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PRIMA PAGINA Nuova Ferrara di Oggi sabato, 24 agosto 2024
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Nei film quando uno dà le dimissioni vedi il tipo che parla col capo, al massimo prende le cose dal suo ufficio e va via da vincente; della serie sticazzi non mi sfrutterai più ho io il potere. Nel mondo reale invece ci vogliono 45 giorni di preavviso(quindi devi lavorare dopo aver detto che vuoi dimetterti perché ti sei rotta i coglioni) altrimenti una mora che vale tutti i tuoi stipendi presi e una fetta di culo impanata
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Il razzismo ha una funzione nella nostra società. Fa in modo di impedirci di identificare il nostro vero nemico. La responsabilità del problema dei senza tetto, della povertà e dello sfruttamento non è delle persone più povere e sfruttate. Farli diventare il capro espiatorio, perché sono neri o marroni o perché vengono da una cultura diversa, lascia i veri sfruttatori liberi di agire. Una classe di lavoratori divisa dal razzismo è perfetta per gli imprenditori. Essi traggono beneficio dal lavoro a basso costo, mettendo i lavoratori gli uni contro gli altri. Qualunque sia la loro retorica, i fascisti che si servono del razzismo parlano nell’interesse del capitale. Dobbiamo ricordare che l’offesa fatta a uno, di qualunque razza egli o ella sia, è un’offesa fatta a tutti.
Ken Loach
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA...
🔻Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
Dedicate 5 minuti e non ve ne pentirete.
Non foss'altro per ampliare le proprie conoscenze.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Noam_Chomsky
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Un sabato sera dai minuti contati questo.
Raggiunta casa di mia madre, entro in silenzio e come immaginavo lei è già a letto. Le chiudo la porta della camera per non disturbarla, mentre sistemo la spesa che le ho fatto, controllo nel frigorifero le confezioni di alimenti scadute. Le rimuovo buttando il contenuto negli organici.
Lei puntigliosa su queste cose, ora non le riesce più di controllarle.
Un rapido riassetto alla casa, ma non le metto a posto tutto. So quanto ci tenga a dimostrare di saperci ancora fare con le pulizie, diciamo che pulisco dove c'è da spostare o alzare qualcosa di pesante.
Mi giunge la telefonata di figlio 2 "Papà ci sono le pizze da infornare, sai che dopo devo uscire".
Mi avvio a casa, dopo aver avuto cura di sistemare le medicine dentro il porta pillole settimanale, in modo che mia madre non sbagli.
La frase di mio figlio "...sai che dopo devo uscire" era incompleta.
La verità è che lo dovrò accompagnare io. In auto raccogliendo tre suoi amici.
Le pizze sono uscite molto buone questa sera, forse la pioggia che insiste me le farebbe gustare meglio se Gabriele non uscisse. Se ancora per un sabato sera fosse il mio scricciolo a casa. Ma non sarebbe giusto per lui.
Appuntamento sotto lo stadio cittadino, poi seconda stella a destra, questo è il cammino, e poi dritto fino al mattino, poi la strada la trovi da te, porta a una pensilina dove c'è un altro amico per voi tre. Anzi quattro, maledetta rima.
Li ascolto parlare, mi fanno sorridere e anche ridere. Non hanno nulla che non vada bene. Sono ventenni con la voglia di vivere e divertirsi. Lo ero anche io. Forse non sentendomi mai amico al pari degli altri.
Tipo strano "il Rino", sempre assorto e spesso assente.
Li lascio alla pensilina concordata dove il quinto amico li aspetta, e si fanno i nomi di altri che arriveranno più tardi. Forse.
Li saluto, Gabriele inaspettatamente mi saluta baciandomi. "Non ti preoccupare pa' sarò bravo e starò attento, come vuoi tu".
Non ho nulla da obiettare, riparto. Alla prima rotatoria inverto il senso di marcia, un'ultima occhiata a qui sorrisi, a quella complicità di amici che legano le proprie vite in un patto di sangue, di quelli indissolubili che se ben curate, come relazioni, potrebbero durare davvero a lungo.
