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Scozia giorno 5- Inverness, Culloden, Plockton e Isola di Skye
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Dramatic Eilean Donan by Eros Penatti Via Flickr: Skye Island
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Si chiama Fairy Glen, letteralmente "valle delle fate", ed è una delle mete più incantevoli dell'Isola di Skye, in Scozia. Il sentiero si dipana intorno a piccoline collinette arrotondate, punteggiate da lochans (che significa piccoli loch, ovvero piccoli laghi) e da cascate sparse qua e là. L'atmosfera è ultraterrena, ed è proprio questa che ha fatto guadagnare al luogo il suo nome: tutti gli elementi naturali sono raccolti in una piccola area, che sembra quasi una versione in miniatura di una meraviglia geologica di larga scala.
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L’isola di Skye fa parte dell’arcipelago delle Ebridi Interne ed è uno dei luoghi più belli e romantici della Scozia, un luogo magico che custodisce alcuni dei paesaggi più suggestivi dell’intera Alba, un’incredibile varietà di paesaggi.
Skye è un’isola che non finisce mai di stupire, preparatevi quindi a incontrare un’isola che vi ammalierà con la sua natura sconfinata, le sue montagne che si immergono ripide nelle fredde acque, le sue vallate dalle incredibili cromie di colori disseminate di erica viola e puntellate di pecore, le sue scogliere bellissime e frastagliate modellate dagli eventi naturali, le sue leggende e la sua storia affascinante.
Concedetevi del tempo, almeno due giorni, meglio tre, per visitare Skye. Merita di essere assaporata con lentezza per conoscerla al meglio. Non sottovalutate le dimensioni dell’isola, non è piccola, le distanze non sono brevi e le strade strette, talvolta a una sola corsia, non comunque gli spazi dove accostare, le cosiddette passing place.
L’isola di Skye essendo l’isola più facile da raggiungere grazie allo Skye Bridge è sempre molto battuta dai turisti, nei mesi di Luglio e Agosto la situazione è molto caotica, tutto il resto dell’anno più vivibile ma i turisti si trovano tutto l’anno.
COME ARRIVARE E LASCIARE SKYE
Se siete diretti a Skye arrivando dalla costa Ovest, la strada più suggestiva da percorrere parte da Applecross e conduce verso sud attraverso le montagne, è conosciuta come una delle migliori scenic route di Scozia. Bealach Na Ba è il suo nome gaelico ovvero Pass of the cattle, tradotto il passo del bestiame, era usata nell’antichità per condurre il bestiame dalla penisola di Applecross alle altre zone delle Highlands. La strada è segnalata da un cartello blu e rosso, che non potete non vedere. Si tratta di una strada stretta e tortuosa a una corsia (single track road), è sconsigliato percorrerla in caso di cattive condizioni climatiche. Inutile dire che il paesaggio che si gode dalla strada è magnifico e regala meravigliose vedute mozzafiato.
Arrivati al Tornapress si prosegue sulla strada A896 in direzione Locharron, poi si imbocca la strada A890 che conduce a Kyle of Lochalsh. Da qui si può raggiungere l’Isola di Skye attraversando lo Skye Bridge, il ponte che unisce la terraferma all’isola.
L’alternativa per raggiungere l’isola da questa zona è proseguire sino a Glenelg e prendere il ferry che porta a Kylerhea, un modo molto più pittoresco, il Glenelg Ferry o Glenachulish è l’ultimo traghetto con piattaforma girevole di tutta la Scozia, durante la traversata i passeggeri possono avvistare foche, aironi, lontre o l’aquila di mare. Il traghetto impiega circa 20 minuti a superare il breve tratto di mare che separa l’isola dalla mainland. Un viaggio di sola andata in auto con 4 passeggeri costa £15, andata e ritorno £25, ma sarei dell’idea di arrivare e lasciare l’isola in due modi differenti.
E infatti per lasciare l’isola e tornare sulla mainland un’altra soluzione è il traghetto da Armadale, nel sud dell’Isola, dove ci si imbarca sul ferry che in quaranta minuti porta a Mallaig. Da qui parte la scenografica Road to the Isles che conduce a Fort William. I traghetti della compagnia Caledonian MacBrayne partono con una certa frequenza (ogni 1-2 ore). Noi, al ritorno, abbiamo scelto questa soluzione sia per una questione pratica che suggestiva, purtroppo non era una soluzione comoda all’andata arrivando da nord-ovest, arrivare su un’isola via mare ha tutto un altro fascino. Mi raccomando ricordatevi di prenotare per non dover attendere tre o quattro ore.
Ma vediamo cosa vedere nell’Isola di Skye:
Il primo giorno va dedicato alla Trotternish Penisula. Il periplo della Penisola di Trotternish è certamente l’itinerario più famoso dell’isola, che vanta alcuni tra i paesaggi più belli dell’isola di Skye. Sarà un’esperienza unica e spettacolare. Ve lo assicuro! Il punto di partenza ideale è Portree o i suoi immediati dintorni, quindi prenotate in zona. Questa trasferta vi occuperà tutta la giornata quindi portatevi qualche sandwich o comunque un pranzo al sacco, a fine giornata concedetevi una cena in uno dei tanti locali di Portree.
PRIMO GIORNO Scarica qui l’itinerario
PORTREE
È Il capoluogo dell’isola, Portree in lingua gaelica significa porto del re (Port Righ). Questo fa supporre che il sovrano interessato sia Giacomo V di Scozia, la cui visita risalirebbe alla prima metà del XVI secolo. Portree è uno splendido borgo con un pittoresco porticciolo incorniciato dalle splendide dimore colorate, che riflettono la loro immagine sull’acqua e che sono l’immancabile oggetto di scatto dei viaggiatori. Portree è uno dei villaggi più belli di Scozia, la zona centrale è ricca di locali e ristoranti, è una cittadina dal clima è allegro, vivace e dinamico. Sul porto potrete vedere le barche dei pescatori che, ogni mattina, si apprestano a svolgere il proprio lavoro permettendo così ai ristoranti di avere sempre una ricca e fresca offerta di pesce.
L’OLD MAN OF STORR (6 miglia da Portree)
L’Old Man of Storr è un monolite che si innalza per cinquantacinque metri formatosi attraverso l’erosione dovuta agli agenti atmosferici, è uno dei punti più fotografati dell’isola e il punto più alto di Skye che si affaccia sul Sound of Raasay. Poco distante da Portree, verso Nord-Ovest, lungo la strada principale trovate un parcheggio da quale parte un sentiero in salita lungo 4,5 km. Se non volete fare una bella scarpinata l’alternativa è ammirare l’Old Man of Storr da uno spiazzo che si trova poco prima del Loch Leathan.
RIGG VIEWPOINT (4 miglia da Old Man of Storr)
Poco oltre il parcheggio del Old Man of Storr, sulla destra, una breve deviazione conduce al Rigg Viewpoint, un belvedere a strapiombo sul mare circondato da prati color smeraldo, la sensazione di pace, serenità e vertigine è palpabile. Può capitare di trovare qualcuno che pianta la tenda in prossimità del ciglio, a picco sul mare. Coraggiosi!
BROTHER’S POINT
Per visitare Brother’s Point – in gaelico: Rubha nam Brathairean – bisogna raggiungere Culnacnoc, poi una volta lasciata l’auto nel parcheggio ci si avvia lungo un sentiero di circa 3 km che vi porterà tra prati, spiagge e roccia. Brother’s Point rappresenta la tipica zona costiera dell’Isola di Skye.
