#sei tutti i limiti che superi
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“No, non siamo costretti a sopportare tutto. La pazienza ha un limite e la vita è fatta per essere vissuta, non sopportata.”
— John Blauder
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sayitalianolearns · 3 months ago
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아 맞아! 어젯밤에 RAI에 이탈리아인 밴드 네그라마로라는 20년 기념일 콘서트의 다큐멘터리를 봤어. 그 콘서트를 1년전에 개최되었어. 여기에 유튜브 링크를 있어 근데 1주동안 RAI에서 여전히 다큐멘터리를 볼 수 있어. 가수가 많았어, 매우 좋았어! 노래 했고 울기도 했어… ㅎㅎㅎ ㅠ 뮤식 아름답고 네그라마로의 음악이 매우 감정적이에ㅔㅔ… 팬들과 밴드도 사랑 보기 정말 감정적이었어.
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sei tutti i limiti che superi (tutto qui accade per te) you are all the limits you overcome (everything here happens for you)
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Pm10 oltre i limiti: scattano le misure antismog in 9 province della Lombardia
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Pm10 oltre i limiti: scattano le misure antismog in 9 province della Lombardia. Dopo il quarto giorno di superamento dei valori limite del Pm10, domani in 9 province su 12 della Lombardia scattano le misure antismog di primo livello che prevedono fra l'altro il divieto di circolazione in tutti i giorni della settimana (dalle 7:30 alle 19:30) di mezzi fino a euro 1 benzina e fino a euro 4 diesel nei Comuni con oltre 30mila abitanti. Le limitazioni entrano in vigore a Milano, Monza, Como, Bergamo, Brescia, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia. Le stesse misure erano entrate in vigore lo scorso 30 gennaio in sei province. Le misure di primo livello prevedono anche che il riscaldamento non superi i 19 gradi e il divieto in agricoltura di spandere liquami, digestati, fanghi di depurazione, fertilizzanti (salvo iniezione) e interramento immediato. È previsto inoltre il divieto di accendere fuochi all'aperto e di utilizzare stufe a legna fino a tre stelle. «Le misure sul miglioramento della qualità dell'aria in Lombardia proseguono», ha sottolineato l'assessore regionale all'Ambiente Giorgio Maione. «Investiremo anche quest'anno 30 milioni di euro per il rinnovamento degli impianti di riscaldamento e dei veicoli circolanti. In cinque anni - ha ricordato - gli investimenti complessivi legati alla sostenibilità ambientale in Lombardia ammontano a 19 miliardi». E inoltre «negli ultimi 20 anni le misure adottate dalla Regione, gli investimenti fatti dalle imprese e i comportamenti virtuosi dei cittadini hanno portato a una riduzione del 39% delle concentrazioni di Pm10 e del 45% delle concentrazioni di No2. Questi sono i dati di sistema sui quali calibrare le politiche ambientali. Nel frattempo, in considerazione delle condizioni meteo che determinano il ristagno degli inquinanti al suolo - ha concluso - attiviamo le misure temporanee previste dalla norma». Intanto si scatena la battaglia dei dati sulla qualità dell'aria di Milano, con l'allarme smog che in queste settimane è tornata ad occupare le cronache e a destare preoccupazione. Secondo la classifica della società svizzera IqAir, la metropoli lombarda risulta in questi giorni la terza città più inquinata del mondo. La classifica della società svizzera, che misura la qualità dell’aria in tempo reale, mette Milano sul podio come una delle peggiori, preceduta solo da Chengdu in Cina e da Dhaka in Bangladesh. Al quarto posto, quindi leggermente meglio di Milano, c'è Delhi in India. I dati della società svizzera, che si occupa di sviluppare prodotti per il monitoraggio della qualità dell'aria e per la pulizia dell'aria, sono stati ripotati da molti media e condivisi sui social ma a polemizzare su questo tipo di classifiche è il sindaco Giuseppe Sala: «Sono rivelazioni estemporanee fatte da un ente privato, io sono anche seccato di dover rispondere a domande su questioni che non esistono - dice il sindaco polemizzando con il giornalista che gli chiede conto della classifica -. Noi stiamo lavorando per migliorare l'aria, Arpa dice che è migliorata anche se io sostengo che non è abbastanza. Parliamo di cose serie e questa non è una cosa seria».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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chiarabacchiega · 5 years ago
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𝖘𝖊𝖎 𝖑𝖊 𝖈𝖔𝖘𝖊 𝖈𝖍𝖊 𝖘𝖚𝖕𝖊𝖗𝖎. 🥀
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motidelcuore · 7 years ago
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"Nel momento in cui si fissa un limite, ci sarà sempre qualcuno che vorrà andare oltre"
Prof di storia medievale
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ragazzoarcano · 8 months ago
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“Tutto è possibile... l'impossibile richiede solo più tempo.”
