#spero passi o forse no
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turuin · 9 months ago
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Ogni tanto penso a quel verso di una canzone dei Fleet Foxes che fa: "Into town one morning I went / Staggering through the premonitions of my death" e penso ecco, questo è quello che faccio da un po' di tempo a questa parte, barcollo tra le premonizioni della mia morte.
Io me lo vorrei spiegare come funziona il mio cervello, ma non posso, non so e poi, in definitiva, non voglio. M'accontento il più delle volte, e quando non lo faccio darei a fuoco l'universo intero.
Spesso capita di fantasticare su quale superpotere sarebbe bello avere, o su quale opportunità: il governo del mondo intero; la capacità di far sparire ogni crimine, o distruggere tutte le armi in un momento; il potere di controllare le menti; il potere di convertire tutti al bene. E ogni volta, queste fantasticherie mi portano a una conclusione, ad una soltanto: ne abuserei, e diventerei una calamità per l'intera umanità.
Ho preso il me-ombra a braccetto, e l'ho portato a fare due passi, e ho perso il conto di quante volte ci siamo scambiati di posto. Non sono io, è il mondo; non è il mondo, è la vita. Non è la vita, sono io. C'è uno specchio che riflette perfettamente un altro specchio e a starci in mezzo vengono dei bei capogiri; ma non vengono, quando si è lo specchio. Quale dei due? Non conta, o forse non ha neppure senso chiederselo.
Forse devo fare ordine, ogni tanto, nel mio palazzo mentale, e magari quell'ordine si rifletterà anche al di fuori.
Domani, spero sia bel tempo.
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tma-traduzioni · 9 months ago
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MAGP006 - Introduzioni
[Episodio precedente] [Indice TMAGP]
[Il microfono del decrepito computer dell’O.I.A.R. si accende nuovamente]
[qualcuno sta scrivendo lentamente al computer]
[Sam sbadiglia]
[Da vicino, Alice inizia a cantare, senza parole, una ninnananna]
SAM
Così non aiuti, Alice.
[sembra esausto]
ALICE
Scusa, da quando dovrei aiutarti?
SAM
Vado a prendermi un altro caffè.
ALICE
Hai considerato di bypassare la bocca e iniettarti i chicchi direttamente nelle vene?
SAM
(espira) Ottima idea. Perché non ci ho pensato io?
ALICE
Non hai abbastanza chicchi di caffè nel sangue.
SAM
Ovvio.
[Una pausa, continuano a scrivere]
ALICE
Seriamente, però, se i primi tre caffè non hanno funzionato, io non ne prenderei un altro. Altra caffeina non ti renderà più sveglio, ti darà solamente un tremolio e la nausea.
SAM
(sbadigliando di nuovo) Devo correre il rischio. Davvero non ce la faccio.
ALICE
Oh certo. Ignora la donna che ha lavorato di notte per quasi un decennio. Cosa ne saprà mai?
SAM
Allora cosa suggerisci?
ALICE
Tornare indietro nel tempo e comprare quelle tende oscuranti come ti avevo detto.
SAM
Lo so, lo so, è solo - già il sole lo vediamo poco a cose normali, mi sembra sbagliato cercare di bloccarlo del tutto.
ALICE
Oh, Sam. Il sole è il nemico! Governa il mondo della luce, ma noi che abitiamo nelle tenebre sentiamo solo la sua ira. (torna normale) Prendi le tende.
SAM
Già, forse.
ALICE
Oppure fatti licenziare per esserti addormentato alla scrivania. Decidi tu. (smette di scrivere) Per la cronaca, sapevi che fai questo rumore adorabile tipo “mlem” ogni volta che ti crolla la testa?
SAM
(ridacchia; con affetto:) Punisci davvero le persone che osano essere tue amiche, lo sai, vero?
ALICE
La mia giustizia è severa ma equa. Comunque, farai meglio a farti un pisolino. Devi essere vigile e pimpante quando conosci il nuovo arrivato.
SAM
Non sono io il nuovo arrivato?
ALICE
Pffft. Vorresti. Ormai non sei più una novità, Sam, praticamente sei un dinosauro. Sta per entrare un nuovonuovo arrivato. È tutto nell’email di Lena, che probabilmente avresti letto se fossi stato sveglio. 
SAM
Qualcun altro se ne va?
ALICE
Spero di no, ma questo lavoro ha un tasso di dimissioni piuttosto alto quindi Lena preferisce assumere un paio di rimpiazzi quando uno della vecchia guardia se ne va.
SAM
Cosa, e da per scontato che uno di loro non resisterà?
ALICE
Solitamente ha ragione. E in questo preciso momento, mio assonnato tesorino, non conviene scommettere su di te.
SAM
Che succede se entrambi ci troviamo bene qui?
ALICE
Allora tiriamo a sorte e uno di voi viene mangiato alla festa di Natale.
SAM
(Divertito) Beh, speriamo che questo novellino non sia troppo fibroso.
ALICE
Ooh, sei sul piede di guerra!
[Passi, Gwen rientra dalla saletta del personale]
SAM
Hey, Gwen, hai sentito che hanno assunto qualcun altro?
GWEN
(Senza entusiasmo) Yuppie-ye-yee.
SAM
Non anche te.
GWEN
Per insegnare a qualcuno serve molto tempo, e già così siamo notevolmente in ritardo.
SAM
Vero, ma una volta che ha imparato, sono un altro paio di mani che aiutano.
ALICE
Se resiste.
GWEN
Cosa che non succederà. (si siede) Ora, come stavo dicendo, notevolmente in ritardo.
SAM
…certo, scusa.
[Tutti tornano a scrivere in silenzio]
{Sam continua a sbadigliare}
[Improvvisamente il computer inizia a leggere un caso]
[Uno squillo di una telefonata, poi l’audio metallico dell’audio di un telefono:]
OPERATORE 1
Emergenze, quale servizio?
NEEDLES
Proprio una bellissima domanda.
OPERATORE 1
Polizia, ambulanza o pompieri?
NEEDLES
Beh nessuno è in fiamme, quindi probabilmente quelli possiamo escluderli. Anche se loro fanno i salvataggi, no. E questo poveretto adesso avrebbe decisamente bisogno di essere salvato.
OPERATORE 1
Signore, descriva la situazione così posso trasferirla alla giusta centralina.
NEEDLES
Aspetta, lo chiedo a lui.
[Il telefono viene mosso mentre l’operatore si muove]
[Sentiamo un uomo il cui respiro è affaticato e doloroso]
NEEDLES
(distante) Cosa pensiamo? Polizia o ambulanza?
VITTIMA
(agonizzante, a malapena riesce a parlare) …aiuto…
OPERATORE 1
Signore? Signore, siete in pericolo?
[Il telefono è allontanato dalla vittima]
NEEDLES
(di nuovo vicino) Devi perdonarlo, al momento è pieno di aghi, sai.
[Ridacchia]
OPERATORE 1
Signore, perfavore, può darmi la sua posizione?
NEEDLES
Oh, pensavo poteste vederla automaticamente?
OPERATORE 1
Non con i cellulari, quindi -
NEEDLES
Stupendo! Ho più tempo di quanto pensavo allora. In tal caso, allora noi altri faremo una chiacchierata e richiameremo quando avremo deciso il servizio!
[Ride di nuovo, una risata maniacale]
OPERATORE 1
Signore, non attacchi -
[Un urlo di dolore dalla vittima]
[Cade la linea]
[Squilla di nuovo con una seconda chiamata al 999]
OPERATORE 2
Emergenze, quale servizio?
NEEDLES
Ne abbiamo discusso, e optiamo per polizia. Risposta definitiva.
OPERATORE 2
La trasferisco immediatamente.
[La chiamata viene trasferita]
OPERATORE DELLA POLIZIA
Polizia, qual’è la vostra emergenza?
NEEDLES
Sì, salve Polizia! Ho un uomo qui e, beh - diciamo che è stato alquanto infilzato.
OPERATORE DELLA POLIZIA
È in pericolo?
NEEDLES
(Divertito) Io? No, cielo! Sospetto che lui all’inizio l’ha pensato, però. Da come si atteggiava e da come ha tirato fuori il suo coltellino.
OPERATORE DELLA POLIZIA
L’assalitore si trova sempre lì?
NEEDLES
Oh sì, decisamente. Anche se davvero non arriverei a chiamarlo assalitore. Infatti, sotto molti punti di vista alla fine è stato un gesto di affetto. Un abbraccio. …delle coccole, addirittura! Ha! Sì, chiamiamole coccole.
[Inizia a ridere da solo]
OPERATORE DELLA POLIZIA
È sicuro di stare bene? Il panico è normale in queste situazioni. Le è stato fatto del male?
NEEDLES
Certo che fa male, come potrebbe essere altrimenti? Ma ormai ho iniziato a prenderci gusto, nel dolore. Tutti questi forellini, pungenti e affilati…
OPERATORE DELLA POLIZIA
Deve restare con me. L’uomo, quello che hai detto che è stato accoltellato, è ancora lì?
NEEDLES
Dubito che andrà mai da qualche altra parte.
OPERATORE DELLA POLIZIA
… Sta respirando? Gli serve un’ambulanza?
NEEDLES
Assolutamente. Ma questa non è la vera domanda, no?
OPERATORE DELLA POLIZIA
Posso mandare un’ambulanza, ma mi serve la vostra posizione. Sa l’indirizzo? Sa dove vi trovate?
NEEDLES
So esattamente dove sono. Sono cresciuto qui, sai. Era un posto decente allora. Ci vivevano delle persone per bene, capisci? Non come adesso, adesso è un posto orribile. Non è sicuro girare di notte. Ne vado fiero, a dire il vero.
OPERATORE DELLA POLIZIA
(scandendo) Signore, mi serve un indirizzo o qualcosa di riconoscibile. Mi dica dove si trova.