Leggi anche: Scozia: Pennan, Crovie, Gardenstown e Portsoy, splendidi villaggi a North East
KILT ROCK AND MEALT FALLS (5 miglia da Rigg Viewpoint)
Una tappa da non perdere sono le cascate di Mealt Falls, anche chiamate Kilt Rock Waterfall. Il Loch Mealt trabocca in una cascata che si getta direttamente in mare lungo scogliere. Anche qui l’atmosfera e il panorama sono incredibilmente suggestivi: il suono del vento che vi scompiglia i capelli, i gabbiani che sorvegliano il paesaggio e un’incredibile sensazione di serenità. Una lapide ricorda che nella zona sono state ritrovate impronte fossilizzate di dinosauro. Normalmente è possibile lasciare l’auto nel comodo parcheggio gratuito e recarsi al punto panoramico.
QUIRAING (5 miglia da Kilt Rock)
Il Quiraing è un altopiano vulcanico dell’isola di Skye, si trova nella parte orientale del Meall na Suiramach. La strada con un’unica corsia e diversi tornanti che attraversa questi luoghi è davvero spettacolare e suggestiva. Montagne, vallate e roccia ricoperte di erba dalle molte sfumature: dal verde al rame, ed erica viola per arrivare poi a un paesaggio pianeggiante puntellato di casette bianche dipinte a calce dai tetti in ardesia grigia circondate da pecore, tante, tantissime pecore.
Parcheggiata la macchina nell’apposito parcheggio, una passeggiata (da fare se le condizioni atmosferico sono clementi) di circa quaranta minuti e di media difficoltà conduce a un paesaggio selvaggio, dove natura sconfinata dai colori incredibili vi lasceranno senza fiato: cascate, vette scoscese, vallate intervallate da loch e all’orizzonte il mare.
DUNTULM SEA VIEWPOINT (10 miglia da Quiraing)
Duntulm Sea Viewpoint si trova sul punto più settentrionale dell’Isola di Skye e regala uno splendido panorama sulla costa con le sue con brughiere che si gettano sulle fredde acque oceaniche. Dal Viewpoint un breve sentiero panoramico conduce alle rovine del Duntulm Castle.
DUNTULM CASTLE
Le Ebridi e in particolare le isole di Skye e Lewis, sono la casa del clan MacLeod. Il castello di Duntulm è tra quelli del clan, oramai in avanzato stato di rovina, dell’antica fortezza rimane qualche rudere. Il Duntulm Castle, abbandonato perché infestato dai fantasmi, si trova nel piccolo borgo di Duntulm. Le origini del castello sono vaghe, un’antica leggenda racconta che sia stato costruito in una sola notte da 5.000 fate. I pochi resti del castello non sono accessibili per motivi di sicurezza, anche se sono visibili da molto vicino, ma il paesaggio circostante e la posizione valgono la visita.
KILMUIR CEMETARY SKYE (3 miglia da Duntulm)
Il cimitero è noto perché conserva le spoglie di Flora MacDonald, uno dei personaggi più amati in Scozia, che aiuto Bonnie Prince Charlie a fuggire clandestinamente a seguito della sconfitta dei Giacobiti nella battaglia di Culloden. Dal 2010 è sepolto qui anche lo stilista Alexander McQueen, suicidatosi nella sua casa di Londra.
SKYE MUSEUM OF ISLAND LIFE (1,3 miglia da Duntulm)
Sempre a Kilmuir troviamo lo Skye Museum, la visita costa solo 1£. È un piccolo museo all’aperto che ricostruisce un tipico villaggio che mostra come si viveva nei croft nel XIX secolo, all’interno dei cottage con tetti in paglia oggetti d’epoca e ambientazioni che ricreano atmosfere di quel tempo, all’esterno gli attrezzi agricoli.
FAIRY GLEN (8 miglia da Skye Museum)
Qui occorre una precisazione sul termine Fairy, ricorrente nell’Isola di Skye, dove hanno una certa importanza credenze popolari, favole e leggende, infatti abbondano i richiami alla fantasia e alle fate, non a caso diversi sono i luoghi accompagnati dal temine Fairy. Fairy Glen significa Valle delle Fate, un luogo incantevole e che merita la visita. Un ambiente originale dove guglie di roccia, colline coniche ricoperte dalla vegetazione e accarezzate da un piccolo ma lucente loch.
È un’idea comune che questa magica vallata sia stata creata dalle fate che si nascondano ancora qui da qualche parte, la realtà invece vuole che la particolare conformazione geologica di Fairy Glen sia il risultato di una frana. Il punto di osservazione più favorevole è la cima di Castle Ewan, una formazione rocciosa naturale che ricorda le antiche rovine di un castello.
Per raggiungere Fairy Glen bisogna lasciare l’A87 all’altezza di Uig Hotel e prendere la strada verso Sheader e Balnaknock, un percorso tortuoso di un paio di chilometri. Il parcheggio è molto piccolo pertanto le auto sono parcheggiate a bordo strada, e qui sarebbe meglio un Crossover, in alternativa è possibile parcheggiare a Uig e arrivare a Fairy Glen con il bus navetta o a piedi in circa mezz’oretta.
SECONDO GIORNO Scarica qui l’itinerario
DUNVEGAN CASTLE (22 miglia da Portree)
Questo castello è una roccaforte dove leggenda e magia si respirano nell’aria. Custodito tra il mare e la roccia, è stata la casa del clan MacLeod. Il castello è divenuto celebre con il film “Highlander” ed è il più antico castello scozzese ad essere stato continuamente abitato. Custodisce la Fairy Flag, un drappo che si racconta abbia sempre aiutato i MacLeod in battaglia. Meritano una visita anche i giardini del castello, progettati nella loro versione attuale nel XVIII secolo. Questo castello, divenuto celebre con il film “Highlander”, è il più antico castello scozzese ad essere stato continuamente abitato. Il castello affaccia su una baia dove si trova una colonia di foche. È possibile arrivare a pochi metri dalle foche attraverso un giro in barca (a pagamento).
Leggi anche: Scozia: 20 Castelli da non perdere
CLAIGAN CORAL BEACH (4 miglia da Duvegan Castle)
Arrivati a Claigan, un borgo con un nugolo di case immerse nel verde, dopo aver lasciato l’auto nel parcheggio si supera un cancello in ferro e si prosegue tra ginestre e arbusti di biancospino, lungo un sentiero che costeggia il Loch Dunvegan. Incontrerete poi alcuni muretti a secco e passando accanto al rudere di un’antica abitazione, in una ventina di minuti si arriva a mezzaluna bianchissima bagnata da un mare cristallino: la spiaggia di Coral Beach.
Sebbene il nome riconduca al corallo non ce n’è presenza sulla riva, ci sono invece minuscoli scheletri calcarei di alghe rosse, sbiancati dal sole, che donano a questo litorale un aspetto di paradiso tropicale.
NEIST POINT (15 miglia da Claigan Coral Beach)
La strada per arrivare è a una sola corsia e quindi occorre armarsi di un po’ di pazienza, dato che bisogna accostare spesso e dare la precedenza. Una volta sul posto bisogna lasciare l’auto nel piccolo parcheggio e avventurarsi in una passeggiata di un paio di chilometri, lungo un sentiero asfaltato. Chi non volesse arrivare percorrere i due chilometri per arrivare al faro, l’alternativa è continuare a piedi qualche metro tenendo la destra in modo da arrivare a un favoloso punto panoramico. L’orario ideale per visitare il faro di Neist Point è senza dubbio al tramonto, che cambia a seconda della stagione.
È uno dei fari più famosi di tutta la Scozia nonché uno dei punti panoramici più affascinanti dell’isola di Skye. La sua sagoma sulla scogliera che affaccia sull’oceano è veramente bellissima e l’immagine romantica e suggestiva che si gode al calar del sole a Neist Point vi rimarrà impressa nello sguardo per lungo tempo. Questo è anche il luogo ideale per avvistare delfini, balene, delfini, squali e pulcinelle di mare ovvero i famosi puffin.
