#sono così stupidi li amo
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giuventus · 6 months ago
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diggianni, beznaia, bezzetti, ma perché nessuno scrive di loro? sono proprio enemies to friends to lovers, ho bisogno che qualcuno scriva di loro
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raikkonenvettels · 1 year ago
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Ti consiglio anche di andare a vedere gli ultimi reel sull’account insta di formula Santander 👀🏳️‍🌈
invito sempreverde, formula santander ci da sempre il content sulla charlos migliore (anche meglio della ferrari stessa a volte 😭)
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raccontidialiantis · 1 month ago
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Muri e chicchi di caffè
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"Chiedi_mi... e sarà fatto… "www.atenablogs.tumblr.com
Spesso, costruiamo attorno al nostro segreto desiderio dei veri e propri muri. Con mattoni fatti di paura, legati da malta intrisa di inutile pudore. Ci vergognamo di mostrarci deboli, innamorati e perciò stupidi, vulnerabili. E fingiamo una spavalderia che non ci appartiene. Ma chi disprezza, in genere non vede l'ora di comperare.
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Sarebbe così semplice, arrendersi da subito e dire: “ti amo, ti voglio, sono anch'io qui per te, fai di me quello che vuoi” senza doversene di sicuro pentire poi. Perché generalmente, per il 90% gli ostacoli al raggiungimento di un cuore che ci fa sospirare di notte sono fatti di carta velina. Sottilissima.
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Un'anima che si senta desiderata da qualcuno, alla fine "lo sente", lo capisce e si gira lentamente verso di lui. Lo cerca d'istinto. Magari senza rendersene subito conto, inizia a schiudere i petali del timore che la avvolgono. Si predispone naturalmente ad accogliere in seno la luce fortissima del cuore che la brama. Siamo dei meravigliosi girasoli.
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Di sicuro potranno esserci tutti gli scrupoli e le esitazioni possibili, ma alla fine, chi prima e chi dopo, tutti noi chicchi di caffè nell'imbuto del macinino dell'amore andiamo a farci distruggere dalla passione. Ed è sempre un trascinante, bollente, coinvolgente e dolcissimo morire. Inizia a metterti in fila anche tu, per favore…
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Er caffettiere filosofo  (Giuseppe Gioacchino Belli)
L'ommini de sto monno sò l'istesso - Che vaghi de caffè ner macinino:
C'uno prima, uno doppo, e un'antro appresso, - Tutti quanti però vanno a un distino.
Spesso muteno sito, e caccia spesso - Er vago grosso er vago piccinino,
E ss'incarzeno tutti in zu l'ingresso - Der ferro che li sfraggne in porverino.
E l'ommini accusì viveno ar monno - Misticati pe mano de la sorte
Che sse li gira tutti in tonno in tonno; - E movennose oggnuno, o ppiano, o fforte,
Senza capillo mai caleno a fonno.
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RDA
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onlynishi-blog · 1 year ago
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Ho avuto bisogno di più di un giorno per arrivare a scrivere questo , ho aspetto di avere un po’ di respiro nel mio cervello , nel mio cuore e nella mia anima perché non è stato per niente facile mettersi alle spalle quello che siamo stati , quello che ha rappresentato la nostra relazione.
Abbiamo passato tante cose assieme , tanti momenti pieni di quelle emozioni che ci facevano dire che l’infinito esisteva , che noi due ne eravamo la rappresentazione.
Quei momenti in cui ti scordavi di tutto il resto , del male delle persone , del male del mondo , del male che nessuno merita di provare. Ed è proprio così , nessuno merita di star male , nessuno merita di provare vergogna , nessuno merita di sentirsi inferiore a nessun altro , ne tu e ne nessun altro. Credo che i nostri errori per quello che siamo sempre stati ci abbiamo portato a perdere quel filo rosso che ci legava , QUEL DANNATO LEGAME COSÌ BELLO , infinito.
Quei sorrisi , quel tempo assieme , quel cuore che batteva tanto forte che lo potevamo sentire a così tanti kilometri di distanza. Ogni volta che ho sentito dirti : non mi ami , una persona così non mi ama , una persona che ti ama non fa questo .. hai ucciso ogni parte di me , ogni volta che te ne sei andata , ogni volta che hai sminuito la mia persona , ogni volta che mi hai parlato alle spalle come se fossi una persona da allontanare ho sempre voluto dedicarti il massimo , qualsiasi lato nascosto che nessuno al mondo avrebbe mai potuto vedere.. comprende , capire.
Volevo solamente essere amato , amarti e dimostrartelo. Da quando ti ho conosciuta ad oggi ho sempre pensato che fossi la persona più bella del mondo , l’ho potuto constatare da quelle cose che mi rendono così senza di te , senza una parte che accende tutto quello che sono. Ho visto che ultimamente hai avuto sempre più facilità all escludermi, al non rendermi più partecipe delle tue scelte , dei tuoi obbiettivi .. io che stavo facendo di tutto per uscire da un buco nero , solamente per te.
Per vedere la luce assieme , per poter venire da te , abbracciarti , poterti regalare qualcosa che potessi tenerti li , di fianco a te e ricordarti ogni giorni di me e di quanto fosse speciale. Voglio dare la colpa al fatto che non ci siamo mai incontrati piuttosto che darla a quei stupidi errori di merda che abbiamo fatto. Quelli non hanno mai scritto niente di quello che siamo , hanno provato a buttarci giù ed evidentemente sono stati più bravi di noi , più forti. Però io penso che l’amore non abbia bisogno di fatti , lo senti o non lo senti. Ed io ti lascio andare con la consapevolezza che ti amo e che metteremo assieme un punto a tutto questo , per non rovinare , distruggere più niente. Sono molto stanco di tutto , di come sei cambiata , di come usi le persone , di come vedi solo i lati negativi ma non provi a cogliere niente al di fuori di quello che ti aspetti dalle persone. Io mi ricordo bene di cosa mi sono sempre innamorato , di quella bambina piccola piccola che aveva il cuoricino più caldo del mondo , che mi piaceva cullare ed ascoltare.. sto piangendo il mondo a scrivere questo perché so che dolore immenso sta causando e ripenso un po’ a tutto quello che ti ho sempre dato , non ascoltando nessuno .. solo me stesso .. grazie per aver deciso tu che non ti amassi più , grazie per aver deciso che una persona che ti ama non si comporta così , ti sei scordata quelle notti assieme , quel tutto che ci siamo sempre dati.. sono stanco , sono stanco di essere visto così un giorno si ed uno no.. spero che troverai la persona giusta , la persona che non ti faccia e non ti dia pesi perché so che qua fuori ci sono tante brave persone , si nascondono credo , magari un giorno lo sapremo e sarà molto triste sapere che non sarò io.
Ti auguro la mia ultima buonanotte prima di andarmene definitivamente e spero che mi ricorderai anche per le cose belle , perchè quelle brutte credo che siano abbastanza , hanno fatto troppo.. io ti amo per quello che sei , grazie per avermi concesso ed averti concesso di aprirci come mai avevamo fatto prima , entrambi!
Ti manderò un video su iMessage fatto da me , per mostrarti quello che siamo stati , ieri oggi e quello che saremo nei nostri cuori.. non importa se non me lo lascerai mandare , lo farò e sarà nel mio TikTok.
Avevo così tante cose ancora da dirti , per tutti i giorni , i mesi e gli anni che avremmo passato assieme però l’unica cosa che voglio è che quello che ho lasciato ti porti a sapere forse cos’è l’amore vero? Non lo so più cosa sono stato per te…
Ricordami 🥺
Alessandro e Sofia , il giorno e la notte 🦋
Addio
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persa-tra-i-miei-pensieri · 3 years ago
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Shhhh zitta testa! State zitti stupidi pensieri che non mi fate combinare niente per tutto il giorno, smettetela di spingermi a cercare ancora risposte, la risposta è quella punto e basta mettitela in testa, c'è un futuro diverso da quello che speravi e sognavi ma c'è ed è comunque bello, sotto alcuni aspetti anche migliore allora perché continui a torturarti, perché questa è la parola giusta ti stai torturando in silenzio per non disturbare nessuno e perché non vuoi davvero parlarne più con nessuno, non vuoi più sentire pareri di altri su una situazione così personale, nessuno può capire perché nessuno ha vissuto tutti quei determinati istanti con lui.
Ti stai torturando pensando che sei tu il problema, che se non avessi questo carattere e questo corpo saresti andata bene, ti continui a ripetere quel messaggio di spiegazioni e poi lo fai seguire con l'altro "ti voglio bene per quello che sei" tradotto dalla mia testa ti voglio bene per quello che sei ma non ti amo per quello che sei.
Non vuoi ammetterlo ma la tua testa spera ancora, stupidamente, forse è solo questione di tempo eppure li fai sogni ad occhi aperti in cui si torna indietro ai primi tempi.
Eppure se ti guardi allo specchio mentre ti urli contro pensi che ti piaci, che non hai nulla da invidiare a una qualsiasi bionda, che i tuoi occhi marroni sono davvero profondi e che sono lo specchio del tuo cuore, che il tuo sorriso è come se dicesse nonostante tutto quello che è successo fino ad oggi nella tua vita ti sei rialzata e sai ancora sorridere, i tuoi capelli neri corvini che hai sempre considerato una parte del tuo corpo meravigliosa non li scambieresti per nessunissimo motivo con una tinta diversa. Non hai davvero nulla da invidiare alle altre, sei stupenda così come sei con i tuoi chili di troppo e le tue imperfezioni.
