#se leso
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Se Leso
hiii if anyone is interested i have my own worldbuilding project i have been working on for months and i'm really proud of it!!:
Se Leso is the name of the project, it follows a young draconic elf named Mingkethno e-Lesoodho. Suddenly awoke after a thousand year long hibernation that he never meant to take, there is a lot happening in his life. He finds out many things: someone tried to kill him, someone has being keeping his life in limbo to use its magical powers, and someone took his identity for years to try and take over the entire country of Ngapathu. Funny enough, those someones are all the same person, and Mingkethno is pretty sure he knows who it is. That person happens to be the most powerful person in the world, and while his motives aren't too clear, everyone's pretty sure Mingkethno can stop him.
^ Mingkethno
This project is MASSIVE as each country has their own history, culture, and language. I am a linguistics major so if you like fictional languages... well, I hope you'd like mine too :)
Check out the project here on my website! Or, if you'd rather see it on Tumblr, I'm starting to upload my stuff on my side-blog @seleso .
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se leso comic covers 😋 although they are fake bc a comic this big would take a bajillion years.
this first one is syaja romangno and miko e-lesoodho in a cafe in ngadha, a city in myidhangu where syaja lives. ive had this image in my head since i first created the series, so i'm happy it's out.
this second one is sueicsa galluecci, who i assume would be met in the second act. a good friend of miko ♥
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#esuce#lokoes#ses#edoy#leso#keteh#arahih#bico#kaleat#go#rotael#irotiy#tafi#edato#hus#yonear#dis#kihin#rihes#edarae#adocua#epotie#coteav#teyade#let#gadie#docehe#muri#kowi#irodai
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La cosa più crudele
é guardare il mondo andare avanti
come se nulla fosse stato leso
a parte noi
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Hermano necesitan a alguien que pueda traducir español o Nasu sabe lo que hace y se hace el leso.
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[sull'emancipazione femminile in Olanda]
Le ultime righe scritte su Threads, le ho postate dopo aver svoltato una chiesa, camminando subito dopo davanti alle vetrine rosse di Amsterdam; scrivo questo per offrire idea concreta di come si può vivere serenamente senza sottostare da donne alle regole maschiliste religiose, SE LO SI VUOLE.
Ieri pomeriggio ho acquistato un vibratore nuovo al volo, e dove? Al supermercato!: mica dentro un negozio dalle vetrine oscurate dal bigottismo, in nome dei "pampini", come accade in Italia.
La spiritualità vissuta in modo individuale, senza fare proselitismo con minori e vicini di casa, non ha mai leso nessuno: è quando essa si organizza e diventa istituzione (cioè una setta, come quella ebraica o cattolica o islamica) a rappresentare un problema per la libertà individuale; la tolleranza a oltranza verso le religioni sta creando solo gravi danni nei Paesi in cui la politica fa entrare la religione fra i banchi parlamentari, non solo alle donne, non solo ai gay, ma anche al sesso maschile, perché non educa ad avere un rapporto sano con gli altri, da buoni Cittadini.
#emancipazione#femminile#Olanda#individuale#Italia#bigottismo#proselitismo#minori#vicini#vicini di casa#casa#ledere#istituzione#spiritualità#tolleranza#religioni#banchi#banchi parlamentari#parlamento#donne#gay#rapporto#rapporto sano#cittadini#buoni cittadini
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estoy tronando pero bien bien, mi cumpleaños es el 22 de enero pero posiblemente apague este teléfono y no lo vuelva encender, no contestare a mis familiares ni nada, de hecho no necesito el teléfono,
No quiero hijos con nadie, si quiero hijos ya pero solo los quería con ella así que ya no quiero hijos
Me dedicaré a la física, estudiaré la ingeniera física o sistemas computacionales, física, las matemáticas se me dan fácil, facilisimo me aburría es esas clases
y no quiero a nadie, nunca sentí afecto por ninguna mujer, la unica mujer que quería era Cynthia, buuuuu buuuuuu
Me dedicaré al estudio y espero morir virgen y solo como Nikola Tesla, seré el, soy el solo y virgen, no quiero que se me acerquen las mujeres, me dedicaré solo al estudio, 16 horas al día aplicadas al estudio, haré una maestría y me dedicaré a dar clases en la universidad,quiero ser investigador
De hecho ahorita sería investigardor en matemáticas pero me deprimí y decidí buscar relacionarme más con personas y si encontraba alguien quería buscar el amor de mi vida y vivir en pareja
Pero ya se que no estoy hecho para nadie
Nadie es como yo
No quiero s*xo, nada no quiero escuchar esa palabra no quiero nada no quiero que se me acerquen las mujeres, nada nada nada nada me voy a prohibir el celular, ya me traume neta estoy como cuando tenía 12 años y no tocaba ni veíamos p*ne, así ahorita no quiero saber nada de eso nada nada nada nada nada nadaaaaaa
No quiero amigos, no tengo, no necesito a nadie solo yo y mi soledad y la investigación doctoral
Seré eso, solo eso quiero solo eso eso y nada más solo vivir así, no me queda nada más lo eso nadamás eso es lo único perdí lo unico que me importaba y ya no tengo nada asiquesolo eso nada más eso eso seré solo eso eso y nada más eso es eso ylso leso
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Alle venti di una calda serata d’agosto accade quel che neanche i più pessimisti sullo stato del servizio pubblico avrebbero potuto immaginare. Accade cioè che il generale Roberto Vannacci, vittima a suo dire del politically correct, della cancel culture, della dittatura delle minoranze e di chissà che altro, appaia nell’edizione principale del Tg1. Senza che gli sia mossa alcuna contestazione, senza una reale domanda, senza un servizio che faccia capire di cosa si stia parlando.
