#questa canzone ancora non esiste
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LA CANZONE DI REBECCA
"Questa di Rebecca è la storia vera che scivolò fuori dal cuore in una fredda sera ma un padre che la vide così bella da quel cuore la portò sopra a una stella"
Così figlio 2 e Rebecca si sono lasciati. Sono cicli della vita, che sinceramente ti aspetti quando a intrecciarsi sono due cuori così giovani e, sotto alcuni punti di vista, acerbi.
Però da padre sono dispiaciuto. Molto, non nascondo il fatto di essere commosso mentre scrivo questo capitolo di vita da padre.
Credo che l'esperienza della vita di una persona sia costituita da tanti mattoncini, ognuno portato da chiunque sia passato per quella vita.
Chi avrà portato tanti mattoncini, chi meno. Ma anche solo uno contribuirà alla costruzione dell'esperienza di vita in quella persona.
Spero che Gabriele (mio figlio) e Rebecca si siano donati tanti mattoncini, su cui posare le basi delle loro future vite sentimentali.
Una separazione decisa insieme, questa è già una prova di maturità, dove entrambi sembrano aver affrontato questa decisione con serenità. Anche se sono convinto che alcuni ricordi rimarranno per sempre, perché i momenti vissuti amando non si dimenticano mai. Almeno così dovrebbe essere. Io me le ricordo i miei. Tutti, ancora oggi.
Devo dire che a me mancherà tanto, era la figlia che non ho e avrei tanto desiderato. Così simile ai miei colori di carnagione e di capelli.
Sto pensando a questa separazione, mi rendo conto di quanto nella vita, a volte, le separazioni siano necessarie; necessarie per ricominciare e non stare immobili.
Che il dolore, quando è condiviso, insegni molto quanto e come le gioie condivise.
Restare uniti in abbracci freddi e senza più sentimento, non permette di vivere la propria esistenza. Diventa come una prigione dell'anima. Diventa necessario separarsi.
Esiste chi non l'ha fatto e se n'è pentito, chi lo ha fatto e ha capito che doveva farlo prima. Ma esiste anche chi, per questa scelta, ne sta pagando le conseguenze.
Ma Gabriele e Rebecca sono così giovani, così estremamente impetuosi e immaturi da vivere il tutto come un'esperienza. Probabilmente senza tragedie.
Mentre io così dannatamente invecchiato e attempato, vivo con malinconia questa vicenda.
Era, anzi è, anche nel mio cuore Rebecca, sempre grata nel salutarmi per essere stata accolta e protetta, coccolata, ogni volta in casa nostra.
Quel tuo saluto, accompagnato dal gesto della mano, mentre ti dicevo ti "aspetto presto", probabilmente, è stato l'ultimo come padre di colui che amavi. Non ti vedrò mai più così.
"Dicono poi che mentre sulla porta mi salutavi dal suo cuore già fuori scivolavi e io che non ti voglio vedere come un'ombra ti ricorderò mentre mi saluti sull'uscio della mia porta"
Buona vita ragazzi, buone cose ai vostri cuori pulsanti e pieni di energia.
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Il mio nuovo aggiornamento del blog è dedicato alla Musica e alle chiavi di lettura nei testi.
Lettera 22 dei cugini di campagna canzone uscita in questi giorni a Sanremo
secondo me e cosa è arrivato a me personalmente secondo il testo che segue.
io non sono altro che un bambino
Che non sa contare
E vorrebbe dirti che gli manchi
Senza le parole
Io non sono altro che un dottore
Che si è fatto male Io non sono altro che un palazzo In costruzione e cade Se mi guardi con quegli occhi amore Mi farai morire Io non sono altro che una storia Che non sa finire Io non sono altro che un giardino Senza neanche un fiore Io senza di te non sono altro che La parola “amore” E con questo amore tornerei A dirti che ci vuole altro Per convincermi a rinchiuderti Dentro un singhiozzo Altro per lasciarmi in un riflesso Dentro a uno specchio E non era mai il momento giusto E non era mai il momento giusto Per parlare Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Ora che ho trovato le parole Già mi salta il petto Come treni in corsa tra le nuvole Uno spazio altro Come due uragani che distruggono Ma per dispetto Credo, credo anch’io, che non puoi darmi il mondo Se non guardi il mondo come lo guardo anch’io. Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui Non lasciarmi solo Non lasciarmi qui
Questo rappresenta un dialogo con l’anima, l’anima chiede ascolto, devi imparare ad amare perchè l’amore è la cosa più importante dammi ascolto lei dice!
l’anima di questo dottore che ormai è cresciuto, l’anima è il bambino. il dottore e affrontando un periodo difficile della sua vita è un viaggio per tornare ad amare se stessi, se vuoi essere amato devi iniziare prima tu ad AMARTI.
è dovuto tornare bambino e come ci si sentiva probabilmente ha vissuto qualche trauma che ancora oggi gli crea dolore.
comunicare con la tua anima è un passo fondamentale per il cammino spirituale e risveglio.
Lui comunica con la sua anima ripensa alla sua vita i suoi sbagli i suoi errori le sue perdite i suoi amori perduti le delusioni, i momenti belli.
Ma in effetti quando si sta male e ci si chiude a riccio in depressione è proprio perchè neghiamo che lei esista dentro di noi ed è un problema molto sociale al giorno d’oggi collegato proprio a questa malattia a volte anche invalidante.
molti casi di depressione sono proprio perchè reprimiamo e teniamo da parte noi stessi, la propria anima ma lei che chiede attenzione e grida con tutte le sue forze ti avverte che stai sbagliando, che c’è qualcosa che non va e così iniziano gli attacchi di panico, perchè devi rivedere il percorso di vita che stai facendo conoscere te stesso, parlare con qualcuno che possa aiutarti a tirare fuori tutto quanto.
quando c’è qualcosa Anima ti chiede di ascoltarla e grida attenzione e lei dice non lasciarmi solo non ignorarmi perchè soffrirai cadrai di nuovo in depressione !!
Anima però cerca di insegnargli a guardare il mondo con occhi diversi, a guardarsi nello specchio ed accettarsi così la perfezione non esiste non buttarti via così.
Insomma!! lo specchio, il bambino, il numero 22 e tutte queste cose rappresentano chiavi di lettura molto interessanti e presto aggiungerò sul blog il significato esoterico del numero 22 in tema con la canzone.
questa è una delle canzoni che mi sono piaciute.
Domani pubblicher�� l’altra che mi ha fatto addirittura commuovere.
Raga al di la delle polemiche e tutto su Sanremo che ogni anno è sempre la stessa storia insomma ci siamo abituati, ma il tema molto presente in queste canzoni è stata proprio la depressione.
sono stati periodi difficili ma ogni periodo buio nasconde una luce in fondo al tunnel.
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18 ottobre 2024
Ormai questa canzone è l’unica che mi rimanda direttamente a te.
