Tumgik
#punta rossa
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L’ultima grande fortezza militare abbandonata dell’Arcipelago de La Maddalena, che ci accingiamo ora a raccontare, è l’Opera Punta Rossa.
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moonleafsblog · 7 months
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Fan fiction sul personaggio di Alastor di Hazbin Hotel .
La storia inizia all'Inferno: attraverso una serie di flashback che si susseguono come interferenze radio nella mente di Alastor.
L'ho scritta per fare luce sul suo passato e sul perchè abbia perso il senno e sia finito all'inferno.
Radio Frequencies
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Il pugno aveva mandato in frantumi lo specchio: mille schegge di vetro erano esplose sul pavimento. La pelle del guanto si era lacerata ed il sangue nerastro colava lungo la mano. Le tenebre della stanza permeavano ogni angolo, accalcate simili ad una folla soffocante. Sciolse la stretta della mano e ticchettò con la punta rossa delle dita guantate  i profili in frantumi dello specchio ancora appeso alla parete.
Il dolore era piacere, amava vederlo pervadere le sue vittime poteva sentirlo, ma questa volta scivolava in lui lungo le nocche fino al braccio, la cosa lo contrariava: si chiese come poteva aver perso il controllo .
Si appoggiò alla parete con l'avambraccio, mentre con l'altra mano continuava ad accarezzare morbosamente quello che restava dello specchio: tamburellava lento poi frenetico, in modo incontrollato. Tra le schegge osservò il flash rosso sangue del suo sguardo, in quella tenebra nera come pece vacillava come un neon.
Sentì nuovamente quella fitta alla testa, come una sintonizzazione radio sovrapposta, un'interferenza direttamente sparata nel cervello, strinse i denti in un sorriso folle: non amava perdere il controllo del suo show.
La fitta alla testa divenne insopportabile, si piegò all'indietro fino a sfiorare il pavimento, strinse gli artigli alla testa, si sarebbe cavato il cervello dal cranio AH AH AH
Davanti agli occhi le interferenze sfarfallavano come onde radio multicolore, un carosello di immagini senza senso, stava perdendo la sua mente, dannazione,  era come se qualcosa si stesse frammentando dentro la sua testa. 
Spostò nuovamente lo sguardo verso il suo riflesso su una delle schegge dello specchio, la luce dei suoi occhi rossi dalla pupilla a valvola erano spariti.
Un'altro sfarfallio, un'altra interferenza e per un attimo un uomo dai capelli castani e gli occhiali gli rimandò lo sguardo dalla superficie riflettente.
"Tutto sotto controllo" si disse,  aveva controllo su tutte le sue piccole pedine, sulle sue vittime, le sue adorate prede, era all'Inferno, era il suo territorio di caccia, ma in quel momento si senti disorientato e non era......piacevole.
Riportò alla memoria tutti i volti di chi aveva ucciso: il mortale nel riflesso non era nessuna delle sue vittime, nessuno dei demoni della sua lunga lista di "signori supremi".
Un'altra fitta, più intensa di quelle precedenti stavolta non avrebbe retto,  le comunicazioni si interruppero definitivamente su brusio piatto
NO SIGNAL brrzt brzzt...
Quando il segnale radio si fu risintonizzato era in ginocchio sull'erba umida, sulle lenti degli occhiali crepate in più punti gocciolava del sangue rosso ( rosso?), il dolore era insopportabile, ma si cavò a forza in gola le urla e strinse i denti fino a sentirli stridere.
"Allora stronzetto con il pedigree, la mettiamo una bella firmetta?"
Due scagnozzi lo tenevano per le braccia mentre quello più grosso che lo aveva pestato fino a quel momento, gli sventolava davanti un foglio scritto a macchina ed una penna ad inchiostro.
Lo guardò da sotto gli occhiali con un misto di sufficienza e divertimento, il sangue gli annebbiava la vista con una velata nebbia solferina.
"Pretenzioso chiedere una firma da chi non sa neppure graffiare il foglio con una X" la ginocchiata allo stomaco arrivò senza preavviso, il fiato gli si spezzò in gola, ma non aspettò neppure di riprendersi del tutto dal colpo
" Il mio programma non è in vendita, non vi cederò i diritti! E' stato un vero piacere verbalizzare con voi Signori" la voce spezzata dalle percosse era roca ma sicura, non chiara e sensoriale come quando era alla radio.
Quello più grosso sbuffò con disappunto, ripose il foglio e la penna nella valigetta di pelle, si schiarì la voce  in modo che potesse sentirlo chiaramente e si avvicinò minaccioso alla faccia del conduttore radiofonico
"Ascoltami bene, tu pensi di essere una star, ma l'unica cosa che sai fare è creare rogne a chi non dovresti"
lo prese per il colletto della camicia ed inizio a stringere
"A breve ci saranno le elezioni e tu sei una spina nel fianco"
strinse ancora, l'aria iniziava a passare a fatica attraverso l'esofago.
" Il tuo programma deve terminare o qualcuno ci lascerà  le penne!"
Strinse ancora ed ancora: non riusciva neppure a deglutire, iniziò a tossire tentando di cacciare dentro un pò d'aria.
La trasmissione sfarfallò davanti ai suoi occhi, sentiva nelle orecchie il gracchiare delle frequenze, ci fu un altro black out.
Un brusio indistinto, un lungo fischio ed il suono esplose dolorosamente nelle sue orecchie,  un nuovo canale si era sintonizzato: in lontananza c'erano fumo ed urla, la torre della stazione radio era in fiamme, i vigili del fuoco cercavano di spegnere l'incendio, ma pezzo dopo pezzo la struttura stava crollando.
Corse verso tutto ciò che aveva: il suo programma radiofonico, la sua verità per la società... Venne fermato da una stretta inopponibile: Husk lo teneva stretto per il braccio, lo guardava muto con un misto di rassegnazione e comprensione.
"Lasciami andare ubriacone da strapazzo!"
Husk lo guardò torvo:"Non c'è più niente da fare, ti ammazzerai se ti butti lì dentro"
"Tu non capisci, c'è tutto il mio lavoro lì dentro! Tutte le prove! Tutto!"
Ci fu un crepitio poi un lungo suono metallico, la torre venne giù franando tra le fiamme.
Gli occhi dorati del conduttore erano sgranati, completamente inespressivi, si afflosciò a terra, strinse la polvere della strada con le dita esili fino a farsi sanguinare le unghie.
Tutto il suo mondo era sprofondato.
Husk gli posò la giacca sulle spalle per nasconderlo alla vista dei curiosi che sembravano averlo riconosciuto e lo rimise in piedi.
Si allontanarono tenendosi a debita distanza dalla folla.
Teneva con entrambe le mani i lembi della giacca sulle spalle,gli occhiali ancora chiazzati di sangue dopo il pestaggio.
"Non è finita qui, non mi arrenderò! La verità verrà a galla, contano di avermi tappato la bocca, ma non mi fermerò. Ci starà giustizia, New Orlean merita di conoscere la verità su quel pezzo di merda. "
Riorganizzò i pensieri: avrebbe dovuto ricostruire il suo studio da zero, raccogliere nuovamente tutto il materiale  delle indagini e realizzare tutto prima delle elezioni.
Stava per girarsi verso Husk, ma di colpo tutto divenne nero, il canale era saltato di nuovo, uno pezzo jazz gracchiava in sottofondo, poi silenzio, qualche brusio.......
Fu colpito da una luce bianca abbagliante ed era di nuovo in onda.
