#profumi estate
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Peccato che, per la scarsità dei mezzi e della fotografa, l'immagine non riesca a cogliere pienamente la profonda bellezza del bosco dopo la pioggia. Le foglie lucide, di un verde pieno e intenso, sembrano gioielli smaltati. La terra scura e disseminata di un tappeto multicolore di foglie che macerano lentamente, il muschio vellutato e polposo e lì accanto quello che in estate è poco più di un rigagnolo, diventato un fiumiciattolo gorgogliante, dove qui e là si formano pozze profonde e limpide. L'aria umida e pesante dei profumi autunnali: foglie in decomposizione, legno fragrante, funghi che iniziano a fare capolino accanto ai tronchi rugosi degli alberi. Ecco, è qui come in tanti altri luoghi, in tante altre situazioni, che non so immaginare come si possa dubitare, immersi in tanta rigogliosa bellezza, del tocco del divino.
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Ho letto moltissimo questa estate, alcuni libri davvero deliziosi, ma questo, finito da qualche giorno, mi ha lasciato qualcosa dentro.
Mariamma è una sposa bambina che nell'anno 1900, quando ha solo 12 anni, nella comunità cristiana del Kerala (India sud-occidentale, ma all'epoca era diviso nei tre regni di Thiruvithamcoore, di Kochi e la provincia del Malabar) costretta al matrimonio con un uomo che non ha mai visto, e che ha oltre vent'anni più di lei. Viaggia da sola in barca sul fiume per arrivare alla tenuta del futuro marito, che in un primo momento rifiuta persino visto la sua età, ma che poi la introduce nel suo mondo, un pezzo di terra paludoso e che nessuno voleva, ma trasformato dal lavoro di quest'uomo in un piccolo paradiso di alberi da frutta, coltivazioni, canali navigabili. Si chiama Parambil, e tutta la storia del libro, che si svolge lungo tre generazioni di discendenti della giovane sposa, legano la propria vita a questo luogo, e alle magie che contiene. Fanno i conti soprattutto con la forza della Natura, specialmente dell'Acqua, che sia come fiume che come monsone, domina quelle terre, e ne delinea le fortune. Ma all'acqua è legato anche una sorta di maleficio, il Morbo lo chiama il marito di Mariamma, che segna la loro famiglia, la quale in un prezioso e antico foglio di carta di lino segna un macabro albero genealogico di uomini e donne colpite da questa maledizione. Attraverso lo svolgere degli eventi, che si legano alla storia dell'India (la fine del dominio britannico, l'indipendenza, le fortissime lotte interne a carattere sia religioso sia sociale) si dipana una storia meravigliosa scritta da Verghese con mirabile maestria, secondo un ritmico tempo descrittivo, ricco di particolari e minuziose ricostruzioni, figlio della sua educazione di medico, ai più alti livelli (è attualmente è vicepresidente del Dipartimento di Medicina presso la Stanford School Of Medicine).
Tra comunità religiose che la leggenda vuole fondate da san Tommaso, l'apostolo del dubbio, che si vuole martirizzato a Madras, tra tempeste colossali, viaggi in treni, fascinosi medici scozzesi, la vita degli ospedali indiani, i profumi e i sapori di quei piatti ricchi di spezie, ingredienti, di alberi che sembrano uomini e elefanti dalla sensibilità straordinaria, le oltre 700 pagine filano via senza nessuno sforzo, in un viaggio che sebbene legato alla magia alla fine verrà dipanato dalla scienza e dalla perseveranza dei protagonisti, che di fronte al Male, che appare nelle loro vite in molteplici forme, riescono a costruire sempre più forte la parte migliore di loro stessi. Un libro affascinante e che consiglio davvero per fare un viaggio forte e misterioso, al sapore di curry e di lotta, di frutta succosa e di dolore, per molti versi indimenticabile.
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Et le soir, je suis surpris
avec ses tons calmes
parfums nostalgiques
air calda.note des odeurs
qu'ils ne perdent pas
soirées de pieds nus
rires et baisers grossiers
bouches rouges volés
Cerise été ...mon ...D.P. @
E la sera mi sorprende
con i suoi toni calmi
nostalgici profumi
aria calda.note di odori
che non si perdono
Serate di piedi nudi
risate sguaiate e baci
rubati a bocche rosso
ciliegia...Estate la mia...D.P.@
Buongiorno ❤️
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Rossy de Palma
La poesia è stato il mio primo amore. I poeti dadaisti mi hanno aperto una dimensione di pensiero completamente nuova, grazie alla quale in un solo momento mi sono resa conto che mi aspettava un altro mondo. L’arte ci cura e ci aiuta a sopravvivere.
