#retinopatia diabetica
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Anticorpi contro i grassi dannosi: la rivoluzione per combattere la cecità nella retinopatia diabetica
I pazienti con diabete affrontano una serie di potenziali problemi di salute mentre lavorano per gestire la malattia cronica. Tuttavia, una preoccupazione che sembra pesare molto è il rischio di perdere la vista a causa della retinopatia diabetica. Con l’aumento del diabete, aumentano anche le complicanze. Un terzo degli adulti di età superiore ai 40 anni con diabete soffre di retinopatia. Se non…
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Intelligenza artificiale e oftalmologia: un manifesto per il futuro della salute visiva. Arezzo
Oculisti e innovazione: le nuove frontiere dell'AI nello screening della retinopatia diabetica e nelle diagnosi oftalmologiche.
Oculisti e innovazione: le nuove frontiere dell’AI nello screening della retinopatia diabetica e nelle diagnosi oftalmologiche. Arezzo, 26 novembre 2024 – Nel corso del 19º Forum Risk Management di Arezzo, gli oculisti di AIMO (Associazione Italiana Medici Oculisti) hanno presentato un importante manifesto sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) in oftalmologia, con un focus specifico…
#AIMO#Alberto Piatti#Alessandria today#algoritmi AI#Annali Associazione Medici Diabetologi#applicazioni mediche AI.#ASL To5#assistenza sanitaria#congresso oftalmologia#cura oculistica#Danilo Renato Mazzacane#diagnosi automatizzata#diagnosi precoce#Equità Sanitaria#evoluzione sanitaria#falsi positivi#FDA#Forum Risk Management#futuro della medicina#Glaucoma#GOAL#Google News#Innovazione tecnologica#Intelligenza artificiale#italianewsmedia.com#John Hopkins University#La Nuvola EUR#medicina predittiva#oftalmologi italiani#oftalmologia
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En México más de 2 millones de personas padecen problemas de visión: Dr. José Antonio Paczka Zapata, Presidente de la Sociedad Mexicana de Oftalmología En México se estima que más de 2 millones de personas padecen alguna enfermedad que afecta su visión y que alrededor del 80% de los casos de ceguera en el país, podrían prevenirse, advirtió el Dr. José Antonio Paczka Zapata, Presidente de la Sociedad Mexicana de Oftalmología. “Ante esta realidad desde la Sociedad Mexicana de Oftalmología identificamos como urgente la necesidad de generar una conciencia sobre la prevención entre los mexicanos para atender a tiempo enfermedades... https://talajalisconoticias.com/catarata-glaucoma-y-retinopatia-diabetica-los-principales-retos-de-la-salud-visual-en-mexico/?feed_id=17731&_unique_id=65bd4b8db489c
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Maculopatia: in arrivo una nuova cura
La maculopatia nel 2024 sarà trattabile con una nuova cura. Il convegno Floretina ICOOR 2023 ha fato il punto della situazione su una serie di trattamenti, farmacologici e non, che saranno a disposizione dei pazienti italiani che soffrono di diversi disturbi della retina. Maculopatia secca e umida La degenerazione maculare senile, comunemente nota come maculopatia, colpisce la macula, la parte centrale della retina. Si può manifestare in due forma: una non essudativa, cioè secca, e l'altra essudativa, quindi umida. Con la maculopatia secca si accumulano scorie cellulari sotto la retina, nella forma umida oltre all'accumulo di scorie si assiste anche a una formazione anomala di vasi sanguigni sempre sotto la retina. La forma secca è quella più diffusa, rappresenta circa il 90% dei casi. La forma umida fino a qualche tempo fa non era curabile mentre oggi abbiamo a disposizione dei farmaci che permettono di rallentare il suo decorso. Inizialmente la maculopatia non presenta sintomi. Ciò che deve spingere a un controllo urgente è il riscontro di uno sfuocamento della lettura, la comparsa di una zona scura al centro del campo visivo e la distorsione di linee dritte. Il 2% degli italiani soffre di maculopatia La maculopatia è una malattia molto diffusa a partire dai 55 anni e la sua incidenza aumenta con l'avanzare dell'età. Rappresenta la principale causa di ipovisione e disabilità visiva dopo i 50 anni nel mondo occidentale. Il suo trattamento è reso difficile sia dalla mancanza di sintomi iniziali