Gli occhi erano doloranti per la luce improvvisa, pian piano passarono dalla sfocatura a rendere nitidi i contorni dell'ambiente, cercò gli occhiali sul comodino, li infilò e si diede uno sguardo intorno: si trovava presumibilmente in un ricovero all'interno di un ospedale, altri lettini erano posti in sequenza per la stanza: lenzuola bianche e coperte verde tenue.
Aveva la testa che gli scoppiava, si guardò le mani: la pelle pallida e tirata delle dita gli suggerì che doveva essere ricoverato da un pò.
Chiuse gli occhi e si rimise a letto cercando di ricordare come si trovasse in quel luogo.
Sentì il personale dell'ospedale muoversi tra i ricoverati,  poco distante la sua attenzione fu catturata da due infermiere che parlottavano tra loro bisbigliando:
"Davvero una tragedia"
"Io seguivo sempre il suo programma, riusciva a rapirti con le sue storie di cronaca" disse una delle due.
"Dopo l'incidente della torre radio, aveva ripreso il programma in un nuovo studio, si dice che abbia pestato i piedi a chi non doveva" confessò l'altra
"Certo! A quel farabutto che ha perso le elezioni, grazie al suo programma radiofonico lo hanno arrestato!"
"Ma ne è valsa la pena? La sua carriera è rovinata! Non potrà più condurre il programma alla radio" la voce dell'infermiera era amareggiata
"Cosa hanno detto i medici?"
"E' fortunato se potrà tornare a parlare, gli hanno bruciato la gola con l'acido" sussurrò l'altra tenendo il palmo della mano alzato accanto alla bocca in segno di confidenza.
Fu percorso da un brivido, lo shock lo aveva paralizzato: non parlavano di lui, non potevano, non poteva essere..
Provò a parlare, ma la gola era bloccata, si sforzò di urlare per richiamare l'attenzione dell'infermiera, ma nulla era completamente afono, riuscì ad emettere solo un sibilo rantolante.
Si tirò a sedere e si tastò la gola, appena le dita strinsero leggermente  un dolore lancinante lo percorse.
Sentì montare la disperazione: la sua voce! Strinse i pugni,  la rabbia stava esplodendo dentro di lui come non l'aveva mai sentita in vita sua, avrebbe voluto spaccare tutto.
Ogni cosa che aveva costruito in quegli anni: la sua carriera, la sua passione, il suo programma, erano tutta la sua vita!
Per la prima volta  si sentì sprofondare in un baratro senza ritorno.
Lo sguardo sotto gli occhiali era febbricitante: neppure la crisi del 1929 lo aveva stroncato, ma adesso? Non gli restava più niente.
Il bicchiere sul comodino era così invitante, luccicava ai leggeri raggi del sole. non si accorse neppure di averlo preso, fu un istante ed il bicchiere era andò in frantumi, come la sua vita. Mentre stringeva le schegge nella mano rivide la sua stazione radio in fiamme, ripercorse tutte le difficoltà che aveva dovuto affrontare per mettere in piedi il suo programma, tutte le volte che avevano tentato di tappargli la bocca, il volto orgoglioso di sua madre quando aveva iniziato a lavorare in radio.
Le dita si mossero da sole lasciando scivolare via tutte le schegge di vetro, trattennero solo quella più lunga, il suo sguardo era piantato nel vuoto, le pupille strette in una fessura.
Il frammento di vetro si fece largo affondando nel sottile strato di pelle dell'avambraccio, poi  più in profondità fino alla carne, come se non percepisse dolore, tagliuzzava freneticamente, il sangue schizzò ovunque, sulle lenzuola immacolate, sul profilo metallico del letto.
Urla lontane lo raggiunsero, era tutto ovattato nella sua testa, qualcuno prese a scuoterlo per le spalle, una mano stava provando a togliergli il frammento di vetro dalla mano.
Davanti ai suoi occhi un'infermiera terrorizzata gli gridava qualcosa, non riusciva a capirla, accorsero i medici, i volti contratti dalla preoccupazione tenevano in mano delle cinghie di cuoio ed una siringa.
L'infermiera si era allontanata, aveva  il volto e le mani sporche di sangue e continuava ad urlare. I medici lo bloccarono, uno di loro si avvicinò al suo collo tenendo la siringa: non sentì nulla, non sentiva più niente già da un pò..
Lo legarono al letto con le cinghie, le guardò strette al suo corpo e lungo le braccia, lo sguardo si posò sugli avambracci:erano un miscuglio  indistinto di sangue e carne.
Si chiese di chi fossero quelle braccia...
Poi il ronzio disturbato di una comunicazione radio si frappose tra i suoi pensieri, le frequenze saltarono nuovamente in un brusio frastornante, le tenebre erano un sudario, in quel vuoto sinistro si fecero largo due occhi rossi come l'inferno, erano due fanali inquietanti che lo scrutavano e sorridevano
Li vide per un breve istante, poi sparirono, qualche distorsione radio e la trasmissione riprese, era nuovamente ON AIR.
Si lasciò cadere con slancio sulla sedia facendola girare su se stessa per  spostarsi alla console, fece scivolare le agili dita sulla valvola del volume e con l'indice slittò la levetta della diretta verso l'alto, strinse tra le mani il microfono a condensatore: un gentile omaggio della Bell Labs in anteprima, non molti studi potevano vantarne uno, ma nulla gli era precluso, non più...
Accarezzò il microfono con eleganza e lasciò scivolare la voce al suo interno
" Salve carissimi per il vostro intrattenimento è un piacere ritrovarvi qui all'Hazbin Show" il timbro era caldo ed inebriante, si perse nel suo suono, le belle parole fluivano. Aveva un indice di ascolti come non se n'era mai visto a New Orleans, il format era assoluto e non lasciava spazio ad altri concorrenti, ma non era solo questo, da quando dopo un brutto incidente aveva perso la voce per alcuni anni il famoso conduttore era sparito dalla piazza, ma tre anni dopo era misteriosamente riapparso dal nulla, con la sua voce inconfondibile che appassionava alla cronaca gentiluomini e faceva sospirare le signore. Ma c'era qualcosa di più chi lo ascoltava restava ipnotizzato dal suo timbro, quella tonalità resa leggermente bassa aveva assunto una sfumatura sinistra ed irriverente, consciamente nessuno ci aveva fatto caso e gli ascoltatori venivano irretiti come da un incantesimo, sedotti e legati al suo programma radiofonico. In città il tasso di omicidi era spaventosamente aumentato e la trasmissione era schizzata alle stelle.
Si alzò dalla sedia tenendo tra le mani il microfono da postazione, arrotolò il cavo di alimentazione attorno all'indice
"Oggi voglio solleticare la vostra attenzione con un nuovo caso"
danzò nello studio con rapidi passi di swing facendosi largo tra i cadaveri sul pavimento.
"C'è un nuovo assassino in città"
con un passetto di danza qua ed uno là fece attenzione a non macchiare le derby col sangue, saltellò oltre le braccia senza vita di una vittima.
"Sembra proprio che le autorità non sappiano che pesci prendere! Ahi Ahi molto male, abbiamo un cannibale e pluriomicida a piede libero, la polizia dovrebbe impegnarsi  seriamente" canzonò sorridendo da un orecchio all'altro inclinandosi sul microfono.
Normalmente un programma radiofonico del genere sarebbe stato chiuso: deliberatamente provocatorio verso il potere costituito e alle prese con tematiche scomode  di cronaca nera trattate con tanta disinvoltura, eppure il pubblico nel momento stesso in cui accendeva la radio era come rapito, l'oscuro umorismo del conduttore era diventato il suo marchio di fabbrica e per qualche oscura ragione il pubblico lo adorava.
