#regalare un ulivo
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cerentari · 10 months ago
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Per via
C’è luce piccola oggi, il figlio si annoia col padre ai penultimi giorni di rassegnazione, qualcun altro ha poca voglia di splendere e trova rifugio nella carta stagnola mentre un violino lontano suona qualcosa senza regalare schiarite degne di nota; qualcuno prega in chiesa ma subito si gira mentre rialzo il vaso di ulivo benedetto scampato, non si sa come, alla Domenica delle Palme. Faccio un…
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ageroliva · 2 years ago
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Regalare Un Albero Per Compleanno
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Un albero di compleanno con Ager Oliva è un'idea regalo unica ed ecologica per qualcuno di speciale nel giorno del suo compleanno. Ager Oliva è un'azienda che offre l'opportunità di adottare un ulivo in Toscana, a nome del destinatario del regalo. Il destinatario riceverà un certificato di adozione e potrà visitare il proprio albero, sapendo che sta contribuendo alla conservazione dell'ambiente. Gli alberi di ulivo sono anche un simbolo di pace, saggezza e amicizia, rendendoli un regalo significativo e simbolico per il compleanno di una persona cara.
https://ageroliva.it/
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baccoperbaccoit · 4 years ago
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Anche oggi si è conclusa una dura giornata lavorativa tra gli #ulivi Nelle Colline nella #oliveta #RaccoltaOlive2020 #Raccoltaolive Quanta fatica, in campagna #agricoltura Per fortuna niente pioggia. #esserecontadini Sarà anche questo anno, una ottima Annata. Il duro lavoro, la meticolosità della cura di ciascuna pianta di #ulivo come ogni anno. Dalla #CampagnaToscana da #SanMiniato #baccoperbaccoitalia #baccoperbaccoit #Viaggiatoridelgusto Adesso è già notte, buona fortuna a tutti voi. RicordateVi di godervi ogni piccolo istante, soprattutto davanti ad un caminetto ad una stufa, o semplicemente nella vostra piccolo grande cucina. #ortodibacco Anche un piccolo piatto, può regalare un attimo di serenità. https://www.instagram.com/p/CG0GmMsFC7a/?igshid=ilznz790z0qj
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cirifletto · 5 years ago
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10 Domande Che Ci Facciamo Spesso Sulla Pasqua
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La Pasqua è la principale solennità del Cristianesimo. E, come tale, nasconde numerose curiosità e interrogativi.
La Pasqua è la festa in cui i cristiani celebrano la Resurrezione di Gesù Cristo. A questa ricorrenza, che non ha un appuntamento fisso, sono associati riti e usanze popolari di vario genere, dalle più tradizionali, a quelle meno diffuse e singolari.
Però, forse, l'aspetto che incuriosisce di più della Pasqua, sono tutte quelle domande che spesso ci vengono in mente, riguardo ai vari aspetti che contraddistinguono questa festività. Vediamone alcune: 1 - PERCHE' SI CHIAMA PASQUA ? La parola Pasqua deriva dal greco pascha, che deriva a sua volta dall'aramaico pasah, che significa “passare oltre”, e il passaggio celebrato, per i cattolici, è il passaggio dalla morte alla vita di Gesù. La Pasqua ebraica, invece, celebra il passaggio del popolo di Israele dalla schiavitù dell’Egitto alla libertà della Terra Promessa: la parola ebraica pesach significa infatti “passaggio”. 2 - PERCHE' LA PASQUA CADE IN GIORNI DIVERSI A SECONDA DELL'ANNO ? E' vero, la Pasqua cade, ogni anno, in giorni diversi. Questo deriva dal fatto che è una festa "mobile". La data della Pasqua viene calcolata in base al calendario lunare e per questo varia a seconda degli anni. Dovendo, per i cattolici, cadere comunque di domenica, cade, difatti, la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera. E, dato che la primavera inizia con l’equinozio, quindi il 21 marzo, la festa può cadere tra il 21 marzo e il 25 aprile, a seconda delle annate. La Pasqua enuncia la bellezza, la rara bellezza di una nuova vita.S.D. Gordon 3 - PERCHE' L'UOVO E' IL SIMBOLO DELLA PASQUA ? Già nell'antichità l'uovo simboleggiava la rinascita della natura nel passaggio dall'inverno alla primavera. Con la fede cristiana, l'uovo divenne il simbolo della rinascita dell'uomo, e in questo caso di Gesù. L'uovo si accompagna al significato di rinascita, in particolare con riferimento al sopraggiungere della primavera, periodo dell'anno in cui la natura rifiorisce dopo il lungo e sterile inverno ed in cui la terra rivive grazie ad una ritrovata fertilità: i campi possono essere nuovamente seminati nella speranza di ottenere ricchi raccolti. Gli antichi romani sotterravano un uovo dipinto di rosso nei campi coltivati, in modo da propiziarne la fertilità. 4 - PERCHE' PER PASQUA SIAMO SOLITI SCAMBIARCI LE UOVA DI CIOCCOLATA ? La scelta di regalare un proprio uovo non è casuale. Questo alimento ha, da sempre, ricoperto un valore simbolico enorme. In alcune culture Terra e Cielo, unendosi, formavano proprio un uovo, simbolo di vita. Per gli antichi Egizi l'uovo era, invece, l'origine di tutto e il fulcro dei quattro elementi (aria, acqua, terra e fuoco). L’abitudine di portare in dono uova artificiali risale, però, prima al Medioevo (era consuetudine distribuire uova bollite, avvolte in foglie e fiori in modo che si colorassero naturalmente). Poi alle classi nobiliari, che utilizzavano materiali preziosi come oro e argento. Mentre le prima uova con sorpresa all’interno sono state costruite dall’orafo francese Peter Carl Fabergé alla fine dell’Ottocento su ordinazione degli zar di Russia. Le origini dell’uovo di cioccolato sono da ricondurre al re Sole, Luigi XIV. Fu lui che per primo, a inizio Settecento, fece realizzare un uovo di crema di cacao al suo chocolatier di corte.
