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#spostati faccio io
omarfor-orchestra · 7 months
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Io che non ho capito un cazzo finora quando il professore di scienze dei materiali comincia a parlare di amminoacidi e proteine:
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pizzettauniversale · 1 year
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Pizzetta è davvero così "mondo spostati che sto arrivando io"?
No, non sempre, ho le giornate di merda anche io. Però non mi vergogno, faccio quello che devo fare, non mi vergogno a chiedere le cose o dire le cose.
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unquadernino · 2 years
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Io oggi pazza
Decido di studiare nel mio ateneo di triennale visto che sono in zona, ma entro ed è tutto diverso, non ci sono più i tavoli fuori dalla biblioteca, il secondo piano non è più abbandonato, sono stati spostati gli uffici e messe le indicazioni per le aule. Presa da una nostalgia fortissima cosa faccio? Scrivo alla mia relatrice di triennale per sapere come sta. Per aiutarla a ricordarsi di me le ho parlato di quella volta che siamo andate a mangiare una granita alle mandorle. Oggi in lacrime interiori
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sognosacro · 4 months
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Che strano sogno. Ero a una festa di compleanno in cui mi hanno abbandonata tutti quando si sono spostati a Lugano e poi io che cammino per secoli infiniti e cado atterra di fronte a quella che sembra una meta.
Sbatto la faccia su un prato e una bambina che piangeva per essere stata presa in giro mi chiede "vuoi una mano?"
e faccio no con la testa e mi dice "ma che tesorina!" e viene ad aiutarmi ad alzarmi.
Arrivo in questa casa pensando paranoicamente ad un mantra per modificare la credenza di avere documenti sulla cassa malati, illegali.
Entro e mi trovo nella casa in cui c'era la festa, ma aveva qualcosa di diverso.
Le tapparelle erano abbassate, come quando si va in vacanza e dentro pensavo di essere nella casa di qualcuno e quindi, di dover camminare ancora una volta uscita.
Sconsolata apro una porta ed era una stanza buia. Seduto a terra c'era un bambino con il dolce vita alzato sulla testa che mi impediva di richiudere la porta. Il dolce vita era di lana beige quasi arancione, curato e pulito, forse non sapeva vestirsi da solo.
Cerco la porta d'entrata e mentre tento di aprirla abbasso lo sguardo e di nuovo quel bambino con le gambe nude e il dolce vita alzato sul viso, che con la mano spinge la porta per non farmela aprire.
non sapevo se ero in un film horror e mi sono svegliata.
In ogni caso la casa era bellissima.
Forse quel bambino era un segno per cui diceva "stai cercando di andare a casa, ma non ti accorgi che sei già qui."
E io che mi ci trovo dentro per caso con l'ansia di essere in un luogo che non mi appartiene.
spunti su cui lavorare insomma..
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giancarlonicoli · 11 months
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27 ott 2023 12:46
“ERO ‘IL PRINCIPE’ ADESSO PER STRADA NESSUNO MI RICONOSCE PIÙ” – PARLA GIUSEPPE GIANNINI: “FACCIO FATICA A RIVEDERE VECCHIE IMMAGINI. SONO CAMBIATO TANTISSIMO E MI ‘RODE’ ADESSO CHE SONO SENZA CAPELLI” - “FACCIO IL NONNO, NON RIMPIANGO IL CALCIO, SENTO LA MANCANZA DEI MIEI GENITORI, DI VIALLI E MIHAJLOVIC” – LA ROMA, LA DELUSIONE MONDIALE, TOTTI E DI BARTOLOMEI, L’ESPERIENZA DA CT DEL LIBANO – “NON RIFLETTO SU QUANTO AVREI POTUTO OTTENERE IN PIÙ... IO ERO QUELLO, LA ROMA ERA QUELLA E..."
Guendalina Galdi per il “Corriere della Sera” - Estratti
Chi è Giuseppe Giannini ora? «Un aspirante intenditore di calcio». Così si autodefinisce oggi il «Principe» del calcio italiano degli anni ’80 e ’90, romano e romanista con il numero 10 sulle spalle, elegante in campo e genuino fuori. Un «Principe» che con la Nazionale avrebbe potuto ottenere di più e che, una volta chiuso con il calcio giocato, ha voluto provare ruoli ed esperienze diverse. Come chiamare Giannini adesso? Direttore? Mister? «Facciamo Beppe e basta. Sono “direttore” sì, ma è una parola che non mi fa proprio impazzire...».
Si sente ancora «Principe»?
«A volte questo soprannome ha condizionato chi mi giudicava, ma se si pensa ai miei 22 anni di carriera è stato positivo. Non ce ne erano altri in giro. Mi piaceva. All’epoca davanti a me c’era Falcao che era “Il Divino”, io essendo arrivato dopo sono diventato “Principe”. Scelta azzeccata. Certo a guardarmi oggi...».
Come si vede?
«Faccio fatica a rivedere vecchie immagini. Sono cambiato tantissimo e mi “rode” adesso che sono senza capelli. Mi dà un po’ fastidio sinceramente, quindi evito di guardarmi. La gente neanche mi riconosce per strada».
Quanto le manca il calcio?
«Ormai ho smesso da talmente tanti anni che non ho più quel desiderio di tornare dove ero. Lo penso da qualche anno. Io se tronco qualcosa non torno indietro».
(...)
Lei è stato un giovane che ce l’ha fatta. Poi la carriera con la maglia numero 10, la più difficile da assegnare...
«Alla Roma l’hanno indossata da Di Bartolomei a Totti, oltre me. Giocatori che hanno lasciato qualcosa al calcio italiano. Ancora la “10” non si rivede in campo ma ritornerà perché ha un fascino senza paragoni. È un peccato che in questo momento non ci sia».
Cosa le ha tolto il calcio?
«Non rifletto su quanto avrei potuto ottenere in più. Se fai così non vivi. O vivi male. In quel momento io ero quello, la Roma era quella, ho dato ciò che potevo dare».
Da giocatore avrebbe ceduto a un’offerta dall’Arabia Saudita?
«Ho sempre detto che avrei voluto chiudere la carriera a Roma ma non è potuto accadere per tanti motivi. Allora ho voluto iniziare a conoscere altre realtà e culture. Se avessi ricevuto una richiesta così l’avrei presa in considerazione come mi capitò con il Marsiglia, il Siviglia, con la Fiorentina l'ultimo anno ma che non accettai. Ora guardando le cifre e le età in cui Ronaldo e altri si sono spostati...».
Un suo «grande rifiuto»?
«Io e Viola rifiutavamo qualsiasi offerta. In Nazionale ricevevo sempre i complimenti di Boniperti. Si avvicinava (era capo delegazione allora), faceva qualche battuta, diceva “Ti voglio alla Juve”. Per me finiva lì. Alla fine andai allo Sturm Graz pur di non restare in Italia. La situazione è cambiata quando è arrivato Sensi. Poi sono tornato al Napoli, ma solo perché mi chiamò Mazzone».
È stato Ct del Libano per due anni: rifarebbe quell’esperienza?
