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Bandiere Blu 2024, in Italia salgono a 236: ecco dove sono le 485 spiagge top
Bandiere Blu 2024, in Italia salgono a 236: ecco dove sono le 485 spiagge top. Salgono a 236 le località costiere che potranno fregiarsi del riconoscimento Bandiera Blu 2024, dieci in più dell'anno scorso. Vessillo che quest'anno, per la 38esima edizione, sventolerà su 485 spiagge con mare eccellente per 4 anni consecutivi (27 in più rispetto al 2023) che corrispondono a circa l'11,5% di quelle premiate a livello mondiale. Scendono invece da 84 a 81 gli approdi turistici che hanno ottenuto il riconoscimento internazionale della Fee (Foundation for Environmental Education), sulla base di 32 criteri del Programma. Sul podio sempre prima la Liguria che segna 2 nuovi ingressi ma perde due Bandiere, confermando quindi 34 località; la Puglia sale a 24 con 3 nuovi Comuni e un’uscita, mentre seguono a pari merito con 20 Bandiere la Campania e la Calabria, con un riconoscimento in più ciascuna. Con un nuovo ingresso, le Marche ricevono 19 Bandiere Blu, mentre scende a 18 la Toscana che perde un Comune. La Sardegna conferma le sue 15 località, anche l'Abruzzo sale a 15 con un nuovo ingresso, la Sicilia raggiunge 14 Bandiere con tre nuovi ingressi, il Trentino Alto Adige sale a 12 con due Comuni in più, il Lazio resta a 10. In Emilia Romagna premiate 9 località e riconfermate le 9 Bandiere del Veneto. La Basilicata conferma le sue 5 località, e sempre 5 sono i Comuni in Piemonte che ottengono le Bandiere. La Lombardia conferma 3 Comuni, il Friuli Venezia Giulia mantiene le sue 2, come il Molise. Sui laghi quest'anno le Bandiere Blu sono 23, con 2 novità. In totale ci sono 14 nuovi ingressi: Ortona (Abruzzo), Parghelia (Calabria), Cellole (Campania), Borgio Verezzi (Liguria), Recco (Liguria), Porto Sant'Elpidio (Marche), Lecce (Puglia), Manduria (Puglia), Patù (Puglia), Letojanni (Sicilia), Scicli (Sicilia), Taormina (Sicilia), Tenno (Trentino Alto Adige), Vallelaghi (Trentino Alto Adige). Quattro i comuni non riconfermati: Ameglia (Liguria), Taggia (Liguria), Margherita di Savoia (Puglia) e Marciana Marina (Toscana).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Proposte e idee per il ‘Piano utilizzo demanio marittimo’ SCICLI - Piano Utilizzo demanio marittimo del Comune di Scicli. Nella sala Falcone Borsellino di Palazzo Spadaro si è tenuta una riunione con tutti i portatori di interesse, cittadini, rappresentanti di associazioni e operatori del settore sul Piano di utilizzo del Demanio Marittimo…
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Donnalucata 22 ottobre 2021.
Donnalucata è la frazione più popolosa di Scicli. Il grazioso borgo affacciato sul Mediterraneo dista dal centro solo 7 chilometri ed è caratterizzato da due grandi spiagge, quella di Micenci e la spiaggia di Ponente.
La spiaggia di Micenci si trova alla fine del lungomare di via Marina, dove si apre un ampio arenile lungo oltre sei chilometri che arriva fino a Cava d’Aliga, altra frazione di Scicli. Questa spiaggia è molto amata dai locali che trascorrono qui le loro giornate di mare tra relax e sport, è molto comune trovare gente che gioca a calcio tennis, beach volley e tam beach.
Il primo tratto di spiaggia è più affollato, più si va avanti più si trovano grandi tratti di spiaggia quasi deserti. Sono molto caratteristici i frangiflutti che proteggono la costa e creano dei tratti di mare protetti e ideali per i bambini. La spiaggia di Micenci è adatta alle famiglie e coloro che amano ampi spazi e tranquillità.
La spiaggia di Ponente, delimitata dal molo del porto di Donnalucata e dalla scogliera che porta verso Playa Grande, è più piccola ma accogliente. L’arenile è separato da viale della Repubblica, una delle arterie principali della frazione, dal lungomare Lentini che si affaccia sulla spiaggia di sabbia dorata. Il molo è molto amato dai pescatori e da chi ha voglia di fare qualche tuffo!
Donnalucata è abitata da circa quattromila abitanti durante l’inverno ma arriva ad oltre diecimila durante l’estate. Sono molti gli sciclitani che si trasferiscono al mare per i mesi estivi e negli ultimi anni non mancano tanti turisti che apprezzano la tranquillità di questo piccolo centro. Il borgo non manca di nulla, sono presenti tutti i servizi essenziali, non mancano bar, ristoranti, bed and breakfast e hotel.
Il porticciolo è piccolo molto caratteristico. Non ospita grandi navi ma barchette di appassionati e piccoli pescatori che vendono il loro pescato nel mercato vicino il molo.
A Donnalucata gli insediamenti umani risalgono all’età greca. Alla fine dell’XI secolo diventò terra ambita da Saraceni e difesa dai Normanni, secondo un’antica leggenda i due popoli avrebbero combattuto un’epica battaglia sulla spiaggia di Donnalucata nel 1091. I Normanni guidati da Ruggero D’Altavilla ebbero la meglio sulle truppe dell’Emiro Bell Khan solo grazie all’intervento della Madonna delle Milizie, la Madonna guerriera a cui è dedicato un santuario a monte della frazione balneare.
Il nome della borgata deriverebbe dall’arabo Ain-lu Kat che letteralmente significa fonte delle ore, pare infatti che una fonte d’acqua dolce che pare sgorgasse solo nelle ore della preghiera. Ancora oggi fonti d’acqua dolce affiorano sul litorale di Donnalucata, la più evidente si trova sulla spiaggia di Micenci
L’aspetto urbano attuale comincia a delinearsi nell’Ottocento quando è ancora presente una netta distinzione tra le casupole dei pescatori e le ville dei nobili. Tra queste c’è Palazzo Mormino Penna, un edificio dal caratteristico prospetto di color rosso e in stile neogotico le cui decorazioni richiamano i simboli della Sicilia. Alla fine dello stesso secolo, nel 1883, viene completata anche la chiesa di Santa Caterina da Siena.
Donnalucata cresce nel Novecento, soprattutto dopo il secondo dopoguerra grazie sviluppo dell’agricoltura e della serricoltura. Oggi è un’importante meta del turismo balneare grazie alle sue due grandi spiagge quella di Ponente e quella di Micenci collegate dal lungomare di via Marina.
Proprio su questo lungomare Montalbano si trova spesso a gravitare, è qui infatti che sono ambientate molte scene della fiction. La realtà cede il passo all’immaginario e via Marina diventa il lungomare di Marinella.
