#sii felice senza di me
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lilsadcactus · 2 years ago
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Fabian alle 5am così dal nulla mi scrive che dopo tante altre relazioni ha capito che ero io il problema, lui ora è felice e meno male che me ne sono andata
Ok amo, felice x te! Chissà pero perché io non ti ho più cercato da quando è finita mentre tu trovi scuse per farlo ogni mese… insomma, buongiorno, devo tornare dallo psicologo prima di tornare a starci male
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singinthegardns · 1 month ago
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"Non ti amo più" mi hai detto e io sono solo riuscita a pensare a quando mi amavi ancora, a quando ti brillavano gli occhi e non c'è sensazione più brutta di quando la vita ti da tutto quello di cui hai bisogno e poi ti lascia un vuoto dentro, non c'è niente di più brutto che rimanere lì nella parte di chi ha preso a desiderare di essere guardata con gli stessi occhi di ieri e a non poter accettare che ieri non ritornerà più, esiste solo domani. Mi hai detto "non ti amo più" e io mi sono detta "non piangere, ti prego non piangere. Ce la puoi fare. Devi ingoiare il dolore, trattenere il cuore, fingerti indifferente, non devi piangere, non puoi mostrarti debole, non ora, non adesso. Dai, non piangere. Non sentire questo vuoto nel petto." Ma intanto stavo già china sul tuo petto, col le tue mani tra gli stessi capelli che ho lasciato la prima volta sul tuo letto, intanto stavo già tirando pugni sul tuo petto, e mi dicevo "sii forte. Non piangere." Eppure stavo già piangendo. È che brucia ancora anche se nessuno se ne accorge è che bruci ancora anche se ormai tutto scorre anche se il respiro non mi manca più, quando ti penso anche se gli occhi non piangono, mentono anche se sono dieci volte più forte rispetto all'ultima volta che ti ho perso lo sai, sono piena di pensieri da averne fin sopra i capelli eppure potrei rilassarmi, godermi la felicità che ho cercato tanto, per cui ho combattuto la felicità delle cose semplici, dell'amore che concede senza chiedere, la felicità del mare che entra dalle finestre ma non lo so fare, che posso farci? Almeno non completamente perché poi mi torni in mente perché mi torna in mente tutto tutta la vita capovolta e poi distrutta e tutti che sanno dire solo: non è giusto mi torna in mente il fiato corto, quella notte che ho pianto così tanto da consumarmi. Tutto l'alcol che non ho bevuto per divertirmi ma per non pensarci mi tornano in mente gli sbagli, e la rabbia, e la casa troppa vuota e la mia solitudine così immensamente profonda mi tornano in mente le notti insonni a guardare la tv per non sentirmi pensare mi torna in mente che dopo il bene c'è sempre il male, dopo il male ancora il bene non si possono separare e la mia unica vera fortuna è respirare, sai esserci e avere ancora il cuore intatto che mica lo so com'è che faccio è che combatto possono farmi quello che vogliono, non me lo distruggeranno. è che brucia ancora non posso farci niente brucia la ferita quando mi ritorni in mente sei una canzone che fa sempre piangere mi entri negli occhi e porti via lacrime con tutta la violenza del mondo sembra un'operazione chirurgica, più che altro ma io non smetterò mai di piangere per te perché le lacrime non sono sempre dolore l'ho capito adesso, quando mi sono chiesta: perché mi sento così felice eppure piango lo stesso?
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ragazzadalsorrisonero · 2 months ago
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presa da un atto di coraggio, recuperai carta e penna, iniziando a scrivere le ultime parole che ti concessi, prima di dirti definitivamente addio.
23 novembre 2023
Ciao amore,
sono passati un po’ di mesetti dall'ultima volta che ti scrissi una lettera, ormai ne ho scritte così tante che ne ho perso il conto, anche se a dire la verità non le ho mai contate.
come ben sai, scrivere è il mio unico modo per esprimere ciò che ho dentro e ciò che non riesco a dire a voce...
in alcune lettere menziono sempre il fatto di dove io avessi sbagliato, di come avrei potuto fare scelte diverse o semplicemente raccontare le mie giornate o quello che comunque faccio nel presente.
poche volte menziono i ricordi, molte volte ripeto quanto ti abbia amato, e soprattutto quanto ancora ti amo.
questa è l'ultima lettera che ti scriverò, ho deciso di mettere la parola fine e il punto a tutto ciò che c'è stato in passato, ma soprattutto alla nostra storia, consapevole che il sentimento che ho provato per te, non lo proverò con nessuno.
ho capito che ci sono un'infinità di amori, che ogni amore con una persona è diverso dall'amore con un'altra, questo l'ho capito con il passare del tempo, e mi dispiace se me ne sia accorta troppo tardi.
ho provato a fare del mio meglio, come tu hai provato a fare del tuo, lottando con anima e corpo.
ogni tanto la sera prima di andare a dormire, rileggo le tue lettere, ogni volta è sempre un'emozione diversa, ogni volta ricado nei ricordi ed è bellissimo riprovare certe emozioni, ma è alquanto bruttissimo invece leggere e rileggere le stesse righe, le stesse frasi, le stesse parole, senza essermi resa conto dei dettagli.
citavi sempre che io meritassi di meglio, che ti sentissi sbagliato per me, e l'ultima volta che le ho rilette, ho capito troppo tardi che tu non ti sentissi all'altezza, e ti chiedo scusa se non me ne sia accorta, ti chiedo scusa se ti ho fatto sentire così, ti chiedo scusa se non ho fatto nulla per far si che non pensassi più cose del genere.
tu mi meritavi, tu eri all'altezza, senza di te mi sarei sentita persa, senza di te sarei crollata ancora prima di rialzarmi, senza di te sarei annegata, per farti capire che tu per me eri importante.
eri tu tra i due il più forte, eri tu tra i due che non mollava, eri tu tra i due che lottava, eri tu e sei sempre stato tu a non mollare tutto. sei determinato, furbo, intelligente, forte, un po' testardo, ma hai un grandissimo cuore e tanto da offrire a mio parere, ora non so come tu sia, ovviamente grande vaccinato e maturo, ma quando ami dai il mondo.
ci siamo sempre detti che nonostante non ci fosse più un per sempre tra di noi, di non mettere al primo posto nessun altro, io l'ho fatto, ma ora ti chiedo di non farlo a te, metti al primo posto Lei, dalle il mondo, amala, rendila felice, voglio che tu sia felice, che tu stia bene in primis, anche se questo porta a lei al primo posto anziché me.
in futuro se mai avrai una famiglia, oltre ad essere un buon padre, che ci scommetto che lo sarai, non raccontare di me, del tuo amore che hai provato per me, non raccontarlo, significherebbe raccontare il dolore, e l'amore non dovrebbe essere dolore, dovrebbe essere felicità.
tienimi solo come un bel ricordo, come una lezione di vita non so, ma tienimi solo per te come la ragazza dagli occhi belli da dio che hai conosciuto al lago durante una banalissima e noiosissima gita scolastica. solo questo ti chiedo.
ama tanto e sii amato, te lo meriti. spero con tutto il cuore che Lei ti stia dando tutto ciò che io non sono riuscita o non ho potuto darti.
grazie per aver fatto parte della mia vita, ti devo molto, ho anche mantenuto la promessa di non farmi del male, ma ora è arrivato il momento di lasciarti andare del tutto e volevo dirti anche che quel giorno dopo le lezioni di recupero in estate, quando hai ammesso di aver sbagliato a fare quello che hai fatto, lo stesso giorno in cui mi hai accompagnata in autobus ascoltando la nostra canzone e canticchiandola labbra contro labbra, in quel esatto momento ti avevo già perdonato, non mi importava del male che mi avevi fatta, non mi importava del male che poi in futuro mi avresti fatto, non mi importava perchè il sentimento che provavo per te era così forte e bello che sovrapponeva il dolore.
però so che tu non mi hai mai perdonata per la scelta che ho fatto, e va bene così, questo ha portato a un te felice ora, e se tu lo sei la sono anche io.
grazie per tutto.
per sempre tua.
