantante era confuso. Come poteva non averglielo detto Il fratello gli volse uno sguardo e capì che non stavano parlando della stessa cosa “scusa, parlavo di altro io...” spiegò scuotendo la testa “...niente, in questi 3 giorni non abbiamo parlato molto dopo...” si bloccò sbuffando e passandosi una mano sul volto “dopo?” Jared lo incitò a continuare “abbiamo avuto un momento...o 2 o 3...non lo so...è che appena arrivo ad una conclusione con lei, lei fa qualcosa che butta giù tutte le idee che mi sono fatto” chiarì continuando a torturarsi le mani “è il suo modo di difendersi da quella che crede sia la realtà” spiegò risoluto il cantante facendo spallucce Shannon annuì alle parole del fratello, aveva pensato anche lui che il comportamento di Antonia fosse una sorta di difesa, il che voleva dire che lei lo amasse ancora ma lo respingeva per paura che lui volesse solo illuderla o forse si stava illudendo lui a pensare a questo. Si prese la testa tra le mani sbuffando e chiedendosi perchè la sua vita non poteva essere più semplice? “siamo pronti!” annunciò un uomo entrando nella stanzetta dove erano. Il batterista alzò il volto poi guardò il fratello che gli disse: “se vuoi resto anche io accanto a te” Shannon scosse la testa in segno di diniego “no, vai, ce la faccio” disse prendendo un bel respiro. Pochi minuti più tardi era seduto su una sedia come quelle che usano di solito i registi. Una di quelle sedie che reputava altamente scomode e che lo rendevano solo più nervoso. Sorrise quando vide l'intervistatore sedersi difronte a lui. Non aveva voluto nemmeno leggere le domande che gli sarebbero state poste, avrebbe solo incasinato le cose preparandosi una risposta nella mente per poi rovinarla quando l'avrebbe dovuta dire a voce. “bene, cominciamo tra 3...2...1...stiamo registrando” annunciò una voce femminile in lontananza “Io sono Roger Millis e oggi siamo qui con il batterista della famosissima band 30 seconds to mars, nonché fratello maggiore del premio oscar Jared Leto, Shannon. Benvenuto! Come stai?” Shannon sorrise come meglio gli riusciva, sentiva che stava cominciando a sudare “ciao, grazie del benvenuto, sto benissimo” “il vostro ultimo album sta andando benissimo, ora siete in pausa dal tour, quando ricomincerete?” domandò l'intervistatore con un sorriso “già, l'album va benissimo. Non abbiamo ancora deciso nuove date per il tour, ma ci stiamo lavorando” “l'indecisione dipende dalla dichiarazione che stai per fare?” Il batterista sospirò e deglutì lanciando un occhiata a Jared, che gli faceva segno di calmarsi. Ritornò con lo sguardo sull'intervistatore “si, dipende da quello. Ho scoperto da poco di essere padre e la cosa mi ha un po scombussolato” L'intervistatore sorrise annuendo “beh, è una bella notizia” Shannon annuì alle sue parole “si, sono molto felice. Renee, mia figlia, ha quasi 2 anni e abbiamo bisogno di conoscerci” “già, immagino” aggiunse l'altro guardando sui fogli che aveva in mano “beh, da come hai detto, deduco che tu non sapessi nulla di lei fino a poco tempo fa, quindi non era una cosa voluta?” Ecco che arrivavano quel tipo di domande alle quali voleva rispondere con un pugno in faccia a chi gliele poneva “no, Renee era voluta, ma ci sono stati dei problemi che mi hanno spinto ad allontanarmi dalla madre” disse passandosi una mano sul mento tirandosi i peletti della barbetta “quindi lei ti ha taciuto la nascita di tua figlia?” domandò l'intervistatore quasi sorpreso Shannon annuì solo sperando che l'intervista finisse il prima possibile “beh, strano...cioè, insomma, lei sapeva di avere una figlia con un uomo famoso eppure non è venuta a dirtelo subito” disse Roger annuendo e quando guardò lo sguardo del batterista confuso sorrise continuando “avrebbe potuto farne la sua fortuna” Shannon si schiarì la voce e si mosse dalla sedia per cercare una