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"La casa sulla scogliera" di Riley Sager. Misteri e segreti di una villa isolata: un thriller avvincente che intreccia passato e presente. Recensione di Alessandria today
"La casa sulla scogliera", di Riley Sager, è un thriller intenso e ricco di colpi di scena che tiene il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.
“La casa sulla scogliera”, di Riley Sager, è un thriller intenso e ricco di colpi di scena che tiene il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. La trama ruota attorno a un misterioso massacro avvenuto nel 1929 presso la dimora chiamata Hope’s End, situata su una scogliera battuta dal vento sulla costa del Maine. La giovane Lenora Hope, diciassettenne all’epoca, è sempre stata…
#anni ’80#assistente domiciliare#Colpi di scena#costa del Maine#fiction psicologica.#Hope’s End#Kit McDeere#La casa sulla scogliera#Lenora Hope#libri di suspense#libri di tensione#libro Kindle#macchina da scrivere#massacro della famiglia Hope#mistero#mistero e follia#mistero irrisolto#Omicidio#passato e presente#protagonisti femminili#Riley Sager#Riley Sager autore#romanzi gialli#romanzo di investigazione#romanzo psicologico#Segreti#Segreti di famiglia#Suspense#thriller americano#Thriller bestseller
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Storia Di Musica #331 - Antonello Venditti, Sotto Il Segno Dei Pesci, 1978
L’ultimo disco di questo scatolone incredibile che ho ritrovato in soffitta è uno dei dischi più famosi di sempre fatti in Italia. È un disco che segna un momento storico per il nostro Paese a cui indirettamente anche lui contribuisce, e uno più personale, che proietta l’autore a diventare una delle voci più famose, e incisive, della canzone italiana. È anche l’opportunità per raccontare di un cantautore che troppo spesso è stato bistrattato per il suo essere “commerciale” (definizione che per me ha valore di assoluta stupidità). Il disco di oggi esce l’8 Marzo 1978. 29 anni prima, era nato nello stesso giorno l’autore, Antonello Venditti. Proprio per questo, il titolo, profondamente autobiografico, è Sotto Il Segno Dei Pesci. Dico subito che nello scatolone ho la fortuna di avere una prima edizione originale: la stupenda copertina di Mario Convertino, designer celeberrimo di fortunatissime copertine di album e uno dei primi ad usare la grafica in TV (Mister Fantasy del 1981, di cui cura sigla e grafica, alle videosigle de La Domenica Sportiva nel 1986, e persino la grafica delle partite dei Mondiali di Italia '90) insieme ai due pesci colorati vi sono in rilievo i dodici segni dello Zodiaco. Venditti arriva a questo disco dopo un percorso artistico particolare. L’inizio, famosissimo, è al Folkstudio, il locale romano dove stringe amicizia con Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano e soprattutto Francesco De Gregori: a quel momento dedica una delle strofe più famose della canzone italiana, quattro ragazzi con la chitarra e il pianoforte sulla spalla, di Notte Prima Degli Esami. La It di Vincenzo Micocci gli dà l’opportunità di fare un disco insieme a De Gregori, e nasce così nel 1972 Theoruis Campus. Il disco segna però un distacco tra i due, su cui la stampa musicale ha ricamato cose assurde e per la maggior parte inventate (su tutte che Pianobar di De Gregori fosse indirizzata a lui). Segue quindi il percorso di un cantautorato febbrile e intenso, estroverso e popolare, incentrato sulla passione per la sua città, Roma (a cui dedicherà veri e propri inni, come Roma Capoccia, E Li Ponti So’ Soli da L’Orso Bruno del 1973, Campo De’ Fiori da Quando Verrà Natale del 1974, e sul raccontare storie forti e niente affatto scontate. Tra queste ultime, Mio Padre Ha Un Buco In Gola (Le Cose Della Vita, 1973) sugli attriti generazionali, Canzone Per Seveso (da Ullalà, 1977) per l’ecologia, e soprattutto una carrellata di canzoni dedicate a figure femminili che faranno epoca, come Lilly (dall’omonimo album del 1975), struggente, una delle prime canzoni italiane scritte sulla droga, Maria Maddalena (1977), sulla prostituzione.
Sotto Il Segno Dei Pesci uscirà una settimana prima del sequestro Moro. Ne diventerà suo malgrado una sorta di colonna sonora, in un disco cruciale che assomma, in una maniera decisiva la contestazione e il riflusso, le storie dell’amore intimo e l’impegno per le lotte sociali, le speranze pubbliche e le frustrazioni quotidiani. Ne è esempio il ritornello, che conosciamo tutti, della title track, dedicata alla storia di Marina e di Giovanni (due veri suoi amici) delle loro paure sul futuro, del cambiare città perchè “Tutto quel che voglio, pensavo\È solamente amore\Ed unità per noi\Che meritiamo un'altra vita\Più giusta e libera se vuoi\Corri, amore, corri, non aver paura”. È il disco con cui “ricompone” con De Gregori: gli dedica la scarna e delicata Francesco, (Possiamo ancora suoniamo ancora l'ultima volta\Senza rimpianti, senza paura\Come due amici antichi\E nient'altro di più di più di più) e soprattutto Bomba O Non Bomba, che parla di due ragazzi, Antonello e Francesco (De Gregori, naturalmente), e ripercorre il cammino dei due protagonisti, e gli incontri fatti, a Sasso Marconi, Roncobilaccio, Firenze e Orvieto (in ordine cronologico le uscite dell’Autostrada Del Sole, direzione Roma), per raggiungere il successo, rappresentato da Roma come meta finale. È anche un disco per le donne: Sara (“svegliati è primavera”) è una toccante storia di una ragazza incinta, amica della prima moglie Simona Izzo al Liceo Mamiami di Roma, di un ragazzo “mammome e anaffettivo” (Ma Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposerò\Magari in chiesa (…) tu non sei più sola, il tuo amore gli basterà\Il tuo bambino, se ci credi nascerà); Giulia è invece la prima canzone che parla apertamente di un amore lesbico all’interno di una coppia eterosessuale, il punto di vista del testo è dell’uomo che si trova a ragionare sull’allontanamento della sua amata, la canzone è un gioiello del disco, potente e struggente, È Giulia che ti tocca\È Giulia che ti porta\Via da me (…) Lei è solo troppo anche per te\Lei è solo un po' confusa\E ti prego non portarla\Via da me. C’è pure la canzone sociale di Chen Il Cinese, la deliziosa Il Telegiornale, che sembra scritta adesso “TG1, TG2, che confusione\Ma almeno rimane il pregio dell'informazione\E tra una smentita e l'altra e un sorriso ministeriale\Ci fa capire che le cose non vanno poi\Troppo male.
Il disco fu registrato a Roma nei Trafalgar Recording Studios e a Londra ai Marquee Studios; il tecnico del suono è Gaetano Ria, che si occupa anche del missaggio insieme a Tim Painter. Tra i musicisti sono da ricordare i componenti del gruppo degli Stradaperta, già collaboratori di Venditti in Lilly; anche Carlo Siliotto e Pablo Romero avevano già suonato con il cantautore (entrambi nell'album Quando verrà Natale), ed inoltre suona nell'album il tastierista dei Goblin, Claudio Simonetti. Durante le session dell'album venne registrata anche un'altra canzone, Italia, che però non venne inserita nel disco (solo nel 1982 sarà pubblicata in Sotto La Pioggia). Il disco venderà tantissimo: 700.000 copie quell’anno, Sotto Il Segno Dei Pesci\Sara singolo Numero Uno, riuscendo, come pochissimi, a intuire l’umore della piazza. Perché è un fatto che forse per la sua produzione quantitativamente molto elevata rispetto ad altri grandi cantautori, e spesso per alcune sue scelte facili, abbia sempre avuto critica feroce. Il problema della “musica commerciale” è la scusa di chi deve per forza contestare le scelte artistiche non per quelle che sono (un lavoro artistico ha tutto il diritto di essere considerato brutto). Venditti fu accusato di disimpegno negli anni ’80, su cui per anni la critica ha ironizzato sul suo intimismo da supermercato, seppure nonostante dischi non così belli come questo scriverà inni generazionali, ne elenco un paio: Ci Vorrebbe Un Amico e Notte Prima Degli Esami nel 1984 da Cuore, In Questo Mondi Di Ladri del 1988 che venderà più di un Milione di Copie, Alta Marea, cover di Don’t Dream It’s Over dei Crowded House del 1991. Ditemi se è poco.
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OPPURE, SE SEI UN BAMBINO...
Non voglio assolvere chi non ha avuto una educazione affettiva corretta perché ci sono anche ragazzi che in famiglie disfunzionali sono cresciuti in modo sano, magari grazie alla scuola.