La sintonizzazione iniziò a vacillare, il suo campo visivo fu interrotto nuovamente da onde radio orizzontali ad intermittenza, le frequenze sfrigolavano nel suo cervello in modo insopportabile: la trasmissione si stava rimodulando fino a stabilizzarsi sul suo ultimo canale.
Quando si riprese aveva le braccia immerse fino ai gomiti nel sangue: la vasca ne era piena , il tanfo alcalino dei liquidi organici era nauseante.
Alle sue spalle incombeva un'ombra tremolante: era in attesa, un'attesa famelica e malata, i suoi occhi scarlatti come fanali lo  fissavano con impazienza, come un predatore fissa la sua preda messa all'angolo:
"Oh Caro, è il momento di concludere il nostro patto" il tono era mellifluo ed inquietante.
Quella presenza era Male puro, il conduttore non sapeva come era arrivato a quel punto, ma iniziava a capire: aveva stretto un accordo con quell'Ombra, l'aveva vista sgusciare dalla sua mente quel giorno in ospedale, tra le crepe della disperazione e della rabbia, lo scrutava con quei suoi occhi sulfurei. Poi un giorno aveva parlato: "un patto lo chiamava", la sua anima in cambio di tutto ciò che aveva perso ed il potere di piegare l'attenzione del pubblico a suo piacimento.
Pensò che era diventato pazzo a parlare con un ombra partorita dalla sua mente, ma avrebbe barattato qualunque cosa pur di vendicarsi per ciò che gli avevano tolto e riavere la sua voce, strinse l'accordo senza pensarci due volte.
Non avrebbe mai immaginato cosa poteva comportare: un piccolo passo alla volta quella voce oscura si insinuò nei suoi pensieri, l'ombra aveva fame e non bastava mai: all'inizio erano piccole stranezze come ridere davanti ad una sciagura altrui o mangiare carne cruda, ma poi le cose cominciarono a sfuggire al suo controllo quando iniziò a desiderare di infliggere dolore agli altri e nutrirsene. Più di una volta il pensiero di uccidere chi casualmente lo intralciava lo aveva sedotto, si era sempre trattenuto, ma stava perdendo man mano il controllo scivolando in quel baratro nel quale si era cacciato da solo.
Ed ora si trovava lì, non ricordava come ci era arrivato e cosa stava facendo davanti a quella vasca.
L'Entità doveva aver percepito il suo disorientamento, alle sue spalle sentì la sua presenza sovrastarlo  gli enormi occhi cremisi si avvicinarono al suo orecchio:
"La parte della donzella disorientata non ti si addice " sussurrò divertito
"Hai fatto un ottimo lavoro, adesso mangia"
Senza che potesse rendersene conto le braccia si mossero da sole tremando, emersero  dal pantano di sangue rivelando il coltello che aveva nella mano.
Cosa aveva fatto?
La mano prese a tremargli, la presa vacillò e si allentò, il coltello cadde nuovamente nella polla rossa.
Il conduttore radiofonico alzò lo sguardo sulla sua vittima: capelli corvini, una donna ormai matura ma dai lineamenti raffinati.
Gli occhi gli si riempirono di lacrime
"Non posso" la voce era inudibile e gracchiante, l'acido l'aveva resa irriconoscibile.
"A questo punto credo tu non abbia scelta" canticchiò l'Ombra scoprendo un sorriso affilato.
Mosse una mano fatta di tenebra e nell'aria apparvero dei vèvè* incandescenti: dal nulla una catena della stessa energia si strinse al collo ed ai polsi dello speaker.
Ci fu un breve silenzio i simboli galleggiavano a mezz'aria nell'oscurità, il senso di oppressione era palpabile, i fanali scarlatti dell' Ombra si spalancarono pronti a divorare la loro preda:
"ED ORA MANGIA!"
Quelle catene impalpabili lo tenevano soggiogato, erano terribilmente pesanti, provò ad opporsi con tutte le forze che aveva in corpo, ma oramai non aveva più controllo sui suoi movimenti.
Da dietro gli occhiali mise a fuoco il viso della vittima che giaceva nella vasca, sgranò gli occhi in preda al terrore: davanti a lui sua madre era ormai priva di vita.
La sua sanità mentale andò in pezzi: l'unico affetto che aveva mai avuto, la sua famiglia, l'unica che nel 29 nonostante la crisi aveva creduto nel suo progetto alla radio.
Il viso della donna era coperto di capelli, il corpo esangue giaceva in una posa scomposta  all'interno della vasca di porcellana.
Il giogo a cui era incatenato gli sollevò la mano, il sangue colò lungo i bordi bianchi della vasca rigandola di rosso.
Avvicinò il palmo al petto di sua madre, leggermente a sinistra: lentamente le dita si fecero largo con le unghie nella carne attraverso lo squarcio che aveva aperto con il coltello, in profondità, fino a stringerle il cuore.
La sua mente collassò
Le lacrime bruciavano.
Urlò ma le corde vocali ormai bruciate non risposero.
La mano si strinse e tirò forte, si sentì un rumore viscido e sordo di ossa frantumate, avvicinò alle labbra il cuore di sua madre.
Vide quella scena come proiettata lentamente su una pellicola in bianco e nero, come se fosse lo spettatore di quell'orrore. Doveva vomitare, scappare, abbracciare sua madre e rimettere tutto a posto.
Sentì i denti affondare nella carne cruda, umida, il sapore ferroso del sangue si appiccicava  alla lingua.
Provò un conato di vomito.
Poi si ritrovò a leccarsi le dita con gusto.
L'ultima parte sana della sua anima urlò. Era andata
Le urla arrivarono alla gola, questa volta spinse fuori tutto il suo dolore, erano così strazianti e forti che gli squassarono il petto.
"Ora il patto è concluso, goditi la tua voce e.... tutto il resto"
l'Ombra fece un gesto plateale verso il macabro banchetto che stava consumando e poi svanì alle sue spalle schioccando le dita.
Adesso erano una cosa sola.
Alastor alzò la mano viscida di sangue e si accomodò gli occhiali sul naso, un bagliore rosso balenò nei suoi occhi, il suo viso era piegato in un sorriso innaturale.
" Non si è mai completamente vestiti senza un sorriso"
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lanymphedaphne · 1 year
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Giorno 108 - Giorno 114
la festa di domenica con il sole e quel clima di relax delle vacanze estive con mia nonna
la signora di punta ala che vende gioielli al mercato della gran madre
conciliare ciò che si reputa giusto fare e ciò che si fa realmente
mirela che mi definisce con delle parole molto affettuose
la pizza rossa alta assolutamente paradisiaca in via massena
i glicini fioriti, il loro profumo
gli amaretti morbidi, farciti con crema e cioccolato in pasticceria
ho ricevuto una nuova offerta di lavoro
preparare la focaccia e il tiramisù
utilizzare la cassetta di legno delle fragole come base dove appoggiare i vasetti di basilico
in alcuni momenti, sembra troppo da gestire
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jazzluca · 7 months
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RUMBLE ( Core ) Movie Studio Series *Bumblebee Concept Art*
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Un altro RUMBLE di classe Core invade la linea Movie Studio Series, ma questa volta non è un Tartar a noi noto, dato che effettivamente NON compare in nessun film, dal vivo o animato che sia, ma, quasi a voler raschiare il fondo del baril… cioè, spremere quella gallina delle uova d'oro che erano le scene su Cybertron del film di Bumblebee, ecco quindi anche i personaggi creati solo a livello di concept design ma poi scartati / tralasciati da quella famosa introduzione allo spin-off dedicato a Maggiolino.