Leggi anche: Come organizzare un viaggio on the road in Scozia
TERZO GIORNO Scarica qui l’itinerario
SLIGACHAN OLD BRIDGE (9,5 miglia da Portree)
Lo Sligachan Old Brige è un piccolo ponte di roccia nei pressi della località di Sligachan. Il ponte è circondato dalle montagne del Cullin che fanno da sfondo dietro di il ponte non vi deluderanno. Arrivando a Portree da sud dell’isola lo troverete lungo la vostra strada verso Portree. Da qui partono un paio di sentieri, ai lati del fiume, che regalano viste panoramiche incredibili. La celebrità del ponte si deve alle sue acque che, pare, siano incantate, dai magici poteri che garantiscono eterna bellezza.
DISTILLERIA TALISKER (12 miglia da Sligachan)
La distilleria si trova a Carbost, sulla riva di Loch Harport, ed è l’unica distilleria di whisky presente a Skye. Talisker è uno dei single malt più famosi al mondo per questo non si può non visitare la più vecchia distilleria funzionante di Skye, aperta nel 1830. Il tour base della distilleria costa 10£ e dura 45 minuti, ma ci sono altre tipologie di visite guidate che consentono anche la degustazione finale. Gli orari di visita cambiano a seconda del periodo dell’anno e in luglio e agosto è consigliabile la prenotazione, anche se conviene sempre onde evitare perdite di tempo.
FAIRY POOLS (8 miglia da Talisker)
Le Fairy Pools (Pozze Fatate) si trovano nella parte meridionale dell’isola, e precisamente nella valle chiamata Glen Brittle, dove troverete un altro luogo che fa pensare alle fate. Una valle solcata da un’incredibile serie di avvallamenti, piccoli stagni cristallini e cascatelle che formano delle piscine naturali chiamate appunto The Fairy Pools. Un sentiero risale il fianco della montagna costeggiando le cascate, dietro le quali si ergono maestose le Cuillin Hills, tra le più spettacolari catene montuose della Gran Bretagna.
Leggi anche: Scozia: i meravigliosi villaggi dell’East Neuk of Fife
ELGOL (40 miglia da Fairy Pools)
Un luogo da dove godere di splendidi panorami è Elgol, tra l’altro ci si arriva percorrendo una splendida strada panoramica, una delle più scenografiche dell’isola. Partendo da Broadford (dopo Portree il villaggio più grande dell’isola) si prosegue per 25 chilometri costeggiando il fiordo del Loch Slapin fino a Elgol, per poi proseguire sul promontorio fino alla fine della strada. Oltre al panorama da ammirare in zona è possibile fare un’escursione in barca fino al Loch Coruisk, il giro prevede una sosta presso una colonia di foche ed una al fiordo.
ARMADALE CASTLE (30 miglia da Elgol)
Prima di imbarcarvi per Mallaig o appena sbarcarti dal traghetto, potete fare una breve sosta ad Armadale Castle. Di questo Castello, appartenete al clan MacDonald, restano le mura perimetrali in rovina. Qui si sposò Flora Macdonald nel 1750. Il parco molto curato vanta splendidi giardini con affaccio sul mare. C’è un piccolo museo sulla storia del castello, del clan MacDonald e su usi e costumi nelle Highlands.
DOVE ALLOGGIARE E MANGIARE
Noi abbiamo alloggiato due notti a Skeabost View Pods, prenotando con 5 mesi di anticipo abbiamo trovato anche un prezzo discreto, tenuto conto che Skye è un luogo molto inflazionato e i prezzi degli alloggi mediamente alti. Vi consiglio caldamente Skeabost View Pods, sono 4 pods (tipo bungalow) molto ben arredati e confortevoli a diretto contatto con la natura. Per quanto riguarda il ristorante vi consiglio Cuchullin, assaggiate il salmone e mi raccomando prenotare sempre. Il ristorante più famoso della città è Sea Breezes.
Skye vi aspetta!
Scozia: cosa vedere nell’Isola di Skye L'isola di Skye fa parte dell'arcipelago delle Ebridi Interne ed è uno dei luoghi più belli e romantici della Scozia, un luogo magico che custodisce alcuni dei paesaggi più suggestivi dell’intera Alba,
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Se ripenso alla Scozia la prima cartolina che mi viene in mente è il porticciolo di Portree sull’isola di Skye, il posto migliore per mangiare i gamberi e per fare foto coloratissime! #isleofskye #portree (presso Portree, Isola di Skye) https://www.instagram.com/p/CVWBWnPM8AF/?utm_medium=tumblr
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L'isola di Skye - Scozia
L’isola di Skye – Scozia
L’Isola di Skye, in Scozia, è la più visitata tra le Ebridi Interne ed è uno dei luoghi più belli, impervi e selvaggi che io abbia mai visto. Ci sono luoghi che rendono meglio in fotografia, che soddisfano le aspettative di chi ha guardato precedentemente un documentario o ascoltato il racconto di un altro viaggiatore. Non è questo il caso. Skye Bridge E’ il paradiso degli escursionisti, dei…
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Visitare la Scozia in inverno: pro e contro
Visitare la Scozia in inverno: pro e contro
Tutto è nato dalla saggezza di una bottiglia di whisky scozzese. Studiando un po’ la storia dell’ottimo Talisker che dei nostri amici ci hanno fatto provare durante una cena, abbiamo scoperto l’Isola di Skye, su cui questo whisky viene prodotto, e i suoi panorami unici. Da quel momento è nato in noi il desiderio di vedere di persone queste coste, anche se ti confesso che in realtà non avremmo mai…
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Isola di Skye.(Reblog)
“..quest’isola offre dei paesaggi naturalistici mozzafiato e soprattutto molto vari tanto che sembra davvero di trovarsi in un mondo completamente a sè..”
Mi hanno colpito le immagini trasmettono pace.
Per chi vuol visitare la Scozia.
Sto ascoltando 🎧
via L’Isola di Skye, l’altra faccia della Scozia
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Fairy Pools nell Isola di Skye - Scozia Tipo di visita: Ingresso gratuito. Periodo indicato: Estate Se siete amanti di escursioni e natura, se amate i paesaggi scozzesi o in generale state pianificando un viaggio per l'Isola di Skye, allora dovete assolutamente visitare le cosiddetti Fairy Pools: le magiche "piscine fatate". Queste si trovano nei pressi dei monti Cuillins, sull'Isola di Skye in Scozia. Si tratta di meravigliose piscine naturali di acqua fredda e limpida, formate dalle cascate che cadono giù dalle pendici dei monti Cuillins. Uno spettacolo unico! #iviaggidielle #follow4follow #followforfollow #scozia #viaggiare #viaggio #viaggiDiNozze #skye #fairypools
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Un viaggio in Scozia è uno di quei viaggi che ti resteranno in mente per sempre, perché la Scozia ha il potere di ammaliarti quando ci arrivi, di stregarti quando la scopri e di mancarti quando la lasci.
Quiraing – Isola di Skye
In particolare per un viaggio itinerante, il viaggio comincia già durante la fase organizzativa, che adoro! Per me l’organizzazione di un viaggio è sempre un’esperienza fantastica, in questo caso lo è stata all’ennesima potenza.
Prima di cominciare a organizzare il viaggio ovviamente mi sono documentata giungendo alla conclusione che a un viaggio on the road in Scozia, soprattutto se è la prima volta, vanno dedicate almeno due settimane. Per me non è stata la prima volta in Scozia, ma il primo viaggio itinerante.
