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Rock Side ..Anche per i più piccoli ! "Divertimento in famiglia al Rock Side Cari genitori, al Rock Side non ci dimentichiamo dei più piccoli! Portate i vostri bambini per un'esperienza deliziosa e giochi divertenti. Giochi per bambini per tutte le età! Menu speciale per i più piccoli. Godetevi un pasto rilassante mentre i vostri bambini si divertono con giochi di società pensate appositamente per loro. Un luogo perfetto per riunire la famiglia e creare ricordi indimenticabili! Unisciti a noi al Rock Side per un'esperienza culinaria e familiare unica. Aspettiamo con ansia di darvi il benvenuto! Prenotazioni 06 64764436 Prenotazioni Whatsapp o Cel 366 458 7003 Siamo in Via Veio 54 Roma Zona San Giovanni
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"Frattamaggiore è una piccola città a Nord di Napoli, un comune di poco più di cinque chilometri quadrati, ma molto densamente popolato, cementificato e trafficato.
A Frattamaggiore ci sono molte banche e poche attività produttive ed è presente un gran numero di istituti scolastici pubblici e privati. Inoltre, a Fratta, ogni giorno si inaugurano nuovi bar, pub, sale giochi, punti scommesse e pizzerie che aumentano la capacità di attrazione di questo piccolo territorio di periferia.
Pochi, invece, gli spazi pubblici di aggregazione culturale, soprattutto per i giovani, che si riversano per le strade con in mano una birra, un cicchetto, una pizzetta o una canna di erba o di fumo e vengono accusati di schiamazzi notturni da una generazione che offre loro scarse alternative e pochi modelli culturali che esulino dalla logica della dipendenza e del consumo.
Eppure, per la sua storia e per la grande quantità di artisti nati in questo territorio, Frattamaggiore potrebbe diventare una autentica *città della musica*, con tutto l’indotto economico e socioculturale che questo potrebbe comportare.
Era di Frattamaggiore un genio dell’armonia come Francesco Durante (1684-1755) precursore della Scuola musicale che fece di Napoli, nel XVIII secolo, uno dei massimi centri operistici mondiali.
E sono o sono stati di Frattamaggiore una lunga serie di musicisti, soprattutto clarinettisti, sassofonisti e batteristi, legati al mondo del jazz, della musica classica, del rock e del pop.
Una lunga serie di cui sono stati antesignani i fratelli Pierino, classe 1927, e Gegè Munari, classe 1934, due meravigliosi diffusori del drumming jazz e del verbo swing in Italia.
Pierino – per anni nella Big Band della RAI e batterista di centinaia di colonne sonore composte da artisti del calibro di Ennio Morricone, Nino Rota e Piero Umiliani – se ne è andato nel 2017; Gegè, invece, è ancora attivo, energico e trascinante alle soglie dei 90 anni che compirà tra un paio di giorni, ed è giustamente considerato uno dei padri fondatori della “musica sincopata” italiana [...]."
Questo lo scrivevo un paio di giorni fa.
Oggi è arrivato il grande giorno del compleanno di Gege Munari. 90 anni compiuti.
Ieri, gli è stato conferito dal Presidente Sergio Mattarella il titolo di "Ufficiale della Repubblica".
Per chi si trovasse a Roma, Gegezz festeggia nel ristorante di Stefano Di Battista e Nicky Nicolai "Da Peppe a Tor Cervara".
Chi, invece, si trova a Frattamaggiore città della musica può venire alla prima serata dell'ottava edizione del Mediterraneo Reading Festival, che si tiene alle 20:30 al civico 27 di Via Lupoli.
#Frattamaggiore#munari#musica#città della musica#del prete#felicidades#mediterraneo#mediderraneo reading festival#gegè munari#fratta#swing#jazz#gegezz#consumismo#dipendenza
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Anche oggi continuiamo a rispondere alla domanda "ma quali giochi possiamo giocare durante le feste?", insomma continuiamo la serie di video in cui vi segnalo il board game da regalare, regalarsi, farsi regalare o semplicemente acquistare per passare in allegria le feste natalizie.
Dopo aver visto i giochi per bambini e famiglie, i giochi al di sotto dei 30 €, oggi andiamo a scoprire i giochi da tavolo tra i 30 ed i 60 €, un range che abbraccia un ottimo numero di board game che vi consentiranno di avere un'ampia scelta in vista del prossimo Natale!
Come sempre per stillare un elenco quanto più completo possibile ho chiesto agli amici di Hirtemis di raccontarmi quali fossero i giochi da tavolo oltre i più gettonati in negozio, ma anche l'impatto di alcuni titoli sui giocatori durante le serate gioco che Renato organizza nei pub e presso l'associazione Ludangolo, in modo da potervi consigliare anche dei board game che esulassero dal mio gusto personale. I board game tra i 30 e i 60€ per Natale sono:
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Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica Valentina Pace
Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.
La casa editrice di questo mese è: Neri Pozza
Buona lettura a tutti!
APPUNTAMENTO CON LA MORTE di Julia Chapman
Il ritorno a casa di Samson O’Brien, pecora nera di Bruncliffe, ridente cittadina dello Yorkshire, non passa certo inosservato. I suoi concittadini non hanno dimenticato la sua fuga precipitosa avvenuta 14 anni prima, né l’assenza al funerale di Ryan Metcalfe, suo migliore amico, morto durante una missione in Afghanistan.
“È una canaglia. È nato sotto una cattiva stella e porta solo guai”. È questa l’opinione condivisa dai più, anche da Delilah Metcalfe, sorella minore di Ryan, che con Samson ha condiviso i giochi dell’infanzia, l’amore per il fratello e ha vissuto il suo abbandono come un tradimento. Ecco perché, quando scopre che è proprio lui ad aver preso in affitto l’ufficio al piano terra della Dales Dating Agency, l’agenzia matrimoniale che la donna sta cercando di salvare dalla bancarotta, Delilah non può proprio trattenersi dall’accogliere Samson con un bel gancio sulla mascella, di fronte allo sguardo sbalordito dei clienti del Tosone, il pub più frequentato del paese.
