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rocksidepub · 7 days ago
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🎅Avviso ai Clienti !
🎅Avviso ai Clienti ! Babbo Natale ha chiesto un po' di riposo anche a noi! Il Ludo Pub sarà chiuso il 31dicembre ed il 1 gennaio 🎅Tornate a trovarci il 2 ,per sfide ancora più epiche! Siamo aperti anche per l' EPIFANIA
Nel frattempo, BUON ' ANNO a tutti ...e NON DIMENTICATE DI DIVERTIRVI !
🌸Locale a gestione famigliare 🌸Bistrot con Cucina Bio - Aperitivi-Cocktails Bar -Birreria 🌸LudoPub- -Giochi da tavolo- Tornei 🌸Eventi e Feste 🌸 Sports & Calcio in Tv
📍 Siamo in Via Veio 54 Roma ⛪ Zona San Giovanni - dopo Coin
📲 Prenotazioni Whatsapp o Cel 366 4587003
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raccontidialiantis · 1 month ago
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L’amore che ci lega
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Non posso fare a meno di sniffare, odorare e leccare tutto ciò che ti riguarda. Anche adesso che siamo assidue amanti in segreto. Io, la studentessa del quarto piano e tu, la quarantenne manager in carriera divorziata della mansardina. Ti lecco e annuso ovunque. L’attrazione sessuale ha moltissimo a che fare con odori e sapori del corpo della persona amata. Se ne ha un gran bisogno. Il tuo odore mi serve per ritrovarti tra la folla, in un pub o al supermercato sotto casa. Per capire se sei passata dove io sono in quel momento. O come surrogato del sesso quando non ci sei. Perché ti cerco di continuo. Mi urgi sempre. 
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Ed è solo colpa tua: mi sono innamorata di te a prima vista. Da quando mi sono trasferita qui per l’università e tu m’hai invitata a cena la sera stessa. Non ero mai stata con un’altra donna, prima di questa storia folle. E tu dopo un po’ di tempo me l’hai fatto sembrare così naturale, che non mi sono resa conto di cadere man mano nella tua infallibile rete. Fatta di seduzione, giochi intellettuali raffinatissimi, sguardi, carezze, sottintesi e baci sempre più arditi e frequenti. Le settimane passavano e a un certo punto, durante il giorno hai semplicemente iniziato a mancarmi: ovunque fossi, qualsiasi cosa stessi facendo, non vedevo l’ora di tornare a casa. 
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Per vederti, per avere un qualche contatto con te. Anche se magari ero fuori con degli amici simpatici e giusti per la mia età. Una vera ossessione d’amore. E poi volevo disperatamente provare il rapporto fisico con il tuo corpo slanciato e perfetto. Sognavo le tue bellissime labbra sulle mie, anche se tu nel primo periodo di studio reciproco, al momento del commiato m’avevi dato sempre solo un bacio sulla guancia. 
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Che in verità, progressivamente nei giorni s’è prolungato. Per poi trasformarsi in una evidente e gradita leccata fino al collo, ove diventava un succhiotto di pochi secondi. Cose di tua lunga esperienza, che m‘accendevano di desiderio e mi facevano inumidire la fica. Tornavo a casa regolarmente stordita, pensando a te. Ogni sera, mentre mi leccavi rapida e sicura di te, io mi ti stringevo un po’ di più. Sperando che tu osassi molto altro. Perché io proprio non avevo il coraggio di andare oltre il nostro rapporto amicale e intimo.  
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Dopo pochi giorni dalla nostra conoscenza, ho iniziato ad avere dapprima semplice e genuina curiosità, poi un desiderio grande e sempre più intenso delle tue intimità. E quando ti venivo a trovare, mi sono sorpresa quasi senza accorgermene a chiudere gli occhi e odorare i tuoi golfini e i foulard che lasciavi sparsi in giro per casa. Lo faccio ancora, in verità. 
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Confesso ora pubblicamente anche di aver commesso una scorrettezza. E che Dio benedica il momento in cui l’ho fatto: una sera, dopo cena t’ho rubato un reggiseno e uno slip dal cesto dei panni sporchi. Per il puro gusto di portarmeli a letto e annusarmeli da sola, pensandoti e masturbandomi. Non si dovrebbe fare, ma dentro la mia mente e le mie zone erogene iniziava la forte necessità di te.
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Del furtarello ti sei accorta la sera stessa, perché dovevi fare una lavatrice. M’hai mandato subito un messaggio molto educato:
“ehi, bamboletta: per caso avessi preso per sbaglio un mio coordinato intimo dai panni sporchi? Se ti piaceva così tanto, potevi semplicemente chiedere: non credi? Ma tranquilla: continuo ad avere stima di te e a volerti bene. Baci baci.”
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Avrei voluto morire! Non sapevo come uscirne fuori, cosa risponderti. M’hai tolta d’impaccio tu, venendo a casa mia direttamente. Ho sentito il campanello, ho aperto e il mio cuore è impazzito: eri profumata e sensuale da mozzare il fiato. Sei entrata e io non avevo il coraggio di guardarti in viso. Tenevo gli occhi bassi. Tu mi ti sei piazzata davanti, hai sollevato il mio mento con due dita e m’hai detto a voce bassa e guardandomi fissa negli occhi: “sai che quando hai le guance rosso fuoco e sei imbarazzata mi fai morire, bambina dispettosa?” 
