Alcune foto di oggi e stasera (rose e ortensie nel giardino di mamma, la luna 🌙 su Cavour TO nell' ora blu e la luna 🌙 fotografata da San Germano Chisone TO)
Checche isteriche frignanti a più non posso per chi abbia osato irridere e criticare travesti ciccioni barbuti seminudi dipinti di blu ululanti alla luna lungo la Senna, ora giudicano DEBOLE e sconveniente il pianto di una donna vera presa a pugni per 46 secondi da un'altra "nata donna" (secondo l'affidabilissima anagrafe algerina) ma col testosterone di un mandrillo.
i giorni ultimamente procedono più veloci ed un po' più pieni del solito: le case nei sassi, i bei tramonti rosa, il primo ruotino di scorta, città bianche con gli infissi blu. non mi sarei aspettato di farcela in mezzo ad una marmaglia di così tante persone ma forse non è stata del tutto una guerra persa. ho ancora un po' il sapore della terra, del vino rosso e dei mezzi drum un po' spenti dal vento e dagli altri corpi in movimento. la luna, dopo tante sere, è un po' stanca; proprio come me, immobile sul letto a fissare il buio. vorrei un filtro carta tra le labbra e le mie braccia intorno a dei lineamenti delicati: è bello vedere l'amore, ma vorresti che ce ne fosse un po' anche per te.
Storia Di Musica #330 - Franti, Il Giardino Delle Quindici Pietre, 1986
Nel cartone della soffitta il disco di oggi è quello più emozionante. Lo è per la rarità, per la qualità, per la storia che lo accompagna. Quando ho detto a mio papà che avevo ritrovato questo disco, sebbene con piccole macchie di umidità sulla copertina, si è emozionato un po’. Fu un regalo di una persona che lavorava alla Lega Coop in Piemonte, che volle regalargli questo disco dato che conosceva la storia di questa formazione e li andava a sentire quando suonavano nei centri sociali. La storia di questa formazione è in un modo del tutto particolare, unica e irripetibile e ha segnato una parte non così piccola del rock italiano, nonostante siano oggi, ahimè, sconosciuti. Tutto comincia a Torino, seconda metà anni ’70. Un gruppo di compagni di scuola, Stefano Giaccone al sax, Massimo D'Ambrosio al basso, Marco Ciari alla batteria e Vanni Picciuolo alla chitarra, con le incursioni vocali di Lux, cantante dei Deafear, formano un gruppo, la Guerrilla’s Band, che dopo tanta gavetta si autoproduce due singoli su cassetta, No Future e Last Blues, nel 1981. Poco dopo convincono una cantante, Marinella Ollino, in arte Lalli, a diventare la cantante del gruppo. Che ne frattempo cambia nome in Franti, dal nome del personaggio del libro Cuore di Edmondo de Amicis, sinonimo di insubordinazione. Passano dal jazz rock con evidenti omaggi e riferimenti al rock progressivo della scena di Canterbury ad un eclettico mix di jazz, rock, punk, funk che non ha paragoni. Oltretutto, si autogestiscono in tutto, dall’organizzazione alla produzione (non si iscriveranno mai alla SIAE) e fonderanno una propria etichetta discografica, la Blu Bus, con cui produrranno i lavori dei valdostani Kina e di un famoso gruppo “hardcore punk” di Torino, i Contrazione. La formazione ruota intorno a Giaccone, Picciuolo e Lalli, ma in ogni occasione suonano amici, musicisti invitati, quelli della prima ora e band di compagni che condividono gli ideali dei nostri in una sorta di collettivo musicale, tra l’ensemble e una comunità artistica. Prima prova discografica sono le 500 copie di Luna Nera, uscita solo in cassetta e poi in vinile, nel 1985, quando pubblicano Schizzi Di Sangue, sempre su musicassetta e sempre stampata in pochissime centinaia di copie, opera questa che unisce poesia e canto, altra prerogativa della band. La scena alternativa italiana, politicizzata, antagonista, desiderosa più che mai di contribuire ad una descrizione della vita vera nelle canzoni, ha un colpo fortissimo quando i CCCP passano ad una etichetta “commerciale, la Virgin. Sembra il tradimento di ogni cosa. Ma nello stesso anno arriva il disco di oggi, che nonostante il successo molto relativo, rimane un esempio formidabile di quello spirito tradito.
