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#rapporti difficili
lospalatoredinuvole · 2 years
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Ho un problema con i rapporti che vanno oltre il ciao.
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lunamarish · 3 months
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Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento.
Basta pensare al cambiamento di valore della parola amico tra ieri e oggi in internet per capire come i rapporti siano diventati facili e superficiali. I nuovi rapporti vivono di monologo e non di dialogo, si creano e si cancellano con un clic del mouse, accolti come un momento di libertà rispetto a tutte le occasioni che offre la vita e il mondo.
In realtà, tanta mancanza d'impegno e la selezione delle persone come merci in un negozio è solo la ricetta per l'infelicità reciproca. L'amore invece richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana, ha bisogno di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.
Zygmunt Bauman, Amore liquido
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infugacolbarone · 2 years
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Le emozioni sono tanto più forti quanto più il rapporto è precario azzardoso insicuro. Ciò che non ci soddisfa dei nostri rapporti quando siamo vicini, non è che vadano male, ma al contrario, che vadano come devono andare.
- Italo Calvino, Gli amori difficili
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immensoamore · 11 months
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È cosi che ci si perde.
Quando uno prova a raccontare all'altro il dispiacere per un suo comportamento e quello si sofferma sul dispiacere che gli procura ricevere l'accusa.
È così che si smette di capirsi.
Nel momento esatto in cui la fitta di dolore che si avverte ad ascoltare una parola, diventa più importante della fitta che pure ha sentito chi ha lanciato la parola.
È così che i rapporti diventano difficili.
In quel silenzio riempito di spiegazioni arbitrarie e incomplete, quando per iniziare a comprendersi sarebbe bastato un abbraccio.
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avereunsogno-62 · 7 months
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Il mercato ha fiutato nel nostro bisogno disperato di amore l'opportunità di enormi profitti. E ci alletta con la promessa di poter avere tutto senza fatica: soddisfazione senza lavoro, guadagno senza sacrificio, risultati senza sforzo, conoscenza senza un processo di apprendimento.
Basta pensare al cambiamento di valore della parola amico tra ieri e oggi in internet per capire come i rapporti siano diventati facili e superficiali.
I nuovi rapporti vivono di monologo e non di dialogo, si creano e si cancellano con un clic del mouse, accolti come un momento di libertà rispetto a tutte le occasioni che offre la vita e il mondo.
In realtà, tanta mancanza d'impegno e la selezione delle persone come merci in un negozio è solo la ricetta per l'infelicità reciproca.
L'amore invece richiede tempo ed energia. Ma oggi ascoltare chi amiamo, dedicare il nostro tempo ad aiutare l'altro nei momenti difficili, andare incontro ai suoi bisogni e desideri più che ai nostri, è diventato superfluo: comprare regali in un negozio è più che sufficiente a ricompensare la nostra mancanza di compassione, amicizia e attenzione. Ma possiamo comprare tutto, non l'amore. Non troveremo l'amore in un negozio. L'amore è una fabbrica che lavora senza sosta, ventiquattro ore al giorno e sette giorni alla settimana, ha bisogno di essere ri-generato, ri-creato e resuscitato ogni giorno.
(Zygmunt Bauman - da "Amore liquido")
Immagine: Opera di Delona Evans
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fuoridalcloro · 2 years
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“Le emozioni sono tanto più forti quanto più il rapporto è precario azzardoso insicuro. Ciò che non ci soddisfa dei nostri rapporti quando siamo vicini, non è che vadano male, ma al contrario, che vadano come devono andare.”
Italo Calvino - Gli amori difficili
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petalidiagapanto · 1 month
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«Ora possiamo intendere che cos'è un'emozione: è una trasformazione del mondo. Quando le vie tracciate diventano troppo difficili o quando non scorgiamo nessuna via, non possiamo più rimanere in un mondo così pressante e cosi difficile. Tutte le vie sono sbarrate, eppure bisogna agire. Allora tentiamo di cambiare il mondo; cioè di viverlo come se i rapporti delle cose con le loro potenzialità non fossero regolati da processi deterministici, ma dalla magia»
(Jean-Paul Sartre, Idee per una teoria delle emozioni)
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klimt7 · 7 months
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PREMESSA :
Chiedo scusa a chi passa a leggere il mio blog, se questa volta vi costringerò a leggere un Post lungo e articolato.