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Poi senza avere alcun dubbio in merito, sapendo ormai di andare sul velluto, m’hai baciata: un bacio che è durato forse buoni dieci minuti. Mi manovravi decisa, forte e sicura. Mentre mi infilavi le mani dappertutto e io non riuscivo a fermarle. Anzi: desideravo che entrassero più a fondo, ovunque tu volessi. La tua lingua comandava, scavava dentro la mia bocca. 
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Era padrona. Io la accoglievo e cercavo a mia volta di annodare le nostre lingue in un gioco stimolante ed eroticissimo, molto intimo. Le tue labbra sapevano di miele e di purissimo peccato. Non ero ancora esperta delle schermaglie tra donne; perciò mentre ci baciavamo e tu mi frugavi, mi sono limitata ad accarezzarti il viso e tenerti il capo, piangendo di felicità. Ma non staccavo la mia bocca dalla tua. Non volevo altro dalla vita, in quel momento.
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Tu dopo poco ti sei finalmente tolta il cappotto; sotto avevi una gonna ampia, che hai tolto in due secondi: avevi le autoreggenti senza gli slip. T’eri fatta bella da morire, per la nostra prima volta. Ti sei seduta, m’hai fatto cenno di inginocchiarmi davanti a te. Uno di quei comandi impliciti che non ammettono dinieghi. Ma anche io non volevo che quello. Quindi, decisa, a gambe ben larghe, sì da farmi osservare a lungo e chiaramente la cosa più bella e desiderabile che io abbia mai visto, hai preso la mia testa e l’hai tuffata tra le tue cosce, tenendo la tua mano ferma sulla mia nuca e premendomi contro di te. 
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Respiravo il tuo odore intimo molto aspro e forte. Finalmente. Ti assaporavo per la prima volta. Era la nascita della mia dipendenza fortissima da te. Quasi avevo un orgasmo, dalla contentezza. Mi hai detto: “sai, è veramente stupido annusare e leccare il mio intimo, quando invece puoi avere direttamente l’originale a tua disposizione! Ora stupiscimi: leccami, sbocconcellami, fammi venire. Voglio godere della mia ragazzina viziata preferita.”  Sono stata così, incollata al tuo inguine, per almeno mezz’ora. Il mio viso era tutto bagnato, totalmente coperto dal tuo miele. 
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Godevi. Gemevi piano, muovevi i fianchi in mille modi, per farmi entrare meglio con la lingua e per offrirti tutta a me. Ti piaceva. Mentre ti mordicchiavo dolcemente, ti leccavo e succhiavo, perché ormai ero pazza d’amore per te. Non so come, ma sono riuscita anche a togliermi i vestiti di dosso: volevo essere completamente nuda e offrirmi a te tutta. Umile e folle di te. Pronta a tutto. Infine, strusciavo tutto il mio corpo contro la tua passera, per bagnarmi e ricoprirmi del tuo amore. Per farti marcare il territorio. Tu sorridevi, contenta e vincitrice. E continuavi, generosa, a venire e a regalarmi così il tuo miele. Sei abituata a ottenere tutto, dalla vita. 
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Tra l’altro, appena denudata, la prima cosa che ho fatto è stata cercare di infilare un mio seno nella tua fica. Era molto che desideravo fartelo. Tu hai iniziato a ridere contenta e mentre la contraevi, per cercare di trattenere il mio capezzolo turgido, m’hai detto: “ah, ah: vedo che non ti manca l’inventiva, bambina! Però adesso io mi giro e tu leccami il culo. Molto intensamente. Fammi morire dalla passione. Completa il sortilegio, la magia che mi lega a te. E mentre lecchi il mio ano, toccami le mammelle, sorreggimele dolcemente. Accarezzamele. Perché mi devi eccitare tutta e far inturgidire anche i capezzoli. Voglio offriteli fra un po’. Sono i cioccolatini di ‘benvenuta dentro il mio cuore’ che ho portato stasera per te.”
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Infine, siccome sei una leonessa dominante e fiera, dopo esserti trastullata con le mie leccate e i miei primi, goffi tentativi di far godere una donna, messi in atto cercando in fretta nella mia mente un inesistente bugiardino del sesso proibito, m’hai presa e rivoltata come un leone con la sua gazzella quotidiana. M’hai distrutta con la passione, col tuo corpo e col sesso. Non sapevo che l’amore tra due donne potesse essere così intenso e gratificante. M’hai fatta venire mille volte. M’hai fatta innamorare ancor più di quanto nella mia mente non fossi già tua, tua, tua. 
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RDA
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aigiornileggeri · 1 month ago
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piccolo racconto della serata:
andiamo in un pub qui vicino.
senza che lo sapessimo era serata di giochi, paradossalmente inizia la partita e inizia bene.
vinco il premio velocità, un gratta e vinci, nella risposta esatta.
arriviamo terze al gioco complessivo.
spero almeno nel gratta e vinci e nulla, zero.
questo perché, sì vincere, ma non troppo.
questa è la mia vita.