posizione migliore cercando di reprimere la voglia che gli stava venendo di strozzare l'uomo che aveva davanti “lei non è quel tipo di donna ed io...” si morse il labbro superiore “...io ho sbagliato” “l'hai tradita?” domandò schietto Il batterista lanciò un'altra occhiata al fratello per farsi coraggio “no, ci sono stati problemi tra me e lei, dipesi da me” calcò le ultime parole per far capire che la colpa era sua “e adesso? Avete risolto?” “no, non abbiamo risolto” Shannon fu risoluto, l'intervistatore non demordeva “da come l'hai detto, sembra che ci speri” “è stata l'unica donna in quasi 50 anni di vita che è riuscita a farmi desiderare di avere una famiglia mia, vedi un po tu” sbottò infastidito “ok, beh, non sappiamo molto di lei, a parte qualche foto rubata di recente che gira in internet” spiegò il giornalista vedendo il cambio d'umore repentino di Shannon “vuoi dirci qualcosa di lei?” Il batterista fissò un punto indefinito poco distante da se “lei è una donna e una madre straordinaria che merita tutto il meglio che la vita ha da offrirle” disse mentre davanti aveva l'immagine della donna che amava. Quella donna che voleva riprendersi a tutti i costi e capì che forse dirle la verità avrebbe rimesso le cose a posto o forse no, ma lei meritava di sapere “e tu ti senti tale?” Shannon si riscosse dai pensieri “cosa?” domandò confuso “tu, senti di essere il meglio che la vita ha da offrirle?” L'uomo deglutì a quella domanda e guardò ancora una volta verso il fratello che gli sorrise annuendo, come a dirgli che era così. Passò di nuovo il suo sguardo sull'intervistatore “credo che questo debba dirlo lei” “molte donne sarebbero sicure che la risposta sia si” “molte donne non mi conoscono come mi conosce lei” L'intervistatore gli sorrise “beh, Shannon, direi che può bastare” gli disse “spero che il ruolo di padre non ti porti via troppo tempo dalla musica” “riuscirò a conciliare le 2 cose, ma adesso ho bisogno di passare del tempo con loro” aggiunse sicuro alzandosi per poi porgere la mano al giornalista, che gliela strinse prontamente.

Antonia era sola a casa. Renee era andata in giro con Antoine e Vanessa. Aveva appena finito di vedere, per la decima volta, il video che era stato pubblicato da qualche ora sul sito ufficiale della rivista che aveva intervistato Shannon. Aveva detto che non l'avrebbe visto, ma appena i suoi amici erano usciti con la piccola, non ci aveva pensato su 2 volte a prendere il computer e guardarlo. Aveva bisogno di sapere cosa lui avrebbe detto e come al solito aveva mentito. Oddio, non avrebbe voluto che dicesse tutto ciò che aveva fatto e come realmente si era comportato, ma almeno evitare la parte dove si mostrava come il povero  uomo innamorato e incompreso dalla donna che gli aveva rubato il cuore. Che stronzo. E naturalmente dopo questo, si potevano leggere svariati commenti sotto di chi la giudicava non degna del cuore del batterista, chi voleva la sua morte al più presto, chi la chiamava puttana arrivista perchè si era fatta mettere incinta a posta e chi diceva che non lo amava. Insomma, lui ne era uscito pulito e lei ora era la cattiva della situazione. Il campanello suonò, lei fissò la porta sbuffando e asciugandosi le lacrime si guardò allo specchio per rendersi presentabile “ragazzi, ve l'avevo detto che stasera Renee non voleva...” ma si bloccò quando, aprendo la porta, non si trovò avanti i suoi amici e sua figlia, ma il suo ex. "Ciao" disse Shannon con un sorriso smagliante. Infondo, non riusciva a non sorridere alla donna che amava "Renee non c'è, te ne puoi andare" fece per chiudere la porta, ma lui la fermò "l'avvocato mi ha detto che hai i documenti che devo firmare" aggiunse velocemente Antonia sospirò e annuì "firma e levati dalle palle" sbottò lasciandolo entrare per poi dirigersi a prendere i documenti Shannon la guardò