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A scanso di cromatici equivoci, il Rumble di quest'ormai sorta di sotto universo dei Tf visti o comunque anche solo pensati per quei pochi ma fondamentali minuti al cinema, è colorato di blu come nei cartoni ( laddove in realtà nei giocattoli era rosso, come sappiamo ), un blu scuro principale con tocchi di azzurro sulle spalle del ROBOT, che citano quindi la colorazione del modellino del 1984 di Frenzy e non quella viola / lilla vista in tv, e grigio scuro su testa, gambe inferiori e … martelli?
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Sì perchè un po' pigramente il nostro robottino ha al posto delle braccia gli iconici martelli pneumatici come si vedevano spuntare nei cartoni animati, invece che avere dei moduli aggiuntivi come l'omonimo SS 86, o comunque almeno accennare una sorta di minima trasformazione o perlomeno avere i pugni scolpiti all'interno! ^^'
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Certo, capisco che sia un Core class, anzi, META' Core, praticamente, ma il punto è che è venduto come uno intero, quindi anche se giocoforza imitava l'omonimo SS, almeno uno non si sente in colpa a spendere il prezzo pieno per metà giocattolo!
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Martelli pneumatici a parte che potevano passare magari come armi per il Soundwave Voyager, un po' come aveva almeno Ravage Core la punta del fucile in stile G1 per questo Memor, invece qui abbiamo due pistoline che in Rumble assumono solo la valenza di decorazione da sistemare dietro la schiena, ma unite diventa ALMENO una pistolina sempre per S.W.
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Tornando al robottino, l'aspetto comunque non è male, con tocchi di giallo e rosso decorativi, la faccia con un'inedita mascherina sulla bocca e ben snodato nella media di un Core class, "braccia" permettendo.
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La TRASFORMAZIONE non è male, nel suo … piccolo, con le braccia che si ripiegano all'indietro, le gambe che ruotano e si proiettano pure all'indietro per formare una sorta di parallelepipedo anonimo che potrebbe essere qualsiasi cosa, ma cui la funzione principale è quella di potersi inserire ovviamente nel petto di Soundwave, così come già visto con Ravage.
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La cosa più interessante di questo "coso" è però quella di inglobare le due pistoline all'interno, così almeno questi accessorini piccini non vanno persi da un alt mode all'altro.
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Poco altro da dire sulla modalità alternativa, quindi, ma resta un po' di amaro in bocca per la scarsa massa offerta da questo giocattolo, assai inferiore rispetto agli altri colleghi normali e pure degli altri "cassettebot" SS 86 o no, quando bastavano almeno un paio di accessori in più giusto per non sentirsi in colpa dopo l'acquisto, o comunque al limite da prendere quantomeno scontato.
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Ah, vai a sapere se per caso faranno mai una versione rossa e chiamata Frenzy, poi, dato che questo nome nell'universo cinematografico dal vivo dei tf è già stato opzionato per il partner di Bariccade del primo film di Bay, ma ehi, mai dire mai! ^^
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ilsalvagocce · 1 year
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essendo io di formato piccino e mia madre alta e grande io credo da quando nacque, tanto che non riesco a concepirla di spazio occupante meno d'un metro, non ci siamo mai scambiate vestiti io e lei — anche per età, generazione e magari gusti chissà, al massimo foulard che infatti quello suo di seta rossa e blu è il mio preferito, e unico che voglio.
quel che ho sempre desiderato però son state le sue scarpe, un paio in particolare, un numero 40 che già da bambina rimiravo con ardore
delle open toe verde mare intenso, incrociate sul davanti, non più d'otto cm di tacco, pelle morbida e intensa e vissuta mi pareva
le cerco tutt'ora in giro per il mondo, copie, sempre brutte copie, per il mio piedino di gatto
oggi ho recuperato un po' dei suoi vestiti che erano rimasti in una casa in irlanda dove una volta l'anno ultimamente andava per lavoro da amici lì residenti
non riesco ad aprirla
sta lì nell'angolo di entrata della mia casa
e non penso oh, i vestiti le maglie a righe i maglioni le camiciole di mia mamma grande, quello lo penso già del suo armadio a casa, che giace lì intatto glaciale di mughetto,
penso
se apro quella valigia io vorrò indossar tutto, tener tutto, appender alla gruccia i miei prossimi maglioni.
Vorrò trovar il modo per accorciare i bordi, ficcare l'abbondanza dentro i pantaloni, le maniche girarle centmillevolte fin alle spalle, il collo alto triple volte, i pantaloni magari li arrotolo per quando vado al mare
mi estraggo da lì, mi strappo dallo slancio travestimento, li lascio, immagino quel che sta dentro figuro me con addosso le righe di mamma con le interlinee diverse, e io che le rendo ancor più strette stropicciate senza tenderle col corpo grande, un quadernino di bambina
magari pure le scarpe verde mare scuro trovo lì dentro, mica è vero, dalla punta a goccia che così poco le ho visto indossare, sempre appoggiate lì, nella scatola preziosa dello scaffale, in attesa del momento perfetto, perché troppe, scarpe di regina, potere luminoso, sfrontate di bellezza di corpo slanciato, con cui camminare io sul ciglio del mondo che non vedo
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sciatu · 2 years
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DOLCI SICILIANI & PICCOLA PASTICCERIA
Devo smetterla!! Basta con questi dolci, con l’illusione di temporaneo piacere che danno, con questo stordimento provvisorio che regalano per nascondere le spine del mondo, i fili spinati dietro cui rinchiudi i tuoi desideri ed i tuoi sogni. Non è forse così anche per il sesso che camuffiamo d’amore? Quel cercare negli angoli della strada, nei momenti in cui siamo soli, tra Instagram, Tik Tok e Tumbrl , tette e culi, voglie viscide come seta e disperazione solitaria cupa come oscuro velluto. Un voler nascondere la realtà, nella crema dei cannoli, tra piatti di carbonara e Influencer che ci strizzano l’occhio per poter tirare su due soldi come tutte le mignotte di strada. Basta i cornetti trasbordanti di crema al pistacchio, i bignè gonfi di crema Chantilly, l’eruzione di cremosa panna sulle granite di pistacchio o di caffè. E’ una droga legale, questo riempirsi di piaceri minimali, simulazioni di gioie irraggiungibili, come i video porno, è un masochistico piacere lo schiacciare tutti i “grilli parlanti” che dentro di noi dicono cose ragionevoli ma che obbligano ad uno sforzo, ad un viscoso ed estenuante impegno. Meglio fuggire in una torta a sette veli di cioccolato, in una cassata, in un sogno coperto di zucchero al velo, meglio illudersi nel sonno della coscienza che svegliarsi nel grigiore asfissiante della realtà. Meglio ignorare piuttosto che essere. Affondare la lingua nella ricotta di un cannolo e pensare di averla immersa dentro di lei e cercare il piacere mentre con la punta accarezzi la rossa ciliegina candita pensandolo il suo capezzolo....