Un post che contiene riflessioni e una lettura su due livelli: la Storia che ci proviene dal passato e la stretta attualità - quella del vile assassinio in un carcere russo di Alexej Navalnj.
Perchè non sempre si può ridurre ogni argomento, ad aforisma, a slogan breve o alle righe di una fulminante citazione.
Talvolta bisogna, invece, usare il cervello, per pensare, fare collegamenti, approfondire i fatti e gli avvenimenti.
Fare cioè quell'operazione che si faceva da piccoli :
UNIRE TUTTI I PUNTINI FINO A SCORGERE IL DISEGNO NASCOSTO .
In questo caso specifico, fino ad intravedere IL SENSO dei comportamenti tenuti da determinati uomini che in tutte le epoche, non si sono fatti intimorire dal POTERE del dittatore di turno.
Quel famoso "UOMO SOLO AL COMANDO" a cui vorrebbe riportarci, quell'analfabeta di diritto costituzionale che risponde al nome di Giorgia Meloni.
Una cenerentola arrogante e burina, che sogna di trasformarsi in una novella Ducetta piena di orgoglio e disprezzo per chi non la pensa come Lei.
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Ecco perchè, oggi, ripensando al sacrificio di Alexej Navalnj, non posso non andare col pensiero a Giacomo Matteotti, al suo ultimo discorso in Parlamento a fine maggio 1924 e al suo assassinio, da parte degli squadristi neri inviati da Mussolini, la bellezza di 100 anni fa, il 10 giugno 1924 !!!!
E l'attenzione va subito alla Storia, una delle materie più utili e preziose in assoluto, alla passione che ho sempre avuto fin dalle elementari per andare a scovare le lezioni che le epoche passate possono offrirci.
Subito il pensiero corre alla simmetria fra le carceri russe di questi ultimi anni e quelle italiane degli Anni Venti del secolo scorso.
Carceri che dal 1925 in poi, cominciarono a riempirsi di Antifascisti: Pietro Nenni, Sandro Pertini, Antonio Gramsci, Altieri Spinelli e tanti, tantissimi altri, che osarono sfidare il potere sempre più autoritario e oppressivo del Governo Fascista appena insediato.
È proprio ciò che l'attuale Governo Meloni, (governo composto da personaggi del tutto inadeguati, incolti ed arroganti), vorrebbe da noi cittadini italiani: che rimuovessimo quei fatti e quegli avvenimenti, dalla nostra memoria collettiva. Come non fossero mai accaduti !
E invece, come non ritornare a quell'atto di rivolta, (rispetto al conformismo imperante di quegli anni), da parte di migliaia di giovani che rifiutavano di allinearsi alle scelte scellerate del Potere Mussoliniano?
Giovani antifascisti che iniziarono a pensare al bene collettivo del proprio paese, in modo differente e a intravedere come Benito e i suoi gerarchi, stessero progressivamente cancellando ogni tipo di diritto individuale.
E pur venendo incarcerati, ebbero il coraggio di riaffermare una scelta chiara e precisa:
Io no. Io non ci sto. Io non sono d'accordo. Io lotto per cambiare le cose, per cambiare i rapporti sociali e per conquistare il diritto alla libera espressione delle opinioni. Per la democrazia, e l'uguaglianza dei diritti delle persone.
PERCHÈ SOGNO UN ALTRO TIPO DI PAESE E DI SOCIETÀ, PIÙ APERTA E MODERNA !!!
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Sono davvero tanti gli uomini coraggiosi dal comportamento esemplare dal cui esempio possiamo prendere forza e ispirazione.
Viviamo tempi bui e difficili, ma ognuno di noi, può superare il proprio disorientamento ritrovando una luce, un senso e una direzione studiando le biografie e le vite concrete di questi intrepidi protagonisti che la Storia ci offre.
Anche per noi oggi ha senso quel bivio e quella scelta: chi vogliamo essere, per cosa vogliamo lottare, per quale tipo di società siamo pronti a combattere, e quali diritti vogliamo difendere.
Perchè ognuno di noi sia una scintilla per far tornare la luce della Ragione e dell'Umanità.