Quindi fregatene di quel che ti ha detto, tu non hai colpe se lui guardandoti negli occhi non sente battere il cuore all'impazzata, se guardando il tuo sorriso non sente la voglia di baciarlo, se guardandoti non sente come una calamita che lo attrae a te, fattene una ragione e continua ad amarti così come sei.
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entropiceye · 3 years ago
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È impressionante la tua capacità di distorcere la realtà per preservare il tuo ego.
Sei così ossessionato dalla tua reputazione, che il solo fatto che io abbia legittimamente voglia di sfogarmi (senza citarti direttamente e senza parlare male di te), ti manda fuori dai gangheri.
Dici che ti psicanalizzo e ti diagnostico cose, quando non l'ho mai fatto. Tutt'al più ti ho fatto notare che certi comportamenti sono preoccupanti e dannosi, soprattutto per te, perché ti costringono alla solitudine.
Sono una persona riflessiva, è vero, ma non sono arrogante. Non pretendo di sapere tutto e tanto meno mi permetto di etichettare la gente.
Ti ho pure lasciato in maniera abbastanza civile e osi dirmi queste cose?
Sei tu quello che non ha mai avuto le idee chiare, che cambia versione ogni due secondi e poi puntualmente si deresponsabilizza puntando il dito sugli altri.
Fino all'altro giorno mi mandavi messaggi indiretti melensi e ieri mi lapidi a parole. Direi che questo la dice abbastanza lunga sul tuo modo di fare.
Non capisci come possa aver preso le distanze dopo un anno e mezzo, mi accusi di dire ti amo alla leggera e di non saper amare, quando tu in quell'anno e mezzo mi hai trattata di merda, mi hai mentito, non mi hai rispettata, mi hai data per scontata e non hai mai fatto niente e dico niente, per evitare che le cose andassero così.
L'amore va nutrito, altrimenti muore, appassisce. Non è una forza inesauribile e soprattutto siamo noi a scegliere se continuare a crederci o meno.
E io perché avrei dovuto continuare a stare con te? Sei riuscito non solo a voltarmi le spalle nei miei momenti peggiori, quando io, al contrario (e non lo dico per rinfacciartelo, ma solo perché è VERO, CAZZO) ci sono sempre stata, anche mettendo da parte i miei problemi, di cui si parlava fino ad un certo punto perché per te erano stupidi. Tu hai fatto persino di peggio, mi hai deliberatamente affossata tutte le volte che sapevi stessi facendo qualcosa di importante per me ed io non volevo più permettertelo.
Tra quello che mi dicevi e quello che facevi per dimostrarlo, c'era una distanza incolmabile e delle parole, per quanto belle e piene di pàthos, alla lunga ci si stanca.
E non mi vergogno di dire che sto meglio senza di te. Perché è vero, diamine.
Io sto meglio da quando non vivo nella costante angoscia di dover ricevere l'ennesima delusione, di sentirmi usata e presa in giro, umiliata, mortificata e rifiutata.
Io volevo una relazione, non una fuga virtuale dalla realtà deprimente, ed è evidente che tu non hai mai voluto davvero stare con me, per quanto ti ostini a ribadire il contrario.
Sei così egocentrico, da pensare, anzi, convincerti, che ogni cosa che posto e scrivo sia rivolta a te. Fai il passivo-aggressivo, quello che parla in generale, perché non hai nemmeno il coraggio di parlarmi direttamente e chiaramente, perché sai che ormai sono immune al tuo continuo rigiramento di frittate.
Hai visto? È brutto essere respinti, è triste essere soli.
Peccato che io ti ho dato tutto e tu hai solo preso, chiedendo sempre di più, senza mai darmi niente in cambio.
E dire che io non chiedevo la Luna, solo di poter stare con te e costruire qualcosa. Direi che tra due persone innamorate è abbastanza comprensibile. Forse allora sei tu quello che non sa amare.
Ti ho sempre supportato, sempre. Ho dedicato intere sedute della mia psicoterapia, a capire come poterti essere di aiuto nei tuoi momenti più bui, come riuscire a portare avanti la relazione anche quando sentivo di essere satura.
E non l'ho fatto certo perché voglio essere osannata, tant'è vero che all'inizio manco te l'ho detto... L'ho fatto perché è ciò che faccio quando amo qualcuno.
Io non sono come te, io agisco, ci sono e faccio di tutto per la persona che amo.
Tu mi hai solo ingannata e sono felice di averlo finalmente capito, dopo un anno e mezzo perso ad aspettarti.
Ti sei comportato di merda, punto. Accettalo e smetti di paracularti con la scusa dei problemi.
Se hai dei problemi te li risolvi cazzo, o almeno ci provi seriamente. In quel caso avrei capito. Ma tu nemmeno questo hai voluto fare.
Sai, per quanto tu ti ostini a non volerlo capire, io ho problemi molto seri, riconosciuti e diagnosticati.
Prima di stare con te vivevo un brutto momento, ma non facevo più cose pericolose per me stessa.
Tu sei riuscito ad innescarmi nuovamente un sacco di comportamenti autodistruttivi che avevo abbandonato! Altro che Bene, mi hai fatta quasi regredire...
Eppure quando sentivo di stare esplodendo mi eclissavo (e anche per questo sei riuscito a colpevolizzarmi), solo per evitare di sfuriarti addosso.
La differenza tra noi, è che io li affronto i miei problemi, da anni anche. Non li uso come scudo per avere sempre ragione o per trattare di merda la gente. Perché si può comprendere, ma giustificare fino ad un certo punto. Io per un po' l'ho fatto e tu ti sei solamente sentito libero di fare sempre peggio.
Nonostante il male che mi hai fatto, io ho comunque portato a termine le cose che volevo fare. È stato infernale, ma ci sono riuscita.
Io spero che tu davvero un giorno possa ripensare a tutta questa storia e capire quanto sei stato ingiusto con me.
Non perché voglia sentirmelo dire, visto che alla fine ho preferito bloccarti ovunque, ma perché quando riuscirai a farlo, forse avrai imparato anche ad essere una persona migliore ed io te lo auguro.
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armoniaprivata · 4 years ago
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L'onore
Fa freddo, molto freddo.
Il piccolo termosifone che ho alle spalle non riscalda abbastanza e non mi basta mettere le mani fra le gambe.
Fa freddo anche nel mio io più profondo; come se Roberto avesse aperto una enorme ghiacciaia e mi ci avesse scaraventata dentro.
Serro forte i pugni ma l’unico effetto che provoco è un piccolo dolore al palmo delle mani e il rossore dei miei polpastrelli.
A Roma è calata improvvisamente la temperatura, la gente che, fino a poco tempo fa, indossava ancora maglioncini leggeri di cotone, ora è avviluppata in grosse sciarpe di lana variopinte.
Il rosso, il giallo e il ruggine si confondono alla perfezione con le chiome degli alberi che riesco a vedere in strada.
L’autunno è agli antipodi della primavera dove tutto rinasce.
In autunno muore la natura, ma non per me.
E’ un ciclo vitale e questi colori pastello mi fanno tuffare in un mare di ricordi.
Mia nonna, Anna, era una matrona di vecchio stampo, fin troppo severa e austera, almeno cosi mi raccontava mia mamma; per me invece era la nonnina che elargiva consigli sottoforma di proverbi.
Ogni volta che l’andavo a trovare, le raccontavo le mie storie sentimentali e lei, ridendo, mi raccontava
delle scappatelle che aveva avuto in gioventù con un marine americano.
All’epoca lei e mio nonno non erano sposati e lei, bionda e prosperosa era la ragazza più corteggiata di tutta Anzio.
Mi raccontava di quando, ventenne, si era concessa per la prima volta a quello straniero, dall’animo burbero e con braccia possenti che ogni volta che la stringeva a se, sembrava volesse stritolarla.
Amavo sentire le storie di mia nonna mentre ero da lei a bere un thè tutti i giovedì pomeriggio.
È passato un anno da quando è morta e ora i miei giorni sono più vuoti.
Chissà cosa mi direbbe ora, chissà quale consiglio mi darebbe.
Quando parlavamo della sua scappatella le chiedevo se aveva avuto paura delle reazioni di nonno, quando
capì che lei non era vergine.
Mi rispose fiera di se
“Un uomo, quando fa l’amore con una donna, la onora!”
Sono quasi otto mesi che non vengo onorata; sono distrutta e, in cuor mio, so già cosa mi avrebbe consigliato.
“Se l’onore non è di casa, sarà uccel di bosco” e mi avrebbe strizzato l’occhio attraverso il grosso specchio della sua camera da letto.
Ma quanto fa freddo? Raccolgo le mani a cucchiaio e me le porto alla bocca. Soffio un pò di aria tra i palmi e me le sfrego. Cerco disperatamente di riscaldarle, ma non riesco nell’intento.
Stamattina mi sono anche coperta abbastanza; ho messo dei collant pesantissimi, e un paio di jeans attillati e altrettanto pesanti, sopra il più caldo dei miei maglioni di lana.
Ma nulla.
Il freddo lo sento entrare dentro di me fin dentro le ossa provocandomi dei brividi terribili, come se avessi la febbre.