sia dalla scarsa abitudine di sottoporsi a controlli periodici nella fascia d'età in cui inizia a manifestarsi. Fumo, ipertensione, obesità sono, oltre alla familiarità, importanti fattori di rischio. Quale cura per la maculopatia? Nel 2024 sono in arrivo, dicevamo, nuove cure per queste forme di maculopatia. In primis, l'EMA dovrebbe approvare, a seguito dell'ok dell'FDA di qualche mese fa, di 2 nuovi farmaci, il Pegcetacoplan e l'Izervay. I due farmaci saranno particolarmente indicati per il trattamento della maculopatia secca. Per il trattamento della maculopatia umida, invece, sono in arrivo anticorpi monoclonali come il faricimab, già disponibile da qualche mese e che in breve sarà anche rimborsabile dal servizio sanitario nazionale. Parliamo di un anticorpo bispecifico, detto anche a "doppio bersaglio" poiché agisce come anti VEG e colpisce l'angipoietina-2, corresponsabile della formazione di nuovi vasi. Ranibizumab è un altro anticorpo monoclonale che sarà disponibile in Italia dal 2024; sarà utilizzato sia per la maculopatia senile umida sia per l'edema maculare diabetico. Questo anticorpo viene inserito in un serbatoio ricaricabile impiantato nella parete dell'occhio e che rilascia ogni giorno piccole quantità di farmaco. Alcune patologie retiniche rare, ma la cui diffusione sta aumentando, potranno invece essere trattate con la terapia genica che, al momento, rappresenta quella più avanzata. Tale terapia potrà essere utilizzata per il trattamento della distrofia retinica ereditaria, l'Amaurosi congenita di Leber (LCA), e in un prossimo futuro anche per altre varianti di retinite pigmentosa, la sindrome di Usher, e la malattia di Stargardt. Tutte malattie per le quali è stato individuato il gene difettoso che impedisce un corretto funzionamento delle cellule retiniche. La terapia genica consente di sostituire il gene difettoso con uno sano ed eliminare l'origine della malattia. Tra i progressi della medicina non poteva mancare l'impiego dell'intelligenza artificiale. Secondo i trial in corso, l'IA sarà utilizzata per la diagnosi di patologie retiniche quali la retinopatia diabetica grazie all'uso dell'algoritmo Dairet (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy). Studi recenti hanno dimostrato un'elevata efficacia dell'algoritmo nel rilevare i casi lievi e moderati di retinopatia. In copertina foto di congerdesign da Pixabay Read the full article
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Retinopatía Diabética Explicada por el Oftalmólogo Líder en Tijuana
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Comunicato stampa: "Retinopatia Diabetica ed Edema Maculare diabetico: uno Studio per “misurare” la consapevolezza di vivere con queste patologie"
Comunicato stampa: “Retinopatia Diabetica ed Edema Maculare diabetico: uno Studio per “misurare” la consapevolezza di vivere con queste patologie”
Retinopatia Diabetica ed Edema Maculare diabetico: uno Studio per “misurare” la consapevolezza di vivere con queste patologie
Milano, 14 settembre 2018 – Ieri a Milano, nel corso di un workshop che ha coinvolto esperti di oftalmologia e rappresentanti delle maggiori associazioni pazienti provenienti da tutta Europa, si è parlato di retinopatia diabetica e di edema maculare diabetico.
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Retinopatia diabetica : tutto sulla complicazione del diabete che colpisce gli occhi
Nuovo post pubblicato su https://www.wdonna.it/retinopatia-diabetica-tutto-sulla-complicazione-del-diabete-che-colpisce-gli-occhi/108187?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=108187
Retinopatia diabetica : tutto sulla complicazione del diabete che colpisce gli occhi
Retinopatia diabetica: diagnosi e cura
Il termine retinopatia diabetica indica una patologia che colpisce gli occhi dei pazienti affetti da diabete di tipo 1 e 2, in particolare in coloro che soffrono di tale malattia da molto tempo o non hanno controllato bene il livello di zucchero nel sangue. Rappresenta la più grave complicanza oculare legata al diabete mellito e la principale causa di cecità legale nei soggetti in età lavorativa. Si stima che circa il 30% dei diabetici italiani sia affetto da tale patologia e che annualmente l’1% sia colpito dalle sue forme più gravi.