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aitan · 6 months ago
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"Frattamaggiore è una piccola città a Nord di Napoli, un comune di poco più di cinque chilometri quadrati, ma molto densamente popolato, cementificato e trafficato.
A Frattamaggiore ci sono molte banche e poche attività produttive ed è presente un gran numero di istituti scolastici pubblici e privati. Inoltre, a Fratta, ogni giorno si inaugurano nuovi bar, pub, sale giochi, punti scommesse e pizzerie che aumentano la capacità di attrazione di questo piccolo territorio di periferia.
Pochi, invece, gli spazi pubblici di aggregazione culturale, soprattutto per i giovani, che si riversano per le strade con in mano una birra, un cicchetto, una pizzetta o una canna di erba o di fumo e vengono accusati di schiamazzi notturni da una generazione che offre loro scarse alternative e pochi modelli culturali che esulino dalla logica della dipendenza e del consumo.
Eppure, per la sua storia e per la grande quantità di artisti nati in questo territorio, Frattamaggiore potrebbe diventare una autentica *città della musica*, con tutto l’indotto economico e socioculturale che questo potrebbe comportare.
Era di Frattamaggiore un genio dell’armonia come Francesco Durante (1684-1755) precursore della Scuola musicale che fece di Napoli, nel XVIII secolo, uno dei massimi centri operistici mondiali.
E sono o sono stati di Frattamaggiore una lunga serie di musicisti, soprattutto clarinettisti, sassofonisti e batteristi, legati al mondo del jazz, della musica classica, del rock e del pop.
Una lunga serie di cui sono stati antesignani i fratelli Pierino, classe 1927, e Gegè Munari, classe 1934, due meravigliosi diffusori del drumming jazz e del verbo swing in Italia.
Pierino – per anni nella Big Band della RAI e batterista di centinaia di colonne sonore composte da artisti del calibro di Ennio Morricone, Nino Rota e Piero Umiliani – se ne è andato nel 2017; Gegè, invece, è ancora attivo, energico e trascinante alle soglie dei 90 anni che compirà tra un paio di giorni, ed è giustamente considerato uno dei padri fondatori della “musica sincopata” italiana [...]."
Questo lo scrivevo un paio di giorni fa.
Oggi è arrivato il grande giorno del compleanno di Gege Munari. 90 anni compiuti.
Ieri, gli è stato conferito dal Presidente Sergio Mattarella il titolo di "Ufficiale della Repubblica".
Per chi si trovasse a Roma, Gegezz festeggia nel ristorante di Stefano Di Battista e Nicky Nicolai "Da Peppe a Tor Cervara".
Chi, invece, si trova a Frattamaggiore città della musica può venire alla prima serata dell'ottava edizione del Mediterraneo Reading Festival, che si tiene alle 20:30 al civico 27 di Via Lupoli.
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aroundtable · 2 months ago
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youtube
Anche oggi continuiamo a rispondere alla domanda "ma quali giochi possiamo giocare durante le feste?", insomma continuiamo la serie di video in cui vi segnalo il board game da regalare, regalarsi, farsi regalare o semplicemente acquistare per passare in allegria le feste natalizie.
Dopo aver visto i giochi per bambini e famiglie, i giochi al di sotto dei 30 €, oggi andiamo a scoprire i giochi da tavolo tra i 30 ed i 60 €, un range che abbraccia un ottimo numero di board game che vi consentiranno di avere un'ampia scelta in vista del prossimo Natale!
Come sempre per stillare un elenco quanto più completo possibile ho chiesto agli amici di Hirtemis di raccontarmi quali fossero i giochi da tavolo oltre i più gettonati in negozio, ma anche l'impatto di alcuni titoli sui giocatori durante le serate gioco che Renato organizza nei pub e presso l'associazione Ludangolo, in modo da potervi consigliare anche dei board game che esulassero dal mio gusto personale. I board game tra i 30 e i 60€ per Natale sono:
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bibliotecasanvalentino · 7 months ago
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Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica Valentina Pace
Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.
La casa editrice di questo mese è: Neri Pozza
Buona lettura a tutti!
APPUNTAMENTO CON LA MORTE di Julia Chapman
Il ritorno a casa di Samson O’Brien, pecora nera di Bruncliffe, ridente cittadina dello Yorkshire, non passa certo inosservato. I suoi concittadini non hanno dimenticato la sua fuga precipitosa avvenuta 14 anni prima, né l’assenza al funerale di Ryan Metcalfe, suo migliore amico, morto durante una missione in Afghanistan.
“È una canaglia. È nato sotto una cattiva stella e porta solo guai”. È questa l’opinione condivisa dai più, anche da Delilah Metcalfe, sorella minore di Ryan, che con Samson ha condiviso i giochi dell’infanzia, l’amore per il fratello e ha vissuto il suo abbandono come un tradimento. Ecco perché, quando scopre che è proprio lui ad aver preso in affitto l’ufficio al piano terra della Dales Dating Agency, l’agenzia matrimoniale che la donna sta cercando di salvare dalla bancarotta, Delilah non può proprio trattenersi dall’accogliere Samson con un bel gancio sulla mascella, di fronte allo sguardo sbalordito dei clienti del Tosone, il pub più frequentato del paese.
