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The Beginnings of Ladino Literature
En "The Beginnings of Ladino Literature: Moses Almosino and His Readers," Olga Borovaya presenta a Moses Almosino (1518-1580) como un destacado escritor sefardí otomano, conocido tanto en Europa como en el Imperio Otomano. Aunque sus obras en hebreo fueron valoradas, su literatura en ladino obtuvo una prominencia notable. Almosino se hizo conocido en Europa en 1638 cuando Jacob Cansino adaptó su obra en escritura latina, titulada "Extremos y grandezas de Constantinopla", para el Conde-Duque de Olivares en Madrid. Este texto alcanzó una amplia difusión y fue referenciado por historiadores como Joseph von Hammer y Eliakim Carmoly. Además, Almosino escribió "Rejimyento de la vida" y "Tratado de los sueños", que se imprimieron en Salónica en 1564 y se reeditieron en Ámsterdam en el siglo XVIII. A pesar de su fama, su literatura en ladino ha sido menos estudiada debido a la percepción errónea de que estaba escrita en castellano.
Borovaya señala que, aunque la literatura ladina suele considerarse originaria del siglo XVIII, los sefardíes otomanos publicaron obras vernáculas desde el siglo XVI. La percepción de que el ladino alcanzó su forma final en el siglo XVIII ha llevado a una marginalización de textos anteriores como los de Almosino. Elena Romero e Iacob Hassán clasificaron estos textos como español, contribuyendo a su exclusión de la literatura sefardí. Borovaya propone que toda la literatura producida en el Imperio Otomano desde el siglo XVI hasta mediados del XX debe ser considerada parte de la literatura ladina y destaca la necesidad de una nueva periodización para reconocer los múltiples estilos funcionales del ladino.
En su estudio, Borovaya también menciona que su obra anterior, "Modern Ladino Culture" (2011), y otros estudios se enfocaron en el desarrollo de la cultura impresa sefardí moderna desde el siglo XIX. La literatura ladina del siglo XVIII ha sido analizada principalmente por Matthias Lehmann, pero Borovaya busca llenar el vacío existente sobre el siglo XVI, investigando las obras de Almosino. Ella explora cómo Almosino dirigió sus escritos a los exconversos que, tras emigrar al Imperio Otomano, necesitaban educación judía antes de aprender hebreo. Este contexto educativo impulsó a Almosino a escribir en ladino sobre temas de ciencia, filosofía y teología.
El prólogo del libro examina la controversia sobre si los judíos ibéricos tenían un lenguaje propio antes de su expulsión en 1492. Aunque algunos académicos creen que hablaban dialectos locales similares a los de los cristianos, Borovaya sugiere que usaban un sociolecto más que un lenguaje separado. Los judíos en la Iberia del siglo XV hablaban varios dialectos como aragonés, catalán, portugués y castellano, y su capacidad para mantener el hebreo se vio afectada por las conversiones y la violencia antijudía. Pese a ello, continuaron produciendo textos literarios en dialectos vernáculos, utilizando tanto el alfabeto hebreo como el latino.
Borovaya también analiza la conversión forzada de judíos durante y después de la Disputa de Tortosa (1413-1414) y cómo muchos conversos continuaron practicando el judaísmo en secreto. La coexistencia entre conversos y judíos fue una característica común, aunque la Inquisición buscó separarlos. El siglo XV fue testigo de un intenso intercambio cultural e intelectual entre judíos y cristianos, con ejemplos como la Biblia de Alba (1422-1430), encargada por Don Luis de Guzmán, que incluyó comentarios rabínicos y elementos judíos.
El estudio concluye con una mención de Shem Tob ben Isaac Ardutiel (ca. 1290-1369), un autor judío destacado que escribió en lenguas ibero-romances. Su poema didáctico "Proverbios morales" y su tratado hebreo "Debate Between the Pen and the Scissors" reflejan la ambivalencia hacia el uso de lenguas vernáculas frente al hebreo.
En resumen, Borovaya argumenta que, a pesar de que los judíos ibéricos no dejaron una gran cantidad de escritos vernáculos, su producción literaria y glosarios muestran su compromiso intelectual con la cultura dominante y que, al emigrar, llevaron consigo tanto el idioma vernáculo como un vasto bagaje cultural.
Bibliografía: Borovaya, Olga. The Beginnings of Ladino Literature: Moses Almosnino and His Readers. Indiana University Press, 2017.
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Un momento per riflettere
"Se il vento non ti aiuta, usa i remi."
(Proverbio latino)
Buona giornata
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Storia e interpretazioni del Carnevale
Storia e interpretazioni del Carnevale Storia e interpretazioni del Carnevale. Le date del Carnevale cambiano ogni anno, essendo una festa mobile e sono diverse tra rito ambrosiano e romano. Quest’anno, ovvero il 2024, il periodo del Carnevale inizia il 28 gennaio e finisce il 13 febbraio, cosiddetto Martedì Grasso: la domenica di Carnevale è l’11 febbraio. La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov San Valentino e Carnevale cadono nello stesso mese. Trovo stupido mettere così vicino due feste di maschere. Francesco D’Antonio A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Proverbio Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Avete fatto caso che l'ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Totò Il termine deriverebbe dal latino "carnem levare" (eliminare la carne), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. In alternativa si è ipotizzato che il termine possa invece aver tratto origine dall'espressione latina carne levamen (avente l'analogo significato di "eliminazione della carne"), oppure dalla parola carnualia ("giochi campagnoli") o ancora dalla locuzione carrus navalis ("nave su ruote", quale esempio di carro carnevalesco) se non addirittura da currus navalis ("corteo navale"), usanza di origine pagana e occasionalmente sopravvissuta fino al XVIII secolo tra i festeggiamenti del periodo. Le prime testimonianze dell'uso del vocabolo "carnevale" (detto anche "carnevalo") vengono dai testi del giullare Matazone da Caligano alla fine del XIII secolo e del novelliere Giovanni Sercambi verso il 1400.