L’idea del titolo nasce da una leggenda del Giappone medievale secondo la quale a Kyoto, voluto da un illuminato imperatore, esista un giardino con quindici pietre, ma da qualsiasi punto lo si osserva se ne scorgono sempre e solo quattordici. Il Giardino Delle Quindici Pietre esce nel 1986 in edizione limitata a 1550 copie (che è quella che stava nella scatola). In accompagnamento, un libretto che oltre che i testi raccoglie poesie, idee politiche, spunti per le discussioni dopo i concerti, pagine di libri mai scritti, poesie, disegni. Il disco fu registrato al Dynamo Sound Studio dal febbraio al maggio 1986 tranne una traccia registrata nel febbraio 1985 al Synergy Studio. È un disco universo, fatto di passioni musicali e politiche, dove i generi, anche di arti differenti (cinema, recitazione, arte figurative) si mescolano a frammenti di punk che esplodono dopo musiche jazz, un disco che ammalia e affascina. Si apre con un testo del cantante giamaicano Linton Kwesi Johnson, che diventa Il Battito Del Cuore, un brano reggae-dub dove Lalli recita e non canta il testo e Giaccone ricama di sax. Acqua Di Luna, che è del 1985, è ipnotica. L'Uomo Sul Balcone Di Beckett è un’amarissima analisi, quasi una ode dolente, alla natura metropolitana umana, che finisce così: Perché quei fantasmi che si siedono con me a fumare sul terrazzo, che girano la chiave della mia serratura nel cuore della notte, che mi tengono la mano quando ne ho bisogno, non potrebbero esistere in nessun altro luogo. Every Time, uno spettacolare afro blues, chiude la prima facciata. Ai Negazione che apre il lato b è un frammento molto accelerato di No Future, Hollywood Army esprime la loro idea politica con un capolavoro hardcore, ma è Big Black Mothers il brano musicalmente più stimolante, riprendendo l’idea primigenia di commistione tra jazz-rock e progressive ma che alla fine, nell’intreccio delle due voci, termina nuovamente hardcore. Micrò Micrò è un omaggio Demetrio Stratos, leggendario cantante degli Area, che è poi seguita da uno strumentale, Elena 5 e 9, meraviglioso e struggente. Nel Giorno Secolo ha come testo una poesia di Mario Boi, dalla raccolta poetica Piani Di Fuga. Chiude il disco il jazz elettrico dei Joel Orchestra, band bolognese di simile fattura e amica dei nostri, con À Suivre, tra il Nino Rota felliniano e sogni simili, dove spicca il piano elettrico di un grande collaboratore dei Franti, Paolo "Plinio" Regis.
Nel 1987, viste anche le mutate condizioni politiche e sociali, il gruppo di scioglie: nel 1988 pubblicano un cofanetto antologico, che diventerà leggendario, dal titolo eloquente di Non Classificato. Seguono progetti diversi: collaborazioni, decine di progetti, tra cui ricordo che i soli Giaccone e Lalli fondarono gli Orsi Lucille e gli Howth Castle. Ma soprattutto rimangono fedeli a quell’appunto di lotta e coerenza, sintetizzato dalla frase che accompagnava il loro cofanetto antologico Non Classificato: “…la fine di una spirale ne genera un'altra, se l'aquila ha abbastanza cielo per volare. A presto, FRANTI”
LA FAVOLA DEL MARE (da una lettura del filosofo Cacciari sula necessità della poesia).
Un ragazzo con un lento andare
cercava sulla riva del grande mare
il senso di quella distesa infinita
che sollievo dava alla sua vita
un senso si giusto, ma ben pesato
quando incontrò uno scienziato
che gli spiegò con fare dotto
cosa era il mar da sopra a sotto.
“Il mare è realtà non fantasia
è una riserva di energia,
il sole crea le nuvole bianche
loro corrono via mai stanche,
vanno nel mondo acqua a donare
con essa la vita fan germogliare.
L’acqua scende intensa o avara
diventa ora rivolo, fiumara
dona ricchezza gioia, dona vita
al mare torna mai stanca, sfinita!
Il mare quindi è energia infinita
una pila che mai è esaurita”
Il ragazzo ascoltava stupito
ma quanto detto dall’erudito
era giusto preciso, ma parziale,
era il noto, il vero il reale.
Continuò allora per la sua via
finché non trovò un gran dottore
della filosofia conoscitore
“Il mare esiste, come scienza dice,
della vita e origine e fattrice
alla terra, opposto lo penso
e dell’aria, molto più denso
ma con l’uomo non ha affinità
è acqua che va di qua e di là,
necessario per la sua utilità
però non ha nessuna santità,
è un oggetto non fondamentale
solo acqua, dei pesci e del sale
se ci chiediamo la sua necessità
capiamo che quindi non ne ha:
della natura e uno strumento
come la roccia o come il vento.”