Eppure Samson non è il cattivo soggetto che tutti credono e Delilah non è la persona rabbiosa e irrisolta che ci appare all’inizio del romanzo. Infatti, un capitolo dopo l’altro, Julia Chapman ci rivela ciò che è accaduto nel loro passato e costruisce una struttura narrativa in cui, dopo aver diffidato l’uno dell’altra, i due protagonisti creano un sodalizio investigativo che li porterà a risolvere una serie di omicidi mascherati da incidenti.
COSA MI È PIACIUTO
In “Appuntamento con la morte” l’elemento mistery, tranne che nell'ultima parte, non è preponderante; al contrario, sembra quasi un escamotage per raccontare le dinamiche di una piccola comunità situata in una delle regioni più amene dell’Inghilterra, lo Yorkshire. Le descrizioni degli splendidi paesaggi sono vivide e vibranti e le relazioni tra i personaggi porteranno il lettore ad empatizzare con la coppia di improbabili investigatori.
Uno degli aspetti più gradevoli di questo cozy mystery aglosassone è il “sense of humour” tipicamente britannico che lo pervade, fatto di dialoghi effervescenti, battute spassose e situazioni al limite del farsesco.
Inoltre, i personaggi secondari sono così ben caratterizzati che il lettore non può fare a meno di affezionarsi a loro. George Capstick, ingenuo come un bambino, le simpaticissime sorelle Hird, Elaine Bullock, pessima cameriera, ma geologa esperta e amica fedele, l’agente Bradley e il meteoropatico Titch Harrison restano impressi nella memoria. Una menzione particolare spetta a Tolpuddle, lo splendido esemplare di Weimaraner, compagno devoto di Delilah e protagonista di alcune delle situazioni più divertenti del romanzo che, con la saggezza istintiva tipica dei cani, prova una simpatia immediata per il “reietto” Samson.
COSA NON MI È PIACIUTO
Come sempre quando un libro mi piace, mi trovo in difficoltà a evidenziarne gli aspetti negativi. Sinceramente, in questo caso, non ne ho trovato nessuno.
L’AUTRICE
Julia Chapman è lo pseudonimo di Julia Stagg, autrice di una serie di cinque romanzi, The Fogas Chronicles ambientata nei Pirenei francesi, pubblicata da Hodder. I delitti dello Yorkshire è una delle serie crime di maggiore successo in Inghilterra, di cui “Appuntamento con la morte” è il primo romanzo.
LA CASA EDITRICE
Neri Pozza è una casa editrice veneta rinomata e prestigiosa, fondata nel 1946 dall’omonimo scrittore e ha pubblicato, nel corso degli anni, opere di autori molto famosi della letteratura italiana come Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale, Goffredo Parise, Massimo Bontempelli, Giuseppe Berto ai quali si affiancano oggi nomi internazionali grandiosi quali Romain Gary, Natsuo Kirino, Tracy Chevalier, Eshkol Nevo, Herman Koch.
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Quando ti iscrivi al programma di premi di Little River Casino, avrai accesso a una vasta gamma di vantaggi e vantaggi. Riceverai offerte speciali, ingresso anticipato a spettacoli ed eventi, risparmi nei ristoranti e altro solo per diventare un membro. Ogni volta che giochi al casinò, guadagnerai punti che possono essere convertiti in favolosi omaggi e offerte esclusive. Più a lungo e più frequentemente giochi, meglio diventa. Ottieni il massimo dal tuo tempo al Little River Casino iscrivendoti oggi stesso al Programma Rewards. Pro e contro Professionisti Contro 1. Varietà di giochi: Little River Casino offre una vasta gamma di giochi da casinò, tra cui slot, giochi da tavolo e poker, offrendo intrattenimento per diverse preferenze. 1. Potenziale dipendenza: come con qualsiasi casinò, c'è il rischio di sviluppare dipendenza dal gioco se non si gioca in modo responsabile. È importante stabilire dei limiti e giocare d'azzardo in modo responsabile. 2. Opzioni di intrattenimento: il casinò ospita spesso spettacoli dal vivo, concerti ed eventi, offrendo intrattenimento aggiuntivo oltre al gioco d'azzardo. 2. Periodi di punta: durante le ore di punta, come i fine settimana o le vacanze, il casinò può essere affollato, il che può comportare tempi di attesa più lunghi e disponibilità limitata per determinati giochi o servizi. 3. Opzioni per la ristorazione: Little River Casino vanta una varietà di opzioni per la ristorazione, che vanno dall'informale alla cucina raffinata, assicurando ai visitatori un'ampia selezione di esperienze culinarie. 3. Distanza dalle principali città: Little River Casino si trova fuori dalle principali città, il che potrebbe richiedere un po' di tempo per raggiungerlo, soprattutto per coloro che non vivono nelle vicinanze. 4. Programma di premi: il casinò offre un programma di premi che consente ai visitatori abituali di guadagnare punti, sconti e altri vantaggi, migliorando l'esperienza complessiva per i clienti fedeli. 4. Ambiente fumatori: è consentito fumare all'interno dei locali del casinò, il che può rappresentare uno svantaggio per i non fumatori o per le persone sensibili al fumo. 5. Opzioni di alloggio: Little River Casino offre sistemazioni alberghiere in loco, rendendolo conveniente per gli ospiti che desiderano pernottare o per un periodo più lungo. 5. Rischi finanziari: come ogni forma di gioco d'azzardo, esiste un rischio finanziario associato alla visita al casinò e i giocatori dovrebbero essere cauti e stabilire un budget per evitare potenziali perdite. Per riassumere, Little River Casino è il punto di partenza per la tua avventura. In conclusione, Little River Casino è dove dovrebbero andare tutti i giocatori d'azzardo seri e gli amanti del piacere. Il Casinò di Little River non risparmia sforzi per creare una vacanza memorabile ed emozionante, con le sue ampie possibilità di gioco, esilaranti spettacoli dal vivo, ottimi ristoranti, spa rilassante, camere lussuose e un lucroso programma fedeltà. Esplora tutto ciò che il Casinò di Little River ha da offrire e preparati a divertirti, rilassarti e coccolarti. Pianifica il viaggio il prima possibile e inizia il divertimento! Per altri giochi, fare riferimento a Software di previsione del casinò. Domande che sono state poste spesso L'età minima per accedere a Little River Casino è di 21 anni. Per la comodità di tutti i visitatori, Little River Casino ha creato zone non fumatori. La spa del Little River Casino richiede appuntamenti per garantire il tuo posto. Purtroppo, ad eccezione degli animali di assistenza, il Little River Casino non ammette cani in nessuna delle camere. I ristoranti del Little River Casino non hanno un codice di abbigliamento rigido, ma è apprezzato un abbigliamento casual elegante. [ad_2] Source link
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Bari, “Redfest – Redentore in festa 2023”: il festival dell’educazione.