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elperegrinodedios · 1 year ago
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Ho trascorso gran parte della mia vita immerso nelle tenebre e mi piaceva, facevo tutto ciò che mi attraeva e mi appagava. Sempre avuto molte passioni e ho sempre dormito poco, per me era tempo che toglievi alla vita. La sera mi si faceva giorno e il giorno nonostante i miei lavori vivevo come in apnea. Amavo i vizi, il ballo, la musica e i locali notturni. Avevo tanti interessi e amici ma anche se mi è successo raramente, se qualcuno provava a darmi testimonianza di fede, rifiutavo di ascoltare o seppure le mie risposte erano per le esperienze negative già avute, sempre uguali: "Se Dio è quello che ho visto attraverso la chiesa cattolica ed il suo clero, io non ne voglio sapere".
È assai chiaro, che vivevo nell'ignoranza, e nella sola unica regola egoistica dell'io sono mio e del mi prendo tutto ciò che voglio. Io ero legge a me stesso e m'imponevo una sola regola: il rispetto.
Ma con il passare del tempo, qualcosa iniziava a disturbarmi, a farmi sentire insoddisfatto e dopo tanti altri eventi, le cose che prima mi piacevano sono diventate la routine ed hanno cominciato a stancarmi, a venirmi a noia fin a non desiderarle più. Succedeva, che più mi riempivo e più avevo fame, più mi dissetavo e più avevo sete. Di tutto.
Proprio come una dipendenza e ogni mattina mi svegliavo, con una sensazione di nausea. Già, io non ero felice e, senza neanche accorgermene, era cresciuto in me l'orgoglio, che, naturalmente dopo poco tempo, mi ha trascinato alla caduta.
E mentre stavo per affogare, una giovane donna con un sorriso mi dette la sua mano mi convinse a seguirla. Lei mi accompagnava, ma allo stesso tempo io mi domandavo cosa stesse accadendo e cosa fosse quella luce che emanava il suo viso fin quando, una forza sconosciuta mi convinse a rilassarmi, ad abbandonarmi, a gettare via i pesi, oppressioni, scuri pensieri per vivere finalmente nella riposante condizione dell'amore vero. Mi è bastato crederci. Mi ha salvato. Ero libero!
Mi si disse, abbandona la tua conoscenza e non seguire più leggi dell'uomo, lascia l'orgoglio e fai un gesto d'umiltà. Ascolta il tuo discernimento e più che mai il tuo cuore e sali al livello superiore, quello da privilegiato, schierati ancora una volta e segui chi è stato capace di essere diverso, uno contro tutti, sii fuorilegge anche tu. Apri il cuore e annulla la mente. Sei stato scelto, sii onorato.
La mia vita è cambiata, sono libero davvero, ora sono felice, mia figlia è felice, tutti i miei affetti e i miei cari sono felici con me. Io posso fare tutto ciò che voglio, e sono un uomo come tutti, sono un peccatore salvato per grazia ed ora cammino nel mondo testimoniando la mia storia a coloro i quali sono disposti ad ascoltare. Amo la vita ora, e amo la luce, amo l'amore e non esiste cosa più bella che amare ed essere amati. Gesù tanto Dio quanto uomo mi ha salvato la vita, fuorilegge lui fuorilegge io, contro le ingiustizie lui e io con lui, niente clero lui e niente io. Ora la mia vita, non è più facile, ma è di gran lunga migliore. È amore e fede. Nessun segreto, è facile, basta dire di Si.
#nelmezzodelcammindellamiavitamitrovaiinunavalleimpregnatadiprofumiediaromiesaporidicioccolatoemieleconecodimusica
lan ✍️
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mindfulness75 · 2 months ago
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COME RAGGIUNGERE LA PACE INTERIORE ?
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Vi siete mai chiesti perché è così difficile sentirsi in pace? 
Sembra un paradosso ma la pace interiore, che tanto desideriamo, è già dentro di noi e non ha nulla a che fare con ciò che ci circonda. Eppure, spesso siamo convinti che la nostra serenità dipenda da fattori esterni, da altre persone o dalle circostanze. Ma è davvero così?
Se imparassimo a vivere il presente, ad ascoltare il nostro respiro e a osservare i nostri pensieri senza giudizio tutto apparirebbe più semplice. Ma in che modo tutto questo può aiutarci a trovare la pace interiore? La chiave è nel comprendere che tutto ciò di cui abbiamo bisogno per sentirci sereni e completi è già in noi. Nessuna persona o evento esterno può davvero privarci di questa pace, a meno che non siamo noi a permetterglielo.
Immagina di avere un diverbio con un collega o con un familiare. In quel momento, potresti sentire rabbia, frustrazione, forse anche rancore. È facile attribuire queste emozioni all'altro, dicendo: "Mi hai fatto arrabbiare". Ma, guardando in profondità, è davvero così? Queste emozioni sono nostre e, molto spesso, nascono da aspetti di noi stessi che ci rifiutiamo di affrontare.
Perché continuiamo a dare il potere della nostra serenità agli altri? 
Pensaci: quando nutriamo rancore, è come se portassimo con noi un carico pesante, un peso che lentamente logora la nostra pace. Attribuire la causa delle nostre emozioni negative a qualcun altro è una scusa inconscia, un modo per evitare di guardare dentro di noi e affrontare quelle parti che ci spaventano o che rifiutiamo.
Non è facile ammettere che la rabbia o il rancore che proviamo sono riflessi di aspetti irrisolti in noi. Ammetterlo è un atto di coraggio necessario per risolvere i nostri conflitti interni. Riconoscere che ogni emozione è una nostra responsabilità non significa ignorare i conflitti o le difficoltà con gli altri, ma accettare che la risposta emotiva a questi eventi è sempre nostra.
Chi ha davvero il potere sulla tua felicità? 
NESSUNO, in realtà, può renderci infelici se non glielo permettiamo. Se lasciamo che qualcuno o qualcosa influisca sul nostro stato d’animo, stiamo concedendo a quella persona o situazione un potere su di noi che non dovrebbe avere. Accusare qualcuno della nostra infelicità è un modo per delegare a qualcun altro la responsabilità della nostra serenità.
