#sacros k-11
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I will never stop wondering what happened to Boba Fett's Sacros K-11 Blaster after "The Empire Strikes Back"...
#star wars#sacros k-11#no disintegration#tbobf#boba fett#the holiday special#the mandalorian#mandalorian#star wars memes#source filmmaker#a new hope#the empire strikes back#return of the jedi#the book of boba fett#bobafett#holiday special#attack of the clones#sfm#temuera morrison#memes
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The Sacros K-11 was a model of blaster pistol. Colloquially known as “The Disintegrator” the pistol was small and accurate, and one of Boba Fett’s weapons during the Galactic Civil War.
Source: Star Wars: Chronicles (1997)
First Appearance: The Story of the Faithful Wookiee (1978)
Read more on Wookieepedia.
#sacros k-11#star wars weapons#boba fett#star wars episode v#esb#the empire strikes back#star wars holiday special#star wars#expanded universe#star wars legends
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The blaster that Boba Fett used in the latest chapter of The Mandalorian is a Sedgley Signal Pistol Mark V. Although it’s different, it’s akin to the one he used in the Holiday Special (a Sacros K-11)
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#star wars#starwars#mandalorian#bounty hunter#bobafett#boba fett#the mandalorian#themandalorian#disney+
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Nel lato oscuro di Peter Pan. I manoscritti di J. M. Barrie e una lettera da Antartide
Nel nome è tutto. Peter è Pietro, la pietra su cui fondare un regno di sogni, l’uomo che possiede le chiavi della terra di nessuno, della contea del mai, Never Land. Pan è il figlio di Ermes, il demonio dei boschi, l’etica della foga. Peter Pan è il bimbo eterno che non ha ombra – è pura luce o puro inganno – e come le divinità non puoi sfiorarlo, “Nessuno mai deve toccarmi”, dice, in una delle sue prime battute, il bimbo eterno, a Wendy. Peter Pan non immagina, vive nel proprio immaginario fino alla lacerazione di ogni cronologia: Peter Pan non ricorda, dimentica, brucia (“Buffo che tu abbia dimenticato i ragazzi perduti. E perfino Capitan Uncino”, lo rimprovera con delizia Wendy). Nel suo perpetuo presente, bianco, la ripetizione è una novità e niente è innocuo.
*
L’anniversario non è rotondo – 115 anni dalla prima rappresentazione di Peter Pan: the Boy Who Wouldn’t Grow Up, era il 27 dicembre – però ogni pretesto è valido per omaggiare la creatura di J.M. Barrie, capace, con potenza mitica rarissima – ne ricordo altri due, bambini uguali&diversi, in quel giro di anni: l’Alice del reverendissimo Carroll e il Mowgli dell’inquieto Kipling – di sfuggire dal proprio creatore per diventare noto a tutti, spaziando nel tutto (pan, appunto). Per la cura di Jessica Nelson, infatti, in formato elegantissimo – direi, ‘natalizio’ – SP Books (sottopancia: publisher of manuscrits) pubblica il manoscritto – appunto – di Peter Pan & Wendy, la versione romanzata, del 1911, dell’originario testo teatrale.
*
La scansione esatta è questa. Nel 1885 Barrie, scozzese, sbarca a Londra. È un poverello, si paga il primo romanzo (Better Dead, 1887), fa amicizia con George Meredith, che lo foraggia, e con Robert Louis Stevenson, che lo incoraggia dalle Samoa. Il matrimonio con Mary Ansell, attrice che gode nel cornificarlo, è un netto disastro: ma è proprio al culmine del precipizio che Barrie, portando a passeggio il cane a Kensington Park – la storia è volgarizzata in Neverland, 2004, con Johnny Depp nel ruolo di JM e Kate Winslet in quello della fascinosa Sylvia Llewelyn Davies – incontra i Davies. Per loro, rivivendo la propria infanzia, Barrie inventa Peter Pan, che prima appare in The Little White Bird (1902), poi esplode nel testo teatrale del 1904, segue una avventura preliminare nel 1906 (Peter Pan in Kensington Gardens), infine evolve in romanzo nel 1911. Nel tempo perso, Barrie gioca a cricket e fonda una squadra dilettantistica, gli “Allahakbarries”, nelle cui fila hanno militato, in quella Never Land della letteratura, H.G. Wells, Kipling, Conan Doyle, Jerome K. Jerome, Chesterton, P.G. Wodehouse, mica male.
