#sfinito
Explore tagged Tumblr posts
illsadboy · 4 months ago
Text
Tu che ti fai spazio nel mio cuore come un bypass…Cercavi pace in un lavoro onesto io vendevo tutto per poterti dare tutto il resto com'è successo, dimmi, tutto questo? Ci vestiamo in lutto, è il mio debutto dentro il buio pesto.
File Toy - Claver Gold
3 notes · View notes
mchiti · 1 year ago
Text
raga sorry non sono tra voi quindi non capisco gli inside joke lol
7 notes · View notes
robertoperodi · 2 years ago
Text
Sfinito e stanco - Exhausted and tired
Sfinito e stanco.Non perché manca il pastore, perché ce ne sono troppi. Pastori che chiedono obbedienza fino allo sfinimento, e così portano a sentirmi non responsabile.Se manca il pastore, chiedi operai? Già! Il pastore sei solo Tu.Operaio non per il gregge, ma per il grano maturo. L’uomo è già maturo e pronto per essere raccolto nell’amore. A me è chiesto questo sguardo maturo, senza aspettare…
Tumblr media
View On WordPress
1 note · View note
raccontidialiantis · 28 days ago
Text
Ti controllo: sei mio!
Tumblr media
Sono la tua droga. Non puoi fare a meno di me e della mia bocca. Ogni volta che provi ad alzare la voce o a essere sgarbato, a mancarmi di rispetto, mi basta tirare fuori la lingua e passarmela sul labbro superiore: è il segnale convenuto che ben conosci. Ti faccio capire così che se non la smetti immediatamente non avrai più il privilegio dei miei lavoretti da sogno. Capolavori d’orgasmo fatti con una bocca bellissima e turgida dalla espertissima puttana che sono diventata. Anche grazie a te.
Tumblr media
Allora tu, rassegnato ma comunque felicissimo della mia dominazione totale sulla tua psiche, mi fai segno che hai capito e ti predisponi a leccarmela; cerchi di ritrovare la mia approvazione, sapendo già che arriverà di sicuro. Ci amiamo troppo. Le nostre menti sono intrecciate. Ti sottometti completamente a me, come fossi il mio schiavo preferito. Mi fai spogliare, ti inginocchi e mi lecchi a lungo la fica e il buco del culo, fino a portarmi all’orgasmo più totale. Io per parte mia quando mi lecchi e succhi così vengo in maniera vergognosa: mi apro sempre di più, per far arrivare la tua lingua ovunque.
Tumblr media
E ti regalo il preziosissimo miele di donna che bevi avidamente. Ti inondo di nettare, ma tu non smetti: insisti di più con la lingua e la bocca. Mi fai letteralmente raggiungere il paradiso. Il nostro è un legame molto particolare. Più che scopare, ci piace succhiarci reciprocamente e bere il frutto dei nostri amplessi. Infatti, la prima volta che abbiamo fatto l’amore tra noi è stato con un bellissimo sessantanove. Solo dopo ti ho concesso di scoparmi e incularmi. E ti godo comunque mi prendi.
Tumblr media
Probabilmente la nostra prima volta ci ha dato un imprinting molto particolare, che ormai informa totalmente la nostra unione e la caratterizza. Per noi fare l’amore significa soprattutto leccarci con golosità e ingoiare i nostri rispettivi nettari. A sera non vedo l’ora di succhiartelo e svuotarti completamente. Ti lascio sfinito ma assolutamente felice. E tu a tua volta mi lecchi e giochi sapientemente di lingua, fino a farmi sentire la donna più desiderata e allo stesso tempo la vera, assoluta padrona della tua urgenza di leccare la mia fregna; solo la mia, non quella di un'altra donna. Non ti devi permettere neppure di pensare a un'altra passera.
Tumblr media
Però la cosa più singolare e bella per me è che io faccio l’amore col cazzo, più che con l’uomo che lo porta. Mi piace succhiarlo: da morire. Non vedo l’ora di tornare a casa, la sera. Da quando ho capito che è la cosa che più adoro, negli uomini da tempo non guardo più gli occhi, la mascella squadrata o il culo, bensì il pacco. E sogno di pomparli. Tutti. Io si: io posso farlo e tu devi soffrire in silenzio di gelosia. Amo molto anche vedere la sborra schizzare, mi mette una sana allegria, perché so che l’uomo sta avendo l’orgasmo grazie al mio lavoro sapiente. Però è un peccato sprecarla, perché più di tutto mi piace ingoiarla.