Voglio solo evidenziare come sia necessario contrastare l’educazione stereotipata e come sia necessario l’intervento delle agenzie educative diverse dalla famiglia, la scuola soprattutto. Ma anche i media naturalmente hanno un peso enorme: tv, film, canzoni, pubblicità, social media.
Abbiamo assolutamente bisogno dell’educazione affettiva, dell’educazione al rispetto, del contrasto agli stereotipi. Ho fatto alcuni esempi, in questo ipotetico percorso di crescita, giusto per rendere più realistico questo bisogno.
Ecco cosa può succedere quando nasce un bambino, maschio.
Appena nato sei festeggiato perché sei maschio oppure, ti hanno festeggiato perché sei sano e bello.
Dopo un giorno sei registrato all’anagrafe con il cognome di tuo padre oppure potrebbero averti dato il doppio cognome.
Dopo tre giorni torni a casa con le tutine di supereroe oppure indossi delle bellissime tutine di tanti colori.
A un anno hai paura a dormire da solo ma ti dicono che sei un maschio e devi essere coraggioso oppure ti spiegano che mamma e papà sono nella camera affianco se hai paura.
A due anni hai già piena la cameretta di un certo tipo di giocattoli, da maschio oppure hai tanti giochi diversi incluse le pentoline per cucinare come papà e mamma.
A tre anni, poiché fai i capricci per mangiare, ti dicono che se mangi diventi forte come papà oppure ti dicono che mangiare è importante per diventare grande, in salute.
A quattro anni vai alla scuola dell’infanzia e ti dicono che puoi dare il bacetto a quella bimba che ti piace, anche se lei non vuole oppure ti spiegano che non si dà un bacetto a chi non lo vuole.
A cinque anni impari che puoi difenderti dal compagno prepotente restituendogli lo schiaffo oppure ti spiegano che se subisci prepotenze a scuola puoi chiedere aiuto ai genitori o all’insegnante.
A sei anni ti regalano libri solo con protagonisti maschi, perché sei un maschio oppure ti regalano tanti libri diversi perché non esistono libri per maschi o libri per femmine.
A sette anni ti sei fatto male e vorresti piangere ma ti dicono di fare l’uomo, piangere è da femminucce oppure ti medicano, ti lasciano piangere (perché le lacrime escono) e ti consolano con delle coccole.
A otto anni pensi che, se non puoi piangere, puoi dare un calcio alla sedia se sei arrabbiato oppure ti spiegano che puoi elaborare la rabbia parlandone.
A nove anni ti fanno capire che sei grande per avere le coccole oppure mamma e papà continuano a farti le coccole, finché le desderi.
A dieci anni tuo padre ti fa notare come sono belle le tette della ragazza dell’ombrellone affianco oppure tuo padre continua ad insegnarti il rispetto verso le donne.
A undici anni ti dicono che è sciocco che un maschio scriva e legga poesie, oppure ti dicono che scrivere poesie è un bellissimo modo per narrare ed elaborare le emozioni.
A dodici anni sei il più bravo in italiano ma ti dicono che poiché sei maschio dovresti essere il più bravo in matematica oppure ti spiegano che non esistono materie maschili o femminili in cui essere più bravi.
A tredici anni vorresti praticare danza ma non te lo permettono, perché sei un maschio oppure non ti costringono a fare calcio e sono felici che tu voglia fare danza.
A quattordici anni i tuoi compagni prendono in giro un compagno perché è gay e devi farlo anche tu per essere parte del gruppo oppure comprendi che puoi non seguire il branco e puoi ragionare con la tua testa.
A quindici anni hai la tua prima ragazza ma lei ti lascia e per la rabbia dici in giro che è una ragazza facile oppure ti confidi con un amico per sfogarti e pensi che ti innamorerai presto di un’altra ragazza.
A sedici anni hai un’altra ragazza ma sei geloso e le controlli il telefonino oppure sai che non il controllo non è sano in una relazione sana.
A diciassette anni insisti con la tua ragazza per avere rapporti sessuali oppure aspetti che anche lei sia pronta per fare l’amore.
A diciotto anni sui social ridi delle battute sessiste dei tuoi amici oppure, da adulto quale sei diventato, li inviti ad evitarle.
Potrei continuare, fare tanti altri esempi per l’infanzia, l’adolescenza, l’età adulta. Basta fare un giro attento soprattutto su Instagram per leggere in questi giorni, ma non solo, commenti rivoltanti sul consenso, sulla libertà delle donne, sulla negazione stessa della violenza.
Abbiamo bisogno di uomini che prendano tutti i giorni le distanze da tutto ciò e non solo quando succede qualcosa che provoca dolore. Facile addolorarsi per Giulia, più difficile non ridere della battuta sessista sull’aspetto di una donna o chiedere di evitarla. E potrei fare mille esempi del sessismo maschile diffuso, quotidiano, becero che alimenta la cultura della violenza e dello stupro.
Noi donne continueremo a fare quello che già facciamo ma sarà abbastanza inutile finché davvero non si daranno da fare gli uomini, in modo deciso, forte, autorevole. Abbiamo bisogno che gli uomini facciano oggi quello che le donne hanno fatto negli anni Settanta del secolo scorso, una vera rivoluzione. Non sarà un percorso breve, ci vorranno anni anche perché in questo spaventoso backlash culturale che stiamo vivendo sul piano politico e sociale bisognerà andare molto controcorrente, ma è il momento di cominciare.
Mentre finisco di scrivere questo testo sul mio cellulare arriva la notifica dell’arresto di Turetta. Ogni volta che scriverete un commento duro su di lui ricordate di non ricominciare poi domani a praticare quel sessismo, anche benevolo che è pure peggio, chi ci porta a dover vivere queste tragedie.
Donatella Caione su: https://lapizzicallante.blog/2023/11/19/oppure-se-sei-un-bambino/#
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What were my 2023 favourite books?
Grazie a @transaeneas per il tag!
Molto rumore per nulla, William Shakespeare Avendo avuto occasione di interpretare Beatrice per il saggio teatrale di Natale ed essendomi piaciuta molto come personaggio, non potevo non leggere tutta l'opera in cui compariva. Giustamente, essendo una commedia, mi sono molto divertita! Ho adorato i personaggi (secondari) di Beatrice e Benedetto e i loro graffianti scambi di battute, così come non ho disprezzato la sottotrama di Dogberry e Verges. Forse l'antagonista e la trama principale sono un po' deboli, ma nonostante tutto una lettura gradevolissima! (Senza contare che ho avuto modo di vedere la trasposizione teatrale con David Tennant e Catherine Tate, che mi ha fatta spaccare dal ridere.)
Trotula, Pietro Greco Un saggio super interessante, dalla scrittura che scorre via come acqua, su una figura altrettanto interessante: la prima medica della Scuola di Salerno. Si tratta della sua vita, delle sue (presunte) opere, del contesto storico-geografico in cui ha operato, della sua ricezione, ed ho imparato tantissimo. Mai sottolineato così tanto un libro.
Il cognome delle donne, Aurora Tamigio Sarò sincera, non sono una grande fan delle saghe familiari, e generalmente neanche di quelle storiche. Eppure, sarà stata l'ambientazione abbastanza vicina temporalmente (il Novecento), sarà stata la costruzione dei personaggi o la scrittura, ma ho divorato questo romanzo. Aurora Tamigio descrive la storia di una famiglia dal punto di vista delle sue donne (nonna, madre e tre nipoti), creando personaggi memorabili e tutti distinti, evitando anche (secondo me) di cadere in cliché fastidiosi. Una lettura che mi ha tenuta incollata e piacevolmente intrattenuta durante le vacanze.
Preludio alla Fondazione, Isaac Asimov In realtà è una rilettura, anche abbastanza dilatata nel tempo visto che avevo letto questo romanzo durante il mio secondo anno di università. Ma quest'estate ho rispolverato un po' della collezione asimoviana di mio padre, e Preludio è senza dubbio il mio preferito. Adoro la dinamica tra i due protagonisti, Hari e Dors (lei in particolare, è uno dei miei personaggi femminili preferiti in assoluto), l'esplorazione del pianeta-ecumenopoli di Trantor, le sue diverse culture, i vari capitoli dal punto di vista dell'antagonista e il colpo di scena finale. Alla fine, è diventato un vero e proprio comfort book e lo rileggo sempre volentieri!
Taggo a mia volte @hercorrupterofwords, @moi-ennepe, @headofmars, @anniegamgee e @dakovas-basette, ma non sentitevi obbligat*!