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Il bello del manoscritto pubblicato è che possiamo osservare i patimenti e i pentimenti operati da Barrie. In questo modo è ancora più evidente ciò che è chiaro da mo’, cioè che Peter Pan non è il bambino felice che piroetta nel cielo disneyano. Peter è un dio selvaggio, un dio pericoloso. “Il manoscritto dimostra che nell’edizione del 1911 Barrie attenua alcuni caratteri scontrosi di Peter Pan. Ad esempio, cancella la descrizione dell’eroe come di ‘un ragazzo elfo’ che parla ‘con aria di sfida… più sprezzante che mai’”, ha detto la curatrice del fatal tomo al Guardian. “Dai testi manoscritti appare una creatura più oscura, disumana, direi più cattiva… Barrie non aveva paura di frequentare i luoghi oscuri dell’uomo: nel suo libro ci dice che i bambini possono essere feroci”.
*
Sembra qui – nella ferocia – il punto di giunzione tra Peter Pan e i bambini perduti nella selvaggia Never Land di William Golding, descritti ne Il Signore delle Mosche. I bambini, privi di legacci sociali e di legami parentali, naufraghi su un’isola, costruiscono un mondo orientato alla ferocia, desunto dalla sopraffazione (“Ai maiali si taglia la gola per farne uscire il sangue, disse Jack. Sapevano benissimo perché non avevano colpito la bestia: per quell’enormità del coltello che scendeva a immergersi nella carne viva, per quella cosa insopportabile, quel sangue… Sfoderò il coltello d’un colpo e lo conficcò in un tronco d’albero. Un’altra volta, niente pietà”). Golding ribalta la concezione di Robinson Crusoe – l’uomo non è connaturato al buon senso, tenta di ornare il caos di vizi – e riempie la sua isola di famelici Peter Pan.
*
Nel testo teatrale del 1904, in effetti – cito dall’edizione Feltrinelli 1992, con bella introduzione di Francesco M. Cataluccio –, i rapporti, pur velati dal magico, sono cruenti. Peter Pan scappa di casa “perché ho sentito papà e mamma parlare di quello che sarei dovuto diventare quando fossi stato uomo”; d’altronde, la madre non lo ha voluto indietro (“mia madre mi aveva completamente dimenticato”), e i “ragazzi perduti… sono i bambini che cadono dalla carrozzina mentre la governante sta guardando da un’altra parte” e che “nessuno più reclama”. Il mondo degli uomini è retto e corrotto dal denaro (“Tutto quello che ricordo di mia madre è che diceva spesso a papà: ‘Oh, come vorrei avere un libretto degli assegni tutto mio’”), quello di Peter dalla ferocia di dimenticare tutto, di slegarsi da tutti.
*
La ‘Lilly Library Digital Collections’ della Indiana University custodisce “il manoscritto originale autografo di Peter Pan” che comprende “correzioni, variazioni e le illustrazioni di Barrie”. Il testo è digitalizzato quindi potete togliervi lo sfizio di sfogliarlo: la scrittura di Barrie è microscopica, come una civiltà di insetti. Le indicazioni cartografiche per l’Isola Che Non C’è sono tutte lì.
*
Secondo Diogene Laerzio, alla compagnia degli efesini, che gli chiedono di redigere per loro la costituzione, Eraclito preferisce quella dei bambini, giocando con loro a dadi, all’ombra del tempio di Artemide. I bambini, nel racconto morale, sono fuori legge, sotto egida del caos (i dadi), per questo prossimi al sacro. Per questo Gesù vuole i bambini a sé (“chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli”, Mt 18, 4), perché vivono l’insolito, oltre il fango della legge: a patto che non si confonda il bambino con il pio inetto (“divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino”, 1 Cor 13, 11).
*
La biografia di Barrie ghiaccia. Ultimo di dieci figli, si fa obbligo di consolare la madre dopo la morte del prediletto, David. A volte lo imita – morì, quattordicenne, pattinando sul ghiaccio – indossando i suoi vestiti, per estorcere un sorriso alla madre in verticale depressione. Segue il matrimonio bianco, presto defunto e il rapporto, ai limiti dello stralunato, con i figli di Sylvia e Arthur Davies, che di fatto saranno suoi dopo la morte dei genitori – nel 1907 il padre e tre anni dopo la madre. La sfortuna mina la vita dei Davies, che hanno ispirato Peter Pan. “George, ammazzato, nel 1915, sul fronte francese; Michael, scopertosi omosessuale, si uccide gettandosi in un lago ghiacciato, nel 1921, con l’amico del cuore; Peter, che aveva fatto l’editore e pubblicato alcuni libri su Barrie, si buttò, nel 1960, sotto il treno della metropolitana, nella stazione di Sloane Square, pochi mesi dopo la morte del fratello Jack” (Cataluccio). Barrie morì in giugno, nel 1937. In tasca, custodiva un cimelio: la lettera che Robert Falcon Scott gli aveva scritto poco prima di morire, tra i ghiacci, nel 1912. Erano amici, Barrie aveva da poco pubblicato il romanzo di Peter Pan, Scott gli affidava la cura del figlio, di cui JM era padrino, che si chiamava Peter, pure lui. Antartide, forse, agli occhi di entrambi, era una specie di Never Land. (d.b.)
