#senofane di colofone
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ginogirolimoni · 2 months ago
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«L'avversione del diciannovesimo secolo per il realismo è la rabbia di Calibano che vede il suo volto in uno specchio. L'avversione del diciannovesimo secolo per il romanticismo è la rabbia di Calibano che non vede il suo volto in uno specchio.»
(Oscar Wilde, prefazione al 'Ritratto di Dorian Gray’).
Levate di scudi contro il francobollo emesso in onore di Silvio Berlusconi e l’aeroporto ex Malpensa che ora porta il suo nome.
Pochi sanno che quest’ultimo aeroporto deve davvero molto a Silvio, il quale nel 1973 pagò un’ingente mazzetta ai politici DC, perché deviassero le rotte dei voli da Linate, dove stava costruendo Milano 2, a Malpensa.
Rimarreste stupiti nel leggere il lungo elenco di onorificenze e di riconoscimenti che ha collezionato durante l’arco della sua vita, potete leggere un estratto su wikipedia alla voce Silvio Berlusconi, un elenco incompleto quello, perché ad esempio manca il titolo di Apprendista Muratore che Berlusconi acquisì il 26 gennaio 1978, conferitogli dalla tessera n° 1816 che certificava la sua appartenenza alla Loggia P2.
Condivido la profonda repulsione che si sia elevato questo signore, che ha trascorso tutta la vita a delinquere e a cercare sistemi per sfuggire alle patrie galere e galantuomini specchiati come Falcone e Borsellino, a cui è stato dedicato l’aeroporto di Palermo.
Ma, del resto, non riesco a rintracciare negli ultimi trent’anni qualcuno che più di lui abbia rappresentato l’Italia, paese che si specchiava riconoscendovisi nella figura di Berlusconi, nessuno oggi è più rappresentativo di lui, che aggrega voti e simpatie persino da morto.
Oggi l’Italia si è abbrutita così tanto, plasmata dai pessimi programmi delle sue tv e dal linguaggio della propaganda commerciale, calcistica e relazionale che ne trasuda, che dovremmo chiamarla Berluscopoli, come Topolinia o Disneyland.
Nessuno più di lui rappresenta i valori in cui si riconosce ormai la maggioranza di questo Paese, del resto acclamiamo e riconosciamo coloro in cui ci riconosciamo, come diceva duemila e cinquecento anni fa circa Senofane, un filosofo greco a torto trascurato:
“Se avessero mani i bovi i cavalli e i leoni, e fossero in grado di dipingere e di compiere con le proprie mani opere d’arte come gli uomini, i cavalli rappresenterebbero immagini di dèi e plasmerebbero statue simili a cavalli, i bovi a bovi, in modo appunto corrispondente alla figura che ciascuno possiede”. (DK fr. B 15). “Gli Etiopi asseriscono che i loro dèi sono camusi e neri, i Traci che sono azzurri di occhi e rossi di capelli”. (DK fr. B 16).
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decaffeinatedchildpoetry · 2 years ago
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I mortali si immaginano che gli dei sian nati e che abbian vesti, voce e figura come loro; ma se i buoi e i cavalli e i leoni avessero le mani, o potessero disegnare con le mani, e far opere come quelle degli uomini, simili ai cavalli il cavallo raffigurerebbe gli dei, e simili ai buoii il bove, e farebbero loro dei corpi come quelli che ha ciascuno di loro. Gli Etiopi fanno i loro dèi camusi e neri, i Traci dicono che hanno occhi azzurri e capelli rossi.
Senofane di Colofone (ca. 570-475 a.e.c.), Frammenti
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erunnerit · 8 years ago
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Si dice che Senofane, nato nel VI secolo avanti Cristo, abbia vissuto quasi cento anni, la maggior parte dei quali girovagando nei paesi della Grecia, componendo versi e divulgando le sue riflessioni. Ribelle verso la cultura del suo tempo, “illuminista” ante litteram, negava che la divinità avesse sembianze e caratteristiche umane e criticava aspramente Esiodo ed Omero, che con le loro opere avevano contribuito a rafforzare questa credenza, attribuendo agli dei vizi e virtù. La divinità, diceva Senofane, non è responsabile della saggezza umana, né può infondere nell’uomo la conoscenza, poiché non esiste alcun dono divino. Ciascuno è artefice del proprio sapere, che è indipendente dal volere degli dei, e l’intelligenza e la sapienza sono le più grandi virtù, superiori alla forza e al coraggio. L’uomo allora deve costruire autonomamente e faticosamente il suo percorso conoscitivo, consapevole dei limiti e delle incertezze della propria condizione. Così ogni acquisizione ha in sé le caratteristiche non di verità, ma di ipotesi, di opinione e congettura e mentre afferma questo Senofane sembra metterci in guardia dalla tentazione di trasformare anche le sue stesse idee in dogmi: «Ma la verità certa, nessuno mai l’ha colta, né alcuno ci sarà che la colga; né relativamente agli dei né relativamente a tutte le cose di cui parlo. Infatti, se anche uno si trovasse per caso a dire una verità perfetta, lui stesso non la conoscerebbe. Infatti tutto è una ragnatela di congetture».
Vania Martelli per e-runner
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Millecinquecento caratteri, poco più, poco meno, sono quelli scelti per ricordare i grandi filosofi. Oggi tocca a Senofane, nato a Colofone e del quale, purtroppo, ci restano solo alcuni frammenti. Anche questa volta a ricordarlo per e-runner ci ha pensato Vania Martelli
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lorupino-blog · 6 years ago
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💗FILOSOFIA💗
“L'essere è, il non essere non è, pensare ed essere sono la stessa cosa.”
Parmenide di Elea
~Immagine dal web - Ascea, in Campania, in provincia di Salerno, ITALIA. È l’antica Elea – chiamata anche Velia –, la colonia greca fondata nel VI secolo a.C. dai Focei che fuggivano dalla Ionia (oggi in Turchia) insidiata dai Persiani. La patria della scuola filosofica di Senofane di Colofone, Parmenide, Zenone e Melisso di Samo.~   Per saperne di più su Parmenide cliccare il link sotto... https://www.youtube.com/watch?v=7MrEw5SAFCE&t=249s
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reverbere1993 · 9 years ago
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Li credete dèi? Non li piangete, allora! Volete piangerli ad ogni costo? E allora non dovete crederli dèi!
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