#tag game#fla speaks#much ado about nothing#william shakespeare#trotula#il cognome delle donne#aurora tamigio#foundation series#isaac asimov#prelude to foundation
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L’Ottocento Elegante
Arte in Italia nel segno di Fortuny 1860-1890
a cura di Francesca Cagianelli, Dario Matteoni
SilvanaEditoriale, Cinisello Balsamo 2011, 232 pagine, 180 ill. a colori, 23 x 28 cm, ISBN 9788836619481
euro 35,00
email if you want to buy :[email protected]
Dal 1860 l’ondata di rinnovamento dell’arte italiana vede da una parte le lotte della falange macchiaiola, dall’altra l’avvento trionfale della cosiddetta “arte alla moda”, che assimilando le tendenze francesi dilaganti nell’ambito dei Salon parigini traeva nuovi incentivi dall’astro spagnolo Mariano Fortuny y Marsal (1838-1874), destinato a lasciare in Italia un’eredità indelebile anche dopo la sua precoce scomparsa.
Piemonte, Veneto e Lombardia da un lato, Roma e Napoli dall’altro, senza contare la Toscana, gareggiavano quindi nelle esposizioni ufficiali dell’epoca grazie a una produzione artistica improntata a un’iconografia elegante e a un imperante sfarzo cromatico. L’ostracismo critico sopraggiunto istantaneamente contro tale produzione doveva decretarne di lì a poco una pressoché totale rimozione, mentre di pari passo procedeva l’affermazione dell’arte alla moda sul palcoscenico del mercato internazionale.
Con il volume s’intende far tornare finalmente in auge i protagonisti di questa importante stagione storica che, considerati finora esclusivamente come “seguaci di Fortuny”, vengono nuovamente legittimati in virtù di quell’intuizione artistica fatta di squillanti sinfonie di colore e seducenti grazie femminili che doveva preludere alla modernità.
Il volume è completato da una bibliografia.
Mostra Rovigo, Palazzo Roverella gennaio - giugno 2011
23/01/23
orders to: [email protected]
ordini a: [email protected]
twitter: @fashionbooksmi
instagram: fashionbooksmilano, designbooksmilano tumblr: fashionbooksmilano, designbooksmilano
#Ottocento Elegante#art exhibition catalogue#Palazzo Roverella Rovigo 2011#Mariano Fortuny#Giovanni Boldini#iconografia elegante#sfarzo cromatico#art books#fashionbooksmilano
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Mare Fuori — Recensione No Spoiler
⭐⭐⭐⭐/5
Io non so come spiegare Mare Fuori, o meglio, non so come giustificare quelle 4 stelle. La fiction, perché stiamo parlando di fiction, ha tantissimi problemi e potrei parlare per ore di quello che non va, l'istituto che più che un carcere pare un campo scuola, soluzioni fesse per fare andare avanti la trama, personaggi completamente snaturati da una stagione all'altra. Ma non voglio parlare di questo, o comunque non in questa prima parte senza Spoiler.
Voglio parlare dei punti di forza di questa produzione RAI che mi ha influenzato a livelli inimmaginabili la vita. Se non guardavo Mare Fuori diventavo io Mare Fuori, cantavo la sigla, chiamavo Davide (il mio ragazzo) "Piecoro" e lo minacciavo in napoletano come se fossi Pino il Pazzo. Ho trascurato la mia run di Hogwarts Legacy perché l'unica cosa a cui pensavo tutto il giorno era capire cosa sarebbe successo a quei ragazzini nella prossima puntata.
I personaggi sono molto didascalici, non hanno particolari guizzi di personalità ma ti ci affezioni, cerchi di capire perché sono così, cosa gli è successo prima di entrare nel penitenziario, cosa gli ha fatto la vita se a 17 anni hanno voglia di uccidere un loro coetaneo. Ci sono altri che invece sono coinvolti in un incidente e che devono affrontare le conseguenze della loro immaturità. Ci sono poi quelli che preferiscono il carcere piuttosto che tornare dalla propria famiglia. E quello che ci tocca di Mare Fuori è che le storie che racconta sono credibili e se sei Campano quelle storie le hai conosciute sulla tua pelle, le hai viste negli occhi dei tuoi amici.
Non è un'opera straordinaria dal punto di vista tecnico, di attori particolarmente bravi ce ne saranno 3/4 e di questi voglio assolutamente ricordare Ciro Ricci che per me è stato perfetto, gli altri hanno fatto il compitino e a volte nemmeno superava la sufficienza, soprattutto quando non si parlava in dialetto, che ha spesso salvato l'interpretazione.
Sceneggiatura
La sceneggiatura ha tanti problemi, tutto quello che accade è surreale ma non si fa problemi, e questo è il punto di forza, ad ammazzarti personaggi importanti. A differenza delle solite fiction italiane, tu hai paura che il tuo personaggio preferito muoia, che il tuo personaggio preferito faccia la scelta sbagliata e che ci rimanga secco.
Personaggi
I ragazzi:
Nella prima stagione conosciamo alcuni dei ragazzi del penitenziario, tra i protagonisti ci sono Carmine "o' Piecoro", Filippo "o' Chiattill", la banda di Ciro Ricci con Edoardo, Pino, Pirucchio, Totò e, da un certo punto in poi, Milos, poi Gianni "Cardiotrap", Naditza la Zingara, Silvia e Viola.
Purtroppo la differenza tra i personaggi maschili e quelli femminili salta subito all'occhio, la caratterizzazione di quelli maschili è sviluppata 100 volte meglio, i personaggi femminili invece sono sempre sotto tono, non hanno quel fascino, quel dolore che si portano dietro un Carmine o un Pino, forse solo Naditza, ma dura giusto un paio di episodi, poi diventa una palla colossale fino alla 3 stagione.
Dalle stagioni successive, fortunatamente c'è un miglioramento anche per i personaggi femminili, vengono introdotte Gemma, Rosa Ricci e Kubra, con storie decisamente più interessanti.
Gli adulti:
Tra gli adulti troviamo Massimo il Comandante, Paola la Direttrice, Beppe l'Educatore, Lino il poliziotto corrotto e Liz la poliziotta buona, fin troppo.
Purtroppo a me di questi non è mai fregato nulla, ho passato tutto il tempo a detestare loro e le interpretazioni degli attori. Troppo permissivi, troppo ciechi, troppo stupidi per poi a un certo punto trarre conclusioni al limite della genialità.
Ovviamente, sia tra i ragazzi che tra gli adulti ritroviamo le dinamiche standard delle fiction, flirt, amori non giustificati e dinamiche di tira e molla che a un certo punto diventano insopportabili (ma ne parleremo nella parte spoiler).
Ambientazione
L'ambientazione mi è piaciuta molto, non ci troviamo nel vero IPM di Napoli, ma nel porto napoletano. Da qui arriva la retorica del "Mare Fuori", il mare rappresenta il futuro e la speranza dei ragazzi, che ritroviamo anche nell'ambientazione. Le celle dei ragazzi affacciano sul mare, lo guardano attraverso le sbarre sognando la libertà.
Colonna Sonora
Sia la sigla iniziale che altre canzoni introdotte nel corso delle stagioni sono ad opera di Matteo Paolillo "Icaro", l'attore che interpreta Edoardo nella serie. La sigla iniziale è bellissima, dal testo alla melodia. Una volta ascoltata non puoi non canticchiarla tutto il giorno.
Nel corso delle puntate ritornano poi sempre 3/4 canzoni, tutte di Stefano Lentini (Tic Toc, Ddoje Mane, Le voci dentro urlano). Da un lato le detesti, dall'altro appena finita la puntata continui a cantarle come se fossero le canzoni della vita.
Cultura Pop
Mare Fuori fa continui riferimenti alla cultura Pop degli ultimi anni, spesso e volentieri si nomina Liberato e si ascolta la sua musica nelle ore d'aria. Ovviamente si parla di Maradona e come in quasi tutte le scuole campane i muri sono pieni di "Forza Napoli".
Considerazioni finali
Mare Fuori non è LA serie, nemmeno LA serie italiana d'eccellenza ma è un ottimo prodotto per i giovani. A differenza delle solite serie TV sulla mafia, qui non solo viene trattata la Camorra e le sue conseguenze devastanti sui giovani, ma vediamo anche altre problematiche sociali che affliggono i nostri ragazzi. Mi è dispiaciuto non vedere una figura professionale che affiancasse molti di loro in un percorso psichiatrico, avrebbe davvero fatto la differenza probabilmente, ma nel complesso il messaggio è arrivato: chiaro, limpido e cristallino.