*In copertina: Maude Adams, il primo Peter Pan a teatro, nel dicembre del 1904
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L'Arcadia salentina (Tommaso Perrone, Ignazio Viva, Pasquale Sannelli, Pietro Belli e Lucantonio Personè) e la peste di Messina (1/2)
di Armando Polito
Della tragedia che si abbattè su Messina dal 20 febbraio 1743 fino al 23 febbraio 1745 (data in cui la città ricevette la certificazione dalla liberazione dal morbo dopo che erano passati nove mesi senza che si registrasse un solo caso di contagio) una relazione dettagliata è nella memoria di Orazio Turriano, della quale riproduco di seguito il frontespizio.
Com’era naturale, il flagello destò preoccupazione anche in continente e sul comportamento del governo centrale ecco quanto scrive il Turriano a p. 4: Lodevolissima intanto è stata la condotta del Monarca Carlo Borbone, e de’,suoi Ministri pietosissimi, che non solo scandalizzati non si mostrarono per lo fatal’avvenimento di Messina, ma più tosto ritrassero motivo d’usar seco maggiore pietà, e compassione. La soccorsero a maraviglia, tantochè fu effetto, dopo il Divino aiuto, della reale Munificenza, il non essere rimasta totalmente distrutta come più appresso diremo.
Anche se il Turriano ricopriva la carica di segretario della città e la mia diffidenza nei confronti dei gestori del potere (dal più al meno importante nella scala gerarchica, anche, forse soprattutto, nel settore burocratico) rimane sempre attiva, tuttavia, debbo credergli sulla fiducia, non avendo da esibire prove in contrario.
Se, dunque, il sovrano verosimilmente si preoccupava dei sudditi e si occupava dei loro bisogni (oltretutto il duplice cordone sanitario per impedire che l’epidemia si diffondesse in Calabria funzionò), altrettanto si può dire dei sudditi, almeno quelli leccesi, nei suoi confronti. Infatti il sindaco dell’epoca, Angelo Antonio Paladini in nome della città aveva offerto al sovrano ed a tutta la casa reale di ricoverarsi in Lecce, come Città, che con tutta la Provincia, sotto la Protezione del Gloriosissimo S. ORONZO Primo Vescovo di Lecce, era stata sempre esente dal morbo contagioso, come si legge in un rapporto sulla risposta del sovrano stilato da Francesco Saverio De Blasi Consolo dell’Accademia dei signori Spioni di Lecce a nome della medesima ed indirizzato al sindaco. Tale rapporto, del quale di seguito riproduco il titolo, è all’inizio del secondo volume del Saggio istorico della città di Lecce di Pasquale Marangio, uscito a Lecce per i tipi di Marmi nel 1817 e ristampato da Giuseppe Saverio Romano, sempre a Lecce, nel 1858.
Il volume è importante perché una sezione intitolata Componimenti in loda di S. Maestà l’invittissimo Carlo Borbone Re delle due Sicilie comprende versi di autori salentini, tra i quali alcuni soci conosciuti della famosa accademia romana dell’Arcadia (che era stata fondata nel 1690) ed altri molto probabilmente ignorati fino ad ora non solo da me, tanto più che il loro nome non compare in nessuno dei cataloghi della detta accademia. Certo, avrei preferito parlare di loro ad integrazione, sempre provvisoria, della collana Gli Arcadi di Terra d’Otranto fin qui pubblicata in 20 puntate su questo blog, non in coincidenza della tragedia sanitaria che stiamo vivendo; ma le poesie che presenterò, in cui la celebrazione del sovrano prende quasi il sopravvento sulla tragica esperienza di quel tempo col riferimento, direi apotropaico, a s. Oronzo, possano essere di buon, anzi migliore auspicio per tutti, ma in particolare per coloro che invocano l’aiuto divino dopo aver violentato l’ordine naturale delle cose.