La Scozia è così che va visitata, attraverso un road trip, in auto e in autonomia, ore e ore seduti sui sedili a vedere panorami incredibili, a percorrere single track dove ci si ferma di tanto in tanto nelle numerose passing place a dare la precedenza, a imboccare tortuose stradine che ti condurranno ad angoli incredibili e a fermarsi continuamente e scendere per ammirare scorci unici e cieli che mutano in pochi minuti.
L’organizzazione è stata abbastanza laboriosa, la varie fasi e tutti i suggerimenti li trovate in questo articolo, che vi consiglio di leggere.
Ci tengo a precisare che il mio itinerario è stato abbastanza ricco, ho deciso di inserire molte tappe come primo on the road, non per vedere tutto perché vedere tutto è comunque impossibile, ma cercando di fare soste, anche brevi, nei luoghi che avremmo incontrato lungo il tragitto che mi sembravano interessanti.
Questo viaggio nasce con l’idea di vedere principalmente la costa più che l’entroterrà, in quanto zona più panoramica e della quale subisco il fascino nonché di vivere la Scozia, di capirne l’essenza, di scoprire il suoi tratti somatici, la sua forma, i colori intensi, la sua natura incontaminata, i suoi specchi d’acqua, i suoi orizzonti e tutto ciò che contribuisce a renderla unica.
Ancor prima della partenza, si capisce che in Scozia si torna, quindi viene meno la voglia di fermarsi a lungo in un posto ma solo per la curiosità di vederne altri. Questa è la mia filosofia. Nelle prossime visite mi concentrerò sulle zone che mi sono piaciute di più e che per questione di tempo e di meteo non ho potuto visitare a fondo. C’è anche quello da tenere in considerazione: se il tempo non è dei migliori pur essendo estate, per dire, la spiaggia te la godi fino a un certo punto.
Le dive locali
Ma veniamo al racconto dell’itinerario di viaggio: SIETE PRONTI A PARTIRE?
Diario di viaggio (parte prima) del nostro on the road in Scozia
GIORNO UNO: partenza e arrivo a Edimburgo
Partiamo dall’aeroporto di Treviso con volo Ryanair con mezz’ora di ritardo e in due ore arriviamo a Edimburgo, sono quindi le 21.30, andiamo a ritirare l’auto al noleggio dell’aeroporto di Europecar ed espletate le pratiche di rito ritiriamo la nostra Golf 1.6. e ci dirigiamo in albergo.
I dettagli sulle prenotazione e i costi di volo e noleggio del veicolo e tutte le informazioni relative, li trovate in quest’articolo, già citato sopra.
Edinburgh Castle #castleofscotland
Considerata l’ora di arrivo e tenuto conto che dovevamo spostarci in auto, ho prenotato – per due notti – Village Hotel Edinburgh a 7 miglia dall’aeroporto e appena fuori dal centro di Edimburgo. L’albergo è infatti dotato di comodo parcheggio e di pub, l’ideale per chi arriva a tarda sera, come nel nostro caso. All’arrivo chiediamo subito se è ancora possibile cenare, la risposta è affermativa ma bisogna farlo subito, ci rechiamo quindi al pub a ordinare e, nel frattempo, portiamo i bagagli in camera. Hamburger e un paio di Guinness, la prima sera.
Tutte le informazioni sugli alloggi e ristoranti della vacanza li trovate in quest’articolo.
GIORNO DUE: Edimburgo
L’intera giornata è dedicata alla visita della bellissima capitale Edimburgo, un solo giorno non è molto, io l’avevo visitata a dicembre scorso, non è così per il mio compagno, ma durante questa vacanza anche le ultime due notti ci fermeremo a Edimburgo, pertanto ci rifaremo. Per inciso ad Alan, il mio compagno, Edimburgo è piaciuta moltissimo, ci potrebbe vivere. Io, come dicevo, l’ho vista qualche mese fa ed è stato amore a prima vista, tanto che appena tornata ho iniziato a pensare al viaggio in Scozia.
La zona centrale di Edimburgo, che è quella che merita la visita è abbastanza concentrata, ci perdiamo tra i vicoli acciotolati della Old Town. Per scoprire l’essenza di Edimburgo è d’obbligo una passeggiata in Royal Mile (il Miglio Reale) il viale medievale lungo, appunto, un miglio che unisce il Castello di Edimburgo, a Ovest, al Palazzo di Holyrood, storica residenza dei sovrani di Scozia, a Est.
Scendiamo poi lungo la splendida Victoria Street e arriviamo nella caratteristica Grassmarket disseminata di storici pub e ci fermiamo a pranzo per il primo fish and chips della vacanza.
Victoria Street
Prima di far ritorno in albergo facciamo due passi nel Dean Village e poi, approfittando dell’auto, facciamo un giro sulla costa a Portobello beach.
In quest’articolo vi racconto cosa fare e vedere a Edimburgo.
Dopo un po’ di relax in camera torniamo in centro per due passi in Princess Street e un po’ di shopping. Per cena sarei voluta andare da Forenge & Chatter ma purtroppo erano al completo, ripieghiamo su Element in Rose Street, bel posto e ottima cucina.
Element
Element
Element
Element
Qui alcuni suggerimenti sulle brillanti cucine di Edimburgo.
GIORNO TRE: da Edimburgo a Stonehaven (200 km). Luoghi visitati: Elie, Saint Monas, Pittenween, Anstruther, Crail, Saint Andrews, Stonehaven
Di buon mattino, dopo una veloce colazione l’UNICA colazione NON scozzese della vacanza, nello Starbucks dell’albergo, carichiamo i bagagli e partiamo in direzione della regione del Fife, lungo la costa Est. Il programma è la visita di cinque splendidi villaggi nell’East Neuk of Fife, un tratto di costa proprio caratterizzato da questi piccoli villaggi di pescatori con suggestivi cottage raggruppati attorno ad antichi porticcioli.
Controlla qui il percorso e in tempo di percorrenza!
Dalla capitale ci si arriva in un’oretta, attraverso i celebri ponti gemelli sul Firth of Forth, i Forth Bridges, capolavoro d’ingegneria moderna. Arrivati nell’East Neuk of Fife ci dedichiamo, uno dopo l’altro ai villaggi.
I bellisissimi villaggi East Neuk of Fife ve li racconto in quest’articolo.
D’ogni modo la prima tappa è Elie Earlsferry, continuiamo verso Saint Monas, poi Pittenween e Anstruther dove ci fermiamo a The Dory per un tea e uno scones.
Elie
Elie
Saint Monas
Saint Monas
Saint Monas
Saint Monas
Anstruther
Pittenwen
L’ultimo villaggio dove ci fermiamo è Crail, dove la mia Nikon viene conquistata da infiniti scorci. Facciamo tappa al porto, in un baracchino troviamo The Lobster Hub, dove consumiamo crab e lobster, ci danno un vassoio con piatti, posate e condimenti e ci sediamo a mangiare in uno dei tavoli attorno al porto, era tutto talmente buono e fresco che prendiamo anche dei panini farciti con crab e lobster.
Crail
Crail
Crail
Crail
Crail
Crail
Crail
Crail
Nel pomeriggio proseguiamo in direzione Saint Andrews, oltre ai magnifici ed estesissimi campi da golf che circondano la cittadina universitaria, nel centro troviamo le rovine dell’imponente cattedrale costruita nel 1158 e che, nei suoi momenti di massimo splendore, ha accolto pellegrinaggi religiosi da tutta Europa.
Cattedrale di St. Andrews
Cattedrale di St. Andrews
Cattedrale di St. Andrews
Cattedrale di St. Andrews
Dalla cattedrale, seguendo il percorso lungo la costa, si arriva al vecchio casello che ha ospitato vescovi e arcivescovi per tre secoli. Uno dei castelli più antichi e più belli di Scozia, oggi un’incredibile meravigliosa rovina adagiata nella scogliera che affaccia su una piccola baia nel Mare del Nord, difeso dal mare da grandi falesie e fossati di pietra.