Tumblr media
Fosse possibile, da te ne berrei a litri, perché ti amo; perciò mi stacco difficilmente dal tuo inguine. Anche se so che dopo sborrato avresti bisogno di sfilarti almeno per un minuto o due, altrimenti il cazzo ti duole. E quindi, egoista sadica, non ti mollo: sono una troia infoiata e assetata, quando te lo succhio, sebbene ti senta chiaramente soffrire. Purtroppo quando ho il cazzo in bocca è una cosa più forte di me, quindi continuo a succhiare e a tirare fortissimo, come se volessi farti uscire l’anima dal membro. Per te è una vera tortura, ma ti piace comunque.
Tumblr media
E siccome mi ami e mi vuoi soddisfatta, stringendo i denti resisti, con il tuo uccello diventato semirigido dopo la prima sborrata ben piantato nella mia bocca avida; le mia labbra e la mia gola si danno da fare per farlo ridiventare durissimo. Ti tengo stretto a me, con le mani che afferrano il tuo culo mentre premo il tuo bacino contro il mio viso. Non puoi scappare, dalla mia dolce prigionia. Per re-indurirti al più presto ti infilo un vibratore nel culo. Funziona. Paziente quindi, tu ti concentri e dopo un po’ riesci a tornare durissimo. Continuo a bere, bere e ancora bere dal tuo cazzo. Solo la stanchezza della mandibola, la lingua che si gonfia e il sonno ce la fanno a farmi smettere.
Tumblr media
Prima di crollare sfinito dovresti vedere le occhiaie che ti faccio venire! Comunque sia, puoi finalmente riposare un po’ anche tu: esci dalla mia gola e mi passi il cazzo sul viso, sulle tette. Questo è il segno del tuo amore per me, la tua carezza oscena e intima per la tua troia preferita. Poi vai a prenderti un bicchiere di latte in frigo, con tanti biscotti. Perché ho scoperto che addolciscono il sapore della tua sborra e la notte potrei avere di nuovo sete. Quanta pazienza hai, con me!
Tumblr media
Di domenica, dopo il pranzo, se ci gira bene a volte mettiamo in scena il nostro rituale più adorato. Mi tolgo le mutandine, mi accomodo e mi preparo per te: me la bagno con un vino liquoroso dolce e so che mentre mi guardi hai già l’acquolina in bocca. Ti sottometti di buon grado e mi fai sentire profondamente tua padrona; divento l’ape regina, nell’alveare della tua mente. Sono l’ostessa nella locanda del nostro segreto e continuo, intimo peccato. Proibito ma irresistibile per entrambi.
Tumblr media
RDA
16 notes · View notes
maimoncat · 9 months ago
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Ich wollte bei @aniflowers LeshyCatPril mitmachen. Irgendwie fiel mir außer dieser Szene nichts für den Blumenprompt ein. Wie ihr seht, will mir diese Idee noch nicht aus den Kopf kommen. Den Comic zu zeichnen war echt schnell, aber ich werd ihn wohl später fertigmalen, bin momentan ziemlich kaput. Außerdem wollte ich noch einen anderen LeshyCat Comic fertig kriegen! 😉
I wanted to take part in @aniflowers's LeshyCatPril. Somehow, this scene was the only thing I could come up with for the flowers prompt. As you can see this simply wouldn't leave my mind. Sketching the comic went really quickly, but I think I'll finish it later on, I'm kinda spent right now.
Anyway, here's the english text:
Leshy: I think I miss the camellia's colour the most
Somy: I'm sorry abou that… at least you can still smell them, right?
Leshy: you try it
Somy: hm? … oh…. They're scentless
Leshy: welp…
Somy: sorry I just… didn't think this through
Leshy: s'alright… the best part of them is the taste, anyway!
Somy: LESHY, NO!
Volevo partecipare al LeshyCatPril di @aniflowers, ma mi è venuta in mente solo questa scena per la voce "fiori". Vabbè, è sempre la stessa storia. Magari un giorno lo terminerò, ma momentaneamente sono davvero sfinito e ho altre cose di cui mi sto occupando. Qui il testo in italiano:
Leshy: credo che il colore delle camelie sia quello che mi manca di più.
Somy: mi dispiace… almeno puoi ancore sentirne il profumo, no?
Leshy: provaci tu
Somy: eh? … Ah… non ha odore
Leshy: già…
Somy: scusami… non ci ho proprio pensato
Leshy: fa niente… la parte migliore resta comunque il sapore!
Somy: LESHY, NO!