Ciao Silvia, angelo nero, sono passati 8 mesi da quando quel lunedì mattina ho aperto gli occhi e tu non c’eri più. Ricordo, c’era il sole ed io ho bagnato il letto con le mie lacrime ed ho urlato dal dolore fino ad esaurire la voce. Oggi non piango più, forse qualche volta, ma è come se il dolore si fosse incastrato dentro al mio cuore e avesse bloccato ogni cosa. Sai ho iniziato la laurea magistrale, senza di te, senza il nostro piccolo rifugio di merda, senza le tue sfuriate, ma soprattutto senza il tuo sorriso. Vorrei poterti dire molte cose, mi piacerebbe farti sapere che sto bene, ma in realtà non so come sto. Alcuni giorni sono meglio di altri, ma me la cavo, giuro. Sai Silvia non ho mai incontrato una persona bella come te, ma soprattutto con un’anima unica come la tua ed io lo so, lo so che esiste ancora quell’anima così splendida. A volte mi volto, con la speranza di ritrovarti, magari in un’altra persona, magari sei tu ancora…Poi sale l’angoscia, la rabbia, lo sconforto, la consapevolezza che non scenderò mai più da un autobus e guarderò quella ragazza così bella , così gentile , così unica e non instaurerò mai un legame unico con lei, perché lei è volata via quella domenica di marzo e forse non saprò mai dove sia andata. Mi manchi, sembra banale ripeterlo all’infinito, ma è la sola cosa che penso ogni giorno. Mi manchi e sei insostituibile. Vorrei sentire la tua voce, vorrei guardare ancora il tuo viso, sentire ancora la tua mano e le tue braccia che mi stringono. Vorrei che mi asciugassi le lacrime, vorrei passarti l’ultima canna prima di andare a dormire. Sei e sarai sempre la parte speciale della mia vita. “Sigarette, sogni ad occhi aperti, tu avevi solo 23 anni”
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Sono cresciuta con Yentl; piaceva molto a mia mamma, convinta (non so quanto fondatamente) che la sua famiglia paterna fosse marrana (ebrei convertiti). Qualcosa di vero forse c'è o io non sarei ossessionata dal Ghetto e non correrei a rifugiarmici da quando sono ragazzina ogni volta che sto male e ho bisogno di essere felice senza motivo. Non che il Ghetto sia stato un luogo felice per gli ebrei romani, ma per molti di loro è nonostante tutto casa, e io mi sento a casa presso il Tempio do Apollo. Quello è il mio angolino, insieme a via di Monte Savello, in fondo in fondo, all'affaccio sulla vecchia piazza Montanara e su Tempio di Giano. Quel luogo sacro per i pagani romani, e sacro per gli ebrei che vi hanno il tempio, e sacro a mio modo per me, è bellissimo, la mattina presto, e visitarlo con questa canzone nelle cuffie mi ha fatto piangere al pensiero di mia madre che proprio là dietro, dall'Isola Tiberina, se n'è andata. Non è stato facile essere sua figlia e ancora adesso mi rendo conto che eravamo due mondi troppo distanti e diversi. Io l'ho amata visceralmente ma lei non credo sia stata in grado di amare me per quel che ero: ero pur sempre il rimpiazzo di sua madre, di cui porto il nome, e mi fece perché lei era morta. Quando sono diventata grande, io somigliavo a mia nonna, proprio la donna che mia madre aveva amato e a cui si era sentita inferiore e temo che abbia iniziato ad odiarmi e insieme a temermi e a detestare l'idea che io potessi crescere e andarmene. Era gelosa e insieme fredda con me, e io sono cresciuta scegliendomi sempre uomini che fossero identici a mia madre nel corpo e nello spirito, e che mi trattassero come lei. Chi sa se esiste una vita dopo ed io potrò mai rivedere mia madre e litigare con lei come si deve, come la sua malattia e morte mi hanno impedito di fare. Tuttavia, eccola, stamattina, accanto a me al suo amato Portico d'Ottavia, eccola con me tramite la voce di una cantante a lei così cara, ed eccola nella presenza del tempio ebraico davanti a me.
#barbra streisand#jewish#roma#rome#figli di roma#portico d'ottavia#ghetto di roma#personal#yentl#mother daughter relationship#Youtube
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Disco... Labirinto
Esiste una canzone dei Subsonica ft. BL Vertigo che si chiama Disco labirinto e mi sembra azzeccata per descrivere il mio stato di salute (malattia) mentale. Il ritornello in particolare recita:
"vorrei una discoteca labirinto bianca senza luci colorate grande un centinaio di chilometri dalla quale non si possa uscire".
Riflettevo sul "vorrei" che nel mio caso (come tutte le cose che mi riguardano) si trasforma in un "vorrei e non vorrei" a sottolineare la mia innata attitudine a volere e allo stesso tempo a respingere qualcosa; si perché vorrei rifugiarmi in un luogo come questa discoteca labirinto per isolarmi dall'esterno e dall'inquietudine che mi trasmette "tutto" praticamente, ma allo stesso tempo vorrei essere una persona "normale" senza tutte queste paranoie e senza la paura e la fatica che faccio nello stare con gli altri.
Ho un po' paura in questo periodo perché mi sto odiando talmente tanto che sento di stare scivolando quasi senza controllo in quella spirale dove il fondo rappresenta il mio totale distacco dal mondo. C'è stato un momento verso i miei 17 anni in cui ho affrontato una totale assenza di emozioni e di interesse per tutto e tutti e avevo attacchi di panico bruttissimi.. credevo di non riuscire più a riprendermi ma lì mi dissi "non voglio mai più stare così perché non vedo un senso alla mia vita" e quindi mi sono sforzata di uscirne. Mi ero ripromessa di non arrivare più a sentirmi in quel modo ma la realtà è che credo di non esserne mai uscita del tutto, sto solo evitando di ammetterlo o meglio, lo so ma subisco tutto e metto maschere perché gli altri non se ne accorgano. È brutto dirlo ma mi fa ancora più rabbia quando si accorge dei miei sbalzi d'umore (che cerco di nascondere) chi mi sta vicino perché questo non fa altro che enfatizzare il mio fallimento.
È proprio una brutta bestia la depressione e quello che mi sfianca maggiormente è la sua ciclicità. Mi impegnerei di più a superarla se solo sapessi di stare bene poi finalmente una volta per tutte ma la cruda realtà è che ogni volta che sembrava migliorare subito tornava ancora più accanita e semplicemente... sono stanca! Mi sto arrendendo.
Agli occhi degli altri devo sembrare proprio una pazza lunatica mio malgrado, a volte disponibile e ben disposta e poi in questi brutti periodi sfuggente e misantropa fino al midollo. Esisterà qualcosa che possa veramente aiutarmi?
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100 PAROLE PER RIFLETTERE - FOTOGRAFIA
Il fermo immagine di un attimo. Anzi ancora meglio. La descrizione di un attimo e sono certo che su questa definizione a molti verranno in mente le note della meravigliosa canzone dei Tiromancino scritta da Sinigallia. Non la conoscete? Poco importa.Parlare di fotografie in un momento in cui a imperversare sono i selfie può sembrare anacronistico. Che poi i selfie sono sempre esistiti ma siccome…
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ti spiego. Io ho preso spunto dal post di una ragazza che seguo su instagram. Lei è di origine congolese e fondamentalmente condivido quello che lei ha detto sul fatto che pur rispettando le intenzioni di Ghali nel cercare una assimilazione culturale, non se ne sente rappresentata perché il suo obiettivo adesso è, invece, la ricerca di una decostruzione di questa finta identità "italiana" che ha sentito di dover portare avanti per troppo tempo: che spesso siamo indottrinati di razzismo inconsapevole e interiorizzato, ci auto-razzializziamo, non abbracciamo le nostre radici pur di assimilarci, spesso (e questo è un problema di noi donne e uomini neri, purtroppo) non conosciamo la lingua dei nostri genitori e le nostre tradizioni e che Ghali ha comunque il beneficio del white passing e che il suo messaggio del sentirsi italiani, per quanto bello, è comunque quello dominante e quello che i media accettano più facilmente. In effetti anche a me ha stonato un po', pur capendo che abbiamo tutti esigenze diverse nei nostri percorsi identitari. Spero di essere stata abbastanza chiara
Sì adesso sì, ti ringrazio! Potresti mandarmi il post? Non credo di averlo visto, anche se forse ho in mente l'attivista di cui parli! ( è che non mi ricordo come si chiami ora) Mi piacerebbe leggerlo.
