#rue cervello
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deadlysquidkid · 1 year ago
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Some Far-Fetched fanart!
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falst · 5 months ago
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@farfetchedshow secret episode of far-fetched after the pilot where rue has the worst day of her life
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moooonpiie · 5 months ago
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Have a Rue
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drew a Rue to help with artblock :D
can't wait to see the pilot!
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dumbdolphin3 · 8 months ago
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sesamoid, I love them❤️
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marce-mallow · 12 days ago
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you’re just jealous you don’t have a sesamoid poster
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numbuh-1507 · 1 month ago
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I felt it would’ve been a waste of space to just draw Kira all by herself like with her NIASB icon, so this became the first time I ever drew her owner, Rue. I… ran through some problems with coloring this one. Since the living room was off limits for a couple of days so it could be painted, most of its furniture was shuffled around and, with it, many of my art supplies. I had to use an old eraser in order to remove the pencil sketch lines, but that thing was so dirty it smudged the drawing in some areas. I managed to clean it off after finding my regular eraser, but it still looks a bit off, even if it doesn’t show up in the picture taken.
Characters belong to Ashley Nichols and David Capdevielle (@farfetchedshow)
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rgrungeprince · 11 months ago
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"Forbidden Tape" fan-comic.
Page 1 & 2.
So it begins! I'm so glad to start workin' on something new.
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dumbdolphin333 · 8 months ago
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I have a feeling that I’m gonna end up kinning Rue…
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shelteredmaiden · 17 days ago
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Yi Nuo's character inspiration chart! Left Row - Fluttershy, My Little Pony: Friendship is Magic Mima, Perfect Blue Anna, Frozen Right Row - Connie Maheswaran, Steven Universe Retsuko, Aggretsuko Rue Cervello, Far-Fetched
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chez-mimich · 1 year ago
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JULIEN GREEN: “PARIGI”
Ci sono libri che avremmo potuto scrivere noi, ne siamo convinti tutti, solo che li hanno scritti altri e, forse, questa convinzione è dovuta al fatto che in realtà convivono nella nostra mente gli echi dei tanti libri letti. Mi è capitato di provare questa sensazione dopo le prime due o tre pagine di “Parigi” di Julien Green. Parigi è da sempre una città narrata, filmata, raccontata, cantata attraverso i secoli , come poche altro città lo sono state: forse solo New York e Londra hanno avuto la stessa “fortuna narrativa”. Il libro è semplicemente un atto di amore incorruttibile ed eterno per Parigi. “…Avevo affisso al muro una mappa di Parigi, che catturava lungamente il mio sguardo e quasi a mia insaputa mi erudiva. Scoprii che Parigi aveva la forma di un cervello umano…” Julien Green tratta Parigi con lo stesso approccio che fu dei surrealisti. Più di un passo, di questo prezioso volumetto edito da Adelphi, sembra attingere al patrimonio della letteratura surrealista, a cominciare dallo strabiliante “Nadja” di André Breton fino al mirabolante “Le Paysan de Paris” di Louis Aragon. È proprio l’anima del vero flâneur che anima tutto il volume e basta la lettura di qualche pagina per rendersene conto “…Chi non