32 notes · View notes
gregor-samsung · 3 months ago
Text
" Scorro nella memoria tutto il mio passato e involontariamente mi chiedo: a che fine ho vissuto? Per che scopo sono nato?… Probabilmente uno scopo c’era e devo avere avuto un’alta destinazione, perché mi sento forze sconfinate nell’anima; ma non sono riuscito a scoprire questa destinazione, mi sono distratto con le lusinghe di passioni vuote e ingrate; dal loro crogiolo io sono uscito duro e freddo come l’acciaio, ma ho perso per sempre il fuoco delle nobili aspirazioni, il fiore migliore della vita. E da allora quante volte ho già recitato il ruolo dell’ascia nelle mani del destino! Come lo strumento del boia, io sono caduto sulla testa delle vittime predestinate, spesso senza cattiveria, sempre senza rimpianto…
Il mio amore non ha mai reso felice nessuno, perché non ho mai sacrificato nulla per coloro che ho amato; io amavo per me, per il mio proprio piacere; mi limitavo a soddisfare uno strano bisogno del cuore, inghiottivo avidamente i loro sentimenti, la loro tenerezza, le loro gioie e sofferenze: e non ne ero mai sazio. Così chi è sfinito dalla fame si addormenta stremato e vede in sogno cibi sontuosi e vini spumeggianti; divora con entusiasmo i doni aerei dell’immaginazione, e gli pare di stare meglio… ma non appena si sveglia, la visione scompare… restano la fame raddoppiata e la disperazione! Così, forse, domani io morirò!… e sulla terra non resterà nemmeno un essere che mi abbia veramente capito. Alcuni mi ritengono peggiore, altri migliore di quanto io non sia in realtà… Alcuni diranno: era un bravo ragazzo, altri: un farabutto!… E l’una e l’altra cosa saranno false. Dopo di questo vale forse la pena di vivere? Eppure si vive: per curiosità, nell’attesa di qualcosa di nuovo… È ridicolo e irritante! "
Michail Jur'evič Lermontov, Un eroe del nostro tempo, traduzione e introduzione di Pia Pera, Collana Oscar Classici n.635, Mondadori, 2009.
Nota: il testo fu pubblicato a puntate sulla rivista letteraria russa Отечественные записки (Otechestvennyua Zapiski, "Annali patrii") nel 1839 e l'anno seguente uscì in volume presso l'editore Iliya Glazunov.
15 notes · View notes
pezzidiuncuoreancoravivo · 11 days ago
Text
Per favore, è un post sfogo, non voglio i vostri pareri ma solo rispetto.
Pensavo peggio oggi, al funerale. Con le altre non ho parlato praticamente di nulla, già tanto se ci siamo salutate ma comunque stavo già mezza influenzata ed ero molto tesa e giù di morale, qualcuna mi ha chiesto come stavo e l'unica con cui non ho mai legato si è avvicinata un po' per consolarmi, mentre quelle due a cui ero più legata non mi hanno detto nulla. Me lo aspettavo. Forse per chat sono state più "confortanti" ma vabbè, so che posso contare solo su Riccardo ormai. (il giorno dopo, oggi, mi hanno scritto entrambe, apprezzo molto).
Mi ha fatto piacere che ci siamo state per lei, anche se troppo tardi, praticamente eravamo solo noi, non ho visto altri suoi coetanei, vorrei pensare che per molti fosse colpa della distanza, visto che ci abbiamo messo un'ora per andare al funerale. Le sue amiche di un tempo c'erano e spero che ovunque sia abbia apprezzato e che ci abbia perdonato per averla lasciata sola a se stessa. Forse quella con più rimorsi sono io, come ho già detto ho lasciato vincere il rancore e purtroppo questa cosa non la cambia nemmeno la sua morte, ma lei aveva una scusa per avermi spesso trattata di merda, aveva un disturbo, le altre che scusa hanno per avermi abbandonata? Forse la faccio tragica, non so. Pensavo che questa cosa ci avrebbe riavvicinate ma loro credo che stiano meglio senza me.
La mente è difficile recuperarla quando parte, io la capisco, la capivo, certo non ho mai provato al 100% quello che provava lei, ma io capisco bene la sensazione di sentirsi talmente a terra da non riuscire a fare niente e niente ti può aiutare a tirarti su, so bene quanto la mente giochi brutti scherzi e i pensieri brutti che ti fa fare. Io almeno ce l'ho sempre fatta a farmi passare quei momenti ma credo che a lei non passavano mai. Avrei voluta farla sentire compresa ma evidentemente quello che provava era un milione più grande di quello che provavo io. Si era data da fare, lavorava, prendeva medicine ma era comunque insoddisfatta della sua vita, non si sentiva realizzata e quel disturbo è stato alimentato al punto di volerla fare finita. Ho avuto paura che un giono anche io potrei peggiorare, ma se non è successo in questi anni non credo che accadrà più, fortunatamente ho smesso di dire di voler morire e fortunatamente non ci ho mai provato, forse devo iniziare a dosare bene le parole che dico.