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5 - PERCHE' A PASQUA MANGIAMO LA COLOMBA ? Il riferimento della forma del dolce pasquale per eccellenza è chiaramente al libro della Genesi. Alla fine del diluvio universale, quando le acque iniziano a ritirarsi, di Noè si dice "Attese altri sette giorni e di nuovo fece uscire la colomba dall'arca e la colomba tornò a lui sul far della sera; ecco, essa aveva nel becco un ramoscello di ulivo. Noè comprese che le acque si erano ritirate dalla terra". E la colomba diventa il simbolo della pace. Ma, il simbolo della colomba ha riferimenti anche dall'epoca longobarda con il Re Alboino che, durante un banchetto, secondo il pasticcere stellato Iginio Massari, apprezzò notevolmente un dolce soffice, leggero e profumato, a forma di colomba per ricordare i decori del duomo di Pavia, appena conquistata. "Da oggi in poi bisogna portare rispetto alle colombe'", disse Alboino. Così, quando, poco dopo, iniziarono a sfilare davanti al re le giovani in premio, alla domanda del sovrano, 'Come ti chiami?', la prima ragazza rispose Colomba. E così fecero tutte le altre. Alla fine, per non rimangiarsi la parola data, le fanciulle furono liberate. Da allora la colomba è simbolo di pace e concordia. 6 - PERCHE' IL CIBO TRADIZIONALE E' L'AGNELLO ? La consuetudine di consumare agnello risale alla spiritualità ebraica. In occasione della Pasqua, il popolo di Israele, in schiavitù in Egitto, ricevette l’ordine dal Signore di riunirsi in famiglia e chiudersi in casa, dopo aver segnato la porta con il sangue di un agnello, o di un capretto, offerto in sacrificio e consumato per cena. In questo modo l'Angelo del Signore avrebbe scansato le loro case, quando sarebbe giunto ad uccidere tutti i primogeniti d'Egitto. 7 - A COSA E' DOVUTA L'IDEA DEL CONIGLIETTO PASQUALE ? Si narra che essa nasca dai riti pre-cristiani sulla fertilità che vedevano nel coniglio, o nella lepre, in quanto animali molto fertili, i simboli del rinnovamento della vita che coincideva con l'inizio della stagione primaverile. Questo animaletto fantastico, e un po’ dispettoso, simbolo di primavera e di fertilità, secondo la tradizione porta in dono ai bambini un cesto di uova colorate, ma le sparge per tutto il giardino, nascondendole un po’ dappertutto. A loro il compito e il divertimento di trovarle! LEGGI ANCHE... 10 Cose Da Sapere Sul Cioccolato Rosa 8 - PERCHE' FESTEGGIAMO PASQUETTA ? Con la parola "Pasquetta" viene indicato il lunedì successivo alla domenica di Pasqua (detto "Lunedì dell'Angelo"). Quando Gesù risorto apparve per la prima volta ai due dispepoli diretti verso il villaggio di Emmaus, vicino a Gerusalemme. Da questo evento nasce la consuetudine tra i cristiani, di festeggiare questa giornata con una "scampagnata" o una passeggiata fuori porta. 9 - PERCHE' IN INGLESE PASQUA SI DICE "EASTER" ? Tutti sanno che in inglese “Pasqua” si dice “Easter”. La ragione è antica, anzi antichissima. Easter è parola imparentata con il tedesco Oster. Deriverebbe, secondo i filologi, da un proto-germanico austrōn, che a sua volta significa “alba”. E appunto l’alba, la rinascita, la primavera, l’Est (che appunto avrebbe la stessa radice) sarebbe tutto collegato con la Pasqua. O meglio, con una festività che, in tempi lontani, onorava una divinità femminile, chiamata Eostre, e si celebrava in primavera. Lo testimonia Beda il Venerabile nel suo De temporum ratione, testo dell’ottavo secolo d.C..
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10 - COME SI CHIAMA L'ARTE DI DECORARE LE UOVA ? Oltre all'usanza delle uova di Pasqua di cioccolato, nel mondo ci sono diverse tradizioni per cui vengono realizzate "uova artistiche". Tra le più significative ricordiamo le uova ucraine, uova colorate realizzate con tinture fissate a cera e regalate dentro a graziosi cestini di vimini foderati in erba. Questo metodo si chiama Pysanka e tali uova prendono il nome di "Pysanky". Spero che, con queste curiose informazioni, i nostri più sentiti AUGURI DI BUONA PASQUA, vi giungano graditi! Una saluto da Tommaso! Vieni a visitarci sulla nostra pagina Facebook e Metti il tuo MiPiace! Read the full article
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lafavolaincantata1997 · 7 years ago
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Bomboniere gastronomiche per matrimonio: l'olio pugliese diventa un ricordo indelebile!
La bomboniera per matrimonio è un dettaglio importante. Questo oggetto rappresenta il simbolo della vostra unione, racchiude l’affetto e il ringraziamento che gli sposi nutrono nei confronti degli invitati. Tutte le persone care che hanno scelto di celebrare il vostro amore.Il nostro consiglio? Non relegate la scelta della bomboniera di nozze agli ultimi posti della lista per i preparativi.
Anzi, riflettete con cura sul messaggio che desiderate trasmettere con questo dono. Potete stupire i vostri ospiti con un regalo che diventa esperienza, un’esperienza che vive coinvolgendo i sensi. Stiamo parlando di una bomboniera bella da vedere, utile e, perché no, gustosa.
D’altro canto, come resistere alle bontà made in Italy? Che ne dite di sorprendere gli ospiti con le bomboniere gastronomiche per matrimonio? Mettete da parte i soliti portafotografie, quadretti, orologi da parete e puntate a idee regalo originali per le nozze.
In questo modo lascerete un ricordo indelebile nella mente e nel cuore delle persone che vi hanno accompagnato nel vostro giorno speciale. Un ricordo fatto di sensazioni vere. Ma non solo. Farete capire ai vostri cari che sono importanti.
Meglio ancora se Il vostro sogno è sposarsi in Puglia, meta da fiaba per dirsi quel sì tanto atteso e pronunciato a fior di labbra. Magari in un’antica masseria circondati dalle campagne all’ombra di uliveti secolari – solidi e duraturi come il sentimento che vi legherà per sempre. Mentre all’orizzonte si vedono spicchi di mare blu.
Potreste, addirittura, organizzare un matrimonio a tema con bomboniere alimentari pugliesi. Piccoli gioielli dal design elegante che custodiscono i sapori tipici di questa terra. Ma adesso smettete di immaginare per un attimo le bellezze naturali dell’Apulia e date un’occhiata a queste bomboniere gastronomiche per matrimonio.
