#regali Palermo
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vaerjs · 2 years ago
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avete già provato a stampare i vostri regali? × #portraitpainting #portrait_perfection #portrait_vision #portraitillustration #portraitmood (presso Palermo, Italy) https://www.instagram.com/p/CpCp1kWsnb5/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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viunews · 3 months ago
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Corruzione negli appalti socio-assistenziali: funzionari indagati
Un sistema di presunti favori e regali per assicurarsi appalti è al centro di un’inchiesta che ha portato al rinvio a giudizio di otto persone, coinvolgendo funzionari e dirigenti pubblici. Dall’inchiesta emerge come la cooperativa “Nido d’Argento” di Partinico avrebbe assicurato appalti per servizi socio-assistenziali in vari comuni delle province di Palermo, Trapani e Agrigento, elargendo doni…
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delectablywaywardbeard-blog · 10 months ago
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Corruzione, regali e tangenti per vincere appalti: 12 misure cautelari
Avrebbero corrotto con gioielli, denaro, olio, panettoni e offerte di assunzioni una serie di funzionari pubblici di diversi comuni siciliani per vincere gare, ottenere rimborsi, accelerare pratiche. L’ennesimo giro di tangenti scoperto dai carabinieri di Palermo ha al centro il responsabile e alcuni dipendenti di una cooperativa sociale di Partinico che gestisce servizi per anziani, disabili e…
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kritere · 1 year ago
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A Palermo sono stati rubati in ospedale i regali destinati ai bimbi malati di cancro
DIRETTA TV 6 Gennaio 2024 Il segretario del Nursind Palermo: “L’ondata di criminalità è giunta anche in ospedale, e non ha risparmiato nemmeno i doni per i bambini oncologici”. Ma i piccoli pazienti non resteranno senza regali di Natale. Entra nel nuovo canale WhatsApp di Fanpage.it 0 CONDIVISIONI Immagine di repertorio “Un gesto ignobile”: così è stato definito dal presidente della Regione…
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personal-reporter · 1 year ago
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Preparati per il Natale con le offerte di novembre in Italia
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Il Natale si avvicina e, con esso, la voglia di fare shopping per trovare i regali perfetti per amici e familiari. In Italia, novembre è il mese delle offerte, con tanti negozi che propongono sconti e promozioni per attirare i clienti. Shopping nei negozi Anche nei negozi fisici è possibile trovare offerte e promozioni per il Natale. Molti negozi offrono sconti su una vasta gamma di prodotti, tra cui abbigliamento, accessori, elettrodomestici e articoli per la casa. Alcuni esempi di offerte nei negozi: H&M: H&M offre sconti su abbigliamento e accessori per uomo, donna e bambino. Zara: Zara offre sconti su abbigliamento e accessori per uomo, donna e bambino. Unieuro: Unieuro offre sconti su elettrodomestici, elettronica e prodotti per la casa. Ikea: Ikea offre sconti su mobili, accessori per la casa e decorazioni natalizie. Decathlon: Decathlon offre sconti su articoli sportivi, abbigliamento e accessori. Mediaworld: Mediaworld offre sconti su elettronica, elettrodomestici e prodotti per la casa. Fnac: Fnac offre sconti su elettronica, libri, musica e giocattoli. Trony: Trony offre sconti su elettronica, elettrodomestici e prodotti per la casa. Mercatini di Natale Un'altra opzione per fare shopping natalizio è quella di visitare i mercatini di Natale. In Italia, ci sono mercatini di Natale in tutte le città e i paesi. Questi mercatini offrono una vasta gamma di prodotti, tra cui artigianato, prodotti tipici locali e, naturalmente, decorazioni natalizie. Alcuni esempi di mercatini di Natale in Italia: Mercatino di Natale di Bolzano: Il mercatino di Natale di Bolzano è uno dei più famosi d'Italia. Si tiene in Piazza Walther, nel centro storico della città. Mercatino di Natale di Trento: Il mercatino di Natale di Trento è un altro mercatino molto famoso. Si tiene in Piazza del Duomo, nel centro storico della città. Mercatino di Natale di Verona: Il