Saturnalia Romani I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi. Una piccola differenza è rappresentata dal Carnevale ambrosiano, la cui durata - finisce infatti con il «sabato grasso», quattro giorni dopo rispetto al tradizionale «martedì» («il martedì grasso» è il giorno che precede la Quaresima e la tradizione vuole che nella giornata si consumino i dolci fatti in casa, in vista del periodo di digiuno che seguirà) - sembra risalire a un pellegrinaggio del vescovo Ambrogio che aveva annunciato il suo ritorno «in tempo per celebrare con i milanesi le ceneri». La popolazione posticipò il rito alla domenica successiva per aspettarlo. È nel Medioevo che ritroviamo molti aspetti della festa attuale. Il Carnevale italiano si distingue per le sue maschere regionali e tradizionali, ognuna con le proprie caratteristiche: da Arlecchino a Pulcinella. E ogni regione ha anche i propri dolci tipici e tradizionali, come le chiacchiere, conosciute anche come frappe o bugie. L’Italia vanta la presenza di alcuni dei Carnevali più belli e famosi del mondo: Venezia, Viareggio, Putignano, Ivrea e altri. Una curiosità? Uno dei simboli del Carnevale sono, assieme alle stelle filanti, i coriandoli di carta che nacquero nel 1875 da un’idea dell’ingegnere Enrico Mangili di Crescenzago (Milano). L’ingegnere li realizzò a partire dalle carte traforate usate per l’allevamento dei bachi da seta. Un’invenzione contesa con un altro ingegnere di Trieste, Ettore Fenderlche, che nel 1876 ritagliò dei triangolini di carta. Il carnevale è una festa mobile che si celebra nei paesi di tradizione cristiana e in particolare in quelli di rito cattolico: i festeggiamenti si svolgono spesso in pubbliche parate in cui dominano elementi giocosi e fantasiosi, in particolare, l'elemento distintivo e caratterizzante è l'uso del mascheramento. I caratteri della celebrazione del carnevale hanno origini in festività molto antiche, come per esempio le antesterie, che erano delle feste celebrate in onore di Dioniso, in ambiente ionico-attico, che avevano a che fare direttamente col piacere del vino e con il "fiorire primaverile". Questi giorni di festa cadevano infatti nel mese di Antesterione (a cavallo fra febbraio e marzo) con l'avvicinarsi della primavera . Ad Atene venivano chiamate "antiche Dionisie" per distinguerle dalle "grandi Dionisie" più recenti e introdotte infatti da Pisistrato nel VI secolo a.C.) o i saturnali romani, una delle più diffuse e popolari feste religiose di Roma antica, che si celebrava ogni anno, dal 17 al 23 dicembre, in onore di Saturno, antico dio romano della seminagione. Durante le feste dionisiache e saturnali si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell'ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza.
Festa dei pazzi nel medioevo Da un punto di vista storico e religioso il carnevale rappresentò, dunque, un periodo di festa ma soprattutto di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l'ordine costituito, che però una volta esaurito il periodo festivo, riemergeva nuovo o rinnovato e garantito per un ciclo valido fino all'inizio del carnevale seguente. Il ciclo preso in considerazione è, in pratica, quello dell'anno solare. Nel mondo antico, romano, la festa in onore della dea egizia Iside, importata anche nell'impero Romano, comporta la presenza di gruppi mascherati, come attesta lo scrittore Lucio Apuleio nelle Metamorfosi (libro XI). Presso i Romani la fine del vecchio anno era rappresentata da un uomo coperto di pelli di capra, portato in processione, colpito con bacchette e chiamato Mamurio Veturio. (Un rito simile avveniva nelle Lupercalia che erano un festival della fertilità dedicato a Fauno, il dio romano dell'agricoltura, nonché ai fondatori romani Romolo e Remo. Vedi la Storia di San Valentino per leggere come si svolgeva esattamente il rituale) Durante le antesterie passava il carro di colui che doveva restaurare il cosmo dopo il ritorno al caos primordiale e più o meno la stessa celebrazione avveniva già in Babilonia, quando poco dopo l'equinozio primaverile veniva appunto riattualizzato il processo originario di fondazione del cosmo, descritto miticamente dalla lotta del dio salvatore Marduk con il drago Tiamat che si concludeva con la vittoria del primo. Il noto storico delle religioni Mircea Eliade scrive nel saggio Il Mito dell'Eterno Ritorno: "Ogni Nuovo Anno è una ripresa del tempo al suo inizio, cioè una ripetizione della cosmogonia. I combattimenti rituali fra due gruppi di figuranti, la presenza dei morti, i saturnali e le orge, sono elementi che denotano che alla fine dell'anno e nell'attesa del Nuovo Anno si ripetono i momenti mitici del passaggio dal Caos alla Cosmogonia". In seguito Eliade afferma che "allora i morti potranno ritornare, poiché tutte le barriere tra morti e vivi sono rotte e ritorneranno giacché in questo momento paradossale il tempo sarà annullato ed essi potranno di nuovo essere contemporanei dei vivi". Le cerimonie carnevalesche, diffuse presso i popoli Indoeuropei, mesopotamici, nonché di altre civiltà, hanno perciò anche una valenza purificatoria e dimostrano il "bisogno profondo di rigenerarsi periodicamente abolendo il tempo trascorso e riattualizzando la cosmogonia". Eliade scrive anche che "l'orgia è anch'essa una regressione nell’oscuro, una restaurazione del caos primordiale; in quanto tale, precede ogni creazione, ogni manifestazione di forme organizzate". L'autore aggiunge poi che "sul livello cosmologico l'orgia corrisponde al Caos o alla pienezza finale; nella prospettiva temporale, l'orgia corrisponde al Grande Tempo, all'istante eterno, alla non - durata. La presenza dell'orgia nei cerimoniali che segnano divisioni periodiche del tempo tradisce una volontà di abolizione integrale del passato mediante l'abolizione della Creazione. Il carnevale si inquadra quindi in un ciclico dinamismo di significato mitico: è la circolazione degli spiriti tra cielo, terra e inferi. Il Carnevale riconduce a una dimensione metafisica che riguarda l'uomo e il suo destino. In primavera, quando la terra comincia a manifestare la propria energia, il Carnevale segna un passaggio aperto tra gli inferi e la terra abitata dai vivi. Le anime, per non diventare pericolose, devono essere onorate e per questo si prestano loro dei corpi provvisori: essi sono le maschere che hanno quindi spesso un significato apotropaico, in quanto chi le indossa assume le caratteristiche dell'essere "soprannaturale " rappresentato.
