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#sebastiano tusa
blueiscoool · 22 days
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Ancient Warship’s Bronze Battering Ram Sunk During a Battle Between Rome and Carthage Found
Found near the Aegadian Islands, just west of Sicily, the bronze rostrum played a role in the last battle of the First Punic War, which ended in 241 B.C.E.
In 241 B.C.E., two empires faced off in a naval clash off the coast of Sicily. By then, Rome and Carthage had been fighting for more than two decades. Rome’s victory in the skirmish, officially called the Battle of the Aegates, brought an end to the First Punic War, the initial conflict in a series of wars between the two ancient powers.
Now, explorers have recovered a piece of that final battle: the bronze battering ram of an ancient warship. According to a statement from Sicily’s Superintendence of the Sea, the ram was found on the seafloor off the western coast of the Mediterranean island, at a depth of around 260 feet. To retrieve the artifact, the team used deep-water submarines from the Society for Documentation of Submerged Sites (SDSS) and the oceanographic research vessel Hercules.
The seabed off the Aegadian Islands “is always a valuable source of information to add further knowledge about the naval battle between the Roman and Carthaginian fleets,” Regional Councilor for Cultural Heritage Francesco Paolo Scarpinato tells Finestre sull’Arte. He adds that the find is yet another confirmation of the work of the late archaeologist Sebastiano Tusa, who spearheaded exploration of the seabed as the site of the 241 battle after a separate ram, also known as a rostrum, was first found there in the early 2000s. In the two decades since, researchers have recovered at least 25 rams from the seabed.
At the time of the Battle of the Aegates, Rome and Carthage had been at war for 23 years, fighting for dominance in the Mediterranean. As the Greek historian Polybius later wrote, the Romans sank 50 Carthaginian ships and captured another 70 along with their crews, taking nearly 10,000 sailors prisoner during the naval battle. Rome forced Carthage to surrender. But the fragile peace was short-lived: Over the next century, Rome would go on to fight a second and third war against the Punic people, winning each time.
“It was very costly, both in terms of human life and economically,” Francesca Oliveri, an archaeologist at the superintendence, told BBC News’ Alessia Franco and David Robson in 2022. “In the last phase, Rome even had to ask for a loan from the most well-to-do families to arm the fleet and build new boats.”
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The recently discovered ram has been brought to Favignana, one of the Aegadian Islands, for further study. Though its features are difficult to make out because the object is covered in marine life, researchers have been able to discern a decoration on its front: a relief depicting a Montefortino-style Roman helmet decorated with three feathers.
The battering ram adds to the wealth of war relics found on the seabed, which also include 30 Roman soldiers’ Montefortino helmets, two swords, coins and many clay amphorae (large storage jars).
According to the SDSS, rams were the most important naval weapons of their time. They were placed on the bows of warships at water level so that sailors could crash their boats into enemy vessels, damaging and sinking them. The plethora of rams scattered on the seabed are testaments to the weapons’ effectiveness in ancient battle.
“We are finding so many things that help to illustrate a little better the world of the third century [B.C.E.],” Oliveri told BBC News in 2022. “It’s the first site of a naval battle, in the world, that has been scientifically documented like this, and it will continue to be documented—because the area of interest is very large. … It will take at least another 20 years to explore it fully.”
By Sonja Anderson.
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custonaciweb · 18 days
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Quest'anno, il premio onora quattro figure di spicco: Salvo Toscano, giornalista e autore della serie di gialli dei fratelli Corsaro; Valeria Li Vigni, presidente della Fondazione Sebastiano Tusa; Antonella Ferrara, presidente e direttore artistico del Taobuk Festival e Gaetano Savatteri, giornalista, scrittore e creatore del personaggio Saverio Lamanna, protagonista della serie TV "Màkari". https://custonaciweb.it/custonaci-celebra-leccellenza-siciliana-con-il-premio-riviera-dei-marmi-2024/
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lamilanomagazine · 5 months
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Lentini, Sicilia. Inaugurazione del Kouros presso il museo archeologico di Lentini il 22 aprile.
