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my-autism-adhd-blog · 7 months ago
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Autism in Girls
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Mrs Speechie P
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blacklinesw9 · 2 years ago
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(via Whiteout a left, there is no right Samsung Galaxy Phone Case by Blacklinesw9)
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theoxvest · 1 year ago
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It's been a second since I've posted on this blog, but I finaly had time and motivation to watch Season 2 of Oxventure blades in the dark (jury's still out wether ill ever be able to catch up to the main series at this point). Anyways (also if somethings happened in the main series since I've been away oops) I was thinking about like what if the Oxventure's guild and the Hobby Horse's met through time travel or magical portals or whatever and they knew they were like the the alternative universe versions of each other who would they assume everyone was. I just think itd be extra fun cause they aren't all the same versions of someone but they're very convinced of this fact.
I think most obvious would be Zillah being Prudence and Lillith being Merilwen. The blood lust of Prudence and Zillah is obvious and the rough and the tough person persona is very strong with both of them even from the outside, even if Zillah is much less murder happy than Prudence. Lillith and Merilwen are meanwhile the more socialy awkward ones. Plus they both have either animal transformation abilities or parts of themselves that are animals in Lillith's snake hair. Plus the moment the other group heard the puns they would know immediately who is was.
With those two out of the way, I think Corazon would jump at the idea that he's Kasimir. Kasimir would be slightly horrified at this notion tho. They are the only two originaly seasoned criminals though and however close one can be to being the leaders of their groups. Corazon is very jealous of how cool Kasimir is tho.
The next connection would be that Dob is Edvard. They're both 'ideas guys' and very eccentric in the that regard. These two would hit it off immediately though. They're also some of the more friendly people in each of the groups that helps them bond more.
Finaly that would leave Barnaby and Egbert. At first, the group doesn't see it. The Oxventurers think that Barnaby is just some rude drunk rich guy and the Hobby Horses think that Egbert is some weird religious self righteous dragon man. Then the Hobby Horses realize that Egbert has minus one wisdom and they're like 'I've never been more sure about you guys being different versions of us'.
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thechangeling4 · 5 days ago
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you know when you hit midnight and suddenly have both the motivation and energy to do all the things you just couldn't do untill now + 8 other things?
that's 50% because no one expects you to do it now, most would probably tell you to wait till morning. no peressure + a little rebelion quite the boost.
and 50% because the world is quieter. less minds and bodies sending busy into the air and less eyes and ears you might catch the attention of. and at night unwillingly meeting someone else who's out and about is a socialy acceptable reason to scream. it's calming.
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micro961 · 6 months ago
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Picciotto - Rapporti - Cap. 4 / Love vs. Love
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Il nuovo album di Picciotto
Picciotto presenta il suo settimo album, “Rapporti”, un concept di 20 canzoni suddivise in 4 capitoli. Una scelta controcorrente e provocatoria che prova a stimolare domande negli ascoltatori, le stesse sulle quali Christian ha riflettuto nella lunga gestazione del disco. Partendo dal classico scontro tra persona e personaggio (Christian vs. Picciotto) e attraversando temi sociali (Real vs. Fake), musicali (Music vs. Business) e sentimentali (Love vs. Love) i 4 blocchi composti da 5 canzoni ciascuno analizzano gli incontri/scontri da più punti di vista evidenziando una crisi tra le generazioni sempre più scollate dopo il periodo pandemico. Per Picciotto la musica è sempre stato volano di riflessione e sfogo, strumento salvifico che da quasi vent’anni porta sui palchi e tra i banchi di “scuole di frontiera” come educatore. Nell’album il sound è trasversale, accarezza l’old school senza sdegnare la trap, voli pindarici tra ritornelli indie e cassa dritta, rime crude e accenni cantautoriali, un mush up di contaminazioni sonore dove il leit-motiv sono i testi e gli spunti su come oggi ci rapportiamo a noi stessi e agli altri. Ghemon e Serena Brancale tra i featuring di spicco insieme a tutti i giovani talenti de Lo Stato Dell’Arte, label discografica a sfondo sociale creata da Picciotto all’interno di un bene confiscato alla mafia, produzioni affidate a Gheesa (così come mix e master) e collaborazioni con John Lui, Dnvr & Freccia e Dj FastCut. Da Marzo in tour con un live presentato sia in band che col dj a seconda dei contesti.
Christian Paterniti aka Picciotto, palermitano. Dopo 3 dischi e centinaia di concerti con la sua band GenteStranaPosse avvia un percorso come “Picciotto” producendo per l’etichetta Irma Records i dischi “Piazza Connection” (2015), “StoryBorderline” (2016) e “Terapia” (2019). Il suo è un rap di forte denuncia sociale, nasce e si sviluppa nei centri sociali occupati allargandosi e affinandosi negli anni su vari palchi della penisola ed essendo conseguenza naturale del suo impegno sociale. Da quindici anni infatti si occupa di laboratori di “scrittura creativa” incentrati sul rap e di progetti di contrasto alla dispersione scolastica lavorando nelle scuole e in diversi quartieri popolari di Palermo provando a sensibilizzare i minori, ex detenuti e i giovani “drop-out” all’arte della scrittura e della musica come mezzi espressivi di forte riscatto ed emancipazione. Vincitore del premio “Musica contro le mafie” nel 2017 con la canzone “Amarcord 2.0” e premiato a Casa Sanremo durante il Festival dove presenta “Capitale” canzone diventata inno di “Palermo Capitale della Cultura 2018”. Nello stesso anno Picciotto si reca in Libano ad esibirsi come rapper nei campi profughi di Beddawi,Tripoli e Nar Al Bared a dimostrazione ulteriore di quanto la musica supera i confini e le distanze mentali per divenire sempre di più arma di riscatto individuale e collettivo. Successivamente il tour suonato in band lo porta sui palchi di importanti Festival come il Carroponte a Milano, lo Sherwood a Padova e il Newroz a Napoli, aprendo importanti live come quelli di Salmo,Clementino e Manu Chao ed esibendosi anche come unico guest ad apertura del tour di Caparezza. Nel Luglio 2021 riceve il premio “Noise Symphony Indieffusione” alle finali del concorso “ Voci per la libertà” per Amnesty International con la canzone “Bimbi”. Da sempre attento a ciò che succede nella sua città, contribusice alla crescita di tanti talenti musicali attraverso il format Palermo Suona e l’organizzazione del Beat Full Festival e da Settembre 2021 lavora assiduamente alla formazione di un roster di giovani artisti creando l’etichetta “Lo Stato Dell’Arte” della quale è presidente ed editore. Il progetto discografico ha sede in un bene confiscato alla mafia riqualificato da una decina di giovani talenti individuati e prodotti da Picciotto e viene presentato in prima serata su Rai 3 nella trasmissione “Che ci faccio qui” condotta da Domenico Iannacone. Nel Maggio 2022 Picciotto viene premiato dal Sindaco Orlando con la preziosa tessera del mosaico di Palermo per il suo impegno musicale sociale. Il 2024 è l’anno di “Rapporti”, concept album che mischierà Yin e Yang di Picciotto attraverso quattro “capitoli” composti da canzoni che inquadreranno quattro incontri / scontri su vari argomenti affrontati da diversi punti di vista.