Ed ecco la bomboniera gastronomica per matrimonio più bella e gustosa, quella in cui l’extravergine pugliese diventa protagonista. Regalare una bottiglia di olio è un gesto benaugurante, segno di un futuro prosperoso nonostante le difficoltà quotidiane.
Inoltre, il ramo di ulivo è simbolo di pace. Ma come scegliere la giusta bomboniera alimentare all’olio di oliva? Deve essere un dono che incarni l’anima della Puglia e, allo stesso tempo, la confezione deve allinearsi a un evento così importante.
Noi abbiamo risposto a queste necessità, trasformando la bomboniera per matrimonio in un oggetto unico, realizzato per restare impresso nel cuore dei vostri ospiti. 
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fioridicipria · 5 years ago
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Regali di Natale cercasi: idee e curiosità
Il Natale è quasi alle porte e per tutti la corsa al regalo perfetto si fa sempre più serrata e frenetica.
Anno dopo anno si cercano idee regalo originali in grado di stupire e spesso ci si ritrova gli ultimi giorni senza avere la minima idea di cosa regalare.
Che cosa regalare a Natale?
Potrebbe essere utile tenere in considerazione le tre regole fondamentali per il regalo perfetto:
TRASMETTERE UN MESSAGGIO: La cosa importante è che il nostro regalo deve sempre contenere un messaggio non verbale di affetto, riconoscenza, amore, amicizia!
ESSERE PENSATO: Un regalo è più apprezzato se pensato appositamente per la persona a cui lo si fa.
ESSERE UTILE: Un regalo utile è un regalo che può facilmente essere inserito nell’uso quotidiano.
Poiché amiamo prenderci cura del nostro corpo e dedicare parte del nostro tempo alla cura delle pelle, allora perché non regalare un momento di delicatezza a chi ami?
Cosmetici Fiori di Cipria per la cura del viso e del corpo, un regalo di Natale fatto con amore e originalità e utile nella vita di tutti giorni!
*Acquista entro il 18 Dicembre e ricevi il prodotto direttamente a casa tua entro Natale
Inutile dire che le teorie sono molteplici ma, per non annoiarvi troppo, vi citeremo alcune tra le più note e accreditate:
Era costume degli antichi romani pagani celebrare al 25 Dicembre la nascita del Sole (Mitra), in occasione della quale si usava scambiarsi un dono costituito da un rametto di alloro o di ulivo colto in un giardino sacro come augurio di prosperità; questi venivano poi bruciati nei grandi fuochi accesi per la ricorrenza.
Nella religione cristiana, la pratica di fare regali a Natale viene fatta risalire ai doni di oro, incenso e mirra fatti a Gesù dai tre Re Magi.
Altri fanno risalire a tradizione dei regali di Natale al primo Santa Claus, vissuto nel 300 d.C. A quel tempo Nicola, vescovo di Myra, provincia dell’impero bizantino, era solito fare regali a sorpresa ai poveri, nascondendoli nelle scarpe che loro gli lasciavano davanti alla porta. Tutte le versioni del Babbo Natale moderno derivano da lui. 
La tradizione di fare regali ai propri cari a Natale è diventata sempre più popolare alla fine del Medioevo quando l’era moderna ebbe inizio. In diversi paesi europei si cominciò a fare dei piccoli regali ai bambini, perché la nascita di Gesù venisse ricordata come un giorno di gioia.
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lalunablucreta · 7 years ago
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#DIARY – TREKKING E AVVENTURA NELLA GOLA DI RICHTIS
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Il sole si leva lentamente sull'orizzonte schiarendo la marea piatta, leggermente mossa dal vento.  La posso vedere dal terrazzino che dà direttamente a sud dell'isola mostrando, vicinissimo, il velo azzurro della costa attraverso un fitto intrecciarsi di ulivi. Mi sono alzato presto questa mattina; voglio mettermi in partenza prima che il caldo torrido delle  giornate estive prenda il sopravvento sulla lieve frescura lasciata dalla notte. Un caffè veloce, un'ultima occhiata allo zaino: borraccia, pranzo, telo, scarponcini, power-bank. È tutto pronto.
Salgo in auto e imbocco l'uscita sollevando polvere e pietrisco tra le stradine delle contrade di Ferma. Dopo Ierapetra Google Maps mi dice di continuare sulla Epar. Od. Ierapetras –  Pachias Ammou in direzione Sitia, verso l'entroterra, dove la costa nord e la costa sud arrivano quasi a congiungersi. Infine, seguendo il litorale, arrivo all'ingresso di uno dei canyon più emozionanti di tutta Creta: la gola di Richtis, quattro chilometri di rocce e cascate scavate dal fiume.
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“DALL'ALTEZZA DI UNA DECINA DI METRI L'ACQUA DI UNA CASCATA PRECIPITA IN UNA LARGA PISCINA NATURALE DAL COLORE CRISTALLINO”
Lasciata l'auto inizio a risalire a piedi la stradina lungo il fiume. Dopo appena duecento metri il paesaggio cambia del tutto: scompaiono l'asfalto e la ghiaia lasciando il posto a selciato e terra battuta; la vegetazione si infittisce, bellissime farfalle svolazzano posandosi sulle spalle o sulla testa. I bordi del fiume iniziano a costellarsi di rocce sempre più massicce, alcune iniziano ad ostacolare il cammino, vanno scavalcate. Le ombre dei grandi fichi selvatici mitigano il calore del sole che si innalza sempre di più. La terra con l'umidità  traspira il profumo della macchia mediterranea e dei frutti maturi. Un lento scrosciare d'acqua rimane l'unico rumore insieme a quello dei miei passi su un tappeto di pietre e radici.
Seguo i segnali, i colori diversi con cui sono segnati i massi indicano differenti percorsi. Non ho una legenda con me, mi affido all'istinto, scelgo il giallo. Lungo la deviazione capisco di aver fatto la scelta migliore quando, in mezzo agli arbusti, una passerella in legno mi conduce a uno spettacolo mozzafiato: dall'altezza di una decina di metri l'acqua di una cascata precipita in una larga piscina naturale dal colore cristallino, attorniata dalla foresta che chiude il sentiero. Decido di immergere un piede. Decido di lasciare zaino e maglietta, ci salto dentro senza pensare. L'acqua è gelida, nuoto velocemente fino alla cascata, mi ci tuffo dentro, rimango steso a pelo d'acqua, finalmente non avverto più il sole cocente del mezzogiorno. Ne esco rinfrescato, rigenerato, mi sdraio per un paio di minuti. Sono pronto a riprendere. Questa volta scelgo il blu.