Eppure Samson non è il cattivo soggetto che tutti credono e Delilah non è la persona rabbiosa e irrisolta che ci appare all’inizio del romanzo. Infatti, un capitolo dopo l’altro, Julia Chapman ci rivela ciò che è accaduto nel loro passato e costruisce una struttura narrativa in cui, dopo aver diffidato l’uno dell’altra, i due protagonisti creano un sodalizio investigativo che li porterà a risolvere una serie di omicidi mascherati da incidenti.
COSA MI È PIACIUTO
In “Appuntamento con la morte” l’elemento mistery, tranne che nell'ultima parte, non è preponderante; al contrario, sembra quasi un escamotage per raccontare le dinamiche di una piccola comunità situata in una delle regioni più amene dell’Inghilterra, lo Yorkshire. Le descrizioni degli splendidi paesaggi sono vivide e vibranti e le relazioni tra i personaggi porteranno il lettore ad empatizzare con la coppia di improbabili investigatori.
Uno degli aspetti più gradevoli di questo cozy mystery aglosassone è il “sense of humour” tipicamente britannico che lo pervade, fatto di dialoghi effervescenti, battute spassose e situazioni al limite del farsesco.
Inoltre, i personaggi secondari sono così ben caratterizzati che il lettore non può fare a meno di affezionarsi a loro. George Capstick, ingenuo come un bambino, le simpaticissime sorelle Hird, Elaine Bullock, pessima cameriera, ma geologa esperta e amica fedele, l’agente Bradley e il meteoropatico Titch Harrison restano impressi nella memoria. Una menzione particolare spetta a Tolpuddle, lo splendido esemplare di Weimaraner, compagno devoto di Delilah e protagonista di alcune delle situazioni più divertenti del romanzo che, con la saggezza istintiva tipica dei cani, prova una simpatia immediata per il “reietto” Samson.
COSA NON MI È PIACIUTO
Come sempre quando un libro mi piace, mi trovo in difficoltà a evidenziarne gli aspetti negativi. Sinceramente, in questo caso, non ne ho trovato nessuno.
L’AUTRICE
Julia Chapman è lo pseudonimo di Julia Stagg, autrice di una serie di cinque romanzi, The Fogas Chronicles ambientata nei Pirenei francesi, pubblicata da Hodder. I delitti dello Yorkshire è una delle serie crime di maggiore successo in Inghilterra, di cui “Appuntamento con la morte” è il primo romanzo.
LA CASA EDITRICE
Neri Pozza è una casa editrice veneta rinomata e prestigiosa, fondata nel 1946 dall’omonimo scrittore e ha pubblicato, nel corso degli anni, opere di autori molto famosi della letteratura italiana come Carlo Emilio Gadda, Eugenio Montale, Goffredo Parise, Massimo Bontempelli, Giuseppe Berto ai quali si affiancano oggi nomi internazionali grandiosi quali Romain Gary, Natsuo Kirino, Tracy Chevalier, Eshkol Nevo, Herman Koch.
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lamilanomagazine · 2 years ago
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Bari, “Redfest – Redentore in festa 2023”: il festival dell’educazione.
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Bari, “Redfest – Redentore in festa 2023”: il festival dell’educazione. Dopo l’avvio con il “RedBook”, il salone del libro educativo in corso oggi nella biblioteca di quartiere “Don Bosco”, il RedFest_Redentore entra nel vivo domani con il Festival dell’educazione. RedFest è un’iniziativa dedicata al fare comunità che propone libri, incontri, tavole rotonde, momenti di gioco, spettacolo e confronto sui temi della legalità e una grande festa di piazza rivolta a tutta la città a partire da un luogo simbolo del quartiere Libertà, piazza del Redentore. Tra gli appuntamenti preziosi di questa lunga settimana una veglia e una messa votiva del Beato Rosario Livatino, il giudice siciliano ucciso giovanissimo dalla mafia, beatificato nel maggio 2021 e del quale sarà presente a Bari una reliquia. In collaborazione con le realtà associative del territorio e con le scuole cittadine, il ricco programma del RedFest è stato curato dal gruppo di coordinamento dell’Opera Salesiana, guidato da don Pasquale Martino. Venendo quindi al programma, domani, venerdì 19 maggio, dalle ore 18, la piazza del Redentore si animerà con il grande Festival dell’Educazione, giunto alla seconda edizione e reso possibile grazie alla vivace collaborazione di numerose associazioni del territorio. A salutare la comunità ci saranno anche il sindaco Antonio Decaro, le assessore Paola Romano e Francesca Bottalico e il presidente del I Municipio Lorenzo Leonetti, attesi per le ore 19. In un lungo pomeriggio di attività saranno proposti laboratori creativi, giochi, riflessioni e confronti: tra le tante, Libera avvierà esperienze di scrittura creativa a partire da parole della legalità; Alumni Mathematica giochi di diffusione cultura delle discipline Stem; la cooperativa Caps sarà presente con la sua unità di strada per la simulazione della guida in stato d’ebrezza; lo stand del Cnos Fap fornirà informazioni su formazione e orientamento professionale; Tou play animerà la piazza con i giochi tradizionali di una volta; Retake tornerà con le sua azioni