Quando accusiamo qualcuno di renderci infelici, stiamo evitando di prenderci la responsabilità della nostra risposta emotiva. Certo, alcune persone o situazioni possono risultare difficili da gestire, ma il modo in cui reagiamo è sempre una nostra scelta. Siamo noi che decidiamo se permettere a qualcun altro di influenzare il nostro stato interiore.
Cosa ti impedisce davvero di essere felice? 
La pace interiore, così come la felicità, è una scelta che facciamo ogni giorno. Non è uno stato esterno che qualcuno può darci o toglierci; è un equilibrio che troviamo in noi stessi. Essere felici significa accettare che, anche nei momenti di difficoltà o nelle situazioni di conflitto, possiamo scegliere di mantenere una prospettiva interiore serena.
Un esercizio pratico: ogni volta che senti un’emozione negativa verso qualcuno o qualcosa, fermati. Osserva quell’emozione senza giudicarla. Chiediti: “Questa rabbia è davvero dovuta a ciò che è accaduto, o ci sono aspetti di me che questa situazione ha messo in luce?” Guardiamo alle emozioni negative come opportunità per comprendere parti di noi che richiedono attenzione e cura.
La vera serenità non è l’assenza di difficoltà, ma la capacità di rimanere stabili e in equilibrio, indipendentemente da ciò che accade intorno a noi.
Ricorda che nessuno ha il potere di toglierti la tua serenità, a meno che tu non glielo permetta. Trova la tua pace interiore, sii responsabile delle tue emozioni, e scoprirai che la felicità è una tua scelta.
Sei pronto a intraprendere un viaggio verso la tua pace interiore e una vita più serena? 
La felicità e la quiete che cerchi sono come un lago nascosto nel profondo, calmo e immutabile. Ogni passo verso la conoscenza di te stesso è come schiarire le acque, permettendo alla tua vera luce di risplendere. Scopri come, rallentando e ascoltando, puoi trasformare il tuo rapporto con te stesso e con il mondo. 
la chiave è già nelle tue mani.
Tito Bisson
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filorosso · 1 year ago
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Ora che ti sto lasciando andare, sii felice.
Sii felice perché non riporrò in te nessuna speranza ne responsabilità. Sii felice perché non sarai più la prima persona che disturberò quando avrò un problema. Sii felice perché ora potrai andare avanti senza rotture. Sii felice perché potrai vivere con lei senza avermi in mezzo. Sii felice perché hai avuto una ragazza che si è esaurita pur di stare al tuo fianco. Sii felice perché non avrai più i miei messaggi in piena notte che ti implorano di aver bisogno di un tuo abbraccio. Sii felice perché ora non dovrai più sopportare le mie insicurezze e le mie milioni scenate di gelosia. Sii felice perché non ti assillerò più con il mio bisogno costante di attenzioni e amore. Sii felice perché non dovrai più sopportare la bambina che c'è in me. Sii felice perché non mi arrabbierò più per le sciocchezze. Sii felice perché non dovrai più sopportare i miei innumerevoli cambi d'umore. Sii felice perché ora potrai fare tutto quello che vuoi senza paura che io me la prenda. Sii felice perché ora potrai dedicarti a quello che vorrai senza avere il mio peso. Sii felice perché ora finalmente potrai vivere come volevi tanto.
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libero-de-mente · 2 years ago
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ACCETTA UN MIO CONSIGLIO, PER QUESTA VOLTA
Sii consapevole della forza e della e bellezza della tua giovinezza.
Dei tuoi diciotto anni, oggi. Non pensare ad altro.
Credimi, quanto tu sia forte e il potere che hai di decidere ora della tua vita, non lo riavrai più in maniera così energica.
Te lo dico da uomo che ha visto queste possibilità appassire. Come sempre nella vita di un uomo, sono le opportunità e le capacita che, una volta svanite, vengono finalmente comprese. Oppure rimpiante.
Il tuo fisico che oggi dai per scontato, magari vedendoci anche dei difetti, è meraviglioso. Così aggraziato e longilineo, sei alto come avrei voluto esserlo io. Curalo, conservalo come sempre ti dico.
Mi hai visto qualche settimana fa, mentre riponevo vecchie foto negli scatoloni, guardare le mie foto di quando avevo la tua età.
Hai visto con che occhi guardavo quelle foto, ti feci notare che avevo la tartaruga sugli addominali.
Non ero così male in fondo, eppure allora non sapevo darmi valore.
Sii consapevole del tuo corpo, adoperalo con intelligenza e non porti apprensioni il tuo corpo, usalo in tutti i modi leciti che puoi, senza paura e senza temere il giudizio altrui. Fregatene. La sottomissione di quello che pensa la gente è una condanna ad avere limiti nella vita. Il tuo corpo da giovane sarà Il tuo giovane corpo potrà essere un ordigno per smuovere la monotonia di una vita scontata.
Non voglio che tra trent'anni ti guarderai nelle tue foto avendo la mia stessa espressione di oggi quando ammiro le mie. Non solo per il fisico, ma per le opportunità che la vita ancora ti dava in quei momenti.
Che è l'oggi per te mentre per me fu ieri, cogli al volo ogni esperienza per non smettere mai d'imparare.
Non preoccuparti del domani in maniera ossessiva. Prevedere ora quali saranno i problemi in futuro e come pensare a un vegano che prepara un ragù, impossibile.
I problemi arriveranno, di sicuro, ma da chi e da dove non potrai immaginare. Difficile prevederlo ora. Ma un arma ce l'hai: il tuo splendido sorriso, usalo sempre.
Sorridi!
Lavati sempre i denti, almeno tre volte al giorno e possibilmente dopo i pasti. Avere i tuoi denti ti renderà diverso dai sorrisi finti e artificiali che spopolano tra gli esseri umani.
Non essere crudele col cuore degli altri. Non tollerare che la gente possa esserlo col tuo.
Evita di sprecare la tua vita invidiando. L'invidia è una brutta bestia, spesso chi invidia non è preso assolutamente in considerazione, anzi, diventa motivo di ilarità per chi è cinico e invidiato.
La vita è come una maratona, a volte detti il passo e altre volte segui il passo di chi ti sta davanti, l'importante è non perdere il ritmo. A meno che non trovi un prato pieno di fiori e ricco di pace, dove deviare per trovare possibilità senza competizioni.
Perché alla fine ricorda, figlio mio, la gara della vita è solo con te stesso. Non guardare chi ti sta davanti, non girarti a guardare chi ti sta dietro. Potresti inciampare.
Conserva i messaggi e le chat dove sei stato bene, dove vi siete scritti cose meravigliosa, cancella il resto. I messaggi che ti hanno fatto soffrire, quelli dove ti hanno voluto colpevolizzare di tutto anche quelli di chi poi ti ha tradito alle spalle. Una volta pagate le bollette archiviale e dimenticale nella loro cartella. Possibilmente in una chiavetta esterna. Dimentica.
Ora, nel compimento del tuo diciottesimo anno, non avere l'ansia di decidere cosa fare nella tua vita. Hai tempo. Finisci le scuole superiori. Quello che per te sarà giusta fare potresti scoprirlo anche tra qualche anno.