Cos’è la retinopatia diabetica
È possibile distinguere tra due tipologie di retinopatia:
Precoce o non proliferante: può essere lieve, moderata o severa. Se non trattata adeguatamente può infatti evolvere verso la forma altamente invalidante. L’iperglicemia causa il danneggiamento dei vasi sanguigni e li predispone alla formazione di microaneurismi, microemorragie e anomalie del calibro vascolare retinico. Successivamente possono crearsi edema e/o ischemia.
Avanzata o proliferante: caratterizzata dalla formazione di neovasi retinici, che essendo anomali e avendo una parete molto fragile, si rompono facilmente, con il rischio di emorragie pre-retiniche ed endovitreali, e raggrinzimento e/o il distacco della retina.
Sintomi e Cause
I pazienti affetti da tale malattie avvertono: macchie o fili scuri davanti agli occhi, ipovisione, difficoltà nella percezione dei colori, vista offuscata, aree scure e perdita dell’acutezza visiva, cecità.
Non tutte le persone diabetiche vanno incontro a lesioni oculari; esse si verificano soprattutto nei pazienti che non hanno curato bene la malattia o non hanno tenuto sotto controllo la glicemia. I principali fattori di rischio associati a una comparsa precoce della patologia e a una sua evoluzione più rapida sono: la durata del diabete (solitamente si manifesta dopo 8/10 anni), il cattivo controllo glicemico e l’eventuale ipertensione arteriosa concomitante.
Diagnosi : come si cura
Data la pressoché assenza di sintomi nelle sue fasi iniziali, individuare in tempo la malattia non è così semplice. Per questo motivo sarebbe opportuno effettuare periodiche visite oculistiche da parte dei soggetti diabetici e fornire loro informazioni dettagliate sulle possibili complicanze oculari legate al diabete, in modo tale che essi si preoccupino di tenere costantemente sotto controllo la glicemia e la pressione arteriosa sistemica.
Uno degli esami più importanti è la Fluorangiografia retininica: permette di analizzare in maniera dettagliata le alterazioni morfologiche e funzionali dei vasi retinici; in questo modo si è in grado di valutare l’eventuale necessità di un trattamento laser. La diagnosi può essere effettuata anche attraverso: la tomografia assiale computerizzata (OCT), che permette di studiare dettagliatamente la macula e il nervo ottico; l’ecografia oculare, soprattutto nelle forme avanzate complicate; la microperimetria.
Per quanto riguarda la forma non proliferante, si è soliti intervenire con la fotocoagulazione laser: l’obbiettivo è quello di ridurre l’edema, contenere l’andamento della malattia e ripristinare la funzione visiva. Se l’edema è significativo, si può procedere con iniezioni intravitreali di farmaci utili a bloccare lo sviluppo anomalo dei vasi sanguigni. Nei casi più gravi, come sanguinamenti intraoculari o distacco della retina, il trattamento utilizzato è la vitrectomia.
La miglior cura rimane comunque la prevenzione: una gestione corretta del diabete e visite oculistiche regolari rappresentano il miglior alleato contro questa malattia; ma solo 1 paziente diabetico su 2 si sottopone a visite periodiche che potrebbero scongiurare l’avanzare della malattia e il rischio di perdere la vista.
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(via Retinopatia diabetica - clasificare)
Retinopatia diabetica reprezinta una din complicatiile microvasculare ale diabetului zaharat cronic dezechilibrat.
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The new technology that helps detect diabetis: IDx-DR
By Ruelas Dorado Miguel
As we know, technology has provided great benefits within society, allowing us to facilitate different activities in different areas, and of course in the area of medicine it has not been left behind. A few years ago, a new technology has been integrated that allows the early detection of diabetic retinopathy, this device (computer program) called IDx-DR founded by Michael Abramoff, provides a quick and effective diagnosis of this eye disease quite easily, to the point that it can be managed and used by any doctor without having to have experience in ophthalmology.
What is the IDx_DR technology?