dedicate al riuso in particolare nel gioco e - ancora una volta - farà clean up della piazza; Slow Food farà mettere le mani in pasta ai bambini che potranno così preparare le loro orecchiette, Avanzi popolo preparerà estratti con frutta e verdura eccedenti in collaborazione con operatori del mercato dell’ex Manifattura tabacchi del quartiere Libertà; Save the children illustrerà il documento relativo alla convenzione ONU sui diritti dell'infanzia. Le associazioni e realtà partecipanti al Festival dell’Educazione sono: Cnos Fap-Centro di formazione professionale, Laboratorio Don Bosco oggi, Centro diurno Insieme, il centro socio educativo I ragazzi di Don Bosco, l’aps Piccoli passi, Alumni Mathematica, Retake Bari, Libera Puglia, Avanzi Popolo, Marcobaleno, Slow Food, Spazio 13, Burdi, Mamme Contatto, Opera San Nicola, Tou Play, Help, Gruppo Educhiamoci alla pace, Centro di servizio al volontariato San Nicola, Punto luce Save the children, Mamma happy, Casa Shalom-Caps, Centro servizi per le famiglie Libertà. Il programma di sabato 20 maggio prevede: alle ore 10 “Agorà”, confronto per il riconoscimento della figura professionale dello youth worker; alle ore 19lo spettacolo “Sola contro la mafia” con Arianna Gambaccini, per la regia di Vito d’Ingeo della compagnia Teatrermitage, tratto dal libro di Francesco Minervini “Non la picchiare. Sola contro la mafia” (edizioni La Meridiana); alleore 20.30 “Dr. Why Quiz e Pub oratoriano”, serata quiz e premi nel cortile dell’Oratorio per giovani e famiglie. Domenica 21 maggio, alle ore 20, in programma “Redentore’s got talent”, gara artistica per ragazzi, giovani e adulti; in serata l’accoglienza delle reliquie del Beato Rosario Livatino, mentre a causa delle dubbie previsioni metereologiche è rimandata a domenica 28 magio alle ore alle 10.00 la “Festa delle famiglie”, con gonfiabili, giochi e stand. Fitto il programma degli appuntamenti nei giorni dell’anniversario della strage di Capaci. Lunedì 22 maggio si comincia alle ore 9 con l’incontro con le scuole primarie e secondaria di primo grado (“Don Bosco”, “Salvati”, “Garibaldi - Principessa di Piemonte”). Al centro dell’incontro l’educazione alla legalità, con l’intervento di don Gero Manganello della Diocesi di Agrigento che si soffermerà nel raccontare la figura e l’impegno contro la mafia di Rosario Livatino. Alle ore 12, l’accoglienza presso il Palazzo di Giustizia delle reliquie del Beato Livatino, con un momento di confronto coordinato dal presidente della Corte di Appello Francesco Cassano. Nel pomeriggio, alle ore 17.30, la tavola rotonda “Credenti e credibili”, il cui titolo scelto si ispira proprio alle parole pronunciate da Livatino “Non ci verrà chiesto quanto saremo stati credenti, ma credibili”. Interverranno l’assessora regionale al Welfare Rosa Barone, l’assessore comunale alla Legalità Vito Lacoppola, il magistrato Giannicola Sinisi, la sindaca di Andria Giovanna Bruno e Don Angelo Cassano, referente Libera Puglia, che poi in serata, alle 19.30, presiederà la messa votiva del Beato Livatino. Martedì 23 maggio si comincia alle ore 9 con l’incontro con le scuole secondarie di secondo grado (“Bianchi Dottula” e “Scacchi”): i ragazzi si soffermeranno in una discussione su legalità e devianza minorile con il magistrato Michele Parisi, don Gero Manganello e con Patrizia Lotito, responsabile della Comunità 16 agosto. Alle ore 15, nella Biblioteca di quartiere “Don Bosco”, un pomeriggio dedicato alla formazione per educatori, docenti e animatori con “RedLAB_esperienze e tecniche di creatività”. Condurranno i laboratori le formatrici Anna D’Attolico, Cinzia Ponticelli, Immacolata Barile e Marina Greco. Alle ore 19 la veglia di preghiera “Sub tutela Dei” per i giovani della Diocesi di Bari e del Movimento giovanile Salesiano; infine alle 20.00 chiusura della giornata con lo spettacolo musicale in piazza “MòMò Murga”. La lunga settimana del RedFest si chiuderà mercoledì 24 maggio con le celebrazioni per Maria Ausiliatrice, una santa messa alle ore 19 e la processione di Maria Ausiliatrice alle 19.30.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pionchan-blog-blog · 2 years ago
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Canzone nel film Giochi di Potere (1992)
Ciao, vorrei identificare una canzone che si sente nella scena del pub frequentato dai soldati dell’IRA subito dopo l’arresto di Sean. Ci sono i capi che discutono di abbattere la monarchia. In sottofondo si sente una canzone tradizionale molto ritmata. Si sente tra il minuti 15 e il minuto 16. Non sono i Clannad e non è stata inclusa nella soundtrack orignale.
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cornerhousenerdblog-blog · 6 years ago
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Lo Luglio Ludico
Bentrovati amabili frequentatori di questa sudaticcia webbettola che nonostante “la caldazza” prepara un giorno si e un giorno no, le sue effervescenti fregnacce per sollazzarvi lo spirito tutto come solo qui si sa fare.
