#ripopolamento selvaggina
Explore tagged Tumblr posts
Text
Allarme Peste Suina Africana: Richiesta d’Azione dal Partito Democratico di Casale Monferrato
I Consiglieri di opposizione chiedono misure urgenti per contrastare la diffusione del virus nella Provincia di Alessandria e proteggere il settore eco-turistico.
I Consiglieri di opposizione chiedono misure urgenti per contrastare la diffusione del virus nella Provincia di Alessandria e proteggere il settore eco-turistico. Casale Monferrato, 14 novembre 2024 – Il Partito Democratico di Casale Monferrato, insieme a tutti i consiglieri di opposizione della Provincia di Alessandria, ha indirizzato una comunicazione urgente al Presidente della Provincia per…
#Alessandria today#allarme sanitario#ASL Alessandria#biking#coinvolgimento agricoltori#Commissione consiliare#conservazione biodiversità#convocazione urgente#crisi sanitaria#crisi suina#eco-turismo#gestione epidemia#gestione virus#Google News#italianewsmedia.com#opposizione consiglieri#Partito Democratico Casale Monferrato#pesca sportiva#Peste Suina Africana#Pier Carlo Lava#politica sanitaria#prevenzione peste suina#prevenzione zoonosi#Provincia Alessandria#PSA#regolamentazione eco-turismo#responsabilità politica#ripopolamento selvaggina#rischio epidemia#rischio zoonosi
0 notes
Text
Toccata e Fuga
Mister Bach era al bar del centro a guardare le turiste. Non era un area protetta, non esisteva una tregua per il ripopolamento della selvaggina. Quel genere di caccia era sempre aperta e le straniere di passaggio del chi mai si rivedrà, consentivano ogni possibile errore d'approccio per lo scarso valore effettivo di qualsiasi probabile figura di merda. Questa cosa piaceva molto a mister Bach, perché la reputazione non si perde con le sconosciute. Generalmente venivano al bar per spezzare la noia del giro turistico obbligatorio. E per noi era obligatorio offrirle da bere. In realtà ci pensava mister Bach, dopotutto era lui che non poteva farne a meno. La mia presenza gli dava coraggio, ma non era necessaria. Ovviamente se le ospiti erano più di una, a mister Bach gli facevo comodo, e in gruppo ci si divertiva sempre molto.
Per queste occasioni avevo il mio foulard di seta pronto a dare un'aria barocca affine all'eleganza del locale. Era il mio biglietto da visita, del tipo toccalo e capisci di che stoffa sono fatto. Bastava una spinta a mister Bach che a sua volta ruzzolava sulla straniera in procinto di bere ed eccoti servito il mio foulard. E mentre lei si asciuga, mister Bach per scusarsi fa un po' lo scemo, imitando le statue di tutto il centro storico. Lei sorride perché quelle statue le ha appena viste e sembra capire tutto anche se mister Bach non spiccica una parola...
Mister Bach infatti non parlava, la sua arte era musica su un pentagramma nostrano punterellato da semicrome straniere con la coda lunga e felina. Una melodia drammatica al di là di ogni previsione, perché dietro lo scherzo c'era davvero l'ostinazione a dominare l'impresa, un mordente sopra ogni apertura, che fosse mora o bionda, e sulle rosse raddoppiava la puntata. Una toccata e fuga, la filosofia del latin lover.