Per chi guarda alla camorra e alla criminalità come una soluzione a cui aspirare viene mostrato che quella non è la risposta. Che entrare nel sistema è tanto facile quanto complicato poi uscirne, se non pagando con la vita.
A chi guarda ai giovani criminali con sdegno, Mare Fuori insegna che spesso quegli stessi ragazzi hanno paura, hanno speranza, hanno voglia di riscatto e che la società non fa nulla per aiutarli. Il carcere deve aiutarti a ritrovare la strada, a farti pentire degli errori che hai commesso, non deve essere solo una punizione, punendo e basta non si risolve nulla, una volta tornati all'esterno si sarà vittima degli stessi sbagli e dello stesso circolo vizioso.
Mare Fuori in questo riesce benissimo nel suo intento.
Le 4 stelle vanno ai messaggi che questa fiction, nonostante i suoi mille difetti, è riuscita a mandare.
Fatevi un favore e guardare Mare Fuori.
Io devo ringraziare mia sorella per aver insistito così tanto, ripetendomi giorno e notte di guardare Mare Fuori perché io, sinceramente, non l'avrei mai guardata di mia spontanea volontà, sbagliando.
La trovate su Rai Play, gratuitamente.
Parte SPOILER
Allora.
Parliamo innanzitutto di Filippo e Naditza. Io a un certo punto volevo che schioppassero e si levassero da davanti alle palle. Non hanno mai avuto chimica, lui scemo in culo, lei una lagna mortale. Per non parlare di quando Chiattillo decide di rimanere a Napoli perché a Carmine era appena morta sua moglie il giorno del loro matrimonioooooo. Minchia, l'unica decisione degna di nota del Chiattillo. Da quel momento in poi per me Naditza poteva andarsene a fanculo e lo dico con il cuore. Non solo Filippo se l'era messa in casa, facendola studiare pianoforte e cercando di darle un futuro, no, lei pretendeva che lui fosse trasferito a Milano, in un penitenziario diverso, dove avrebbe dovuto affrontare nuove problematiche e soprattutto lasciando il suo amico nella follia più totale. Naditza voto: 0.
Pino e Cardio sono i miei cuoricini, non ci posso fare niente. Certo Pino è passato da essere il molestatore di Filippo ad essere uno dei suoi migliori amici e nella serie non è mai menzionata sta cosa ma va bene. L'evoluzione che ha avuto è stata una delle migliori, se non la migliore della serie.
Cardio invece madonna se non gli danno una gioia a sto povero cristo vi giuro, non lo so, che vogliamo fare, farlo suicidare?
Carmine è passato da Muto a Folle a Distributore di Caramelle ma è forse uno dei miei personaggi preferiti.
Edoardo e Ciro i migliori in assoluto a livello di interpretazione.
Ciro in particolare a me faceva proprio percepire la violenza, la fame di potere, il sacrificio e la paura. Il casting per l'attore è stato perfetto, 10/10.
Edoardo invece sotto il suo bel faccino nasconde l'anima di un camorrista, non si fa problemi ad uccidere qualcuno o a fargli del male, nonostante tutto non riesce ad essere un vero leader, più volte vediamo che non riesce a imporsi sui suoi come faceva Ciro.
Il funerale di Pirucchio è stato un vero colpo al cuore, persino una persona come lui quando guarda in faccia la morte riesce a cambiare strada, eppure non è bastato. Nonostante la sua famiglia gli desse tutto l'amore necessario a lui non è bastato e se n'è reso conto troppo tardi.
Totò che uccide Nina poi e vedere il turbamento nei suoi occhi quando viene a patto con il suo errore è straziante, ancora di più vedere Carmine perdonarlo e abbracciarlo, perché sa che Totò è solo un'altra vittima del sistema camorrista.
Viola. Parliamo di Viola adesso. Per me è no. L'attrice tanto bella quanto incapace, mi dispiace. Già di per sé il personaggio era abbastanza inutile e scritto male, l'attrice poi ci ha messo il suo. È risultata solo fastidiosa e sinceramente l'unico momento degno di nota è stato sul tetto quando ha minacciato di uccidere Futura. Lì posso ammettere di aver trattenuto il fiato e di essermi anche leggermente cagata sotto. Più che altro per Carmine che mamma mia peggio di lui forse solo Cardiotrap.
Rosa Ricci era il personaggio che serviva alle donne. Se da un lato tutte sembravano essere in un salone di bellezza a lei non fregava un cazzo. Se le altre avevano paura (ingiustificata) di Viola, Rosa aveva già affrontato la paura, la morte di un fratello, la morte della madre e la vita dura di chi sceglie la criminalità.
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"Girls": La Serie che Spoglia New York
Ironia Tagliente e Sceneggiatura Senza Limiti
"Girls" non ha paura di osare. La serie, creata e interpretata da Lena Dunham, si distingue per la sua scrittura ironica e senza peli sulla lingua. La sceneggiatura è audace, affrontando temi scomodi con un umorismo graffiante e una sincerità disarmante.
Dunham non teme di mostrare la vita reale, con tutte le sue imperfezioni e contraddizioni, offrendo un ritratto onesto e spesso esilarante delle difficoltà e delle gioie della gioventù.
Le Protagoniste: Lontane dalle "Amiche Perfette"
Le protagoniste di "Girls" sono un gruppo di giovani donne molto diverse dalle sofisticate e glamour eroine di "Sex and the City". Hannah, Marnie, Jessa e Shoshanna sono personaggi complessi e imperfetti, ognuna alle prese con le proprie insicurezze e ambizioni.
Infatti, la serie le ritrae in modo realistico, mostrando le loro lotte quotidiane e i momenti di crescita personale senza edulcorarli, rendendole incredibilmente umane e riconoscibili.
I Ragazzi di "Girls": Non Solo Amori e Flirt
I personaggi maschili in "Girls" non sono semplici comparse o interessi amorosi secondari. Adam Driver, nel ruolo di Adam Sackler, spicca per la sua interpretazione intensa e sfaccettata.
Quello che intendo è che i ragazzi della serie sono personaggi a tutto tondo, con le loro problematiche e peculiarità, che contribuiscono a creare dinamiche complesse e spesso imprevedibili con le protagoniste femminili. Infatti, le relazioni, romantiche o amicali, sono sempre trattate con un realismo crudo e una profondità emotiva che aggiunge ulteriore spessore alla narrazione.
New York, New York: La Città che non Dorme (e non Glorifica)
A differenza di "Sex and the City", che spesso dipingeva New York come una città scintillante e piena di opportunità glamour, "Girls" offre una visione molto meno patinata della Grande Mela.
La città è ritratta in modo realistico, con le sue sfide quotidiane, gli appartamenti minuscoli e i lavori precari. New York diventa così un personaggio a sé, una presenza costante che riflette e amplifica le difficoltà e le conquiste dei giovani protagonisti.
Camei da Sballo: Ospiti Inaspettati
Uno degli aspetti più divertenti di "Girls" sono i camei di personaggi famosi. La serie ha visto la partecipazione di numerose star del cinema e della televisione, che spesso appaiono in ruoli inaspettati e memorabili. Questi camei aggiungono un ulteriore livello di interesse e sorpresa, arricchendo la trama con momenti di pura gioia per i fan.
Destini Sospesi: L'Indeterminatezza della Vita
Una delle caratteristiche distintive di "Girls" è l'indeterminatezza dei destini delle protagoniste. La serie non offre risposte facili o finali perfetti. Al contrario, riflette la realtà delle giovani generazioni, in cui il futuro è spesso incerto e le strade da percorrere sono molteplici e confuse.
Questa incertezza è parte del fascino della serie, che cattura l'essenza della giovinezza con tutte le sue speranze e paure.
Realismo Crudo e Cinismo: La Vita Senza Filtri
"Girls" è famosa per il suo crudo realismo e il cinismo esasperato. La serie non edulcora le difficoltà della vita, affrontando temi come la disoccupazione, le relazioni tossiche e le crisi esistenziali con una schiettezza disarmante.
Questo approccio realistico e spesso brutale distingue "Girls" da molte altre serie televisive, rendendola un ritratto autentico e toccante della vita di una generazione.
In conclusione, "Girls" è una serie che ha saputo distinguersi grazie alla sua scrittura incisiva, ai personaggi autentici e alla rappresentazione realistica della vita a New York. È un viaggio emozionante e spesso doloroso attraverso le esperienze di giovani donne che cercano di trovare la loro strada in un mondo complesso e incerto.
E, per chi è fan di Adam Driver, offre anche l'opportunità di vedere una delle sue interpretazioni più memorabili e intense.
Se come me amate le serie televisive particolari e emozionanti, "Girls" fa per voi. Per altri consigli date un'occhiata agli altri post e alle EasyTears List!