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“OGNI SASSO CHE FREME, OGNI ARBUSTO CHE SCIVOLA VIA, SONO UNA SCOSSA DI ADRENALINA”
Le macchie di vernice con cui è contrassegnato il percorso mi conducono in un tratto intricato. Le strette curve in cui serpeggia il fiume spesso si chiudono con le imponenti pareti di roccia che delimitano la gola. Scalarle diventa più arduo, bisogna scegliere bene a quale roccia aggrapparsi con le mani, bisogna testare bene con il piede la tenuta di quella che si sceglie come sostegno. Ogni sasso che freme, ogni arbusto che scivola via, sono una scossa di adrenalina. È quello che provo mentre mi tengo ad una grossa radice scalando la ripida parete di una serie di piccole rapide.
Dopo un breve tratto in salita, mi ritrovo ad un bivio: il cammino è interrotto dal fiume stesso. Si può scendere scalando rocce ripide e guadarlo tastando i sassi scivolosi fino a riva. Oppure saltarlo in larghezza dall'alto. Decido per la via breve. Lancio lo zaino sulla riva opposta. Respiro. Prendo la rincorsa. Salto. Il terreno manca sotto i piedi per pochi brevissimi interminabili istanti. Atterro mani e piedi al limite della riva fangosa. Poco più avanti a me lo zaino. Mi rialzo, sorrido: è stato fantastico. E da pazzi, lo ammetto. Ma fantastico.
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“SENTIRSI TUTT'UNO CON LA NATURA E CON LA SUA ARMONIA È UNA DELLE ESPERIENZE PIÙ PROFONDE CHE CRETA SA REGALARE”
Un parte ancora inesplorata del percorso è segnata da macchie di vernice arancio. Si diramano attraverso un altro sentiero che abbandona il fiume continuando sempre più in salita. Nel seguirlo noto che la vegetazione inizia a diradarsi, il terreno si fa brullo. La flora verdeggiante lascia il posto a corti arbusti e sterpi. Il contrasto è netto. Arrivato alla fine mi accorgo di essere sul punto più alto della gola: da qui si può vedere tutto il promontorio, il mare che si rispecchia con il cielo nell'orizzonte più lontano, il profilo delle montagne girandosi verso nord.
Noto un ulivo stretto e contorto, a occhio l'unico nel raggio di chilometri. Mi siedo sotto le sue fronde di fronte al panorama sterminato. Decido di perdermi nel paesaggio, nell'aria calda trasportata dal vento, nei profumi di terra e polvere, nell'intermittente gracchiare di cicale, chiudo gli occhi. Sentirsi tutt'uno con la natura e con la sua armonia è una delle esperienze più profonde che Creta sa regalare. E su questo masso imponente nel cuore dell'Egeo, dopo averlo assaporato nella sua primordialit��, scopro di viverla pienamente. Mi sento nuovo, mi sento fortificato.
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“MI RIMETTO IN VIAGGIO DIVERTITO, STANCO, FELICE, ANCORA INEBRIATO DA ODORI E COLORI”
Ho ripreso il sentiero principale. Il percorso è meno irto e non ci sono quasi più rocce da scalare. È chiaro che mi sto avvicinando al termine del canyon. Il fiume si allontana, dopo un centinaio di metri compare della ghiaia sulla strada. Inizia la campagna con le recinzioni e gli orti, la seguo per tornare all'auto mentre il cielo inizia a tingersi delle innumerevoli sfumature del tramonto. Mi rimetto in viaggio divertito, stanco, felice ancora inebriato da odori e colori. Quando arrivo volgo lo sguardo in su: la via lattea e miriadi di stelle sparpagliate nel cielo mi chiedono di fermarmi ancora un po'. Vado sul terrazzo, trovo un'amaca. Per stanotte dormo qui.
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fondazioneterradotranto · 7 years ago
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Nuovo post su http://www.fondazioneterradotranto.it/2017/09/14/marittima-senza-tempo-storie-m-v/
Da Marittima, senza tempo: storie di A., M. e V.
 di Rocco Boccadamo
La mia amica marittimese A., la quale, già in passato, mi ha gentilmente fatto dono dello spunto ispiratore per una narrazione, dedicatale e poi raccolta in un volume che ne ha ripreso il titolo, dimostrando in certo qual modo di resistere allo scorrere di almanacchi e lustri, si conferma alla stregua di fonte inesauribile di piccole storie di vita e di costume, compresi i relativi personaggi, intrecciatesi e succedutesi, in tempi lontani, entro i confini del nostro paesello. Vicende e azioni comportamentali che non sono scivolate, progressivamente, lungo i solchi dell’oblio e dell’indifferenza, ma hanno, al contrario, lasciato tracce e segni.
A., sin da ragazzina e da giovinetta, si distingueva e, comunque, non passava inosservata, in seno alla comunità paesana; ciò, per un insieme di ragioni, vale a dire la sommatoria fra la sua prestanza fisica e il suo carattere estroverso, gioviale e allegro.
Di carnagione color bruno intenso, alta, formosa, grandi occhi scuri e lunghi capelli neri, intorno ai diciassette anni ebbe il suo primo fidanzato (zitu, in dialetto), un giovanotto di Spongano.
Per il genetliaco, questi pensò di regalare, alla sua amata, un vestito, da intendersi non come abito già pronto da indossare, bensì come spezzone, taglio, di un apposito tessuto.
Al che, A., particolarmente su di giri per l’inaspettato e gradito dono, non volle perdere tempo e si recò, lesta, nella vicina abitazione di alcune sue amiche.
Le medesime facevano parte di un nucleo famigliare considerevole, anche se non eccezionale per gli anni trenta/quaranta, comprendente, oltre ai genitori, ben otto figli, di cui sei femmine e due maschi.
Particolare degno di rilievo è che le ragazze – Ass., S., Ann., M., Ant. e T., i loro nomi di battesimo -, per lo meno le più grandi, avevano imparato un mestiere: una era sarta, un’altra magliaia e un’altra parrucchiera.
Quindi, a quell’indirizzo, A. avrebbe potuto farsi sia consigliare, sia materialmente cucire l’abito ricevuto dal fidanzato.