Etichetta: Orangle Srl - www.oranglerecords.com Lo Stato Dell' Arte - https://www.instagram.com/lostatodellartepa/
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/1WZ9a3U80W0lbwAFxlkFum?si=UMl1DFp9QaCJMSmXL-kMzg Youtube: https://www.youtube.com/@LoStatoDellArtePA
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Verona: disagio giovanile, Comune e Università fanno squadra in favore degli adolescenti
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Verona: disagio giovanile, Comune e Università fanno squadra in favore degli adolescenti. Attraverso il Centro interculturale 'Casa di Ramia' saranno effettuati nuovi percorsi di affiancamento giovanile per ragazzi e ragazze dai 15 al 17 anni. Una comune opportunità per mettere in campo azioni di prevenzione, accompagnamento, formazione e supervisione che possano dare risposta al disagio degli adolescenti. La cura verso il disagio giovanile è da oggi al centro di un nuovo accordo di collaborazione fra il Comune e l'Università di Verona. La Giunta ha infatti approvato il protocollo d'intesa che ne disciplina finalità e competenze, al fine di realizzare un progetto triennale d'intervento sociale in grado di supportare ragazzi e ragazze in età adolescenziale, accompagnandoli nel loro processo di crescita e sviluppo per prevenire e ridurre le situazioni di difficoltà e rischio, collaborando ed integrandosi anche con altri servizi della rete territoriale. Nello specifico, con le assistenti sociali del servizio sociale territoriale ed i referenti del Centro interculturale 'Casa di Ramia' del Comune, si intende progettare, realizzare e monitorare dei percorsi di affiancamento giovanile 'uno ad uno'. I destinatari degli interventi sono giovani di età compresa tra i 15 ed i 17 anni residenti sul territorio veronese, conosciuti dalle agenzie del territorio e dal predetto Servizio sociale, che si trovano in condizioni di fragilità, iniziano a manifestare comportamenti a rischio - quali assenze scolastiche ripetute e non motivate, assenza di interessi sportivi / ludico ricreativi / artistici e musicali, vicinanza a gruppi devianti, trasgressioni e forme di isolamento - e non riescono ad agganciarsi a realtà positive o a servizi del territorio "L'obiettivo principale è quello di tutelare gli adolescenti in difficoltà – spiega l'assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni – anche in un'ottica di prevenzione della devianza giovanile, attivando gli interventi necessari e più appropriati alla singola situazione, oltre che avviare azioni coordinate di supporto.  Per poter svolgere i propri compiti al meglio è necessario che i Servizi sociali e l'Ateneo scaligero stabiliscano congiuntamente adeguate modalità operative finalizzate alla promozione del benessere, alla prevenzione del disagio e alla tutela degli adolescenti interessati.  A questo serve il protocollo d'intesa, attraverso cui sono state definite le metodologie di azione e interazione fra Comune e Università". Il progetto. Si tratta di una metodologia di collaborazione fra Enti che va nella direzione intrapresa dall'Amministrazione comunale di orientare le proprie azioni sulla base della cooperazione decentrata, valorizzando l'operato e le competenze delle diverse componenti della società, garantendo così la realizzazione del più efficace intervento in favore della cittadinanza. Attraverso l'affiancamento 'uno ad uno' fra un adolescente e uno studente o studentessa o neolaureato/a in Scienze dell'educazione consentirà di favorire l'allontanamento da contesti potenzialmente a rischio di devianza; una maggiore socializzazione di ragazzi e ragazze all'interno di contesti aggregativi spontanei o strutturati, grazie alla partecipazione ad esperienze educative, ludico ricreative, sportive e artistico/musicali. Si prevede inoltre un percorso informativo e formativo per quanti saranno disponibili ad affiancare gli adolescenti in difficoltà. Un modo per aiutare studenti universitari e neo laureati a familiarizzare con le dinamiche relazionali di ragazzi e ragazze in condizioni di fragilità ed assumere una visione di aiuto di tale affiancamento. Le assistenti sociali proporranno diverse situazioni e insieme a docenti del Dipartimento verranno definiti alcuni abbinamenti per l'affiancamento. Infine, il personale universitario insieme alle operatrici del servizio sociale costituiranno un gruppo di monitoraggio e valutazione delle azioni progettuali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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nicolae · 10 months ago
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Teorii pentru explicarea comportamentului colectiv
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Oamenii de științe sociale au dezvoltat teorii pentru a explica mai bine comportamentul mulțimilor. Teoria contagiunii Teoria contagiunii a fost formulată de Gustave Le Bon. Potrivit lui Le Bon, mulțimile exercită o influență hipnotică asupra membrilor lor. Protejat de anonimatul lor, un număr mare de oameni abandonează responsabilitatea personală și se predau emoțiilor contagioase ale mulțimii. O mulțime își asumă astfel o viață proprie, stârnind emoții și conducând oamenii către acțiuni iraționale, chiar violente. Teoria lui Le Bon, deși una dintre cele mai timpurii explicații ale comportamentului mulțimilor, este încă acceptată de mulți oameni din afara sociologiei.  Cu toate acestea, criticii susțin că „mintea colectivă” nu a fost documentată de studii sistematice. În plus, deși comportamentul colectiv poate implica emoții puternice, astfel de sentimente nu sunt neapărat iraționale. Turner și Killian susțin în mod convingător că „contagiunea” nu are loc niciodată și participanții la comportamentul colectiv nu își pierd capacitatea de a gândi rațional. Teoria convergenței În timp ce teoria contagiunii afirmă că mulțimile îi determină pe oameni să acționeze într-un anumit mod, teoria convergenței afirmă că oamenii care doresc să acționeze într-un anumit mod se reunesc pentru a forma mulțimi. Dezvoltată de Floyd Allport și extinsă ulterior de Neil Miller și John Dollard ca „Teoria învățării”, argumentul central al tuturor teoriilor de convergență este că comportamentul colectiv dezvăluie tendințele altfel ascunse ale indivizilor care participă la episod. Aceasta afirmă că oamenii cu atribute similare găsesc alte persoane cu gânduri asemănătoare cu care pot elibera aceste tendințe de bază. Oamenii fac uneori lucruri într-o mulțime pe care nu ar avea curajul să le facă singuri, deoarece mulțimile pot difuza responsabilitatea, dar se pretinde că comportamentul în sine își are originea în indivizi. Mulțimile, în plus, pot intensifica un sentiment pur și simplu prin crearea unei mase critice de oameni cu gânduri asemănătoare. Teoria normelor emergente Conform lui Ralph Turner și Lewis Killian, mulțimile încep ca niște colectivități compuse din oameni cu interese și motive mixte. Mai ales în cazul mulțimilor mai puțin stabile - mulțimi expresive, actori și de protest - normele pot fi vagi și schimbătoare, ca atunci când o persoană decide să spargă geamurile unui magazin și alții se alătură și încep să jefuiască marfa. Când oamenii se găsesc într-o situație vagă, ambiguă sau confuză, „apar” la fața locului noi norme, iar oamenii urmează acele norme emergente, care pot fi în contradicție cu comportamentul social normal. Turner și Killian susțin în continuare că există mai multe categorii diferite de participanți, toți urmând modele diferite de comportament datorită motivațiilor lor diferite. Teoria valorii adăugate Neil Smelser susține că comportamentul colectiv este de fapt un fel de supapă de eliberare a tensiunii acumulate („încordare”) în cadrul sistemului social, comunității sau grupului. Dacă sunt prezenți determinanții corespunzători, atunci comportamentul colectiv devine inevitabil. În schimb, dacă oricare dintre determinanții cheie nu sunt prezenți, nu va avea loc un comportament colectiv decât dacă și până când determinanții lipsă nu vor intra în vigoare. Aceștia sunt în primul rând sociali, deși factori fizici, cum ar fi locația și vremea, pot, de asemenea, să contribuie sau să împiedice dezvoltarea comportamentului colectiv. Teoria sistemelor adaptive complexe Savantul olandez Jaap van Ginneken susține că contagiunea, convergența și normele emergente sunt doar exemple ale sinergiei, apariției și autopoiezei sau auto-creării de modele și entități noi tipice pentru meta-categoria recent descoperită a sistemelor adaptative complexe.  Acest lucru ajută, de asemenea, la explicarea rolului cheie al detaliilor proeminente și al dependenței de cale în schimbările rapide. (Include texte traduse și adaptate din Wikipedia de Nicolae Sfetcu) Read the full article
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freenancer · 1 year ago
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Guadagnare con Instafeet
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INDICEInstafeet come funziona Come inscriversi su Instafeet? Quanto si guadagna con Instafeet? Instafeet app Instafeet Recensioni Instafeet è una piattaforma online innovativa che offre agli utenti la possibilità di guadagnare vendendo fotografie dei propri piedi, inserendosi perfettamente nel contesto del guadagno online. Dal punto di vista dell'economia comportamentale, questa piattaforma può essere interpretata come un mercato di nicchia nell'ambito dell'economia digitale. Offre agli utenti un'opportunità unica di monetizzare un attributo fisico specifico (le fotografie dei piedi), incontrando la domanda di un pubblico mirato. Questa strategia di business rispecchia l'evoluzione dell'economia digitale verso la segmentazione dei mercati in aree altamente specializzate. Dal punto di vista della psicologia sociale, Instafeet funge da interessante esempio di come le piattaforme digitali possano influenzare e riflettere le dinamiche sociali e psicologiche. Le decisioni degli utenti di partecipare a Instafeet possono essere motivate da diversi fattori, inclusi il desiderio di autoespressione, la ricerca di approvazione sociale, o l'interesse per guadagni finanziari. La piattaforma diventa anche uno spazio per l'espressione dell'identità personale e per la formazione di comunità basate su interessi comuni. Attraverso queste due prospettive, Instafeet si rivela come una piattaforma che non solo offre nuove opportunità di reddito nel mondo digitale, ma sottolinea anche le complesse interazioni sociali e psicologiche che caratterizzano l'uso delle piattaforme online. Instafeet si posiziona dunque come un'interessante via per il guadagno online, esemplificando le tendenze attuali nel campo dell'economia digitale e della psicologia sociale. ecco un diagramma che mostra come funziona Instafeet
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Instafeet come funziona
Instafeet funziona come una piattaforma di e-commerce di nicchia che consente agli utenti di vendere fotografie dei propri piedi a potenziali acquirenti. Ecco come funziona il processo: Ecco come funziona in 6 step: - Inscrizione e approvazione - Caricamento delle foto - Vendite tramite abbonamenti - Privacy e sicurezza - Guadagni - Opportunità di mercato di nicchia 1.Iscrizione e Approvazione: Gli utenti devono creare un profilo su Instafeet e sottomettere una candidatura per essere approvati. Questa candidatura spesso richiede di inviare campioni di foto. Solo il 10% dei candidati viene accettato, rendendo il processo selettivo. 2.Caricamento delle Foto: Dopo essere stati approvati, i venditori possono caricare foto dei loro piedi sulla piattaforma. Devono seguire le linee guida di Instafeet per quanto riguarda la qualità e il contenuto delle immagini. 3.Vendite tramite Abbonamenti: Le vendite su Instafeet avvengono tramite abbonamenti mensili. I venditori stabiliscono i prezzi degli abbonamenti, e Instafeet prende una commissione sulle vendite. 4.Privacy e Sicurezza: I venditori possono scegliere di rimanere anonimi per proteggere la loro identità. Inoltre, la piattaforma adotta misure per prevenire il furto e la distribuzione non autorizzata delle foto. 5.Guadagni: I guadagni dei venditori dipendono da vari fattori, come il numero di abbonati e la frequenza con cui caricano nuove foto. In media, un venditore può guadagnare circa 300 euro al mese. I prezzi delle foto variano da 5 a 100 euro per immagine. Instafeet effettua i pagamenti ai venditori due volte al mese. 6.Opportunità di Mercato di Nicchia: Instafeet offre un'opportunità unica per coloro che vogliono monetizzare fotografie dei piedi, sfruttando un mercato di nicchia. Tuttavia, è fondamentale che i venditori siano consapevoli delle questioni legate alla privacy e alla sicurezza online.