ha perso tempo in una città non può certo pretendere di conoscerla bene. L’anima di una metropoli non si lascia cogliere tanto facilmente per entrare in comunicazione con lei bisogna essersi annoiati, avere un po’ sofferto nei luoghi che la delimitano…” Parole di questo tenore sono proprie solo di pochissimi autori, legati alla città da un cordone ombelicale mai reciso. Il lettore di questo libro non può avere con l’autore che la stessa affinità elettiva, perché Parigi richiede una dedizione totale, non uno sguardo da turista e questa non è una guida turistica. Basta leggere “Le alture del Sedicesimo” (ove sedicesimo sta per XVI Arrondissement), dedicato al quartiere di Passy (per intenderci quello che inizia sotto il Ponte di Bir Hakeim, dove l’urlo di Marlon Brando squarciava la quiete parigina).La descrizione della Rue de Passy ha molto a che fare con le meraviglie del “paesano” paragonata ai “passages” dove provare la “vertigine del moderno”: il vinaio Nicolas, la pasticceria Coquelin, gli sguardi che i garzoni lanciano ai polpacci delle massaie, la Rue Raynouard, tutto ciò non può nascere da una semplice ammirazione per la città, nemmeno da un amore per la città, ma può nascere solo da una devozione per Parigi che è di molti, ma non di tutti. La stessa cosa può dirsi per le scorribande sentimentali di Julien Green nei giardini del Palais Royal, “uno di quei luoghi dove aleggia un non so che di misterioso, più facile da percepire che da dire”, scrive l’autore preso ormai dal feticismo più sfrenato: “La mia mano sfiorò una delle colonne bianche (…) Come in preda ad una allucinazione, infilai il viso tra le sbarre della cancellata le cui punte di lance dorate brillavano contro un cielo minaccioso…” Evitate di leggere un libro così se non l’amate come l’amo io, potrebbe deludervi perché leggereste un libro su una città e non su “la” città. Curiose coincidenze: lo scorso anno, proprio in queste settimane lessi “Paris s’il vous plaît” (Einaudi). Ecco, la giovane autrice romana, tra i contemporanei, è quella che maggiormente sembra essere sulla stessa lunghezza d’onda con libri simili a questo, dove la bellezza di Parigi si rivela in tutta la sua convulsività e vale la pena ricordare che come scrisse Breton “La beauté sera convulsive ou ne sera pas.”
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cherrythepuppet · 1 month ago
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OC Voice Claims
This may be changed but this is what I have from my OCs or what I'm thinking of, If you have a suggestion then let me know!
Bonjour "Bon" Pillar: Rosie from Hazbin Hotel
Penny Peaches:
Riley Raccoon: Horse from Centaurworld
Dandy Candy:
Ruby Toon:
Charlie Songstress:
Melora "Mel" Jones:
Scribble:
Reese Rosewood:
Cinnamon Jinx: Rue Cervello from Far-Fetched
Ronnie Gore:
Lumen Locks:
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nocturnaldaydreamer · 4 years ago
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A group picture of the band, Sesamoid, AKA the main characters of Far-Fetched.
This took forever, a few things I wish I did differently, but I love this~ 💕
Can't wait for more content!
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kaijuguy19 · 3 years ago
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Rue since she was little wasn't too off put by what Quinn usually asks her to do but this time's a bit different. When Quinn and Piper told her about how they're doing a special Easter music video she wasn't aware that she's playing a part of a bunnygirl with Quinn and Piper fighting off against Gator men. She'll grow used to it but for now she's gonna need a lot of convincing to not pull out.
Wanted to do a little Far Fetched fan art for this Easter year so yeah this was fun to do.
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illsadboy · 3 years ago
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Odiava la sua vita, non perché fosse brutta, ma perché quando odi il tuo cervello e il tuo corpo, è difficile godersi il resto.