«Sì e la consiglierei. Sono stato bene a livello lavorativo, ne è valsa la pena. È stato un peccato non aver partecipato alla Coppa d’Asia per un gol. Mi avrebbero fatto una statua in piazza a Beirut se ci fossimo qualificati... è una città splendida anche se quando c’ero io era pericolosa, c’era un attentato dietro l’altro. Qualche volta ho temuto».
Ci racconti.
«A volte quando passeggiavamo sul lungomare avevamo il timore che qualche macchina fosse piena di ordigni. Era normale pensarci visto quello che accadeva. Ma feci quella scelta in maniera consapevole. Volevo far vedere le mie competenze, farmi conoscere per poi magari andare in nazionali più importanti».
La delusione più grande?
«La semifinale del Mondiale del ‘90 a Napoli non è paragonabile ad altro per importanza».
Ha avuto poca fortuna con la maglia azzurra?
«Se penso a quella sera...basta una svista per segnare una carriera. Un conto è se arrivi in finale, un altro conto se perdi prima...».
E con la Roma?
«I “se”, i “ma”... quanto contano nel calcio? Tornare indietro e pensare a cosa avrei potuto vincere non mi piace.Ho dato quello che potevo dare, ho ricevuto quello che potevo ricevere».
Aspettava una chiamata?
«Il primo pensiero, una volta smesso col calcio, è stato quello di tornare nell’ambiente in cui ho sempre vissuto per 15 anni. Da casa mia sarei arrivato sempre a Trigoria, anche bendato. Sono dodici minuti. Conosco ogni curva e ogni buca del tragitto. Il desiderio era di iniziare un percorso da dirigente o allenatore nella Roma. Non è stato possibile e ho guardato avanti. Ora sono contento qui al Monterosi».
L’anno prossimo compirà 60 anni, con chi le mancherà festeggiare?
«Mi mancheranno gli auguri dei miei genitori. E quelli di altre persone con cui ho condiviso esperienze, penso a Vialli e a Mihajlovic che sono scomparsi da poco. E poi di qualche capo della tifoseria giallorossa che non c’è più e con cui ho condiviso trasferte, momenti belli e meno belli».
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lesolitecose · 2 years
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Mi sono appena provata il vestito per il matrimonio del mio fratm, però mi sto chiedendo, sarà lui il vero prescelto? No perché sono super indecisa sia sul colore che sulla lunghezza, cioè, io so bassa più meno come un marciapiede, quindi, se mi faccio un vestito lungo poi finisce che assomiglio a pollicina dentro il guscio di una noce, se me lo fo corto mi si vedono i polpacci che Larry Scott spostati proprio e niente, in entrambi i casi farò sicuramente cacare perché anche se sono donna non mi ci sono mai vista con i vestitini e tutte cose carine.
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cancionesfedez · 2 years
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Tvtb
Quando c'è amore Non servono parole
Perché ti voglio tanto ah, ah, bene Con la faccia da ah, ah, meme Ti voglio fare ah, ah, bene Tu sei da censura Tu sei da censura
Ho il cervello mangiato dal sesso (Gnam, gnam, gnam, gnam, gnam) Quando twerka con le chiappe applaude (Clap, clap, clap, clap, clap) In mezzo alle gambe tengo il ferro (Ra, ta, ta, ta, ta) La massaggio con la lingua, sì ma dall'interno (Wa, wa, wa, wa)
Bitch, ogni giorno non mi lasciano libero (no) Le ordino da casa come su Deliveroo Schiocco le dita, arriva in un secondo C'ho il teletrasporno Gangbang sopra di una Bentley Belvedere, anche tua mamma è una mia ex (eskere, eskere) Le piace bere a canna, non vuole il bicchiere (skrrt)
È che ti voglio tanto ah, ah, bene Con la faccia da ah, ah, meme Ti voglio fare ah, ah, bene Tu sei da censura Tu sei da censura
Okay, okay, Pyrex La moglie del boss ha un pss nella gonna (pss, pss) Io e lei, latte e cacao come Tupac e Madonna Vuole il gelato al cioccolato con doppia panna Metto panna montata (skrt, skrt) tra le sue labbra (ok) Scopo solo con tipe che indossano Balenciaga, no Zara Mi twerka in faccia, Hannah Montana Baby balla, se vuoi portare quel grano in casa Dice che mi ama, ma è una piccola bitch, bugiarda Fa l'amore per hobby, ma poi ti chiede i soldi Al polso nuovo Rollie, mi svuoto il portafogli La tua bitch vuole Prynce, beve Sex on the Beach Ed io le voglio tanto ah, ah, ah, ah
Perché ti voglio tanto ah, ah, bene Con la faccia da ah, ah, meme Ti voglio fare ah, ah, bene Tu sei da censura Tu sei da censura
Ehi, ehi, uoh, uoh, Tony Muovi il culo, spogliati La tua tipa (bitch) economy Cambio flow, spostati (skrt) La scopo, ha bisogno di zuccheri Vero, potrei fare porno (porno) Palle, grosse come un toro (come un toro) Lei vuole me, ma non voglio Non posso innamorarmi senza ingo- (splash) Sto faticando troppo, voglio il Gatorade (Gatorade) Baby, con me puoi soltanto perdere (perdere) Oro giallo al collo come senape (bling, bling) Mangio queste tipe come M&M's (M&M's) Museruola e collare (bau, bau) Lei la tratto come un cane Vuole che le faccio male Ho troppa scelta adesso non so più quale scopa- (bho)
È che ti voglio tanto ah, ah, bene Con la faccia da ah, ah, meme Ti voglio fare ah, ah, bene Tu sei da censura Tu sei da censura
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omarfor-orchestra · 2 years
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Era vuota la scatola "spostati faccio io" ti stai calmo
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sisif-o · 2 years
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io che la penso e galoppo con la fantasia e mi faccio i filmini mentali che woody allen spostati
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valentinaisernia · 3 years
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Qui ed ora
Fino a qualche tempo fa mi capitava spesso, pur avendo ottimi propositi ed obiettivi da raggiungere, di sentire che forse non ce l’avrei fatta… dì non crederci più tanto… Sono una donna di 45 anni, madre di due figli, ho lasciato un lavoro in banca per potermi dedicare a loro, e lo rifarei 1000 altre volte! Con le mie competenze, la mia esperienza e soprattutto col mio entusiasmo che chiunque si imbatte in me mi fa notare, ero certa che a tempo debito avrei potuto riprendere in mano la mia vita professionale.
A tempo debito…
È anche vero e onesto ammettere la frustrazione che ho provato in tanti momenti, quando vedevo che nonostante tutti i miei sforzi c’era sempre qualcosa o qualcuno che limitava i miei movimenti: responsabilità familiari, urgenze… ho saltato una quindicina di colloqui in 5 anni perché non avevo la possibilità dì liberarmi… mi sono sentita dire frasi demotivanti anche da chi non mi sarei mai aspettata … sono stata male, molto male per aver perso quella sicurezza che avevo sudato sin da piccola quando ho imparato ad accettami superando i miei disturbi alimentari… com’era possibile che mi sentissi nuovamente così debole?
