#problemi sanità italiana
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pier-carlo-universe · 22 days ago
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La Crisi della Sanità Italiana: Mancano Medici e Infermieri, a Rimetterci Sono i Cittadini
Con una carenza di 25.000 medici e 65.000 infermieri, la sanità italiana è in emergenza, penalizzando soprattutto le classi sociali più fragili
Con una carenza di 25.000 medici e 65.000 infermieri, la sanità italiana è in emergenza, penalizzando soprattutto le classi sociali più fragili. La sanità italiana sta attraversando una crisi senza precedenti, aggravata da una cronica carenza di personale medico e infermieristico. Secondo le stime, mancano all’appello circa 25.000 medici e 65.000 infermieri, una situazione che sta mettendo a…
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finnianson · 2 years ago
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IUS SCHOLAE
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Fermo restando che ho una enorme fiducia nella capacità della scuola di creare senso di comunità e integrazione reale..
Ritengo tuttavia che si tratti di un provvedimento a mio modo di vedere incompleto e insufficiente che deve essere migliorato per rafforzare la tutela degli interessi dei minori.
in determinate occasioni, sia emergenziali che ordinarie, il fatto che un minore abbia una cittadinanza differente da quella dei genitori può costituire una fonte di problemi di difficile soluzione.
Non dimentichiamoci che in determinate circostanze, come in occasione di vacanze nella madre patria, la cittadinanza di origine rappresenta una tutela per il minore e la possibilità di accedere più facilmente a determinati servizi.
È opportuno che il provvedimento preveda la possibilità di mantenere la doppia cittadinanza. Sarà il minore stesso al compimento della maggiore età a decidere se mantenere la doppia cittadinanza o se scegliere una delle due.
Una reale politica di integrazione si persegue conoscendo e riconoscendo, anzi esaltando la differenza tra le diverse culture, che rappresentano una grande ricchezza da preservare,
non è attraverso una mera omogeneizzazione burocratica che si costruisce una società multietnica.
E neppure attraverso una omogeneizzazione di tipo commerciale che passa attraverso alla diffusione di beni di consumo e di intrattenimento uguali per tutti.
Questo modello di integrazione ha già mostrato tutta la sua drammatica inefficacia in America, come in Francia.
Non è consigliabile tentare di appiattire e smussare le differenze culturali in una pappa indistinta e indifferenziata.
Al contrario è necessario apprendere il più possibile gli uni dagli altri in modo da gestire le differenze nella loro talvolta incredibile complessità.
In questo la Scuola italiana ha fatto e sta facendo dei miracoli, malgrado ogni governo si accanisca su di essa, con tagli selvaggi, gravami burocratici, privatizzazioni. Le morti degli studenti durante l'alternanza scuola-lavoro che gridano vendetta, gli insegnanti e i bidelli più sottopagati d'Europa usati come carne da cannone durante la pandemia, i sistemi di aerazione e il potenziamento dei trasporti pubblici mai attuati.
Esattamente come il Green Pass, lo Ius Scholae è il tentativo burocratico di nascondere le inadempienze dei governi.
Centri di accoglienza simili a lager gestiti per fare profitto, lavoratori stranieri sfruttati e sottopagati quando non schiavizzati dal caporalato, assenza di accordi per corridoi umanitari, rotte migratorie pericolosissime appaltate alla vigilanza di enti privati invece che agli Stati.
Ci servono azioni concrete sull'integrazione, sulla scuola, sulla sanità e non i soliti paraventi con cui creare alibi all'inattività, o peggio, tentativi maldestri di insabbiare i delitti contro la personalità dello Stato e contro gli esseri umani.
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e-o-t-w · 5 months ago
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Eyes on the world #201
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Nel vano tentativo di non squagliarci, prosegue il nostro cammino nel mese di luglio. 
Settimana ricca su diversi fronti, dal conflitto tra Israele e Hamas fino ai risultati delle elezioni in Francia. Passiamo poi alle ultime dall’Europa e dalla guerra in Ucraina, per finire con alcuni sviluppi che riguardano Boeing e la giustizia italiana. 
Non vi anticipo altro, cominciamo 👇 
🇮🇱 ISRAELE-HAMAS: I NUOVI ATTACCHI, IL MOLO AMERICANO SMONTATO, L’EVACUAZIONE DI GAZA 
1) Dopo una settimana senza grossi sviluppi, torniamo a parlare della guerra tra #Israele e #Hamas. Martedì l’esercito israeliano ha bombardato un'area di una scuola a Abasan al Kabira, est di Khan Yunis, nella Striscia di #Gaza, dove si rifugiavano sfollati dall’invasione israeliana in corso da nove mesi. Almeno 31 persone sono morte, inclusi otto bambini. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che l’attacco mirava a un terrorista di Hamas coinvolto nel massacro del 7 ottobre e stanno verificando la presenza di civili tra le vittime. Un testimone ha riferito alla BBC che l’area colpita era affollata da circa 3mila persone. Questo attacco è il quarto in quattro giorni contro scuole-rifugio per sfollati palestinesi. Sabato scorso, un altro attacco su una scuola dell'#UNRWA a Nuseirat ha ucciso almeno 16 persone. Domenica, un bombardamento ha colpito la scuola "Sacra famiglia" a nord-ovest di Gaza, uccidendo tra gli altri il viceministro del Lavoro Ihab al Ghussein. Lunedì, un altro attacco ha ferito diverse persone in una scuola #ONU a Nuseirat. Philippe Lazzarini, direttore dell’UNRWA, ha chiesto – a questo proposito – indagini indipendenti sugli attacchi alle scuole. Hamas ha descritto gli attacchi come i più intensi degli ultimi mesi e ha dichiarato che potrebbero compromettere i #negoziati per il cessate il fuoco. Il ministero della Sanità di Hamas riporta che più di 38mila palestinesi sono stati uccisi dall'inizio dell'invasione.  