~Rue Bennett~
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soundofbooks · 3 years ago
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-Liceo Charlemagne. Rue de l’Ave- Marie - grande beghinaggio di Parigi. Fondato da Luigi IX San Luigi -Hanno vissuto per quasi un secolo donne notevoli. Inclassificabili, sfuggenti a qualunque definizione, esse rifiutano sia il matrimonio che il chiostro. Pregavano, lavoravano, studiavano, circolavano per la città senza restrizioni, viaggiavano e ricevevano amici, disponevano di beni, potevano trasmetterli alle sorelle. Indipendenti e libere. Una libertà di cui nessuna donna fino ad allora aveva mai goduto, né avrebbe potuto godere per secoli. Non tutte ne erano consapevoli. Ma alcune si batterono per conservarla, quella libertà. -Collectio de Scandalis Ecclesiae -Ysabel - Cattedrale di Reims -Dopo il giubileo del 1300 segni dal cielo. Inverni più rigidi, nel 1303 il gelo bruciò la terra. Nel 1305 la siccità decimò i raccolti, nel 1308 tempesta di neve, resa più violenta dalla caduta di grandi e grosse pietre, ha devastato la regione parigina. Grano e vigne distrutti. Nel 1309 un vento impetuoso fece vacillare le arcate della chiesa di Saint Denis. A Gennaio nel pomeriggio eclissi di luna rossa. - paese: Autun - Ha gli occhi chiusi, ma avverte la presenza dell’uomo di fronte a sé, una figura avvolta in una pesante caappa foderata di pelliccia. -Due porzioni di salice per una di platano aggiunge cime di agrimonia, mescola il tutto e lo depone sul fuoco. Contro la febbre non c’è metodo migliore. - Alla cintura dell’erborista è appesa sempre la scarsella. -è un’acquamarina, una goccia di mare. Basta stringerla nella mano e guardarla perché la collera si dissolva. Mi è stata spesso utile. - La rosa bianca per purificare le passioni, l’artemisia per cacciare i cattivi pensieri, la salvia che tutto guarisce, il miglior toccasana. - La polmonaria, le cui foglie, macchiate di bianco come i polmoni, curano i tisici; la chelidonia, dal succo giallo come la bile, che dà sollievo ai malati di fegato, la noce con i suoi gherigli simili ai lombi del cervello, che cura le turbe mentali; e il pan di serpe, dalla brattea simile alla pelle del serpente, che protegge dai morsi del rettile. - MARGUERITE, per fortuna, non è sottoposta a questo trattamento. Da qualche tempo, su richiesta dell’inquisitore, resta a disposizione della giustizia papale in un locale annesso dove le visite sono sempre state autorizzate. Le è stato accordato un periodo ulteriore di tempo per pentirsi. Autrice de LO SPECCHIO DELLE ANIME SEMPLICI - HADEWIJCH, la beghina di Anversa - cit - periplo -vino dell’ontano: assunto appena svegli e prima di ogni pasto. Applicare sulla pelle, nei punti in cui apparivano i rossori, una benda impregnata di macerato. - claustro - Tu non guardi le cose con sufficiente distacco. Bisogna allontanarsi dall’insieme per coglierne tutta la forza. - transustanziazione - “fortissima preseunzione”. Il rifiuto di collaborare si è ritorto giuridicamente contro di lei. - La giovane cresceva e tesseva la propria trama entro una campana di vetro invisibile che lei stessa si era costruita attorno, lasciandovi penetrare solo letture che sembravano troppo difficile per la sua età e per il suo sesso. - per recarsi alla cappella, corrono riparandosi il capo con la mantella - MENù: coniglio farcito con cerofoglio e cotto allo spiedo. Contorno con fave novelle zenzero e zafferano e abbondante zuppa di pane nero. I funghi fritti in grasso d’oca. Sulla tavola, ha anche disposto due salse: una camelina a base di pane grigliato, pestato con cannella e mandorle mondate, e diluita con agresto; un’altra a base di erbe aromatiche. -- Lapse et relapse. - I mestieri della seta erano riservati alle donne e facevano parte di quelle rare attività che esse potevano esercitare senza essere mogli, sorelle, vedove di un padrone. - è la vecchiaia che reclama quanto le è dovuto e che, in modo strano, confonde