Dopo una birra in un pub nel centro procediamo, lungo il nostro itinerario. Era prevista una deviazione per la visita a Glamis Castle, considerato uno dei più belli Castelli di Scozia, e un’altra destinazione interessante poteva essere lo Scone Palace, imponente palazzo gotico, luogo di incoronazione di Macbeth e Robert Bruce e molti re scozzesi, ma decidiamo di procedere oltre. La meta per la notte è Stonehaven, un tranquillo villaggio sul mare.
Stonehaven Harbour
Stonehaven
Arrivati a destinazione ci rechiamo a Bayview B&B che ci ospita per la notte, portiamo i bagagli e ci rilassiamo un’oretta.
Bayview B&B
Bayview B&B
Poi prima del tramonto ci dirigiamo verso il Castello di Dunnottar, uno dei più belli di Scozia. Lo spettacolo è straordinario.
Dunnottar Castle
Dunnottar Castle
Rientrati a Stonehaven facciamo un giro attorno al porto per tentare di individuare un locale dove andare a cena. Ci fermiamo in un pub per una birra ma l’ambiente è troppo caotico per fermarci a mangiare lì e quindi optiamo per l’unico ristorante attorno al porto che non fosse sotto una struttura ricettiva, il Tolbooth, ristorante di pesce con una splendida vista sul porto, abbiamo mangiato bene e speso abbastanza, diciamo…
Tolbooth
Tolbooth
Tolbooth
Tolbooth
Qui l’articolo su Stonehaven e il Castello di Dunottar
GIORNO QUATTRO: da Stonehaven a Nairn (220 km). Luoghi visitati: Pennan, Crovie, Gardenstown, Banff, Portsoy, Cullen, Portknockie, Elgin, Nairn.
Dopo una meravigliosa colazione, carichiamo la macchina e proseguiamo il nostro viaggio lungo la costa nord est per la visita di tutta una serie di minuscoli e caratteristici borghi.
Qui il percorso, controlla il tempo di percorrenza e scarica qui l’itinerario!
La prima tappa è il villaggio di Pennan, un piccolissimo borgo di pescatori con un’unica fila di cottage in pietra imbiancati a calce e costruiti su una striscia di terra, sembrano incastonati tra la montagna e il mare, il borgo di case è infatti circondato dalla scogliera in arenaria rossa e affacciate sul mare.
Pennan
Pennan
Pennan
In queste zone la ricezione è pressoché inesistente quindi organizzatevi per i percorsi perché cellulare e navigatori potrebbero non essere d’aiuto.
Proseguiamo verso Crovie, dista 4 miglia, considerato uno dei villaggi di pescatori meglio conservati di tutta Europa, vanta molte caratteristiche in comune con Pennan, una differenza consiste nel fatto che non è possibile arrivarci in auto, l’auto va lasciata nel parcheggio che si trova in cima alla scogliera. Anche qui una fila di casette sussistenti su un’ancor più stretta lingua di terra, così stretta da poter essere attraversata solo a piedi, infatti di fronte la fila di cottage solo un sentiero pedonale, oltre il quale il mare e l’orizzonte infinito, praticamente le abitazioni sono baciate dal mare e non di rado le onde bussano alla porta.
Crovie
Crovie
Crovie
A meno di due miglia troviamo Gardenstown, dove facciamo una brevissima sosta, rispetto ai primi due è decisamente il villaggio più grande. La parte più pittoresca e caratteristica del villaggio è Seatown con i suoi antichi cottage dai colori pastello, è ricca di interessanti vicoli da esplorare, il suo pittoresco porto accoglie le imbarcazioni dei pescatori perché anche qui la pesca è l’attività principale da decenni.
Gardenstown
Gardenstown
Banff, storica cittadina molto ben conservata, è separata dal vicino villaggio di Macduff da un caratteristico ponte a sette archi sul fiume Deveron. Tra i suoi edifici interessanti esempi di architettura georgiana che ha attirato visitatori per secoli, tra gli estimatori Robert Burns e Lord Byron.
A Banff c’è l’ex castello reale di Banff e nelle vicinanze si trova la magnifica Duff House. Banff è anche meta di golfisti grazie ai suoi splendidi campi e non manca uno splendido tratto di costa.
Banff
Banff
Arriviamo a Portsoy con un po’ di fame, acquistiamo due sandwich in un panificio e ci dirigiamo verso il porto alla ricerca di una panchina.
Portsoy è sicuramente meno caratteristico rispetto ad altri villaggi, ma ha un porto davvero seducente con più di 300 anni di storia ed è, forse, il più antico porto naturale d’Europa. Vi si affacciano alcuni affascinanti palazzetti che risalgono alla fine del 1600 o all’inizio del 1700, tra i quali e il negozio di marmo Portsoy. Il marmo di Portsoy è stato utilizzato nella costruzione di parti del Palazzo di Versailles di Luigi XIV.
Portsoy
Portsoy
Portsoy
Continuiamo verso Portknockie che, diversamente dagli altri villaggi, sorge in cima alla scogliera e non a livello del mare. Dal villaggio, un crocevia di strade diritte su cui affacciano antichi cottages dallo stile unico, si scende al piccolo porto. Da Portknockie partono interessanti percorsi nella natura, uno dei quali, lungo la costa, porta ad ammirare il Bow Fiddle Rock, una formazione rocciosa che nel corso dei secoli ha preso la forma di un arco di violino, con un po’ di immaginazione…
Portknockie
Proseguiamo verso Elgin, un piccolo e grazioso centro più dinamico rispetto ai precedenti, qui ci sono negozi e locali. L’attrazione principale della città è l’imponente Cattedrale, che era definita la lanterna del Nord, in quanto visibile per via della sua altezza, da molto lontano. Facciamo un giro veloce perché iniziamo ad avere voglia di raggiungere il nostro giaciglio per la notte a Nairn.
Scozia: Pennan, Crovie, Gardenstown, Portsoy e non solo, splendidi villaggi a Nord Est
Prima di arrivare a Nairn, lungo il tragitto veniamo attratti dalle indicazioni del Brodie Castle, dove facciamo un giro nel giardino e ci fermiamo per scones e tea nel bar del castello.
Arrivati a Nairn ci rechiamo subito a Denson Villa, la guest house che abbiamo fissato per la notte. La camera molto ampia arredata in stile classico con meravigliosi coordinati letto e fiori freschi, tutto molto raffinato e curato nei dettagli. Il padrone di casa Alex è molto gentile e disponibile ci ha accolti all’arrivo con due scones che consumiamo con del tea, ancora…
Denson Villa
Denson Villa
Denson Villa
Denson Villa
Ci rilassiamo un paio d’ore in camera e poi usciamo con l’idea di fare un aperitivo con qualche stuzzichino, dopo gli scones del pomeriggio, una cena è troppo. E troviamo il posto che fa per noi il wine bar One One Two, oltre a una buona scelta di vino, vanta un bel menù, noi optiamo per due zuppe e due piatti scelti dagli antipastini e una bottiglia, ma è possibile fare una cena classica con antipasto e un piatto principale. Ottimo rapporto qualità prezzo.
One One Two
One One Two
Leggi qui il mio post su Nairn e dintorni
GIORNO CINQUE: da Nairn ad Aviemore (km 188). Luoghi visitati: Nairn, Fort George, Loch Ness, Drumnadroicht e Castello Urquat, Foyers, Aviemore.
Dopo aver consumato la colazione, che ci è stata servita in camera, procediamo con doccia e bagagli. Alex ci ha congedato con due fette di torta home made, da consumare durante il viaggio.
