#Paolo Stoppa
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#movies#polls#becket#becket 1964#becket movie#60s movies#peter glenville#richard burton#peter o'toole#john gielgud#gino cervi#paolo stoppa#requested#have you seen this movie poll
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Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, and Rina Morelli photographed by Giovanni Battista Poletta at a press conference for The Leopard, 1963.
#the leopard#il gattopardo#claudia cardinale#alain delon#paolo stoppa#rina morelli#1963#1960s#candid#burt lancaster
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Gigi Proietti-Paolo Stoppa-Jodie Foster "La caseta de la risa" (Casotto) 1977, de Sergio Citti.
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"La giustizia è morta"
#alberto sordi#mario monicelli#paolo stoppa#flavio bucci#stato pontificio#papa#roma#marchese del grillo#1981
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Miracle in Milan (Miracolo a Milano) (1951) Vittorio De Sica
January 27th 2024
#miracle in milan#Miracolo a Milano#1951#vittorio de sica#francesco golisano#brunella bovo#emma gramatica#arturo bragaglia#erminio spalla#riccardo bertazzolo#Guglielmo Barnabò#paolo stoppa#I poveri disturbano#mubi
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The Last Judgement (1961)
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1954 tales of Naples from Vittorio de Sica
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Per Testori il luogo privilegiato delle intersezioni intermediali è costituito dal teatro
La figura di Testori può essere pienamente inserita nella categoria del «doppio talento», codificata dagli studi di Visual Culture in riferimento agli artisti-scrittori e agli scrittori-artisti. <5 Senza contare le molteplici declinazioni sperimentate dalla sua scrittura (romanzi, racconti, componimenti poetici, drammi, saggi, articoli), la Doppelbegabung si manifesta con straordinaria evidenza…
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#1954#1975#1986#1993#Adriana Innocenti#Andrea Soffiantini#arte#critica#Ennio Morlotti#Franca Valeri#Francesca Longo#Franco Parenti#Gaudenzio Ferrari#Giacomo Paracca#Giovanni Testori#letteratura#Lilla Brignone#Paolo Stoppa#pittura#Rina Morelli#Samuele Gabai#Sergio Fantoni#teatro#Tino Carraro
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Per Testori il luogo privilegiato delle intersezioni intermediali è costituito dal teatro
La figura di Testori può essere pienamente inserita nella categoria del «doppio talento», codificata dagli studi di Visual Culture in riferimento agli artisti-scrittori e agli scrittori-artisti. <5 Senza contare le molteplici declinazioni sperimentate dalla sua scrittura (romanzi, racconti, componimenti poetici, drammi, saggi, articoli), la Doppelbegabung si manifesta con straordinaria evidenza…
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“A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
Marcello Mastroianni
Marcello in 8½ di Fellini
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#movies#polls#the marquis of grillo#marquis of grillo#il marchese del grillo#80s movies#mario monicelli#alberto sordi#paolo stoppa#caroline berg#requested#have you seen this movie poll
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Te lo racconto (al telefono) io.
A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?». Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista».
#marcello mastroianni#best actor#movies#federico fellini#latin lover#telefonamitra20anni#mastroianni#racconti al telefono#storytelling#biografia#biografy
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"A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
- Marcello Mastroianni
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#ProyeccionDeVida
🎥 Cine Italiano, presenta:
🎬 “HASTA QUE LLEGÓ SU HORA / ÉRASE UNA VEZ EN EL OESTE” [C’era una volta il West / Once Upon a Time in the West]
🔎 Género: Western / Spaghetti Western / Venganza / Película de Culto
⌛️ Duración: 165 minutos
✍️ Guión: Sergio Leone, Sergio Donati, Dario Argento y Bernardo Bertolucci
🎼 Música: Ennio Morricone
📷 Fotografía: Tonino Delli Colli
🗯 Argumento: Brett McBain, un granjero viudo de origen irlandés, vive con sus hijos en una zona pobre y desértica del Oeste americano. Ha preparado una fiesta de bienvenida para Jill, su futura esposa, que viene desde Nueva Orleáns. Pero cuando Jill llega se encuentra con que una banda de pistoleros los ha asesinado a todos.
👥 Reparto: Charles Bronson (Armónica), Henry Fonda (Frank), Claudia Cardinale (Jill McBain), Jason Robards (Cheyenne), Jack Elam (Snaky), Woody Strode (Stony), Frank Wolff (Brett McBain), Lionel Stander (Barman), Keenan Wynn (Sheriff), Gabriele Ferzetti (Morton), Paolo Stoppa (Sam) y Antonio Palombi (Agente de Estación)
📢 Dirección: Sergio Leone
© Productora:Paramount Pictures
🌎 País: Italia
📅 Año: 1968
📽 Proyección:
📆 Jueves 21 de Noviembre
🕔 6:30pm.
🏡 Auditorio Leonardo Da Vinci del Instituto Italiano de Cultura (av. Arequipa 1055, Urbanización Santa Beatriz - Lima)
🚶♀️🚶♂️ Ingreso libre
🎤 El dato: Después de la proyección se realiza el Conversatorio a cargo de Sebastián Pimentel (crítico de cine).
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Stazione Termini di Vittorio De Sica FILM COMPLETO con Paolo Stoppa, Gin...
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