mercatino di Natale di Verona si tiene in Piazza Bra, nel centro storico della città. Mercatino di Natale di Roma: Il mercatino di Natale di Roma si tiene in Piazza Navona, nel centro storico della città. Mercatino di Natale di Milano: Il mercatino di Natale di Milano si tiene in Piazza Duomo, nel centro storico della città. Mercatino di Natale di Firenze: Il mercatino di Natale di Firenze si tiene in Piazza della Signoria, nel centro storico della città. Mercatino di Natale di Napoli: Il mercatino di Natale di Napoli si tiene in Piazza del Plebiscito, nel centro storico della città. Mercatino di Natale di Palermo: Il mercatino di Natale di Palermo si tiene in Piazza Pretoria, nel centro storico della città. Consigli per lo shopping natalizio Ecco alcuni consigli per lo shopping natalizio: Fate una lista dei regali che dovete fare: Questo vi aiuterà a non dimenticare nessuno e a non spendere troppo. Confrontate i prezzi: Non comprate il primo regalo che vedete. Confrontate i prezzi dei diversi negozi per trovare l'offerta migliore. Approfittate delle offerte: In questo periodo dell'anno, molti negozi offrono sconti e promozioni. Approfittatene per risparmiare. Non dimenticate di fare i regali in anticipo: In questo modo, avrete tutto il tempo per trovare il regalo perfetto e non rischierete di arrivare al ultimo minuto. Read the full article
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bombonierecerimonia · 5 years ago
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Momenti Felici - Rosanna Termine (Palermo)
Momenti Felici - Rosanna Termine (Palermo)
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È il luogo ideale dove condividere i vostri momenti felici, dove organizzare al meglio i vostri eventi e scegliere il pensiero più adatto per farvi ricordare da qualcuno.
  Personale serio e competente vi affiancherà nelle scelte lasciando libero sfogo alla fantasia. La bomboniera è il ricordo indelebile di ogni evento, un regalo rispecchia chi lo dona e deve sorprendere chi lo riceve, i confetti devono essere l’apostrofo gustoso che caratterizza ogni evento lieto.
  Scegliere con cura e un’atmosfera lieta e familiare vi aiuterà a godere al meglio di ogni vostro momento felice.
[71369]
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ilmondodigiovin · 5 years ago
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Ciao.a Titti vi aspetto sul mio canale YouTube per un vlog natalizio vi mostro le decorazioni Natazie e non solo
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mezzopieno-news · 3 years ago
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IL REGALO SOSPESO: L’ITALIA RISCOPRE IL VERO NATALE
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In questo anno così particolare, gli italiani sembrano riscoprire il significato originale del Natale e in centinaia di Comuni della penisola si diffonde l’idea del regalo sospeso, un modo per condividere la gioia della festa con chi è in difficoltà.
Da Palermo a Milano, passando per Napoli, la città che lo ha ispirato con il “caffè sospeso” da cui tutto ha preso spunto, la gente sta donando giocattoli, libri e regali ad associazioni, negozi, parrocchie oppure lasciandoli nelle casette predisposte dai Comuni ai piedi degli alberi di Natale nelle piazze, per le famiglie meno fortunate. Migliaia di pacchi e di sacchetti colorati sono già stati raccolti e altrettanti arriveranno per la notte di Natale in cui i volontari che hanno organizzato queste raccolte, li consegneranno ai destinatari inseriti nelle liste che sono state compilate inserendo le famiglie segnalate dagli enti, gli assistenti sociali e dai gruppi sul territorio.
“Il regalo sospeso è un’iniziativa a cui teniamo molto perché permette di recuperare il vero spirito del Natale, quello fatto di solidarietà e vicinanza al prossimo” dichiara un assessore di Carrara, lanciando un appello ai negozianti affinché promuovano il regalo sospeso con il passaparola tra loro clienti. Anche librerie, cartolibrerie, ipermercati e tabaccherie hanno aderito e la risposta delle persone è stata molto calorosa “Più che mai quest’anno” dice una commerciante in provincia di Bari. "In un anno difficile come quello che sta per terminare - spiega un assessore di Napoli - iniziative come il Giocattolo sospeso assumono un’importanza maggiore rispetto al passato.