Nel mio ritorno solitario penso alle mie amicizie perse, al fatto che mi sento solo ed estraneo anche in mezzo ad altre persone.
Ho sempre pensato che la mia vita non avesse un senso, ma un senso l'ho trovato. Sono i sorrisi dei miei figli, la gioia dei loro successi, gli occhi innamorati di chi sceglieranno come persone con cui condividere la vita.
Questo non me lo voglio perdere. Mi madre e mio padre queste cose non le hanno mai viste. Mai. Io le voglio assaporare.
E mentre alla radio passa il brano "I love my life" di Robbie Williams, le sue parole:
I love my life
I am wonderful
I am magical
I am me
I love my life
Mi squarciano il cuore, e la pioggia è come se battesse direttamente sui miei occhi, e non sul parabrezza.
Sono solo, ovvero mi sento solo, ma dovrò aspettare. Aspetterò i successi e le gioie dei miei figli, prima di mollare.
Piove, vedo centinaia di ragazzi che si avviano alla discoteca.
Poco dopo incontro le ragazze sfruttate per dare del sesso a pagamento sui bordi delle strade.
Vorrei fermarmi, dare loro una coperta che le ripari, qualcosa di caldo da bere e la possibilità di dire loro: vai, sei libera. Puoi fare altro nella tua vita, perché hai forza di volontà da vendere.
Solo durante questi pensieri mi accorgo che in radio passa Sweet Disposition un pezzo che trovo meraviglioso dei The Temper Trap
A moment, a love
A dream, aloud
A kiss, a cry
Our rights, our wrongs
A moment, a love
A dream, aloud
A moment, a love
A dream, aloud
Stay there
'Cause I'll be coming over
And while our blood's still young
It's so young, it runs
Won't stop 'til it's over
Won't stop to surrender
Avere la forza, di superare, di aspettare chi è un passo indietro.
Mi sento maledettamente solo, anche se non lo sono. Sto male.
Ma in questo sabato sera i miei figli, chi in un modo e chi nell'altro, si divertiranno. Questo conta. Ne basta uno anomalo in famiglia. E quello sono io.
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Il Governo italiano è impegnato con notevoli risorse in progetti di sviluppo ed integrazione in Africa grazie anche al piano Mattei e alle iniziative del processo di Roma, considerati autentici modelli di cooperazione internazionale.
L’Italia destina circa 2 miliardi di euro all’anno per soluzioni e progetti di accoglienza e integrazione sul proprio territorio, rivolti stabilmente a circa 140 mila persone; con 8 milioni di euro ha contribuito, in sinergia con l’Unione europea, a sviluppare progetti di rimpatrio volontario assistito, direttamente da Paesi come Tunisia e Libia ed in collaborazione con l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, in favore di progetti di reinsediamento di migliaia di persone nei propri paesi di origine, offrendo loro una concreta alternativa ad illusori e talvolta pericolosi progetti migratori.
È singolare quindi che a rivolgere critiche al Governo italiano siano soggetti che preferiscono ignorare questi versanti di impegno, preferendo dedicare la gran parte delle risorse, che ricevono da importanti finanziamenti anche pubblici, esclusivamente ad attività in mare che, malgrado ogni buona intenzione, potrebbero essere sfruttate opportunisticamente dai trafficanti di esseri umani senza scrupoli che, oltre a commettere una azione criminale, mettono quotidianamente a repentaglio la vita delle persone.
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I RICCHI HANNO ROTTO IL CAZZO
Sarà il caldo, sarà che col riscaldamento globale fa più caldo der solito, sarà che col caldo pure la sopportazione nostra è ridotta, ma io lo devo di’: i ricchi hanno rotto il cazzo. E quello che deve tirà fori la stilografica in treno e il libro in francese e il giornale in inglese e poi passa tutto er tempo a spizzà i regazzini che parlano de calcio e de figa ma io dico allora che te li sei portati a fa’ er libro, i giornali e la stilografica? Cioè na vorta i ricchi erano stronzi ma tutto sommato, per la gran parte, erano armeno discreti. E mo invece tutti i giorni te devono postà er selfie dalla barca, dar jet privato, da in braccio a Cristo mentre fòri c’è la fame e la devastazione e l’apocalisse.