Appena arriva il Professore penso che gli chiederò un permesso per il pomeriggio. Andrò a casa, mi berrò un bel thè caldo all’arancia e cannella e mi metterò sul divano con il mio plaid preferito.
Intanto che aspetterò Roberto, leggerò quel libro di racconti.
Me l’ha regalato mio cognato Vittorio e ne parla tanto bene; dice che è tratto da un NewsGroup su internet, dove lui passa tutto il suo tempo libero a rimorchiare giovani donzelle.
Poi sarà il momento di parlare…
Non è possibile che non facciamo l’amore da mesi.
Sono alta, bionda e bella e a lavoro il mio capo, ogni volta, mi fa le solite battutine stupide.
Si vede lontano un miglio che vorrebbe portarmi a letto.
Un giorno forse gli dirò anche di si, non solo per vedere l’espressione inebetita nel suo volto, ma per vedere, anche, se avrà il coraggio delle sue intenzioni.
Ma è lui che non deve aver remore o sono io?
Mi sento una ragazzina alle prime armi e non capisco più nulla; eppure ho trentacinque anni e non so ancora cosa fare della mia vita.
Paolo, il professore, di anni ne ha cinquantatré, e se li porta anche bene.
Fisico asciutto e capelli brizzolati sempre ben curati. Sul volto quelle rughe d’espressione lo fanno essere affascinante.
E’ un chirurgo molto stimato, porta sempre la giacca ed è sempre ben vestito con completi griffati.
Roberto al suo confronto è sciatto e insipido, però lo amo.
Lo amo dal primo giorno che l’ho visto, ben tre anni fa.
Per lui ho dimenticato il mio ex-marito e sono partita subito in vacanza, senza pensarci un attimo.
L’ho conosciuto a casa di amici durante una festa in pieno luglio. Faceva molto caldo quel giorno tanto che  non avevo messo il reggiseno e dalla camicetta facevano bella figura i miei seni rotondi.
Mi ero separata da poco e volevo godermi la vita; volevo ridere e divertirmi e non pensare a nulla.
Niente uomini, nessuna famiglia e niente sesso. Almeno questo è quello che pensavo all’epoca.
Quella sera tutti fecero gli stupidi cercando di rimorchiarmi. L’unico che non si avvicinò mai fu lui.
Era nell’angolo intento a parlare con alcuni ragazzi e non mi aveva degnato neanche di uno sguardo.
Appena l’ho visto parlare con il festeggiato ho sfruttato l’occasione per avvicinarmi e il nostro amico in comune fece le debite presentazioni.
Lo guardavo fisso negli occhi, verdi come due splendidi smeraldi. Rimasi incantata e forse è stata proprio
l’espressione di quello sguardo che mi ha fatto innamorare.
Mi ha lasciato subito a parlare con il mio amico, per tornare a discutere con gli altri per affrontare gli ultimi dettagli del viaggio che avevano in mente di fare da lì a poco.
Quindici giorni attraversando l’ Irlanda da sud a nord.
Mi sono gettata subito nei loro discorsi chiedendo altre informazioni.
Erano in quattro: Roberto, Vittorio, il fratello, Marco e Mario, due loro amici.
“Se una donna non vi imbarazza e non vi è di peso, mi piacerebbe unirmi alla compagnia”
Ricordo benissimo ancora la loro faccia sbalordita. Non conoscevo nessuno di quei ragazzi e vedere le loro
espressioni mi aveva fatto sorridere e sbeffeggiarli un po’.
Roberto aveva cominciato a fare delle battute e a farmi ridere. Si, i suoi occhi e la capacità di farmi ridere
avevano perfettamente centrato il bersaglio del mio cuore.
Mi ricordo il terzo giorno di vacanza, quando eravamo usciti prestissimo dal nostro B&B alle porte di Limerick per andare all’aeroporto di Shannon a bere il vero Irish Coffee. Avevamo riso per tutta la mattina e, poi, alla fine, il bacio.
Le sue mani, grandi e calde, sembravano esperte e riuscirono in un attimo a sbottonarmi camicia e gonna e già erano intente a sbirciare tra le mie antiche resistenze di donna separata.
In quell’attimo avevo capito che senza sesso e senza amore non potevo vivere. Mi sentivo desiderata e al centro delle attenzioni di quell' uomo con lo sguardo magnetico e penetrante.
Non pensavo di essere in un’ auto noleggiata e abbiamo fatto l’amore in maniera forte e prepotente.
Mi voleva e lo sentivo dal cuore che gli batteva forte nel petto, lo sentivo da come mi stringeva le braccia mentre mi baciava, e lo sentivo quando, caldo, è entrato in me in maniera forte e dolce allo stesso tempo.
In quel momento non ho pensato nè a preservativi nè ad anticoncezionali. Solo noi due in mezzo ad un verde sconfinato ed io ero persa nei suoi occhi; sapevo benissimo che da quel viaggio non avrei mai voluto più tornare.
Io non mi ricordo quanti orgasmi ho avuto, so solo che era stato così inaspettato e bello.
Continua a far freddo…
Forse ho davvero qualche linea di febbre.
Ma Paolo dove è?
Quando arriverà?
Sono già le dieci passate e tra poco ha il primo appuntamento.
Perché sono otto mesi che Roberto non mi si avvicina? Avrà un’altra?
“Pronto? Paolo ma dove sei? Sei in ritardo. Fra poco arriveranno i primi clienti. Come? Devo disdire tutto? Ma come faccio? Chi arriva dalla Svizzera? Per quattro, cinque giorni? Ah ok. Va bene. Ma a che ora sarà qui? Va bene ci penso io però sbrigati.”
Stefano, il figlio del professore, è arrivato un minuto dopo che ho chiuso la telefonata.
Sapevo che era un ventottenne e che assomigliava alla ex moglie del mio capo.
Alto, chioma fluente castana chiara incastonata in un fisico asciutto.
Dal fisico e dal portamento sembrava un principe e aveva degli occhi cerulei, grandi ed espressivi. Un piccolo accenno di barba incolta ornava le mascelle pronunciate; lo vedevo fisso, davanti a me, con i suoi occhi che mi scrutavano da cima a piedi.
Allungo la mano
“Piacere io sono..”
“Martina…Papà mi ha parlato molto di te.”
Arrossisco… Cerco di cambiare discorso.
“Tuo padre sarà qui tra poco. E’ imbottigliato nel traffico. Tutti a fare regali” sorrido.
“Di tutte le cose che mi ha detto, però, devo dire che su una ha profondamente ragione, su un’altra ha torto in pieno”
Balbetto un cioè, anzi più precisamente biascico un cioè
“Papà ha detto che sei una donna bellissima, e sono d’accordo, ma ha anche detto che saresti una mamma
perfetta. Ecco. Io come mamma non riesco a vederti”
Mi parla con aria altezzosa e con il sopracciglio inquisitore.
Insolente. Ma come ti permetti di parlarmi così? Cafone e maleducato. Alzo anch’io il sopracciglio a mo’ di sfida e per fargli capire che è stato scortese. Molto probabilmente in Svizzera non sono così bravi ad insegnare bon ton.
Comincia a ridere di gusto e, cominciando a prendermi in giro, si avvia verso lo studio del padre.
Lo seguo mentre il livore divampa in me.
Vorrei tanto dirgliene quattro ma non posso, ho paura di perdere il posto di lavoro e, in questo periodo, mi servono soldi per cercare di comprare casa con Roberto.
Già Roberto.
Anche lui ha il potere di farmi incazzare come pochi. A volte mi fa delle battute così idiote che mi fanno imbestialire e più sa che mi infastidiscono, più ne fa.
Stefano si sfila la giacca color piombo e la posa delicatamente su una delle due poltrone poste di fronte alla scrivania del padre. Il sole di quella fredda mattina filtra pigro fra le tende color crema riempiendo di tepore quella stanza, di solito cosi fredda.
Mentre chiedo se vuole del caffè o del thè sento il trillo del mio telefonino che mi annuncia dell’arrivo di un
messaggio.
Mi congedo dalla sua vista con un pizzico di rammarico, perchè quel piacevole sole che mi stava lentamente abbracciando, stava sciogliendo anche quella morsa di freddo interiore che mi aveva avvolta.
Sms di Roberto.
“Stasera tardo. Non mi aspettare sveglia”
Cazzo. Bastardo.
Ma come tardi? Bastardo. Allora è vero ne sono sicura, ne ha un’altra. Bastardo.
E sicuramente si scoperà lei stanotte e chissà da quanto tempo va avanti questa storia.
Bastardo.
Il leggero tepore che prima scorreva in me, ora è un torrente in piena e il rancore avvampa ogni centimetro
del mio corpo.
Due mani mi prendono alla base del collo dietro la testa.
Stefano con voce calma mi sta chiedendo cosa succede; forse ha sentito qualche mia imprecazione o forse
ci sta provando con me.
Mi vorrei voltare ma le sue mani mi stanno conducendo in un altro mondo.
Troppo sbrigativo!!
Forse dovrei tradirlo e farlo col primo che capita e, Stefano, potrebbe far al caso mio.
No, no che scema che sono… non posso farlo con un tipo che neanche conosco e che, fisico a parte, non è il mio ideale di uomo.
No, no non posso.
Ora mi volto e gli dico che non è nulla… Però che mani calde che ha…
Potrei aspettare qualche minuto e lasciarlo fare… D’altronde è un piccolo massaggio sul collo.