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Fonte: Comune di Napoli; Milano Today; La Nazione Arezzo; La Voce Apuana; Aosta Sera; Comune di Fauglia - 17 dicembre 2021
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sumki-13-blog · 6 years ago
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#rolex #rolexdaytona #rolexwatch #rolexwatches #watch #watches #watchmen #watchesofinstagram #watchfam #watchuseek #italia #regali #orologio #moda #napoli #roma #palermo #catania #bari #lusso #lifestyle #modauomo #orologi #orologiouomo #replicheperfette #replica #replicawatches (at Scandlines, Gedser - Rostock) https://www.instagram.com/p/ByzqKq6CKl5/?igshid=b18nsme3r33y
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tarditardi · 4 years ago
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Nastri Brizzolari: legàmi uniti da uno spirito Green and Glam
Questa è una bellissima storia nella quale la grande passione per i fiori unisce le protagoniste, Nicoletta Bucci, ideatrice di Green and Glame mente creativa, Ellen Hidding, nota conduttrice Tv, e Marina e Giovanna Brizzolari.
G&G è un contenitore di idee per la comunicazione, geniali e innovative e ha dato vita alla Linea di Nastri Decorativi Green and Glam per Brizzolari, progetto ambizioso che rende le protagoniste molto orgogliose.Green and Glam è una filosofia pensata e ben espressa da Nicoletta Bucci attraverso le sue numerose attività.
Ellen Hidding, con il suo lavoro e il suo stile di vita, è da sempre Ambasciatrice di una linea che "unisce" creatività e pensiero sostenibile. Diversi gli utilizzi dei nastri, da poter utilizzare in tanti modi come collana, braccialetto, cintura, per pacchi regali, fiori e non manca la linea Tuo Lace G&G che pensa ai nostri amici a 4 zampe con la collezione pets oltre ai motivi botanici e Flowers.
I "Lacci" sono simbolo di legame, unione, amicizia e passioni condivise come quella tra Brizzolari e G&G. Chi fa parte di Green and Glam è da sempre appassionato di composizioni floreali e arte del riciclo, il laboratorio G&G è pieno di idee e ama usare i nastri decorativi in molti modi anche per usi diversi rispetto al loro normale utilizzo.
Per questo si è pensato di creare una linea di nastri unica ed esclusiva che rappresenta la filosofia G&G, fresca, fiorita, versatile, green e molto glam. Grazie a TUO By Brizzolari il progetto si è concretizzato ed è nata, nell'aprile 2017, la linea di nastri Green and Glam, un desiderio diventato realtà.
Ellen Hidding è la Testimonial d'eccezione di questa Collezione, fotografata, per la nuova campagna, nella splendida location dell'albergo 5 Stelle dal cuore romantico Chateau Monfort, elegante dimora di inizio Novecento, gioiello liberty decorato dall'architetto Paolo Mezzanotte, un'atmosfera visionaria.
Château Monfort è parte della famiglia delle dimore di Relais & Châteaux a Milano. I lacci fermano, stringono e bloccano i nodi, e le emozioni che ci legano a qualcuno, o a qualcosa. La nuova Linea di lacci per scarpe Green and Glam è la novità di Francesco Brizzolari, tra fiori, erbe aromatiche e Pets, ma il mood della Collezione resta sempre la natura. Mille modi per stupire, emozionare e legare!
Sì, perché lacci e nastri si trasformano in accessori moda, come cinture, bracciali, fiocchi per ciabattine, nastri per capelli e non più esclusivamente per ornare pacchi e decorazioni. Le linee hanno nomi che fanno sognare, come Fiorato, Gioielli, Sorrento, Ortisei, Palermo, Milano, Peonia, Rosa, Campi Florentis, Lavandula, Eucalipthus, Medicinalis Herbarius, Aquifolium, St Moritz, Poinsettia; tutti hanno una marcia in più come grafica e moda, ispirata sempre al Green con un tocco di Glam. Per Natale il tema centrale sarà la botanica e il disegno Sauvage, con linee con QR code stampati su nastro con messaggi natalizi e una voce speciale, quella del doppiatore e attore Andrea Piovan, noto anche come speaker ufficiale e voce di Rete 4, voce narrante in Planet Earth 2.