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Lentini, Sicilia. Inaugurazione del Kouros presso il museo archeologico di Lentini il 22 aprile. Sarà esposta per un anno al Museo di Lentini la statua del Kouros, concessa in prestito dal parco archeologico di Siracusa e attualmente esposta al Museo Paolo Orsi. La mostra, che segna il ritorno a casa dell'antica scultura greca raffigurante un giovane nudo, sarà inaugurata il 22 aprile alle 11 e sarà visitabile da martedì 23 aprile al 15 aprile 2025. L'iniziativa è stata promossa dal Parco archeologico di Leontinoi e Megara e dall'assessorato regionale dei Beni culturali e identità siciliana, in collaborazione con l'Archeoclub d'Italia sede di Lentini "A. Sgalambro". La scultura, che aveva una funzione funeraria o votiva, molto diffusa nel periodo arcaico e classico, è costituita dalla cosiddetta "Testa Biscari", che si trovava nel Museo civico di Castello Ursino a Catania, e dal "Torso di Leontinoi" del Museo Paolo Orsi di Siracusa. L'idea di riunire le due parti venne ipotizzata già dall'archeologo Guido Libertini nel 1930. La querelle sull'effettiva pertinenza delle due sculture a unica statua di età arcaica, ha indotto nel 2018 il compianto Sebastiano Tusa ad avviare un progetto di restauro finalizzato al ricongiungimento dei due diversi pezzi scultorei. La mostra, intitolata appunto "Il Kouros ritrovato", fu inaugurata nel 2018 nella sede della Fondazione Sicilia di Palazzo Branciforte a Palermo. Successivamente, Il Kouros è stato esposto nel Museo civico del Castello Ursino di Catania (2019, 2022), nel Museo Paolo Orsi a Siracusa (2020, 2023) e nel Museo Cicladico di Atene nell'ambito della Mostra Kallos (settembre 2021 - gennaio 2022). La presenza del Kouros al Museo regionale rappresenta un'occasione preziosa per ammirare anche gli allestimenti delle sale, dal periodo pre-protostorico al medioevo e delle sue collezioni provenienti dagli scavi di Leontinoi, antica polis greca di fondazione calcidese. L'esposizione sarà visitabile da martedì a sabato dalle 9 alle 17 (ultimo ingresso 16:30), mentre la domenica dalle 9 alle 13 (ultimo ingresso 12:30) al costo di 3 euro.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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siciliatv · 7 months
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10 Marzo, giornata dei Beni culturali siciliani: ingresso gratuito alla Valle dei Templi e altri siti archeologici dell'Agrigentino
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10 Marzo, giornata dei Beni culturali siciliani: ingresso gratuito alla Valle dei Templi e altri siti archeologici dell'Agrigentino Domenica 10 marzo, in memoria di Sebastiano Tusa, archeologo e assessore regionale scomparso in un... #SiciliaTV #SiciliaTvNotiziario Read the full article
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mypickleoperapeanut · 7 months
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"Un lungo viaggio nell'Archeologia, guidato dallo sguardo femminile, alla ricerca della dimensione identitaria"
L' Inalienabile storia delle donne protagoniste di epoche passate e contemporanee......
"Firenze Archeofilm", in programmazione dal 6 al 10 marzo al Cinema La Compagnia di Firenze in via Cavour 50/r, è un evento imperdibile giunto al suo sesto anniversario si concentra sui film documentari che esplorano in profondità la condizione femminile nell'antichità e pongono sotto i riflettori le storie ispiratrici di donne contemporanee che si distinguono per il loro impegno nella ricerca scientifica e archeologica.
Il 10 marzo sarà una data significativa, in quanto si commemorerà la tragica scomparsa dell'archeologo Sebastiano Tusa, noto soprintendente del Mare in Sicilia e assessore regionale ai Beni culturali.
In onore della sua memoria, il "Firenze Archeofilm" presenterà due emozionanti pellicole che narrano importanti scoperte archeologiche compiute da Tusa sia in ambiente marino che terrestre. Un elemento che rende unico questo evento è la partecipazione attiva degli studenti universitari, che, in collaborazione con UniFi, formeranno una giuria studentesca per valutare oltre 40 cortometraggi e attribuire il prestigioso "Premio studenti UniFi".
Al termine della manifestazione, verranno conferiti vari premi per celebrare l'eccellenza nel mondo cinematografico e archeologico. Tra i riconoscimenti ci saranno il "Premio Firenze Archeofilm" al film più votato dal pubblico come giuria popolare, il "Premio Università di Firenze", il "Premio Studenti UniFi" per il miglior corto cinematografico e il "Premio Museo e Istituto Fiorentino di Preistoria" per il miglior film di archeologia preistorica.
Grazie a queste iniziative, si promuove la valorizzazione e la divulgazione della ricerca nel campo archeologico, inclusa la storia delle donne protagoniste di epoche passate e contemporanee. "Firenze Archeofilm” è il Festival internazionale di Archeologia Arte e Ambiente organizzato dalla rivista Archeologia Viva di Giunti Editore.