Sennonché, le anzidette amiche, dopo aver discusso del progetto sartoriale, strinsero in mezzo, circondandola letteralmente, la povera A. e, con la motivazione che la bellezza del suo vestito confezionando ne sarebbe uscita ulteriormente valorizzata, la convinsero a sottoporsi a un trattamento speciale dei capelli, la permanente, un’assoluta novità nel paese.
Detto fatto, pinze metalliche manovrate dalle abili mani di S. addentarono diffusamente la lunga, liscia e ondulata chioma di A., dopo di che seguì una sosta prolungata con il capo sotto un coperchio tondeggiante (casco) ma visto prima e, l’operazione, si compì.
Da un rapido sguardo nello specchio, l’acconciatura venuta fuori, pur stravolta in una foresta d’inediti ricci, non dovette dispiacere ad A., che, accommiatatasi dalle amiche, fece ritorno a casa.
Lì, purtroppo, accolta di botto da un accorato: ”Figlia mia, come diavolo ti sei conciata?”, per voce della madre e, ancora peggio, una volta rientrato, da una severa reprimenda, non solo verbale, per opera del padre, capo assoluto vecchio stampo, se non addirittura padrone, della famiglia, dal carattere impulsivo e irruento, che esigeva che tutti i componenti del nucleo chiedessero il suo preventivo assenso avanti di compiere qualsivoglia azione o passo.
L’uomo ebbe a prorompere, urlando, in una serie di: “Disgraziata, che hai fatto, ti sei ridotta a “nu pecoru rizzu” (un agnellino con la sua lanuggine arricciata). Ebbe paura, A., di fronte a quella violenta reazione, tanto che, nelle more che le acque si calmassero, preferì scappare fuori e andare a chiedere momentanea accoglienza e rifugio a una vicina di casa, la quale, per fortuna, la trattenne di buon grado e amorevolmente presso di sé, anche per dormire.
Tuttavia, A., a parte l’iniziale sgomento per lo sbotto del severo padre, non si ricredette riguardo alla nuova foggia dei suoi capelli, se li tenne così, ricci, convinta di star bene nel cambiamento, in ogni caso senza aver posto in atto alcunché di sconveniente.
In breve, trovò l’occasione, riservatamente, per un ritratto dal fotografo, che consegnò al fidanzato per ricambiare il suo regalo del vestito; inoltre, nel volgere di poco tempo, riuscì a prendersi la rivincita nei confronti dello stesso genitore, il quale, non soltanto finì col perdonare e accettare il cambiamento a “pecuru rizzu” cui A. s’era sottoposta, ma si prestò, finanche, ad accompagnare , con la sua bicicletta, la figlia, sistemata alla meglio sulla canna o sul sedile porta oggetti posteriore del velocipede, a Poggiardo, per periodici passaggi dal parrucchiere e la ripresa della permanente.
Successivamente, invero, maturarono nuove situazioni, apparentemente e pure sostanzialmente del tutto normali, in cui la cara A. si trovò a incappare sotto pesanti rilievi e/o secche inibizioni e diffide, provenienti, sistematicamente, dal padre.
Ad esempio, si scatenò il putiferio quella volta in cui la giovane, poco meno che ventenne, trovandosi temporaneamente emigrata insieme con la famiglia a Nova Siri, nel Materano, per la coltivazione del tabacco e altre attività agricole, in una giornata di grande calura e sudore, costretta, a un certo punto, a cambiarsi la veste che le s’attaccava sul corpo, decise d’indossare una sottana color rosa, confezionatale dalla madre, a giro maniche, fresca, adatta proprio all’estate.
Scorgendo la figlia mentre si dirigeva a riunirsi ai compagni di lavoro, in tale tenuta (da notare che, all’epoca, le donne contadine, specialmente le giovani, non mettevano il reggiseno), il padre la bloccò in malo modo, dicendogliene di tutti colori, e ancora di più.
°   °   °
V’era un’altra famiglia, a Marittima, pure in questo caso formata da sei o sette figlie di sesso femminile e da due maschi.
La minore delle donne, di nome M., fisicamente di bella presenza, incline a mettersi in mostra, da essere considerata amica un po’ di tutti i compaesani, a un certo punto, s’era messa a frequentare un “signorino” del posto, a voler dire uno scapolo di ceto abbiente, dal nome di battesimo R., preceduto, ovviamente, da tanto di “don”.
La circostanza era gradualmente divenuta di dominio pubblico in seno alla minuscola comunità.
Sulla scia di tale relazione, M. venne a trovarsi in dolce attesa e diede alla luce una creatura.
Di primo acchito, ci fu in giro qualche moto di scompiglio, ma poi, l’evento, anche se non insignificante, andò a evolversi per suo conto, semmai in clima di riservatezza e con qualche mistero circa l’epilogo.
Il fatto di cronaca, se si vuole sul fronte del costume, non sfuggì, però, alla vulgata spicciola da parte dei paesani, trasformandosi in estro per le strofette di una canzoncina che le donne, specialmente, si mettevano a intonare durante la raccolta, in gruppo, delle olive:
“M. e don R.
“hannu fattu na criatureddra (hanno generato una creatura).
“M., poi, l’ha misa ‘ntra na spurteddra (M., poi, l’ha sistemata in una piccola sporta)
“e l’ha ‘infilata a l’ucculeddra (e l’ha infilata alla maniglia – sottinteso, del portone di don R.).
°   °   °
Altra storia di vita, intorno alla metà del secolo scorso, due giovani ziti (fidanzati) marittimesi, V. e Ch., fecero notizia, si fa per dire, tenendo anche conto della mentalità dell’epoca, non per un caso di fuitina pro matrimonio (ogni tanto, ne capitavano), ma per la circostanza dell’intervenuta gravidanza della donna prima delle nozze.
Niente di particolare, in fondo, solo un’accelerazione dei tempi rispetto al passo ufficiale, volto a mettere su famiglia, che la coppia era comunque intenzionata a compiere, come poi celermente avvenuto.
Nacque, dunque, il primogenito L., nome di battesimo rigorosamente basato su quello del padre dello sposo e, dopo, anche una figlia, M.
Giunto, a sua volta, in età adulta, il predetto L. si sposò ed ebbe un figlio, chiamato come il nonno paterno, ovvero V.
Corso delle cose che si ripete e si rinnova, sia L. che l’ultimo V., per avere un lavoro stabile e duraturo, contrariamente alla loro volontà, hanno entrambi dovuto lasciare il paese natio e trasferirsi nel Nord Italia.
