#procedura di infrazione
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fabriziosbardella · 1 year ago
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Cambiano i governi, ma le brutte abitudini rimangono e la nostra PA si conferma ancora, senza vergogna, come la peggiore pagatrice in Europa #italiamaglianera #pubblicaamministrazione #CGIAmestre #PAinadempiente #proceduradiinfrazione #comunitaeuropea #fabriziosbardella
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blogitalianissimo · 7 months ago
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Considerando che chiunque si sta mobilitando per impedire l'autonomia differenziata, mi domando perché in primis l'hanno portata in Parlamento. Si rimandava da anni, e chi sperava qui in Lombardia che il referendum sull'autonomia venisse considerato dal governo si era oramai arreso all'evidenza. Son davvero passati molti anni, era il 2017, quando di Covid, pnrr, guerre, crisi immobiliari, crisi economiche, crisi finanziarie non c'era stato ancora nulla.
Ma con tutto quello che c'è da rifare in Italia ora? Non sono a favore per le autonomie a prescindere, però giuro che non ne capisco l'urgenza di far rispettare adesso il referendum, hanno una crisi economica spaventosa da fronteggiare e pensano ad altro? Quando è cruciale per l'Italia pensare a tutt'altro. Non siamo più neanche tra i 10 paesi con Pil più elevato e ci sono già giornali che più apertamente o meno si chiedono perché l'Italia dovrebbe essere tra i Paesi del G7. L'UE ha aperto una procedura di infrazione nei nostri confronti per l'eccessivo debito di bilancio (per cui sono d'accordo).
La situazione è grave e pensano all'autonomia?
Ora?
Perché è stato uno scambio di favori, FDI voleva il premierato, la Lega voleva l'autonomia, era il momento e governo giusto per avere entrambe le riforme
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noneun · 1 year ago
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C’è questo tipo che fa propaganda e debunking pro nucleare. E, come molti altri, non arriva mai alle naturali conclusioni dei ragionamenti e delle cose che dice. Come quando viene proposto il nucleare per decarbonizzare, ignorando completamente che non possiamo neanche lontanamente aspettare la costruzione di un numero sufficiente di centrali prima di ridurre drasticamente le emissioni di anidride carbonica. E che conviene concentrarsi e spendere soldi sulle altre tecnologie esistenti.
In questo video critica giustamente Fiorello per aver fatto disinformazione sulle scorie nucleari italiane e sottolinea come l’Italia non sia ancora riuscita a sistemare in maniera corretta le proprie scorie nucleari, prodotte dall’attività delle centrali che erano attive dal 1963 al 1990 e da quelle che continuano ad essere prodotte da processi industriali e ospedalieri. Tant’è vero che siamo oggetto di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Tant’è vero che paghiamo la Francia per tenere parte delle nostre scorie, e che prima o poi dovremo riportare in Italia. Tant’è vero che stiamo ancora ragionando su quali siano i luoghi migliori sul territorio italiano dove potremmo iniziare a costruire dei siti di stoccaggio che siano finalmente a norma.
Insomma, a questa persona non viene il sospetto che se non riusciamo a costruire un deposito a norma in 34 anni, forse la costruzione di centrali nucleari sicure non sarà quella passeggiata che sovente dipinge.
E che servirà più a sprecare soldi -e la tranquillità di molti- che a combattere il cambiamento climatico o a risolvere i problemi di autonomia energetica in Italia.
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anchesetuttinoino · 7 months ago
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(...) Il governo Meloni dovrà concordare con la Commissione Europea un piano di riduzione della spesa, da presentare entro il 20 settembre. Questo piano prevede tagli annuali tra i 10 e i 12 miliardi per i prossimi sette anni. (...) la situazione attuale costringe il governo Meloni a decisioni poco popolari. Con una crescita del PIL prevista allo 0,8% per quest’anno, inferiore all’1% stimato dal governo, e ulteriori differenze di previsione per il biennio 2025-2026, il percorso non sarà semplice.(...)
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+Europa...