Maschere della commedia dell'arte italiana Le maschere che incarnano gli antenati, le anime dei morti che visitano cerimonialmente i vivi, sono anche il segno che le frontiere sono state annientate e sostituite in seguito alla confusione di tutte le modalità. La confusione delle forme è illustrata dallo sconvolgimento delle condizioni sociali (nei Saturnali lo schiavo è promosso padrone, il padrone serve gli schiavi; in Mesopotamia si deponeva e si umiliava il re, ecc.), dalla sospensione di tutte le norme, ecc. Lo scatenarsi della licenza, la violazione di tutti i divieti, la coincidenza di tutti i contrari, ad altro non mirano che alla dissoluzione del mondo, affinché possa in seguito essere rigenerato e ricreato. L'antica tradizione del carnevale si è mantenuta anche dopo l'avvento del Cristianesimo: anche a Roma stessa, capitale del Cristianesimo, la maggiore festa pubblica tradizionale è stata il Carnevale Romano fino alla sua soppressione negli anni successivi all'Unità d'Italia. A Firenze i Medici organizzavano grandi mascherate su carri chiamate "trionfi" e accompagnate da canti carnascialeschi, cioè canzoni a ballo di cui anche Lorenzo il Magnifico fu autore. Celebre è Il trionfo di Bacco e Arianna scritto proprio dal Magnifico. Nella Roma del regno pontificio si svolgevano invece la corsa dei barberi (cavalli da corsa) e la "gara dei moccoletti" accesi che i partecipanti cercavano di spegnersi reciprocamente. Nella storia dell'arte invece, una famosa opera pittorica è la Lotta tra Carnevale e Quaresima del pittore olandese Pieter Bruegel il Vecchio. Personaggi mascherati del carnevale veneziano sono presenti in vari dipinti del Settecento veneziano di Canaletto, Francesco Guardi e negli interni di Pietro Longhi. Il Carnevale non termina ovunque il Martedì grasso: fanno eccezione il Carnevale di Viareggio, il Carnevale di Ovodda, il carnevale di Poggio Mirteto, il Carnevale di Bientina, il carnevale di Borgosesia e il Carnevalone di Chivasso. Anche il Carnevale di Foiano della Chiana termina la domenica dopo le Ceneri. In diversi Carnevali il martedì grasso si rappresenta, spesso con un falò, la "morte di Carnevale". Secondo lo studioso Michail Bachtin, che trattò del carnevale nel suo testo - L’opera di Rabelais e la cultura popolare. Riso, carnevale e festa nella tradizione medievale e rinascimentale. - "Il carnevale, in opposizione alla festa ufficiale, era il trionfo di una sorta di liberazione temporanea dalla verità dominante e dal regime esistente, l’abolizione provvisoria di tutti i rapporti gerarchici, dei privilegi, delle regole e dei tabù... Era l’autentica festa del tempo, del divenire, degli avvicendamenti e del rinnovamento. Si opponeva a ogni perpetuazione, a ogni carattere definitivo e a ogni fine. Volgeva il suo sguardo all’avvenire incompiuto... Tutte queste forme di riti e spettacoli organizzati in modo comico erano molto diffuse in tutti i paesi dell’Europa medievale, ma si distinguevano per la loro ricchezza e la loro complessità nei paesi di cultura romanza, e in particolare in Francia .
Carnevale di Viareggio Tutte queste forme, organizzate sul principio del riso, presentavano una differenza estremamente netta, di principio si potrebbe dire, rispetto alle forme di culto e alle cerimonie ufficiali serie della chiesa e dello stato feudale... Esse rivelavano un aspetto completamente diverso del mondo, dell’uomo e dei rapporti umani, marcatamente non ufficiale, esterno alla Chiesa e allo Stato; sembravano aver edificato accanto al mondo ufficiale un secondo mondo e una seconda vita, di cui erano partecipi, in misura più o meno grande, tutti gli uomini del Medioevo, e in cui essi vivevano in corrispondenza con alcune date particolari. Tutto ciò aveva creato un particolare dualismo del mondo, e non sarebbe possibile comprendere né la coscienza culturale del Medioevo, né la cultura del Rinascimento senza tenere in considerazione questo dualismo. L’ignorare o il sottovalutare il riso popolare del Medioevo porta a snaturare il quadro di tutta l’evoluzione storica della cultura europea nei secoli seguenti . Un significato del tutto particolare aveva l’abolizione di tutti i rapporti gerarchici. In effetti, durante le feste ufficiali le differenze gerarchiche erano mostrate in modo evidente: in esse bisognava apparire con tutte le insegne del proprio titolo, grado e stato, e occupare il posto assegnato al proprio rango. La festa consacrava l’ineguaglianza. Al contrario, nel carnevale tutti erano considerati uguali, e nella piazza carnevalesca regnava la forma particolare del contatto familiare e libero fra le persone, separate nella vita normale – non carnevalesca – dalle barriere insormontabili della loro condizione, dei loro beni, del loro lavoro, della loro età e della loro situazione familiare. Concludendo possiamo dire che sin dall'antichità, come dimostrano appunto i Saturnali romani, la festa dei pazzi nel Medioevo e via dicendo, il Carnevale ha dunque sempre rappresentato un'esperienza fondamentalmente collettiva, è il momento del riso, della trasgressione, della satira e della parodia, dell'esaltazione, insomma, del "mondo alla rovescia", con la connessa contestazione dei rapporti gerarchici. La festa carnevalesca, con il suo spirito eversivo, ha influenzato profondamente, secondo Bachtin, alcuni generi letterari comico realistici soprattutto attraverso il linguaggio: un linguaggio radicalmente antiletterario, familiare, plebeo, "di piazza", realistico sino all'oscenità, corposo e instintuale, gioioso e vitalistico. Massima espressione dello spirito e della lingua carnevaleschi è appunto Rablais, a cui Bachtin ha dedicato uno studio veramente ponderoso; ma le radici antropologiche e culturali dello scrittore francese affondano in un "humus" antichissima: dalla novellistica milesia alla satira, dalla commedia al romanzo d'avventura e picaresco elementi del modo carnevalesco sostanziano i più diversi generi letterari, spesso in ironica e parodica dialettica con i generi più formalmente considerati seri. Puoi anche leggere i seguente posts con aforismi e citazioni sul Carnevale: Citazioni e aforismi sul carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=q6sHx8dl1S8 https://www.youtube.com/watch?v=fw6E00OL_aQ Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
#Bachtin#Carnevale#Dioniso#feste#interpretazioni#medioevo#mondo#pazzia#riso#rovesciato#Saturnali#storia
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Venus Frigida di Pieter Paul Rubens, un dipinto che racconta un proverbio, 1611/1614, olio su pannello, Museo Reale di Belle Arti, Anversa.