This program uses digital algorithms that allows images of the human eye to be analyzed using photographs taken by the Topcon NW400. There are only two possible results that this program can produce: a more than mild diabetic retinopathy was detected; consult an eye professional. And negative results for a diabetic retinopathy more than mild; perform another screening test in 12 months. According to data collected in a study by the FDA (Food & Drug Administration), an agency of the United States Department of Health and Social Services that ensures the protection, efficacy and safety of animals and humans, reported that the correct results that they have been given by this system have been 87.4% of the time for people who do have diabetic retinopathy; and an 89.5% of effectiveness for people who do not have it.
(taken from internet: detection of Diabetic Retinopathy)
Who are candidates for these technologies?
It should be noted that the use of this new technology is not recommended for anyone, people who present some of the following infections should not undergo diabetic retinopathy screening tests, among infections progressive loss of sight, blurred vision are involved, floating bodies, previously diagnosed macular edema, severe nonproliferative retinopathy, proliferative retinopathy, radiation retinopathy, or retinal vein occlusion, the FDA says.
There are around 60 million people with diabetes in the European region. After 15 years with diabetes, approximately 2% will become blind from diabetic retinopathy, and approximately 10% will develop severe visual impairment. (World Health Organization).
(Taken from the internet: Artificial Intelligence)
Opinion about these technologies
I believe that implementing these technologies within medicine has allowed us to resolve different diseases presented by patients with greater ease and precision, and I am sure that by having these technological tools, the way of analyzing, identifying, solving and working in laboratories will evolve. I invite you to search for information related to these technologies, and it is possible that interest will make them pioneers in this advancement.
(IDx technology)
References:
The FDA allows synchronization of an artificial intelligence device to detect certain diabetic retinopathy. (2018). FDA U.S. Food & Drug Administration. United States. Recovered from:https://www.fda.gov/news-events/comunicados-de-prensa/la-fda-permite-la-comercializacion-de-un-dispositivo-con-inteligencia-artificial-para-detectar
IDx-DR. (2018). IDx technologies Inc. Coralville. Recovered from: https://www.eyediagnosis.co/idx-dr-eu-1
The Diabetic Retinopathy. (2019). NIH: National Eye Institute. Bethesda, Maryland. Recovered from: https://www.nei.nih.gov/learn-about-eye-health/en-espanol/la-retinopatia-diabetica
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Retinopatía diabética: Complicación visual que puede llevar a la ceguera
Retinopatía diabética: Complicación visual que puede llevar a la ceguera
Salud.- Mucho se conoce de la diabetes, pero ¿qué se sabe de la retinopatía diabética?
Según los especialistas, la retinopatía diabética es una complicación visual crónica y específica de la diabetes que produce alteraciones en los vasos sanguíneos que dañan la retina a largo plazo.
Ante esta consecuencia, es necesario un rápido tratamiento, ya que de no tratarla a tiempo o supervisarla…
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#consecuencias de la diabetes#Diabetes mellitus#perdida de vision diabetes#perdida vision#retinopatia diabetica
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La salute e la malattia muscolare nel diabete: i meccanismi, le possibilità, le sfide
Background Il diabete è un crescente problema di salute e sanità pubblica, che continua ad aumentare nonostante gli sforzi della ricerca e dell’assistenza sanitaria. A parte la neuropatia, la retinopatia e la nefropatia che può arrivare all’insufficienza renale con trattamento dialitico, porta a varie forme di miopatia diabetica, indipendentemente dal tipo, causando un declino della massa e…
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Haz que la visión cuente, concientizar sobre la salud visual
Por In-Forma 24 de octubre de 2017
Más de 253 millones de personas en el mundo - de los cuales 2.5 millones son mexicanos- padecen ceguera o deficiencias visuales por causas tratables o prevenibles. Por ello, “en el Día Mundial de la Visión, cuyo lema es ´Haz que la visión cuente´, alzamos la voz para sensibilizar a la comunidad médica y al gobierno para fortalecer las acciones que contribuyan a disminuir estas causas de incapacidad visual en la población”, mencionó la Dra. Victoria Castañeda, Presidente del Centro Mexicano de Salud Visual Preventiva.