Bari, “Redfest – Redentore in festa 2023”: il festival dell’educazione. Dopo l’avvio con il “RedBook”, il salone del libro educativo in corso oggi nella biblioteca di quartiere “Don Bosco”, il RedFest_Redentore entra nel vivo domani con il Festival dell’educazione. RedFest è un’iniziativa dedicata al fare comunità che propone libri, incontri, tavole rotonde, momenti di gioco, spettacolo e confronto sui temi della legalità e una grande festa di piazza rivolta a tutta la città a partire da un luogo simbolo del quartiere Libertà, piazza del Redentore. Tra gli appuntamenti preziosi di questa lunga settimana una veglia e una messa votiva del Beato Rosario Livatino, il giudice siciliano ucciso giovanissimo dalla mafia, beatificato nel maggio 2021 e del quale sarà presente a Bari una reliquia. In collaborazione con le realtà associative del territorio e con le scuole cittadine, il ricco programma del RedFest è stato curato dal gruppo di coordinamento dell’Opera Salesiana, guidato da don Pasquale Martino. Venendo quindi al programma, domani, venerdì 19 maggio, dalle ore 18, la piazza del Redentore si animerà con il grande Festival dell’Educazione, giunto alla seconda edizione e reso possibile grazie alla vivace collaborazione di numerose associazioni del territorio. A salutare la comunità ci saranno anche il sindaco Antonio Decaro, le assessore Paola Romano e Francesca Bottalico e il presidente del I Municipio Lorenzo Leonetti, attesi per le ore 19. In un lungo pomeriggio di attività saranno proposti laboratori creativi, giochi, riflessioni e confronti: tra le tante, Libera avvierà esperienze di scrittura creativa a partire da parole della legalità; Alumni Mathematica giochi di diffusione cultura delle discipline Stem; la cooperativa Caps sarà presente con la sua unità di strada per la simulazione della guida in stato d’ebrezza; lo stand del Cnos Fap fornirà informazioni su formazione e orientamento professionale; Tou play animerà la piazza con i giochi tradizionali di una volta; Retake tornerà con le sua azioni dedicate al riuso in particolare nel gioco e - ancora una volta - farà clean up della piazza; Slow Food farà mettere le mani in pasta ai bambini che potranno così preparare le loro orecchiette, Avanzi popolo preparerà estratti con frutta e verdura eccedenti in collaborazione con operatori del mercato dell’ex Manifattura tabacchi del quartiere Libertà; Save the children illustrerà il documento relativo alla convenzione ONU sui diritti dell'infanzia. Le associazioni e realtà partecipanti al Festival dell’Educazione sono: Cnos Fap-Centro di formazione professionale, Laboratorio Don Bosco oggi, Centro diurno Insieme, il centro socio educativo I ragazzi di Don Bosco, l’aps Piccoli passi, Alumni Mathematica, Retake Bari, Libera Puglia, Avanzi Popolo, Marcobaleno, Slow Food, Spazio 13, Burdi, Mamme Contatto, Opera San Nicola, Tou Play, Help, Gruppo Educhiamoci alla pace, Centro di servizio al volontariato San Nicola, Punto luce Save the children, Mamma happy, Casa Shalom-Caps, Centro servizi per le famiglie Libertà. Il programma di sabato 20 maggio prevede: alle ore 10 “Agorà”, confronto per il riconoscimento della figura professionale dello youth worker; alle ore 19lo spettacolo “Sola contro la mafia” con Arianna Gambaccini, per la regia di Vito d’Ingeo della compagnia Teatrermitage, tratto dal libro di Francesco Minervini “Non la picchiare. Sola contro la mafia” (edizioni La Meridiana); alleore 20.30 “Dr. Why Quiz e Pub oratoriano”, serata quiz e premi nel cortile dell’Oratorio per giovani e famiglie. Domenica 21 maggio, alle ore 20, in programma “Redentore’s got talent”, gara artistica per ragazzi, giovani e adulti; in serata l’accoglienza delle reliquie del Beato Rosario Livatino, mentre a causa delle dubbie previsioni metereologiche è rimandata a domenica 28 magio alle ore alle 10.00 la “Festa delle famiglie”, con gonfiabili, giochi e stand. Fitto il programma degli appuntamenti nei giorni dell’anniversario della strage di Capaci. Lunedì 22 maggio si comincia alle ore 9 con l’incontro con le scuole primarie e secondaria di primo grado (“Don Bosco”, “Salvati”, “Garibaldi - Principessa di Piemonte”). Al centro dell’incontro l’educazione alla legalità, con l’intervento di don Gero Manganello della Diocesi di Agrigento che si soffermerà nel raccontare la figura e l’impegno contro la mafia di Rosario Livatino. Alle ore 12, l’accoglienza presso il Palazzo di Giustizia delle reliquie del Beato Livatino, con un momento di confronto coordinato dal presidente della Corte di Appello Francesco Cassano. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, la tavola rotonda “Credenti e credibili”, il cui titolo scelto si ispira proprio alle parole pronunciate da Livatino “Non ci verrà chiesto quanto saremo stati credenti, ma credibili”. Interverranno l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone, l’assessore comunale alla Legalità Vito Lacoppola, il magistrato Giannicola Sinisi, la sindaca di Andria Giovanna Bruno e Don Angelo Cassano, referente Libera Puglia, che poi in serata, alle 19.30, presiederà la messa votiva del Beato Livatino. Martedì 23 maggio si comincia alle ore 9 con l’incontro con le scuole secondarie di secondo grado (“Bianchi Dottula” e “Scacchi”): i ragazzi si soffermeranno in una discussione su legalità e devianza minorile con il magistrato Michele Parisi, don Gero Manganello e con Patrizia Lotito, responsabile della Comunità 16 agosto. Alle ore 15, nella Biblioteca di quartiere “Don Bosco”, un pomeriggio dedicato alla formazione per educatori, docenti e animatori con “RedLAB_esperienze e tecniche di creatività”. Condurranno i laboratori le formatrici Anna D’Attolico, Cinzia Ponticelli, Immacolata Barile e Marina Greco. Alle ore 19 la veglia di preghiera “Sub tutela Dei” per i giovani della Diocesi di Bari e del Movimento giovanile Salesiano; infine alle 20.00 chiusura della giornata con lo spettacolo musicale in piazza “M��Mò Murga”. La lunga settimana del RedFest si chiuderà mercoledì 24 maggio con le celebrazioni per Maria Ausiliatrice, una santa messa alle ore 19 e la processione di Maria Ausiliatrice alle 19.30.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Canzone nel film Giochi di Potere (1992)
Ciao, vorrei identificare una canzone che si sente nella scena del pub frequentato dai soldati dell’IRA subito dopo l’arresto di Sean. Ci sono i capi che discutono di abbattere la monarchia. In sottofondo si sente una canzone tradizionale molto ritmata. Si sente tra il minuti 15 e il minuto 16. Non sono i Clannad e non è stata inclusa nella soundtrack orignale.