Nel frattempo, mercoledì alcuni funzionari del governo statunitense hanno riferito anonimamente che il molo galleggiante costruito davanti alla costa della Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari sarà smontato definitivamente. Il molo, costato 320 milioni di dollari, è stato smontato e rimontato più volte a causa di vari problemi e ha operato solo per una decina di giorni da metà maggio a fine mese. A giugno ha accumulato aiuti senza riuscire a consegnarli. Inizialmente previsto come soluzione emergenziale dall’amministrazione #Biden, il molo non ha mai soddisfatto il fabbisogno previsto e ha affrontato difficoltà logistiche e di sicurezza nella distribuzione degli aiuti. Sempre mercoledì, l'esercito israeliano ha distribuito volantini su Gaza City, ordinando l'evacuazione della città, considerata una zona di combattimento pericolosa. Questo è il secondo tentativo di evacuazione dall'inizio della guerra, con una precedente a gennaio. Circa 250.000 persone vivono ancora a Gaza in condizioni precarie. Pochi residenti hanno seguito l'ordine a causa dei continui trasferimenti e dei bombardamenti su aree definite sicure. Per questo motivo, il ministero dell'Interno di Gaza e l'UNRWA hanno sconsigliato di seguire l'ordine di #evacuazione. Nel frattempo, sono ripresi in #Qatar i colloqui per un cessate il fuoco. 
🇫🇷 FRANCIA: L’NFP TRIONFA E FA SCIVOLARE L’ESTREMA DESTRA AL TERZO POSTO. INCERTEZZA SUL GOVERNO 
2) Le elezioni legislative in #Francia sono state vinte dalla sinistra del Nuovo Fronte Popolare (#NFP), che ha ottenuto 182 seggi nella nuova Assemblea Nazionale. Il NFP include il Partito Socialista, Europe Écologie Les Verts e La France Insoumise di Jean-Luc #Mélenchon. La coalizione centrista del presidente Emmanuel #Macron, Ensemble pour la République, ha eletto 168 deputati, un risultato inferiore rispetto ai 250 seggi della precedente legislatura, ma migliore delle previsioni. Il partito di estrema destra Rassemblement National, nonostante fosse il più votato al primo turno, ha ottenuto 143 seggi, mentre i #Repubblicani ne hanno conquistati 45. L'affluenza al secondo turno è stata del 66,63%, la più alta dal 1997. I risultati hanno sorpreso, ribaltando le previsioni che davano Rassemblement National come vincitore. Nessun partito ha raggiunto la maggioranza assoluta di 289 seggi, rendendo incerti gli equilibri per una futura alleanza di governo. Jean-Luc Mélenchon ha commentato i risultati, definendoli un sollievo per milioni di persone e chiedendo a Macron di nominare un nuovo primo ministro dal NFP. L'attuale primo ministro, Gabriel #Attal, ha annunciato le sue dimissioni (poi rifiutate dallo stesso Macron, che prima vuole attendere la composizione del nuovo governo). Si parla di una possibile "coabitazione" tra un presidente e un primo ministro di schieramenti diversi, come avvenuto in passato, ma senza una maggioranza assoluta in parlamento. Le opzioni in discussione includono la formazione di una coalizione, un governo di unità nazionale, un governo tecnico o un governo per gli affari correnti. Tuttavia, formare una coalizione appare complesso a causa delle differenze politiche e delle dichiarazioni contrarie da parte dei leader di sinistra. Nuove elezioni legislative potrebbero tenersi solo dopo luglio 2025, a meno che non si riesca a giustificare uno scioglimento anticipato dell'Assemblea. Macron, pur esprimendo l'intenzione di restare in carica fino al 2027, potrebbe essere spinto alle dimissioni in caso di stallo insuperabile, con conseguenze significative per la politica francese. 
🇪🇺 UE: NASCONO NUOVI GRUPPI DI ESTREMA DESTRA SOTTO ORBAN. INTANTO URSULA VON DER LEYEN... 
