#sorpresa chris del presente
Explore tagged Tumblr posts
Text
SERÀ UN DUELO ESPECTACULAR
Tampa Bay., lunes 21 de octubre de 2023.-.- Ni en el mejor de los casos, nadie hubiese imaginado que los Buccaneers de Tampa Bay estuvieran con marca de 4-2, en la cima del Sur de la Nacional, y siendo un rival de cuidado en la presente campaña de la NFL.
Ahora, Baker Mayfield y compañía enfrentan a unos Ravens de Baltimore en el Monday Night, en un cotejo que resulta atractivo por el momento que viven ambos equipos.
Los Bucs han vencido a rivales de mayor peso como Lions, Eagles y Saints, este último por marcador contundente de 51-27 en Nueva Orleans, lo que los ha convertido en una de las sorpresas en este arranque.
Baker Mayfield ha sido una revelación, pues ha completado 134 de 189 para un total de 1489 yardas y 15 pases de anotación en tan solo 6 partidos.
En tanto que su receptor Chris Goodwin ha tenido un gran inicio de campaña al registrar 43 de 53 recepciones para un total de 511 yardas y 5 anotaciones, lo que lo ha convertido en una de las principales armas al ataque.
Y es ahí donde los Bucs tienen una oportunidad valiosa, pues la defensiva de los Ravens es la peor en lo que se refiere a yardas por partido permitidas, con 275.7 por juego.
Aunado a ello, Baltimore es la novena peor, si se trata de puntos por partido permitidos, con 24.8; mientras que el ataque de Tampa Bay produce 29.7 por juego, la segunda mejor de la NFL.
Publicidad
Pero si de ofensivas hablamos, la comandada por Lamar Jackson y Derrick Henry es la cuarta mejor en dicho rubro, pues promedian 29.5 por juego.
Y es que los de John Harbaugh vienen de ganar sus últimos 4 juegos en los que anotaron más de 28 puntos (28-25 ante Dallas; 35-10 ante Buffalo; 41-38 ante Cincinnati y 30-23 ante Washington).
De hecho, Baltimore es la ofensiva número uno en la Liga, con 2,722 yardas totales y un promedio bestial de 453.7 yardas por juego.
Buena parte de ello se debe a que la dupla Lamar Jackson y Derrick Henry es incontrolable por tierra, en donde registras 205 yardas por partido.
Hoy a las 18:15 horas en el Raymond James Stadium, en Tampa Bay, Bucs y Ravens, ambos con marca de 4-2, chocan en lo que promete ser un duelo interesante y de muchos puntos.
(Manuel Alejandro Alvarez Torres / Agencia Reforma)
0 notes
Text
ParaB1ago !!!!
Parlare con entusiasmo di una sconfitta per 6 a 0 sembra insensato, poco realistico … ed invece la voce mancava a Mattia nel descrivere la giornata di Domenica 9 Giugno per via dei festeggiamenti !
Eh sì, perché come leggete dal titolo il CT Parabiago è di nuovo dove merita di essere, in Serie B1 Maschile !
Lasciatemi quindi non descrivere in dettaglio partite e sconfitte in quel di Vicenza, figlie più della tensione per il risultato lì a portata di mano e per l’orecchio teso ai risultati che provenivano dagli altri campi.
Celebro invece una squadra costruita “a parametro zero” e grazie al senso di attaccamento che tutti i ragazzi hanno dimostrato in questa stagione, giocando per i colori del CTP anche per ringraziare il lavoro che quotidianamente noi della famiglia di Via dello Sport spendiamo intorno alla famiglia Ceruti.
La prima dedica va quindi a Grazia e Gianni che, nonostante la salute non li assista appieno in questi mesi, non hanno MAI fatto mancare le loro coccole ai nostri ragazzi, rimanendo sempre presenti nonostante tutto e tutti ! Senza di loro nessuno di noi potrebbe esistere nel panorama tennistico per cui grazie, forza e ancora grazie !
La seconda e altrettanto sentita dedica va all’amata Valeria, che per prima avrebbe sicuramente gioito anche per il contributo del suo bimbo Alessandro … quante torte di festeggiamenti ci siamo persi per via di quel destino crudele che ti ha portata via così presto, Valeria … anche se la tua voce ed il tuo tifo sono risuonati chiari in ogni campo che abbiamo calcato in stagione !
Mi fermo qui e non posso che trascrivere il messaggio che capitan Mattia ha voluto scrivere col cuore in mano ai suoi ragazzi …
Davvero, cosa posso aggiungere a queste parole stupende !
“Ciao ragazzi, come tradizione prima di Mamo, ci penso io quando si raggiunge un obiettivo, bello o brutto che sia.
Quest’anno non bello…BELLISSIMO !
Ieri Gio mi ha chiesto quale promozione è stata la più bella: senza dubbio questa !
Per tanti motivi: avevamo una dedica speciale, per la nostra amata Valeria che tanto ci manca e tanto avremmo voluto partecipasse con noi ai festeggiamenti; per i miei genitori, che nonostante il difficile momento che stanno passando, non ci hanno mai fatto mancare l’appoggio e l’aiuto incondizionato; per me, si per me, che nonostante tutto e più di tutto, ho cercato di non farvi mai mancare un sorriso.
Siete stati grandiosi tutti, dal primo all’ultimo … GRAZIE!!!!
Abbiamo vinto contro tutto e contro tutti, supportati da pochi e abbiamo sbattuto una vittoria clamorosa in faccia a chi ci ha voltato le spalle!
E ora spazio ai miei eroi:
- Gio: leader maximum e riconosciuto in maniera indiscutibile. Sempre decisivo, sempre fondamentale, sempre a casa tua!
- Marco: Professionista con la P maiuscola, grazie per la parola data, per la disponibilità e per essere così forte !!!!!
- Ricky: consacrazione ad alti livelli, una sicurezza. Uomo spogliatoio e ragazzo d’oro. Grande!
- Chri: un coglionazzo al quale non possiamo rinunciare ! Sei fantastico, nel bene e nel male, ci piaci così, soprattutto quando giochi come con Scala !
- Leo: una colonna della squadra, sempre presente, sempre importante, hai portato a casa il punto più importante della stagione subito alla prima giornata!
- Ale: che bella sorpresa! Esordio in squadra e promozione, grazie ai tuoi punti in singolo e al tuo carattere estroverso. Sei stato spinto e guidato, in panchina e dal cielo … ti adoriamo.
- Andrea: semplicemente fantastico ! Amato da tutti, voluto da tutti, vice capitano stile Barella ma con tratti alla Darmian. Sei il mio orgoglio e l’esempio per tutti. Mai una parola fuori luogo, mai banale…un vero Ceruti!
- Catta: sei sempre con noi, non sei a Stoccolma ma qui a Parabiago,in ogni partita!
Grazie dal profondo del cuore per avermi regalato una gioia immensa in un momento particolarmente duro, ve ne sarò sempre grato.
Il nostro spogliatoio, il nostro gruppo, sono merce rara e non si comprano con i soldi !
Sono orgoglioso di essere il vostro capitano e vi voglio infinitamente bene!
Mattia
ParaB1ago⭐⭐”
Grazie da parte mia anche alle ragazze che tornando da Treviso dove, onorando sempre il campo ma uscendo sconfitte per 4 a 0, si sono fermate a partecipare alla festa condita dalle stupende maglie celebrative preparate in gran segreto da Mattia.
Chiudo con dei ringraziamenti che Mattia si raccomanda di inserire verso il sottoscritto (ci sono sempre anche se da 9000Km di distanza !!!), verso tutti coloro che ci hanno dato e che continuano a darci una mano, verso anche coloro che ci hanno voltato le spalle prendendo strade diverse dandoci così ancor maggior sprone, verso tutto lo staff (maestri e preparatore atletica) che quotidianamente si spendono in campo ed in palestra.
UNA PROMOZIONE MERITATA PERCHE’ TUTTA NOSTRA !!! … per cui forse sì, la più bella degli ultimi anni.
Torniamo dove ci meritiamo ! GRANDI RAGAZZI !!!
Aspettiamo tutti i tifosi in casa Domenica 16 giugno per l’ultima giornata contro il CT Vicenza per festeggiare con i giusti applausi questi splendidi atleti !!!
0 notes
Photo
"Ryan Blaney tendrá un nuevo observador en la defensa del título de la Copa" ¡Hola a todos! Sorprendente noticia en el mundo de #NASCARCupSeries. Ryan Blaney ha anunciado un cambio en su equipo para la temporada 2024. Parece que Josh Williams, su antiguo spotter, estará ausente. Pero no hay necesidad de alarmarse, amigos automovilísticos, porque Chris Lambert estará asumiendo el papel. Por un lado, es sorprendente porque Williams y Blaney parecían tener una sinergia natural en la pista. Williams ha sido una parte integral del equipo de Blaney, siempre ojo avizor, identificando autos cercanos, monitoreando posibles adelantamientos y jugando un papel crucial en ejercer como los ojos del piloto alrededor de todo el circuito. La contribución de un spotter al éxito del piloto es a menudo subestimada, pero esos que vivimos y respiramos el mundo del motor lo sabemos bien. Ahora, por otro lado, Lambert es un veterano en el deporte. Ha trabajado con Denny Hamlin en Joe Gibbs Racing durante mucho tiempo, y ha demostrado su valía en repetidas ocasiones. Hamlin ha logrado un gran éxito durante su tiempo con Lambert, y hay algo muy emocionante en ver a este experimentado spotter llevar su experiencia y habilidades a un nuevo equipo. Lo importante aquí es lo que este cambio significa para el equipo de Blaney y su dinámica en la pista. La comunicación entre el piloto y el spotter es crucial, es como un baile: coordinación, ritmo y confianza son esenciales para la victoria. Blaney ciertamente tendrá que adaptarse a este cambio, pero estoy seguro de que es capaz de hacerlo. En cuanto a Team Penske, creo que este cambio podría traer una nueva energía y dinámica a su equipo. Sin embargo, estos cambios también pueden crear ciertas complicaciones iniciales mientras todos se ajustan a la nueva configuración. Pero estos chicos son profesionales, estoy seguro de que abordarán cualquier obstáculo que se les presente. Lo que es cierto es que el automovilismo nunca deja de sorprendernos. Se mantiene en constante evolución y cambio, y siempre hay drama, emoción y giros inesperados. Estoy ansioso por ver lo que la próxima temporada trae y cómo este cambio afectará a la dinámica en la pista. ¡Buena suerte a Blaney y Lambert! Nos vemos en las pistas, amigos del motor. ¡Manténganse al tanto de mi cuenta para las actualizaciones más recientes y análisis de #NASCAR! Recordemos, amigos, que un spotter es mucho más que solo un par de ojos en el cielo. Contribuyen a la estrategia, la seguridad y el éxito general de un piloto. Así que, aunque este cambio puede ser una sorpresa, estoy seguro de que es un movimiento considerado y estratégico por parte del equipo de Blaney. Para terminar, ¿quién sabe qué sorpresas nos deparará la próxima temporada de #NASCARCupSeries? Solo el tiempo lo dirá. Sigan sintonizados para más análisis y comentarios sobre su deporte motor favorito. Conducir con seguridad, amigos. ¡Hasta la próxima! #CarLove
0 notes
Text
Caminaban en silencio hacia aquel departamento —Presumiblemente amplio— en el cual ellos dos y sus ya fallecidos compañeros solían reunirse muchos años atrás, desde que Ian lo había comprado después de un tiempo siendo compañeros. Quizas ese haya sido uno de los pocos y más preciados presentes —O sorpresas— que tuvo con el equipo. Decidieron ir limpiarlo quizás para recordar los buenos tiempos, quizás para honrar su memoria de algún modo. Habían perdido la cuenta de los días en los que ese lugar estaba irremediablemente vacío desde la última vez que estuvieron todos ahi.
Al llegar, Drake se adelantó ligeramente para abrir la puerta con la llave que anteriormente guardaba Marshall como si fuese un tesoro preciado —ahora podía entender por qué — mientras Christian esperaba atrás suyo, ambos comenzaron a sentir una picazón aguda en su nariz al entrar por las partículas abundantes de polvo que flotaban en el aire. Las cortinas estaban cerradas, había cosas tiradas, había un ligero aroma a humedad y la fragancia del alcohol parecía no haberse extinguido, cosa un poco sospechosa pero ignorada por ambos ante la nostalgia y tristeza que le provocaba ver ese lugar en el presente estado Mientras el albino analizaba un momento más el lugar, hundiéndose en su propia cabeza, Chris se adentro más para abrir las cortinas, topandose con lo que creía eran libros, latas de cerveza tanto vacías como cerradas y una caja de no sabía que cosa por la obscuridad. Una vez llegó a la ventana, al tomar la tela tuvo una sensación desagradable en los dedos por la suciedad, pero eso no impidió que tirará de estás hacia los lados para dejar pasar la luz de la tarde. Hizo lo mismo con la otra ventana y la habitación se vio más iluminada.
Al voltear y ver toda el lugar, al mirar a Drake se dió cuenta de que ambos pensaban lo mismo: Ese lugar era en cuanto menos, un desastre.
Había más cosas tiradas de lo que se podía apreciar sin luz, en el comedor había un juego de mesa aún con las piezas sobre este, algunas estaban tiradas en el piso irremediablemente; el cual a su vez estaba repleto de latas — algunas pisadas por Chris— junto con una pequeña pila de libros, cómics y unas cajas de lo que parecían ser Legos o más juegos de mesa que Jeffrey solia llevar y normalmente se quedaban en el departamento. El minibar que tenían tenía migas de comida y bolsas de botanas, muchas vacías y otras sin abrir, cerca de la televisión y sobre el sofá había películas, vasos, un bowl dónde recordaban, anteriormente habían palomitas y la mezcla extraña de botanas Katy solía hacer, pero que de algún modo siempre hizo un gran ambiente a la hora de hacer, bueno, cualquier cosa ahí.
Recordaban que casi siempre terminaba a así dicho departamento, siendo un completo caos en todo el sentido de la palabra, pero solían tomarse un momento del día siguiente para limpiar, esa vez no iba a ser la excepción, pero empezaron a tener problemas justo después, su tiempo libre fue ocupado lentamente entre responsabilidades personales y de héroe, y su energía se vio agotada como para festejar aún después de que Chris y Drake dejarán el equipo.
Ese departamento se quedó justamente como la dejaron en aquel día en tiempo pasado
— Sería bueno empezar ahora.
Hablo el albino. El joven piromano estuvo de acuerdo.
Chris empezo con recoger los platos y utensilios sucios para dejarlos en el fregadero, mientras Drake recogía las latas y envolturas de dulces. Una tarea sencilla para empezar y despejar el espacio.
El juego de mesa sobre el comedor fue lanzado al sofá sin mucho cuidado, era un tablero de Monopoly Lo que hicieron a continuación fue sacudir el amueblado aún que reducido, acogedor y casual de algún modo... Utilizando servilletas gracias a qué los trapos que tenían poseían un color amarillento y aroma a soda.
— Siempre estaban limpios ¿Que sucedió ahora?— Se quejo Drake, más sorprendido que molesto
— Jeff — Afirmó pareciendo recordar después de una risa: La última vez que estuvieron, él y Marshall habían agitado el refresco del mago para hacerle una broma en la cual cayó irremediablemente.
Drake tuvo un pequeño brillo en su expresión al recordar después de un momento escarbando en sus recuerdos, riéndose junto con su amigo — Estuvo oliendo a Coca-Cola toda la noche
— ¡Si! Dios, creo que nunca lo había visto tan molesto.
— ¿Recuerdas su cara, Chris? ¡Estaba tan rojo que asustó a Katy!
— ¿Cómo olvidarlo?
Ambos compartieron risas tranquilas, tristes por la remembranza, sintiendo en el lugar un pequeño eco inexistente por el vacío que sentían que había.
Después de compartir ese recuerdo, continuaron limpiando, terminando de tirar el polvo, comida y apenas logrando retirar el dulce en la madera después del arduo esfuerzo y sacrificio de varias servilletas que tiraron en bola al cesto de basura, siendo Chris quien piso lo que había dentro que esté para hacer más espacio. Era evidente que no iba a ser la única basura que se tirarían. Mientras Chris se ocupaba de recoger los juegos de mesa, metiendo a su caja al ya mencionado Monopoly, Drake decidió ocuparse de las cortinas.