En el marco de la conmemoración del Día Mundial de la Visión (12 de octubre), Bayer de México apoya a la Sociedad Mexicana de Oftalmología (SMO), el Centro Mexicano de Salud Visual Preventiva (CMSVP) y la Agencia Internacional para la Prevención de la Ceguera (IAPB), que se unen para crear conciencia en la población e impulsar acciones para reducir la ceguera evitable y la discapacidad visual en un 25% en el año 2019.
Por su parte, el Dr. Luis Porfirio Orozco, Presidente de la SMO, declaró que “siendo México precisamente donde se conmemoró por primera vez el Día Mundial de la Visión en el año 2013, hoy por cuarto año consecutivo nos unimos a la meta de lograr la Salud Visual Universal y al llamado de Hacer que la Visión Cuente”.
El Dr. Francisco Martínez Castro, Representante de la IAPB en México, declaró que debe existir el firme compromiso de trabajar Sociedad y Gobierno en tres temas clave: destinar mayor presupuesto para la salud visual; invertir en formación, innovación e investigación para este rubro, e integrar la salud ocular en todos los niveles de atención de la salud pública.
La Agencia Internacional para la Prevención de la Ceguera (IAPB) – institución aliada de la OMS – estima que hay 36 millones de personas ciegas y 217 millones con deficiencia visual moderada y grave en el mundo. Además mil millones de personas viven con problemas de agudeza visual que pueden ser corregidos con el uso de anteojos.
De acuerdo con la Dra. Castañeda, los principales problemas de salud visual que afectan los mexicanos son: catarata, retinopatía diabética, degeneración macular relacionada con la edad, glaucoma, retinopatía del prematuro y errores refractivos.
En México el panorama también implica retos en la prevención y atención de quienes viven con problemas visuales, toda vez que de acuerdo con el Atlas de la Visión de la IAPB se estima que en nuestro país hay 2 millones 237 mil 626 personas con deficiencias visuales y más de 415 mil 800 con ceguera, muchos de los cuales carecen de acceso y atención integral a servicios de salud oftalmológica.
El Dr. Marco Antonio Villalbazo, educador en diabetes de la Federación Mexicana de Diabetes, destacó que otro factor que no debemos olvidar es la alta incidencia de diabetes en los mexicanos, la cual se estima en 6.4 millones de adultos con la enfermedad, además de otros 6 millones que no han sido diagnosticados.
Por ello la retinopatía diabética y su complicación, el edema macular diabético, toman especial relevancia en nuestro país al ser las principales causas de ceguera en los pacientes con diabetes.
Aproximadamente una de cada tres personas que viven con diabetes tiene cierto grado de retinopatía diabética y una de cada 10 desarrollará una forma de la enfermedad que amenaza la visión: el edema macular diabético. Aunado a que datos de la ENSANUT 2012 destacan que 47.6% de los pacientes con diabetes presentan visión disminuida como consecuencia de la retinopatía diabética, el glaucoma, las cataratas y el edema macular diabético.
En palabras del Dr. Jans Fromow, oftalmólogo con subespecialidad en retina, “por desconocimiento la mayoría de los pacientes con diabetes subestiman el control de su enfermedad y de sus complicaciones visuales. De ahí la importancia de educar a todo paciente con diabetes respecto a la necesidad de acudir con el oftalmólogo tan pronto hayan sido diagnosticados”. Y reforzó la importancia de la sociedad civil, los pacientes y sus familiares, para quienes existe ya la recién creada Asociación Mexicana de Retinopatía Diabética, A.C, y su primera campaña pública denominada Cineminuto por la retinopatía diabética, disponible en YouTube:
La Dra. Victoria Castañeda mencionó que es importante no bajar la guardia en la atención de la salud visual en el mundo ya que a nivel mundial se han identificado tres grandes preocupaciones para el 2050: 1) Habrá 670 millones de personas con diabetes en el mundo, con los riesgos visuales intrínsecos; 2) Se estima que 4 mil 500 millones de personas tendrán miopía, la cual puede ser causa de ceguera; y 3) Alrededor de 379 millones de personas serán mayores de 80 años (un tercio de la población) con niveles significativos de pérdida de la visión.