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gardenofkore · 4 years ago
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The Crown of Costanza of Aragon, Queen of Sicily
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Burial and Funerary Equipment of Costanza of Aragon, first wife of Federico II of Sicily and Holy Roman Emperor, XII-XIII century, Treasury of Palermo’s Cathedral [my photos, July 2021]
“Inditi. MCCCCLXXXXL Fu apertu lu monumentu di marmora, chi è in lu locu, unni stannu li quattru monumenti di porfidi; in lu quali fu trovatu unu scrignu firratu, intra lu quali chi fu truvata una patena di ramu, supra unu pannu di oru, subtu la quali chi era un corpu mortu, in la quali patena lu epitaphiu Hoc est corpus &c. In testa di lu quali corpu chi fu truvata una coppula tutta guarnuta di petri preciuse, perni grossi & minuti, & piagi di oru massizzu & un cullaru di oru cum petri preciusi, li quali joyi foru livati & purtati in lu thesauru di la majuri Panurmitana ecclesia”
Francesco Daniele, I regali sepolcri del Duomo di Palermo riconosciuti e illustrati, p. 84
The origins of this crown are unclear. Some scholars say it’s the same headpiece (a Byzantine kamelaukion) worn by Ruggero II, first King of Sicily, by the end of the XII century, and used by Federico during his coronation as Holy Roman Emperor in 1220. Some others affirm it belonged to Costanza I, Federico’s mother, and was later bestowed to his first wife, namely Costanza of Aragon. Finally, a small number of scholars think the crown was especially crafted as part of the Queen’s funerary equipment.
It appears to have been made by Sicilian craftsmen and goldsmiths in Norman Palermo around the decades 70s and 80s of the XII century. 
Whatever its origins were, Costanza died of malaria in Catania in 1222 and when her body was transported to Palermo to be buried in the Cathedral, she was interred wearing this precious crown, certainly a gesture of respect coming from her august husband.
In 1491 an official survey of the royal burials of Palermo’s Cathedral was held. The first tomb to be opened was Costanza’s. The Queen’s remains and funerary equipment are attentively described in a senatorial act dated October 18th, this account would be later reported in a compendium published in 1549 by Cesare Imperatore with some discrepancies between them. In the official act, the headpiece is described as a bonnet (coppula), while in the compendium it’s described as a crown (corona reali). At the moment of the opening of the grave, the officials could observe that, inside the sepulchre of marble (the other royal sarcophagi are instead made of porphyry), there was a casket of iron (unu scrignu firratu) which contained the corpse. The body was wrapped in golden cloth (supra unu pannu di oru, subtu la quali chi era un corpu mortu) and over it, there was a paten of silver (at first mistakenly described as made of brass given the oxidation state) with the inscription HOC EST CORPUS DO[ MI ]NE // CO[ N ]ST[ A ]NCIE ILLUSTRIS ROMA// NOR[ UM ] IMPERATRICIS SE[ M ]P[ ER ] AUGU// STE ET REGINE SICIL[ IE ] UXORIS // DO[ MI ]NI I[ M ]P[ ER ]ATORIS FREDERICI ET FILIE // REGIS ARAGONU[ M ] OBIIT AUT[ EM ] ANNO // D[ OMI ]NICE INCARNACIO[ N ]IS MILL[ ESIM ]O CC // X° XX° XXIII° IUNII X INDIC[ IONIS ] // IN CIVITATE CATANIE.
The crown consists of a hemispheric cap, framed by a golden band from which depart two stripes which divide the cap into four triangular segments. The headpiece is adorned by many precious stones, such as garnets, rubies, sapphires, topazes, amethysts and pearls. Among these stones, two granates stand out in their particularity: one of them contains the Neshki inscription which can be translated into “in God Isa Ibn Gibair (or Jubayr) trusts”; the other, cameo-shaped and possibly of Ellenistic origins, is engraved with the image of a gryphon. Clearly, it’s a case of recycling and they might not be the only ones. Finally, as an ulterior decoration, two golden pendilia decorated with cloisonné and garnets ornated the crown’s base.
In 1781, on the occasion of the Cathedral’s restoration works, the royal sarcophagi were moved to their current placement and once again opened. The funerary equipment (which comprised the Queen’s crimson robe, decorated with pearls and gold), was then pulled out from the sepulture and stored in the Treasury of the Cathedral (“li quali joyi foru livati & purtati in lu thesauru di la majuri Panurmitana ecclesia”), where they can still be admired.