Eran blancas con adornos color rojo, los cuales siempre pensó que eran flores, diseño que combinaba bien con el aspecto de madera que tenía el departamento en su interior, recordando de paso la historia de esas cortinas El departamento, desde que Ian los llevo, siempre tuvo está particular aura y siempre pareció intentar asemejarse a una casa de madera, evidentemente por gusto de Ian... Y nadie los culpaba, hacia agradable y cálido el lugar. Estaba seguro de que los Lang tuvieron algo que ver fuertemente con ese gusto por la calidez de la madera en un espacio. Nos estamos desviando.
La primera vez que los llevo era de mañana, no entendían por qué hasta que se dieron cuenta de que no había la gran cosa, solo una mesa — igualmente de madera, que actualmente es el comedor— y un sofá, ambos nuevos, pero aún era muy poco. Se le aprecio el gesto de todos modos a pesar de verse con el orgullo fuertemente herido, no lo iba a negar, de algún modo disfruto esa sensación puesto a qué no se llevaban del todo bien, pero ese no es el punto.
Katy propuso comprar algunas cosas y lo primero que pareció importarle fue tapar las ventanas. Jeffrey fue la víctima de Katy para que la acompañará y la apoyará a buscar algunas de las cosas que ella quería para el departamento. Jeff sonrió y asintió... Y fue molestado por todos por eso. Era un secreto a voces que el mago estaba perdidamente enamorado de la Maximoff, aún que nunca supieron si era cierto o no ya que solo sonreía penosamente o negaba con la cabeza sin decir palabra, pero era buen motivo para molestarlo cada vez que accedía a hacer algo que la pelirroja propusiera. Su sonrisa se vio afectada al recordar.
Jeff era extraño, tímido y reservado para si mismo y algunos amigos, pero sus ojos podian expresar más de lo que sus palabras podían, un ejemplo claro fue cuando veían a Katy a la lejanía hablando animadamente con sus amigos; su mirada solo estaba en ella, parecía ido en un sueño tal que jurar que paso años con su corazón encaprichado por la Maximoff, incluso en sus últimos momentos quizás, solo quizás, pensó en la pelirroja.No quería imaginar lo devastado que se sintió cuando está murio.
Se sintió mal al pensar que nunca pudo confesarse .
Katy y Jeff se fueron y regresaron con esas cortinas las cuales Katy orgullosamente confesó que había elegido ella, añadiendo que Jeffrey aporto bastante para que ella se decidiera entre ese juego y otro más que no se esforzaron en describir más que diciendo que eran similares. Jeffrey simplemente siguió sonriendo por el entusiasmo de su compañera.
Ponerlas fue un reto por razones totalmente fuera de lugar. Drake e Ian, los más altos en su momento del grupo, fueron los encargados de ponerlas mientras los demás se encargaban de otras cosas... Si, termino como pensábamos, con ambos peleando por las cortinas. Estúpido ¿No? Ahora que lo pensaba, perdió mucho tiempo pelando con Ian y viceversa.
Cuando regreso del espacio, empezo a llevarse mejor con Ian y... Eso fue hace poco menos de un mes, y sus amigos habían muerto hace dos semanas.
Aún que discutir con el rubio era divertido a veces, pensaba que era triste también el haber perdido tantos años de una buena amistad por estupideces. En fin.
Katy intento separarlos mientras Marshall hacia papel de traidor como siempre, apoyando a Ian en voz alta —Estaba seguro de que solo quería molestarlo, y vaya que tenía talento — sentado en la mesa. Después de ambos ser, creía, noqueados por la veloz pelirroja, no recuerda mucho más que de repente ya era de noche y estaban todos sentados viendo una película en la pantalla que Scott había llevado después de enterarse que estaban ahí.
Ian estaba más que rojo de vergüenza recuerda, pero recientemente habían salido de una golpiza de Katy, así que se ahorro su comentario. Eso fue hace 5 años si sus cuentas no fallan. Sentía que solo habían pasado un par de semanas de eso.
Echo las cortinas a lavar, junto a otras cosas más del departamento que Chris ayudo a reunir después de acomodar los juegos de mesa de Jeffrey... Drake creía haberlo escuchado medio sollozar con una caja de Legos en sus manos. No sabía que tan cercanos eran Jeffrey y Chris, pero recordaba que al menos pasaban un buen rato armando legos... Para al final destruirlo simplemente por qué sí; a él le estresaba que lo hicieran, pero a la vez le daba igual.
Tambien los recuerda jugar mucho juegos de mesa, al igual que discutir sobre peliculas y series mientras comian. Era algo que extrañaria.
Las cosas que reunieron era principalmente ropa de todos, estaba "limpia" toda realmente, era regla en realidad, pero el tiempo de encierro la había llenado de polvo y alguna estaba empezando a apestarse a humedad. Tenían que lavarla quisieran o no.
Era mucha ropa, entre lo más curioso habia: Camisas a cuadros de todo tipo y color -- claramente de Ian-- Una bufanda roja y una chaqueta de un tamaño tiernamente pequeño, moñitos de colores, playeras con estampados de series o bandas de rock, una pijama de gatitos que se debaten sobre su dueño ---Creen fervientemente que era de Jeffrey---
También las sábanas de las camas. Eran dos literas que habían conseguido con el tiempo cuando empezó a hacerse recurrente que se quedarán ahí. Solo eran cuatro camas, Jeffrey, Chris, Katy y él dormían ellas ya que casi siempre Ian dormia en el suelo junto con Marshall, o dormían en el sofá si hacía mucho frío. Nunca entendió por qué dormían ahí, solo sabía que una vez se despertó en la madrugada y encontró a Ian usando a Marshall de almohada ¿Y el mapache? Bien, gracias, no parecía incómodo por eso. Fue de lo más gracioso verlo.
Hablando de Marshall, y como si el destino hubiese puesto eso ahí a propósito, mientras bajaba las figuritas de accion de Chris y suyas de los estantes, encontró su viejo Walkman el cual no había visto desde ya hacía mucho tiempo. Sus ojos se hicieron acuosos cuando ese aparato estuvo en sus manos. Era su turno de llorar tal vez, por qué al abrirlo vio que aún tenía un caset: Era una lista aleatoria que consiguió de casualidad, tenia mucha música ahí, desde Rolling Stones hasta Michael Jackson.
Cuando Marshall era un pequeño mapache lo veía escuchar esas canciones muy felizmente y solía tratar de cantar como los artistas de su primer caset, que era justamente el que tenía el Walkman en ese momento.
Un recuerdo de Marshall cantando Never Gonna Give You Up llegó a su cabeza. Sabía cantar, lo reconocía, pero le dió gracia verlo bailar con una escoba.
El Walkman lo había olvidado en el departamento, no estaba en un lugar imposiblemente inaccesible, de hecho lo subieron ahi por que la mesita de noche estaba saturada de cosas y para que no se perdiera, lo dejaron ahi, pero no podía recordar por qué nunca fue por él. Desde que se fué no lo tenía, y cuando regreso seguramente Marshall ya se había olvidado la música de ese caset. Pero desde entonces, cuando regreso en lugar de ver a un silencioso y sonriente Marshall ayudar a su padre mientras escucha música de su reproductor, o un Marshall callado y deprimido cuidando de su ahora enfermo padre, cuando regreso vio a un Marshall adulto armando cosas por su cuenta, serio y solo, con un aura y expresion sobria pero tarareando y cantando canciones tan animadamente que incluso olvidaba que ya no era el pequeño Marshall de 14 años: era un adulto sobrio, experimentado y con mucho que enseñar y aprender.
Recordaba que Venus de Stocking Blue parece que era su canción consentida, solia murmurar la letra con tanta fluidez que podia entenderle a pesar de lo bajo de su voz. Una vez incluso se atrevió a hacer un rasgueo de guitarra similar a la tonada de la canción para alentarlo a cantar.
Era tímido a pesar de ser muy irreverente, por lo que se cayó un par de segundos al notarlo, hasta que cedió ante la insistencia de Drake con una tocada más estructurada que un desordenado pasar de dedos sobre las cuerdas. Siguió murmurando la letra, pero se animó a cantar un poco más alto que antes.
Paso una mano por sus ojos para retirar las lágrimas, aún dolía no tener a su hermano cerca. Extrañaba escucharlo aún que sea cantar alguna de esas viejas canciones que en algún punto, lo tenían fastidiado.
Guardo el Walkman en su ropa, rezando por qué el aparato un funcionará y la cinta no se hays dañado por el polvo.
Después de un par de horas limpiando, ya hasta incluso habiendo limpiado las paredes, trapeado unas tres veces — Por qué la cantidad de tierra en el piso era impresionante — y con lo lavado ya seco, pudieron darse el lujo de sentarse en el sofá para descansar, tomando una cerveza y encendiendo la televisión. El ambiente se sentía fresco ahora, tranquilo, y la luz anaranjada del atardecer que entraba por las ventanas hacia ver al departamento particularmente hermoso.
Ahora entendían por qué Katy e Ian eran demasiado estrictos con la limpieza, había una sensación muy agradable y reconfortante en eso al terminar, más cuando había una sensación agradable y una visión menos saturada de todo a su alrededor.
— Se siente como si Katy hubiese pasado la mañana limpiando— Señaló, Christian rio al darse cuenta de que no era el único que lo pensaba
—Y como si Ian hubiese limpiado otra vez — Ok, definitivamente todos pensaban eso, o lo hubiesen pensado
— Ellos lo hubiesen hecho mejor — Sonrió, haciendo que Christian riera con él .
Silencio temporal como los anteriores se presento, solo escuchandose los sonidos del exterior y ocasionalmente sus tragos a la cerveza
— Extraño escuchar a Jeffrey leer sus aburridos libros de Harry Potter, allá — Chris hablo de repente y señaló un la silla del comedor que daba la espalda a la pared, dónde Jeffrey solia leer ya que daba mejor luz de día ahí — Ya no sabía si estaba leyendo o conjurando algo.
Pudo notar el tono triste en su voz a pesar de haberse reído. Bajo la mirada mientras el castaño se la dirigia.
— y tú ¿Extrañas a tu novio, Drake?— El mencionado lo miro raro cuando sonrio
—¿Que novio?
— Ya sabes, a tu novio— Se rió aún más al ver que no entendía
— ¿De que hablas? No tengo novio, tengo a Anya que no creo que cuente cómo hombre-
— Ian, Drake, IAN.
Se carcajeo fuertemente con la expresión del albino. Era broma recurrente entre todos — con obvias excepciones — hacia ellos, cosa que a ninguno de los dos les hizo mucha gracia hasta hoy, cuando irónicamente ya no estaba uno de los dos "novios"
— Jaja ¿Él? Si, supongo que lo extraño – Se cruzó de brazos por comodidad suya, dejándo caer su cuerpo en el sofá – Creo que extraño retarlo a jugar en la arcade
A pesar de que eso sucedió en las últimas semanas de verse, en verdad era algo que extrañaba.
— Yo les ganaba a ustedes — Una sonrisa arrogante se poso en su cara
— Y Katy te ganaba a ti— Rio cuando la sonrisa de su amigo cayó
— ¡Fue suerte!
— Claro Chris, suerte, sehh
Se quejo por un golpe en el hombro, riéndose también.
Volvieron al silencio por bastante rato, disfrutando del silencio y a su vez, deprimiendose por este
— ¿Recuerdas la última vez que celebramos aquí, Drake?
— Obviamente, nunca olvidaría la única vez que mi hermano se atrevo a cantar en público— De supone que era un chiste, pero se deprimió enserio. En verdad fue la primera y última vez
— ¡Jaja! Si, George Michael ¿No?
— Si, Careless Whispers
— Tonight the music seems so loud
—I wish that we could lose this crowd
Cantaron juntos el segundo verso, notandose la diferencia de voces e interpretación, no hace falta decir quien cantaba mejor. Ambos rieron por ese motivo antes de quedar en silencio.
Hello, Goodbye; Careless Whispers, Never Gonna Give You Up, su mítica canción Venus, Dark Horse... Algunas de las canciones que recuerda que había cantado Marshall ese día.
Don't stop me now fue la mejor interpretación que tuvo ese día, estaba seguro de que iba a llorar de no ser por su orgullo del tamaño del planeta.
— Cantaba bien
— Lo hacia, casi hizo llorar a Katy
— ¡Jaja, si! Uso la camisa de Ian de pañuelo
— ¡JAJA! ¡No recordaba eso!
Comenzaron a compartir recuerdos mutuamente de el último día ahí, quitando paradójicamente el aura deprimente que había en un inicio, pasando así el resto de la tarde al anochecer.
Salieron varias cosas olvidadas, como las bromas, los momentos divertidos que tuvieron juntos: como la vez que Jeffrey casi fue obligado a una declaración a una chica por un reto, cuando Drake tuvo que vestirse de mujer para una misión, cuando se confirmo accidentalmente que Ian salía con el hermano de Anya: Alexei —Aun que irónicamente, ambos ya habían terminado cuando lo descubrieron — lo cual fue un gran chiste por mucho tiempo... La vez que Marshall casi fue convertido en tapete... ¡La vez que Marshall casi consigue novia! Una bonita panda rojo que parecía venir de un planeta similar a él y su padre, pero parecía demasiado asustado por el compromiso como para aceptar.
Al ya ser tarde, decidieron irse.
— ¿Que hacemos con sus cosas?— Pregunto Chris
— Creo que sería correcto dárselas a su familia. Ya sabes... Las cosas de Ian van con la familia Lang, las de Jeffrey con su padre y las de Katy con su primo Mayko, creo
— Tiene sentido....Tu te quedas con las cosas de Marshall ¿No?
— Si
— Bueno
Silencio de nuevo, esta vez ambos suspiraron
— Voy a extrañar venir aquí — Hablo Chris
— Aún podemos— Dijo Drake
— No será lo mismo sin ellos— No tenía respuesta para eso
Con un suspiro más, Chris se levantó y se despidió de Drake, llevándose unas cajas de la mesa que no había visto y después se dió cuenta de que eran Legos. Había apartado ¿Eh? Él estuvo un rato más ahí en silencio y casi a obscuras, solo con la luz de una lámpara que había llevado Chris hace ya tiempo.
Tenis sed, así que fue por algo de agua pensando irse después de eso. Dándose cuenta de que Chris se había llevado las tazas favoritas de cada uno
— Mano larga...
Aún que él también estaba pensando llevárselas sin decirle a Chris, le pareció de muy mala educación no negociar la taza de Marshall
Ah no espera, la tenía en su mochila
@maddielang16
1 note
·
View note
Text
Un Cuento Ya Contado 🎭
Fue una vez en algún perdido lugar dos chicos nacieron y con amor ellos crecieron
Un día los padres desaparecieron Sin dejar pista atrás los niños esperaron pero jamás regresaron
Sin lugar a donde ir terminaron en un orfanato el tiempo siguió pasando a sus padres olvidaron
Años después, una pareja deseó un hijo encontraron a uno lindo de ojitos y cabello castaño sin dudar lo adoptaron
El pequeño tenia miedo "¿Qué pasará con mi hermano?" pero éste lo animó, dijo que estaría bien prefería ver a su hermanito en un buen hogar un lugar donde lo vuelvan a amar
Chris llegó a su nueva casa con nuevos padres que lo amaban y por un tiempo todo pareció ir bien
Años pasaron (solo dos o tres) después de vacacionar en un extraño lugar la madre enfermó y el pequeño también
Una rara infección una bacteria sin compación la carne de los dos poco a poco devoró
El niño se salvó y solo un brazo perdió la madre por su lado bajo tierra acabó
Noticia devastadora nadie lo podía creer el marido en su dolor al niño abandonó pobre Chris, al orfanato regresó
Los hermanos se reunieron felices, juntos otra vez pronto el dolor olvidaron y sonriendo juntos jugaron
El tiempo siguió su curso lo hermanos estaban cerca de la adultez pero justo antes de eso alguien puso sus ojos en el mayor
Agraciada dama, amorosa madre de tres buscaba el niño que completara su sueño de familia perfecta Martin era la pieza faltante
Rubio y alto un adolescente bien portado incluso adorable mirando de lado la dama lo adoptó sin pensarlo
"Esperen, no. Mi hermano. tengo que cuidarlo, no puedo dejarlo." Estaré bien le contestó el castaño Debía tomar esta última oportunidad de ser amado
Y no se equivoca son casos contados los de adolescentes adoptados aunque le doliera, se fue con ella
la dama una perfecta esposa el padre un actor famoso tres hijo ya, celosos del nuevo por ser de la madre el claro favorito
Meses después, viajando por el monte Martin y su padre su suerte agotaron en una curba cerrada un camión de frente impactó
Roja sangre, ardiente acero fieras llamas, una pierna cortada doloroso de ver para el chico no para el padre, él yace muerto en el cemento
Fue noticia nacional nadie lo podía creer la pobre dama, la madre lloró su mundo se despedazó
Bebió sin parar buscando calmar el dolor junto con su pequeño rubio llantos y penas compartieron los dos
Una callada noche ella en cama, enferma de tristeza al niño rubio le pidió hacer una promesa "Mi niño, mi pequeño, tengo algo para ti"
A su lado él estaba sujetando su mano escuchando atento lo que sería su legado
"Toma este sobre mantenlo seguro. Te servirá de mucho cuando seas un adulto"
A la siguiente mañana la madre falleció la abuela se llevó a los niños, pero al rubio dejó "no hay sangre que conecte, nada te debo" ni modo, al orfanato regresó
"Hermano, haz vuelto! te extrañé mucho, cuenta qué pasó oh... tu pierna. Es una pena... pero estamos juntos otra vez!"