Ci sono persone che subito da neo maggiorenni hanno percorso decisi una strada, altri che hanno finalmente capito quale fosse il proprio percorso in età più avanzata.
Unitile che ti dica chi ho visto automatizzato in uno stile di vita obbligato e chi, in maniera sorprendente, ha trovato un'isola felice come stile di vita.
Fai sport curo il tuo fisico, guarda me quando mi rialzo da accasciato che fatica faccio. Le ginocchia sono più importanti di quanto si pensi.
Questa pandemia vi ha relegato troppo davanti a un devices per comunicare, esci e respira. Senti il profumo che ha la pelle di chi ti attira, senti il tocco delle sue mani e fatti sorprendere dalle sue labbra.
Non sono bravo a comprendere il futuro, figuriamoci nelle vesti di tuo padre, sono di parte.
Troverai l'amore, probabilmente lo perderai oppure arriverai con lei a traguardi inaspettati. Non importa, goditi i momenti belli, fanne esperienza e se dovrai ricominciare fallo, senza paura. Chi si incontra con varie esperienze alle spalle ha una magia in più.
Hai imparato nell'ambito dell'alternanza scuola lavoro a leggere i bugiardini nelle scatole dei medicinali, ecco questo ti sia da lezione, leggi bene le istruzioni di tutto. Degli elettrodomestici, dell'automobile, dei contratti che sottoscriverai e importante quello della vita. Io non lo mai letti, volendo imparare senza istruzioni e ho fatto molta fatica.
Non pasticciare con i capelli: se li tratterai bene se lo ricorderanno e non ti abbandoneranno. sono meravigliosi i tuoi lunghi capelli.
Non sei uno che balla o canta, eppure i ti consiglio di farlo. Magari non in pubblico se non vuoi. Ma sotto la doccia o in camera tua quando sei solo fallo. Ti regalerai momenti di gioia.
Parlati, si parlati da solo. Non sai il bene che potresti farti. Io lo faccio spesso e altrettanto comprendo dove sbaglio.
Prima di giudicare i tuoi genitori cerca di comprendere la loro storia, quello che hanno vissuto in passato, così comprenderai i loro atteggiamenti. Potresti anche stupirti di come nonostante tante brutture, stiano dandoti tutto l'amore che possono. Anche se oggi non lo percepisci. Ma lo comprenderai più in là.
Sii un buon alleato di tuo fratello, per quanto sceglierete strade diverse mantieni sempre un contatto. Quando non ci saranno più mamma e papà, sarà lui a essere l'unico rappresentante della tua famiglia d'origine. Come si dice in questi casi: sangue del tuo sangue.
Gli amici che hai oggi non è detto che saranno quelli del futuro, ma se riuscirai a portartene un manipolo appresso per tutta la tua vita avrai degli amici sicuri. Gli altri come verranno se ne andranno.
Se riuscirai non vivere troppo in un solo posto, viaggia e conosci nuove mentalità e stili di vita. Così saprai comprendere bene la meraviglia del posto in cui sei nato e cresciuto. O forse il contrario.
Non accettare consigli dagli sconosciuti, ovvero da quelli che non sanno nulla di te. Come possono darti consigli? E come la notte, quella che porta consiglio... a me porta solo insonnia.
Accetta quelli di chi conosci, ma sii cauto a valutarli, ci potrebbe sempre essere qualcuno che ti dà consigli per consigliarti male.
Imparare ad ascoltare i consigli ti eviterà di diventare egocentrico, come se solo tu sai qual è la cosa giusta, non commettere questo errore. Potresti pagarla cara, per esempio con il vuoto intorno a te.
Ma in occasione del tuo diciottesimo compleanno, uomo, per questa volta accetta il consiglio… quello dettato da un padre pieno di errori che si è aggiustato grazie a te.
Auguri Gabriele.
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animadiicristallo · 10 months ago
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non mi interessa più.
sii felice senza di me.
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inaspettami · 1 year ago
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"Sussurrami dolci bugie.
Dimmi che tornerò come prima, prima o poi.
Dimmi che sorriderò e lo dirò sul serio.
Dimmi che riderò di gusto finché non piangerò.
Dimmi che i miei occhi brilleranno e racconteranno storie in technicolor, piuttosto che in tutti i grigi nuvolosi.
Dimmi che non dovrò trattenere le lacrime in diversi momenti della giornata.
Dimmi che non sarò triste per ragioni sconosciute.
Dimmi che non starò sveglio fino alle 3 ogni notte e potrò dormire senza alcun aiuto.
Dimmi che potrò andare alle funzioni sociali e alle riunioni senza essere nervoso e ansioso.
Raccontami che i miei attacchi di panico che mi svegliano diventeranno un lontano ricordo.
Dimmi che sarò in grado di sostenere conversazioni senza che il mio cervello vada alla deriva.
Dimmi che riacquisterò la memoria a breve termine e smetterò di dimenticare così tante cose.
Dimmi che l'abisso in cui mi trovo non sarà un pozzo così vuoto.
Dimmi che la mia luce brillerà attraverso l'oscurità.
Dimmi che non avrò bisogno di tutte quelle medicine ogni giorno.
Dimmi che non rimarrò con lo sguardo assente, distanziandomi in modo casuale.
Dimmi che mi godrò di nuovo la vita.
Dimmi che arriverà un momento in cui smetterò di sentirmi come se stessi semplicemente affrontando e sopravvivendo alla giornata, fino al giorno successivo, solo per rifare tutto da capo.
Dimmi la verità... che sono forte come sono sempre stato. E che supererò tutto questo come ho affrontato altre cose nella mia vita da sopravvissuto più forte e più saggio.
Dimmi la verità... che ami TUTTO di me, anche le parti rotte che impiegheranno più tempo a rimettere insieme.
Dimmi la verità... che ami la mia luce accattivante e la mia oscurità che crea dipendenza. Che ami i miei colori vividi e tutti i miei tanti grigi.
Dimmi la verità... che sarai sempre lì per me, sia in una giornata soleggiata e tranquilla che in una forte tempesta di uragano.
Dimmi la verità... che non sarò mai solo ora che sei con me.
Sii la rassicurazione di cui ho bisogno. Sii calmo. Sii la mia forza e il mio sostegno. Sii il mio trampolino di lancio verso il recupero del mio vecchio io. Sii il mio conforto e il mio ascolto. Sii il tocco amorevole, sussurra e ringhia nel mio orecchio: ho bisogno di sentirmi amato, necessario, desiderato, desiderato e importante. Sii la voce dolce che dice che andrà tutto bene quando sto precipitando dentro di me urlando quando nessuno può sentire.
Dimmi quello che mi dici sempre... che posso essere il mio vero sé totale con te, vulnerabile e libero di essere il vero me senza pretese, facciata o giudizio. Tienimi forte la mano... ed esci dalle profondità dell'inferno in cui la mia testa e la mia anima si trovano da anni.