Sgombriamo il campo da bugie e post verità. C’è un principio che non c’entra nulla con quel che sta accadendo intorno al caso Vannacci. Quel principio è la libertà di opinione.
Nessuno di coloro che lo criticano la mette in discussione. Chi lo difende, la tira in ballo come ormai è d’uso a destra: per giustificare qualsiasi dichiarazione abbia a che fare con odio, violenza, discriminazione, razzismo. “Che c’è di male, io la penso così, sono libero di dirlo”.
Non siamo qui a invocare roghi di libri, si tranquillizzi il vicepremier Matteo Salvini. Non siamo qui ad armare cacce alle streghe. Secondo il saggio di Vannacci, del resto, le “fattucchiere” siamo noi: persone secondo cui il ruolo delle donne non è quello di stare a casa per dare figli alla patria e prendersene cura senza gravare lo Stato con i costi di servizi inutili come gli asili nido. E per le quali l’”emancipazione femminile” non è una pericolosa fissazione, ma un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione che parla di eguale dignità. Così come parla di accoglienza dello straniero e del profugo, non accetta distinzioni di sesso, razza o religione, vieta la discriminazione per orientamento sessuale. E in nessuna sua parte mai giustifica la violenza che Vannacci invoca in caso di quella che lui definisce “legittima difesa”, né sancisce il “diritto all’odio e al disprezzo” che il generale rivendica contro la dittatura dell’inclusività.
Non si tratta quindi di libertà di pensiero, ma di etica della responsabilità di un rappresentante dell’esercito chiamato a difendere la Costituzione, non a sovvertirla con i suoi vagheggiamenti di mondi al contrario.
Per questo il ministro della Difesa Guido Crosetto ha fatto quel che doveva fare e per questo chi oggi lo attacca o anche solo ne prende le distanze nella maggioranza, fa qualcosa di molto pericoloso: perché vorrebbe consentire che un simile pensiero, violento, sessista, machista, razzista, possa albergare e cercare proseliti – è il chiaro intento del libro – all’interno delle Forze armate.
Che sono – lo prescrive l’articolo 52 della Carta – informate allo “spirito democratico della Repubblica”. E che quello spirito devono difendere “con disciplina e onore”.
Ora, se le farneticazioni di Vannacci – che è certo libero di esprimerle da privato cittadino, ma non da generale di un qualsiasi settore dell’esercito italiano – si fossero limitate a un libro autoprodotto, ma perfettamente e velocemente editato come ha fatto notare su queste pagine Gianluca Nicoletti, e a qualche apparizione su tv semiclandestine e No vax come Byoblu, potremmo anche non essere preoccupati. Certo, ci sono già i siti che vendono le magliette. E sì, i nerissimi come Gianni Alemanno si sono ringalluzziti. Ma insomma, tutto questo resterebbe nell’ombra che compete ai pensieri eversivi.
Ieri sera però il Tg1 delle 20 – il principale telegiornale del servizio pubblico nell’ora di punta – ha pensato bene di intervistare Vannacci senza in alcun modo chiedergli conto di quanto scritto, né evidenziando nei servizi che hanno preceduto il colloquio il contenuto osceno del suo libro. Quello che hanno visto i cittadini è stato un mite generale che dice di aver servito la patria per 37 anni, di non escludere nulla, in merito a una sua discesa in politica, e di essere certo di non aver leso la dignità di alcuno. Quindi non delle persone omosessuali: “Fatevene una ragione: non siete normali!”. Non di Paola Egonu che non può essere considerata a tutti gli effetti italiana per via dei suoi tratti somatici. E potremmo continuare.