Riccardo Rescio I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 5 marzo 2024
Info e programma completo: www.firenzearcheofilm.it
Giunti Editore Cinema La Compagnia Fondazione Sistema Toscana Regione Toscana Toscana Film Commission Università degli Studi di Firenze
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo
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A Vittorio Sgarbi il Premio "Sebastiano Tusa"
Con la consegna, stasera a Taormina, del Premio Sebastiano Tusa allo storico dell’arte e sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura Vittorio Sgarbi da parte dell’omonima fondazione, si avvia alla chiusura la prima edizione del “Taormina – Naxos Archeofilm” il festival di archeologia, arte e ambiente in corso al Teatro Antico e al Teatro della Nike del Parco di Naxos.     La…
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raucci · 6 years
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Mi aveva sempre colpito in lui la grande professionalità, il suo entusiasmo, la sua capacità di organizzare la ricerca e le scoperte
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madonienotizie-blog · 5 years
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Un cuore di marmo in fondo al mare: il ricordo tra le onde dell'assessore Tusa Un cuore di marmo, collocato nei fondali di Ustica, ricorderà l'amore che l'assessore ai Beni culturali Sebastiano Tusa aveva per il mare. https://is.gd/Q8d2b0
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sciclivideonotizie · 6 years
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Chiafura, operazione verità”, incontro promosso dall’amministrazione comunale SCICLI – “Chiafura, operazione verità”. L’antico quartiere rupestre che domina cava San Bartolomeo è stato nel recente periodo oggetto di dibattito.
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ultimavoce · 5 years
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I pionieri dell’ archeologia subacquea
Il Castello di Baia – Museo Archeologico dei Campi Flegrei ospita, fino al 6 gennio 2020, la mostra fotografica “I pionieri dell’archeologia subacquea nell’area Flegrea ed in Sicilia”.
I pionieri dell’ archeologia subacquea nell’area Flegrea e in Sicilia, omaggio a Sebastiano Tusa. La mostra fotografica inaugurata lo scorso 24 maggio, nel Parco Archeologico dei Campi flegrei (PaFleg). Nelle sale museali del Castello di Baia, Bacoli (NA). Un grande evento nell’ambito delle attività dei Campi Flegrei, dedicato all’ archeologia subacquea.
Un focus di una serie di iniziative che…
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Sebastiano Tusa Wiki, biografia, Age, Death, Wife, Net Worth
Sebastiano Tusa Wiki, biografia, Age, Death, Wife, Net Worth
Sebastiano Tusa Wiki
Sebastiano Tusa (Palermo, 2 agosto 1952 – Bishoftu, 10 marzo 2019) è stato un archeologo e politico italiano, già Sovrintendente del Mare della Regione Siciliana. Dall’11 aprile 2018 fino alla morte ricoprì la carica di assessore ai Beni Culturali per la Regione Siciliana[1] oltre a quello di professore di Paletnologia presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di…
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secondopianonews · 6 years
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Disastro aereo in Etiopia, ecco chi erano gli 8 italiani morti
Disastro aereo in Etiopia, ecco chi erano gli 8 italiani morti.
Sebastiano Tusa in una foto tratta da Fb.