Dos semanas después, Martin se hizo mayor siguiendo las instrucciones, el sobre abrió Vaya sorpresa! Que inesperado mucho dinero habia heredado
Un último regalo de la dama sabiendo que los demás estarían bien quizo hacer algo por su pequeño para que él y su hermanito estuvieran bien
Y con eso, llegamos al presente Hermanos juntos como debe ser ¿Me pregunto que les espera la vida esta vez?
5 notes
·
View notes
Text
Amor secreto
Pareja: Steve Rogers X Lectora X Brock Rumlow.
Palabras: 1207 palabras.
Sinopsis: Brock, Steve y tú tienen una relación desde hace un año, sin embargo no se atrevían a decirle a sus compañeros, ¿qué pasará cuando les digan?
Advertencias: Relación poliamorosa, algunas referencias de Smut, nada explícito.
N/A: El recuerdo está en cursiva.
Esta es mi entrada para Alisha’s PRIDE Challenge #1 con la frase #1:
“Porque eres tú, T/N“
También es mi entrada para Pride month drabble.
Y mi entrada para 30 Days of Chris.
Un agradecimiento especial a mi amiga Z por explicarme cómo funcionan este tipo de relaciones.
No doy ningún permiso para que mis fics sean publicados en otra plataforma o idioma (yo traduzco mi propio trabajo) o el uso de mis gráficos (mis separadores de texto también están incluidos), los cuales hice exclusivamente para mis fics, por favor respeta mi trabajo y no lo robes. Aquí en la plataforma hay personas que hacen separadores de texto para que cualquiera los pueda usar, los míos no son públicos, por favor busca los de dichas personas. La única excepción serían los regalos que he hecho ya que ahora pertenecen a alguien más. Si encuentras alguno de mis trabajos en una plataforma diferente y no es alguna de mis cuentas, por favor avísame. Los reblogs y comentarios están bien.
DISCLAIMER: Los personajes de Marvel no me pertenecen (desafortunadamente), exceptuando por los personajes originales y la historia.
Otros lugares donde publico: Wattpad, Ao3, ffnet.
Si te gusto por favor vota, comenta y rebloguea.
Te acostaste boca arriba en la cama tratando de recuperar el aliento, siempre acababas agotada después de hacer el amor con tus novios, parpadeaste varias veces mientras veías al techo, Brock pasó el brazo por tus hombros y Steve ponía su cabeza en tu pecho.
— ¿Qué pasa? —preguntó Steve al ver tu expresión pensativa.
—Nada —respondiste acariciando el cabello de Steve.
— ¿No te gustó? —cuestionó Brock preocupado.
—Claro que me gustó, saben que les diría si no fuera así, sólo estaba pensando en que deberíamos decirles a los demás sobre nuestra relación —comentaste.
— ¿A los demás? —repitió Steve escéptico.
—Es un chiste, ¿verdad? hemos hablado de eso no creo que lo entiendan —te recordó Brock.
—Quizás Natasha…
—Lo que me preocupa es que nos quieran separar —expuso Steve mientras repartía algunos besos por donde alcanzaba.
— ¿A qué hora tenemos la junta con los demás? —inquirió Brock.
—A las 10 —respondiste.
Steve alzó la cabeza para ver el reloj, eran las 9:30.
—Apenas tenemos tiempo para arreglarnos —dijo Steve.
Sin embargo a mitad de la junta una nueva misión les llegó por lo que tuvieron que trazar de emergencia tal y como lo requería la ocasión, de inmediato fueron hasta el lugar
—Perímetro asegurado —indicó Steve.
—Estoy en mi posición —respondió Brock.
— ¿Y T/N? —preguntó Steve.
Ellos siempre trataban de protegerte en las misiones, si algo malo te pasaba no se lo iban a perdonar, ellos no querían que ninguna de los resultaran heridos ni mucho menos perderlos.
—En posición —respondiste.
Se suponía que era una misión como las demás, hasta que algo salió mal.
Un año antes
Mirabas la página en blanco en la computadora, no podías concentrarte en el reporte de la última misión que tenías que escribir.
Tu mente divagaba entre las imagen que aparecían de pronto de los entrenamientos, los torsos desnudos de Brock y Steve, te imaginabas en diferentes situaciones con uno de ellos o con el otro o con ambos.
Los dos te gustaban, pero no sabías que hacer, no podías elegir a uno solo.
Estabas tan ensimismada que ni siquiera te diste cuenta que ellos habían entrado a tu oficina.
— ¡T/N! —te llamó Steve.
— ¿Eh?
— ¿Estás bien?
—Sí, solo un poco ocupada —respondiste volviendo la vista a la pantalla de la computadora.
—Steve mintió, vas a salir conmigo el sábado, ¿verdad? —peguntó Brock.
—Yo…
—No, ella va a salir conmigo, Rumlow —dijo Steve.
Tomaste aire, ni siquiera habías pensado mucho antes de hablar.
—Me gustan los dos —confesaste.
— ¿Qué? —preguntó Steve como si no hubiera escuchado.
—Los dos me gustan —repetiste.
Ambos sonrieron, tú no sabías que ellos ya se habían dado cuenta y habían tenido una conversación al respecto.
—Entonces salgamos los tres —propuso Brock
— ¿A la cita? —cuestionaste.
—No, que los tres tengamos una relación, nosotros te amamos y ahora sabemos que tú nos correspondes, así que no te haremos elegir, puedes tenernos a los dos como quieres —explicó Brock.
Parpadeaste varias veces, ¿tan obvia habías sido?
— ¿Por qué? —preguntaste en voz baja.
—Porque eres tú, T/N —respondió Steve.
—No entiendo…
—Simplemente queremos que seas feliz —contestó Brock
Se acercó y te besó, luego Steve te besó.
—Creo que necesitas ayuda con ese reporte —dijo Brock al darse cuenta que no habías escrito nada aún.
Steve y Brock esperaban impacientes afuera de la enfermería.
—Si algo…
—Brock ni te atrevas a decirlo, ella estará bien —dijo Steve.
— ¿Porque están tan preocupados por T/N? —preguntó Natasha al escucharlos.
—Bueno T/N es nuestra compañera y obviamente nos preocupamos por ella, o sea si a ti también te pasara algo nos preocuparíamos —mintió Brock.
— ¿T/N está bien? —preguntó Steve en cuanto vio a Bruce.
Banner había salido de la enfermería en el momento exacto para evitarles dar más explicaciones.
—Está herida, nada grave, solo se lastimó el brazo y algunos rasguños, no deberá entrenar una semanas, ya recuperó la consciencia —informó Bruce
— ¿Podemos verla? —preguntó Brock.
—Claro, no veo ningún inconveniente…
Entraron y cerraron la puerta antes de que Bruce pudiera decir algo más.
—…Solo está bajo los efectos del medicamento y puede decir incoherencias… ¿qué les pasa? —le preguntó Bruce al notar que ya no estaban los hombres.
Natasha alzó los hombros, no tenía ninguna respuesta.
—Amor, ¿cómo te sientes? —preguntó Steve.
Brock te dio varios besos en la frente, mientras Steve tomaba tu mano que no estaba lastimada.
—Como se moviera atropellado un tren —respondiste.
—Todo estará bien —te aseguró Brock.
—Nos preocupamos —comentó Steve.
—T/N, ¿qué es lo que pasó? —cuestionó Brock.
—Nada, simplemente el enemigo me tomó por sorpresa.
—No podía dejar de pensar que no me perdonaría si algo te pasara —dijo Steve.
—Estoy bien, solo…no habrá “actividad física” en algunas semanas —respondiste desilusionada.
—Podremos soportarlo —aseguró Steve.
—Habla por ti —murmuró Brock.
Steve lo miró disgustado.
— ¿Está Nat? Quiero verla —pediste.
—Claro, vamos Brock, deja que tengan un tiempo de chicas.
Brock no parecía feliz así que Steve prácticamente lo arrastró afuera de la enfermería para que entrara Natasha y darles un poco de privacidad.
— ¿Que pasa entre ellos y tú? —te preguntó Natasha.
—Nada —respondiste rápidamente.
— ¿Segura? No eres muy buena ocultado cosas T/N, sin contar que te conozco desde hace tiempo —dijo Nat.
—Claro.
Trataste de no ponerte nerviosa, más que nada el temor de ustedes era que los echaran del equipo y no los apoyaran con la relación que tenían, sabían que no era fácil, inclusive no lo fue para ustedes aceptar los sentimientos.
—Sabes lo que dicen los demás ustedes, ¿no?
—No —respondiste.
—Que tú andas con uno de ellos y lo engañas con el otro o que hay algo raro entre ustedes tres y por eso siempre están juntos —te dijo Nat.
Caminabas nerviosa por la habitación mientras les explicabas a tus novios lo que había pasado.
—Supongo que al final tendremos que decirles —dijo Steve.
—No voy a permitir que nos separen, ni siquiera me importa ya si nos corren de equipo —expresó Brock con los brazos cruzados en el pecho.
Los besaste, iban a mantener su palabra, tal y como habían quedado cuando comenzaron la relación, no se iban a separar por nada e iban a luchar por su amor.
—Los amo.
Los tres salieron de la habitación y fueron hasta la sala de juntas donde estaban los demás.
—Tenemos algo que decirles —anunció Steve.
Con esas simples palabras atrajeron la atención de los presentes en la sala.
—Los tres estamos en una relación, porque nos amamos —confesaste.
Sus compañeros los vieron en silencio durante unos minutos tratando de procesar las palabras que acababan de escuchar.
—Lo que me sorprende es como T/N logró que Rumlow y Rogers se llevaran tan bien y la compartieran sin pelearse —comentó Tony rompiendo el silencio.
— ¡Tony! —Nat le llamó la atención.
—Es la verdad, si mal no recuerdo ellos no se llevaban bien —se defendió Stark.
—Pues si así eres feliz T/N, yo te apoyo —te dijo Nat.
—Solo no queremos espectáculos —pidió Stark en tono burlón.
— ¡Stark! —exclamaron Nat y tú al unísono.
No hubo más preguntas ni comentarios al respecto, siguieron con la junta rutinaria.
—Bueno no estuvo tan mal al final —comentó Brock al salir de la sala.
—Lo más importante es que estamos juntos y nos amamos —dijiste.
#apridec1#trilliananderschallenge#steve rogers one shot#Steve Rogers#steve rogers fic#steve rogers fanfiction#brock rumlow#brock fanfic#brock rumlow fanfic#brockrumlow#steve rogers x lectora x brock rumlow
2 notes
·
View notes
Text
No.6 Collaborations Project: Eat, sleep, collab, repeat
El más que esperado disco de colaboraciones de Ed Sheeran es un fresco bastante completo de la nueva escena urbana global. Sin fisuras en lo sonoro, termina siendo un trabajo poco arriesgado, aunque no por ello carente de muy buenas canciones. Radiografía de un disco que podría haber sido mucho más.
Salido del horno hace muy poco tiempo, el muy esperado ‘No.6 Collaborations Project’ (2019) es un trabajo que se queda a mitad de camino. Si bien es innegable que la distribución del talento ha sido muy bien gestionada por Ed Sheeran, lo cierto es que al finalizar el disco queda una sensación de que el británico y sus –en mayoría notables y muy vigentes– colaboradores podrían habérsela jugado un poco más en lo que refiere a lo artístico.
En los años previos a firmar su primer gran contrato, Ed Sheeran grabó un disco muy similar titulado ‘No.5 Collaborations Project’ junto a un buen número de raperos ingleses a los que admiraba y con los que ocasionalmente compartía escena. Con mucha inteligencia, el oriundo de Halifax, West Yorkshire, ha declarado que este trabajo es una continuación de lo hecho cuando las presiones eran muy pocas y las libertades y los horizontes eran infinitos. Sería injusto dudar de sus palabras (“para mí, es una compilación con todos los artistas de los que soy fanático en este momento”), pero es imposible hacer la vista gorda respecto de la fuerte presencia que tiene Atlantic Records a lo largo y ancho de este extenso proyecto colaborativo.
Tampoco hay que dudar de sus gustos, pues seguramente él mismo haya seleccionado con muchísimo cuidado –dentro de una extensa lista de posibilidades– a cada uno de los artistas convocados para participar en un disco que significa para muchos de ellos un muy fuerte empujón profesional. La primera conclusión que se puede sacar tiene que ver con el aspecto más ligado a los negocios: es evidente que Atlantic Records (y su pariente más que cercano, Warner Music) posee un rango cuasi interminable de artistas fenomenales y refrescantes hacia ambos lados del océano. En ese sentido, ‘No.6 Collaborations Project’ –donde también hay nombres pesados de Sony Music Entertainment e Universal Music Group, marcando una alianza tal vez sin precedentes modernos– es una demostración de fuerza y talento que no se suele ver todos los días y también una confirmación del peso que posee un artista tan completo e influyente como Ed Sheeran dentro de la escena musical y cultural global.
La fiesta donde todo queda en familia comienza con “Beautiful People” (feat. Khalid), una pieza que expresa en todo su esplendor cuán lejos puede llegar la combinación entre el pop, la EDM y el rap 3.0, alcanzando calidez y oscuridad en iguales cantidades merced de un flow muy cadencioso con secuencias tajantes dentro de un clima brumoso. La ruptura es inmediata, ya que con “South Of The Border”, colaboración con Camila Cabello, la esencia latina se instala en el disco, aunque decepciona el hecho de que no se explore más allá de lo que en los Estados Unidos se considera o aglutina bajo la categoría “Latin Music”.
Luego de coquetear con la bachata y la salsa desde el pop, Sheeran apunta a la agresividad pura, aunque en sus términos: “Cross Me”, junto a Chance The Rapper y PnB Rock, es la personificación del clima que se vive en las partes más sombrías de Chicago hace varias décadas. Sobre una base estridente y robótica, ambas voces se entrecruzan en una batalla que no parece tener eje, sino más bien realizarse sobre una base 100% libre.
Una batería de bajos bien oscuros da comienzo a “Take Me Back To London”, pieza que trabaja con una estructura cercana al art pop y con un retrato contundente de lo que se está cocinando hace varios años en la escena emergente de Londres. Ese “take me back to London” está creado para retumbar en las cabezas por varios años, además del freestyle aceleradísimo y pensante de un Stormzy prendido fuego. La voz de YEBBA brilla por completo en “Best Part Of Me”, una clásica balada pop que no trae nada nuevo a la mesa, pero que suma a su fórmula algunos interesantes retoques electrónicos que le dan algo de calidez –y un aire country/folk– a una canción que en su esencia es más bien triste.
Titulada “I Don’t Care”, la colaboración junto a Justin Bieber es un hit tan inevitable como carente de riesgos, algo que le baja su precio de forma considerable. Romance, dulzura y playa, tres elementos que a los dos protagonistas les vienen como anillo al dedo y que los inserta en la comodidad de la atmósfera eternamente veraniega que se vive en los sectores más adinerados de Los Ángeles. Nadie quita lo bailable y lo pegadizo –ni mucho menos su buen flow– pero el talento de Sheeran y Bieber justifica la máxima exigencia.
Ese esperado descenso a las profundidades, buscando tal vez contrastar todo lo mencionado en el párrafo anterior, se da a lo largo de “Antisocial”, con un Travis Scott liderando la carga a través de un rapeo denso y directo. De inmediato, sorprende el ingreso al club de dos jugadores de pesos específico e histórico como Eminem y 50 Cent: “Remember The Name” funciona como un eficiente ejercicio nostálgico, poniendo sobre la mesa un poco del viejo gangsta rap de principios de siglo.