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Lo Luglio Ludico
Bentrovati amabili frequentatori di questa sudaticcia webbettola che nonostante “la caldazza” prepara un giorno si e un giorno no, le sue effervescenti fregnacce per sollazzarvi lo spirito tutto come solo qui si sa fare.
Iniziamo il mese, secondo tradizione, con il resoconto del ludico intrattenimento al tavolo da giuoco. Hai rischiato fino all’ultimo di far saltare l’appuntamento con questo post…
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La verità sta scritta sopra i muri
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Stefano Sorci gestisce un pub in provincia di Latina, prendetevi cinque minuti e leggete questo suo post, divenuto giustamente virale, ne vale davvero la pena. I ragazzi alla ribalta delle cronache sono stati anche da me, era una sera d’inizio estate.È stata una mezz’ora, sul tardi, e non è successo nulla di particolare.Eppure, tutti i presenti, quella mezz’ora se la ricordano bene. Anzi, ne ricordano bene i primi dieci minuti, quelli sufficienti a fargli passare la voglia di restare. Eravamo seduti tutti fuori, e ci siamo girati improvvisamente a guardare il Suv che sbucava dall’arco a tutta velocità per poi inchiodare a due metri dai tavolini.Sono scesi in 5 col classico atteggiamento spavaldo di chi a 25 anni gira col Suv, in gruppo, coi capelli tinti, le catene al collo, i vestiti firmati, i bicipiti tirati a lucido e le sopracciglia appena disegnate.Quando fai il mio lavoro da anni, ti accorgi che su quella storia dell’abito e del monaco qualcuno ci ha ricamato sopra allegramente.È calato subito il silenzio, sono stato costretto ad alzarmi quando ho sentito un poco promettente “chi è che comanda qua dentro?”, detto dal primo che si era affacciato sulla porta.Sono andato verso il bancone senza neanche rispondere, mentre loro mi seguivano dicendo “ah, ecco, comanda lui, è questo qua”.Poi è iniziato il giro di strette di mano, di quelli “ci tengo a dirti chi sono e devo capire chi sei tu”.Hanno iniziato a fare mille domande, prima sugli orari di apertura di tutti i locali del paese, poi sulle birre, sul modo in cui si lavano i bicchieri, sulla quantità della schiuma.. c’era un’atmosfera pesantissima, era una conversazione di quelle finte che girano intorno a qualcosa, sembrava un film di Tarantino ed io mi sentivo come Brett che spiega a Samuel L. Jackson la provenienza del suo hamburger, prima di sentirsi recitare Ezechiele a memoria.Ho visto con la coda dell’occhio tutti i tavoli fuori svuotarsi, le persone buttare un occhio dentro e andar via, e, mentre cercavo di rispondere alle domande, loro hanno iniziato a fare una gara di rutti sopra la mia voce a cui non ho reagito in nessun modo. Non contenti del mio restare impassibile, hanno proseguito la provocazione iniziando a rimproverarsi a vicenda, “non si fa così, non ci facciamo riconoscere, se ruttiamo poi sembra che manchiamo di rispetto a lui che comanda! Dobbiamo chiedere scusa!”Ho servito le birre come nulla fosse, e ricordo bene l’espressione di quello che ha messo mano al portafogli e mi ha chiesto “quant’è”, senza il punto di domanda e senza guardarmi. La stessa espressione che rivedo in ogni post di questi giorni. Hanno bevuto, hanno fatto casino, hanno brindato, hanno ruttato, e sono ripartiti sgommando col Suv, come cani che hanno appena pisciato su un territorio nuovo e se ne vanno soddisfatti.Ho chiuso a chiave e mi sono diretto a casa, ho iniziato a tranquillizzarmi soltanto lì. Ho pensato con rabbia alla mia vigliaccheria, al mio non aver proferito parola, al mio averli serviti con educazione mentre mi mancavano palesemente di rispetto in casa mia, e anche al fatto che avevano la metà dei miei anni.Ho pensato che avevo soltanto chinato il capo davanti alla prepotenza.Poi ho sperato di non vederli più, perché se fossero tornati non avrei sicuramente reagito neanche la seconda volta, e ho pensato che avevo avuto paura. Semplicemente. Tristemente.Oggi, ripensandoci alla luce dei fatti recenti, forse non me ne vergogno più, provo solo una stima enorme per Willy e per la sua sterminata mole di coraggio racchiusa in uno scricciolo d’uomo.E so che non c’entrano Gomorra, Tarantino, Romanzo Criminale, non c’entrano internet, la Trap o le arti marziali, così come ai tempi miei non c’entravano Dylan Dog, il Rap, le sale giochi. C’entrano le istituzioni, c’entrano i genitori, c’entra la scuola, la storia è sempre la stessa, ma non la studiamo mai.Il resto sono stronzate, e cercare dei colpevoli ci alleggerisce sempre. Io me la ricordo quella mattina in terza elementare, quando non ho saputo elencare a memoria le province del Piemonte, me li ricordo quei pomeriggi in lacrime a scrivere quaderni di verbi e coniugazioni, me le ricordo le parole di mia madre quando ho preso quel 3 al compito di Latino, e ricordo pure la sua espressione quando a 16 anni mi ha beccato un giornaletto pornografico sotto