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Rebecca Miller
Rebecca Miller, regista e scrittrice statunitense, indaga le relazioni umane alternando cinema e letteratura.
Sostenitrice delle donne nell’industria cinematografica, le sue storie hanno sempre protagoniste femminili e anche i cast tecnici sono costituiti in gran parte di donne. Per il suo impegno, nel 2003, è apparsa nel documentario In The Company of Women.
Tra i suoi film, che ha scritto e diretto, spiccano Angela, che ha ricevuto il Gotham Independent Film Award, Personal Velocity: Three Portraits, che ha vinto il Sundance Film Festival, The Ballad of Jack and Rose, The Private Lives of Pippa Lee, Maggie’s Plan e She came to me.
Ha scritto i romanzi The Private Lives of Pippa Lee e Jacob’s Folly, il libro che ha anche illustrato A Woman Who e la raccolta di racconti Personal Velocity premiata come miglior libro del 2001 dal Washington Post.
È nata a Roxbury, Connecticut, il 15 settembre 1962, da due celebrità, Inge Morath, fotografa della Magnum e il drammaturgo Arthur Miller. Cresciuta in un ambiente culturale molto stimolante, ha studiato arte a Yale e si è specializzata a Monaco di Baviera, in Germania.
Stabilitasi a New York, nel 1987, ha iniziato la sua carriera come pittrice e scultrice, esponendo in diverse gallerie.
Dopo gli studi di cinema alla New School, ha iniziato a realizzare film muti che esponeva insieme alle sue opere d’arte.
A teatro, si ricorda il suo ruolo di Anya ne Il giardino dei ciliegi di Anton Čechov diretta da Peter Brook, nel 1988.
Ha lavorato come attrice cinematografica e televisiva in film come A proposito di Henry (1991), Wind – Più forte del vento (1994) e Mrs. Parker e il circolo vizioso (1994).
Ha anche diretto un’opera teatrale.
Da regista e sceneggiatrice, il suo primo lungometraggio è stato Angela, presentato in anteprima al Philadelphia Festival of World Cinema e poi al Sundance Film Festival, che le è valso l’Open Palm Award dell’Independent Feature Project e il Sundance Film Festival Filmmaker Trophy oltre a altri importanti premi per la fotografia.
Dopo il matrimonio con l’attore Daniel Day-Lewis, da cui ha avuto due figli, si era trasferita a Dublino dove ha prestato servizio di volontariato in case rifugio per donne vittime di violenza, impegno che le ha ispirato la raccolta di racconti Personal Velocity che poi è diventata un pluripremiato film in tre episodi che esplora la trasformazione personale in risposta a circostanze che cambiano la vita.
La pellicola, proiettata al Tribeca Film Festival e all’High Falls Film Festival, ha ricevuto importanti riconoscimenti e fa parte della collezione permanente del MoMA di New York.
Nel 2005 ha scritto la sceneggiatura per l’adattamento cinematografico dell’opera teatrale Proof di David Auburn, vincitrice del premio Pulitzer che ha visto come protagonisti Gwyneth Paltrow e Anthony Hopkins e ha diretto The Ballad of Jack and Rose, proiettato al Woodstock Film Festival e all’IFC Center di New York. Il film le ha procurato una menzione d’onore da MTV nel 2010 per le migliori registe che avrebbero dovuto vincere un Oscar.
Nel 2009 ha girato il suo quarto film, The Private Lives of Pippa Lee, un adattamento del suo romanzo del 2002 con un cast stellare composto da Robin Wright, Keanu Reeves, Winona Ryder e Julianne Moore.
Del 2015 è Maggie’s Plan, girato principalmente nel Greenwich Village e presentato in anteprima al Toronto International Film Festival che è stato proiettato in importanti festival internazionali.
La sua ultima fatica risale al 2023, She Came to Me presentato in anteprima mondiale al 73º Festival internazionale del cinema di Berlino, interpretato da Anne Hathaway, Marisa Tomei e Peter Dinklage.
Le sue narrazioni sono pregne di ironia, delicatezza e profondità.
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OCEANMAN Cattolica: vincono lo sport e l’Italia. Appuntamento alla quinta edizione, 23 - 25 maggio 2025
Intorno alle 16 di domenica 26 maggio '24, con l'energia della voce di Monika Kiss, voce ufficiale di OCEANMAN Italy, con l'ultima delle premiazioni, si è conclusa la quarta edizione di OCEANMAN Cattolica. Anche la seconda giornata di gara, tra l'altro baciata dal sole, è stata un momento di sport e divertimento internazionali con in più quell'accoglienza e quei sorrisi che solo la Romagna sa regalare.
Alle 10 sono scesi in gara i nuotatori della OCEANMAN, la 10 km, seguiti alle 11:30 da chi aveva deciso di nuotare "solo" 5 chilometri nelle belle acque di Cattolica, dove tra l'altro la visibilità era ottima. Gli atleti hanno sottolineato di aver visto pesci d'ogni tipo. E' da mettere in luce anche la grande presenza di pubblico, alla partenza e all'arrivo, grazie anche a quel teatro che è la passerella del porto di Cattolica. Grazie ad una troupe RAI, che ha seguito tutto l'evento, i nuotatori, i loro sorrisi e la loro fatica, sono stati poi protagonisti su RaiTre, RaiNews24 e pure, per qualche istante, al TG1.
Non c'è solo il Giro d'Italia, ormai, a raccontare le bellezze italiane. Anche una manifestazione come OCEANMAN, che mette insieme atleti di alto livello ed amatori di tutto il mondo può farlo. Tra l'altro, nelle gare di nuoto in acque libere, i campioni nuotano con persone con problemi fisici che grazie alla magia dell'acqua e del nuoto riescono ad esprimersi comunque ad alto livello. Nuotare 2, 5 10 chilometri in mare non è da tutti.
A livello sportivo, ha vinto l'Italia: il podio femminile e maschile delle due gare più importanti di OCEANMAN Cattolica è stato tutto italiano e decisamente giovane, soprattutto a livello maschile. Il vincitore della OCEANMAN, Filippo Romanin, ha appena 17 anni e solo grazie ad uno sprint finale emozionante ha battuto Andrea Ramon, anche lui giovanissimo. Anche Daniele Giurin, il vincitore della Half OCEANMAN, è nella categoria Junior, mentre le due vincitrici delle gare femminili, Elena di Fonzo (categoria 20 - 29 anni) e Giulia Brenda (cat. 30 - 39 anni) sonon solo un po' più esperte.Tutti i risultati sono disponibili qui: https://www.nextrace.net/timing/schedaclassifica.php?idgara=2974&vd=c&lan=it
Ad OCEANMAN Cattolica, ha poi vinto, come dicevamo, la magia dello sport, del mare e della Romagna… e per questo agli organizzatori, un po' affaticati, ma senz'altro soddisfatti, hanno già potuto dare l'appuntamento alla quinta edizione della manifestazione. Prenderà il vita nel weekend che inizia venerdì 23 e si conclude sabato 25 maggio 2025.
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Doppio record per OCEANMAN Cattolica (24-26 maggio '24): in acqua 700 nuotatori, provenienti da 38 nazioni
L'edizione 2024 di OCEANMAN Cattolica (RN), in programma dal 24 al 26 maggio 2024, segna un doppio record: c'è prima di tutto il numero record di iscritti, ben 700, il più alto in assoluto nella storia della manifestazione. Quest'anno ancora di più, quindi, la gara si conferma essere una delle competizioni in acque libere (mari, laghi e fiumi, non piscine, NDR) più partecipate al mondo.
Non è tutto: arriveranno a Cattolica nuotatori da ben 38 paesi del mondo, un altro record. Eccoli nel dettaglio: Argentina, Australia, Austria, Bielorussia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Cile, Costa Rica, Colombia, Repubblica Ceca, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Kazakhstan, Libano, Macedonia, Malta, Messico, Paesi Bassi, Pakistan, Panama, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti.
Atleti di così tante nazioni, con bandiere diverse, saranno uniti, in gara e fuori, dalla voglia di fare sport ad alto livello... e pure dal piacere di godersi un luogo unico come la Riviera Romagnola (…).
Sul sito ufficiale - https://oceanmanswim.com/cattolica-italy/ e sui social della manifestazione - https://www.instagram.com/oceanman_italy è già definito il programma completo di ciò che succederà ad OCEANMAN Cattolica da venerdì 24 a domenica 26 maggio.