No, no ma che penso. Ora mi volto e lo faccio smettere.
Un lungo bacio.
Ma mi sta baciando.
Che belle labbra che ha e sembra anche saperci fare. Dai è solo un bacio Martina, ora che smette ci faremo tutti e due una grossa risata e poi basta.
Lontani un chilometro l’uno dall’altra.
Ma che sta facendo con quella mano? Mi sta cingendo la vita, lo sento entrare sotto il maglione e si fa ancora più audace…
Ora è sotto la maglietta.
Staccati Martina, staccati. Non è il tuo compagno…
Si, ma cavolo bacia bene, e sembra proprio saperci fare…
Con l’altra mano mi sfiora i fianchi e, risalendo, arriva fino al seno destro.
Lo palpa con decisione mentre la sua lingua continua a rincorrere la mia.
Finalmente si stacca dalle mie labbra, ma non da me e, continuando la sua corsa, finisce a baciarmi e a
mordermi leggermente il collo.
So che potrei parlare, so che potrei fermarlo, ma sono immersa nel suo profumo e mi sento naufraga in un oceano di sensazioni perse nella notte dei tempi.
Ho paura di lasciarmi trasportare da questo uragano, ma forse non è paura, ma la voglia di voler cavalcare quest’ onda di emozioni e risentirmi io, donna.
Basta incartamenti, giornali con annunci di case, basta lenzuola mai troppo disordinate.
Voglio sentirmi donna e non puttana e, anche se lo fossi, non me ne frega niente.
Anzi no, voglio essere
puttana e donna.
Afferro con forza le sue braccia all’altezza dei bicipiti. Il corpo che prima pensavo asciutto è, invece, ben modellato. Questa volta sono io a baciarlo, sono io a infilargli la lingua in bocca.
Sono una donna e sono una puttana.
Lo mordo forte sul collo provocandogli un po’ di dolore. Le mie mani sono senza freni e corrono
all’impazzata sul suo corpo. Dapprima sul collo, fra i capelli e poi ripercorrendo la strada al contrario, finiscono la loro corsa sulla patta dei pantaloni.
Vorrei chinarmi e assaggiarlo.
Non riesco a fare in tempo. Mi solleva il maglione e la maglietta con un sol gesto. Il freddo e l’eccitazione
fanno risaltare lo stato dei miei capezzoli. Ne prende uno tra le dita, lo tira a se e comincia a morderlo e
succhiarlo. Il primo impatto di dolore è ora sostituito dal piacere.
Con l’altra mano sbottona i miei jeans e delicatamente comincia ad abbassarli.
Lo aiuto e, con un paio di movimenti di anca, li faccio scivolare fino alle caviglie.
Abbasso anche i collant e lo sento scivolare in basso; le sue mani ora stringono i miei glutei e il suo volto è
sul mio pube. Mi bacia sul leggero perizoma che indosso e lo sento sempre più vicino.
Il freddo mi fa rabbrividire o almeno è il mio pensiero. Forse è la situazione, forse è l’essere qui nuda davanti uno sconosciuto o forse sono semplicemente eccitata e non mi importa di avere il pelo pubico non in ordine… D’altronde non facevo sesso con nessuno.
È lì, che si muove sotto di me, sento il suo respiro aumentare.
Piccole scosse mi percorrono lo stomaco e lo imploro di continuare; non provavo queste emozioni da tempo, troppo tempo.
Mi appoggio alla scrivania e le mie mani stringono forte il bordo. Allargo leggermente le gambe e sento il suo respiro sempre più forte sulla figa e un nuovo tremore mi scuote nuovamente la pelle.
Lo sento abbassare le mutandine e separare le labbra con le dita.
Sprofonda la sua bocca dentro di me, mentre, istintivamente, sollevo i glutei appoggiandoli sulla scrivania e divarico ancora di più le gambe.
Sembra che mi stia divorando e lentamente si dirige verso il clitoride mentre con un dito mi esplora intimamente.
Si ferma un secondo per respirare e un ombra di panico cala nei miei occhi.
Se ne accorge perché mi chiede se va tutto bene.
Si va bene ma non fermarti più, non riuscirei più a gestirlo.
Cazzo sono troppo eccitata e non puoi lasciarmi cosi.
La mia mente risponde per me, la bocca, invece, sibila un si.
Il mio viso paonazzo dal desiderio non è bugiardo, sono eccitata e voglio che continui il suo accurato lavoro.
Sprofonda di nuovo tra le pieghe del mio sesso e, finalmente, la sua lingua raggiunge la punta tremolante e gonfia del mio clitoride.
Primo elettroshock di sollievo e piacere. Stringo più forte le mani.
Prende quella piccola escrescenza turgida tra i denti e lo succhia delicatamente…
Il mio corpo risponde
contorcendo e sussultando.
È ancora quasi del tutto vestito e vedevo la sua erezione spingere contro i pantaloni.
Lo sento azzardare un
delicato morso al clitoride mentre sto venendo per la prima volta…
Un forte sospiro mi esce dal petto, il corpo si scuote mentre con le mani lo sposto dai miei genitali.
Appena il tremore si sta affievolendo lo vedo ritornare su di me e leccare solo il profilo della figa per
permettere di calmarmi.
I muscoli si stanno rilassando e un “E’ stato bello” esce dalla mia bocca.
Si alza, toglie camicia e slaccia la cintura.
È pronto per il resto del lavoro…
Boxer, vedo il cazzo che si solleva liberandosi rapido dalla costrizione che lo tratteneva.
Scendo dalla scrivania, ferma di fronte a lui
“Lascia che io…”
Dlin dlon
“Cazzo la porta… deve essere tuo padre, vai tu ad aprire io vado in bagno”
Prendo i miei vestiti e scappo in bagno.
Sorrido…
Stefano sarà in città per alcuni giorni...
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october24th · 4 years ago
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Resoconto Giorno 142
Ieri sera non riuscivo a dormire a causa di una voglia improvvisa di cioccolata e mi sono addormentata solamente quando ho finalmente mangiato uno snickers. Ho dormito abbracciando il cuscino.
Mi sono svegliata con Lola sulle gambe. Ho sognato di dire a Robb che lui è il mio migliore amico e lui mi diceva di essere il figlio di Roberto Baggio. Appena sveglia ho letto una poesia con Robb che si chiama Puntini in cielo, questa sera la commenterò. A lui non è piaciuta un sacco, forse non l’ha capita molto o l’ha letta nel momento sbagliato. Mi sono lavata e vestita, son proprio carina oggi ddddai. Babbo mi ha accompagnata da Imma verso le undici e mezza.
Sono stata aperta dalla nonna Maddalena che mi ha detto di trovare al piano di sopra Imma e la nipotina Martina che stava svolgendo i compiti. Appena ho visto Imma ci siamo salutate verbalmente e ci siamo messe a ridere per l’imbarazzo e la frustrazione per non poterci abbracciare. Siamo state a distanza e abbiamo tenuto la mascherina tutto il tempo igienizzandoci le mani quando necessario. Ho dato ad Imma il pensierino che le ho preso per Natale, la custodia per le AirPods e l’ha anche già messa. Pooooi mi ha dato il mio regalino che non mi aspettavo per niente, un piccolo gioco da tavolo di Harry Potter che ho scartato subito con le mani tremolanti. È bellissimo, lo adoro e credo di doverla ringraziare altre miiiille volte. Mi sono commossa, parte uno. Dopo aver salutato anche i gattini Cric e Croc abbiamo aperto il gioco di Harry Potter Trivial Pursuit e abbiamo giocato stando sulla scrivania.
Abbiamo iniziato a cucinare all’una e mezza stando distanti e attente a ciò che toccavamo e a disinfettare la spesa. I gattini Cric, Croc, Marroncina e Nerino ci sono stati tra i piedi e la nipotina di Imma ha giocato con loro per farci stare libere in cucina. Marti, questo il suo soprannome, mi ha raccontato dei suoi vari compagni di classe e mi ha elencato tuuutti i nomi eccetto due che proprio non riusciva a ricordare, li abbiamo ripetuti tutti tre volte dimenticandone sempre due. Ma io ero curiosa di sapere i due nomiiiii. Mi ha parlato di una bambina, Morena, che proprio non vuole esserle amica e la tratta quasi male, mentre invece con Giovanna ha un rapporto speciale e dice di essere la sua migliore amica. Abbiamo iniziato a mangiare alle tre. Abbiamo portato i piatti al piano di sopra in cameretta per non mangiare in sala da pranzo con la mamma e la nonna.
Eravamo tutte super attente e giusto un po’ esaurite, soprattutto la nipotina che voleva abbracciarci e starci vicine. Mi ha scritto una letterina Marti dove dice che non vede l’ora di abbracciarmi e baciarmi, che sono dolce e simpatica, che vuole conoscere Lola e che mi farà conoscere il suo cagnolino Rocky. Mi sono commossa, parte due. Abbiamo finito di mangiare alle quattro. Abbiamo giocato di nuovo al gioco di Harry Potter girando un video per tutto il tempo da tenere per ricordo e pooooiii abbiamo dipinto i barattoli di vetro dove metterci i bigliettini con le cose positive che accadranno a noi e nel mondo nel 2021, speriamo di riempire tutto il barattolo. È un’idea carina, a fine anno abbiamo poi intenzione di aprirlo e rileggere tutto. Nel mentre abbiamo chiacchierato, ascoltato canzoni, riso parecchio e finito Enola Holmes che abbiamo iniziato insieme a settembre e mai concluso. Abbiamo dipinto l’interno dei barattolini di azzurro e il tappo di blu. Ora dobbiamo solamente creare una targhetta da applicare sopra.