E poi, se tu non t’accodi al loro profondo dolore perché je s’è scheggiata l’unghia e c’hanno fatto ‘na diretta instagram da dieci minuti, la colpa è pure la tua che c’hai l’odio sociale, l’invidia sociale, il rodimento de culo sociale, l’animadelimejo sociale, direi. E invece li devi capì, me devi esse solidale con la sofferenza, poverelli è gente che è cresciuta a pane e yacht ma che ne sanno der mondo reale, non puoi pretende che capiscono quello che je succede intorno. S’ansiano per le piccole cose (soprattutto le piccole cose loro). Ma io dico ma voi che ciavete i sordi non ve potete pagà un po’ de psicoterapia e le paturnie vostre ve le risolvete in privato? Oppure, sempre visto che ciavete i sordi, me pagate la psicoterapia a me così dopo so’ rilassato e c’ho la pazienza necessaria a sopportavve?
Ve lo chiedo co tutto er core: non potete tornà a fa’ i ricchi stronzi de ‘na vorta? Noi tornamo a fa i poveri stronzi che ve odiano, voi ce sfruttate come sempre senza pietà (cioè come fate adesso), ma senza ‘sto teatrino delle piangine incomprese da circolo der burraco?
Pure perché io a te ricco, famoso, vip de non se sa bene cosa, una roba te la vorrei chiede: ma tu l’hai spesa mezza lacrimuccia, pure finta, pe’ quelle centocinquantamila famije che da agosto non sanno come mette insieme er pranzo co’ la cena? Ah no? Che t’eri distratto?
E allora me spieghi perché te incazzi e ce rimani male se poi io non te capisco a te che devi cambià la macchina sennò non puoi parcheggià sotto casa in centro, che hai fatto tardi e hai perso l’aereo, non riesci a trovà er taxi o er parrucchiere t’ha sbajato la tinta?
Tranquillo, de esse triste capita a tutti, ma io co’ la tristezza tua proprio non c’entro niente (e non so’ sicuro de poté di’ er contrario). Quindi fa er favore: già te sei piato quasi tutto, armeno le lacrime famo che rimangono le mie e ce faccio er cazzo che me pare.
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA.
Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
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Cercate il bello
nelle cose affrante
in quelle sfrante
nelle cose demolite
nelle cose che gli altri distruggono,
ricomponete i pezzi
e riprendetevi la meraviglia
che vi aspetta da tanto
che vi spetta da sempre.
Cercate il bello nelle crepe
che è da lì che esce la luce
il sole fa la stessa cosa
squarcia il muro della notte
e torna a prendersi il fuoco
ecco, riprendetevi il fuoco.
Sfruttate il tempo
ma in cambio
cogliete gli attimi per ripagarlo,
regalategli momenti indimenticabili,
non abbiate paura di amare per sempre,
non abbiate paura del per sempre
fatelo vedere a tutti
che voi siete capaci dell'eterno.
Sorridete agli estranei
aggiustategli la giornata
e mettete al sicuro la vostra buonanotte
cogliete le occasioni
che si celano nelle ore buche,
usate i semafori rossi
per stringervi le mani,
per guardarvi negli occhi,
fate del giorno di ferie un atto di bellezza,
portate in vacanza chi amate
e questo giro
offritelo voi.
Cogliete fiori per chi tenta
di distruggere
le vostre primavere,
tornate sovrumani,
riprendetevi le ali.
Cercate il bello
da lontano,
scorgetelo nei suoi oltre,
cercate il bello
da vicino,
non fatevi sfuggire un solo sguardo.
E poi
cercate il bello
dentro di voi,
siete un capolavoro,
siete un'opera d'arte,
lasciatevi visitare,
diventatevi museo.