Elia Romanov (testo e illustrazione)
#Eliaplaysaround#Elia Romanov#toccata e fuga#johann sebastian bach#scherzo letterario#letteratura#scherzo#musica#latin lover#turismo#assurdità#surrealismo#barocco#bar#after hours
2 notes
·
View notes
Text
Legambiente Terracina protesta per i bandi dei daini da cacciare nel Parco del Circeo
Anna Giannetti E’ del 13 marzo scorso la notizia di un esemplare di daino trovato morto tra la Migliara 53 e la Pontina, presumibilmente a causa di un impatto con un’auto. Un fatto grave sia per l’animale selvatico che per i rischi corsi dall’automobilista. Legambiente Terracina fin dall’emergere della questione daini nel Parco del Circeo https://legambienteterracina.wordpress.com/2020/01/17/legambiente-terracina-e-la-questione-della-mattanza-dei-daini-del-circeo-mentre-si-lavora-per-innovative-soluzioni-di-gestione-faunistica-ad-un-problema-complesso-come-il-contenimento-delle-specie-in/ aveva espresso la volontà di operare sull’emergenza del contenimento degli esemplari in sovrannumero sulla base di un secco NO agli abbattimenti cruenti e proponendo al Parco, quale strada per superare gli errori del passato, la realizzazione di un piano puntuale di sterilizzazione dei daini presenti, valido dal punto di vista dell’efficacia e del benessere sia ambientale che animale. Ricordiamo che i daini furono portati al Circeo nel 1953 nell'ambito dei programmi di allevamento della selvaggina da ripopolamento (al fine di liberarli poi in altre aree del territorio nazionale) che venivano svolti dall'ex Azienda di Stato delle Foreste Demaniali ed erano stati allocati all'interno di un recinto dal quale uscirono a causa della mancata manutenzione dei recinti, dando origine alla popolazione libera che oggi si trova nel Parco. L’iniziale “Piano di gestione” commissionato dal Parco, criticato da Legambiente, prevedeva, infatti, la forte riduzione della densità della popolazione presente, stimabile in poco meno di 1.800 esemplari, solo tramite uccisione. Ma dopo qualche anno, il problema del numero dei daini si sarebbe ripresentato e di nuovo il Parco avrebbe autorizzato l’uccisione degli animali. Niente di più e niente di meno di quanto avviene in una riserva di caccia. Alle immediate proteste di Legambiente e di altri comitati di cittadini e associazioni attive nel settore della difesa degli animali, si mostrò sensibile l’ex Presidente del Parco, il Gen. Antonio Ricciardi, il quale, in occasione di un Convegno tenutosi ormai un anno fa, aveva aperto all’ipotesi di una campagna di immuno-contraccezione, sulla scorta delle più innovative esperienze internazionali, che avrebbe portato il Parco nazionale del Circeo a divenire un modello per tutta Italia nell’affrontare esigenze di controllo demografico non cruento di animali selvatici. La sincera disponibilità dell'ex presidente Ricciardi (dimessosi pochi giorni fa), si concretizzò in un Consiglio direttivo nel quale l’Ente Parco si era impegnato ad esperire ogni soluzione non cruenta e senza sparo, con eventuali spostamenti interni ed esterni e sperimentazione di farmaci immuno-contraccettivi. Decisione, nei fatti, del tutto disattesa dopo appena un anno dallo stesso Ente Parco visto che, con la Determinazione del Direttore F.F. n. 18 del 08/02/2021, sono stati pubblicati sul sito web del Parco nazionale del Circeo i bandi per la cessione di esemplari di daino, la cui scadenza è stata prorogata, in seguito a rimostranze di cittadini e associazioni, con Determinazione del Direttore F.F. n. 25 del 22/02/2021 fino al prossimo 7 aprile 2021. I bandi prevedono la cessione dei daini a scopo "ornamentale", ma anche ad aziende agri-turistico-venatorie e ad allevamenti a scopo alimentare. Ed è subito palese che le due ultime soluzioni contraddicono la volontà dichiarata di escludere soluzioni cruente. Inoltre il Parco ha contestualmente attivato un bando per un corso di formazione per operatore abilitato alle operazioni connesse al piano gestionale di controllo del daino nella Foresta demaniale del Parco Nazionale del Circeo ai fini della “rimozione attiva della popolazione di daino all’interno dell’Area protetta da effettuarsi sia tramite cattura in vivo degli animali, mediante corral fissi o chiusini mobili, che con la tecnica dell’abbattimento diretto tramite arma da fuoco a canna rigata” puntando ancora a modalità cruente e prive di tutela degli animali selvatici. Il giudizio di Legambiente sui bandi è assolutamente negativo considerato che: 1) i soggetti interessati ad acquisire animali dovranno versare al Parco una somma a titolo di rimborso spese per gli oneri connessi alle procedure di cattura; 2) nel caso delle acquisizioni a scopo "ornamentale" gli animali dovranno essere preventivamente sterilizzati, con costo a totale carico dei benefattori; 3) le richieste a scopo ornamentale sono inoltre subordinate all'acquisizione preventiva di autorizzazioni regionali che