#Donnalucata#ragusa#sicilia#mediterranean sea#nature#mare mediterraneo#clouds#lungomare#scicli#Montalbano#andrea camilleri#Vigata
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La costa della provincia di Siracusa comprende il settore sud orientale della Sicilia. 100 km di costa a tratti selvaggia, fatta di rocce, falesie e scogli sublimi, a tratti invece luminosa di sabbia bianchissima, a contrastare il turchese acceso del mare Ionio che bagna Siracusa e il profilo dell’Ortigia, che si allunga come un diadema dentro la baia di Porto Grande, chiusa a sud dall’imponente promontorio del Plemmirio, fino all’oasi di Vendicari e poi al borgo marinaro di Marzamemi, a Capo Passero, fino all’isola delle Correnti, il punto più a sud di tutta la Sicilia, allungato come un mezzo marinaio (una gaffa o un alighiero) verso l’Africa. La spiaggia nera di Agnone e le scogliere di Brucoli La costa trapanese comincia con una lunghissima striscia di sabbia che scende perpendicolare all’orizzonte, naturale prosecuzione della playa di Catania interrotta solo dalla foce del fiume Simeto, confine naturale tra le due provincie. Questo immenso litorale, bianco e sabbioso, prosegue senza ostacoli per ben 15 km circa fino ad Agnone Bagni, il punto più interessante, dove la sabbia diventa nera, circondata da eucalipti, ed è prevalentemente libera. Guardando verso nord si può ammirare la costa incorniciata dal profilo imponente dell’Etna e i suoi pennacchi di fumo bianco. Qui la costa si alza e diventa rocciosa, dividendosi in piccole e scure insenature che compongono la costa Saracena, nome quanto mai suggestivo, dove si incontrano profondi fondali di acqua blu scuro, un paradiso per tutti gli amanti dello snorkeling, la piccola baia Arcile, il santuario della Madonna dell’Adonai di probabili origini paleocristiane, grotte naturali, lo scoglio della Tartaruga, la piccola località di Brucoli (la principale) con il suo castello sul mare, le spiagge selvagge attorno a capo Campolato fino a quella detta Sbarcatore dei Turchi, le terrazze panoramiche sulle acque verdissime del faro Santa Croce. Oltre questa penisola, chiusa a sud da punta Izzo, si trova l’isola che racchiude il centro storico di Augusta, ricostruita in seguito al terremoto della val di Noto del 1693 e una delle basi storiche prima della Regia Marina e poi della Marina Militare Italiana. La baia di Siracusa e il fascino dell’Ortigia La costa ricomincia a farsi interessante una ventina di km più a sud, dopo aver superato un grosso polo industriale e aver raggiunto Marina di Melilli con le spiaggette antistanti la piccola località di Targia, superata la quale si raggiunge la sorgente detta Acqua delle Colombe e la suggestiva baia di Santa Panagia. Questa spaccatura scavata dal mare nella roccia, ospita un minuscolo arenile simile più a una vasca naturale, una cava, una chiesetta rupestre e i ruderi di un’antica tonnara che sembra sospesa sul mare. Questo luogo curioso introduce al selvaggio e aspro promontorio, costellato di scogli, anfratti e grotte sommerse dal mare, oltre il quale si apre la splendida baia del porto Grande di Siracusa, chiusa a nord dalla meravigliosa isola dell’Ortigia, il centro storico della città. Superato lo scoglio Due Fratelli è possibile ammirare lo spettacolare panorama che si apre sul cuore antico di Siracusa. Inutile dire che vale davvero la pena fare una piccola tappa e andare alla scoperta dell’incredibile patrimonio storico e architettonico che custodisce l’Ortigia. Dal tempio di Apollo alla fonte Aretusa dove ancora cresce la pianta del papiro, le innumerevoli chiese costruite inglobando e preservando le antiche strutture dei templi greci, la fontana di Diana in piazza Archimede, centro nevralgico dell’Ortigia, fino al tozzo e imponente castel Maniace che domina l’estremità meridionale della città: una punta di roccia piantato in mezzo all’intera baia. Sul lungomare di Ortigia, a breve distanza dalla fonte Aretusa si trova la piccola spiaggia cittadina di cala Rossa, dove è possibile concedersi al bagno al volo durante la visita della città. Percorrendo l’ampia insenatura del golfo si raggiungono numerose spiagge e centri balneari molto frequentati, compresi in un’area protetta che tutela la foce del fiume Ciane e le saline di Siracusa. Il promontorio del Plemmirio e le sue calette nascoste All’estremità sud della baia si raggiunge la piccola spiaggia attrezzata di punta del Pero, oltre la quale si apre la splendida penisola della Maddalena, già compresa nella riserva Marina del promontorio del Plemmirio, con la spiaggia di punta Carrozza, punta Castelluccio con il suo faro, gli scogli la bella insenatura a forma di luna della spiaggia del Minareto, una parte della quale è completamente libera, con la sua sabbia chiara e il mare trasparente. Oltre punta della Mola si trova inoltre la suggestiva caletta di ghiaia del Faro Massolivieri, un piccolo angolo di paradiso racchiuso da enormi pareti verticali di roccia a picco sul mare. Il promontorio del Plemmirio è disseminato di bellissime e alte scogliere selvagge si aprono diverse calette (Costa Bianca, Terrauzza, la Fanusa), grotte (la Pillirina, o Pellegrina), cavità marina (quella del Plemmirio e quella di capo Meli), formazioni rocciose dalle forme bizzarre (gli Archi, la Lingua del Gigante, lo scoglio dell’Elefante, la fessura del Plemmirio) e punti d’accesso al mare tra le rocce (punta del Gigante, punta Tavernara, Geronimo, cala Zaffiro), meravigliosi specchi d’acqua dai riflessi verdi e turchese caratterizzati da una ricca biodiversità marina, da scoprire effettuando interessanti immersioni subacquee. Arenella, Ognina e Fontane Bianche Lasciandosi alle spalle il Plemmirio, oltre allo scoglio di Milocca si trovano inoltre tre delle spiagge più belle e frequentate della costa di Siracusa. Quella dell’Arenella, poco prima della punta omonima, si trova a 10 km da Siracusa ed è prevalentemente attrezzata, anche se un tratto è lasciato libero. Ha sabbia dorata, un mare cristallino e una ricca offerta di servizi, ideale per chiunque ma soprattutto per le famiglie. Per gli amanti delle spiagge rocciose, invece, degli scogli e delle suggestioni della natura che si scontra con il mare azzurro, a circa 3km, si possono raggiungere prima le calette solitarie e selvagge di punta Asparano, nelle cui acque si aprono colorate distese di Posidonia, e poi le insenature rocciose di Ognina con il suggestivo porticciolo e la piccola isola rocciosa davanti al quale si ripara. Un punto veramente unico, ricco di scorci affascinanti, punti di accesso al mare completamente liberi, senza perdersi le piccole comodità e i servizi messi a disposizione dalle numerose strutture ricettive all’interno del piccolo abitato. La scogliera frastagliata e selvaggia prosegue verso sud anche oltre la torre di Ognina che delimita la piccola e omonima baia rocciosa, in direzione di un’altra spiaggia conosciuta in tutta la Sicilia e di certo una delle più amate: Fontane Bianche. D’un tratto la costa torna ad aprirsi su una dolcissima baia. 3 km di sabbia bianca e finissima, in parte libera in parte attrezzata, davanti a un mare incantevole, dove potersi concedere persino un trattamento di bellezza con le rocce argillose di queste scogliere, dal interessanti effetti benefici. La pineta del Gelsomineto, Gallina e Avola Superata punta del Cane ci s’imbatte nella foce del fiume Cassibile, il cui corso è protetto da una riserva Naturale, e nella splendida pineta del Gelsomineto, anch’essa area protetta: una vera oasi sul mare. Qui si trova la spiaggia della Marchesa di Cassibile, completamente libera e facilmente raggiungibile, con la sua sabbia soffice e i profumi intensi della pineta alle sue spalle. Subito dopo si apre una delle più conosciute spiagge di questo tratto di costa siciliana, compresa ormai entro il territorio di Avola: la spiaggia di Gallina. Anche qui meravigliosa sabbia bianca lambisce un mare stupendo, e per questo tende ad affollarsi durante i lunghi mesi estivi. Un piacevole sentiero di poche centinaia di metri da percorrere a piedi conduce però a una più appartata e piccola caletta di sassi bianchi compresa entro la riserva Naturale della foce del fiume Cassibile, per ritrovare pace e tranquillità. Anche il lungo litorale sabbioso di Marina