le frontiere del tempo, lasciando emergere nel presente le immagini del passato. Basta una parola, un lampo di luce, il profilo di un volto, perché quelle immagini si presentino. Come non fossero lontane dietro a lei, ma tutt’attorno, invisibili eppure capaci di manifestarsi non appena trovino una famiglia. - MARGUERITE la prima dona ad essere stata bruciata per un libro. - c’è in lui qualcosa di pesante e di oscuro che non sa bene da dove nasca, ma che on ogni caso è potente. - monete nere, che contengono sempre meno argento, chiamate “borghesi”. E altre invece, monete doro, gli “agnels”, rare e inaccessibili, sulle quali ha fatto raffigurare un agnello pasquale recante una croce a lunga asta come quella di san luigi, allo scopo di rassicurare il popolo sulla stabilità e sull’onestà del regno. - Come sprofondato in sé stesso, perso in un lontano altrove, un luogo senza più nessun desiderio di comunicare con il mondo sensibile. - SPECCHIO DELLE ANIME SEMPLICI: Marguerite ( 1310) lo aveva scritto in lingua volgare perché fosse accessibile a tutti, ma questa lingua era comprensibile solo nei territori del Nord, dove il libro era stato messo al bando. - Ade non ha ancora toccato la cartapecora. Ha preso dalla scuola del beghinaggio una tavoletta di cera con l’intenzione di mettere assieme paragrafo dopo paragrafo la traduzione, prima di riportarla a penna sulla costosa pergamena. - Macinando i numeri che tutti sanno essere orme di una forza segreta. Manipolando le cifre – quelle pari, divisibili e imperfette, rinviano al mondo terrestre e agli uomini, quelle dispari, incorruttibili, esprimono l’eternità e Dio stesso. - Clemente V ha finalmente pubblicato i decreti del concilio contro le beghine il 21 marzo 1314. - periplo: circumnavigazione di un'isola o di un continente, Nell'antica Grecia, la descrizione dei porti di un determinato mare, con le indicazioni utili alla navigazione. - I Decreti di Vienne finalmente sono pubblicati nel 1317 da successore di Clemente V, Giovanni II, con il nome di Costitutiones Clementinae. L’istituzione delle behine è condannata e vietata, ma il testo si conclude con una formula ambigua. Dopo il 1485 gli archivi dei tempi passati vengono dispersi, il ricordo delle beghine parigine scompare. - Lo specchio delle anime semplici e annientate della beghina Marguerite Porete, testo fondamentale della mistica medioevale, è attualmente noto, nella sua versione francese originale, grazie a un unico manoscritto lacunoso e tardo conservato al museo Condé( Chantilly). - Geraldine Brooks – NERI POZZA
La notte delle beghine by Aline Kiner
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ufficiosinistri · 5 years ago
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Ci meritiamo questo brodo
Chiellini arrivò l’anno prima di Germania 2006, e si ritrovò titolare alla Juventus con un Fabio Cannavaro volato al Real Madrid dopo essere diventato Campione del Mondo. Rimase a Torino, quindi, e si ritrovò le redini della difesa in mano di colpo. Dalla serie B. Noi invece andiamo al mare, noncuranti dell’assenza di partite di pallone, scendiamo in spiaggia sul tardi, perché fa caldo ed è il primo sole che prendiamo, quello di luglio. Il suo gol contro la Spagna, ferendo una difesa troppo azzimata, che credeva di avere ancora il vantaggio sull'Italia accumulato negli ultimi otto anni, come la sua maglia strappata dopo il morso di Suárez, hanno contribuito, come un salvagente, a guarirci dalle ansie che i mesi estivi come luglio ci vogliono aizzare contro. Ci ritroviamo, nel suo andamento dirozzato tra i divi schierati in attacco dagli avversari. Ci ritroviamo in quanto sappiamo di essere carenti, comunque vadano le cose nella nostra vita, sotto certi aspetti, e in quanto esistano persone che hanno il compito di farcelo notare: sappiamo di essere fallaci e persino di poter risultare odiosi. Ammettiamolo, più a livello attitudinale che stilistico, le sue giocate non sempre possono essere