Gio Evan
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“ Scoprii che i pasti caldi mi avevano cambiato la vita: adesso, infatti, per mangiare ci voleva molto meno tempo, e ciò mi dava agio di mettere ordine nei miei pensieri. Oswald usava il tempo così risparmiato per andare a caccia, papà per fare i suoi esperimenti; io lo dedicavo in buona parte all'introspezione. E mi resi conto, con un certo sbigottimento, che sopra le mascelle e dietro gli occhi avvenivano tantissime cose, indipendentemente da ciò che poteva avvenire al di fuori. Così indipendentemente, in verità, che gli eventi interiori continuavano anche mentre dormivo, e ancor più vividi: ma allora perdevo ogni controllo su di essi, che diventavano una specie di immagine riflessa, come su uno specchio o sull'acqua, del mondo spaziale in cui si muovevano le membra esterne. Ma anche in quell'altro mondo avevo un corpo: un corpo ombra, che talvolta sfrecciava da un punto all'altro a cento chilometri all'ora, e altre volte sembrava radicato al terreno, quando volevo disperatamente scappare per salvarmi da un leone. Non era sufficiente liquidare tutto ciò come sogno, perché faceva parte della realtà con altrettanta concretezza della mia ascia di selce. Una cosa che succedeva. Imprevedibile e spaventoso era il mondo esterno; ancora di più lo era quello interiore.
Una notte, ad esempio, nella terra dei sogni, un leone mi inseguì per ore e ore, e alla fine riuscì a mettermi con le spalle al muro. Disperato, gli scagliai contro la lancia… ed eccola diventata una leggerissima canna! Pure, vola rapida nell'aria e trafigge il leone come se fosse il gibbone che avevo mangiato arrosto la sera. In qualche modo assurdo, inoltre, il leone era il gibbone. E proprio in quella il leone disse allegramente: «Finalmente, Ernest, hai fatto qualcosa per la specie! Hai sconfitto il re degli animali. Ora le possibilità sono magnifiche: ben sfruttate, condurranno la subumanità ai vertici dell'evoluzione.» «Gloria, gloria, alleluia! I miei occhi vedono la fine del Pleistocene!». Mi svegliai tutto sudato e tremante, sotto le stelle, con la voce di papà che mi risuonava nelle orecchie. “
Roy Lewis, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, traduzione di Carlo Brera, Adelphi (collana Gli Adelphi n° 185), 2003⁴, pp. 129-130.
[Edizione originale: The Evolution Man, 1960]
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Godetevi le persone care finché avete la possibilità di farlo..perché poi la vita diventa fredda come il marmo di una lapide.. Il mio messaggio è rivolto a chi ha ancora la fortuna di poter fare due chiacchiere con la propria madre..con il proprio padre o con un fratello (e nonostante tutto spesso non si rende conto dell'enorme fortuna che ha sotto il naso ogni giorno)..il mio messaggio è rivolto a chi ha ancora la possibilità di un abbraccio o di una parola di conforto..sfruttate tutte le possibilità in vostro possesso, perché davanti a quel muro pieno di rimpianti non c'è pietà per chi resta e ogni frase non detta diventa un macigno che non smetterà mai di pesare sulla vostra vita.. ❤️🩹
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Pubblichiamo foto ed impressioni dell'Alfista Florian Pfeifer sulla Junior 2024 elettrica dopo averla provata:
Buongiorno, allora chi pensa che l'elettrico sia il futuro e che sia un'ottima invenzione legga qui le vere impressioni vissute ieri da un test drive con la Alfa Romeo Junior Speciale elettrica. Percorso fatto solo autostrada e centro città:
Ma prima di lasciare le impressioni vissute di guida ecco qualcosa sulla vettura, essendo alfista appassionatissimo, avendo posseduto più modelli, sia recenti che vecchi, tra l'altro come ultima il Tonale 1.5 130 CC.
Le mie impressioni della Junior sono in generali buone su linea ed interni. Anche il colore rosso come nel test drive la rende molto bella. E' una SUV piccola e quindi a livello di spazio molto limitata con un allestimento interno della versione Speciale molto accurato, cruscotto ordinato, il tablet multimedia angolato vs. lato guida bello, ma solo un po' complicato da gestire rispetto ad esempio Tonale.