Guarda, io credo che appunto la costruzione della propria identità (e, allo stesso tempo, la decostruzione di tutta una serie di dinamiche che ci sono state cucite addosso o che noi ci siamo forzati di accettare) sia un percorso molto complesso, e che ognuno di noi affronta diversamente. Cerco di capire quello che intendi e certamente non posso neanche dirti che lo trovo sbagliato perché si tratta di sentimenti e sensazioni che se tu e altri hanno, è giustissimo specificare. Posso ammettere però che faccio un attimo fatica a capire quale sia secondo te la problematicità? Perché l'esibizione, se vai a vedere, è stata studiata appositamente per dire che non esiste più (e non è mai esistito) un prototipo di italiano vero. Che ci sono milioni di persone in questa Italia che parlano altre lingue, hanno identità plurime...non mi pare che il punto sia l'assimilazione culturale forzata, anzi, era proprio la decostruzione del concetto di italianità.
L'uso della canzone di Toto Cutugno è letteralmente un gioco di ironia, oltre al fatto che è una canzone che ha spopolato in Nord Africa negli anni '80, come ha spopolato nell'Est Europa. È quella classica canzone che le mamme arabe sanno anche quando parlano poco e niente di italiano. E se posso permettermi mi pare un po' ingiusto dire che Ghali abbia il privilegio del white passing perché onestamente, guardalo in faccia, non ce l'ha. Anzi, penso sia l'artista magrebino con meno white passing tra tutti quelli che hanno fatto un minimo di carriera 😅 Poi boh per il resto ovviamente capisco si possano avere sentimenti contrastanti, ma non credo che abbia lanciato un messaggio dominante minimamente in un paese dove ancora devi buttare sangue per avere un pezzo di carta che ti riconosca italiano dopo vent'anni di vita qui. Credo anche che non tutti siamo uguali e che ogni comunità abbia esperienza di diaspora diverse. Non lo so, scusami se non riesco a rispondere meglio di così, per me è stata un'esibizione molto importante ma sto cercando di comprendere se tu la pensi diversamente 🫂
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IMO: musica da un prompt...la fine dei musicisti?
Prosegue inesorabile e, apparentemente, inarrestabile, l’avanzata dell’intelligenza artificiale nel campo della musica. Dopo quella che crea canzoni in base al mood richiesto, sta emergendo la versione che riesce a sfornare una canzone da un semplice testo. Si, basta descrivere che tipo di brano si desidera è l’ia lo genera. Per il momento si tratta si ‘semplici’ spezzoni di 30 secondi circa. Il punto è comunque che ce la fa. L’abbiamo testata e il risultato non è poi così scarso.
La differenza tra strumenti generati e reali, praticamente non c’è. Al momento il divario maggiore è sulla qualità della proposta. Ossia il limitato range espressivo. Ma è solo una questione di tempo. La sensazione è quella di trovarsi dinnanzi ad un bambino prodigio. Sta imparando. Più si andrà avanti col tempo è più si affinerà proponendo prodotti competitivi.
È la fine della figura del musicista? Iniziamo col dire che comincia a diffondersi la paura reale che le arti possano scomparire. Diversamente non si capisce perché diversi siti che generano immagini siano stati hackerati per sabotare il risultato della loro proposta. Accadrà anche per la musica? Per gli scritti sta già succedendo.
Bastano poche righe di prompt per vedersi sfornare un articolo con tutti i crismi. Idem per le recensioni. Tutti ambiti testati. A livello macroscopico il ‘problema’ esiste. Le aziende e, non quelle sotto casa, hanno già cominciato a licenziare personale. Evitiamo di sciorinare i dati perché non è questa la sede, ma sono davvero impressionanti. E la musica? Per il momento resiste.
Resiste ma non per proprio merito quanto per limiti dell’ia. I musicisti ancora hanno margine di sopravvivenza. Innegabile che questo piano piano si ridurrà. Cosa resterà quindi? Solo canzoni scritte a tavolino per un preciso scopo, ossia essere vendute o trasmettere determinate emozioni? E si, perché non si può certo dire che la differenza tra un brano scritto da un essere umano e uno generato da dei circuiti si sentirà sempre. Inutile nascondersi dietro un dito.
Sappiamo che è così. Quindi cosa possiamo fare per resistere? Semplicemente prendere atto di ciò che sta accadendo. Soprattutto prendere coscienza dell’importanza di quello che facciamo. Ancora più importante è abbandonare l’idea del mainstream. La via è concentrarsi su chi vuole ascoltare qualcosa di diverso e ancora umano. Che sarà una minoranza rispetto al mercato generale.
Ma non ci deve interessare. Competere contro un prodotto costruito ad hoc per piacere è impossibile. La storia di Davide e Golia nel 2024 non regge. Purtroppo Golia ha troppe armi dalla sua. Ma noi, con la nostra piccola fionda, possiamo almeno provare a difenderci e rimanere vivi. Golia dominerà, ma non dappertutto. Fare previsioni è impossibile.
Cosa accadrà al mercato? Alla fin dei conti la musica creata dall’ia non ha costi. O ne ha minimi. Sarà diffusa in maniera gratuita? La discriminante tra un prodotto umano e uno non umano sarà il fatto che il primo avrà un prezzo mentre il secondo no? Forse. O forse no. Una cosa è certa, non si può fare finta che non stia succedendo nulla. È il modo sicuro per soccombere senza neppure provare a resistere. Serve un profondo cambiamento di mentalità. Sia degli artisti sia di chi ascolta.
E deve avvenire fin da subito. Aspettare che accada l’irreparabile è irresponsabile. Soprattutto, è un suicidio. Fare finta che nulla sta accadendo vuol dire stendersi sul nostro letto e aspettare il decesso. Morte che non siamo neppure sicuri arriverà. Annichilimento sicuro se noi non ci muoviamo. Restare inermi lascerà sempre il dubbio di cosa sarebbe potuto accadere se avessimo lottato.
Viene da sé che il discorso è molto più complesso e articolato di così. Ad esempio, chi vive di musica, come farà? Se oggi scrivo gingles pubblicitari, sottofondo per trasmissioni, colonne sonore per film e documentari, domani come farò? Lo sappiamo che a vincere è sempre l’ottica del guadagno. Ad un’azienda conviene di più sviluppare una ia che non pagare qualcuno. Ripeto, nessuno ha la sfera di cristallo. Nessuno può sapere esattamente cosa accadrà. La certezza è che non si può restare a guardare.
È cambiato il campo di battaglia. L’impero ha sviluppato nuove armi. Bene, adeguiamoci e contrattacchiamo. Svegliamo la nostra coscienza. Diversamente tutto quello che si fa è perfettamente inutile. Tanto verremo cancellati dal mercato (ovviamente è una estremizzazione).
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VOX BEATRIX
COLLETTIVO PLEIADIANO ~ Kundalini e dottrine di fede ~ PT 1
Amici della Luce e del Cambiamento!
Mentre ondate di energia fluiscono attraverso di te e intorno a te nel sogno finale a occhi aperti, comunichiamo in sfaccettature della comprensione che ti permettono di considerare molte percezioni. Dall'inizio della vita che prosperò sulla Terra, c'è stato il desiderio di comprendere il tuo Creatore collocando questa forza divina in una scatola creata da te. In effetti, molti si sono riuniti in gruppi per entrare nella scatola con te!
Lasciamo la scatola e buttiamola via!
In questi momenti di comunicazione spiegheremo il mistero di ciò che conosci come Kundalini. Amplieremo l'ambito per includere coloro che seguono la dottrina con molte credenze religiose che controllano ogni loro mossa!
In verità esiste una forza della divinità che l'uomo ha diviso in numeri indicibili per affrontare i propri obiettivi mentre era nella forma. La potenza di tutto lo Spirito di Dio Creatore non può essere divisa e non si schiera. Immagina la pace che cadrà sulla Terra con la consapevolezza che la tua forza vitale è condivisa con tutta la creazione.
Con il movimento dell'intenzione del Grande Spirito d'Amore, respiri ancora una volta senza pensare. Il tuo cuore batte e i tuoi organi suonano come una sinfonia che ha una canzone da suonare con tanta bellezza!
Kundalini è una parola abbracciata nell'induismo.