Controlla qui l’itinerario e scarica il percorso!
Prima di lasciare Nairn andiamo a fare una passeggiata sul lungo mare. Dopo aver fatto carburante partiamo alla volta di Fort George, fortificazione costruita per sedare le rivolte dei Giacobiti, oggi base militare e aperta ai visitatori. Leggi qui l’articolo su Fort George e Nairn.
Saltiamo la zona di Inverness, che visiteremo domani quando da Aviemore partiremo per cominciare la North Coast 500, ci dirigiamo verso Loch Ness. Percorriamo la strada lungo il lago nella parte Ovest, la A82, la strada che collega Inverness con Fort Williams costeggiando i laghi Loch Ness, Loch Oich e Loch Lochy, che regala scorci bellissimi.
Loch Ness
Loch Oich
Loch Lochy
Arriviamo al villaggio di Drumnadrochit con il Loch Ness Centre and Exhibition e Nessieland e per scoprire la storia, le leggende e i misteri del lago, Drumnadroicht località turistica che pullola di negozi turistici e qualche locale, tutto ruota intorno a Nessie.
Proseguiamo di un paio di chilometri verso le suggestive rovine di Urquhart Castle, uno dei castelli più belli e ritratti di tutta la nazione, uno dei castelli che decidiamo di visitare durante la nostra vacanza. Leggi di Loch Ness e del Castello di Urquhart.
Urquhart Castle
Urquhart Castle
Dopo la visita al castello continuiamo il percorso del lato Ovest del lago fino a Fort Angus per poi risalire lungo la strada panoramica B862. La sponda orientale, dal punto di vista paesaggistico, è la più bella delle due sponde. L’atmosfera è fantastica fra pecore e mucche al pascolo e un paesaggio davvero vario: prati verdissimi, si alternano a brughiera, i colori dell’oro del mais sono macchiati da folte pinete, aree brulle bagnate da corsi d’acqua.
Dalle mie ricerche durante la fase organizzativa era emerso che valeva la pena fermarsi nei villaggi di Foyers e Dores. Ci fermiamo a Foyers perché abbiamo un po’ di fame, non abbiamo ancora messo nulla sotto i denti. Dalla B862 svoltiamo a destra quando incontriamo il cartello che indica appunto Foyer, uno splendido percorso finché arriviamo a un parcheggio sulla destra prima di un edificio, dove trovare del cibo. Ma veniamo catturati da un cartello dall’altro lato della strada che indica un percorso, ci immergiamo in un bosco alla ricerca della cascata.
Di ritorno dalla passeggiata prendiamo due birre con delle chips in un botteghino, l’unica cosa che abbiamo trovato, e ci rimettiamo in viaggio verso la nostra tappa per la notte e con il continuo susseguirsi di nuovi paesaggi del Parco Nazionale dei Cairngorm, pecore allo stato brado che attraversano tranquillamente la carreggiate arriviamo ad Aviemore.
Aviemore
Aviemore
Abbiamo prenotato Cairngorm Hotel, check in veloce e saliamo in camera, spaziosa e in stile scozzese, con un letto davvero enorme. Io faccio la doccia e mi stendo a letto per rilassarmi e controllare l’itinerario dell’indomani, postare qualche foto, mentre Alan va a prendere il resto dei bagagli in auto e a farsi una birra al pub dell’hotel.
Usciamo per cena. Il ristorante dell’albergo non ci ispira, la grande sala è pienissima, preferiamo un luogo più intimo, prendiamo una birra al pub e verifichiamo su tripadvisor cosa offre il mercato. Decidiamo per The Bridge Inn, a pochi chilometri. Ci è piaciuto abbiamo mangiato bene, bevuto una buona bottiglia e il posto molto carino.
Torniamo in hotel e ci fermiamo al pub per un gin tonic dove troviamo un duo molto interessante che suona Annie & Cullum e un barman davvero carino, ci fermiamo e il gin tonic diventano un po’ troppi… Ci fermiamo fino alla fine, abbiamo la camera sopra il bar quindi fino all’1.30 eravamo stati avvisati che ci sarebbe stato rumore.
GIORNO SEI: da Aviemore a Portmahomack (km 145). Luoghi visitati: Carrbridge, Clava Claims, Culloden Battlefield, Inverness, Beauly, Portmahomack.
Partiamo di buon mattino, la consueta routine dei bagagli e via alla scoperta di altri splendi angoli di Scozia.
Qui puoi trovare il percorso e controllare i tempi di viaggio!
Non ci avventuriamo nel Parco Nazionale dei Cairngorm ma torniamo su verso Inverness. Partiamo spediti passando per il villaggio di Carrbridge, una veloce visita al famoso Old Pack Horse Bridge e via verso Clava Cairns, sito preistorico di sepoltura con misteriosi monoliti; proseguiamo poi verso Culloden Battlefield, la brughiera dove si è combattuta la tragica quanto nefasta battaglia di Culloden.
Old Pack Horse Bridge
Il resto della mattinata è dedicato all’esplorazione di Inverness, dove ci fermiamo per pranzo e a fare un po’ di shopping, già da qualche giorno abbiamo l’idea di acquistare due Barbour, il capo ideale qui. Tra l’altro averlo acquistato in Scozia ci ha fatto parecchio risparmiare. Se lo avete non esitate a portarvelo appresso, è l’ideale per pioggia, vento e nei boschi non si rovina e vi ripara da rami secchi, va bene per tutte le occasioni dalle passeggiate tra i boschi, in città come al mare.
Riprendendo la strada verso Nord, da qui comincia la North Coast 500, la nostra meta per la notte è Portmahomack, lungo il tragitto passiamo per Beauly dove si possono ammirare i resti del monastero costruito nel 1200.
North Coast 500
Dopo Inverness un’altra zona da vedere sarebbe stata la Black Isle, purtroppo noi per questioni di tempo non ci riusciamo, lo faremo in un’altra occasione con più calma, abbiamo preferito non visitarla troppo frettolosamente. La Black Isle, Isola Nera, nonostante il nome non è un’isola ma una penisola quindi circondata dal mare su tre lati: a nord il Cromarty Firth, a sud il Beauly Firth e a est il Moray Firth. Questa zona di mare ospita una popolazione di delfini tursiopi, che è possibile avvistare.
Arriviamo a Portmahomack alle 16.00 e lungo l’unica strada che costeggia la spiaggia incontriamo Caledonian House, la guest house che ci ospita. Ci accoglie Carol, la padrona di casa, che ci accompagna alla stanza e ci spiega dove verrà servita la colazione, ci consegna inoltre il menu dove scegliere la colazione, prassi di tutte le guest house e B&B in tutto il Regno Unito, la varietà della proposta e comunque sempre molto ampia. Dopo una doccia e un tea decidiamo di uscire a fare due passi per capire cosa c’è per cenare, oltre al ristorante italiano sotto la nostra camera, che ovviamente evitiamo. In ogni caso non c’è posto dice la padrona di casa.
Caledonian
Caledonian
Caledonian
La località è minuscola c’è un altro ristorante, sbirciamo tra le vetrate ma non ci ispira è un po’ demodé per non dire stantio, c’è anche un pub dove andiamo a bere una pinta e chiediamo per cena e ci rispondono che è possibile cenare solo alle 18.30 perché dalle 20.00 il locale è prenotato per una festa di compleanno. Non essendoci altro accettiamo.
Nell’attesa delle 18.30 ammiriamo questa piccola località dove non c’è nulla ma ti sembra di avere intorno tutto, un’immensa spiaggia battuta dalle onde di un mare gelido dove i coraggiosi si spingono addirittura a nuotare, mentre i più passeggiano sulla riva talvolta accompagnati dai loro cuccioli. Questo offrono i mari del nord spiagge pacifiche e rilassanti dove passeggiare e rilassarsi, ed è meraviglioso, è quello che adoro.