Come inscriversi su Instafeet?
Per iscriversi a Instafeet, inizia visitando il sito ufficiale e creando un account creatore. Durante la registrazione, potrebbe essere necessario fornire dettagli personali e inviare un campione delle tue foto di piedi per l'approvazione. È anche richiesto di inviare una foto del documento d'identità come prova dell'identità. Dopo aver inviato la candidatura, l'approvazione può richiedere da 1 a 3 settimane. Una volta approvato, puoi caricare le tue foto di piedi e impostare i tuoi prezzi, generalmente iniziando con una tariffa tra i 5 e i 10 euro per foto. Per aumentare il numero di abbonati e i potenziali guadagni, è utile promuovere il tuo account sui social media. Ricorda che Instafeet accetta solo una percentuale limitata di candidature, quindi non tutti i candidati vengono approvati.
Quanto si guadagna con Instafeet?
I guadagni su Instafeet possono variare considerevolmente a seconda di vari fattori. Un venditore medio può aspettarsi di guadagnare circa 300 euro al mese. Le foto dei piedi vengono vendute a prezzi che variano da 5 a 100 euro per immagine. Alcuni utenti riescono a guadagnare cifre significativamente maggiori, con esempi di persone che guadagnano oltre 4.280 euro al mese lavorando part-time sulla piattaforma. I guadagni dipendono dall'attrattiva delle foto, dalla qualità del contenuto e dal livello di impegno del venditore nel promuovere il proprio account e nel costruire una base di abbonati.
Instafeet app
L'app "Instafeet - Celebrity Feet", disponibile su Google Play, è focalizzata sul fornire agli utenti immagini ad alta risoluzione dei piedi di celebrità da tutto il mondo. "instafeet app download" ti permetterà di accedere a questa app, che offre diverse funzionalità come un feed aggiornato con le ultime immagini caricate, una funzione di ricerca per trovare specifiche celebrità, la possibilità di mettere "mi piace" alle foto preferite, e opzioni per condividere e scaricare le immagini sul proprio dispositivo. È importante notare che questa app è differente dalla piattaforma online Instafeet, che invece permette agli utenti di vendere fotografie personali dei propri piedi
Instafeet Recensioni
Le recensioni su Instafeet mostrano un quadro misto, con commenti sia positivi che negativi da parte degli utenti. Ecco alcuni punti chiave emersi dalle recensioni: Recensioni Negative: Instafeet ha una valutazione di 2.2 su 5 su Trustpilot, indicando alcune preoccupazioni da parte degli utenti. Circa l'85% dei nuovi membri lo considera un mercato fotografico per principianti e non si fida completamente​​. Gli utenti hanno espresso preoccupazioni sulla privacy, in particolare riguardo alla vendita di informazioni personali a terze parti. Alcuni recensori hanno lamentato la richiesta da parte di Instafeet di caricare una foto del viso, della patente di guida e dell'ID​​. Ci sono state lamentele per problemi tecnici, come lenti tempi di caricamento, errori frequenti e un servizio clienti scadente​​. Recensioni Positive: Nonostante alcune preoccupazioni, Instafeet è considerato legittimo e sicuro. È gratuito per i venditori, disponibile nella maggior parte dei paesi, e promette di non condividere o vendere dati a terze parti​​. Instafeet consente ai suoi membri di lavorare con orari flessibili e non impone limiti minimi di pagamento. I pagamenti vengono effettuati due volte al mese​​. La piattaforma consente la vendita anonima e vanta una grande comunità di compratori e venditori​​. Valutazioni Generali: Instafeet è valutato 3.3 su 5 su Trustpilot, che è una valutazione media​​. Gli utenti possono guadagnare in media da 5 a 100 euro per foto. La piattaforma prende una commissione del 10% sulle vendite​​. Nonostante alcuni difetti, come la necessità di approvazione amministrativa e problemi tecnici, la piattaforma è ritenuta legittima e sicura​​. Ecco qui sotto una tabella riassuntiva sulle recensioni instafeet Elemento Descrizione Instafeet Piattaforma online per vendere foto di piedi Valutazione Media (Trustpilot) 3.3 su 5 Guadagni Medi per Foto 5 - 100 euro Commissione 10% Metodi di Pagamento PayPal, Cashapp, Venmo Privacy e Sicurezza Preoccupazioni espresse dagli utenti Read the full article
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corallorosso · 3 years ago
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Destra, sinistra e democrazia tra meme e hashtag By Alexandro Sabetti Quante volte l’abbiamo sentito dire negli ultimi anni, destra e sinistra non esistono più? Da Grillo a Salvini, passando per i Di Maio e Di Battista, i Briatore e Bonomi, gli statisti e i grandi manager, fino a tanti altri politologi della domenica: tutti uniti nel sostenere che destra e sinistra sarebbero ormai categorie obsolete, ferri vecchi del Novecento, rottami ideologici. (...) Ci sono poi quelli che invece la parola sinistra la riesumano solo in occasione di primarie ed elezioni, un po’ come la Raggi che durante la sua campagna elettorale andava al Cinema Palazzo Occupato parlando di presidio di cultura da tutelare, poi viene eletta, lo fa sgomberare e se ne vanta anche; e che dire di quelli di destra che ti dicono come devi essere di sinistra, che fanno facce strane, come a dire ancora con questa storia? e con malcelato fastidio spiegano che i criteri vanno aggiornati, che siamo entrati in un’epoca nuova, e che ciò che poteva sembrare di destra può essere di sinistra e viceversa. Insomma, il mantra è ben noto: destra e sinistra come le conoscevamo non esistono più. Quello che invece non è per nulla chiaro riguarda le implicazioni che tale scomparsa ha comportato e che durante questa pandemia è apparso lampante. Il leit motive dominante degli ultimi anni è stato, per l’appunto, che non esistendo più steccati ideologici, si dovesse guardare tutti alla stessa meta, il che potrebbe anche teoricamente andar bene. Ma quale meta? E qui son dolori… Destra e sinistra non esistono più? E allora basta lottare contro le diseguaglianze sociali, contro l’idea di sviluppo corrente, contro il Pil come unico strumento di valutazione della felicità di un paese. Tutte cose che sono ancora non solo centrali ma addirittura acuite dalla crisi sanitaria. Chi osa farlo viene immediatamente accusato di resuscitare battaglie ideologiche dei tempi che furono (...) C’è solo un unico meraviglioso mercato da salvare e puntellare in questa fase di pandemia coi soldi pubblici -cioè di tutti- per farlo poi ripartire e dividere le ricchezze -tra i soliti pochi. Tutto naturale, ineluttabile, come se tutto ciò, pandemia compresa, fosse qualcosa nato fuori dalla storia, piovutoci addosso da un altrove misterioso e dispettoso, e non conseguenza di un modello degenerativo di società. Eppure nulla fa pensare di trovarci per la prima volta nella storia umana di fronte a un fenomeno fatto e compiuto, immodificabile. Tutto nella storia che conosciamo ha sempre avuto un inizio e una fine, nonché la possibilità di correggere in corsa il modello. Dunque questo destra e sinistra non esistono più, non è una constatazione ma una formula esorcizzante di chi lavora incessantemente credendo che per neutralizzare le ragioni basti cancellare le parole. Orwell docet. Così ci ritroviamo sondaggi in cui percentuali di cittadinanza deprimenti per noi vecchia arnesi del ‘900, si dicono favorevoli alla pena di morte; autorevoli esperti di nightclubbing come Briatore che più volte ha proposto la ricetta della dittatura a tempo. Di leghisti e fratellini d’Italia vari nemmeno a ricordare le loro uscite pubbliche su questi argomenti. Era rimasto il PD, indipendentemente dalla sua collocazione politica, unico partito a resistere con una struttura organizzata novecentescamente, con sezioni, scuola di formazione politica, organismi e direttivi, ma poi arrivò Renzi, il partito liquido e sappiamo tutti com’è finita. In definitiva la democrazia sta equiparandosi nella percezione generale all’ideologia: una parola desueta, distorta, declassata a negazione dell’ordine e ostacolo allo sviluppo del paese. Stiamo armando i carnefici tra meme e hashtag.