È la forza vitale della creazione che viene percepita come un'energia femminile che si muove lungo la base della colonna vertebrale da una posizione arrotolata come un serpente. Questa convinzione proveniva da antiche tradizioni che non potevano comprendere il potere all'interno del loro vaso umano. Anche in questi momenti di culmine di molti sogni, si tenta di promuovere questo movimento di energia con mantra, yoga e meditazione.
Kundalini consente di sentire la beatitudine in tutto il corpo con flussi e riflussi di energia che creano una sensazione di formicolio. La sensazione è quella di fluttuare nell'aria mentre un'essenza sacra viene avvertita come una presenza divina. Per questo motivo, molti inseguono la Kundalini come se risolvesse tutti i problemi del mondo esterno. Nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Fino a quando, a meno che ciascuna persona non vada dentro di sé per scoprire la propria divinità, cercherà sempre stimoli esterni.
La dottrina ha ingannato molti esseri umani sin dalla formazione dei primi raduni di gruppi religiosi. In quanto energia collettiva e spirito di UN Creatore, sembrava esserci un'attività speciale per il gruppo particolare che si identificava con le etichette per dire agli altri della loro speciale connessione con Dio.
Non capendo che lo Spirito di Dio esprime tutta la vita, questi gruppi si diffondono in lungo e in largo per il pianeta. I gruppi pentecostali hanno bandito tutti in un inferno creato. Battisti e cattolici si concentravano sull'inferno tanto quanto sullo spirito d'amore interiore che veniva negato. Ogni gruppo aveva il proprio metodo per raggiungere il Dio che dimorava dentro di sé.
A molti nella dottrina è stato insegnato che Dio era diviso e che la fede permetteva la dimora dello Spirito Santo, ma che se avessero approfondito, avrebbero potuto ricevere il riempimento dello Spirito Santo con la prova di parlare in lingue. Molti furono influenzati da altri nella congregazione a cadere quando furono imposte le mani su di loro. Le persone tremerebbero e tremerebbero per il potere delle proprie convinzioni.
Grazie a chi di Dovere
🙏
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Jimmy Eat World - Surviving, traduzione testi
È così che cresce un diamante: col tempo Non crederci se cercano di dirti qualcosa di diverso
(da: Diamond)
1. Jimmy Eat World – Surviving, traduzione
Sopravvivere Non nascondere la faccia
Quello che eri prima non deve per forza rappresentarti ancora
Magari hai avuto paura, ed è quello che hai presente
E tutta la vergogna ti farà tornare in casa, ti farà tornare in casa Non è mai stata colpa tua, ma comunque un ruolo da giocare
Tu te lo trascini talmente vicino che si legge il nome
Per molti versi sei ancora quel ragazzino smarrito
Già, sai ancora sopravvivere, ma non esattamente vivere
No, non esattamente vivere Questa cosa non si discute
Lo dico forte e chiaro
Non farti mai definire dalle scelte fatte da altri
Se non lo dicesse ancora nessuno, sarebbe un peccato
Questa cosa adesso finisce
Non sei da solo col tuo dolore
Mai da solo col tuo dolore
Mai da solo col tuo dolore
Mai da solo col tuo dolore
Mai da solo col tuo dolore 2. Jimmy Eat World – Criminal Energy, traduzione
Energia criminale Il fantasma della sofferenza recente ha ancora una canzone da cantare
Il tuo cuore ammaliato che attende una scintilla
Nessuno che ti importerebbe di riconoscere
Improvvisamente in pieno controllo
Che sfortuna scoprire com’è dentro Energia criminale
Se hai del sangue da versare
La tua febbre per il combattimento
Ogni tua singola notte
Ma sì, alla fine ti accorgerai che siamo uguali, siamo uguali, già, si capisce
Ce lo prendiamo, ce lo prendiamo finché si fa una buona pesca
Venite che è tutto quanto gratis
Energia criminale, energia criminale Rispondi a qualsiasi complotto
Irresistibile, certo, ma non c’è nessun “loro” da vedere, solo io e te
Nessuna faccia, nessun incentivo all’empatia
Ti dicono continuamente “la minaccia è ancora a galla”
Eppure è ancora una balla Energia criminale
Se hai del sangue da versare
La tua febbre per il combattimento
Ogni tua singola notte
Ma sì, alla fine ti accorgerai che siamo uguali, siamo uguali, già, si capisce
Ce lo prendiamo, ce lo prendiamo finché si fa una buona pesca
Venite che è tutto quanto gratis
Energia criminale, energia criminale Energia criminale
Se hai del sangue da versare
La tua febbre per il combattimento
Ogni tua singola notte
Ma sì, alla fine ti accorgerai che siamo uguali, siamo uguali, già, si capisce
Ce lo prendiamo, ce lo prendiamo finché si fa una buona pesca
Venite che è tutto quanto gratis
Energia criminale, energia criminale
Energia criminale, energia criminale
Energia criminale 3. Jimmy Eat World – Delivery, traduzione
Liberazione Lo so che sto sognando, ma è troppo bello per fermarsi
L’immagine che ho in testa è sempre in movimento
Siamo da soli al tramonto con una nevicata nell’aria
È speciale solo una volta perché c’è un finale
E capiamo di trovarci in un ricordo futuro Posso utilizzare solo quello che imparo da te
E il resto lo accetto sommessamente e lo sperpero
Posso diventare solo un certo numero di cose potenzialmente
Dal resto richiedo pazientemente la liberazione Non preoccuparti di dove andiamo a finire
Perché andare a finire non esiste davvero
La vita che ci costruiamo non smettiamo mai di crearla
Per cui ci trasferiamo accanto a una scogliera, una battigia nel nulla
Ci si prospetta un viaggio al gelo con dei traghetti da prendere
E le cose in cui speri un giorno arriveranno, resta in attesa Posso utilizzare solo quello che imparo da te
E il resto lo accetto sommessamente e lo sperpero
Posso diventare solo un certo numero di cose potenzialmente
Dal resto richiedo pazientemente la liberazione Convinto di una bugia, una bugia vecchia come il tempo
Fino alla morte continui a cercare
Solo parzialmente la verità
C’è qualcuno che ti aspetta da qualche parte
Ma non tutti sono pronti a farsi trovare
No, magari non sei pronto a farti trovare Posso utilizzare solo quello che imparo da te
E il resto lo accetto sommessamente e lo sperpero
Posso diventare solo un certo numero di cose potenzialmente
Dal resto richiedo pazientemente la liberazione
Posso utilizzare solo quello che imparo da te
E il resto lo accetto sommessamente e lo sperpero
Posso diventare solo un certo numero di cose potenzialmente
Dal resto richiedo pazientemente la liberazione 4. Jimmy Eat World – 555, traduzione
555 Resto focalizzato sulle cose semplici
Cercando di trovare un po’ di pace strada facendo
Mi piacerebbe sapere quanto tempo dovrei aspettare
Tengo duro, ma a fatica Ho la sensazione che sto parlando ma è caduta, caduta la linea
C’è sempre un motivo per far cambiare le cose
C’è nessuno in ascolto mentre piangi, piangi, piangi?
C’è sempre un motivo dietro al dolore Faccio le cose che mi dicono di fare tutti i giorni, tutti i giorni, tutti i giorni
Allora perché mi sembra di camminare restando sempre fermo, sempre fermo, sempre fermo? Non ho mai dovuto dimostrare nulla
Ma non sono mai stato uno come te
Tutto quello contro cui hai dovuto lottare, tutto quello che hai dovuto affrontare ti ha reso più forte, senza paura Ho la sensazione che sto parlando ma è caduta, caduta la linea
C’è sempre un motivo per far cambiare le cose
C’è nessuno in ascolto mentre piangi, piangi, piangi?