Ciò, rimanendo fortemente legati a Marittima, ai luoghi, ai parenti, agli amici, in particolar modo V. L’ultimo suo ritorno è avvenuto agli inizi della corrente estate; oltre a prendere i bagni e a intrattenersi in sana allegria con gli amici, egli non saltava un giorno per passare da casa dei nonni, fermandosi a parlare specie col suo ascendente omonimo.
Ho appreso, fra l’altro, che tenendosi al corrente dello stato delle loro piccole proprietà agricole e intenzionato a dare una mano, nel corso delle recenti vacanze ha anche imbracciato una grossa scopa di saggina e dedicato non poco tempo a ripulire le aie (zone di terra rossa) sottostanti agli alberi di ulivo, nell’imminenza del prossimo raccolto dei preziosi frutti.
Purtroppo, una settimana fa, V., non ancora trentenne, è rimasto vittima di un tragico incidente sul lavoro, nella fabbrica piemontese in cui era riuscito ad entrare.
Ovviamente, le sue spoglie sono state riportate nella nostra Marittima e io, come accade in tutte le circostanze del genere che riguardano i compaesani, sono andato a stringere la mano, e a manifestare la mia vicinanza, ai genitori dello sfortunato e, con spirito particolare, ai nonni V., ultra novantenne, e Ch., rievocando, dentro di me, il loro lieto “evento”, antico di una sessantina d’anni.
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matrimoniodasogno · 7 years ago
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Matrimonio tema ulivo: per la sposa che ama il verde e la campagna.
Se stai organizzando il tuo matrimonio e non hai idee, ma sei un’amante del verde e degli spazi aperti, puoi prendere in considerazione questo tema.
Location di matrimonio: oliveto
Prima di tutto bisogna scegliere la location. Perché allora non cercare un oliveto o un ristorante con un giardino di ulivi? Soltanto questa ambientazione potrebbe regalare alle tue nozze lo stile e le sensazioni che hai scelto per il tuo matrimonio.
Allestimento matrimonio tema ulivo
Come allestimento per il tuo tema di nozze potrai chiedere sicuramente al tuo fiorista di inserire dei rami di ulivo tra i fiori, oppure, se ti piace un tema rustico, puoi utilizzare soltanto rami di ulivo, magari legati da cordini di iuta.
Per i tavoli puoi utilizzare lo stesso cordino per legare il tovagliolo insieme al menu, mettendo sul menu un ramoscello di ulivo, oppure semplicemente un ramo di ulivo disegnato sul menu stesso.
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La sposa
Mentre per l’allestimento il discorso è semplice, per la tua acconciatura in tema ulivo cosa puoi fare? Un’idea potrebbe essere utilizzare una coroncina fatta con rami di ulivo, semplicemente fantastica e in tema con la campagna. In alternativa puoi inserire dei ramoscelli tra piccoli fiori, come se fossero un fermaglio. Per il tuo bouquet, invece, puoi far realizzare un bouquet di rose bianche inframmezzate da rami di ulivo, magari con delle olive visibili qua e là.
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Bomboniere per un matrimonio tema ulivo
Per le bomboniere, allo stesso modo, puoi utilizzare dei rametti per adornare la scatola, oppure regalare una bottiglia di olio. Naturalmente tutto deve essere personalizzato con delle etichette in tema. Puoi acquistare soltanto i vasetti in vetro e inserire all’interno dell’olio acquistato dal contadino di fiducia, per poi personalizzare le tue bomboniere con della iuta e un’etichetta personalizzata. Puoi trovare alcuni vasetti nel nostro negozio online, dove troverai anche tante idee per etichette e grafica personalizzata.
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Contattaci se hai bisogno di una mano per selezionare i prodotti necessari per il tuo matrimonio o se devi semplicemente acquistare le tue partecipazioni di nozze!
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Matrimonio tema ulivo Matrimonio tema ulivo: per la sposa che ama il verde e la campagna. Se stai organizzando il tuo matrimonio e non hai idee, ma sei un'amante del verde e degli spazi aperti, puoi prendere in considerazione questo tema.
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ageroliva · 2 years ago
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Regalare un albero per compleanno
Non c’è niente di meglio per il Pianeta che regalare un albero per compleanno. Regalo un albero di ulivo abbandonato e salvalo insieme al territorio. Regalerai anche i suoi frutti che invieremo a casa del destinatario.
https://ageroliva.it/ 
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frontiera-rieti · 8 years ago
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Anche gli insegnanti di Religione della diocesi di Rieti donano alla scuola di Amatrice un piccolo segno di grande valore.
Il Tau, tanto amato da san Francesco, diventa, nelle minuscole aule dei containers di Amatrice, il segno di un legame forte con la terra, il segno di un’armonia con il creato, il bisogno impellente di ricostruire una terra provata e una vita dignitosa.
I docenti hanno scelto il Tau di ulivo, povero, opaco, quasi grezzo, realizzato a mano dai frati francescani di Assisi, perché solo le pieghe del legno sanno esprimere il dolore di chi vede tutto cadere intorno, ma sa rialzarsi in nome di un Dio Amore che tutto trasforma in gesti concreti, che sa ricucire i legami con una terra che sembra ostile, ma che sa anche insegnare come guardare il futuro quando tutto intorno indica devastazione e morte.
Ricevere il Tau, portarlo sul proprio cuore, è l’impegno per un cammino, per una scuola di vita, è l’augurio degli insegnanti di Religione di Rieti a questi ragazzi che portano impresso negli occhi il segno indelebile del loro dolore, perché accogliere questo segno significa rendere ragione della speranza che è in noi, consapevoli che rinascere a vita nuova significa affidarsi a un Dio padre buono e misericordioso.
In una giornata di pioggia e di freddo, appena consegnato il pacco contenente i 23 crocifissi che saranno affissi in ogni aula delle scuole di Amatrice, tre dolcissime piccole bambine, serie nel loro ruolo di alunne, ma fiere e orgogliose di poter regalare anche loro qualcosa, aprono un cassetto magico, dal quale spuntano dei cioccolatini… «prendetene uno»…
Segno evidente, spiega commossa la loro maestra di Religione, che, per la prima volta, una simpatia è nata…o forse segno ancora più evidente che qualcosa comincia a RI-nascere.