Iniziamo il mese, secondo tradizione, con il resoconto del ludico intrattenimento al tavolo da giuoco. Hai rischiato fino all’ultimo di far saltare l’appuntamento con questo post…
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luceviola-blog1 · 7 years ago
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La verità sta scritta sopra i muri
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rocksidepub · 3 months ago
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Rock Side ..Anche per i più piccoli ! "Divertimento in famiglia al Rock Side Cari genitori, al Rock Side non ci dimentichiamo dei più piccoli! Portate i vostri bambini per un'esperienza deliziosa e giochi divertenti. Giochi per bambini per tutte le età! Menu speciale per i più piccoli. Godetevi un pasto rilassante mentre i vostri bambini si divertono con giochi di società pensate appositamente per loro. Un luogo perfetto per riunire la famiglia e creare ricordi indimenticabili! Unisciti a noi al Rock Side per un'esperienza culinaria e familiare unica. Aspettiamo con ansia di darvi il benvenuto! Prenotazioni 06 64764436 Prenotazioni Whatsapp o Cel 366 458 7003 Siamo in Via Veio 54 Roma Zona San Giovanni
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canesenzafissadimora · 2 years ago
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Stefano Sorci gestisce un pub in provincia di Latina, prendetevi cinque minuti e leggete questo suo post, divenuto giustamente virale, ne vale  davvero la pena. I ragazzi alla ribalta delle cronache sono stati anche da me, era una sera d’inizio estate.È stata una mezz’ora, sul tardi, e non è successo nulla di particolare.Eppure, tutti i presenti, quella mezz’ora se la ricordano bene. Anzi, ne ricordano bene i primi dieci minuti, quelli sufficienti a fargli passare la voglia di restare. Eravamo seduti tutti fuori, e ci siamo girati improvvisamente a guardare il Suv che sbucava dall’arco a tutta velocità per poi inchiodare a due metri dai tavolini.Sono scesi in 5 col classico atteggiamento spavaldo di chi a 25 anni gira col Suv, in gruppo, coi capelli tinti, le catene al collo, i vestiti firmati, i bicipiti tirati a lucido e le sopracciglia appena disegnate.Quando fai il mio lavoro da anni, ti accorgi che su quella storia dell’abito e del monaco qualcuno ci ha ricamato sopra allegramente.È calato subito il silenzio, sono stato costretto ad alzarmi quando ho sentito un poco promettente “chi è che comanda qua dentro?”, detto dal primo che si era affacciato sulla porta.Sono andato verso il bancone senza neanche rispondere, mentre loro mi seguivano dicendo “ah, ecco, comanda lui, è questo qua”.Poi è iniziato il giro di strette di mano, di quelli “ci tengo a dirti chi sono e devo capire chi sei tu”.Hanno iniziato a fare mille domande, prima sugli orari di apertura di tutti i locali del paese, poi sulle birre, sul modo in cui si lavano i bicchieri, sulla quantità della schiuma.. c’era un’atmosfera pesantissima, era una conversazione di quelle finte che girano intorno a qualcosa, sembrava un film di Tarantino ed io mi sentivo come Brett che spiega a Samuel L. Jackson la provenienza del suo hamburger, prima di sentirsi recitare Ezechiele a memoria.Ho visto con la coda dell’occhio tutti i tavoli fuori svuotarsi, le persone buttare un occhio dentro e andar via, e, mentre cercavo di rispondere alle domande, loro hanno iniziato a fare una gara di rutti sopra la mia voce a cui non ho reagito in nessun modo. Non contenti del mio restare impassibile, hanno proseguito la provocazione iniziando a rimproverarsi a vicenda, “non si fa così, non ci facciamo riconoscere, se ruttiamo poi sembra che manchiamo di rispetto a lui che comanda! Dobbiamo chiedere scusa!”Ho servito le birre come nulla fosse, e ricordo bene l’espressione di quello che ha messo mano al portafogli e mi ha chiesto “quant’è”, senza il punto di domanda e senza guardarmi. La stessa espressione che rivedo in ogni post di questi giorni. Hanno bevuto, hanno fatto casino, hanno brindato, hanno ruttato, e sono ripartiti sgommando col Suv, come cani che hanno appena pisciato su un territorio nuovo e se ne vanno soddisfatti.Ho chiuso a chiave e mi sono diretto a casa, ho iniziato a tranquillizzarmi soltanto lì. Ho pensato con rabbia alla mia vigliaccheria, al mio non aver proferito parola, al mio averli serviti con educazione mentre mi mancavano palesemente di rispetto in casa mia, e anche al fatto che avevano la metà dei miei anni.Ho pensato che avevo soltanto chinato il capo davanti alla prepotenza.Poi ho sperato di non vederli più, perché se fossero tornati non avrei sicuramente reagito neanche la seconda volta, e ho pensato che avevo avuto paura. Semplicemente. Tristemente.Oggi, ripensandoci alla luce dei fatti recenti, forse non me ne vergogno più, provo solo una stima enorme per Willy e per la sua sterminata