Mi era già capitato, ho pensato: ce la faccio una volta, posso farcela tutte le volte che voglio.
“Tutte le volte che voglio” per me sono il mio Qui ed Ora
Già, perché ogni cosa che ti poni come obiettivo devi prima di tutto volerla, ma poi ti devi anche chiedere:
Quanto la voglio?
Cosa sono disposto a fare per averla?
E se proprio sei tanto deciso,
Qual è la prima cosa che devo fare per averla?
Puoi riempirti la bocca e la mente di mille propositi, pensieri e obiettivi nobili e lodevoli, ma è quello che fai per renderli veri quello che conta, quindi…
Fallo ora!
Ricordati che è ogni attimo del tuo presente che disegna il tuo futuro… solo così puoi darti il permesso di lasciar andare il passato.
Passato e futuro sono importantissimi, ma se ti concentri sull’uno e sull’altro si rischia di perdere di vista il presente, e non lo puoi recuperare…
Quanto tempo riesci a concentrarti su qualcosa senza buttare uno sguardo al telefono perché è arrivata una notifica? Ti capita di pensare a cose del tutto “fuori tema” mentre stai facendo qualcosa? … durante lo sport nel momento dì massima concentrazione ti metti a pensare a quello che devi fare appena finisci di allenarti…
Allora io ti chiedo, COME STAI VIVENDO IL TUO PRESENTE?
Ci sei per te stesso?
Ci sei davvero con gli altri? …
E ti chiedo ancora: COME TI FA SENTIRE? QUESTO?
Se quello che senti non ti piace ricordati che puoi fare SEMPRE qualcosa: è come se ti trovassi seduto su una sedia in una stanza piena zeppa di oggetti, pensieri e persone, ma di fronte a te hai una porta finestra aperta su un giardino, e tu devi solo alzarti, andare verso la porta e uscire, perché lì puoi respirare e assaporare tutto quello che vedi di bello fuori.
ALLENATI a vivere il presente:
1. RESPIRA!
… ma come dice Mike Maric, campione di apnea e scienziato, impara prima a espirare completamente: spesso non buttiamo fuori tutta l’aria che respiriamo, ecco perché abbiamo il fiato corto e viviamo la giornata in affanno… BUTTA FUORI L’ARIA e con lei approfitta per mandare via tutti i pensieri intrusivi! Pratica una respirazione consapevole almeno 5 minuti al giorno… la tua attività cerebrale saprà come ringraziarti 😉
2. ASCOLTA!
… cosa senti dentro di te? Comincia ascoltando il tuo respiro, e piano piano spostati all’ascolto di quello che hai intorno… se ti distrai ogni tanto, guarda bene il pensiero che si è intromesso tra te e quello che stavi ascoltando, e garbatamente lo rimandi a dopo, in questo modo puoi continuare a “sentire”. Ascolta consapevolmente ogni volta che puoi nell’arco della giornata, le tue emozioni sapranno come ringraziarti ❤️
3. OSSERVA
Con occhi sempre diversi quello che vedi abitualmente intorno a te, lasciati catturare dai dettagli, sii curioso di capirli bene, non trascurare niente… puoi allenare la tua osservazione in qualsiasi momento della giornata, anche guardando la tazzina del tuo caffè la mattina… la tua capacità di analisi saprà come ringraziarti 🍀
Ti voglio bene,
Valentina
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frammenti-amorosi · 3 years
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Sabato ho preso coraggio e ti sono venuta a prendere verso i colli, con la macchina, eri un po' brillino e non ti avrei lasciato tornare a piedi. Arrivati da me abbiamo preso la pizza da La vecchia cantina, avevo una voglia matta di quella con il grana e l'aceto balsamico che a te invece non piace per niente. Siamo crollati prestissimo, cotti, sul lettone. Al mattino abbiamo fatto colazione con le mitiche fette Gentilini con lo yogurt e la marmellata di amarene brusche e mentre la musica andava in sottofondo io a spiegarti cosa volesse dire "brusche", poi i discorsi su Jovanotti, Giorgia, la carenza dei live su Spotify, i balletti in cucina mentre aspettavamo il caffè. Poi ci siamo spostati da te, ci siamo dedicati alla tesi, abbiamo preparato il cous cous per pranzo e la fagiolata per cena. Ci sono stati dei momenti bellissimi, che non riesco a rendere con la scrittura. Uno in particolare, mentre aspettavamo che si cuocesse la cena ed eravamo accoccolati sul divano con John Mayer e Alicia Keys in sottofondo a guardarci negli occhi. E in questi giorni mi hai detto delle cose che difficilmente scorderò, tipo che stai sempre meglio con me, che ti stai abituando all'idea di me che gironzolo per casa tua, che passeresti le ore a guardarmi mentre faccio le cose, che quando facciamo le cose insieme sono più facili, che non mi devo sminuire perchè sono in gamba. Dimenticavo il momento in cui stavo mettendo le citazioni nella tesi, all'improvviso sento la musica dalla tua stanza a volume sempre più alto e vedo che arrivi da me ondeggiando e abbiamo iniziato a ballare, un po' sul pavimento, un po' sul letto, molto scoordinati, ma molto felici.
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belinde · 3 years
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Internet for fairies - Prologo
Le zanzariere sono quella cosa che bestemmi per due giorni per montarle, sono sempre chiuse quando devi sporgerti dalla finestra e sono sempre aperte quando non dovrebbero esserlo. Questa mattina, per esempio, stavo arieggiando il locale prima di soggiornare, e mentre pensavo ai casi miei mi è entrata nello studio una fatina.
Ora, le anime più candide e sprovvedute magari si sarebbero esaltate per l'avvenimento, ma io so perfettamente che a mettere il naso negli affari del Piccolo Popolo non si fa mai guadagno, e la mia gioia era a livello "previsioni del tempo, temperature minime", precisamente tra "Bolzano -4°" e "L'Aquila non pervenuta".
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È stato solo per evitarmi qualche Incanto fastidioso che ho seguito l'etichetta, ma già sapevo che la giornata avrebbe potuto solo che peggiorare:
- Buongiorno, oh Buona Vicina. Questa casa si ammanta di luce grazie alla tua presenza. Posso offrirti il pane dell'ospitalità? Mi spiace ma non ho panna nel frigo.
- Ehi vecchio, panna e pane non si offrono più da un secolo! Lasciamo stare le formalità, basta un caffè.
- Della Moka va bene?
- No, ma me lo faccio andare bene lo stesso. Corretto, almeno?
- Non ho grappa, ma faccio un mirto molto buono.
- Almeno una buona notizia. Non lesinare.
Il Piccolo Popolo, come dicevo, non è mai una buona notizia. Ci siamo spostati in cucina, e mentre caricavo la caffettiera ha svolazzato in lungo e in largo per la sala, ficcando il naso dappertutto, ma soffermandosi a lungo a contare le sue consorelle nel quadro del cinghiale, come del resto fanno tutti gli ospiti a casa mia. Quando il caffè è venuto su si è presa la sua tazzina come fosse una bacinella, e sorseggiando il suo mirto insaporito al caffè ha cominciato a parlare.