di Avola, che si sviluppa poco dopo la località di Caponegro, è molto frequentato. Nei pressi si trova anche il suggestivo dolmen di Avola. Qui la sabbia è il mare turchese, il suo fondale basso: è pura vacanza. Ideale per i bambini, la sua grandezza permette senza dubbio di trovare il relax tanto atteso. Il litorale di Marina di Avola si sviluppa da nord a sud lungo lungomare Tremoli, spiaggia Pantanello, spiaggia della Logghia e, dopo i resti della tonnara di Avola, quella della Marina Vecchia e quella detta Ferro di Cavallo. Dalla tonnara in circa venti minuti a piedi si raggiunge inoltre il centro storico di Avola, con la sua perfezione barocca. L’impianto urbanistico ha infatti la forma di un esagono, entro cui si sviluppa una scacchiera di isolati con i loro edifici dai tetti piatti, in questa Sicilia assolata e mediterranea. L’isolato centrale accoglie piazza Umberto I, la piazza principale di Avola, dove poter scoprire la chiesa Madre di San Nicolò e i prodotti tipici del territorio, come il vino e la celebre mandola di Avola. Lo splendore barocco di Noto e il suo litorale Superata la foce del fiume Asinaro è già territorio di Noto, la capitale del barocco siciliano, dove si trova Calabernardo, già nel territorio di Noto: piccole calette di sabbia dorata si davanti a un litorale basso e roccioso, bagnato da acqua turchese, fondali bassi e pieni di scogli e ricchi di vita marina. Alle spalle, il piccolo borgo marinaro di Calabernardo, con il porticciolo e il vecchio faro: pura Sicilia. Inutile dire che, trovandosi a circa 8 km dal centro storico di Noto, vale davvero la pena pianificare una tappa per visitare quella che è considerata la capitale del tardo barocco siciliano, tutelata insieme ad altre sette città della val di Noto (Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Palazzolo, Scicli e Ragusa) dal patrimonio dell’umanità Unesco. La perfetta città barocca di Noto custodisce tesori d’arte come la magnifica Cattedrale settecentesca, la coeva chiesa del Santissimo Crocifisso, quella di San Domenico considerata la massima rappresentazione del tardo barocco dell’intera val di Noto, palazzo Ducezio, palazzo Nicolaci di Villadorata e i numerosi siti archeologici che ospitano rispettivamente i resti della Noto antica (la romana Netum), l’antica città greca di Helorus (Eloro) e la necropoli protostorica situata nei pressi di Castelluccio di Noto. La costa di Noto, invece, si contraddistingue per il suo lungo litorale, comodo e accessibile, di sabbia chiara, in parte attrezzato in parte lasciato libero, con la spiaggia Scogli Bianchi e quella di fronte alla Marina. Le spiagge lungo gli itinerari dell’oasi di Vendicari La riserva naturale Oasi faunistica di Vendicari è una delle aree protette più belle d’Europa. 1500 ettari di macchia mediterranea incontaminata che arriva a lambire la costa orientale della Sicilia, nel territorio di Siracusa. Il modo migliore per esplorare l’oasi e raggiungere le sue spiagge e i suoi luoghi di interesse è quello di percorrerla a piedi o su due ruote, perdendosi tra zone di acqua dolce, saline e pantani, dune costiere, ginepri, lentischi e cespugli di salicornia, dove si snodano 3 itinerari principali: Itinerario Blu (6 km). Il percorso permette di esplorare la parte settentrionale della riserva, poco oltre il campo di sabbia che la separa dal Lido di Noto. Qui si trovano la deliziosa spiaggia della Pizzuta, nei pressi della quale si erge, tra la macchia mediterranea, l’omonima e antica colonna, forse eretta in seguito alla disfatta subita da Gela contro il tiranno di Siracusa nel V secolo a.C. Superando i resti dell’antica città greca di Helorus, si incontra la spiaggia di Eloro, che pare ancora un luogo vergine: una lunga e appartata distesa di sabbia con alcuni costoni rocciosi e un fondale verdeggiante. La naturalezza delle spiagge dell’oasi di Vendicari risiede proprio nell’assenza di qualsiasi tipo di servizio, lasciando i visitatori a contatto diretto con il mare e la natura. Oltre la foce del Tellaro, lungo il sentiero si raggiungono poi la spiaggia di Marianelli, circondata da limoni, mandorli e abbastanza riservata da essere frequentata spesso da naturisti, per arrivare alla piccola caletta do’ Iancu e alla spiaggia di Calamosche, una delle più famose di tutta la Sicilia. Il piccolo golfo naturale di Calamosche è un vero paradiso, protetto ai lati da due promontori rocciosi entro cui si aprono grotte, anfratti sommersi e insenature naturali, che fanno da cornice alla sua sabbia dorata bagnata da un mare cristallino; Itinerario Arancio (5 km). Da Calamosche si raggiunge punta Cazzavillan, caratterizzata dal pantano Piccolo e dal pantano Grande, per poi proseguire fino alle vasche ellenistiche, la torre Sveva e i resti della tonnara di Vendicari. Qui si apre la lunga e placida baia sabbiosa di Vendicari, una delle spiagge più amate della riserva, con al centro l’isola omonima e alle spalle l’immenso pantano Roveto, il luogo ideale per gli amanti del birdwattching; Itinerario Verde (5 km). Il percorso più meridionale dell’oasi è anche quello caratterizzato dal maggior numero di resti archeologici, disseminati alle spalle del lungo arenile di Vendicari: la Trigona e le necropoli bizantine, la cittadella di San Lorenzo e quella dei Maccari, nei pressi di una piccola e suggestiva spiaggia, detta della Cittadella. Le spiagge di San Lorenzo di Noto e il borgo marinaro di Marzamemi Oltre le basse scogliere che chiudono quel paradiso naturale che è l’oasi di Vendicari, si apre un nuovo arenile sabbioso, suddiviso nella spiaggia di San Lorenzo e quella di Reitani, la località a fianco. Questo tratto di costa è una delle più frequentate della Sicilia per la sua accessibilità, i servizi, il mare trasparente e la sabbia finissima. La spiaggia è chiusa a sud da una scogliera Naturale, che introduce al territorio di Pachino e, proteso sul mare, dello stupendo borgo marinaro di Marzamemi (dall’arabo Marsa el Hamem, porto delle Tortore, in quanto un tempo si trovava sulla loro rotta migratoria) con la sua tonnara settecentesca e il suo caratteristico centro storico, situato subito dopo il litorale Spinazza, una lunga distesa di sabbia dorata in parte libera e in parte attrezzata. A sud di Marzamemi si trovano invece la baia con la Marina, l’isola Piccola, l’isola Grande e il porto turistico, quella del Cavettone e infine la spiaggia ciottolosa di Morghella, ormai alle porte di Portopalo di Capo Passero, coi suoi profondi fondali e l’acqua trasparente. Il suo nome deriva da un’antica salina, i cui resti sono ancora visibili alle spalle della caletta. Le acque di fronte alla Morghella in primavera e in autunno ospitano inoltre numerose specie di uccelli migratori. Capo Passero, l’isola delle Correnti e il porto di Ulisse Portopalo di Capo Passero è uno dei luoghi più affascinanti della costa siracusana e della Sicilia Orientale. Una delle propaggini meridionali dell’isola, in bilico tra lo Ionio e il Mediterraneo. Superata la piccola località di Torrefano, si raggiungono prima i resti dell’antica tonnara di Portopalo e poi lo scoglio Maltese, dietro il quale si apre spiaggia Scalo Mandrie, la principale, e, poco dopo la punta del capo, la spiaggia dei Due Mari, alla quale fa da sfondo l’isola di Capopassero, una vera perla naturalistica di estrema e selvaggia bellezza con il suo solitario fortino, alcune minuscole calette e diverse grotte marine, come del Polipo. Superata la baia di Porto Palo che forma un perfetto semicerchio si incontrano inoltre le spiagge di Pozzo Ferrera, punta Nipro, cala Sigaretta e Vallonia. Da qui si può già scorgere, in tutta la sua lunare bellezza, l’isola delle Correnti, l’ultimo avamposto meridionale della Sicilia. Qui è possibile percepire la sottile scriminatura delle correnti che segna il magico confine tra Ionio e Mediterraneo. Durante la bassa marea l’isola è raggiungibile direttamente a piedi dalla costa. Questo luogo è inoltre l’ideale per tutti gli amanti di kitesurf e windsurf. Davanti all’isola è simbolicamente posta una statua del Cristo Redentore, rivolta verso l’entroterra siciliano. Superata la spiaggia che prende il nome dall’isola, si apre il lungo arenile sabbioso dai bassi fondali di Carratois e Punta Rio, considerate tra le spiagge più famose della Sicilia, chiuse a ovest da punta delle Formiche, dove al di sotto del basamento roccioso si apre una minuscola caletta dalla quale ammirare fantastici tramonti. Per raggiungerla occorre indossare scarpe comode e affrontare un sentiero abbastanza facile e completamente esposto al sole. Oltre punta delle Formiche si apre la zona di Maucini, con il pantano Baronello e la piccola e selvaggia spiaggia Costa dell’Ambra, dalla quale si allunga l’esteso litorale di spiaggia Scarpitta, con alle spalle i pantani di Cuba e Logarini. A concludere il viaggio lungo le coste e le spiagge del territorio di Siracusa restano soltanto i 3 km della dolce e placida baia di Granelli, dalla quale nelle giornate limpide, rilassandosi sul soffice arenile sabbioso che pare infinito, è possibile scorgere il profilo dell’isola di Malta. Pochi altri posti al mondo possiedono questo fascino fatto di vento e di luce, che porta con sé le tracce di un passato millenario, culture, lingue, gesti, sapori e profumi, che danzano armoniosi sulle coste del territorio di Siracusa. https://ift.tt/3g643Ho Le spiagge più belle di Siracusa e dintorni La costa della provincia di Siracusa comprende il settore sud orientale della Sicilia. 