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Dissesto Idrogeologico: Gava Annuncia 87 Milioni di Euro per il PiemonteFinanziamenti per la Sicurezza del Territorio e la Prevenzione dei Rischi Idrogeologici
Il viceministro all'Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha annunciato l'arrivo di quasi 87 milioni di euro destinati alla lotta contro il dissesto idrogeologico in Piemonte
Il viceministro all’Ambiente e alla Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha annunciato l’arrivo di quasi 87 milioni di euro destinati alla lotta contro il dissesto idrogeologico in Piemonte. I fondi, inseriti in un programma nazionale per il 2024, mirano a superare l’approccio emergenziale, investendo nella messa in sicurezza preventiva e strutturale dei territori a rischio. Questi interventi si…
#Frane#accelerazione spesa#Alessandria#Alluvioni#Asti#Decreto-Legge Ambiente#difesa del suolo#Dissesto idrogeologico#emergenza idrogeologica#Finanziamenti#Fiume Tanaro#fiume Toce#fondi pubblici#gestione emergenze#Infrastrutture#Interventi strutturali#messa in sicurezza#Mirabella Monferrato#mitigazione rischi#Moncalieri#Pallanzeno#Piemonte#Presidenti di Regione#Prevenzione#programmazione 2024#Protezione civile#rafforzamento poteri#resilienza territoriale#rio Campostrina#rio Garavalde
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Marcus Morales (27 luglio 2024) è figlio del Spiderman nero di origini afroamericane e spagnole Miles Morales e di Amal Haniyeh.
È attualmente single
Biografia
Marcus Morales nasce il 27 luglio 2024 a Brooklyn a New York alle ore 19:14 dall'unione tra Miles Morales e Amal Haniyeh.
Miles era andato a lavorare e ha trovato in qualche modo una ricetta segreta ed esperimento segreto per ottenere di nuovo gli arti mancanti persi per tante cause e occasioni terribili quando poi nello stesso giorno questo esperimento cade adosso a suo figlio Marcus che è senza poteri dell'uomo ragno e finisce per trasformarsi in uomo lucertola nonostante è un neonato e lo fa ritornare in sembianze umane quindi il neonato subisce nuovi poteri da uomo lucertola.
In seguito all'età di 18 anni frequenta l'università scientifica di New York a Brooklyn per lavorare sugli esperimenti di riscrescere gli arti,sui rettili e studiare i rettili continuando a sviluppare i poteri da uomo lucertola.
Poteri e abilità
Marcus si è dato poteri sovrumani come risultato dell'esposizione al siero con il DNA di una lucertola, che gli ha permesso di trasformarsi in Lizard. In forma umana, non ha nessuno dei suoi poteri sovrumani, ma è molto intelligente e uno scienziato ben noto nei campi della genetica, della fisica, della biochimica e dell'erpetologia. Ha un intelletto a livello di genio.
Quando Marcus è trasformato in Lizard, ha forza, velocità, resistenza, agilità e riflessi a livelli sovrumani, che possono eguagliare quelle di Spider-Man. La sua forza sovrumana è sufficiente per sollevare circa 12 tonnellate. Può anche scalare i muri usando una combinazione dei suoi artigli affilati e delle micro squame sulle mani e sui piedi che creano un attrito molecolare come quello di un geco. È altamente resistente alle lesioni grazie alla sua spessa pelle squamosa, che gli consente di resistere a forature e lacerazioni da armi ordinarie e armi da fuoco di basso calibro. Inoltre, la lucertola ha capacità di guarigione altamente migliorate che gli consentono di riprendersi rapidamente da ferite gravi, inclusa la rigenerazione degli arti perduti. Ha anche una lunga coda che può usare per bilanciarsi o come arma offensiva, capace di frustare e frantumare il cemento. Come alcuni gechi, può staccare la coda e farne crescere una nuova. La lucertola ha denti affilati come rasoi incastonati in mascelle muscolose che possono infliggere un morso letale. Come un rettile, ha caratteristiche di sangue freddo ed è quindi sensibile agli sbalzi di temperatura; un ambiente sufficientemente freddo farà rallentare drasticamente il suo metabolismo e diventerà dormiente se è esposto a temperature fredde per troppo tempo.
La lucertola può comunicare mentalmente e comandare tutti i rettili entro un miglio da sé stesso tramite telepatia limitata. Ha anche in almeno un'occasione secreto potenti feromoni che hanno indotto gli esseri umani vicini a comportarsi violentemente. In seguito, un ulteriore potenziamento della sua telepatia gli ha conferito il potere di costringere telepaticamente gli umani a mettere in atto i loro impulsi primordiali, sopprimendo il controllo emotivo nella loro amigdala (il "cervello di lucertola").
Sulla base di vari fattori fisiologici e ambientali, l'intelligenza della lucertola può variare da quella bestiale e animalesca alla normale intelligenza umana. La personalità di Lizard si è manifestata più spesso con l'intelligenza umana, capace di parlare e ragionare più in alto, sebbene alcune versioni siano state più selvagge di altre.
Età: 19 anni
Amici:
Tristan Spencer,Timur Haniyeh e Salem Gray
Personalità
Leone ascendete Capricorno è una combinazione astrologica che va a rafforzare quelle che sono le qualità comuni a entrambi i segni, come la solarità e passionalità, l’ambizione, la tenacia e la forza. Il rafforzamento di queste qualità, unite alla notevole intelligenza, all’ambizione, alla razionalità e all’impetuosità ne fanno una personalità estremamente carismatica, in ogni ambito eserciti il suo fascino, che riguardi la sfera privata o pubblica.
Parenti
Miles Morales (padre)
Amal Haniyeh (madre)
Moath Haniyeh (fratellastro da parte della madre)
Hazem Haniyeh (fratellastro da parte della madre)
Timur Haniyeh (nipote)
Ibrahim Haniyeh Gonzalez (nipote)
Sarah Haniyeh Gonzalez (nipote)
Belal Haniyeh Gonzalez (nipote)
Marwan Haniyeh Gonzalez (nipote)
Laith Haniyeh Gonzalez (nipote)
Osman Haniyeh (nipote)
Hamza al-Badri (fratellastro da parte della madre)
Yunis al-Badri (nipote)
Tristan Spencer (nipote)
Prestavolto
-Arya and Wynter Wells
-Isai Devine
-Keivonn Woodard
-Myles Truitt
-Jurell Carter (pv attuale)
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Nuovo codice condominiale: un passo importante verso la tutela dei diritti dei condomini
Il nuovo codice condominiale, approvato con la legge 220/2012, è entrato in vigore il 18 giugno 2013. La riforma ha introdotto una serie di novità volte a migliorare la gestione dei condomini e a tutelare i diritti dei condomini. Le principali novità del nuovo codice condominiale Le novità introdotte dal nuovo codice condominiale sono molteplici e riguardano diversi aspetti della gestione dei condomini. Tra le principali novità si possono ricordare: - Nuovi diritti e doveri dei condomini. Il nuovo codice ha introdotto una serie di nuovi diritti e doveri per i condomini, tra cui: - Il diritto di partecipare alle assemblee condominiali anche mediante delega; - Il diritto di consultare i documenti condominiali; - Il diritto di accedere alle parti comuni dell'edificio; - Il dovere di pagare le spese condominiali; - Il dovere di rispettare le regole condominiali. Queste novità hanno contribuito a rafforzare la posizione dei condomini e a tutelare i loro diritti, conferendo loro maggiori poteri e possibilità di controllo sull'attività dell'amministratore e del condominio. - Nuove modalità di gestione del condominio. Il nuovo codice ha introdotto nuove modalità di gestione del condominio, tra cui: - L'obbligo di nominare un amministratore del condominio in caso di condominio composto da più di otto condomini; - La possibilità di nominare un amministratore di condominio professionale; - La possibilità di ricorrere all'arbitrato per la risoluzione delle controversie condominiali. Queste novità hanno contribuito a rendere la gestione dei condomini più efficiente e trasparente, garantendo ai condomini una maggiore tutela in caso di controversie. - Nuovi strumenti per la tutela dei condomini. Il nuovo codice ha introdotto nuovi strumenti per la tutela dei condomini, tra cui: - La possibilità di chiedere al giudice la nomina di un amministratore giudiziario in caso di gravi irregolarità nell'amministrazione del condominio; - La possibilità di chiedere la riduzione delle spese condominiali in caso di ingiustificato aumento delle stesse; - La possibilità di chiedere al giudice l'accertamento dell'inadempimento dell'amministratore del condominio. Queste novità hanno contribuito a rafforzare la posizione dei condomini e a tutelare i loro diritti in caso di problemi con l'amministratore o con il condominio. L'impatto La riforma del condominio ha avuto un impatto significativo sulla gestione dei condomini italiani. Le nuove norme hanno contribuito a migliorare la trasparenza e la democraticità della gestione condominiale, a tutelare i diritti dei condomini e a garantire una maggiore efficienza nella risoluzione delle controversie condominiali. In particolare, le novità introdotte dal nuovo codice hanno contribuito a: - Migliorare la partecipazione dei condomini alla vita condominiale. La possibilità di partecipare alle assemblee condominiali anche mediante delega ha reso più facile per i condomini partecipare alla vita condominiale, anche se non possono essere presenti personalmente all'assemblea. Inoltre, la possibilità di consultare i documenti condominiali e di accedere alle parti comuni dell'edificio ha rafforzato il diritto di controllo dei condomini sull'attività dell'amministratore e del condominio. - Tutelare i diritti dei condomini. Il rafforzamento dei diritti dei condomini, come il diritto di partecipare alle assemblee condominiali, il diritto di consultare i documenti condominiali e il diritto di accedere alle parti comuni dell'edificio, ha contribuito a tutelare i diritti dei condomini e a garantire loro una maggiore trasparenza e controllo sull'attività dell'amministratore e del condominio. - Migliorare la gestione dei condomini. L'obbligo di nominare un amministratore del condominio in caso di condominio composto da più di otto condomini, la possibilità di nominare un amministratore di condominio professionale e la possibilità di ricorrere all'arbitrato per la risoluzione delle controversie condominiali hanno contribuito a rendere la gestione dei condomini più efficiente e trasparente. Le criticità La riforma del condominio ha sollevato anche alcune criticità, tra cui: - La complessità del nuovo codice. Il nuovo codice è un testo molto complesso, che può rendere difficile la sua comprensione da parte dei condomini. - La mancanza di adeguati strumenti di attuazione. La riforma ha introdotto nuove norme, ma non ha previsto adeguati strumenti di attuazione, che potrebbero rendere difficile l'applicazione delle nuove norme in alcuni casi. Nonostante le criticità, la riforma del condominio ha rappresentato un passo importante verso una maggiore tutela dei diritti dei condomini e una migliore gestione dei condomini italiani. Foto di xegxef da Pixabay Read the full article