NEEDLES
Oh beh adesso ci sono decisamente dei segni sul terreno, proprio come su di me. Ed è una sensazione così bella. Mi soddisfa in un modo che non avevo mai ritenuto possibile. Colma bene quel vuoto, quella voragine solitaria che abbiamo dentro. Non si tratta di sadismo o masochismo, li avevo già provati entrambi.
Credo che sia la paura. L’espressione dei loro occhi quando si rendono conto del loro errore - (si può sentire il suo ghigno) mi fa venire voglia di stringerli forte, quindi lo faccio.
OPERATORE DELLA POLIZIA
L’uomo ferito - è stato lei a pugnalarlo?
NEEDLES
Ah, beh, è una domanda difficile. In un certo senso? In un certo senso è stato lui a infilsarzi su di me. Quando ha visto gli aghi oramai eravamo già molto vicini. Abbastanza vicini che potevo sentire l’odore del suo sudore e del suo dopobarba scadente. Infatti ha a malapena avuto il tempo di avere paura prima che ci abbracciassimo. Adesso è terrorizzato, ovviamente… 
[lamenti della vittima in sottofondo]
OPERATORE DELLA POLIZIA
Devo trasferirla al mio supervisore.
NEEDLES
(improvvisamente veloce e con tono tagliente) Se lasci questa chiamata lo abbraccerò di nuovo e onestamente dubito che sopravviverà.
(di nuovo scherzoso) Sai cosa? Vorrei cambiare la mia risposta. L’ho infilzato io, sì. Di sicuro mi sono riposizionato per assicurarmi che ne avesse alcuni nel viso. Negli occhi. Conta questo (ride) Continua a toccarli come se potesse rimuovere tutto il metallo ma gliel’ho detto, finirà per farli andare più a fondo!
Non durerà troppo a lungo, grazie al cielo, sarà dissanguato a minuti, ormai. Ma nel frattempo, la paura che emana da lui mentre se ne sta sdraiato lì, sospeso tra la paura della morte e la paura di sopravvivere con quello che gli è capitato - è piuttosto divertente. E soffoca l’odore del dopobarba.
[Una pausa]
OPERATORE DELLA POLIZIA
(lentamente, scosso ma ancora in controllo) Mi dia l’indirizzo e rimanga dove si trova.
NEEDLES
Ti faccio paura? Signor Operatore.
OPERATORE DELLA POLIZIA
È per questo che hai chiamato? Per cercare di spaventare chi risponde?
NEEDLES
Diciamo per il dessert. Ma non hai paura, no? Disagio, disgusto, ma - niente di più. Per quale motivo? 
OPERATORE DELLA POLIZIA
Sarà che non mi fanno paura gli aghi.
NEEDLES
(improvvisamente furioso) Non ti fann– Questo non è un misero esame del sangue, qualche punturina di un aghetto, queste sono centinaia, migliaia di punte affilate come rasoi che si infilano nella tua carne. Stiamo parlando dell’abbraccio di una vergine di Norimberga, una straziante agonia causata da mille piccoli dolori.
OPERATORE DELLA POLIZIA
(lentamente, a voce alta) Signore, chiaramente non… sta bene. E credo che abbia ferito qualcuno che forse ha cercato di rapinarla, quindi se mi da la sua posizione posso mandare qualcuno ad aiutare. 
NEEDLES
Oh, capisco. Non mi credi.
Sì, suppongo abbia senso. In un certo senso è una cosa un po’ assurda, e la sensazione di lontananza del telefono non aiuta.
…Sì, più ci penso, più mi sembra ovvio che questa chiamata non mi avrebbe mai dato quello che cercavo. Mi chiedo, però, in quale centralina della polizia ti stai nascondendo! Hendon? Lambeth?
OPERATORE DELLA POLIZIA
Cosa prego?
NEEDLES
(a bassa voce) Lambeth, dunque, e sono sicuro di poter riconoscere la tua voce adesso.
[Pausa]
Ah, eccola. Ecco la paura. Non molto, solo una piccola puntura di un ago, ma alla fine l’abbiamo trovata, no?
OPERATORE DELLA POLIZIA
(con voce tremante) Ti sto trasferendo al mio supervisore.
NEEDLES
Allora vado. Non mi interessa parlargli, e tra l’altro, ci eravamo detti che se tu avessi lasciato la chiamata il mio amichetto avrebbe ricevuto un piccolo ultimo abbraccio prima che me ne vada.
Spero che ci parleremo di nuovo tra non molto, signor Operatore. Vediamo se riusciamo a trovare qualche altra piccola spaventosa puntura che possiamo esplorare insieme…
[La chiamata finisce con un click]
[Torniamo alla registrazione del computer dell’O.I.A.R.]
[Sam si lascia scappare un suono divertito per il caso]
SAM
Huh? Tutto qui?
GWEN
(non stava ascoltando) Tutto cosa?
SAM
Il caso. Finisce così.
ALICE
(non stava ascoltando nemmeno lei) Che tipo era?
SAM
Non lo hai sentito?
ALICE
A malapena sento i miei. Inizi a ignorarli dopo un po’.
SAM
(suono divertito) Erano un paio di chiamate di emergenza.
ALICE
Oh, sì, quelle non hanno mai una conclusione. Potresti ricevere il rapporto del medico legale se al corpo è successo qualcosa di strano, ma è piuttosto raro. (divertita) Perché, ti stava piacendo?
SAM
Non è che arriverei a tanto.
ALICE
Beh, chi lo sa, forse sarai fortunato e ucciderà di nuovo. Che cosa era?
SAM
Tipo… un tizio fatto di aghi, credo?
ALICE
Aghi? Dovrebbe fare paura? Lavoro qui da così tanto che ormai non saprei dire.
GWEN
Forse se hai paura degli aghi?
SAM
Per dirla tutta, sembrava essere… un argomento delicato per lui.
ALICE
Huh.
[Passi, entra Lena]
LENA
Buonasera a tutti.
ALICE
Lena! Un uccellino mi ha detto che la nuova leva entrava oggi.
LENA
Perfavore evita di chiamarmi un “uccellino,” Alice.
ALICE
Uccellone, allora. Dunque, dov’è la carne fresca?
LENA
Si sta preparando una tazza di caffè nella sala del personale. Si chiama Celia, e confido che la farete sentire benvenuta.
GWEN
Di sicuro ci proveremo.
[Passi, entra Celia]
CELIA
(con un boccone di ciambelle in bocca) Lena, queste ciambelline sono fantastiche! Dove le ha prese?
LENA
Celia, questi sono i tuoi colleghi.
CELIA
Oh, cielo, certo, scusate! (ingolla) Ciao a tutti!
SAM
Non c’è problema, dopo le ciambelline siamo un po’ una delusione.
ALICE
A Lena piace tirarle fuori quando qualcuno di nuovo si unisce alla nostra famigliola.
LENA
Solo mi raccomando, mangiatele sul posto. Adesso vi lascio così fate conoscenza, io devo finire l’iter burocratico per l’assunzione. Alice, più tardi stasera parleremo del training. Celia, vieni nel mio ufficio quando hai finito qui, ci sono ancora dei fogli da firmare.
CELIA
Certamente.
[Passi di Lena che si allontana]
CELIA
Quindi, sì! Non ho mai lavorato in un posto con delle ciambelline prima d’ora!
ALICE
Fossi in te non sarei così entusiasta. Probabilmente sono avanzate da quando è arrivato Sam.
SAM
Beh, a me sono piaciute.
CELIA
Tu sei Sam, dunque?
SAM
Sì. Anche io sono appena entrato.
CELIA
Fantastico! A dire il vero, posso farti una domanda? Il tuo colloquio…
SAM
Oh mio dio, sì, suuuuper strano, vero?
CELIA
Grazie! Ero seduta lì tipo  “cooooosa?”
ALICE
Entrambi dovreste essere orgogliosi. Lena prova a convincervi di non accettare solo se in primis crede che valga la pena parlare con voi.
CELIA
Sì? È passato un po’ di tempo dall’ultima volta che ho fatto un colloquio, ma quello è stato…
[Espira]
ALICE
Sì, prima aveva un vero e proprio problema con le dimissioni, le persone accettavano il lavoro e se ne andavano dopo un paio di settimane, quindi ha cambiato lo stile dei suoi colloqui per essere sicura di prendere solo persone che sono…
SAM
Adatte!
ALICE
Disperate.
CELIA
(Allegra) E io sono entrambe le cose, il sistema funziona! Tra l’altro, mi sa che non ho sentito il tuo nome.
ALICE
Alice. Sono la detenuta più senior qua sotto, quindi fammi sapere se hai delle domande: dove si trovano i bagni? Ci sono dei coltelli affilati? Come faccio a far finire gli incubi?
[Celia ridacchia]
ALICE
Qualsiasi cosa. E quella chiacchierona nell’angolo è Gwen. 
GWEN
Scusa, Celia, giusto? È un piacere conoscerti, spero che qui ti troverai bene. Adesso, se mi scusi, ho molto lavoro da sbrigare.
[Torna a scrivere]
CELIA
(imperturbata) Certo, non ti preoccupare. Sarò sincera, pensavo ci sarebbero state molte più persone a lavorare qui, viste le dimensioni del palazzo?
SAM
Sì, no, siamo, um…
ALICE
Ottimizzati?
SAM
Ottimizzati! Certo. Oh, c’è anche un informatico, anche se è meglio se lo eviti… finché non ti sei ambientata.
[Alice ridacchia da sola, ricordando lo scherzo che ha fatto a Sam]
SAM
Ma principalmente siamo solo noi.
CELIA
Quattro strambi in uno scantinato che leggono storie spaventose. Lavoro dei sogni.
[Sam ride]
ALICE
Se lo dici tu.
SAM
Per la cronaca, alcuni casi sono… Non sono letture divertenti.