3) Facciamo un salto in #UE. La scorsa settimana, il primo ministro ungherese Viktor #Orbán ha annunciato la creazione di un nuovo gruppo parlamentare di destra nel #Parlamento Europeo, chiamato "Patrioti per l'Europa". Questo progetto, nato in alleanza con Herbert Kickl del Partito della Libertà Austriaco (FPÖ) e Andrej Babis del partito ceco Azione dei Cittadini Insoddisfatti (ANO), ha ricevuto l'adesione del partito portoghese Chega, guidato da André Ventura. Il Rassemblement National (RN) francese, con 30 eurodeputati, e Matteo Salvini della Lega hanno mostrato interesse a unirsi. Venerdì scorso, Santiago Abascal di Vox e Geert Wilders del Partito per la Libertà (PVV) olandese hanno annunciato la loro adesione, seguiti sabato dal Partito Popolare Danese (DF), consentendo a Orbán di raggiungere i numeri necessari per formare un gruppo nel Parlamento Europeo. Il nuovo gruppo intende difendere gli Stati membri dall'interferenza dell'Unione Europea e restituire potere ai singoli stati, opponendosi al "centralismo" di Bruxelles e alle forze globaliste, promuovendo le identità nazionali e fermando l'immigrazione clandestina. Tuttavia, i membri del gruppo hanno posizioni divergenti sulla politica estera, soprattutto riguardo alla guerra tra Russia e Ucraina. Orbán ha incontrato recentemente Vladimir #Putin a Mosca, mentre altri membri, come Wilders e il DF, sostengono l'Ucraina. Secondo l'europarlamentare danese Anders Vistisen, la politica estera rimarrà di competenza nazionale all'interno del nuovo gruppo. 
Mercoledì invece il partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (#AfD) ha annunciato la formazione di un altro gruppo nel Parlamento Europeo chiamato "Europe of Sovereign Nations" (#ESN). Questo sarà il terzo gruppo di estrema destra dopo ECR e, appunto, Patrioti per l’Europa. La composizione del gruppo non è ancora confermata, ma secondo fonti come Euronews ed Euractiv, ESN dovrebbe includere 25 membri provenienti da otto paesi, superando la soglia minima per la formazione di nuovi gruppi parlamentari. AfD, che ha eletto 14 europarlamentari nelle recenti elezioni, era stato espulso da Identità e Democrazia (ID) per dichiarazioni indulgenti sul nazismo. Anche il partito ceco Libertà e Democrazia Diretta (SPD) dovrebbe aderire al nuovo gruppo. La formazione di ESN frammenta ulteriormente l’estrema destra europea, pochi giorni dopo la creazione di Patrioti per l’Europa.  
Per ciò che riguarda le nomine chiave per la Commissione, la presidente uscente Ursula #vonderLeyen sta intensificando la sua campagna per ottenere il sostegno necessario alla sua riconferma. Il 18 luglio, il Parlamento Europeo voterà per approvare la sua nomina per un secondo mandato, per il quale von der Leyen necessita di almeno 361 voti. Appartenente al Partito Popolare Europeo (#PPE), il gruppo più grande del Parlamento, von der Leyen sta cercando di assicurarsi il sostegno dei gruppi parlamentari della “maggioranza Ursula”: PPE, Socialisti (S&D) e Renew. Tuttavia, come detto, la composizione del Parlamento è cambiata dopo le recenti elezioni, con una crescita dell'estrema destra e una diminuzione dei seggi per Socialisti, Renew e Verdi. Von der Leyen sta incontrando i leader dei vari gruppi per negoziare il loro supporto. I #Socialisti hanno posto condizioni legate al Green Deal e alla crisi abitativa, mentre i Verdi non escludono il loro sostegno se saranno rispettate le condizioni climatiche. Cruciale per la riconferma è anche evitare alleanze con l’estrema destra, compresi i nuovi gruppi Patrioti per l’Europa e Europe of Sovereign Nations (ESN). Nonostante l’esclusione di qualsiasi alleanza con questi gruppi, von der Leyen ha mostrato apertura verso i Conservatori e Riformisti (ECR), suscitando preoccupazioni tra i suoi alleati. Se non dovesse raggiungere la soglia richiesta, la sua nomina verrebbe scartata, portando il #Consiglio Europeo a nominare un altro candidato, scenario che potrebbe causare una crisi politica. Alcuni osservatori ritengono che la mancanza di alternative potrebbe favorire la sua riconferma. 
🇺🇦 UCRAINA-RUSSIA: PESANTE ATTACCHI SU OSPEDALI E FABBRICHE. MEMBRI DELLA NATO RIUNITI IN USA 
4) Torniamo, purtroppo, in Ucraina. Lunedì mattina, la #Russia ha effettuato uno dei più gravi attacchi missilistici contro l'#Ucraina degli ultimi mesi, colpendo diverse città, tra cui #Kiev. Sono state uccise 41 persone e ferite oltre 170 in tutto il paese. A Kiev, due ospedali civili, tra cui l'ospedale pediatrico Okhmatdyt e una clinica per la maternità, sono stati colpiti, causando la morte di 27 persone. Nella regione di Dnipropetrovsk sono state uccise 11 persone e ferite 68, principalmente a Kryvyi Rih, città natale del presidente Zelensky. A Pokrovsk, nella regione del #Donetsk, tre persone sono morte in un attacco a una fabbrica. Gli attacchi sono stati condannati da vari paesi occidentali: il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani li ha definiti «crimini di guerra», e l'Alto rappresentante UE Josep Borrell ha chiesto nuovi sistemi di difesa antiaerea per l'Ucraina. Martedì i leader della #NATO si sono riuniti a Washington, con la partecipazione di Zelensky. Il presidente statunitense Joe Biden ha criticato gli attacchi definendoli «un terribile promemoria della brutalità russa». Nell'attacco all'ospedale Okhmatdyt, due adulti, tra cui un medico, sono morti e diversi bambini sono rimasti feriti, costringendo all'evacuazione dei pazienti. 