Il ragazzo alla fine si allontanò
con pochi si e mille non so.
Mentre deluso sulla sabbia andava
vide un uomo che felice nuotava
Gli chiese “Scusa nuotatore
Tu che vi trovi gusto e sapore
dimmi del mare il significato
perché questo liquido manto
a guardarlo porta all’incanto
quale senso può mai avere
guardarlo e provar piacere?”
“il mare per quanto sia vecchio
Dell’anima di ognuno e lo specchio
lei lo guarda e vede dubbi, paure
sente le ansie quelle più dure
e quelle che sono meno vere
quelle false e quelle più sincere
e nel guardarle ne vede il confine
pesa quelle pure e quelle meschine
e capisce infine dove volgere la prua
in quale direzione è la sorte sua.
Questo lo capisci nell’esser poeta
non nello scrivere versi di seta
ma nel dare voce a quel che vede
l’anima tua, nel capir quanto crede
nel dar forma in modo sincero
a quel che è il tuo pensiero.
Per questo il gran mare è perfetto
perché cambia muta e l’effetto
di questo instancabile mutare
è un tuo continuo poetare.
Pensa alle albe quando si accende
e presto di blu tutto risplende
pensa alle tempeste, alla sua rabbia
che non potrai mai metter in gabbia
pensa al tramonto, il diventar quieto
e della luna esser l’amante lieto
Muta come l’animo nostro
ora è pace ora diventa mostro.”
Quando l’uomo ebbe finito
Il ragazzo lo guardò stupito
“Chi sei che ben hai definito
quanto scienziato ed erudito
non ha saputo voluto sviscerare
e per parte loro raccontare”
“Non sono un saggio o un profeta
come ogni uomo sono poeta
quanto non vedon scienza e filosofia
lo trova e lo dice la poesia”
THE TALE OF THE SEA (from a speech by the philosopher Cacciari on the need for poetry).
A boy with a slow walk, was looking on the shore of the great sea, the meaning of that infinite expanse, what relief it gave to his life, a correct but well-considered meaning, when he met a scientist, who explained to him with a learned manner, what it was the sea from above to below.
“The sea is reality not fantasy, it is a reserve of energy, the sun creates white clouds, they run away never tired, they go into the world of water to donate and with it they make life sprout. The water descends intensely or sparingly, now it becomes a trickle, the river gives richness, joy, it gives life to the sea, it never returns tired, exhausted! The sea therefore is infinite energy
a battery that is never exhausted"
The boy listened in amazement but what the scientist said was precise, but partial, it was what was known, what was true, what was real. He then continued on his way, until he found a great doctor, a connoisseur of philosophy
“The sea exists, as science says, of life origin and mother, to the earth, opposite, I think of the air much denser, but it has no affinity with man, it is water that goes here and there, necessary for its usefulness but it has no sanctity, it is a non-fundamental object
only water, some fish and some salt if we ask ourselves its necessity
we understand that it therefore has none: for the nature is an instrument like the rock or like the wind.”
The boy finally walked away with a few "yeses" and a thousand of " I don't know". While disappointed on the sand he saw a man who was swimming happily, he asked him "Sorry swimmer. You who find taste and flavor in it, tell me the meaning of the sea, because this liquid blanket, looking at it, leads to enchantment, what meaning can it possibly have, looking at it and feel pleasure?”
“the sea no matter how old it is, of everyone's soul it is the mirror, she looks at it and sees doubts, fears, feels the anxieties, the hardest ones, and those that are less true, the false ones and the most sincere ones, and in looking at them he sees the boundaries, weighs the pure ones and the petty ones and finally understands where to turn his bow and in what direction his fate lies. You understand this in being a poet, not in writing silken verses, but in giving voice to what your soul sees, in understanding what it believes, in sincerely giving shape to what your thoughts are. This is why the great sea is perfect, because it changes and the effect of this tireless change is your continuous poetry. Think of the dawns when it lights up, and soon everything shines blue, think of the storms, of its anger, which you will never be able to put in a cage, think of the sunset, the becoming quiet and of the moon being the happy lover Mute like our soul , now it's peace, now it becomes a monster.”
When the man finished, the boy looked at him in amazement.