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finnianson · 4 years ago
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L’articolo più rivoluzionario della Costituzione
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Quando dicono che la Costituzione Italiana è il testo giuridico più avanzato del mondo non esagerano. È la pura verità. Ampi passaggi della nostra Costituzione sono stati ripresi quasi testualmente dalla "Dichiarazione universale dei diritti umani".
Essa è stata un documento importante per la Storia del diritto sebbene molte delle riforme auspicate all' interno della carta siano rimaste inattuate. Ciò è dovuto al fatto che essa fu il frutto di una fusione di pensiero tra forze politiche diverse, le quali optarono per una attuazione lunga e graduale basata su leggi ordinarie periodiche.
Come disse Calamandrei:
" Per compensare le forze di sinistra di una rivoluzione mancata, le forze di destra non si opposero ad accogliere nella Costituzione una rivoluzione promessa“
Ma in cosa consiste la reale portata rivoluzionaria della Costituzione Italiana? Non certo in un poco di uguaglianza in più o un po' di giustizia sociale in più o ancora in una maggiore redistribuzione della ricchezza..
Per comprendere il tipo di rivoluzione che i Costituenti avevano in mente bisogna parlare di fondamenti di Psicologia.
I Costituenti hanno infatti dovuto riflettere sul concetto di " IO UMANO" e hanno cercato di identificare un modello di io attorno al quale progettare la stesura dei diritti e doveri fondamentali.
In questo una grande importanza ha avuto il contributo di Lelio Basso, il quale ha teorizzato un "modello di io relazionale" anticipando di 30 anni la psicologia moderna.
Pertanto sebbene anche l'Art.1 e il 41 abbiano secondo me una grandissima portata, indico nell' Art. 3 quello più rivoluzionario. Si tratta a mio avviso del cuore della Costituzione Italiana.
In particolare il passaggio che recita:
" È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Cosa si intende per " pieno sviluppo della persona umana"?
Citando il Prof. di Diritto Costituzionale Mauro Scardovelli:
" …Significa pieno sviluppo della consapevolezza, pieno sviluppo della coscienza etica universale, che ci rende esseri umani. Uomini e donne radicati nelle qualità dell'essere, o qualità dell'amore, o qualità della vita — gentilezza, gratitudine, generosità, empatia, compassione…— virtù che ci rendono esseri umani COMUNITARI, donativi, naturalmente socievoli, (…) A differenza degli inquinanti della mente — indifferenza, ingratitudine, competizione, invidia… "
Il dovere giuridico di tutelare le più importanti virtù umane come i Valori fondamentali e fondanti della Repubblica nasce non a caso in seguito alle tragedie delle guerre mondiali.
Per la prima volta un testo giuridico pone a presupposto della democrazia la armoniosità della relazione tra le persone, l'emancipazione dall'oppressione dai condizionamenti mentali, la capacità e la libertà di pensare in modo creativo e critico.
Potremmo pertanto affermare che la rivoluzione Costituzionale è, ancora prima che sociale o economica, di natura antropologica e spirituale.
La rivoluzione antropologica doveva incidere in particolare nel modo di fare politica, nel creare un clima di stima e di amicizia che predispone alla sintesi, al dibattito pacato e al superamento delle divergenze. E in secondo luogo nella capacità dei cittadini di esprimere una partecipazione consapevole alla vita politica.
Una rivoluzione promessa che è stata evidentemente disattesa e tradita in molti modi ma mai del tutto dimenticata.
Proprio di recente l'ex Vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Prof. Paolo Maddalena ha dichiarato:
" Chi governa lo deve fare nell’interesse del popolo: per lo svolgimento della persona umana e per il progresso materiale e spirituale della società. Lo impongono gli articoli 3 e 4 della nostra Costituzione Repubblicana"
Segno che esiste ancora qualche giurista consapevole della meta ultima del dettato costituzionale.
Purtroppo la morte di Moro, che si apprestava a rendere obbligatorio l'insegnamento della Costituzione in tutte le scuole di ogni ordine e grado, ha costituito uno spartiacque drammatico sotto più di un aspetto. Ha segnato infatti l'abbandono del cammino costituzionale da parte della nostra classe politica, anzi l'inizio della regressione e della graduale disattuazione della carta. A partire proprio da quell'articolo 1 che fondava la Repubblica sul "lavoro" piuttosto che sul "capitale". Il perseguimento del progetto costituzionale che aveva portato l'Italia da paese in via di sviluppo a quinta potenza mondiale è stato colpevolmente messo da parte.
Pertanto, senza stare a soffermarsi sulle conseguenze economiche della disattuazione, abbiamo potuto osservare l'evoluzione della nostra società che è andata spostandosi gradualmente dai valori di “Comunità”, "Solidarietà sociale" e “Mutuo soccorso”, frutto dell'Art.3, verso nuovi valori moderni frutto del pensiero consumista: per esempio il valore della “Concorrenza”.
la dimensione della “Concorrenza” ha assunto maggiore importanza in tutti i sistemi sociali, dall’istruzione, all’economia, al lavoro e ha generato un aumento della competitività tra le persone. La nostra società insocievole, i conflitti apparentemente senza soluzione che dominano la politica, il comportamento criminale della finanza, sono tutti aspetti abbastanza evidenti (almeno per le persone di mezza età che hanno potuto seguire l'evolversi dei cambiamenti) di questa trasformazione. Una trasformazione che riguarda quindi anche il carattere e la psiche delle persone.
Oggigiorno la diminuzione del costo del lavoro, il precariato e la disoccupazione fanno in modo che tu percepisca i tuoi concittadini come competitori per cose che dovrebbero essere alla portata di tutti, una casa, un lavoro, la stabilità, una famiglia. Si indebolisce il concetto di comunità , si rafforza la sensazione di essere soli contro le avversità della vita in quanto singoli individui.
Non è un caso che lo sgretolarsi del concetto di COMUNITÀ e MUTUO SOCCORSO investa tutte le istituzioni che hanno nel loro Dna queste componenti come sindacati, ospedali e scuola pubblica. Tali istituzioni sono state sistematicamente demonizzate e attaccate dai media del pensiero consumista per oltre 30 anni in quanto portatrici dei valori costituzionali.
Dice a questo proposito il filosofo e linguista Noam Chomsky :
“Ai privati non piace l’istruzione pubblica, per diverse ragioni. La prima ha a che fare con il principio stesso su cui essa si fonda, che dal potere è percepito come una minaccia: il concetto di solidarietà…”
“…Ciò contrasta con la dottrina in base alla quale bisogna pensare solo a se stessi e non curarsi degli altri che restano indietro: il principio cardine del business”
“L’istruzione pubblica è una minaccia a un tale sistema di pensiero perché contribuisce a formare la solidarietà, la comunità, il sostegno reciproco”
Le cessioni di pezzi di terziario verso il settore privato vengono spesso motivate dal fatto che vi è troppa corruzione, ma cedendo al settore privato la nostra società non fa altro che velocizzare questo processo di progressiva individualizzazione a scapito del concetto di collettività. E come abbiamo visto il prezzo da pagare è stato molto caro anche in termini di vite umane.
Ancora Paolo Maddalena sulla stretta attualità della pandemia:
" Oggi abbiamo constatato, sulle bare delle molte vittime dell’infezione del Coronavirus, private anche dell’estremo saluto dei loro cari, quanto disdicevole sia stato quel pensiero egoistico e cinico, che ha indotto i nostri politici a “privatizzare” e a “tagliare le spese” persino della “Sanità pubblica”, e cioè di quanto di meglio c’era nel nostro Stato sociale, rendendola del tutto inadeguata ad affrontare l’attuale emergenza, nonostante l’eroica abnegazione, pagata sovente con la vita, dei nostri medici, infermieri e personale sanitario.