Attrice, modella, scultrice, pittrice, scrittrice, cantante e regista di video e spot, Rossy de Palma è una delle più importanti protagoniste del cinema di Pedro Almodóvar.
Dotata di una bellezza fuori dagli schemi, un viso dai lineamenti irregolari e atipici, di cui ha fatto il suo punto di forza e che sfoggia con grande ironia, è una personalità poliedrica, difficile da etichettare.
Nata il 16 settembre 1964 col nome di Rosa Elena García Echave a Palma di Maiorca da una famiglia di origine asturiana e basca, è cresciuta nelle Baleari per poi trasferirsi a Madrid, negli anni Ottanta, seguendo il suo gruppo musicale, Peor impossible. Il suo nome d’arte era Rossy Peor, poi modificato in Rossy Von Donna.
È stato in quel periodo che, frequentando l’ambiente artistico madrileno, è entrata in contatto con Almodóvar che, nel 1987 le ha chiesto di partecipare al film La legge del desiderio. Da allora è diventata una delle sue protagoniste preferite, tanto da volerla ancora in Donne sull’orlo di una crisi di nervi del 1988, Légami! del 1990, Kika del 1993 e Il fiore del mio segreto del 1995. Per questi due ultimi ruoli è stata nominata al Goya (l’Oscar spagnolo). È anche apparsa in un cameo di Gli abbracci spezzati.
Ha lavorato anche in Italia con Aldo, Giovanni e Giacomo, Giancarlo Giannini, Rupert Everett e Ornella Muti.
Ha avuto un ruolo in Prêt-à-Porter di Robert Altman e nel musical grottesco Franchesca Page, diretto dalla fotografa Kelley Sane, dove ha ricoperto uno dei ruoli più memorabili della sua carriera, interpretando una sadica e psicopatica produttrice teatrale decisa a far fallire lo spettacolo chiave della pellicola, al quale fa perno la rivalità tra madre e figlia (interpretate da due drag queen).
Parallelamente alla carriera di attrice, saltuariamente, si produce come cantante ed è stata modella di stilisti come Louis Vuitton e Jean-Paul Gaultier. Per la primavera/estate 2012 è stata, insieme a Pedro Almodóvar e a Mariacarla Boscono, protagonista della campagna Missoni, ambientata in Spagna. È stata anche madrina di A Shaded View On Fashion Film, festival di cortometraggi sulla moda, creato e curato da Diane Pernet.
Ha anche realizzato una linea di profumi e di make up che portano il suo nome.
Spesso ha legato il suo nome a campagne sociali sostenendo le battaglie per le persone migranti, contro la violenza sulle donne e per i diritti lgbtq+.
Nel 2015 è stata nella giuria del Festival di Cannes.
Rossy de Palma, ironica, intelligente e talentuosa, ha dimostrato che si può diventare un’icona di fascino anche con una bellezza che va fuori dai classici canoni estetici.
Il suo naso strano è stato, a sua detta, il segreto del suo successo.
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Il tuo corpo era caldo, per questo emetteva luce. La luce che emette il calore del corpo femminile quando vuole fare l’amore.
Questa luce tu la chiami passione, ma per me è solo luce.
Dopo che hai preso tutto di me, lasci una traccia come un’ aura.
Tu non crederai, ma questa aura è la tua anima.
Ok fai l’amore con l’anima, che non è per dire “passione” come quando si dice ci ha messo l’anima in questo o in quello. E’ la tua anima che cerca di raggiungere quella di un altro, la mia magari, attraverso l’uso del corpo.
Per quello baci. Il rapporto orale è il modo più ancestrale di conoscere il mondo, ed è così ancestrale che ti bagni, e lo sai, poi bevi e conservi e sei contenta, lo sai, quindi lo sai, lo intuisci nel profondo del tuo io che è ancestrale.
Quando neghi il rapporto tra corpo e anima, e poi tra anima e amore, il tuo sguardo si fa maliconico, pieno di ombre. Cupo.
Mi dici non facciamo l’amore, porca miseria? E ti chini sul mio corpo, mi doni i tuoi seni che, accidenti, dire che sono sensuali è dire poco. Li riempi del fiore della tua vita, sono sodi come meloni, e per quello devi dire grazie alla natura, e mi dai il resto.
Riprendi il corpo dell’anima, o meglio l’anima del corpo, con la bocca incerta. Ti adeschi ti addentri in zone sconosciute del nostro io.
Essendo l’anima uno spirito, subito se ne va. Quindi dopo 10 minuti ne vuoi ancora.