100 km di costa a tratti selvaggia, fatta di rocce, falesie e scogli sublimi, a tratti invece luminosa di sabbia bianchissima, a contrastare il turchese acceso del mare Ionio che bagna Siracusa e il profilo dell’Ortigia, che si allunga come un diadema dentro la baia di Porto Grande, chiusa a sud dall’imponente promontorio del Plemmirio, fino all’oasi di Vendicari e poi al borgo marinaro di Marzamemi, a Capo Passero, fino all’isola delle Correnti, il punto più a sud di tutta la Sicilia, allungato come un mezzo marinaio (una gaffa o un alighiero) verso l’Africa. La spiaggia nera di Agnone e le scogliere di Brucoli La costa trapanese comincia con una lunghissima striscia di sabbia che scende perpendicolare all’orizzonte, naturale prosecuzione della playa di Catania interrotta solo dalla foce del fiume Simeto, confine naturale tra le due provincie. Questo immenso litorale, bianco e sabbioso, prosegue senza ostacoli per ben 15 km circa fino ad Agnone Bagni, il punto più interessante, dove la sabbia diventa nera, circondata da eucalipti, ed è prevalentemente libera. Guardando verso nord si può ammirare la costa incorniciata dal profilo imponente dell’Etna e i suoi pennacchi di fumo bianco. Qui la costa si alza e diventa rocciosa, dividendosi in piccole e scure insenature che compongono la costa Saracena, nome quanto mai suggestivo, dove si incontrano profondi fondali di acqua blu scuro, un paradiso per tutti gli amanti dello snorkeling, la piccola baia Arcile, il santuario della Madonna dell’Adonai di probabili origini paleocristiane, grotte naturali, lo scoglio della Tartaruga, la piccola località di Brucoli (la principale) con il suo castello sul mare, le spiagge selvagge attorno a capo Campolato fino a quella detta Sbarcatore dei Turchi, le terrazze panoramiche sulle acque verdissime del faro Santa Croce. Oltre questa penisola, chiusa a sud da punta Izzo, si trova l’isola che racchiude il centro storico di Augusta, ricostruita in seguito al terremoto della val di Noto del 1693 e una delle basi storiche prima della Regia Marina e poi della Marina Militare Italiana. La baia di Siracusa e il fascino dell’Ortigia La costa ricomincia a farsi interessante una ventina di km più a sud, dopo aver superato un grosso polo industriale e aver raggiunto Marina di Melilli con le spiaggette antistanti la piccola località di Targia, superata la quale si raggiunge la sorgente detta Acqua delle Colombe e la suggestiva baia di Santa Panagia. Questa spaccatura scavata dal mare nella roccia, ospita un minuscolo arenile simile più a una vasca naturale, una cava, una chiesetta rupestre e i ruderi di un’antica tonnara che sembra sospesa sul mare. Questo luogo curioso introduce al selvaggio e aspro promontorio, costellato di scogli, anfratti e grotte sommerse dal mare, oltre il quale si apre la splendida baia del porto Grande di Siracusa, chiusa a nord dalla meravigliosa isola dell’Ortigia, il centro storico della città. Superato lo scoglio Due Fratelli è possibile ammirare lo spettacolare panorama che si apre sul cuore antico di Siracusa. Inutile dire che vale davvero la pena fare una piccola tappa e andare alla scoperta dell’incredibile patrimonio storico e architettonico che custodisce l’Ortigia. Dal tempio di Apollo alla fonte Aretusa dove ancora cresce la pianta del papiro, le innumerevoli chiese costruite inglobando e preservando le antiche strutture dei templi greci, la fontana di Diana in piazza Archimede, centro nevralgico dell’Ortigia, fino al tozzo e imponente castel Maniace che domina l’estremità meridionale della città: una punta di roccia piantato in mezzo all’intera baia. Sul lungomare di Ortigia, a breve distanza dalla fonte Aretusa si trova la piccola spiaggia cittadina di cala Rossa, dove è possibile concedersi al bagno al volo durante la visita della città. Percorrendo l’ampia insenatura del golfo si raggiungono numerose spiagge e centri balneari molto frequentati, compresi in un’area protetta che tutela la foce del fiume Ciane e le saline di Siracusa. Il promontorio del Plemmirio e le sue calette nascoste All’estremità sud della baia si raggiunge la piccola spiaggia attrezzata di punta del Pero, oltre la quale si apre la splendida penisola della Maddalena, già compresa nella riserva Marina del promontorio del Plemmirio, con la spiaggia di punta Carrozza, punta Castelluccio con il suo faro, gli scogli la bella insenatura a forma di luna della spiaggia del Minareto, una parte della quale è completamente libera, con la sua sabbia chiara e il mare trasparente. Oltre punta della Mola si trova inoltre la suggestiva caletta di ghiaia del Faro Massolivieri, un piccolo angolo di paradiso racchiuso da enormi pareti verticali di roccia a picco sul mare. Il promontorio del Plemmirio è disseminato di bellissime e alte scogliere selvagge si aprono diverse calette (Costa Bianca, Terrauzza, la Fanusa), grotte (la Pillirina, o Pellegrina), cavità marina (quella del Plemmirio e quella di capo Meli), formazioni rocciose dalle forme bizzarre (gli Archi, la Lingua del Gigante, lo scoglio dell’Elefante, la fessura del Plemmirio) e punti d’accesso al mare tra le rocce (punta del Gigante, punta Tavernara, Geronimo, cala Zaffiro), meravigliosi specchi d’acqua dai riflessi verdi e turchese caratterizzati da una ricca biodiversità marina, da scoprire effettuando interessanti immersioni subacquee. Arenella, Ognina e Fontane Bianche Lasciandosi alle spalle il Plemmirio, oltre allo scoglio di Milocca si trovano inoltre tre delle spiagge più belle e frequentate della costa di Siracusa. Quella dell’Arenella, poco prima della punta omonima, si trova a 10 km da Siracusa ed è prevalentemente attrezzata, anche se un tratto è lasciato libero. Ha sabbia dorata, un mare cristallino e una ricca offerta di servizi, ideale per chiunque ma soprattutto per le famiglie. Per gli amanti delle spiagge rocciose, invece, degli scogli e delle suggestioni della natura che si scontra con il mare azzurro, a circa 3km, si possono raggiungere prima le calette solitarie e selvagge di punta Asparano, nelle cui acque si aprono colorate distese di Posidonia, e poi le insenature rocciose di Ognina con il suggestivo porticciolo e la piccola isola rocciosa davanti al quale si ripara. Un punto veramente unico, ricco di scorci affascinanti, punti di accesso al mare completamente liberi, senza perdersi le piccole comodità e i servizi messi a disposizione dalle numerose strutture ricettive all’interno del piccolo abitato. La scogliera frastagliata e selvaggia prosegue verso sud anche oltre la torre di Ognina che delimita la piccola e omonima baia rocciosa, in direzione di un’altra spiaggia conosciuta in tutta la Sicilia e di certo una delle più amate: Fontane Bianche. D’un tratto la costa torna ad aprirsi su una dolcissima baia. 3 km di sabbia bianca e finissima, in parte libera in parte attrezzata, davanti a un mare incantevole, dove potersi concedere persino un trattamento di bellezza con le rocce argillose di queste scogliere, dal interessanti effetti benefici. La pineta del Gelsomineto, Gallina e Avola Superata punta del