cercando di capire il motivo della sua scontrosità "tutto bene?" domandò mettendosi le mani in tasca una volta entrato in casa "Alla grande" rispose ironica la donna porgendogli la cartellina L'uomo l'afferrò continuando a fissare Antonia "ho...ho fatto qualcosa di sbagliato?" "Nooo...tu fai sempre tutto giusto" aggiunse la rossa con un finto sorriso Shannon si grattò la fronte provando a cambiare discorso "ho dovuto fare un casino per entrare, è pieno di fotografi qui fuori" disse con aria scocciata "di sicuro sono qui per vedere il povero batterista dal cuore spezzato alle prese con il ruolo di padre" disse in tono ironico "oppure la troia che gli ha spezzato il cuore" aggiunse con una punta di rabbia nella voce Shannon si morse il labbro confuso. Cos'erano quelle parole? "Non sai quante me ne stanno dicendo per via della tua stupida intervista" sbraitò la rossa tirandogli la cartelletta dalle mani e poi colpirlo con la stessa sulla spalla "e questo perché ti sei messo a fare il martire anche davanti alla telecamera" un altro colpo, più deciso Il batterista cercava di scansare i colpì che la donna gli sferrava con rabbia "Un'unica cosa ti avevo detto...un misero consiglio...quello di non mentire e tu l'hai fatto comunque" gli urlò adirata. Perché doveva farle anche questo? "Ma...ma io ho detto la verità" le disse afferrando finalmente la mano della donna e bloccandola non contando il fatto che comunque l'altra era ancora libera e nel giro di 2 secondi se la ritrovò in pieno viso Dopo avergli sferrato un destro, Antonia si scostò dall'uomo passandosi le mani tra i capelli "almeno con la gente che ti ama devi essere sincero" gli disse con voce più calma e chiedendosi se voleva che lui lo facesse con i suoi fans o con lei stessa "L'ho fatto, ho detto la verità" le disse lui puntandola infervorato "ho detto tutto ciò che avevo da dire" La donna scosse la testa sorridendo amaramente "firma questi fottuti documenti e lasciami sola" aggiunse sedendosi sul divano "Bene...forse è meglio che me ne vada" disse l'uomo. Aveva sbagliato a credere che lei lo capisse ancora. Afferrò la cartelletta nervosamente e l'aprì pronto a firmare, ma qualcosa catturò il suo sguardo lasciandolo di stucco e calmandolo istantaneamente. Alzò lo sguardo verso la donna che non guardava lui "Shannon Renee?" Disse aggrottando le sopracciglia Antonia deglutì sentendolo parlare "Renee l'ha scelto mia madre, ma io avevo deciso di darle il tuo nome" rivelò con un filo di voce "Perché?" Domandò ancora più confuso "Perché ero una stupida donna innamorata che viveva con la speranza che l'uomo che amava sarebbe rinsavito per poi tornare da lei" spiegò senza alzare lo sguardo. Non voleva guardarlo negli occhi, quegli occhi che la confondevano. Shannon deglutì sedendosi sulla poltrona quasi senza forze. La scoperta che aveva appena fatto l'aveva lasciato senza parole. Sua figlia aveva il suo stesso nome. Lei aveva scelto di chiamarla come lui perché sperava tornasse "ho bisogno di un'ora" disse ad un tratto Antonia sbuffò alle parole dell'uomo "per firmare 3 fogli ti serve un'ora?" Shannon scosse la testa "no no..." prese la penna e in pochi secondi firmò i fogli "...non per questo..." aggiunse chiudendo la cartelletta una volta finito, si sporse un po verso la donna "...ho bisogno che tu per un'ora mi lasci parlare" le disse dolcemente "Senti, Renee non c'è ed io ho la serata libera dal lavoro e vorrei stare da sola, quindi, no" fece per alzarsi mentre afferrava la cartelletta dei documenti, ma lui la fermò mettendo una mano sulla sua "per favore, solo un'ora...ritorna ad essere la Tony che ho lasciato a Milano, quella alla quale bastava uno sguardo per capirmi" la implorò "La stupida, praticamente" aggiunse ironica la donna "Chiamala come vuoi, ma per favore, riportala per un'ora qui da me" le disse piano. Antonia