— Dan Brown
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ragazzoarcano · 5 years ago
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🌻
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cielostellato · 3 years ago
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Sei tutti i limiti che superi.
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comefiorineldeserto · 3 years ago
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Sei tutti i limiti che superi.
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ragazzoarcano · 8 months ago
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«Nella vita le cose passano sempre, come in un fiume. Anche le più difficili che ti sembra impossibile superare le superi, e in un attimo te le trovi dietro alle spalle e devi andare avanti. Ti aspettano cose nuove.»
— Niccolò Ammaniti
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ragazzoarcano · 6 years ago
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💙
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tesiantitesi-sintesi · 3 years ago
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È settembre e a settembre di solito succedono le cose che ricordo meglio fino all'autunno successivo. Forse perché l'estate si esaurisce con esperienze che smettono di avere effetti appena varcata la soglia di casa dopo i lunghi viaggi, non importa quanto di ciò che ero in primavera sia rimasto intatto e quanto sia cambiato (di solito, quasi tutto), non importa quanto abbia significato per me quel periodo di giornate così lunghe da farmi scordare l'esistenza dei disturbi depressivi. Anche l'angoscia che ho provato ad agosto, come la serenità, passa senza lasciare traccia. E poi arriva repentina la resa dei conti. A settembre di solito succedono le cose, io divento un po' più triste ma riesco a trasformare quel rumore confuso proveniente dal fondo dei miei pensieri in un dialogo pacifico, a volte mi ritrovo ad affrontare inizi faticosi per la mia debole dose di stabilità e sono costretta a guardare le mie paure allo specchio, a vederle nitidamente e a riconoscere la loro esistenza, ma è anche il momento in cui penso che, a giudicare dalle loro ombre, sembravano più grandi. A settembre di solito succedono le cose, come nel 2016, quando ho messo in pausa la mia corsa a rapporti tossici e impersonali, che perpetuavo nel tentativo di mostrarmi più forte di ciò che la società si aspettava da me, delle norme sociali che mi volevano monogama e seria, senza rendermi conto che volevo solo dimostrare, aspettare che la mia ribellione fosse approvata dall'esterno. Intanto mi accingevo ad adattare i miei ritmi a quelli di qualcun altro, forse per compensazione, o perché l'idea dell'amore mi era sempre mancata. Come nel 2017, quando iniziavo l'università ed ero tranquilla e mi accorgevo di essere cambiata, di aver perso familiarità con l'ansia sociale e con gli attacchi di panico, ma di essere comunque un po' spaventata da tutta quella serenità perché era una dinamica che non conoscevo, perché credevo di aver bisogno del conflitto per evolvermi e realizzavo di sentirmi un po' in trappola, di essere incastrata in una relazione che non cresceva con me, di stare con una persona che provava gelosia e invidia di fronte alla mia capacità di superare i limiti, di aprirmi alle persone come non ero mai stata in grado di fare, di aver messo un po' meno radici e di aver camminato con un po' più di leggerezza, come di passaggio. E mi accorgevo di avere di fianco qualcuno che mi attraeva ancora ma mi piaceva sempre meno, che non mi colpiva più quando parlava con persone nuove nel mezzo di una cena e lo vedevo come se fossi una degli altri, come se lo stessi conoscendo allora per la prima volta e ciò che provavo era: nulla, se non un po' di fastidio per tutti i difetti che iniziavo a tollerare con fatica. Come nel 2018, quando quel senso di oppressione si era concretizzato e il cinque settembre prendevo un aereo per Bordeaux e me ne andavo, imparavo a respirare ricominciando da capo, facevo i conti con tutte le debolezze che in adolescenza mi avevano portata a odiarmi. Come nel 2019, quando era chiaro che non avrei mai trovato pace per più di sei mesi senza avvertire un senso di mancanza che svuota e riempie, senza il bisogno di cambiare aria, di abbandonare qualcosa a cui tenevo o di farmi carico di problemi irrisolti per impedirmi di adagiarmi, e che questa inquietudine aveva condizionato in modo irreversibile il mio modo di vivere le relazioni romantiche. Tornavo ad avvicinarmi mentre dall'altra parte percepivo la distanza, poi il giro cambiava nuovamente e questa altalena sembrava il mio sport preferito, ma solo perché il tentativo di capirsi era fallito. Chiudevo quel pezzo di vita durato anni e me ne andavo di nuovo in un posto esotico, da sola, mi distraevo, ma al mio ritorno era autunno inoltrato e trovavo ad aspettarmi un altro episodio depressivo, un'ansia ingombrante e quasi invalidante. È stato questo a costringermi a pensare ad altro, a non farmi piangere troppo sulla fine di un capitolo anche mentre mi sentivo mutilata, perché, oltre quel dolore, in gioco c'era tutta la mia identità racchiusa in una mente dilaniata da disturbi