Sources
Corona della regina Costanza d’Aragona
Isabelle Dolezalek, Arabic Script on Christian Kings: Textile Inscriptions on Royal Garments from Norman Sicily
Francesco Daniele, I regali sepolcri del Duomo di Palermo riconosciuti e illustrati
Il tesoro della Cattedrale di Palermo
I simboli della regalità: la corona di Costanza d’Aragona
La corona della regina Costanza di Aragona
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sciatu · 4 years ago
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PALAZZO BUTERA - VECCHIO in bianco e nero e NUOVO a colori.
Dicono che per restaurare il Palazzo Butera, Massimo Valsecchi abbia venduto un famoso quadro di Reichter per circa venti milioni di Euro e sembra che questa cifra sia stata appena sufficiente a far tornare il palazzo ai fasti di una volta con in aggiunta opere moderne di indubbio valore. Il Palazzo Butera infatti è sempre stato un palazzo ricco di meravigliosi e leggendari arredi, dalla carrozza d’oro con cui i principi si muovevano nelle occasioni speciali insieme ai re o agli imperatori in visita a Palermo, alle statue, ai dipinti, agli arredi che sono sempre stati i più eleganti che lo stile o la moda del momento chiedevano. Nel palazzo poi sono passate tutte le famiglie nobiliari siciliane più importanti, dai principi di Butera, Primo Rango del regno di Napoli (cioè la famiglia nobiliare più importante dopo quella reale) fino ai Lanza, ai Moncada, ai Ventimiglia. Chi diede il via alla nascita del palazzo fu Ercole Michele Branciforte e Gravina, figlio di Girolamo, e donna Caterina Branciforte e Ventimiglia, figlia di don Nicolò Placido, principe di Butera e duca di Santa Lucia. Il Principe unì diversi caseggiati di sua proprietà con altri palazzi presenti nella Kalsa per realizzare la prima parte del palazzo. Successivamente alla parte iniziale vennero aggiunti altri caseggiati presi dai Principi Moncada e altre di proprietà del Duca della Verdura. Ripeto questi nomi e questi titoli non per amore di genealogia nobiliare, ma per farti capire come i padroni del palazzo possedessero dei feudi tanto vasti da essere probabilmente superiori a quelli del re stesso. Questo spiega la potenza economica dei principi e la spesa affrontata per la realizzazione e l’abbellimento del palazzo e ci fa dire che il palazzo è stato costruito con le risorse di tutta la  Sicilia. Nel Palazzo erano presenti tutte le varie stanze necessarie alla nobiltà: sale da ballo, sale da gioco, sale da studio, biblioteche, archivi, appartamenti vari, stanze dedicate agli ospiti regali, foresterie per quelli di rango inferiore, giardini d’inverno, angoli per la conversazione, terrazze lunghissime per passeggiare vista mare, cantine, magazzini, rimesse per le carrozze. Ora tutto questo, dopo alcuni anni di abbandono, è tornato a risplendere, rammodernato non a rifare scenograficamente il passato ma a contenere nuove opere d’arte delle grandi collezioni di Valsecchi. Questa volta l’obiettivo della rinascita non è stupire o mostrare potere e ricchezza, ma rendere il palazzo un contenitore di arte, sfruttando la sua grandezza ed il fatto che è a Palermo, un luogo che appartiene a diversissime civiltà, che qui trovano l’armonia e la bellezza della convivenza quella da cui l’arte nasce e che è il fine stesso dell’umanità.