Sua madre l'ho vista bene, è stata molto carina con noi, era contenta di averci visto, peccato che sapevo soffrisse di schizofrenia, quindi magari è la sua testa a reggerla in piedi ancora. Suo padre l'ho visto molto provato e il suo ragazzo o ex, era visibilmente sfinito, sappiamo tutti che ce l'ha messa tutta per farla sopravvivere ma non è bastato. Mi chiedo quanto coraggio ci voglia a lanciarsi e buttarsi tra le braccia della morte.
Voleva farla finita da tempo ma non ci era mai riuscita. Ha scelto una fine bruttissima. Ma la capisco, se tanto era peggiorata che altro poteva fare? Nulla le è stato d'aiuto e io sono certa che abbia fatto del suo meglio per uscirne, ma ripeto, quando la testa parte non c'è nulla che regga. Capisco quella sensazione di vuoto che nulla lo colma, la solitudine, tutto. Non trovava pace, non l'avrebbe più trovata. Penso sia come per chi sceglie l'eutanasia per malattie incurabili, la sua testa non era più guaribile. Nessuno merita di soffrire così tanto in vita e sti cazzi di chi dice "c'è chi vuole vivere e questa si ammazza", lo volete capire che i disturbi mentali sono alla pari di un tumore?? Nessuno sceglie di ammalarsi, nessuno vorrebbe morire ma tornare a vivere e lei non ci stava riuscendo più.
Le auguro che abbia trovato pace, ce lo siamo augurati tutti oggi.
7 notes · View notes
be-appy-71 · 8 months ago
Text
A sedurre, attrarre e provocare con il corpo un uomo per portarselo a letto, non ci vuole niente. Tutte sanno farlo.
Basta un gioco di sguardi, muoversi in modo seducente, cominciare a spogliarsi...
e il gioco è fatto.
E poi?
Poi tutto finisce lì.
Non gli avrete lasciato nulla di voi per farlo restare o fargli desiderare di rivedervi.
Un uomo non riuscirete a trattenerlo solo con il corpo.
Se vorrà andare via e non tornare più, lo farà.
Ma invece provate prima a sedurre, stuzzicare e giocare con la sua mente.
Fategli desiderare di avervi.
Fatelo impazzire per voi.
Fate l'amore prima che con il suo corpo, con la sua mente.
Portatelo al godimento...
All'orgasmo...
All'estasi lasciandolo penetrarvi.
Dopo, sfinito da questo orgasmo mentale, si addormenterà pensando a quella donna che gli ha catturato la mente.
E si sa, se una donna ti prende quella... Difficilmente ne uscirà... ♠️🔥
Tumblr media
19 notes · View notes
fissoilvu0t0 · 2 months ago
Text
Tumblr media
sfinito
12 notes · View notes
blacklotus-bloog · 2 months ago
Text
Tumblr media
Innamorati...
...di una Stronza, una di quelle che non chiedono nulla e nulla si conservano, che non chiedono un bacio ma quando lo ricevono se ne dissetano come disseta l'acqua nel deserto; una di quelle che ti dicono "ancora" perché hanno voglia; una di queste che ama leggere di notte,che può passare la notte raccontandoti di te di come ti fantastica; una di quelle stronze, che sono cadute mille volte e duemila si sono rialzate; una di quelle che le si legge negli occhi la voglia di te, che ti fa rimescolare gli ormoni con un sorriso prudente e una sola parola; innamorati di quello sguardo chiaro e mente perversa, che non ti dice ti amo, ma ti fa sentire il suo universo una di quelle che non ti cerca mai ma ha bisogno di annusarti come un animale che ritrova la strada di casa, una di quelle che si fa piccola piccola nelle tue braccia perchè non c'è posto migliore dove stare. Guardala negli occhi combatti, fai l'amore, scopatela, aprile la tua anima, prenditi tutto e che si prenda tutto di te, lascia che ti vesta i giorni con la sua pelle nuda, che non abbia paura della lotta, una di quelle che nelle mattine fredde nel suo letto vuole sentire il rumore delle chiavi nella serratura e poi sentire la tua pelle nuda scivolare accanto alla sua. Innamorati di una di quelle stronze che "Buongiorno" te lo dice solo dopo aver goduto di Te, solo dopo averti sfinito.
.
.
.
BLACKLOTUS
13 notes · View notes
Text
Tumblr media
"E poi fecero l’amore.