Alle sei del pomeriggio ho chiamato tre pizzerie per la cena della sera e finalmeeente dopo varie telefonate sono riuscita ad ordinare. Abbiamo continuato a fare i barattolini e ad ascoltare musica, poi Marti è andata via e io e Imma abbiamo parlato da sole. L’ho aggiornata sulle ultime novità, specialmente della mia confusione nella testa e mi ha ascoltata, mi ha dato il suo parere e mi sono sentita più libera. Credo di star facendo pian piano ordine mela mia testa e che le cose che fluttuano siano sempre più vere, me ne accordo da modo in cui ne parlo. Sorridevo da sotto la mascherina ed è sicuramente un segno. Durante il pomeriggio ho anche sentito mia mamma e mio padre al telefono. Mamma ha detto che hanno portato Lola dalla toelettatrice e questa detto che dobbiamo portarla urgentemente dal veterinario per un problema agli occhi. Papà invece voleva una mano per ordinarsi la cena, ma si è organizzato troppo tardi e alla fine ha cucinato un piatto di pasta. Alle nove meno un quarto è arrivato il fattorino delle pizze, senza mascherina tra l’altro, e aveva anche dimenticato il resto dei soldi così è tornato indietro a prenderlo e quando la seconda volta che è venuto me l’ha dato, una volta dentro casa mi sono accorta di aver ricevuto molto di più di quello che dovevo avere. L’ho richiamato quindi ed è ritornato indietro per prenderlo. Ci siamo congelate. Abbiamo cenato di nuovo in cameretta. Abbiamo preso due pizze da dividere a metà e una con la nutella che non abbiamo proprio toccato, se non una fettina piccola. Era buonissima la pizza.
Sono stata benissimo. Imma mi mancava parecchio e sinceramente anche se abbiamo passato una giornata strana e diversa dalle solite per me è stato come sentirmi a casa, normale. Non ci vedevamo da tre mesi, ma è stato come se non ci vedessimo da un giorno. La amo tantissimo e sono fiera di ciò che siamo, di ciò che è. Cucciola.
Alle nove e mezza papà è venuto a prendermi e in macchina abbiamo parlato di lavoro. Gli ho detto che dalla settimana prossima lavorerò quattro giorni alla settimana fissi dalle tre del pomeriggio per poi tornare alle dieci di sera a casa. Inizierò a lavorare con un nuovo bambino per cui già so che dovrò avere il triplo della pazienza di quella che già ho. Mi ha fatto piacere parlarne con papà. Tornata a casa ho salutato la mia Loletta, l’ho riempita di coccole e ho dato la notizia anche a mamma. Struccante, crema viso, pigiama caldo e letto. Ho un mal di testa assurdo e le mani congelate, non riesco a scrivere. Imma mi ha restituito un libro che le prestai tempo fa, si chiama Notti in bianco baci a colazione di Matteo Bussola. Insomma ho aperto la prima pagina e ho trovato un pensierino scritto da lei questa mattina. Mi sono commossa, parte tre.
Ora è arrivato il momento della poesia, Puntini in cielo. Marco Gregò, l’autore, parla del cattivo umore che all’improvviso ci coglie inaspettatamente e ci smuove tutto il corpo a partire dalle ossa per finire alla gola e salire alla testa. Quel malumore che ci fa sentire stupidi e incapaci di domarlo come lui fa con noi. Racconta di come a causa di questo porta sulla pelle e nella sua vita i segni di tali momenti di sconforto ma che nonostante questi continua a sognare in grande e continua ad aspirare a diventare come le stelle, forti e luminose. Robb ha detto che ora l’ha capita di più. L’ho sentito poco oggi, ha detto che ha iniziato la nuova stagione de L’attacco dei giganti che devo assolutamente vedere anche iiiiooooooo urlooooo.
Mi frugherei dentro entusiasta
Come un bambino
che deve scegliere
In una certa di regali,
Direi questo lo tengo
Questo lo butto,
Proverei ogni mia parte
Del mio bullo disagio,
Gli direi ehi bello
Non sei stanco?
16 Gennaio
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alepagni · 4 years ago
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...di come le cose dovrebbero andare
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Riguardo al Settembre del 2018.
Sopra di noi, il cielo è un magma di zucchero filato a colori e il sole un uovo al tegamino che scivola via dall'orizzonte dietro il campanile del Duomo, trasformando lo skyline della città in una silhouette stilizzata, che la gente ama tatuarsi intorno al bicipite come una corona.
Ho la testa elettrica dalle troppe persone incrociate. Gli occhi stanchi e rossi.
Mentre sfilano davanti al mio sguardo arreso, ciabattando con tracotanza, eserciti di Birkenstock puzzolenti e infradito diamantate, le mie ultime energie della giornata le spendo a sognare carta e penna, un kleenex umido, un A4 da stampante piegato a metà o l'angolo di un volantino e un altrove, una volontaria, isolata e salvifica reclusione, per fare ciò che meglio riesco a fare.
Ma poi quando entro in casa, tolte le scarpe e indossata la t-shirt scolorita di Darth Vader, come colto da un inatteso down di adrenalina, scelgo il divano, la resa incondizionata del telecomando alle proposte Sky.
Allora la realtà delle mie giornate (e con lei il demone pigro e inconcludente che abita le sere) mi arriva dritta allo stomaco come una ginocchiata. E mi sento perso, indifeso, in balia dell'assenza di onde, dell'immobilità tombale, dentro una barca sistemata sopra un mare piatto, che non va da nessuna parte. Un mare fatto di tappetini di gomma dozzinale, azzurri o rosa, contro la “minaccia gender“ che insidia le favole dei piccoli italiani. Azzurro per i maschietti. Rosa per le femminucce. Perché gli incubi ormai li fabbricano a colori. Qualche anno fa, per inciso, un fotografo nordeuropeo ha messo insieme un portfolio di carattere seriale, incentrato sulle camerette dei bambini nella cultura occidentale. Il risultato fu un catalogo da romanzo distopico di acquari monocromatici svuotati, dove perfettamente centrali, si stagliavano, circondati da una bulimia di oggetti e giocattoli indispensabili, piccoli cuccioli rimbambiti d'uomo. Un mare piatto - dicevo - lastricato di questi materassi gommosi disposti come fossero tasselli bidimensionali di un gigantesco Tetris proiettato sul pavimento. Quei tappeti sempre troppo corti o stretti, sopra a cui la sera impreco, nei nostri a volte stitici dopocena, durante il tedio degli esercizi di fisioterapia per le anche, le ginocchia e la schiena. E penso che prima non era così, niente era in questo modo e se lo imputi agli anni, se dai la colpa al tempo, fai un errore da pulcino e la dai vinta a loro.
Mentre corro lungo il fiume, la sera ormai è scesa come una tenda azzurra e i pipistrelli già descrivono traiettorie sempre più eroiche e ubriache intorno alla mia testa.
Ieri notte, mentre il respiro si è fatto calmo e si è asciugato il sudore, la luce proiettata sul muro ha disegnato una sola ombra fatta di te e di me, una sintesi grossolana del nostro abbraccio, mentre paziente cominciava a corteggiarci il sonno. Lì ti ho trovata, fra il lenzuolo e il libro aperto, abbandonato all'angolo del letto, e ho riconosciuto anche me, nonostante i travestimenti dei lunghi sterili intervalli in cui per qualche dannata ragione siamo altri, con maschere di cuoio scomode che ci fanno sentire stupidi e ci rigano la pelle.
C’è un sacco nero lungo il percorso, appena sotto il ponte della ferrovia, fra la macchia di rovi e la scritta quasi sparita sui mattoni Fammi un pompino, te l'ho detto che ti amo!
L'avevo notato all'andata e anche nei giorni passati, quel sacco di plastica. Era come una virgola messa al posto sbagliato dentro a una frase memorabile. Uno sgambetto che spezza il ritmo delle associazioni mentali.
Mi fermo. C'è qualcosa che spunta fuori. Una gang di bestiole nella notte deve averlo frugato e rivoltato. Un brandello di pelo secco fa capolino. Con la punta del piede cerco di muovere la plastica e dall'interno rotola fuori, di fianco, un minuscolo cranio delle dimensioni di una pallina antistress. Per il resto, l'involucro è stato depredato dai morsi della fame di qualche cinghiale. Il teschio è grigio, pulito come un fossile pronto per la teca, con appena un residuo di carne sotto l'occhio destro.
Non so perché, ma resta una profonda tristezza appiccicata alla pelle insieme all'affanno della corsa, come un tetro sudario.
Sono settimane che non piove.
Un ragazzo della Corea del Nord continua a dire che, un giorno di questi, spazzerà via un intero continente.
Io canto dentro alle orecchie una canzone vecchia di Nick Drake.
Non so granché della vita e di come le cose dovrebbero andare.
So solo che da un minuto all'altro qua sarà completamente buio.
Alessandro Pagni
Ascolto: Nick Drake, Day Is Done
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A volte mi faccio paura.
A volte ho paura.
E mi spaventa il fatto che qualcun'altro possa dirmi che io lo spaventi.