Otto italiani si trovavano sul Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines decollato da Nairobi e precipitato vicino a Addis Abeba. Nella lista passeggeri figura anche l’assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana Sebastiano Tusa, archeologo di fama internazionale, Sovrintendente del Mare della Regione. Tusa era diretto in Kenya, per un progetto…
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lamilanomagazine · 1 year
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Sicilia: ritrovamenti archeologici dal sito della battaglia delle Egadi, recuperati due rostri in bronzo
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Sicilia: ritrovamenti archeologici dal sito della battaglia delle Egadi, recuperati due rostri in bronzo denominati "Egadi 26" e "Egadi 27". Nuovi ritrovamenti archeologici nel mare di Levanzo (Trapani), sito della battaglia delle Egadi: la campagna di ricerche che si sta svolgendo in questi giorni ha consentito il recupero di due rostri in bronzo denominati "Egadi 26" e "Egadi 27". Sono stati individuati su un fondale di circa 80 metri e recuperati con l'ausilio della nave da ricerca "Hercules" che negli anni ha permesso, grazie alle sofisticate strumentazioni presenti a bordo l'individuazione e il recupero di numerosi reperti riguardanti l'importante episodio storico del III secolo a.C.. In particolare, in quest'ultima campagna, i subacquei hanno recuperato 15 elmi del tipo Montefortino, 20 paragnatidi (le protezioni per le guance e il viso dei soldati a corredo degli elmi), una spada, un centinaio di monete in bronzo e, per la prima volta in oltre vent'anni di ricerche, 7 monete in argento. Tutti i reperti sono stati trasferiti presso il laboratorio di primo intervento allestito presso l'ex Stabilimento Florio di Favignana e sono già al vaglio degli archeologi della Soprintendenza del mare. Le attività di ricerca nel tratto di mare tra Levanzo e Favignana sono condotte da un team formato dalla Soprintendenza del mare della Regione Siciliana, dalla statunitense RPM Nautical Foundation e dalla SDSS - The Society for Documentation of Submerged Sites. «I fondali delle Egadi – dice l'assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato - si confermano ancora una volta uno scrigno prezioso di informazioni per comprendere lo scontro navale tra romani e cartaginesi. La scoperta di Sebastiano Tusa continua ancora oggi a ricevere conferme sempre più importanti, avvalorando l'intuizione dell'archeologo prematuramente scomparso nel 2019 che aveva consentito l'individuazione del teatro della battaglia che sancì il dominio dei Romani sul Mediterraneo». Sono 24 i rostri ritrovati a partire dai primi anni del Duemila. Micidiali armi di distruzione che, applicati sulla prua delle navi da guerra, consentivano lo speronamento delle navi nemiche e il conseguente affondamento. Negli ultimi 20 anni sono stati individuati anche 30 elmi del tipo Montefortino, appartenuti ai soldati romani, 2 spade, alcune monete e un considerevole numero di anfore. La battaglia delle Egadi, combattuta nel 241 avanti Cristo, segnò la fine alla prima guerra punica con lo scontro tra la flotta cartaginese e quella romana, a nord-ovest dell'isola di Levanzo. Da alcuni anni, alle ricerche puramente strumentali condotte in collaborazione con la RPM, sono state affiancate le ricerche con l'impiego dei subacquei altofondalisti della SDSS che hanno consentito, grazie alla specializzazione nelle ricerche in acque profonde, l'individuazione e il recupero di importanti reperti.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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foxpapa · 5 years
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Agrigento: un museo del mare alla Valle dei Templi 
Inaugurato nello spazio espositivo a ovest del Tempio dei Dioscuri, l’”antiquarium del mare”
Voluto da Sebastiano Tusa e dedicato oggi anche alla sua memoria oltre che a quella di Daniele Valenti, funzionario della Soprintendenza e tecnico subacqueo, recentemente scomparso. Un viaggio tra le scoperte archeologiche subacquee curate dalla Soprintendenza al mare, dalla soprintendenza di Agrigento e dalle forze dell’ordine; reperti che narrano la storia di Agrigento attraverso i tesori custoditi nei suoi fondali e, dunque, la vita commerciale della grande città antica e i suoi rapporti con le altre polis del Mediterraneo. In mostra le ancore delle navi che nei secoli hanno solcato il nostro mare; e ancora le anfore che trasportavano il vino e l’olio da un porto all’altro, l’artiglieria del relitto della Bottazza, rinvenuto a poca distanza da San Leone ed esposta per la prima volta al pubblico. Si tratta dei resti di artiglieria del vascello del XVII-XVIII secolo naufragato nei pressi dello scoglio Bottazza, a poco più di un chilometro dalla costa di San Leone, identificato e in parte recuperato nel 2005. “Il mare oltre la valle” è il titolo dell’esposizione che arricchisce così l’offerta culturale per i visitatori del parco archeologico di Agrigento
di Isabella Di Bartolo