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che-de-di-co · 7 months ago
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Giorgetti don Abbondio incassa l'infrazione e dà la colpa ai bonus: ma il debito non viene da lì
La destra italiana, mutevole nelle forme ma coerente nei nefasti comportamenti, perde il pelo ma non il vizio. Come nel 2005, e poi ancora nel 2009, allora a capo del governo c’era Silvio Berlusconi, anche oggi la Commissione Europea ha aperto la procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti di un governo italiano di destra. Un provvedimento abbastanza grave.
Non conforta il fatto che con noi tra le grandi economie europee ci sia la malandata Francia. E nemmeno che questa decisione fosse stata anticipata, e anzi data per scontata, addirittura dal nostro ministro dell’Economia già dopo il Def di aprile 2024. Possiamo dire quindi che Meloni si è comportata esattamente come Berlusconi nel dilapidare le casse dello Stato. Allora, nel 2009, il debito era pari al 134% del Pil e ammontava a 2.381 miliardi, mentre ora è pari a 2.906, sempre al 137% del Pil, e viaggia tranquillamente nelle stime ministeriali verso i 3.000 miliardi nel 2026. Le Meloni potrà appuntarsi nel petto la medaglia sovranista di essere riuscita a creare il debito pubblico italiano più alto di sempre, più brava anche del maestro Berlusconi.
Mario Pomini docente di economia all'università di Padova
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Conti pubblici, Bruxelles apre procedura di infrazione contro l’Italia
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Conti pubblici, Bruxelles apre procedura di infrazione contro l’Italia. La Commissione europea apre una procedura per deficit eccessivo nei confronti di Italia, Francia e altri cinque Paesi: Belgio, Ungheria, Malta, Polonia e Slovacchia. L'esecutivo comunitario, inoltre, ha valutato che la Romania non ha assunto azioni efficaci per la correzione del deficit chiesta dal Consiglio. Nella valutazione sugli squilibri macroeconomici per dodici Stati Ue, già nel meccanismo di allerta 2024, la Commissione Ue ha valutato che l'Italia si trova ora in una situazione di “squilibrio”, migliorando il giudizio dallo “squilibrio macroeconomico eccessivo” dello scorso anno. Nella stessa situazione dell'Italia anche la Grecia. Non sono più in squilibrio, invece, Francia e Portogallo. La Slovacchia entra invece tra i Paesi in squilibrio, dove si confermano Germania, Cipro, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia. Solo la Romania ha uno squilibrio eccessivo. Questo monitoraggio è uno degli strumenti di sorveglianza per il coordinamento delle politiche economiche. In Italia, afferma la Commissione, "permangono vulnerabilità legate all'elevato debito pubblico e alla debole crescita della produttività in un contesto di fragilità del mercato del lavoro e alcune debolezze residue nel settore finanziario, che hanno rilevanza transfrontaliera". Il rapporto debito pubblico/Pil, ”notevolmente diminuito" dal picco del Covid, "è ancora elevato, pari a oltre il 137% del Pil nel 2023, e si prevede che la tendenza al ribasso si invertirà quest'anno e il prossimo. Questa inversione è attribuita ad un ampio aggiustamento stock-flussi che aumenta il debito, a disavanzi pubblici ancora consistenti, anche se in diminuzione, nonché a una minore crescita del Pil nominale”. In Italia inoltre, secondo la Commissione Ue, "la crescita della produttività è stata nel complesso e in media positiva ma limitata, il che conferma la necessità di riforme e investimenti per superare le carenze strutturali e promuovere condizioni favorevoli alla crescita della produttività". Lo afferma la Commissione europea nell'ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo. «Per l'Italia la partita si gioca su due fronti, da una parte politiche di bilancio prudenti, indispensabili» con questo debito e deficit, «dall’altro continuare con gli investimenti pubblici», ha dichiarato il commissario all'economia Ue Paolo Gentiloni in un videomessaggio, spiegando che le nuove regole Ue «aiuteranno a realizzare un migliore equilibrio tra questi obiettivi e per Italia sono migliorative rispetto a quelle esistenti». «Non dobbiamo confondere la cautela nella spesa con l'austerità - ha spiegato ancora Gentiloni - La cautela nella spesa è necessaria nei paesi ad alto debito e deficit molto alto. L'Italia ha un deficit sopra il 7% e un debito sopra 135% e quindi la cautela è d'obbligo e mi pare che il governo italiano sia consapevole».... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Il Parlamento Ue chiede "risposte rapide sull'infrazione all'Italia per ex-Ilva"
