#stefania auci
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ma-pi-ma · 5 months ago
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C'è un profumo intenso nell'aria.
Un odore dolce, di miele, di fiori e di frutta,
di olive mature e di uva lasciata a macerare al sole.
Sembra primavera.
E invece è un settembre dolcissimo.
Stefania Auci
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notebook91286 · 1 year ago
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I can't wait 🥰
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daoggiallavvenire · 2 years ago
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<<Non voglio la solita villa con le colonne, i balconi e le statue. Voglio qualcosa che nessuno ha mai nemmeno immaginato di realizzare, e la voglio qui, perché parli del mondo in cui io sono cresciuto: dovrà essere diversa. Non voglio una villa, voglio una casa che sia la mia casa.>>
Ed è allora che Giachery vede.
Si spalanca l'orizzonte, metaforico e reale.
<<Il mare...>>
<<Il mare. Esatto. E il mondo che c'è oltre, e la ricchezza che viene da esso. Voglio che tutti vedano, e capiscano.>> Vincenzo si ferma. <<Tu non sei nato qui, come me. Hai viaggiato in Europa, hai vissuto a Roma, ma hai scelto di venire qui perché sai che Palermo è il tuo posto. Tu hai capito cosa voglio. Dammelo.>>
E in quella frase è racchiuso un mondo.
(quote: I LEONI DI SICILIA - Stefania Auci)
(pics: Tonnara Florio - web)
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boldlymagnificentperson · 2 months ago
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13esima: S. Auci, La saga dei Florio: I leoni di Sicilia e L'inverno dei leoni, Narrativa Nord
Da Mario Tempio riceviamo i due romanzi di Stefania Auci che costituiscono La saga dei Florio (ora anche in cofanetto). Già segnalati da Anna Valentini, Rosa Ghislandi e Alessandra Ferrari, Mario ci scrive: “Un romanzo bellissimo da togliere il fiato. Tratto dalla storia vera di una delle famiglie più importanti in Europa , la famiglia Florio estinta nel 1957 ma oltre a raccontare la storia dei…
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segretecose · 2 years ago
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did you read the florios of sicily by Stefania Auci?
no
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rassegnanotizie · 3 months ago
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La Buchmesse di Francoforte si è conclusa con un evento di grande rilievo che ha visto protagoniste due autrici italiane, Alessandra Necci e Stefania Auci, in un incontro intitolato 'Potere delle Regine e dei Leoni'. Moderato da Anna Vollmer del Frankfurter Allgemeine Zeitung, l'incontro ha messo in luce il complesso intreccio tra potere, famiglia e storia, un tema ricorrente nelle opere delle due scrittrici. Necci e Auci, nel loro lavoro, hanno esplorato il concetto di potere da diverse angolazioni. Auci, con la sua saga "Leoni di Sicilia", tra l'altro, si concentra sull'aspetto imprenditoriale e industriale, mentre Necci si dedica a figure storiche della monarchia e dell'aristocrazia, come Caterina de' Medici e Luigi XIV. Il loro approccio si distingue per la capacità di mescolare realtà e finzione, tratteggiando non solo ritratti storici ma anche un’analisi delle dinamiche sociali, di comando e familiari. Alessandra Necci, che è anche direttrice delle Gallerie Estensi, ha condiviso le sue riflessioni sulla cultura e sull'importanza dei libri, sottolineando che la cultura deve essere inclusiva e non monopolizzata. In merito all'evento, ha evidenziato come la narrazione e la percezione delle donne nel corso della storia siano state strettamente legate al potere. Necci ha citato figure storiche femminili come Caterina de' Medici, Maria Teresa e Maria Antonietta, che hanno avuto un impatto significativo sulla storia, nonostante le limitazioni sociali del loro tempo, evidenziando l'assenza di un “ascensore sociale” che potesse elevare la loro posizione. Questa edizione della Buchmesse ha dunque messo in evidenza l'importanza della letteratura per comprendere la storia e il ruolo che le donne hanno giocato in essa, sottolineando che il potere non è mai stato esclusivamente appannaggio degli uomini. Il lavoro di Necci e Auci rappresenta un contributo fondamentale a questa narrativa. Necci è stata recentemente insignita del Premio Pio Alferano 2024, ulteriore testimonianza del valore delle sue riflessioni storiche e della sua ricerca.