Ciò dovrebbe bastare per cambiare idea, per distruggere il male che si è annidato nell’immaginario collettivo, spingendo gli individui, con menzogne di ogni genere, verso una introvabile felicità consumista, foriera soltanto di noia e di disfacimento della persona umana. La speranza è che la tragedia che stiamo vivendo riesca ad aprire gli occhi di tutti su una realtà che il tracotante pensiero materialistico neoliberista ha tentato in tutti i modi di nascondere: il fatto che l’uomo è formato da materia e spirito e che soltanto nella forza dello spirito risiede la possibilità di un vero e duraturo riscatto. Se ciò avvenisse, si potrebbe assistere a una svolta epocale nella vita dell’umanità e alla resurrezione di quei valori fondanti sui quali poggia la vera serenità dell’animo umano "
Sono personalmente convinto della giustezza della Costituzione e cioè che non vi possa essere reale democrazia né un reale “progresso materiale” se esso non è accompagnato e guidato da un "progresso spirituale".
Purtroppo anche il migliore dei programmi politici ( come di recente è apparso sin troppo ovvio) se è portato avanti da una classe dirigente dalla psiche immersa nei valori del consumismo e della competizione è destinato a dare dei frutti avvelenati.
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giuliocavalli · 3 years ago
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#Repost @temi_la_donna_che_legge (grazie!) ・・・ Eccovi un libro pericoloso. Emozioni, politica e società, un formidabile intreccio sempre al limite tra distopia e utopia. Un manifesto rivoluzionario, una spinta al risveglio, alla rivoluzione e alla rivolta. In una società in cui è un algoritmo a scandire le vite, le brigate sentimentali - GRAZIE AI LIBRI - danno inizio ad una rivoluzione che porterà l’individuo a riappropriarsi della propria individualità Ritmo calzate, poche pause e tanta riflessione. Ogni passaggio di #nuovissimotestamento di @giuliocavalli costringe ad all’ autoanalisi. Mai banale, tutte metafore sociali e di vita che necessitano di essere iniettate come antidoto a un vaccino che ha lobotomizzato. Tanta allegoria, politica e sociale, che spaventa. Sì, spaventa. Spaventa perché Cavalli traccia una disamina senza eguali della rovinosa situazione di un popolo addormentato, abituato e non addestrato a vivere le emozioni, ad ascoltarsi, a scegliere, lottare, far bene e sbagliare. Anche sbagliare, sì, perché il risveglio non sempre è cosa buona e richiede grande consapevolezza ma è necessario. Bisogna avere scelta. Lottare per poter scegliere. Amore, lotta, musica, bellezza e brutture danzano in quello che per me è a tutti gli effetti un allegorico saggio politico e sociale. Sveglia gente. Sveglia! Leggete questo libro, è fondamentale. C’è speranza di risveglio per tutti e l’oppressore non potrà sempre cibarci di paura se impariamo le emozioni, l’empatia, la filosofia, se troviamo la via… Io sto con le Brigate Sentimentali, e voi? . . . . . . . . . . #temiladonnachelegge #battagliafemminista #bookstagram #book #libridaleggere #libribelli #femminismo #femminista #rivistaletteraria #giornalismo #donneforti #donneribelli #cultura #letteraturaitaliana #bookinfluenceritalia #bookinfluencer #metoo #quellavoltache #femminism #femminist #lifestyle #motivation #psicologiafemminile #diariodiunasingleperbene #empowermentfemminile https://www.instagram.com/p/CQLw10ihY__/?utm_medium=tumblr
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ameliyaahn3 · 4 years ago
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Im a girl and im bisexual, fandom: assasination Classroom also can i have a request? If i can, can you give me One female and one male. Im 14 years old, my height is 158 cm and im an intp-t. Well i like watching anime, reading, spicy foods, ice cream, improving my skill and i think thats all i can say. I dislike people who seek for attention, doesn't have common sense, also fake people. My fears are loosing a loved one and butterflies. Hobbies? Well dancing, reading, watching anime, writing,searching things. My favorite word is sonder and spontaneous.
People see me as intimidating/cold or mean when they see me for the first time Despite that they say that im kinda nice after knowing me but still they find me as neutral after knowing me. I have a not so thick not so thin and kinda curvy body. I have dark brown eyes and i my hair length passes a bit my shoulder it was black. My enneagram is 5w6 also im an aquarius. My love language are quality time and physical touch. Funfacts about me even if i just did a quick reading or studying i always ended up having either high score or above average score. And yeah thats all..i think.
A/n : Next time don't forget the 🖇 !
ASSASINATION CLASS >>>
I match you with...
Rio Nakamura
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Eh ? So peoples see you as intimidating at first ? Know that it was not the case with Rio ! The first time she met you she saw like her potential partner in crime.
While she finds you cute, a sort of connection happened between you two.
You're introverted, the head quite in the air but you know when to be rational while she's bold and more extraverted, someone in the instant. Do I have to say more ? You complete each others.
It was very spontaneous and fast but you two pairred up to find and share idea to kill Koro-sensei.
Also help each other in E-class to keep good grades despite already having facilities. All the others girls in the class are jealous of your relationship and since Nakamura is friend with Karma you benefit of his protection haha. He won't mess with you as much as others.
I don't feel like Nakamura would be into Anime at first, but once you introduced her she's watching them with you and so you pass a lot time together.
In my opinion, Rio and you tend to takes interest and live the life a little bit the same way, by seeing your hobbies you need a time to really release and don't think too much like most people of your age.
But you know and you want to upgrade your skills too so you have a time when your feet is on earth like Rio, who's quite ambitious about studying languages. You two are well balanced when it comes to know how having fun and know when to work so you're better.
There no problem in your relationship about not always having fun or thinking like a couple.
It's just by the flow.
Rio isn't an huge fan of spicy food but she can deal with it just to spend more time with you, just promise her something sweet after for the pain. Maybe a kiss ?
During summer Rio buys ice cream for you two on the way home whenever you want one but I have to warn you that she will complain if you ask her too much or even demand something in return... probably that you have to wear a cute dress during next date.
Rio is nothing like fake or an attention seeker, when she was little she may be played the dumbass to befriend the others childrens but she definitely learned her lesson and doesn't give a fuck to being alone or not.
She for sure don't lack of common sense and can enjoy dancing with you.
She makes fun of how your grades almost depend on your motivation despite that they're better than average at least and how you're afraid of butterflies.
But if they really scares you she will yell to them to see somewhere else.
She's the queen of back hugs, always having an hand on your shoulder or on your back but when her spirit is distracted or just when she's a pervert she can allowed herself to hold your breast...
It's a thing very common between girls so it ain't that suspicious but you know her intentions...
The same server is processing...
Second match detected !
Itona Horibe
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You get the most socialy awkward of them ! Congrats!
I know that you don't like people who lack of common sense and he looks mike one at first... but for real as he's decently inteligent in figther sense he can be peirceved as stupid but we have to remember that for a very long time he didn't had to live as a proper human so it's not his fault and this isn't his true nature, also he learn pretty fast !
He felt neutral about you since the begenning and didn't though of you as intimidating at all, even had a soft spot for you cause you seemed unique in his eyes and the only girl he could get along with.
He's only 5'3 but looks like a bodyguard next to you, very protective.
Such a tsundere, is a blushing mess when you engage physical touch.
In the other hand his love language are acts of services and gifts mostly cause he's not good with words and that he finds actions and concrete material better than useless long sentences.
The best he can do with words is to compliment your body but unintonially sounds like a perv' sometimes, i'm sorry but it's true 😔.
Call you stupid because of your irregular grades even if they stil goods and better than his, he can't even hope being that great.
Doesn't understand why you're afraid by butterflies but push them away when you're around before you would even notice them.
Share the same hobbies as you except for dancing... ugh don't even hope of him trying one day. He just watches you doing it.
He's fan of shonnen anime and whatever food, eat spicy food so fast bruh. I don't even want to talk about ice creams.
Buys you food pretty often, yours dates are at restaurant almost 60% of the time. If not you're either walking somewhere desert, in a electro store, playing at arcade or your home.
Isn't fake or search for attention, only think about what you feel for him.
Koro-sensei observes you from afar... all the time and the whole class just smiles whenever you're doing "lovers things".
Itona is not familiar with reading books or writting so he don't say much when you talk about it but does remember everything you say about this.
When you ask for affection in public is kissing your forehead or holding your hand.
You would admit it with difficulty but he's so cute under all his layers it makes melt your heart and Itona likes how you're able to understand him and being nice in your own way.
You may have an hard time communating or express your feelings in a clear way but you manage to make it.
Others matchs :
Yuzuki Fuwa, Rinka Hayami, Ryunnosuke Chiba.