Per impedire che nel buio medievale a cui ci vogliono riportare, le persone non si sentano smarrite o confuse e nemmeno impotenti o passive.
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Contro ogni tipo di sopraffazione da parte del Potere presente o futuro e a difesa d'ogni essere umano che aspira ad un futuro di diritti e di libertà.
Il ricordo grato e commosso per un grande combattente che si è speso fino all'ultimo istante della propria vita, per dare un futuro di libertà ai cittadini russi del futuro:
Aleksej Anatolevic Navalnyj
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( Il tentativo in corso di )
Analfabetizzazione
CLAUDIO LOLLI dall'Album
"DISOCCUPATE LE STRADE DAI SOGNI"
youtube
.
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ambrenoir · 9 months
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BASTA CON I LEGAMI
É TEMPO DI RELAZIONI
💫
Sì ... relazioni, quelle sane.
Che non hanno nulla a che fare con la vecchia energia, con la vecchia modalità di coppia o di amicizia. Perché si creeranno tra persone "risolte":
Guarite. Leggere. Nuove.
Ma prima di arrivare a questo ... è certo che è stato fatto in precedenza un profondo lavoro di pulizia interiore.
Attraverso esperienze necessarie per guarire il karma e alleggerire l'anima dai pesi del passato.
Se hai avuto uno o più rapporti "pesanti" : difficili, contrastati, morbosi, violenti, sofferti ... di certo hai lavorato su questo.
Sappi che molto spesso quello che viene scambiato per amore, in realtà è soltanto affetto o attaccamento contornato da tantissimi "irrisolti."
Molto spesso quello che chiamiamo amore è semplicemente tantissimo karma.
L'attrazione fortissima che senti per qualcuno molto spesso è semplicemente la tua Anima che Chiama l'altra, e viceversa:
Entrambe Vogliono Guarire quindi si attraggono come calamite per risolvere i sospesi ed effettuare un passaggio di consapevolezza.
La maggior parte delle coppie sono alle prese con un legame Karmico.
E quindi con ferite molto profonde e complesse, cariche di dinamiche accumulate in molte vite assieme. Vite in cui il legame è sempre stato molto stretto: un fratello, un genitore, un'amante, un figlio.
Sappi che il legame Karmico quando arriva nella tua vita ... esige la tua attenzione, e tu non puoi scappare.
Ti sembrerà di essere sotto gli effetti di un incantesimo, non ti riconoscerai più… Perché sarai in balìa di quella persona e degli eventi che verranno creati appositamente per guarire il karma in comune.
Quando si dice perdere la testa… ecco, questo è proprio un legame Karmico. Perché ti farà perdere la centratura, toglierà tutte le tue certezze, ma soprattutto porterà molto dolore.
Sarà un rapporto combattuto e sofferto, proprio perché verranno a galla tutte le ferite passate.
Il legame karmico è quella persona che arriva nella tua vita improvvisamente, e come una calamita .. non riesci più a starle lontano.
Non si riesce a stare lontani, ma neppure troppo vicini.
Tutto è doloroso, le emozioni sono amplificate.
Ecco che i momenti di sconforto sono fortissimi, il bisogno di questa persona nella tua vita è imponente e non lascia spazio ad altro.
È una mancanza continua, un continuo abbandono, un continuo rifiuto.
Una calamita che attrae e poi respinge.
E lo fa continuamente.
Le emozioni inaspettate .. forti, fortissime. Contrastanti. Che ti conducono in paradiso e poi all'inferno in qualche secondo ... e poi ancora su, e poi più giù ... Sensazioni altalenanti, instabili. Che svuotano..
E portano via tutto il tuo equilibrio ... Rendendoti ogni giorno più fragile e creando una forte dipendenza in questa relazione tossica.
È un'altalena emozionale che scuote profondamente facendo presa dove serve. E quindi nei tuoi punti più deboli. Le tue ferite, le tue fragilità sono il il bersaglio di questo rapporto, proprio perché devono essere guarite. Questa persona è arrivata per porre rimedio a qualcosa rimasto in sospeso in passato, e porta con sé tutto il dolore di quell'esperienza.