I have to stop !! Enough with these sweets, with the illusion of temporary pleasure they give, with this temporary stun they give to hide the thorns of the world, the barbed wires behind which you lock your desires and dreams. Isn't that the same for sex that we disguise as love? That search in the street corners, in the moments when we are alone, between Instagram, Tik Tok and Tumbrl, boobs and asses, silky slimy cravings and lonely despair as dark as dark velvet. A desire to hide reality, in the cream of cannoli, between carbonara dishes and Influencers who wink at us to be able to raise a penny like all street whores. Just the croissants overflowing with pistachio cream, puffs puffed up with Chantilly cream, the eruption of creamy cream on pistachio or coffee granitas. It is a legal drug, this filling up with minimal pleasures, simulations of unattainable joys, like porn videos, it is a masochistic pleasure to crush all the "talking crickets" that inside us say reasonable things but which require an effort, a viscous and exhausting commitment. Better to escape in a seven-ply chocolate cake, in a cassata, in a dream covered with icing sugar, better to delude oneself in the sleep of conscience than to wake up in the suffocating greyness of reality. Better to ignore than to be. Sink your tongue in the ricotta of a cannolo and think you have plunged it inside her and seek her pleasure while with her tip you caress her red candied cherry, thinking of it as her nipple
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PROVOCAZIONE E VENDETTA
Sapeva che dal parcheggio fino all'ingresso si sarebbero comportati come due sconosciuti, qualche cenno col capo, forse un sorriso con gli occhi e nulla più.
Una volta nell'ascensore la volle stringere e sentire l'odore fra i suoi capelli, lei abbozzò il movimento di un bacio, ritraendosi crudele subito dopo e soffermandosi a un centimetro dalle sue labbra, una delle sue tante provocazioni, un capriccio da fanciulla che andava ripreso e che lo fece sorridere, strappandogli uno sguardo torvo e intenso.
La stanza era colma di tensione calda e rossa, come i divanetti di velluto e il copriletto di broccato. Una stanza fuori dal tempo, un po' barocca e dall'odore antico in cui erano già stati altre volte.
"Hai indossato quello che ti ho chiesto?"
La donna non rispose, in piedi davanti allo specchio, aspettò che fosse lui a scoprirlo, lasciandosi spogliare da quelle mani sapienti.
Una volta nuda, le coprì gli occhi con foulard di seta nera, dello stesso colore e tessuto del corpetto che le stringeva il corpo fin sotto l'ombelico, lasciandole nudo il sesso perfettamente glabro.
La sua presenza alle spalle la faceva fremere di attesa in quel buio artificiale, era pronta a partire per un nuovo viaggio, una delle loro incoscienti cadute nell'ignoto, da cui ogni volta faticava a tornare.
A un tratto il respiro tiepido sul collo le donò piacere, poì sentì ul suo sussurro all'orecchio:"Seguimi e sdraiati...".
Il copriletto non c'era più, sentiva le lenzuola fresche e il cuscino morbido; quando sentì il contatto con il metallo e il rumore del meccanismo che si stringeva, strinse i pugni e appoggiò i polsi ammanettati sul ventre, ansimando appena.
Poteva ancora muovere le braccia, così gli accarezzo il volto ispido, godendosi il primo vero bacio di quella sera, che terminò con un piccolo morso sulle labbra ancora coperte del rossetto carminio, così come le aveva ordinato.
"Non ho ancora finito...", il sussurro la face rabbrividire e il cuore cominciò a batterle di eccitazione e timore.
L'uomo le sollevò i fianchi, facendo passare una cintura sotto il suo corpo. Ora aveva le braccia vincolate, appena sopra i gomiti. Si rese conto di poter muovere solo le mani che restavano appoggiate e in attesa sul ventre, a coprire il sesso nudo e indifeso.
Qualcosa era cambiato, faceva freddo è cominciò a rabbrividire visibilmente, l'uomo doveva aver alzato l'aria condizionata al massimo. Avvertì la pelle d'oca e i capezzoli inturgiditi premevano sul tessuto del corpetto, quasi che il seno volesse ribellarsi a quei piccoli lacci che lo costringevano, rendendolo superbo e colmo di desiderio.
L'alito caldo dell'uomo sul viso le diede sollievo, così come le mani che le accarezzavano le cosce.
"Hai freddo, ti passerà a breve..."
Aveva un tono tra il giocoso e il severo, quel modo di parlare la eccitava, facendole talvolta saltare i nervi. Lui aveva la capacità di intimorirla e attrarla contemporaneamente, creando quella complice tensione che la spingeva in un terreno inesplorato, in cui i suoi giochi perversi non finivano di stupirla.
I brividi di freddo furono amplificati quando cominciò a sentire le labbra dell'uomo percorrerle il corpo, per spingersi fra le sue cosce.
Cominciò a gemere sentendo la punta della sua lingua, inarcò il corpo, trattenendogli il capo con entrambe le mani, in quell'unico movimento che le era concesso.
"Stronzo...me la pagherai"
L'uomo, quando la sentì al culmine del piacere, si divincolò, percorrendole il corpo eccitato con un dito.
"Ora continua da sola, voglio guardarti, un bacio negato va vendicato...".
- Evasioni dell’Anima -
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libero-de-mente · 2 years
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IL GATTO CHE PERSE LA PUNTA DELLA CODA
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Un giorno un gatto perse la punta della sua coda, la cosa che lo rendeva pensieroso era che non sapeva come e quando la punta si era staccata.
Era così bella la punta della sua coda, bianca e morbida con un pelo ben lunghetto. Essa, la punta, spuntava fiera alla fine di una lunga e morbida coda rossa e arancione, con anche sfumature mattone, striata.
Il gatto pensò al fatto che proprio ieri aveva incrociato la sua strada con il gatto nero che abita nella casa vicino alla sua, il pensiero corre alle dicerie che ha sentito dagli umani "se un gatto nero ti attraversa la strada vuol dire che una sventura ti colpirà.
Vuoi vedere che Nerino, così si chiama il gatto nero, gli ha portato sfortuna? Eppure anche tra i gatti esiste un detto: "Se un gatto nero ti attraversa la strada vuol dire che il gatto nero è un gatto veloce. Altrimenti gli avresti tu tagliato la strada". Niente sventure quindi.
Ma si, pensò il gatto, mica sono un umano tra felini non ci portiamo sventure. Il gatto pensò al fatto che aveva sette vite, si chiese se anche la coda di un gatto potesse avere sette punte.
Certo è che, essendo giovane il gatto, se la prima vita gli ha riservato questa brutta sorpresa chissà che altre sei vite di merda potrebbe avere.
Il gatto pensava, pensava e ancora pensava. Poi scelse di utilizzare il metodo felino universale per risolvere un problema: mangiò dalla ciotola qualche croccantino, fece un giro nella lettiera e poi si fece un riposino sul divano.
Il gatto sognò, sognò di avere ancora la sua bella punta bianca. Sognò che il mondo era un posto migliore dove gatti e umani vivevano in simbiosi e nel rispetto di tutti. Infatti in quel mondo fantastico governavano due figure su tutti: Re Gattone IV e Alberto Angela.
Al risveglio il gatto notò che la punta bianca della sua coda ancora mancava, il gatto assunse un'espressione strana, come se avesse letto tutti gli scritti di Nietzsche e li avesse davvero compresi fino in fondo.
  Il gatto pensò e ripensò, e se qualcuno lo avesse messo nel sacco facendogli perdere la punta bianca della coda? Ma scartò questa ipotesi, infatti non aveva sentito nessuno pronunciare "gatto" per averlo messo nel sacco. Poi sorrise sotto i baffi, pensò a questo detto degli umani trovando una diversa rima con "mulo".