Cane ci s’imbatte nella foce del fiume Cassibile, il cui corso è protetto da una riserva Naturale, e nella splendida pineta del Gelsomineto, anch’essa area protetta: una vera oasi sul mare. Qui si trova la spiaggia della Marchesa di Cassibile, completamente libera e facilmente raggiungibile, con la sua sabbia soffice e i profumi intensi della pineta alle sue spalle. Subito dopo si apre una delle più conosciute spiagge di questo tratto di costa siciliana, compresa ormai entro il territorio di Avola: la spiaggia di Gallina. Anche qui meravigliosa sabbia bianca lambisce un mare stupendo, e per questo tende ad affollarsi durante i lunghi mesi estivi. Un piacevole sentiero di poche centinaia di metri da percorrere a piedi conduce però a una più appartata e piccola caletta di sassi bianchi compresa entro la riserva Naturale della foce del fiume Cassibile, per ritrovare pace e tranquillità. Anche il lungo litorale sabbioso di Marina di Avola, che si sviluppa poco dopo la località di Caponegro, è molto frequentato. Nei pressi si trova anche il suggestivo dolmen di Avola. Qui la sabbia è il mare turchese, il suo fondale basso: è pura vacanza. Ideale per i bambini, la sua grandezza permette senza dubbio di trovare il relax tanto atteso. Il litorale di Marina di Avola si sviluppa da nord a sud lungo lungomare Tremoli, spiaggia Pantanello, spiaggia della Logghia e, dopo i resti della tonnara di Avola, quella della Marina Vecchia e quella detta Ferro di Cavallo. Dalla tonnara in circa venti minuti a piedi si raggiunge inoltre il centro storico di Avola, con la sua perfezione barocca. L’impianto urbanistico ha infatti la forma di un esagono, entro cui si sviluppa una scacchiera di isolati con i loro edifici dai tetti piatti, in questa Sicilia assolata e mediterranea. L’isolato centrale accoglie piazza Umberto I, la piazza principale di Avola, dove poter scoprire la chiesa Madre di San Nicolò e i prodotti tipici del territorio, come il vino e la celebre mandola di Avola. Lo splendore barocco di Noto e il suo litorale Superata la foce del fiume Asinaro è già territorio di Noto, la capitale del barocco siciliano, dove si trova Calabernardo, già nel territorio di Noto: piccole calette di sabbia dorata si davanti a un litorale basso e roccioso, bagnato da acqua turchese, fondali bassi e pieni di scogli e ricchi di vita marina. Alle spalle, il piccolo borgo marinaro di Calabernardo, con il porticciolo e il vecchio faro: pura Sicilia. Inutile dire che, trovandosi a circa 8 km dal centro storico di Noto, vale davvero la pena pianificare una tappa per visitare quella che è considerata la capitale del tardo barocco siciliano, tutelata insieme ad altre sette città della val di Noto (Caltagirone, Militello Val di Catania, Catania, Modica, Palazzolo, Scicli e Ragusa) dal patrimonio dell’umanità Unesco. La perfetta città barocca di Noto custodisce tesori d’arte come la magnifica Cattedrale settecentesca, la coeva chiesa del Santissimo Crocifisso, quella di San Domenico considerata la massima rappresentazione del tardo barocco dell’intera val di Noto, palazzo Ducezio, palazzo Nicolaci di Villadorata e i numerosi siti archeologici che ospitano rispettivamente i resti della Noto antica (la romana Netum), l’antica città greca di Helorus (Eloro) e la necropoli protostorica situata nei pressi di Castelluccio di Noto. La costa di Noto, invece, si contraddistingue per il suo lungo litorale, comodo e accessibile, di sabbia chiara, in parte attrezzato in parte lasciato libero, con la spiaggia Scogli Bianchi e quella di fronte alla Marina. Le spiagge lungo gli itinerari dell’oasi di Vendicari La riserva naturale Oasi faunistica di Vendicari è una delle aree protette più belle d’Europa. 1500 ettari di macchia mediterranea incontaminata che arriva a lambire la costa orientale della Sicilia, nel territorio di Siracusa. Il modo migliore per esplorare l’oasi e raggiungere le sue spiagge e i suoi luoghi di interesse è quello di percorrerla a piedi o su due ruote, perdendosi tra zone di acqua dolce, saline e pantani, dune costiere, ginepri, lentischi e cespugli di salicornia, dove si snodano 3 itinerari principali: Itinerario Blu (6 km). Il percorso permette di esplorare la parte settentrionale della riserva, poco oltre il campo di sabbia che la separa dal Lido di Noto. Qui si trovano la deliziosa spiaggia della Pizzuta, nei pressi della quale si erge, tra la macchia mediterranea, l’omonima e antica colonna, forse eretta in seguito alla disfatta subita da Gela contro il tiranno di Siracusa nel V secolo a.C. Superando i resti dell’antica città greca di Helorus, si incontra la spiaggia di Eloro, che pare ancora un luogo vergine: una lunga e appartata distesa di sabbia con alcuni costoni rocciosi e un fondale verdeggiante. La naturalezza delle spiagge dell’oasi di Vendicari risiede proprio nell’assenza di qualsiasi tipo di servizio, lasciando i visitatori a contatto diretto con il mare e la natura. Oltre la foce del Tellaro, lungo il sentiero si raggiungono poi la spiaggia di Marianelli, circondata da limoni, mandorli e abbastanza riservata da essere frequentata spesso da naturisti, per arrivare alla piccola caletta do’ Iancu e alla spiaggia di Calamosche, una delle più famose di tutta la Sicilia. Il piccolo golfo naturale di Calamosche è un vero paradiso, protetto ai lati da due promontori rocciosi entro cui si aprono grotte, anfratti sommersi e insenature naturali, che fanno da cornice alla sua sabbia dorata bagnata da un mare cristallino; Itinerario Arancio (5 km). Da Calamosche si raggiunge punta Cazzavillan, caratterizzata dal pantano Piccolo e dal pantano Grande, per poi proseguire fino alle vasche ellenistiche, la torre Sveva e i resti della tonnara di Vendicari. Qui si apre la lunga e placida baia sabbiosa di Vendicari, una delle spiagge più amate della riserva, con al centro l’isola omonima e alle spalle l’immenso pantano Roveto, il luogo ideale per gli amanti del birdwattching; Itinerario Verde (5 km). Il percorso più meridionale dell’oasi è anche quello caratterizzato dal maggior numero di resti archeologici, disseminati alle spalle del lungo arenile di Vendicari: la Trigona e le necropoli bizantine, la cittadella di San Lorenzo e quella dei Maccari, nei pressi di una piccola e suggestiva spiaggia, detta della Cittadella. Le spiagge di San Lorenzo di Noto e il borgo marinaro di Marzamemi Oltre le basse scogliere che chiudono quel paradiso naturale che è l’oasi di Vendicari, si apre un nuovo arenile sabbioso, suddiviso nella spiaggia di San Lorenzo e quella di Reitani, la località a fianco. Questo tratto di costa è una delle più frequentate della Sicilia per la sua accessibilità, i servizi, il mare trasparente e la sabbia finissima. La spiaggia è chiusa a sud da una scogliera Naturale, che introduce al territorio di Pachino e, proteso sul mare, dello stupendo borgo marinaro di Marzamemi (dall’arabo Marsa el Hamem, porto delle Tortore, in quanto un tempo si trovava sulla loro rotta migratoria) con la sua tonnara settecentesca e il suo caratteristico centro storico, situato subito dopo il litorale Spinazza, una lunga distesa di sabbia dorata in parte libera e in parte attrezzata. A sud di Marzamemi si trovano invece la baia con la Marina, l’isola Piccola, l’isola Grande e il porto turistico, quella del Cavettone e infine la spiaggia ciottolosa di Morghella, ormai alle porte di Portopalo di Capo Passero, coi suoi profondi fondali e l’acqua trasparente. Il suo nome deriva da un’antica salina, i cui resti sono ancora visibili alle spalle della caletta. Le acque di fronte alla Morghella in primavera e in autunno ospitano inoltre numerose specie di uccelli migratori. Capo Passero, l’isola delle Correnti e il porto di Ulisse Portopalo di Capo Passero è uno dei luoghi più affascinanti della costa siracusana e della Sicilia Orientale. Una delle propaggini meridionali dell’isola, in bilico tra lo Ionio e il Mediterraneo. Superata la piccola località di Torrefano, si raggiungono prima i resti dell’antica tonnara di Portopalo e poi lo scoglio Maltese, dietro il quale si apre spiaggia Scalo Mandrie, la principale, e, poco dopo la punta del capo, la spiaggia dei Due Mari, alla quale fa da sfondo l’isola di Capopassero, una vera perla naturalistica di estrema e selvaggia bellezza con il