Il quadro raffigura un antico proverbio latino, attribuito al commediografo Terenzio: sine Cerere et Baccho friget Venus ovvero che l'amore non può sopravvivere senza cibo e vino.
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Aurora Musis amica est
Impulso di scrittura giornalieroQual è il tuo momento preferito della giornata?Visualizza tutte le risposte Pare che da questo proverbio latino abbia origine Il mattino ha l’ora in bocca. A prescindere da queste saggezze popolari, amo alzarmi prestissimo quando è ancora buio e aspettare l’alba ammirando il cielo. Prima le stelle, poi le tenui luci dell’aurora che a poco a poco lo rischiarano e…
#alba#aurora#Blog#buio#cielo#dailyprompt#dailyprompt-2041#domenica#dono#emozioni#intimità#leit motiv#lue#proverbi#senssazioni#sole#stelle#universo#vita
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#SapeviChe
"Prima digestio fit in ore"!
Sì, come recita questo proverbio latino, la
"prima digestione avviene in bocca".
Mangiare senza fretta è dunque fondamentale, sia per prevenire disturbi gastrointestinali sia per una buona assimilazione dei nutrienti.
Come funziona?
Il processo digestivo inizia dalla masticazione in cui, grazie all'azione della ptialina, l'enzima che si trova nella nostra saliva, il cibo viene già parzialmente scomposto in modo da risultare più facilmente digeribile dallo stomaco.
Questo processo diminuisce l'insorgere di indigestione, acidità gastrica, infiammazione, gonfiore e malnutrizione.
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La paz mundial en precario... la percepción generalizada es que estamos asistiendo a un crecimiento sostenido de la violencia en todas sus modalidades... El número de conflictos activos en la actualidad se eleva a 56, el más alto desde el final de la Segunda Guerra Mundial... el impacto global de la violencia alcanzó los 19,1 billones de dólares (un 13,5% del PIB mundial)... basta con comparar el total de los fondos dedicados a la consolidación y mantenimiento de la paz –49.600 millones de dólares– con el gasto militar total –2,44 billones de dólares– para entender que, en lugar que centrar el foco en prevenir el estallido generalizado de violencia, se otorga mucha mayor prioridad a cumplir con el viejo proverbio latino de si vis pacem, para bellum. La militarización de la agenda internacional es ya un rasgo bien evidente, con 108 países que han sufrido una intensificación de esta tendencia en el último año... Norteamérica es la región del planeta que ha sufrido un mayor deterioro en sus condiciones de paz durante el pasado año y que Oriente Medio y el norte de África sigue siendo la región menos pacífica (con Yemen y Sudán como los más violentos del mundo y con Israel sufriendo el mayor deterioro de todos (Jesús A. Núñez Villaverde, Real Instituto Elcano)
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Es una locura amar, a menos de que se ame con locura.
Proverbio latino
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TRAGO AMARGO
TIPS AMARGOS
- Que unos agricultores boten sus cosechas por falta de combustible, es trágico para un país que padece pobreza extrema, pero ¿el papel del gobierno es castigar lo que a todas luces es un acto de impotencia y de ira desenfrenada por la imposibilidad de desarrollar una actividad de agricultura sana? Que expongan a los responsables de aquella comida podrida de “PDVAL”, alias “Pudreval”, los de las cajas con los peores productos que se podían conseguir, al que se le ocurrió traer frijol chino como si fuese aire, sobre esos verdaderos desastres contra la alimentación de la población, ¿no hay delitos ni responsables? Además, no puedo despojarme de la paradoja de suponer que no hay combustible para estos agricultores, que clamaban para sacar sus cosechas, pero si lo hay para ir a pasarles la ley por encima.
- No hay respeto por el pensionado, porque se le burlan cada vez que hacen un anuncio de ingresos, que supuestamente indexados para al final no serlos. Igual los trabajadores. A los conductores y transportistas se les dice que la falta de combustible se produce por un efecto de pánico derivado desde las redes sociales. Cada falla producida por la falta de mantenimiento en autopistas, sistema eléctrico, plantas petroleras, todo, es producido por otros, por saboteadores imaginarios que son capaces de superar la militarización de toda instalación gubernamental. No hay respeto por la necesidad del ciudadano, y, más que dolencia, es una burla.
- Lo ocurrido en España y al PSOE es digno de análisis y supone la recomposición de los desusados términos de la izquierda y derecha. Sánchez y su pesada cruz de PODEMOS (aliados del madurismo), se empeñaron en ofrecer y promover en la sociedad española, una cantidad de elementos de la cultura woke que nadie estaba pidiendo, y, no tuvieron disimulo es mostrarlo como forma de dominación política. La desordenada apertura a la migración, el contradictorio papel del feminazismo, la ideología de género escalada hasta en la educación con todos los peligros que ello implica. La izquierda española fue barrida en las locales y lo que se prevé para la nacional es que el Partido Popular y VOX completen la mesa limpia, por más maniobras y piruetas de Sánchez. Atención América Latina.
- Uno supone que ciertas estrategias maduristas han sido calibradas a futuro para predecir los efectos y posibles escenarios. Esa jugada de decapitar al CNE para supuestamente colocar un organismo más rojo y servicial, provocando una debacle en la oposición. Además de temeraria y riesgosa, ¿no puede sencillamente generar lo contrario y que la indignación, al estilo caso Barinas, termine unificando el voto opositor, no a favor de un proyecto, sino en contra del oficialismo sin importar lo que coloquen como opción? Ya las reacciones comienzan a ver y eso de decir que si es fulano o fulana los miembros de la comisión, les puede salir como el proverbio latino en sus propósitos: Peor el remedio que la enfermedad.
- Si ahora cobran una barbaridad en peaje, ¿Cómo es posible que el tramo desde Yaritagua hasta Urachiche aproximadamente, sentido Lara- Yaracuy, se encuentre en un estado tan lamentable como el que puede observarse? huecos, falta de señalización, irregularidad en el asfalto, de todo ¿Patrullaje? No. Auxilio vial, el que pueda gritar. De resto olvídese. Y pensar que esa autopista llegó a ser la más segura de Venezuela.