They say that to restore Palazzo Butera, Massimo Valsecchi sold a famous painting by Reichter for about twenty million euros and it seems that this figure was just enough to return the palace to its former glory with modern works of undoubted value. . In fact, Palazzo Butera has always been a palace full of marvelous and legendary furnishings, from the golden carriage with which the princes moved on special occasions together with kings or emperors visiting Palermo, to the statues, paintings, furnishings that they have always been the most elegant that the style or fashion of the moment demanded. All the most important Sicilian noble families then passed into the palace, from the princes of Butera, First Rank of the Kingdom of Naples (that is, the most important noble family after the royal one) up to the Lanza, the Moncada, the Ventimiglia. Those who gave way to the birth of the palace were Ercole Michele Branciforte and Gravina, son of Girolamo, and Donna Caterina Branciforte and Ventimiglia, daughter of Don Nicolò Placido, prince of Butera and duke of Santa Lucia. The Prince joined several buildings of his property with other buildings in the Kalsa to create the first part of the building. Subsequently to the initial part other buildings were added taken by the Moncada Princes and others owned by the Duke of Verdura. I repeat these names and titles not for the sake of noble genealogy, but to make you understand how the owners of the palace owned fiefdoms so vast that they were probably superior to those of the king himself. This explains the economic power of the princes and the expense incurred for the construction and embellishment of the building and makes us say that the building was built with the resources of all of Sicily. In the palace there were all the various rooms necessary for the nobility: ballrooms, game rooms, study rooms, libraries, archives, various apartments, rooms dedicated to royal guests, guesthouses for those of lower rank, winter gardens, corners for conversation, very long terraces for strolling overlooking the sea, cellars, warehouses, coach sheds. Now all this, after a few years of neglect, has returned to shine, modernized not to dramatically redo the past but to contain new works of art from the great Valsecchi collections. This time the aim of the rebirth is not to amaze or show power and wealth, but to make the palace a container of art, exploiting its greatness and the fact that it is in Palermo, a place that belongs to very different civilizations, which here find the harmony and the beauty of coexistence  from which art is born and which is the very end of humanity.
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ilmaredistelle · 4 years ago
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Oggi sono andata a Palermo, capoluogo di regione della Sicilia, per acquistare gli ultimi regali di Natale e ho scattato questa foto che adoro
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vele-e-vento · 4 years ago
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martina è una donna cui doni il cuore, la difendi dai draghi, e le regali dei fiori da mettere tra i capelli e la  baci sotto i ciliegi a kyoto, a palermo sotto gli aranci
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pedrop61 · 5 years ago
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IL GATTOPARDO
Giuseppe Tomasi di Lampedusa nasce a Palermo il 23 dicembre 1896. Una Palermo dove si incontravano i Florio, i Bordonaro, gli imprenditori inglesi del marsala Whitaker, gli ultimi baroni che avevano acquistato i feudi ecclesiastici dopo la secolarizzzazione del 1866 e realizzavano l’espansione edilizia lungo l’asse della via Libertà. La Palermo dei Lanza di Trabia, degli Alliata di Villafranca, dei Ventimiglia di Belmonte, tutti nobili proprietari di meravigliosi palazzi simili ai castelli della bella addormentata, un mondo incantato dal quale Giuseppe Tomasi non si sarebbe più staccato, un mondo condannato ad essere superato dalla volgarità dei tempi nuovi.
Consegue la maturità classica nel 1914 e l’anno dopo viene chiamato alle armi. Nel settembre 1917 viene inviato sull’altopiano di Asiago. Due mesi dopo viene fatto prigioniero. Nel 1918 evade, dopo un tentativo fallito, dal campo di prigionia Szombathely in Ungheria e nel novembre ritorna a Palermo.
Iscritto alla facoltà di legge prima a Palermo, poi a Genova, darà soltanto l’esame di diritto costituzionale. Tra il 1920 e il 30 viaggia per mezza Europa e nel 1932 si sposa con Licy Wolff Stomersee a Riga, in una chiesa ortodossa. La coppia si stabilisce a Palermo a palazzo Lampedusa. Nel 1934 muore suo padre e lui diviene principe di Lampedusa. Nel 1942, a causa dei bombardamenti su Palermo, si trasferisce nella villa dei suoi parenti Piccolo a Capo d’Orlando.
Nel 1957, tramite il libraio editore Flaccovio, “Il Gattopardo” viene inviato a Vittorini, direttore della collana I Gettoni della Einaudi. Una copia del romanzo viene consegnata ad Elena Croce. Il 23 luglio 1957 lo scrittore muore a causa di un carcinoma. La salma viene inumata a Palermo al cimitero dei Cappuccini. L’11 novembre 1958 il romanzo viene pubblicato da Feltrinelli a cura di Giorgio Bassani. Nel 1959 vince il Premio Strega.
Romanzo di rara bellezza, un autentico gioiello di cultura, saggezza, tristezza, consapevolezza, nostalgia di un mondo perduto. Come tutto ciò che è grande, sommo, alto, non viene compreso da molti e ancora oggi viene citato a sproposito da pessimi giornalisti e da pseudo politici da strapazzo.