Tarbat Lighthouse
Portmahomack
Torniamo al pub per la cena, prendiamo due zuppe, quasi immangiabili, e fish and chip, terribile, io non riesco a mangiarlo. Una delle peggiori cene, anzì la peggiore, speso poco e mangiato peggio.
Io esco depressa quindi entro nell’unico negozio, che è ancora aperto dato che non sono neppure le 20.00, per vedere se trovo un dolcetto commestibile e acquisto del tè, proviamo a fare due passi ma il vento è ancora davvero incredibile, non avessi avuto il Barbour, appena preso, sarei dovuta rimanere in camera. Dove torno a leggere dopo poco, Alan torna al pub a bere qualche whisky, che costano pochissimo e sono buoni. Al banco si può stare nonostante o festeggiamenti.
GIORNO SETTE: da Portmahomack a Dunnet (km 190). Luoghi visitati: Golspie, Dunrobin Castle, Whaligoe Steps, Wick, Sinclair Castle, John O’Groats, Duncansby Head, Dunnet Lighthouse, Dunnet.
La colazione è servita in una stanza molto luminosa con vista sulla baia, Carol e la sua aiutante, una giovane ragazza ci servono una colazione con i fiocchi. La colazione in Scozia, come in tutto il Regno Unito, non delude mai!
Scarica qui l’itinerario di oggi!
Ci concediamo poi una passeggiata sulla spiaggia, il cielo è coperto ma questa condizione potrebbe mutare nel tempo di bere un tè, d’ogni modo il vento è così forte che alza la sabbia bagnata facendomi fare un energico peeling naturale al viso.
La spiaggia di Portmahomack
Caricati i bagagli sotto l’acquazzone partiamo lungo la leggendaria North Coast 500. La prima tappa di oggi avrebbe dovuto essere la distilleria Glen Morange, ma purtroppo è domenica e quindi è chiuso.
Continuiamo quindi diretti a lungo la costa orientale sino a Golspie, villaggio che sorge sul Mare del Nord e che regala splendidi scorci sul mare. Appena fuori Golspie c’è un magnifico castello, il Dunrobin Castle, che decidiamo di visitare. Nel frattempo ha smesso di piovere ed è uscito un gran bel sole.
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Dunrobin Castle
Un castello fiabesco in perfetto stato di conservazione con degli splendidi giardini curatissimi che affacciano in mare. Buona parte degli interni del castello si possono visitare, un’ala della casa è abitata. Le stanze che si possono visitare sono bellissime e sembra che siano ancora “vissute”. Visitiamo: la sale delle cene, la sala colazione, la sala del tea, preparate come al tempo, la libreria, la sala musica, la sala bigliardo, lo studio del conte, la sartoria, la camera del bimbi, la nursery, la sala delle armi e persino la sala dove sono custoditi gli attrezzi delle pulizie, dove sono esposte tutta una serie di aspirapolvere e altri attrezzi per la pulizia di diverse epoche.
Proseguiamo il nostro viaggio lungo la super panoramica e magnifica costa est della North Coast 500, in direzione Wick, ma all’altezza di Berriedale, lungo un tratto di strada in salita la nostra attenzione viene attirata da una caratteristica insegna sulla sinistra è: The River Bothy, una tea room dove decidiamo di fermarsi per uno spuntino: tea e sandwich buonissimi, ne prendiamo due, uno a testa poi un toast da condividere, tanto sono squisiti.
The Bothy
The Bothy
The Bothy
Il locale molto bello e particolare, curatissimo in ogni dettaglio con un banco dei dolciumi spettacolare. Prendiamo qualche dolcetto da portar via.
Procediamo verso i Waligoe Steps, un’incredibile scalinata scavata nella roccia che scende dall’alta scogliera sino al livello del mare, se avete tempo altrimenti procedete oltre, verso il castello.
Continuiamo diretti a Wick per visitare quel che resta del Sinclair Girnigoe Castle. Per raggiungerlo percorriamo tutta una serie di stradine secondarie cinte da muretti a secco. Si lascia l’auto al parcheggio e ci si avvia in mezzo ai campi, una breve passeggiata e si arriva al castello. E qui speriamo che il tempo ci assista perché il cielo non promette nulla di buono.
Sinclair Castle
Sinclair Castle
Sinclair Castle
Sinclair Castle
È impressionante come quelle rovine restino stoicamente aggrappate alla roccia che scivola a strapiombo sul mare, perennemente sferzate dal vento e battute fredde acque del Mar del Nord.
Tempo una ventina di minuti e del cielo grigio più nessuna traccia, dicidiamo quindi di proseguire diretti verso l’angolo Nord Orientale della Scozia fino a John O’Groats ad ammirare la fila di case colorate in prossimità del porto, ritratte in tutte le foto, andiamo poi a Duncansby Head, il punto più a Nord della Mainland, se escludiamo le isole. Dal nostro programma era prevista una passeggiata dal faro fino ai Duncansby Stacks, imponenti faraglioni di roccia che spuntano dal mare ma il tempo non ce lo permette, quindi li ammiriamo da lontano e grazie che grazie al potente obbiettivo 70/300 appositamente montato sulla Nikon.
John O’Groats
John O’Groats
Duncasby Head
Arriviamo al Dunnet Bay Escape B&B, una grande casa circondata da un’area verde che sconfina in mare e veniamo accolti da una gentilissima padrona di casa indaffarata in cucina. Ci accompagna in camera, ci dà le informazioni di rito, ci consegna il menu sul quale scegliere la colazione e si congeda. Senza dubbio uno degli alloggi più belli della vacanza. Guest house di altissimo livello, tutto curato in ogni minimo dettaglio. La camera dall’incredibile atmosfera romantica, molto bella con arredamento, tessuti, tendaggi e ogni accessorio di pregio, mi sono innamorata dei cuscini sparsi sul bovindo sotto la finestra e nel piccolo sofà, oltreché sul letto. Il bagno nuovo con finestra, ampia doccia e a disposizione ottimi prodotti per la cura del corpo.
DUNNET B&B ESCAPES
DUNNET B&B ESCAPES
DUNNET B&B ESCAPES
Sheila in camera ci ha fatto trovare due fette di carrot cake, rigorosamente home made, che abbiamo consumato con il tè. Dopo un po’ di relax in camera anche costretti perché piove copiosamente, di nuovo!! Per con la certezza che tra un po’ smetterà perché così funziona in Scozia.
La padrona di casa ci consiglia per cena il ristorante del Northen Sands Hotel, raggiungibile a piedi e si offre di prenotare, ma preferiamo pensarci. L’idea sarebbe quella di cenare a Thurso, in modo fare prima in tratto della Victoria Walk, splendida passeggiata che regala incredibili scorci da dove ammirare il mare.
Il tratto di strada che da Dunnet Bay conduce a Thurso è davvero stupendo da un lato verdi prati puntellati di pecore al pascolo, dall’altro immense dune ricoperte d’erba. La passeggiata sfuma perché il tempo non ci assiste e rimandarla a domani è difficile dato che l’itinerario è lungo e non propriamente scorrevole. Avrei dovuto…
Qui o a metà strada tra qui e Drumberg la destinazione della prossima notte.
Decidiamo per l’Ynot, dopo due birre nel pub ceniamo al ristorante, non è sicuramente tra le migliori cene ma nemmeno tra le peggiori e abbiamo speso poco tutto sommato.
GIORNO OTTO: da Dunnet a Drumberg (200 km). Luoghi visitati: Thurso, Melvich, Straty, Armandale beach, Bettyhill, Tongue, Sango Sands, Durness, Scourie, Drumberg.