BRUXELLES – La commissione Petizioni dell’Eurocamera ha chiesto alla Commissione Ue di “accelerare i tempi di conclusione e risposta della procedura di infrazione nei confronti dell’Italia sul caso dell’Ex Ilva di Taranto” in merito al rispetto della direttiva sulle emissioni industriali. Lo ha decretato il presidente della commissione petizioni, il rumeno del Ppe, Loránt Vincze, rispondendo alle…
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toroseduto947 · 11 months ago
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Patto di stabilità e crescita: cosa accade e cosa accadrà
Il Patto di stabilità e crescita sta per tornare anche se in forma diversa. L'accordo in sede europea dovrebbe arrivare entro Natale. Gli incontri finora avuti tra i ministri dell'Economia europei non hanno portato a nessun risultato non avendo appianato le divergenze sui nuovi parametri da adottare. Cosa sta accadendo e, soprattutto, cosa accadrà? Per rispondere alla domanda facciamo un passo indietro e ricapitoliamo l'intera questione. Cos'è il patto di stabilità e crescita Il Patto di stabilità e crescita è un concetto chiave della politica di bilancio europea. Di quella politica, cioè, che si occupa di spesa pubblica e di prelievo fiscale, che mira al risanamento dei conti pubblici ponendosi al tempo stesso obiettivi di crescita. Introdotto nel 1997, contribuisce a rafforzare la vigilanza delle politiche di bilancio dei Paesi aderenti. Si basa, infatti, su due principi: - il deficit pubblico non deve superare il 3% del Pil - il debito pubblico non deve superare il 60% del Pil Tali regole servono a evitare che le politiche di bilancio dei vari Paesi vadano verso direzioni considerate problematiche, e a correggere disavanzi di bilancio e livelli di debito pubblico eccessivi. I Paesi che superano i parametri indicati dal Patto di stabilità possono essere destinatari di una procedura di infrazione. Se il Paese oggetto della procedura rientra nei parametri, la procedura stessa viene interrotta, in caso contrario si procede con una sanzione. La pandemia, la guerra in Ucraina e la crisi energetica Nel 2020, per la prima volta nella storia, il Patto è stato sospeso. La motivazione è stata consentire ai Paesi dell'Unione europea di spendere nelle modalità ritenute più consone in risposta all'emergenza sanitaria scoppiata in conseguenza della pandemia da Sars CoV-2. Negli anni successivi, la crisi economica scaturita dalla pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina, hanno indotto le istituzioni europee a prorogare la sospensione. Il Patto di stabilità tornerà in vigore, dunque, a partire dal 2024. La difficoltà generale nel rientrare nei parametri stabiliti dal Patto, riscontrata negli anni precedenti, imporrà, però, alcuni cambiamenti. La riunione fiume, tenutasi tra i ministri dell'Economia dei Paesi aderenti il 7 dicembre e durata tutta la notte, non ha portato a un accordo, per cui sarà necessaria una nuova riunione che, però, vedrà coinvolti i leader dei Paesi in questione. Dovranno discutere la proposta di riforma avanzata dalla Commissione europea elaborata allo scopo di far rientrare nei parametri tutti i Paesi dell'Unione. Le trattative per raggiungere l'accordo La difficoltà nel trovare un accordo sta nella distanza tra le posizioni di quei Paesi, come l'Italia, che vorrebbero una maggiore elasticità, margini di spesa più alti e, al tempo stesso, un percorso di rientro del debito più lungo. Altri Paesi, come Germania e Olanda, sono per una linea più rigorosa che permetta di rientrare nei parametri europei quanto prima. Resta fermo, però, il concetto di personalizzazione dei tempi di rientro e la volontà di trovare un accordo. La riforma proposta dalla Commissione europea dovrà essere approvata improrogabilmente entro fine anno ma ci sono segnali che fanno pensare a un accordo già entro Natale. In copertina foto di PIRO da Pixabay Read the full article