“il peccato che noi Siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di “fare”. […] il sonno è ciò che i Siciliani vogliono… da quando il vostro Garibaldi ha posto piede a Marsala, troppe cose sono state fatte senza consultarci perché adesso si possa chiedere a un membro della vecchia classe dirigente di svilupparle e portarle a compimento […] ho i miei forti dubbi che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagaglio… questo paesaggio che ignora le vie di mezzo fra la mollezza lasciva e l’asprezza dannata; […] questo clima che ci infligge sei mesi di febbre a quaranta gradi; […] questa nostra estate lunga e tetra quanto l’inverno russo e contro la quale si lotta con minor successo…”
Non è un semplice romanzo storico ma casomai antistorico dove non si respira l’ottimismo di una concezione storicista e teleologica ma, al contrario, spicca la dolorosa consapevolezza che la storia degli uomini non procede verso il compimento delle magnifiche sorti e progressive. Si dice in modo chiaro e netto che il diritto alla felicità è una solenne sciocchezza. L’esistenza è durissima e la natura umana e gli uomini sono gettati in un mondo di inaudita violenza. Soltanto le arti e la conoscenza possono mitigare il dolore ma l’esito è comunque terribile: più comprendi e più resti isolato. L’influenza di Stendhal è molto forte, la delusione esistenziale e la consapevolezza del fallimento e dello scacco permeano tutto il romanzo.
In questa visione il Risorgimento diventa una rumorosa e romantica commedia e la Sicilia, resta una categoria astratta, immutabile metafisica. Il fluire del tempo, la decadenza e la morte (Marcel Proust e Thomas Mann) vengono esemplificati nella morte di una classe, quella nobiliare dei Gattopardi che viene sostituita dalla scaltra borghesia senza scrupoli dei Sedara, ma che permea di sé tutta l’opera: la descrizione del ballo, la morte di don Fabrizio, la polvere del tempo che si accumula sulle sue tre figlie e sui loro beni.
Un romanzo sicuramente decadente e struggente dove il vero protagonista è la nostalgia. Non mi stupisce che Vittorini non lo abbia compreso. Ancora oggi non viene compreso da quanti, assecondando logori luoghi comuni, lo interpretano esclusivamente in chiave politica.
Non è un caso che un grande intellettuale fin de race come Luchino Visconti ne abbia afferrato lo spirito traducendolo, caso raro di grande film tratto da grande libro, in un film sontuoso e affascinante.
Scandito dalla musica di Nino Rota il lavoro di Visconti offre quadri e dialoghi di rara suggestione. Don Fabrizio, il principe Salina, è un Bart Lancaster strepitoso affiancato dal nipote Tancredi (un giovanissimo e stupendo Alain Delon), da Angelica, di nome e di fatto (meravigliosa Claudia Cardinale) e da attori di consumata esperienza e bravura quali Paolo Stoppa (Calogero Sedara), Rina Morelli e Serge Reggiani.
Alcune citazioni da Tomasi di Lampedusa:
Io penso spesso alla morte. Vedi, l’idea non mi spaventa certo. Voi giovani queste cose non le potete capire, perché per voi la morte non esiste, è qualcosa ad uso degli altri.”[… ] In Sicilia non importa far male o far bene: il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di ‘fare’. Siamo vecchi, Chevalley, vecchissimi. Sono venticinque secoli almeno che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee, tutte venute da fuori, nessuna germogliata da noi stessi, nessuna a cui noi abbiamo dato il ‘la’; noi siamo dei bianchi quanto lo è lei Chevalley, e quanto la regina d’Inghilterra; eppure da duemilacinquecento anni siamo colonia. Non lo dico per lagnarmi: è colpa nostra. Ma siamo stanchi e svuotati lo stesso.”