Ma non l’amore come nei film, ripetitivo, visto come dei semplici movimenti del bacino da ripetere all’infinito fino a quando sei sfinito.
L’amore per chi lo fa è diverso;
per chi lo fa sono penetrazioni di sentimenti, quelli così forti da farti urlare, da farti venire fino a farti dire “mi sono innamorato di te, è la fine."
Michele P.
34 notes · View notes
goldenman2 · 3 months ago
Text
Tumblr media
Ellen
Chiamai Ellen per uno dei nostri soliti  appuntamenti:
«Ciao, ti vengo a prendere verso le 20».
Non se lo fece ripetere due volte e rispose: «Ok, ti aspetto». Cenammo in un locale fronte mare. Due enormi scogli primeggiavano al largo, mentre la spiaggia era illuminata da candele di vario spessore. La serata era un invito a passeggiare al chiaro di luna, che splende più del solito, alta nel cielo, facendo brillare gli occhi di Ellen come fossero stelle. Poco più in là vidi un hotel. Guardai Ellen, splendida nel suo abito leggero a fiori che svolazzava sospinto dalla brezza. Lei aveva capito la mia intenzione e senza esitare annuì. «Una camera per due, grazie». Alla reception, una ragazza molto gentile  porse la chiave, dimostrandosi discreta: «Camera 21, secondo piano».
Dallo specchio della hall notai che la ragazza finalmente ci guardava, incuriosita dalla differenza di età tra me ed Ellen, ma poco m’importava!La stanza era molto accogliente, decorata con un vaso e delle rose fresche dal gambo spinoso. Sui cuscini del letto vi erano posate due caramelline a forma di cuore, mentre la stanza da bagno conteneva una vasca idromassaggio. Tutto era perfetto! Ellen, senza parlare, si siede ai bordi del letto, mentre io accendo le candele profumate poste sopra un mobile, arricchito con un grande specchio, spegnendo  le luci per creare un’atmosfera accogliente e romantica, dando vita a un contrasto tra buio e luce. Con quel fascio di luce in penombra, Ellen è  stupenda, le labbra accentuate dal rossetto, lo sguardo magnetico, la rende attraente più del solito.
Nel osservarla ho un erezione improvvisa.
Sento il pene duro, gonfio, caldo, intrappolato ancora nei boxer, ma pronto a uscire.
Con un gesto di sfida Ellen divarica le gambe e lentamente alza il vestito scoprendo le sue gambe coperte dalle calze a rete autoreggenti, fermandosi poi fino alla  sua intimità già nuda.
Quella visione celestiale mi provoca un gran desiderio di possederla.
Con passo deciso mi piazzo di fronte al suo viso e sfioro le sue labbra prima con la punta della lingua come a voler assaporare il rosso fuoco del rossetto.  Mi occupo del labbro superiore, poi di quello inferiore, ancora qualche assaggio, poi passo   il pollice per contornare quelle labbra carnose, fino a quando mi decido a infilare la lingua.
Iniziamo una guerra di lingue e morsi, di assaggio e desiderio, oramai privo di controllo, appoggio la mano sul suo capo spingendola verso di me il più possibile. 
Volevo non finisse mai, quei travolgenti baci passionali, mi provocano una eccitazione irresistibile. 
Mi allontano e in silenzio mi tolgo la cintura dei pantaloni, le sfilo le calze e con le stesse  la bendo.
Ellen è in balia di ciò che desidero, così mi ritrovo nudo con il cazzo che scoppia dal desiderio.
«Ti prego, scopami  la bocca».
 La sua voce è un sussurro di piacere, le afferro i capelli, l’avvicino e lei di rimando spalanca le labbra accogliendomi. 
“Fammi godere, troia”
Le infilo il membro senza pudore, quasi fino a soffocarla, a lei piace tanto, fino a che mi stringe i fianchi assecondando le spinte.
La sua bocca piena comincia a sbavare, e con decisione aiutandosi con la mano, aumenta il ritmo, lasciando esplodere schizzi caldi che ingoia con devozione. 
Sfinito da quel gioco mi sposto e la sbatto sul letto, le spalanco le cosce senza esitare per ammirare la sua figa bagnata, pronta per accogliermi. 
Le ordino di stare ferma non sa cosa l’aspetta! La faccio mettere a pancia in giù e comincio a sculacciare  il culo dicendole:
 "sei stata monella, non indossavi le mutandine "
E ancora giù uno schiaffo più forte:
"Sei una puttanella, lo sai che voglio che indossi le mutandine."
Giù un altro schiaffo. 