Quando incontri questa persona riattivi tutte le informazioni reciproche riguardanti il passato e poi inizi a rivivere tutto da capo. L'incontro con lei/lui è semplicemente "rivivere" il passato, per guarirlo e trasformarlo.
La guarigione avviene attraverso la tua decisione di chiudere cicli ripetitivi di dolore e di dinamiche tossiche sempre uguali cambiando atteggiamento ed energia.
Molto spesso per guarire è necessario perdonare dove in passato è subentrato il rancore, riappropriarsi del proprio potere personale dove è mancato, e portare chiarezza e verità dove serve.
E cioè fare ciò che è Giusto.
Ció che in passato è mancato. Ciò che in passato non è stato fatto e ha causato la memoria di dolore in questione.
È il Cuore a riportare Ordine dove prima era il caos.
A volte anche attraverso una chiusura definitiva, un allontanamento da quella persona ... ma sempre accompagnato da una profonda comprensione e serenità. E quindi dal rispetto per sé stessi e per gli altri.
La guarigione porta con sé leggerezza e gioia, qualunque sia stata la modalità per ottenerla.
Sappi ... finché c'è rancore non c'è guarigione.
E situazioni simili si ripresenteranno nella tua vita finché non avrai sciolto tutto il dolore dentro di te.
Come fare per risolvere tutto questo?
Amati. Amati davvero.
Amati fino in fondo, rispettando te stesso prima di ogni altra cosa.
Il passato è carico di dolore perché hai permesso al dolore di avvicinarsi e trascinarti con sé. Adesso è necessario rivendicare per te il rispetto e la dignità che prima sono mancate.
Facendo questo porti equilibrio nel tuo campo energetico, perché le informazioni sottili si modificano e creano una nuova armonia.
Rispetta la tua verità
Onora il tuo valore
E porta compassione per te e per gli altri.
La parola chiave è: Armonia.
Ti hanno insegnato che l'amore deve essere contrastato e sofferto per essere romantico. Questa visione appartiene alla vecchia energia.
Il Nuovo Mondo vuole serenità e sintonia.
E una volta guarito il karma la tua Anima sarà leggera .. come non è mai stata prima.
E troverà pace, perché i conflitti sono stati risolti.
Conflitti interiori di cui alcune persone attorno a te sono state le manifestazioni esterne.
Quindi ...
Cura le tue ferite infantili, cura i tuoi bisogni nutrendo te stesso. Sii per te stesso il genitore, l'amante, il figlio, che vorresti. Dai a te stesso tutto quello di cui hai bisogno.
NUTRITI D'AMORE.
Questa è la guarigione.
In questo modo entri nella Nuova Energia dove esiste benessere ed equilibrio.
E Assonanza
Ed ecco ti ritroverai ad avere affianco persone in sintonia con te
La guarigione di legami karmici porta poi a relazioni sane.
Ecco avrai la possibilità di avere Relazioni Evolutive.
In cui il Cuore finalmente potrà rilassarsi e aprirsi ancora di più
E l'Anima si sentirà realizzata.
Le nuove relazioni porteranno alla piena realizzazione di sé stessi e del proprio compito animico.
Saranno le spinte verso quei sogni che prima si pensava fossero irrealizzabili.
La Nuova Energia è prima di tutto "possibilità".
E Tutto diventa possibile perché i limiti autoimposti si sono spezzati
Nella pace interiore di un cuore guarito, maturo e consapevole nascerá il Nuovo Mondo
La sofferenza del vecchio mondo è stata necessaria per imparare .. ma non deve rimanere.
Basta con le prigioni emotive
È tempo di libertà e gioia
È tempo di stare Bene
Prima di tutto.
L'amore non è sofferenza
Bensì
Sintonia, Rispetto, Connessione, Alleanza e Appagamento reciproco
💫
Marika Moretto
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canterai · 1 year
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Ci sono varie persone che spesso incrocio/vedo e mi piacerebbe tanto approfondire la loro conoscenza o parlarci qualche altra volta, solo che non so esattamente come fare. Voglio dire, come approccio una persona che conosco molto poco in un contesto in cui è con altre persone con cui sta parlando? Aaaaah mi sembrano così difficili i rapporti interpersonali.
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unfilodaria · 2 months
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Signori giurati, onorevole pubblico, vi pongo una domanda.