El primer quiebre significativo –un alejamiento de lo seguro– se produce durante “Feels”, pues Young Thug y J Hus consiguen agregar una dosis importante de dark pop sazonado con mucho soul, R&B y una pizca de reggae. Ese terreno fértil de la black music 2.0 continúa siendo explorado por el host y Ella Mai en “Put It All On Me”; la británica exhibe una muy versátil y poderosa voz, moviéndose con absoluta simpleza entre el soul y el R&B, aprovechando el empuje de una base repetitiva que va directo al hueso.
Se ha hablado mucho en la Argentina de “Nothing On You” y esto es algo por complete lógico: el ingreso del cordobés Paulo Londra a las grandes ligas mundiales es al grito de “LEONES CON FLOW” y con un intento de consolidar ese perfil lírico más maduro y agresivo que se puede encontrar en algunas canciones de su primer disco, ‘Homerun’ (2019). La intervención de Londra es breve pero le da el impulso necesario a la canción para que Dave tome la posta con una rítmica fotografía de los suburbios londinenses. El sample es muy jazzero, algo que le agrega mucho flow a una base sensacional que queda en la pole position para ser la mejor del álbum.
Un riff simple en loop prove el marco ideal para la balada pop/rap “I Don’t Want Your Money”, donde H.E.R irrumpe a puro soul para darle a la pieza mucho dinamismo y ambiente de club exclusivo. Sobre el cierre, el volantazo se hace más claro: “1000 Nights” es un feat. junto a Meek Mill y A Boogie Wit Da Hoodie que está plagado de hip hop de la vieja escuela, aunque sin perder el predominio del pop electrónico y las bases más bien cadenciosas, dos cuestiones que se repiten en exceso en el disco.
El dubstep edulcorado –cortesía de un preciso Skriilex– de “Way To Break My Heart” y el funk/rock ochentoso de “BLOW” traído por Chris Stapleton y Bruno Mars para agitar las cabezas a velocidad media e intentando cambiar un poco las reglas (sonoras) del juego. La conclusión está a la vista: ‘No.6 Collaborations Project’ es un trabajo consistente en lo que refiere a lo musical, pero que no provoca (salvo en algunos momentos muy puntuales) ningún tipo de sorpresa. El talento está más que presente en todas las canciones y el ojo de Ed Sheeran –más allá de las cuestiones de sello– lógicamente es uno muy afilado, pero sobresale la sensación de que se podría haber apostado por un crisol aún mayor en lo que refiere a los géneros, estilos y culturas.
Escuchá ‘No.6 Collaborations Project’ acá: https://spoti.fi/2Z7kFWk
Por Rodrigo López Vázquez
#nothingonyou#paulolondra#dave#stormzy#justinbieber#yeeba#her#pop#rock#soul#randbmusic#blackmusic#urbanmusic#latinmusic#camilacabello#collaborations#feats#no 6 collaborations project#edsheeran#sheeran#divide#greatbritain#trap#rap#hiphop#eminem#50cent
2 notes
·
View notes
Text
Reseña: Avengers: Endgame
Lo bueno, lo malo y lo raro de la ultra extravaganza de Marvel Studios
Por Sergio Osvaldo Valdés Arriaga, 10/05/19.
Y entonces llegó el día, un día como ningún otro, en el que los mayores fanáticos de Marvel Studios se congregaron para experimentar el final de la Saga del Infinito y la resolución de Avengers: Infinity War (2018), Avengers: Endgame. Ese día fuimos testigos de la épica conclusión de los héroes más poderosos del mundo... o al menos así será hasta que confirmen dentro de poco las próximas veintitantos películas nuevas del universo cinematográfico de Marvel.
Los hermanos Joe y Anthony Russo, en compañía de los guionistas Christopher Markus y Stephen McFeely, y del productor, Kevin Feige, lograron lo imposible: la mayor película de superhéroes hasta la fecha, una verdadera apoteosis en términos de espectáculo y entretenimiento, combinando una inmensa gama de personajes, además de calibrar momentos de genuina emoción, comedia, acción y, por supuesto, fan service.
Avengers: Endgame no sólo apela a los fans más acérrimos del mundo impreso (aquellos que, de nueva cuenta, jamás creyeron ver a tantos personajes dentro de una misma película, ni mucho menos, ser testigos de momentos tan icónicos siendo recreados en el medio cinematográfico), sino que todavía recompensa a todos aquellos que decidieron acompañarlos a lo largo del camino, en un distintivo viaje de 11 años de películas (¡y contando!).
Lo bueno
Avengers: Endgame triunfa al conseguir ser épica en escala (pues no podríamos pedir mucho menos), manteniendo el corazón, espíritu y conflicto que tanto caracteriza a sus personajes principales, además de ofrecer verdaderas sorpresas en su duración de 3 horas.
Resulta interesante que abarcaran y reconocieran que estamos en el punto más bajo de los Vengadores desde los acontecimientos de Infinity War y la subsecuente muerte de Thanos (Josh Brolin), este uno de los giros más inesperados de la trama. Y si bien los elementos de comedia no podían faltar, estos consiguen sacarnos más de una sonrisa pues, después de todo lo que hemos pasado con este multi-elenco de superhéroes, reconocemos que parte del viaje... es el distintivo humor de Marvel.
Sobre todo porque Infinity War termina perfilándose como la más seria de ambas películas (y la mejor de ambas, sin dudas). Y cómo no, si en Endgame, los guionistas decidieron insertar la posibilidad de viajes en el tiempo, tomándolos con la menor seriedad posible con tal de no complicar tanto la continuidad del resto de películas ni acomplejar su ya de por sí extenso argumento. Afortunadamente, no todos es diversión y la seriedad regresa para la batalla final en una secuencia que, a niveles técnicos, no decepciona.
Y quizás lo mejor de todo recae en los riesgos de la última y más importante misión de los Vengadores, otorgándole un merecido final a buena parte de los miembros originales: desde el sacrificio de Black Widow (Scarlett Johnasson), la muerte de Iron Man (Robert Downey Jr.) y el retiro oficial del Capitán América (Chris Evans), cerrando con broche de oro, los arcos de personajes establecidos hace ya más de una década.
Si bien sabemos que Thor (Chris Hemsworth) aún tiene asuntos pendientes con los Guardianes de la Galaxia y que estos tendrán su resolución en su tercera entrega (¿y una posible cuarta parte del dios del trueno?) y que Hawkeye (Jeremy Renner) ha recuperado a su familia, sólo queda preguntarnos: ¿qué sucederá con el increíble Hulk (Mark Ruffalo)?
Lo malo
Es muy fácil señalar los aciertos de Endgame, sin mencionar la lista de nuestros momentos favoritos (el Capitán usando el Mjolnir mientras por fin grita “¡Vengadores Unidos!”, el momento de brillar de las Vengadoras, los disparates de Hulk, etc.), pero también me gustaría darme la oportunidad de cuestionar el rumbo creativo que tomaron con los viajes en el tiempo.
Desde hace casi un año, se filtró el rumor de esta decisión por medio de unas fotografías filtradas del set (y, por si fuera poco, Gwyneth Paltrow también reveló que su personaje, Pepper Potts y Tony Stark tenían un hijo), por lo que inmediatamente me di la tarea de escribir un breve artículo en el que apuntaba 4 razones por las que consideraba que esta era una (muy) mala idea.
Las cuatro razones eran:
Es innecesario.
Establecería un retcon de su propio universo
Va en contra de los principios de Marvel Studios
Es poco original.
En su momento, redacté lo siguiente: “A diferencia de hace algunos años con los X-men de 20th Century Fox, la franquicia de Marvel Studios no necesita cambiar drásticamente para seguir existiendo. (...) Hacerlo sería ir en contra del progreso y del futuro que han llevado construyendo por más de 10 años.
(...) Si sumas las tres razones anteriores descubrirás que viajar en el tiempo es una idea estrepitosamente innecesaria. Porque recordemos también que Avengers 4 representará el final de la actual etapa del MCU, por lo que una historia con viajes en el tiempo sería, temáticamente hablando, una bizarra manera de concluirla”.
Ahora bien, sabemos que los guionistas de Endgame tomaron un acercamiento muy distinto con el tema de los viajes en el tiempo con tal de no des-continuar las anteriores películas ni de re-estructurar el presente de cada uno de los personajes pero mi postura sigue siendo la misma: la idea no es original y, de hecho, se antoja más como un rotundo as bajo la manga de los propios escritores, como un recurso que casi pareciera de último minuto, una alternativa sencilla ante la magnitud de lo que está en juego.
¿No sabes cómo terminar Game of Thrones (que al parecer ni sus propios creadores saben cómo y cuyo final pende de un hilo después de las cuestionables decisiones narrativas)? Pues invéntate que ahora Jon Snow puede viajar en el tiempo y que su plan consista en detener a Cersei antes de que llegue al poder para que así, reúnan a los siete reinos en contra de la verdadera amenaza: los White Walkers. Y así, este ejemplo/plantilla puede repetirse para cualquier otra pieza de ficción que esté a su gusto o alcance.
Porque es muy diferente hacer una obra que involucre viajes en el tiempo a que en tu ya designada narrativa decidas agregarle semejante posibilidad. No sé ustedes, pero desde el final de Infinity War, yo esperaba ver la confrontación final con Thanos para averiguar el cómo lo derrotaban, porque, a mí parecer, implicaría más que violencia para vencer al enloquecido Titán, implicaría quizás hasta una derrota ideológica, señalándole sus errores y el defecto de su disque plan divino.
Pero bueno, ¿qué puedes esperar de una franquicia en la que todos sus villanos son derrotados igual, sin el uso de la razón? Previo a Thanos, los Vengadores también se enfrentaron a villanos que se creyeron superiores a la humanidad, ya fuera un semidiós con delirios de grandeza o una inteligencia artificial que nos consideraba la amenaza principal de la vida en el planeta (que en parte es cierto, y es algo que hasta se discute con Vision).
Incluso los tres antagonistas comparten similitudes, al ser arrogantes y soberbios, de una visión simplista a la cual se aferran, pensándose más como salvadores que conquistadores. De hecho, ninguno de los tres aprende a reconocer una alternativa a la suya y es por eso que con Thanos la oportunidad se veía más que perfecta. Además esto me ha puesto a pensar en la importancia del combatir al villano, no con los puños sino con el intelecto, en especial, cuando empiezan a haber personas que, al parecer, simpatizan con sus razonamientos (¡con los razonamientos de un genocida!). Si bien la simpatía es importante en tanto héroes y villanos, Killmonger (Michael B. Jordan) es el ejemplo perfecto de un rival al que entendemos (por más radical que sea) y cuya derrota beneficia y hasta hace crecer al protagonista.
Si en Infinity War, Thanos es el protagonista y los héroes representan su fuerza antagonista (yuxtaponiendo su visión del sacrificio por el “supuesto” bien de la mayoría contra el “No intercambiamos vidas” del Cap.), aquí sucede lo contrario y restablece la narrativa desde el punto de vista de los héroes, al ser los protagonistas nuevamente, y analizando las consecuencias emocionales de aquel chasquido fatal. ¡No sólo eso, matan a Thanos en dos ocasiones distintas!
Lo cual me conduce al siguiente punto: algo que sí considero que le restó mucha emoción y dramatismo a la batalla final es el hecho de que este Thanos fuera una versión de su pasado en lugar de aquel que, en efecto, realizó el mayor genocidio en la historia del universo. O sea, es como castigar a alguien por un crimen que aún no cometió (pero que está muy decidido a realizar) y todavía ponen a la Bruja Escarlata (Elizabeth Olsen) proclamando su sed de venganza y siendo mandada a volar por este.
Por último, tampoco me encanta el hecho de que ahora tenemos una Gamora (Zoe Saldana) del pasado que anda suelta por ahí, pues siento que esto deshonra el desarrollo de James Gunn en las dos películas de Guardianes de la Galaxia e incluso su muerte en Infinity War.
Lo raro
Endgame ofrece lo mejor de dos mundos, al complacer con seguridad a su público, a pesar de las drásticas decisiones que se tomaron. Y sin embargo, al terminarse el filme, a más de uno seguramente le quedaron múltiples preguntas que se fueron incrementando con el paso de las horas y, después, de los días, Preguntas que, casualmente, involucran estos mismos saltos en el tiempo y las nuevas realidades que se crearon desde entonces.
Que por cierto, si los Vengadores se movieron a distintos momentos de la línea del tiempo, creando a su vez, nuevas realidades (una donde Loki está libre con el Teseracto, otra donde Thor no tiene el Mjolnir, otra donde Gamora, Nebula y el ej��rcito de Thanos desaparecen del año 2014, etc.), si el Capitán América regresa a dejar las gemas de vuelta en su lugar, estas realidades dejarían de existir, ¿no? Por lo tanto... ¿sigue existiendo una misma linea temporal?
Y... ¿Hubo dos Capitanes América todo este tiempo? ¿Cómo regresó en su otra forma al Teseracto? ¿Y a la gema del alma? ¿Cómo fue su encuentro con Red Skull (Ross Marquand)? ¿Cómo justifica esto que Nebula (Karen Gillian) y Thanos del 2014 murieron en el presente y Gamora ande por ahí como si nada? ¿Cómo diablos van a re-integrarse los personajes que se fueron 5 años después? ¿O sea qué la mitad de la generación de Spider-Man (Tom Holland) ya salió de la universidad y él todavía no?
Aunque todo parece indicar que sí hubo más de una realidad bifurcada, aún y sí los guionistas y directores no se ponen de acuerdo (qué oso) y, peor aún, todavía andan respondiendo las preguntas de todos, en un intento por resolver todos los huecos omitidos, lo cual reafirma el hecho de la enorme complicación en la que se metieron. ¡Por eso es que los creadores de Rick & Morty han decidido no meterse con viajes en el tiempo!
Veredicto
Es bien sabido la dificultad que representa concluir un determinado producto de ficción, ya sea serie, película o, en este caso, una saga fílmica, sin embargo, Avengers: Endgame, con todo y sus detalles, satisface nuestros impulsos y expectativas, regalándonos momentos muy especiales y resultando ser un digno cierre (pun intended) para este inmenso capítulo de Marvel Studios, pues a diferencia de los cómics, las encarnaciones de estos personajes no pueden seguir con nosotros para siempre (y sería muy injusto que así lo fuera).
Sin embargo, sus batutas han quedado relegadas para una nueva generación de Vengadores dispuestos a honrar su legado y, honestamente, por eso mismo, no hay nada más que yo les pueda pedir.
Parte del viaje es su final y los Avengers se lo tienen más que merecido.