Allora ti allarghi, me la dai, entro nelle tue viscere e ancora mi dai il fiore della tua essenza come persona, anima ancora, e mi viene da ridere quando gli amici mi raccontano delle loro prestazioni sessuali, direi meschine e pessime se tu ascolti me, che sono alla fine sfoghi, sono schizzi di pollack sul muro delle sue pareti vaginali, è niente come l’aranciata Fanta in estate, ti lascia un senso che non ti sei dissetato e devo dissetarti di nuovo, è insoddisfazione è paura è vuoto, è cometa, mentre l’amore è invece conoscere il contenuto dell’altro e prendersi quella porzione ancestrale del suo io che non si esprime certo con la posizione sociale, o il cervello, o la cultura; è quello che sei senza orpelli, e quindi se il tuo corpo batte tamburi ignoti, se ballla al ritmo dell’amore intuitivo, se esprime profumi di zafferani, se il tuo seno rimbalza tanto è teso, la tua vagina si inonda e i tuoi cappelli si arricciano sul mio viso, è solo quel che sei e non quello che la società ti ha costruito sopra.
Quando invece arrivava Erika con la sua stance da modella perfetta, le sue pose da demì-bisessuale, che poi è solo timore di essere posseduta da qualcuno, mista a quella certezza di non volere dare nulla di sè a nessuno, che poi è una anoressia dell’io, quella pura assenza di tutto che poi si fa vizio, fumo, canna, vino sballo e ironia, e paura di darsi, quello Erika non è dare l’anima ma refrigerarla per conservarla, per cosa e chi? se non ci fai nulla io credo per la morte.
Che poi ti affascina. Quando me lo succhiavi, lo facevi per morire, non per dare.
Era il canto sotterraneo del desiderio di morte.
Eros e morte, il potere della vita nella tua gola si faceva potere del tuo culo di darsi, che poi è disagio alla fine nel tuo caso, o forse nel caso di tutti, perchè alla fine è quello per non volere dare altro, è bocca per non darla, è bisessualità perchè l’amore lesbo è non rimanere incinte, è paura della violenza, perchè alla fine Erika, sei impaurita, sei terrorizzata dalla tua fragilità, sei sensibile e lo sai, e uccidi la tua intelligenza, mieti quello che sei con l’ironia, l’assenza, il sarcasmo, ti umili ti dichiari non interessante, dici che non sei niente, e ti difendi con una maschera “del cazzo”, e ti fai un ennessimo tatuaggio, sulle gambe e sulle braccia sul monte di venere, poi ti siedi allo specchio ti fotografi a gambe aperte la figa, coperta dalla gonna, ma conta il simbolo prima del segno, anche se coperta ,quello è quello che è, e quello che fotografi, e il corpo segnato da mille colori, la posizione sgraziata che dicono questo, sono un bambino e puzzo, mi odi perchè puzzo e puzzo perchè ti odio, ed è tutta una finzione una maschera, odi solo essere una persona perchè le persone sono fragili e tu sei fragile e ogni fragilità incide la tua anima, lascia un segno una cicatrice che non si vede, e quindi tu la abbellisci, la rovesci la situazione offendendo il nemico con un tatuaggio alla mahori, tiri fuori la lingua come i guerrieri Inca per spregio, sprezzo, rumore e per incutere paura, ma è tutto così infantile.
Alla fine sei solo te. E quello non puoi difenderlo.
E neanche io posso difendermi, Erika.
Mentre lei quando invece si siede vicino a me e si adagia lentamente sul mio corpo e riempie il corpo mio con la sua anima, e mi chiede l’anima indietro anche se io sono più impaurito di un serpente freddo, onestamente, e lei si ciba ma degli spiriti interiori, e il suo corpo diventa calore, luce emette quella luce che dà la vita, una luce che ha nelle paure il senso delle cose, ma che ingoia paure e corpi e sensazioni nello spirito per trasformarlo in altro, per darglio vita per cibare vita per essere vita.
Ecco io e te Erika, non siamo nessuno di fronte a questo.
E questo ci spaventa. Ma tu non lo sai.
Anzi lo sai ma ti senti in trappola, tu come me, e quindi fingi di non saperlo e allora un altra foto su Instagram che non vuol dire niente, se non swag e paura, tatuaggi e ritrazione, incoscienza e rottura, menefreghismo e andate tutti a fare in kulo perchè io so io e voi non siete un cazzo, e vuoto a perdere.
Non sto insultando te, ma me, noi, tutti. Questo vuoto a perdere è il presente, questa paura oggi, e l’oggi del cazzo. Questo vuoto è la vita. che non conta un cazzo, ma la viviamo lo stesso.
E tu?
Metti una corona sulla testa, una sul mio cazzo, le tue perfette labbra, la perfetta pelle di alabastro biondi, e succhi. E più lo fai più ci svuotiamo di senso anima e futuro.
Tu succhi, io muoio. Amen.