considerate rivelatrici. L'autorità che Giorgio Chiellini esercita è la nemesi della visione del calcio libertaria che tutti noi vorremmo vivere giocando e seguendo questo sport. Noi, nel frattempo, non abbiamo fretta di cenare, “non ci corre dietro nessuno”, non c’è nemmeno la partita. Scendiamo invogliati dal goderci questo ultimo giorno pieno di libertà, pronti ad essere azzannati dal lunedì estivo, un lunedì estivo che ci porterà un’altra volta al lavoro. Arriviamo in riva al mare, la spiaggia è ancora affollata, non troviamo posto, ci lamentiamo con chi è con noi oppure tra noi stessi, ma aspettiamo che le cose migliorino. Che qualcuno si sposti, vada via. Rivolgiamo lo sguardo verso il mare, quasi non lo vediamo perché le persone affollano la battigia, i bambini ci giocano lanciandosi il pallone, loro domani non devono andare a lavorare, non devono tornare recuperando le vie accaldate e le autostrade. Le cose non migliorano, non accennano nemmeno a farlo. E allora non facciamo il bagno, perché siamo stanchi dal sonno sudato del mare e l’acqua è troppo sporca. Ci meritiamo questo brodo, ci siamo andati noi. L’Italia fisica, così fisicamente decadente e votata a procrastinare, l’abbiamo creata noi. Ma non demordiamo, pensiamo ad una soluzione. Così ci precipitiamo in spiaggia la mattina dopo, presto, e speriamo la situazione sia migliorata. Va meglio, ma aspettiamo sempre al varco una causa che ci rovinerà questi pochi attimi di distacco. La sabbia sull’asciugamano, i soldi dimenticati a casa, i mozziconi di sigarette, gli sputi in acqua, le docce fetide. Ci comportiamo in questo modo, però, unicamente per arrivare incolumi ad agosto, quando andremo in vacanza in modo duraturo e definitivo, abbiamo organizzato luglio cercando di trovare dei weekend liberi lontani. Passo dopo passo, il mese delle ferie arriverà. Nel frattempo, attuiamo taumaturgici spostamenti. In settimana, poi, penseremo ai luoghi che abbiamo visitato durante i due giorni di libertà, a come siano mentre noi siamo in macchina, al casello, alla scrivania, mentre stiamo girando le chiavi nella toppa del portone di casa, mentre cerchiamo posto sul treno che ci porta in città. Penseremo alle balconate e ai muri bianchi ricoperti dal sole mentre noi siamo alle prese con la coda per un panino. Cercheremo di mangiare ogni giorno qualcosa di diverso in pausa pranzo, per provare a far passare il tempo più velocemente distraendo così il nostro cervello.
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Mes Bottes, personaggio de “L’Assommoir” di Zola, può trovare un suo romantico corrispondente in Giorgio Chiellini. Si erige tra le risse, si fa riconoscere sin dal primo minuto, la sua imponenza non è immediatamente fisica ma si insinua, libertina, tra le usanze del popolo. Occupa intere pagine, nella prima parte del romanzo del verista francese, le occupa a suon di schiamazzi e consigli. Il protagonista viene messo in disparte dalla sua imponente importanza storica. Rimpiangeremo, le nostre tattiche per arrivare incolumi ad agosto, come rimpiangeremo una zuffa o un ricevimento senza Mes Bottes o una partita senza Giorgio Chiellini. Rimpiangeremo il sole di luglio quando, in agosto, già verso sera, la luce arancione dell’autunno inizierà a tagliarci la strada. Avremo rimpianti non tanto per l’attaccamento alla squadra in cui giochiamo ogni giorno, ma per una paura di rischiare che non abbiamo mai saputo sconfiggere. Il modo con cui Chiellini ha affrontato la sua carriera, forse, dovrebbe farci riflettere sulle nostre insofferenze. Non tutti possiamo comportarci come Mes Bottes nell’abbeveratoio di Rue de la Goutte d’Or, non saremmo capaci di districarci come lui tra una rissa e una discussione: viviamo infatti attimi durante i quali, spinti da un’improvvisa idiosincrasia verso chi e cosa ci circonda, ci sentiamo al centro dell’attenzione cosmica. Quando invece, non è altro che brodaglia.
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