“Who you are that you have well defined, as a scientist and scholar, he was unable to dissect, and for their part to tell”
“I am not a sage or a prophet, like every man I am a poet, what science and philosophy do not see, poetry finds and says”
"La luna d'agosto è forte e bisogna lasciarla passare", si dice.
Stanotte siamo sotto la terza luna stagionale che, essendoci ancora la quarta prima dell'Equinozio, è una luna blu...che inoltre è anche la più grande di questo 2024 💙
È il tempo di canicola, tutto è esagerato, godiamoci questa luna più forte e poi lasciamola andare, la Ruota dell'Anno gira e
passerà questo mese di sole e di caldo, di città vuote e cicale, di spiagge e rumore, e troveremo un tempo più quieto che prelude già all'Equinozio d'Autunno... l'inverno bambino sta per nascere
Mi dicevano che c'era un limite a questa mia folle voglia di credere nell'amore, di crederci nonostante tutto e tutti, contro ogni logica. E allora io guardavo fuori dalla finestra, il cielo blu, la luna, le stelle, l'universo infinito. Ma limiti no, proprio non ne vedevo...
We have a fictive of fem!child!Touya Todoroki (that’s the best way I can describe her) who’s struggled to find a new name, but she wants to not use a closed name anymore. Could you help us find a name for her?
Some themes to include are snow, the color white, anger, cold, loss, fear, polar bears, moths, fluffy animals, winter, comfort, childhood, innocence (or loss of it), confusion, pain, and/or icicles.
Sorry if some of those are too abstract!
Thanks in advance!
⭐️🤘
hey, i’m not a regular alter who spends time on this blog but i wanted to assist with this one. i did my best, it was my first time doing it though so apologies if it isn’t as helpful as the normal mods’ are.
COMFORT: cold weather, journaling, movie nights, a comfort item (blanket, stuffed animal, etc), learning tarot or rune reading, drawing/writing as a coping mechanism, finding a clothing style, playing with slime or kinetic sand
- ember (fellow dabi/touya introject) of the crows
Inizierò a lasciarti andare prima o poi. Inizierò a non rileggere i nostri messaggi, inizierò a non controllare più il tuo ultimo accesso, inizierò a non cercarti più tra le visualizzazioni delle mie storie, inizierò a non sbirciare più il tuo profilo, inizierò a non riguardare più le nostre foto, inizierò a togliere dal mio portafogli la nostra polaroid e il biglietto che mi hai lasciato quando sono tornata a casa dopo essere venuta a trovarti all’insaputa di tutti, inizierò a togliere la collana che mi hai regalato al compleanno dicendo che così saresti stato sempre con me, inizierò a non guardare la luna chiedendomi se la vedi anche tu, inizierò a non guardare più 500 blu in giro per strada sperando stia guidando tu, inizierò a non pensare più ai momenti passati insieme quando sono a letto o a lavoro, inizierò a non cercare più il tragitto con i mezzi per andare nel tuo posto speciale sperando di trovarti lì, inizierò a mangiare come si deve e a prendere peso, inizierò a uscire di nuovo senza rintanarmi nel mio letto, inizierò a non farmi più i capelli come ti piacevano tanto, inizieró a non ascoltare più le canzoni che mi dedicavi, inizierò a non guardarmi più il tatuaggio che abbiamo uguale nello stesso punto, inizierò a non piangere più sentendo i tuoi vecchi vocali, inizieró a non informarmi più sul risultato delle partite di calcio che guardi tu, inizierò a camminare per strada senza cercarti ovunque, inizierò a non pensare al futuro immaginandotici, inizierò a non comprare più le caramelle che ti piacevano tanto solo per farti felice, inizierò a non sedermi sul divano di casa dove lo facevi tu solo per sentire la tua presenza, inizierò a non odorare più i miei vestiti sperando di sentirci il profumo che lasciavi, inizierò a non chiedermi più il perché sei cambiato da un momento all’altro e mi hai fatto così male, inizieró a non scriverti più messaggi che lascerai in visualizzato, inizierò a non scrivere più ai tuoi amici per capire cos’hai, inizieró a non immaginare più un tuo ritorno, inizierò a parlare di te senza finire in lacrime, e poi inizierò a non parlarne più, a non scrivere più di te. inizierò a vivere nella tua città come fosse la mia e inizierò a sentirmici a casa anche senza di te. Inizierò una nuova vita, senza di te, e inizierò di nuovo ad innamorarmi, di me stessa questa volta. Prima o poi inizierò.