suo solitario fortino, alcune minuscole calette e diverse grotte marine, come del Polipo. Superata la baia di Porto Palo che forma un perfetto semicerchio si incontrano inoltre le spiagge di Pozzo Ferrera, punta Nipro, cala Sigaretta e Vallonia. Da qui si può già scorgere, in tutta la sua lunare bellezza, l’isola delle Correnti, l’ultimo avamposto meridionale della Sicilia. Qui è possibile percepire la sottile scriminatura delle correnti che segna il magico confine tra Ionio e Mediterraneo. Durante la bassa marea l’isola è raggiungibile direttamente a piedi dalla costa. Questo luogo è inoltre l’ideale per tutti gli amanti di kitesurf e windsurf. Davanti all’isola è simbolicamente posta una statua del Cristo Redentore, rivolta verso l’entroterra siciliano. Superata la spiaggia che prende il nome dall’isola, si apre il lungo arenile sabbioso dai bassi fondali di Carratois e Punta Rio, considerate tra le spiagge più famose della Sicilia, chiuse a ovest da punta delle Formiche, dove al di sotto del basamento roccioso si apre una minuscola caletta dalla quale ammirare fantastici tramonti. Per raggiungerla occorre indossare scarpe comode e affrontare un sentiero abbastanza facile e completamente esposto al sole. Oltre punta delle Formiche si apre la zona di Maucini, con il pantano Baronello e la piccola e selvaggia spiaggia Costa dell’Ambra, dalla quale si allunga l’esteso litorale di spiaggia Scarpitta, con alle spalle i pantani di Cuba e Logarini. A concludere il viaggio lungo le coste e le spiagge del territorio di Siracusa restano soltanto i 3 km della dolce e placida baia di Granelli, dalla quale nelle giornate limpide, rilassandosi sul soffice arenile sabbioso che pare infinito, è possibile scorgere il profilo dell’isola di Malta. Pochi altri posti al mondo possiedono questo fascino fatto di vento e di luce, che porta con sé le tracce di un passato millenario, culture, lingue, gesti, sapori e profumi, che danzano armoniosi sulle coste del territorio di Siracusa. A Siracusa e dintorni sono molte le spiagge da visitare per la loro bellezza e varietà, senza dimenticare gli itinerari storico-culturali da scoprire.
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SPIAGGE DI DONNALUCATA IN PROSSIMITA' DI SCICLI
Scendevamo al mare di corsa, attraversavamo le case basse corrose dal sale e dal vento ed appariva la spiaggia. Era un altro mondo rispetto ai miei monti. Nei monti scoprivi le cose poco a poco, passo dopo passo e dovevi fermarti ad osservare, ad ascoltare, a cercare. La spiaggia era diversa: era enorme! Tu eri solo un piccolo bambino in quell’immensità che era solo il preludio a quell’altra immensità che era il mare, ma mentre la spiaggia era immobile e disegnata solo dal vento, il mare era sempre in movimento e mentre giocavamo parlava sempre come un vecchio che diceva cosa fare o cosa non fare seguendo i nostri giochi. Giocavamo a pallone, correndo con difficoltà nella sabbia per poi, stremati, buttarci tra le onde a farci cullare dal mare stretti a lui in un abbraccio liquido che ci sosteneva e avvolgeva come faceva la nonna quando piangevo e mi stringeva a lei cullandomi per farmi dimenticare che mia madre non era con me. Poi veniva la sera. Velocemente il calore della sabbia si affievoliva fino a scomparire rubato dal vento, il mare si calmava muovendosi lentamente, l’azzurro del cielo si smorzava, sfumature di arancione e di viola salivano dall'orizzonte diventando presto il buio. Tutto si spegneva, come si spegne una giostra e la gioia che dava, era tempo di andare a casa. Non pensavamo al domani o a ieri, ma solo a correre sulla spiaggia, felici perchè non conoscevamo il senso del tempo ed ignoravamo le cose cattive che quel buio che saliva dall’orizzonte lontano avrebbe potuto portare. Forse è per questo che ogni volta che sono su una spiaggia, non voglio lasciarla, perchè in fondo in quella immensa libertà che ho di fronte non sento il tempo passare e torno ancora bambino.
We ran down to the sea, crossed low houses corroded by salt and wind and the beach appeared. It was another world compared to my mountains. In the mountains you discover things little by little, step by step and you had to stop to observe, to listen, to search. The beach was different: it was huge! You were only a small child in that immensity that was only the prelude to that other immensity that was the sea, but while the beach was still and only drawn by the wind, the sea was always in motion and while we were playing it always spoke like a old man who said what to do or what not to do following our games. We played football, running with difficulty in the sand and then, exhausted, throwing ourselves into the waves to lull us close to the sea in a liquid embrace that supported us and enveloped us like my grandmother did when I cried and cuddled her to make me forget that my mother was not with me. Then came evening. Quickly the heat of the sand faded away until it disappeared stolen by the wind, the sea calmed down moving slowly, the blue of the sky faded, shades of orange and violet rose from the horizon, soon becoming dark. Everything went out, as if turning off a carousel and the joy it gave, it was time to go home. We did not think of tomorrow or yesterday, but only of running on the beach, happy because we did not know the sense of time and ignored the bad things that the darkness that rose from the distant horizon could have brought. Maybe that’s why every time I’m on a beach, I don’t want to leave it, because in fronto that immense freedom I see, I don’t feel the time passing and I’m still a child again.
Pictures from: I LOVE SCICLI
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Ferragosto ‘vietato’ in Sicilia, da Palermo a Scicli spiagge blindate, falò negati e controlli perfino con i droni
Ferragosto ‘vietato’ in Sicilia, da Palermo a Scicli spiagge blindate, falò negati e controlli perfino con i droni
Read More Ferragosto in Sicilia. Dopo i vertici nelle prefetture, arrivano le ordinanze dei sindaci per tutelare spiagge e litorali presi d’assalto ma anche perché si tratta dell’ennesimo Ferragosto ai tempi del Covid19 e bisogna scongiurare le occasioni di assembramenti e contagio. E’ guerra ai falò e ai bivacchi. The post Ferragosto ‘vietato’ in Sicilia, da Palermo a Scicli spiagge blindate,…
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🐚🌊 Profumo di mare 🐚🌊 👆MONOLOCALE SUPERIOR 👆 Il nostro unico e graziosissimo #appartamento è libero da domani, #sabato 26 #settembre 😱😵 ➡️(Anche per una notte)⬅️ 📸 Le foto sono state scattate oggi, una tipica giornata di AUTUNNO ESTIVO in SICILIA 😅 4 POSTI LETTO, cucina attrezzata, e ampio bagno con box doccia idromassaggio. L'esterno lo vedete in foto 😍 anche questo immerso nella #natura tra piante, alberi e prato 🤗 Godi ancora del bel tempo in #sicilia prenota ADESSO il tuo soggiorno in un angolo di paradiso, il @cirigasicilyglamping infatti offre molteplici servizi, tra cui : colazione home made, vasca idromassaggio, area giochi per bambini, area relax, area lounge, BBQ, noleggio bici, bar, aperitivi ecc ecc. ➡️ 5 ettari di terra dove poter fare lunghe passeggiate immersi nel verde della campagna siciliana. A pochi km dalle più belle spiagge della costa Sud, e dalle attrazioni turistiche e culturali della zona: Noto, Ispica, Pozzallo, marzamemi, Modica, Ragusa ibla, Scicli... ➡️ Cosa aspetti? Per info e quotazioni contatta il 📲+39 3319900793 📨 [email protected] 🕸 Www.sicily-glamping.it [link in bio] . . #cirigasicilyglamping #ospitispeciali #vacanza #vacanzedasogno #alloggiparticolari #tendadilusso #tendaaduepiani #glamping #sicily #sicilia #guest #host #lovely #countrychic #countryside #vacanzeinsicilia #vacanzeesperienziali #esperienza #vascaidromassaggio #relaxtime #dream #glampingnotcamping (presso Ispica) https://www.instagram.com/p/CFj32J0Bhxs/?igshid=1o7r477kwn4yh
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Complimenti a @lucaassenza per il bellissimo scatto. - Location: spiagge di Scicli, Playa Grande - Se vuoi far parte di questa galleria usa l’hashtag: #sciclidigitale - Seguici sulla pagina Facebook ScicliDigitale — view on Instagram https://ift.tt/2DLVW4a
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Marina di Ragusa, una piccola perla nel sud-est della Sicilia.