Comincio da TOMMASO PERRONE, del quale, nell’ambito della collana citata, mi ero già occupato in https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/03/gli-arcadi-di-terra-dotranto-10-x-tommaso-perrone-di-lecce/.
Le pagine 50-53 e 59 ospitano di lui, rispettivamente, un carme (A) ed un sonetto (B).
A
Questa, che miri ogn’or memoria Augusta
e tanto al suo splendor chiarore aggiunge,
città, che l’ortoa da Malenniob avesti.
è ben dover, c’alla futura etade
passi de’ Figli tuoi. Perché i tuoi Figli,
premendo l’ormec de’ Maggiorid loro,
sieguanoe ad illustrartif in ogni tempo.
Che bel misto di glorie in lei traluce!
Glorie, che vanno a terminare al Santo
tuo Difensorg da questa Terra al Cielo,
ad emularh quella verace gloria,
ond’Eii fruisce in sì stupende guise.
Il tuo gran Santo ha in Ciel la gloria vera,
che gli cagiona la vision di Dio,
vista soave, che Beato il rende
pe ‘l diffuso piacer, che sempre abbonda.
__________
a nascita
b Secondo la tradizione, discendente di Minosse, fondò Lecce. Ebbe un figlio di nome Daunio e una figlia, Euippa, che andò sposa ad Idomeneo re di Creta.
c seguendo l’esempio
d antenati
e continuino
f darti fama
g S. Oronzo, protettore della città.
h tentare di uguagliare
i Egli (s. Oronzo)
Ved’egli Dio, com’è in sè stesso. Vede,
che l’unità della Divina essenza
non contraddica all’esser Uno, e Trino.
Vede ingenito il Padre ed il Figliuolo
dal solo Padre generato e d’Ambo
(come da un sol Principio) procedente
lo Spirtossantok e tutto quel che sempre
a lui dispensa della gloria il lume
in quell’abisso d’infinito Bene.
Ma dalla Terra ha un’altra gloria il Divol,
gloria, c’accidental da noi si noma.
Nasce da quell’onor, dal sacro culto,
c’assi di lui, da’ Templi e sacri Altari,
dalle Colonne, dagli Archi e Colossi
eretti al nome suo: da’ dì festivi
a lui sacrati, dalle molte cere,
da’ lieti fuochi, da’ notturni lumi,
c’ardon per lui, dalle diverse lodi
che gli si danno e dall’immenso Stuolo
c’accorre ad onorarlo. Ei tutto accoglie
in lieto aspetto, e ne dimostra i segni
dal Ciel, donde largisce in copia i doni.
Quindi, se Iddio, per vendicar le offese
che l’uomo ingrato ogn’or gli fa peccando,
scuota la terra, ovver di strage l’empia,
che dal contagio, o dalla guerra nascam,
Ei supplice lassù, pregando, il placa
____________
k Ricorre, invece di Spirito Santo (quasi una resa grafica del concetto di uno e trino), anche in opere in prosa dei secoli scorsi. Qui, però, la scelta era obbligata per motivi metrici.
l divino (S. Oronzo).
m Viene qui ripresa la concezione medioevale del Dio punitore con sciagure di ogni tipo.
in tuo favore; e tu sicura osservi
da lungi il colpo dell’ultriceo destra
altrove con furor di già vibrato.
S’avvien che il Ciel da lungo tempo nieghi
l’umor vitalep alle tue piante e accorri
divota all’Ara a lui sacrata, tosto
benigno manda lor l’attesa pioggia.
Se mai le mandre del tuo gregge assalga
spiacevol morbo, che le uccida, basta
che tu le segni con fiducia ferma
del pingue umorq che dalle olive spremi,
che sempre arde in su’ onor presso l’Altare,
e in simil guisa ne riporti lieta
grazie, e favori allor, c’a lui ricorri.
Ma la parte miglior di questa gloria,
c’or dalla Terra al tuo gran Santo ascende,
è quella, che dal Regio onor diriva.
Il Re, accogliendo con pietoso affetto
l’Olio del Santo in auree Ampolle accolto,
che il provido tuo Padre in don gli porse,
baciolle e in sacri accenti il labbro sciolse,
per onorarlo, in sì divote forme,
che degli Astantir umoris dagli occhi estrasse,
allor che parte del Sicaniot suolo
era di peste nel malore involta.