al letto, ricordo le raccomandazioni di mio fratello più grande quando mi diceva che alla scuola pubblica sarebbe stato tutto diverso, e ricordo quando i miei gli trovarono un pacchetto di cartine nelle tasche dei jeans, ricordo mio padre di notte sul divano, nero di rabbia, che fumava e non mi salutava quando a 20 anni tornavo a casa in ritardo su un coprifuoco che trovavo assurdo.Ricordo i loro occhi dopo aver discusso la mia tesi di laurea, e poi la loro faccia quando ho stappato una bottiglia di Prosecco per festeggiare, sapendo che sarei tornato a casa tardi e in macchina.Ricordo i loro sacrifici per comprarmela, quella macchina usata che conservo ancora oggi e che in un bilancio familiare di 4 persone e uno stipendio da infermiere proprio non poteva starci.Credo di aver preso un solo schiaffo da loro, in tutta la mia vita, ma non me ne sono mai serviti altri.Mi è servito il loro esempio, ho avuto bisogno dei loro insegnamenti, delle loro rinunce per permettermi di studiare.Siamo tutti figli di una società, ma soprattutto siamo tutti figli, e la società la facciamo noi. Chiudiamo la bocca e apriamo le orecchie, magari troveremo anche il tempo di leggere un buon libro, potremmo continuare ad aver paura ma essere comunque dei piccoli eroi. Roma 6.9.2022Due anni fa ci lasciava Willy, delle tante cose che sono state scritte e dette (spesso a sproposito) sulla sua drammatica vicenda, questa, a mio avviso, resta una delle più significative.
Ottimo, Stefano, trenta e lode.
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Stefano Sorci gestisce un pub in provincia di Latina, prendetevi cinque minuti e leggete questo suo bel post, divenuto giustamente virale, ne vale davvero la pena.
I ragazzi alla ribalta delle cronache sono stati anche da me, era una sera d’inizio estate.
È stata una mezz’ora, sul tardi, e non è successo nulla di particolare.
Eppure, tutti i presenti, quella mezz’ora se la ricordano bene. Anzi, ne ricordano bene i primi dieci minuti, quelli sufficienti a fargli passare la voglia di restare.
Eravamo seduti tutti fuori, e ci siamo girati improvvisamente a guardare il Suv che sbucava dall’arco a tutta velocità per poi inchiodare a due metri dai tavolini.
Sono scesi in 5 col classico atteggiamento spavaldo di chi a 25 anni gira col Suv, in gruppo, coi capelli tinti, le catene al collo, i vestiti firmati, i bicipiti tirati a lucido e le sopracciglia appena disegnate.
Quando fai il mio lavoro da anni, ti accorgi che su quella storia dell’abito e del monaco qualcuno ci ha ricamato sopra allegramente.
È calato subito il silenzio, sono stato costretto ad alzarmi quando ho sentito un poco promettente “chi è che comanda qua dentro?”, detto dal primo che si era affacciato sulla porta.
Sono andato verso il bancone senza neanche rispondere, mentre loro mi seguivano dicendo “ah, ecco, comanda lui, è questo qua”.
Poi è iniziato il giro di strette di mano, di quelli “ci tengo a dirti chi sono e devo capire chi sei tu”.
Hanno iniziato a fare mille domande, prima sugli orari di apertura di tutti i locali del paese, poi sulle birre, sul modo in cui si lavano i bicchieri, sulla quantità della schiuma.. c’era un’atmosfera pesantissima, era una conversazione di quelle finte che girano intorno a qualcosa, sembrava un film di Tarantino ed io mi sentivo come Brett che spiega a Samuel L. Jackson la provenienza del suo hamburger, prima di sentirsi recitare Ezechiele a memoria.
Ho visto con la coda dell’occhio tutti i tavoli fuori svuotarsi, le persone buttare un occhio dentro e andar via, e, mentre cercavo di rispondere alle domande, loro hanno iniziato a fare una gara di rutti sopra la mia voce a cui non ho reagito in nessun modo. Non contenti del mio restare impassibile, hanno proseguito la provocazione iniziando a rimproverarsi a vicenda, “non si fa così, non ci facciamo riconoscere, se ruttiamo poi sembra che manchiamo di rispetto a lui che comanda! Dobbiamo chiedere scusa!”
Ho servito le birre come nulla fosse, e ricordo bene l’espressione di quello che ha messo mano al portafogli e mi ha chiesto “quant’è”, senza il punto di domanda e senza guardarmi. La stessa espressione che rivedo in ogni post di questi giorni.
Hanno bevuto, hanno fatto casino, hanno brindato, hanno ruttato, e sono ripartiti sgommando col Suv, come cani che hanno appena pisciato su un territorio nuovo e se ne vanno soddisfatti.
Ho chiuso a chiave e mi sono diretto a casa, ho iniziato a tranquillizzarmi soltanto lì.
Ho pensato con rabbia alla mia vigliaccheria, al mio non aver proferito parola, al mio averli serviti con educazione mentre mi mancavano palesemente di rispetto in casa mia, e anche al fatto che avevano la metà dei miei anni.
Ho pensato che avevo soltanto chinato il capo davanti alla prepotenza.
Poi ho sperato di non vederli più, perché se fossero tornati non avrei sicuramente reagito neanche la seconda volta, e ho pensato che avevo avuto paura. Semplicemente. Tristemente.