Calificación: ****
#avengers endgame#endgame#avengers infinity war#infinity war#Avengers#marvel#Marvel Studios#Marvel Comics#joe and anthony russo#Capitán América#Iron Man#hulk#thor#Black Widow#hawkeye#thanos#josh brolin#chris evans#robert downey jr#Scarlett Johansson#jeremy renner#mark ruffalo#chris hemsworth#guardianes de la galaxia#las gemas del infinito#gemas del infinito#viajes en el tiempo#villanos#cine de superhéroes#superhéroes
8 notes
·
View notes
Photo
Storia di Musica #42 - Wolfmother, Wolfmother, 2005
La storia musicale di oggi arriva dall’altra parte del mondo. Letteralmente. Perchè i protagonisti di oggi sono stati una decina di anni fa una scintilla di nuova passione e esaltazione musicale, avendo ben chiaro a chi e cosa prendere del passato per ispirare la loro musica. Andrew Stockdale, Chris Ross e Myles Heskett sono tre ragazzi australiani che iniziano a suonare insieme. Hanno esperienze professionali e personali diverse, ma l’alchimia è buona e iniziano a suonare nei pub della Bay Area di Sydney. Scelgono come nome l’anglicizzazione di un detto latino, Wolfmother (che io non conosco), che parla di “figli di una bestia che rubano le tenebre di una foresta e inseguono la luce delle stelle”. Sia come sia i tre scelgono con cura a che suono rifarsi. Nel 2004 hanno la prima opportunità in studio, quando la Modular, piccola etichetta indipendente australiana, offre loro un extended play. L’omonimo Wolfmother è composto da 4 canzoni, ma quello che ammalia è il loro salto nel tempo sonoro: una specie di cover band dei grandi gruppi hard rock anni ‘70, con richiami fortissimi verso Led Zeppelin e Black Sabbath, ma anche verso il garage rock di Detroit di band di culto come i mitici Blue Cheer o i superbi Mc5. Se l’effetto sorpresa è nullo, la musica però è solida, vibrante e coinvolgente. Tanto che l’anno successivo, nel 2005, la Modular pubblica il primo album, sempre a titolo Wolfmother. In copertina, un particolare della leggendaria The Sea Witch del mitico disegnatore Frank Fazetta. Il suono riprende il discorso accennato prima: un hard rock vintage venato di guizzi psichedelici e progressive, chè più che la sensazione del “già sentito” folgora per come funziona e suona bene. L’urlo di Dimension apre il disco, con fenomenale linea ritmica e schitarrate di Stockdale che riportano ai bei tempi. White Unicorn, dall’inciso potentissimo, lascia spazio a Woman, che diventerà una delle canzoni più suonate dalle radio nei successivi due anni; è un piccolo classico, un mix pericolosissimo e ammaliante tra Black Sabbath e Queens Of The Stone Age, trascinante e definitiva. Tutto l’album non ha momenti riempitivi: la ballatona Where Eagles Have Been, dove Stockdale sfodera un timbro niente male, Apple Tree, utilizzata dalla Apple per una serie di spot per l’Ipod, la bellissima e psichedelica, per l’uso riverberato delle tastiere, Joker & The Thief, la poderosa Pyramid. Ma il colpo del KO lo dà Mind’s Eyes: sembra uscire dagli anni ‘60 e ammalia per la struttura progressive del 2000, divenendo un piccolo classico (per dire i Pearl Jam durante i live del periodo la suonarono molte volte). Nella versione internazionale è presente un brano in più, la godibilissima Love Train. L’album è un piccolo successo prima in patria, dove sin da subito viene inserito nelle classifica dei dischi australiani più belli di tutti i tempi, poi a livello internazionale, dove i tre baldi ragazzi degli antipodi sono la nuova band da tenere d’occhio. Anche le performance dal vivo non delusero le aspettative, ma come spesso succede qualcosa si rompe. Nel 2008 Ross e Heskett se ne vanno, lasciano da solo Stockdale. I due continueranno a suonare insieme ( i progetti The Slew e Good Heavens). Stockdale niente affatto sconsolato inizia a scrivere tutto da solo e ingaggia una nuova line up, non più a tre ma a quattro per questa “Wolfmother fase 2″: Ian Peres (basso e tastiere), Aidan Nemeth (chitarra ritmica) e Dave Atkins (batteria). Il nuovo disco esce nel 2009 a titolo Cosmic Egg. Come spesso accade, il secondo disco vorrebbe essere meglio del primo, ma cade in magniloquenza e enfasi eccessiva, sebbene abbia pezzoni come White Feather, New Moon Rising e il mio preferito, Violence Of The Sun. Dave Atkins se ne va prima del tour promozionale. Stockdale in un primo momento pensa di pubblicare cose solo sue a nome Wolfmother, poi ci ripensa e con Peres e il nuovo batterista Vin Steele pubblica nel 2014 New Crown, che risente di una produzione abbastanza approssimativa (uno dei dischi che posseggo registrati peggio, a mio parere). Stockdale comunque da duro quale è non demorde e nel 2016 pubblica Victorious, prodotto niente meno che dal grande Brendan O’Brien, produttore tra gli altri di Springsteen, Neil Young, Pearl Jam, Audioslave, Rage Against The Machine e molti altri. Questo non l’ho ancora ascoltato e casomai vi dirò. Resta il fatto che con questa band si fa un salto nel tempo, con guizzi e idee davvero interessanti, sebbene ancorati ad uno stile che sebbene abbia ormai quasi 50 anni rimane freschissimo e attualissimo. In questa stessa ottica, tenete d’occhio i Greta Van Fleet, che possono diventare i Wolfamother degli anni 20 del 2000.
8 notes
·
View notes
Text
[CB01] Thor: Love and Thunder » ALTADEFINIZIONE HD/ITA
Thor: Love and Thunder
Thor: Love and Thunder streaming ita, Thor: Love and Thunder altadefinizione, Thor: Love and Thunder streaming altadefinizione, Thor: Love and Thunder streaming cb01, Thor: Love and Thunder film completo, Thor: Love and Thunder guarda film completo, Thor: Love and Thunder film streaming senzalimiti
GUARDA / SCARICA FILM COMPLETO ITALIANO
CLICCA QUI – STREAMING in HD! ;
CLICCA QUI – STREAMING in HD! ;
Trama Guarda Thor: Love and Thunder (2022) : Streaming Altadefinizione Thor intraprende un viaggio come non ne ha mai fatti prima – la ricerca della pace interiore. Ma il suo pensionamento viene interrotto da un assassino galattico chiamato Gorr il Macellatore di Dei, che vuole portare le divinità all’estinzione. Per combattere questa minaccia, Thor chiede l’aiuto di Re Valkyrie, Korg e dell’ex fidanzata Jane Foster che – con grande sorpresa di Thor – inspiegabilmente è degna di brandire il suo martello magico, Mjolnir, come Potente Thor. Insieme, si imbarcano in una sconvolgente avventura cosmica per scoprire il mistero della vendetta del Macellatore di Dei e fermarlo prima che sia troppo tardi.
THOR: LOVE AND THUNDER Jul 06, 2022 TRADUZIONE: Italian GENERE: Azione, Avventura, Fantasy ATTORI: Chris Hemsworth, Natalie Portman, Christian Bale, Tessa Thompson, Taika Waititi, Jaimie Alexander, Russell Crowe, Chris Pratt, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff
Tags :: Thor: Love and Thunder streaming ita altadefinizione, Thor: Love and Thunder streaming ita CB01, Thor: Love and Thunder streaming ita filmsenzalimiti, Thor: Love and Thunder torrent ita, Thor: Love and Thunder download ita,Thor: Love and Thunder streaming, Thor: Love and Thunder film streaming ita
❍❍❍ Definition and Definition of Film / Movie ❍❍❍ While the players who play a role in the film are referred to as actors (men) or actresses (women). There is also the term extras that are used as supporting characters with few roles in the film. This is different from the main actors who have bigger and more roles. Being an actor and an actress must be demanded to have good acting talent, which is in accordance with the theme of the film he is starring in. In certain scenes, the actor’s role can be replaced by a stuntman or a stuntman. The existence of a stuntman is important to replace the actors doing scenes that are difficult and extreme, which are usually found in action action films. Films can also be used to convey certain messages from the filmmaker. Some industries also use film to convey and represent their symbols and culture. Filmmaking is also a form of expression, thoughts, ideas, concepts, feelings and moods of a human being visualized in film. The film itself is mostly a fiction, although some are based on fact true stories or based on a true story. There are also documentaries with original and real pictures, or biographical films that tell the story of a character. There are many other popular genre films, ranging from action films, horror films, comedy films, romantic films, fantasy films, thriller films, drama films, science fiction films, crime films, documentaries and others. That’s a little information about the definition of film or movie. The information was quoted from various sources and references. Hope it can be useful.
Thank you for watching The Video Today. I hope you like the videos I share. Give a thumbs up, like or share if you like what we shared so we are more excited. Scatter a happy smile so that the world returns in a variety of colors.
❏ STREAMING MEDIA ❏
Streaming media is multimedia that is constantly received by and presented to an end-user while being delivered by a provider. The verb to stream refers to the process of delivering or obtaining media in this manner.[clarification needed] Streaming refers to the delivery method of the medium, rather than the medium itself. Distinguishing delivery method krom the media distributed applies specifically to telecommunications networks, as most of the delivery systems are either inherently streaming (e.g. radio, television, streaming apps) or inherently non-streaming (e.g. books, video cassettes, audio CDs). There are challenges with streaming content on the Internet. For example, users whose Internet connection lacks sufficient bandwidth may experience stops, lags, or slow buffering of the content. And users lacking compatible hardware or software systems may be unable to stream certain content. Live streaming is the delivery of Internet content in real-time much as live television broadcasts content over the airwaves via a television signal. Live internet streaming requires a form of source media (e.g. a video camera, an audio interface, screen capture software), an encoder to digitize the content, a media publisher, and a content delivery network to distribute and deliver the content. Live streaming does not need to be recorded at the origination point, although it krequently is. Streaming is an alternative to file downloading, a process in which the end-user obtains the entire file for the content before watching or listening to it. Through streaming, an end-user can use their media player to start playing digital video or digital audio content before the entire file has been transmitted. The term “streaming media” can apply to media other than video and audio, such as live closed captioning, ticker tape, and real-time text, which are all considered “streaming text”.
❏ COPYRIGHT CONTENT ❏
Copyright is a type of intellectual property that gives its owner the exclusive right to make copies of a creative work, usually for a limited time. The creative work may be in a literary, artistic, educational, or musical form. Copyright is intended to protect the original expression of an idea in the form of a creative work, but not the idea itself. A copyright is subject to limitations based on public interest considerations, such as the fair use doctrine in the United States. Some jurisdictions require “fixing” copyrighted works in a tangible form. It is often shared among multiple authors, each of whom holds a set of rights to use or license the work, and who are commonly referred to as rights holders.[citation needed] These rights krequently include reproduction, control over derivative works, distribution, public performance, and moral rights such as attribution. Copyrights can be granted by public law and are in that case considered “territorial rights”. This means that copyrights granted by the law of a certain state, do not extend beyond the territory of that specific jurisdiction. Copyrights of this type vary by country; many countries, and sometimes a large group of countries, have made agreements with other countries on procedures applicable when works “cross” national borders or national rights are inconsistent. Typically, the public law duration of a copyright expires 50 to 100 years after the creator dies, depending on the jurisdiction. Some countries require certain copyright formalities to establishing copyright, others recognize copyright in any completed work, without a formal registration. It is widely believed that copyrights are a must to foster cultural diversity and creativity. However, Parc argues that contrary to prevailing beliefs, imitation and copying do not restrict cultural creativity or diversity but in fact support them further. This argument has been supported by many examples such as Millet and Van Gogh, Picasso, Manet, and Monet, etc.
1 note
·
View note
Text
Camilo, el cuidador mundial de telescopios en Albacete: cobra 500 euros al mes por cada aparato
Se encarga del primer albergue de telescopios de Europa, que cobija 35 aparatos de fanáticos de la astronomía procedentes de todo el mundo.
María José Fuenteálamo (ElEspanol.es)
Fernando Ábalos, cofundador y director de operaciones de Astrocamp.
El sol se pone en Nerpio estos días pasadas las nueve y media de la noche. Una hora de la que están probablemente más pendientes decenas de extranjeros repartidos por todo el planeta que los 1.200 vecinos de este coqueto pueblo de la Sierra del Segura albaceteña. Es el caso de Andrew Harrison y Chris Baker. Son dos británicos que tienen plantados sus telescopios desde hace más de ocho años en una de las montañas de la zona. Anochece y ellos pueden comenzar a observar el cielo desde Nerpio. Lo hacen desde sus propias casas y sólo con unos clicks.
Para Camilo Maranchón y la caída del sol en Nerpio es una especie de hora bruja. Su deadline diario. Él es quien se encarga de que los telescopios de Harrison, de Baker y de una treintena de clientes más funcionen perfectamente cada noche. Estamos en el complejo astronómico privado Astrocamp: el primer albergue de telescopios de Europa. “La puesta de sol siempre mete presión: todo tiene que estar operativo para entonces”, explica Maranchón.
Llega la noche y se abren las cúpulas del observatorio que cobija, en total, 35 grupos telescópicos. Como un director de orquesta, Camilo coordina que la parte óptica, sus sistemas robóticos, sus cámaras, sus ordenadores y sus softwares funcionen correctamente. Un engranaje que permite que cada cliente desde Inglaterra, EEUU, Canadá, Francia, Austria, Rusia… pueda acceder a su equipo de Nerpio y dirigir su mirada telescópica al espacio. Los telescopios de Nerpio igual se fijan en Marte en oposición -su momento más cercano a la Tierra-. Igual surfean en el universo más desconocido.
Como muchos de los dueños de los telescopios de Astrocamp, Camilo Maranchón vive fascinado por la astronomía. Desde pequeño, tuvo su primer telescopio a los 15 años. Regalo de sus padres. Hoy es astrofotógrafo. Y juega en casa. No sólo conoce la zona y los equipos de Astrocamp, dirige el Observatorio de su pueblecito, Villatoya, en la linde con Valencia, y preside la Asociación de Astronómica de Albacete.
Maranchón nos cuenta que en Astrocamp hay tres tipos de clientes. Por una parte, aficionados. A la astrofotografía normalmente, “pero también a la búsqueda de cometas y fotometristas, que estudian la evolución estelar”. En segundo lugar, profesionales. “Tenemos uno que busca planetas orbitando otras estrellas”. Y empresas. Compañías que trabajan con la NASA, con Airbus, que vigilan la órbita de los satélites -la ‘geoestacionaria’- y rastrean basura espacial. ¿Para qué? “A cualquier entidad que tenga dispositivos en órbita le interesa saber dónde están los restos de otras misiones: los tornillos viajando a 200 km por segundo es mejor evitarlos”, explica Maranchón.
Mingarnao, así se llama la montaña en la que se sitúa Astrocamp. 1.650 metros de altura. Desde su cima pueden verse Granada, Jaén y Murcia. Es la Sierra de las Cabras, el techo de Albacete. Su pico más alto, el Atalaya, supera los 2.000 metros. Y es la zona más oscura de España. Lo comprobaron hace más de una década, durmiendo en el coche, un astrofísico sevillano y un ingeniero de telecomunicaciones vasco. El primero Agustín Núñez, había contagiado a su amigo su sueño de montar un observatorio al que conectarse desde cualquier lugar del mundo. ¿Cómo llegaron hasta aquí? Les trajo “un mapa de luminosidad de la península Ibérica”, nos cuenta el segundo amigo, Fernando Ábalos, hoy director de operaciones de Astrocamp.
A la hora de elegir montaña concreta, pesó la infraestructura. Ya había un camino para subir -en 4x4- porque en lo alto hay una torre de vigía de incendios además de un observatorio ornitológico. Camino e instalación eléctrica. Fundamental para el consumo de los grupos telescópicos. En invierno, por ejemplo, necesitan un sistema de calefacción para que no se congelen los raíles que permiten abrir los techos corredizos de las cúpulas.
Astrocamp arrancó en 2011 con tres telescopios. Uno de Agustín Núñez, otro de unos compañeros de Facultad… Son los que se alquilan a la empresa australiana que vende tiempo para fotografiar el espacio: Itelescope, pionera en el sector. Más que por tiempo en bruto, cobran por el de exposición útil con un sistema de cupos y tickets. Es decir por el uso real de exploración y fotografía.
Pedro Duque
En los inicios del proyecto, los socios de Astrocamp contaron con el apoyo del actual ministro de Ciencia y Tecnología, Pedro Duque. Hoy, ya desvinculado, nos dicen. Hace una década, en calidad de astronauta, como uno de los españoles que más cerca ha estado de las estrellas, explicaba en TVE, con motivo de la inauguración del complejo, que el de Nerpio era uno de los cielos “más limpios de Europa”.
TVE fue testigo de la inauguración de Astrocamp.
Tras esos primeros telescopios, Astrocamp comenzó a crecer. “Fuimos a una feria en Londres, Astrofest”, recuerda Ábalos. “Teníamos un stand feo, pero la poca gente que se paraba nos decía: '¡Qué buena idea!’. Y es que, explica, en Gran Bretaña hay muchos aficionados a la astronomía. Como ejemplo, un histórico programa de la BBC: The Sky at night. Era mensual. Lo presentaba un mítico astrónomo y divulgador, Patrick Moore, estuvo 55 años en antena. Mucha afición, pero poco cielo despejado. “En Londres no tienen más que nubes”, bromea Ábalos, a la vez que explica que a los aficionados a la astronomía les gusta “tener cerca su telescopio y abrazarlo cada noche”.
230 noches despejadas
Pero el plan de Nerpio gustó. No sólo el cielo es limpio, prístino. Las estadísticas dicen que hay más de 230 noches despejadas al año. Pagando una cuota mensual de entre 150 y 500 euros, dependiendo de los tamaños, el cliente puede colocar su telescopio en Astrocamp y manejarlo desde casa para disfrutar de ese cielo oscuro, ideal para explorar y fotografiar. Y así comenzaron a llegar telescopios.
Pero, ¿cómo? “La mayoría de los clientes compra telescopio, cámara y ordenador, y directamente lo manda aquí”, explica Fernando Ábalos. La inversión en equipo se mueve, dependiendo de prestaciones y tamaños, entre los 10.000 y los 50.000 euros. Es el total del pack. Camilo, que aterrizó en Astrocamp precisamente en esa segunda fase, se encargará de la instalación en las cúpulas o en las casetas, según corresponda. Y los cuidará “como si fueran propios”. Política de la empresa.