Fammi uscire dal tunnel oscuro della mia depressione e ansia, finché non vedremo altro che cieli luminosi e azzurri. Lasciandomi alle spalle quel me stesso e tornando dalla ragazza che ho sempre conosciuto. Alla ragazza con cui ti sei innamorato, la ragazza senza la quale non puoi vivere. La ragazza che non lascerai mai sola a combattere le sue battaglie. La ragazza per cui andrai in purgatorio finché non fuggirà dai paesaggi della sua incertezza e oscurità... e vivrà la vita felice che aveva conosciuto prima. Con te al centro."
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thegretchenimages · 2 years ago
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La mia vita è costellata da persone sempre più incasinate di me, sempre a lottare con problemi enormi e circostanze assurde. Così da sempre. Così che è naturale che ogni cosa che possa riguardare la mia persona passi in secondo piano. Che va bene perché i miei di problemi o paranoie non sono niente in confronto però vorrei sapere che cazzo sta cercando di dirmi la vita. 
Perché mi sono rotta un poco il cazzo del : sii felice di ciò che hai, sei una ragazza fortunata e hai mille cose di cui essere lieta!  Anche perché questa cosa va avanti da tutta una vita. Forse dovevo fare la psicologa? O meglio ancora l’eremita. Per l’ennesima volta mi lamento senza alcun motivo. Che palle che sono, 
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tempodadisperati · 3 days ago
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In occasione della festa della Santa Famiglia riporto alcuni stralci inerenti la vita familiare dei primi cristiani di un capitolo del libro di Antonio Baruffa: “Le Catacombe di San Callisto” presi da Facebook.
Libreria Editrice Vaticana, 1992, pagg. 117 – 121,
attraverso le iscrizioni, viene riportato uno squarcio della vita coniugale dei primi cristiani. Come noto le catacombe si possono considerare la culla del cristianesimo e l’archivio della Chiesa delle origini. Le pitture, le sculture e l’epigrafia ci forniscono il materiale più prezioso per poter illustrare gli usi e i costumi degli antichi cristiani, l’identità della fede vissuta nonché la storia delle persecuzioni da loro sofferte. Da precisare che le catacombe di San Callisto erano il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma.
M scuso sin da subito per la lunghezza del post ma ho ritenuto che ne valesse la pena. Buona lettura.
Vita coniugale
«Le lapidi sepolcrali ci presentano il matrimonio come una comunione di anime e di corpi. Si insiste molto sull'accordo dei coniugi come compagni di vita e sulle gioie della vita in comune...
I primi cristiani consideravano il matrimonio come un'unione esclusiva, come appare dagli elogi verso la moglie defunta. La sua fedeltà totale e il suo comportamento onesto e pudico sono testimonianza di un amore unico. Del marito scomparso si ricordano l'onestà e l'illibatezza dei costumi.
Il matrimonio comporta anche una disciplina di vita, per cui occorrono da ambedue le parti perseveranza e stima di valori convergenti, come la fede e la preghiera, in modo da raggiungere nel proprio stato un'edificante esemplarità.
Il fedele, il cristiano, onora così il vincolo matrimoniale, ma più ancora scopre la presenza di Dio nel proprio matrimonio, come si vede nell'esclamazione di un certo Cyriacus, che si rivolge alla moglie defunta con queste parole: «Il Creatore ti aveva dato a me come un dono santo"!» (ICVR, I, 1496).
«Mogli indimenticabili»
«I due saranno una carne sola» leggiamo nella Bibbia (Genesi 2,24) e Tertulliano parla dei coniugi come fratelli, collaboratori, uniti nelle angustie, nelle persecuzioni, nella speranza (Ad Uxorem). Celso Eutropio perse la giovane moglie appena trentenne dopo aver vissuto insieme quasi undici anni in un matrimonio felice. Sulla lapide sepolcrale della moglie egli scrive che il tempo trascorso con lei era stato un paradiso: «sine ulla lesione animae meae». Beato lui!
«Celso Eutropio a sua moglie... che visse sempre con me senza mai procurarmi alcun dispiacere. La sua vita fu di 31 anni, 9 mesi e 15 giorni. Trascorse con il marito 10 anni e 9 mesi. Fu deposta nel sepolcro 7 giorni prima delle calende di... Mori di giovedi. Benemerita in pace» (ICVR, IV, 11241).
Dello stesso parere era Flavio Crispino nei confronti di sua moglie Aurelia Aniane. Il loro matrimonio fu caratterizzato da una perfetta armonia coniugale. Le espressioni di augurio e di vita nella pace del Signore tradiscono il grande amore che nutriva per la sua compagna di vita.
«Flavio Crispino ad Aurelia Aniane, coniuge benemerita, che visse 28 anni. L'ebbi in moglie per 9 anni con amore, senza che procurasse alcuna amarezza al mio animo. Stammi bene, cara. Sii in pace con le anime sante. Sta' bene in Cristo!» (ICVR, IV, 12566).
«L'augurio di trovarsi con "le anime sante" significa che si ritiene il proprio caro in cielo, presso Dio, nel pieno possesso della felicità. Il fatto stesso di stare in mezzo ai giusti è considerato come parte dello stato di beatitudine: la compagnia degli altri santificati è una presenza che rende l'anima lieta e che contribuisce al godimento di ciascuno e alla felicità di tutti. Essere nella beatitudine significa quindi stare con Dio e con i Santi, godere della loro presenza e sapersi a loro graditi.
Il cielo appare così più che un luogo una vita in Dio e con Dio; la felicità celeste, più che un trovarsi in un ambiente luminoso, è vivere in Cristo, che è la luce; la beatitudine, più che godere requie (riposo), è vivere nella pace che è Dio stesso; la sorte beata, più che una visione di Dio, è una vita di gaudio trascorsa con Dio, con gli angeli e con i santi. La promessa e il premio celeste si riferiscono alla vita in stretta unione con Dio.
Il concetto stesso di vivere include evidentemente l'idea d'una attività, attribuita a coloro che sono presso Dio. Il che risulta anche dai verbi "godere" e "vedere"...
Il vero messaggio cristiano, dunque, è che i "santi" vivono in Dio per sempre. Tale vita ha un carattere prettamente personale, perché è intesa come un rapporto individuale e intimo con Dio, ma ha allo stesso tempo anche un carattere essenzialmente ecclesiale, in quanto è vissuta nella comunità dei beati».
«Fedeltà coniugale»
È questa una virtù che trova le sue radici nel Vangelo. Gli Apologisti (i difensori delle verità della fede cristiana) e i Padri della Chiesa (i grandi vescovi dei primi secoli) la esaltano nei loro scritti. È invocata anche da tanti ragazzi e giovani, costretti a vivere una situazione familiare penosissima.
La lapide qui riportata parla della fedeltà di una moglie nei confronti del marito, ma lo stesso ragionamento vale anche per il marito nei confronti della moglie.
Il buon Probiliano comprendeva tutta l'importanza di questa virtù nella vita coniugale e volle renderne testimonianza a lode della moglie.
«Probiliano alla sua consorte Felicita, della quale tutti i vicini conobbero la fedeltà, l'onestà dei costumi e la bontà. Negli otto anni di assenza di suo marito mai lo tradì. Fu poi sepolta in questo luogo santo il 30 gennaio» (ICVR, IV, 10953).