Sulle sponde del Mar Mediterraneo sorge una piccola perla siciliana: Marina di Ragusa. A circa 25 km da Ragusa, in inverno conta circa 3500 abitanti. In estate invece, questo piccolo centro pullula di gente e si anima di eventi. Se il vostro intento è visitare questa porzione di Sicilia, senza rinunciare a godersi un po’ di mare, questo è un ottimo luogo dove soggiornare e da dove partire alla scoperta dei comuni nei dintorni.
Dove andare e cosa mangiare
Di posti dove alloggiare ce ne sono davvero tanti ed inoltre poco fuori dal paese, lungo la costa, vi sono diversi campeggi e villaggi turistici. Se optate per un appartamento, vi consiglio di usare sempre molta accortezza nello scegliere e tenete conto del budget che avete a disposizione. Per quanto riguarda il dove mangiare, credetemi che avrete l’imbarazzo della scelta e non disdegnerei di far qualche km verso i comuni dell’entroterra per gustare piatti tipici della tradizione siciliana. Essendo, però, luogo di mare, mi sembra superfluo direzionarvi verso le specialità a base di pesce. Per la scelta, non affidatevi solo alle recensioni che trovate sul web o su tripadvisor, ma chiedete anche agli abitanti che di sicuro vi sapranno consigliare.
Un patrimonio culturale inestimabile: tra storia e tv
Andando da Marina di Ragusa verso l’entroterra avrete modo di visitare Ragusa o Modica, o ancora Vittoria o Scicli, il cui centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità. Vi ricordo, che questa zona della Sicilia è piuttosto famosa a livello nazionale (e non solo). Già, perché è qui che vi sono i set della serie televisiva sul Commissario Montalbano. Avete quindi un motivo in più, oltre la bellezza che li caratterizza, per visitare i dintorni. Sempre nell’entroterra, ad esempio, potete visitare Donnafugata. Qui troverete il bellissimo Castello, che nella fiction altro non è che la casa del boss Balduccio Sinagra. Un luogo particolare è il rudere antico dell’ex Fornace Penna , conosciuta anche come la “Mannara”, sulla scogliera in C.da Pisciotto a Sampieri. Qui è stato girato l’episodio “La forma dell’acqua”. Purtroppo il posto è a rischio crollo ed è possibile ammirarlo a distanza, ma è un posto ottimale per fare delle fotografie, soprattutto al tramonto, quando la luce rende il tutto più suggestivo. Oltre i luoghi legati alla fiction, ovviamente c’è molto altro.
Tra Tonnara e mare
Se ve la sentite, a un’ora di macchina, entrando nel territorio siracusano, vi è il luogo più a sud di tutta Italia: Capo Passero. Qui, di particolare interesse è la Tonnara, le cui origini sono abbastanza antiche da risalire al Medioevo. Ad oggi inattiva, è un punto di riferimento per i residenti e per i turisti, insieme al Castello Tafuri. Piccolo accorgimento, Capo Passero è un posto piuttosto ventoso, quindi A Marina di Ragusa, se al mattino o al pomeriggio potrete godere delle spiagge e dei lidi, alla sera potrete fare una piacevole passeggiata presso il lungo mare. Vale la pena fare anche una capatina al Porto Turistico. Esso è uno dei principali punti di approdo per le imbarcazioni turistiche, in particolare dalla vicina Malta, questo perché gode di una posizione geografica particolarmente favorevole. Figuratevi che può accogliere yacht che arrivano anche a 60 mt di lunghezza. Oltre a tanti servizi dedicati a chi approda, sono presenti diverse attività commerciali. Read the full article
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Aeroporti del Sud, estate di successi Ma bisogna lavorare sui servizi
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Aeroporti del Sud, estate di successi Ma bisogna lavorare sui servizi
È stata un’estate di numeri molto positivi quella degli scali aeroportuali del Mezzogiorno con incrementi da Napoli alla Sicilia fino a Cagliari. Proprio quest’ultimo ha evidenziato un balzo record del 42%.
Nei mesi estivi di quest’anno (giugno-settembre) il traffico aereo internazionale dello scalo di Napoli Capodichino ha raggiunto circa 2,7 milioni di passeggeri, con un incremento del 24% rispetto alla già ottima estate del 2016. Il sistema aeroportuale del Sud-est della Sicilia (Catania e Comiso) è cresciuto del 19%, arrivando a 1,6 milioni di passeggeri.
Ma non sono solo le due maggiori «porte» della Campania e della Sicilia a registrare un traffico internazionale in crescita. Gli aeroporti pugliesi (Bari e Brindisi), l’aeroporto di Olbia e quelli della Sicilia occidentale (Palermo e Trapani) si attestano intorno al milione di passeggeri internazionali e registrano incrementi annui rispettivamente del 17%, del 14% e del 12%. Da segnalare poi l’exploit dell’aeroporto di Cagliari, che ha registrato un balzo record del 42% con i 530mila passeggeri internazionali del periodo estivo.
Dal 6 all’8 novembre si terrà a Londra il Wtm (World Travel Market), grande fiera mondiale del turismo. Quest’anno l’appuntamento londinese vede l’Italia in evidenza proprio grazie a un’estate record in termini di flussi nazionali e internazionali, che ha premiato anche il Sud del Paese. In attesa dei numeri consolidati su arrivi e presenze turistiche del 2017, ne danno ampia conferma proprio i dati relativi ai flussi di passeggeri del sistema aeroportuale.
Il trend degli ultimi anni è considerevole. Il sistema aeroportuale del Sud-est Sicilia, quello che è cresciuto di più, ha visto più che raddoppiare i passeggeri internazionali dal 2012 al 2017 (+114%). In base all’andamento dei primi 9 mesi di quest’anno si può stimare per il 2017 un incremento complessivo del traffico internazionale, rispetto al 2016, di 1 milione di passeggeri a Napoli Capodichino, di 500mila nel sistema aeroportuale del Sud-est Sicilia, di 300mila negli scali pugliesi (Bari e Brindisi) e di 200mila in quelli della Sicilia occidentale (Palermo e Trapani).
Questi dati dimostrano il crescente apprezzamento dei turisti stranieri per lo straordinario mix che il nostro Sud può offrire, tra mare, patrimonio storico-artistico, tradizioni culturali ed enogastronomiche. Ma dietro il boom c’è anche un contesto internazionale caratterizzato da instabilità geopolitica e rischio di terrorismo, fattori che hanno colpito il turismo di alcune importanti destinazioni concorrenti, come la Turchia e l’Egitto. Anche per questo sarebbe sbagliato adagiarsi sui numeri di una stagione straordinaria. Per la Sicilia, che si appresta a rinnovare il governo regionale, come per le altre aree a vocazione turistica del Sud, bisogna invece consolidare il successo agendo sui limiti di fondo che, non da oggi, penalizzano l’organizzazione territoriale.
