#rina morelli
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burtlancster · 3 months ago
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Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, and Rina Morelli photographed by Giovanni Battista Poletta at a press conference for The Leopard, 1963.
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taffetastrology · 10 months ago
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Can you do one for the 1976 film L'Innocente?
Thanks for the suggestion!
The signs as L'Innocente costumes
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streetart-nightly · 2 years ago
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shoemaker’s pride - poster somewhere in London, 2019
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bagnabraghe · 1 year ago
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Per Testori il luogo privilegiato delle intersezioni intermediali è costituito dal teatro
La figura di Testori può essere pienamente inserita nella categoria del «doppio talento», codificata dagli studi di Visual Culture in riferimento agli artisti-scrittori e agli scrittori-artisti. <5 Senza contare le molteplici declinazioni sperimentate dalla sua scrittura (romanzi, racconti, componimenti poetici, drammi, saggi, articoli), la Doppelbegabung si manifesta con straordinaria evidenza…
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adrianomaini · 1 year ago
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Per Testori il luogo privilegiato delle intersezioni intermediali è costituito dal teatro
La figura di Testori può essere pienamente inserita nella categoria del «doppio talento», codificata dagli studi di Visual Culture in riferimento agli artisti-scrittori e agli scrittori-artisti. <5 Senza contare le molteplici declinazioni sperimentate dalla sua scrittura (romanzi, racconti, componimenti poetici, drammi, saggi, articoli), la Doppelbegabung si manifesta con straordinaria evidenza…
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scarlet742 · 29 days ago
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Communication is the key:
Jeremy: asks his guard abt the meaning behind a sparkling heart emoji
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aidenkings · 1 year ago
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LIA VOLKOV — deception trilogy
she’s me and i’m her period.
rk is famous for her strong fmcs and for me, lia is the strongest. i love the “obsessed artist” trope and how they show how much they’re suffering through their art, and lia suffered A LOT.
while reading, i couldn’t put the book down bc i was so obsessed with her and being in her mind was such a experience fr she’s definitely my favorite character in rina’s universe!
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adrianvokov · 1 year ago
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headers adrianlia like
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tedhead · 9 months ago
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i forget how funny il gattopardo is until i rewatch it like the principessa scream crying in the first 5 minutes or when she crosses herself after fabrizio kisses her in bed……..ive had seven children by her and i haven’t even seen her navel
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angelap3 · 7 months ago
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“A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
Marcello Mastroianni
Marcello in 8½ di Fellini
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burtlancster · 11 months ago
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Burt Lancaster, Rina Morelli, Alain Delon, Claudia Cardinale, and Luchino Visconti at a press conference for their film The Leopard, April 5, 1962.
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byneddiedingo · 3 months ago
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Claudia Cardinale and Marcello Mastroianni in Bell' Antonio (Mauro Bolognini, 1960)
Cast: Marcello Mastroianni, Claudia Cardinale, Pierre Brasseur, Rina Morelli, Tomas Milian, Fulvia Mammi, Patrizia Bini, Ugo Torrente. Screenplay: Pier Paolo Pasolini, Gino Visentini, based on a novel by Vialiano Brancati. Cinematography: Armando Nannuzzi. Production design: Carlo Egidi. Film editing: Nino Baragli. Music: Piero Piccioni. 
There's no surer target for satire than hypocrisy, particularly when it's rooted in antiquated social mores and religious bigotry. And for Italian filmmakers, there was no more frequent locus for satirizing hypocrisy than Sicily, which was regarded by Northern Italians much the way the American South is seen by the "coastal elites": set in its ways and in the grip of religious intolerance. Usually, Italian films set in Sicily and lampooning hypocrisy are raucous and farcical: Think of Pietro Germi's films Seduced and Abandoned (1964), about the hubbub that ensues when an unmarried woman is discovered to be pregnant, and Divorce, Italian Style (1961), in which Marcello Mastroianni's character comes up against the fact that divorce is illegal, so he plots to catch the wife he doesn't love in an affair and get rid of her by means of an "honor killing." Both films were preceded by Mauro Bolognini's Bell' Antonio, which is just as deeply satiric, but takes a more sober tone in dealing with its subject: a concept of masculinity reinforced by society and supported by the church. There's no better way to appreciate Mastroianni's skill as an actor than to watch Bolognini's film back to back with Divorce, Italian Style. Cocksure and preening in Germi's film, he's lovestruck and tormented in Bolognini's, in which he plays the handsome Antonio of the title, a man with a reputation as a lover of many women, who has slept around but turns impotent when he's with a woman he truly loves. Wedded to the woman of his dreams, Barbara (Claudia Cardinale), he's unable to consummate the marriage and for a while takes advantage of his wife's sexual ignorance. But she discovers that she's been missing something, and uses the situation to have the marriage annulled so she can marry a much richer man than Antonio. When word of his impotence gets out, not only Antonio but also his bragging, macho father, Alfio (Pierre Brasseur), are ruined in the eyes of the society in which they live. Bell' Antonio is often funny, but not in the broadly comic way of Germi's. Bolognini, and Pier Paolo Pasolini's screenplay, view Antonio's plight with sympathy, casting the blame on the reinforcement of machismo by society and church. 