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Dagli Usa alla Germania, le Costituzioni a confronto
Nei principali Paesi dell’Occidente sono diversi e variegati i modelli costituzionali. La loro architettura definisce, tra l’altro, la separazione dei poteri e i sistemi con cui vengono eletti i vertici delle cariche istituzionali. FRANCIA: in base alla Costituzione entrata in vigore nel 1958, nel paese vige il semipresidenzialismo contraddistinto dal rafforzamento dell’esecutivo e dalla…
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Il Consiglio dei ministri si è riunito per illustrare la Politica di Coesione Europea e attuazione del PNRR
Il Consiglio dei ministri si è riunito per illustrare la Politica di Coesione Europea e attuazione del PNRR. Il Consiglio dei ministri si è riunito giovedì 16 febbraio 2023, alle ore 16.42 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giorgia Meloni. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. POLITICA DI COESIONE E ATTUAZIONE DEL PNRR 1. Relazione sull’attuazione della politica di coesione europea e nazionale in Italia – Programmazione 2014-2020 Il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto ha illustrato al Consiglio dei ministri la relazione sull’attuazione della politica di coesione europea e nazionale in Italia – Programmazione 2014-2020, che viene immediatamente trasmessa ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati. 2. Disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune (decreto-legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune. Il testo si compone di tre parti: - revisione del sistema della governance del PNRR; - rafforzamento della capacità amministrativa dei soggetti chiamati ad attuare gli interventi previsti dal PNRR e dal PNC, accelerazione e semplificazione delle procedure PNRR in vari settori; - attuazione delle politiche di coesione, di politica agricola comune e di politica giovanile. - Governance Si istituisce una nuova struttura di missione PNRR presso la Presidenza del Consiglio, sotto l’indirizzo del Ministro delegato, che assorbe le funzioni già esercitate dalla segreteria tecnica per il supporto alle attività della Cabina di regia e quelle del Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale. La nuova Struttura eserciterà anche le funzioni di punto di contatto nazionale per l’attuazione del PNRR, già esercitate dal servizio centrale per il PNRR presso la Ragioneria generale dello Stato. Inoltre, si riorganizzano le unità di missione PNRR presso le amministrazioni centrali, che potranno anche essere internalizzate e poste all’interno di Direzione Generali già esistenti. Si rafforzano i poteri sostitutivi in caso di mancato rispetto da parte delle Regioni degli impegni finalizzati all’attuazione del PNRR: si dimezzano i termini per provvedere in caso di inerzia da parte del soggetto attuatore; si prevede la possibilità che il commissario possa svolgere una pluralità di atti e/o interventi (e non solo un singolo atto) e provvedere all’esecuzione dei progetti PNRR o PNC, assicurando il coordinamento operativo delle varie amministrazioni e soggetti coinvolti. In caso di progetti infrastrutturali, si estendono al commissario i poteri propri del commissario straordinario delle grandi opere. In caso di dissenso, diniego, opposizione proveniente da un organo idoneo a precludere la realizzazione di un intervento PNRR, si attribuisce il potere di impulso per rimettere la decisione al Consiglio dei Ministri anche al Ministro competente, oltre che alla Struttura di missione PNRR. Si introducono disposizioni volte a favorire il controllo e il monitoraggio della spesa degli interventi PNRR e PNC da parte del Ministero dell’economia e delle finanze. - Rafforzamento capacità amministrativa Si introducono misure per il rafforzamento della capacità amministrativa dei Ministeri e dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, per l’attuazione di progetti PNRR o PNC. - Semplificazione Si prevedono disposizioni per l’accelerazione e lo snellimento di procedure in materia di appalti pubblici e grandi opere: estensione a tutti gli appalti PNRR e PNC, comprese le infrastrutture connesse, delle procedure “supersemplificate” già previste per l’edilizia penitenziaria, ferroviaria e giudiziaria, in materia di conferenza dei servizi, VIA e acquisizione degli assensi dei Beni Culturali; inoltre si dimezzano i termini per l’esproprio e quelli per l’espressione del parere da parte della Conferenza unificata per le opere PNRR e si ampliano le funzioni del Comitato speciale istituito presso il Consiglio superiore dei lavori pubblici. Si consente all’Agenzia del demanio e al Ministero della difesa di contribuire a progetti PNRR anche attraverso la messa a disposizione di immobili per alloggi universitari, infrastrutture sportive ed energetiche da fonti rinnovabili. Si introducono disposizioni volte a semplificare gli acquisti di beni e servizi informatici strumentali alla realizzazione PNRR e in materia di procedure di e-procurement e acquisto di beni e servizi informatici e si facilita la realizzazione della piattaforma digitale nazionale dati (PDND). Si semplificano inoltre le procedure di posa in opera di infrastrutture a banda ultralarga. Si rafforzano le competenze della Soprintendenza speciale per il PNRR, che assorbe le funzioni delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio in relazione ai beni coinvolti nelle progettualità PNRR. Per la scuola s’interviene sull’edilizia scolastica prevedendo che gli enti locali interessati agli interventi previsti dal PNRR possano utilizzare le economie di gara derivanti dai ribassi d’asta e che i soggetti attuatori possano procedere all’affidamento diretto per servizi e forniture (anche di ingegneria e architettura) entro un determinato importo (inferiore a euro 215.000,00); si accelerano le procedure per le scuole “innovative” (previste da progettualità PNRR) affidando ai vincitori del concorso di progettazione la direzione dei lavori con procedura negoziata. Per favorire il rientro dei “cervelli” in Italia, e quindi per l’università, si introduce un esonero contributivo a favore delle imprese che partecipano al finanziamento delle borse di dottorato innovativo e che assumono personale in possesso del titolo di dottore di ricerca; si prevede che almeno un quinto dei posti disponibili di professore di prima fascia sia destinato alla chiamata di giovani ricercatori presso le università italiane. Si prevedono disposizioni per semplificare le procedure di realizzazione delle opere del Giubileo della Chiesa Cattolica 2025. Si introducono disposizioni per favorire gli acquisiti di immobili da parte degli enti previdenziali, per soddisfare esigenze logistiche delle pubbliche amministrazioni e per il reperimento di nuovi sedi per esigenze connesse al PNRR. Si prevedono una serie di disposizioni in materia di giustizia: digitalizzazione degli atti giudiziari e graduale abbandono degli archivi analogici; obbligatorietà del deposito telematico dei provvedimenti del giudice; deposito telematico degli atti relativi ai procedimenti di volontaria giurisdizione; misure in favore delle imprese in difficoltà attraverso l’implementazione dei piani di rateizzazione del debito fiscale e di accordi transattivi con il Fisco, l’Inail e l’Inps, nonché attraverso misure di semplificazioni per l’accesso alle procedure negoziate. Per la giustizia tributaria, si prevedono misure volte ad accelerare l’estinzione delle controversie oggetto di condono fiscale. Si introducono misure in materia di ambiente e sicurezza energetica: procedura semplificata per promuovere gli impianti chimici “integrati”, su scala industriale, volti alla produzione di idrogeno verde e rinnovabile, attraverso la assegnazione dell’istruttoria alla Commissione tecnica PNRR-PNIEC; rinaturazione dell’area del Po; aumento delle risorse di assistenza tecnica per il PNRR; utilizzo dei proventi delle aste CO2; disciplina della posa in opera di pannelli solari e installazione di infrastrutture energetiche da fonti rinnovabili. Si potenziano le politiche di coesione e la politica agricola comune, con l’internalizzazione presso il Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri dell’Agenzia per la coesione territoriale. Si costituisce presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste l’Autorità di gestione nazionale del piano strategico della PAC 2023-2027, con conseguenti disposizioni organizzative anche relative all’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA). Si istituisce, infine, l’Agenzia italiana per la gioventù, ente pubblico non economico dotato di personalità giuridica, la quale subentra a tutti gli effetti nelle funzioni attualmente svolte dall’Agenzia nazionale per i giovani. CESSIONE DI CREDITI D’IMPOSTA RELATIVI A INCENTIVI FISCALI Misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali (decreto-legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali. Il testo interviene, in particolare, per modificare la disciplina riguardante la cessione dei crediti d’imposta relativi a spese per gli interventi in materia di recupero patrimonio edilizio, efficienza energetica e “superbonus 110%”, misure antisismiche, facciate, impianti fotovoltaici, colonnine di ricarica e barriere architettoniche. L’oggetto dell’intervento non è il bonus, bensì la cessione del relativo credito, che ha potenzialità negative sull’incremento del debito pubblico. Dall’entrata in vigore del decreto, con l’eccezione di specifiche deroghe per le operazioni già in corso, non sarà più possibile per i soggetti che effettuano tali spese optare per il cosiddetto “sconto in fattura” né per la cessione del credito d’imposta. Inoltre, non sarà più consentita la prima cessione dei crediti d’imposta relativi a specifiche categorie di spese; resta invece inalterata la possibilità della detrazione degli importi corrispondenti. Si abrogano le norme che prevedevano la possibilità di cedere i crediti relativi a: - spese per interventi di riqualificazione energetica e di interventi di ristrutturazione importante di primo livello (prestazione energetica) per le parti comuni degli edifici condominiali, con un importo dei lavori pari o superiore a 200.000 euro; - spese per interventi di riduzione del rischio sismico realizzati sulle parti comuni di edifici condominiali o realizzati nei comuni ricadenti nelle zone classificate