Dopo un rapporto lungo e turbolento, due persone che in qualche modo mantengano i rapporti e continuino sporadicamente a frequentarsi, senza alcuna apparente complicazione sentimentale e tensione sessuale, possono definirsi amici? E soprattutto se uno dei due di tanto in tanto torni alla carica perché vorrebbe riallacciare un rapporto con l’altro, il quale, pur desiderandolo in maniera silenziosa, memore dei diversi disastri, mantenga l’equilibrio ed il punto, ecco Signori della Corte, questi due possono definirsi ancora amici?
A mio modestissimo parere: No! Tutto possono definirsi tranne che amici, soprattutto se questa affermazione, nel costante sforzo del mantenere il punto, venga ribadita più e più volte, negli anni. Il grado di confidenza e complicità tra i due, la capacità di sostenersi nei momenti difficili, tradiscono ben altro: una affettuosa relazione sentimentale (brava amica mia che hai trovato la giusta definizione) basata su un sentimento ben complesso e profondo, costruita su un equilibrio delicato e fragile, interconnessa da lacci e lacciuoli sentimentali di vario genere, da pensieri nascosti e parole sospese. Un rapporto che va, Signori miei, necessariamente oltre il sentimento di amicizia. Un legame che non riesce a sostanziarsi nella forma ma che resta quello che è: un legame sentimentale, diverso, maturo, ma pur sempre un legame.
Che i due, intanto cerchino di colmare vuoti e affetti, che provino a guardarsi intorno, soprattutto andare avanti, cercare di sciogliere quei lacci, scavalcare quel legame, provarlo a normalizzarlo per poter sopravvivere e iniziare altro, non declassano comunque quel loro anomalo rapporto in amicizia, col tutto il sacro rispetto per l’amicizia e quel che comporta. Quel loro rapporto, speciale, resta un vero e proprio legame che è tutto, ripeto, tutto fuorché un’amicizia.
Signori giurati, se qualcuno di voi, dopo questa inutile e apparentemente essenziale spiegazione, non è d’accordo alzi la mano, parli adesso, controdeduca o scelga il silenzio. Se, invece, la cosa per Voi è assodata, chiedo… chiedo come si possa immaginare di sentirsi esclamare “ma io pensavo fosse un’amicizia!” dopo che si è annunciato di star voltando pagina (scelta sacrosanta ed insindacabile) e restando sbalorditi se l’altro, pur accettando suo malgrado la notizia (non è che avesse potuto far altro, quanto meno per puro spirito di galanteria, e né accampare diritti e pretese) dopo un breve attimo di accondiscendenza e felicitazioni sincere, avesse avuto quel tanto di giustificato mancamento, perché nel frattempo si sia sentito investito da una notizia che, seppur attesa, ha avuto la medesima proporzione e massa di un autoarticolato lanciato a folle corsa contro a un muro, e col guidatore ubriaco e in preda all’estasi?
Per quanto il convenuto, qui presente, si sia potuto preparare all’evento, naturale, giusto e sacrosanto e in fondo atteso anche per sé, quella parte di sé, che é rimasta silenziosamente legata e desiderosa di ben altri sviluppi, accuserà inevitabilmente il colpo, si accascerà seppur silenziosamente, si contrarrà su sé stessa, accartocciandosi in malo modo, ma signorilmente protestando al colpo di accetta, si accetta, mannaia, inferto dall’altro, con il sotteso scopo di quietare la propria coscienza e non perché, in nome di un’amicizia inesistente, si sia voluto annunciare un lieto evento, che potesse essere ben accolto invece da un amico sincero e leale. É vero, si lo ammettiamo, l’idiota, seduto qui dinanzi alla Corte, mi si passi il termine, idiota!, ha avuto ben due anni di offerte non sottintese di avance dall’altro, due anni per ritornare sui passi di stupido ferito (sì, si sentiva ferito e tradito per i fatti ben noti e su cui non vorremmo ritornare) invece di mantenere il punto, per lui, a sua discolpa, l’unica vera arma per mantenere quel minimo di distanza, di equilibrio, per sentirsi al sicuro da altri possibili disastri feriti. Ma giustamente di inutili attese si muore di inedia, e due anni sono lunghi da gestire ed assimilare. Si, convengo (i mormorii in aula non fanno che avvalorare la tesi) che il mio assistito resti un povero idiota, ma, a sua discolpa, forse solo un evento catastrofico e finale di tale portata, l’annuncio/TIR, poteva molto tardivamente scuotere soggetti così coriacei e orgogliosi.