Oggi, ripensandoci alla luce dei fatti recenti, forse non me ne vergogno più, provo solo una stima enorme per Willy e per la sua sterminata mole di coraggio racchiusa in uno scricciolo d’uomo.
E so che non c’entrano Gomorra, Tarantino, Romanzo Criminale, non c’entrano internet, la Trap o le arti marziali, così come ai tempi miei non c’entravano Dylan Dog, il Rap, le sale giochi.
C’entrano le istituzioni, c’entrano i genitori, c’entra la scuola, la storia è sempre la stessa, ma non la studiamo mai.
Il resto sono stronzate, e cercare dei colpevoli ci alleggerisce sempre.
Io me la ricordo quella mattina in terza elementare, quando non ho saputo elencare a memoria le province del Piemonte, me li ricordo quei pomeriggi in lacrime a scrivere quaderni di verbi e coniugazioni, me le ricordo le parole di mia madre quando ho preso quel 3 al compito di Latino, e ricordo pure la sua espressione quando a 16 anni mi ha beccato un giornaletto pornografico sotto al letto, ricordo le raccomandazioni di mio fratello più grande quando mi diceva che alla scuola pubblica sarebbe stato tutto diverso, e ricordo quando i miei gli trovarono un pacchetto di cartine nelle tasche dei jeans, ricordo mio padre di notte sul divano, nero di rabbia, che fumava e non mi salutava quando a 20 anni tornavo a casa in ritardo su un coprifuoco che trovavo assurdo.
Ricordo i loro occhi dopo aver discusso la mia tesi di laurea, e poi la loro faccia quando ho stappato una bottiglia di Prosecco per festeggiare, sapendo che sarei tornato a casa tardi e in macchina.
Ricordo i loro sacrifici per comprarmela, quella macchina usata che conservo ancora oggi e che in un bilancio familiare di 4 persone e uno stipendio da infermiere proprio non poteva starci.
Credo di aver preso un solo schiaffo da loro, in tutta la mia vita, ma non me ne sono mai serviti altri.
Mi è servito il loro esempio, ho avuto bisogno dei loro insegnamenti, delle loro rinunce per permettermi di studiare.
Siamo tutti figli di una società, ma soprattutto siamo tutti figli, e la società la facciamo noi. Chiudiamo la bocca e apriamo le orecchie, magari troveremo anche il tempo di leggere un buon libro, potremmo continuare ad aver paura ma essere comunque dei piccoli eroi.
Roma 12.9.2020
Ottimo, Stefano, trenta e lode.
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È cominciato quel periodo dell'anno in cui decido di accorciarvi un po' l'esistenza, penserete che troppo presto a metà novembre per cominciare a pensare alle feste natalizie, ma no non è mai troppo presto per cominciare a chiederci ma che gioco possiamo giocare durante le feste? Insomma, stanno tornando i video in cui vi consiglio i boarer game, da regalare, farsi regalare regalarsi o anche semplicemente acquistare per passare in gioco le serate festive. Come sempre, vi proporrò quattro video uno dedicato ai board Game per i più piccoli, uno con i giochi da tavolo al di sotto dei 30 €, uno con quelli dai 30 ai 60 €, e uno con i giochi al di sopra dei 60 €, ovvero i board game over. Anche quest'anno per stilare una letterina Babbo Natale, con i bordi game migliori per passare il Natale, ho chiesto un aiuto agli amici di Hirtemis, innanzitutto per proporvi qualcosa aldilà del mio gusto personale, ma anche perché durante le serate ai pub Renato riesce a cogliere l'impatto di alcuni board Game che magari abbiamo dato per scontato sul pubblico. In questo primo video andremo a scoprire i i migliori giochi da tavolo per bambini da regalare per questo Natale 2024.
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Siamo Aperti.....🍺🍔🍟🌭🥪🥗🌮🌯 #pasquetta #stasera #cibo #birra #giochi #amici #pub #sansalvatoretelesino #benevento (presso Old House Pub sas) https://www.instagram.com/p/BwkIo13HQhu/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=s67jf9z6ntq1
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[ad_1] Introduzione: Esplorare il Mount Airy Casino Resort Sei arrivato al Casinò Resort Mount Airyuna struttura di livello mondiale nel cuore delle splendide Pocono Mountains della Pennsylvania. Il Mount Airy Casino Resort è la destinazione ideale per chi è alla ricerca di eccitazione, svago ed eleganza, in quanto offre tutti e tre a palate, tra le altre cose. Clicca per qui Novità del casinò. Mount Airy Casino Resort: una breve panoramica della sua storia Mount Airy Casinò Resort Il Mount Airy Casino Resort, aperto nel 2007, ha un passato lungo e ricco di storia che è profondamente intriso della colorata cultura della regione. Il resort, che è stato costruito sul terreno del precedente Mount Airy Lodge, luogo di villeggiatura preferito per decenni, combina con successo il fascino nostalgico con il lusso all'avanguardia. Ora è un simbolo dello sviluppo delle industrie dell'ospitalità e del tempo libero dei Monti Pocono. Divertimento senza pari nel gioco Il Mount Airy Casino Resort porta l'emozione del gioco d'azzardo a portata di mano. Il casinò offre un'ampia varietà di giochi sia per i giocatori esperti che per i nuovi arrivati, tra cui slot machine elettroniche, giochi da tavolo tradizionali e una vivace sala da poker. Il piano del casinò offre giochi per ogni tipo di giocatore, sia che ami l'azione frenetica delle nuovissime video slot o il gioco più strategico del blackjack e della roulette. Splendide suite per soddisfare qualsiasi preferenza Rilassati nel comfort della tua lussuosa camera dopo un'entusiasmante giornata di gioco o visite turistiche. Le camere e le suite del Mount Airy Casino Resort sono tutte splendidamente decorate e arredate per il massimo comfort e divertimento. Tutto in queste camere, dai letti king-size e dai comfort moderni alle viste mozzafiato sulle montagne circostanti, è stato progettato per coccolarti. Eccellente selezione di ristoranti Mount Airy Casino Resort ha una varietà di eccellenti opzioni per