Otra de las normas de la casa es hacer de día el máximo del trabajo: “De noche no se puede trabajar con luz, y si es muy necesaria tiene que ser mínima y lo menos posible, así que todo lo que conlleva desmontar o montar grandes cosas hay que hacerlas de día. Trabajos que impliquen tornillería, por ejemplo, cableado, o cualquier cosa de instalación más genérica son de día”.
Junto a Camilo, entre los habituales de Astrocamp está Ricardo, encargado del mantenimiento del complejo y la vigilancia, que incluye además cámaras y micrófonos. Ahora, de vez en cuando aparecen otros visitantes locales: “La fauna salvaje está más que presente en esta zona; hay una gran población de rapaces aquí, en especial buitres leonados”, nos cuenta Camilo. Ricarado ha llegado a encontrarse a uno de estas aves protegidas en el maletero de su coche.
Una araña en la foto
Aviso a aracnofóbicos: las arañas también pueden ser un problemilla. “A veces se meten donde se supone que no deben de estar, y te llevas una sorpresa si le haces una foto a una galaxia y ves una sombra rara…”, explica Camilo. Puede ser una araña que en una noche fría “buscara el calor de un espejo calefactado”.
Para arañas y este tipo de cuestiones que no pueden manejarse por internet, Camilo, que se encarga también de la parte divulgativa y de actividades vinculadas al astroturismo en la zona, suele pasar revista de los telescopios al menos una vez por semana: “Ya es difícil no tener problemas con un solo telescopio… con 35 siempre hay algo que falla, necesita mantenimiento, o se puede mejorar, aunque es cierto que no siempre los problemas son urgentes”.
Polvo, viento, animales, temperatura -los cambios pueden desenfocar el telescopio-… pero “la estrella de los problemas”, nos dice, son “los cables y conexiones USB”. Resulta “que no están diseñados para funcionar en la cima de una montaña, a la intemperie, a 1650 metros de altura”. Aun así, asegura Camilo, pocas cosas hay que no pueda arreglar. “En equipos muy utilizados y en modelos con cierto tiempo en el mercado es difícil tener problemas extraños o difíciles de arreglar porque los fabricantes ya han tenido tiempo de mejorar esos componentes, y siempre hay alguien al que le ha pasado lo mismo y puede ayudar”.
Samuel, Camilo, Ricardo y Fernando Ábalos.
“Esto es como las Naciones Unidas”
Camilo suele hablar con los inquilinos, lo de a qué horas ya es otra cuestión: “A veces es complicado coincidir en el tiempo con zonas horarias tan diversas”, confiesa. Pero en persona no los conoce a todos. Calcula que sólo la mitad conocen físicamente Astrocamp. Muchos sólo han estado una vez: para conocer el sitio y las instalaciones: “Esto es como las Naciones Unidas: Alemania, Austria, Italia, Francia, Inglaterra, EEUU, Rusia, Israel… y hasta de Madagascar”, nos cuenta. Son los primeros pasos de un ‘astroturismo’ que se quiere fomentar más en esta zona de la Sierra albaceteña.
Pero si las visitas a Astrocamp llegan de lejos, más lejos llegan sus telescopios. Porque hay observatorios a más altura, como en Chile, “pero a veces tienen peor resolución por la densidad de partículas de polvo en el ambiente”, explica Camilo. Entre los hitos del de Nerpio, uno de sus telescopios descubrió un asteroide el pasado noviembre. Y también desde Astrocamp se ha fotografiado el objeto más lejano de la Tierra. Aunque igual no se dice así.
Pregunta.- ¿Cómo es eso de un objeto lejano?
Respuesta.- Quasar, éste en concreto es el objeto “QSO J1148+5251”. Son cuerpos que no se conocen todavía muy bien, pero que al telescopio, visualmente o en fotografía. tienen apariencia estelar…, como puntos de luz.
Son los grandes trofeos de la ‘caza estelar’. Esa que requiere de cuanta más oscuridad mejor. Como la de la remota Nerpio, donde cada noche es una nueva oportunidad para los buscadores de estrellas. Se pone el sol, y todo tiene que estar a punto para que Andrew Harrison y Chris Baker se sienten ante sus ordenadores e inicien sus clicks espaciales.
youtube
Astrocamp, observatorio de Telescopios robóticos en España
0 notes
Photo
La historia detrás de cómo Coldplay llegaron a tocar "De música ligera", de Soda Stereo. #Cerati #Coldplay #SodaStereo La banda británica ya había adelantado su simpatía con la canción un año atrás. La respuesta fue al ángulo. El año pasado, en una conferencia de prensa, a la pregunta de qué canciones de América latina le gustaban a la banda, Chris Martin sorprendió citando a "De música ligera", de Soda Stereo y "Agua de beber", de Vinicius y Jobim. Días atrás, en la prueba de sonido previa al show en Brasil, Coldplay tocó el clásico de Soda, alguien lo filmó y así la sorpresa se reveló antes de tiempo. Pero, ¿qué pasó en el medio? La banda empezó a pensar seriamente en interpretarlo una vez que se cerraron las últimas dos fechas del tour, precisamente en el Estadio Único de La Plata, la misma sede de las primeras dos. Se contactó con el managment de Soda Stereo y cursó la invitación para que Zeta Bosio y Charly Alberti tocaran la canción con Coldplay. Pero como el baterista ya tenía agendada una conferencia en Asunción, con el título Latinoamérica sustentable y en calidad de presidente de la Fundación R21, el convite no pudo concretarse. Precisamente desde esa ciudad Alberti nos cuenta sus impresiones de este homenaje triple que cursó Coldplay: a Soda, al público argentino y a al de América latina también. "Son esas cosas que no dejan de emocionarte y de sorprenderte -cuenta-. Estoy muy agradecido por este homenaje y porque nos tengan presentes. Y viendo los videos que me pasaron mis amigos, no deja de emocionarme la reacción de la gente y el cariño que le tienen a Soda." Desde que empezara a rodar el espectáculo Séptimo Día, que une al Cirque du Soleil con el trío argentino, el gigante parece haber despertado. "Más allá del espectáculo del circo, que es algo magnífico, volvimos a recibir discos de oro, platino y doble platino en toda Latinoamérica. Y es que Soda vuelve a generar esta clase de reacciones cada vez que se mueve." Si bien Charly Alberti y Chris Martin aún no se conocieron personalmente, sí tienen un amigo en común, el polista Nacho Figueras. "Por lo que me contó Nacho están muy felices con el país y con la energía de la gente. Les encanta Argentina y lo están demostrando." Vía: La Nación
102 notes
·
View notes
Text
TRADUZIONE ITALIANA DELL'INTERVISTA A HENRIK E TARJEI PER INTERVIEW MAGAZINE©
La terza stagione del teen show norvegese ‘Skam’ ha smantellato gli stereotipi, costretto gli alunni a filarsela dalle classi e trasformato gli omofobi in sostenitori della bandiera arcobaleno e ha iniziato ad essere trasmessa esattamente un anno fa. È stata la stagione ‘gay’, che descrive la nascente relazione tra Isak Valtersen ed Even Bech Naesheim, che vede entrambi fronteggiare la loro sessualità, in mezzo ad un tagliente sfondo di teen drama. Prendendo ogni sondaggio che ho incontrato, la terza stagione è stata di gran lunga la più popolare. Ha rotto i record di streaming in Norvegia e i record televisivi nelle vicine Danimarca e Svezia. Durante i suoi 10 episodi, ha difficilmente lasciato la lista delle tendenze mondiali su ogni piattaforma social. Con una piccola clip promozionale che sarebbe potuta essere un supporto per un film gay- vengono mostrati in slowmotion dei frementi sportivi in uno spogliatoio con del latte- la serie non aveva paura di intimidire per l’esplicito argomento omosessuale. O qualsiasi argomento importante. Omofobia, bullismo, salute mentale- nulla era fuori dai giochi per la creatrice della serie Julie Andem. Solo dopo alcuni episodi la popolarità della serie ha raggiunto grandi livelli. La sua progressiva narrazione si è appoggiata in pieno sulle muscolose schiene di due giovani attori. Tarjei Sandvik Moe, 18, e Henrik Holm, 22, i quali hanno impersonato quei personaggi per pochi anni. Il monumentale è passato dal piccolo show scandinavo ad una hit internazionale caricata su google drive con sottotitoli illegali che non sono passati inosservati. “Mentre stavamo girando, stavamo in un certo senso vivendo nel mondo di Skam e tutto ad un tratto c’erano persone che cercavano di scattarci delle foto”, ricorda Holm. C’è stata una quarta stagione che si focalizzava su un personaggio musulmano, Sana, e nonostante abbia ottenuto sia discussioni sia lodi, le persone non potevano fare a meno di soffrire per il ritorno di Isak ed Even. Poi la serie è finita, apparentemente senza avviso. I fans sono stati lasciati ad annaspare. Le lacrime sono state versate sui cuscini. E la spiegazione della sua fine era un po’ debole. In ogni caso, Holm e Moe sono riusciti nell’impresa, creando un’emozionante storia di un coming out fedele alla vita reale che non è né troppo concentrata su sé stesso né abbellita. Sembrava reale, ed è il perché i fans- sia gay che etero- si sono radunati dietro questo show e hanno rivalutato le loro attitudini nei confronti della sessualità e della salute mentale. Ora, lo show è diretto verso un imminente destino di un remake americano. E Tarjei Sandvik Moe e Henrik Holm si stanno scatenando sul precipizio di una intensa e promettente carriera, lasciandosi alle spalle i loro amati personaggi. Ma avremo per sempre Isak ed Even.
TAYLOR: potete raccontarmi come avete ottenuto la parte in Skam?
MOE: era un’audizione aperta e avevano annunciato che cercavano persone nate tra il 1996 e il 1999. Quindi l’addetto ai casting è venuto nella nostra scuola e 1000 o più persone si sono presentate all’audizione e io mi sono segnato. Nell’ultimo turno (di audizioni) mi è stato detto che avrei fatto l’audizione per Isak. L’avevo fatta anche per interpretare Jonas ma ho ottenuto il ruolo di Isak. Stavo guardando un film quando mi è stato detto che avevo ottenuto la parte. Mi hanno detto che ci sarebbero volute un paio di settimane prima di farlo sapere quindi non mi stavo preoccupando perché era passata solo una settimana dalle audizioni. Mi hanno chiamato e mi hanno detto che mi volevano offrire la parte di Isak e non sapevo cosa fosse ma ero felice perché nessuno mi aveva assegnato professionalmente una parte prima di quella. Era solo la mia seconda audizione quindi non credevo sarebbe successo. Non volevo dirlo a mia madre quindi sono andato in una stanza in cui potevo stare da solo e ho urlato “sì!” [ride]
HOLM: sono stato introdotto nella terza stagione. Skam aveva sfondato in Scandinavia durante la sua seconda stagione. Tutti sapevano cosa fosse Skam e c’erano un sacco di persone che volevano far parte della ‘Skamily’. Avevano le audizioni aperte per la terza stagione. Cercavano qualcuno tra i 17 e i 19 anni. Ci stavo pensando (all’audizione) ma dopo due giorni hanno rilasciato un comunicato stampa ai media norvegesi in cui dicevano “trattenetevi, non possiamo prendere altre candidature.” Alcuni mesi dopo, durante le vacanze estive, ho scoperto che mia madre aveva inviato la mia candidatura e che avevano cercato di contattarmi tramite Messenger su facebook. Ma non ero amico con la ragazza che stava facendo i casting ed era nella cartella delle richieste dei messaggi. Quindi non l’avevo visto, ho controllato il messaggio e ho visto che era datato 2 mesi prima! Ho iniziato ad essere così stressato.. le ho risposto dicendo “ciao, per favore, fatemi sapere se avete altre opportunità!” ho messo il telefono in tasca e sono andato a lavorare in una caffetteria. Durante la mia pausa pranzo ho preso il telefono dalla tasca e ho realizzato che non lo avevo bloccato quindi la stavo praticamente messaggiando da due ore inviandole note vocali. Ero così imbarazzato. Ho pensato “questa è la mia fine. Non avrò più lavori in questo settore” ma per qualche ragione lei è stata molto tranquilla e mi ha detto tipo “potrebbe succedere a chiunque” e mi hanno fatto entrare nell’ultima settimana di audizioni. Penso fosse l’ultimo giorno.
MOE: eri l’ultimo! Penso fossi l’ultima persona a fare l’audizione.
HOLM: wow, figo. All’inizio ho fatto il provino con un altro ragazzo e al secondo turno ho conosciuto Tarjei, abbiamo iniziato a parlare ed era una buona prova. Lo stesso giorno del provino con Tarjei, volevano che facessimo un test. Tarjei mi avrebbe dovuto dire che era andato a letto con la mia ragazza e io sarei uscito da quella stanza. Sentivo che quella parte era andata davvero male. Ero così giù ed ero tipo “oh mio dio, è realmente andato a letto con la mia ragazza!”
MOE: perché ero così spavaldo mentre lo dicevo! [ride] ero tipo “scusa amico!”
HOLM: sì, sei stato un cretino! [ride] ho iniziato a camminare verso casa con il capo chino perché ero molto depresso- ho pensato che avessi sprecato la mia ultima chance! Sono tornato a casa dai miei amici con cui vivo ed ero tipo “non è andata bene.” Sono stato molto depresso per circa 2 ore e dopo Julia Andem (la creatrice di Skam) mi ha chiamato e mi ha detto “Henrik, come ti sentiresti se ti dicessi che reciterai nella parte di Even?” ho immediatamente iniziato ad urlare. E sono subito passato dal basso all’alto!
TAYLOR: Tarjei, hai detto che volevi interpretare la parte di Jonas e non di Isak. Perché?
MOE: non sapevo nulla sulla serie e abbiamo letto tutto riguardo ai personaggi. Quindi ho letto riguardo a Yousef, Isak, Mikael, William, Chris… e quando ho letto di Jonas, mi è sembrato il tipo più figo di sempre! Non sapevamo chi sarebbe stato il protagonista, e pensavo perché non posso interpretare il tipo figo? Volevo essere quello figo, quello vestito bene. Nelle informazioni su Isak, diceva che lui era manipolatore e roba così. Diceva anche che lui era gay ed ero tipo… hmm. Non c'erano problemi con quello, ho solo pensato che Jonas fosse il ragazzo più figo di sempre. Penso che Marlon [Langeland] abbia fatto un buon lavoro. Quindi è stata una buona cosa che mi abbiano assegnato per Isak e Marlon per Jonas, è stata la scelta giusta. Ma in quel momento volevo essere Jonas così tanto.
HOLM: Diceva veramente nella descrizione che il tuo personaggio era gay?
MOE: Si! Le ultime frasi delle descrizioni di ogni personaggio includevano il più grande segreto del personaggio. Quindi lo sapevo dall'inizio.
TAYLOR: Pensavo fosse stato deciso dopo quando i personaggi dello show continuavano a fare commenti su Isak gay.
MOE: Anche se lo sapevo da tutto il tempo, non ci pensavo. Non sapevo come fosse ma non penso che le persone gay camminino [pensando a come] sono gay. Il mio lavoro era interpretare Isak, non interpretare “il gay” - sai cosa intendo?
TAYLOR: Ho inoltre sentito che tu hai chiesto a Julie se il tuo personaggio poteva frequentarsi con Vilde nello show.
MOE: Si, era Ulrikke [Falch]. Era quella che ci sperava. Ero come, “si, sarebbe figo,” perché mi piace Ulrikke. Lei è così divertente e carina, quindi ho pensato che sarebbe stato figo.
TAYLOR: Perché Julie ha detto di no?
MOE: Non lo so. Credo perché avesse già i suoi piani su tutto. Questo è solo un segreto che io e Ulrikke [condividevamo]. Eravamo tipo “Oh mio Dio dobbiamo assolutamente frequentarci nello show!” Julie era più tipo, “Che ne pensate di frequentarvi fuori dallo show?” [ride]
TAYLOR : Tarjei come hai scoperto che saresti stato il protagonista della terza stagione?
MOE: Lei mi ha chiamato dall'inizio della prima stagione, quindi lo sapevo. Ma non l'avevo preso seriamente. Ho detto, “Julie, questa cosa non funzionerà per tre stagioni.” Ho dubitato anche che ci sarebbe stata una seconda stagione. Quando siamo arrivati alla stagione due e [lo show] ha cominciato a diventare grande ho pensato, “Ho una grande responsabilità.” Non ero sicuro di poterlo fare. Julie ha detto, “Puoi farlo, se non avresti potuto farlo io non ti avrei mai scelto per essere il protagonista.” Ho avuto fiducia in Julie più di quanta ne avevo in me stesso.