Signori miei, allora questo è il vero nodo della questione, il modo con cui cui si sono dipanati ed incagliati contestualmente questi 43 giorni di scritture e parole. All’idiota, qui presente e di cui chiederò a breve l’infermità mentale, non si è comunicato la vincita di una lotteria o un avanzamento di carriera. Bensì, e qui voglio la vostra piena attenzione, é stato comunicato la fine di un ciclo, la chiusura di un libro, l’inizio di un lungo lutto da elaborare, che solo il tempo potrà sciogliere o per stanchezza o per accettazione.
Per cui mi rimetto a voi, signori della Corte. Se pensiate che io abbia torto infliggetegli la giusta pena. Ma se giudicate che il reo di sola idiozia non abbia commesso altro reato che se non quello di aver amato, cercando di difendere inutilmente se stessi, allora abbiate pietà di lui perché la pena se l’é abbondantemente autoinflitta e sarà per lui un lungo e doloroso calvario.
Grazie, ho concluso.
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Ho ucciso l'angelo del focolare. È stata legittima difesa.
Mi accorsi che se volevo recensire dei libri, dovevo combattere contro un certo fantasma. E il fantasma era una donna, e quando imparai a conoscerla meglio la chiamai come la protagonista di una famosa poesia, la chiamai l’Angelo del focolare. Era lei che quando scrivevo una recensione si metteva in mezzo tra me e il mio foglio. Era lei che mi angustiava e mi faceva perdere tempo e mi tormentava a tal punto che alla fine la uccisi. Voi che appartenete a una generazione più giovane e più felice forse non capite che cosa intendo per Angelo del focolare. Proverò a descrivervela il più brevemente possibile. Era infinitamente comprensiva. Era estremamente accattivante. Era assolutamente altruista. Eccedeva nelle difficili arti del vivere familiare.Si sacrificava quotidianamente. Se c’era il pollo, lei prendeva l’ala; se c’era uno spiffero, ci si sedeva davanti lei; insomma era fatta in modo da non avere mai un pensiero, mai un desiderio per sé, ma preferiva sempre capire e compatire i pensieri e i desideri degli altri. E soprattutto(non occorre dirlo) era pudica. Il pudore era ritenuto la sua bellezza piu grande, i suoi rossori il suo più bell’ornamento. A quei tempi (gli ultimi della Regina Vittoria) ogni focolare aveva il suo Angelo. E quando incominciai a scrivere me la trovai davanti alle prime parole. L’ombra delle sue ali cadevano sulla mia pagina; sentivo nella stanza il fruscio delle sue gonne. Non appena presi in mano la penna per recensire il romanzo di quell’uomo famoso, insomma, lei mi scivolò alle spalle sussurrandomi:« Mia cara, sei una ragazza giovane. Stai scrivendo di un libro che è stato scritto da un uomo. Sii conprensiva; sii tenera, lusinga, inganna, usa tutte le arti e le astuzie del nostro sesso. Non far mai capire che sai pensare con la tua testa. E soprattutto, sii pudica. » E fece come per guidare la mia penna. Ora voglio registrare l’unico gesto per cui mi assumo qualche credito, anche se di diritto il credito va dato a certi miei ottimi antenati che mi lasciarono una certa somma di denaro (facciamo cinquecento sterline I’anno?), sicché non mi trovavo nella necessità di dipendere esclusivamente dalle mie grazie per sopravvivere. Mi voltai e l’afferrai per la gola. Feci del mio meglio per ucciderla.