a rischio sismico 1, 2 e 3, mediante demolizione e ricostruzione di interi edifici, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare, che provvedano alla successiva alienazione dell’immobile. Si introduce anche il divieto, per le pubbliche amministrazioni, di essere cessionarie di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali maturati con tali tipologie di intervento. Infine, il testo chiarisce il regime della responsabilità solidale nei casi di accertata mancata sussistenza dei requisiti che danno diritto ai benefici fiscali. Con le nuove norme, ferme restando le ipotesi di dolo, si esclude il concorso nella violazione, e quindi la responsabilità in solido, per il fornitore che ha applicato lo sconto e per i cessionari che hanno acquisito il credito e che siano in possesso della documentazione utile dimostrare l’effettività delle opere realizzate. L’esclusione opera anche per i soggetti, diversi dai consumatori o utenti, che acquistano i crediti di imposta da una banca, o da altra società appartenente al gruppo bancario di quella banca, con la quale abbiano stipulato un contratto di conto corrente, facendosi rilasciare un’attestazione di possesso, da parte della banca o della diversa società del gruppo cedente, di tutta la documentazione. Resta, peraltro, fermo che il solo mancato possesso della documentazione non costituisce causa di responsabilità solidale per dolo o colpa grave del cessionario, il quale può fornire con ogni mezzo prova della propria diligenza o non gravità della negligenza. Il Consiglio ha concordato che le associazioni di rappresentanza delle categorie maggiormente interessate dalle disposizioni del decreto-legge saranno sentite dal Governo il prossimo 20 febbraio. ATTUAZIONE DI NORME EUROPEE Recepimento dell’articolo 1, punti 8) e 18), della direttiva (UE) 2021/2118 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 novembre 2021, recante modifica della direttiva 2009/103/CE concernente l’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli e il controllo dell’obbligo di assicurare tale responsabilità, per quanto riguarda, rispettivamente, l’articolo 10-bis, paragrafo 13, secondo comma, e l’articolo 25-bis, paragrafo 13, secondo comma, della direttiva 2009/103/CE (decreto legislativo – esame preliminare) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR Raffaele Fitto e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo di recepimento di norme europee concernenti l’assicurazione della responsabilità civile risultante dalla circolazione di autoveicoli. L’obiettivo della direttiva è quello di garantire la parità di tutela minima delle persone lese a seguito di incidenti derivanti dalla circolazione stradale in tutto il territorio dell’Unione europea, assicurare la loro protezione in caso di insolvenza delle imprese di assicurazione e garantire parità di trattamento da parte degli assicuratori delle attestazioni di sinistralità pregressa dei potenziali assicurati che attraversano le frontiere interne dell’Unione. Tra l’altro, le nuove norme rendono obbligatorio e omogeneo, in tutti i Paesi europei, l’intervento risarcitorio del Fondo di garanzia in caso d’insolvenza di un assicuratore RCA e a garantire, in caso di fallimento d’imprese estere operanti in regime di libera prestazione di servizi (LPS) o di stabilimento, il diritto di rivalsa del Fondo che ha risarcito il danneggiato nei confronti del Fondo del Paese di origine dell’impresa insolvente. * Inoltre, il Consiglio dei ministri, su proposta dello stesso Ministro Raffaele Fitto e dei Ministri rispettivamente competenti, ha approvato, in esame definitivo, due decreti legislativi di attuazione di norme europee. I testi, di seguito indicati, tengono conto dei pareri espressi dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano e dalle competenti Commissioni parlamentari. 1. Attuazione della direttiva (UE) 2020/1057 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 luglio 2020, che stabilisce norme specifiche per quanto riguarda la direttiva 96/71/CE e la direttiva 2014/67/UE sul distacco dei conducenti nel settore del trasporto su strada e che modifica la direttiva 2006/22/CE per quanto riguarda gli obblighi di applicazione e il regolamento (UE) n. 1024/2012 (decreto legislativo – esame definitivo) (Ministro del lavoro e delle politiche sociali – Ministro delle infrastrutture e dei trasporti) 2. Attuazione della direttiva 2020/21 84/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2020, concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano (decreto legislativo – esame definitivo) (Ministro della salute) ACCORDI E CONVENZIONI INTERNAZIONALI Ratifica ed esecuzione dell’Accordo sullo spazio aereo comune tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l’Ucraina, dall’altra, firmato a Kiev il 12 ottobre 2021 (disegno di legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani, ha approvato un disegno di legge di ratifica ed esecuzione dell’Accordo sullo spazio aereo comune tra l’Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e l’Ucraina, dall’altra, firmato a Kiev il 12 ottobre 2021. Si tratta di un testo sottoscritto dalle Parti il 28 novembre 2013, che delinea il quadro giuridico generale nel cui ambito si sviluppano le relazioni aeronautiche tra l’Ucraina e tutti gli Stati membri dell’Unione europea. AGENZIA NAZIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO Regolamento recante approvazione delle modifiche allo Statuto dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (decreto del Presidente della Repubblica – esame preliminare) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, ha approvato, in esame preliminare, un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, che reca l’approvazione delle modifiche allo Statuto dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL). Il regolamento adegua lo statuto alle modifiche normative introdotte dal decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, che ha soppresso la figura del Presidente ANPAL e ne ha attribuito le funzioni al Direttore. Il nuovo statuto prevede quindi che l’incarico di Direttore sia incompatibile con altri rapporti di lavoro subordinato pubblico o privato o di lavoro autonomo, nonché con qualsiasi altra attività professionale privata, anche occasionale, che possa entrare in conflitto con gli scopi e i compiti dell’ANPAL. Prevede, inoltre, che il consiglio di amministrazione sia nominato per tre anni con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e sia composto da tre dirigenti in possesso di provata esperienza e professionalità nelle materie di competenza dell’ANPAL. Precisa che i membri del Cda non percepiscono alcun compenso, indennità, gettone di presenza o altro emolumento comunque denominato e hanno diritto unicamente al rimborso delle spese sostenute per la trasferta dal luogo di residenza. DELIBERAZIONI A NORMA DEL TESTO UNICO DEGLI ENTI LOCALI Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’interno Matteo Piantedosi, in considerazione della necessità di proseguire nell’azione di ripristino della legalità, ha deliberato la proroga per sei mesi dell’affidamento alla gestione commissariale del Comune di Calatabiano (Catania), ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267. NOMINE Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, vista la deliberazione del Consiglio di Presidenza della giustizia amministrativa, ha deliberato la nomina a Presidente aggiunto del Consiglio di Stato del Presidente di Sezione avv. Carmine Volpe. Il Consiglio dei ministri, inoltre, ha preso atto della comunicazione di rinuncia dell’ing. Roberto Carpaneto al conferimento dell’incarico di Direttore dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (ANSFISA). LEGGI REGIONALI Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato ventuno leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di impugnare la legge della Regione Veneto n. 30 del 23/12/2022, “Legge di stabilità regionale 2023”, in quanto talune disposizioni si pongono in contrasto con la normativa statale in materia di armonizzazione dei bilanci pubblici, violando l’articolo 117, comma 2, lett. e) della Costituzione, nonché l’articolo 81, relativamente alla copertura finanziaria. Inoltre, il Consiglio dei ministri ha deliberato di non impugnare: 1. la legge della Regione Trentino Alto Adige n. 7 del 19/12/2022 “Legge regionale collegata alla legge regionale di stabilità 2023”; 2. la legge della Regione Trentino Alto Adige n. 8 del 19/12/2022 “Legge regionale di stabilità 2023”; 3. la legge della Regione Trentino Alto Adige n.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Nuova accisa mobile, tornano i bonus benzina e bus
Nuova accisa mobile, tornano i bonus benzina e bus
GUARDARE TV Ritorno dell’accisa mobile, rivista e corretta, rafforzamento dei poteri di Mr Prezzi, sforzo sulla trasparenza con l’obbligo per i benzinai, altrimenti a rischio sanzione, di esporre accanto al prezzo praticato anche quello medio misurato dal ministero delle Imprese. Sono alcune delle principali misure contenute nel decreto di 5 articoli per contenere i prezzi dei carburanti. Il…
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Ricolfi: “Conte non ci ha chiesto scusa”
La seconda ondata è il frutto, prevedibile e previsto, delle omissioni dei mesi scorsi sui versanti cruciali: aumento dei tamponi e dei drive-in, creazione di una task force per il tracciamento dei contatti, controllo degli assembramenti, assunzioni di personale sanitario, rafforzamento delle terapie intensive, aumento della flotta dei mezzi di trasporto, organizzazione della sorveglianza sanitaria nelle scuole, riduzione del numero di alunni per classe, scaglionamento degli orari di ingresso nelle scuole. Anziché fare queste cose, ci hanno raccontato che tutto il mondo ammirava il modello italiano di contrasto dell' epidemia.
Non avendole fatte, la seconda ondata ha avuto la strada spianata. C' è chi ha avvertito del pericolo a maggio, chi a giugno, chi a luglio, ma a partire dalla metà di agosto non si poteva non capire, perché tutti gli indicatori (ripeto: tutti gli indicatori) dicevano che la curva non cresceva più linearmente, ma esponenzialmente.
E' questo non voler vedere che ci ha portati, oggi, a dover fronteggiare un' onda molto alta e pericolosa. Ed è questo il motivo per cui siamo chiamati a nuovi sacrifici, anche se per ora preferiscono non dirci quali, quanto grandi, e soprattutto quanto lunghi. Ma la risposta è semplice: i sacrifici saranno tanto più grandi e tanto più lunghi quanto più il governo continuerà a temporeggiare, rimandando misure che già sa che dovrà prendere.