Il risveglio è dei migliori e ci dispiace dovercene andare da qui dopo colazione. Un’incredibile e squisita colazione preparata da Shiela e servita dal marito in una tavola comune preparata in maniera magistrale. Le migliori uova alla Benedict della mia vita!
DUNNET B&B ESCAPES
DUNNET B&B ESCAPES
DUNNET B&B ESCAPES
Saldato il conto partiamo verso il Castello di May per una visita, che dista 5 miglia a Est dal nostro punto di partenza. Il Castello di May, casa delle vacanze della Regina Elisabetta, la regine madre, moglie di Re Giorgio VI e madre dell’attuale sovrana Elisabetta II, visitiamo anche Mary Ann’s Cottage, la casa natale della nonna dell’attuale sovrana.
Partiamo alla scoperta della costa nord, ovviamente il tempo è ballerino, al momento piove ed è freddino, per quanto il tempo potrà migliorare non è sicuramente la giornata migliore per visitare baie e spiagge.
Qui l’itinerario di oggi, controlla percorso e tempi!
Il tragitto di oggi è abbastanza lungo, non tanto per il chilometri ma per il tempo di percorrenza, tra Dunnes e Drumberg, dove trascorreremo la prossima notte, avrei potuto inserire una tappa, ma a parte la difficoltà di trovare luoghi per vitto e alloggio perché i borghi sono molto piccoli, la costa nord è una zona bella dove alloggiare per escursioni e spiagge, attività che in caso di brutto tempo non sono praticabili e, viaggiando noi, dopo la meta di settembre il rischio era proprio questo, non poter godere di tutto ciò, pertanto ho preferito evitare una sosta in zona, anche per una questione di tempi.
Il percorso lungo la A836 che ci condurrà a Durness, la parte più occidentale della costa Nord, ci porterà a vedere numerose spiagge. La strada è fiancheggiata a destra da scorci magnifici di baie incontaminate e a sinistra a tratti da campi di mais, brughiera, macchie di pini e qualche piccolo loch.
La prima tappa è a Melvich, scendiamo verso la spiaggia a scattare qualche foto di una grande bellissima casa incastonata nel paesaggio. Proseguiamo diretti alle piccole spiagge di Strathy o Armadale, il paesaggio continua a non deludere, di tanto in tanto qualche borgo di una manciata di case o abitazioni sparse qua e là, isolate ma aggrappare a una natura incredibile. E ti chiedi perché, perché abitare in posti cosi isolati in mezzo a questo maestoso, incredibile nulla. Ma la risposta viene da sola scrutando il paesaggio.
Melvich
Armandale
Strathy
Arriviamo a Bettyhill e ci fermiamo nel grande locale con parcheggio che troviamo lungo la strada, all’altezza dell’insegna che segnala che siamo lungo la North Coast 500, di fronte dall’altro lato della strada una magnifica baia.
Bettyhill
Baia Bettyhill
Dopo birra e chips, usciamo e nel frattempo le nuvole hanno fatto spazio al sole, qualche scatto alla baia fronte strada e riprendiamo il nostro viaggio diretti verso un’altra bellissima baia, quella di Tongue.
Ci avviciniamo sempre di più a Durness ed è l’apoteosi, il paesaggio diventa sempre più bello e suggestivo, scorci incredibili, da cartolina, il paesaggio è puntellato da case bianche dai tetti in ardesia grigia, disposte a caso ma che formano uno splendido quadro. Giunti a Durnes, scendiamo alla spiaggia di Sango Sands, circondati da pecore, la sabbia finissima e il mare turchese invitano a tuffarcisi dentro. Qui avrei dovuto prenotare, lo farò al prossimo viaggio, dove abbiamo già previsto di dedicarci alla parte nord ovest delle Highlands. Numerose sono le baie da esplorare in questa zona e i percorsi nella natura da percorrere.
Tongue
Sango Sands
Riprendiamo il viaggio e scivoliamo lungo la costa occidentale diretti a Drumberg, ci separano dalla nostra destinazione per la notte 45 miglia, un’ora e 20 secondo il navigatore, in realtà, ci vuole anche un po’ più tempo, questa costa della Scozia è molto frastagliata, il percorso tanto panoramico quanto tortuoso e i Loch spuntano da tutte le parti. Curva dopo curva, salita dopo salita, ammirando un paesaggio dalle mille sfaccettature, diverso da quello di ieri e del giorno prima, che stupisce attimo dopo attivo.
Giunti a Kylesku, attraversiamo Kylesku bridge dove a destra il Loch a’ Chàirn Bhàin e a sinistra il Loch Gleann Dubh e poco dopo il ponte svoltiamo a destra in direzione Culkien Drumberg dove si trova Tor Druim, il nostro giaciglio per la notte. Ci separano esattamente 12 miglia, una single track, tortuosa, incredibilmente scenografica e che ora trovo anche un tantino faticosa dato che siamo in macchina da questa mattina alle 9.00 e sono passate le 17.00. A percorrere queste 12 miglia ci mettiamo almeno 40/45 minuti.
Arriviamo a Tor Druim, che sono quasi le 18.00, il posto è pazzesco, una vista sul loch da paura, la pace, il silenzio, la natura non finiscono di stupire, i padroni di casa Janet e Gregg, gentili e simpatici. Soffro per il fatto di godermi poco questo posto. La camera molto carina, vi ho già detto che le accomodation di questa vacanza ve le racconto il questo post.
Tor Bruim
Tor Bruim
Tor Bruim
La casa è Tor Druim
La cosa che mi turba è che tra appena un’ora tocca ripartire in direzione del ristorante che si trova a Kylesku e quindi dobbiamo ripercorrere quelle 12 miglia di single track. Io sarei tentata di annullare ma la padrona di casa mi fa presente che non è bello e che se vogliamo mangiare non c’è alternativa. Purtroppo io non avevo dato troppo peso al fatto che le 12 miglia che distano dal ristorante più vicino necessitano di ben 40 minuti, cosa ampiamente comunicatami da Janet mia email.
Comunque dopo una doccia e un’oretta di relax tutto cambia e decidiamo di andare al ristorante, che avevo prenotato mesi prima, sempre perché Jenet mi aveva fatto presente che non c’era molto in zona, vi dico tutto questo perché il posto è fuori da mondo ma ne vale la pena.
Vista dalla camera Tor Druim
Pian pianino, al tramonto andiamo verso il ristorante Kylesku (presso l’hotel Kylesku, Sutherland, Lairg), il paesaggio è ancor più suggestivo di un’ora fa, i colori incredibili, lo spettacolo vale tutto il tragitto, per l’incontro con i cervi, per la vista di un meraviglioso tramonto scomparire sul Loch.
Per fortuna che non ho cambiato idea, penso. Ci mettiamo pure meno del previsto, appena mezz’ora, perché se non per ammirare i cervi non ci siamo mai dovuti accostare a dare la precedenza, inoltre conosciamo il tragitto. Ecco è stata una delle migliori cene della vacanza.
Kylesku Restaurant
Kylesku Restaurant
Kylesku Restaurant
Anche il ritorno scorre veloce e se non fosse per il pallido bagliore emanato dalla luna sarebbe veramente buio pesto, in prossimità dell’abitazione incontriamo a centro strada tre pecore, comodamente adagiate alla carreggiata che danno l’idea di essere lì come tre comari a raccontarsela. Come sentono la macchina si scansano e noi andiamo dritti dritti a dormire.
La prima parte del racconto di questo viaggio termina qui. Ancora tanta avventura ci aspetta a presto! Stay tuned come si usa dire…
Scozia on the road: da Edimburgo a Drumberg (diario di viaggio – parte prima) Un viaggio in Scozia è uno di quei viaggi che ti resteranno in mente per sempre, perché …
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