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mariomonfrecola · 4 months ago
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agnesebascia · 8 months ago
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Su Michela Murgia: Il mondo deve sapere
di Elena Tamborrino A marzo scorso è uscito un articolo di Gianni Bonina su Doppiozero, che -generando molte polemiche- ha assimilato un nutrito gruppo di scrittrici (Alessia Gazzola, Cristina Cassar Scalia, Nadia Terranova, Stefania Auci, Melissa Panarello, Catena Fiorello, Viola Di Grado, Veronica Tomassini, Elvira Seminara, Francesca Maccani, Costanza DiQuattro, Simona Lo Iacono, Tea Ranno,…
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pleaseanotherbook · 1 year ago
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Che fine ha fatto Anncleire? Recap degli ultimi mesi
Quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho provato a scrivere un post qui sul blog? Tantissimo, ho iniziato ad abbozzare qualcosa tante volte e poi mi sono dissuasa dopo poco. Quando ti interrompi diventa difficile riprendere. Diventa difficile anche tornare, ti chiedi sempre se ne vale la pena, se è il caso, se è quello che ci si aspetta.  Però ho voglia di raccontarmi, di nuovo, in questo angolo di web che è mio ed è ancora molto importante, anche se magari solo per me.
Non so bene dove eravamo rimasti, proviamo di nuovo a riprendere le redini del racconto. Forse era maggio, quando ho pubblicato la recensione di "Crying in H Mart" e intanto avevo preparato un post che non è mai stato pubblicato ed è rimasto in bozze. A maggio, mese per me mega importante perché è quello del mio compleanno, maggio che sembrava novembre. 
Il 20 maggio, proprio il giorno del mio compleanno, sono andata al Salone del Libro con una mia carissima amica che non vedevo da anni e ho incontrato la mia adorata Martina di Liber Arcanus. Devo dire che anche quest'anno è stato abbastanza traumatico. Credo di non essere più abituata alla gente, questa massa informe di persone che arriva con una sua presenza e che vuole fagocitarti. Ma la struttura del Lingotto resta lì a coccolarti lo stesso. Forse rispetto al 2022 ho notato che gli spazi erano più dilatati ma è anche vero che sono rimasta per molto meno tempo. Prima tappa in una delle mie case editrici preferite, Safarà Editore, dove ho comprato un paio di volumi e ho salutato appena in tempo Cristina che resta una presenza amica sempre anche se ci vediamo solo al Salone, ma i libri di Safarà mi colpiscono sempre, come un dono.
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Dopo un breve giro esplorativo, sono stata alla presentazione "Tante voci, una voce: tre scrittrici raccontano la Storia" con Stefania Auci, Francesca Giannone e Alessandra Selmi organizzata dalla casa editrice Nord e che hanno raccontato le loro storie: rispettivamente "I Leoni di Sicilia", "La portalettere" e "Al di qua del fiume". Mentre del primo volume della duologia della Auci vi ho già parlato qui sul blog, gli altri due sono stati una piacevole scoperta. "La portalettere" è il racconto romanzato di una delle antenate della Giannone, una delle prime portalettere donna italiane, in un paesino pugliese, avvinghiata in un triangolo amoroso che pervade la scena e che mi ha molto incuriosita. La Selmi invece ha raccontato le vicende della famiglia Crespi che sulle sponde dell'Adda hanno messo in piedi un cotonificio e un villaggio industriale che sembra un miraggio a fine Ottocento e che si deve scontrare con tutta la storia della Lombardia. Le tre autrici hanno spiegato come hanno portato avanti la loro ricerca, le idee da cui sono partite, il loro rapporto con la storia e con la scrittura e come spesso la vita giochi un ruolo fondamentale. Tre donne e tre storie e la Storia che sembra così lontana e invece è incredibilmente vicina.
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Dopo un velocissimo salto da alcuni dei miei preferiti: Abeditore, Codice Editore, dove cercavo il volume che sto finendo di leggere in questi giorni "Storia del mondo in sei bicchieri" (libro di cui vi parlerò approfonditamente a parte perché veramente merita una lettura) e L'orma editore.
Tra fine maggio e inizio giugno sono riuscita finalmente a recuperare insieme ad Alaisse il viaggio a Lisbona che avevamo dovuto annullare a marzo 2020 con l'inizio della pandemia. Lisbona è una città spettacolare in cui siamo rimaste cinque giorni e di cui mi sono completamente innamorata. A parte la sindrome di Stendhal davanti agli azulejos dell'omonimo museo e il Monastero di San Jeronimos, ho fatto in tempo a perdermi completamente davanti alle sponde del Tago e sulle salite e discese mangiando pasteis de nata a gogo.
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Lisbona è una città che ti sorprende, un po' rustica e un po' cosmopolita, con i suoi alberi di jacaranda, le sue piastrelle colorate, i suoi tram che si arrampicano in collina e che ti tolgono il fiato.