mole di coraggio racchiusa in uno scricciolo d’uomo.E so che non c’entrano Gomorra, Tarantino, Romanzo Criminale, non c’entrano internet, la Trap o le arti marziali, così come ai tempi miei non c’entravano Dylan Dog, il Rap, le sale giochi. C’entrano le istituzioni, c’entrano i genitori, c’entra la scuola, la storia è sempre la stessa, ma non la studiamo mai.Il resto sono stronzate, e cercare dei colpevoli ci alleggerisce sempre. Io me la ricordo quella mattina in terza elementare, quando non ho saputo elencare a memoria le province del Piemonte, me li ricordo quei pomeriggi in lacrime a scrivere quaderni di verbi e coniugazioni, me le ricordo le parole di mia madre quando ho preso quel 3 al compito di Latino, e ricordo pure la sua espressione quando a 16 anni mi ha beccato un giornaletto pornografico sotto al letto, ricordo le raccomandazioni di mio fratello più grande quando mi diceva che alla scuola pubblica sarebbe stato tutto diverso, e ricordo quando i miei gli trovarono un pacchetto di cartine nelle tasche dei jeans, ricordo mio padre di notte sul divano, nero di rabbia, che fumava e non mi salutava quando a 20 anni tornavo a casa in ritardo su un coprifuoco che trovavo assurdo.Ricordo i loro occhi dopo aver discusso la mia tesi di laurea, e poi la loro faccia quando ho stappato una bottiglia di Prosecco per festeggiare, sapendo che sarei tornato a casa tardi e in macchina.Ricordo i loro sacrifici per comprarmela, quella macchina usata che conservo ancora oggi e che in un bilancio familiare di 4 persone e uno stipendio da infermiere proprio non poteva starci.Credo di aver preso un solo schiaffo da loro, in tutta la mia vita, ma non me ne sono mai serviti altri.Mi è servito il loro esempio, ho avuto bisogno dei loro insegnamenti, delle loro rinunce per permettermi di studiare.Siamo tutti figli di una società, ma soprattutto siamo tutti figli, e la società la facciamo noi. Chiudiamo la bocca e apriamo le orecchie, magari troveremo anche il tempo di leggere un buon libro, potremmo continuare ad aver paura ma essere comunque dei piccoli eroi. Roma 6.9.2022Due anni  fa ci lasciava Willy, delle tante cose che sono state scritte e dette (spesso a sproposito) sulla sua drammatica vicenda, questa, a mio avviso, resta una delle più significative.  
Ottimo, Stefano, trenta e lode.
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pomposita6292 · 4 years ago
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Stefano Sorci gestisce un pub in provincia di Latina, prendetevi cinque minuti e leggete questo suo bel post, divenuto giustamente virale, ne vale davvero la pena.
I ragazzi alla ribalta delle cronache sono stati anche da me, era una sera d’inizio estate.
È stata una mezz’ora, sul tardi, e non è successo nulla di particolare.
Eppure, tutti i presenti, quella mezz’ora se la ricordano bene. Anzi, ne ricordano bene i primi dieci minuti, quelli sufficienti a fargli passare la voglia di restare.
Eravamo seduti tutti fuori, e ci siamo girati improvvisamente a guardare il Suv che sbucava dall’arco a tutta velocità per poi inchiodare a due metri dai tavolini.
Sono scesi in 5 col classico atteggiamento spavaldo di chi a 25 anni gira col Suv, in gruppo, coi capelli tinti, le catene al collo, i vestiti firmati, i bicipiti tirati a lucido e le sopracciglia appena disegnate.
Quando fai il mio lavoro da anni, ti accorgi che su quella storia dell’abito e del monaco qualcuno ci ha ricamato sopra allegramente.
È calato subito il silenzio, sono stato costretto ad alzarmi quando ho sentito un poco promettente “chi è che comanda qua dentro?”, detto dal primo che si era affacciato sulla porta.
Sono andato verso il bancone senza neanche rispondere, mentre loro mi seguivano dicendo “ah, ecco, comanda lui, è questo qua”.
Poi è iniziato il giro di strette di mano, di quelli “ci tengo a dirti chi sono e devo capire chi sei tu”.
Hanno iniziato a fare mille domande, prima sugli orari di apertura di tutti i locali del paese, poi sulle birre, sul modo in cui si lavano i bicchieri, sulla quantità della schiuma.. c’era un’atmosfera pesantissima, era una conversazione di quelle finte che girano intorno a qualcosa, sembrava un film di Tarantino ed io mi sentivo come Brett che spiega a Samuel L. Jackson la provenienza del suo hamburger, prima di sentirsi recitare Ezechiele a memoria.
Ho visto con la coda dell’occhio tutti i tavoli fuori svuotarsi, le persone buttare un occhio dentro e andar via, e, mentre cercavo di rispondere alle domande, loro hanno iniziato a fare una gara di rutti sopra la mia voce a cui non ho reagito in nessun modo. Non contenti del mio restare impassibile, hanno proseguito la provocazione iniziando a rimproverarsi a vicenda, “non si fa così, non ci facciamo riconoscere, se ruttiamo poi sembra che manchiamo di rispetto a lui che comanda! Dobbiamo chiedere scusa!”