incontrollabili. Pensavo ad altro, infatti, quando ho iniziato a rivivere le emozioni come non mi capitava da tempo, istintivamente, senza pensare ad esse quando non c'erano e senza essere infastidita dalla loro presenza quando mi accompagnavano, con innocenza quasi. Pensavo ad altro quando, a fine estate, leggevo la campana di vetro e parallelamente uscivo dalla campana che io stessa mi ero costruita, iniziavo ad accorgermi delle persone, della loro complessità, ma anche della spontaneità con cui potevo costruire e decostruire il mio modo di legarmi, senza sentirmi condannata. Pensavo ad altro anche nell'autunno del 2020, messa a dura prova dall'universo, un po' più consapevole ma anche più scettica, indipendente e al tempo stesso dipendente dall'immagine idealizzata della persona che aveva risvegliato in me la capacità di innamorarmi. La conoscevo meglio, quella persona, e sapevo che ero innamorata davvero, ma che ci sarebbe sempre stato uno squilibrio di potere tra noi, che quell'incertezza mi dava l'adrenalina necessaria per sentirmi viva e intera ma mi precludeva la possibilità di fidarmi, di costruire qualcosa di duraturo. E tutto si dileguava appena prima di ricadere in un lungo inverno di isolamento, in una casa nuova che iniziavo a sentire mia ma che appariva un mondo a parte, estraneo alla città che la circondava. Come a settembre del 2021, dopo un anno fatto di ripetizione di gesti, persone nuove, successi e insuccessi che, nel complesso, hanno avuto somma zero. Nessun dramma, nessun sollievo, solo tanta ripetizione, retorica del lavoro su me stessa come unica consolazione, quella di saper cucinare meglio e ambientarmi in grandi città e vivere nel mondo un po' di più e aver lasciato dietro di me zaini pesanti e chiedermi come potessi vivere con quella paura di socializzare. Ma, in fondo, niente che mi abbia fatto sentire abbastanza felice da volerne ancora, niente che non sia stato calcolato, che mi abbia permesso di lasciarmi andare, di mettere in pausa il freddo ragionamento su costi e benefici di ogni scelta. A settembre del 2021 torna anche lui, dopo che, per un anno intero, o forse due, ogni persona che incontravo, a ogni delusione, mi portava ad aggiungere un tassello al mosaico del suo ricordo, e nessun sentimento reggeva mai il confronto con ciò che ero riuscita a provare, in modo così dirompente e inaspettato, per qualcuno che non era ancora parte della mia vita. Torna anche lui e quando leggo il suo messaggio divento cosciente di ogni capillare del mio corpo, perdo un attimo l'equilibrio e il battito e poi ritorno in me, misuro attentamente le parole e i silenzi, misuro le attese. Poi succede che anche leggere il suo nome è immaginare il tono della sua voce, il suo sguardo e il movimento delle sue sopracciglia diventa abitudine, e per quei minuti o quelle ore in cui ho il controllo, tutta la matassa emotiva si affievolisce e metto in discussione ciò che pretendevo di definire amore. Ma è solo un'illusione: non appena rispondo, facendo un passo verso di lui, il potere torna nelle sue mani e io torno a provare quella trepidazione in ogni parte del corpo che mi fa venire voglia di scrivere di lui, più che a lui, perché questo è ciò che ho sentito la prima volta e che continuo a sentire, come un bisogno fisiologico di dare forma a un concetto, al tempo stesso incredibilmente astratto e tragicamente carnale, troppo pesante da portarmi dietro. Eppure, mi sento stanca. E aspetto che la stanchezza superi la determinazione di inseguire sempre ciò che non posso avere.
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originalempathplaidfreak · 4 years ago
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“Sei tutti i limiti che superi.”
- Negramaro
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ragazzoarcano · 6 years ago
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🐺💜
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monamour10 · 5 years ago
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24
24. c'è una citazione che ti ispira?
per ora una in particolare: sei tutti i limiti che superi 🖤
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accordingtomes-blog · 6 years ago
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Una frase di una canzone dice "sei tutti i limiti che superi, tu". Frase bellissima, ma prima di porsi un limite da voler superare, ci pensiamo mai da che punto vogliamo partire per poi giungere ad un traguardo, quel famoso limite che noi consideriamo come punto di arrivo? Un limite presuppone un punto di partenza. Un punto di partenza a sua volta presuppone idee chiare da mettere in pratica. Idee chiare presuppongono un ragionamento. Quindi, una domanda: quanto è duro porsi dei limiti, se non ci sono le fondamenta da cui prender spunto? A cosa serve sapere dove vogliamo arrivare se non sappiamo nemmeno quando e in che modo partire?
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