- Hoy iniciamos el Podcast “Actual Mente”. Un análisis muy breve de un tema de actualidad que aparecerá en las principales redes sociales de multimedia (Instagram, TikTok y YouTube). Por supuesto a través de la Info Red: Whatsapp: 04123151514. Hora. 7:00 p.m.
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Perdite d’acqua domestiche, individuare il problema per ottimizzare consumi e sostenibilità
Quello delle perdite d’acqua, le cui cause possono essere varie e non sempre facilmente riconoscibili, è un problema purtroppo comune, sottovalutarlo implica il rischio di aggravi considerevoli in bolletta, oltre che, sul lungo periodo, di danni strutturali alla propria casa.Anche una perdita minima infatti può portare, prima o poi, a infiltrazioni vere e proprie, con il conseguente peggioramento del comfort abitativo, si rende allora necessario intervenire il prima possibile per evitare danneggiamenti e relative costose riparazioni. Tra le aziende che propongono soluzioni concrete troviamo Water-Stop.it, una ditta, con sede in provincia di Lucca, i cui servizi vanno dalla ricerca di perdite d’acqua o degli impianti di riscaldamento/antincendio alle fughe di gas, fino all’analisi della qualità dell’aria, mappatura dell’impianto idraulico e ottimizzazione dei consumi. Ricordiamo come l’umidità sui muri e all’interno di essi sia una delle cause principali di deterioramento delle strutture edilizie. La goccia perfora la pietra, afferma giustamente un noto proverbio latino, quindi facciamo nostro questo insegnamento premunendoci per tempo. Una casa con infiltrazioni sarà inoltre più facilmente soggetta al formarsi di muffe, con tutto quello che ciò comporta in termini di peggioramento della qualità dell’aria e conseguente sviluppo di patologie respiratorie, oltre che evidentemente per l’aspetto estetico. Per ultimo, ma non per importanza, consideriamo come, vista la generale crescente sensibilità ambientale, tutti possano fare la propria parte per limitare gli sprechi, in una prospettiva di maggiore sostenibilità e di rispetto dell’ambiente e delle risorse. Andiamo ad approfondire i vari aspetti pratici. Gli scenari più comuni e le soluzioni per porvi rimedio Solitamente le cause più frequenti di perdite sono dovute a: - Tubi dell’impianto di riscaldamento, della lavatrice o della lavastoviglie rotti. - Guarnizioni usurate o saldature difettose. - Tubi di scarico danneggiati. Questo per quanto riguarda l’impianto idrico, ma a causare infiltrazioni posso essere anche cause esterne a questo come: - Mancanza di un’adeguata impermeabilizzazione delle strutture controterra. - Deterioramento degli impermeabilizzanti di tetti, terrazze o balconi. - Condizioni ambientali particolari che provocano ristagni d’acqua. I metodi tradizionali per ricercare eventuali perdite d’acqua finiscono per essere costosi e invasivi, dal momento che prevedono interventi murari e per di più non sempre garantiscono l’esito sperato rapidamente. Molto meglio allora fare affidamento a professionisti che, grazie a strumentazioni moderne e alla loro esperienza sul campo, possano, in modo mirato, trovare il punto esatto da dove ha origine la perdita. Una tecnica, che trova un vasto campo di applicazioni, è l’analisi termografica, tramite la quale è possibile, tra l’altro, localizzare perdite d’acqua, infiltrazioni da terrazzi, coperture o pavimenti, ottenere la mappatura di tubazioni o canaline elettriche. Tutto senza dover rompere pavimentazioni, rivestimenti o manufatti, con un livello di invasività nullo e un decisivo risparmio di tempo e denaro, oltre che con una garanzia di riuscita certa, anche nei casi più difficili. Infatti a preoccuparci maggiormente sono proprio le perdite non visibili superficialmente, la cui origine ci sfugge e che però adesso possono essere facilmente individuate grazie alle nuove tecniche di rilevazione. Dal punto di vista dell’ottimizzazione dei consumi può poi rivelarsi molto utile fare un check in del proprio impianto idraulico, e, a seconda delle esigenze, installare regolatori volumetrici o di pressione, così come riduttori, rompigetto e filtri sottorubinetto. Grazie a questi semplici dispositivi possiamo ottenere un risparmio fino al 30% sul nostro consumo idrico, oltre a bilanciare la pressione dell’acqua in tutta la casa. E nel caso che la perdita non sia imputabile a noi, abbiamo diritto al rimborso della bolletta? Vediamo insieme come procedere. Perdite occulte imputabili al fornitore di servizi Apriamo un breve capitolo a parte sulle perdite occulte (su impianto privato), in cui la fuoriuscita d’acqua anomala avvenga a valle del contatore e che non sarà quindi facilmente rilevabile dall’utente, se non al momento dell’arrivo della bolletta, inspiegabilmente alta. Molti fornitori idrici in questo caso possono, in base al contratto, provvedere a cancellare l’addebito, ma solo se si dimostra che la perdita occulta sia loro imputabile, anche in questo caso la cosa migliore è affidarsi a tecnici qualificati. Questi andranno a stilare una relazione dettagliata con su scritta origine e posizione della perdita, permettendo così di avere un documento che, inviato nelle modalità previste al proprio gestore, consentirà di annullare la bolletta incriminata e di riportare il contatore ai valori precedenti. Conclusioni Delle insidie troppo silenziose minacciano gli edifici, che si tratti delle nostre abitazioni o dei nostri uffici, così come gli ospedali o le scuole, i negozi o le officine. Si tratta delle perdite idriche come delle fughe di gas, ma anche della qualità dell’aria che respiriamo in questi luoghi, che sono quelli in cui trascorriamo gran parte del tempo. I professionisti del settore, muniti della giusta strumentazione, possono però venirci in aiuto nel prevenire i pericoli e i danni che questo tipo di situazioni possono causare. Se affrontati per tempo il guadagno in termini di salute, risparmio e rispetto dell’ambiente sarà evidente. Read the full article