Gli insegnanti di religione donano i crocifissi alle scuole di Amatrice Anche gli insegnanti di Religione della diocesi di Rieti donano alla scuola di Amatrice un piccolo segno di grande valore.
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ageroliva · 3 years ago
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Perchè è importante adottare un ulivo abbandonato
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Negli ultimi Decenni 4 milioni di ulivi sono stati abbandonati in Toscana. L’ulivo rappresenta una cultura millenaria occidentale ed è un simbolo dei paesaggi di campagna della Toscana.
Questo albero ricopre un ruolo molto importante per il pianeta, il territorio ed il paesaggio:
-          Un campo di ulivi assorbe più CO2 di un bosco e può aiutarci a mitigare il riscaldamento climatico.
-          Gestire bene un uliveto aiuta significativamente ad evitare il rischio idrogeologico grazie alla regolazione delle acque piovane superficiali.
-          Creazione di paesaggi bellissimi ed essere la casa della fauna locale.
 Perchèdovremmoregalareunulivo
 Puoi regalare un ulivo alle persone a te più care e fare un regalo speciale Green per le seguenti ragioni:
-          Mostrare a qualcuno l’importanza che lui/lei ha per te
-          È un regalo per duraturo che rappresenta pace, forza ed intelligenza.
-          Vieni a visitare il tuo ulivo in Toscana con la tua famiglia e partecipa al PicNic annuale sotto il tuo ulibo
 Il rapido sviluppo industriale Mondiale sta facendo danni all’ambiente ed al Clima di tutto il pianeta e l’Italia non fa eccezione. Negli anni recenti, l’impatto del cambiamento climatico può essere notato anche in questo paese. La Start-up Ager Oliva è arrivata con una soluzione innovativa ed intelligente per conservare la natura e la cultura millenaria.
Questo progetto innovativo permette alle persone di adottare o regalare un ulivo abbandonato in Toscana. Puoi apportare molti cambiamenti significativi con il tuo piccolo contributo a questo progetto. Impariamo come il tuo prezioso contributo salverà la cultura millenaria.
 Ø  Benefici di salvare un ulivi, adottanto un pezzo della Toscana
 -          Il tuo contributo a questo progetto ambientale salverà una vita di un ulivo
-          Puoi salvare la biodiversità
-          Il tuo contributo a questo progetto porterà una conservazione rispettosa dell’ambiente, 100% biologica.
-          L’economia locale ne beneficia in maniera diretta di ogni prezioso contributo a questo progetto ambientale.
 Ø  Salvare un ulivo abbandonato
 Sebbene gli ulivi abbiano sempre giocato un ruolo cultura significante nella società italiana e mediterranea, recentemente questo settore sta affrontando una forte crisi. Il tuo contributo a questo progetto aumenterà la consapevolezza tra le persone. Di conseguenza, sempre più persone ed aziende si faranno avanti per salvare più ulivi.
 Ø  ITA Conservazioneambientale
 Il ruolo dell’ulivo non è solo quello di produrre ulive, ma assorba anche anidride carbonica dall’aria e ci rende in cambio ossigeno. Un campo di ulivi assorbe più CO2 di un bosco in Italia. Per questa ragione, puoi ridurre la tua impronta di carbonio contribuendo allo sviluppo di questo progetto. Questo progetto salva ulivi può insegnare al Mondo come la Toscana può combinare la produzione di prodotti alimentari di alta qualità con la mitigazione del riscaldamento globale.
 Un’altra cosa incredibile è che gli ulivi con le loro radici prevengono l’erosione del suolo. Per questa ragione, con il tuo prezioso aiuto, puoi apportare un beneficio ambientale plurimo. Questo progetto per la salvaguardia degli ulivi è a lungo termine e porterà molti benefici alle nostre future generazioni.
 Ø  ITA Supportare l’economia locale
 Anche in questa era moderna, crescere e raccogliere frutti deve essere un business profittevole. Raccogliere olive dagli alberi è un processo impegnativo e può creare migliaia di opportunità locali di lavoro. Ogni ulivo adottato in questo progetto porterà un sorriso sul viso di lavoratori locali.
  Adotta un albero è un progetto Nobile che aiuta la società in molti modi. Salvare 4 milioni di ulivi abbandonati è un progetto ambizioso e ha bisogno dell’aiuto di molte persone ed aziende per lasciare un grande impatto nel settore agricolo. In meno di 6 mesi più di 10 persone sono state coinvolte in questo progetto and molte altre lo saranno nei prossimi anni. Questo progetto non salva solo ulivi, ma aiuta anche la comunità locale in Toscana, Italia. Grazie a questi alberi, l’ambiente migliorerà molto nel futuro. Dando il tuo contributo a questo progetto ambientale, stai migliorando il futuro del Pianeta.
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ageroliva · 2 years ago
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Come regalare un albero di ulivo che si distingua davvero?
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Forse stai cercando un regalo che si distingua davvero o forse vuoi fare il regalo perfetto che la persona amata ricorderà per sempre. In tal caso, considera di regalare loro un albero di ulivo da salvare. Questo gesto premuroso non è solo sorprendente, ma ha anche una longevità e un significato fantastici.
Saresti sorpreso di sapere che la maggior parte degli ulivi è ora in pericolo in Toscana. Con la tua piccola donazione, questi ulivi possono essere salvati. In questo periodo natalizio, puoi regalare alla persona amata un ulivo e aiutare questi alberi abbandonati a sopravvivere.
1.      La tua donazione aiuterà a piantare nuovi ulivi
Come può un semplice regalo di ulivo essere così significativo? L'olivo è una pianta sempreverde che può vivere migliaia di anni. Ad oggi, l'olivo più antico del mondo ha più di 4000 anni! Un regalo di ulivo mostra che tieni alla persona amata al di là di un semplice oggetto materiale. 
La tua donazione aiuterà a salvare ulivi abbandonati in Toscana. È una zona rurale molto famosa per l’olivo, grazie alla diffusione che ne fecero i Medici. Questi alberi sono la principale fonte di reddito per molti residenti. La tua donazione aiuterà a fornire lavoro per le loro famiglie.
2.      Riceverai un litro di olio d'oliva all'anno
Riceverai anche un litro di olio d'oliva di prima qualità ogni anno, proveniente da olive frante entro 24h. Questo regalo mostra alla persona amata che sei disposto a continuare la tradizione dell'olivo con loro. Avrai una connessione personale con la natura e potrai scegliere il nome dell’ulivo e venirlo a visitare in prima persona. Puoi condividere l'olio con la famiglia e gli amici. In ogni caso, avrai sempre un promemoria del tuo generoso dono: un certificato di adozione personalizzato. 