CELIA
Apprezzo la preoccupazione, ma sono certa che non saranno un problema. Di questi tempi non mi spavento così facilmente.
ALICE
Sì, hai lo sguardo da killer incallita.
CELIA
Cavolo, e io che pensavo di averlo nascosto dietro un’attitudine dolce e allegra!
[Sam ride]
CELIA
In ogni caso, meglio che vada da Lena. È stato bello conoscervi!
SAM
(ad alta voce) Anche te!
[Passi di Celia che se ne va]
SAM
(felice) Sembra simpatica!
ALICE
(pensando) Già…
GWEN
Non affezionatevi.
ALICE
Nemmeno per sogno.
[Adesso stiamo ascoltando dalla CCTV della saletta del personale]
[La macchina del caffè è in funzione, sam sospira]
[Passi, Alice entra Celia]
ALICE
E abbiamo raggiunto il pezzo forte del nostro tour. La saletta del personale!
CELIA
Mmmm! È – proprio una vista pazzesca.
ALICE
Posso capire che sei stupita dalla sua magnificenza, ma devo avvertirti che le fotografie con flash possono spaventare la fauna locale.
SAM
(ridacchia) La “fauna locale” si sta solo preparando un altro caffè, ne volete un po’?
ALICE
(tagliente) Nonostante i miei avvertimenti.
SAM
Va bene. Io sto bene. Mi sto solo ancora abituando ai turni di notte, tutto qui.
CELIA
Ah. Neanche io sono entusiasta per quell’aspetto del lavoro.
SAM
Alice ha già provato a venderti le sue tende di seconda mano?
ALICE
Alice non è ancora arrivata alla sezione consigli del tour, ma era la prossima nella scaletta.
SAM
Scura che non posso offrirti nulla, Celia? Del tè, forse? Credo che ci sia della vetusta cioccolata calda da qualche parte, nascosta dietro la scorta ‘segreta’ di biscotti di Alice.
ALICE
(gasp) Sapevo che eri tu, piccolo ladruncolo!
CELIA
Grazie, ma per adesso sono apposto, Sam, davvero. Magari più tardi?
SAM
Ma certo.
CELIA
Posso tornare di là, Alice? Colin aveva detto che la mia postazione sarebbe stata pronta adesso.
ALICE
Vai pure. Sarò lì tra un minuto per aiutarti con i tuoi primi casi.
CELIA
Perfetto. (ad alta voce) A presto, Sam!
[Passi di Celia che se ne va]
[Una pausa]
[Alice espira]
ALICE
Wow.
SAM
Cosa?
ALICE
Wow.
SAM
E adesso che ti prende?
ALICE
(con un ghigno) Sei proprio cotto, figliolo!
SAM
Oh per amor del cielo, Alice.
ALICE
“Credo ci sia della vecchia cioccolata calda”? Perché non ti fai tatuare il suo nome sul culo, già che ci sei?
SAM
Sei ridicola -
ALICE
“Ti andrebbe del tè, Celia? Caffè, magari? Il mio cuore, strappato dal petto e disposto su un centrino?”
SAM
(a bassa voce) Cosa?
ALICE
“Ti prego, Celia, tagliami la lingua così posso sempre essere lì per leccarti i francobolli!”
SAM
(divertito) Okay, uno, questo posto ti sta rendendo davvero macabra. Due, se sapessi qualcosa di francobolli sapresti che le tirature moderne sono autoadesive quindi - 
ALICE
Tra l’altro, come fai a sapere dove nascondo i miei biscotti.
SAM
È letteralmente lo stesso punto che usavi quando studiavamo - in fondo allo scaffale più alto nel mobile in alto a sinistra. Dove pensi che le persone non riescono a vederli perché non sono alte abbastanza.
ALICE
…Touché. Ma dovresti essere molto cauto nel condividere tale sapere. I Choco Liebnitz sono troppo potenti per un comune palato.
SAM
Se lo dici tu. Comunque, devo tornare a -
ALICE
Perderti negli occhi della tua amata?
[Pausa]
SAM
Avrei una risposta incredibilmente brillante se non fossi così totalmente distrutto.
ALICE
Awwww! Lo so, tesorino. Lo so.
[Traduzione di: Victoria]
[Prossimo episodio]
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kon-igi · 1 year ago
Note
Buon pomeriggio, Kon. Spero, con questo messaggio, di non violare la regola numero 7. La salute di mia madre è in peggioramento da quando, un anno fa, ha perso sua madre. Non si occupa più di sé stessa, non c'è modo di portarla da un dottore per un controllo o le cure di cui necessita. Ho parlato con il suo medico di base e mi pare abbia liquidato la situazione: non è un pericolo, lasciala fare. So che esiste il libero arbitrio e non la posso portare di forza, però vederla in queste condizioni è sfinente sia perché è mia madre (nonostante mi odi mi sento responsabile di restituire le cure che ha avuto per me) sia perché alcuni suoi comportamenti sono verbalmente violenti ed alla lunga difficili. Però ho l'impressione di aver percorso ogni strada possibile, e mi sembra che l'unica opzione, quello che dicono tutti con i quali ho parlato, sia di lasciarla in balia di sé stessa e che essendo sua figlia troverò il modo di farmi ascoltare e farla stare meglio. Mi sono giocata il lupo nero, quello bianco, tutto il pack, mi sento come Gandalf bloccato davanti all'ingresso delle miniere perché non sa come entrare. Sono biologicamente sua figlia (sentimentalmente no) ma questo non basta, non ho i mezzi per farla stare meglio. Mi chiedo se dovrei rispettare il suo desiderio e lasciarla così, come dicono tutti.
Grazie.
Se senti di aver percorso tutte le strade possibili, allora... siici senza esserci.
Non conosco tua madre né la sua e le vostre storie, però lasciarle vivere la sua vita non esclude che tu non possa far sentire la tua presenza in modo discreto.
A volte le persone hanno bisogno di non avere bisogno di qualcuno che sia lì fremente e pronto a intervenire... molto spesso hanno la necessità di un loro spazio privato per sentirsi miserabili e inutili, forse anche buttarsi via ma sono sicuro che nel momento del vero bisogno - che non è quello che presuppongono e prevedono gli altri - tua madre possa accorciare le distanze e farti rientrare nella sua vita.
E intanto comincia a elaborare il distacco, quello definitivo, che prima o poi si verificherà.
Non lasciare nulla di intentato ma colma i vuoti che non ti permettono di lasciarla andare in modo sereno, perché sentire di dovere qualcosa a qualcuno non è il pagamento della cambiale di un prestito affettivo ma tenere per un po' il passo accanto a quella persona dalla quale hai avuto e restituirle in cambio la tua presenza, anche silenziosa, finché le strade non si separeranno perché i passi diventeranno troppo diversi per poter continuare assieme.
Buona fortuna e non temere, alla fine ricorderà e ti riconoscerà.
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mynameis-gloria · 1 year ago
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Questi giorni sono tanto assurdi quanto intensi, e di fuoco. E direi anche letteralmente visti i gradi di oggi. Domani danno 40 gradi e ciò vuol dire che a lavoro ne percepirò 50° così che la mia faccia si possa sciogliere davanti a mille mila persone e risultare sicuramente decente. Bene così!
Tra le altre cose non so se sia il contraccettivo o altro ma mi sento un sacco sensibile, quasi fragile e davvero a volte non so come comportarmi. Tanti episodi, parole, che sento scottare sulla pelle e questo mi rende molto confusa...spero passi
In questi giorni di fuoco però ci sono state parecchie coccole, soprattutto ieri, e quindi forse dovrei concentrarmi su questo, su ciò che mi ha fatto stare bene e su chi al momento ci sta provando e riuscendo. È che penso di aver paura, di farmi ulteriormente male, di ripercorrere gli stessi passi, semplicemente con qualcun altro al mio fianco e non so se la mia testa potrebbe reggerlo. È che con S in questi mesi, il mio cuore è stato praticamente inglobato, inghiottito e non so se riesca davvero a ricominciare. Suona stupido e patetico ma prima è bastata una foto per farmi tentennare, pensare e lacrimare, aver dubbi su quanta verità conosco, e poi ho deciso di spegnere il cervello, che questa era una vera e propria auto tortura ed invece dovrei pensare a ieri, ai momenti così dolci e quasi irreali, a quello che è successo che la mia testa ancora deve realizzare e con 11 ore di lavoro non l"ho potuto ancora fare. Prendermi il tempo. Ripercorrere quelle mani e quel corpo, che al mio risveglio c'erano ancora.
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tinxanax · 2 years ago
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Ciao, spero che questo messaggio non risulterà inopportuno, ma sento di doverti parlare della mia esperienza perché anche io ho avuto un disturbo alimentare e sono arrivata a ridurre drasticamente le quantità di cibo rovinandomi per tanti anni. Non mi sono mai piaciuta perché sono sempre stata sovrappeso, neanche così tanto, però ero sempre la ragazza in carne. Più riducevo le calorie, più non riuscivo a capire perché ero sempre così com’ero, anzi diventavo ancora peggio e perdevo tono muscolare ma mai grasso. Adesso mi alleno regolarmente, sono riuscita a costruire una buona massa muscolare e sono diventata molto più “tonica” e ho meno massa grassa e mangio anche molto ma molto di più perché il mio metabolismo è diventato più veloce. So che sembra assurdo, ma la palestra mi ha salvata perché ha guarito il mio rapporto con il cibo e il rapporto con il mio corpo, quindi quello che mi sento di dirti è di ritagliarti anche solo un’ora al giorno per allenarti con pesi perché fa davvero la differenza. So che non si può guarire un disturbo alimentare così dal nulla, è un percorso lungo e pieno di difficoltà, quando vedrai il tuo corpo cambiare spesso penserai di voler tornare indietro. Io a volte faccio fatica, però posso dirti che ne vale davvero la pena sul lungo termine perché la palestra ti porta solo cose buone e mai cose negative. Sicuramente non risolva il problema alla radice, che sta nelle nostre teste, ma aiuta molto. Mi sentivo di darti questo consiglio perché mi sono riconosciuta in quello che hai scritto. Non smettere di mangiare, il cibo è energia e non è un nemico.