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Verza con noci e cipolla C'e' un antico proverbio che dice “i cavoli sono sempre in mezzo” e forse la sua origine è molto antica visto che questa verdura ha avuto da sempre un ruolo primario nell' alimentazione invernale. É un ortaggio estremamente versatile si può consumare crudo o cotto, tutte le varietà derivano da una specie selvatica originaria delle regioni costiere del mediterraneo e dell'atlantico. Viene coltivato in varie zone d'Italia soprattutto nelle regioni centro-settentrionali e viene chiamato anche "cavolo di milano". Addirittura a Montalto Dora in provincia di Torino si svolge dalla metà degli anni '90 una sagra dedicatagli. Simile nelle proprietà al broccolo, tuttavia il contenuto di vitamina E e di zolfo è maggiore, la ricchezza del cavolo in zolfo, arsenico, calcio, fosforo, rame, iodio può spiegare le sue virtù digestive, rimineralizzanti e ricostituenti. Il suo nome deriva dal latino "virdia" che significa verde e credo sia proprio un bel tocco di colore per la cena di stasera. Un piatto sano e nutriente, verza con noci e cipolla, un classico di questo periodo, cuocetela tagliata a piccole listarelle in una padella con olio, poco burro e cipolla, sfumate poi con del brodo vegetale e fatelo ritirare bene finché la verdura non diventa una specie di crema, completate con gherigli di noci, non ve ne pentirete. Verza, sacra per i greci, miracolosa per i romani che consumavano le sue generose foglie per aiutare l’organismo ad assorbire meglio l’alcool, e non solo, a Roma si attribuiva al cavolo il potere di scacciare la malinconia e la tristezza, quindi un piatto vegetariano, saporito e del buonumore e visto che assorbe bene l'alcol vi consiglio di abbinare un bel calice di bianco, corposo come il Roero Arneis, felicità assicurata (presso Casa Mia) https://www.instagram.com/p/CG-9V_6pMAO/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Aforismi e citazioni sul Carnevale
Carnevale di Viareggio Aforismi e citazioni sul carnevale. Il termine deriverebbe dal latino carnem levare ("eliminare la carne"), poiché indicava il banchetto che si teneva l'ultimo giorno di Carnevale (Martedì grasso), subito prima del periodo di astinenza e digiuno della Quaresima. I festeggiamenti maggiori avvengono il Giovedì grasso e il Martedì grasso, ossia l'ultimo giovedì e l'ultimo martedì prima dell'inizio della Quaresima. In particolare il Martedì grasso è il giorno di chiusura dei festeggiamenti carnevaleschi, dato che la Quaresima nel rito romano inizia con il Mercoledì delle ceneri e si festeggia da Venezia a Rio De Janeiro, tra maschere, travestimenti, dolci e scherzi, ricordando il saggio proverbio che recita "Carnevale guarisce ogni male". Quando inizia e quando termina in Italia il Carnevale 2022 Nella Chiesa cattolica la Domenica di Settuagesima è celebrata circa settanta giorni prima della Domenica di Pasqua e segna l'inizio del cosidetto Tempo di Settuagesima (o Tempo di Carnevale), un periodo di preparazione alla Quaresima, in cui si inizia l'astinenza dalle carni nei giorni feriali. Per il 2022 pertanto l'inizio del Carnevale sarà il 13/02/2022. La prima domenica di Quaresima per il 2022 è il 06/03/2022; l'ultimo giorno di carnevale è pertanto sabato 05/03/2022, 4 giorni dopo rispetto al martedì in cui termina per chi osserva il rito romano. La data della Domenica di Pasqua è diversa ogni anno perchè viene calcolata per mezzo di un calcolo basato sul giorno del primo plenilunio dopo l'equinozio di primavera (21 Marzo). La Pasqua può quindi cadere tra il 21 Marzo e il 25 Aprile, pertanto la data di inizio del Carnevale può essere compresa tra il 10 gennaio e il 14 febbraio. Il Carnevale termina quaranta giorni prima della Domenica di Pasqua con il Martedì Grasso. Il giorno successivo, conosciuto come il Mercoledì delle Ceneri segna l'inizio della Quaresima, un periodo in cui i fedeli si astengono dal mangiare carne nei giorni feriali. Per il 2022 pertanto il Carnevale finisce il 01/03/2022. Le feste non sono necessariamente trasgressive ... né ricreano necessariamente uno stato di indifferenziazione sociale ... possono avere una funzione distributiva piuttosto che essere motivate da una tendenza allo spreco e alla distruzione ... Lungi dall’essere il caos supposto da alcuni teorici, le feste sono più spesso il culmine dell’attività organizzata in molte società. V. Valeri Oggi più che mai le subdole intenzioni si travestono con atteggiamenti di grande umanitarismo e sincera filantropia e sempre più spesso le atroci intenzioni si nascondono dietro un volto sorridente e dietro una maschera di gentilezza, beh, un momento, aspettate un po', ma Berlusconi, non sorride sempre! Carl William Brown Ma la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, cioè il governo della maggioranza. Perchè, quando il potere è in mano d'uno solo, quest'uno sa d'essere uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà! Ma sicuramente! Oh perchè credi che soffra io? Io soffro appunto per questa tirannia mascherata da libertà... torniamo a casa! Luigi Pirandello Sul palcoscenico del mondo non siamo altro che miseri attori, e talvolta è utile riuscire a mascherare i nostri tristi ruoli. Carl William Brown Mi sono vergognato di me stesso quando ho capito che la vita è una festa in maschera, ed io ho partecipato con la mia vera faccia. Franz Kafka Chi non ride mai non è una persona seria. Charlie Chaplin Durante il carnevale, gli uomini indossano una maschera in più. Xavier Forneret La maschera, che è il mezzo essenziale attraverso il quale ci si fa diversi, indica, nella sua origine etimologica longobarda, i fantasmi notturni dei morti e le larve persecutrici dei viventi. A.M. Di Nola La moderna solidarietà non è che il tentativo di mascherare la propria stupidità facendo esercizi di falsa umanità. Carl William Brown Durante il prossimo carnevale di Rio, Battisti si esibirà con LULA HOP. Renato Reggiani Se il dio della gioia porta sul volto una maschera tragica, forse allora anche il dio della sfiga si copre il viso con l'allegria. Carl William Brown