Il gatto ebbe un sussulto, pensò se per caso è stato oggetto di un esperimento per dimostrare il paradosso di Schrödinger, vuoi vedere che non scoprirà se davvero ha perso la punta bianca della sua coda finché non la ritroverà?
A questo punto il gatto si diede una grattatina dietro l'orecchio e decise di dormici su ancora per un po'.
Perché i gatti in fondo sono ottimisti, a loro non frega niente se la scatola è mezza piena o mezza vuota ci si ficcano comunque dentro al volo.
Oggi è la giornata del gatto, "Se un gatto viene morso da un serpente, poi diffiderà anche di una corda". (Proverbio cinese).
ps si porterò il mio Alvin dal veterinario, ha perso la punta bianca della sua coda rossa e arancione, con anche sfumature mattone, striata.
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allhailnewkids · 2 years
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Seitan rosolato con verdure🥬
Questa ricetta è pazzesca😍
Potete provarla col mix di verdure che più vi piace: spinaci, peperoni e olive è stata la mia scelta, e sicuramente la replicherò!👌🏻
Per 3 porzioni:
-2 panetti di seitan (normale o affumicato)
-100gr spinaci freschi
-1 peperone rosso
-una manciata di olive
-una tazza di salsa di pomodoro
-una cipolla rossa, una carota e mezzo spicchio di aglio
-olio, sale e spezie qb
-farina per impanare qb
In una padella capiente, versiamo un paio di cucchiai di olio e facciamo rosolare cipolla, carota e aglio.
Intanto, laviamo e tagliamo il peperone e gli spinaci. Poi, cubettiamo anche il seitan e lo passiamo nella farina. 🥣
Quando la cipolla sarà appassita, aggiungiamo le olive e in seguito i peperoni e il seitan. Poi, aggiustiamo di sale. Io ho anche aggiunto dell'origano e una punta di paprika.
Ora, mettiamo gli spinaci e solo una volta appassiti aggiungiamo la salsa di pomodoro. Lasciamo cuocere per 15 minuti circa.
Io ho accompagnato questo "spezzatino" con del riso, ma possiamo accompagnarlo anche con delle patate al forno o come farcitura di un burrito! 🥙
Ti è piaciuto questa ricetta? La proverai? Fammelo sapere qui sotto⤵️ con un commento e un ❤️
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stranotizie · 10 days
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Il 14 settembre 2024, Luna Rossa ha ottenuto un importante successo nella semifinale della Louis Vuitton Cup, portandosi in vantaggio per 2-0 su American Magic. La competizione si svolge a Barcellona e si gioca al meglio delle nove regate. Nella seconda sfida, la barca italiana ha replicato quanto fatto nella prima regata, dove American Magic era partita con più slancio. Tuttavia, a partire dal terzo lato, Luna Rossa ha cominciato a recuperare, superando gli avversari, allungando il vantaggio e riuscendo a mantenere il controllo fino al traguardo, nonostante i tentativi di ritorno da parte degli americani. Nella regata d'apertura della semifinale, Luna Rossa non era partita nel migliore dei modi. Tentando di recuperare, la squadra italiana ha dimostrato una forte determinazione, riuscendo a resistere all'assalto finale di American Magic e concludendo con un vantaggio di 7 secondi. Questa rimonta ha infuso fiducia nel team italiano, che ha saputo mantenere la calma anche nei momenti di pressione. Luna Rossa si è dunque affermata come una delle squadre più competitive in questa fase del torneo, dimostrando abilità strategica e una solida performance in acqua. Con altre due regate in programma per il giorno successivo, l'aspettativa è alta per vedere se Luna Rossa riuscirà a consolidare ulteriormente il proprio vantaggio su American Magic. La Louis Vuitton Cup è un evento cruciale nella preparazione alla Coppa America, e la performance di Luna Rossa suggerisce che il team stia costruendo slancio e fiducia in vista di quelle che saranno sfide sempre più impegnative. La competizione non si limita solo alle abilità tecniche e alla velocità, ma implica anche un'attenta valutazione delle condizioni meteorologiche e delle manovre degli avversari. Ciascuna regata richiede strategia e reattività, elementi che Luna Rossa ha dimostrato di possedere in abbondanza. Con il risultato attuale di 2-0 in favore degli italiani, l'attenzione ora si sposta sulle prossime sfide, dove la continuità delle prestazioni sarà fondamentale per raggiungere la finale della Louis Vuitton Cup.
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scontomio · 23 days
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💣 Westcott E-2069 Set di forbici per bambini con punta arrotondata e punta unta 🤑 a soli 2,54€ ➡️ https://www.scontomio.com/coupon/westcott-e-2069-set-di-forbici-per-bambini-con-punta-arrotondata-e-punta-unta/?feed_id=270549&_unique_id=66d57d3f40ce8&utm_source=Tumblr&utm_medium=social&utm_campaign=Poster&utm_term=Westcott%20E-2069%20Set%20di%20forbici%20per%20bambini%20con%20punta%20arrotondata%20e%20punta%20unta Il set di forbici per bambini è ideale per le attività creative. Con lame di 5 cm e impugnature ergonomiche, garantisce sicurezza e comfort durante l'uso. Questo set di forbici è progettato specificamente per i più piccoli, rendendo ogni attività di taglio un momento di divertimento e apprendimento. Le lame, lunghe 5 cm, sono perfette per mani piccole, permettendo ai bambini di esercitarsi senza difficoltà. L'impugnatura rossa con punta arrotondata offre una presa sicura, mentre quella blu con punta affilata è pensata per progetti che richiedono maggiore precisione. Questa combinazione rende il set versatile, adatto a diverse esigenze artistiche, dai lavoretti scolastici ai progetti di artigianato a casa. La garanzia di tre anni assicura che il prodotto sia costruito per durare, offrendo tranquillità a genitori e insegnanti. Le forbici non solo stimolano la creatività, ma aiutano anche a sviluppare abilità motorie fondamentali nei bambini. Incoraggiare i bambini a esplorare il mondo del fai-da-te diventa semplice e sicuro con questo set, che stimola la loro immaginazione e li aiuta a esprimere le proprie idee attraverso il taglio e la creazione. Con un design accattivante e funzionale, queste forbici rappresentano un ottimo strumento per ogni giovane artista in erba. #coupon #westcott #taglierinepercartaetappetinipertaglio #offerteamazon #scontomio
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epilexia · 3 months
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Attraversami, il mio corpo attraversato come un ramo di grano pungente. Gli aerei volano basso, come le emozioni. Sono la mamma che sfama i suoi piccoli, vermi decapitati. Fiori cresciuti tra i marciapiedi e i neon dei club sparati negli occhi. Quarantacinque minuti li paghi solo cinquanta euro.
Le distese del deserto, mangiando a piccoli granellini la sabbia rossa. Il vento caldo e noi avvolti nella kefiah. La Palestina bombardata dai radar aerei. La striscia di sangue. Mentre ce ne ritorniamo nella nostra realtà anche troppo raffinata, non faccio altro che pensarci. Un po’ come quando ti sei dato al buddismo. Alla base dell'altruismo, il non attaccamento ai beni materiali, la compassione e la pace interiore, percorrere la Via dell'Illuminazione. Mi ritrovo catapultato ad un concerto dei CCCP a Berlino. Vecchi punk, per vecchi poghi. Ho i lividi alle braccia. Le ho cantate praticamente tutte, mentre mi passavi la birra e mi avvicinavi a te, come la stessa canzone << SMETTILA DI PARLARE AVVICINATI UN PÓ >> Avremmo fatto l’amore così forte, per un << CURAMI >> migliore. Fiori sbocciati, sulla punta della siringa. Sei un container di ricordi, file archiviati di tutte emozioni fragili. L’amore è la droga che può farti più male. L’addio è l’amore più sano che io conosca. Dici che i tuoi fiori si sono rovinati, non hai abilità.