Non è inopportuno, anzi apprezzo che tu abbia condiviso la tua esperienza.. ci penso costantemente, e ho molta paura ad essere sincera. La prima volta che ho diminuito il cibo, sono arrivata ad eliminarlo definitivamente. Non ho mangiato per quasi due mesi. O meglio, ricordo perfettamente che avevo aperto un pacchetto di cracker all’inizio di quel periodo e in quasi due mesi non sono riuscita a finirlo, davo un morso ogni tanto. Ero in sovrappeso di 40 kg ai tempi, non so come, senza cibo, il mio corpo aveva comunque moltissima energia. Mi allenavo tutti i giorni, facevo le faccende di casa, andavo a ballare, andavo a lavorare, e fisicamente mi sentivo tranquilla. Sapevo che non sarebbe durata in eterno, il mio corpo stava perdendo tanto. Ho perso circa 20 kg in quel periodo, tra grasso e muscolo. Ancora non ero peso forma, non lo ero. Ma iniziavo a piacermi. Avevano iniziato a chiamarmi Emily, perché ricordavo la sposa cadavere di Tim Burton, con gli occhi infossati e le guance un po’ scavate. Per me non era così. Si sapevo che il mio volto era scavato rispetto a prima, ma mi ripetevo sempre che semplicemente ero dimagrita, il giusto, che non c’era niente di eccessivamente scavato. Un giorno uscii di casa per andare a camminare, quando ero di riposo dal lavoro, oltre ad allenarmi, andavo a camminare. Il digiuno, il caldo, l’assenza di sonno, gli allenamenti forse eccessivi, caddi a terra a pochi metri da casa, ero molto affaticata ovviamente. Anzi, mi stupii che non fosse successo prima a dire il vero. Capii che dovevo fare qualcosa, quindi iniziai a seguire i consigli della mia psicologa (che voleva indirizzarmi al cdca, ma ero contraria quindi nada), ricominciai a mangiare, piano, piccole dosi. Ma il mio stomaco si era talmente ristretto che non accettava nemmeno quelle piccole dosi. Passai dal non mangiare proprio, a un certo punto, al mangiare e vomitare. E in quel periodo non riuscivo più ad allenarmi. E tutti mi dissero “passi da un estremo all’altro. O tutto o niente” era vero. Ho paura di tornare in fissa con queste cose. La palestra, i digiuni, le camminate, il vomito, ho paura.
Tumblr media
La foto è del periodo in cui mi chiamavano Emily. Effettivamente, anche paragonandomi adesso, vedo effettivamente che ero scavata. E che sembravo una tossica, un po’ facevo paura
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filorunsultra · 2 years ago
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Giulio
Ho conosciuto Giulio Repetto, dovrei dire, a URMA. Ma come spesso accade, a URMA ci si vede e basta, e solo dopo, altrove, ci si presenta; di solito con un 'ehi, ma tu non eri a URMA?'. Quell'altrove fu Trans D'Havet 2019. Salimmo sul pullman che porta alla partenza e condividemmo i primi chilometri fino al Brazome. Da quella notte ho condiviso momenti molto intensi con Giulio, belli e brutti, e anche se non è una di quelle persone che vedi una volta a settimana, e nemmeno una volta al mese a dire il vero, penso di poter dire che sia un amico. Ma veniamo all'intervista: io non faccio grandi domande e solo raramente mi arrivano grandi risposte. Questa volta sì, forse perché non c'era bisogno di dire le parole giuste per farsi capire, bastava lanciare un sassolino. Mi sono divertito a scrivere le domande e mi sono divertito a leggere le risposte, e spero vi divertiate voi a leggerle. Buona lettura.
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Ciao Giulio, è un po’ che non ci vediamo. Come state tu, la Cate e Cjiorven?
Un po' stanchi per via del lavoro ma bene dai, Cjiorven comincia ad avere i suoi anni ma sta bene anche lei.
Sai che non so quando e come hai iniziato a correre?
Ho iniziato decisamente tardi rispetto alla media, avevo già 47 anni, nel 2016. È iniziato tutto per caso, a Padova fanno delle uscite serali di gruppo e una sera degli amici che già correvano mi hanno invitato ad andarci, erano 8 km di argine, ho detto “ma sì proviamo”. Sono arrivato distrutto e con i polmoni in fiamme ma cominciavo ad incuriosirmi. Qualche settimana dopo sempre gli stessi amici mi dicono che c’è una corsa sui colli, mi pare fossero 12 km, ci vado e lì ho la folgorazione, piove a dirotto e mi diverto come un matto mentre tutti imprecano nel fango.
Mi fa ridere che i miei abbiano molti amici in comune con te e la Cate, perché sono amicizie che non c’entrano nulla con la corsa. Ti saluta Martina (Peretti, Vicenza, giro Xgocce nel mareX), dice ‘chi sa se si ricorda di me’.
Sì fa un po’ ridere ma non è nemmeno troppo strano se consideri che i tuoi dovrebbero avere più o meno la mia età, forse fa più ridere il fatto che io abbia più cose in comune con te che con loro. Martina me la ricordo benissimo, spero se la passi bene, salutamela se la vedi.
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Giulio si lamenta dei suoi acciacchi, come al solito, dopo aver chiuso URMA 2022, con una Giulia Chiorri realmente infortunata.
Cosa vuol dire punk?
Se mi avessi chiesto qualcosa tipo ‘perché il mondo esiste?’ forse avrei avuto meno difficoltà a risponderti. Inizialmente il termine punk era riferito ad un determinato genere musicale o un modo di vestire, poi è diventato una sorta di aggettivo per definire un certo tipo di attitudine. Per me essere punk significa fondamentalmente essere degli idealisti, anteporre le proprie idee di fronte a tutto, fregarsene se non sono condivise dalla massa o se a volte possono addirittura andar contro al proprio interesse personale. Ti faccio qualche esempio. Fino al 2004 in Italia esisteva il servizio militare obbligatorio, in alternativa per chi era contrario c’era l’opzione del servizio civile che però quando venne istituito durava due anni, al posto di uno di leva. Due anni non sono pochi quando hai vent’anni; eppure i primi obiettori di coscienza che erano contrari al servizio militare si facevano 24 mesi al posto dei 12 dei loro coetanei che sceglievano di fare servizio di leva. Alla fine, un punk è uno che fa le sue cose perché è convinto che vadano fatte in un certo modo senza aspettarsi niente in cambio, è quello che se ne sta in disparte ma magari un giorno poi si fa arrestare solo per affermare le sue idee.
Ti dà fastidio che oggi tutti si definiscano punk, a partire dalle aziende?
In realtà no, mi è abbastanza indifferente. Il mercato fagocita tutto, gusti musicali, abitudini alimentari tutto diventa merce in questo sistema. Uno può definirsi come meglio crede, poi sono le sue azioni che lo determinano per quello che è.
Cos’è un ultrarunner?
Una persona che ha un buon rapporto con se stessa.
Qual è il tuo stile di corsa?
Già ti vedo che ridi mentre scrivi questa domanda! Non ho uno stile, corro e basta. Mi piace la corsa semplice senza attrezzatura, non mi piace pianificare i percorsi, non ho mai avuto un orologio né tantomeno un GPS, mi piace uscire soprattutto d'estate borraccia in mano, pantaloncini e correre finché non viene buio.
In una vecchia intervista su URMA dicevi che il mondo della corsa è corrotto, andrebbe raso al suolo e rifatto da capo. Cosa c’è di sbagliato nel nostro sport?
Non era esattamente così, Paco mi chiedeva cosa avrei detto io da giovane nei confronti della corsa e io immaginavo che avrei detto qualcosa del genere visto che odiavo le istituzioni e le avrei volute radere tutte al suolo. In realtà oggi non vedo niente di così sbagliato nel mondo della corsa, è tuttavia un mondo che conosco poco e in cui mi identifico ancora meno ma non ho niente di personale contro di questo.
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Salendo verso la Litegosa durante il nostro primo tentativo di correre Translagorai in meno di 24 ore, cinque giorni prima di laurearmi, ottobre 2020.
Pensi che quello che è accaduto negli ultimi cinque o dieci anni in Italia, questa scena alternativa, sia riuscita a cambiare qualcosa?
A livello generale non penso abbia cambiato molto, siamo sempre un numero sparuto di corridori ‘alternativi’, però sicuramente ha cambiato la visione della corsa di quelle persone che sono state attratte in qualche modo dal mondo di URMA o dalle altre piccole realtà locali. Ci sono tanti che si iscrivono a tutte le corse e poi si lamentano del percorso balisato male, del pacco gara, della giuria. Però poi continuano ad andarci. Dopo URMA ci sono state delle persone che invece si sono poste un po’ di domande su quello che stavano facendo e sostenendo, che hanno voluto diventare più partecipi e meno spettatori-consumatori, è un piccolo passo però a URMA va decisamente il merito di aver innescato questa scintilla.
Una sera di fine ottobre di un paio di anni fa, davanti a un fuoco acceso ricordo che fissando le fiamme mi hai detto ‘è tutto finito’. Pensi che sia così? È finita un’era?