Aforismi, citazioni, massime e frasi sulle maschere e il Carnevale La miglior dote dei peggior politici è l'ipocrisia; quella dei peggior giornalisti è di mascherarla. Carl William Brown La vita è come il carnevale... non puoi sapere che scherzo ti farà! Aida Nasic Ogni persona non è che una "maschera teatrale"; un attore che recita il proprio ruolo e che assumendo così la propria personalità contribuisce ad arricchire la comica teatralità dell'umana stupidità. Carl William Brown Il volto è servile e servizievole, la maschera è dispotica e intransigente. Il volto ti viene dato, e si esprime su un unico piano orizzontale; la maschera si impone, ed è verticistica anche quando sempre piana. Aldo Busi Esistono spiriti liberi, audaci, che vorrebbero nascondere e negare di essere cuori infranti, superbi, immedicabili; e talvolta la follia stessa è la maschera per un sapere infelice troppo certo. Friedrich Nietzsche La maschera è antica quanto la stessa umanità ed è il simbolo della trasformazione dell'uomo in un altro Io. O. Eberle A Carnevale va a ruba il costume da Schettino; il coniglio di mare. Anonimo Imparerai a tue spese che nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti. Luigi Pirandello La quaresima viene dopo il carnevale per ricordarci che siamo polvere e non coriandoli. Franco Lissandrin Il bene e il male sono questioni di abitudine, il temporaneo si prolunga e la maschera, a lungo andare, diventa il volto. Marguerite Yourcenar Devo fabbricarmi un sorriso, munirmene, mettermi sotto la sua protezione, frapporre qualcosa tra il mondo e me, camuffare le mie ferite, imparare, insomma, a usare la maschera. Emil Cioran Un bambino con una gamba sola va dalla mamma, e piagnucolando dice: "Mamma, a Carnevale posso avere il costume di Spider-Man?". E la mamma: "Ma come, quello da ghiacciolo non ti piace più?". Funcool88 Guardiamo i lati positivi della cosa: chi l'anno scorso si era vestito da barbone per carnevale, con lo stesso vestito quest'anno può vestirsi da ceto medio. Marco Vicari Tra un pò sarà carnevale, ma certa gente la maschera ce l'ha tutto l'anno! Carl William Brown Carnevale, va a ruba il costume da comandante Schettino. Non era più adatto a Halloween? Lia Celi Ogni spirito profondo ha bisogno di una maschera: e più ancora, intorno a ogni spirito profondo cresce continuamente una maschera, grazie alla costantemente falsa, cioè superficiale interpretazione di ogni parola, di ogni passo, di ogni segno di vita che egli dà. Friedrich Nietzsche Il Carnevale è una festa di contestazione, di rottura, di rigenerazione sociale vissuta in un tempo ciclico di morte e di resurrezione, d’annientamento e di rinascita, il Carnevale esprime anche la voce dei gruppi sociali inferiori e l’opposizione della cultura popolare alle forme e alle immagini della cultura ufficiale. P. Camporesi In questo mondo la grande categoria dei saggi è composta da saggi folli, tra i saggi che rimangono dobbiamo ulteriormente distinguere tra i veri saggi ed i folli mascherati, quest'ultima piccola categoria dei veri saggi è poi inficiata dai saggi che si vendono e che quindi lavorano in realtà per la più grande e potente categoria dei folli. Carl William Brown E' meglio essere odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo. Jim Morrison Ma è vero che Lapo a carnevale si traveste da Biancaneve....e i sette Nasi. Simone
Maschere Bergamasche Per Shakespeare l'uomo non è che un semplice attore, che si agita freneticamente sul palcoscenico di una vita senza senso interpretando il più delle volte un ruolo triste. Se dunque trovate di una certa verità l'analisi del grande drammaturgo consolatevi almeno con il motto di Giordano Bruno che soleva appunto dire "In tristitia hilaris, in hilaritate tristis." E si, è proprio vero, il dio della gioia porta sul volto una maschera tragica." Carl William Brown Per Carnevale pensavo di vestirmi da Giovanardi, ma il marrone non mi dona. M. Cristina Di Canio Ogni falsità è una maschera, e per quanto la maschera sia ben fatta, si arriva sempre, con un po' di attenzione, a distinguerla dal volto. Alexandre Dumas La stupidità è il rovescio e il ‘basso’ della verità ufficiale dominante; essa si manifesta soprattutto con una assoluta incomprensione delle leggi e delle convenzioni del mondo ufficiale e con l’evasione da esso. M. Bachtin L'intelligenza e la bontà preferiscono entrare in scena senza maschera. A. Schnitzler Ogni persona non è che una "maschera teatrale"; un attore che recita il proprio ruolo e che assumendo così la propria personalità contribuisce ad arricchire la comica teatralità dell'umana stupidità. Carl William Brown Avete fatto caso che l’ultima domenica di carnevale i cimiteri sono un mortorio? Toto' Se è vero che il Dio della gioia ha sul volto una maschera tragica è pur vero anche il contrario. Carl William Brown Oggi sono triste, ma è solo perché ho riso troppo ieri, e poi quando sono felice faccio sempre il serio. Si sa infatti che il Dio della gioia porta sul volto una maschera tragica. Carl William Brown Nessuno può portare a lungo la maschera. Seneca Ricordo quella volta che mio padre mi comprò i coriandoli. Fu un carnevale bellissimo, mi divertii un casino. Fu l'unica volta, perché l'anno dopo mio padre non mi volle più comprare i coriandoli. Mi rimproverò che l'anno prima li avevo buttati tutti. Mauroemme Il carnevale infrange le leggi del quotidiano, rese coattive dalla grammatica e dalla sintassi del pensiero comune e conformista, pertanto si configura come contestazione sociale e politica. Carl William Brown Carnevale mio, vi’ che mbruoglie / stasera maccaruni e craie fuoglie. / Carnevale mio, che combini / ogge cavatieddi e craie cipuddini. Canto irpino, XVIII sec Sul palcoscenico del mondo non siamo altro che miseri attori, e talvolta è utile riuscire a mascherare i nostri tristi ruoli. Carl William Brown Il fine di uno scherzo non è quello di degradare l'essere umano ma di ricordargli che è già degradato. George Orwell Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita. Arthur Schopenhauer E dopo tutto cos'è una bugia? Solo la verità in maschera. George Byron Siamo tanto abituati a mascherarci di fronte agli altri, che finiamo per mascherarci anche di fronte a noi stessi... Francois De Larochefoucauld Ogni uomo mente, ma dategli una maschera e sarà sincero. Oscar Wilde Nascondi chi sono, e aiutami a trovare la maschera più adatta alle mie intenzioni. William Shakespeare