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telefonamitra20anni · 9 months ago
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Te lo racconto (al telefono) io.
A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?». Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista».
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dinonfissatoaffetto · 7 months ago
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"A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
- Marcello Mastroianni
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cocktailsfairytales · 3 days ago
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💕 ℂ𝕆𝕍𝔼ℝ & 𝔹𝕃𝕌ℝ𝔹 ℝ𝔼𝕍𝔼𝔸𝕃 💕
𝑺𝒂𝒚 𝑰𝒕 𝑰𝒔𝒏’𝒕 𝑺𝒐: 𝑨 𝑭𝒐𝒓𝒃𝒊𝒅𝒅𝒆𝒏 𝑹𝒐𝒎𝒂𝒏𝒄𝒆, 𝑳𝒐𝒗𝒆 𝑻𝒓𝒊𝒂𝒏𝒈𝒍𝒆 𝑹𝒐𝒎-𝒄𝒐𝒎 (𝑻𝒉𝒆 𝑴𝒐𝒓𝒆𝒍𝒍𝒊 𝑺𝒊𝒔𝒕𝒆𝒓𝒔 𝑩𝒐𝒐𝒌 2) by Dani Ryan releases on December 31st! We are thrilled to share this gorgeous cover with you!
PRE-ORDER/ ADD IT TO YOUR AMAZON WISHLIST!
https://amzn.to/40M0HTE
What to expect:
💘 Forbidden romance
💘 Love triangle (no cheating)
💘 One bed
💘 Secret romance
💘 But daddy, I love him
💘 Close proximity
💘 Slow burn
BLURB:
Let me tell you the story of how I got stuck in a love triangle with the one man my father forbade from ever seeing me.
It all started two years ago when I was introduced to Rina Blum and Knox Rhodes. At the time, Rina and Knox were dating, but then she broke up with him to pursue her dreams.
Knox and I could’ve had something then, but fast forward to present day and I learned my father had more than a little something to do with keeping us apart. And I never would’ve been the wiser had Knox and I not run into each other at the airport as we both headed to London for fashion week.
Oh, and add in Rina, who also happened to be at London Fashion Week because things weren’t complicated enough.
Basically, it was a tangled web that I wished I wasn’t caught up in, but the longer I let things go on for, the worse it got. I didn’t think I would find myself falling for Knox, but alas I was, and I wasn’t ready to let him walk away. Again. So I, Bianca Morelli, did what any rational person in my situation would have done—defied my father and ended up in a love triangle.
I know what you’re thinking, say it isn’t so, but it is, and this is my story.
ADD TO GOODREADS:
https://www.goodreads.com/book/show/218651833-say-it-isn-t-so
Influencer signup: https://forms.gle/gdv4yCzMoZtGQFbu7
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juliopison · 1 month ago
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CINE El inocente (1976) Título original: L'innocente Italia Dirección: Luchino Visconti 1)Idioma: Italiano con Subtítulos en Español 2)Idioma: Doblada al Español
Atención: Solo para ver en PC o Notebook Para ver el Film pulsa el Link: https://artecafejcp.wixsite.com/escenario-cafejcp/post/el-inocente-1976
Reparto: Giancarlo Giannini, Laura Antonelli, Jennifer O'Neill, Rina Morelli, Massimo Girotti, Didier Haudepin, Marc Porel
Género: Drama de época. Siglo XIX
Sinopsis: Giuliana Hermil es una mujer asentada en el convencionalismo de un matrimonio que siente roto, desde hace tiempo sospecha que su marido, Tullio Hermil, tiene una amante. Éste, aclimatado en una filosofía del goce y disfrute, se dedica a entrenar en la esgrima, a la lectura, y a su amor pasional, su amante Teresa Raffo. En Tullio no surgirá la chispa del deseo por su mujer hasta que se entere de la relación que ésta ha iniciado con un joven escritor llamado Filippo d’Arborio. Cuando la presión social y los celos le dominen, surgirá la pasión carnal perdida, pero un trágico hecho ocurrirá: Giuliana se queda embarazada de Filippo. Cuando, a pesar de haberse reconciliado, Tullio se dé cuenta de que no puede aceptar al niño, surgirán en él una serie de sentimientos de locura y paranoia.
Críticas: Una obra donde destaca un impecable trabajo de puesta en escena y una excelente interpretación del actor Giancarlo Giannini. -FilmAffinity
"Espléndida historia, en la que pueden reconocerse todas las constantes del cine de Visconti. Un legado lleno de lucidez, escepticismo y desesperación (…) totalmente imprescindible" -Fernando Morales: Diario El País
Posición en rankings FA: 67 Mejores películas italianas de todos los tiempos 96 Mejores películas de los años 70
1975: Premios David di Donatello: Mejor música
Café Mientras Tanto jcp
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