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powersol · 1 year ago
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Mobilità sostenibile in Emilia Romagna
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La Regione Emilia Romagna ha aperto un bando che dà attuazione al Piano di Azione Ambientale e al Decreto Direttoriale 412 del 18 dicembre 2020, che consiste in un programma di finanziamento per il miglioramento della qualità dell’aria nel territorio delle regioni del Bacino Padano. L’avviso è rivolto ai 207 comuni della Regione Emilia Romagna situati in aree soggette a superamenti dei valori limite dei principali inquinanti e che hanno aderito al Piano Regionale per la qualità dell’aria. Questi comuni contano circa quattro milioni di abitanti, il 90% del totale della popolazione della regione, e coprono oltre 13.200 chilometri quadrati di superficie, il 60% di quella regionale.
L’obiettivo principale è quello della riduzione delle concentrazioni di PM10 (le particelle di diametro aerodinamico inferiore o uguale ai 10 micrometri) e NOx (ossidi di azoto) nei comuni interessati dal numero di superamenti del valore limite giornaliero PM10 a causa del quale le zone di pianura sono oggetto di procedura di infrazione europea. Per questo la regione vuole incentivare l’utilizzo della bicicletta negli spostamenti quotidiani anche di medio raggio tramite l’erogazione di un contributo a parziale rimborso dell’acquisto di una bicicletta o di una cargo bike, entrambe a pedalata assistita. È inoltre riconosciuta una maggiorazione del contributo ai cittadini che dimostrano di aver rottamato un’autovettura.
I beneficiari
Possono presentare domanda di contributo le persone fisiche che, al momento della creazione della domanda, siano maggiorenni e, al momento dell’invio della domanda, siano residenti in uno dei 207 comuni (specificati nell’Allegato 1 del Bando). Queste persone dovranno inoltre risultare: intestatarie della fattura/ricevuta fiscale di acquisto e intestatarie o cointestatarie del conto corrente bancario o postale su cui verrà effettuato il versamento del contributo. Se il richiedente vuole ricevere anche la maggiorazione a seguito della rottamazione di un’auto, dovrà risultare intestatario o cointestatario del veicolo rottamato e del certificato di rottamazione. Infine, se il comune di residenza è inserito anche nell’ambito dell’elenco dei comuni alluvionati, è attribuita un’ulteriore maggiorazione pari a 200€.
Dotazione finanziaria
Per il seguente bando sono stati stanziati complessivamente 8.850.000 €, suddivisi nel triennio 2023-2025 come segue:
Anno 2023: 3.808.000 €;
Anno 2024: 2.387.000 €;
Anno 2025: 2.655.000 €.
I contributi vengono liquidati fino all’esaurimento delle risorse indicate per ciascuna annualità. Prima di effettuare la domanda, il richiedente può verificare la disponibilità delle risorse consultando l’apposito contatore dinamico, che si aggiorna in tempo reale con riferimento alle domande presentate e al loro esito. Eventuali risorse non impiegate nell’annualità di riferimento verranno aggiunte all’annualità successiva. I contributi erogati con il presente bando non sono cumulabili con altre agevolazioni statali o incentivi erogati da altri Enti o Amministrazioni, sul medesimo veicolo.
Misura del contributo
Il contributo regionale fa riferimento a veicoli nuovi di fabbrica, acquistati con documentazione fiscale italiana a decorrere dalla data di pubblicazione del Bando; se la domanda è accompagnata da un certificato di rottamazione, per quest’ultimo è ammessa la decorrenza dal primo gennaio 2023.