Uno degli elogi più belli che il marito può fare alla moglie è quello di mettere in risalto l'onestà dei costumi, cioè la castità. Ella conserva il suo corpo casto per il marito.
Il fatto poi che si tratti non solo della castità del corpo, ma anche di quella del cuore, lo si può scorgere dalle altre virtù sottolineate dal marito, come l'onestà e la probità, la lode del pudore come modo di comportarsi, l'insistenza sull'innocenza di vita. È l'immagine della moglie, che si dedica al marito, che vive solo per il marito. Talvolta è abbastanza facile mettere in cattiva luce una moglie, ma non è onesto far di ogni erba un fascio...
«Un marito ideale»
Se si considera l'uomo al centro di un complesso di rapporti e di relazioni, si può capire fino a che punto la morte di una persona cara può sconvolgerlo. Il dolore nasce dell'amore vissuto in profondità e non c'è morte più desolata di quella su cui non piange nessuno.
Solo così è comprensibile il dolore di questa giovane moglie nei confronti del suo amato Alessio, morto a soli 31 anni. Si sposarono giovanissimi e Alessio amò la sua compagna di vita perdutamente:
quindici anni senza ombra alcuna di incomprensioni! Il marito esercitava il servizio di lettore nella parrocchia detta della «Fullònica», perché situata nei pressi di un lavatoio pubblico (fullonica = lavanderia). Il «titolo della Fullonica», con ogni probabilità, corri- sponde alla chiesa dei santi Marcellino e Pietro sulla Via Merulana.
«Al dilettissimo marito Alessio, anima dolcissima, lettore del titolo della Fullonica. Visse con me quindici anni. Si era unito in matrimonio con me a sedici anni. Vergine ad una vergine (cioè non ebbero rapporti prematrimoniali), dal quale non ebbi alcuna amarezza. Riposa in pace con i Santi, con i quali hai meritato (di vivere). Deposto il 15 dicembre» (ICVR, IV, 11798).
«Vivere il matrimonio come una comunione di vita significa innanzitutto vivere in accordo l'uno con l'altro. Ma per poter vivere armoniosamente, ci vuole anche la fedeltà reciproca. Ora la verginità prematrimoniale viene così spesso ricordata nelle lapidi da lasciar presupporre che fosse ritenuto normale tra i cristiani l'esser vergine fino al giorno delle nozze. Anche i pagani sapevano stimarla, ma presso i credenti essa sembra diventata un fattore integrante del concetto cristiano del matrimonio».
«Vivo rimpianto»
Leggendo gli epitaffi (iscrizioni sepolcrali) ci troviamo talvolta di fronte ad autentiche tragedie. Molte erano le mogli che morivano in giovane età in conseguenza di parti difficili, ma elevato era anche il numero dei decessi dei mariti.
In mezzo a tanto strazio è difficile trovare nell'epigrafia cristiana un sentimento di ribellione o di disperazione. La fede spandeva sempre la sua benefica luce sulle dolorose vicende umane. In questa visione cristiana della morte Afrodite, Elia Capitolina e Cornelia Vittorina piansero la perdita dei loro mariti.
«Per il singolare amore verso la moglie e per l'ammirevole carità, Afrodite (fece il sepolcro) per Antonio, coniuge dilettissimo, che visse 25 anni, un mese e 7 giorni. In pace» (ICVR, IV, 11809). Oltre alla moglie, partecipano al dolore e al lutto anche i figli, che desiderano associarsi alla madre nel ricordo del padre che li ha lasciati prematuramente.
«A Quinto Ofellio Tròfimo. Elia Capitolina fece l'iscrizione per il marito santissimo (persona molto buona e giusta) e i figli si unirono (nel ricordo del padre)» (ICVR, IV, 10059).
Oppure: «Ad Aurelio Macròbio. Cornelia Vittorina al carissimo marito e i figli Aurelio Demetrio e Gennadio (fecero la lapide) al padre. In pace» (ICVR, IV, 12574).
Se si volesse sintetizzare - al di fuori di questi brevi esempi - la figura del marito come ci viene presentato dagli epitaffi, ne risulterebbe la seguente immagine.
Le iscrizioni ci presentano il marito come un uomo buono, affabile, amico di tutti (cultore dell'amicizia), amabile, intelligente e onesto. La gente lo cercò e lo stimò per le sue qualità personali e professionali. In lui si ammira la fedeltà ai principi di un tempo, l'integrità di mente, la probità dei costumi, la saldezza di fede. Il marito è tutto per la moglie, di cui ne parla con rispetto e ammirazione.
«Due coniugi invidiabili»
Concludo questo primo gruppo di iscrizioni dedicate alla vita coniugale citando una lapide, oggi purtroppo perduta, di origine incerta. Gli studiosi l'assegnano alla Via Ardeatina, ma poteva appartenere in origine al complesso callistiano.
I figli sono il frutto più bello dell'amore fecondo dei genitori e costituiscono inoltre il loro ideale prolungamento dopo la morte. Ognuno di noi sente il bisogno di continuare a vivere... L'eredità più preziosa che una coppia di sposi può lasciare a un figlio è l'esempio di una vita illuminata dall'amore. Una manifestazione concreta di questo ideale di vita è la profonda armonia nella loro vita coniugale.
Il giovane Druso ne era più che convinto e sentì il bisogno di tramandarne il ricordo su una lapide: «A Stefano e Generosa, genitori dolcissimi, che vissero a lungo senza mai litigare. L'infelicissimo Druso ai benemeriti genitori fece il sepolcro» (ICVR, III, 9170).
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silviatorani · 21 days ago
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Saremo noi: Giorno 41
Oggi scrivere è stato un po' più difficile rispetto a ieri, ma finalmente sono riuscitɘ a fare il raccordo con il frammento di scena che avevo scritto e tenuto da parte qualche giorno fa. Ora devo solo finire questo capitolo e scriverne un altro con le conseguenze dello scontro tra Cielo e Irene, e poi posso finalmente iniziare il terzo atto.
Quante parole ho scritto: 1055 // 41398 (totale)
Quando ho scritto: dalle 10:00 alle 12:30.
Che musica ho ascoltato: Ancora la playlist del romanzo senza che mi desse fastidio, ma per un po' anche il silenzio.
Osservazioni: Non so se la progressione della tensione dal midpoint a questa scena è costruita bene, anzi, ho l'impressione che tutta questa parte della trama sarà la più suscettibile di modifiche in fase di revisione, anche se adesso non ho idea del come. Spero che la pausa di riflessione che mi prenderò alla fine della prima stesura, oppure l'occhio esterno di qualche beta reader fidatɘ, saprà aiutarmi.
Estratto di oggi: Attenzione, è una scena un po' spoiler.