Non temetemi, se vi avvicinerete a me vi porgerò solo amore.
Vi renderò felici e cercherò di farlo per sempre.
Mi spavento perché non ho mezze misure.
Tutto nero o tutto bianco.
O ti amo o ti odio.
Temetemi, se mi farete eccessivamente del male vi porgerò il mio dolore sottoforma di odio.
A volte mi faccio paura.
Potresti piangermi davanti.
Dirmi che ti stai per ammazzare.
E potrei riderti in faccia, dicendoti:
"Sei stato trattato male da piccolo, eh?".
Possibilmente non è nemmeno così.
Mi faccio paura,
Ma ci provo ad essere una persona migliore
Con tutti, per tutti.
Ho provato a non ridere e a sentirmi un po' uno schifo se comprendo che stai male mentre nessuno lo capisce.
A volte mi faccio paura,
Se ti dico "addio" è categoricamente così.
A volte mi sento una persona orribile.
A volte mi chiedo come qualcuno possa volermi bene.
A volte mi faccio paura,
Ma ci avevo provato, dopo un po'.
Ho porso la mano a tutti voi.
Amore Amore Amore lalalala.
Me l'avete lasciata.
Odio Odio Odio lalalala.
Però non odio mai davvero qualcuno, sarebbe folle. Però ne rimango così ferita che preferisco non vedere piuttosto che piangere.
Non vedere situazioni che ti si palesano davanti, per evitare fraintendimenti. Per evitare il dolore.
Ho capito.
Il mio meccanisco di difesa non è solo la rimozione ma anche il rifiuto. E perché no anche la razionalizzazione.
Rettifico: li sto usando tutti (ho controllato).
Uccidetemi HAHAHAH.
Forse devo darmi tempo, oltre che le materie universitarie aha.
Sapete. Forse quando ti viene fatto del male. Se ne vedi non lo senti più così tanto.
Però in ogni caso, cercherò di farti sorridere. Farti stare bene e di non farti pentire di esserti alzato dal letto la mattina.
Sono stata chiamata in tanti modi.
Sono stata tanti ruoli diversi.
Sono stata e sarò, fino a quando non deciderò di mettere fine a tutto e mi lascerò morire fino a scomparire.
Ma fino ad allora:
Mi dispiace. Ma... sono saccente come la merda. Ho studiato scienze umane. So analizzarti (ci provo), cerco di non ferirti. Sono la ex-caporedattrice del Queenews. Sono meravigliosa. Non sbagliare i verbi che ti correggo subito. Perché non sai scrivere? L'italiano è un optional. Lo farò in modo migliore di te. Fallirò ma farò altro e meglio. Sono stata ferita. Sono stata umiliata. Sono stata definita come una persona orribile.
Spoiler: mi avete reso tutti voi così.
Adesso ritornerò io.
E come sempre, starò in silenzio.
Vi guarderò dall'alto in basso.
"Che stupidi".
piccoloatomodiunfreddouniverso
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throughthepain · 5 years ago
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Forse non ci è ancora chiaro quanto in fretta passino gli anni. Nonostante ciò che sta succedendo, nonostante ciò che è sempre accaduto non ci rendiamo ancora conto di quanto tutto possa mutare nel giro di pochi attimi. Accadono disastri e siamo lì a piangere, a confortarci a vicenda, a rassicurarci e tenerci per mano per poi tornare a commettere gli stessi stupidi errori. E li definisco stupidi, sì, perché siamo talmente idioti da non renderci conto di quanto male ci facciamo l'un l'altro e di quanto potremmo evitare tutto questo e sapete come? Smettendo d'essere così tanto orgogliosi. A cosa porta l'orgoglio, vi chiedo? A piangere e ad avere rimpianti. Perché si pensa tutto sempre dopo.
"Non gli ho mai detto ti amo."
"Mi sarei potuto comportare in modo diverso."
"L'ultima volta che gli ho parlato è stato anni fa per una litigata.. gli potessi dire quanto bene gli ho voluto" ho ventidue anni eppure queste frasi le ho sentite ripetere già troppe volte per i miei gusti dunque sono qui a consigliare proprio a te, sì, di prendere il telefono in mano e chiamare. Chiedere scusa, chiedere spiegazioni, urlare contro a qualcuno il perché del tuo rancore o semplicemente digitare il numero e poi stare completamente silenzio ma di chiamare. Quella telefonata falla. Perché non sai cosa può succedere domani. Non sai chi, domani, potrà ancora esserci dall'altra parte per rispondere.
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rosa-spina · 5 years ago
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In questa notte così calda si parla di sentimenti. Io vorrei solo girarmi dall’altra parte e far finta di non aver sentito, impegnarmi a non ragionare, a non elaborare un pensiero e poi ancora uno e un altro ancora, come ho fatto in tutto questo tempo che non passa mai e invece è velocissimo. Eppure ci penso spessissimo, quasi in maniera ossessiva. Forse perché è l’unico modo che ho di provare a venirne fuori e capire bene come stanno le cose e a convincermi che in fondo non ho sbagliato tutto, anche se forse certe cose si potevano fare anche altrimenti, o forse arrivati a questo punto no; ma io sono così. Quando amo, quando soffro, quando mi autoconsolo, quando alzo muri altissimi e divento fredda come il ghiaccio, quando, invece, sono dolce, tenera e accogliente e mi sciolgo come neve al sole e cerco di scaldare anche gli altri. Si parlava di sentimenti dunque… io ascolto, elaboro, faccio qualche considerazione… resto in silenzio… e poi mi chiedo: ma la gente che cazzo ne sa dei sentimenti? Per tutti sono una cosa complicata, difficile e super incasinata. La gente cerca di capire, si impegna a venirne fuori, a saltarci dentro, a sguazzarci sopra a sprofondare. Ma io credo invece che se anche i sentimenti possano essere tanti… l’amore invece è una cosa sola ed è molto semplice. L’amore o c’è o non c’è e se non c’è non si può spiegare, non si può inventare, non si può incanalare. L’amore segue delle regole ben precise: se c’è non è incerto… ti invade, ti travolge, ti fa sragionare, ti dà la carica, ti fa fare pazzie, follie e non lo puoi controllare e lui che controlla te e tu cadi in ginocchio e ti pieghi davanti a lui… mangi la polvere, prendi a calci in culo la vita, il passato, il presente e speri in un certo futuro. L’amore non conosce perdoni, tradimenti, insicurezze, tentennamenti, indecisioni. L’amore è sicuro. È questo che la gente dovrebbe capire: l’amore è una certezza. Tutto il resto sono solo sentimenti e di vario tipo: affetto, riconoscenza, dovere, obbedienza. L’amore invece è anarchico, decide lui per te. E non ha mai dubbi. L’amore è certo. E tutte quelle stronzate del tipo: non so se ti voglio bene, non me la sento, ti voglio bene ma non ho coraggio… non lo so… ti amo ma sai che nella mia vita c’è anche dell’altro… sei importante ma è difficile. Balle amici miei, solo balle. L’amore è un carro armato che può viaggiare a tutta velocità solo in unica direzione, verso il suo obbiettivo o niente. E non credete a chi vi dice che vi vuole bene ma non ci può essere, a chi dice di amare voi e un'altra contemporaneamente, a chi pensa che lasciare andare qualcuno in fondo è stata la cosa giusta. Eh no cari miei. Chi ama davvero si rimbocca le maniche, scala le montagne, cerca soluzioni, si inventa altri mondi e altri futuri pur di non perdervi. Chi ama mette da parte se stesso, chi ama protegge, consola, accudisce e si sdraia con voi nella merda e ci resta, immerso fino al collo, tenendovi stretta la mano fino a farvi rialzare. Vi scopa con il mal di testa, vi fa i pompini contenta, vi cerca di notte anche se ha sonno e fa la zoccola anche se sotto sotto è una santa, per raggiungere insieme il nirvana o una dimensione sconosciuta e poco sicura, ma che non ha paura di esplorare e condividere passo passo insieme a voi. Chi ama si impegna per cercare di capirvi. Chi ama si espone e si scompone, per poi ricongiungersi in voi e con voi. Chi ama vi aspetta, vi perdona, vi cerca e vi spiega dove avete sbagliato e lo rifà tante volte per tanti mesi, settimane e anni sperando che prima o poi ciò di cui ha bisogno venga capito e compreso. E chi vi ama lo capisce…e prima o poi lo comprende. Chi vi ama non vi tradisce, non guarda le altre, non pensa alle altre, non scrive alle altre. Neanche per sport, in modo innocente per passarsi il tempo. Non fa il coglione con le altre… e non solo fisicamente: non fa il coglione con le altre punto. Neanche per finta, sui social o via chat. Non fa il coglione e basta perché voi siete il centro del suo mondo