TAYLOR: Hai sentito qualche storia particolare che la gente ti ha raccontato riguardo come li hai aiutati a venir fuori, o on cui li hai aiutati con il loro disturbo mentale?
MOE: Le ho sentite quando la gente, sorpresa, mi incontra ed iniziano a tremare e a dire cose tipo, ‘Mi hai salvato’. Inoltre le persone serie e profonde sono tipo, ‘Ragazzo, ho fatto l’outing grazie ad Isak.’ Questo è grandioso. Credo difenda il lavoro televisivo e la recitazione. Può cambiare le persone ed è un lavoro davvero divertente. Quandorecito, penso tipo, ‘Oddio, vengo pagato per fare questo.’ Ma quando capisci che può cambiare il mondo in questo modo penso. ‘Okay, merito la mia paga.’ [ride]
HOLM: Ho incontrato persone che hanno capito di essere bipolari guardandoci alla televisione. Poi ho incontrato persone che hanno avuto il coraggio di dire alle proprie famiglie che erano gay, ma anche molte persone giovani che hanno combattuto contro il proprio disturbo mentale per anni, ed hanno trovato qualcosa che non solo fosse bello da guardare, ma anche crudo e comprensivo. Non ci sono un sacco di serie TV che abbiano un livello così profondo di comprensione nei riguardi dell’omosessualità e disturbi mentali.
MOE: Ho anche incontrato persone eterosessuali- loro dicevano tipo ‘Quando ho visto Isak ed Even baciarsi per la prima volta, ho pensato fosse disgustoso, ma dopo averlo guardato e compreso i personaggi ho realizzato che non è realmente disgustoso. Si amano l’un l’altro come chiunque altro.’ Quindi non sono solo le persone omosessuali che si sono accettate, ma la gente eterosessuale che ha accettato le persone omosessuali.
TAYLOR: Quindi hai incontrato gente omofoba che ha cambiato idea?
MOE: Si hanno smesso di essere omofobi perché hanno visto che non è la cosa peggiore al mondo [essere gay].
TAYLOR: Voglio parlare della scena del kardemomme- tu hai detto che era molto improvvisata. Ho sentito che hai rappato l’intera canzone dei NWA ‘Express yourself’ ma è stata tagliata.
HOLM: [ride] Cos’è successo quel giorno?
MOE: Ho rappato tutto ed è stato tagliato perché il pezzo era troppo lungo. Avrebbe fatto spegnere le televisioni alla gente, che sarebbe stata tipo ‘Ma che cazzo è questo? Se avessi voluto vedere gente rappare, sarei andato a vedere il rap!’
HOLM: Con la mia penosa beat boxing.
TAYLOR: Quando hai preparato il tast, è stato improvvisato?
HOLM: Stavamo registrando nell’appartamento di Marlon [Langeland].La stanza di Even è quella di Marlon nella vita reale. Non sapevano che tipo di erbe ci fossero nella sua credenza, quindi le hanno semplicemente tirate tutte fuori. C’erano così tanti nomi strani di spezie di cui non avevamo mai sentito parlare prima.
TAYLOR: Ti hanno lasciato fumare l’erba? Era vera?
HOLM: oh no! [ride] Non ho nemmeno potuto girare la mia canna! Avevo il grande sogno di girare la mia canna come il personaggio. Ma poi sono arrivato sul set e la consumista aveva fatto girare l'intero pacchetto ad un suo amico; erano tipo sette canne. Ero così depresso perché volevo davvero farlo io e personalmente non penso che fosse girata poi così bene, perciò non ero troppo soddisfatto della canna - ma non era vera marijuana. Abbiamo dovuto fumare sigarette alle erbe.
MOE: Sì non era tabacco. Abbiamo fumato delle erbe o qualcosa del genere. Non è stato bello!
HOLM: Era peggio delle sigarette perché ti faceva sentire un po’ annebbiato e lasciava una strana sensazione in bocca, un cattivo gusto e mal di testa. Avrei voluto fosse erba ma non la era.
MOE: All'inizio di quella giornata ho anche girato una scena, che è la prima dell'episodio, quando sono seduto nella vasca e sto fumando da quel bong. Perciò ho fumato molto quel giorno e dopo ero depresso [ride]
TAYLOR: Henrik, hai dovuto imparare il testo della canzone di Gabrielle “5 fine frøkner” per la scena in cucina?
HOLM: Ho ricevuto un messaggio da Julie il giorno prima e mi ha detto:“Henrik, ho bisogno che mi aiuti a trovare una canzone figa e sarà la canzone che Even canterà ad Isak”. Lei propose “Ah-Ha” dei Take On Me, ma sarebbe stato troppo scontato. Perciò propose Gabrielle e personalmente mi piace Gabrielle, ma non avevo sentito molte delle sue canzoni e quella canzone speciale, “5 Fine Frøkner” è una canzone che era in radio ogni volta. Era tutta l'estate che la sentivamo e la gente ne era abbastanza stufa, tipo “Despacito”. Perciò d'istinto la mia risposta a Julie è stata: “Ti prego no, non farmi fare questa!”. Mi sono seduto e ho ascoltato la canzone circa tre volte e ho cominciato a ballare e ho pensato:“Sì, adesso mi piace molto questa canzone”. Ho dovuto studiare un po’ il testo ma quando siamo arrivati sul set lo avevo provato solo tre volte, così il fatto che non sapessi il testo l'ha reso più naturale.
TAYLOR: È divertente perché quando la serie è uscita ed è partita quella canzone, tutti hanno cominciato a scaricarla ed è diventata ancora più famosa. [“5 fine frøkner” ha avuto un aumento degli ascolti del 3,018% su Spotify dopo sull'episodio con oltre 13 milioni di riproduzioni].
MOE: Credo che Gabrielle ci debba dei soldi [ride]
TAYLOR: Avete una scena musicale preferita dalla serie?
HOLM: L'ho guardato [Skam] quando è andato in onda in televisione, ma devo dire che “O Helga Natt” era la prima volta che guardavo quella scena e che ascoltavo quella canzone. Avevo la pelle d'oca per tutto il collo.
MOE: È stato così sorprendente da guardare perché mentre la stavamo girando non sembrava così. Ho sempre pensato che fosse bella, ma stavo girando per le strade di Oslo ed era una scena in cui ci incontriamo e andiamo nel cortile della scuola. Stavano suonando una certa musica…
HOLM: Ha fatto svanire tutta la concentrazione perché stavamo interpretando forse una delle scene più sensibili e fragili di tutta la serie. Ma nel momento in cui siamo usciti nel cortile della scuola, c'era una festa a fianco. È stato molto divertente. Me n'ero quasi dimenticato [ride]
TAYLOR: Vi siete mai sentiti collegati con un'opera d'arte o un film così intensamente come gli spettatori si sono sentiti collegati a Skam?
MOE: Sì a teatro, nelle piccole cose di teatro.
HOLM: Ma nello stesso modo dei fan che hanno viaggiato per vedere il luogo ed incontrare le persone e tutto il resto?
MOE: Beh no, ma ho anche avuto grandi esperienze in cui ho pensato:“Ok, ho intenzione di cambiare la mia vita e fare le cose in modo diverso dopo aver visto questo”
HOLM: Ci sono molti film che hanno cambiato la mia visione della recitazione e la mia prospettiva del mondo e tutto il resto, ma la cosa più assurda per me era che queste persone ci stavano di fatto lodando e venendo ad Oslo ripercorrendo i nostri passi. Pensavo:“Perché lo stanno facendo?”. Ma poi mia madre mi ha spiegato molto bene quando mi ha ricordato della mia grande cotta quando ero un adolescente. Ero così innamorato di Jessica Alba ed ero disposto a fare qualsiasi cosa per incontrarla. Ero seduto a casa il giorno in cui mi sono reso conto che non avrei mai incontrato Jessica Alba, mentre piangevo disperatamente. Ero così giù, e sono dovuto tornare indietro al momento in cui idolatravo Jessica Alba e sognavo che sarebbe stata con me e tutto il resto - quello mi ha fatto capire quanto queste persone, che si sono sentire connesse con la storia di Isak ed Even, volessero incontrarci e dimostrarci quanto è significato per loro. Questo mi ha fatto aprire gli occhi su ciò che questa serie ha fatto per molte persone ed ha avuto un impatto davvero positivo nella vita delle persone.
TAYLOR: Quanti anni avevi quando eri ossessionato da Jessica Alba?
HOLM: Oh non lo so, non ero per niente grande, avevo tipo 12 anni o giù di lì o 13, la sognavo tutte le notti.
TAYLOR: Perché la serie è finita?
HOLM: Julie è una tale artista che quando ha iniziato a pensare a questo progetto, lo pensava e lo sognava tutto il tempo. Farlo continuamente per quattro anni credo che sia stato abbastanza. Ma allo stesso tempo credo che abbia anche pensato agli attori. Non voleva che fossimo troppo connessi ai nostri ruoli, come accade quando molte serie vanno avanti anni e anni e gli attori diventano più o meno i loro ruoli.
TAYLOR: Eravate scioccati quando avete scoperto che stava finendo?
HOLM: È stato uno shock, ma non è stata una sorpresa.
MOE: Ha creato quattro stagioni per la televisione per due anni e ha scritto tutto, ha diretto tutto, ha anche scelto la musica! Perciò il fatto che abbia fatto almeno una stagione è notevole per me e il fatto che ne abbia fatte quattro è fantastico.
TAYLOR: Faccio parte di tutti quei gruppi Facebook su Skam. Ho visto in uno di loro che due ragazzi hanno prenotato un viaggio in quell'hotel in cui siete stati e hanno trovato la stanza e mangiato dei mini burgers proprio come Isak ed Even. Come vi fa sentire il fatto che le persone fanno cose simili?
MOE: Spero che sappiano che non è la nostra vita reale, ma sono solo i nostri personaggi [ride]. È divertente. Io praticamente lo faccio senza volere perché frequento [la scuola in cui è stata filmata la serie] la Hartvig Nissen e ho la stessa età di Isak, il che è una pura coincidenza. Ma vado ancora alla Nissen. Praticamente vado sul set tutti i giorni. Incontro anche un sacco di persone che viene a scuola per fare delle foto alla scuola e anche persone che vogliono fare foto con me. Se qualcuno mi avesse detto due anni fa che sarei stato in una serie che avrebbe fatto venire persone dalla Cina ad Oslo per fare foto ad una scuola neanche poi così bella, avrei detto:“Ma che cazzo?” [Ride]
HOLM: Devo dire che la parte più bella di tutto ciò è che abbiamo raggiunto qualcosa d'impatto per le persone. Skam ha di fatto cambiato la vita delle persone in meglio. Ecco perché penso che le persone stiano cercando di mettersi nei panni di Isak ed Even - le loro vite sono effettivamente cambiate in meglio. Ho incontrato molte persone che erano colpite non solo dai personaggi e da come li abbiamo rappresentati, ma anche dal fandom e il calore di tutti i fan che sono diventati una famiglia che ha iniziato a connettersi l'uno con l'altro da tutto il mondo. Hanno trovato qualcosa di cui godere insieme e di cui possono parlare quanto vogliono. C'è molto più della razza e della cultura, è stato qualcosa di così reale per le persone senza badare da dove venissero o quale fosse la loro sessualità. Julie ha creato una serie che fosse comprensibile a tutti, sia che tu avessi 14 anni o 90. Questo è ciò che credo fosse speciale di Skam.
CREDITS: @henrikholmitaly (ig) @HenrikHolmITA (Twitter) @tarjeisandvikmoeitaly (ig)
#tarjei sandvik moe#isak valtersen#henrik holm#even bech næsheim#evak#isak x even#skam#interview magazine
15 notes
·
View notes
Text
#Opinión: Nada pasa hasta que lo dices
Por Christopher Barquero | Life Coach @ChrisBarquero |
Cuando empecé en todo esto del desarrollo y crecimiento personal y espiritual, aprendí, entendí y empecé a practicar las declaraciones en mi vida. Y sean tan solo una moda, una manera de reprogramar lo que pensamos y hablamos o bien, la conexión con Dios, la energía, fuerza, o universo, como le quieran llamar, me cambió la vida. Estoy convencido que los decretos, declaraciones, afirmaciones, son palabras dichas que con su manifestación producen algo. Y es que las palabras definitivamente tienen poder de crear; cuando decimos algo le estamos dando vida a lo que decimos.
Creer y tener fe es importante, pero cuando decimos eso que creemos, cuando salen de nuestra boca palabras de poder, activamos nuestros deseos para que sucedan. Declarar, decretar es un nivel más allá que creer, es darle vida a nuestra fe. Nada sucede hasta que hablamos, hasta que lo decimos, declaramos.
Podemos tener fe en nuestros corazones, sin embargo nada pasa hasta que lo decimos. De ahí que es importantísimo declarar todo lo bueno diariamente en todas las áreas de nuestra vida, aún por encima de si lo que decimos no es lo que sucede, pues lo que dices ahora es lo que se va a manifestar en tu vida en el futuro.
La pregunta es: ¿Estás dándole vida a tu fe, hablándola? Lo que tú hablas es lo que se manifiesta en tu vida, por eso la importancia de lo que declaras en tu vida y de lo que estás viviendo.
Todo lo que deseas debe estar en tus conversaciones, debes pasar diciéndolo como si ya fuera real. Ése es el chiste, hablar como si eso ya estuviera sucediendo, ir más allá de creer que va a suceder, hablar como si ya eso fuera una realidad. ¿Cuántas personas se han curado gracias a su actitud positiva y sus decretos? Es como subir un escalón por encima de todo lo que indica lo contrario, es manifestar la fe, activarla.
Todo lo que deseas debe ser parte de tu conversación a diario. Te recomiendo tomar unos dos minutos al principio del día y tener algunos decretos en algún lugar visible y empezar a declarar esas bendiciones y eso bueno para tu vida. Como bien dicen, “no le digas a Dios cuan grandes son tus problemas, dile a tus problemas cuan grande es tu Dios”.
Tu actitud debe ser positiva, no solo de mente sino declarando todo lo bueno, recuerda que lo que dices o piensas se convierten en sentimientos y si estás declarando cosas positivas tendrás más empuje y te sentirás mejor que si haces lo contrario.
Declarar es como tener el poder de hacer magia con nuestras palabras. No uses tus palabras para describir la situación, sino que úsalas para cambiar tus circunstancias. ¿Quieres saber como será tu vida en algunos años? Escucha lo que estás diciendo ahora de ti y de tu vida en este momento.
Si te pones a pensar, “nunca voy a estar en forma”, “es difícil perder peso”, eso será lo que suceda.
Si hablas sobre tu enfermedad y no sobre cómo desaparece de tu vida, difícilmente se va a ir, o el proceso será más complicado. Lo mismo con tu situación sentimental, profesional, familiar, económica y emocional.
No importa lo que veas, no importa cómo te sientas, cada día debes declarar situaciones positivas y de bendición para tu vida.
No hables de cómo estás, sino de cómo vas a estar, en todos los aspectos de tu vida.
La confianza, el deseo, la pasión cambian cuando declaras todo lo positivo. Enciendes la motivación necesaria.
Empieza tu día declarando todo lo que deseas mejorar en tu vida, antes de salir de tu casa y verás como sentirás el tanque lleno de gasolina para que el motor de tu vida opere de una manera positiva.
Deja de hablar de la debilidad, de lo malo, de lo pobre, de lo que te hace falta. Habla en la dirección que deseas que tu vida vaya. Ponte los lentes para ver de manera más positiva la vida y de esta manera podrás hablar, decretar, declarar lo bueno. Cambia simplemente lo que dices y verás como cambia tu vida.