Irene ruota furiosamente l’anello attorno al dito come se le andasse stretto, come se le facesse male. «Tu pensi sempre di sapere quale sia la cosa migliore per tutti, vero? Anche adesso. Non pensi a quanto possa essere difficile per me. Dici che se io vincessi, tu saresti lo stesso felice per me. Anche se fosse vero, e so che non può essere vero, stai comunque dando per scontato che anche per me debba essere lo stesso, che anch’io sorriderei e ti darei una pacca sulla spalla e farei il tifo per il tuo successo se fossi tu ad andare al festival e io no, ma sai che c’è? Col cazzo. Io sono qui per vincere, io voglio vincere, e se perdessi sarei furiosa con chiunque mi avesse privato della possibilità di vincere, anche se quel qualcuno fossi tu.» E allora sii furiosa, purché tu lo sia accanto a me. Le parole mi girano e girano nella testa, ma non riescono a uscire dalle labbra. Resto muta, con il petto scosso dai singhiozzi, il naso che cola e le lacrime che mi scivolano sotto il mento. Irene scuote la testa. «È stato bello fingere di essere… qualsiasi cosa siamo state l’una per l’altra in questi giorni. Ma l’unica cosa che siamo è rivali. Vogliamo la stessa cosa, e solo una di noi può averla.»
A domani!
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NEW LIFE
Cara Caterina,
mi chiamo Linda, ho trent'anni, e mi sento finalmente una donna nuova.
Dopo un lungo percorso, sono riuscita a perdere circa trenta chili e, sul mio metro e settanta di statura, il cambiamento è piuttosto evidente. È come se fosse iniziata una nuova fase della mia vita, dove per la prima volta mi sento davvero bene col mio corpo.
Da quindici anni sono fidanzata con Alessandro, un uomo speciale che considero un vero "santo". Ci siamo conosciuti sui banchi di scuola e siamo cresciuti insieme, affrontando, come tutte le coppie, numerose difficoltà. Alessandro è sempre stato al mio fianco, accettandomi per come sono, senza mai giudicare i miei difetti, anche quelli fisici, che fino a poco tempo fa erano piuttosto evidenti. Adesso, con questa nuova consapevolezza e sicurezza in me stessa, sento il desiderio di "esplorare nuove opportunità" e di capire davvero cosa voglio per il mio futuro. Sono però tormentata dall'idea di poter ferire una persona a cui tengo profondamente. Alessandro è una parte importante della mia vita, e l’ultima cosa che vorrei è causargli dolore. Mi chiedo: come posso ascoltare i miei nuovi bisogni senza spezzare il suo cuore? Esiste un modo per percorrere questo sentiero delicato senza fare troppo male?
Grazie,
Linda
Cara Linda,
hai trent’anni. Anch’io avevo trent’anni quando ho conosciuto colui che sarebbe poi diventato mio marito. Arrivavo da due anni di singletudine: un periodo divertente e ricco di incontri. Quando ripenso a quegli anni, mi rendo conto di quanto siano stati fondamentali. Ho avuto la possibilità di vivere tante esperienze, trascorrendo momenti unici con le amiche, vivendo flirt spensierati e viaggiando. Tutto questo mi ha dato l’energia e la consapevolezza necessarie per affrontare, con maturità, una relazione importante come quella con mio marito.
Se ora mi dici di sentirti una persona nuova, più sicura di te, ma desiderosa di esplorare “nuove opportunità”, forse questo significa che la persona che ti è stata accanto finora è stata perfetta per quella fase della tua vita, ma potrebbe non essere la persona giusta per il tuo futuro. È importante riconoscere questo e affrontarlo con rispetto.
Linda, il rispetto è alla base di tutto. Se Alessandro ti è stato di grande supporto ma ora senti che non sei più innamorata né coinvolta, potrebbe essere arrivato il momento di essere sincera con lui. Parlane apertamente: spiegagli che, in questo momento, senti il bisogno di vivere la tua nuova vita da sola. Non è mai giusto restare accanto a qualcuno solo per senso di colpa o pietà.
Sii onesta con lui. Puoi anche prospettare una pausa per riflettere, non per ingannarlo, ma perché è ciò che senti veramente. Ricorda, però, che ogni decisione ha delle conseguenze, e la sincerità e il rispetto devono sempre venire prima di tutto.
Lascia Alessandro e vivi serenamente la tua nuova vita, il tuo nuovo corpo e la nuova persona che sei diventata. Meriti di essere felice e, con il tempo, anche lui lo sarà, accanto a qualcuno che saprà apprezzarlo e rispettarlo come merita. È più giusto per entrambi separarsi ora, piuttosto che restare insieme per abitudine o per paura di ferirlo, soprattutto se ormai lo percepisci come un peso nella tua vita.
Daje,
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bergamorisvegliata · 8 months ago
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GENTILEZZA, ESPERIENZA E RISPETTO -di Leyla Tommasi-
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Io dico una cosa: la GENTILEZZA per me e'un Valore di vita…. osservo con dispiacere che fb e' sempre stato ed e' tuttora un luogo di discussioni filosofiche su qualsiasi tema piu' o meno importante. Benissimo… se non fosse che alcune persone pensano di avere la verita' in mano e vanno sulle bacheche degli altri ad insultare o asserire che quello che dice un altro e' tutto un mucchio di cazzate ( e gia' questo e' un modo per creare un clima di aggressivita' e divisione).
Sono le stesse persone che magari parlano anche di creare un mondo migliore, della 5 dimensione in arrivo o del valore dell' arte come unione per le persone, o sono coach o guru vari…..
Non importa chi sei o cosa fai…. Come puoi rivolgerti ad un altro essere umano, sia che tu lo conosca o no, asserendo che dice cazzate o che e' un idiota o non capisce niente? Chi non la pensa come te e' un idiota e dice solo cazzate?
Se siete contro la guerra e anelate ad un mondo di pace e amore ma vi rivolgete agli altri in tal modo, fareste meglio a guardare l' aggressivita' che avete dentro di voi, perche' quello e' il seme col quale poi si scatenano le guerre nel micro e poi nel macro. E ve lo dice una ex aggressiva. So cosa significa non sapersi controllare e scandalizzarsi se l' altro non ragiona come ragiono io.
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Ma l' altro non e' il nemico. L' altro e' solo uno che ha un vissuto diverso,una storia differente, conosce cose diverse da te e ha fatto esperienze opposte alle tue e magari ha delle sofferenze che nemmeno immagini.. Siamo dei geni a farci dei film mentali sugli altri…..ma in realta' non sappiamo niente!
Ogni essere umano puo' comprendere soltanto cio' di cui ha fatto ESPERIENZA.
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Puoi pensarla diversamente ma discutere con RISPETTO e senza assumere un atteggiamento di superiorita'.
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Negli anni che hai vissuto finora sei rimasto sempre uguale a te stesso? Anno dopo anno non hai mai cambiato idea su niente nella vita,dopo aver vissuto certe esperienze? Nessuno al mondo la pensa a 30 anni come la pensava a 10 o a 60 come a 40 etc etc. La vita ci da esperienze affinche' noi si possa cambiare e avvicinarci il piu' possibile alla verita' che scopriremo solo dopo aver lasciato questo corpo. Ogni essere umano sta facendo il suo cammino e l' unica certezza e' proprio il cambiamento…Abbi rispetto per gli altri,sii gentile a prescindere anche se devi dissentire.. Il vero nemico non e' chi non la pensa come te ma l' aggressivita' che il tuo ego ti spaccia per sapienza. La sapienza senza amore diventa superbia e si esprime con l' arroganza.