e un'altra non potrebbe neanche guardarla, sfiorarla o sentirla respirare vicino a sè. Non credete a chi dice che così non è tradimento è solo una scappatella dalla noia di una vita difficile, solo una piccola distrazione. Chi lo fa è un bugiardo ed è pure stronzo. Credete a me è un tradimento uguale, solo che chi lo dice ha ancora meno coglioni di chi lo fa veramente, in poche parole è un immaturo, senza palle che non capisce un cazzo. Chi ti ama davvero con te non si annoia mai e non si sente “distratto” perché è tutto concentrato ed orientato verso di te; pensa solo al tuo di culo e alle tue tette e ai tuoi baci appassionati e leggeri e non lo fa neanche dopo tanti anni passati insieme quando le tette e il culo non sono più quelle di quando avevi 20 anni. Le scappatelle non esistono, esiste chi ti ama e chi non ti ama più o non ti ha mai amato… ma questa è tutta un’altra storia, che tanti purtroppo non vogliono o non possono sentire. Oggi ho visto questa gente restare con altri che di loro non gliene fregava proprio un cazzo di niente e se li sono tenuti stretti lo stesso. Come se fossimo stupidi, come se raccontare un sacco di palle a noi stessi fosse la cosa più giusta e onesta da fare. Ma queste donne e questi uomini la dignità dove se la sono ficcata. Hanno fatto come gli struzzi con la testa infilata nel culo, però, pur di non soffrire, pur di non restare soli. Adesso vi racconterò un altro segreto. Chi ama soffre come un cane e lo fa quasi sempre da solo e due volte: una per se stesso e la seconda per l’altro, ma non scende a compromessi. Perché, cari miei, l’amore o c’è o non c’è e io non sono perfetta e non sono meglio degli altri, anzi sono forse solo un pò troppo orgogliosa a volte… e piango e mi dispero da sola e in silenzio… e anche di nascosto ogni tanto da me stessa, ma so una cosa certa che l’amore o c’è o non c’è e se non c’è non ce lo possiamo inventare o crearlo per qualcun altro. Io quando qualcuno mi ama lo sento. Sento quando mi ama con tutto il cuore e divento la sua priorità e la sua vita, anche se poi, magari, nella propria c’è anche altro. Sento quando qualcuno mi vuole e vuole solo me. Sento quando qualcuno non vuole vivere senza di me, quando non può vivere senza di me. E sapete perché lo so, perché si impegna come se non ci fosse un domani e non lo fa solo nelle grandi cose ma anche in quelle piccole. Ti dedica le sue attenzioni, i suoi pensieri, il suo tempo e ti vuole soddisfatta, sicura e felice. E io dentro al mio cuore per lui provo le stesse cose. Vivo per lui, muoio per lui, mi faccio in quattro per lui. E non ci sono ostacoli e barriere che mi possono fermare… io non mi so fermare. Mi posso reinventare, posso fare sacrifici, sputare sangue, cadere nella polvere, nuotare nella merda… lo posso fare. Non ho paura… sono forte, decisa e tutta piena di coraggio. Ma devo sapere che quello che sento è vero. Lo devo respirare, mi deve entrare sotto pelle, spaccarmi le ossa, bruciarmi il cuore. I sentimenti non sono l’amore. L’amore è l’amore e basta è unico e io voglio quello, perché di meno non mi so accontentare. Se mi devo scottare, se devo bruciare, se devo rischiare, se devo vendermi l’anima dev’essere per una cosa vera che esiste veramente e non per qualcosa che qualcuno si è inventato in un pomeriggio qualsiasi mentre si annoiava. Io per l’amore vero posso restare anche tra grandi difficoltà e per sempre. Oppure posso cedere il passo, mettermi in disparte, farmi da parte, restare in silenzio, accettare un compromesso doloroso e difficile se so che è giusto o pur di non perderti e provare comunque a restarti vicina. Mettimi alla prova, non ti deluderò. Ma prima....chiediti sinceramente e onestamente cosa tu senti e provi per me. E se ti sei mai preoccupato di dimostrarmelo. Chiediti se hai mai avuto paura di perdermi. Se mi hai mai amata veramente. Perché l’amore è un solo… i sentimenti invece sono tanti.
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martinoguardamimartino · 5 years ago
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Clip 1.2
E: C'è un problema perché, Luchino...
L: Mi sono dimenticato i bicchieri da Giovanni.
M: No, tu sei un cane sei. Una cosa dovevi fare. Una.
G: Che palle Luchino.
L: Regà, ma come una cosa? Trenta cose mi avete detto...
M: A questi cento giorni?
G: Oh regà, stappo?
M: Vai! A questi cento giorni!
[ Ooh! ]
-
[ Giù, giù, giù, giù, giù! ]
S: Vabbè, avete finito? Andiamo a scrivere i voti?
M: Sì.
[ Dai, vai. Andiamo. Voti. ]
-
S: Strazio. Questo si chiama "Lo strazio" di Silvia Mirabella.
SI: Perché?
S: Terrificante.
M: Qualcuno vuole un altro Mojito?
F: Io.
L: Io se ci sta un pezzettino di lasagna me lo mangio.
M: Te sei una fogna.
F: Grazie.
M: Prego.
L: Regà, ci sta Elia che è morto completamente.
E: Non sono morto.
L: Sì, che lo sei.
M: No no no, levagli l'alcool a lui. Basta.
G: Regà, ma a voi vi prenderebbe di andare a Santa Marinella?
L: Perché a Santa Marinella?
SI: Volete andare dalle UFB?
M: Che sono le UFB?
F: Unione Fregne Bastarde.
G: Cioè?
SI: La Covitti, quella nuova stronza di Milano, Laura...
L: Ma non eravate amiche con la Covitti voi?
E: Figa la Covitti.
EVA: Eravamo.
G: Vabbè, comunque regà, pare ci sia un festone da paura.
S: Sì, però non ci hanno invitate.
G: E chissenefrega. Pure Sofia non l'hanno invitata, però sta là.
SI: Ma scusa fanno venire quelle di quarto ai cento giorni?
G: Sì, perché non sono tutte Nazi come voi.
S: Vabbè, voi se volete andate, noi stiamo benissimo da sole qua.
G: Oddio che palle!
M: Te guarda che se per un weekend non fai le zozzerie non succede niente, eh? Te lo giuro.
G: No, non ho capito. Stai parlando di me o di te?
M: Ah, vedi Nico qua?
G: No, non lo vedo, però non sono io ad avere un cassettino delle porcate.
M: Quale cassettino scusa?
G: Eh, non fare il finto vago. Marti.
M: Scusate voi...che ne sapete?
SI: Eh, al compleanno di Nico stavamo cercando un cerotto per Sana che si era presa una freccetta sul dito e quindi...
EVA: Siamo finite nel cassettino.
M: Regà, ma che state a dí?
G: Il magicassetto. Aspe'...
M: Fanculo!
G: Boni, boni, boni un attimo. - Ohi amore. Dimmi. Sì. -
M: Amore. Amore mio.
G: Vaffanculo Marti. - No è Martino che è un coglione, lo sai. -
M: Daje, che scherzo gli facciamo?
L: Sì, scherzo.
F: Ce l'avete un preservativo?
L: Eh, io mi sa che ce l'ho, perché?
F: Quando ero agli scout riempivamo i preservativi col sapone liquido e poi li mettevamo sotto i cuscini.
S: Che schifo.
M: Geniale cazzo. Dai, preservativo subito, vai.
F: Andiamo.
-
L: L'avete preso il sapone?
F: Dammelo dammelo dammelo.
-
ELE: Abbelle come sta andando?
Ci mancate!
-
F: Oh, l'avete preso il sapone?
-
ELE: Qui ora è estate 😎
-
SI: Vado io, vado io, vado io.
EVA: Dai, va Silvia.
-
S: È meglio se non ti dico cosa stanno facendo 😄
-
L: Oh zì. Ce l'hai un preservativo?
E: Eh?
L: Un preservativo ce l'hai?
E: Guarda di là nello zaino.
L: Lo zaino...
E: Che fanno?
S: Ah no, uno scherzo a Giovanni.
E: Che freddo! Ti dispiace se vengo qui?
S: Che è? Perché mi fissi?
E: Te l'ho mai detto che ti amo?
S: Per fortuna no.
E: Però mi sa che io ti amo.
S: Ok...ne riparliamo quando sarai più sobrio, ok? Ragazzi! Avete fatto lo scherzone?
L- F: No!
L: Aspetta.
S: Ancora no?
F: No.
S: Ah.
E: Quindi quando sono sobrio usciamo?
S: Non ho detto questo.
E: Perché no?
S: È impossibile.
E: Perché non sono musulmano?
S: Eh.
E: Dai.
S: Eh, è così.
E: Però se lo fossi tu usciresti con me?
S: Vuoi diventare musulmano?
E: È difficile?
S: Be', devi imparare un po' l'arabo, devi smettere di bere, devi pregare cinque volte al giorno, devi fare il digiuno e tante altre cose.
E: Tipo?
S: Tipo circonciderti anche.
E: Ah! E se facessi tutte queste cose...poi usciresti con me?
S: No, dovresti prima chiedermi di sposarti.
E: Vuoi sposarmi?
S: No!
E: Perché no?
S: Ma sei troppo stupido.
-
EVA: Cazzo cazzo sta arrivando!
F: Che schifo!
G: Che avete fatto? Dai con ste facce, uno scherzo del cazzo come al solito. Dai Luchino mi hai lasciato la caccola sullo spazzolino come l'altra volta? Luchino t'ammazzo, te lo giuro. Dai che palle, che schifo.
E: Però Sana, in confronto a te sono tutti stupidi.
G: Regà, che palle! No!
S: Be', non tutti.