Ho servito le birre come nulla fosse, e ricordo bene l’espressione di quello che ha messo mano al portafogli e mi ha chiesto “quant’è”, senza il punto di domanda e senza guardarmi. La stessa espressione che rivedo in ogni post di questi giorni.
Hanno bevuto, hanno fatto casino, hanno brindato, hanno ruttato, e sono ripartiti sgommando col Suv, come cani che hanno appena pisciato su un territorio nuovo e se ne vanno soddisfatti.
Ho chiuso a chiave e mi sono diretto a casa, ho iniziato a tranquillizzarmi soltanto lì.
Ho pensato con rabbia alla mia vigliaccheria, al mio non aver proferito parola, al mio averli serviti con educazione mentre mi mancavano palesemente di rispetto in casa mia, e anche al fatto che avevano la metà dei miei anni.
Ho pensato che avevo soltanto chinato il capo davanti alla prepotenza.
Poi ho sperato di non vederli più, perché se fossero tornati non avrei sicuramente reagito neanche la seconda volta, e ho pensato che avevo avuto paura. Semplicemente. Tristemente.
Oggi, ripensandoci alla luce dei fatti recenti, forse non me ne vergogno più, provo solo una stima enorme per Willy e per la sua sterminata mole di coraggio racchiusa in uno scricciolo d’uomo.
E so che non c’entrano Gomorra, Tarantino, Romanzo Criminale, non c’entrano internet, la Trap o le arti marziali, così come ai tempi miei non c’entravano Dylan Dog, il Rap, le sale giochi.
C’entrano le istituzioni, c’entrano i genitori, c’entra la scuola, la storia è sempre la stessa, ma non la studiamo mai.
Il resto sono stronzate, e cercare dei colpevoli ci alleggerisce sempre.
Io me la ricordo quella mattina in terza elementare, quando non ho saputo elencare a memoria le province del Piemonte, me li ricordo quei pomeriggi in lacrime a scrivere quaderni di verbi e coniugazioni, me le ricordo le parole di mia madre quando ho preso quel 3 al compito di Latino, e ricordo pure la sua espressione quando a 16 anni mi ha beccato un giornaletto pornografico sotto al letto, ricordo le raccomandazioni di mio fratello più grande quando mi diceva che alla scuola pubblica sarebbe stato tutto diverso, e ricordo quando i miei gli trovarono un pacchetto di cartine nelle tasche dei jeans, ricordo mio padre di notte sul divano, nero di rabbia, che fumava e non mi salutava quando a 20 anni tornavo a casa in ritardo su un coprifuoco che trovavo assurdo.
Ricordo i loro occhi dopo aver discusso la mia tesi di laurea, e poi la loro faccia quando ho stappato una bottiglia di Prosecco per festeggiare, sapendo che sarei tornato a casa tardi e in macchina.
Ricordo i loro sacrifici per comprarmela, quella macchina usata che conservo ancora oggi e che in un bilancio familiare di 4 persone e uno stipendio da infermiere proprio non poteva starci.
Credo di aver preso un solo schiaffo da loro, in tutta la mia vita, ma non me ne sono mai serviti altri.
Mi è servito il loro esempio, ho avuto bisogno dei loro insegnamenti, delle loro rinunce per permettermi di studiare.
Siamo tutti figli di una società, ma soprattutto siamo tutti figli, e la società la facciamo noi. Chiudiamo la bocca e apriamo le orecchie, magari troveremo anche il tempo di leggere un buon libro, potremmo continuare ad aver paura ma essere comunque dei piccoli eroi.
Roma 12.9.2020
Ottimo, Stefano, trenta e lode.
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aroundtable · 2 months ago
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youtube
È cominciato quel periodo dell'anno in cui decido di accorciarvi un po' l'esistenza, penserete che troppo presto a metà novembre per cominciare a pensare alle feste natalizie, ma no non è mai troppo presto per cominciare a chiederci ma che gioco possiamo giocare durante le feste? Insomma, stanno tornando i video in cui vi consiglio i boarer game, da regalare, farsi regalare regalarsi o anche semplicemente acquistare per passare in gioco le serate festive. Come sempre, vi proporrò quattro video uno dedicato ai board Game per i più piccoli, uno con i giochi da tavolo al di sotto dei 30 €, uno con quelli dai 30 ai 60 €, e uno con i giochi al di sopra dei 60 €, ovvero i board game over. Anche quest'anno per stilare una letterina Babbo Natale, con i bordi game migliori per passare il Natale, ho chiesto un aiuto agli amici di Hirtemis, innanzitutto per proporvi qualcosa aldilà del mio gusto personale, ma anche perché durante le serate ai pub Renato riesce a cogliere l'impatto di alcuni board Game che magari abbiamo dato per scontato sul pubblico. In questo primo video andremo a scoprire i i migliori giochi da tavolo per bambini da regalare per questo Natale 2024.
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oldhousepub · 6 years ago
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Siamo Aperti.....🍺🍔🍟🌭🥪🥗🌮🌯 #pasquetta #stasera #cibo #birra #giochi #amici #pub #sansalvatoretelesino #benevento (presso Old House Pub sas) https://www.instagram.com/p/BwkIo13HQhu/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=s67jf9z6ntq1
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