La mia giustificazione, se mi avesse trascinata in tribunale, sarebbe stata che avevo agito per legittima difesa.Non l’avessi uccisa, lei avrebbe ucciso me. Avrebbe succhiato la vita dai miei scritti. Perché, e me ne resi conto subito appena impugnata la penna, non si può recensire neppure un romanzo senza pensare con la propria testa, senza esprimere quella che secondo noi è la verità sui rapporti umani, sulla morale, sul sesso. E di tutti questi problemi, secondo l’Angelo del focolare, le donne non devono parlare liberamente e apertamente; le donne devono ammaliare,devono conciliare, devono, per dirla brutalmente, dire bugie se vogliono avere successo. Perciò, ogni volta che avvertivo l’ombra della sua ala sulla pagina, o la luce della sua aureola, afferravo il calamaio e glielo scagliavo contro. Ce ne volle per farla morire. La sua natura fantastica le dava un vantaggio. È molto piu difficile uccidere un fantasma che una realtà. Credevo di averla liquidata e invece eccola li di nuovo. Benché mi lusinghi di averla uccisa infine, fu una lotta durissima; che richiese del tempo che sarebbe stato piu utilmente impiegato a imparare la grammatica greca; o a girare il mondo in cerca di avventure .Ma fu una vera esperienza; un’esperienza che doveva toccare a tutte le donne scrittrici a quell’epoca. Uccidere l’angelo del focolare faceva parte del mestiere di scrittrice.
Virginia Woolf, La morte della falena e altri saggi, 1942.
Illustrazione: Liuba Gabriele
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pietrarossa · 1 year
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Stamattina ho realizzato quanto sia cambiato il mio modo di vedere le relazioni, che siano di amicizia o amorose. Ho sempre voluto avere il controllo su tutto, niente poteva essere diverso da come lo vedevo o volevo. Altrimenti non ne valeva la pena, chiudevo la porta e andavo avanti. Ma i rapporti non sono o bianco o nero. Tutto è condizionato da diversi punti di vista, diverse sfumature, che sono quelle che più ci piacciono alla fine. E lo sto vivendo a pieno in questo momento. Con il mio migliore amico, che è la persona di cui mi fido di più e che mi dimostra ogni giorno che l'amore è fatto di tante sfaccettature e quello che c'è tra noi è così raro e genuino che nulla lo può distruggere. Con i miei colleghi, che mi sostengono nei bei momenti, ma anche in quelli difficili e viceversa. E anche con la persona che sto imparando a conoscere da un paio di mesi. Quest'ultima sta aprendo porte in me che sono rimaste chiuse per tutta la mia vita. E fa paura, una paura tremenda. Mi sento vulnerabile e percepisco anche la sua di vulnerabilità, per quanto non ci sia ancora nulla di definito. Ma abbiamo bisogno di definire qualcosa per sentirla davvero? A che servono le etichette, quando basta guardarci negli occhi per capire chi siamo? Non mi sono mai sentita così consapevole di me stessa come ora. Ho passato la vita a guardare il mondo da un vetro appannato e ora è tutto così chiaro e limpido e sto bene. Mi voglio bene e sento che sto ricevendo tanto amore incondizionato. Le cose possono cambiare se permettiamo a noi stessi di cambiare
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lunamagicablu · 1 year
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Ho detto ”Basta” e sono diventata quella cattiva. Ho chiuso rapporti e sono diventata quella senza cuore. Non ho mai parlato o pugnalato alle spalle e sono diventata quella idiota. Prima soffrivo molto per ogni parola, per ogni silenzio, per ogni mancanza di rispetto. Ora so abbracciarmi e so che il perdono è solo per chi sbaglia per troppo cuore. A voi che, come me, avete deciso di asciugarvi le lacrime e di sorridervi anche nei giorni più difficili, voglio dire che siete giusti. Anche se vi hanno fatto sempre sentire sbagliati e fuori posto. Voi siete giusti così. Come chi sceglie il bene, anche quando non l’ha mai ricevuto. Voi siete la Cura. Natascja Di Berardino art by_misssiah_ ********************** I said “Enough” and became the bad one. I ended relationships and became the heartless one. I never spoke up or backstabbed and became the idiot. Before, I suffered a lot for every word, for every silence, for every lack of respect. Now I know how to hug myself and I know that forgiveness is only for those who make mistakes with too much heart. To you who, like me, have decided to dry your tears and smile even on the most difficult days, I want to say that you are right. Even if they always made you feel wrong and out of place. You are right like this. Like those who choose good, even when they have never received it. You are the Cure. Natascja Di Berardino art by_misssiah_ 
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canesenzafissadimora · 6 months
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E' cosi che ci si perde.