Il tg sovranista per eccellenza ha così fatto il giro completo. Non solo non racconta adeguatamente quel che accade nel Paese per evitare di disturbare la narrazione estiva del governo in vacanza.
Non solo non spiega in alcun modo come questa vicenda stia scuotendo – dividendola – la maggioranza. Per non parlare delle migliaia di minori non accompagnati che arrivano sulle nostre coste senza che un piano adeguato sia stato approntato per loro e per gli oltre 100mila migranti sbarcati.
Ma fa torto perfino alla premier: una donna che lavora, con una figlia, non sposata. Quella che Vannacci definirebbe “una fattucchiera” del mondo al contrario.
Qui non si tratta di denunciare la lottizzazione della Rai e la presa asfissiante della politica e del Parlamento che ne è di fatto l’editore (modello Bbc, dove sei?).
Tutti i governi, a partire da quelli che dicevano di voler cambiare le cose, si sono spartiti direzioni, vicedirezioni, aree di influenza, e i pochi che lo hanno denunciato sono stati messi a tacere.
Questa volta però c’è di più: c’è un totale, pervicace, sorprendente e prepotente sovvertimento della realtà. Senza che questo Paese stia mostrando gli anticorpi che servono a smascherarlo.
Meloni per prima ha molto da temere dai rigurgiti neri che pure il suo partito non riesce ad abbandonare. Potrebbe – se volesse - lasciare il buen retiro pugliese, mettere da parte le interviste soft-pop al settimanale Chi e schierarsi senza se e senza ma con Guido Crosetto.
In difesa del buon senso e della dignità delle Forze Armate. Della Costituzione e del Paese che è stata chiamata a guidare. Potrebbe, se volesse. Ma questo è ancora da capire.
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Ovviamente ho leso l'altra persona implicata condividendo a sua insaputa ciò che è capitato fra noi, chiedo gentilmente a chiunque sia riuscito a risalire a chi mi riferivo perché sa di chi parlo di non giudicarlo e continuare a interagire con lui. Credevo che questo fosse uno spazio dove condividere in anonimato, perché gli avevo promesso di non parlarne con nessuna persona di nostra conoscenza non so però se qualcuno invece a mia insaputa segue me e anche conosce lui. È un mio modo gratuito per riparare dove non volevo sbagliare e ho peccato di ingenuità.
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Servitù volontaria
Va letta e riletta, la lettera di Ricardo Franco Levi, “Commissario Fiera del Libro di Francoforte del 2024”, che comunica al “professore carissimo” Carlo Rovelli di aver annullato la sua lezione alla Buchmesse dell’anno prossimo per i delitti di pacifismo e leso Crosetto. “Con grande pena, ma senza infingimenti”. Per non trasformare “un��occasione di festa e giusto orgoglio nazionale in motivo di imbarazzo per chi rappresenterà l’Italia… al massimo livello istituzionale”. Il dolente scrivente avverte tutto “il peso di questa lettera, che mai avrei voluto scrivere” (sic) e spera “che possa contribuire a non farmi perdere la sua amicizia”. Gran finale: “Con l’augurio di poter presto leggere un suo nuovo libro… le invio il migliore dei saluti”. Manca solo l’epigrafe che Longanesi voleva stampare sul Tricolore: “Tengo famiglia”.
La lettera è un reperto d’epoca, anzi d’epoche, perché avrebbe potuto scriverla qualunque prototipo d’intellettuale italiano in uno qualsiasi degli ultimi sei o sette secoli. È un capolavoro di servitù volontaria, dunque non richiesta, che spiega perché qui l’unica cultura degna di nota è quella autoritaria, qualunque sia l’autorità: l’intellighenzia non si concepisce come contropotere, ma come protesi e lingua del potere. Ha sempre bisogno di un padrone da servire. Se il padrone ordina, obbedisce. Se l’ordine non arriva, lo previene. Se il padrone cade, se ne cerca un altro. E non cambia mai idea, non avendone di proprie: cambia soltanto padrone. Il tapino Ricardo (con una c sola) – già giornalista per insufficienza di prove di Sole 24 ore, Corriere, Giorno, Messaggero e Stampa, fondatore-affondatore dell’Indipendente “liberal” (senza e), sottosegretario di Prodi, portavoce di Veltroni e ora presidente degli editori – è persino sincero, nella sua viscida cortigianeria censoria. Per lui, come per ogni maggiordomo, un intellettuale che critica il potere non è normalità democratica: è un’anomalia da stroncare prima che faccia precedente. Più del censore, che ora si rende due volte ridicolo con la retromarcia per ordine del governo, fanno pena i censori del censore (tipo Crosetto, che aveva invitato Rovelli a occuparsi di buchi bianchi e non del buco nero dei suoi conflitti d’interessi armati). Sono come Levi: per 15 mesi hanno stilato liste di fantomatici putiniani, silenziato e insultato i pacifisti, tentato di chiudere i programmi che li ospitano, ostracizzato artisti e autori russi (memorabile, ieri, il teatrino di Vespa e altri camerieri ai piedi di Zelensky). Ora la censura “liberal” e “progressista” si salda con quella della destra, che ne raccoglie i frutti senza neppure muovere un dito. Come disse Mussolini negli ultimi giorni di Salò: “Come si fa a non diventare padrone in un Paese di servi?”.