La guida (versione elettrica): la mia prima esperienza con una vettura elettrica è comunque negativa e conferma ciò che sempre saputo e confermato da veri ingegneri nel settore automobilistico e quindi pochi sono gli aspetti positivi:
1) girando nei centri urbani pare abbia avere consumi bassissimi però solo se non si accelera molto, quindi viaggiando a velocità costante.
2) una buona ripresa anche perché il motore elettrico non ha un vero cambio (si va solo o avanti senza marce o indietro oltre alla modalità di parcheggio e neutro.
3) in discesa la batteria si ricarica anche se di poco (ca. 2 km ovvero l'1% su ca. 2 km), ma che vai a perdere già in pianura all'istante, in parole povere un inganno, inoltre la rete di fornimento elettrico in Germania è scarsissima.
A destinazione raggiunta una gran parte delle postazioni erano fuori uso e non solo da ieri, e quindi immaginate chi arriva con 2% di autonomia in un posto tra l'altro mai stato e devi andare in giro a trovare postazioni funzionanti di ricarica elettrica... buona notte a chi poi rimane a piedi. Siamo stati fortunati e molto anche perché stavamo già giocando col pensiero del carroattrezzi.
In autostrada però il motore elettrico è un disastro su tutto ed è assolutamente sconsigliato.
Avevamo (eravamo in due quindi c'è pure la conferma e parere dell'altra persona in questo caso identico) ricevuto la vettura dal concessionario con 106 km, ovvero 36%, di autonomia che sembrerebbe poter bastare a sufficienza per fare un bel giretto e quindi abbiamo scelto una città molto bella da visitare (confluenza del Danubio con l'Inn) a circa 50 km dal concessionario: la città di Passau in Bavaria (Germania), facendo solo autostrada e sapendo che il motore elettrico comunque non si può tirare molto per l'autonomia limitata e per il pericolo che non si possa raggiungere la prossima colonnina di ricarica, abbiamo viaggiato (che poi x un'autostrada senza limiti di velocità in generale ti fa piangere lacrime di dolore x non dover sfruttate l'occasione di viaggiare velocemente) a 110 km orari e siamo rimasti scioccati a dir poco. Con clima e radio accesa abbiamo raggiunto la meta con autonomia residua pari a 0 km e 2% di batteria disponibile che ci ha permesso di raggiungere ancora una postazione di ricarica tra l'altro veloce. Quando la batteria raggiunge il 3% la il motore va in sistema di emergenza ciò ne limita il funzionamento.
Queste stazioni non forniscono ricariche come da pubblicità in 15 minuti raggiungendo l'80% di batteria ma in più di 40 minuti ad un costo spaventoso: 41 Euro x 87% e 352 km di autonomia che come già menzionato prima non sono km di autonomia veri perché al ritorno stessa cosa: per 50 km in autostrada, sempre con autoradio e clima accessi, e visto di autonomia ricaricata superiore che avuto in partenza abbiamo provato con una media superiore ovvero 120 km orari. Risultato: a destinazione arrivati con 63% e 228 km di autonomia (non è uno scherzo) quindi quasi 130 km di autonomia persi su 50 km di strada con media di 120 km orari in autostrada, quindi fatevi un bel calcolo sull'ecologia e tutela dell'ambiente con vetture dotate di motore elettrico nel confronto a vetture con motore endotermico.
Giudizio finale: un disastro ed inganno totale da parte delle case automobilistiche, con l'unico obbiettivo della politica che si possa riconosce è di rallentare il traffico, altro non si riesce a dire anche a livello ambientale dove l'elettrico è in gran lunga più inquinante del motore a combustione, inoltre ammesso già da vari governi, avendo già dovuto ammettere che la corrente elettrica solamente da fonti rinnovabili e pulite praticamente non è possibile, questi sono i fatti reali!
=================
Le auto elettriche sono auto da città e per chi possiede:
A) un box per il ricovero dell'auto così spazioso da poter installare in sicurezza una colonnina da ricarica da almeno 6 kW e separata dal sistema elettrico domestico,
B) una seconda auto a combustione interna per i gli spostamenti extra urbani. A questo devi aggiungere la pazienza di tenere la vettura ferma per ore ed ore, perché il rendimento di ricarica scema al "riempimento di elettroni" del "serbatoio elettrico", la media è tra l'82% e l'87%, quindi 6*0.87, necessiti di una notte per ricaricare la miseria di 30 kWh, e la bolletta la paga il vicino di casa...