sapeva che non doveva sforzarsi poi tanto, perché quella donna era sempre stata li. Era diventata più forte, ma era comunque rimasta innamorata dell'uomo che aveva davanti. Annuì e si mise comoda contro lo schienale del divano. Shannon si alzò per poi risedersi accanto a lei. Gli occhi puntati sulla donna, i gomiti sulle cosce e le mani incrociate "il giorno in cui ci siamo conosciuti, io non dovevo essere a Roma, ci andai per puro caso e li si trovava anche Antoine che m'invitò alla serata che doveva fare" cominciò a raccontare "non volevo nemmeno venirci, ma alla fine mi convinse" Shannon sorrise distogliendo lo sguardo da lei “quando...quando tu entrasti nella stanza dove eravamo mi sentii come fossi stato investito da un fascio di luce...” sentì la donna sbuffare, ma non le diede peso “...eri semplice, spenta, eppure ai miei occhi eri la più bella donna della stanza” aggiunse lanciandole uno sguardo e pensando che adesso lo era ancora di più “credevo fosse attrazione, insomma, che avevo solo voglia di scoparti e basta, ma non fu così” si voltò col corpo verso la donna “credo di essermi innamorato subito di te, anche se non volevo ammetterlo a me stesso” Antonia si prese la testa tra le mani e rise scocciata dalle sue bugie. In realtà le veniva anche da piangere perchè avrebbe voluto con tutta se stessa che quelle parole fossero la verità L'uomo continuò tralasciando il comportamento della donna “mi pento tutti i giorni di non aver ascoltato il consiglio che mi diede Antoine il giorno dopo che avevamo fatto l'amore la prima volta” La rossa alzò lo sguardo confusa. Cosa gli disse Antoine? Il batterista sorrise “mi consigliò di passare un altro giorno con te e di rimandare la mia partenza, ma io avevo paura di legarmi, mi ero convinto di non essere fatto per l'amore vero e partii” spiegò “ma era troppo tardi” prese un lungo respiro “i giorni e i mesi seguenti continuavo a pensare a te. Non vedevo l'ora di scriverti, di chiamarti e più lo facevamo, più mi rendevo conto che stavo bene solo in quei momenti” Antonia annuì pensando che stava descrivendo perfettamente come si sentiva lei in quel periodo e che era meglio fermare la sua ennesima scenetta prima che fosse scoppiata in lacrime “va bene, ho capito...basta stronzate” disse nervosa bloccando l'uomo “l'ora non è ancora finita” “fa niente, so come sono andate le cose perchè ci sono stata anche io in questa storia, quindi, se era solo questo che dovevi dirmi, quella è la porta ci vediamo domani” disse indicandogli l'uscita “mi hai promesso un'ora, sapevi cosa avrei potuto raccontarti, eppure l'hai fatto” aggiunse lui ovvio La donna si grattò la nuca chiudendo gli occhi “un'ora Antonia...se mi hai amato veramente dammi solo quest'ora” la implorò ancora. Lei si schiarì la voce annuendo e facendogli segno di continuare, perchè lei l'aveva amato e lo amava tutt'ora Shannon prese un altro respiro “quando Antoine mi chiamò per dirmi di te e tuo marito, io avevo già pronte le valigie per venire in Italia..” le disse con un sorriso “...i giorni seguenti divenni intrattabile. Mi davo la colpa di averci pensato troppo o di essermi innamorato di una che non provava lo stesso” si passò una mano sulla barba “fatto sta che alla fine decisi di starmene dov'ero e di fare l'unica cosa che poteva farmi smettere di pensare a te: bere e scopare” aggiunse aprendo le braccia ovvio “il caso volle che incontrassi Kirstina proprio la sera della chiamata e non mi ci volle molto a cominciare il mio piano” disse sorridendo amaramente “dopo un po di alcol andammo da lei...” La rossa lo fermò prontamente con una mano “non...non voglio sentire cosa avete fatto” disse cercando di reprimere le lacrime che volevano uscire prepotenti “purtroppo è una parte fondamentale della storia che non sai e devi ascoltarla” le spiegò piano il batterista. Gli faceva