Sono pronti, gli italiani, a una nuova stagione di sacrifici? Io penso di no, in parte per cattive ragioni, in parte per ottime ragioni.
Le cattive ragioni si riducono ad una: la nostra società, nonostante sacche di povertà e di malessere, somiglia ormai più a un luna park che a una fabbrica. Novantacinque genitori su 100 mai avrebbero osato dire ai propri figli che era meglio, per un' estate, rinunciare ai divertimenti di massa e passare ad occupazioni meno pericolose o più utili, ad esempio vedere pochi amici, fare sport all' aperto, recuperare il tempo di studio perduto durante il lockdown.
Ma anche a noi, che adolescenti non siamo più, sarebbe risultato molto doloroso non essere liberi di passare le vacanze all' estero, o dover osservare scrupolosamente le regole di prudenza, a partire dall' uso della mascherina e dal rispetto del distanziamento. Insomma, la maggior parte degli italiani ha pensato e pensa di aver fatto già sufficienti rinunce nel lockdown di marzo-aprile, e che non sia proprio il caso di farne altre. Queste sono le cattive ragioni, perché una società che ha perso la capacità di affrontare sacrifici per il bene comune è semplicemente una società in decadenza, anche se preferisce descriversi in registri più indulgenti.
Ma nella resistenza a fare nuovi sacrifici ci sono anche buone ragioni. Ottime ragioni. Che io ridurrei a una:
il premier Conte non ci ha chiesto scusa. Si è presentato come di consueto in tv, per dirci che la situazione era grave, e che dovevamo di nuovo fare sacrifici. Eh no, caro premier, noi avremmo voluto sentire un altro discorso, un discorso di verità e di umiltà. Un discorso che suonasse più o meno così.
«Cari italiani, è vero, in questi mesi, nonostante i pieni poteri che ci siamo presi proclamando lo stato di emergenza, non abbiamo fatto, a, b, c, d, e, f, ...(qui lungo elenco), né abbiamo davvero preteso che voi faceste quello che vi avevamo prescritto, tipo niente movida, niente assembramenti sui mezzi pubblici, rispetto rigoroso del distanziamento.
Un po' abbiamo chiuso un occhio per risarcirvi dei due mesi di lockdown, un po' abbiamo latitato perché siamo litigiosi, disorganizzati, e tendiamo a rimandare le decisioni difficili. Però ora che l' epidemia ha rialzato la testa la lezione l' abbiamo capita.
Abbiamo capito che aveva ragione il professor Crisanti quando, a luglio, ci diceva che 300 positivi al giorno non sono pochi. E aveva ancora più ragione quando, ad agosto, più di due mesi fa, ci consegnava un piano per aumentare i tamponi e costruire un vero sistema di sorveglianza attiva dell' epidemia.
E avevano pure ragione quanti ci avvertivano che le scuole non erano pronte per riaprire, nonostante una raffica di banchi a rotelle in arrivo». E ancora. «Ecco perché, nel momento in cui vi chiediamo i primi sacrifici, cui fra poco ne seguiranno altri, vi promettiamo anche che quegli errori non li faremo più. Ecco il nostro cronoprogramma, con le cose che faremo, gli stanziamenti, i tempi entro i quali vi garantiamo che le cose saranno fatte (segue lungo e dettagliato elenco di cose non fatte, ma che verranno fatte nei prossimi tre mesi).
Perché sappiamo bene, ora ci è chiaro, che se non faremo tutte queste cose l' epidemia, dopo i vostri nuovi sacrifici, sembrerà in ritirata per qualche settimana o mese, ma poi si ripresenterà implacabilmente con una terza ondata».
Noi, queste parole non le abbiamo ancora sentite. Noi questo programma non lo abbiamo ancora visto.
E lo vorremmo. Subito. Se non lo vedremo, i sacrifici li faremo di nuovo, come sempre, ma non riusciremo a toglierci il dubbio che, ancora una volta, saranno inutili.
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Giornalismo e Pandemia
Sono le reti televisive e i giornali principali a creare un clima di paura, disorientamento e confusione nella gente con le loro continue giravolte.
Al pari della peggiore politica che non cessa mai di essere in campagna elettorale anche il giornalismo non cessa mai di cercare il titolone ad effetto o di buttare tutto in caciara perché fa più ascolti invece di promuovere dibattiti sereni, seri e approfonditi.
Ma è esattamente il giornalismo che ci meritiamo se siamo pronti ad urlare al complottismo ogni volta che spunta un'idea che non va per la maggiore. Non sorprende affatto la nostra bassa posizione nella classifica per la libertà di stampa.
Un amico mi ha chiesto: "perché si dovrebbe pagare un giornale se poi il lavoro di verifica delle informazioni lo deve fare il lettore?" io replico: " Perché io , multimilionario dovrei prendermi la briga di comprarmi una televisione o un giornale se poi non posso scriverci quello che piace a me? ".
Ecco perché la pluralità dell'informazione è preziosa. Se tra i tuoi finanziatori ci sono le case farmaceutiche le notizie di carattere sanitario che orientamento avranno?
è una domanda lecita. Le domande sono SEMPRE lecite.
In un paese al 41esimo posto per libertà di informazione il problema non è certamente costituito dalla informazione alternativa. E anche qualora lo fosse, io dico che è molto meglio avere una idea sbagliata in più rispetto alla censura. Considerando il livello elevato di informazione contraddittoria che giornali e principali reti televisive hanno veicolato ultimamente mi sembra davvero assurdo prendersela con piattaforme minori che hanno una quantità di ascolti assolutamente esigua se paragonata ai volumi delle testate principali.
Il clima da caccia alle streghe sperimentato dallo stesso Mentana è del resto il riflesso di un clima generale che va oltre il mondo dell'informazione. Forse è lo stesso clima a cui alludeva il sottosegretario PD della regione Emilia Romagna quando diceva che si voleva " dare il senso di un regime molto stringente ". E allora ecco la nascita di una Task Force governativa “Contro le fake news”. E’ in atto un tentativo di soffocamento dell’informazione alternativa che non si ferma neppure di fronte alla morte.
https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-guardate_un_po_come_si_accosta_alla_salma_di_giulietto_chiesa_nel_giorno_della_sua_morte_il_sig_mantellini/82_34528/
Gli unici veri complottisti sono coloro che vogliono nascondere informazioni o metterle a tacere. C'è sin dall'inizio della pandemia un durissimo scontro tra medici che invocano vaccini e farmaci con copyright e medici che puntano sul rafforzamento del sistema immunitario e farmaci privi di copyright... essendo che i nostri media ricevono sovvenzioni dagli sponsor farmaceutici danno maggiore risalto al primo gruppo di medici e cercano di screditare il secondo gruppo per far dubitare della loro credibilità.. Gli interessi enormi dietro questa pandemia hanno dei riflessi che si ramificano ovunque e influiscono direttamente sulla comunicazione dell' establishment.
A mio avviso se si trovasse un vaccino sarebbe una cosa positiva. Questo è un virus per il quale è bene avere a disposizione tutte le armi, però non trovo giusto che altri tipi di cura abbiano meno risalto mediatico.
Secondo me è possibile un giornalismo fondato, anziché su accuse e polemiche, su dibattiti liberi, sereni, seri, pacati. Se ciò avvenisse le tesi meno fondate e le idee meno praticabili non troverebbero altrettanta eco.
E ribadisco che il complottismo non esiste. Esistono persone che fanno collegamenti che la maggior parte delle persone non ha l'apertura mentale e l'intelligenza (o anche l'ottusità e la avventatezza) per fare. Il complottismo reale è quello di chi vuole censurare notizie e mettere a tacere libere opinioni a fini politici o economici ad esempio gli enormi poteri che perseguitano Assange per averci offerto uno scorcio di verità sui nostri padroni universali.
In una società libera tutte le tesi ( suffragate da valide argomentazioni) debbono trovare voce indipendentemente dal fatto che vadano per la maggiore o no
https://www.youtube.com/watch?v=2WkCfReu4gg
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In seguito all’inasprirsi delle violenze fasciste contro le organizzazioni e le sedi del movimento operaio e democratico, l’Alleanza del Lavoro (organo di un ampio fronte sindacale) proclamò per il 1° agosto 1922 uno sciopero generale nazionale in “difesa delle libertà politiche e sindacali”. Contro la mobilitazione dei lavoratori si scatenò la violenza delle squadre fasciste lungo tutta la penisola. L’Alleanza del Lavoro sospese lo sciopero il 3 agosto, ma le aggressioni aumentarono e solo in poche città fu organizzata la resistenza alle azioni delle camicie nere. Le spedizioni punitive ebbero così un totale successo con la distruzioni di circoli, cooperative, sindacati, giornali ed amministrazioni popolari. A Parma, sola eccezione, gli sviluppi dello sciopero furono ben diversi: la città divenne teatro di una resistenza armata alle squadre fasciste che, dopo cinque giorni di combattimenti, risultò vittoriosa. I lavoratori avevano risposto compatti allo sciopero e, forti delle tradizioni locali del sindacalismo rivoluzionario, mostrarono ancora una volta grande capacità di mobilitazione e di combattività.
Parma era “rimasta quasi impermeabile al fascismo” ed inoltre, dal luglio 1921, operava contro le aggressioni delle squadre nere l’organizzazione armata degli Arditi del Popolo, costituita dal deputato socialista Guido Picelli, che reclutava giovani lavoratori soprattutto tra le fila del socialismo radicale e dell’anarchismo. Nei giorni di agosto furono mobilitati dal Partito Fascista per la spedizione su Parma circa 10.000 uomini, giunti dai paesi del Parmense e dalle province limitrofe; a comandarle venne inviato Italo Balbo, già protagonista di analoghe spedizioni militari a Ravenna e a Forlì.
Mentre a livello nazionale lo sciopero si esauriva e il fronte democratico veniva sconfitto, a Parma la resistenza si faceva sempre più tenace e, nei borghi dietro le barricate popolari, i poteri passarono al direttorio degli Arditi del Popolo e al suo comandante Picelli.