Senza la rottamazione di un’autovettura, il contributo previsto arriva fino a 500 € per l’acquisto di una bici a pedalata assistita e fino a 1.000 € per l’acquisto di una cargo bike a pedalata assistita. In ogni caso, il contributo non può superare il 50% del costo del mezzo. Con la rottamazione di un’autovettura, il contributo può essere al massimo di 700 € per l’acquisto di una bici a pedalata assistita e di 1.400.000 € per l’acquisto di una cargo bike a pedalata assistita. In ogni caso, il beneficio non può superare il 70% del costo del mezzo. A questo si aggiunge una maggiorazione di 200 € per i residenti nei comuni che risultano inclusi nell’ambito dei Comuni alluvionati. Nell’arco delle tre annualità è possibile ottenere un solo contributo. Gli acquisiti devono riferirsi ai seguenti periodi:
Per l’anno 2023: dalla data di pubblicazione del bando fino al 28 dicembre, mentre per le rottamazioni dal primo gennaio al 28 dicembre;
Per l’anno 2024: acquisti e rottamazioni dal primo gennaio al 31 dicembre;
Per l’anno 2025: acquisti e rottamazioni dal primo gennaio al primo luglio.
Se la data del certificato di rottamazione non corrisponde all’annualità di acquisto del mezzo, non viene riconosciuta la maggiorazione.
Modalità di presentazione della domanda
La domanda di partecipazione al bando deve essere presentata esclusivamente per via telematica, attraverso l’applicativo informatico disponibile al seguente link Bando per l’erogazione di incentivi ai cittadini per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita anche a seguito di rottamazione di autovetture — Mobilità (regione.emilia-romagna.it) a partire dal 20 settembre 2023. L’accesso alla piattaforma avviene tramite SPID L2, Carta d’Identità Elettronica (CIE) o Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
Per compilare la domanda è necessario essere in possesso dei seguenti documenti: marca da bollo di 16 €, fattura o ricevuta fiscale dell’acquisto del veicolo oggetto della richiesta di contributo (in cui devono essere evidenziati la dicitura “Programma di finanziamento per il miglioramento della qualità dell’aria nel territorio delle Regioni del Bacino Padano, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Emilia-Romagna”, il codice fiscale del richiedente, la marca e il nome del modello di veicolo, il prezzo finale del veicolo e la dichiarazione di conformità del veicolo), quietanza di pagamento con timbro e firma del venditore, copia della scheda tecnica del veicolo (in caso di cargo bike) ed eventuale certificato di rottamazione.
I termini annuali di presentazione della domanda sono i seguenti:
2023: dal 20 settembre al 28 dicembre;
2024: dal 9 gennaio al 31 dicembre;
2025: dal 9 gennaio al primo luglio.
Tutta la documentazione presentata in sede di domanda dovrà essere conservata per almeno due anni dall’erogazione del contributo.
Scopri tutti i bandi regionali attivi sul blog di Powersol.
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aldebaran66 · 1 year ago
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BLOCCO DEGLI EURO 5 IN PIEMONTE – FACCIAMO CHIAREZZA
Nel Comune di Torino ed in 76 comuni circostanti dal 15 settembre al 15 aprile sarà vietata la circolazione dei veicoli in categoria Euro 5 e inferiori. Automobili perfettamente funzionanti, dotate di sistemi all’avanguardia quanto alla limitazione delle emissioni inquinanti, e spesso ancora da pagare non potranno più essere utilizzate.
Un esproprio proletario in salsa ambientalista. Oltre che una violazione del diritto alla libera circolazione nel territorio della repubblica previsto dall’art. 16 della costituzione.
Perché si è arrivati a tanto? Dalla Regione Piemonte fanno spallucce e rispondono con il più classico dei “ce lo chiede l’Europa”. Vediamo come e perché e verifichiamo se ci sono delle alternative.