Sempre un motivo dietro al dolore Faccio le cose che mi dicono di fare tutti i giorni, tutti i giorni, tutti i giorni
Allora perché mi sembra di camminare restando sempre fermo, sempre fermo, sempre fermo?
Devo credere che tu ci sei quando canto, quando canto, quando canto
Perché se non esisti io impazzisco, impazzisco, impazzisco Ho la sensazione che sto parlando ma è caduta, caduta la linea
C’è sempre un motivo per far cambiare le cose
C’è nessuno in ascolto mentre piangi, piangi, piangi?
Sempre un motivo dietro al dolore Faccio le cose che mi dicono di fare tutti i giorni, tutti i giorni, tutti i giorni
Allora perché mi sembra di camminare restando sempre fermo, sempre fermo, sempre fermo?
Devo credere che tu ci sei quando canto, quando canto, quando canto
Perché se non esisti io impazzisco, impazzisco, impazzisco Resto focalizzato sulle cose semplici
Cercando di trovare un po’ di pace strada facendo 5. Jimmy Eat World – One Mil, traduzione
Un milione Ragazza in video, ci sei ancora?
Se guardo mi scompari
O peggio, magari ti viene voglia di parlare
Sono davvero poco preparato
Non saprei, è tutto vero?
Non posso ignorare cosa sembra, da buon pugno nello stomaco quale è Io ci provo, ma sono capace di sprecare un milione di possibilità prima che tu non ci sia più, prima di scoprire come ti chiami
Continua a sognare che tanto io sono l’unico sveglio qui
Tu ogni volta non ci sei più, ogni volta ti dilegui Non saprei spiegare com’è che rimane questa cosa, com’è che a quanto pare rimango intrappolato in una quantità insostenibile di volte a rivivere questa situazione
Vorrei avere la padronanza dell’umorismo, la fortuna e una fiducia spavalda
Poi suonare magnificamente fino a toccarti il cuore Io ci provo, ma sono capace di sprecare un milione di possibilità prima che tu non ci sia più, prima di scoprire come ti chiami
Continua a sognare che tanto io sono l’unico sveglio qui
Tu ogni volta non ci sei più, ogni volta ti dilegui Io ci provo, ma sono capace di sprecare un milione di possibilità prima che tu non ci sia più, prima di scoprire come ti chiami
Continua a sognare che tanto io sono l’unico sveglio qui
Tu ogni volta non ci sei più, ogni volta ti dilegui
Io ci provo, ma sono capace di sprecare un milione di possibilità prima che tu non ci sia più, prima di scoprire come ti chiami
Continua a sognare che tanto io sono l’unico sveglio qui
Tu ogni volta non ci sei più, ogni volta ti dilegui 6. Jimmy Eat World – All the Way (Stay), traduzione
Fino in fondo (Rimani) Quando usciamo speriamo di perderci e che poi ci ritrovino in posti improbabili
Un po’ di presunzione è quel che basta per restare a mani vuote
Ma chi è che dice davvero che spera di incontrare “quella giusta”?
Per la prima volta al bar a bere già di primo pomeriggio
Facile dire “no, guarda, io ho chiuso”, e non li senti mai dire… Oh, tesoro, se rimani, andiamo fino in fondo
Ma come faccio a sapere, oh, no, quando dare a vedere i sentimenti?
Oh, tesoro, se rimani, andiamo fino in fondo
E in realtà non lo sa nessuno, oh, no, quando dare a vedere i sentimenti Ci scoraggiamo per l’inutilità
E facciamo in fretta a giudicare inutili le cose
C’è quello che voglio e quello di cui ho bisogno
E quest’ultimo ci vuole un po’ a vederlo
Non importa quante volte o quanti anni
Comincia con un inizio un po’ imbarazzato
Io credo che quello che ho imparato valga qualcosa
E quello che scelgo di fare ha una certa importanza Per cui tesoro, se rimani, andiamo fino in fondo
E come faccio a sapere, oh, no, quando dare a vedere i sentimenti?
Oh, tesoro, se rimani, andiamo fino in fondo
Perché in realtà non lo sa nessuno, oh, no, quando dare a vedere i sentimenti Il pubblico e il rumore si fanno indietro
Restiamo solo io e te
Potremmo fare tutto quello che vuoi Per cui tesoro, se rimani, andiamo fino in fondo
E come faccio a sapere, oh, no, quando dare a vedere i sentimenti?
Tesoro, se rimani, andiamo fino in fondo
Chi è che lo sa in realtà, oh, no, quando dare a vedere i sentimenti?
Quando dare a vedere i sentimenti
Quando dare a vedere i sentimenti
Quando dare a vedere i sentimenti
Quando dare a vedere i sentimenti
Quando dare a vedere i sentimenti
Quando dare a vedere i sentimenti 7. Jimmy Eat World – Diamond, traduzione
Diamante Quando mi sveglio di notte, butto giù i pensieri su un foglio
Mezzo addormentato faccio una lista
Poi rileggo tutte le mie più grandi hit:
Dovrei meditare
Dovrei fare più esercizio
Dovrei farmi venire male al cervello a forza di leggere
Vedermi con qualcuno
Andarmene lontano
Provare a essere un po’ meno strano a livello sociale È così che cresce un diamante
Ti dai la giusta possibilità col tempo
Non crederci se cercano di venderti qualcosa di più rapido Ho tagliato almeno metà dei miei amici
Ma nessuno se n’è accorto o ne ha accennato
Pensavo di tirare finalmente un sospiro di sollievo
Ma poi mi sono messo a pensare a un sacco di cose
Anno nuovo, vita nuova
Non hai colto un sacco di opportunità ghiotte
Sul ring a lottare per il titolo e ti sei allenato solo nei ritagli di tempo È così che cresce un diamante
Ti dai la giusta possibilità col tempo
Non crederci se cercano di venderti qualcosa di più rapido
È così che cresce un diamante
Ti allunghi finché puoi e poi tieni duro
Non crederci se cercano di dirti qualcosa di diverso Si dice che un diamante cresce nel tempo
Io ci credo, perché l’ho visto coi miei occhi
Ti garantisci una bella serie di promesse non mantenute se ti aspetti un qualche miracolo
Si fa quel che si può, e questo è quanto È così che cresce un diamante
Ti dai la giusta possibilità col tempo
Non crederci se cercano di venderti qualcosa di più rapido
È così che cresce un diamante: col tempo
Non crederci se cercano di dirti qualcosa di diverso 8. Jimmy Eat World – Love Never, traduzione
L’amore mai L’amore non ti è mai stato amico
L’amore non sentirà mai le tue richieste
L’amore non è un qualche cosa di magico
L’amore non sarà mai come lo sogni Apparirà lontanissimo
Sembrerà durissimo
Finché non ti interesserà più l’impegno che la ricompensa
Ti interessa più l’impegno che la ricompensa? L’amore non è un qualche cosa di magico
L’amore non sarà mai come lo sogni Apparirà lontanissimo
Sembrerà durissimo
Finché non ti interesserà più l’impegno che la ricompensa
Finché non smetti di chiederti “eh, ma a che scopo?”
Ti interessa più l’impegno che la ricompensa? Apparirà lontanissimo
Sembrerà durissimo
Finché non ti interesserà più l’impegno che la ricompensa
Finché non smetti di chiederti “eh, ma a che scopo?”