“Il sonno, caro Chevalley, il sonno è ciò che i Siciliani vogliono, ed essi odieranno sempre chi li vorrà svegliare, sia pure per portar loro i più bei regali; e, sia detto fra noi, ho i miei forti dubbi che il nuovo regno abbia molti regali per noi nel bagaglio. Tutte le manifestazioni siciliane sono manifestazioni oniriche, anche le più violente la nostra sensualità è desiderio di oblio, le schioppettate e le coltellate nostre, desiderio di morte; desiderio di immobilità voluttuosa, cioè ancora di morte, la nostra pigrizia, i nostri sorbetti di scorsonera o di cannella; il nostro aspetto meditativo è quello del nulla che volesse scrutare gli enigmi del nirvana. Da ciò proviene il prepotere da noi di certe persone, di coloro che sono semidesti; da questo il famoso ritardo di un secolo delle manifestazioni artistiche ed intellettuali siciliane le novità ci attraggono soltanto quando sono defunte, incapaci di dar luogo a correnti vitali; da ciò l’incredibile fenomeno della formazione attuale di miti che sarebbero venerabili se fossero antichi sul serio, ma che non sono altro che sinistri tentativi di rituffarsi in un passato che ci attrae soltanto perché è morto.”
Ho letto il romanzo la prima volta a 18 anni e ne sono rimasto affascinato al punto che esso ha permeato la mia vita nel bene e nel male. Ogni tanto lo rileggo e ne cavo fuori insegnamenti e riflessioni. Il Principe Salina, inconsapevolmente, è stato il mio modello (alla sua aristocrazia per nascita che mi interessa ben poco, ho tentato di sostituire l’unica forma di aristocrazia che mi convince, quella culturale ed educativa) e sino a quando mi sono attenuto ai suoi insegnamenti stoici e sensati ho vissuto con dignità, onore e, perché no, momenti di felicità. Posso essere accusato di non aver fiducia nelle umane sorti e progressive ma questo non mi ha impedito di aiutare chiunque abbia incontrato nella mia vita. Anche io ho pensato per lunghi anni di poter migliorare il mondo aiutando gli altri e l’ho fatto insegnando e col mestiere di professore e preside. Malgrado tutto continuo a pensare che l’insegnamento, la scuola seria e per tutti siano l’unica forma di crescita per un popolo. La cultura non elimina la sofferenza esistenziale ma ci consente di soffrire ad un livello più alto e di provare solidarietà leopardiana per il dolore altrui.
“Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.”
J.V.
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paoloxl · 5 years ago
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Il video che racconta questa operazione comincia con un narratore che adotta il tono del racconto di una favola.
La prima scena mostra degli operatori (tutti maschi), ben robusti, che si vestono come per andare a fare un’operazione hard, equipaggiati di tutto punto. Nel frattempo si vede la centrale operativa che lavora a preparare la lista di “indirizzi” che è riposta nella valigia della missione. Quattro operatori entrano nell’ufficio di un capo che consegna loro la valigia. Vanno dal capo con cipiglio da operazione difficile e uno di loro mostrando la valigia dice: “ce l’abbiamo! Il capo prende il telefono e comunica: “Parte l’Operazione Santa Claus”. Partono tre blindati della polizia! Decine di operatori tutti armati di tutto punto sono mobilitati con i vari mezzi. Infine arrivano all’obiettivo: un operatore, il più grosso e con faccia bonaria ma serissima dice: Ce l’abbiamo lista dei regali e indirizzi; babbo natale riceve i due plichi … voce off: e così alla vigilia di Natale, Babbo Natale riceve la lista degli indirizzi per la consegna dei regali … in questo modo si conclude la fiaba ‘operazione Santa Claus’. Non è frutto della nostra immaginazione e non è tanto tempo fa in un paese lontano lontano ma qui a Palermo e ovunque avvenga il miracolo del Natale. Scena finale: i poliziotti abbracciano babbo natale in mezzo a un triangolo composto da 15 blindati!
Ecco dunque come la polizia di stato si impegna per far conoscere a Babbo Natale gli indirizzi dei bambini che gli hanno scritto.
Il video è firmato dall’XI Reparto Mobile di Palermo che così ha voluto realizzare un gesto a modo loro carino e di grande umanità … ma vedi caso rappresentato nella cornice e con le caratteristiche di un’operazione di polizia simile a quelle contro la criminalità organizzata o il terrorismo … da far paura ai bambini…
Insomma una trovata che vuole rinnovare la faccia paternalista-pastorale della polizia ma che mostra come anche questa faccia oggi non rinunci alla connotazione alquanto rambista o militaresca.
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