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SAIL 2018 - Soprintendenza del Mare e BCsicilia rivengono la campana di un vascello del XVI secolo - 2018
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3 giugno 2018 - Durante una esplorazione davanti la spiaggia di San Leone nel mare di Agrigento, subacquei della Soprintendenza e volontari di BCsicilia hanno recuperato la campana di un antico vascello del XVI secolo.   ll team subacqueo era composto da Stefano Vinciguerra, della Soprintendenza del Mare, Luigi Bisulca, della Soprintendenza di Agrigento, e Salvatore Ferrara, dell’Associazione BCsicilia. Fondamentale per la riuscita dell’operazione è stato il supporto logistico della Lega Navale di Agrigento - Porto Empedocle con la presenza di Mimmo Argento.L’interessante ritrovamento è stato effettuato grazie ad un’ottima visibilità del mare, evento molto raro considerato il fondale fangoso dell’area.    La campana è stata individuata a circa 15 metri di profondità, vicino ad uno dei cannoni del vascello del 1500, armato con pezzi da artiglieria, che trasportava zolfo. Ottenuta telefonicamente l’autorizzazione al recupero, i sub si sono immersi nuovamente e, geoposizionato il reperto, hanno proceduto a video-fotografare le operazioni e a trasportarlo a bordo della barca di appoggio.    ll prezioso oggetto rinvenuto è stato successivamente trasferito al Roosevelt, il Centro operativo delle Soprintendenza del Mare, e preso in consegna dall’archeologa Antonella Testa. l Soprintendente del Mare  pro tempore Stefano Biondo ha predisposto un immediato intervento di pulitura della campana per verificare se eventualmente è inciso il nome della nave e il periodo, notizie che aprirebbero interessanti scenari nella individuazione dell’antico vascello che giace da circa cinque secoli nei fondali davanti Agrigento. er l’archeologo Sebastiano Tusa, Assessore regionale ai Beni Culturali e I. S., e già Soprintendente del Mare: “Il ritrovamento di oggetti inerenti un relitto è sempre un'emozione e un'occasione per approfondire le caratteristiche dell'imbarcazione e la sua storia. Ma attraverso i reperti che si recuperano "sentiamo" anche la storia degli uomini che vissero quella tragedia. Trovare la campana di una nave affondata è certamente l'emozione più grande poichè immediatamente giunge alle nostre orecchie il suo suono che avvertiva della tragedia in corso ponendoci sempre più intimamente vicini agli uomini che ne furono vittime”. er Alfonso Lo Cascio, Presidente regionale di BCsicilia “L’interessante rinvenimento, opera della Soprintendenza del Mare e dei sub di BCsicilia nelle acque di Agrigento, dimostra ancora una volta l’importanza della collaborazione tra istituzioni pubbliche e Associazioni di volontariato. Intese che possono raggiungere risultati eccezionali e aprire scenari impensabili nel recupero della grande ricchezza che ospita ancora il mare che circonda l’isola e nella valorizzazione della nostra memoria storica, ponendo la Sicilia come originale modello di condivisione innovativo che può diventare un punto di riferimento per altri paesi rivieraschi”. ’utilizzo delle campane a bordo delle navi risale ai tempi delle imbarcazioni a vela. Appesa sul castello serviva a battere il tempo, avvisava l’equipaggio del cambio dei turni di guardia, veniva utilizzata come allarme generale o segnalava un incendio a bordo, e a colpi lenti e cadenzati, durante la nebbia, avvertiva della presenza per la nave all’ancora. Nella vita quotidiana a bordo della nave la campana scandiva i vari momenti e le attività: veniva usata per avvertire l’equipaggio del momento dei pasti, dava la sveglia ecc. Con il passare del tempo le campane furono sostituite dai fischi e trombe.
FROM http://www.navigamus.info/2018/06/soprintendenza-del-mare-e-volontari-di.html
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giuseppe-veneziano · 5 years
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Il 10 marzo di un anno fa in un tragico incidente aereo, moriva Sebastiano Tusa. Una delle figure più prestigiose che la Sicilia si è onorata di avere tra i suoi figli. La sua ultima apparizione pubblica come Assessore dei Beni Culturali Regionale è avvenuta due giorni prima in occasione dell’inaugurazione della mia mostra “Fantasy” presso il Museo Riso di Palermo. Ricordo che prima dell’inaugurazione, per i soliti imprevisti nell’allestimento di una mostra, uscii dal museo, per andarmi a cambiare, mezz’ora prima dell’inaugurazione che sarebbe avvenuta 18,00. Con mia grande sorpresa lo trovai fuori dal museo e gli chiesi come mai era così in anticipo? Mi rispose che aveva piacere di vedersi la mostra da solo e con calma perché sicuramente durante l’inaugurazione non avrebbe avuto modo di vedere le opere con la giusta attenzione. Da lì capii che era un’uomo che amava veramente l’arte. Sapere che il suo ultimo sguardo sull’arte è avvenuto sulle mie opere, mi mi riempie d’orgoglio. Grazie Sebastiano!!! #giuseppeveneziano #sebastianotusa #museoriso #museorisopalermo https://www.instagram.com/p/B9jo2puIdGy/?igshid=kzwi4vugvhx4
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