Il consumo autostradale testato di tutte le auto elettriche è spaventoso, ma è normale per una tecnologia nota da sempre; se giri a basso carico puoi consumare anche 18/20 kWh per percorrere 100 km, ma in autostrada devi chiedere di "girare in alto" e non è il terreno per nessun motore elettrico, e lì superi i 30 kWh per 100 chilometri (e deve andarti bene). All'incrementare dello stato di usura della batteria (in cicli continui di carica/scarica normalissimi nell'uso misto) questi numeri vanno a pallino, persone che hanno possesso di ultra costose Tesla dopo 12 mesi iniziano ad avere problemi per riduzione di 1/3 dell'autonomia reale. Se vogliamo dire che sono silenziose, poi, diciamo una balla, perché non lo sono affatto; magari a velocità bassissime, ma appena pigi sull'acceleratore poi ne riparliamo, e non si parli di colonnine, perché ne dovremmo avere centinaia per ogni città e senza discutere di quelle necessarie ogni 100 km in autostrada, e non meno di un centinaio per stazione (in estate ci divertiamo con milioni di auto per le vacanze a far coda ). Negli Stati Uniti, esattamente California, hanno realizzato una stazione di ricarica per la miseria di 80 Tir Tesla Truck, e consumano l'energia di una città di 200 mila abitanti per un solo ciclo di ricarica di Tir... una sola stazione, che funziona a mezzo servizio per mancanza di potenza elettrica necessaria, ma il deserto verso la successiva stazione di ricarica (che ancora non esiste) non verrebbe che attraversato a 1/4 della distanza... buon elettrico.
Ah, a proposito, domandate alle popolazioni che hanno perso acqua potabile (Cile), libertà individuali (Congo), terreni agricoli (Batou e limitrofi in Cina), quanto siano ecologiche le auto elettriche, e domandate agli olandesi (centrali a carbone) quanto siano pulite da ricaricare...
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Uno dei miei messaggi fondamentali è non sfruttate mai l’amore. Se qualcuno vi ama non introducete nessuna condizione. Se amate qualcuno non storpiatelo. Lascia che il tuo amore si espanda, dona all’altro più spazio di quanto ne abbia mai avuto quando era solo. Nutritelo, ma non avvelenate il suo nutrimento, non possedetelo. Lasciate che sia libero, più libero di quanto non sia mai stato. In questo caso l’amore crescerà in una profonda intimità. Quando l’amore porta con sé la libertà, scende a profondità maggiori. Quando l’amore fa sentire l’altro rispettato, non umiliato, non distrutto ma sostenuto, quando l’amore ci fa sentire nutriti, liberi, allora scende a profondità maggiori. In questo caso diventa preghiera. Diventa l’esperienza più elevata, suprema della vita.
Osho
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A livello personale, ciò si riflette nelle nostre convinzioni: dovremmo cercare di relazionarci il più possibile con gli altri nella loro totalità e non vederli come oggetti esistenti per la gratificazione dei nostri bisogni; non dobbiamo sfruttare gli altri – ossia, usarli “ingiustamente o impropriamente” – né permettere a noi stesse di essere sfruttate; non dobbiamo essere disoneste con noi stesse o con coloro che rispettiamo. Inoltre, crediamo che ognuno di noi abbia la responsabilità di esaminare il proprio comportamento, determinare in che modo sia stato influenzato dal condizionamento sessista e cambiarlo se non soddisfa i nostri standard.
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Sfruttate sempre l'erezione mattutina fa bene al cervello e al cuore.@radiosciampli
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cmq certa gente racconta talmente tante cazzate che da un lato fa paura ma dall’altro se mettessero sta fantasia in qualcosa di produttivo qui avremmo i più grandi registi cinematografici della scena internazionale, al posto di piglia per culo gli altri sfruttate meglio le vostre potenzialità
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