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Quando qualcuno, come e' gia' capitato, commenta su un mio post che scrivo solo cazzate ,ormai lo ignoro, perche' rispondere ad una provocazione contribuirebbe solo a farmi influenzare dalla sua dinamica di morte, ad abbassare le mie vibrazioni e sprecare energie preziose di gioia e creativita'. Preservare la propria pace interiore e' fondamentale e ricordatevi che come un abbraccio o una risata contagiano di flusso benefico tutto l' ambiente intorno, anche chi ama fare polemica come sport preferito puo' contagiare in modo negativo la nostra giornata se diamo corda alle provocazioni. A me spiace per queste persone che non trovano pace e sono sempre incazzate. Le comprendo. Sono stata cosi' anche io da giovane. Ma ora ho scelto la Gentilezza come valore. Questo non significa che non reagisco quando la situazione lo richiede. Se devo mandarti a cagare lo so fare benissimo e so difendermi. Ma mi domando prima se vale la pena perdere la Pace anche solo per un minuto entrando in dinamiche di conflitto , per un problema di ego dell' altra persona…e la risposta, il piu' delle volte e' no. Non mi interessa dimostrarti che ho ragione, preferisco vivere felice ❤️
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Leyla ©️
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leonflashy · 8 months ago
Note
Ho visto che dai molti consigli e vorrei un tuo punto di vista 😭
La sua amante mi contatta su Facebook e mi spiattella tutto, mi gira delle conversazioni a sfondo sessuale tra i due e da lì… crolla ogni certezza.
Avrei voluto che lui confessasse, lo avrei preferito. E invece nulla. Solo un’altra marea di menzogne, alcune anche piuttosto fantasiose.
L’ho pregato di dirmi la verità, in lacrime. Nulla.
Una parte di me lo odia ancora più profondamente per questo. Non sono degna nemmeno della verità. Tanto ormai è tutto distrutto, ma almeno un po’ di pace, avrei potuto trovarla.
Come se ne esce? È passato un mese e fa più male di prima.
Tutto giusto, tranne il passaggio, molto importante, a dire il vero , in cui dici di non essere degna della verità. Non è così, nel modo più assoluto. La persona con cui stavi ha costruito castelli di bugie, confessare la verità renderebbe evidente la sua inadeguatezza, probabilmente si vergognerebbe anche. Dal suo punto di vista, è sicuramente convinto che sia meglio negare fino alla morte, ma questo ha a che fare col suo senso della dignità e assolutamente non con l'essere tu degna della verità o meno. Non spostare mai il tuo baricentro e non mettere nelle mani di un'altra persona, qualunque sia, la possibilità di farti sentire degna o indegna di qualcosa (che sia la verità o altro, in generale). L'unico rimedio credo sia centrarti bene su te stessa e lasciare tempo al tempo... in questi casi, è sempre galantuomo.Non è una cosa che si dimentica, purtroppo. O per fortuna, dipende un po' dal tuo punto di vista sulla vita. È doloroso, questo è poco ma sicuro, e di questa esperienza porterai sempre le cicatrici. Ma il dolore si allevia, con il tempo, e tu imparerai a gestirlo. Stare male adesso è normale, non considerarti pazza o sbagliata: hai semplicemente un cuore, e di questo devi solamente essere felice.
Dai tempo a te stessa, ascolta quel dolore e lascia che ti dica cosa è veramente importante per te, chi sei. Ma non lasciarti seppellire, dominare da esso. Non sei quel dolore, non sei quello che ti è successo.
È lui a non essere degno. Non merita di averti accanto, non merita di essere amato, né ascoltato o compreso. Non permettere, mai, a persone senza una morale, senza un cuore, senza sentimenti, di dirti chi sei e cosa sei.
Ti sono vicino, e se hai bisogno di qualcuno con cui parlare sentiti libera di contattarmi.
Sii forte.
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ariannaniccoli · 11 months ago
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6 mesi amore mio.
Metà anno.
Insieme.
6 mesi che sono innamorata persa,di te.
Pensavo che non sarebbe durata. Pensavo fosse una cotta passeggera. Non avrei mai pensato che potessi diventare qualcuno di importante nella mia vita, e invece... guarda qua, adesso sei tutta la mia vita.
....in questi mesi ho scoperto,ogni giorno, quello che sono sicura di volere..
Io voglio te: il mio fidanzato che mi prende per il culo quando mi chiama biscottina ahahahah sii è bellissimo quando mi prendi per culo.. (solo tu puoi farlo e nn mi arrabbio)
Minuto dopo minuto,ora dopo ora,voglio te ogni giorno della mia vita.
Grazie. Per tutto.
Grazie del solo fatto di esistere; grazie per tutte le cose che fai per me.
Può sembrare strano,stupido.. ma mi manchi anche dopo poche ore che ci siamo visti, perché con te mi sento al sicuro. Non potrei vivere senza i tuoi abbracci, senza i tuoi baci, senza i tuoi messaggi. Non potrei vivere senza te.
Ormai sono sei mesi, e mi conosci benissimo, sai tutto di me.. e sai anche che sono lunatica, sclerata e tutte le altre cose... e per questo ti chiedo scusa.
Sai che ti amo.
Ti amo per tutto quello che fai per me.
Ti amo perché mi fai stare bene.
Ti amo perché tu sei capace di farmi cambiare umore da un momento all'altro. Ti amo perché mi sopporti e nonostante tutto resti e non te ne vai.
Ti amo perché sei tu.
Ti amo perché sono quel "buongiorno amore mio" ,
quel "Buonanotte amore mio ",
quel "mi manchi",
quel "ti amo",
e semplicemente tutte le volte che mi chiami, che mi aiutano ad andare avanti ogni giorno e farmi stare bene.
Tu. Ahaha. Solo che se ti penso mi viene da ridere e sono felice. Il mio cuoricino. Tu sei qualcosa di speciale.
Se ti amo, se mi piaci, e se sono pazza di te.. è solo colpa tua.. mi hai tipo stregato.. non so ;) sei troppo bello..
Sei ancora meglio della cioccolata calda,dell'estate,del mare, della spiaggia, ,dell'estathe al limone,della coca-cola, della Nutella, della pizza, delle patatine.. insomma, sei meglio di tutto.
Comunque.. Ti prometto che quando litigheremo,perché litigheremo, ti dirò tante cose che sicuramente non penso e giuro che l'unica cosa che in quel momento vorrò fare sarà baciarti e abbracciarti; e dirti che ti amo.
Ti prometto anche che io resto.
Si! Perché ci credo nella nostra storia..
Tu tante cose belle messe insieme;
Io tanti disastri messi insieme;
Quindi io direi che ci completiamo.
Voglio incasinarti la vita nel modo più bello e dolce possibile.
..Eh come siamo stati insieme questi 6 mesi stiamo insieme anche altri 6 ecc....
6 mesi stupendi. Grazie ancora cuoricino mio ❤️❤️❤️❤️❤️❤️ Ti amo tantissimo amore ❤️
AUGURI A NOI ❤️❤️❤️
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