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jazzluca · 11 months
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THUNDERCRACKER ( Voyager ) Studio Series 89
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Finalmente, dei 3 prodotti, sono riuscito a prendermi almeno UNO dei Seeker in guisa cybertroniana visti nell'osannata sequenza introduttiva del film di Bumblebee, e diciamo che sono cascato bene, dato che sarebbe nientepopodimenoche il mio preferito, ovvero il buon vecchio THUNDERCRACKER.
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E se proprio dovevo prenderne appunto uno solo, casco bene anche perchè cromaticamente è pure il più credibile nel suo classico blu scuro nella modalità di JET ALIENO, dato che il più famoso Starscream magari con la sua livrea grigia rossa e blu è poco probabile, così come invece quello chiamato Thrust ha pochetto dell'originale G1, con ali normali e … colorato di verde?!?
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Vabbè, torniamo a questa incarnazione di Vampiro, che a dirla tutta appare sì nel film succitato, ma in mezzo ad altri seeker generici dello stesso colore, così come ha avuto altre incarnazioni nella cosmogonia dei live movie, ovvero un semplice repaint di Starscream con testa diversa nel lontano 2007 ed un'altra versione sempre Studio Series ma anche un po' fantasiosa basata sullo stampo di Nitro Zeus attribuito ad una sua fantomatica presenza in Dark of the Moon.
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Dicevo, i seeker nelle loro modalità di jet cybertroniano ovviamente pagano pegno ai celeberrimi tetrajet del primissimo episodio dei cartoni animati originali, con un bel velivolo che non sfigurerebbe in un film di Star Wars e la fora che richiama appunto un aereo triangolare, salvo l'aggiunta di una quarta pinna ( armata ) sotto il mezzo, che però nel modellino si rivela essere un po' troppo grossa perchè in realtà usata per sistemare, ripiegate, le braccia all'interno del torso del robot.
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A livello di fedeltà ovviamente non è il massimo, ma ci si chiude un occhio vista la bellezza dello stampo del modellino, così come l'idea stessa di questo design che rende il jet abbastanza imponente per la media, e suddetta pinna cicciona è nascosta dalle ali laterali spioventi.
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Si fatica invece a chiudere un altro occhio in alcune parti "inspiegabilmente" grigio chiare sulla parte centrale del jet e nella parte frontale della pinna inferiore che stonano con l'ottimo blu scuro principale. L'inspiegabilità però si spiega forse andando a guardare i suoi colleghi, con le stesse parti dello stesso colore, solo che lì non danno affatto fastidio essendo il grigio chiaro uno dei colori delle loro livree, così come le parti superiore di questi pannelli sono in plastica morbida, quindi boh, non sono riusciti a farli blu pure questi, ma resta la sensazione di un bel pugno nell'occhio estetico, peccato.
Per il resto ci sono tocchi di rosso negli alettoni e sopratutto nella punta, la cabina è in plastica arancione trasparente, ed i razzi posteriori puntano verso l'alto, ok ^^'. Come accessori abbiamo due laser sotto le ali e quello sotto la pinna inferiore, che non sarebbe fedelissimo a guardar bene dato che poi si ricicla come arma per il robot, ma anche qui, va bene lo stesso.
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La TRASFORMAZIONE riprende a grandi linee quella del Blitzwing SS 65, non a caso il seeker con modalità velivolare terrestre, ma con le sue belle differenze, dato che qui la parte posteriore diventa le gambe del robot, ma semplicemente ruotando verso l'esterno di 90° le due metà, drizzando i piedi ed inglobando i succitati pannelli di plastica grigetta, ed anche qui la parte esterna del torso si ribalta da sotto il jet in avanti, ma qui le braccia non erano ripiegate sotto le ali come in Blitzy ma ripiegate all'interno dello stesso, ed idem la testa, non più già attaccata al cockpit ma invece parte del succitato modulo del torso mobile.
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Il risultato è un ROBOT davvero bello ed evocativo, perfetta sintesi fra il look classico da Seeker ed un aspetto realistico da film dal vivo, senza perdere un oncia di antropoformia rispetto alla versione più aliena e bizzarra dello Starscream dei film Bayani.
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Fra le altre cose, davvero indovinata la finezza del cockpit "diviso" sia al centro del petto che sopra di esso da cui sbuca la testa, i propulsori ai lati delle gambe, i classici moduli a punta fra capo e spalle e le ali con le punte che ruotano in modo da far cambiare stile volendo al soggetto di turno ( Thundercracker qui e Thrust hanno le punte ruotate verso il basso, per dire, mentre Starscream le ha verso l'alto ).
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Ma sopratutto, sebbene dicevo della somiglianza della trasformazione con Blitzwing, in realtà i due stampi non hanno NULLA in comune, avendo tutte le parti le li compongono diverse, eccetto in questo e nel caso di Thrust della testa, uguale a quella del Seeker terrestre laddove il solo Starscream ne ha una un po' diversa, senza quella sorta di respiratore da maschera antigas sulla bocca.
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Rispetto sempre a Blitzwing i Seeker Cybertroniani hanno uno zaino più compatto, non avendo il pannello che si estende oltre il sedere, e le ali più versatili da posizionare, così come le caviglie possono muoversi un po' frontalmente, oltre che lateralmente ed il bacino, seppure anche qui limitato, ha più lasco per ruotare.
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I polsi invece anche qui non ruotano, per via della trasformazione, ma l'arma grande un po' fa fatica a restare impugnata, laddove quella di Blitzwing si bloccava pure grazie ad un ulteriore perno per l'avambraccio, mentre è un po' un peccato che le due armi delle ali finiscano di nuovo sulle ali per mera bellezza e non possano sistemarsi sulle braccia come appunto i fucili classici dei G1 Astrum e compagnia, ma questa è una scelta stilistica a monte del concept design, MA volendo un paio di fori sugli avambracci potevano farceli, anche se effettivamente come laser sono piccini e la loro posizione originale sarebbe sui bicipiti, e qui le articolazioni non lo permetterebbe molto, e quindi a posto così.
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Ma comunque, anche cromaticamente Thundercracker con questo suo bel blu scuro / metallico e tocchi di grigio è davvero eccezionale e da lustro a quest'ottimo stampo, un must per i fan dei Seeker, cybertroniani o meno che siano, nonostante le summenzionate me effimere lacune e la pinna verticale inferiore un po' "in carne", e si spera che continuino a sfornare gli altri mancanti, primo fra tutti il buon Skywarp, anche se, come dicevo all'inizio, questo Vampiro direi che è l'ideale per chi vuole anche solo uno stampo di questi Cercatori.