male vederla ad un tratto così, ma doveva sapere e quando lei annuì sospirando, lui continuò “mi girava di nuovo intorno da parecchio ed una come lei ne sa una più del diavolo” aggiunse smettendo di guardarla “ero ubriaco e non mi accorsi che aveva puntato una telecamera su di noi in quel momento” “quindi il video di cui parlava Cindy c'è davvero?” domandò allarmata “c'è un video, che Jared tiene sottochiave, ed è l'unico originale” spiegò l'uomo “e perchè lo tiene Jared?” chiese ancora quasi infuriata “perchè ci serve se nel caso lei voglia mostrare quello manomesso” aggiunse lanciandole un'occhiata e vedendola confusa che boccheggiava non sapendo bene cosa aggiungere, continuò a parlare lui “come ti dicevo, ero molto ubriaco e lei è una gran troia e cominciò a chiedermi di usare un certo tipo di violenza, mi diceva come muovermi e cosa fare ed io assecondavo perchè ero incazzato con te” “quindi mi stai dicendo che l'hai picchiata per colpa mia?” chiese puntandosi la rossa “no, ho usato violenza perchè lo voleva lei, ma ho assecondato il tutto perchè ero maledettamente incazzato con te” spiegò lui “quindi picchiavi lei, ma volevi picchiare me?” “si, Tony, avrei tanto voluto spaccarti la faccia per la scelta stupida che avevi fatto!” aggiunse lui adirato “perfetto, pare che in quel periodo avessi la calamita per chi voleva picchiarmi” sbottò ricordando il periodo dell'aborto causatole dall'ex marito Shannon socchiuse gli occhi respirando profondamente “scusa, non volevo dire questo” “fa niente, tanto so che non ti è dispiaciuto e che gli sei grato per averti tolto l'impiccio” calcò l'ultima parola quasi con disgusto. Era ciò che le aveva fatto più male quel maledetto giorno Il batterista si voltò di scatto verso di lei “non ho nessuno da ringraziare e Dio solo sa quanto avrei voluto tenerlo tra le mani e fargli ciò che lui aveva fatto a te” disse con rabbia. Il solo ricordo di quel triste momento gli aveva messo l'ira addosso La donna sbuffò una risata amara, incredula di come lui continuasse a fingere L'uomo decise di lasciar perdere e di continuare il racconto “comunque l'alcol e le donne non mi servirono a molto, alla fine capii che dovevo rivederti e dovevo capire cosa tu provassi per me realmente” disse con un filo di voce “quando rifacemmo l'amore capii che ti volevo, non solo con il corpo...volevo che tu cominciassi ad amarmi” si morse il labbro “contavo i mesi, le ore, i minuti e i secondi che mi tenevano lontano da te e mi chiedevo se tu facevi lo stesso, se provavi almeno un pizzico di quello che provavo io” sorrise al ricordo di quando si considerava un ragazzino innamorato “ci fu la casa, i regali, l'abito, la voglia di avere un bambino e ci fu quel ti amo tanto atteso” Antonia lo ascoltava con il viso rivolto dall'altra parte. Stava piangendo e non voleva che lui la vedesse “il giorno in cui ti ho lasciato l'ho fatto con la convinzione di ritornare a prenderti davvero, ma una volta arrivato a casa, a Los Angeles, ci trovai mia madre, mio fratello e lei” disse mentre le lacrime cominciarono a solcargli il viso “aveva manomesso quel video rendendolo un filmato dove sembrava quasi che io la stessi violentando” La donna si voltò di scatto verso l'uomo a quelle parole Shannon sentì lo sguardo di Antonia addosso “mi disse di scegliere: o lei, la mia reputazione e la carriera o te” chiosò La rossa non poteva credere alle sue parole “e...e quindi è stato facile, hai scelto la prima” disse convinta Il batterista scosse la testa “no, avevo scelto te” aggiunse con un sorriso guardandola dritto negli occhi “avevo scelto di proteggerti da quello che sarebbe successo se io fossi tornato da te: tribunali, carcere...insomma, una vita di merda” chiosò ovvio Antonia era completamente confusa. Non voleva credergli, eppure sentiva che poteva essere una verità quella. Scosse il capo