Ti interessa più l’impegno che la ricompensa? 9. Jimmy Eat World – Recommit, traduzione
Impegnati di nuovo Ti dicono cosa ti sei perso
Tutto quello che avevi dato in cambio
E il colpo lo senti
Non sei poi così diverso
La verità è che nessuno ha fatto neanche mezza cosa Pensa per tutto questo tempo a cosa stai dando
Restami nel cuore
Butta via un’altra vita
Comincia un’altra vita Dalla febbre a un bacio
Che frivolezza
Insistono
È tutto quanto significativo
Non c’è nessuna linea diritta da vivere
Impegnati di nuovo Pensa per tutto questo tempo a cosa stai dando
Restami nel cuore
Butta via un’altra vita
Comincia un’altra vita
Pensa per tutto questo tempo a cosa stai dando
Restami nel cuore
Butta via un’altra vita
Comincia un’altra vita Sveglio, imponente
Ci hanno rubato la via d’uscita Pensa per tutto questo tempo a cosa stai dando
Restami nel cuore
Butta via un’altra vita
Comincia un’altra vita
Pensa per tutto questo tempo a cosa stai dando
Restami nel cuore
Butta via un’altra vita
Comincia un’altra vita
Butta via un’altra vita
Comincia un’altra vita 10. Jimmy Eat World – Congratulations, traduzione
Congratulazioni Non c’è chiarezza davanti a me
Solo diversi gradi di venire odiato
Oscenità
Non c’è benevolenza
Alcuni non si meritano di farcela
Vi incolpate e vi scannate a vicenda per una fetta del malloppo
Troppo abbattuti e stanchi per chiedervi di chi è il piede sotto cui state andando a finire Sei da solo
Sei da solo Leggi attentamente
Proprio impossibile
Una minaccia per i guadagni futuri
In modo sospetto con l’editing i fatti stanno scomparendo
Con disciplina e messaggio prenderai possesso un po’ in imbarazzo di cose che non volevi nemmeno Benvenuto!
Congratulazioni, sei da solo!
Sei da solo Non c’è chiarezza davanti a me
Solo diversi gradi di venire odiato
Oscenità
Non c’è benevolenza
Alcuni non si meritano di farcela
Vi incolpate e vi scannate a vicenda per una fetta del malloppo
Troppo abbattuti e stanchi per chiedervi di chi è il piede sotto cui state andando a finire
#jimmy eat world#surviving#criminal energy#delivery#555#one mil#all the way (stay)#all the way stay#diamond#love never#recommit#congratulations
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Ginez e il Bulbo della Ventola - L’ombra dell'amore
Il terzo singolo estratto dal nuovo album della band ligure
La parte oscura delle cose, quello che inizialmente può rendere felice ma che con l’andar del tempo può dare dipendenza e frustrazione.
“L’ombra dell’amore” è la terza traccia dell'album “Sambuca Sunrise” una miscela accattivante tra pop e manuche, dove le dinamiche riportano alla mente le melodie tanto care a Ginez e il bulbo della ventola.
«La canzone parla della parte oscura delle cose, cioè descrive il retroscena che può nascondersi dietro alle situazioni che da un primo punto di vista possono sembrare positive. Il lato oscuro, l'altra parte della medaglia o meglio l'ombra dell'amore. La canzone ci porta a immaginare che a volte le emozioni o i legami possono diventare dipendenza e quindi creare frustrazione.» Ginez e il bulbo della ventola
Ancora voce a “Sambuca Sunrise”, il terzo album di inediti in studio per Ginez e il bulbo della ventola. A differenza dei due lavori precedenti il gruppo si è circondato di altri strumenti e musicisti con un percorso durato un anno e l’intenzione di prendersi il tempo necessario per esprimere esattamente quelle che erano le idee della band per questo disco.
DICONO DEL DISCO:
«Un disco che di certo conferma il talento e la grazia, come se le formule primigenie trovino la maturità sperata. Brani come “Benzene” o come “Lettera” penso svelino a pieno quanto ormai alto sia divenuto lo stile e la forza con cui i nostri padroneggiano la materia.» EXTRA! Music Magazine
«l risultato è un suono che, viste le premesse, ci aspetteremmo corposo e - come direbbe qualcuno - “sovraprodotto”, ma in realtà le soluzioni di arrangiamento rispettano tantissimo l’intimità e la visionarie figure allegoriche che il protagonista cerca con la sua voce decisamente caratteristica. Certo, i rimandi sono tanti e inevitabili, ma il carattere di unicità affiora soprattutto nella tessitura e nell'ideazione delle chiuse e delle progressioni.» Music Map
«Nuovo lavoro autoprodotto dal titolo “Sambuca Sunrise” che nel titolo infonde una quiete romantica di nuove albe da godersi in pace ma nel vero delle tracce esiste quel famoso dualismo che tanto recitano i nostri sin dalla copertina, che porta in scena luce e buio della vita quotidiana di ognuno di noi. Disco molto biografico per certi versi per Ginez, disco ricco di ferite e di denunce sociali…» ExitWell
«Un terzo disco la cui copertina, bellissima fotografia a cura di Andrea Maglio, sembra poco aderire al suono e al modo del disco: e sono tantissimi i piani di lettura di una canzone leggera, scanzonata, rocambolesca che alla denuncia sociale fatta con peso poetico e artigianato lirico di raffinato mestiere, contrappone anche quel guizzo estetico di evasione e follia romantica.» BravOnLine
«Emozionante e velenoso anche nella denuncia sociale. Un titolo poi leggero, quasi fosse uno sfottò, un gioco, un visione laterale: “Sambuca Sunrise” che poi sembra davvero somigliare alla foto di copertina. E dentro l’itinerario di questa tracklist non poche le collaborazioni che, ovviamente, vi invitiamo a scoprire…» MeiWeb
Ginez e il bulbo della ventola sono: Ginez - chitarra e voce, Daniele Duchini - basso, Roberto Ascoli - percussioni, Aliano de Franceschi - chitarra
Etichetta: Autoproduzione Radio date: 16 giugno 2023 Release album: 30 marzo 2023
Ginez e il bulbo della ventola è una band ligure che nasce nel 2016. Ginez alla chitarra è voce e autore dei brani, Daniele Duchini al basso e Gianni Licini alle percussioni. Nel 2017 al posto di Licini entra Roberto Ascoli e successivamente si aggiunge Fabio Pollono alla chitarra solista. Esce il primo album "Canzoni, bottiglie e altre battaglie" che riscuote molti apprezzamenti da parte degli addetti ai lavori. Nel 2019 la band pubblica "L'ultima cena", un album più intimista del precedente registrato in due giorni in "presa diretta". A fine 2019 al posto di Fabio Pollono arriva Aliano de Franceschi. Il gruppo, oltre a molti concerti live, ha partecipato a diverse manifestazioni, finalisti al "Varigotti Festival" e vincitori al "Rockantina Contest" di Inveruno e al "Giovani Musicisti Contest" di Beinasco. La band ha calcato palchi importanti come quello del "Tenco Ascolta" e del festival "Su La Testa". Nel 2020 Ginez e il bulbo della ventola si aggiudicano il "Premio Social VIC" miglior video musicale autoprodotto 2020 scelto dal pubblico, per il videoclip "La Vanvera". Il 31 marzo 2023 esce “Sambuca Sunrise" terzo album della band, anticipato dalla pubblicazione di “Benzene” (20 gennaio) e “Ho visto gente” (10 marzo) e che oggi torna in radio con il nuovo singolo estratto dal titolo “L’ombra dell’amore”.
Contatti e social
Youtube: https://bit.ly/2rCTrqS Facebook: https://bit.ly/2IuedDP Spotify: https://spoti.fi/2IiG4mR Sito web: https://bit.ly/2GdhKBh
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Fosti l'ennesimo luogo desolato in cui non abitai
Accarezzato dalle fronde di un'ombra che si confondeva con ciò che eri,
le stelle che mi guidavano si erano nascoste,
le nuvole sempre più cupe,
forse se Lei fosse stata con me, in quel momento, mi avrebbe salvata da tanta stupidità.
Volli perforare le nuvole di quell'oceano sconfinato di tristezza,
mi rotolarono gli occhi fuori dalla testa
mi sentivo cieca ed avvezza a mormorare parole vuote,
si fece strada in me un autostrada con auto che schizzavano alla rapidità di una canzone all'inverso registrata male e quindi colma di tormento,
se Enzo avesse potuto vedere tutto questo,
chissà, forse mi avrebbe detto che ne aveva avuto il presentimento,
Mi rannicchiai stanca e sfinita di un tentativo di salvataggio mal riuscito,
forse non tutte le cose meritavano di avere un posto.