✈️ BOEING COLPEVOLE PER GLI INCIDENTI DEL 2018 E 2019. NESSUN MIGLIORAMENTO ALLA SICUREZZA 
5) Domenica scorsa #Boeing si è dichiarata colpevole patteggiando con il dipartimento di Giustizia degli #StatiUniti in merito a un'indagine riguardante due gravi incidenti del modello 737 Max nel 2018 e 2019, che causarono 346 morti. L'indagine coinvolgeva i voli Lion Air 610 e Ethiopian Airlines 302. Il processo era iniziato a maggio, quando Boeing fu accusata di aver violato un accordo del 2021 che richiedeva miglioramenti significativi alla sicurezza degli aerei, evitando così un processo. L'accordo di domenica prevede che Boeing si dichiari colpevole di cospirazione per truffare la Federal Aviation Administration (#FAA) e prevede una multa di 487,2 milioni di dollari e un investimento di almeno 455 milioni di dollari nei prossimi tre anni per migliorare i programmi di #sicurezza. Boeing era stata accusata di aver nascosto alla FAA cambiamenti nel software di volo automatico MCA, responsabile degli incidenti. Il dipartimento di Giustizia ha presentato l'accordo a un tribunale federale in Texas, che ora dovrà decidere se accettarlo. 
🇮🇹 APPROVATO DEFINITIVAMENTE IL DDL NORDIO ALLA CAMERA. ABOLITO IL REATO DI ABUSO D’UFFICIO 
6) Mercoledì la Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge promosso dal ministro della Giustizia, Carlo #Nordio, che modifica il codice penale, il codice di procedura penale, l'ordinamento giudiziario e quello militare. La riforma, nota come "ddl Nordio", ha suscitato ampie discussioni, specialmente per l'abolizione del reato di abuso d'ufficio. Questo reato puniva i pubblici ufficiali che sfruttavano la loro posizione per vantaggi personali, ma è stato contestato per la sua applicazione troppo estesa. La riforma mira a facilitare il lavoro dei pubblici ufficiali, limitando le accuse infondate e dando loro maggiore libertà d’azione. La #riforma modifica anche il reato di traffico di influenze illecite, restringendolo ai casi in cui la mediazione mira a far compiere un reato a un pubblico ufficiale. Le relazioni del mediatore devono essere reali e utilizzate per essere punibili. Inoltre, la pena minima è stata aumentata a un anno e mezzo. L'avviso di garanzia dovrà ora contenere una descrizione sommaria del fatto contestato e verrà consegnato con maggiore riservatezza per proteggere l'indagato. Le misure cautelari, come la detenzione preventiva, richiederanno un interrogatorio preliminare dell'indagato e le decisioni sulla custodia cautelare in carcere saranno prese da un collegio di tre giudici. Le #intercettazioni dovranno escludere informazioni su persone non coinvolte nel processo e non potranno essere pubblicate se non utilizzate in giudizio. La copia delle intercettazioni sarà disponibile solo per le parti coinvolte e i loro avvocati. Infine, è stato reintrodotto il divieto per il pubblico ministero di appellarsi contro una sentenza di assoluzione in primo grado per reati minori. Inoltre, i giudici popolari delle Corti d'Assise non potranno avere più di 65 anni al momento della nomina. 
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Andiamo velocemente su un paio di brevi 👇 
📱 Il sindacato nazionale dei lavoratori di #Samsung Electronics ha annunciato uno #sciopero a tempo indeterminato, estendendo quello iniziato lunedì, a causa di una disputa sugli stipendi e sulle condizioni di lavoro. Circa 6.500 dipendenti sono in sciopero, con la possibilità che il numero aumenti. La controversia sui salari è in corso da gennaio, con i lavoratori che chiedono un aumento del 3,5% e un bonus legato agli utili dell'azienda. Samsung ha registrato un utile di 7,5 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell'anno, con un forte aumento del prezzo delle azioni grazie alla domanda di chip per lo sviluppo dell'#intelligenzaartificiale. Le negoziazioni non hanno ancora portato a un accordo, e il sindacato insiste che lo sciopero continuerà fino a quando tutte le richieste non saranno soddisfatte. Sebbene il sindacato affermi che lo sciopero stia rallentando alcune produzioni, gli esperti ritengono che l'impatto sull'azienda sia minimo a causa dell'automatizzazione delle fabbriche, e il mercato non mostra preoccupazione per una possibile riduzione delle forniture. 