ripetutamente. Non era possibile, stava solo mentendo ancora Shannon sorrise ai suoi movimenti. Continuava a non credergli e non poteva biasimarla, per lei questa era solo un'altra balla che si era inventato “decisi di mandare Jared a parlarti, io non ce l'avrei mai fatta a lasciarti guardandoti negli occhi” “bene, direi che la storiella è finita, ci hai messo meno di un'ora” sbottò ironica provando ad alzarsi, ma il batterista si alzò con lei bloccandola “tu adesso stai buona e mi fai continuare a parlare che ti piaccia o no” sentenziò lui scocciato La donna al suo gesto provò a tirargli un altro schiaffo, ma lui la fermò prontamente “non ti conviene piccola, mi ecciti quando mi schiaffeggi” sussurrò malizioso sorridendole Antonia deglutì alle sue parole e quel tono che aveva usato le aveva causato un brivido lungo la schiena calmando la sua ira in un istante. Perfetto! Shannon si allontanò di nuovo e le fece segno di seguirlo, ma la donna sembrava indecisa sul da farsi “mancano ancora 25 minuti, seguimi” le disse perentorio e lei, siccome ormai pensava che non poteva succedere nulla di peggio, decise di assecondarlo I due entrarono nella camera da letto che una volta era di Shannon e che ora era occupata da Antonia “non scoperemo” disse decisa la donna incrociando le braccia sotto al seno, ammettendo a se stessa che però le sarebbe piaciuto “io con te non ci ho mai scopato, non inizierò stasera” aggiunse altrettanto deciso il batterista “e non ti ho portato qui per fare l'amore” precisò entrando nella cabina armadio. Antonia lo seguì mordendosi il labbro e seguendo i movimenti dell'uomo. Viveva da poco li, ma la cabina ormai era quasi tutta sua. Shannon aveva lasciato qualcosa li per non portare tutto nell'albergo dove alloggiava perchè sarebbe stato un casino. Si avvicinò al punto doveva voleva e sospirò “vieni” le disse sentendola ancora troppo lontana. La donna si avvicinò con riluttanza e lo vide togliere un lenzuolo scoprendo una grande cassa. Volse lo sguardo all'uomo confusa e lui le sorrise sghembo per poi aprirla. Antonia fissò l'interno rimanendo a bocca aperta e chiedendosi cosa ci facessero tutte le cose che lui le aveva regalato li dentro “che razza di scherzo è mai questo?” domandò inferocita. Cos'era quella roba? Perchè era li? Perchè lui l'aveva messa li? “uno scherzo?” la guardò con ira. Come poteva pensare che quello fosse uno scherzo? Shannon afferrò l'abito che le aveva fatto fare a posta e glielo mise davanti “annusare questo tutte le notti e toccarlo immaginandoti quando l'hai indossato la prima ed unica volta, ti sembra uno scherzo?” le domandò con gli occhi lucidi e senza aspettare risposta afferrò l'album delle foto che le aveva scattato “guardare queste per ricordarti e maledirmi perchè per una mia debolezza ti avevo perso, anche questo ti sembra uno scherzo?” aggiunse ancora più adirato. Antonia deglutiva e guardava tutte quelle cose incredula. Non le stava mentendo? Qual'era la verità? Shannon continuò aprendo una scatola all'interno della cassa dove dentro c'erano i pezzi del violino e vide la donna coprirsi la bocca improvvisamente “odiare me stesso per aver fatto il tuo cuore in mille pezzi come questo violino, ti sembra uno scherzo?” domandò ancora per poi schiarirsi la voce e andarsi a sedere sul pouf che era all'interno della cabina “non ce la faccio più Tony...non ce la faccio a sostenere lo sguardo di odio che mi rivolgi, le parole brutte che mi dici...” disse asciugandosi le lacrime “...ma so cosa significa starti lontano e mi dico che è meglio questo che non averti proprio” Antonia guardava i suoi movimenti, ascoltava le sue parole e si chiedeva se ancora lui stesse recitando. L'uomo, ai suoi occhi, appariva davvero distrutto e tutte quelle cose messe in quella cassa la stavano facendo cedere e la stavano portando a pensare che forse