Forse non riuscivo ad avere un posto io,
e mi sentivo inseguita da un centauro che mi afferrava la caviglia per trascinarmi giù tra le ombre e le fiamme.
Sarei diventata luce? Avrei raggiunto quella saggezza a cui tanto ambivo? Il traguardo mi sembrava molto, troppo lontano, ora sempre più...
Il cuore si era spezzato più volte, non avevo più energia. Mi pareva esser tutto vano.
Caddi in uno sconforto simile ad un grido silenzioso di un fiore mai sbocciato e reso brina dal ghiaccio celeste.
Stavo per trasferirmi e mi sfiorava l'idea che qualcosa di nuovo, di diverso e puro potesse attendermi,
ma il mio sentiero mi aveva smarrita e viceversa, così echeggiava nell'aria lo svolazzare di una foglia invernale che trascinava la mia mano come a voler chiedere di seguirla,
non mi pareva vero che lo chiedesse proprio a me.
Non ebbi il coraggio di vederne il colore; verde, rossa, gialla ''in che fase della vita sei giunta?'' avrei voluto domandarle, e non mi sembrava possibile che si sentisse già priva di ogni clorofilla essendo ancora gialla.
Potevo domandarle in qualsiasi lingua di cosa avesse veramente bisogno tuttavia senza scoprire mai i segreti di un bosco che non ha mai raccontato
le storie smarrite dei caduti quando ancora erano in procinto di avere ali per volare,
dunque mi illusi di alzarmi in punta di piedi, silenziosa e ordinaria, in mezzo ad un disordine che non avrei pensato di svegliare.
E tra le rocce e le acque cresceva la volontà di recuperare un po' di ossigeno.
Mi sedetti su una di esse e cominciai a pensare: Un cammino non è che in salita. E mi sorpresi a ridere di questo sconosciuto me: e così mio, e così straniero e così conosciuto e presente in tutte le forme sue, e così se ne stava pur lo stagno divertito a credere di raccontare la vita, una vita che scorre tra i suoni giovani della natura piena di sé, si gongolava di celare la magia di qualsiasi insegnamento.
Dopodiché non fui più la stessa: non lo si resta mai, tutto si trasforma.
Così chiedevo alle profondità delle mie radici quali connessioni fossero a me svelabili, quali i prossimi passi.
Un orologio ticchettava, così credetti, eppure erano i sassolini in verità a produrre un suono, cadevano e si specchiavano nell'acqua come i miei piedi ciondolanti, rassomigliavano a quelli di una bambina che si diverte a giocare al gioco delle rondini senza lasciarsi accecare dal sole, non bisogna guardarlo a lungo ma se riesci a salire su una di loro, ci puoi giurare che un senso alle cose lo ritrovi.
E così mi sembrava vero; ma qual'é la scoperta che tramite te posso aver fatto su me?
Forse la volontà di mantenere intatta questa invincibile voglia che ho di scrivere e raccontare, cose che la voce non possono eternamente regalare,
Mi ricordai che non esiste un esistenza priva di fragilità, e che tutto sommato non mi restava che perdonare quell'insensata e immisurabile consolazione di una speranza senza speranze.
Immortalavo sul bianco dell'inchiostro che rendeva eterno il presente.
La paura di invecchiare bussava alla mia porta: così giovane e così consumata in cuor suo,
ahimé di quale materia era fatto l'universo? Ed il coraggio? E quando si incontravano, davano origine alla Dea Greca a cui mi parve di somigliare per scherzo di un faticoso viaggio giunto ad un punto di confusione certa? Non la ragione fu mia amica allora; abbandonare qualsiasi imprinting alla fuga ebbe possibilità di donarmi progresso, probabilmente nelle problematiche che mi innescavano reazioni contrarie ed appositamente rivolte alla leopardiana malinconia serale poteva esser così, eppur può capitare che a volte tu abbia bisogno di maneggiare un arnese antico per vincere una tua battaglia, talvolta un arnese nuovo, e semplice non è saper distinguere quando e quale.
Da qui il rammarico e la spossatezza, ma ecco, che io mi porga un fiore e nascano nella radura della mia anima infinite colline verdeggianti e misericordiose, se mai fu vero che un amore candido si adagiò tra le labbra di un errore, e mai ne dimenticai quell'insidioso rischio. Se ciò dovesse avvenire, allora potrei salire in cima al monte più alto e raggiungere la mia costellazione preferita, raccogliere la luna in una mano per vedere cosa significa veder luccicare un sogno, poi riporla al suo posto ed assorbire i suoi raggi caldi, così potrei immaginare la bellezza di una possibile autentica Gioia, ed elevarmi a qualcosa di valido e giusto, meritevole di luce e verità.
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Lasciare andare
"E questa sera è una sera di quelle".
Mi manca. Anzi, fanculo, mi manchi. Lo so che passa, so anche che il peggio è già passato ma per me il vero peggio è questo. È quando mi alzo e non ci penso più finché a un certo punto qualcosa mi ricorda di te, e per un attimo il mio castello trema come se fosse fatto di carte. Poi passa, e quello che lascia è il vuoto, è SAM, come direbbe C.
Poi passa, sì, ma quando passa quella canzone vorrei piangere, pure se non ci riesco più. Tutte le parole e il tempo che abbiamo condiviso, i mille tuoi stupidi dettagli, il tuo braccialetto nero ondulato - ecco, questo mi fa piangere davvero, una sola maledetta lacrima più calda e appiccicosa di queste lenzuola, piccola ma grande abbastanza da contenere un mondo. Un mondo che non esiste più, fatto di cose che non hanno più valore e col senno di poi mi chiedo se ne hanno avuto mai. No, perché a te io non sono mai mancata e me lo hai detto tu e di questo io non posso raccapezzarmi. Perché tu da quella finestra sei uscita, perché tu sei agile ed io no e a volte inciampo ancora sui vetri, anche quando ho preso la mia strada.
Quando parlavamo e ogni volta cambiavi versione, quando passavi da "no, sticazzi" a "no" a "no, ho paura" io pensavo che ti sciogliessi, che quando ti impanicavi dimenticavi di tenerci, emotivamente, che in parte lo sapessi ma quella parte si trovava dietro un velo tanto sottile quanto opaco... oggi penso che non sapessi che dirmi, perché non lo sapevi nemmeno tu quale fosse la verità quindi mi rispondevi con qualcosa che razionalmente ti sembrava funzionare. Forse sono io che non ho capito nulla. Ma me lo hai detto tu che non c'è mai stato niente di speciale, niente di che, che mi conoscevi appena e non era particolarmente importante. Perché questo, che tu mi hai deliberatamente detto, dovrei scartarlo? A favore di cosa? Di parole a metà che mi hai detto probabilmente perché, a quanto pare, ti sentivi incalzata, o di discorsi interi che sì mi hai fatto tu ma da ubriaca?
Vorrei non mi avessi mai baciata, vorrei non mi avessi mai toccata. Non so perché lo hai fatto, o se ti sia pentita più di quello o di aver pianto, o di avermi fatto vedere ogni disegno tu abbia mai fatto. Vorrei avessi avuto le palle per essere sincera, e invece mi hai guardato negli occhi e mi hai mentito e mi hai fatta vergognare per qualcosa che non ti avevo mai chiesto di fare, né mi importava accadesse. Cosa sarebbe dovuto essere diverso affinché rimanessi?
Ho provato così tanto a cercare di capire cosa sia andato storto (I replay my footsteps on each stepping stone, trying to find the one where I went wrong) e sì ho capito questo e quest'altro, ma la verità è che non serve a nulla.