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Alaisse è riuscita a portarmi a fare una esperienza sul Pillar 7: il pilastro numero 7 del ponte del 25 aprile sul Tago, che ricorda un po' il Golden Bridge di San Francisco, e su cui puoi salire sia per vedere come sono stati costruiti i pilastri, sia per affacciarsi ad un passo dalle macchine che scorrono veloci sul ponte e per salire su un balconcino di vetro, trasparente sotto. Io avevo il batticuore ma la vista in effetti ne valeva la pena. Sono veramente contenta di essere riuscita ad andare in Portogallo, anche se la prossima volta vorrei andare a Porto.
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A luglio tra una mostra fotografica e un'altra sono stata a Firenze con la mia adorata Lorena per assistere al tour negli stadi dei Pinguini Tattici Nucleari che se mi seguite da un po' sul blog sapete sono tra i miei gruppi preferiti e devo dire che il concerto è stato davvero uno spettacolo bellissimo. Era da un po' che non assistevo ad un gruppo dal vivo e mi sono molto emozionata. Da Bergamo a Hikikomori, passando per Coca Zero, ho urlato e ballato come non mai in mezzo ad altra gente mega entusiasta, nel parterre gold, con Zanotti e gli altri membri della band molto vicini e la sensazione di star vivendo una esperienza incredibile. Super super bello.
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Agosto 2023 rimarrà invece nel mio cuore per sempre perché sono riuscita finalmente a realizzare uno dei miei sogni nel cassetto da una vita: andare in Corea del Sud. Ancora non ci credo che dopo averlo solo sognato per mesi e mesi sono riuscita ad andare lì, sono riuscita a vedere dal vivo un paese che mi ha rubato il cuore e il sonno e mi ha dato solo nuove ossessioni. L'11 agosto alle 21:50 siamo decollate da Malpensa per atterrare 11 ore dopo in quel di Incheon, l'aeroporto fuori dalla capitale. Da lì abbiamo preso un treno per arrivare a Seoul Station e poi il KTX il treno dell'alta velocità che alle dieci e mezza di sera ci ha portate a Busan.
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Lì siamo rimaste un giorno per iniziare ad esplorare la città salendo sulla Busan Tower e visitando il museo del cinema e poi per due giorni, il 14 e il 15 siamo volate su Jeju-do.
L'isola di Jeju è la meta turistica per le vacanze dei Coreani, nonché meta dei viaggi di nozze, ma io sognavo di andarci da quando l'ho sempre e solo vista nei drama che ho divorato negli ultimi sei anni. Jeju è affascinante, abbiamo preso un albergo che affacciava sull'oceano e finalmente siamo riuscite ad andarci con la speranza inossidabile di iniziare ad esplorarla.
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Dal 16 al 20 agosto siamo rimaste a visitare Busan, a guardarne le spiagge, i templi, il Gamcheon Village, a salire sulle sky capsule, ad attraversare il mare su una cable car e a incantarci al museo d'arte. A Busan abbiamo sconvolto i locali con il nostro essere straniere e abbiamo mangiato gli hotteok, abbiamo camminato come non mai e assaggiato il kimchi più buono del viaggio e abbiamo imparato che la mossa giusta è farsi amica la ajumma (le signore di una certa età) che trovi sul tuo cammino e che a volte basta un grazie in coreano per fare la differenza.
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Il 20 abbiamo preso un KTX che da Busan ci ha condotto a Seoul e lì siamo rimaste fino alla fine del viaggio il 27 agosto. Seoul, ah Seoul, penso di averci davvero lasciato un pezzo di anima e lei me ne ha lasciato un pezzettino della sua e sono qui che mi chiedo quando riuscirò a tornarci davvero. Come raccontare cosa mi rimane in testa di una città che ho solo immaginato per anni, componendo in testa il puzzle che la definisce e poi boom eccomi lì a camminare per le sue strade a riconoscere che è uno dei posti in cui mi sento a casa?
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Arrivare a Seoul è stato un po' come trovare il mio spazio, sapendomi orientare, riconoscendo i quartieri, urlando "ma io quel posto lo conosco" mangiando i japchae, emozionandomi per il bulgogi, credendo che quegli spazi enormi, i palazzi reali, i grattacieli, la Lotte Tower, la Namsan Tower, le salite e le discese, i locali, la musica, i café, ogni spazio era una casella che ricomponeva la mappa che ho costruito su Naver ed era lì tangibile.