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La LUNA di GIUGNO
Luna Rosa, Luna di miele, Luna dei Cavalli, Luna del Sole, Luna di Litha, Luna allegra, Luna delle fragole.
🌏☀️🌈🌺🍓🦋🦄🐝🐬
La luna di Giugno è una luna allegra, espansiva, aperta ai cambiamenti, come vuole il simbolismo del segno dei Gemelli, il più fanciullesco e spontaneo di tutto lo zodiaco.
Hermes-Mercurio, il dio alato governatore del segno, ci invita a muoverci, a fare nuove conoscenze, a stare all’aperto il più possibile, a viaggiare e a dare più spazio a quella spensierata giocosità, che può rendere la vita più piacevole e leggera.
In sintonia con la stagione e con i ritmi della natura, che in questa fase dell’anno è all’apice della sua fase espansiva: le ore di luce continuano a crescere, regalandoci giornate lunghissime in cui godere del dolce tepore della tarda primavera.
L’aria è corposa, calda e profuma di fiori, mentre le farfalle dalle ali variopinte volteggiano tra i petali…. e così anche i nostri pensieri si fanno leggeri, a tratti mutevoli e fantasiosi, e già volano ai luoghi delle nostre vacanze.
In campagna l'erba nei prati è già alta, i cereali sono vicini alla maturazione, mentre i giardini ancora in fiore danno già frutti pronti per essere raccolti..
E' un tempo in cui tutto è in evoluzione e cambiamento, nella natura come dentro di noi, infatti Gemelli è un segno mobile, e come tale precede il cambio di stagione.
E così il 21 giugno, Solstizio d’Estate, ci lasciamo alle spalle la Primavera per accogliere una nuova, calda Estate.
LITHA, festa di mezz'estate per il calendario celtico (che fa iniziare la stagione con Beltane), festa del Sole per tutte le tradizioni, che da sempre hanno attribuito a questo giorno una particolare valenza, anche magica, è il momento in cui la luce solare, all'apice delle sua fase crescente, dà luogo al giorno più lungo dell'anno, e la notte più breve, prima di invertire la tendenza.
Un ruolo particolare giocano le erbe. Sin dai tempi antichi si usava infatti nella notte di san Giovanni raccogliere piante aromatiche da bruciare sui falò solstiziali.
E' credenza che moltissime piante raccolte in quest'epoca abbiano poteri quasi miracolosi, e le nove erbe solstiziali che si usava bruciare sui falò solstiziali sono: Ruta, Verbena, Vischio, Lavanda, Timo, Finocchio, Piantaggine, Artemisia e l’erba di San Giovanni per eccellenza, cioè l’Iperico.
Per entrare in sintonia profonda con le energie del mese di Giugno, e con le tinte che ad esse darà il cielo in questo 2023, il Cerchio della Luna organizza un incontro di LUNA NUOVA, tappa del percorso che, di mese in mese, ci mette in contatto con il cammino evolutivo dello zodiaco, che traccia un sentiero di crescita spirituale in ognuno di noi in armonia con la spirale evolutiva della vita.
Verrà inoltre come sempre celebrata LITHA, tappa della ruota dell'anno in cui onoriamo la forza e la bellezza dell'energia del Sole nel giorno del suo trionfo.
Presto pubblicheremo gli eventi in FB e IG... stay tuned!
CORRISPONDENZE:
Spiriti di Natura: silfidi, zeffiretti
Piante: scutellaria, olmaria, verbena, tanaceto, gramigna officinale, prezzemolo, muschio
Colori: arancione, verde dorato
Fiori: lavanda, orchidea, millefoglie
Profumi: mughetto, lavanda
Pietre: topazio, agata, alessandrite, fluorite
Alberi: quercia
Animali: scimmia, farfalla, rana, rospo, pavone
Divinità: Aine of Knockaine, Iside, Neith, Uomo della Foresta, Cerridwen, Bendis, Ishtar
Le fasi lunari di GIUGNO 2023
🌑🌒🌓🌔🌕🌖🌗🌘🌑
Luna Piena - 4 giugno alle 5:41 in Sagittario
Ultimo Quarto - 10 giugno
Luna Nuova - 18 giugno alle 06:36 in Gemelli
Solstizio d'estate - 21 giugno
Primo Quarto - 26 giugno
articolo completo, con consigli per il giardino e in cucina, al link
https://ilcerchiodellaluna.it/central_Luna_Giu.htm
*immagine di Elaine Baylay
#ilcerchiodellalunaofficial #lalunadelmese #moonphases #fasilunari #lunario #lunarscope #giugno2023 #June2023 #calendariolunare #astrologiaumanistica #elementoaria #gemelli #gemini #Mercurio #planetearth #madreterra #Litha #solstiziodestate #summersolstice #calendarioceltico #ruotadellanno #wheeloftheyear #erbedisangiovanni #livinginharmonywiththemoon #livinginharmonywithnature
Il cerchio della Luna
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"Sei così bella, profumi d'empatia" mi disse lui la scorsa estate. C'era qualcosa che non mi convinceva e sparì
Voleva empaticamente chiavare
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Se ti dicessi inizio estate, se ti dicessi letto, noi, cosa ricorderesti? Se ti dicessi 'tti guardavo e avevo paura, paura di perderti' cosa ti verrebbe in mente? Se ti dicessi 'profumi di Anice cosa ricorderesti' ? Litigi, pianti, paure?? È che forse mi mancano quei momenti!! Che forse non abbracciarti ed essere estranei non è bello,dopo aver unito il nostro corpo! Eppure mentre cantavi sembravi sincero! Quando mi guardavi dicendomi di non aver paura. Non credo ci pensi mai!