La verità è che ti sei dissolta come fumo, che per te andartene è sempre stato semplice: io ero solo una brutta influenza da combattere. Un pasticca e via il dolore. Hai sminuito e svilito ogni cosa che ci siamo mai dette, mi hai accartocciata e buttata via come un disegno venuto male e non ti sei girata una singola volta.
Perché non ti manco? Porcoddio come cazzo fai a guardarmi negli occhi e fare quella faccia schifata? Dovrei credere a C, a A, ma io non ci riesco. Forse a modo tuo hai provato a volermi bene, ma non sono mai diventata nessuno per te ed ora tu vivi la tua vita come se niente fosse, con sulle spalle un po' di amarezza in più per l'ennesima persona che non ti ha rispettata, ma non hai perso nulla.
Io sto qui stasera e ti penso e soffro come un cane, quando stamattina mi sono svegliata felice perché ieri è stato un bell'appuntamento, quando oggi pomeriggio ero felice perché domani ci uscirò di nuovo, eppure tutte le persone del mondo, l'amore, l'amicizia, il lavoro, niente mi toglie questa spina nel petto. E non me ne frega un cazzo se domani starò meglio, ho perso persone molto più importanti, ho perso persone che mi hanno voluto bene sul serio. Ma cosa cambia quando ho tutti questi ricordi e non so che farmene, perché quella persona adesso non esisterà mai più e i tremila tentativi per far funzionare le cuffie e il microfono, dirti che sei una 2001, la lista dei cartoni che volevo farti vedere, quella maledetta traversa di Giulio Agricola, P!nk, la storia di come i Piemontesi avessero rubato i daini della Sardegna, il tuo braccialetto, il tuo stupido braccialetto... Tutto questo non esiste e non esisterà mai più e accettarlo significa veder morire una parte di me. Significa abbandonare quello che hai già abbandonato tu.
E sì lo so che ti ho chiesto di ricercarmi, ma mi hai detto no e se anche fosse stato un sì per me sarebbe comunque una fine. Perché questo rapporto è finito e se mai riparleremo sarà diverso, deve esserlo. Vorrei solo te ne fossi andata in modo meno brusco, ed io ti capisco, io ti giustifico, io ti difendo, io lo accetto e ti perdono. E domani mattina starò meglio e ti penserò meno di ieri e più di dopodomani, ma continuerai a vivere nelle fessure dei miei pezzi rotti, come ghiaccio nei crateri in ombra di Mercurio.
E anche se ora ci sto male voglio che tu sappia che ci credo che ci hai tenuto anche tu, al meglio che potevi, e che hai fatto quello che dovevi fare per te stessa, come mi avevi sempre detto avresti fatto. E lo so che era giusto così, lo so che anche tu eri confusa. Ma ci sono momenti quando le cose vanno bene, quando sono tranquilla, quando penso che, cazzo, finalmente sto costruendo qualcosa di bello nella mia vita, in cui quelle fessure si riaprono e vorrei davvero fosse andata diversamente. Mi chiedo come sia possibile che a te non manchi quando ne sono uscita anche io, eppure trovi ancora il modo per raggiungermi. Perché le tue parole hanno ancora un peso solo per me?
Chissà, magari ci siamo incontrate troppo tardi, o forse troppo presto. Magari esiste un passato in cui non finisce con me che piango su un muretto. Magari esiste un futuro in cui ci rincontriamo e riusciamo a vederci abbastanza da non renderlo più complicato. Ma in ogni caso domani mi alzerò e se mi chiederanno di te dirò che abbiamo chiuso perché ci facevamo del male, che ti ho chiesto di rifarti sentire a Settembre ma mi hai detto di no, che va bene così, che mi manchi ma me ne sono fatta una ragione, che quasi non ci penso più, che ti lascerò comunque un posticino perché te l'ho detto e manterrò la mia parola, ma che accetterò se confermerai la tua decisione. E questo, questo è vero ed è questo che mi fa male perché il peggio non è stato il dolore lancinante dei primi giorni, il peggio è questo, il peggio è il dolore reale più grigio e meschino, anonimo, banale, subdolo.
Ti ho voluto bene veramente Ali. Spero che tu sia felice.
Tanto tanto.
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"Grande Campionato Open di Critica Sociale"
di Riccardo Rescio
Nel Campionato Open CS 2023, stanno contendendosi le prime posizioni i migliori protagonisti della comunicazione nazionale.
I migliori e più qualificati esperti del settore, professori universitari, esperti di marketing, pubblicitari, creativi, grafici, giornalisti, promotori territoriali, funzionari istituzionali e come outsider normali cittadini con il presenzialismo attivo nel cuore.
Un insieme ampio e variegato di persone che in questa importante kermesse stanno dando il meglio di sé in articoli, post e dichiarazioni verbali, sciorinando tutto il loro sapere, acquisito sicuramente negli anni delle rispettive esperienze teoriche e pratiche maturate.
Le critiche sono sempre importanti contributi che costituiscono utili stimoli, necessari e indispensabili, per migliorare il migliorabile, se hanno ovviamente contenuti che apportino un possibile valore aggiunto al tema del contendere, nel caso contrario, se gratuite, se screditanti o peggio ancora offensive e diffamatorie, sono solo meri esercizi per ostentare un presunto sapere, che diviene una inutile attività, soprattutto sminuente per chi ne fa' la propria ragione di vita.
In un contesto diverso, forse in un mondo diverso, se tutti gli esperti e i presunti tali del mondo si dessero una mano, parafrasando le parole di 'Girotondo intorno al mondo', una vecchia canzone di Sergio Endrigo, quello stringersi di mani potrebbe simbolicamente rappresentare la voglia concreta di contribuire al miglioramento dello stato dei fatti, ideando, progettando e proponendo cose, idee, progetti, molto probabilmente si criticherebbe molto meno e si farebbe molto di più.
Questo perché il nostro Paese e tutti noi compresi, stanchi di essere catalogati, classificati, omogenizzati, tra favorevoli o contrari, tra sostenitori o oppositori, abbiamo ora più che mai necessità e bisogno di fatti e non di essere continuamente distratti, da questioni che questioni non sono.
La politica distrattiva, diviene dissociativa e la dissociazione è sempre funzionale a qualcosa che qualcuno vuole raggiungere.
Il "Grande Campionato Open di Critica Sociale" non ha sponsor, non ha committenti occulti, non ha appartenenza politica o partitica, tantomeno ad organizzazioni di categoria, non persegue fini commerciali e non è un movimento di opinioni, è annuale, dura 365 ed è aperto a tutti.
L'iscrizione virtuale avviene automaticamente con la pubblicazione sui social di una critica, non comporta in modo assoluto vincoli di alcun genere, non prevede limitazioni di argomenti, o tematiche, dai fatti del giorno a quelli passati o futuri, tutto può e di fatto diviene oggetto di critiche.
I giudici sono chiaramente i lettori, che premieranno ciò che sarà per loro di maggiore gradimento.
Alla fine di ogni anno si paleserà chiaramente il grado di capacità critica personale e di conseguenza collettiva.
"Grande Campionato Open di Critica Sociale" è pura ironia, nella realtà non esiste è solo un modo come un altro per sollecitare una profonda riflessione sulla banalità del praticare sempre critiche distruttive verso il fare di altri, senza mai mettere in discussione se stessi, per poter passare dal tanto dire ad anche un piccolo fare, per apportare idee, progetti e proposte costruttive per il bene comune.
Riccardo Rescio
Firenze 23 Aprile 2023
#tutttoilbelloeilbuonochece #etpress
"Girotondo intorno al mondo" di Sergio Endrigo
https://youtu.be/5-wkjTI8RUM
Credito immagine : https://angolopsicologia.com/persone-che-criticano-gli-altri/
https://www.instagram.com/reel/CrYhUomonuY/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
https://www.instagram.com/reel/CrYhUomonuY/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
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non ti cerco più nei sorrisi degli altri tanto non sorridono mai come te
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