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lamilanomagazine · 4 months
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San Giovanni La Punta, ladri di fari in azione sorpresi dai Carabinieri: arrestato un 33enne
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San Giovanni La Punta (Catania), ladri di fari in azione sorpresi dai Carabinieri: arrestato un 33enne. Non hanno fatto in tempo a “finire” il lavoro i due catanesi che, nel bel mezzo di un “prelievo” su una Fiat 500 X grigia, sono stati disturbati dall’intervento risolutivo dei Carabinieri del Radiomobile di Gravina di Catania.   Al riguardo, nell’ambito dell’intensificazione dei servizi di prevenzione disposti dal Comando Provinciale di Catania, volti a contrastare ogni forma d’illegalità diffusa, tra cui, in particolare, i cosiddetti “reati predatori”, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Gravina di Catania hanno arrestato un 33enne catanese per il reato di “furto aggravato in concorso”. In particolare, la “gazzella”, nel tardo pomeriggio, è stata inviata dalla Centrale Operativa presso il parcheggio di un parco commerciale della zona, dove un passante aveva segnalato un furto su una macchina ancora in atto.    Ed in effetti, raggiunta l’area indicata nel giro di qualche minuto, i Carabinieri hanno subito visto una Fiat 500 X di colore rosso con il cofano anteriore aperto, con un uomo al posto di guida, accostata ad un’altra Fiat 500 X di colore grigia mentre, una seconda persona, era intenta a trafficare sui fari anteriori di quest’ultima. Immediato, quindi, l’intervento della pattuglia che, però, è stata subito notata, già a distanza, dall’uomo intento a lavorare sul mezzo che, ovviamente, ha abbandonato sul posto quanto già smontato, per scappare tra le altre auto parcheggiate fino a far perdere le sue tracce fuori dal parcheggio. Nel frangente, un altro equipaggio della locale Stazione Carabinieri, fatto convergere sul posto, ha dato immediato ausilio ai colleghi del Radiomobile che hanno, invece, bloccato e messo in sicurezza l’altro uomo, identificato per il 33enne, sorpreso ancora alla guida della Fiat 500X rossa. Perquisita, chiaramente, l’auto utilizzata dai due ladri, i militari dell’Arma hanno trovato, nel vano porta oggetti, un utensile usato solitamente dai malviventi per forzare le auto. Il 33enne è stato, quindi, arrestato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ne ha convalidato la misura, mentre continuano le indagini per identificare il fuggitivo. I malviventi avrebbero, senz’altro, portato a termine il furto dei fari, per un valore stimato di oltre 1000 €, se non fossero stati interrotti dal rapido intervento dei Carabinieri. L’attività in esame si inserisce nel solco della mirata campagna di contrasto ai furti di parti di autovetture o motoveicoli, destinati alla vendita nel mercato nero di pezzi di ricambio, avviata dal Comando Provinciale di Catania dal gennaio dello scorso anno, e ancora pienamente in corso, con risultati operativi sicuramente significativi. I militari dell’Arma infatti, sia in città che in provincia, hanno finora operato 9 arresti in flagranza e 31 a piede libero denunce (compresa quella odierna), contestando in alcuni casi anche violazioni in materia ambientale, connesse alla gestione e smaltimento dei rifiuti speciali.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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m2024a · 6 months
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https://notizieoggi2023.blogspot.com/2024/03/chi-e-vittoria-di-savoia-figlia-di.html Chi è Vittoria di Savoia, figlia di Emanuele Filiberto ed erede senza trono Dopo la scomparsa di Vittorio Emanuele, mancato a 86 anni a inizio febbraio 2024, la dinastia dei Savoia punta sempre di più sulla nipote Vittoria. Stiamo parlando della primogenita di Emanuele Filiberto e Clotilde Courau, che hanno anche una figlia più piccola, Luisa. Le due sorelle sono molto legate tra loro. A designare Vittoria di Savoia erede del casato è stato proprio suo nonno nel 2020, quando ha abolito la legge salica che, per il trono, dava la precedenza ai maschi della famiglia reale. Chiaramente dal 1946 la monarchia non esiste più in Italia e quindi si parla di un trono in realtà assente, come ha sottolineato la stessa Vittoria di Savoia alla rivista spagnola ‘Yo dona’ che le ha dedicato il servizio di copertina. Corona Quando è stato chiesto alla principessa, pronipote dell’ultimo re d’Italia, Umberto II, se pensa che potrà mai tornare la Corona nello Stivale, lei – come ha già fatto in passato suo padre Emanuele Filiberto – ha negato qualsiasi possibilità. “Certo che no”, ha risposto Vittoria di Savoia. Il padre ha fatto sapere che formalmente abdicherà in favore della figlia. Dunque, quando toccherà a Vittoria prendere in mano, anche ufficialmente, le redini del casato, la principessa dovrà impegnarsi sempre di più nelle attività di beneficenza – che l’hanno vista in prima linea, in tempi recenti, in un viaggio umanitario con la Croce Rossa, con cui è giunta ai confini dell’Ucraina, per portare aiuti alle popolazioni colpite dalla guerra – e, in generale, nella rappresentanza della dinastia sabauda. I Savoia La famiglia reale dei Savoia ha avuto un breve regno nella Penisola mediterranea, durato solo dal 1861 al 1946. Poco più di ottant’anni segnati da due guerre mondiali e dall'ascesa e il declino del fascismo, e tre re: - Vittorio Emanuele II - Vittorio Emanuele III - Umberto II Si ricorda spesso anche la figura di Maria José, che è nata come principessa del Belgio e poi è diventata consorte di Umberto di Savoia, una donna forte e colta, ostile al regime fascista e contro la Germania nazista. Lei e Umberto, oltre a Vittorio Emanuele, nonno di Vittoria, hanno avuto due figlie, Maria Gabriella e Maria Pia. Arte, recitazione e moda Attualmente la giovane – nome completo, Vittoria Cristina Adelaide Chiara Maria di Savoia – nata nel dicembre 2003, sta studiando a Parigi arte e imprenditoria. In precedenza ha vissuto anche in Inghilterra. Nella capitale francese, inoltre, Vittoria segue lezioni di recitazione, un percorso che la avvicina alla madre, Clotilde Courau, attrice. Tra i suoi sogni, oltre a dedicarsi a questa passione facendola diventare un vero e proprio mestiere, c’è quello di aprire una propria galleria d’arte. Vittoria è anche un’icona di stile e, tra passerelle e ospitate, frequenta assiduamente le sfilate internazionali. Ha già fatto la modella per diverse maison. Generazione Z Nell’intervista a ‘Yo dona’ Vittoria ha parlato anche della sua generazione, i cosiddetti Zeta, i ragazzi nati tra il 1996 e il 2010. La principessa di casa Savoia ha detto che vuole credere che lei e i suoi coetanei Z siano forti e che lavoreranno tutti insieme per la creazione di un mondo migliore. Come tutti i giovani di oggi, anche Vittoria di Savoia usa e conosce i social, dove riscuote molti consensi. Secondo lei le piattaforme digitali interattive sono strumenti di creatività e di espressione di sé, tuttavia occorre stare attenti a non farsi influenzare troppo, cercando di rimanere autentici. Di sé, inoltre, Vittoria ha detto di aver necessità di imparare e sperimentare sempre cose nuove, è molto curiosa, ama ascoltare musica e ballare. Apprezza molto la lealtà, non sopporta l’arroganza. L’Italia Anche se è nata e cresciuta in Svizzera e continua a trascorrere molto tempo oltralpe, Vittoria di Savoia continua a mantenere un legame speciale con l’Italia, che considera casa al pari degli altri posti dove ha vissuto per anni. Lo ha sottolineato anche nell’intervista a ‘Yo dona’. La sua famiglia ha una dimora in Umbria. A legarla al nostro Paese sono anche la cultura, l’arte, la gastronomia. Inoltre il suo affetto per l’Italia deriva anche da importanti prime volte: “Lì ho imparato a camminare. Sempre lì ho nuotato da sola per la prima volta”.
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sailbiz · 7 months
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