E a te si espresse, che se il mal seguisse
ad infestar questo bel Regno, il seno
____________
o vendicatrice
p la pioggia
q l’olio, simbolo della grazia divina (oleum divinae gratiae)
r presenti
s lacrime
t siciliano; i Sicani, insieme con i Siculi e gli Elimi errano antichi popoli della Sicilia.
del tuo ricinto ad onorar verrebbe,
come di tanto mal sicuro asilo.
Or chi sa dunque se invitato e mosso
dall’innata pietà, che in lui risplende,
non porti il culto del tuo Santo dove
bagna il Betiu, la Vistolav e Garonnaw,
non che al vicin suo Regno di Trinacriax?
O chi sa ancor, che non l’avesse un giorno
per la Città Regale, ov’Ei dimora,
ad ottenere in suo Padrone, e Donnoy,
che ben può farlo? e sì a tal gloria aggiunga
gloria maggiore, a sè medesmo ancora?
Ma chi di sì bel fatto e sì bell’opra
ne porta il vanto? Egli è il tuo Padre, e Duce,
che ti governa, e regge. Il Duce, e Padre
è quegli, c’or da Sindaco presiede,
vegghiando in tuo vantaggio. Ei basta solo
che sia dal sangue Paladinz disceso,
per dir che sia di nobiltade adorno.
di generosi spirti, di prudenza,
di senno, di valore e di pietade.
Viva egli dunque il tuo gran Santo in Cielo.
Viva egli in Terra dentro il cuor di Tutti,
e nella lingua. Viva il tuo gran Rege,
che tanta gloria a Lui divoto accresce
e di tal gloria la cagion pur viva.
_____________
u Fiume della Spagna; da Baetis, nome latino del Guadalquivir.
v Il principale fiume della Polonia.
w Fiume della Francia.
x Sicilia. Trinacria è l’antico nome, dal greco τρινακρία (γῆ)=(terra) a tre punte.
y signore, dal latino dominu(m).
z La nobile famiglia Paladini, della quale parecchi rappresentanti eccelsero nelle armi (d’altra parte, con quel cognome, sembravano predestinati …)
B
Sia principio il gran Carlo, e fine al canto
di nostre rime, o bei cignia d’Idumeb.
Da lui prendiam, nel dir, vigore e lume,
che largo spande oltre i confin del vanto.
Cantiam com’Ei, divoto al nostro Santoc,
renda più Santo il suo Regal costume,
poiché, qual fiamma, ch’altra fiamma allumed, accresce a sua pietà pietade ahi quanto!
Per ciò, benigno, a noi volgendo il petto,
le prove del suo amor ne ha rese contee.
Or quale onor può compensarlo appieno?
Escano a schiere dall’ondoso letto,
e ‘l Regio piè per noi gli bacin pronte
Ninfe e Tritonif onor del bel Tirreno.
____________
a poeti
b Fiume leccese; vedi https://www.fondazioneterradotranto.it/2018/04/18/alle-fonti-dellidume-idronimo-inventato/
c S. Oronzo
d illumina; francesismo, da allumer.
e cognite, note.
f creature fantastiche, metà uomo e metà pesce.
Passo ora ad IGNAZIO VIVA, integrando quanto già registrato in https://www.fondazioneterradotranto.it/2019/10/11/gli-arcadi-di-terra-dotranto-ignazio-viva-di-lecce-11-x/
Alle pagine 62 e 93 ii due sonetti (A e B) che seguono.
A
De’ più be’ fiori ornando il crine, e ‘l seno
surge il Sebetoa in fra gli eletti cori
dell’Almeb Ninfe e in mezzo alli splendori
di CARLO passa al mar lieto, e sereno.
Mira intorno le sponde del Tirreno
cinte di Palme, e di veraci Allori;
mira de’ Gigli d’oroc i nuovi onori
sul Po, la Dorad, e sulla Mosae e ‘l Renof.
Mira di CARLO il forte invitto Brando,
che strinse in sua difesa, e per suo vanto
là sul Tebrog in quel Giorno memorando.
Poi si riposa dolcemente a canto
(l’alte Ghirlande dell’Eroe membrandoh)
all’ombra del Reale inclitoi Manto.