La questione è stata, da ultimo, oggetto della procedura di infrazione n. 2015/2043 aperta dalla Commissione Europea per la violazione dei vincoli concernenti la salubrità dell’aria, con particolare riferimento al biossido di azoto, previsti da una serie di direttive UE, 96/62/CE, 1999/30/CE, e 2008/50. Dopo una fase precontenziosa la vicenda è finita alla Corte di Giustizia UE nel procedimento C-573/19, deciso con sentenza del 12 maggio 2022 che ha dato torto all’Italia ed ha accertato la violazione delle famigerate direttive. Una precedente procedura di infrazione con oggetto analogo era stata decisa con una sentenza del 10 novembre 2020 sempre con lo stesso esito. Le due procedure di infrazione riguardavano, tra le altre zone della penisola, i 76 comuni degli agglomerati IT0118 (Torino), IT0119 (Piemonte pianura) e IT0120 (Piemonte collina).
Il presidente della giunta regionale piemontese Cirio (smettiamola di chiamarli governatori) ha recitato il solito siparietto dell’inevitabilità delle misure adottate motivando la necessità del blocco con le imperiose richieste di Bruxelles, alle quali, così sembra, è impossibile resistere. Tuttavia, a guardare meglio, ci si accorge che alcune cose non tornano.
Anzitutto va detto che la nostra repubblica delle banane è in buona compagnia per quanto riguarda la violazione degli standard di inquinamento dell’aria stabiliti dall’ineffabile Unione Europea. La stessa, per intenderci, che ha ritenuto opportuno nel 1994 dedicare un regolamento della Commissione al tema bruciante che riguardava le dimensioni e la curvatura delle banane. Sono molti i paesi cui sono state fatte le stesse contestazioni.
Secondo, le sentenze della Corte nulla dicono in merito alle concrete misure da adottare e, in particolare, non prevedono l’allucinante sistema Mo-Ve-In delle quote chilometriche annuali. È una simpatica invenzione dei soloni piemontesi.
Cosa succede se uno stato non adempie le direttive dell’Unione Europea?
La risposta, in sintesi, è che non succede niente. Fino ad ora nessuno stato membro dell’UE è stato mai sanzionato per la violazione delle direttive sulla qualità dell’aria. Si è parlato per il Belgio di una sanzione giornaliera di ben 300 euro, nel caso della Francia vi fu la minaccia di applicare una sanzione di 32 milioni di euro l’anno. Il Dipartimento delle Politiche Europee della Presidenza del Consiglio chiarisce che la sanzione minima per l’Italia è di Euro 8.505,11 giornalieri. Di fatto ad oggi nessuno stato ha mai pagato un euro.
Ora, ipotizziamo il caso peggiore e cioè che in un futuro non lontano i cari amici dell’UE decidano di sanzionarci come la Francia. Ben 32 milioni l’anno. In Italia ci sono 40 milioni di veicoli. Se dividessimo la spesa annua per sanzioni tra tutti gli automezzi verrebbe un costo annuo di 80 centesimi. Ipotizziamo che i mezzi inquinanti siano solo un decimo del parco circolante. Il costo sarebbe di 8 euro l’anno: una spesa che chiunque affronterebbe a cuor leggero pur di non subire l’esproprio del suo autoveicolo.
O meglio: sarebbero dei soldi che si potrebbero prendere facilmente da quanto pagato annualmente dai malcapitati automobilisti per il bollo auto.