la bugia era l'altra, non questa. Lo guardò mentre si alzava ed usciva dalla cabina e ancora scossa da tutto, non riuscì a fermarlo. Si mise seduta con le ginocchia tirate al petto ripensando a tutte le parole di Shannon, dalla richiesta di un ora con la Antonia che lo amava al suo racconto tra le lacrime di entrambi. Si prese la testa tra le mani cosa doveva fare? Credergli? Lei lo amava ancora e se non oggi, domani avrebbe sicuramente ceduto a qualche suo “attacco”. Si alzò di scatto sfilandosi la maglietta e i pantaloncini che usava per stare in casa e afferrò una camicetta e un paio di shorts infilandoseli di corsa, po afferrò degli stivali perchè non era il caso di perdere tempo ad allacciarsi le scarpe e cercò di infilarseli saltellando per andare verso l'uscita e provando a non cadere faccia a terra. Afferrò le chiavi della macchina, doveva rincorrerlo, doveva andare da lui, ovunque fosse “ma dove vai?” una voce dalla cucina la fece sobbalzare. La sua voce. Ma non se n'era andato? Shannon la fissava mentre era intento a versare il caffè in due tazze “avevamo detto un'ora e mancano ancora 4 minuti” le disse canzonatorio. Antonia deglutì e gettò le chiavi della macchina sul banco della cucina “ok...” disse solo. Se gli mancavano ancora 4 minuti, glieli avrebbe dati e forse si sarebbero dilungati pure L'uomo la guardava confuso e le sorrise “non riesco a farlo come il tuo, ma non è male” le disse passandole la tazza, non prima di averci messo un cucchiaino di zucchero e averlo mischiato La donna fissava i suoi movimenti pensando che si ricordava di mettere un solo cucchiaino di zucchero e notò che con la bocca contò 5 giri del cucchiaino per mischiarlo, proprio come faceva lei. Non si può ricordare una cosa del genere se non si ama davvero e sorrise mentre gli occhi le divennero di nuovo lucidi. Fece un sorso dalla tazzina e lo guardava fare lo stesso. Non era un caffè molto stretto, ma non era male “è buono” disse solo Shannon annuì e guardò di nuovo l'orologio, solo 2 minuti aveva ancora “chiudi gli occhi” le intimò la rossa lo fissò un attimo e poi annuì eseguendo “l'ordine” Il batterista si avvicinò piano mettendosi difronte a lei e prese un profondo respiro. La guardava ed era quasi spaventato, ma ormai le aveva provate tutte e forse quell'ultima cosa era anche inutile, ma la amava troppo per non farlo Antonia sentiva il corpo dell'uomo vicino al suo e quasi tremava non sapendo cosa volesse fare adesso. Aveva paura di cosa avrebbe detto “apri gli occhi” le sussurrò lui dolcemente e dopo che lei deglutì eseguì il suo ennesimo ordine Shannon la fissò dritto negli occhi e le sorrise, notando che gli occhi della donna erano lucidi quanto i suoi “ancora uno sguardo...” le disse con voce rotta citando la favola che la donna aveva inventato “...e un bacio al sapore di caffè e la maledizione si spezzò” aggiunse per poi attirarla a se e stampandole un bacio sulle labbra. Antonia rimase spiazzata da quanto di bello c'era in quel gesto e alzò le mani posandole dietro alla nuca dell'uomo per approfondire quel bacio tanto desiderato. Shannon le posò le mani sui fianchi con nessuna intenzione di fermarsi. Non gli importava se lei lo amasse, aveva bisogno di lei, e se questo voleva dire solo essere usato, gli andava bene “ti amo Antonia” le disse sulle labbra per poi ricominciare a baciarla. La donna passò le mani sul collo di lui sicura che quella non poteva essere una bugia e mise due dita tra le loro bocche “non ho mai smesso di amarti Shannon” gli disse fermandosi un attimo per respirare L'uomo sorrise nel sentire le parole della donna e la strinse a se con un braccio e accarezzandole il viso con l'altra mano “dimmelo Antonia, ti prego, dimmelo” “ti amo Shannon, ti amo” gli disse sorridendogli ricominciando a baciarlo.

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