Los esfuerzos en la atención de la salud visual en México se deben concentrar en la prevención, y en la imperativa necesidad de invertir más en educación y en tratamientos oportunos, ya que las enfermedades de la visión en etapas avanzadas como el edema macular diabético, la degeneración macular relacionada con la edad y el glaucoma, afectan sensiblemente la calidad de vida de la población e incrementan los costos de su atención para las instituciones de salud pública, coincidieron los oftalmólogos.
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Medicina e tecnologia: due realtà che procedono insieme
La tecnologia ha compiuto e sta compiendo tuttora enormi passi in avanti nella comunicazione tra persone (ad esempio attraverso l’utilizzo di Skype, WhatsApp, Instagram…), nel settore economico (in cui si parla di new economy), nella scienza e anche nell’ambito medico. In particolare, questo post, sarà dedicato a quest’ultimo campo e ad alcune sue applicazioni.
Mondo in pillole | Foto di jniittymaa0 su pixabay
Sono numerose, infatti, le invenzioni che contribuiscono al progresso di tale ramo, tra cui ci sono: “Theraoptix”, “Sea Hero Quest VR” e un pacemaker per il cervello. La prima è una lente a contatto creata da alcuni ricercatori della Scuola Medica di Harvard, in grado di rilasciare dei farmaci sull’occhio che fungono da terapia per diverse malattie oculari (ad esempio il glaucoma). Questa proprietà è dovuta al fatto che la lente è stata creata con un materiale, approvato dall’FDA, che contiene al suo interno una piccola pellicola polimerica che forma una striscia attorno alla lente stessa e rilascia lentamente la medicazione.
Risulta molto efficace e non cura solo la parte “esterna” dell’occhio ma è in grado di arrivare al suo interno in modo tale da prevenire anche la degenerazione maculare, la retinopatia diabetica e l’occlusione venosa retinica. “No eye drops, no injections - just one lens” è stato ciò che ha detto Lokendra Bengani, membro del gruppo dei ricercatori, ovvero “Niente gocce, niente iniezioni - solo una lente”.
Per quanto riguarda "Sea Hero Quest VR", invece, si tratta di un gioco in realtà virtuale creato apposta per poter prevenire, o almeno rallentare, la demenza senile, una malattia neurodegenerativa, che può sfociare nel morbo di Alzheimer che colpisce più di 50 milioni di persone al mondo. È stato sviluppato da Glitchers in collaborazione con Deutsch Telekom e l’aiuto di alcuni neuroscienziati.
Il gioco non è tanto complicato in quanto bisogna guidare una barca, facendola passare attraverso diversi checkpoint che scompariranno man mano che si va avanti. Oltre 4,3 milioni di persone hanno già scaricato Sea Hero Quest VR fornendo ai ricercatori dei dati e delle informazioni corrispondenti a 176 secoli di lavoro se si fosse proceduto con i modi tradizionali. Dai risultati del gioco emerge che le navigazioni peggiori siano state effettuate dalle persone con il gene APEO4 che è considerato come una causa della malattia.
Infine è stato inventato un pacemaker per il cervello, ovvero un dispositivo che ha come obiettivo quello di ridurre e rallentare la degenerazione dei processi cognitivi di chi soffre di Parkinson, epilessia e Alzheimer. Questo studio è stato condotto dall’Ohio State University Wexner Medical Center.
Logo dell'OSU Wexner Medical Center | Fonte:Wikimedia commons
I fili di questo strumento sono attaccati ai lobi frontali del cervello per determinare se l’uso dell’apparecchio possa migliorare le abilità funzionali e comportamentali delle persone affette dalle malattie. Il Dottor Douglas Scharre, direttore dell’Instituto Neurologico del Medical Center sostiene che ci sono molti strumenti per allenare la memoria ma che ciò non basta. Bisognerebbe trovare qualcosa in grado di migliorare le “skills” dei pazienti; fondamentali per realizzare azioni giornaliere quali il farsi il letto, decidere cosa mangiare…Ed è questo ciò che si propone di realizzare.
Livia Di Rao Marotta
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Parliamo di diabete e retinopatia con Stefano Zenoni il chirurgo della retina. Avere problemi alla vista, agli occhi, alla retina, rientrano fra le problematiche più difficili nelle quali il paziente affetto da diabete potrebbe incombere.
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