Ti sbagli, ci penso spesso, anche dopo 10 anni.Ti rispondo l'1 di Febbraio del 2023 dopo tempo perso e tanti, troppi sbagli. Ho bisogno di farlo e non chiedermi il perché, ho bisogno di chiudere i conti in sospeso e non mi aspetto nessun tipo di risposta. Non sarei mai voluto scappare, non avrei mai voluto lasciarti così. Avevo paura, e ammetterlo era difficile. Paura di quello che poteva essere, che potevamo essere, paura di perderti Ho sempre voluto sembrare spavaldo, ma ero un codardo, ed una cosa bella, buona, docile come niente, mi ha terrorizzato come fosse la più brutta e spaventosa.
Hai visto? Come ho fatto con te, ho fatto con la mia vita. Son scappato, da tutti, da tutto, tanto che ora non mi resta niente. Mi sgretolo, il mio corpo vuoto, senza più un anima. Non riuscivo più neanche a guardarti, e forse non saprei farlo neanche ora.
Allora nulla, mi rendo ridicolo ma non importa, spero di non averti recato in nessun modo disturbo a te o a chiunque altro. Volevo solo provare a sentire meno peso.Ti auguro davvero il meglio, che quel sorriso sia sempre fisso sul tuo volto, che i tuoi occhioni splendano gioiosi e innamorati,che la vita, almeno con te, sia lieta ed appagante. Un abbraccio.
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Mini zucchine ripiene al forno
Un secondo gustoso ricco di profumi dell’orto!👩🌾😉
🟢 𝚂𝙰𝙻𝚅𝙰
🎶 𝙲𝙰𝙽𝚃𝙰 &
🍳 𝙲𝚄𝙲𝙸𝙽𝙰!
#𝘳𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘪𝘯𝘲𝘶𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 (𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘭𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘵𝘳𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 😍):
👇 𝕀ℕ𝔾ℝ𝔼𝔻𝕀𝔼ℕ𝕋𝕀 👇
☺︎ 20 zucchine piccole con fiore attaccato
☺︎ 300 gr di ricotta di mucca
☺︎ 500 gr di gamberi
☺︎ Menta
☺︎ Prezzemolo
☺︎ Pepe
☺︎ Nocciole
☺︎ Aglio
☺︎ Limone
☺︎ Olio evo
👇 ℙℝ𝕆ℂ𝔼𝔻𝕀𝕄𝔼ℕ𝕋𝕆 👇
1. Laviamo le zucchine e togliamo il pistillo dal fiore stando attenti a non staccarlo...ma se si stacca, pazienza!
2. Un una ciotola prepariamo la mousse: mescoliamo ricotta, gamberi battuti, sale, pepe e menta
3. Riempiamo i fiori
4. In una pirofila mettiamo olio evo, le zucchine, limone, olio e nocciole rotte in modo grossolano
5. Inforniamo a 180° per 20 minuti
6. Serviamo calde
𝘙𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘪𝘯 𝘭𝘦𝘨𝘨𝘦𝘳𝘦𝘻𝘻𝘢. 𝘋𝘢 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘰𝘯𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘵𝘢̀.
𝘌̀ 𝘱𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘴𝘢, 𝘮𝘢𝘯𝘦𝘨𝘨𝘪𝘢𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘯 𝘤𝘶𝘳𝘢 🤗
_________😉❤️👩🍳💋________
#elisacuorecucinaechiacchiere #elisaccc #popolofelice #leggerezza #buonumore #racconti #risate #ricette #cucinaitaliana #primavera #estate #verdure #zucchine #gamberi #zucchineripiene #food #instafood #instagood #foodblog #foodblogger #foodlover #cucina #passione
.....