🇮🇹 Nell'ultima settimana, diverse #carceri italiane sono state teatro di intense #proteste, causate principalmente dalle pessime condizioni di vita all'interno delle strutture, tra cui sovraffollamento, scarsa igiene e caldo insopportabile. Al carcere Ernesto Mari di Trieste, circa 100 detenuti hanno protestato lanciando oggetti in strada e incendiando arredi, costringendo la polizia a intervenire con lacrimogeni. La rivolta è nata per problemi nella gestione dei colloqui con i familiari e per le dure condizioni di vita. Al carcere di Cuneo, una violenta rissa tra detenuti è stata seguita da una protesta con distruzione di arredi e lancio di oggetti. A Viterbo, i detenuti hanno reagito alla morte di un compagno incendiando materassi, mentre a Sollicciano, a Firenze, una protesta è scoppiata dopo il suicidio di un detenuto, portando al trasferimento di molti detenuti a causa dell'inagibilità delle sezioni. Queste rivolte evidenziano il grave problema del sovraffollamento e delle cattive condizioni delle carceri italiane. 
Alla prossima 👋 
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decadentdjentleman · 1 year ago
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
La salute e la politica
La quarta ragione è di natura politica. Mentre il caos dell'organizzazione sanitaria italiana dà l'impressione apparente che la costruzione di questo << sistema >> sia dovuta al caso, che esso non risponda ad alcuna logica, in realtà le diverse istituzioni rispondono a precisi fini di conservazione sociale (prima ancora che di tutela della salute). Ognuna di esse rappresenta un centro di potere, di influenze, di clientele. Le mutue sono nate nel secolo scorso come associazioni volontarie e solidaristiche dei lavoratori, ed è stato il fascismo a soffocarne lo spirito democratico, a creare da esse i primi carrozzoni. Questa politica è stata seguita (e perfezionata) dalla Democrazia Cristiana, in venti anni di governo. La DC è ancorata, in questo campo nel quale si misurano assai direttamente le rispondenze di un partito alle esigenze della persona umana, alla parte peggiore della tradizione cattolica: cioè al dominio, al potere raggiunto sfruttando i bisogni assistenziali, anziché allo spirito di sincera carità che ha animato utili istituzioni anche religiose del passato, e che deve ancora vivificare, intenso come comprensione fra esseri umani di uguali diritti, le rinnovate strutture della sanità pubblica moderna. Per quanto concerne i socialisti, occorre ricordare che la socialdemocrazia italiana lanciò nel 1963 per le elezioni politiche (lo promise Saragat, allora dirigente del PSDI) lo slogan << una casa, una scuola e un medico per ogni cittadino >>, ed ha fallito in tutti e tre questi obiettivi, mostrando che essa è incapace non solo di offrire un'alternativa di potere rispetto alla borghesia, ma anche di avviare a soluzione esigenze di elementare sviluppo civile per la popolazione. I socialisti che hanno diretto il Ministero della Sanità hanno mostrato molto dinamismo ed hanno presentato alcuni progetti di riforma (per esempio, nel campo ospedaliero): ma hanno poi ceduto dinanzi alla prepotenza della DC, e le leggi sono arrivate in Parlamento annacquate, prive di contenuto innovatore. Nel complesso, si può dire che nel campo sanitario le classi dirigenti italiane hanno dimostrato un chiaro fallimento. Il governo, come ha scritto perfino il giornale più governativo della capitale (Il Messaggero), << si è posto di fronte a un groviglio di inadempienze e quindi di irresponsabilità >>, << non ha varcato nemmeno la periferia del problema e non sa da quale parte cominciare a mettere ordine >>. Sarebbe più esatto dire: sa benissimo da che parte cominciare, ma non vuole, perché ciò significherebbe modificare profondamente la politica fin qui seguita, ledere interessi precostituiti, attuare profonde riforme.
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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Schillaci: 'Disponibili ad incontrare i sindacati dei medici'
“Sì certo abbiamo sempre dialogato con sindacati medici e continueremo a farlo”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto a Sky, risponde ad una domanda circa la disponibilità ad incontrare i sindacati medici dopo che ieri alcune sigle hanno proclamato uno sciopero per il 5 dicembre. “Stiamo cercando di intervenire sui problemi della sanità pubblica italiana e nella legge di…
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vorticimagazine · 1 year ago
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AISM inaugura una Sezione Provinciale
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La mia personale esperienza in AISM(Associazione, Italiana, Sclerosi Multipla) nella sezione di Pescara come socia e volontaria inizia dieci anni fa in maniera casuale. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti… Numerosi sono i servizi forniti dalla sezione a persone con SM resi possibili, grazie alla forza, la caparbietà e il coraggio di Pina Scogna. Non è certo finita qui. Nasce anche il Centro Diurno che attualmente ha la sua sede a Villa Sabucchi. Agli utenti sono proposte diverse attività laboratoriali mirate a favorire l’inclusione e non solo, tra queste ne ricordiamo alcune: il laboratorio artistico, la ginnastica dolce, lo yoga, il laboratorio di scrittura creativa, il giornalino di sezione Percorsi che nel corso del tempo, è diventata una rivista a tutti gli effetti. Lo scorso 28 Luglio, la sezione ha vissuto con operatori, utenti e famigliari un evento molto importante che questa lettera aperta (definirlo un semplice comunicato, per noi di Vortici.it è riduttivo), annuncia con emozione…
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Giuseppina Scogna
In onore della fondatrice Giuseppina Scogna, AISM inaugura una Sezione Provinciale. La cerimonia di intitolazione si é svolta nel Parco di Villa Sabucchi, a Pescara.