All’alba del 2 agosto 1922 affluiscono a Parma circa 15 mila squadristi provenienti da tutta l’Emilia, dal Veneto, da parte della Toscana, dal Mantovano e dal Cremonese. Il prefetto e il questore ritirano tutta la forza pubblica dai quartieri a rischio (l’Oltretorrente e il Naviglio), mentre gli arditi del popolo, – che da giorni attendevano la spedizione punitiva – si organizzano:
I caposquadra – racconterà Picelli dodici anni più tardi – scelti fra gli operai militari, ebbero il compito dell’addestramento degli uomini, mentre gli addetti ai servizi speciali furono incaricati di mantenere il contatto coi soldati dei reggimenti di permanenza a Parma per il rifornimento di armi e munizioni. […] Il Comando degli «Arditi del Popolo» appena ebbe notizia dell’arrivo dei fascisti, convocò d’urgenza i capi squadra e capi gruppo e dette loro disposizioni per la costruzione immediata di sbarramenti, trincee, reticolati, con l’impiego di tutto il materiale disponibile. All’alba, all’ordine di prendere le armi e insorgere, la popolazione operaia scese per le strade, impetuosa come le acque di un fiume che straripi, con picconi, badili, spranghe ed ogni sorta di arnesi, per dar mano agli «Arditi del Popolo» a divellere pietre, selciato, rotaie del tramway, scavare fossati, erigere barricate con carri, banchi, travi, lastre di ferro e tutto quanto era a portata di mano. Uomini, donne, vecchi, giovani di tutti i partiti e senza partito furono là; fusi in una sola volontà di ferro: resistere e combattere.
Viene quindi divisa la città in quattro settori: due nell’Oltretorrente (Nino Bixio e Massimo D’Azeglio) e due in Parma nuova (Naviglio e Aurelio Saffi). Le squadre di arditi del popolo, composte da otto-dieci uomini, si suddividono le zone d’operazione sulla base dell’estensione territoriale dei quartieri. Ventidue sono impegnate in Oltretorrente, sei nel Naviglio e quattro nel rione Aurelio Saffi: circa trecento uomini, solo la metà dei quali armati di fucili modello 1891, moschetti, pistole d’ordinanza, rivoltelle automatiche e bombe SIPE. Nei punti ritenuti tatticamente importanti vengono rafforzate le difese e gli sbarramenti minando il sottosuolo; i campanili vengono numerati e utilizzati come osservatorii. I poteri passano nelle mani del Comando degli Arditi del popolo, costituito da un ristretto numero di operai (eletti dalle squadre) tra i quali viene ripartita la direzione delle branche di servizio: “difesa e ordinamento interno”, “approvvigionamenti” e, infine, “sanità”. I commercianti e le classi medie simpatizzano con gli antifascisti e mettono a loro disposizione l’occorrente (viveri e quant’altro).
Dall’altra parte delle barricate il ritratto ora esposto viene confermato. Nel suo stile telegrafico posticciamente tardo-futurista, il comandante supremo della spedizione punitiva (appena giunto da Ferrara), ricorderà così la situazione:
I dirigenti di Parma mi danno l’antefatto. I fascisti locali pochi: la città è rimasta quasi impermeabile al Fascismo: invece nella provincia la conquista fascista è quasi completa. Lo sciopero non potè essere impedito in città per la debolezza delle nostre forze. Fu più o meno generale. […] Parma divisa secondo i vecchi confini dalle fazioni in lotta: l’oltretorrente completamente in mano dei rossi. La popolazione asserragliata nelle case trasformate in fortezze, con abbondanza d’armi e di tiratori scelti sui tetti: le strade bloccate da barricate col materiale delle scuole e delle chiese.
E, a proposito dello schieramento avversario, Balbo, dopo aver osservato genericamente che il fulcro della resistenza sono i comunisti, annota nel suo diario:
Forze avversarie. – Hanno solidarizzato con i rivoltosi: la Camera del lavoro sindacalista, con Alceste De Ambris alla testa. […] La Camera del lavoro socialista […]. Molti popolari. Partecipano alla resistenza sovversiva persino alcuni preti in sottana che hanno offerto viveri e banchi di chiesa per gli sbarramenti. I giovani popolari sono capeggiati da un noto avvocato della città. Frazioni di partiti borghesi, legati alla democrazia nittiana […]
In effetti lo schieramento politico che appoggia i rivoltosi è assai ampio. Ma una tale ampiezza gli deriva dall’essere uno schieramento sociale di popolo, non certo un blocco di sigle, molte delle quali contrarie a qualsiasi tentativo di risposta violenta al fascismo. I socialisti, i comunisti e ancor più i popolari, che appoggiano attivamente la rivolta, lo fanno in dissenso, o quantomeno discostandosi, dall’indirizzo delle rispettive direzioni politiche. (Come sottolinea Dianella Gagliani (che ha raccolto alcune testimonianze, tra le quali quella di Dante Gorreri), la mediazione raggiunta dai comunisti parmensi con la “Centrale” fu quella di partecipare alla difesa unitaria con proprie squadre, subordinate al Comando degli Arditi del popolo. “Gruppi comunisti avevano il controllo militare di alcune vie, sostanzialmente all’interno dell’organizzazione degli arditi del popolo” (cfr. D. Gagliani, Arditi del popolo, in AA.VV., Dietro le barricate, cit., p. 166). La partecipazione come combattenti di operai e, in generale, di cittadini che facevano riferimento al PPI ci viene confermata, oltreché dallo stesso Picelli (in tempi non sospetti, cioè prima del VII congresso dell’IC), dalla morte del consigliere popolare del PPI Ulisse Corazza (colpito al capo da una fucilata dopo essersi presentato – come scrisse Picelli – qualche ora prima, “col proprio moschetto a un caposquadra, per chiedere di partecipare al combattimento a fianco degli «Arditi del Popolo»”). Anche la partecipazione dei sacerdoti è confermata da più parti: il parroco di San Giuseppe, ad esempio, mise a disposizione i banchi della sua chiesa per costruire una barricata, ma si oppose fermamente a Picelli quando questi gli chiese di issare la bandiera rossa sul campanile (cfr. Pietro Bonardi Cattolici e chiesa nella lotta politica, in AA.VV., Dietro le barricate, cit., pp. 271-72). Anche Balbo nel suo diario, dopo aver annotato la morte di Ulisse Corazza, scrive: “I fascisti hanno visto un grosso prete rubicondo agitarsi dietro le barricate dei sovversivi a portare panche e sedie di chiesa. Momento di aberrazione. Contrasto con le parole cristiane di Monsignor Conforti [l’arcivescovo di Parma che la sera prima era andato a trovare Balbo con l’intento di pacificare le parti]” (I. Balbo, cit., p. 131).)
Le uniche forze politico-sindacali che sostengono apertamente la rivolta (oltre al nucleo “picelliano” della Camera confederale del lavoro di via Imbriani) sono quelle dei sindacalisti rivoluzionari dell’UldL (con sede presso la Camera del lavoro di Borgo alle Grazie, guidata da Vittorio Picelli, fratello di Guido), dell’Unione sindacale parmense (aderente all’USI) e dei libertari (UAI).
La difesa di Oltretorrente è una lotta di popolo vera e propria. La divisione tra combattenti e ausiliari non-combattenti, usuale per qualsiasi conflitto civile (si pensi alla Resistenza), non è in questo caso ben determinabile. Accanto ai circa trecento arditi del popolo c’è infatti la quasi totalità della popolazione. Come annota Picelli, dopo aver descritto la situazione nel borgo del Naviglio:
Anche nell’Oltretorrente i servizi andarono man mano migliorando: requisizione e distribuzione di viveri, posti di medicamento, cucine, vigilanza, informazione, rafforzamento delle costruzioni difensive. Grande fu la partecipazione delle donne, le quali accorsero ovunque a prestare l’opera loro preziosissima e ad incitare. […] Un elemento molto importante del successo nella lotta armata è la certezza di vincere. È interessante osservare come questa «certezza» fosse in ognuno assoluta; nessuno ebbe il più piccolo dubbio. Nelle case si attese alla fabbricazione di ordigni esplodenti, di pugnali fatti con lime, pezzi di ferro, coltelli, e alla preparazione di acidi Dalle finestre di una delle casupole di Borgo Minelli, una ragazza di diciassette anni, tenendo levata in alto la scure ed agitandola, gridò ai compagni sulla via: «se vengono io sono pronta!». Alle donne vennero distribuiti recipienti pieni di petrolio e di benzina, poiché in base al piano difensivo, nel caso in cui i fascisti fossero riusciti ad entrare in Oltretorrente, il combattimento si sarebbe svolto strada per strada, vicolo per vicolo, casa per casa, senza risparmio di sangue, con lancio di liquidi infiammabili, contro le camicie nere e sino all’incendio e alla distruzione completa delle posizioni.
Notizie, queste, confermate da Balbo che così descrive, lasciando anche trasparire una certa dose di ammirazione, l’organizzazione della difesa in Oltretorrente:
Partecipano alle azioni le donne e i ragazzi. Ora per ora le trincee vengono approfondite e perfezionate. Servizio di sentinella. Operai che si danno il turno. Disciplina militare. Picelli ha il suo quartier generale al centro dell’oltretorrente. Arditi del popolo militarizzati. Stato maggiore. Disciplina di guerra. […] Molti operai sono in divisa di ex soldati col relativo elmetto. I ragazzi sono in gran parte adibiti a spari a tradimento che colpiscono i fascisti persino nella piazza maggiore della città. Mentre i difensori sono di guardia alle trincee, le donne, mobilitate anch’esse, preparano il rancio. Sono coadiuvate da gruppi di cucinieri. Le popolane portano alle cucine antifasciste pane, vino, frutta, lardo, patate. Il rancio viene distribuito due volte al giorno. L’ora del rancio è fissata con uno squillo di tromba. Altri squilli regolano l’ora della ritirata e l’ora della sveglia, nonché gli allarmi.