- Mi chiamo Viviana, fata tecnologa. La regina Titania ha ordinato che venga costruita una Internet del piano astrale, ma non sappiamo come funziona, e ce lo devi spiegare tu. Cominciamo?
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Ho sollevato un sopracciglio e l'ho guardata perplesso, ma lei non pareva cogliere. Mi sono schiarito la gola e ho cercato di farmi spiegare meglio.
- Credo di avere bisogno di un po' di contesto. Perché dovete rifare Internet? Perché non usate quella che c'è già? Perché un progetto così enorme viene dato a una persona sola? Perché dovrei essere io a spiegare?
- Oh, quante domande inutili. Rispondo solo perché altrimenti sono certa che ti impunti. Dobbiamo rifarla da zero perché la vostra Internet è piena di GIF di gattini, e Titania odia i gattini, credo per via del fatto che vedono oltre l'Incanto. E poi nel Piano Astrale il 5G prende di merda. Il progetto è stato preso in carico dalla Corte Contenta e sono stati stanziati miliardi di paglie d'oro, ma poi lo sai come funzionano i subappalti, alla fine è arrivato in capo alla mia azienda, e ci pagheranno due nicche. E devi essere tu a spiegare perché di web developer di esperienza che credono alle fate non ce ne sono molti, anzi diciamo che sei quasi l'unico che possa parlarci direttamente.
- Quindi vuoi dire che tutto il progetto è fattivamente in mano a... quante fate?
- Tre. Le mie due cape si occupano di infrastruttura e connettività, che sono la parte più difficile. A me hanno lasciato la parte di applicativi, perché ho un buon senso estetico, ho un master in ritaglio e incisione di foglie e petali.
- Se quel master ti sembra utile, ho paura di chiedere quale sia il tuo grado di esperienza.
- Stagista. Cerca di spiegare tutto con parole semplici.
- Ma ci metterò trent'anni!
- Non ti preoccupare, ho già tracciato un cerchio magico attorno alla casa, il tempo qua scorrerà più veloce che all'esterno. Ah, se provi a uscire dal cerchio ti sgretolerai in polvere, evita i colpi di testa. Allora, cominciamo?
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Come dicevo, il Piccolo Popolo non è mai una buona notizia.
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sweetortellina · 4 years
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Oggi FB mi ha ricordato una storia assurda che mi è successa 3 anni fa. Mò ve la riassumo. Era una fredda serata di gennaio, correva l'anno 2018, era un venerdì e se io mi fossi fatta i cazzi miei sarebbe stato decisamente meglio. Chiamo la mia amica Martina nel pomeriggio e le dico che alle 21 ci sarebbe stata una partita molto importante per una squadra di basket della mia città. Livello pessimo, il mio tabaccaio è il GM, per farvi capire. Comunque decidiamo di andare anche perché so che alcuni amici avrebbero portato da bere. Inizia la partita, a fine primo tempo ero alla quarta birra, finisce la partita e forse ero alla decima, comunque si vince e si festeggia. A un certo punto esce dagli spogliatoi lui, senza maglietta e io credo di avere un mancamento, oppure di essere davvero ubriaca e non vedere la realtà. Invece mi giro verso Marty e anche lei sgrana gli occhi, sta per dire qualcosa ma l'unica cosa che le esce dalla bocca è 'deltoidi'. Martino, classe 1996, altezza 1.98, ex modello di Abercrombie, discreto cestista. Mi sorride. Non capisco più un cazzo. Vi risparmio giorni di appostamenti, stalking e molestie a vari amici per capire cose. È un giovedì come tanti, esco, andiamo al solito locale che in questo giorno della settimana è più stipato di un concerto di Vasco negli anni 90. Sono al bancone e mi sento abbracciare da dietro, è il mio amico tabaccaio sopracitato in evidente stato confusionale da alcool, dietro la sua gnocchissima fidanzata rumena campionessa di ginnastica artstocazzo, dietro ancora lui che beve un cocktail di sicuro dubbio gusto e mi guarda. Faccio finta di niente e ritorno a guardare la mia persona preferita e cioè il barista. A un certo punto sento delle urla incredibili, mi rigiro e li trovo lì: tabaccaio e fidanzata rumena litigano come pazzi, lei impreca nella sua lingua, lui ride, lei piange, lui ride. Lei minaccia di lanciarsi sotto una macchina, lui ride. Rido anche io, Martino ride e mi si avvicina a un metro dalla faccia.
- Cosa fai stasera?
(deglutisco, mi sento svenire)
-quello che fai tu
-io voglio stare con te
Da qua in poi ricordi offuscati, mi dice che doveva dormire da tabaccaio ma ovviamente non può, mi dice passami a prendere sotto casa sua. Sale in macchina e mi bacia, andiamo a casa e facciamo cose che uno del 96 non dovrebbe saper fare. Dormiamo e il giorno dopo mi rendo conto di dover fare quella cosa fastidiosissima, andare a lavorare. Mi faccio una doccia, tento di svegliarlo, è completamente nudo nel mio letto, sostanzialmente un capolavoro della natura umana. Mi dice che vuole dormire e che mi aspetta per pausa pranzo, che mi prepara una pasta. Ok vado in ufficio, 3 ore di sonno e un sorriso a 55 denti. È mezzogiorno e decido di scrivergli, su Instagram, era stato tutto talmente veloce la sera prima che non ci siamo nemmeno scambiati i numeri. Non mi risponde, dormirà penso. Sono le 12.50 e ricontrollo la conversazione, sparita dai DM di instagram, mi giro verso il mio collega e gli chiedo se è normale, continua a mangiucchiare delle patatine e mi risponde: bo se ti bloccano si.
PANICO
Volo, letteralmente a casa (stavo da mia mamma in quel periodo). Casa al piano rialzato, parcheggio davanti e la scena che mi si presenta davanti è: finestra della sala completamente spalancata, mobili spostati.
PANICO
Entro, chiamo la migliore amica che mi dice: controlla cosa ha rubato. Niente urlo impazzita. Riesco da casa e si sporge il meccanico che vive di fronte
- tutto bene vale? Perché ho visto uno uscire con uno zaino dalla finestra della sala e stavo per chiamare la polizia
Ricontrollo il cellulare, mi ha bloccata. Impazzisco. Vado da tabaccaio e gli racconto e lo trovo poco sconvolto. Mi rassicura, Martino è bipolare, in cura da uno psichiatra e spesso impazzisce. Ah si, fa anche il gigolò.
Cosa ho imparato da tutto questo? Niente, viva i deltoidi, viva il basket e se ti becchi un pazzo? Pazienza dai.
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libero-de-mente · 4 years
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AGGIORNAMENTO VaIURUS 03.04.2020
Ricapitolando dall’ultimo mio aggiornamento a oggi si leggono di questi commenti sui social: :
- Borrelli dice che probabilmente si dovrà stare a casa fino a maggio.