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Non sono una persona notturna, in realtà neanche mattiniera. La mia giornata è occupata da flussi di pensieri vari, spesso disconnessi, alle volte totalmente stupidi e privi di significato. Ricercando nella mia testa quello che ormai avrei dovuto dimenticare, mi rendo conto che nella vita non si dimentica un cazzo. È tutto lì, nascosto dietro qualche angolo, in superficie o più in profondità, a seconda dell'importanza che attribuiamo alle cose. Sento spesso dire " devi cancellare ogni cosa, ogni persona, ogni luogo malsano che ti sei lasciata alle spalle, così potrai finalmente andare oltre." Ma in realtà, questa cosa per me non ha mai funzionato.
Più cerco di sradicare i miei ricordi, più essi vengono a galla, si fanno vivi. E allora l'unico modo per dimenticare davvero è questo: tenerli stretti a sè, imparare da essi, viverli. Il tempo non ce li porta via, ci insegna solo come imparare a conviverci. Io in realtà, penso di amarli. Amo il mio dolore, amo quello che ho vissuto. Senza di esso, non sarei in grado di dirlo: sono libera
@diariodiunafollesognatrice
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folliafluida · 5 years ago
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Questo font proprio non mi piace, però mi piace meno non poter andare a capo. Spesso andare a capo diventa fondamentale, quando braccia potenti ti trascinano verso il fondo devi trovare la forza di tirar loro un calcio e andare a capo. Un calcio concettuale, ideale, sia chiaro, sono una pacifista, un po' figlia dei fiori, un po' fatina fricchettona e blablabla. Nata troppo tardi o troppo presto, condizione di disagio percepita universalmente dalla "gioventù bruciata" secondo me.  Comunque non ci so andare a capo con i pensieri. Dove iniziano? Dove finiscono? Nso', sincera, è per questo groviglio che ho in testa che sono sveglia alle cinque del mattino a scrivere cose strane che nessuno leggerà e me ne fotto convinta se il vaccino di Frida è tra quattro ore, ci vado in after cazzo.  Sono scorpione, ascendente vergine, luna in cancro, perciò perdonate se cerco di essere poetica e spesso non ci riesco. Non dico "sempre" perché ho imparato che sempre non esiste, come non esiste "mai". C'è un po' di chiarore nell'oscurità e un po' di tenebra nella luce. Sta tutto nel modo in cui scegli di agire o le cose sono già scritte? E' caos ordinato o geometria dionisiaca? E' libero arbitrio o tutto è come deve essere? E' coincidenza o fatalità?  Credete che veniamo gettati nel mondo senza scopo, che sia tutto casuale - gli eventi del mondo e le persone che entrano nelle nostre vite per travolgerle e poi andarsene -, che le stelle fossero proprio lì proprio allora quando siete nati senza alcun motivo? O siete convinti che abbiamo una qualche sorta di compito da soddisfare? E se abbiamo uno scopo, lo abbiamo tutti o solo alcuni di noi? Megalomane questa prospettiva, non è vero? Ma non è forse un'utopia la democrazia nella nostra società? Vabbè, lasciamo stare, troppe domande mandano in confusione, ci torno un'altra volta.  Perché ho iniziato a scrivere? Non me lo ricordo più. Volevo parlare di qualcosa, l'ho dimenticato.  Gli occhi si abituano bene all'assenza di luce, quando la luna illumina le pietre bianche e sembra mattina mi piace pensare che stia facendo l'amore con il sole. A volte dimentico la virgola, a volte la inserisco ovunque, quando ci perdiamo a pensare mettiamo le virgole? La vocina che sta dentro la nostra testa respira tra una frase e l'altra?  Ma voi ci credete nelle streghe? Cioè pensate che ancora oggi ne esistano? Io sì, ne sono convinta. La magia è una vibrazione speciale, trasparente, invisibile agli occhi, ne serve un terzo aperto all'energia universale e all'amore, che è causa prima degli eventi del mondo. Quando P. legge le mie mani dice che non ne ha mai viste di così strane, vorrei saperle leggere anche io o sentirmi dire qualcosa di più. Poi mi chiedo se non sia tutta una stronzata questa storia delle mani. "Sembra ci sia scritta la storia del mondo, sono le mani di qualcuno che vive da molto tempo". Non esagerare, amore mio, vorrei conservare almeno un briciolo di umiltà. Non sono simpatica. Però le sue parole mi commuovono immensamente e riecheggiano nella mia testa perché non riesco a trovare un senso a tutto ciò. E' la prima persona al mondo che apprezza le mie mani, comunque. Me ne sono sempre vergognata prima di conoscerlo. Ha smosso il lato spirituale di me.  "Sono una donna di scienza" dicevo, ma quale scienza? Oggi vedo meglio ciò che sfugge al mio sguardo, è l'energia che nasce nella mia pancia ad osservare il mondo per me. Ci vedo connessione, filamenti verde neon ci collegano tutti quanti, piante, animali, umani. Gli umani non sono davvero animali secondo me, sono troppo stupidi e marci per essere animali, sono una categoria a parte. Sono quelli che, per deficienza di capacità sensoriale, hanno sviluppato un sesto senso pragmatico, che li ha resi in grado di costruire strumenti che ampliassero le loro capacità e poi si sono fatti schiacciare dalla superbia che li ha vinti e corrotti ed è una storia spaventosa e troppo paradossale per essere vera. Eppure è vera. Ma vera che significa? Perché se poi salta fuori che siamo dentro Matrix e la realtà sta al di sotto del velo di Maya, allora no che non è vera. E' costruita.  Ecco, io voglio andare al di là delle costruzioni, di ogni costruzione, quelle in cemento e quelle sociali, tacite o esplicite. Basta costruzioni, finzione, è tutto così effimero e povero.  Sto cercando l'equilibrio, a volte mi sembra di averlo trovato, lo collaudo a piedi nudi per sentire le vibrazioni che mi attraversano. Mi sembra di essere in uno stato di trance a volte. Il mondo psichedelico mi avvolge e mi stringe, ma non mi sento in gabbia, sono profondamente libera. Leggera, sollevata da terra, quasi come se indossassi scarpe di nuvola, trasformata in vento. Ho sentito i miei piedi tramutarsi in radici e abbracciare il cuore pulsante della Terra. Vorrei imparare tutto ciò che può essere imparato, sperimentare tutto ciò che può essere sperimentato e vorrei poter capire. Vorrei che le domande che mi pongo trovassero qualche risposta, non che originassero altre mille domande, perché mi fa incazzare e mi fa impazzire. Il sublime, è la mia limitatezza a farmi volare, sono parte dell'Assoluto, coscienza felice.  Vorrei prendervi tutti per mano e riempirvi di baci, amici miei,  perché vi amo, davvero. Vi amo davvero, non siete soli.
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alexia040 · 6 years ago
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Lo scrivo in italiano, perchè così sono più libera di esprimermi correttamente. Amo gli universi Skam e apprezzo tutto ciò che di buono è stato fatto in ognuno dei remake. Ciò che invece è davvero insopportabile è leggere commenti stupidi dei fan che ritengono che il remake da loro preferito sia il migliore in assoluto. Esiste un preferito, ma non il migliore, che poi viene decretato dai numeri che fa, e su questo non ci possono essere discussioni. Senza alcun dubbio, pur avendo dei difetti come li aveva del resto l'originale, Skam France è quello che ha attirato di più l'attenzione, specialmente la stagione 3, e il valore aggiunto sono stati attori bravi come Axel Auriant e magnetici come Maxence Danet Fauvel. Sono sicuramente l'Isak e l'Even con maggiore carisma e chimica. Questo anche perchè nella vita reale sono amici e tutto il cast è affiatatissimo e solidale. Basta guardare i filmati delle convention. Questo non significa che gli altri non meritino attenzione. o addirittura odio. Leggo commenti che sono davvero cattivi e ingiustificati, soprattutto da parte dei fan di Druck, immagino perchè siano più giovani e quindi più istintivi degli altri. Sono riusciti persino a dire che non c'è chimica tra Lucas ed Eliott, che è pura follia. Hanno segnalato la clip di Samedi 9.17 solo perchè aveva molte visualizzazioni, facendo in modo che fosse limitata per i minori, a causa di nudità.... ma davvero? Delle schiene nude sono indecenti? Spero davvero che smettano di parlare di Skam France e di occuparsi del loro remake senza fare confronti. Detto questo per me le cose migliori dei remake che ho visto sono queste Skam France = Lucas e Eliott e la cinematografia e alcuni cambiamenti della storia, come la scena alla Petite Ceinture e quella del pianoforte, che mi fa commuovere ogni volta Skam Italia = La squadra dei ragazzi e soprattutto Giovanni Garau. Anche la cinematografia è molto bella. Non mi piace la recitazione di alcuni attori, ma nell'insieme il tutto risulta piacevole. Skam Druck = Matteo è molto carismatico. David non mi piace come attore ma l'idea di inserire una storia trans è originale, anche se ha reso la storia molto confusa allontanandola dallo schema OG e alla fine non sembra nemmeno più un remake. Skam NL = ho visto solo la seconda stagione, e Noah è un personaggio incredibile, carismatico e dolce. Non mi piace molto Liv, ma nell'insieme li trovo i migliori Noora e William fino adesso. GLi altri non li ho visti (ancora almeno) Il remake che mi ha davvero coinvolto e fatto battere il cuore è chiaramente Skam France, e ad avercene di attori bravi come Axel Auriant. Questo ragazzo è una forza della natura e Maxence è un ragazzo dolce e genuino, e vedere lui e Axel insieme sullo schermo e fuori dallo schermo è un piacere per gli occhi e per il cuore.
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