Eu traduzo para as #pessoasfelizes! 😂:
Mini abobrinha recheada assada
Um saboroso prato principal cheio de aromas de jardim! 👩🌾😉
🟢 𝚂𝙰𝙻𝚅𝙰𝚁
🎶 𝙲𝙰𝙽𝚃𝙰𝚁 &
🍳 𝙲𝙾𝚉𝙸𝙽𝙷𝙾𝚄!
#𝘳𝘦𝘤𝘦𝘪𝘵𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘢 𝘤𝘪𝘯𝘤𝘰 𝘱𝘦𝘴𝘴𝘰𝘢𝘴 (𝘤𝘰𝘮𝘰 𝘢 𝘯𝘰𝘴𝘴𝘢 𝘧𝘢𝘮𝘪́𝘭𝘪𝘢 😍):
👇 𝕀ℕ𝔾ℝ𝔼𝔻𝕀𝔼ℕ𝕋𝔼𝕊 👇
☺︎ 20 abobrinhas pequenas com flor
☺︎ 300 gr de ricota de vaca
☺︎ 500 gr de camarões
☺︎ Menta
☺︎ Salsa
☺︎ Pimenta
☺︎ Avelãs
☺︎ Alho
☺︎ Limão
☺︎ Óleo Evo
👇 𝕄𝔼́𝕋𝕆𝔻𝕆 👇
1. Lave as courgettes e retire o pistilo da flor com cuidado para não o desprender...mas se sair, não importa!
2. Prepare a mousse em uma tigela: misture a ricota, os camarões batidos, o sal, a pimenta e a hortelã
3. Enchemos as flores
4. Numa assadeira coloque o azeite virgem extra, as courgettes, o limão, o azeite e as avelãs partidas grosseiramente
5. Assamos a 180° por 20 minutos
6. Servimos quentes
𝘙𝘦𝘤𝘦𝘪𝘵𝘢 𝘤𝘰𝘮 𝘭𝘦𝘷𝘦𝘻𝘢. 𝘕ã𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘶𝘯𝘥𝘪𝘳 𝘤𝘰𝘮 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘧𝘪𝘤𝘪𝘢𝘭𝘪𝘥𝘢𝘥𝘦.
É 𝘱𝘳𝘦𝘤𝘪𝘰𝘴𝘰, 𝘮𝘢𝘯𝘶𝘴𝘦𝘪𝘦 𝘤𝘰𝘮 𝘤𝘶𝘪𝘥𝘢𝘥𝘰 🤗
_________😉❤️👩🍳💋________
#receitaitaliana #cozinhaitaliana #receitatradicional #cozinha #cozinhou #bomhumor #histórias #risos #receitas #zuchinis #camarão
#elisacuorecucinaechiacchiere#popolofelice#passione#cucina#risate#felicità#mudita#ricetta#buonumore#elisaccc#zucchine#fiori di zucca
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La mia estate con te.
Entertaining my summertime with fab bejeweled feelings. So far so great.
I ricordi più belli si portano appesi al cuore. E i profumi si indossano come gioielli. E i gioielli diventano scrigni di essenze preziose. Così in un loop infinito azionato dalla gioia.
Quindi… accessorio clou di stagione: catena e pendente gioiello St Tropez creato da Veronique Gabai, splendido talismano placcato oro 18kt che custodisce la fiala da 2,5 ml di una delle sue fragranze con il set refill. Tra le sue creazioni ho scelto il bestseller Sur La Plage, irresistibilmente carezzevole, pelle nuda tra sabbia e onde, fiori sensuali a colorare l’aria, una dose di malizia, un’overdose di piacere.