_____________
a Fiume di Napoli.
b che danno vita
c I tre gigli dello stemma.
d Nome generico di due affluenti del Po (Dora Baltea e Dora Riparia).
e Fiume che nasce in Francia e scorre attraverso il Belgio e i Paesi Bassi.
f Tra i più lunghi fiumi europei, attraversa sei stati (Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania, Francia, Paesi Bassi).
g Tevere, dal latino Tibri(m). Allude ai fatti primavera del 1736, quando una serie di gravi abusi commessi a Roma dagli arruolatori napoletani e la violenta reazione popolare portarono a un punto di rottura i rapporti con la Chiesa: ne seguirono l’espulsione del nunzio da Napoli e duri provvedimenti militari contro le popolazioni laziali dalle truppe spagnole di stanza nello Stato pontificio.
h illustre
B
A S. Eccellenza il Signor Marchese di Salasa
Non perché in te, Signor, l’alto splendore
del Nome Illustre è di sè pago e degno,
sdegnar tu dei che ogni divoto ingegno
del nostro Idumeb offra il suo puro Amore.
Non giugnec, è ver, tanto alto un parco onore
del nostro umile Amor verace segno;
ma pur si appaga di un sincero pegno
di rispetto, e di fede il tuo gran Core.
Movesi il bel desiod che ne conduce
a spiegar l’opre eccelse e in van fa mostra
di giugnere là dove Virtù ti adduce.
Ma godiamo in pensar che l’età nostra,
or che di Astreaf tu sei la guida e il Duce
coll’età degli Eroi si agguaglia, e giostrag.
___________
a Giuseppe Gioacchino di Montealegre, Segretario di Stato e di Guerra.
b Vedi la nota b al componimento B di Tommaso Perrone.
c giunge
d desiderio
e giungere
f Dea greca dell’innocenza e della purezza. Scesa sulla terra nell’età dell’oro, diffuse i sentimenti di bontà e di giustizia ma, disgustata dalla degenerazione morale del genere umano si rifugiò nelle campagne e sopraggiunta l’età del bronzo, scelse di ritornare in cielo dove oggi risplende nell’aspetto della costellazione della Vergine
g gareggia
Nella seconda parte passerò in rassegna gli arcadi salentini dei quali fino ad ora ignoravo l’esistenza, anche se, ribadisco, sarebbe stato opportuno che ben altre circostanze me ne avessero propiziato la “scoperta”. L’augurio è che, tra voglia di conoscere, tenacia, intuito, circostanze magari fortuite ma fortunate ben altri ricercatori giungano presto a conoscere completamente ed a consegnare, cancellandola, alle pagine della storia della medicina la minaccia che incombe.
CONTINUA)
#Arcadi di Terra d'Otranto#Armando Polito#Ignazio Viva#Lucantonio Personè#Orazio Turriano#Pasquale Marangio#Pasquale Sannelli#peste di Messina#Pietro Belli#Tommaso Perrone#Libri Di Puglia#Spigolature Salentine
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Nervio isquiático (ciático): anatomía, funciones y patologías
Todos hemos oído hablar alguna vez (o hemos sufrido en nuestras propias carnes) las molestias ocasionadas por un trastorno como la ciática. La principal causa de este dolor tan característico es la compresión del nervio isquiático, y que provoca un dolor intenso y un entumecimiento de las extremidades. Es, precisamente, de este nervio tan importante del que hablaremos a lo largo del artículo. **Te explicamos qué es y dónde se ubica, y cuáles son sus principales funciones**. También hablaremos de los distintos trastornos asociados a la lesión del nervio isquiático. * Artículo recomendado: ["Las 11 principales enfermedades de la columna vertebral"](/salud/enfermedades-columna-vertebral) ## Nervio isquiático: definición, estructura y ubicación **El nervio isquiático, también denominado nervio ciático, es el nervio periférico más grande y más largo en humanos** y otros animales vertebrados. Comienza en la pelvis, en la parte inferior del plexo sacro, formado por las raíces anteriores de varios nervios espinales, y continúa a través de la articulación de la cadera, bajando por la pierna. En humanos, el nervio isquiático se forma a partir de los segmentos L4 y S3 del plexo sacro, cuyas fibras se unen para formar un solo nervio frente al músculo piriforme. Después, el nervio pasa por debajo de este músculo y a través del agujero ciático mayor, saliendo de la pelvis. De ahí viaja por el muslo posterior hasta la fosa poplítea (coloquialmente conocida como la “corva”). El nervio transcurre por el compartimento posterior del muslo detrás del músculo aductor mayor, en frente de la cabeza larga del músculo bíceps femoral. El nervio isquiático, en la zona inferior de muslo y por encima de la rodilla (por la parte posterior), se divide en dos nervios: el nervio tibial, que continúa su trayecto descendente hacia los pies y se encarga de inervar el talón y la planta; y el nervio peroneo, que transcurren lateralmente a lo largo de la parte exterior de la rodilla y hasta la zona superior de pie. **Como veremos más adelante, este nervio proporciona la conexión con el sistema nervioso para casi toda la piel de la pierna**, los músculos de la parte posterior del muslo y los de la pierna y el pie. A continuación, veremos de qué funciones se encarga este importante nervio. @image(20649) ## Funciones **El nervio isquiático es el que permite el movimiento, los reflejos, las funciones motoras y sensoriales y la fuerza a la pierna, el muslo, la rodilla**, la pantorrilla, el tobillo, los dedos y los pies. Concretamente, sirve de conexión entre la médula espinal y la parte externa del muslo, los músculos isquiotibiales que se encuentran en la parte posterior de muslo, y los músculos de la parte inferior de la pierna y los pies. Aunque el nervio isquiático pasa a través de la región glútea, no inerva ningún músculo ahí. Sin embargo, sí que inerva de forma directa los músculos en el compartimento posterior del muslo y la porción de los isquiotibiales del músculo aductor mayor. A través de sus dos ramas terminales, inerva los músculos de la pantorrilla y algunos músculos del pie, así como los de la parte anterior y lateral de la pierna, y algunos otros músculos intrínsecos del pie. Por otra parte, aunque el nervio isquiático no tiene funciones cutáneas propiamente dichas, sí que proporciona inervación sensorial indirecta a través de sus ramas terminales mediante la inervación de los lados posterolateral anterolateral de la pierna y la planta del pie, así como la parte lateral de la pierna y zona dorsal del pie. ## Trastornos relacionados: la ciática **La ciática es el resultado de un daño o una lesión en el nervio isquiático** y se caracteriza por una sensación que puede manifestarse con síntomas de dolor moderado a intenso en la espalda, las nalgas y las piernas. También puede producirse debilidad o entumecimiento en estas zonas del cuerpo. Normalmente, la persona experimenta un dolor que fluye desde la parte baja de la espalda, a través de los glúteos y hacia las extremidades inferiores. Los síntomas suelen empeorar con el movimiento brusco (p. ej. levantarse de la cama), por determinadas posiciones (p. ej. estar sentado mucho tiempo) o al realizar ejercicio físico con pesos (p. ej. mover un mueble o coger una bolsa). Entre las causas más habituales de ciática podemos destacar las siguientes: ### 1. Discos herniados **Las vértebras están separadas por piezas de cartílago**, que está lleno de un material grueso y transparente que garantiza la flexibilidad y la amortiguación cuando nos movemos. Los discos herniados se producen cuando se rasga esa primera capa de cartílago. La sustancia en el interior puede llegar a comprimir el nervio isquiático, lo que resulta en dolor y entumecimiento de las extremidades inferiores. Se estima que entre un 1 y un 5 por ciento de la población va a sufrir en algún momento de sus vidas dolor de espalda causado por un disco herniado. ### 2. Estenosis espinal **La estenosis espinal, también denominada estenosis espinal lumbar, se caracteriza por el estrechamiento anormal del canal espinal inferior**. Este estrechamiento ejerce presión sobre la médula espinal y sus raíces nerviosas ciáticas. Los síntomas que pueden experimentarse son: debilidad en piernas y brazos, dolor en la espalda baja al caminar o estar de pie, entumecimiento en las piernas o las nalgas y problemas de equilibrio. ### 3. Espondilolistesis **La espondilolistesis es una de las condiciones asociadas del trastorno degenerativo del disco**. Cuando una vértebra se extiende hacia adelante sobre otra, el hueso espinal extendido puede pellizcar los nervios que forman su nervio isquiático. Aunque es una condición dolorosa, es tratable en la mayoría de los casos. Los síntomas incluyen: rigidez en la espalda y las piernas, dolor persistente en la parte baja de la espalda, dolor en el muslo y agarrotamiento de los isquiotibiales y los músculos de los glúteos. ### 4. Síndrome piriforme El síndrome piriforme es un trastorno neuromuscular poco frecuente en el cual el músculo piriforme se contrae o aprieta de forma involuntaria, provocando ciática. Este músculo es el que conecta la parte inferior de la columna vertebral con los huesos de los muslos. **Cuando se tensa, puede ejercer presión sobre el nervio isquiático**. Las características clínicas del síndrome incluyen: dolor radicular, entumecimiento y debilidad muscular, y sensibilidad en los glúteos. En ocasiones, el dolor puede exacerbarse por la rotación interna de la extremidad inferior de la cadera. El tratamiento habitual suele ser de tipo quirúrgico, con el objetivo de liberar el músculo piriforme; o no quirúrgico, con la inyección de fármacos corticosteroides, la aplicación de [medicamentos analgésicos](/psicofarmacologia/paracetamol-ibuprofeno-diferencias) y la fisioterapia. #### Referencias bibliográficas: * Cardinali, D.P. (2000). Manual de neurofisiología. Madrid: Ediciones Díaz de Santos. * Olmarker, K., & Rydevik, B. (1991). Pathophysiology of sciatica. The Orthopedic clinics of North America, 22(2), 223-234. * Sobotta, J. (2006). Atlas de anatomia humana (Vol. 2). Ed. Médica Panamericana. Ver Fuente Ver Fuente
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It Still Bothers me that EA would use TESB Boba Fett Design in Jedi Survivor but he doesn't even have his Sacros K-11...