In realtà mi ci hai fatto pensare tu qualche giorno fa, prima non me ne ero reso conto completamente ma gli anni che vanno tra il 2017 e il 2021 sono stati effettivamente un ciclo che secondo me si è concluso a URMA l’anno scorso. Credo che con quel ‘è tutto finito’ volessi intendere che tutto quello che sarebbe venuto dopo non sarebbe stato né meglio né peggio, ma sicuramente diverso, forse troppo diverso per chi aveva vissuto la prima fase. Sono cose difficili da spiegare anche perché mentre le si vive si è talmente coinvolti da non rendersi esattamente conto dell’importanza di quanto sta accadendo. Forse essendo un po’ più vecchio degli altri ho avuto la fortuna di essere un po’ più conscio del valore di tutto ciò, dico fortuna perché mi ha portato ad un coinvolgimento totale, un po’ simile a come quando da ragazzino mi imbattei nel punk. Là fuori c’era un branco di visionari che volevano solo correre liberi nei boschi e io volevo farne parte, cosa poteva esserci di più esaltante?
Ti faccio una domanda intima, forse non è il luogo giusto, se vuoi la tagliamo. Ma mi interessa. Come hai vissuto URMA l’anno scorso, e come pensavi che l’avresti vissuta prima di andarci?
Partiamo dalla fine, pensavo che l’avrei vissuta molto male, anzi malissimo, e vista la mia tendenza alla malinconia non è stato nemmeno semplice decidere di parteciparvi. In realtà poi ne sono stato felice e credo che tutto sia andato come doveva andare, anzi, anche meglio. C’era tanta gente che non c’entrava niente? Può essere, ma io ho ritrovato diverse persone con cui mi sono sento affine e ho passato due giorni con loro tra mille chiacchiere, cucinando, correndo, ridendo, non potevo chiedere di più.
E come pensi che la vivrai quest’anno?
Emotivamente non ne ho idea, per il resto non è che sia propriamente famoso per l’organizzazione. Diciamo che se mi dai un weekend libero e il serbatoio del van pieno io sono già mezzo soddisfatto in partenza.
Cosa ti manca?
Preferisco non rispondere.
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Passo Zebrù, luglio 2020.
Abbiamo provato Translagorai insieme la prima volta. Giornata assurda. Cosa ti ricordi?
Per me è stata una bellissima cosa, me la sono goduta dall’inizio alla fine, compreso quel sottile brivido di quando sai che stai facendo una mezza cazzata ma ne sei cosciente e la cosa ti diverte. Il fatto che avessi deciso di fare questa corsa senza sapere che dietro ci stava Paco è stata forse la cosa più assurda. Per il resto ho un ricordo nitido e bellissimo di una giornata sospesa senza tempo, ti sarò sempre grato per averla condivisa, da solo sarei ancora lì a vagare in qualche canalone.
Grazie Giulio
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"Forse la coppia più assurda che abbiamo visto finora. In bocca al lupo Giulio Repetto e Filippo Caon!"
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moreaboutlovee · 1 year ago
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Come un Colloquio di Lavoro
Stamattina stavo pensando a come le persone entrano ed escono dalla nostra vita con velocità, con facilità anche. Non sai mai chi incontrerai girato l’angolo, o se ti siedi a quel bar, o se passi in quella strada. Migliaia di rette parallele che anche solo per un secondo sono destinate ad incrociarsi. La verità è che siamo tutti, o almeno io, alla ricerca di una retta non così parallela, ma che mi si sovrapponga e mi accompagni.
Credevo di averla trovata, ma siamo stati destinati anche noi a sfiorarci per un attimo o due. È curioso come, quando una persona entra nella tua vita e tu le fai prendere tutto lo spazio possibile, riesce ad uscirne nello stesso battito di ciglia con cui è entrata.
Ogni volta che mi ritrovo in questa situazione, che ahimè mi è capitata più volte di quante io ne voglia davvero accettare, mi rimbomba sempre la stessa domanda nella testa: siamo davvero così sostituibili? Ci vuole davvero un attimo, un giorno, una serata e una chiacchiera per cancellare tutto quello che c’è stato, tutto quello che ci siamo dati, e rivolgere le nostre attenzioni ad altre persone?
Ci pensavo ieri sera mentre sentivo gli altri parlare: non ho potuto fare a meno di estraniarmi. Una frase detta male, nel momento e nel contesto sbagliato, mi ha portato inevitabilmente a pensare a lui. Mi ero ritrovata, forse un po’ per volontà mia e un po’ perché la vita sta certamente cercando di dimostrarmi qualcosa, in una conversazione dove nemmeno volevo stare al cento per cento. Ad ascoltare chiacchiere inutili, sapendo che queste persone non le avrei mai più riviste. A chiedermi, effettivamente che senso ha tutto questo? E dove può portarmi?
Quando siamo lì fuori, e siamo soli, ci sentiamo come in vetrina: indossiamo quello che per noi è il nostro abito migliore, e speriamo di fare una buona impressione. Diventa un vero e proprio colloquio di lavoro: in due minuti abbiamo spiattellato il nostro curriculum a qualcuno che ci sta ascoltando per gentilezza, non perché gli interessa davvero, e cerchiamo di fare colpo sciorinando i nostri pregi e le nostre abilità (pacchetto office incluso).
Ecco cosa mi manca, ecco cosa bramo e cosa spero di riuscire ad ottenere un giorno nella vita: guardare quella persona con la consapevolezza di sapere tutto, con la complicità che si crea quando diventate casa l’uno per l’altra. Senza necessità di presenziare a colloqui per posizioni che non fanno per me. La consapevolezza di aver trovato il mio ‘posto fisso’.
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milleniumbrigante · 1 year ago
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La Repubblica del Silenzio
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Ho conosciuto Asia (@ninivenemesis) online un po’ di tempo fa. Lei è lombarda, io pugliese, ma se potessimo figurarci la suddivisione animica dell’umanità in due placche di Terra spaccate, io e lei sappiamo che abiteremmo sulla stessa.
Mi ha detto che sarebbe scesa in Lucania insieme a Giacomo Castana (@prospettive.vegetali) per il Naturalmente Tecnologici festival, a Bosco Coste, Grottole. Non sono una frequentatrice di queste formalizzazioni di incontri, ma Giacomo avrebbe portato, assieme ai suoi racconti, i suoi strumenti per dar voce all’energia delle piante. Volevo fare qualcosa di bello insieme ai miei fratelli, uno studioso di scienze naturali, l’altra di musica e percussioni. Mi è sembrata un’ottima idea.
Il festival si è rivelato una sorpresa anche per l’incontro con Anna Albanese, che ha portato alla luce la storia di Michele Mulieri, già raccontato nelle pagine di Rocco Scotellaro, e della sua Repubblica dei Piani Sottani. Anna, in quanto lucana e laureata in Storia e Civiltà Europee, ha recuperato i testi andati perduti del Mulieri e della sua repubblica autonoma che non vedo l’ora di leggere nel dettaglio, perché il racconto della sua personalità, tra l’anarchico assoluto e il piùcchecittadino, ha subito risuonato con la mia attitudine e le mie domande/risposte su come vivere e far vivere questa terra che già dal 1950 - tra conseguenze della riforma agraria, asprezza del territorio, inadempienza delle amministrazioni - sembra tornare sempre più o meno sui soliti punti critici: difficoltà di impresa, polarizzazione sociale, sfruttamento del territorio, esportazione della forza lavoro, necessità di protezione, e quindi, di indipendenza.
Ne è conseguito un dibattito spontaneo con i partecipanti, tutti già sintonizzati sulle stesse frequenza, riguardo una serie di temi correlati alla storia di Mulieri che spaziano tra passato e presente, dal brigantaggio postuintario, all’illusione del mito borbonico, alla figura di Carmine Crocco, alla ricorrente domanda sul senso di attingere o meno ai fondi regionali, statali ed europei, che Mulieri ha affrontato prima di noi, e per noi deve essere un punto di partenza.
Ecco perché il Mulieri mi è già d’ispirazione, e spero di poter portare a frutto questa ricerca anche per voi che mi leggete, perché lo sia anche per voi. Non provo tensione per una risposta, perché il silenzio che ho vissuto nel resto del giorno mi ha ricordato che processo è sempre più rilevante del successo. Riconoscere che i propri obiettivi siano parte di un puzzle più grande della propria linea temporale assegnata, e che quindi la soddisfazione personale derivi dal riconoscere qual è, in questo puzzle, il proprio scopo, è una consapevolezza interreligiosa e che viene dalla Terra. Ed è qui che viene a galla il mio interesse per l’esperienza di Asia, ricercatrice spirituale, e Giacomo, che da tempo è in ascolto delle piante.
Nel resto del pomeriggio infatti, io, Asia, Giacomo e i miei fratelli ci siamo persi nel sentiero di Bosco Coste. Mentre meditavo sulla potenza della Repubblica dei Piani Sottani, nonché sul suo malinconico destino mitologico (ancora per adesso), Giacomo e Asia hanno fatto suonare delle piante per noi, accompagnandoci nella meditazione con passi e parole lenti, con la raccolta di ciò che la terra ci regala con l’intento di realizzare un mandala; mettendoci in attesa, e in silenzio, aiutandoci a prendere confidenza con esso.
Non sempre le piante a cui abbiamo dato voce hanno deciso di cantare per noi. Non abbiamo chiesto niente più di ciò che loro volevano darci. Forse, in questi silenzi, abbiamo sentito anche il peso di un certo sguardo di giudizio, che abbiamo letto come un invito a smettere di cercare qualcosa dall’esterno. Non è sempre necessario che la tecnologia ci aiuti a superare i nostri limiti umani per capire il nostro posto nel mondo. Una pianta ha in sé tutta la saggezza che possiamo già percepire con gli occhi e con le mani senza dover per forza trasformare, con dei sensori, gli impulsi elettrici in musica. E questo, al di là delle implicazioni strettamente personali ed emotive, credo che possa riassumere in poche parole quella che credo essere la mia posizione su progresso tecnologico, in uno scambio dicotomico costante con un'idea di progresso che abbraccia tutto, non solo la tecnologia. In mattinata, dopo aver seguito un workshop sul design sostenibile ho sentito la mancanza di un punto fondamentale nel pensare nuovi mondi e nuove tecnologie oggi: la decrescita. Che non è solo rallentare, non è solo conservare il conservabile. E’ un’idea che ho ritrovato solo in alcuni blog d’ispirazione kackzynskiana, ma con immaginario vagamente solarpunk, escludendo la violenza del manifesto contro la società industriale. In nessuna delle tavole rotonde a cui mi capita di presenziare (vuoi per curiosità, vuoi per speranza) che sono la base dell’economia verde di oggi, sento ricorrere questa idea. C’è la paura che la decrescita porti alla morte, alla perdita di possedimenti, materiali e spirituali, alla perdita di possibilità, alla solitudine. Non ho mai sperimentato niente di più falso da quando ho deciso di applicare questo concetto al mio percorso di vita.