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Cos'è OCEANMAN Cattolica
OCEANMAN Cattolica accoglie fin dal 2020 nuotatori di ogni livello e provenienza, per unirsi in una emozionante celebrazione del nuoto e del cameratismo sportivo. Che si tratti di competere per il podio o semplicemente di godersi la bellezza del Mare Adriatico, i partecipanti all'evento, grazie all'ospitalità e la convivialità romagnola, sono sicuri di creare ricordi duraturi e di stringere amicizie che spesso durano per tutta la vita.
Si sceglie tra i 10 km della OCEANMAN, i 5 km della Half OCEANMAN o i 2 km della SPRINT. Non solo, c'è anche una gara di 500 metri riservata ai più giovani, OCEANKIDS ed una scatenata staffetta, OCEANTEAMS.
Nata nel 2015, OCEANMAN è la più importante serie di competizioni a livello internazionale dedicata al nuoto "open water" (in acque libere) e l'appuntamento in Romagna è tra i più partecipati dell'intero calendario mondiale.
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OCEANMAN Cattolica: vincono lo sport e l’Italia. Appuntamento alla quinta edizione, 23 - 25 maggio 2025
Intorno alle 16 di domenica 26 maggio '24, con l'energia della voce di Monika Kiss, voce ufficiale di OCEANMAN Italy, con l'ultima delle premiazioni, si è conclusa la quarta edizione di OCEANMAN Cattolica. Anche la seconda giornata di gara, tra l'altro baciata dal sole, è stata un momento di sport e divertimento internazionali con in più quell'accoglienza e quei sorrisi che solo la Romagna sa regalare.
Alle 10 sono scesi in gara i nuotatori della OCEANMAN, la 10 km, seguiti alle 11:30 da chi aveva deciso di nuotare "solo" 5 chilometri nelle belle acque di Cattolica, dove tra l'altro la visibilità era ottima. Gli atleti hanno sottolineato di aver visto pesci d'ogni tipo. E' da mettere in luce anche la grande presenza di pubblico, alla partenza e all'arrivo, grazie anche a quel teatro che è la passerella del porto di Cattolica. Grazie ad una troupe RAI, che ha seguito tutto l'evento, i nuotatori, i loro sorrisi e la loro fatica, sono stati poi protagonisti su RaiTre, RaiNews24 e pure, per qualche istante, al TG1.
Non c'è solo il Giro d'Italia, ormai, a raccontare le bellezze italiane. Anche una manifestazione come OCEANMAN, che mette insieme atleti di alto livello ed amatori di tutto il mondo può farlo. Tra l'altro, nelle gare di nuoto in acque libere, i campioni nuotano con persone con problemi fisici che grazie alla magia dell'acqua e del nuoto riescono ad esprimersi comunque ad alto livello. Nuotare 2, 5 10 chilometri in mare non è da tutti.
A livello sportivo, ha vinto l'Italia: il podio femminile e maschile delle due gare più importanti di OCEANMAN Cattolica è stato tutto italiano e decisamente giovane, soprattutto a livello maschile. Il vincitore della OCEANMAN, Filippo Romanin, ha appena 17 anni e solo grazie ad uno sprint finale emozionante ha battuto Andrea Ramon, anche lui giovanissimo. Anche Daniele Giurin, il vincitore della Half OCEANMAN, è nella categoria Junior, mentre le due vincitrici delle gare femminili, Elena di Fonzo (categoria 20 - 29 anni) e Giulia Brenda (cat. 30 - 39 anni) sonon solo un po' più esperte.Tutti i risultati sono disponibili qui: https://www.nextrace.net/timing/schedaclassifica.php?idgara=2974&vd=c&lan=it
Ad OCEANMAN Cattolica, ha poi vinto, come dicevamo, la magia dello sport, del mare e della Romagna… e per questo agli organizzatori, un po' affaticati, ma senz'altro soddisfatti, hanno già potuto dare l'appuntamento alla quinta edizione della manifestazione. Prenderà il vita nel weekend che inizia venerdì 23 e si conclude sabato 25 maggio 2025.
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Doppio record per OCEANMAN Cattolica (24-26 maggio '24): in acqua 700 nuotatori, provenienti da 38 nazioni
L'edizione 2024 di OCEANMAN Cattolica (RN), in programma dal 24 al 26 maggio 2024, segna un doppio record: c'è prima di tutto il numero record di iscritti, ben 700, il più alto in assoluto nella storia della manifestazione. Quest'anno ancora di più, quindi, la gara si conferma essere una delle competizioni in acque libere (mari, laghi e fiumi, non piscine, NDR) più partecipate al mondo.
Non è tutto: arriveranno a Cattolica nuotatori da ben 38 paesi del mondo, un altro record. Eccoli nel dettaglio: Argentina, Australia, Austria, Bielorussia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Cile, Costa Rica, Colombia, Repubblica Ceca, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Kazakhstan, Libano, Macedonia, Malta, Messico, Paesi Bassi, Pakistan, Panama, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti.
Atleti di così tante nazioni, con bandiere diverse, saranno uniti, in gara e fuori, dalla voglia di fare sport ad alto livello... e pure dal piacere di godersi un luogo unico come la Riviera Romagnola (…).
Sul sito ufficiale - https://oceanmanswim.com/cattolica-italy/ e sui social della manifestazione - https://www.instagram.com/oceanman_italy è già definito il programma completo di ciò che succederà ad OCEANMAN Cattolica da venerdì 24 a domenica 26 maggio.
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Cos'è OCEANMAN Cattolica
OCEANMAN Cattolica accoglie fin dal 2020 nuotatori di ogni livello e provenienza, per unirsi in una emozionante celebrazione del nuoto e del cameratismo sportivo. Che si tratti di competere per il podio o semplicemente di godersi la bellezza del Mare Adriatico, i partecipanti all'evento, grazie all'ospitalità e la convivialità romagnola, sono sicuri di creare ricordi duraturi e di stringere amicizie che spesso durano per tutta la vita.
Si sceglie tra i 10 km della OCEANMAN, i 5 km della Half OCEANMAN o i 2 km della SPRINT. Non solo, c'è anche una gara di 500 metri riservata ai più giovani, OCEANKIDS ed una scatenata staffetta, OCEANTEAMS.
Nata nel 2015, OCEANMAN è la più importante serie di competizioni a livello internazionale dedicata al nuoto "open water" (in acque libere) e l'appuntamento in Romagna è tra i più partecipati dell'intero calendario mondiale.
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Un volo per Sara - Maurizio De Giovanni: Una nuova indagine per la donna invisibile. Recensione di Alessandria today
Segreti, intrighi e suspense nel nuovo noir di Maurizio De Giovanni
Segreti, intrighi e suspense nel nuovo noir di Maurizio De Giovanni Recensione: Un volo per Sara è l’ultimo capitolo della serie di Maurizio De Giovanni dedicata a Sara Morozzi, la “donna invisibile”. La protagonista, ancora una volta, si trova al centro di un’indagine complessa e carica di tensione, in cui segreti ben celati riemergono in seguito a un misterioso incidente aereo. Sara, ex…
#autori italiani#Colpi di scena#complotti internazionali#detective invisibili#donna invisibile#Giallo Italiano#giochi di potere#incidente aereo#intrighi politici#introspezione psicologica#investigatori letterari#Letture consigliate#Maurizio De Giovanni#narrativa contemporanea#narrativa di qualità#narrativa gialla#noir italiano#personaggi complessi#protagonisti femminili#romanzi di suspense#romanzo noir#Sara Morozzi#scrittura coinvolgente#segreti e misteri#Segreti Inconfessabili#segreti italiani#serie di romanzi#storie avvincenti.#storie di crimine#storie di intrighi
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OCEANMAN Cattolica: vincono lo sport e l’Italia. Appuntamento alla quinta edizione, 23 - 25 maggio 2025
Intorno alle 16 di domenica 26 maggio '24, con l'energia della voce di Monika Kiss, voce ufficiale di OCEANMAN Italy, con l'ultima delle premiazioni, si è conclusa la quarta edizione di OCEANMAN Cattolica. Anche la seconda giornata di gara, tra l'altro baciata dal sole, è stata un momento di sport e divertimento internazionali con in più quell'accoglienza e quei sorrisi che solo la Romagna sa regalare.
Alle 10 sono scesi in gara i nuotatori della OCEANMAN, la 10 km, seguiti alle 11:30 da chi aveva deciso di nuotare "solo" 5 chilometri nelle belle acque di Cattolica, dove tra l'altro la visibilità era ottima. Gli atleti hanno sottolineato di aver visto pesci d'ogni tipo. E' da mettere in luce anche la grande presenza di pubblico, alla partenza e all'arrivo, grazie anche a quel teatro che è la passerella del porto di Cattolica. Grazie ad una troupe RAI, che ha seguito tutto l'evento, i nuotatori, i loro sorrisi e la loro fatica, sono stati poi protagonisti su RaiTre, RaiNews24 e pure, per qualche istante, al TG1.