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libriselvaggi · 4 years ago
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three books that changed how I viewed the pandemic
1. Infinite Jest David Foster Wallace
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“You’ll never have as much time as you do right now” seemed to be the mantra circulating at the beginning of the infamous Quarantine during Spring of 2020 to boost morale and motivation to get in shape or discover a new hobby. There will never be enough time to read every great book, but I decided to plunge right into reading with Infinite Jest, David Foster Wallace’s 1,079 page capolavoro. I did not know what the book was about, but from what I had heard, I knew it could change me in some way. I mistakenly ordered the book from libby, an ebook service through my public library. It was a painful few days of reading because of the sheer complexity of the book. I patiently awaited the paperback I later ordered and revisited IJ with gusto and a highlighter. My first great revelation was that my multilingual vocabulary was an embarrassment to DWF’s eloquence and creativity. I found myself repeatedly looking up words  and tried not to be discourage in adapting to the DFW’s English. I did not want my copy of IJ to end up on my shelf unfinished and unconquered as what happens to many victims of book’s the difficult structure. The so-called “experimental” endnotes are not to be overlooked and play a fundamental role in the precision of the novel. The book, written in a mosaic of stream of conscious prose, narration and dialogue must be read slowly and given time to process. 
Some of the major themes of IJ are addiction, competition, familial relationships, depression, which work together to offer an answer for the essential question of what makes us human. DFW’s characters are all looking for something as it becomes clear to the reader which aspects of IJ’s characters they embody. I found the chapters with Kate G particularly striking although seemingly non-essential to the book’s main characters, members of the Incandenza family. (N.B): this post will be written in more detail once I am able to retrieve my copy of IJ from home full of notes, post-its and highlights). 
DFW was a visionary and saw things in the 90′s that are still relevant. The passage on video calling is comical and pertinent to the Zoom era. In reality, we don’t want to video chat with people because we have to give them our full attention instead of discretely multitasking and we have to look presentable, which in Wallace’s world resulted in people replacing themselves with models. Wallace also predicted the rise of capitalism with his calendar of sponsored years as a form of advertising. He even could see the rise of the influencer. “The Entertainment” the holy grail of the novel in a sense, exposes the most beautiful girl and viewers are so incapable of looking away that they will die soiled in their couch. Is being the star of “The Entertainment” what influencers are aspiring to be? Over the past year, we are all trying to escape the boredom of staying at home. I absolutely fill my days from beginning to end to try to forget about the loneliness that DFW so poignantly represents in each of his characters. I know myself and I have tendencies towards addiction whether that be to certain habits, clothes, Netflix, even my own thoughts. DFW himself was a self-proclaimed TV addict, or he would have been he said if he owned a television. Especially through reading I have been trying to escape the boredom without trapping myself in something that will be unproductive and unhealthy. This book can be difficult to swallow because you will be confronted with your own addictions, sadness and relationships to loved ones. I will need to read this book again one day to truly understand and appreciate it. For now I am still ruminating and reflecting on my own search for distractions, which is what the book suggests makes us human. 
I reached the last page of the book with a sense of accomplishment for myself and both hope and disillusionment towards the world: hope that it is possible to understand and express such complex emotions, but disillusioned that this sadness and overwhelming amount of “distractions” (some good, some bad) still exist. 
2. The Decameron Giovanni Boccaccio
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English: As an Italian major I am completely biased in choosing this title as part of my quarantine reading list. It is also the focus of my senior thesis, which I have also received a scholarship from Cornell to complete. My work is titled The Decameron in the Time of Coronavirus and has therefore earned a spot on this list. I began reading the Decameron in its original 600 year old Italian during the outbreak of coronavirus (Spring Semester 2020). The Decameron is a collection of 100 stories framed by the Brigata comprised of seven women and three men who escape the plague-ridden Florence during the Black Death. When I took this course on the Decameron I hadn’t given a lot of thought to the parallels between the Black Plague and the novel Coronavirus. At the time I was concentrated on the theme of the Decameron I had chosen to write my anthology on: adultery. I wrote 40 pages on all kinds of infidelity present in the Decameron and how it connects to social class, religion, gender, and the larger context of the Plague. 
The Decameron tells stories of love, wit, generosity, trickery, social class and religion and fate. Superficially it is seen as entertainment created by the Brigata to survive isolation during the Plague, much as we are entertaining ourselves now more than ever with film and literature. However, the Decameron presents a lot of themes under the guise of raunch or humor that can be endlessly analyzed, especially in the light of the current pandemic. If you are not up to the challenge of reading 100 stories, I highly recommend at least reading the author’s introduction for a description of the 14th century plague. It is chilling similar to how many have responded to Coronavirus: widening social gaps, abandonment and selfishness characterize Boccaccio’s eyewitness testimony and are clearly still relevant in a modern outbreak of a pandemic. In another post I will discuss some of my favorite novellas or stories from the Decameron as well as analyze the modern adaptation by the New York Times. 29 writers were asked to contribute stories taking place in the time of Coronavirus. The Decameron represents so much linguistically as Boccaccio was one of the first major authors to pen the Italian vernacular largely unchanged to the modern language and he realized the importance of empathy and storytelling in times of crisis. 
Italian: Mi laureo in italiano e quindi sono molto sbilanciata verso la letteratura italiana in questa lista di libri da leggere durante la quarantena. La mia tese di laurea e la mia ricerca, per la quale ho vinto una borsa di studio dalla mia università si concentra sul Decameron nei tempi di Coronavirus. Ho cominciato a leggere quest’opera di Boccaccio di un italiano da seicento anni fa durante il semestre in cui il coronavirus si è scoppiato. Il Decameron è una collezione di 100 novelle raccontate dalla brigata di sette donne e tre uomini che sfuggono dalla Firenze infestata dalla pesta nera. Quando ho seguito il corso sul Decameron non pensavo tanto ai paragoni tra la Pesta Nera e il Coronavirus. Invece mi sono messa a scrivere per un’antologia dell’infedeltà che caratterizza tante storie d’amore nell’opera. Ho scritto quaranta pagine sull’adulterio nell’Decameron nel contesto delle classi sociali, della Chiesa, dei ruoli dei sessi e certo della pesta.
Il Decameron racconta novelle d’amore, arguzia, munificenza, inganni, del divario tra le classi sociali, di religione e fortuna. Sulla superficie si vede il Decameron come un tipo di divertimento creato dalla brigata per sopravvivere l’isolamento durante la pesta proprio come oggi noi ci divertiamo con libri e film. Comunque il Decameron ci presenta tanti temi sotto il pretesto di un po’ di volgarità e umorismo che possono essere analizzati senza limiti, sopratutto vista la pandemia di oggi. Se non vorresti sfidarti con una tale lettura di cento novelle, ti consiglio di leggere almeno l’introduzione e il proem del Decameron. La descrizione di Boccaccio è spaventosamente simile alla nostra risposta al Coronavirus: si vedono l’abbandono dei cari, una disparità sociale e l’egoismo, tutti ancora rilevanti durante la pandemia. In un altro post vorrei scrivere della versione moderna del Decameron scritta da 29 scrittori invitati dal New York Times per scrivere un racconto dei nostri tempi. Il Decameron rappresenta tanto linguisticamente nella cultura italiana e dobbiamo ricordare questo lavoro anche per l’empatia e l’importanza di raccontare come aveva notato Boccaccio. 
3. Blindness José Saramago
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English: I had heard a reference to a book about an epidemic of blindness in an Italian film. Living in a pandemic, I quickly discovered a remarkable work of “plague-literature” a new genre recurring on many reading lists over the past year. Blindness underlines the role of government and bureaucracy in disarming the invisible enemy, an epidemic. The first to fall ill are treated like lepers and essentially thrown into what feels like a prison for the sick. Fear of the unknown seems to blind even those who have not been infected. The wife of a doctor sacrifices her sight in order to remain by her husband’s side. Her compassion serves as an immunity to the mysterious disease. Using blindness as the characteristic symptom highlights the delicate human nature and our need for empathy and each other. There is such a raw, human nakedness that comes with suddenly being unable to see. The epidemic that unfolds made me think about whether I too have fallen ill to this disease; what in this world am I not seeing? Similar to Boccaccio’s description of the Black Plague and the empathy the Brigata develops by their decision to return to Florence, the darkness of the character’s fate is met with the brightness and warmth of compassion. Although it may seem like a grim choice, this book was surprisingly uplifting and is certainly a challenging read with a rich vocabulary. 