Catturato da una lente lenta con ciò che amo. Fotografie che invecchiano bene, una blusa di seta grezza, ventagli e cappelli di paglia, le conchiglie…
Thanks Veronique Gabai + Olfattorio Bar à Parfums
©thebeautycove @igbeautycove
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sto facendo lo switch dei profumi autunno-inverno con quelli primavera-estate e mi sto già sentendo morire dentro
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Alexander Museum Palace - La stanza delle cose belle
Le cose belle capitano, casualmente, stranamente, lentamente. In una coincidenza di stelle e maree, di venti e di sogni, le cose che desideri, che cullano i tuoi pensieri, di cui hai bisogno nel caos del giorno e nel silenzio opprimente delle notti, d’improvviso e per magia, a sorpresa e per destino, ecco che le cose belle, accadono. In un primo tempo, non te ne accorgi, non le comprendi perché abituato alla superficialità di Reels che scorrono senza lasciare nulla, confuso da sguardi che non dicono, da labili verità e versi rimasti a metà, disorientato da serie televisive che sono specchi infedeli in cui provvisoriamente ti cerchi, dal tempo che nella sua corsa non ti aspetta, dalle stagioni che si inseguono, da sorrisi che non rimangono, da abbracci che non stringono e ricordi che sbiadiscono, non ti accorgi di quelle cosa belle che accadono negli angoli dei tuoi occhi, nascoste dal muoversi inesorabile delle lancette o dallo sfiorire dei tuoi pensieri. Ma le cose belle accadono lo stesso senza attendere un tuo segnale, senza darti un preavviso. Un bambino che ti sorride, la pioggia che finisce ed il bosco che si riempie di voci ritmiche e sottili, la danza sensuale del fuoco nel camino, una piazza al mattino presto piena dell’odore alla vaniglia dei cornetti appena sfornati, un albero che fiorisce nel cielo azzurro, la voce di un amico che torna dopo troppo oscuro silenzio, un regalo inatteso, un bacio inaspettato, un abbraccio improvviso, una canzone suonata nel viale e che s’invola tra i palazzi, il dono di una gentilezza, un ricordo ritrovato, il suo corpo caldo nel letto freddo, una carezza, una risata, un bicchiere di vino che evoca profumi e volti, due vecchi che ballano il tango in una sala vuota, un ragazzo che suona il piano con intensa passione, una ragazza che indossa felice un vestito nuovo, una bambina che la guarda affascinata, il volo degli stormi di storni che ondeggiano nel cielo azzurro nelle sere a primavera, i colori di un estate che si inseguono sulle pareti di una stanza, un bosco che in autunno si colora di ocra, rosso e giallo, un melograno quando lo apri, un cane che ti corre incontro felice, le onde del mare lunghe e salate come le sue labbra, tutte queste cose e molte altre cose belle accadono in quello che è quel mondo terribilmente meraviglioso, straordinariamente banale che abbiamo nel cuore.
Alexander Museum Palace - The room of beautiful things
Beautiful things happen, casually, strangely, slowly. In a coincidence of stars and tides, of winds and dreams, the things you desire, which lull your thoughts, which you need in the chaos of the day and in the oppressive silence of the nights, suddenly and by magic, by surprise and by fate, beautiful things happen. At first, you don't notice them, you don't understand them because you're used to the superficiality of Reels that run without leaving anything to you, confused by looks that don't tell, by fleeting truths and half-finished verses, disoriented by television series that are unfaithful mirrors to which you are temporarily looking for, from time that does not wait for you in its race, from the seasons that chase each other, from smiles that don't stay, from hugs that don't tighten and memories that fade, you don't notice those beautiful things that happen in the corners of your eyes, hidden by the inexorable movement of the hands or by the fading of your thoughts. But beautiful things still happen without waiting for your signal, without giving you a warning. A child who smiles at you, the rain that ends and the forest that fills with rhythmic and subtle voices, the sensual dance of the fire in the fireplace, a square in the early morning full of the vanilla smell of freshly baked croissants, a tree that blossoms in the blue sky, the voice of a friend who returns after a too dark silence, an unexpected gift, an unexpected kiss, a sudden embrace, a song played in the avenue and which flies between the buildings, the gift of a kindness, a memory rediscovered, her warm body in the cold bed, a caress, a laugh, a glass of wine that evokes perfumes and faces, an old couple dancing the tango in an empty hall, a boy playing the piano with intense passion, a girl wearing a new dress happily, a little girl who looks at her fascinated, the flight of flocks of starlings swaying in the blue sky on spring evenings, the colors of a summer chasing each other on the walls of a room, a forest that turns colored in autumn ocher, red and yellow, a pomegranate when you open it, a dog that runs towards you happily, the waves of the sea as long and salty as her lips, all these things and many other beautiful things happen in that terribly wonderful and extraordinarily banal thing that we have in our hearts.
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Piero Fassino vende il casale in Maremma e la casa materna a Torino. Saldato il mutuo Mps resta una somma che vale 3.108 profumi di Chanel
Il buen retiro vicino a Capalbio ceduto per 780 mila euro a una coppia parigina. Finita a una coppia torinese la casa lasciata in eredità dalla mamma Carla Grisa Piero Franco Rodolfo Fassino, che in politica tutti conoscono da sempre come Piero, questa estate grazie ad alcune operazioni sul mattone di famiglia ha messo in tasca quanto basta per soddisfare la sua ansia da collezionista di profumi…
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ESTATE
L’estate è il sorriso del sole, la carezza del vento e il canto del mare, un’esplosione di colori e profumi che risveglia l’anima e accende il cuore di gioia. Cresy
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Il tuo corpo era caldo, per questo emetteva luce. La luce che emette il calore del tuo corpo femminile .
Questa luce tu la chiami passione, ma per me è solo luce, uno spirito.
Dopo che hai preso tutto di me, lasci una traccia come un’aura.
Tu non crederai, ma questa aura è per me la tua anima.