Non c'è solo il Giro d'Italia, ormai, a raccontare le bellezze italiane. Anche una manifestazione come OCEANMAN, che mette insieme atleti di alto livello ed amatori di tutto il mondo può farlo. Tra l'altro, nelle gare di nuoto in acque libere, i campioni nuotano con persone con problemi fisici che grazie alla magia dell'acqua e del nuoto riescono ad esprimersi comunque ad alto livello. Nuotare 2, 5 10 chilometri in mare non è da tutti.
A livello sportivo, ha vinto l'Italia: il podio femminile e maschile delle due gare più importanti di OCEANMAN Cattolica è stato tutto italiano e decisamente giovane, soprattutto a livello maschile. Il vincitore della OCEANMAN, Filippo Romanin, ha appena 17 anni e solo grazie ad uno sprint finale emozionante ha battuto Andrea Ramon, anche lui giovanissimo. Anche Daniele Giurin, il vincitore della Half OCEANMAN, è nella categoria Junior, mentre le due vincitrici delle gare femminili, Elena di Fonzo (categoria 20 - 29 anni) e Giulia Brenda (cat. 30 - 39 anni) sonon solo un po' più esperte.Tutti i risultati sono disponibili qui: https://www.nextrace.net/timing/schedaclassifica.php?idgara=2974&vd=c&lan=it
Ad OCEANMAN Cattolica, ha poi vinto, come dicevamo, la magia dello sport, del mare e della Romagna… e per questo agli organizzatori, un po' affaticati, ma senz'altro soddisfatti, hanno già potuto dare l'appuntamento alla quinta edizione della manifestazione. Prenderà il vita nel weekend che inizia venerdì 23 e si conclude sabato 25 maggio 2025.
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Doppio record per OCEANMAN Cattolica (24-26 maggio '24): in acqua 700 nuotatori, provenienti da 38 nazioni
L'edizione 2024 di OCEANMAN Cattolica (RN), in programma dal 24 al 26 maggio 2024, segna un doppio record: c'è prima di tutto il numero record di iscritti, ben 700, il più alto in assoluto nella storia della manifestazione. Quest'anno ancora di più, quindi, la gara si conferma essere una delle competizioni in acque libere (mari, laghi e fiumi, non piscine, NDR) più partecipate al mondo.
Non è tutto: arriveranno a Cattolica nuotatori da ben 38 paesi del mondo, un altro record. Eccoli nel dettaglio: Argentina, Australia, Austria, Bielorussia, Belgio, Brasile, Bulgaria, Canada, Cina, Cile, Costa Rica, Colombia, Repubblica Ceca, Croazia, Egitto, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Kazakhstan, Libano, Macedonia, Malta, Messico, Paesi Bassi, Pakistan, Panama, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Regno Unito, Stati Uniti.
Atleti di così tante nazioni, con bandiere diverse, saranno uniti, in gara e fuori, dalla voglia di fare sport ad alto livello... e pure dal piacere di godersi un luogo unico come la Riviera Romagnola (…).
Sul sito ufficiale - https://oceanmanswim.com/cattolica-italy/ e sui social della manifestazione - https://www.instagram.com/oceanman_italy è già definito il programma completo di ciò che succederà ad OCEANMAN Cattolica da venerdì 24 a domenica 26 maggio.
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Cos'è OCEANMAN Cattolica
OCEANMAN Cattolica accoglie fin dal 2020 nuotatori di ogni livello e provenienza, per unirsi in una emozionante celebrazione del nuoto e del cameratismo sportivo. Che si tratti di competere per il podio o semplicemente di godersi la bellezza del Mare Adriatico, i partecipanti all'evento, grazie all'ospitalità e la convivialità romagnola, sono sicuri di creare ricordi duraturi e di stringere amicizie che spesso durano per tutta la vita.
Si sceglie tra i 10 km della OCEANMAN, i 5 km della Half OCEANMAN o i 2 km della SPRINT. Non solo, c'è anche una gara di 500 metri riservata ai più giovani, OCEANKIDS ed una scatenata staffetta, OCEANTEAMS.
Nata nel 2015, OCEANMAN è la più importante serie di competizioni a livello internazionale dedicata al nuoto "open water" (in acque libere) e l'appuntamento in Romagna è tra i più partecipati dell'intero calendario mondiale.
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Estate Teatrale Veronese 2024: dal 21 giugno con Verona Jazz e Rumors Festival.
Verona. Estate Teatrale Veronese 2024: dal 21 giugno le esaltanti nuove stagioni musicali di Verona Jazz e Rumors Festival. Sul fronte musicale torna immancabile l'appuntamento con le due rassegne storiche VERONA JAZZ, curata da Ivano Massignan, e RUMORS FESTIVAL, curata da Elisabetta Fadini. Entrambe realizzate in collaborazione con Eventi Verona srl e con sostegno di AGSM AIM. Quattro gli artisti italiani e sei le presenze internazionali previste, tra i grandi maestri del jazz, suadenti vocalità femminili della world music mondiale e due cantautori di razza. Al via, dal 21 giugno, la nuova stagione musicale di Verona Jazz e Rumors Festival. In cartellone otto spettacoli, che saranno in programmazione fino al 28 luglio nel suggestivo scenario del Teatro Romano, dove si esibiranno artisti nazionali e internazionali. "La 76ma edizione dell'Estate Teatrale è pronta ad iniziare e lo farà il 21 giugno, primo giorno d'estate – dichiara l'assessora alla Cultura –, proprio con la musica d'autore che appartiene al nostro patrimonio culturale immateriale e che grazie alla splendida cornice del Teatro Romano farà vivere un'esperienza di godimento anche estetico. Una ricca presenza di artisti da tutto il mondo conferma la vocazione internazionale del Festival. Un calendario di appuntamenti atteso dai veronesi e apprezzato dai turisti in visita nella nostra città". Sarà il duo costituito da Paolo Fresu & Uri Caine, nella serata del 21 giugno, a calcare per primo le scene veronesi nell'ambito di Verona Jazz, che anno dopo anno ribadisce la sua versatilità e trasversalità, valicando i confini di genere per far spazio ad una musica sempre più 'contaminata'. Verona Jazz diventa così un'occasione per far convivere esperienze musicali diverse e distinte che portano con sé influenze, storie, racconti distanti tra loro, ma che si ritrovano raccolti all'interno di un'istituzione musicale che con l'imponenza della sua longevità regala da anni serate di musica di indiscussa maestria ed emozione. Seguirà, il 22 giugno, l'esibizione del sassofonista norvegese Jan Garbarek assieme alla sua band e accompagnato, per la serata veronese, dal percussionista indiano Trilok Gurtu. Il 23 giugno sarà la volta della violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza e, nella serata del 24 giugno, del cantante italiano Mario Biondi con la sua band. Storie musicali con origini diverse che, tracciando la propria narrazione e sviluppo, si intrecciano con il lungo racconto di un Festival, simbolo della nostra Verona. Il compito di chiudere il cartellone musicale spetta ai protagonisti del Rumors Festival, a cura di Elisabetta Fadini, una rassegna originale e popolare, dove il ricercato diventa di tutti e per tutti e che da sempre porta in grembo il concetto di musica come arte capace di vivere e sopravvivere, senza quegli ausili che creano il sensazionale, spesso studiato, pensato e costruito, spogliato dell'eccesso per regalare una molteplicità di emozioni fatte di semplice e sola musica. Un festival sempre più caratterizzato da musicalità e suoni familiari e forme d'arte che raccontano la cultura di Paesi lontani. Quest'anno Rumors sarà contaminato dall'afromusic e dalla fusione di samba, pop, jazz e soul, nonché dalla storia e tradizione dell'Africa e del Brasile. Il 30 giugno il grande ritorno del cantautorato italiano di Elio e Le Storie Tese. Il 6 luglio sarà la volta dell'artista africana Fatoumata Diawara e il 27 luglio di Vinicio Capossela. A chiudere la seconda rassegna Rumors il 28 luglio sarà Marisa Monte, una delle più grandi cantanti brasiliane di tutti i tempi. L'Estate Teatrale Veronese, dunque, continua a sorprendere puntando sulla qualità degli interpreti e sulla forza evocativa degli allestimenti scenici, per consolidare il coinvolgimento degli spettatori, veronesi e non, con l'intento di rilanciare appieno l'incanto dello spettacolo e della musica dal vivo. I biglietti sono disponibili sui circuiti www.ticketone.it e www.ticketmaster.it e presso le abituali prevendite Il programma è stato illustrato nella mattina di mercoledì 24 a Palazzo Barbieri dall'assessora alla Cultura insieme al direttore artistico Carlo Mangolini. Presenti il presidente Agsm Aim Federico Testa, Ivano Massignan di Eventi e Elisabetta Fadini di Rumors Festival.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Gli stivali di tendenza nell'autunno inverno 2023/2024
Nuovo post pubblicato su https://wdonna.it/gli-stivali-di-tendenza-nellautunno-inverno-2023-2024/116925?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=116925
Gli stivali di tendenza nell'autunno inverno 2023/2024
Come ogni anno, quando arriva il periodo freddo sono gli stivali a dominare la scena e a diventare il must-have della stagione. Oltre a essere pratici e funzionali, femminili e molto glam, rappresentano il passe-partout perfetto per ogni occasione, sia nel quotidiano che per gli eventi più eleganti e formali.