nessun ufficio può rilasciare in virtù delle disposizioni di ISPRA recepite in leggi regionali e relativi piani faunistici; 4) la destinazione a scopo ornamentale, impone requisiti strutturali dei recinti di destinazione a prova di evasione (per animali non pericolosi), con costi improponibili che invece non sono imposti alle Aziende faunistico venatorie. Un bando farsa, che decide per gli animali selvatici solo la morte, con una cattura comunque cruenta e prevedendone nei fatti la cessione ad aziende faunistiche venatorie e ad allevamenti a scopo alimentare. Mentre per il daino l’ Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) sostiene che essendo specie "parautoctona", ossia non originaria dell’Italia anche se presente da oltre 500 anni, il suo areale non deve essere oggetto di ulteriore espansione e, quindi, gli animali presenti al Circeo non possono essere liberati in altri siti naturali ma posti esclusivamente all'interno di recinti a prova di fuga, dispiace dover constatare che lo stesso ISPRA per altre specie animali “parautoctone”, portatrici di gravi patologie, come sono il fagiano e la lepre comune, continua ad autorizzare, annualmente, liberazioni in natura di molte decine di migliaia di animali al solo fine di farli uccidere. Ha dichiarato Anna Giannetti,Presidente del Circolo Legambiente Terracina, Dirigente del Raggruppamento Guardie Ambientali e Zoofile Volontarie Legambiente della Provincia di Latina Legambiente Terracina Animal Help e Consigliere Nazionale dell’Associazione : “Vogliamo che il Parco nazionale del Circeo,al momento privo di una governance adeguata dopo l’annullamento dell’avviso per la scelta del nuovo direttore del Parco e per le dimissioni del Presidente Gen. Ricciardi, torni al rispetto e alla tutela degli animali selvatici che abitano la Foresta Demaniale del Circeo, dichiarata nel 1977 Riserva della Biosfera tutelata dall'Unesco. Vogliamo sottolineare che i bandi presentano condizioni oltremodo impossibili per benefattori che volessero adottare questi animali, inclusa la folle richiesta di un cordolo di cemento lungo chilometri per circondare l’area in cui dovrebbero stare i daini, requisiti non imposti alle aziende faunistico venatorie. Chiediamo quindi all’Ente Parco anche in virtù del fatto che è attualmente privo degli organi dirigenti, di intervenire rapidamente per ripristinare le recinzioni malmesse presenti lungo le strade principali più utilizzate per evitare incidenti, di sospendere i bandi fino alla ricostituzione degli organismi dirigenti e aprire una fase di confronto aperto e costruttivo con tutte le Associazioni per pervenire a soluzioni NON cruente coerenti con le finalità istitutive di un Ente pubblico dedicato alla tutela della natura e non alla caccia o alla vendita per la macellazione degli animali selvatici che lo abitano.” Read the full article
0 notes
Photo
All4Animals ha pubblicato un nuovo articolo: https://www.all4animals.it/2017/05/30/tolleranza-zero-per-le-volpi-di-brescia-obiettivo-riduzione-quasi-totale/
Tolleranza zero per le volpi di Brescia: obiettivo "riduzione quasi totale"
E’ quasi totale la mattanza che le autorità bresciane intendono attuare, sul territorio, nei confronti delle volpi. Secondo quanto riportato dalla webzine NelCuore, per la prima volta dal 2009 in Lombardia è stata autorizzata una campagna di “contenimento” degli animali.
La zona interessata sarebbe quella del medio-basso Lago di Garda, nel territorio compreso tra Salò e san Felice fino alla Valtenesi e alle colline moreniche. Andrebbe poi inclusa nell’ara di caccia una fascia dell’ovest bresciano che da Iseo si sposta fino a Rudiano.
A uccidere le volpi saranno “cacciatori abilitati per la selezione” dalla autorità provinciali. La mattanza partirà molto presto: il prossimo primo giugno.
Ciò che rende ancora più agghiacciante la notizia è, sostanzialmente, l’assenza di un numero preciso per quanto riguarda gli abbattimenti.
Il corpo di Polizia Provinciale dichiara: “A seguito della richiesta formulata dall’Ambito Territoriale Unico di Caccia, la Regione Lombardia ha approvato un Piano di controllo numerico delle popolazioni di volpe della zona Zrc (Zone di ripopolamento e cattura) e Zra (Zone di rifugio e ambientamento), sedici ambiti in cui è vietata l’attività venatoria. Le azioni di controllo selettivo consentiranno di favorire la produzione di selvaggina come lepri, starne e fagiani, riducendo il numero di volpi presenti e di fatto l’attività predatoria”.
In buona sostanza, le volpi – predatori naturali e controllori dell’ecosistema – saranno massacrate perché a cacciare possa essere l’uomo per le sue rivoltanti attività ludiche. L’obiettivo chiaramente espresso sarà la “riduzione quasi totale” degli animali.
Foto: repertorio.
© All4Animals - tutti i diritti riservati - la riproduzione di questi contenuti è soggetta all'autorizzazione dell'autore degli stessi.
0 notes