Maschere italiane e carnevale La maschera incarna il principio della vita stessa. Michail Bachtin Una maschera ci dice di più di una faccia. Oscar Wilde Il mio amico Agapito Malteni ci provava costantemente con la sua collega Liuzza, ma lei non ci voleva assolutamente stare. Un giorno ha comprato un cappello carnevalesco a forma di membro maschile, lo ha indossato, e quando ha visto la collega entrare in bagno l'ha seguita e si è chiuso dentro con lei. Lei lo ha guardato ed ha esclamato: "Che cazzo ti sei messo in testa?!?". Friss Il carnevale scorso ero a casa di una coppia di amici quando si è presentato il loro bambino di dieci anni vestito da cow boy. Era tutto eccitato perché aspettava gli amici per andare a giocare. Ad un certo punto, è suonato il campanello. Fuori dalla porta c'era una marea di ragazzini e hanno chiesto se il loro figliolo poteva uscire a giocare con loro a indiani e cow boy. Erano tutti vestiti da indiani. Mauroemme Tutto ciò che è profondo ama mascherarsi; le cose più profonde odiano l'immagine e la similitudine. Friedrich Nietzsche Chi guadagna bene sappia che ciò è reso possibile dal fatto che gli altri guadagnano male, o non guadagnano affatto. Chi guadagna troppo a spese degli altri non può essere un filantropo, in verità è solo un ipocrita misantropo mascherato. Carl William Brown Carnevale 2012: va a ruba il costume da Schettino. E' quello da scoglione. Micro Satira Ci sono donne che a carnevale si vestono da San Francesco per parlare agli uccelli. Roba Da Maschi Odio il Carnevale. Ci provi con una principessa Disney e ti ritrovi a letto con un camionista di Brembate. Anonimo Se è giovedì grasso, nessuno problema. Se è martedì grasso, va benissimo, figurati. Se sono grasso io, tutti a rompere i coglioni. Periferia galattica Perché a carnevale i computer non funzionano piu' bene? Perché gli interrupt sono tutti mascherati! Anonimo "Pronto, mi scusi maestro. Ebrei, musulmani, cristiani, indù, buddisti, scintoisti: quando potremo riunirci tutti insiemi in unica grande chiesa?". Quelo: "A carnevale?". Corrado Guzzanti Una volta, per un veglione di carnevale, mia madre ebbe la bella idea di mascherarmi da pagliaccio. Mi riconobbero subito tutti. Mauroemme A carnevale tutto il mondo è giovane, anche i vecchi. A carnevale tutto il mondo è bello, anche i brutti. Nicolaï Evreïnov Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico. Erasmo da Rotterdam Per tutta la vita avrei voluto piangere ed invece ho dovuto ridere o al limite rimanere serio; per tutta la vita ho dovuto portare una maschera come il Dio della gioia che ne aveva sul volto una tragica. Carl William Brown Il mio scopo è quello di insegnarvi a passare da un'assurdità mascherata a quella che è palesemente tale. Ludwig Joseph Wittgenstein Non mascherare i tuoi difetti con le virtù acquisite. Preferisco i difetti: sono simili ai miei. Kahlil Gibran Il volto è una vera maschera che ci è concessa per celare i nostri pensieri. Oscar Wilde L'anno scorso ho partecipato al concorso per il miglior costume, ma non ho vinto. E dire che il mio era perfetto: ero travestito da Uomo Invisibile! Marco Bernardini
Citazioni, aforismi e frasi sul Carnevale e le Maschere Per quanto riguarda invece il discorso dei proverbi di Carnevale, dobbiamo sottolineare che se da un lato evidenziano il lato festaiolo, irriverente e mangereccio della festa, dall’altro lo mettono in relazione ad altri appuntamenti nel corso dell’anno (soprattutto Pasqua e Natale) per “predire” il futuro o per capire chi si ha di fronte. Naturale è il paragone tra il Carnevale e la Quaresima che inizia il giorno dopo il martedì grasso: da un clima di festa all’ennesima potenza si passa a una dimensione più mesta, sottolineata anche dal rito delle ceneri. A Carnevale ogni scherzo vale. Non c’è Carnevale senza la luna di febbraio. A Carnevale tutto è lecito. Natale stizzone, Carnevale solleone. Quando il padre fa Carnevale, ai figlioli tocca far Quaresima. Tutti i cibi in Quaresima fan male, a chi abusò di tutti in Carnevale. Amore nato a Carnevale, muore a Quaresima. A Carnevale ogni scherzo vale, ma che sia uno scherzo che sa di sale. Chi è nato di Carnevale, non ha paura di brutti musi. A Carnevale si conosce chi ha la gallina grassa. Chi non gioca a Natale, chi non balla a Carnevale, chi non beve a san Martino , è un amico malandrino. Da san Luca (18 ottobre) a Natale, tutti studiano uguale; da Carnevale a Pasqua, chi studia e chi studiacchia. A Carnevale, il povero va a zappare. Carnevale a casa d’altri, Pasqua a casa tua, Natale in corte. Carnevale al sole, Pasqua al fuoco, Carnevale al fuoco, Pasqua al sole. Fa’ carnevale in maniera di poter fare pure una buona Pasqua. Carnevale col sole, Pasqua molle. Il carnevale al sole, la Pasqua al fuoco. Carnevale e Quaresima, per me è sempre la medesima. L’amore di Carnevale muore in Quaresima. Carnevale in casa d’altri e Natale in casa tua. La Quaresima è dopo il Carnevale. Natale senza denari, Carnevale senza appetito, Pasqua senza devozione si fanno male. Per approfondire l'argomento potete anche leggere: Storia e interpretazioni del Carnevale Citazioni spiritose sul carnevale https://www.youtube.com/watch?v=6NSDVz4lvI4 https://www.youtube.com/watch?v=M1Oc_resvL4 Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Read the full article
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Nunca dejes que una persona te demuestre dos veces que no te quiere.
~ Proverbio latino ~
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In vino veritas, in aqua sanitas.
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Qui ventum seminabunt et turbinem metent.
-Proverbio latino
L'aria che tira.
Pentesilea
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