Dagli extra long ed extra large agli stivali chaps o a ghette, dagli anfibi ai bikers fino ai texani: vediamo insieme le tendenze autunno/inverno 2023/2024 in fatto di stivali che accompagneranno la stagione, completando al meglio ogni genere di look.
Anfibi, un’icona 90s reinterpretata in chiave contemporanea
Nati dalla cultura del punk e del grunge, negli anni gli stivali anfibi sono diventati simbolo di stile contemporaneo senza stagione e modello iconico che non può mancare nel guardaroba femminile. Nell’autunno/inverno 2023/2024, gli anfibi sono ancora una volta protagonisti, con brand che li hanno rivisitati e arricchiti, come Liu Jo che propone una nuova collezione di anfibi donna con declinazioni fashion ed elementi décor: anfibi con foulard, plissé, strass, paillettes, maxi rouches, lacci a contrasto ecc.
La pelle rimane il materiale top per gli anfibi, con una new entry molto fashion: la vernice glitterata.
Cuissardes, gli stivali alti sopra il ginocchio
Stivale iconico già dagli anni ’60, i cuissardes alti fino a metà coscia sono rimasti sempre in voga, riconquistando designer, direttori creativi e passerelle internazionali stagione dopo stagione. In questo autunno/inverno 2023/2024, questi saranno morbidi e arricciati e con il tacco, perfetti per slanciare la silhouette di chi li indossa e per celebrare la femminilità.
I modelli più sensuali in circolazione sono ideali soprattutto con mini-dress, abiti aderenti e gonne corte, ma possono essere indossati anche su leggings e jeans skinny.
I colori della stagione saranno nero e marrone, con la sfumatura cammello che sarà il vero cult, mentre i materiali che andranno per la maggiore saranno la pelle, il camoscio e i tessuti elasticizzati.
Texani, i cowboy boots che hanno conquistato la moda
Un evergreen intramontabile che in questo autunno/inverno 2023/2024 torna in versioni originali e colorate per look casual da giorno, ma anche più glam per la sera, è rappresentato dagli stivali texani, che assumono linee semplici e pulite e diventano l’accessorio ideale da abbinare con i jeans, le gonne, i leggins e i maglioni oversize.
In pelle lavorata, scamosciati o in suede, con o senza frange o in colorazioni eccentriche e allegre, i cowboy boots cavalcano nuovamente le tendenze della moda, con una novità: gli ankle boots, stivali texani con punta allungata e sottile e tacco ricurvo che arrivano poco sopra la caviglia.
Stivali a calza in maglia tricot
I classici calzettoni in lana diventano stivali da indossare, con o senza tacco, proprio come fossero calze, per un look cozy che sta facendo impazzire anche le star. Si tratta di stivali in lana lavorata a maglia dalla suola in pelle sottilissima, ideali in abbinamento con vestiti e maglioni caldi o, per renderli estremamente chic, con un dress di seta e pizzo.
Beatles, gli stivali Chelsea un po’ vintage e un po’ londinesi
Chiudiamo con gli stivaletti Beatles, simbolo delle rock band e dello street style degli anni ‘60. Nella stagione invernale 2023/2024, questo modello torna in versione più contemporanea per dare al proprio look un mood urban chic. Senza lacci, in pelle o camoscio, nei classici colori nero e marrone o in versione bicolor, si piazzano di diritto tra i must-have di questa stagione.
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I pittori italiani della fine dell’Ottocento a Parigi a Novara
Modelle, amanti, attrici a cavallo, Londra e Parigi, con le vedute urbane immortalate da Giovanni Boldini e Giuseppe de Nittis, simbolo di due vivaci metropoli ottocentesche, e ancora nudi e soggetti femminili colti in intimità, fino alla Ville Lumière dove artisti italiani come Boldini, de Nittis, Antonio Mancini, Federico Zandomenghi trovarono casa e dove il pittore livornese Vittorio Matteo Corcos si presentò senza nemmeno un biglietto, come disse a Ugo Ojetti nel 1907, sono protagonisti della mostra Boldini, De Nittis et les Italiens de Paris, a cura della storica dell’arte Elisabetta Chiodini, che METS Percorsi d’Arte porta al Castello di Novara dal 4 novembre al 7 aprile 2024. Sarà un percorso di otto sale che accoglierà novanta opere dei protagonisti di quella indimenticabile stagione in un viaggio che riporta nella Parigi di fine Ottocento e inizio Novecento, tra i lavori di alcuni dei maestri italiani più noti e amati, conosciuti come Les Italiens de Paris. Attraverso confronti dal ritmo serrato il pubblico sarà invitato a vedere lo spirito dell’epoca, tra atelier e mostre nella città che, a partire dai primi anni Venti dell’Ottocento, aveva attratto numerosi artisti italiani desiderosi di confrontarsi con la cultura d’Oltralpe e ampliare il proprio mercato oltre confine. Grazie alle prime Esposizioni Universali, città come Londra e Parigi erano centri nevralgici del mercato internazionale dell’arte contemporanea e dagli anni Sessanta intraprendenti mercanti d’arte, da Adolphe Goupil a Thomas e William Agnew, fecero a gara per assicurarsi le opere di giovani artisti promettenti, convincendoli a stipulare contratti e diventandone i diretti intermediari con i compratori. In mostra ci sarà un confronto tra Giovanni Boldini e Giuseppe de Nittis, diversissimi tra loro e non proprio in ottimi rapporti, che presenterà alcuni dei lavori di maggior successo dei due, come la serie di dipinti dedicati a Berthe, modella e amante di Boldini, e alla sensuale Gabrielle de Rasty. La notissima Amazzone (1879) affiancherà il ritratto dell’attrice Alice Regnault a cavallo o ancora Fanciulla con gatto nero (1885) mentre Signora in giardino (1882a) e Fiori d’autunno (1883-1884) sono invece tra le ultime opere di De Nittis, scomparso improvvisamente nell’agosto del 1884 a soli trentotto anni. Un’altra sala vedrà dei capolavori assoluti eseguiti da Antonio Mancini tra Napoli e Parigi dal 1872 come Il suonatore di violino (1877) e Scugnizzo con chitarra (1877). Arrivato a Parigi nel 1874, a trentatré anni, per quello che avrebbe dovuto essere un soggiorno di studio, il pittore veneziano Federico Zandomenghi non se ne sarebbe più allontanato e di lui la mostra esporrà lo straordinario Ritratto di Diego Martelli (1879) presentato alla quarta esposizione impressionista nel 1879, nella Collezione delle Gallerie degli Uffizi, e poi Il violoncellista (1882 ) e il pastello Coppia al Caffè (1886), dalla collezione della Fondazione Francesco Federico Cerruti. Il confronto tra Parigi e Londra passa attraverso una serie di vedute urbane e scene di moderna vita quotidiana, come Place Clichy (1874) di Boldini, opera di collezione privata raramente concessa in prestito, che verrà messa a confronto con la monumentale Westminster (1878) eseguita da De Nittis per il banchiere Kaye Knowles, uno dei capolavori del pittore, con quel taglio modernissimo che rende lo spettatore parte della scena. Se la piccola sala della cella del castello vedrà un’accurata selezione di nudi e soggetti femminili colti in intimità, che riflettono i differenti approcci dei rispettivi artisti al tema, a chiudere il percorso saranno i ritratti mo seguiti da Giovanni Boldini e Vittorio Matteo Corcos, una tipologia che li rese ricercatissimi tra i contemporanei, come il Ritratto di René Cole in abito da sera (1893), uno dei rari ritratti maschili di Boldini, e l’inedito Ritratto di Lia Silvia Goldmann Clerici (1912-1915) di Corcos. Read the full article
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