- Comunque sembra che prima che dalla Cina il coronavirus da noi sia giunto dalla Germania. Aspettiamo la fine di tutto questo per capire come si sono svolti davvero i fatti. Poi alla fine riderà bene chi avrà meno morti e responsabilità sulla coscienza.
- Il presidente Tridico, dice che si dovrà provare fino a giugno per entrare nel sito dell’INPS.
- Voglio piangere, questo era al terzo punto anche nel primo aggiornamento ma lo confermo.
- Scusa… scusa… ma secondo te posso andare a fa’ ‘na corsetta?
- La Germania ha detto NEIN!. Ma va?!
- Renzi continua a parlare, mica lo hanno fermato sapete?
- Alcune nazioni nostre “sorelle” nella grande famiglia UE si sono imboscate le mascherine per l’Italia inviate dalla Cina.
- Ah ah ah, rido per il punto precedente. Tanto la Protezione Civile non le avrebbe mai autorizzate. Ah ah ah tenetevele. (Ma che cacchio c’è da ridere?)
- Zingaretti con la sua parlata biascicante alla Zuzzurro riappare in video contento come Yoghi. Ha sconfitto la covid-19 grazie alle strutture private che lo hanno accolto in tempo zero, grazie ai numerosi tamponi fatti che hanno superato in numero i cotton-fioc che uso io in un mese per pulirmi le orecchie (me le pulisco tutti i giorni), grazie alle cure adeguate che gli sono state date in via prioritaria e soprattutto grazie al cazzo.
- Scusa… scusa… ma una corsettina, solo a duecento metri dalla mia casa si può fare? Duecento metri ripetuti settanta volte logicamente. No, eh?!
- Continuano le condivisioni d i messaggi audio e video senza fonti certe che narrano la verità assoluta attraverso le chat e i social. Come nell’aggiornamento precedente. Si aggiungono ora i rosari salviniani, anziché quelli mariani, e quelli D’Ursiani che concedono l’indulgenza parziale +plenaria + edilizia + fiscale che Papa Francesco spostati proprio. Ribadisco che la madre degli analfabeti funzionali è sempre incinta, questa volta senza padre umano ma intercessione divina.
- I pediatri si rivolgono direttamente ai bambini chiedendogli di non uscire di casa, in pratica gli stanno dicendo di non dare ascolto ai loro genitori frustrati che li usano per uscire.
- Sfide sui social: imperversano le foto di dieci, venti e a volte trenta anni fa. Posso dirlo? Oh, alcuni sono invecchiati male. - Quarantena sessuale. Alcuni prendono coraggio e, piuttosto che restare in astinenza, fanno sesso con il proprio partner. Una domanda: ma ai vostri partner che non vi vedevano sotto o sopra, a seconda della posizione, da tempo immemorabile che cosa avete detto: “Sono tornato/a”, “A volte tornano” oppure “Scusami per il ritardo”?
- Siamo nella merda. Questo lo lascio.
- Molti di noi oramai convivono con dei novelli Chewbacca, o Chewbe se c’è intimità, molti preferiscono sentirsi Solo piuttosto che coppia. (Bella questa battuta, ma probabilmente l’ho capita solo io ndr)
- Si continua a ripetere allo sfinimento niente strette di mano, niente abbracci, niente baci . Vale anche per la propria mano? Non può stringere, accarezzare nulla? Chiedo per un amico.
- Scusa.. scusa.. ma se mi travesto da alano, la si può ‘fa ‘na corsetta?! Ah solo da chihuahua? Come non detto.
- Il Papa solo, ma s’è allargato. cammina per le strade, “aò fa quello che je pare manco fosse er Pap… ah no”.
- Astinenza sessuale parte prima: i selfie sono andati oltre le scollature vertiginose. Si cominciano ad intravedere i primi accenni di “collo dell’utero”.
- Oggi schifate come appestati chi starnutisce e/o tossisce anche coprendosi la bocca. Questa è la rivincita di chi veniva schifato perché "scorreggiava".
- La Germania dopo aver detto NEIN, però, ci fa articoli di giornale da paraculo sui loro quotidiani (tutto love & pizza) e con “zorrizo markato” ci invita nella sua casetta di marzapane..
- Gli Autovelox non si annoiano più, qualche imbecille ha frainteso le direttive del Governo è ha deciso in maniera autonoma di interrompere la quarantena sfrecciando come se non ci fosse un domani. Un messaggio per voi che lo avete fatto: continuate così e probabilmente un futuro non ci sarà proprio, se ci sarà avrà il colore della merda grazie a voi. Grandi.
- Molti si chiedono: ma se questo virus è una cinesata, cosa ci dovremmo aspettare da quello originale?
- Giuseppe Conte commosso, alcuni dicono che stava trattenendo una scorreggia, i più acidi uno starnuto.
- Scusa… scusa… ma se la corsetta la faccio a ritroso, la si po’ fa’?. No, eh?!
- Il server dell’Inps: attendere… attendere… attendere… attendere… (si fa prima ad andare in pensione che riuscire a collegarsi).
- Figli che chiedono soldi per essere portati fuori dai propri genitori is the new economy.
- Quelli che sotto la foto di Papa Francesco da solo in Piazza san Pietro scrivono: “momento storico e io c’ero”. Ma dove eravate esattamente, nascosti sotto il colonnato del Bernini?
- Sembrerebbe che ci sia un rallentamento, appena accennato, nella progressione del virus e quindi del numero di contagiati. Invece ti tirare un piccolissimo sospiro di sollievo, si gonfiano i polmoni per cominciare a litigare tra opposizione maggioranza. Sembra che stia per uscire una nuova teoria che il coronavirus sia stato generato a Bibbiano.
- Se il coronavirus si attacca ai polmoni è anche vero che molti esseri umani si attaccano ai coglioni. Non so cosa sia peggio sinceramente.
- Astinenza sessuale parte seconda: scrivono “sei la più bella del mondo” ma non sono mai usciti dalla loro regione in tutta la loro vita.
- La “Sfida accettata” è diventata una forma virale che va debellata quanto il coronavirus
- Il Papa ha concesso l’indulgenza plenaria a tuuuutto il mondo. Già m’immagino i peccatori seriali cercare di recuperare, nel più breve tempo possibile, tutti i peccati che avevano accumulato in vita. Consiglio vivamente a tutti di fare un backup dei propri peccati, metti che va in crash il sistema per colpa di un’altra indulgenza improvvisa.
- Scusa... scusa… ma ‘na corsettina stando sul posto. Un po’ qui e po’ lì. Ma anche un po’ qua e un po’ là. Magari anche un po’ su e un po’ giù, ma sempre sul posto. No, eh?!
- Leggo che questa quarantena ci renderà migliori, ci farà capire determinati valori della vita che davamo per scontati. Insomma saremo diversi. Poi dopo aver letto i vostri post sui social si evince che: • Inps di merda! • Governo di merda! • Fuorisede di merda! • Cinesi di merda! • Germania di merda! • Runners di merda! • Mascherine di merda! • Untori di merda!
- Alcuni chiedono a gran voce d'inserire nelle attività non strettamente necessarie, quindi da chiudere, le bocche di alcuni politici.