I suoi gemiti, tra dolore e piacere, spezzavano il rumore degli i schiaffi sul culo arrossato, ma Ellen non si lamenta anzi mi prega di continuare:
"Siiii fammi male, ti prego! Sbattimi, sono la tua puttana”.
A quel punto, con la mano sotto il bacino le alzo il culetto, così da avere la sua fica all’ altezza del mio cazzo . La penetro lentamente, voglio sentire ogni minima contrazione , entro  ed esco quasi al rallentatore, movimenti che fanno sentire gli spasmi della sua fica eccitata.
Ellen sibila gemiti a bocca chiusa, ma non mi fermo, anzi! 
Affondo tutto dentro di lei, mi soffermo pochissimi attimi per sentire i battiti del cazzo   nella sua carne.
 Riprendo il ritmo  aumentando sempre più veloce, affondo come un animale senza sosta, i suoi gemiti si fanno sempre più intensi, sentire quel suono  alimenta sempre più il desiderio.
Il cazzo  sembra impazzito, le mie gambe sbattono contro le sue cosce e le sue natiche arrossate, ho voglia di godere dentro ma resisto.
Esco, la lascio lì immobile sul letto in attesa.
Ellen  cerca di immaginare la mia prossima mossa, l’incertezza la eccita tantissima.
Mi accingo a prendere una rosa dal vaso.
Il gambo ha tre spine, ma non le tolgo, anzi la faccio voltare con le gambe ben aperte.
Le verso dell’acqua fredda sul seno, i suoi capezzoli si irrigidiscono mentre lei ansima un lungo « mmmmmmm».
La scia dell’acqua scivola giù verso il ventre fino ad attraversare  la sua fica già di per sé bagnata.
Ancora un respiro soffocato, 
"mmmmmm siiiiiiiii " 
A quel punto prendo la rosa e  comincio a strusciare i petali sull’inguine mentre lecco i suoi irti capezzoli, fino a morderli. 
Arrivo con la rosa  fino al monte di venere, per poi scendere lungo le grandi labbra, su e giù con i petali.
Ellen non c'è la fa più, il piacere che si fonde con l’agonia di quel gioco la fa impazzire, con voce eccitata mi ordina, 
"slegami e togli la benda, ti prego. Voglio vedere!"
l’accontento,
"Sei perverso!"
La guardo un attimo negli occhi, mentre con il gambo di spine attraverso la fessura delle labbra fino a strofinare sul clitoride che sporge evidente.
Ellen inarca la schiena, il culetto alzato è un invito per la spina verso quel buchetto.
Così attraverso la fica fino allo sfintere e la graffio leggermente, inevitabile  il suo  «hai»,  ma subito la ripago da quel piccolo dolorino, portando la bocca sul graffietto  ricoprendola di baci  soffici e peccaminosi.
Dal culetto alla fica il passo è breve.
D’improvviso le afferro le gambe, senza darle tregua, le posiziono sul  mio collo, l’odore del suo sesso è  inebriante, la mia lingua si posizione al centro delle sue labbra e comincio a leccare come se non ci fosse un domani. 
Ellen ansima, è in estasi, le sue gambe tremano, mentre con le mani, mi accarezza i capelli e affonda il mio viso sulla sua figa strusciandosi il più possibile,  In quell’attimo ebbe un orgasmo, scatenando la mia reazione: «non dovevi godere, sarai punita! Girati a pecora».
1,2,3,4,5,6,7,8,9,10... Cinghiate sul culo:
«sei proprio una puttanella monella».
Ellen è oramai priva di orgoglio e inibizioni tanto che urla:
«sìì, puniscimi! scopami!»
La sua schiena è molto sexy,  i fianchi stretti  e tra le chiappette sporge quel bocciolo luccicante di umori che mi invitava a scoparla.
Dio che spettacolo non resisto 
Comincio  a passare la cappella sulle labbra, su e giù, su e giù, poi continuo con tutta l’asta a strofinare, sono in delirio.
La sento pulsare, vogliosa di essere penetrata. Non voglio la fica, così senza lubrificare, le penetro il culo dicendo: «sono dentro, urla per me», lei in risposta afferra le lenzuola e miagola un; «haiiiiiiiii»
Il suo buco è stretto ma non desisto a continuare con colpi decisi, aumentando così il suo  dolore che si fonde con il piacere. 
A quel punto ero talmente eccitato da volerle venire dentro, ma la troia doveva essere umiliata come piace a lei…
La faccio mettere seduta sul divano e d’improvviso le metto il cazzo davanti alla bocca. 
Lei comprende subito quello che le sto ordinando!