Ora, non pretendo di divulgare queste idee con l’idea che tutti siano nelle condizioni di potersi permettere qui, e ora, l’inizio di una serie di rinunce (perché è di questo che si parla quando si parla di decrescita). Ma il Mulieri, che con la sua benzina venduta a mano stava a un bivio dove passavano tutti, e che mandava lettere di sfida ad Enrico Mattei, comunicava con le istituzioni, o andava a Roma incontrare un altro anarchico, non mai ha rinunciato alla rete per arrivare fino a noi oggi. Anche dove sembra che anche chi lotta sia in qualche modo vittima dello stesso sistema che combatte, diventando potenza reattiva, o generatore di disordine sociale, esiste in realtà una rete di persone che fa del silenzio il suo motivo di coesione. Chi lo tradisce è fuori.
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sudokulife · 1 year ago
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Giovedì 20 luglio ore 11:53 *
Stamattina fa parecchio caldo.. ventilatore a palla e via..Sono sdraiato da ore sul divano senza far nulla, col gatto, a pensare, a cercare di mettere in ordine il macello di pensieri che ci sono qui dentro
Che sto di m si vede lontano un miglio perché potrebbe pure crollare il palazzo ma io da qui per oranon mi muovo, non riesco a fare nulla se non a scrivere qui.. non riesco a non pensare a certe cose magari giocando alla play o svagandomi con qualche serie, la TV o magari giocare al computer. Quando è così per me bisogna solo aspettare che passi..
È che mi da fastidio far star male una certa persona perché in tutto questo comunque è l’unica che si salva, che mi ha salvato è l’unica e basta perché chissà come ma in qualche modo ha visto in me quella persona che invece io non vedo da tempo e non so come ringraziarla per questo perché solo con la sua presenza ha reso tutto migliore compreso me stesso e io vorrei solo fare lo stesso mentre ora ci ripenso costantemente perché l’errore è stato mio,
Cosi imparo, lei fa solo del bene e mi sta vicino da quando ci conosciamo, mi supporta e soprattutto sopporta sempre mentre io nonostante voglia far lo stesso a volte mi ritrovo a fare il coglione così solo perché non ci penso subito a causa del triglione di difetti che mi ritrovo😪 mi dispiace e voglio cambiare la situazione mia e generale per tornare a stare bene, a stare anche meglio di sempre
Pensiero mio attuale :”Semplicemente bisogna solo che io nonostante l’aiuto che vorrei dare (e ricambiare)pensi prima a ciò che impulsivamente mi viene da dire (e magari evitare di parlare a volte o meglio rassicurare e bo ) perche la mia opinione spesso e volentieri è errata o non richiesta e nonostante io la dica solo per aiutare viene fuori il contrario poi ed è visto come presa di posizione anche se non lo è per nulla, quindi ..basta che io conti almeno tre secondi tra me e me prima di rispondere (ogni volta ) così capisco il da farsi e si evita anzi spesso ci si aiuta e si sta più sereni o almeno ci si prova entrambi sentendosi meglio “
12.15 Stavo pensando magari di disegnare o cucinarmi qualcosa per impiegare il tempo anche se invano perché quando sei incazzato con te stesso certe cose passano in secondo piano e la fame praticamente regredisce al punto zero ma fortunatamente ho una gatta (sì ora ho una gatta cucciola che ho preso un mesetto fa o poco più vicino a casa di mio padre ma la storia magari la racconterò in un altro post) e devo alzarmi per forza a darle da mangiare e magari adesso che ci penso a prendere le pastiglie per le mie gambe subito dopo… Poi chissà mentre faccio cose tornerò a devastarmi con i pensieri e rimproverarmi di cominciare a fare come pensato già da subito e per le volte che verranno magari mentre faccio cose in casa che serve sempre😂 anche se gli unici pensieri che mi vengono in questo momento sono insulti a me stesso per il coglione che sono stato obbligandomi a smettere con limpilsivita di merda. può essere pure che scrivere qui non aiuti (non credo) ma almeno mi sfogo.
14.32 Magari cucino qualcosa da mettere via poi o vado a fare un giro e a leggere qualcosa.. anzi ora che ci penso inizio a farlo qui a casa cercando di tranquillizzarmi magari dopo i lavori che ci sono da fare ecco (poi magari faccio tutte altre cose ma almeno mi svago un po’ mentre imparo a fare meno l’impulsivo del ca).. scusate ma mi snto veramente male ogni minuto che passa di più perché mi sono reso conto da subito, so che è colpa mia e non l’avrei mai voluto.. detto ciò spero si risolva tutto al più presto
15.03 Magari scriverò dopo o sera 🤷🏻‍♂️ o magari chissà quando boo, a presto a buon tutto a tutti
Ore 15:15* Pardon per il tempo perso ma nonostante siano passate ore sto cercando ancora di mettere a posto tutto ciò che ho scritto perché da che mondo è mondo ci sa che io non li so fare i discorsi e vabbè avrò altri pregi forse😂
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yschan · 2 years ago
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Una vecchia lettera che scrissi tempo fa all'amore MIO...Voglio regalare solo a te tutte le mie parole, perché è solo a te che io voglio dedicare tutta la mia vita. Mi piacerebbe dedicarti ogni sorriso, ma sarebbe inutile, perché ogni mio sorriso, sei tu. Mi piacerebbe dirti quanto è meravigliosa la vita, ma sarebbe inutile, perché l'unica meraviglia, sei tu.
Mi piacerebbe dirti un sacco di cose, ma quando ti guardo capisco che già i tuoi occhi mi stanno dicendo tutto ciò che c'è da dire. Però una cosa l'ho imparata: con te anche condividere il silenzio sa diventare qualcosa di speciale.
Vuoi sapere se mi sono mai chiesto se fossi quella giusta per me? Sì, tante volte. Ma restando al tuo fianco, ho capito che non esiste la persona giusta, esisti tu e tu sei la persona che io amo, e che solo noi possiamo scegliere con chi vogliamo stare. Io ho scelto te, ti ho scelto senza rendermene conto, quando per la prima volta ho visto i tuoi occhi avevo già scelto ogni tuo sguardo. Mi appartenevi ancora prima di entrarmi dentro. Mi appartenevi e ogni cosa di me, era ed è tua.
Sei entrata silenziosamente nella mia vita, ma il rumore dei tuoi passi lo sentivo nel cuore.
Adesso io devo tutto A TE.
A te che mi ami e sai lasciarti amare. A te che che mi hai permesso di entrarti dentro, a te che mi hai fatto spazio nella tua vita, a te che hai messo me prima di ogni cosa, a te che non ti sei tirata indietro difronte alla parte peggiore di me, a te che io devo TUTTO.
Gioia, felicità, speranza, dolore, coraggio, forza.
Sono sentimenti che ho potuto provare grazie a te, perché grazie a te io ho capito di essere vivo, E prima di incontrati, prima di sapere che tu esistessi, io non sapevo cosa significasse vivere col sorriso sempre addosso. Il mio sorriso è l'unico posto in cui so sempre di poterti trovare, e se ho sorriso, vuol dire che anche oggi tu ci sei stata E prima di incontrarti non credevo di avere un cuore capace di provare ancora amore, oggi so di averlo, perché quando tu sei al mio fianco, lo sento pulsare come se fosse la prima volta, come se tu riuscissi ad esserne ogni singolo battito. E quando ti dico “ti amo”, ogni singolo organo, ogni singola parte di me sta provando quel sentimento.
Si amore, credo tu l'abbia capito.
IO TI AMO.
Per tanti di quei motivi, fin troppo numerosi per essere elencati. Oggi voglio dirti che ti amo perché stai ad ascoltare e forse sei l'unica persona che sia mai riuscita a farlo così bene.
Probabilmente la cosa più bella che possa capitare nella vita è avere al proprio fianco qualcuno a cui raccontare le giornate, con cui potersi sfogare quando ci si sente soffocare dentro dalle ansie e dalle paure. E io di paure ne ho tante, tu lo sai. Lo sai non soltanto perché mi conosci, ma soprattutto perché sai comprendermi, comprendi i miei occhi quando vorrebbero affogare nelle lacrime, e comprendi perfino quando il mio tono di voce diventa sottile quando sono triste o sto male per qualcosa. Io non sono mai stato bravo d apprezzarmi. Ho sempre avuto paura di me e di ciò che non sarò in grado di diventare. Ecco perché con te è diverso, con te io so essere ME stesso, perché so che in qualunque modo io sia, i tuoi occhi non smetteranno mai di vederti come la più bella tra tutte…o almeno spero!
Ti amo anche perché quando sbaglio, tu sai correggermi e cerchi di farmi fare sempre la cosa migliore.Ti amo perchè sai farmi tornare a stare bene, anche quando mi sento perduta. Ti amo perché sei il sorriso che mi coloro sempre addosso. Ma più di tutto ti amo, perché attraverso te, so amarmi un po’ anche io.
E per un ragazzo pieno di insicurezze, debolezze, paure e incertezze come me, l'amore è TUTTO. TU SEI TUTTO!