Marco Travaglio
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Leso Ivanović: KARI ŠABANOVI
KARI ŠABANOVI Sjećanje me lakom tugom ovi: … veče silazi i miriše lipa. Kroz sumrak se čuje kolska škripa, — s puta idu kari Šabanovi. Mi u susret otrčimo k njima, a kari nas vrate srećne kući i sivom nas džadom truckajući o pređenim šapću drumovima. Mili dani, moji sni nestali, kao da ste svi u jutro neko na kare se kradom ukrcali i otišli od mene daleko. Zalud uho sad zvukove lovi, zalud oko…
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Magic in Se Leso
magic systems are perhaps the hardest thing ever to get right.
this is mine! The outer ring has the "Essentials (of Life)" which are really powerful types of magic that have to do with existence. The 6 inner circles have to do with actual elements that are magic-based. Really the outer and inner ring aren't that different but serve more of a societal way of explanation. The 6 elements are very common to find powers in, and anyone can gain the magic with some trainings, while the 12 essentials can only be used by those who receive its powers at birth.
balancing-wise 😵 i haven't even tried balancing it yet but i will figure it out as i do it. qotd how do u balance magic in your universe, it's so much easier to make the magics then to limit the magics.
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Asesinaron
Me sentía de mimbre
De colihue y mimbre
Pero mal tejio'
Hecho con poca gana
y mal amarrao'
Hoy poco queda del desorden
Pero quedó terrible roto
Como estera rasgada
Y llena de polvo
Dejaron el cadáver bien fondiao'
Envuelto en una totora
Y tirado entre la zarza mas apretada del rio
Pero vengan ahora, a disimular el olor
Y no se hagan los lesos
Que el viento ya me dijo
ya me contó
Que quedaron sentio'con lo que pasó
Así que vaya peregrino
A hacer la manda
Pa'ver si la virgen lo perdona
Porque yo, a estas alturas, ya no
Sinceramente sigo pensando
que les faltó fuerza
Amarrándome con ese coirón
Pero si es que de algo les reconforta
Tengo que admitir, que igual me dolió
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Cruzeiro: dado sobre baixo uso de jovens no Brasileiro impressiona; entenda
foto: Gustavo Aleixo/Cruzeiro Stnio e Daniel Jr vivem fases distintas no Cruzeiro; o primeiro tem ganhado mais oportunidades, enquanto o segundo perde espao, o que deve se acentuar com sua leso A opo do tcnico Pepa em relao aos jovens jogadores do elenco voltou tona aps a divulgao de dados sobre os 20 clubes do Campeonato Brasileiro. O Cruzeiro o time com menor nmero de jogadores sub-23…
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Tende da sole per balconi dei condomini, sì o no?