In realtà, contrariamente a quanto afferma Balbo, i giovanissimi (come il quattordicenne Gino Gazzola, ucciso inerme da un cecchino fascista) sono impiegati sui tetti e sui campanili in servizio di pattugliamento, mentre le armi e le munizioni in possesso degli insorti non sono poi molte. Anzi, alcuni di loro, utilizzando un espediente di rimembranza garibaldina, durante la notte salgono sui tetti armati di tubi e bastoni impugnati a mo’ di fucile.
Il rapporto con i soldati di truppa è un altro aspetto saliente della condotta dei resistenti. Il tentativo di occupare il quartiere popolare da parte del generale Lodomez – al quale nel frattempo erano passati i poteri – fallisce per due motivi: per la netta opposizione del Comando degli Arditi del popolo al tentativo mediatorio del comitato cittadino dell’AdL e a qualsiasi richiesta di smobilitazione avanzata dagli ufficiali (con la promessa che i fascisti si sarebbero poi allontanati dalla città), ma soprattutto perché i difensori accolgono i soldati del generale letteralmente a braccia aperte. (Come nota Picelli: “Gli ufficiali protestarono dicendo che avevano l’ordine; ma gli operai non cedettero. Anch’essi avevano un ordine! Il contegno dei soldati fu tale da non incoraggiare gli ufficiali ad insistere troppo. Due ore dopo il battaglione venne ritirato. Le manovre di compromesso furono sventate e il tentativo di disarmare gli operai fallì” )
Un Balbo indignato scrive infatti:
Alle 14 le truppe del generale Lodomez entravano nei quartieri occupati dai sovversivi con mitragliatrici e con due cannoni. L’apparato di forze era grande. Si riteneva accanita la resistenza degli avversari. Invece non è stato sparato un colpo di fucile. Gli operai stessi hanno aiutato i soldati a sgombrare le barricate e a disfare le trincee. Da tutte le viuzze dell’oltre-torrente le masse sovversive accorrevano incontro ai soldati gridando «viva l’esercito proletario». Applausi senza fine agli ufficiali. Molti soldati abbracciati dalle donne che offrivano vino. Segni di vittoria in tutti i quartieri che fino a pochi momenti prima erano in stato di guerra. Le truppe, i carabinieri e le guardie regie non hanno sequestrato che tre o quattro moschetti. […] In una piazzetta dell’oltretorrente è stata scodellata ai soldati una polenta di 15 chili. Non sono mancate le musiche e i balli popolari.
Il mistero di questa manifestazione di giubilo e di solidarietà con l’Esercito è stato subito svelato. Il prefetto Fusco è sceso a patti con gli arditi rossi di Picelli. […] Si è presentata a Picelli la soluzione prefettizia come una clamorosa vittoria delle organizzazioni rosse […]. Insomma era tutto un equivoco. Inoltre le dimostrazioni fatte all’Esercito suonavano oltraggio all’Esercito stesso, che si tendeva a far apparire come bolscevizzante. (Se non corrisponde a verità il fatto che il prefetto Federico Fusco, uomo di Facta, simpatizzasse con gli insorti, è però vero che la sua condotta (ispirata dall’esclusiva volontà di non far giungere le parti a un sanguinoso scontro fisico) fu diversa da quella della maggioranza degli altri prefetti del regno, quasi tutti filofascisti. Come ha documentato Palazzolo il prefetto di Parma inviò, il 6 agosto del ’22, un telegramma in cui si dice tra l’altro che “neanche il minimo atto di ostilità è stato compiuto dai socialisti contro la truppa e i Funzionari ed Agenti della forza pubblica […]. I socialisti hanno sparato e costrui��to barricate solo per difendersi dai fascisti, né occorre che io smentisca di avere, anche con un tacito consenso, incoraggiato tali barricate.” ).
In sintesi, dopo tre giorni di combattimenti che impegnano più che l’Oltretorrente il quartiere Naviglio (la cui difesa viene organizzata dall’anarchico Antonio Cieri), le truppe di Balbo devono battere in ritirata.
CRONACA (da la Gazzetta di Parma del 3 agosto 1922)
Lo sciopero iniquo
Se non fosse il movimento dj truppe, ed il girare attorno, sempre a tutte le ore compiendo miracoli di resistenza dei pochi funzionari e agenti della forza pubblica, non si avrebbe affatto l’impressione che lo sciopero… prosegue.
Mancano i treni cittadini? Ma se forse, è meglio.
Tutti i servizi procedono regolarmente. Gli spazzini stessi, ora che si sono messi a ragionare con la toro testa e non più con quella dei mestatori e dei politicanti, sono fermi al loro posto.
Mentre prima, facevan forse peggio dei tramvieri.
I ferrovieri (personale di fatica) si sono messi quasi tutti in sciopero. Ilt deposito di Parma con circa quattrocento agenti, hà più di trecentocinquanta scioperanti.
E ciò — ci diceva l’Ispettore della circoscrizione Ing. Carini — mentre a Piacenza. Reggio Emila e Modena, non uno ha scioperato, tutti sono rimasti fermi, comprendendo a pieno, quanto sia pazeesco e iniquo questo sciopero.
Eppure, a Parma, sono passati partiti, arrivati, tutti i treni viaggiatori ed anche qualche treno merci a grande velocità.
In stazione fanno servizio squadre di fasciati; sui treni viaggiano dei fascisti; il personale di macchina è di ferrovieri fascisti.
Ed i treni passano recando le bandiere dai sacri colori della patria sulle locomotive.
E tutto questo ieri ha dato molto fastidio agli scioperanti ma più che a loro alla teppa che s’affaccia sempre ovunque, che viene sempre a galla quando c’è un po’ di movimento in giro. Tanto che nel pomeriggio, ad un treno che passava, ornato di bandiere è stato sparato contro, da sotto il cavalcavia di via Trento.
Dal treno è stato risposto.
E poi essendo accorsa una squadra di fascisti in perlustrazione, questa nel piazzale interno della Barriera Garibaldi, venne accolta, da motteggi e fischi.
I fascisti fermatisi, avendo ricevuta una nuova ed eguale dimostrazione ostiìle si slanciarono contro i malintenzionati. Ma questi fuggendo verso viale Mentana e riparando nelle case di borgo del Naviglio, spararono sui fascisti, numerosi colpi di rivoltella.
I fascisti tentarono di retrocedere per entrare in via XX Settembre per prendere alle spalle gli sparatori, ma anche in questa strada, malgrado la si vedesse vuota sino in fondo si sparava.
I fascisti erano tutti disarmati, ma nelle case di questo quartiere si usavano contro di loro le armi d’ogni sorta; che son sempre pronte a portata di mano, e che alla Questura son venne, mai fatto di rinvenire.
Intervenuti i carabinieri, col vice-questore ed il Comandate la Squadra Mobile, i i fascisti si ritirarono.
Ma il dott. Di Sero che aveva affrontato da solo, con la rivoltella spianate, i fascisti non della città e non avendo segni esteriori di riconoscimento, si ebbe una bastonata che gli ruppe il cappello di paglia.
Infatti di fascisti ne sono convenuti in città in numero grandissimo, e hanno continuato ad arrivare per tutta la notte.
Essi sono acquartierati nelle scuole di S. Marcellino, delle quali si sono impossessati di sorpresa e vi bivaccano attendendo ordini.
Il Comitato locate dell’ «Alleanza del lavoro» ( ?) ha lanciato un manifestino per inneggiare alla riuscita dello sciopero che «deve proseguire con rinnovato fervore» e si compiace perchè — esso dice — «l’ordine di effettuare lo sciopero generale è stato accolto ovunque con entusiasmo vivissimo.».
Si vede che non vuol sentile «l’Alleanza del lavoro » ( ?) le bestemmie che tirano al suo indirizzo gli operai che sono obbligati dalla prepotenza di pochi politicanti, ben stipendiati, a perdere numerose giornate di lavoro.
La Federazione Commerciale Industriale Parmense, ha lanciato anch’essa un manifesto agli Industriali e Commercianti, avvertendo che «se nella dannata ipotesi che il movimento di rivolta sovversiva tendesse a prolungarsi oltre le 48 ore, la Federazione, d’accordo con tutte le organizzazioni consorelle d’Italia agirà inesorabilmente con estrema energia perché esso movimento, venga inesorabilmente stroncato per il bene della Patria e di tutte le classi di cittadini».
In città tutti i negozi sono aperti, e la bandiera italiana sventola ovunque per le vie principali. E’ questo forse, il primo sciopero che si svolge con tutti i negozi aperti.
I portalettere, quelli che sono sempre, pronti per le feste di Ferragosto, Natale e Pasqua ad essere complimentosi, a salire fino ai quarti piani, a fare inchini e salamelecchi, si sono astenuti dal lavoro. Gli altri, i benpensanti, sono in afficio e fanno la distribuzione delle corrispondenze dall’ufficio stesso, coadiuvati all’esterno da portalettere militari. Il Direttore e l’Ispettore delle Poste, i capi d’Ufficio per facilitare al pubblico il ritiro delle corrispondenze, vigilano a che queste siano ripartite per quartieri e per strade, a mano a mano che giungano. Poiché gli arrivi e le partenze si succedono con ogni regolarità. Da certi paesi, come ad esempio, Langhirano, la posta è stata portata in città dai fascisti in automobile.
Fonti:
http://www.barricateaparma.it
Eros Francescangeli – Arditi del Popolo – Ed. OdradeK
Gazzetta di Parma del 3 Agosto 1922
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storie dimenticate
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Quello che non vedrete mai sui libri - Il 'fallo donna'
Quello che non vedrete mai sui libri – Il ‘fallo donna’
Nel Paleolitico e nel Neolitico il corpo di donna ritratto in modo naturalistico con il collo a forma di fallo era il modo accettato di raffigurare lo sviluppo della vita o il rafforzamento dei poteri di vita. Questo simbolismo ha un senso filosofico e non sessuale o pornografico. La ‘Venere’ Mostruosa della Preistoria di Marija Gimbutas I Nomi della Dea edito da Ubaldini Editore è una raccolta…
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Marcus Morales (27 luglio 2024) è figlio del Spiderman nero di origini afroamericane e spagnole Miles Morales e di Amal Haniyeh.