Quando ti guardai per la prima volta, capii di non avere più niente da cercare. Perché ciò che c'era davanti ai miei occhi era tutto ciò che aspettavo.
Stavo aspettando quegli occhi con cui guardare la vita.
Stavo aspettando quelle mani che mi raccontassero.Stavo aspettando quelle labbra che mi riempissero.
Stavo aspettando quei baci che sanno di felicità.
Stavo aspettando l'amore, senza nemmeno cercarlo.
Io stavo aspettando te.
Tu eri solo da incontrare.
‘Eri solo da incontrare, ma ci sei sempre stata
Sai, prima di incontrarti non ricordo nemmeno cos'ero.
Non ricordo come passavo le giornate, cosa facevo o a chi pensavo.
Io ho iniziato a vivere probabilmente il giorno in cui ti ho incontrato, non rendendomene conto che da quel momento la mia vita sarebbe cambiata completamente e per sempre.
Prima di incontrarti non so nemmeno per cosa ridevo.
Ho iniziato a sorridere nel momento in cui sei diventato tu il mio sorriso.
Tu sei stata la luce. Tu sei stata il principio a tutto. Tu sei stata la cura ad ogni ferita. Tu sei stato il sorriso dopo le lacrime.
Non c'è giorno, non c'è ora senza che io ti abbia tra i miei pensieri.
Vedi perché tu ci sei sempre stata dentro me, in ogni mio gesto, ogni mia parola. Tu mi hai cercato mi hai cercato talmente forte che alla fine mi hai trovata.
Ora sei qui, a rendere migliore ogni singolo giorno della mia vita.
Ho bisogno di te. Nella mia quotidianità. Ho bisogno di te che sei il vero amore. L'amore magico che tutti sognano, ma che solo io ho trovato. Non sarei nulla senza te..sarei debole, inutile, privo di amore
Non credermi mai forte da sola, perché non so esserlo senza di te.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto so essere forte, perché l'amore è forte e anche quando credo di non potercela fare, quando penso che non ne valga la pena, mi vieni in mente tu, tu che ci sei, tu che ne vali la pena. Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto mi sia a semplice sorridere, perché dentro ogni mio sorriso ci sei tu, e se ci sei tu, io so di essere forte.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di quanto so essere capace di sentirmi ‘bello’, perché i tuoi occhi vedono solo me, o almeno lo spero.
Quando sei al mio fianco mi accorgo di saper essere me stesso perché con te non ho paura nemmeno 'a essere’ la parte peggiore di me.Vedi, tu mi hai accettato, mi hai preso e mi hai tenuto con te, mi hai amato quando amore intorno a noi sembrava non essercene più, mi hai amato perché hai creduto in me, più di quanto io stesso riuscissi a fare, perché noi due siamo l'amore che sa esserci, che sa farsi male e che sa guarirsi, l'unico per cui ne valga la pena.
Pensaci amore mio, a quanto è meraviglioso tutto questo già che ci sei, pensa a quante persone ci sono nel mondo.
Pensa a tutti i sorrisi.
Pensa a tutti gli occhi.
Pensa a tutti gli abbracci.
Pensa a tutti i baci.
Pensa a tutti le lacrime.
Pensa a tutti i dolori.
Pensa a tutte le carezze.
Pensa a tutte le mani.
Adesso smetti di pensare. IO HO SCELTO TE!
E così sarà, per sempre. TUTTA LA VITA che io passerò ad amare te, solo te!
Sarai lo specchio in cui guardarmi. Mi rifletterò in te..sarai gli abbracci, la sicurezza. Sarai l'amore, i baci.
Sarai quel che sarai, perché io ci sarò. A riempire ogni attimo tuo, con un 'noi’ che non finirà mai.
Te lo prometto amore mio, ti prometto tante cose e vorrei tu capissi l'importanza delle parole che ti sto dicendo.Delle promesse che ti sto facendo.
Delle sicurezze che ti sto dando.
Vorrei che tu capissi che sono uno a cui da importanza a ciò che prova, che non lo da per scontato , che non se ne dimentica, mai.
Vorrei tu capissi che ti amo e che non me ne dimentico mai.
Neanche quando discutiamo per mezze cose, si perché capita spesso. Ma l'amore non è bello se non è litigarello e poi perché abbiamo sempre un motivo per far pace, L'AMORE.
Sarà che a noi , o per me , l'idea di essere divisi, del 'non essere insieme’ fa così paura che non voglio staccarmi nemmeno un attimo!E mettiamo caso qualcosa vada male, non riuscirei mai a sopportare il fatto di averti lontano, dimenticare il modo in cui sorridi, o il modo in cui ti guardi attorno.
Riuscirò mai a dimenticare la tua voce? Perché se chiudo gli occhi riesco ancora a sentirti che mi parli, con i tuoi ‘ciao amore’, con la tua voce, di cui saprei riconoscere tutti gli accenti, le pause, che ascoltarti parlare era come sentire la mia canzone preferita.
Nom riuscirò mai a dimenticare quanto eri bella quando ti vedevo arrivare in macchina, da lontano, con la sigaretta tra le dita.
Non credo che riuscirei ad immaginare il mio futuro senza te, perché ormai io immagino te in ogni cosa che faccio.
Ti chiedo solo alcune cose indispensabili.
Resta con me.
Anche se non è facile, lo so, ma tienimi!
Non ti dico che sarà facile, ma provaci lo stesso.
Sarò lunatico, confuso, incazzato, rompi palle, e potrei andare avanti all'infinito. Magari saranno di più i momenti in cui litigheremo rispetto a quelli in cui faremo l'amore, ma non fa niente.
Sarà meglio un mio bacio al mattino al posto del caffè, il mio letto sarà più freddo di tutti gli altri, in modo tale da poterlo riscaldare con il calore del tuo corpo che si unisce al mio, anche solo per un abbraccio.
Ti assicuro che ne vale la pena, lo giuro! Anche se dovrai venirmi a prendere ogni volta dopo che dico “basta”, ma che poi basta non è mai, anche se dovrai ripetermi una cosa cento volte prima che io la capisca, anche se ti tratterò male. Non ti dico che sarà facile stare con me, anzi, però ti sto chiedendo di provarci almeno, perché ti prometto che il mio peggio lo amerai e non potrai farne più a meno, te lo giuro.
Immagina il per sempre, immaginalo qui, con il tormento, con le risate, con il mare, il sole, il vento.
Se riesci ad immaginarlo, se ti piace quello che vedi, allora sceglimi, prendi me!
Prendi questo disastro che hai di fronte e amalo ogni giorno come se fosse il primo e l'ultimo!
Ho bisogno del tuo amore, solo con questo riuscirò ad essere un po’ meno rompi palle, un po’ meno sbagliato.
Solo resta con me.
E in fine Ti ringrazio per tutte le volte che mi hai sorriso, facendo sorridere anche me.
Ti ringrazio per aver stretto le mie mani, che senza di te sarebbero rimaste vuote e fredde.
Ti ringrazio per avermi fatto crescere, capendo l'importanza di una promessa, di un gesto, di uno sguardo, di una carezza.
Ti ringrazio per esserti preoccupata per me. Per avermi chiesto come stavo con vero interesse.
Ti ringrazio per ogni bacio sul collo, abbraccio, parola dettata dall'amore.
Ti ringrazio per avermi fatto sentire importante per qualcuno, amato e voluto bene, facendomi dimenticare tutto quello che mi spaventava.
Ti ringrazio per aver riempito il vuoto dentro di me.
Ti ringrazio per ogni singolo momento di felicità che mi hai regalato.
Ed infine, ti ringrazio per avermi donato una ragione per la quale vivere.❤..lettera al mio primo amore.grande..Roby.
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cuoreenero · 2 years ago
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Oggi é una giornata strana, piú del solito forse. Non capisco se sono piú ansiosa del solito o piú vuota del solito, ma vorrei piangere per buttare tutto fuori. Boh, spero che passi.
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francimic · 2 years ago
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Non mi succedeva una cosa del genere da davvero tanto tempo, ho appena finito due ore di palestra massacranti, mi sono messo le cuffie alle orecchie, ho chiuso la macchina, e mi sono semi steso sul sedile davanti, e appena ho sentito le prime parole della canzone sono crollato a piangere, non mi sentivo così al limite e ne così vulnerabile da davvero tanto tempo, ho fissato per un po il finestrino mentre pioveva, e mi rendo davvero conto di quanto sia così vuoto attorno a me, come il tempo passi davvero in fretta e quanto sia tutto così lontano da me, non importa quanto io mi sforzi, quanto io cerchi, quanto io mi impegni anche se è difficile devo accettare che forse qualcosa di simile a me non c'è, devo imparare a tenermi tutti questi vuoti, queste mancanze, e devo convivere senza affetto, devo imparare a non dare più così tanto alle persone che conosco, devo imparare a non commettere sempre gli stessi errori, devo imparare davvero a non affezionarmi più così tanto, devo imparare a non aspettarmi quello che farei io per gli altri, e devo soprattutto imparare a farmi bastare me stesso, io vorrei tanto qualcosa di simile a me, desidero davvero con tutte le mie forze essere diverso a volte, e non dover sempre fare tutto per due, o dover sempre vivere con le paranoie e pensieri che mi rendono tutto così pesante, però al tempo stesso posso dirlo con certezza e tanta malinconia, sono stanco, e non voglio davvero più aspettarmi niente, spero tanto che questo crollo mi aiuti a migliorare
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confessionidiuncodardo · 2 years ago
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Vorrei … ma non posso!
Ciao … Come stai ?
Domanda sciocca da parte mia penserai , eppure vorrei saperlo anche se la risposta potrebbe non piacermi .