 Inizia a succhiarlo, con una mano mi strizza i testicoli e continua a farlo scivolare tra le sue labbra:" Sto per venire mia piccola puttanella, continua!” veloce lei si scosta e si inginocchia sotto il cazzo in attesa della schizzata che arriva subito! 
La guardo bere il mio sperma con avidità! Non rinuncia neanche a una goccia!
Con una mano sul suo mento le alzo il viso dicendo, «Sarò sempre dentro di te mia REGINA». Lei risponde sorridendo: «Anche tu  sei dentro di me, in ogni pensiero, soprattutto quelli più proibiti mio Re»
Fine...
#erotico#raccontierotici#eros#sensualità#sesso #passione#orgasmi#erotic#lingeriesexy# erotismo#scritturaerotica#poesiaerotica
14 notes · View notes
precisazioni · 4 months ago
Text
credevo di essere stanco a causa di una routine piena di piccole noie domestiche che nel lungo periodo mi avevano portato a volere un attimo staccare; dunque, ho viaggiato e fatto cose che di solito non mi competono: andare a mare, uscire ogni giorno, ma permaneva l'idea di logoramento, per la tanta socialità mi dicevo. da una settimana sono dai miei e trascorro molto tempo in camera; credevo che questo periodo sarebbe stato di ristoro, ma continuo a sentirmi sfinito
9 notes · View notes
raccontidialiantis · 1 month ago
Text
Mi parla e sono subito sua
Tumblr media
Egli sussurra al mio orecchio, ma le sue parole arrivano dritte al mio cuore. Il mio cervello si schiude: tutte le mie attenzioni sono solo per lui. Completamente in balia della sua mente e delle sue mani. Potrebbe farmi fare ciò che vuole. Qualsiasi cosa. Mi dice che mi cerca di continuo nel letto, che mi desidera, che sono bella, bellissima e che quando mi vede non vuole altro che leccarmi la fica, gustare il mio miele, farmi venire per poi delicatamente ma inesorabilmente sfondarmi con il suo bellissimo cazzo in tutti i modi possibili. Mi dice che tutto il giorno pensa solo a riempirmi del suo seme. E allora io vado proprio fuori di testa.
Tumblr media
Quando inizia a parlare così, che siamo soli o in pubblico, le mie gambe tremano e il mio corpo si predispone all'amore. Fremo dal desiderio. Se siamo soli, le mie mani in automatico iniziano a togliere i miei vestiti, ma più spesso mi lascio spogliare da lui, perché facendolo dice che da vicino sente il mio odore naturale liberarsi, cosa che per lui è un afrodisiaco puro. E allora non ragiono proprio più; gli afferro l'uccello perché ne sento il bisogno. Glielo bacio, lo strofino sul mio viso e poi me lo infilo tutto in bocca. Voglio che goda dentro di me, che sia felice e che si senta sempre più legato a me. Mi piace sentirne i gemiti, accarezzargli il petto coperto di peli.
Tumblr media
E poi gli appoggio una mano sulle natiche, per infilargli d'improvviso il medio nell'ano: quando lo faccio, lui dapprima lo contrae, finto sorpreso, poi si rilassa, mi dà una strattonata ai capelli e allora io glielo infilo sino in fondo. Lui agevola la penetrazione e si muove in sincrono. Poi però prende il controllo, si sfila e mi scopa. Però a volte preferisce venire così e io già pregusto la punizione: mi prende, mi sbatte sul letto e mi entra nel culo senza delicatezze. Mi fa male, io urlo di vero dolore. Piango, solo per poi godere come una pazza e allargarmi ancora di più. Lo voglio tutto dentro infoiato e lo stuzzico. Con frasi di sfida, tipo: “è tutto qui quello che sai fare?” e lui allora diventa un vero animale.
Tumblr media
So che per la prossima ora sarò soltanto la sua esclusiva femmina da monta e lui mi scopa in modo duro, teso solo a godere del suo potere totale sul mio corpo. Niente frasi dolci. Alla fine, sfinito, dice che mi adora, che una donna così non l'ha avuta mai. Che sono una vera troia dentro. Allora io sorridendo inizio a baciargli il petto e scendo, scendo sino a prenderlo di nuovo in bocca per succhiarne le ultime preziose gocce. Lui mi lascia fare, perché già pregusta il cappuccino che gli porterò subito dopo, se è mattina. Altrimenti un bicchiere di vino o magari un succo di frutta, oppure un caffè. Ciò che lui desidera.