Puoi usare l'olio per cucinare o per fare i tuoi regali. È un prodotto di alta qualità che durerà a lungo e puoi essere certo che il tuo regalo verrà utilizzato e apprezzato.
3.      Il tuo contributo può salvare gli ulivi in Toscana
Il dono di un Campo di Ulivi ha un effetto duraturo. La persona amata avrà un legame speciale con quel pezzo di Toscana per il resto della sua vita. Possono condividere il loro ulivo speciale con i propri cari per le generazioni a venire. Questo regalo mostra alla persona amata che vuoi far parte della sua vita per sempre. Il tuo contributo aiuta a salvare gli ulivi in Toscana.
La tua adozione aiuta direttamente anche l’ambiente, perché un ulivo recuperato aumenta la sua capacità di assorbimento di oltre 50kg di CO2/anno.
Il dono di un ulivo è davvero unico. È un regalo premuroso che utilizza le risorse della terra. Un regalo di un albero di ulivo è un dono duraturo che può essere tramandato per le generazioni a venire.
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ageroliva · 2 years ago
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Come regalare un albero di ulivo che si distingua davvero?
Forse stai cercando un regalo che si distingua davvero o forse vuoi fare il regalo perfetto che la persona amata ricorderà per sempre. In tal caso, considera di regalare loro un albero di ulivo da salvare. Questo gesto premuroso non è solo sorprendente, ma ha anche una longevità e un significato fantastici.
https://ageroliva.com/come-regalare-un-albero-di-ulivo-che-si-distingua-davvero/
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ageroliva · 3 years ago
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Ager Oliva: la start-up che ridà nuova vita agli ulivi abbandonati della Toscana
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Ager Oliva, start-up fondata nel 2020, nasce con lo scopo di recuperare e valorizzare i circa 4 milioni di ulivi abbandonati in Toscana, con lo scopo di rendere più sostenibile il settore, salvaguardare la biodiversità e ridurre il rischio idrogeologico.
Secondo l'Ispra, l'Italia è uno dei Paesi con un patrimonio di biodiversità tra i più significativi a livello europeo. Una simile ricchezza va tutelata e preservata, attraverso progetti ed idee che siano in grado di rendere compatibile la crescita economica con la tutela dell'ambiente, ponendo le basi per lo sviluppo sostenibile.
Progetti come Ager Oliva che incarna perfettamente il significato di sostenibilità a 360°. La start-up fondata nel 2020, infatti, è nata con l'obiettivo di recuperare e valorizzare i circa 4 milioni di ulivi abbandonati in Toscana, al fine di tutelare la biodiversità e di aumentare sensibilmente la sostenibilità del settore, considerando che, un uliveto è in grado di assorbire più CO2 di un bosco.
Adotta un ulivo in Toscana e donagli una nuova vita!
Con il progetto Ager Oliva, tutti noi possiamo essere protagonisti attivi del cambiamento e della transizione verso un futuro sostenibile, adottando gli ulivi abbandonati a distanza che verranno recuperati, curati e valorizzati dal team.
Una volta terminato il processo di adozione, Ager Oliva procederà immediatamente con le operazioni per salvare l'ulivo, donandogli una nuova vita, garantendo aggiornamenti costanti durate l'anno sulle operazioni svolte e sullo stato dell'ulivo adottato.
In particolare, le fasi di recupero della pianta e del terreno si susseguono in questa sequenza:
1) Taglio dei pruni infestanti, sfalcio dell'erba e abbattimento degli arbusti nati nel campo.
2) Concimazione delle piante
3) Potatura delle piante per riportarle alla loro chioma ideale.
4) Trattamenti a base di rame e calce per disinfettare le piante.
5) Trattamenti biologici anti mosca ove e quando necessario.
6) Raccolta delle ulive con mezzi meccanici e conseguente trasporto delle stesse al frantoio atto alla produzione di alta qualità.
7) Frangitura delle olive entro le 24h dalla raccolta ed immediato filtraggio dell'olio nelle successive 24h.
8) Stoccaggio dell'olio in tini di acciaio per non far modificare le qualità organolettiche dell'olio d'oliva extra vergine prima dell'imbottigliamento in latte e della spedizione.
9) Risistemazione delle fosse limitrofe ed eventuali argini del terreno.
In seguito all'adozione dell'albero si riceverà 1 litro d'olio d'oliva extravergine biologico, oltre alle informazioni relative alla posizione esatta del terreno, il numero della pianta ed alla possibilità di poter farle visita in qualunque momento.
A giugno, infatti, si potrà organizzare un picnic con la propria famiglia sotto l'ulivo adottato!
Il progetto Ager Oliva sta ottenendo un enorme successo, dal momento che l'annata agraria 2021, si è conclusa il 1 di Luglio, superando le 700 adozioni in soli 4 mesi.
La sfida per l'annata agraria 2022 è ambiziosa: salvare altri 3000 ulivi abbandonati, recuperando e riportando in produzione una superficie agricola di circa 18 ettari.
Molto diffusa è anche la pratica di regalare un albero per un compleanno o per altri eventi speciali. Nello specifico, regalare un ulivo ti permette anche di regalare una doppia esperienza sia in presenza in campo che sensoriale quando ricevi l’olio a casa tua.
In conclusione, con una semplice azione di adottare un albero per un anno, possiamo dare nuova vita ad un ulivo, gustare un ottimo olio extravergine d'oliva e contribuire a salvare il pianeta!
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ageroliva · 3 years ago
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Ager Oliva, la startup toscana che adotta gli ulivi, mette al sicuro l'olio di Leonardo da Vinci
Ager Oliva è l'unica piattaforma che ti permette di adottare o regalare un ulivo abbandonato in Toscana, ricevere 2 litri d'olio extravergine biologico e biodinamico, sapere la posizione esatta del terreno ed il numero della pianta e poterla venire a trovare in qualunque momento. Regalo di compleanno
https://corrierediarezzo.corr.it/news/adnkronos/29225146/ager-oliva-la-startup-toscana-che-adotta-gli-ulivi-mette-al-sicuro-l-olio-di-leonardo-da-vinci.html
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