Ok fai l’amore con l’anima, che non è per dire “passione” come quando si dice ci ha messo l’anima in questo o in quello. E’ la tua anima che cerca di raggiungere quella di un altro, la mia magari, attraverso gli strumenti del corpo.
E' come in un simposio, il cibo è solo un tramite, il punto è l'incontro. Non è il bere ma il convivere, bevi e conservi e sei contenta, lo sai, quindi lo sai, lo intuisci nel profondo del tuo io.
Quando neghi il rapporto tra corpo e anima, e poi tra anima e amore, il tuo sguardo si fa maliconico pieno di ombre. Cupo.
Mi chiedi "non facciamo l’amore, porca miseria?" Dici così "porca miseria".
E ti chini sul mio corpo, mi doni i tuoi seni che accidenti dire che sono sensuali è dire poco. Li riempi del fiore della tua vita, sono sodi come meloni, e per quello devi dire grazie alla natura, ma per il resto alla tua anima, e mi dai il resto.
Riprendi il corpo dell’anima, o meglio l’anima del corpo, con la bocca incerta.
Essendo l’anima uno spirito, se ne va.
Quindi dopo pochi minuti ne vuoi ancora.
Allora ti allarghi e ancora mi dai il fiore della tua anima, e mi viene da ridere quando gli amici mi raccontano delle loro prestazioni sessuali - meschine e pessime se ascolti me - che sono alla fine sfoghi, sono schizzi di pollack sul muro delle pareti vaginali, è niente come l’aranciata in estate, è insoddisfazione è paura è vuoto, è cometa.
Mentre l’amore è conoscere il contenuto dell’altro e prendersi quella porzione ancestrale del suo io che non si esprime certo con la posizione sociale, o il cervello, o la cultura; è solo quello che sei: e quindi se il tuo corpo batte tamburi ignoti, se balli al ritmo della vita interiore, se esprime profumi di zafferani, se il tuo seno rimbalza tanto è teso, tu bevi i nostri baci, e i tuoi cappelli si arricciano sul mio viso, questo è solo quel che sei e non quello che la società ti ha costruito sopra.
Quando invece arrivava Erika con la sua stance perfetta da modella, le sue pose da bisessuale, che poi è solo timore di essere posseduta da qualcuno, o meglio quella certezza di non volere dare nulla di sè a nessuno, che poi è solo una ineludibile anoressia dell’io, quella pura assenza di tutto che poi si fa vizio, fumo, canna, vino sballo e ironia, e paura di darsi, quello Erika non è dare l’anima ma refrigerarla per conservarla, per cosa e chi? se non ci fai nulla, credo per la morte.
Che poi ti affascina questo. La morte.
Quando facevi l'amore con me Erika, lo facevi per morire, non per dare.
Era il canto sotterraneo del tuo desiderio di morte e del mio.
Eros e morte, il potere della vita nella tua gola si faceva potere di darsi, che poi è disagio alla fine nel tuo caso, o forse nel caso di tutti, perchè alla fine è quello per non volere dare altro di sè, è bocca per non dare altro, è bisessualità perchè l’amore lesbo è non rimanere incinte, è paura della violenza, perchè alla fine sei impaurita, sei terrorizzata dalla tua fragilità, sei sensibile e lo sai, e uccidi la tua intelligenza, mieti quello che sei con l’ironia, l’assenza, il sarcasmo, ti umili ti dichiari non interessante, dici che non sei niente, e ti difendi con una maschera “del cazzo”, e ti fai un ennessimo tatuaggio, sulle gambe e sulle braccia e sul monte di venere, poi ti siedi allo specchio ti fotografi a gambe aperte coperta dalla gonna, ma - si sa - conta il simbolo più del segno, e anche se coperta quello è quello che è e che fotografi, e il corpo segnato da mille colori, la posizione sgraziata che dicono questo, "sono un bambino e puzzo, mi odi perchè puzzo e puzzo perchè ti odio", ed è tutta una finzione una maschera, perchè non puzzi per niente, ma odi solo essere una persona perchè le persone sono fragili e tu sei fragile e ogni fragilità incide la tua anima, lascia un segno una cicatrice che non si vede, e quindi tu la abbellisci, la rovesci fuori offendendo il nemico con un tatuaggio alla Mahori, tiri fuori la lingua come i guerrieri Inca, per spregio e per incutere paura, vuoi fare paura, creare distanza, ma è tutto così infantile.
Alla fine sei solo te. E quello non puoi difenderlo.
E neanche io posso difendermi, Erika.
Siamo entrambi soli in questo dannato mondo.
Mentre lei si siede e si adagia lentamente sul mio corpo e riempie il corpo mio con la sua anima, e mi chiede l’anima indietro. Ma, Erika, io non ce l'ho più un'anima. @atomicabionda
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