Português: Ouvi falar de Ensaio sobre a cegueira em um film italiano, ou seja sobre um livro que raconta uma epidemia de cegueira e depois achei o livro de Saramago . Vivendo durante uma pandemia, eu descobri um gênero emergente de literature que se chama “literatura de praga” que aparece em muitas listas de livros de 2020. A cegueira como epidemia salienta o papel do governo e da burocracia no desarmamento do inimigo invisível, a doença. Os primeiros a ficarem doentes são tratados como leprosos e jogados no que parece uma prisão para os doentes. O medo do desconhecido cega mesmo aqueles que não foram infectados. A esposa de um médico sacrifica a sua visão para ficar com seu marido. A sua compaixão torna-se uma imunidade à misteriosa doença. A cegueira como o sintoma caraterístico sublinha a delicada natureza humana e a necessidade de empatia . Há uma crua nudez humana que acompanha a cegueira repentina. A epidemia do livro me faz pensar na minha própria cegueira, ou seja o que na minha vido não estou vendo. Eu li este livro não só para aprofundar perspectiva sobre o vírus como também para encontrar mais literatura portuguesa. 
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cerchiofirenze77 · 5 years ago
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Il “sentire” non sbaglia mai
Per dire che tutto è giusto e perfetto, viste le situazioni che viviamo, bisogna fare un grosso sforzo di fantasia, oppure bisogna allargare la nostra prospettiva spostando la radice della realtà dall'interpretazione che ne dà la mente, a quella del "sentire". Infatti, il senso di morale e di giustizia, suggerito dalla mente, non è quello che deriva dal "sentire" (o se si vuole, dallo spirito).
Il primo (quello percepito ed elaborato dalla mente), risente di innumerevoli sollecitazioni sociali, culturali, educative, e può essere artificiosamente costruito dall'io. Quindi può mutare, confondersi ed essere percepito anche in maniera contraddittoria (il bianco diventa nero e viceversa). Il secondo (espresso dal sentire), è una verità consolidata, una realtà riconosciuta come facente parte del patrimonio dell'essere. Non è mutevole, né contraddittorio...mai. Esprime "realtà", la quale forgerà un io la cui morale istintiva, profonda, immutata, renderà quella verità, a prescindere da ogni contensto famigliare, sociale o di influenza esterna.
Sappiamo che il karma non riguarda il sentire raggiunto, ma i limiti dello stesso; cioè le sue mancanze, che devono essere espresse, motivate moralmente, sperimentate nell'azione, e comprese nella loro reazione.
Ciò che viene toccato, da questo lavoro, è il complesso fisico e animico, cioè il mondo della percezione, su cui la mente elabora i vari concetti di morale, etica e giustizia. Impara ad adottarli, li sperimenta nelle loro contraddizioni, li riconosce o li respinge, fino al punto di...comprenderli; cioè rendersi consapevoli di un valore, fino ad allora immaginato idealmente. Quando questo valore diventa "sentire", non è più un patrimonio della mente, ma dello "spirito" (dell'essere), il quale guiderà la mente come predisposizione verso.... Così la giustizia diventa un fatto intimo e non più semplice morale.
In fondo la mente può confondere e sbagliarsi, ma il "sentire di esistere", esprime solo se stesso, ed è sempre una verità.
(U.R.)
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micro961 · 7 months ago
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Picciotto – “Rapporti - Cap. 1 / Christian vs. Picciotto”
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Il nuovo album di Picciotto - In radio dal 12 aprile
Picciotto presenta il suo settimo album, “Rapporti”, un concept di 20 canzoni suddivise in 4 capitoli. Una scelta controcorrente e provocatoria che prova a stimolare domande negli ascoltatori, le stesse sulle quali Christian ha riflettuto nella lunga gestazione del disco. Partendo dal classico scontro tra persona e personaggio (Christian vs. Picciotto) e attraversando temi sociali (Real vs. Fake), musicali (Music vs. Business) e sentimentali (Love vs. Love) i 4 blocchi composti da 5 canzoni ciascuno analizzano gli incontri/scontri da più punti di vista evidenziando una crisi tra le generazioni sempre più scollate dopo il periodo pandemico. Per Picciotto la musica è sempre stato volano di riflessione e sfogo, strumento salvifico che da quasi vent’anni porta sui palchi e tra i banchi di “scuole di frontiera” come educatore. Nell’album il sound è trasversale, accarezza l’old school senza sdegnare la trap, voli pindarici tra ritornelli indie e cassa dritta, rime crude e accenni cantautoriali, un mush up di contaminazioni sonore dove il leit-motiv sono i testi e gli spunti su come oggi ci rapportiamo a noi stessi e agli altri. Ghemon e Serena Brancale tra i featuring di spicco insieme a tutti i giovani talenti de Lo Stato Dell’Arte, label discografica a sfondo sociale creata da Picciotto all’interno di un bene confiscato alla mafia, produzioni affidate a Gheesa (così come mix e master) e collaborazioni con John Lui, Dnvr & Freccia e Dj FastCut. Da Marzo in tour con un live presentato sia in band che col dj a seconda dei contesti.
Christian Paterniti aka Picciotto, palermitano. Dopo 3 dischi e centinaia di concerti con la sua band GenteStranaPosse avvia un percorso come “Picciotto” producendo per l’etichetta Irma Records i dischi “Piazza Connection” (2015), “StoryBorderline” (2016) e “Terapia” (2019). Il suo è un rap di forte denuncia sociale, nasce e si sviluppa nei centri sociali occupati allargandosi e affinandosi negli anni su vari palchi della penisola ed essendo conseguenza naturale del suo impegno sociale. Da quindici anni infatti si occupa di laboratori di “scrittura creativa” incentrati sul rap e di progetti di contrasto alla dispersione scolastica lavorando nelle scuole e in diversi quartieri popolari di Palermo provando a sensibilizzare i minori, ex detenuti e i giovani “drop-out” all’arte della scrittura e della musica come mezzi espressivi di forte riscatto ed emancipazione. Vincitore del premio “Musica contro le mafie” nel 2017 con la canzone “Amarcord 2.0” e premiato a Casa Sanremo durante il Festival dove presenta “Capitale” canzone diventata inno di “Palermo Capitale della Cultura 2018”. Nello stesso anno Picciotto si reca in Libano ad esibirsi come rapper nei campi profughi di Beddawi,Tripoli e Nar Al Bared a dimostrazione ulteriore di quanto la musica supera i confini e le distanze mentali per divenire sempre di più arma di riscatto individuale e collettivo. Successivamente il tour suonato in band lo porta sui palchi di importanti Festival come il Carroponte a Milano, lo Sherwood a Padova e il Newroz a Napoli, aprendo importanti live come quelli di Salmo,Clementino e Manu Chao ed esibendosi anche come unico guest ad apertura del tour di Caparezza. Nel Luglio 2021 riceve il premio “Noise Symphony Indieffusione” alle finali del concorso “ Voci per la libertà” per Amnesty International con la canzone “Bimbi”. Da sempre attento a ciò che succede nella sua città, contribusice alla crescita di tanti talenti musicali attraverso il format Palermo Suona e l’organizzazione del Beat Full Festival e da Settembre 2021 lavora assiduamente alla formazione di un roster di giovani artisti creando l’etichetta “Lo Stato Dell’Arte” della quale è presidente ed editore. Il progetto discografico ha sede in un bene confiscato alla mafia riqualificato da una decina di giovani talenti individuati e prodotti da Picciotto e viene presentato in prima serata su Rai 3 nella trasmissione “Che ci faccio qui” condotta da Domenico Iannacone. Nel Maggio 2022 Picciotto viene premiato dal Sindaco Orlando con la preziosa tessera del mosaico di Palermo per il suo impegno musicale sociale. Il 2024 è l’anno di “Rapporti”, concept album che mischierà Yin e Yang di Picciotto attraverso quattro “capitoli” composti da canzoni che inquadreranno quattro incontri / scontri su vari argomenti affrontati da diversi punti di vista.
Etichetta: Orangle Srl - www.oranglerecords.com Lo Stato Dell' Arte - https://www.instagram.com/lostatodellartepa/
Spotify: https://open.spotify.com/intl-it/artist/1WZ9a3U80W0lbwAFxlkFum?si=UMl1DFp9QaCJMSmXL-kMzg Youtube: https://www.youtube.com/@LoStatoDellArtePA
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cristianesimocattolico · 5 years ago
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Il CDC: individualismo e divorzio sono fonte di morte
Un rapporto dell’organismo USA che monitora la diffusione delle malattie sottolinea che la separazione dei genitori subita nell’infanzia è associata a una vasta gamma di patologie e costi sociali. Ma non si vede il problema alla base: l’educazione progressista. Mentre, come confermano varie ricerche mediche, la Messa e la preghiera riducono rischi quali la depressione, l’uso di droghe e il suicidio.