Arriva sempre il momento in cui la vita ti costringe, improvvisamente, a fare i conti con l’assenza, con la perfetta cognizione che una persona che aveva un posto nella tua vita, un angolo nel tuo cuore non appartiene più ai tuoi giorni, al tuo tempo. Raccontare di Giuseppina Scogna, la storica Presidente AISM della Sezione Provinciale di Pescara, nonché fondatrice del Centro Diurno attualmente attivo presso il Parco Villa Sabucchi, è piuttosto difficile, perché aveva una personalità ricca di sfumature, una forza strutturata e mai domabile. La nostra cara “Pina” è stata l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla per 30 anni e ne ha fatto la storia, in ogni contesto, ufficiale o dietro le quinte, a ogni livello, pescarese, abruzzese, nazionale. Ha saputo incarnare l’Associazione e il suo credo ed ha saputo darle la possibilità e la spinta per arrivare dove è oggi. Concreta e molto diretta, affrontava i problemi cercando sempre la soluzione migliore. Si è occupata dei grandi problemi, come dei grandi aspetti organizzativi, ma prima di tutto è stata pioniera in tema di affermazione del diritto incoraggiando tutti a vivere fino in fondo la propria vita, oltre la malattia oltre ogni discriminazione. Le pagine di storia che Pina scritto per le persone con sclerosi multipla restano e resteranno scolpite nel percorso di profonda umanità, impegno civico e solidarietà che ha caratterizzato tutta la sua vita. Lo stesso percorso attraverso il quale ha condotto tutti noi, soci, persone con SM, volontari, operatori, istituzioni e tutti i cittadini che in questi 30 anni di AISM ha incontrato. Di lei ricorderemo sempre il coraggio, la volontà tenace e la forza di chi non si arrende mai: il 28 luglio 2023 alle ore 18.30 nel Parco di Villa Sabucchi ci sarà l’occasione per ringraziarla ancora in un evento di intitolazione della Sezione Provinciale AISM di Pescara da lei stessa fondata nel 1994. Noi di Vortici.it eravamo presenti e possiamo assicurarvi come siano state toccanti le testimonianze in suo ricordo da parte di soci, istituzioni, amici e parenti. Citiamo una frase dell'Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Nicoletta Verì: "Pina rimarrà eterna". -->Leggi i comunicati dell'area Vortici Magazine Network Read the full article
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asmaagacem · 2 years ago
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Asmaa Gacem: La Salute in Italia e l'Anziano
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L'Italia è uno dei paesi più antichi d'Europa, con una percentuale crescente di persone sopra i 65 anni nella sua popolazione.
Secondo i dati più recenti dell'Istituto Nazionale di Statistica (Istat), nel 2021 il 23,5% degli italiani aveva 65 anni o più.
Con l'invecchiamento della popolazione, diventa sempre più importante garantire un'adeguata assistenza sanitaria agli anziani, e questa è una sfida che il sistema sanitario italiano e quindi Asmaa Gacem deve affrontare.
L'attuale situazione sanitaria in Italia
L'Italia ha un sistema sanitario pubblico, che è gestito dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). Il SSN è un sistema decentralizzato che è gestito dalle regioni e che offre una vasta gamma di servizi sanitari ai suoi cittadini.
Nel complesso, il sistema sanitario in Italia è considerato uno dei migliori in Europa, ma ha alcuni limiti in termini di capacità di prendersi cura della popolazione anziana, nelle parole di Asmaa Gacem.
Fattori che influenzano la salute della popolazione italiana
Sono diversi i fattori che influenzano la salute della popolazione italiana, e che possono avere un impatto particolarmente forte sugli anziani.
Ad esempio, l'obesità, il diabete e le malattie cardiovascolari sono problemi di salute sempre più comuni in Italia, e colpiscono soprattutto gli anziani.
Inoltre, la mancanza di attività fisica, il fumo e una dieta malsana sono fattori che possono contribuire a cattive condizioni di salute in età avanzata.
Il sistema sanitario in Italia e la sua capacità di prendersi cura degli anziani
Il sistema sanitario in Italia è ben attrezzato per fornire servizi sanitari di alta qualità, ma la sua capacità di prendersi cura della popolazione che invecchia è una sfida crescente.
Ad esempio, la mancanza di letti ospedalieri e la carenza di personale medico e infermieristico possono rendere difficile l'accesso alle persone anziane all'assistenza sanitaria.
Inoltre, l'invecchiamento della popolazione e l'aumento delle malattie croniche pongono sfide finanziarie per il sistema sanitario italiano.
Sfide e opportunità nell'assistenza sanitaria per gli anziani in Italia
L'assistenza sanitaria per gli anziani in Italia presenta sia sfide che opportunità. Da un lato, l'invecchiamento della popolazione e l'aumento delle malattie croniche pongono sfide a lungo termine per il sistema sanitario italiano. D'altra parte, gli anziani offrono anche opportunità per migliorare l'assistenza sanitaria, compresa l'attuazione di programmi e politiche specifici per gli anziani.