- Fino al 2019 molti mariti si sentivano dare del fallito dalle mogli perché perennemente sul divano, oggi sono giustificati in quanto responsabili.
- Scusa.. scusa.. ma una corsettina, magari alterno venti metri su una gamba e venti sull’altra? No, eh?!
- Ma la storia del Principe Carlo che è riuscito ad avere finalmente la sua corona? Oh, è talmente sfigato con la corona che il coronavirus, appena ha saputo in che corpo era entrato, se n’è uscito dopo soli sette giorni. Manco il tempo di una bella quarantena gli è durata la corona a Carlo.
- Boris Johnson adesso si caga sotto, Donald Trump è seriamente preoccupato ed Emmanuel Macron si è pentito amaramente dei suoi sghignazzamenti iniziali. Il coronavirus mette sotto tutti, anche i minchioni più grandi. Stima.
- Riparliamo di sesso, quello autonomo. Amuchina come se non ci fosse un domani sulle mani, ma poi se ci si tocca si rischia un’intossicazione da alcol? Chiedo per una mia conoscenza.- Ok, si può uscire coi cani, anche per una corsetta. No scherzavo la corsetta no. Neanche coi cani la pupù ve la tenete in salotto. Però potete uscire con i bimbi. Signora ho detto bimbi, quello è alto un metro e novanta, si lo so che è suo figlio avete le stesse mono ciglia. Senta facciamo così, solo bimbi sotto i dodici anni. Oh i pediatri mi dicono di no, i bimbi stiano a casa. Oh i veterinari mi dicono di no, che i cani tornino a farla nei parti.f.to il Vs Governo
- Il “Siete tutti bellissimi” è il nuovo livello pro di astinenza sessuale che si raggiunge dopo tre settimane di clausura forzata.
- “Scusa.. scusa… ma una cors…”  “Aspetta, ma fammi capire. Perché devi correre a tutti i costi? Perdi la forma, il fiato o cosa?”   “No sai sono quindici anni che non corro più, se ci aggiungo la quarantena diventano davvero tanti sai?”   “Allora fai così: vaffanculo! E vacci di corsa”
- Anche questa volta siete arrivati qui, alla fine? Mitici, vi adoro.
Al prossimo aggiornamento.
@libero-de-mente
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edsitalia · 3 years
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Soluzione d'amore By @giada_occhiverdi
Ma come? Viene a trovarmi la prossima settimana dopo tre mesi che ci sentiamo solo in chat? E come faccio ora? Devo trovare una soluzione. E anche alla svelta! Mi volto e dò un’occhiata al buco dove vivo: ultimamente a causa del lavoro ho  trascurato un po’ le pulizie e… beh diciamocelo chiaro e tondo,  sembra che qui sia scoppiata una bomba! Abiti, piatti e posate, avanzi di cibo si fondono in un unico quadro astratto; la sera sono così stanca che mi spoglio sulla soglia di casa e butto tutto dove capita, non ho voglia di cucinare e mangio solo cose che posso infilare direttamente dal freezer al microonde, per addormentarmi infine esausta davanti alla tv. Non è un quadro molto invitante, lo ammetto, ma non è di questo che stiamo parlando, bensì di Matteo! Il mio dolcissimo Matteo,  conosciuto su instagram dopo che entrambi abbiamo commentato un post che parlava di terrapiattismo: dopo due commenti un po’ sarcastici ci siamo spostati nei messaggi direct e lì abbiamo chattato tutta la notte. Ci siamo scambiati il follow e ho subito sbirciato tra le sue foto: è un figo da paura,  lavora  per una società di comunicazione e marketing a Milano  ed è single. Inoltre è dolcissimo e sensibile…morale della favola: alla seconda chiacchierata in chat il mio cuore aveva già la consistenza di un budino al crème caramel,  soprattutto perché abbiamo cominciato a flirtare  scambiandoci messaggi sempre più piccanti, e abbiamo un’intesa da paura! Solo pensare a lui mi fa venire gli occhi a cuore e scaldare il sangue, erano settimane in effetti che parlavamo di vederci, ma pensavo che avrei avuto più tempo per organizzarmi. Sarà qui il 9 alle tre, e io sono nel panico totale! “Cosa vuoi che sia" penserete voi “un paio di giorni di pulizie e tutto tornerà in ordine”. Certo, l’appartamento si, ma a me ci vorranno molto più di due giorni! Mi prende lo sconforto e mi accascio sul pavimento,  con le mani tra i capelli.  Il fatto è che…che…beh che a Matteo ho detto qualche piccolissima bugia, ho nascosto qualche dettaglio, tipo quanto sono alta e soprattutto quanto peso. Faccio un rapido calcolo di quanto dovrei mangiare per dimagrire dieci chili in tre settimane e già comincio a sudare freddo al solo pensiero di non fare colazione con le gocciole, per non parlare della merenda con i grisbí,  e lo spuntino pre-nanna con gli smarties davanti alla tv. Basta, da oggi si cambia, dieta ferrea! Ah poi ci sarebbe il dettaglio dell’intimo:  lui crede che io indossi sempre intimo di pizzo, ma la verità è che le uniche foto in lingerie che gli ho mandato sono quelle che mi sono scattata nel camerino di Intimissimi con tre reggiseni super sexy e una sottoveste tutta pizzo;  devo dire che ho un bel seno, e in quelle foto con le tette in bella vista ho fatto la mia porca figura. Per non parlare delle scarpe con il tacco dieci che mi sono fatta prestare da Lucia per fare delle foto un po’ fetish: solo per averle indossate un’ora mi hanno gonfiato il piede al punto che quando le ho tolte hanno fatto il botto, come quando stappi le bottiglie di spumante. Ok lo so che queste cose - il peso, le scarpe, la lingerie -  sono solo dettagli, quello che conta è come sono io intimamente, lui è cotto di me, non delle mie scarpe ecc., si però ci sono io in questa situazione, sarà comunque un primo incontro e ho tutto il  diritto di essere nel panico. Stasera farò l’ultimo festino a base di popcorn e, da domani, il mondo cambia! E’ sabato sera, ieri ho preso un giorno di ferie e sono da 48 ore tappata in casa a fare Cenerentola senza nemmeno l’aiuto dei topini. Indosso la mia salopette jeans  oversize da battaglia e sono alle prese con il riordino della camera: guardo sconsolata il disordine che impera,  e mi convinco che l’unica soluzione sia il napalm. Mi lascio cadere esausta, sono stanca, ho fame, non ho avuto tempo di pensare alla dieta – anche se a dire la verità quasi non tocco cibo da ieri. Improvvisamente un pensiero mi balena in testa: mi darò malata! Non ce la farò mai a rendermi presentabile in tempo, e i sensi di colpa non mi stanno facendo dormire la notte, ho bisogno di calma e pensare a come rimediare alla situazione. Ok, facile, qualche giorno prima lo chiamo e gli dico che ho l’influenza. No, no ci vuole qualcosa di più raccapricciante, che lo distolga dall’idea di venire lo stesso a farmi da infermiere: un virus gastrointestinale potrebbe andar bene! Abbastanza disgustoso direi, forse ho trovato la soluzione. Però