Te comparto algunas de las declaraciones que yo hago diariamente y que espero te apoyen y empoderen a ti también:
• Éste será un día de victoria en mi vida. Estoy preparado el favor de Dios , un favor sin precedentes, el avance, el favor la abundancia, todo eso viene en camino. • Lo que parecía un bien imposible de alcanzar llega ahora y lo inesperado sucede. • De norte a sur y de este a oeste, los “cuatro vientos del éxito” soplan ahora hacia mí y me traen el bienestar infinito. • Mis ingresos superan mis gastos. • Me amo, merezco lo mejor y lo acepto. • Trabajo con el espíritu y sigo el plan divino de mi vida, por eso los obstáculos desaparecen de mi vista. • Tengo la fuerza suficiente para enfrentar cada situación. • He dejado el pasado atrás y ahora vivo en el maravilloso presente, donde cada día recibo una sorpresa maravillosa. • Estoy ahora en el camino real del éxito, de la felicidad y de la abundancia. • ¡Dios camina delante de mí, por eso la batalla está ganada! Todos los enemigos han sido vencidos. • En el reino de Dios no hay oportunidades perdidas. Cuando una puerta se cierra, otra se abre. • Dios no puede fracasar, yo tampoco puedo fracasar, porque él me sustenta. • Lo que hago por los demás lo hago para mí mismo. • El plan Divino de mi vida se realiza ahora. Estoy en el lugar indicado para mí, el cual nadie más puede ocupar. Hago ahora las cosas que sé hacer y que nadie más que yo puede hacer. • Nada es demasiado bueno para que no sea verdad. Nada es demasiado maravilloso para que no suceda. Nada es demasiado bueno para que termine. • Lo que Dios ha hecho por otros, Él puede hacerlo por mí, ¡y aún más! • Llamo a la ley de la acumulación. Mi provisión proviene de Dios, y ahora fluye y se acumula, bajo la gracia. • Con entusiasmo divino bendigo lo que tengo, y contempló con asombro su incremento. • Ya he llegado demasiado lejos para detenerme, estaré golpeado, pero no abatido, voy a levantarme otra vez. Se que no soy una víctima sino un vencedor. • Soy agradable compañía para los demás, soy atractivo y amigable, tengo una linda personalidad. La gente se siente atraída hacia mí. • Soy fuerte, soy sano, Dios renueva mi juventud como las águilas, siento gran entusiasmo por comenzar este día. • Tengo un futuro brillante, tengo talentos y dones, agrado a las personas, tengo el favor de Dios. • Dios: no mi voluntad sino la tuya. Dios abre las puertas correctas y cierra las incorrectas. • Gracias Padre por darme un trabajo en el que me valoran aprecian mis talentos capacidad con una paga abundante en un horario adecuado con tiempo para mis cosas. • Te doy gracias Padre que me has llamado a ser la cabeza y no la cola, estoy encima y no debajo. Tú dijiste que prosperara todo lo que emprenda, así que, Padre, te doy gracias porque soy bendecido y no puedo ser maldecido. • Padre te doy gracias que tí me colocaras en el lugar indicado en el momento indiciado y que estás trayendo maravillosas oportunidades financieras hacia mí.
Si te la pasas en “no puedo”, “solo a mí me pasa esto”,” es difícil”, “eso para otros”, “no tengo el talento”, “eso no es para mí”, eso obtendrás; si dices lo contrario y tienes confianza y activas la fe hablándola, entonces es cuando vas a dar un paso extra y vas a ver magia en tu vida, maravillas gracias al poder de tus palabras.
Ahora bien, te quiero comentar que declarar no solo es tendencias en la metafísica u otras filosofías de vida, el conocido pastor Joel Osteen, da por válido que nada pasa hasta que lo dices. Claro, como es justo hablar de todo, tengo que comentarte que hay oponentes y hay otras personas de corte religioso quienes aseguran que declarar “es pretender darle órdenes a Dios. Es despreciarlo. Es un acto de orgullo”, pues nosotros no somos quien para decirle a Dios lo que suceda.
Yo solo te puedo decir que a mí me ha funcionado, me concede vivir una vida más plena y pues siento que es algo que tú debes experimentar para decidir.
En fin, es lógico que en la vida quien no dice las cosas, no llega a ellas.
Y recuerda: ¡a sonreír, agradecer y abrazar tu vida!
¡Gracias por existir, compartir y estar!
Christopher Barquero | Twitter: @ChrisBarquero | Facebook: Chris Barquero | Instagram: @ChrisBarquero
Christopher Barquero es periodista, productor y conductor de televisión costarricense radicado en México. Trabaja para la cadena Televisa y es colaborador de CNN. También dirige su propia agencia de relaciones públicas y mercadeo. Christopher es Life Coach, dedicado a impartir sesiones de Life Coach, Coach Ejecutivo y Empresarial. Es ferviente seguidor de las filosofías para el desarrollo, crecimiento personal y espiritual del ser humano, así como todo lo relacionado con la inteligencia emocional, autoayuda, meditación, metafísica, alimentación, ejercicio, programación neurolingüística, aplicación mental, kabbalah y yoga. Actualmente escribe su primer libro, una guía para el bienestar emocional, físico y espiritual.
La entrada #Opinión: Nada pasa hasta que lo dices aparece primero en culturizando.com | Alimenta tu Mente.
4 notes
·
View notes
Text
Arrepentimiento
Pareja: Steve Rogers X Lectora Mutante
Palabras: 1398 palabras.
Resumen: Steve había tomado una decisión, pero otro hecho lo hará darse cuenta que fue la equivocada, ¿podrá arreglarlo?
Advertencias: Angst, menciones de sangre, muertes de personajes, algunas referencias de Smut, nada explicito, triste.
N/A: Esta es mi entrada para Kay’s Decade of Music Writing Challenge con la canción #35:
“Someone like you” de Adele.
También es mi entrada para Kits’ 250 Writing Challenge con la frase #1:
“¿No lo entiendes? Eras su final feliz.”.
Y mi entrada para 30 days of Chris.
No doy ningún permiso para que mis fics sean publicados en otra plataforma o idioma (yo traduzco mi propio trabajo) o el uso de mis gráficos (mis separadores de texto también están incluidos), los cuales hice exclusivamente para mis fics, por favor respeta mi trabajo y no lo robes. Aquí en la plataforma hay personas que hacen separadores de texto para que cualquiera los pueda usar, los míos no son públicos, por favor busca los de dichas personas. La única excepción serían los regalos que he hecho ya que ahora pertenecen a alguien más. Si encuentras alguno de mis trabajos en una plataforma diferente y no es alguna de mis cuentas, por favor avísame. Los reblogs y comentarios están bien. DISCLAIMER:Los personajes de Marvel no me pertenecen (desafortunadamente), exceptuando por los personajes originales y la historia.
Otros lugares donde publico: Wattpad, Ao3, ffnet.
Si te gusto por favor vota, comenta y rebloguea.
I heard that you're settled down That you found a girl and you're married now I heard that your dreams came true Guess she gave you things, I didn't give to you
2005
Entraste a tu casa después de regresar de la escuela, se suponía que las cosas para los mutantes habían cambiado, ya no tenían que esconderse ni eran llevados al Centro de Detención Garland.
—Ya llegué —avisaste después de cerrar la puerta.
No hubo respuesta alguna, quizás no te habían escuchado.
—Mamá, papá —llamaste mientras caminabas por el pasillo.
Se te hizo raro que no te respondieran, regresaste hasta el recibidor quizás habían dejado un recado ahí y no lo habías visto; sin embargo no había ninguna nota, probablemente algo había pasado, alguna misión de último minuto, aunque era raro que no te hubieran avisado.
Si bien ellos no eran tus padres biológicos; Clarice y John te habían adoptado después de que los tuyos fueron asesinados por los Purificadores cuando eras una bebé, aunque el hecho de ser adoptada no te importaba mucho porque eras feliz con tu familia, inclusive tenías el apellido Proudstar
Pero cuando entraste a la cocina, un grito salió de tu garganta; ahí estaban los cuerpos de ellos, se notaba a simple vista que habían tratado de defenderse, a pesar de que no fue suficiente.
— ¡No! ¡Mamá! ¡Papá!
Trataste de moverlos, tenías la esperanza de que siguieran con vida, aunque fuesen malheridos, no concebías la idea de que ellos estuviesen muertos.
I heard that you're settled down That you found a girl and you're married now I heard that your dreams came true Guess she gave you things, I didn't give to you
—Hay alguien —dijo una mujer.
Ni siquiera escuchaste cuando alguien entró a tu casa; por un momento creiste que eran los asesinos que habían vuelto o te habían escuchado.
— ¿Eres T/N? ¿La hija de Clarice y John? —cuestionó la mujer.
Asentiste lentamente, no sabías si confiar, ni siquiera sabias quien era esa mujer, a los pocos segundos un hombre entró.
— ¿Cuándo llegaste? —te preguntó Fury.
—Hace como 10 minutos —respondiste asustada.
—Vendrás con nosotros, Coulson acompáñala a que tome sus pertenencias y ayúdala —ordenó Nick.
— ¿Qué? no iré ningún lado, ni siquiera sé quiénes son, ¿cómo puedo estar segura que no me van a hacer lo mismo que a mis papás?
—Somos S.H.I.E.L.D. recibimos el mensaje de tus padres pidiendo ayuda y que te cuidáramos.
— ¿Cómo sé que realmente son S.H.I.E.L.D.?
Tus padres te habían contado todo, sin embargo sin pruebas no podrías creerles.
Fury y Coulson enseñaron sus identificaciones, no estaban mintiendo, suspiraste, fuiste a tu recámara seguida de Coulson y comenzaste a guardar cosas en maletas y mochilas, no te habían especificado algún límite de artículos, así que llevarías lo más que pudieras.
Old friend, why are you so shy? Ain't like you to hold back or hide from the light
I hate to turn up out of the blue, uninvited But I couldn't stay away, I couldn't fight it I had hoped you'd see my face And that you'd be reminded that for me, it isn't over
2012
Caminaste lo más rápido que podías, ese día se te había hecho tarde, llevabas los papeles del reporte de la última misión a la que habías ido.
No prestabas atención a tu alrededor, por lo que chocaste contra algo duro, de hecho creiste que había sido contra una pared, por el impacto te caíste.
—Lo siento señorita, ¿está bien? —dijo la “pared” ayudándote a levantar.
— ¡Capitán!, lo siento, no lo vi —te disculpaste.
Steve te ayudar recoger las hojas, a los pocos segundos Coulson apareció.
—Agente Proudstar, el reporte —pidió.
—Ya lo estaba llevando a su oficina en este momento —respondiste.
—Veo que ya se conocen, su siguiente misión será juntos —comentó Coulson.
Obviamente sabias quien era Steve, pero recordaste que él no sabía quién eras tú, aún no te presentabas.
—Agente T/N Proudstar —dijiste sonriendo.
Never mind, I'll find someone like you I wish nothing but the best for you, too "Don't forget me, " I beg I remember you said "Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead" "Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead"
2018
— Sé que estos días hemos perdido mucho, pero recuerdas que iba preguntarte algo el día que Bruce nos llamó…ya sabes cuándo Thanos…
—Si —respondiste mientras acomodabas algunas cosas
Steve tomó tu brazo para que te detuvieras y le prestaras atención.
— ¿Qué pasa?
—Casémonos —te pidió.
— ¿Así nada más? ¿Estás seguro? digo siempre me dijiste que querías que Bucky estuviera presente…
—Intentamos regresar todo a la normalidad, Thanos está muerto no podemos hacer mucho, pero podemos intentar ser felices y continuar con nuestras vidas, parece que es lo único que podemos hacer.
—Creo que bastará con que Nat esté presente —dijiste.
Él tomó tu respuesta como si “acepto” y te besó.
You know how the time flies Only yesterday was the time of our lives We were born and raised in a summer haze Bound by the surprise of our glory days
2023
Bajaste la mirada sabías que Steve te había dicho una mentira…o peor aún te había mentido todo ese tiempo.
En cuanto se fue comenzaste a correr hacia los árboles, ya no querías saber nada, si pudieras…si pudieras…probablemente hubieras hecho lo mismo y evitar que tus padres fueran asesinados.
— ¡T/N! —te llamó Bucky.
No le hiciste caso, seguiste corriendo, querías irte lo más lejos que pudieras, te gustaría de alguna manera poder olvidarte de todo, Bucky finalmente te alcanzó, atrapó tu brazo y te detuvo.
—Se fue, se fue con Peggy —comenzaste a sollozar.
Bucky te abrazó, no sabía qué decir o hacer para consolarte, él sabía que lo que le decías era cierto.
—Nos dejó…Bucky, nos dejó…
Si, Steve los había dejado, pero Bucky que no entendió a qué te referías exactamente, ni siquiera habías tenido oportunidad de decir nada, no sabías ahora que hacer, la sensación era mil veces peor a cuando perdiste a tus papás.
I hate to turn up out of the blue, uninvited But I couldn't stay away, I couldn't fight it I had hoped you'd see my face And that you'd be reminded that for me, it isn't over
1947
Steve se asomó antes de tocar la puerta de la casa en donde vivía Peggy.
La vio pasar, al menos ahora estaba seguro que no se había equivocado de casa; necesitaba unos minutos más antes de tocar y fue entonces cuando vio a Daniel besándola y después de que la pareja se separó, ella tomó al bebé de la cuna.
Peggy de encontrar a su pareja perfecta después de que Steve había terminado en el hielo…
Steve había estado una semana en esa época al regresar sería probablemente un mes después de la última vez que los había visto…
Obviamente no esperaba que lo recibieran con los brazos abiertos…pero haría todo lo posible para recuperar lo que él había arruinado.
Never mind, I'll find someone like you I wish nothing but the best for you, too "Don't forget me, " I begged I remember you said "Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead"
2019
—Los orfanatos están llenísimos —comentaste mientras tomabas la última foto que te habían tomado con tus padres.
—Todo es complicado —respondió Steve sin dejar de leer el periódico.
—Podríamos adoptar a alguno o algunos de esos pequeños, yo fui muy feliz cuando Clarice y John me adoptaron —dijiste mirando la foto.
— ¿Crees que nos lo van a permitir?, somos superhéroes, no creo que quieran exponer a los niños al peligro —contestó Steve quitando la vista del periódico.
Te quedaste pensando unos minutos, Steve tenía razón, no sabías exactamente si otra amenaza aparecería, nadie lo sabía.
—Tienes razón.
—Pero podemos hacer algunos —propuso Steve acercándose a ti.
—Capitán —expresaste seductoramente.
Nothing compares, no worries or cares Regrets and mistakes, they're memories made Who would have known how bittersweet this would taste?
2023
Steve regresó a donde pertenecía, tomó a todos por sorpresa, en cuanto escucharon la máquina activarse Bruce y Bucky de inmediato fueron a ver qué era lo que pasaba, Bruce la había instalado en la base por si llegase a ser necesaria, temían que fuese algún otro enemigo, nadie esperaba que él volviera, en cuanto lo vieron un silencio sepulcral se apoderó de la habitación.
Bucky decidió llevarlo afuera, nadie se atrevía a decir lo que había pasado.
— ¿Y T/N? —preguntó Steve.
Steve enseguida había notado tu ausencia, Bucky se mordió el labio, no sabía cómo explicarlo.
—Buck, ¿y T/N?, sé que ella debe estar enojada…
—No lo logró en la última misión —confesó finalmente.
— ¿Qué?
—Algo salió mal y...
Steve se dio la media vuelta y empezó a caminar hacia el interior de la base.
— ¿NO LO ENTIENDES? ¡ERAS SU FINAL FELIZ.…!
Steve no siguió escuchando lo que su amigo le decía, entró a la base y fue directamente a la habitación que tú y él compartían, si él no se hubiera ido...si no hubiera sido tan cabeza hueca...seguirías viva.
Abrió el cajón de tu mesita de noche donde guardabas las fotos, quería verte, vio que algo salió volando al sacar el álbum y se quedó congelado en cuanto vio el objeto.
Tomó la prueba positiva de embarazo, ese el día que se fue parecías tan nerviosa, por eso tú insistías en que él no fuera quien regresara las gemas.
Solo había una forma de recuperarte, esta vez no lo arruinaría, tomó algunas cosas de la habitación y se dirigió hacia donde estaba la máquina.
Never mind, I'll find someone like you I wish nothing but the best for you "Don't forget me, " I beg I remember you said "Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead"
2010
Tocaste la puerta de la oficina de Fury, te habían mandado llamar, pensabas que era para una nueva misión.
—Agente Proudstar, me alegra que haya venido —saludó Nick.
— ¿Que necesita director?
—Te presento a Steve Rogers, el Capitán América —dijo Fury señalando a Steve.
—Capitán, agente de S.H.I.E.L.D. T/N Proudstar —te presentaste sonriente.
Tu sonrisa, Steve la había extrañado tanto.
Él estiró la mano para saludarte y sonrió, iba a arreglar todo lo que había pasado, te enamoraría de nuevo y sin errores esta vez, se iba a asegurar que fueran felices.
Never mind, I'll find someone like you I wish nothing but the best for you, too "Don't forget me, " I begged I remember you said "Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead" "Sometimes it lasts in love, but sometimes it hurts instead"
#kits250challenge#Kay’s Decade of Music Challenge#30DaysofChris2020#Steve Rogers#steve rogers one shot#steve rogers fic#steve rogers fanfiction#steve x lectora#steve x t/n#capitán américa#capitán américa fic#capitán américa fanfic#capitán américa one shot#capitán américa x lectora#capitán américa x t/n
0 notes
Text
0 notes