Probabilmente mi risponderesti in maniera generica e dopo , se l’orgoglio non ti frenerebbe , mi chiederesti come sto anch’io e li poi sarei costretto a inventarmi una bugia o dirti una mezza verità .Perché è una legge non scritta quella che dice che :”Chi lascia non può stare male ,né tanto meno tornare sui suoi passi .!” È giusto dovrei lasciarti vivere la tua vita mentre io vivo la mia , eppure vivere mi sembra l’ultima delle cose che riesco a fare da quando non ci sei !
Sono incoerente ?… Non lo so! … So soltanto che mi manchi e che il mio cuore c’ha messo un po’ per capirlo o semplicemente io ciò messo più tempo del previsto a sentirlo .
Ma c’è un “Ma” e quel “MA” e la ragione per cui non riceverai mai questo messaggio , io non posso dirti tutto questo è poi non avere l’assoluta certezza che tornando insieme … poi ti renda finalmente di nuovo felice .
Ad oggi di solo due cose sono convinto la prima e che cio che ci univa è sempre stato reale … puro e la seconda e che anche tutto ciò che ci ha diviso ,purtroppo ,lo è .Ed ammetto che ora come ora ancora non so come e se si può rimediare .
Ero cambiato ? probabilmente avevi ragione ,il ripetermelo ogni giorno per mesi sicuro non ha aiutato ,ero calato nel attrazione e attenzione nei tuoi riguardi ? Vero ! Tu non hai fatto altro che sottolinearlo ogni giorno ascoltando ogni tanto qualche mia spiegazione è non capendo ma solo rincorrendo ciò che per te era l’essenziale ,cioè riavermi a tutti i costi come ero prima ,senza contare che forse davvero in un rapporto ci si evolve e non per forza in peggio … Si cresce ,si matura e si fa spazio a versioni di se piu adulte che però non vuol dire meno innamorate. Perché si può cambiare il modo di amarsi basta non smettere di farlo!
Per non parlare poi della nostra sfera intima dove tutto era diventato ormai monotonia e non pensare che io non abbia apprezzato i tuoi sforzi nel cercare di migliorarti .. anzi… ma forse tu non hai capito e dato valore ai miei che per mesi mi hanno lentamente consumato .
Tante cose in quest’ultimo anno non sono andate per il verso giusto ,entrambi a modo nostro ,col
dialogo e con le nostre ragioni abbiamo provato ad andare avanti ma qualcosa c’ha suggerito che non potevamo continuare così . Tu stavi male e io non potevo sopportalo ,paradossalmente sopportavo di soffrire io ma non te. E so che forse in qualche raro momento avrai pure pensato di mandare tutto a puttane ma per amore e per un pizzico di paura non l’hai fatto ! Infondo perchè avresti dovuto il problema principale hai sempre saputo e sostenuto fossi io … da un lato come darti torto … Io e soltanto io potevo liberarti da noi. Un noi che ormai ti stava e ci stava facendo male… non potevo permetterlo .
Ora come ora nel cuore della notte sappi che ti penso …mi capita spesso e cerco in cuor mio la soluzione per poter sistemare tutto e tornare a come eravamo prima , e non puoi lontanamente immaginare cosa darei o farei per farlo ma di certi problemi ne cuore ,ne testa ne altri hanno la soluzione .
Quindi resto qui immobile vivendo sto momento che per quanto faccia male spero mi aiuti a crescere non dimenticando mai e stringendo a me solo i ricordi belli e ripetendomi che forse doveva andare così che è giusto per entrambi e che solo da una storia vera ,intensa e bella come la nostra che finisce si può ricominciare … rinascere …. Forse anche meglio di prima .
Almeno lo spero …. !
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saladinovasser · 2 months ago
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Deve essere un pregio intendi, il sentirmi “diverso” dagli altri. Giusto?
E un po’ lo voglio vedere come tale perché da un lato mi sento spesso solo, provo un po’ di solitudine perché appunto ho un carattere più sensibile e molto (forse troppo) empatico. Dall’altro lato mi da quasi una sensazione di integrità morale che mi carica a non voler cambiare il mio carattere per dover essere come tutti gli altri.
Per la tua passione del pugilato, certo, immagino non sia facile doverla reprimere, o non avergli potuto dar seguito, far sì che potesse diventare il tuo “lavoro”. Ancor di più se ti sentivi abbastanza all’altezza. Ma forse, prima la posizionerai nel cassetto delle esperienze della tua vita, prima riuscirai ad andare avanti. Può darsi? (Il che non è facile, lo so).
Intanto hai questa sfida dell’esame (domani mi sembra) e conta mettere quest’altro mattoncino per mettere le basi nella possibile avventura dell’insegnamento. E spero che lo passi alla grande. Vorrei sapere poi.
L’esame l’ho sostenuto oggi e fortunatamente è andato bene (30).
Fai bene ad essere orgoglioso di quello che sei e della tua, come da te definita, “diversità”.
Se questo è quello che sei autenticamente non devi nasconderlo.
Nel tempo sicuramente alcuni aspetti del nostro carattere variano: su certi tratti si lavora volontariamente, altri invece vengono fuori o vengono rimossi per il naturale corso della propria esistenza e delle proprie esperienze.
Anch’io da giovane avevo idee e comportamenti diversi da quelli di oggi. Per certi versi sono cambiato in meglio, e per altri purtroppo in peggio.
La mia passione per il pugilato l’ho purtroppo già messa da parte, anche se mi piacerebbe tornare ad allenarmi e fare anche solo un po’ di sparring a livello amatoriale (magari ora avendo terminato gli esami riuscirò a ritagliarmi un po’ più di tempo libero).
Ma veniamo a te: mi hai parlato di sentirti solo per via del tuo carattere e della tua sensibilità, ma come vivi questa tua solitudine? Credi che queste tue caratteristiche ti siano di intralcio e ti limitino nei rapporti con gli altri o viceversa limiti tu stesso i tuoi rapporti con gli altri per via della tua sensibilità? Se non vuoi rispondere sentiti libero di non farlo, o se preferisci farlo privatamente puoi rispondermi anche tramite messaggio.
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fullyouthdream · 2 months ago
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ho bisogno di ritornare sui miei passi.
sto prendendo integratori per la perdita di capelli da quasi un mese adesso, e con gli ultimi due shampoo che ho fatto pare stia andando finalmente un po' meglio, anche se non abbastanza; ora sto applicando anche un olio al rosmarino prima dei lavaggi, vedremo se riuscirò a farmeli ricrescere un po' più in fretta TT~TT
in tutto ciò, mi sento un'impostora a stare qui, dato che riprovo e riprovo ogni giorno a riprendere il controllo e resistere ad ogni cosa, ma arrivo sempre alla sera che finisco per mangiare quello, più quello, più quell'altro.
spero con tutte le mie forze di riuscire almeno a non ingrassare ulteriormente.
ad ottobre dovrei riprendere a fare pilates, ma dato che manca una settimana avevo pensato di fare un po' di sport a casa, per rimettermi in forma e non soffrire troppo i dolori nel ricominciare col pilates.
inoltre, forse è di nuovo il caso che cucini da sola i miei pasti... il punto è che ho continuamente gli occhi di mia mamma puntati addosso ultimamente, quindi non so se riuscirò nell'intento.
non le piace vedere che non mangio più la pasta, o che spesso e volentieri i pranzi che prepara finiscono nel cestino, come molte cene; beh, se solo sapesse che alla fine quei pasti li faccio tutti insieme in tarda serata, se non di notte, starebbe più serena, che tanto non è che non stia mangiando come pensa lei.
comunque, sono stanca.
mi alzo al mattino e non ho scopi, le giornate sono vuote e mi scorrono davanti come filmati già visti, il tempo non ha più un significato e il meteo mi sta rincoglionendo, ma soprattutto riesco a sentire il mio cervello smettere di lavorare quando deve passare all'occuparsi di produrre serotonina, credo che odi quell'ormone e quindi odi anche me.
vorrei sdoppiarmi e farmi piccina per entrare nel mio sistema nervoso per dare una sistemata, una ripulita in giro, e delle direttive.
ho avuto qualche piccolo episodio di derealizzazione in questi giorni, credo che il mondo nella mia testa si stia disintegrando piano piano e il prossimo step sarà finire in manicomio.
se avessi ancora gli xanax 1mg in casa, penso sarei diventata una tossicodipendente per scelta questo mese, ma purtroppo per dormire adesso uso solo melatonina 3mg sperando faccia effetto prima che inizi a delirare, anche se forse dovrei passare all'erba legale.
che vita del cazzo, insensata, sconclusionata.
vorrei capire che ci faccio qua, a chi devo fare del bene se non so farne neanche a me stessa.
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destroyyyyy · 3 months ago
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andata abbastanza male abbiamo perché abbiamo trovato quello "oggi l'autismo e l'adhd vanno di moda" in senso letterale se n'è proprio uscito così letteralmente (occhi al cielo) e mi rode troppo perché invece quella di mia sorella dei piccoli era super intelligente. poi roba tipo ah noi qui siamo l'unico serio (non faceva manco 30 anni). proprio infastidente. comunque deve finire la valutazione. tra l'altro dicono che io dovrei essere il 7 o il 3 e sono abbastanza preoccupato di dover riparlare co sto broccolo perché non so se mi posso contenere altrettanto perché infatti appena sono uscito mi sono incazzato. per fortuna conosce quelli dove vado e per me la mia doc ha dato le indicazioni per quello e ho anche già la valutazione con tutti i sospetti e le indicazioni quindi spero che nel caso mio sarà più facile. se mi fanno tribolare pure questi impazzisco mi viene da piangere al pensiero i rely on the chance of meds like lourdes. comunque mi girano troppo le palle perché questo era troppo stupido aveva proprio gli occhi spenti da pesce lesso e il nulla dietro e mi viene da piangere forse morirò di rabbia perché più sono scemi più ti devi arrangiare da solo e diventare intelligente per chiarirti le idee. spero che almeno sia vero che mi chiamino. spero che te te la passi meglio. voglio andare a bereeeeee. baciiiiii
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