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Questo riassunto non riuscirà mai a ricollocare nello spazio le emozioni che ho provato ad essere in Corea, il senso di smarrimento che ho provato salendo sull'aereo che da Incheon ci ha riportate a Milano, in una serata da apocalisse, con la pioggia, il freddo, il ritardo, il jet lag. Ancora non mi spiego come io sia riuscita a tornare a vivere normalmente a Torino, in un settembre pieno di appuntamenti e di abbracci, di festeggiamenti e esperienze che mi hanno permesso di tornare in me. Mi manca la Corea, come se davvero avessi un arto fantasma da portarmi dietro e che in realtà è solo il pensiero di non essere più lì.
Sono qui, a raccontarvi queste cose, perché d'altronde è quello che ho sempre fatto e perché in fondo mi manca questo spazio di web con la speranza di non perderlo, di trovarlo ancora confortevole. Sono cambiata e anche la mia vita sta cambiando, con la velocità che arriva solo dalla vita adulta che pretende tutta la tua attenzione. Sono qui e allo stesso tempo vorrei trovarmi altrove. Sono qui e intanto vivo mille altre esperienze, sono qui aggrappata con le unghie alle certezze che solo i rapporti solidi che ho costruito in questi anni mi sanno dare, sono qui e penso già al prossimo viaggio, alla prossima esperienza, al prossimo abbraccio. Sono qui e penso che sia l'unica cosa vera che posso avere. Sono qui nonostante i crolli, le incertezze, le emozioni. Sono qui e non sono sola.
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youviralart · 1 year ago
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Great Wolf
18^ Festa del Cinema di Roma
I LEONI DI SICILIA
Il best seller di Stefania Auci diventa una serie tv. Drammatico, Italia 2023.
Una serie di Paolo Genovese. Con Miriam Leone, Michele Riondino, Donatella Finocchiaro, Eduardo Scarpetta (II)
La storia della mitica dinastia di armatori e imprenditori protagonista di un\’epoca d\’oro della Sicilia dell\’800.
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notebook91286 · 1 year ago
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youtube
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daoggiallavvenire · 2 years ago
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Ecco cos'è la Sicilia. Non appena provi a fare qualcosa di diverso, trovi sempre qualcuno che si mette a picchiuliare e frignare perché o gli dà fastidio, o non vuole, o ti dice come devi fare o, semplicemente, deve scassare la...
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Le lacrime di Stefania Auci sul set de 'I Leoni di Sicilia'
“La prima volta che ho visto il girato de ‘I Leoni di Sicilia’? Sono scoppiata in un pianto disperato. Tutti terrorizzati. Il regista in affanno. Spaventata Ester Pantano. Ma erano lacrime di gioia. Per la bellezza del risultato”. Gustoso retroscena raccontato da Stefania Auci, la gettonatissima autrice dei due libri sulla saga dei Florio che il regista Paolo Genovese sta trasferendo in una serie…
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noisynutcrusade · 1 year ago
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Stefania Auci's tears in the Florio church devastated by fires in Sicily: "They destroyed my world"
DRILLS. “It looks like a bombed-out church, that nobody looks the other way: it happened in Sicily but it can happen anywhere”. Her face is streaked with tears Stefania Auci. She cries as she looks at the church in the monumental cemetery of Santa Maria di Gesù devastated by the fire that wounded the city in several places on Tuesday. Better: what remains. From the terrace of the convent on the…
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regina-del-cielo · 2 years ago
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Hello!
11: 3 books that you would recommend everyone to read
Oh boy, this one's hard. Ok let's go -
1: Pride and Prejudice, Jane Austen - listen. Classics are classics for a reason. It's funny, it's hilarious, it's deep, it's full of plot twists... I didn't want to put it down when I read it the first time and I've re-read it a million times. It's a source of joy like few others.
2: I Leoni di Sicilia (The Florios of Sicily: a novel), Stefania Auci - this is actually part one of a two-book saga, but I still haven't read the second one so you get the first volume recommendation. It's the story of how the Florio family started from being poor Calabrian spice merchants to the richest enterpreneurs in 1800s Sicily. It's incredible. The prose flows and captures you, the story is compelling, the characters are complex and fully-rounded and everything is so rich. It's an amazing window to what Sicily was in that time of history, achingly beautiful and unequal and dripping with complexity.
3: The Name of the Rose, Umberto Eco - a murder mystery set in a Middle Ages monastery. The only thing I didn't like about this book was a page-long description of the church door, which still haunts me. But the rest is masterfully done - there's secrets, and politics, and murders, and a building that is, by itself, a character.
‘3 things….’ asks!
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