Tumblr media
Ed è allora che c'è il meglio del nostro rapporto: gli porgo la tazza, ma rapida intingo un capezzolo nel liquido e glielo offro, da sua schiava umile e fedele. Lui lo succhia appassionatamente e poi mi dà uno schiaffo sul culo, per rimarcare il territorio. Finito il cappuccino o il caffè, mi attira a sé delicatamente: fa camminare le sue dita tra le mie natiche e poi un po’ più su sulla schiena, su quella che lui chiama “la mia intima, dolce piazzetta privata.” Io lo adoro, non potrei fare a meno di lui; lo bacio sempre con trasporto. Poi, ancora piena di lui ma contenta, scappo a farmi una doccia.
Tumblr media
RDA
10 notes · View notes
Text
Il mio cervello e il mio cuore hanno divorziato una decina d’anni fa su chi fosse da biasimare per il gran casino che sono diventato.
Alla fine non potevano più stare nella stessa stanza l’uno con l’altro.
Ora la mia testa e il mio cuore si dividono la custodia di me.
Durante la settimana sto con il mio cervello, mentre nei weekend sto con il mio cuore.
Non si parlano mai.
Invece, ogni settimana mi danno lo stesso biglietto da dare all’altro
e i biglietti che si mandano dicono sempre la stessa cosa:
“È tutta colpa tua”.
La domenica il mio cuore si lamenta di come la mia testa mi ha deluso in passato, e il mercoledì la mia testa elenca tutte le volte che il mio cuore mi ha rovinato il futuro.
Si danno la colpa a vicenda per come è diventata la mia vita.
Ci sono state un sacco di urla – e di pianti – ultimamente,
per questo sto trascorrendo molto tempo con la mia pancia
che mi fa da terapeuta non ufficiale.
La maggior parte delle notti, sgattaiolo fuori dalla finestra della mia cassa toracica, scivolo lungo la spina dorsale e mi accascio sulla poltrona di pelle della mia pancia che è sempre disponibile per me.
E siedo, siedo, siedo, siedo finché non sorge il sole.
Ieri sera, la mia pancia mi ha chiesto se non è difficile essere sempre preso in mezzo tra il mio cuore e la mia testa.
Ho annuito.
Ho detto che non so se riuscirei a vivere ancora con l’uno o con l’altra.
Le ho detto “il mio cuore è sempre triste per qualcosa che è successo ieri, mentre la mia testa è sempre preoccupata per qualcosa che potrebbe accadere domani”.
La mia pancia mi ha stretto la mano.
“Non riesco più a vivere con i miei errori del passato o con la mia ansia per il futuro”, ho sospirato.
La mia pancia mi ha sorriso e mi ha detto: “In questo caso, dovresti andare a stare con i tuoi polmoni per un po’”.
Ero confuso, e l’espressione del mio volto lo diceva chiaramente.
“Se l’ossessione del tuo cuore per il passato e della tua mente per il futuro ti ha sfinito, i polmoni sono il posto perfetto per te.
Nei tuoi polmoni non c’è ieri e non c’è nemmeno domani. C’è solo adesso.
C’è solo inspirazione. C’è solo espirazione. C’è solo questo momento. C’è solo il respiro, e in quel respiro puoi riposare mentre il cuore e la testa lavorano sulla loro relazione”.
Questa mattina, mentre la mia mente era impegnata a leggere le foglie di tè e il mio cuore fissava vecchie fotografie,
ho preparato una piccola borsa e mi sono avvicinato all’ingresso dei miei polmoni.
Prima ancora che potessi bussare, hanno aperto la porta con un sorriso e mentre un respiro mi abbracciava, mi hanno detto
“Perché ci hai messo tanto?”
7 notes · View notes
6goat6zombie6 · 5 months ago
Text
Io parlo a te, a te che somigli a quando ero vivo e mi ricordi la mia faccia da cazzo e il tono agguerrito.
Io voglio dirti che si può, c'è chi ci è riuscito ed ha vissuto con gioia tutto quello che avrà patito.
Io scrivo il mio destino col punto interrogativo se tanto il futuro è figlio di un passato indicativo.
Se ascolti superficialmente non mi avrai capito e sembreranno solamente i rimpianti di chi ha fallito.
Ho scalciato accanito, poi riprovato anche sfinito
La morte ha fatto prima della sorte e mi ha colpito.
In questo momento avrò di certo un gran bel vestito e già mi sarò preso tutto il pianto di chi mi ha sorriso.
Ricordati di collegarti al come ti comporti;
Non conta se nell' oggi compri un domani di sogni.
L'amore lo si paga coi gesti, non con i fogli
E non importa se ne hai molti, sono soltanto soldi.
9 notes · View notes