(and his tesb ee3 carbine rifle too)
#star wars#sacros k-11#no disintegration#tbobf#boba fett#the holiday special#jedi survivor#the mandalorian#star wars memes#source filmmaker#a new hope#the empire strikes back#return of the jedi#the book of boba fett#bobafett#attack of the clones#ea games#sfm#temuera morrison#memes#jeremy bulloch#starwars
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Would you Trust Bridget with Boba Fett's Disintegrator Pistol????
(I doubt that Bridget would be as Ruthless as the Infamous Bounty Hunter from Star Wars maybe...)
#guilty gear#guilty gear xx#guilty gear strive#biscuit#bridget#mandalorian#bounty hunter#the mandalorian#the book of boba fett#boba fett#guiltygear#brisket#guilty gear bridget#bridget guilty gear#ggstrive#team red#arc system works#guilty gear memes#ggst#starwars#the empire strikes back#return of the jedi#book of boba fett#bobafett#sacros k 11 blaster pistol#lucasfilm#artist wannabe#my drawings#crossover
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Two Kinds of Bounty Hunters but Younger...
(do not worry, boba is not mad at bridget)
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I wanna see Boba Fett using Both his TESB and TBOBF Handguns during his Bounty Hunting Days...
(Because I can't stop wondering if Boba Fett still has his Disintegrator Gun but didn't wanna use that TESB Gun anymore in TBOBF...)
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Bring Back Boba Fett's Sacros K-11 Blaster Pistol from "The Empire Strikes Back", I want Boba Fett using that Gun again in his own show instead of Cobb Vanth's Blaster Please...
#bring back boba fett#bringbackbobafett#sacros k-11 blaster pistol#star wars mythos#boba fett#mandalorian#the empire strikes back#the mandalorian#the book of boba fett#return of the jedi#tbobf#a new hope#attack of the clones#temuera morrison#boba#fett#jeremy bulloch#themandalorian#daniel logan#the holiday special
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I find it Odd to me that EA would use "The Empire Strikes Back" Boba Fett Design in Jedi Survivor but gives him a "Return of the Jedi" EE-3 Carbine Rifle instead of the TESB Version (Top Left) for some reason and STILL doesn't have his Sacros K-11 Blaster Pistol from TESB (Bottom Left) like...
What's even the Point, EA Games???? You may as well just use ROTJ Boba Instead!!!!
(also i'm not gonna get star wars jedi survivor, even though boba fett is in it because i refuse to play any new "souls-like" games like black myth: wukong and the lords of the fallen, no matter how great the graphics look, including from software games like elden ring too...)
#star wars#the empire strikes back#return of the jedi#the book of boba fett#boba fett#ee-3 carbine rifle#bounty hunter#mandalorian#sacros k-11 blaster pistol#jedi survivor#attack of the clones#ea games#electronic arts#fett#boba#the holiday special#lucasfilm#themandalorian#star wars jedi survivor#source filmmaker
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![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/a1e2aba7aa83f17179fc351bf1b53e82/9587a04e8a3aaf1a-3c/s540x810/ac19621f9966f964ac6361e07065f67d6ad3e8cf.jpg)
I wanted to see Classic or Mythos Boba Fett do that One Pose from TBOBF Show while holding his TESB Pistol instead of the Mandalorian Gun and Thank You, Tem...
(also what happen to his sacros k-11 pistol from the empire strikes back???? i don't think the sarlacc pit didn't eat them because they're not even in return of the jedi...)
![Tumblr media](https://64.media.tumblr.com/c53778313e863d1b93dddc81c850a1df/9587a04e8a3aaf1a-1f/s500x750/b0bd203a7347f27c8aca56d870b1be1b4632ec25.jpg)
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