poi Matteo potrebbe intuire che si tratti di una banale scusa per non vedersi, e comincerebbe a pensare che non ne vale più la pena, e magari non prenoterebbe il treno un’altra volta, pensando che gli darò di nuovo buca. Sto per piangere, ho la testa che mi scoppia quando, a un tratto, suona il campanello. Non aspetto nessuno, ma chiunque sia sarà la mia salvezza da questo stato di disperazione acuta in cui mi trovo, magari è Lucia che si è preoccupa per me e mi ha portato qualche dolcetto per tirarmi su. Mi precipito verso la porta, spalanco di botto e…davanti a me c’è Matteo! Ho le visioni, di sicuro ho le visioni, sento le gambe molli, cosa ci fa lui qui? E’ impossibile! Resto a bocca spalancata e non riesco neanche a pronunciare una sillaba, mentre i miei occhi lo percorrono da capo a piedi e, cazzo vorrei saltargli addosso qui, subito, sulla soglia di casa. Ci pensa lui a togliermi da questo stato catatonico: butta a terra il borsone, sorride emozionato, si avvicina di slancio, mi afferra per la vita con una mano e con l’altra mi sfiora la guancia, incendiandomi con i suoi occhioni “Oddio quanto sognavo questo momento”    mi dice con semplicità, per poi tuffarsi sulle mie labbra ancora incredule, ma più pronte di me, perché rispondo immediatamente al bacio, gustandomi per la prima volta  il morbido calore  delle sue labbra, mentre il suo profumo mi stordisce il cervello. Le nostre bocche hanno già sancito l’accordo perfetto, e ora Matteo insinua la lingua a cercare la mia. E d’improvviso lo circondo con le braccia, gli offro la mia lingua e tutta me stessa, e in quel momento spariscono le preoccupazioni, spariscono il disordine dalla mia testa, svaniscono le paure  e tutte le seghe mentali. Rimaniamo noi, un tutt’uno fatto di passione e di tanta attesa finalmente azzerata, così come la distanza fisica. Matteo si stacca dalle mie labbra, mi sorride e, mentre mi guarda, esplora divertito e curioso il mio corpo con le mani. “Sei stupenda Iris, non mi avevi detto di avere tutta questa bontà addosso” mi dice un po’ scherzando ma con la voce piena di desiderio. Avvampo all’istante ma gli rispondo sinceramente  “In effetti, non ti ho detto ancora tutto tutto di me ma…a proposito, cosa ci fai qui? Non saresti dovuto arrivare il 9 alle tre?”                                    Matteo fa un’espressione stupita ma poi sorride ancora di più “Ecco perché non sei venuta alla stazione! Piccola, non il 9 alle tre, ma il 3 alle nove” e mi dà un bacio sul naso. Io sgrano gli occhi incredula, ma rido a mia volta, imbarazzata per questo assurdo malinteso            “Mi fai entrare?” domanda Matteo “Si, certo, però…l’appartamento non è esattamente come te l’ho descritto” “Iris”, mi guarda serio negli occhi, continuando a tenermi stretta “facciamo così: ora tu mi fai entrare, e mentre faremo l’amore mi sussurrerai all’orecchio tutte le piccole bugie che mi hai raccontato, ok?”.        E a questa dichiarazione io mi sento sciogliere definitivamente, lo stringo ancora di più, spicco un salto, mi aggrappo con le gambe al suo corpo e questa volta sono io che cerco la sua bocca, affermando senza ombra di dubbio che sono felice che sia qui.  Ho trovato la soluzione: semplice, no?
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A Madrid
Prima volta a Madrid, io e la mia compagna ci siamo prese qualche giorno di ferie dal lavoro, ci voleva una pausa e poi Maria mi parla sempre di quanti bei ragazzi si incontrano a Madrid!
Siamo insieme da un po’ io e Maria, siamo tutte e due bisessuali e ci piace fare sesso insieme, ma ogni tanto sentiamo il bisogno di essere prese da un maschio…
Entriamo in albergo dopo una serata in un ristorante in centro, Maria non ha fatto altro che stuzzicarmi sotto la gonna per tutta la serata e tra quello e qualche bicchiere di vino, mi sento molto eccitata, avrei voglia di andare in camera e farmi Maria in tutti i modi possibili, ma lei invece su ferma nella hall e si guarda intorno.
Mi indica un bel ragazzo moro seduto in disparte, è attraente, alto e con i capelli ricci, Maria sa quanto mi piacciono i ricci, sopratutto quelli che crescono tra le sue cosce, neri e morbidissimi, mi guarda e mi dìce: “Ana, cosa ne pensi di lui? È solo e sembra davvero un bel ragazzo”, io lo guardo meglio, in effetti è davvero carino e, seduto a gambe larghe, sembra essere ben dotato.
Ci avviciniamo e Maria attacca discorso, è italiano e non parla una parola di basco! Meglio così posso commentare senza che mi capisca!
Ridiamo e ci scambiamo qualche battuta, Maria traduce per me, non è che non sappia l’italiano ma preferisco lui non lo capisca… ci offre del vino, altro vino!!
Comincio a sentirne gli effetti… dico a Maria in basco che nei pantaloni deve avere davvero un bel attrezzo, lei ride e traduce tutt’altro!
Terzo giro di vino, ci siamo spostati nel salone dove un gruppo sta suonando dal vivo e c’è molta gente, simo molto vicini e Maria gli carezza una coscia, mi guarda e, sempre in basco, mi dice “avanti Ana, prova a vedere se ha davvero tutto quel cazzo che pensi”. Esito un attimo e poi gli appoggio una mano proprio sul pacco, sento il membro semi duro attraverso la stoffa e lo carezzo per capire quanto è grosso, lui mi guarda, mi sorride e mi offre altro vino, io stringo un poco la mano intorno alla forma del suo pene e dico a Maria ” si è grosso e comincio ad avere voglia di sentirlo in bocca”, Maria ride e con una scusa si allontana.
Ci mettiamo a ballare, lui è bravino e ad un certo punto me lo ritrovo alle spalle, mi abbraccia e sento il suo sesso spingermi sul sedere, mi bacia il collo e io sento le mutandine inumidirsi sotto la gonna…. ho voglia di lui, in qualche modo mi fa capire che vuole salire in camera, fingo di non essere molto d’accordo, lui insiste e ci dirigiamo verso gli ascensori.
In ascensore prendo la bottiglietta d’acqua che tengo in borsa, devo togliermi dalla bocca il sapore del fiore di Maria visto che al ristorante lo abbiamo fatto chiuse nel bagno, non voglio che mi baci e senta il suo sapore mescolato al vino… lui non immagina cosa stia facendo, lo guardo con aria maliziosa, chissà a cosa sta pensando…
Appena entriamo mi butto su di lui, braccia al collo e mi avvinghio con le gambe al suo corpo, come una ragazzina, ma voglio vedere quanto è ancora sobrio, se mi fa cadere significa che è troppo ubriaco per i miei gusti…. lui invece mi tiene su, mi bacia sulla bocca e mette le mani sulle cosce, si accorge che ho le autoreggenti e sale con le mani sulla mia pelle, mi fa venire i brividi, è bravo a baciare e mi sto eccitando sempre di più.