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di Benedetta Frigerio (15-11-2019)
Che ci vogliano le parole di Robert Redfield, direttore del Cdc (Centers for Disease and Control Prevention), l’organismo della sanità pubblica statunitense che monitora la diffusione di malattie, per affermare un’evidenza è quantomeno inquietante. Ma perlomeno il tabù subisce un altro colpetto. «Ora sappiamo che le Esperienze Ostili dell’Infanzia (Ace) hanno un impatto enorme sulla salute futura degli individui», tanto da essere addirittura la causa di cinque su dieci decessi negli Stati Uniti.
Redfield si riferisce ad eventi come la separazione dei genitori, il divorzio, l’abuso di sostanze, l’essere testimoni di violenze o di episodi di razzismo, analizzati dal Cdc in una ricerca pubblicata sul Journal of the American Medical Association (Jama) e intitolata Identifying and Preventing Adverse Childhood Experiences. Svolta sui dati di 25 Stati americani, riporta anche che ben una persona su sei ha sperimentato quattro o più tipi di esperienze ostili durante l’infanzia, spiegando che esse sono la causa di stress estremi e ripetuti, capaci di causare danni fisici ed emotivi sia immediati che a lungo termine, incluse le malattie mentali come la depressione, l’alcolismo e altre dipendenze: «Gli Ace - si legge - sono associati a un aumento del rischio di incorrere in numerosi esiti negativi, tra cui una vasta gamma di malattie croniche e principali cause di morbilità e mortalità, come il cancro, il diabete, le malattie cardiache, il suicidio e le overdose di farmaci».
Insieme ai danni fisici si è registrato anche un calo sul rendimento scolastico e un tasso maggiore di disoccupazione. Inoltre, «si stima che i potenziali costi sociali degli Ace siano di centinaia di miliardi di dollari ogni anno, con una percentuale significativa di tali costi a carico del sistema sanitario».
Il rapporto dipinge le case americane come luoghi dove spesso si abusa di droga o dove si soffre per separazioni e suicidi o tentati suicidi, dando un’immagine preoccupante dello stato di salute della famiglia che, anziché essere il luogo dove la persona fiorisce, diventa quello della sua distruzione. Contando che un americano su sei ha sperimentato più eventi traumatici, si capisce perché se questi non avvenissero la depressione sarebbe addirittura ridotta del 44% (21 milioni di casi) e anche altre malattie sarebbero drasticamente in calo.
Ma come si sia giunti fino a qui il Cdc non pare esserselo chiesto, affermando solo che  «la prevenzione di esperienze traumatiche nell’infanzia e l’avvio di interventi chiave quando si verificano ridurranno le conseguenze a lungo termine sulla salute e gioveranno al benessere fisico ed emotivo degli individui fino all’età adulta».
L’incapacità di segnalare le cause è però ancor più preoccupante se si pensa a un altro rapporto pubblicato lo scorso ottobre sempre dal Cdc e in cui si riportano i morti per suicidio dal 2007 al 2017 con un dato impressionante: i bambini/giovani (dai 10 ai 24 anni) che si sono tolti la vita sono aumentati del 56%, portando il suicidio ad essere la seconda causa di morte in quella fascia. Come già aveva riportato la Nuova Bussola, oltre alla presenza di Ace nell’esistenza di chi si toglie la vita, gli esperti segnalano come problematica la dipendenza da smartphone che riempie la solitudine degli adolescenti di una compagnia sempre più letale.
Ci sarebbe però da chiedersi come possa lamentarsi l’organismo della Salute americano, quando le scuole si riempiono di tecnologia e di un’educazione progressista priva di limiti e di barriere, mentre il governo da anni promuove il divorzio e la libertà degli adulti di fare ciò che pare e piace, approvando l’aborto, le unioni fra persone dello stesso sesso, le adozioni da parte di tali coppie, l’eutanasia o la marijuana legale con ricoveri di adolescenti e bambini che vengono a contatto con quella comprata dai genitori?
Come ha scritto su First Things Aaron Kheriaty, professore di psichiatria e direttore del Medical Ethics Program presso la Irvine’s School of Medicine dell’Università della California, la vera causa del «tessuto sociale sfilacciato» è il relativismo etico per cui «rischiamo di perdere un’identità solida, un orientamento chiaro e narrazioni coerenti che danno senso alla nostra vita individuale e condivisa». In sintesi, in «un mondo spogliato di verità universalmente vincolanti, la sensazione che stiamo perdendo solide basi (pensiamo appunto al divorzio per cui i figli perdono fiducia già nel luogo in cui dovrebbero acquisire sicurezza, ndr) porta a un’angoscia fluttuante. Questa è una condizione che non può essere tollerata a lungo».
Partendo dalla sua esperienza clinica, Kheriaty ha quindi spiegato che la soluzione non sta nella prevenzione indicata dal Cdc, che consisterebbe nell’informare la gioventù di un problema che conosce già troppo bene, moltiplicando gli psicologi e offrendo numeri telefonici di pronto aiuto.
Lo psichiatra chiarisce invece che «un consistente corpus di ricerche mediche suggeriscono che la preghiera, la fede religiosa, la partecipazione ad una comunità religiosa e a pratiche come coltivare la gratitudine, il perdono e altre virtù possono ridurre il rischio di depressione, ridurre il rischio di suicidio, ridurre l’abuso di droghe […]. Per citare solo uno dei risultati di una crescente ricerca medica su questo argomento, Tyler VanderWeele della TH Chan School of Public Health di Harvard ha recentemente pubblicato uno studio sul suicidio e la vita religiosa tra le donne (89.000, ndr) negli Stati Uniti [...] scoprendo che alcuni gruppi rimangono protetti dall’ondata crescente di disperazione e autolesionismo. Tra il 1996 e il 2010, coloro che hanno partecipato a qualsiasi funzione religiosa una o più volte alla settimana avevano una probabilità di suicidarsi di cinque volte minore. Coloro che si identificavano come cattoliche o protestanti avevano un tasso di suicidi di circa la metà di quello delle donne statunitensi in generale. Delle 6.999 donne cattoliche che hanno affermato di aver partecipato alla Messa più di una volta alla settimana, nessuna si è suicidata. La pratica religiosa si è rivelata più importante della semplice affiliazione: coloro che si sono auto definite cattoliche ma che non hanno partecipato alla Messa avevano tassi di suicidio paragonabili a quelli di altre donne che non erano praticanti».
Come a dire che un rapporto serio e coltivato con Dio (che include la sequela di una legge e di verità certe) e la sua comunità ecclesiale è fonte di una vita buona. La ragione di questo dato secondo il professore dipende dal fatto che «la fede religiosa può infondere un senso di significato e scopo», aiutando «le persone non solo a sopravvivere a periodi di intensa angoscia, ma anche a trovare un significato nella sofferenza. Come una volta mi disse un mio paziente: “Se non fosse stato per la mia relazione con Gesù, mi sarei ucciso molto tempo fa”». Bisogna poi tenere conto che tutti gli eventi traumatici elencati dal Cdc se si trasformano in disperazione portano al suicidio. Chiedendosi «quali sono gli elementi tossici della cultura contemporanea che hanno portato così tanti a sprofondare nella depressione», Kheriaty fa notare che «in un’epoca meritocratica, siamo apprezzati per la nostra utilità… Questo accade a livello personale quando la libertà è vista come fare ciò che vuoi, rendendo la vita un semplice mezzo per ottenere piacere».
Inoltre, se «la legge è maestra», quella «americana insegna sempre più l’indifferenza alla vita quando si scontra con il rispetto dell’autonomia radicale. La California e il Colorado hanno recentemente aderito ad altri quattro Stati nel consentire ai medici di aiutare i pazienti malati terminali a togliersi la vita… Oltre all’impatto dei casi pubblicizzati, abbiamo prove che il comportamento suicidario tende a diffondersi da persona a persona attraverso i social network».
Questo individualismo è però menzognero perché «nessun uomo è un’isola. Vivere come se fossimo entità che si auto-creano, si auto-determinano, è pericoloso per noi stessi e per gli altri», tanto che «la solidarietà e l’affetto reciproco scompaiono dai nostri spazi pubblici, mentre l’orizzonte si oscura e la solitudine cresce». Basti pensare, continua lo psichiatra, che «qualche anno fa un trentenne si è tolto la vita saltando giù dal Golden Gate Bridge (come più di millecinquecento persone hanno fatto da quando è stato costruito il ponte). Dopo la sua morte, il suo psichiatra andò con il medico legale nell’appartamento dell’uomo, dove trovarono il suo diario. L’ultima voce, scritta poche ore prima della sua morte, diceva: “Vado a piedi al ponte. Se una persona mi sorride lungo la strada, non salterò”».
La speranza sono quindi «le piccole luci emanate dalle comunità coese - radicate nella fede e motivate dalla carità», che «brilleranno più intensamente. Le connessioni tra un individuo solo e un altro diventeranno tanto più preziose in una società che è in grado di valutare gli individui solamente per la loro utilità».
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