Perché, varcata la soglia dell’aeroporto, spesso il turista che giunge al Sud si trova alle prese non solo con una grave carenza di moderne infrastrutture di collegamento, ma anche con un’offerta di servizi in cui non mancano le eccellenze, ma che risulta complessivamente frammentata, poco accessibile, scoordinata. Il risultato è una fruizione faticosa del territorio, che garantisce una scoperta solo parziale delle sue straordinarie risorse.
Proprio su questo fronte in Sicilia sta lavorando il Distretto Turistico degli Iblei, presente in questi giorni al Wtm di Londra. L’area iblea (Ragusa, Scicli, Modica) è protagonista di una fase di crescita dei flussi turistici rilevante. Dal 2014 al 2016 le presenze nel territorio ragusano (oltre 1,2 milioni) sono cresciute del 48% e il peso della clientela internazionale è passato dal 50% al 59%.
«Offrire al visitatore una visione complessiva e unitaria di ciò che il nostro territorio offre è la strada per fare un vero salto di qualità», ha detto Giovanni Occhipinti, presidente del Distretto, che al Wtm presenterà, negli spazi dell’Enit, il progetto della Carta di Valorizzazione del Territorio, realizzata in collaborazione con Censis e Asset, che mira a mettere in rete i diversi fattori di offerta oggi scollegati. L’obiettivo è di realizzare un sistema digitale di informazione e orientamento a disposizione del turista e di facile utilizzo (una semplice app scaricabile sullo smartphone), che metta insieme le informazioni su chiese, musei, spiagge, alberghi, ristoranti, servizi di utilità. In alcuni punti nevralgici del territorio ci saranno dei tavoli digitali che replicheranno la funzione del concierge in un albergo. È un esempio significativo di cosa si può fare “dal basso” per iniziare a fare finalmente sistema. Ma serve anche un supporto forte, a livello regionale e nazionale, per riallineare infrastrutture e organizzazione territoriale agli standard europei.
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Scicli: piano di utilizzo demanio marittimo, l’amministrazione convoca un incontro
Scicli: piano di utilizzo demanio marittimo, l’amministrazione convoca un incontro
SCICLI – Si terrà il 22 gennaio alle ore 10,00 a palazzo Spadaro la riunione con tutti i portatori di interesse, cittadini, associazioni di categoria e operatori del settore sul Piano di utilizzo del Demanio marittimo del Comune di Scicli.
Nella foto palazzo Spadaro la sede dell’incontro
A darne notizia l’assessore all’urbanistica Viviana Pitrolo. Si tratta di un incontro propedeutico alla…
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Materiale depositato sulle spiagge, intervento congiunto dell'on. Ragusa e del sindaco di Scicli Giannone
Materiale depositato sulle spiagge, intervento congiunto dell’on. Ragusa e del sindaco di Scicli Giannone was originally published on ITALREPORT
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Scicli ‘piazza’ una delle sue spiagge tra le più belle di Sicilia
Scicli ‘piazza’ una delle sue spiagge tra le più belle di Sicilia
SCICLI – E’ la spiaggia di Donnalucata a figurare tra le spiagge più suggestive ed affascinanti di tutto il panorama siciliano. A dirlo Zinagrate.com, un portale online rivolto a viaggiatori e non impegnato nella continua ricerca e nel condividere informazioni, suggerendo a viaggiatori e non, sui luoghi naturali e città da visitare. Nei gironi scorsi Zingarate ha provveduto a stilare una…
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Furti sotto gli ombrelloni a Sampieri, i carabinieri arrestano il ladro direttamente sull’arenile SCICLI - Aveva scelto l'affollata spiaggia di Sampieri per mettere a segno una serie di fruttuosi furti sotto gli ombrelloni incustoditi.
#carabinieri sampieri#carabinieri scicli#furto ombrellone sampieri#furto spiaggia sampieri#sampieri cronaca#sampieri notizie#sampieri spiaggia#scicli#scicli news#scicli notizie#spiagge scicli#ultime notizie scicli#video scicli
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“Spiagge pulite e servizi efficienti”, parola dell’assessore Lino Carpino SCICLI - L'estate sta per entrare nel vivo con l'arrivo della notte di San Lorenzo e del giorno di Ferragosto.
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IL VIAGGIO - LA VOCE DEL SILENZIO
POZZALLO, DONNALUCATA, SPIAGGIA DI DONNALUCATA, MARINA DI RAGUSA, MARINA DI RAGUSA, SCOGLITTI, SCOGLITTI, RAFFINERIA DI GELA, GELA, MANFRIA, CALA PARADISO LICATA
Vieni, non lasciare ora la mia mano, risaliremo la costa della Sicilia , vedremo spiagge dove il silenzio ci racconterà di sogni non ancora nati ma già nostri, echi del nostro cuore rimasti tra il bagnasciuga e la schiuma del mare. Le spiagge sono piene di vecchie torri a guardia di città poste nell’interno, dove l’arte e la bellezza sono ancora considerate l’acqua ed il lievito dell’anima. Città come la nobile Scicli, la reale Modica madre dell’immortale poeta o l’antica Ragusa operosa e volitiva. Partiamo da Capo Passero e giungiamo alla prima torre di Pozzallo e da li scivoliamo tra le rosee spiagge di Donnalucata, dove le onde si attardano ed il cielo si accende di azzurri immortali. Ancora più avanti, con il vento che come sospiro d’amore ci spinge a Marina di Ragusa, silenziosa e splendida come una vergine innamorata, sorella di Scoglitti dove il vento disegna piccole onde sulla sabbia ed infine eccoci nella contraddizione di Gela, la terra dove gli antichi greci scesero dalle nere navi vittoriosi sulle grandi onde e portatori di arti. A Gela, ancora una raffineria, tubi roventi e camini che fabbricano nuvole ora non più velenose. Andiamo, andiamo ancora su questo mare antico e raggiungiamo Manfria, con un'altra torre a guardia del nulla, arroventata dal sole, abitata dalle piccole rondini che garriscono felici nel vento. Infine arriviamo a Licata, il piccolo porto circondato di insenature e spiagge dove tra gli scogli le acque sono pure e luminose come lacrime di stelle. Se nel nostro cammino avrai ascoltato il vento, avrai sentito le onde parlarti, raccontarti di come su queste spiagge, il mondo che conosci di acciaio e cemento, è ormai lontano ed estraneo, vedrai vinte le prigioni dove il grigio del cielo tiene la tua anima prigioniera e muta, aquila senza più ali, cuore senza più amore. Qui ti sentirai di volare alta nel sole, qui nella voce di questo silenzio che è il seme dell’eternità, sentirai bruciare nel cuore, intensamente il tuo amore.
Come, do not leave now my hand, we will go up the coast of Sicily, we will see beaches where silence tells us of dreams that are not yet born but already ours, echoes of our heart left between the shore and the foam of the sea. The beaches are full of old towers guarding the city placed in the interior, where art and beauty are still considered the water and the yeast of the soul. Cities like the noble Scicli, the real Modica mother of the immortal poet or the ancient industrious and volitive Ragusa. We start from Capo Passero and reach the first tower of Pozzallo and from there we slip among the rosy beaches of Donnalucata, where the waves linger and the sky lights up with immortal blues. Still further on, with the wind blowing like a sigh of love to Marina di Ragusa, silent and beautiful like a virgin in love, sister of Scoglitti where the wind draws small waves on the sand and finally here we are in the contradiction of Gela, the land where the ancient Greeks descended from the black ships victorious on the great waves and bearers of limbs. A Gela, still a refinery, hot pipes and chimneys that make clouds now no longer poisonous. Let's go, let's go on this ancient sea again and reach Manfria, with another tower guarding nothingness, red-hot, inhabited by small swallows that will grow happy in the wind. Finally we arrive at Licata, the small port surrounded by inlets and beaches where the rocks are pure and luminous like tears of stars. If you have heard the wind on our way, you will have heard the waves talking to you, telling you how on these beaches, the world you know of steel and concrete, is now far and stranger, you will win the prisons where the gray of the sky holds your soul captive and silent, eagle without wings, heart without love. Here you will feel like flying high in the sun, here in the voice of this silence that is the seed of eternity, you will feel burn in your heart, intensely your love.
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