Biografia
Marcus Morales nasce il 27 luglio 2024 a Brooklyn a New York alle ore 19:14 dall'unione tra Miles Morales e Amal Haniyeh.
Miles era andato a lavorare e ha trovato in qualche modo una ricetta segreta ed esperimento segreto per ottenere di nuovo gli arti mancanti persi per tante cause e occasioni terribili quando poi nello stesso giorno questo esperimento cade adosso a suo figlio Marcus che è senza poteri dell'uomo ragno e finisce per trasformarsi in uomo lucertola nonostante è un neonato e lo fa ritornare in sembianze umane quindi il neonato subisce nuovi poteri da uomo lucertola.
Poteri e abilità
Marcus si è dato poteri sovrumani come risultato dell'esposizione al siero con il DNA di una lucertola, che gli ha permesso di trasformarsi in Lizard. In forma umana, non ha nessuno dei suoi poteri sovrumani, ma è molto intelligente e uno scienziato ben noto nei campi della genetica, della fisica, della biochimica e dell'erpetologia. Ha un intelletto a livello di genio.
Quando Marcus è trasformato in Lizard, ha forza, velocità, resistenza, agilità e riflessi a livelli sovrumani, che possono eguagliare quelle di Spider-Man. La sua forza sovrumana è sufficiente per sollevare circa 12 tonnellate. Può anche scalare i muri usando una combinazione dei suoi artigli affilati e delle micro squame sulle mani e sui piedi che creano un attrito molecolare come quello di un geco. È altamente resistente alle lesioni grazie alla sua spessa pelle squamosa, che gli consente di resistere a forature e lacerazioni da armi ordinarie e armi da fuoco di basso calibro. Inoltre, la lucertola ha capacità di guarigione altamente migliorate che gli consentono di riprendersi rapidamente da ferite gravi, inclusa la rigenerazione degli arti perduti. Ha anche una lunga coda che può usare per bilanciarsi o come arma offensiva, capace di frustare e frantumare il cemento. Come alcuni gechi, può staccare la coda e farne crescere una nuova. La lucertola ha denti affilati come rasoi incastonati in mascelle muscolose che possono infliggere un morso letale. Come un rettile, ha caratteristiche di sangue freddo ed è quindi sensibile agli sbalzi di temperatura; un ambiente sufficientemente freddo farà rallentare drasticamente il suo metabolismo e diventerà dormiente se è esposto a temperature fredde per troppo tempo.
La lucertola può comunicare mentalmente e comandare tutti i rettili entro un miglio da sé stesso tramite telepatia limitata. Ha anche in almeno un'occasione secreto potenti feromoni che hanno indotto gli esseri umani vicini a comportarsi violentemente. In seguito, un ulteriore potenziamento della sua telepatia gli ha conferito il potere di costringere telepaticamente gli umani a mettere in atto i loro impulsi primordiali, sopprimendo il controllo emotivo nella loro amigdala (il "cervello di lucertola").
Sulla base di vari fattori fisiologici e ambientali, l'intelligenza della lucertola può variare da quella bestiale e animalesca alla normale intelligenza umana. La personalità di Lizard si è manifestata più spesso con l'intelligenza umana, capace di parlare e ragionare più in alto, sebbene alcune versioni siano state più selvagge di altre.
Età: 15 anni
Personalità
Leone ascendete Capricorno è una combinazione astrologica che va a rafforzare quelle che sono le qualità comuni a entrambi i segni, come la solarità e passionalità, l’ambizione, la tenacia e la forza. Il rafforzamento di queste qualità, unite alla notevole intelligenza, all’ambizione, alla razionalità e all’impetuosità ne fanno una personalità estremamente carismatica, in ogni ambito eserciti il suo fascino, che riguardi la sfera privata o pubblica.
Parenti
Miles Morales (padre)
Amal Haniyeh (madre)
Moath Haniyeh (fratellastro da parte della madre)
Hazem Haniyeh (fratellastro da parte della madre)
Timur Haniyeh (nipote)
Ibrahim Haniyeh Gonzalez (nipote)
Sarah Haniyeh Gonzalez (nipote)
Belal Haniyeh Gonzalez (nipote)
Marwan Haniyeh Gonzalez (nipote)
Osman Haniyeh (nipote)
Hamza al-Badri (fratellastro da parte della madre)
Yunis al-Badri (nipote)
Tristan Spencer (nipote)
Prestavolto
-Arya and Wynter Wells
-Isai Devine
-Keivonn Woodard
-Myles Truitt (pv attuale)
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Riforme: Conte, non c'è condivisione con il governo
(ANSA) – ROMA, 09 MAG – “Il tema è che almeno da questo primo incontro non è arrivata una condivisione: siamo per soluzioni sensate e anche a un rafforzamento dei poteri del premier ma in un quadro equilibrato, che non mortifichi il modello parlamentare che è molto utile per l’inclusività e favorisce la soluzione dei conflitti. E ci sta molto a cuore la funzione del Presidente della Repubblica…
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Politica, gli esiti della riunione del Consiglio dei Ministri numero 15
Politica, gli esiti della riunione del Consiglio dei Ministri numero 15. DECRETO “RICOSTRUZIONE” Interventi urgenti in materia di protezione civile e di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi (decreto-legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro per la protezione civile e le politiche del mare Nello Musumeci, ha approvato un decreto-legge che prevede interventi urgenti in materia di protezione civile e di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi. Il testo introduce misure urgenti per garantire la continuità, la tempestività, la semplificazione e l’efficacia dell’attività di ricostruzione nelle zone dell’Italia centrale colpite dai terremoti del 2009 e del 2016, anche attraverso l’estensione alla ricostruzione post-sisma de L’Aquila di talune misure di semplificazione già previste in materia di appalti per l’attuazione dei progetti PNRR. DECRETO “PAYBACK” DISPOSITIVI MEDICI Disposizioni urgenti in materia di procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa per dispositivi medici (decreto-legge) Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro della salute Orazio Schillaci, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di procedure di ripiano per il superamento del tetto di spesa per dispositivi medici. In deroga alla disciplina vigente e limitatamente agli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, il testo rinvia al 30 aprile 2023 il termine entro il quale le aziende fornitrici di dispositivi medici sono tenute ad adempiere all’obbligo di ripiano del superamento del tetto di spesa posto a loro carico, effettuando i versamenti in favore delle singole regioni e province autonome. DECRETO SULLA TRASPARENZA DEL PREZZO DEI CARBURANTI Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e del Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del Garante prezzi. In particolare: - nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente; - si rende giornaliero l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato. Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato; - si rafforzano le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, la sanzione può giungere alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni; - si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza; - viene istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare – nel confronto con le parti – le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti. COMMISSIONE PER L’ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, viste le designazioni ricevute dall’Avvocatura dello Stato, dal Consiglio di Stato e della Corte dei conti, ha approvato la ricostituzione della Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi e la nomina dei seguenti membri, per un triennio a decorrere dal 4 gennaio 2023: - avv. Ignazio Francesco Caramazza (Avvocato generale dello Stato emerito); - pres. Carlo Saltelli (Presidente di Sezione del Consiglio di Stato); - pres. Enrico Torri (Presidente di Sezione della Corte dei conti). La composizione della Commissione sarà integrata con successivo decreto non appena perverranno le ulteriori designazioni. NOMINE Il Consiglio dei ministri ha deliberato: - su proposta del Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, la nomina della dott.ssa Federica Celestini Campanari quale Direttore generale dell’Agenzia nazionale per i giovani; - su proposta del Ministro della difesa Guido Crosetto, la promozione al grado di generale di corpo d’armata dei generali di divisione dell’Esercito Giovanni Maria Iannucci, Franco Federici e Mauro D’Ubaldi; - su proposta del Ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, ai sensi dell’articolo 67 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, l’avvio delle procedure per il conferimento dell’incarico di Direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli al consigliere Roberto Alesse e per il rinnovo degli incarichi di Direttore dell’Agenzia delle entrate all’avvocato Ernesto Maria Ruffini e di Direttore dell’Agenzia del demanio alla dottoressa Alessandra dal Verme. LEGGI REGIONALI Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha esaminato quattordici leggi delle regioni e delle province autonome e ha quindi deliberato di non impugnare: - la legge della Regione Friuli Venezia Giulia n. 16 del 14/11/2022, recante “Interventi a favore delle persone con disabilità e riordino dei servizi sociosanitari in materia”; - la legge della Regione Toscana n. 38 del 11/11/2022, recante “Disposizioni per favorire la definizione di modulistica unificata e standardizzata e per la semplificazione di procedimenti in materie di competenza regionale. Modifiche alle leggi regionali 32/2002, 39/2005 e 65/201fu4”; - la legge della Regione Toscana n. 39 del 15/11/2022, recante “Disposizioni in materia di istituzione del servizio di psicologia di base”; - la legge della Provincia autonoma di Trento n. 14 del 21/11/2022, recante “Modificazioni della legge provinciale sulle attività culturali 2007”; - la legge della Provincia autonoma di Trento n. 15 del 21/11/2022, recante “Revisione della disciplina sulle politiche culturali della Provincia: modificazioni della legge provinciale sulle attività culturali 2007 e della legge provinciale 11 novembre 2015, n. 17 (Agevolazioni fiscali in materia di promozione di attività culturali del Trentino, di valorizzazione del patrimonio culturale e del paesaggio trentino)”; - la legge della Regione Calabria n. 38 del 23/11/2022, recante “Promozione