Alessandro Fusillo
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scienza-magia · 1 year ago
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Contributi per l'acquisto di bici elettriche a pedalata assistita e cargo
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Bando per l’erogazione di incentivi ai cittadini per l'acquisto di biciclette a pedalata assistita anche a seguito di rottamazione di autovetture. La Regione Emilia-Romagna intende incentivare l’utilizzo della bicicletta negli spostamenti quotidiani mediante l’erogazione di un contributo a parziale rimborso dell’acquisto di una bicicletta o di una cargo bike, entrambe a pedalata assistita. E' riconosciuta una maggiorazione del contributo ai cittadini che dimostrano di aver rottamato una autovettura. Per il primo anno di incentivazione potranno essere oggetto di contribuzione gli acquisti effettuati a decorrere dal 7 agosto 2023. Ai fini della maggiorazione del contributo mediante la rottamazione dell’autovettura saranno accettate le rottamazioni avvenute a decorrere dal 1° gennaio 2023. Il bando è rivolto ai cittadini residenti nei 207 Comuni della Regione Emilia-Romagna elencati all’Allegato 1 (in fondo a questa pagina, alla voce "Documentazione"), situati in aree soggette a superamenti dei valori limite dei principali inquinanti (PM10, NOx) e che hanno aderito al Piano Regionale per la qualità dell’aria. L’obiettivo primario è la riduzione delle concentrazioni di PM10 e NOx nei comuni interessati dal numero di superamenti del valore limite giornaliero di PM10, a causa del quale le zone di pianura sono oggetto di procedura di infrazione europea. Chi può presentare domanda di contributo Possono presentare domanda ai fini della concessione del contributo le persone fisiche maggiorenni residenti in uno dei 207 Comuni elencati nell’Allegato 1, che dovranno risultare: - intestatarie della fattura/ricevuta fiscale di acquisto; - intestatarie o cointestatarie del conto corrente bancario o postale su cui verrà effettuato il versamento del contributo. Qualora il richiedente intenda avvalersi della maggiorazione del contributo a seguito della rottamazione di una autovettura, dovrà risultare intestatario o cointestatario del veicolo rottamato e del certificato di rottamazione. Qualora il Comune di residenza del richiedente sia contenuto, oltre che nei 207 Comuni del presente Bando (allegato 1), anche nell’ambito dell’elenco dei Comuni alluvionati, con le limitazioni ivi previste, di cui al DL n. 61 del 1°giugno 2023, convertito con Legge n.100 del 27 luglio 2023 e delle successive modifiche ed integrazioni all’elenco stesso, è attribuita un’ulteriore maggiorazione del contributo pari a euro 200,00 (Allegato 1 bis). Contributo Contributo SENZA rottamazione di un’autovettura Fino a euro 500,00 per l’acquisto di una bici a pedalata assistita. Fino a euro 1.000,00 per l’acquisto di una cargo bike a pedalata assistita. Il contributo non potrà superare il 50% del costo del mezzo. Contributo CON rottamazione di un’autovettura Fino a euro 700,00 per l’acquisto di una bici a pedalata assistita. Fino a euro 1.400,00 per l’acquisto di una cargo bike a pedalata assistita. Il contributo non potrà superare il 70% del costo del mezzo. Modalità La domanda di contributo dovrà essere presentata esclusivamente per via telematica, dalla persona fisica residente in uno dei 207 comuni elencati nell’Allegato 1, seguendo la procedura guidata dell'applicativo informatico che sarà aperto dal 20 settembre 2023. L’accesso al sistema informatico per la presentazione della domanda deve essere effettuato esclusivamente con credenziali di persona fisica SPID L2, Carta di Identità Elettronica (CIE) o Carta nazionale dei servizi (CNS). Per procedere alla compilazione della domanda, è necessario essere in possesso dei seguenti documenti di cui è richiesto il caricamento attraverso l’applicativo informatico: - Marca da bollo di euro 16,00 che andrà apposta e annullata su apposita modulistica (allegato n.2 in fondo a questa pagina alla voce "Documentazione"); - Fattura/ricevuta fiscale di acquisto inerente al veicolo oggetto della richiesta di contributo, intestata al richiedente, nella quale devono essere evidenziati: - la dicitura “Programma di finanziamento per il miglioramento della qualità dell’aria nel territorio delle Regioni del Bacino Padano, Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e Regione