Quando uno prova a raccontare all'altro il dispiacere per un suo comportamento e quello si sofferma sul dispiacere che gli procura ricevere l'accusa.
E' così che si smette di capirsi.
Nel momento esatto in cui la fitta di dolore che si avverte ad ascoltare una parola, diventa più importante della fitta che pure ha sentito chi ha lanciato la parola.
E' così che i rapporti diventano difficili.
In quel silenzio riempito di spiegazioni arbitrarie e incomplete, quando per iniziare a comprendersi sarebbe bastato un abbraccio.
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Serena Santorelli
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gcorvetti · 7 months
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Abitudini.
Sono arrivato da poco e le mie abitudini, dal cibo al tempo speso nelle mie cose, in questo frangente sono difficili da mantenere. La difficoltà sta molto nelle diverse cose che si trovano al supermercato, per quanto riguarda il cibo, per le mie cose è soprattutto lo spazio casalingo che è completamente diverso, quindi sto cercando di adattarmi al nuovo (vecchio in realtà) ambiente, come per esempio gli esercizi di mantenimento muscolare giornalieri, continuo a farli ma è diverso, sia per il tappeto che per lo scenario, cioè la stanza, mi fa strano, mi abituerò. Ieri sono sceso a piedi a casa di Spock e nel percorso passando davanti un panificio ho sentito un buon odorino, sono entrato e ho preso un pezzo di tavola calda, una cipollina, mentre aspettavo che la tipa lo riscaldasse mi sono accorto di un vecchietto su una sedia che dormiva, allora lesto l'ho fotografato prima che la tizia si girasse e mi beccasse, magari è suo padre, peccato che la foto è venuta mossa, ma mi ha fatto sorridere. Ieri ho contattato un amico che fa riparazioni setup e compra/vendita di chitarre e mi sono preso una chitarra e ampli scrausi per 70€, giusto per tenermi in allenamento, oggi vado a ritirarla, poi magari vi posto una foto di questa pseudo stratocaster, mai avuta una strato. La sera ho incontrato le Martines e BenGnomino, che sarebbe il fidanzato di una della due, non c'era Massimo che vive a Ragusa ma ci siamo sentiti telefonicamente e una della prime cose che mi ha detto è stata "Vienici a trovare che abbiamo una sala prove tutta nostra che suoniamo", mi veniva da piangere, ma lui mi ha sempre detto quando sei in zona fatti sentire che suoniamo. Ho fatto un post tempo fa su di lui e gli altri degli Stoned Junkies, la band che avevo negli anni 90 e che era ad un passo dalla svolta, ma siccome non sono fortunato ci siamo sciolti, ma sono restato in ottimissimi rapporti con loro, farò questo salto a Ragusa. Nel locale dove ci siamo incontrati c'er auna jam session anche se in realtà mi hanno detto che sono sempre gli stessi e fanno sempre le stesse canzoni jazz, ma chi se ne frega, a Tartu (Estonia) non ci sono cose del genere e la musica dal vivo è sempre bene accetta e poi i ragazzi sono bravi, poi con Spock dopo che sono andati via i Martines siamo restati un altro pò ad ascoltare altra musica e a parlare, poi abbiamo fatto strada per casa con tappa in un bar per qualcosa da mangiare, l'arancino era buono ma forse fatto di mattina infatti era secco, però buono. Tornato a casa ho provato a rimettermi al pc per provare a continuare una cosa che mi è venuta in mente ma dopo un pò mi è venuto sonno ed è finita li. Oggi penso che dopo che prendo la chitarra torno a casa e mi metto a suonare, mi è proprio venuta voglia.
Le giornate qua sono stupendamente soleggiate e anche se la temperatura non è proprio estiva per me è come se fosse estate, infatti ero l'unico in maglietta ieri nel locale, si mi guardavano male ma chissenefrega, però piano piano mi sto abituando, ma penso che fra un pò arriverà il caldo caldo e magari vado al mare.
Mi sa però che per ora mi faccio un altro caffè e vedo di risolvere l'inghippo che mi si è parato davanti nella realizzazione di questa idea sonora.
Dalla Trinacria è tutto per ora, alla prossima.
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