Mi mette giù e con abili movimenti mi fa scendere le calze, si piega per togliermele e io rimango solo con la gonna corta e gli slip, mi abbraccia e mi bacia sulle labbra, con la lingua ne segue la forma, le apro leggermente, vorrei mi mettesse la lingua in bocca ma lui non lo fa aumentando la mia eccitazione, intanto si mette a giocare con l’elastico delle mie mutande, cazzo voglio che mi tocchi, voglio sentire le sue dita sul clitoride che mi sta scoppiando di voglia, mi bacia ancora e finalmente mi mette la lingua in bocca, vorrei quasi morderla, mi ha fatto penare e mi scappa un mugolio.
Lui si inginocchia davanti a me, ho voglia di farmela leccare, ho il sesso in fiamme dalla voglia, ma lui si limita a baciarmela attraverso lo slip! Mi sta facendo impazzire, sono bagnatissima e se continua comincerò a gocciolare lungo le cosce!
Mi bacia in bocca e poi torna giù, finalmente mi scosta gli slip e mi fa sentire la lingua sulle labbra, mi lecca e poi infila due dita dentro di me, vorrei urlare, mi tremano le gambe, finalmente mi sta scopando.
Toglie le dita, le lecca e le fa leccare anche a me, adoro il mio sapore, ancora di più sentirlo sulle sue dita… mi spoglio al volo e gli slaccio i pantaloni, lui fa il resto e finalmente mi mostra il suo cazzo, è tutta la sera che voglio vederlo, è grosso come mi immaginavo, con una bella cappella lucida, non vedo l’ora di averlo in bocca, mi butta sul letto e mi sale sopra, lo sento sfregare tra le mie labbra, mi punta il clitoride e mi sembra di impazzire, se lo lascia li vengo subito! Fortuna lo porta più in alto, me lo mette tra le tette, cazzo vorrei avere le tette di Maria in questo momento e non la misera seconda che ho, vorrei schiacciarle intorno al suo bastone e segarlo con le tette fino a farlo venire sulla mia faccia… invece scende di nuovo, me lo punta dentro, infila la cappella, no non subito, non è quello che voglio! Fa per mettersi un preservativo ma io lo fermo, prima lo voglio in bocca!
Mi metto a carponi, lui si infila sotto, finalmente ho il suo cazzo a portata di bocca, non voglio che mi lecchi, mi farebbe venire troppo in fretta tanto sono eccitata, gli faccio capire di non farlo e intanto gli sfilo il preservativo, prendo con la lingua la goccia che gli esce dalla punta e la assaggio, ha un buon sapore per fortuna, a volte non riesco neanche a fingere che mi piaccia!
Gli stuzzico la cappella con la lingua e poi lo prendo tutto in bocca, mi riempie tantissimo ma io sono piuttosto brava a fare pompini, anche Maria dice sempre che le pompe devo farle solo io.
Gli stringo le palle con una mano mentre mi infilo tutta l’asta in gola, lui riprende a masturbarmi con le dita, avvolgo la lingua intorno al glande e succhio, lui spinge le dita in fondo e le muove veloce, non resisterò molto così, sento l’orgasmo salire potente, cerco di non venire concentrandomi sul suo cazzo nella bocca ma è peggio… mi tocca il clitoride con il pollice, non resisto, vengo nella sua mano ma mentre vengo lo succhio e gli stringo la base del cazzo, sento la sua cappella gonfiarsi in bocca, stringo ancora un pochino e mi inonda la gola con il suo sperma, ne bevo due sborsare poi mi stacco e lo masturbo per farlo finire, uno schizzo ancora sul viso e poi mi cola il suo seme sulla mano.
Mi sento imbarazzata con il viso sporco, ma lui ride, mi sdraio accanto a lui e rido anche io.
Si alza e si dirige in bagno, anche io ho voglia di pulirmi e lo seguo, cavoli in bagno c’è una jacuzi! Lui apre il rubinetto e facciamo il bagno insieme, adoro fare il bagno in due, mi piace giocare nella vasca e poi… ho ancora voglia di lui, usciamo dalla vasca, ne approfitto per asciugarlo e assicurarmi che gli diventi nuovamente duro, lo massaggio con le mani, mi struscio sulla sua schiena, lo bacio sul collo e in breve è di nuovo in tiro
Torno verso il letto ondeggiando il sedere, so che mi seguirà, il mio culo non lascia gli uomini impassibili! Lui si è messo un altro preservativo e si sdraia sul letto, finalmente posso cavalcarlo, mi sistemo sopra di lui e con una mano lo guido dentro… mi abbasso piano e lo faccio entrare tutto, mi riempie alla perfezione, lo sento spingere, mi prende per i fianchi e da il ritmo ai nostri movimenti, averlo dentro è una sensazione che mi ero quasi dimenticata, mi abbasso su di lui e lo bacio mentre continua a spingermi dentro cambiando il ritmo, cazzo se è bravo, mi sta portando all’orgasmo troppo in fretta, scendo da sopra e lo riprendo in bocca, con il preservativo non è un granché, sento solo il sapore dei miei succhi ma almeno mi calmo un attimo
Quando smetto di succhiarlo lui si alza, mi fa capire che vuole mi giri, mi metto a carponi e gli offro il sedere, lui ricomincia a leccarmela con foga bagnandomi anche il buchino, mi sta facendo impazzire, sento che sto gocciolando, lo voglio dentro, ma lui sta giocando a farmi impazzire, lo punta, me lo spinge appena e lo toglie e riprende a leccarmi, cazzo lo voglio, lo voglio anche nel culo! Alzo di più il sedere e spero capisca, invece continua a giocare e a farmi sbavare di voglia, non resisterò molto, mi metto una mano sul clitoride e comincio a masturbarmi, lui capisce, si mette dietro e mi punta proprio sul buchino… “si si si sfondamelo” ma invece me lo spinge nella figa con forza e tutto di colpo, lo sento tutto dentro e mi sfugge un gemito a metà tra il godimento di sentirlo dentro e la delusione di non averlo in culo…
Mi prende per i fianchi e comincia a pompare sempre più veloce, lo sento crescere sempre di più dentro la figa e sento che sto per venire anche io
Con un urlo viene dentro di me e, aiutata da un ditino birichino sul clitoride, vengo anche io.
Ci sdraiamo vicini, lui mi abbraccia e si addormenta, io non riesco a dormire, penso alla fantastica scopata e alla mancata inculata, penso a lui al mio fianco e che Maria aveva ragione, a Madrid ci sono un sacco di bei ragazzi!
Mattina, mi sveglio prima di lui, e mi sistemo, doccia veloce e mi rivesto, sento che mi chiama, vado, lo bacio, mi dice che ci rivedremo, e torno da Maria
So che si farà raccontare tutto tra un bacio e l’altro e so che si prenderà quello che lui non ha preso… spero solo Maria si sia ricordata lo strapon….
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