Le tende da sole per balconi possono essere installate anche nei condomini? Se guardandoci intorno nelle nostre città la domanda potrebbe sembrare pleonastica, dobbiamo dire che la risposta non è scontata. L'installazione di tende da sole è, infatti, subordinata a una serie di regolamenti e disposizioni. Ombra e privacy Il primo motivo che ci spinge a montare delle tende da sole sugli spazi esterni delle nostre abitazioni è prima di tutto il bisogno di ripararsi dal sole nella stagione estiva. La tenda, infatti, respinge i raggi solari impedendo loro di entrare nei diversi ambienti. L'ombra che si viene a formare, oltre a creare una piacevole atmosfera in casa, contribuisce ad abbassare la temperatura interna dell'abitazione. Ciò offre sollievo ma ha anche risvolti economici ed ecologici. Se la temperatura della casa è più bassa, infatti, si ricorrerà meno ai condizionatori che ormai abbiamo tutti in casa. Meno tempo con i condizionatori accesi equivale a un considerevole risparmio sulla bolletta e a un minore impatto ambientale. Il secondo motivo per il quale è piacevole avere una tenda da sole in casa è la privacy. Durante la stagione estiva è piacevole vivere gli spazi esterni a disposizione soprattutto in occasione dei pasti. Una cena in famiglia con gli occhi del dirimpettaio puntati, però, non è il massimo del relax. Le tende da sole per balconi nei condomini: quali regole Da un punto di vista strettamente giuridico, l'installazione delle tende da sole non è soggetto ad alcun divieto. La normativa sull'edilizia entrata in vigore nel 2022 stabilisce che installare tende da sole rientra in quelle pratiche di edilizia libera. Se un condomino desidera usufruire dei suoi vantaggi potrà dotare i suoi spazi esterni di tende senza per questo infrangere la legge. Il regolamento condominiale Tuttavia ci sono altre regole alle quali questo tipo di iniziativa deve sottostare. Le norme dettate dal regolamento comunale e di condominio. In alcune zone, come i centri storici, o per determinati edifici di particolare interesse storico o artistico, i Comuni possono vietare l'installazione di tende ai balconi. In alternativa possono dettare delle regole che rispettino canoni estetici e architettonici. Un discorso simile è previsto anche con il regolamento condominiale. Nel caso di nuove costruzioni, il regolamento condominiale di tipo contrattuale è stilato dal costruttore e approvato all'unanimità da tutti i condomini. Un regolamento di questa tipologia può prevedere il divieto di installazione di tende da sole. Può anche prevedere l'installazione delle tende ma a determinate condizioni. In genere il costruttore impone che a tutti i balconi e terrazzi vengano installate tende dello stesso modello e colore in modo da dare una certa uniformità architettonica all'edificio. Nel caso di edifici un po' più datati per i quali il regolamento condominiale sia stato approvato dalla maggioranza, non si può vietare la posa di tende esterne ma si può imporre il rispetto del decoro architettonico. Si possono stabilire, cioè, le caratteristiche e il colore che le tende dovranno avere. In ogni caso vale la regola che le tende posate non devono ledere il diritto degli altri condomini di godere delle loro proprietà e degli spazi comuni. Se tale diritto dovesse essere leso, l'assemblea può stabilire la rimozione delle tende. In copertina foto di PIRO da Pixabay Read the full article
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Palagonia: sanguinosa lite in piazza, scampa per un soffio alla morte e ruba l’autovettura dell’aggressore: due denunciati
Palagonia (Catania): dopo una sanguinosa lite in piazza, scampa per un soffio alla morte e ruba l’autovettura dell’aggressore: due denunciati I Carabinieri di Palagonia, a seguito di una lite, scaturita all’ingresso di un bar di via Palermo tra due avventori, hanno denunciato due uomini di 25 e 39 anni per porto e detenzione abusiva di armi, nonché rispettivamente anche il primo per tentato omicidio ed il secondo per furto aggravato. Immediati gli accertamenti esperiti dai Carabinieri che, giunti sul posto a seguito delle segnalazioni pervenute sul 112, hanno visionato le immagini degli impianti di videosorveglianza, raccolto le dichiarazioni di alcuni testimoni, risalendo così all’esatta dinamica degli eventi. Tutto si è verificato nella tarda serata intorno alle 22.00 quando il 25enne, a bordo della sua Fiat Bravo, si era fermato dinnanzi al bar dove, dopo un breve scambio di battute con un altro cliente di 39 anni, forse a causa di una banale incomprensione, era scaturita la lite. Dopo le parole, i fatti; infatti il diverbio è sfociato in uno scontro fisico tra i due, culminato con una coltellata, sferrata dal più giovane al collo dell’altro. Quest’ultimo, solo grazie ad un repentino movimento, è stato colpito solo di striscio, riportando comunque una vistosa ferita che, però, avrebbe potuto rivelarsi mortale se avesse leso la vena giugulare. Il ferito, però, è riuscito comunque a mettere in fuga il suo aggressore e, dopo aver rotto il lunotto posteriore della Fiat Bravo di quest’ultimo, è salito a bordo e, approfittando che l’auto aveva ancora le chiavi inserite, ha messo in moto e si è allontanato, per poi abbandonare il mezzo in piazza Umberto, dove poi è stato ritrovato dal proprietario. Solo dopo alcune ore il 39enne si è recato presso l’ospedale di Militello in Val di Catania dove i medici, suturata la ferita, gli hanno spiegato il grave pericolo scampato. ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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