di iniziative in memoria del presidente Jole Santelli”; - la legge della Regione Emilia Romagna n. 20 del 24/11/2022, recante “Disposizioni per l’istituzione di un fondo a sostegno dei comuni dell'Emilia-Romagna in situazioni di squilibrio finanziario”; - la legge della Regione Lombardia n. 22 del 24/11/2022, recante “Modifiche alla legge regionale 31 ottobre 2012, n. 17 (Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione)”; - la legge della Regione Toscana n. 41 del 28/11/2022, recante “Bilancio di previsione finanziario 2022 - 2024. Terza variazione. Modifiche alla l.r. 25/2022”; - la legge della Regione Basilicata n. 31 del 29/11/2022, recante “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021 dell’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario ARDSU”; - la legge della Regione Basilicata n. 32 del 29/11/2022, recante “Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2022-2024 dell’Agenzia Regionale per il lavoro e l’apprendimento Basilicata (A.R.L.A.B.)”; - la legge della Regione Basilicata n. 33 del 29/11/2022, recante “Bilancio di Previsione finanziario per il triennio 2022-2024 dell’Ente di Governo per i Rifiuti e le Risorse Idriche della Basilicata (EGRIB)”; - la legge della Regione Basilicata n. 34 del 29/11/2022, recante “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021 dell’Ente di Governo per i Rifiuti e le Risorse Idriche della Basilicata - EGRIB”; - la legge della Regione Campania n. 16 del 29/11/2022, recante “Riconoscimento di debito fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126 e dal decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni della legge 28 giugno 2019, n. 58. Delibera dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale del 30 settembre 2022, n. 115. Importo complessivo di euro 131.265,95”. Il Consiglio dei ministri è terminato alle ore 20.18.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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DL Semplificazioni, Mazzetti: Percorso di liberalizzazione
DL Semplificazioni, la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti: "Avvia percorso di liberalizzazione e collaborazione tra pubblico e privato" “Il decreto semplificazioni è il primo provvedimento che crea le condizioni normative per l'attuazione del PNRR e per garantire la sua piena esecuzione. La sfida è spendere i 235 miliardi complessivi nei tempi stretti che ci impone l'Europa, pertanto, era fondamentale cominciare ad occuparsi del nostro punto debole, ossia la burocrazia e la lentezza della macchina pubblica che in Italia ha fatto diventare tutto più difficile”. Lo ha detto Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia intervenendo in Aula a Montecitorio nel corso della discussione generale del DL Semplificazioni. “Alcune misure sono state fortemente volute da Forza Italia”, ha continuato. Ad esempio, “la riduzione dei tempi per la valutazione di impatto ambientale dei progetti che rientrano nel PNRR e di quelli attuativi del Piano nazionale integrato per il clima e l'energia, nonché le misure di semplificazione per il contrasto al dissesto idrogeologico del nostro territorio”, “misure per accelerare la realizzazione degli investimenti pubblici e rafforzare la capacità amministrativa delle stazioni appaltanti”; “il rafforzamento del silenzio assenso e dei poteri sostitutivi in caso di inerzia per accelerare le procedure per imprese e cittadini e la classificazione di interventi di pubblica utilità indifferibili ed urgenti per quelle opere infrastrutturali necessarie alla realizzazione di progetti per la transizione energetica del Paese”. Ancora, ha proseguito la deputata azzurra, “semplificazioni delle autorizzazioni per i piccoli impianti, tra cui quelli idroelettrici, fotovoltaici, eolici e a biomasse di piccole e medie dimensioni” oltre a quelle per gli impianti di smaltimento rifiuti non pericolosi direttamente in cantiere, per una vera economia circolare dei materiali edili. “Credo che con questo provvedimento la strada sia stata istruita ed è quella giusta per ulteriori provvedimenti. Devo tuttavia essere sincera: mancano molte delle cose su cui da sempre Forza Italia ha puntato per lo sviluppo di questo Paese”, come “la semplificazione per la realizzazione del ponte di Messina. Un punto che, come Forza Italia, porteremo avanti. Anche il superbonus 110% in parte reso più accessibile, soprattutto nei nodi inerenti alla legittimità urbanistica, dovrà trovare spazio in provvedimenti in discussione attualmente e nell'imminenza futuro per ampliarlo e semplificato ancora di più e diluirlo nel tempo per permettere a tutti di non soffocarsi nella reperibilità delle materie da costruzione e degli operatori di settore che ad oggi scarseggiano. Necessariamente dovevamo iniziare questo percorso; lo abbiamo fatto. Un percorso flessibile, come deve essere, di liberalizzazione e di collaborazione fra pubblico e privato per una valutazione più competitiva, in Europa e nel mondo, con un cambio culturale e strutturale del sistema Paese che necessariamente deve avvenire”, ha concluso. Erica Mazzetti, Deputata Forza Italia Follow @FI_Toscana
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"A me della lotta politica interessa nulla - scrive Capuozzo sulla sua pagina Facebook - Mi interessa un giornalismo che non sia guardia del corpo del potere. Ieri sera in tv sostengono che il record negativo dei contagi in Italia (terzo paese al mondo) è dovuto al fatto che noi i controlli li facciamo, gli altri no (...). Dunque siamo i migliori, in Europa ? Non lo so, magari hanno ragione. Però mai un dubbio, mai un po' di umiltà, sempre tutto ben madama la marchesa, e in nome della politica". (...) Capuozzo condivide la fotografia di un articolo di Repubblica che riportava il "viaggio" di Sala alla Chinatown meneghina contro la psicosi Coronavirus. Il primo cittadino era andato a "portare solidarietà" ai cinesi, (...) auspicando una ripresa rapida dei voli dalla Cina dopo il blocco disposto dal governo. "Il sindaco di Milano 15 giorni fa riteneva il razzismo il nemico da battere", ricorda Capuozzo. Che poi mette a confronto la scelta di Sala con le "normative sulla prevenzione della salute" prese dalle autorità inglesi "quaranta giorni fa". "Il 10 febbraio - si legge - il Segretario di Stato per la salute e l'assistenza sociale, Matt Hancock, ha annunciato il rafforzamento dei poteri legali per proteggere la salute pubblica. (...) Il commento di Capuozzo è duro: "Poi ci lamentiamo della psicosi. Fortuna che gli inglesi se ne sono andati dall'Europa. Sorrido amaramente". Il senso è: "Dove gli uni organizzavano prevenzione, gli altri predicavano contro un razzismo che in genere si esplicava nel disertare i ristoranti cinesi".
Povera Milan, al sindaco si applica il proverbio “tutti grandi skipper fin che non c’è vento”: fin che si trattava di chiacchiere e distintivo scappellato a sinistra, briciole e incuria finalizzate a proteggere i palazzinari, tutto bene; adesso che la crisi è seria, soccaxxi.
via https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/metodo-capuozzo-toni-ndash-giornalista-parla-coronavirus-mette-227823.htm
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Forcaioli bolscevichi: come finì Pasukanis, vittima del suo “principio di corrispondenza dei fini”
Un bell’esempio di ideologo forcaiolo, vittima dei suoi stessi principi di legge classisti e antiliberali, fu il giurista bolscevico Evgenij Pašukanis (Starica, 23 febbraio 1891 – 4 settembre 1937) che tentò di fondare teoricamente una teoria ‘classista’ del diritto invocando il pensiero di Marx come fonte di una visione organica secondo cui il diritto non è una ‘sovrastruttura ideologica’ ma è una ‘struttura costitutiva’ della società capitalista.
Pašukanis era di origine lituana e si formò in Russia e in Germania. Aderì al bolscevismo fin dal 1912. Per alcuni anni, a partire dal 1918, operò come giudice nella regione di Mosca, poi come consulente giuridico per il commissariato del popolo per gli affari esteri. Contemporaneamente intraprese la carriera accademica. Nel 1924 pubblicò la sua più importante opera, intitolata "La teoria generale del diritto e il marxismo" , che lo fece emergere come uno dei principali filosofi del diritto marxisti e gli valse una vasta notorietà anche fuori dall'URSS. Nell'opera di Pašukanis venne elaborato per la prima volta il principio di corrispondenza dei fini, elemento fondante del diritto sovietico, in base al quale la valutazione del reato non doveva più essere secondo la gravità retributiva, ma secondo il suo grado di pericolosità verso il fine ultimo della società, e cioè la società comunista: maggiore è la pericolosità per la sopravvivenza della rivoluzione e maggiore sarà la pena.Il diritto politicizzato, serviva, nella nuova ottica, solo a reprimere comportamenti non consoni alla nuova ideologia in modo totalmente discrezionale.
Negli anni successivi Pasukanis prese parte ai lavori preparatori della Costituzione sovietica del 1936.Nell'Unione Sovietica ricoprì incarichi di grande prestigio: membro dell'Accademia socialista, fu direttore dell'Istituto per il diritto sovietico dal 1931, e nel 1936 divenne Commissario del popolo per la giustizia. In base alla sua dottrina radical-marxista ‘di sinistra’ che concepiva il diritto quale espressione organica della società borghese, Pasukanis negava in radice l’esistenza di un diritto ‘proletario’ ed affermava la necessità dello smantellamento del vecchio sistema giuridico nella transizione alla società comunista. Questa prospettiva teorica entrava di fatto in contrasto con Stalin e con Andreij Vysinskij, che prevedeva il rafforzamento dei poteri dello Stato sovietico. Così nel 1937 Pasukanis scomparve, inghiottito dalle purghe staliniane, e dalla sua stessa idea del ‘principio di corrispondenza dei fini’, senza lasciare traccia. Dopo la sua scomparsa fu indicato come "nemico del popolo", e il suo successore Vyšinskij si prodigò per ridurre l'influenza delle sue teorie nel mondo accademico, e per dare al sistema giuridico sovietico basi dottrinali più conformi ai dettami staliniani.
Pašukanis fu riabilitato ufficialmente nel 1956, in seguito alla ‘destalinizzazione’ inaugurata da Nikita Chruščёv.
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