Emilia-Romagna”; - il codice fiscale del richiedente; - la marca e il nome del modello di veicolo; - il prezzo finale del veicolo. Nel prezzo finale non sono ammesse spese per accessori né eventuali spese di trasporto; - la dichiarazione di conformità del veicolo all’art. 50 del Codice della Strada, attestata dal costruttore o dal rivenditore. - Quietanza di pagamento tramite dicitura corredata di timbro e firma del venditore apposta sulla fattura stessa (come da fac-simile, vedi allegato n. 3 in fondo a questa pagina alla voce "Documentazione") o alternativamente allegando documentazione bancaria specifica (solo bonifici/carta di credito e solo con causale specifica che garantisca l’avvenuto acquisto); - Eventuale certificato di rottamazione rilasciato dal demolitore/ concessionario alla consegna del veicolo riportante data successiva alla pubblicazione del bando. PRESENTA LA DOMANDA>> (attivazione a partire dal 20 settembre 2023) Scadenza per la presentazione della domanda - Per il primo anno di contribuzione dal 20 settembre 2023 alle ore 14.00 ed entro il 28 dicembre 2023 alle ore 12; - per il secondo anno di contribuzione dal 9 gennaio 2024 ed entro il 31 dicembre 2024 alle ore 12; - per il terzo anno di contribuzione dal 9 gennaio 2025 ed entro il 1° luglio 2025 alle ore 12. Documentazione - Delibera della Giunta regionale n. 1411 del 7 agosto 2023 - “Bando per l'erogazione di incentivi ai cittadini per l'acquisto di biciclette a pedalata assistita anche a seguito di rottamazione di autovetture". Attuazione del piano di azione ambientale e del decreto direttoriale n. 412/2020, istitutivo di un programma di finanziamento per il miglioramento della qualità dell'aria nel territorio delle regioni del bacino padano. - Testo completo del bando (338.93 KB) - Allegato 1 (125.84 KB) - Elenco dei Comuni di residenza dei beneficiari del contributo - Allegato 1 bis (106.03 KB) - Elenco dei Comuni di residenza dei beneficiari della maggiorazione del contributo regionale a seguito dell’alluvione - Allegato 2 - Dichiarazione di assolvimento del pagamento dell'imposta di bollo formato docx (75.67 KB) | formato pdf (215.97 KB) - Allegato 3 (131.75 KB) - Facsimile fattura - Informativa privacy (186.63 KB) Per eventuali richieste di informazioni è possibile scrivere all’indirizzo mail dedicato: [email protected] Read the full article
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retelabuso · 2 years ago
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«Cosa intendono fare Ue e Onu per fermare gli abusi sessuali sui minori del clero in Italia?»
Una petizione all’Unione Europea e una istanza di procedura di infrazione urgente all’Onu. Entrambe, per chiedere cosa intendano fare questi due organismi sovranazionali per «risolvere il problema italiano», costringere il nostro paese a «prevenire il fenomeno» e «proteggere i minori dagli abusi sessuali, specie quelli ecclesiastici» visto che «la chiesa cattolica si differenzia in modo…
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kritere · 2 years ago
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Reddito e assegno unico, procedure di infrazione Ue contro l'Italia
DIRETTA TV Il reddito di cittadinanza non è in linea con il diritto Ue in materia di libera circolazione dei lavoratori, diritti dei cittadini, residenti e protezione internazionale. E’ quanto sostiene la Commissione europea, che ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia perché il reddito discrimina gli altri lavoratori Ue.E una procedura di ifrazione è in arrivo anche per l’assegno…
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anchesetuttinoino · 6 months ago
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L’importanza di intervenire sulle fasce di reddito del ceto medio che non possono essere considerate “ricche”.
Sarebbe opportuno alleggerire la pressione fiscale ma la “Manovra del 2024 è stata finanziata con un deficit di 15,7 miliardi di euro e le nuove regole UE sul Patto di Stabilità impediscono ulteriori indebitamenti. Oltretutto, l’Unione Europea ha avviato una procedura di infrazione per deficit eccessivo contro l’Italia, richiedendo un aggiustamento di circa 10 miliardi di euro all’anno“. Al di là…
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mr-agj · 6 years ago
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Ma non può chiudere un occhio?
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