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L'invecchiamento della popolazione e le sue implicazioni per il sistema sanitario
L'invecchiamento della popolazione in Italia ha implicazioni significative per il sistema sanitario.
Con l'invecchiamento della popolazione, aumenta la domanda di servizi sanitari, il che può influire sulla capacità del sistema sanitario di fornire cure di qualità a tutti i pazienti.
Inoltre, gli anziani sono particolarmente esposti a malattie croniche e disabilità, che possono richiedere cure sanitarie specializzate e costose.
Programmi e politiche sanitarie specifiche per gli anziani in Italia
Per affrontare le sfide della sanità degli anziani, il sistema sanitario italiano ha implementato una serie di programmi e politiche specifiche.
Ad esempio, il SSN offre servizi gratuiti di prevenzione e trattamento per malattie croniche, come il diabete e l'ipertensione, e offre anche programmi di hospice.
Inoltre, sono stati implementati programmi di assistenza domiciliare per gli anziani, con l'obiettivo di migliorare la qualità della vita dei pazienti anziani e ridurre i costi dell'assistenza sanitaria.
Raccomandazioni per migliorare la salute degli anziani in Italia
Per migliorare la salute degli anziani in Italia, sono necessarie una serie di riforme e miglioramenti del sistema sanitario.
In primo luogo, è necessario aumentare gli investimenti nel sistema sanitario, con l'obiettivo di migliorare la capacità del sistema di servire la popolazione che invecchia.
Inoltre, sono necessari più programmi di prevenzione e trattamento per le malattie croniche, nonché programmi di attività fisica e nutrizione specifici per gli anziani.
Infine, è necessario un maggiore coordinamento tra i diversi operatori sanitari per garantire un'assistenza integrata e incentrata sul paziente.
Conclusione
La salute in Italia e gli anziani sono temi di grande importanza per il sistema sanitario italiano.
Con l'invecchiamento della popolazione, è necessario attuare programmi e politiche specifici per garantire un'adeguata assistenza sanitaria agli anziani. Sebbene ci siano sfide significative nell'assistenza sanitaria agli anziani, ci sono anche opportunità per migliorare la qualità della vita dei pazienti anziani e garantire un'assistenza sanitaria sostenibile e di alta qualità in Italia.
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b0ringasfuck · 2 years ago
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Il problema non è tanto sulla soluzione che chiede, rimpatriare gli irregolari che delinquono ma focalizzarsi sul fatto che gli immigrati irregolari che delinquono siano un problema prioritario.
E non è che la soluzione non abbia i suoi problemi di ragionevolezza sia dal punto di vista pratico che di efficacia che di equità pur sembrando così "giusta".
Che uno potrà anche dire che nella popolazione carceraria italiana, la popolazione di immigrati è maggiormente rappresentata ma bisognerebbe anche tener conto di quanto sia rappresentata la popolazione più povera, a cui più di tutti manca una rete sociale e per quali reati e valutarne in proporzione il danno sociale rispetto a chi evade, corrompe, si fa corrompere, inquina, si rende responsabile di grandi frodi ma poi ha da pagarsi buoni avvocati, trova spesso sponde istituzionali, fino addirittura a farsi scrivere leggi e può permettersi di far propaganda dicendosi vittima dei giudici comunisti...
Ma visto che questa gente vive al di fuori della società, perchè loro sono loro e voi non siete un cazzo, non ha bisogno di sanità pubblica, né di diritto all'istruzione, né di retribuzioni al passo con il costo della vita, né di preoccuparsi dell'età pensionabile, né di sicurezza sul lavoro... del danno sociale se ne sbatte il cazzo e preferisce buttarla in caciara, magari senza rutto fascioleghista, ma alla fine buttarla in caciara facendo leva sulla parte meno razionale della gente.
Centrando ancora l'attenzione sul problema degli "irregolari che delinquono" si fa il gioco della destra (o il proprio... che tanto non c'è molta differenza nelle politiche sociali ed economiche), perchè appunto non si vuole fare un cazzo per le cose serie perchè toccano lo status quo e la propria posizione di privilegio.
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Finché Ely #Schlein non si libererà di questa zavorra di destra, questi Minniti in minore, renziani residuati, non decollerá neppure di mezzo metro, e perderà credibilità politica. Nardella ha idee e comportamenti di destra, se lo tieni lo approvi.
#PD
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Cristina Donati Meyer l’artivista
https://www.unadonnalgiorno.it/cristina-donati-meyer-lartivista/
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L’arte e le idee impegnate e innovative sono “divisive” per natura, non devono piacere a tutti, devono indurre le persone al dubbio, alla riflessione. Le certezze granitiche sono patrimonio di menti poco elastiche e curiose.
Cristina Donati Meyer, l’ARTivista, come si definisce, con le sue opere denuncia problemi sociali.
È fautrice di “una forma d’arte non addomesticabile, non comoda e non adagiata sui sofà delle gallerie rinomate”.
Nata a Milano nel 1985, da una famiglia di origini ebraiche, ha frequentato l’Istituto d’Arte Rudolf Steiner e l’Accademia di Belle Arti di Brera che ha, successivamente, lasciato.