mangiare, quindi prepara il tuo appetito. Il resort offre un'ampia varietà di opzioni per la ristorazione, da ristoranti esclusivi a caffè più rilassati. Visita Mt. Pocono Kitchen di Guy Fieri per una deliziosa bistecca, Bistecca de Il Mulino per autentici piatti italiani e Red Mango per una vivace esperienza di sushi bar. [embed]https://www.youtube.com/watch?v=hQCv5nq_ZEs[/embed] Goditi le vacanze termali e termali The Spa at Mount Airy è il luogo perfetto per rilassarsi dal frenetico programma. Ringiovanisci con un massaggio terapeutico, rilassati nella sauna e concediti un lussuoso trattamento viso. Il centro benessere è un rifugio tranquillo dove ringiovanire il corpo, la mente e l'anima approfittando dei numerosi servizi rilassanti. Emozionante vita notturna e intrattenimento Il Mount Airy Casino Resort è noto non solo per le sue opzioni di gioco e le camere lussuose, ma anche per la sua eccitante e variegata vita notturna. Assisti a concerti di livello mondiale, cabaret e altri spettacoli dal vivo nel centro eventi all'avanguardia del resort. Dopo che il sole tramonta, dirigiti verso uno dei tanti pub o lounge dove puoi sorseggiare cocktail ben preparati mentre ti godi l'atmosfera vivace e l'eccellente musica dal vivo. Attività e attività ricreative all'aperto Le splendide montagne Pocono offrono lo sfondo perfetto per le attività all'aperto disponibili presso il Mount Airy Casino Resort. Esplora le bellezze naturali della zona durante un'escursione o un giro in bicicletta, gioca a golf o vola in aria su una teleferica. L'ambientazione del resort è ideale per gli amanti della natura di ogni genere, sia che stiano cercando un brivido o semplicemente un po' di tranquillità all'aria aperta. Organizza la festa dei tuoi sogni Mount Airy Casinò Resort Il Mount Airy Casino Resort è il luogo perfetto per matrimoni, eventi aziendali e altre occasioni speciali grazie ai suoi paesaggi mozzafiato, ai luoghi squisiti e al servizio impeccabile. Gli esperti organizzatori di eventi
del resort lavoreranno con voi per progettare una funzione che si adatti perfettamente alle vostre esigenze, che si tratti di un piccolo incontro privato o di una grande celebrazione pubblica. Pro e contro Professionisti Contro Opzioni di intrattenimento Rischi di dipendenza dal gioco d'azzardo Sistemazione di lusso Scelte ristorative limitate Bella posizione panoramica Potenzialmente affollato durante le ore di punta Diverse opzioni di gioco È consentito fumare in alcune aree Strutture termali e benessere Alte tariffe delle camere durante le stagioni di punta Campo da golf e attività all'aperto Distanza dalle principali città Personale cordiale e attento Opzioni di trasporto pubblico limitate Promozioni e offerte periodiche Rumore e trambusto dal piano del casinò Strutture per conferenze ed eventi La connettività Wi-Fi potrebbe essere incoerente Parcheggio custodito gratuito Impatto ambientale Conclusione Infine, il Mount Airy Casino Resort è un luogo affascinante grazie alla sua combinazione di servizi di fascia alta, vita notturna eccitante e paesaggi mozzafiato. Il resort offre agli ospiti una gamma completa di alternative di vacanza, dall'emozionante intrattenimento al casinò e una cucina gourmet a rilassanti trattamenti termali e paesaggi naturali mozzafiato. Il Mount Airy Casino Resort, situato nelle splendide Pocono Mountains della Pennsylvania, offre agli ospiti un mondo di ospitalità ed eccitazione impareggiabili. Per altri giochi, fare riferimento a Software di previsione del casinò. Richieste relative al Mount Airy Casino Resort Il Mount Airy Casino Resort ha una rigorosa politica dai 21 anni in su per i clienti che desiderano visitare il casinò e prendere parte a una qualsiasi delle sue attività di gioco. Il Mount Airy Casino Resort non ammette i cani, ad eccezione degli animali di servizio. Il parcheggio self-service è disponibile e gratuito presso il Mount Airy Casino Resort. Gli appuntamenti alla spa devono essere prenotati in anticipo, poiché i walk-in non sono garantiti. Il resort, infatti, offre una selezione di pacchetti nuziali per soddisfare un'ampia gamma di gusti e budget. [ad_2] Source link
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Internet è un assassino
Morire a 11 anni per suicidio. Parole che fanno rabbrividire.
Morire suicida a 11 anni, con un possibile reato di “istigazione al suicidio” a fare da sfondo. A cui si aggiunge una mediatica aggravante: internet. Che si chiami “Momo Challenge” o “Blue Whale” o con qualsiasi altro nome, internet diventa il nemico e il colpevole per una morte così incomprensibile.
Un fatto drammatico, un’età impensabile, motivazioni difficili da capire e un’ombra inquietante sullo sfondo: gli ingredienti per creare un caso mediatico. Una cassa di risonanza per stereotipi e fobie. Intanto un bambino si è tolto la vita. E tanti si sentono minacciati più dall’ombra inquietante di una sfida online che dal gesto terrificante di per sé di un bambino che si toglie la vita. In queste righe non pretendo di parlare di questa morte, ma dei meccanismi che ci fanno avere paura di sfide su internet più che dei meccanismi che ci possono spingere ad accettare le sfide stesse.
Internet è davvero un crudele assassino.
I mostri di internet
Il grande problema della scuola oggi è insegnare ai giovani a filtrare le informazioni di Internet, cosa di cui non sono però capaci neppure i professori, perché sono neofiti in questo campo (U.Eco)
Partiamo da un presupposto: non esiste nessuno psicopatico o nessun gruppo di psicopatici che si traveste da personaggio Disney e va insidiare persone, senza lasciare via d’uscita. Anche se sembra un’ipotesi plausibile, in realtà i social network più popolari, come Facebook, Twitter, Tik Tok, hanno un sistema di riconoscimento di identità molto più complesso di quello che si pensa.
Bastano un paio di segnalazioni per “falsa identità”, che il profilo viene bloccato in attesa di accertamenti. Questo è un dato oggettivo. Una catena di suicidi o di prove di “coraggio” estreme, attivate da un personaggio mascherato possono avvenire con maggiori probabilità nella realtà fisica piuttosto che su internet. Ma i dati di fatto, molto spesso, vengono non considerati a prescindere. Perché tutto ciò che non capiamo può mettere in crisi il nostro sistema cognitivo. E allora tanto vale creare una struttura di illusione talmente assurda da essere verosimile. Ma proviamo a procedere con ordine.
La teoria che puntualmente risuona davanti a gesti estremi di bambin* ed adolescenti è quella di catene su internet. Si ipotizza la presenza di una o più persone che si mettono in contatto con la vittima designata e la conducono in un circolo vizioso di cosiddette prove di coraggio, una serie di sfide che culminano con il passo ultimo del suicidio. La pena in caso di una sfida non accettata molto spesso è quella della ridicolizzazione estrema, del bullismo social, per usare una ulteriore definizione tipica per questi fenomeni. Qui abbiamo il primo elemento che in una teoria del genere non viene considerato a sufficienza: la reputazione (social e/o del mondo reale) che può valere più della stessa vita. Ma siamo sicuri che per gli adolescenti del terzo millennio sia così?
Noi guardiamo a fenomeni moderni, con uno sguardo antico. Con lo sguardo di chi su internet non è stato adolescente. Mi spiace, ma dobbiamo ammettere che raramente è possibile comprendere con lo sguardo degli adulti il mondo social, tipico della nostra modernità. E la novità che possiamo scorgere è che corre maggiori rischi su internet un presunto adulto che non un adolescente. O almeno rischi come quelli di una challenge ordita da un uomo mascherato.
Chiedete a un adolescente se crederebbe mai a un banner pubblicitario che gli dice di aver vinto un premio perché è il milionesimo visitatore di un sito. Fate la stessa domanda a una persona di cinquant’anni che vive i social per passatempo. Probabilmente, troverete risposte molto più convincenti di quanto si possa credere.
Essere adolescenti non coincide con l’essere incoscienti su internet. E internet è un luogo, seppure immateriale, reale. Con differenze sottili o sostanziali con la realtà fisica. Ma con un impatto parimenti importante nello sviluppo dell’immagine di un Sé in sviluppo.
Internet come assassino
Il concetto chiave non è più la ‘presenza’ in rete, ma la ‘connessione’: se si è presenti ma non connessi, si è soli (Antonio Spadaro)
Internet e i Social Network in generale sono degli assassini. Psicologicamente parlando sono degli assassini.
Se una persona sogna un funerale, non siamo davanti a un evento funesto. Stiamo osservando l’elaborazione di un cambiamento. Non c’è l’attribuzione di violenza. Chi sogna un morto non sta augurando o procurando la morte a qualcuno.
Pensiamo a internet come al sogno di un funerale. Il Web 2.0 ha generato un cambiamento profondo sia nel modo di interagire, sia in una sfera di definizione dell’immagine di Sé. E questo è un concetto che molti “adulti” fanno fatica a integrare in profondità. Perché subiamo costantemente la necessità di categorizzare la realtà in giusto e sbagliato. Ma la realtà non ha questa gradazione. Sono le persone a viverla. Come tanti adolescenti hanno vissuto i pub; altri hanno vissuto le salegiochi; altri ancora i cortili e i muretti. Anche lì c’era chi diceva che quei comportamenti erano sbagliati e pericolosi. Anche nei cortili c’erano prove di coraggio, riti di iniziazione che agli occhi degli adulti potevano sembrare gesti irrazionali ed estremi. Ma erano reali, potevano avvenire davanti allo sguardo di un adulto e quindi essere gestiti.
Internet non è comprensibile semplicemente al primo sguardo. Internet diventa il primo assassino della nostra comprensione pratica, meccanica. Non ci sono ginocchia sbucciate. Non ci sono gli sguardi dalla finestra. Non c’è il padrone della sala giochi a decidere quando si è speso troppo. E non c’è nemmeno il bidello o il maestro o il prof a riportare a scuola gli alunni che non sono entrati in classe per giocare.
Internet è uno spazio virtuale, che non esiste e che è dovunque. Internet è la manifestazione dell’immateriale che irrompe nelle nostre vite materiali. Internet è la paura del buio che resiste anche alla luce accesa.
Internet è un mondo che non era stato pensato per bambini e adolescenti. Ma oggi è praticamente impossibile far vivere un adolescente occidentale, privandolo di internet. E allora sono gli adulti a dover rincorrere i progressi degli adolescenti.
Internet è un assassino. Ha ucciso un modo di vivere, simbolicamente. Concretamente, attraverso internet, si è creato un mondo da integrare con quello della realtà fisica. Una delle tante, immani sfide psicologiche, che ci viene proposta ogni giorno.
Conclusioni
Internet ha riaperto i giochi ma li ha anche confusi: lo struscio elettronico consente i bluff dei vigliacchi e le bugie dei mitomani (Massimo Gramellini)
È riduttivo e criminale attribuire a un concetto ampio come i social network la responsabilità di una morte. Internet è un mondo, è una realtà immateriale. Non è una persona. Ma sono persone tutti quelli che passano ore davanti a un computer. Per lavoro, per svago, per dipendenza, per “normalità”. È pericoloso per un adulto credere che gli adolescenti siano ingenui, soprattutto al computer.
Molto più utile potrebbe essere chiedersi cosa possono cercare gli adolescenti sul Web. E allo stesso modo cosa cercano sul Web gli adulti, con tutte le categorie e classi e obiettivi sociali che esistono.
No, Internet non è né un problema né una soluzione. È una realtà in continua, disarmante, evoluzione. Crescere, come adulti, e crescere accanto a bambini ed adolescenti è possibile, anche su internet. Non serve aver paura. Serve avere costantemente fame di farsi domande e di cercare le risposte, fianco a fianco con i diretti interessati. Gli adolescenti, su internet come nella vita materiale, hanno tanto da insegnare ai presunti adulti.
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