Si definisce ARTivista perché ogni sua opera ha un contenuto di denuncia sociale. Tratta temi forti come l’immigrazione, il razzismo, l’ambiente, la violenza sulle donne.
Lavoro estetico e onirico, pittorico e materico, contaminano il suo impegno sociale ed etico.
Diverse le tecniche che utilizza per mandare i suoi messaggi al mondo. Oltre alla street art, con graffiti e stencil, realizza affissioni, performance e installazioni dal forte impatto emotivo.
Tra le sue performance più famose ricordiamo La morte della sposa del 2013, in cui è rimasta appesa in abito da sposa a Porta Romana per rappresentare le vittime di femminicidio.
Ha colorato con un colorante alimentare rosa acceso parte della Darsena, per ricordare che le donne esistono, non solo in l’otto marzo.
La sua opera Europa, affissa nel 2018 sui muri di piazza San Babila in occasione dell’incontro tra Salvini e Orban, è nata per rendere omaggio a tutte le vittime della rotta balcanica che speravano in un futuro migliore in Europa.
Una delle installazioni che ha destato più scalpore è stata quella sulla statua di Indro Montanelli a cui ha aggiunto, sulle gambe il fantoccio di una bambina eritrea. Qualche settimana prima anche Non Una di Meno aveva protestato contro la statua, colorandola con della vernice rosa.
Nel periodo della prima ondata di Covid-19, ha portato all’attenzione pubblica temi come la drammatica situazione delle RSA e dei tagli alla sanità lombarda.
Ha dedicato anche un’affissione alla comunità cinese in Italia, ingiustamente accusata di aver portato il virus nel nostro Paese e vittima di atti di razzismo.
L’installazione Le donne afghane ringraziano, raffigura una donna afghana crocifissa.
E ancora, gli ‘Umarell dell’Afghanistan’ che ritrae Europa e Stati Uniti come due anziani intenti a guardare un cantiere che rappresenta lo stato dell’Afghanistan, nel cui interno si vedono scene di guerra e abbandono.
Le sue opere si trovano affisse essenzialmente sui muri di Milano, ma si possono ammirare anche in qualche altra città italiana.
Alcune sono state vandalizzate o rimosse, perché considerate scomode.
La sua avversione principale è stata per Matteo Salvini che ha ritratto, quando era Ministro dell’Interno, in versione Robocop, con manganello alla mano, che arrivava dal mare. Mentre eseguiva la sua performance è stata identificata dalla Digos e interrotta dalla Polizia.
‘Una pisciata vi seppellirà’, subito distrutta, ritraeva due bambini intenti a orinare sugli stivali di Salvini nelle vesti di un gerarca fascista.
Subito dopo il risultato delle elezioni politiche del 2022, sui muri dei Navigli, a Milano, è comparsa l’opera Sfracelli d’Italia in cui Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, in tenuta da boxe, prende a pugni l’Italia dei diritti che è rappresentata da una donna dipinta di bianco, rosso e verde ricoperta dalle scritte inclusività, aborto, stabilità climatica, diritti Lgbtqia+ e così via.
“Non è sufficiente essere donna per rappresentare una novità al governo del Paese – ha commentato. Occorrerebbe pensare da donna e avere a cuore le conquiste del movimento femminile, non avere in mente unicamente fattrici che non possono abortire e soldatesse per la patria, annichilendo tutti i diritti a fatica conquistati dalle donne“.
Cristina Donati Meyer sa di doversi guardare le spalle, è stata più volte segnalata, minacciata, intimorita, ma continua a urlare il suo dissenso con le sue opere.
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abr · 4 years ago
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Se si sceglie di gestire la pandemia affidandosi ai numeri, occorre che siano precisi, omogenei, aggiornati. In Italia no. «Affrontiamo la pandemia con gli strumenti della peste del Manzoni», dice Corrado Crocetta, presidente della Società italiana di statistica. O «con una benda sugli occhi» (Fabio Sabatini, economista, La Sapienza) o «come mosche accecate» (Enrico Bucci, biologo, università di Philadelphia). (...) Almeno ci fossero tutti, i dati. Cinque regioni su venti non rispettano le regole. La Campania ha «un forte ritardo di notifica dei dati» che li rende «inaffidabili», dice l'Istituto superiore di sanità.  (...) Che vengono mandati da medici, ospedali e laboratori alle Asl. Da queste alle Regioni. Da queste alla Protezione Civile e al ministero. La Calabria utilizza il fax. «Metodo cartaceo o semiautomatico», ha spiegato in un convegno Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss. Qualcuno osa il foglio excel, ma non c'è un modulo standard. Quindi a Roma devono riversare i numeri su un software unico. Non esiste nemmeno un protocollo comune, per cui la Calabria può scorporare i pazienti «ventilati ma non intubati» dal calcolo dei posti occupati in terapia intensiva, abbassando il dato, d'emblée, da 14 a 2. Sui tamponi regna il fai-da-te.  (...) Alcuni positivi del bollettino odierno sono probabilmente già usciti dalla quarantena. Secondo Bucci, il fatidico indice Rt, «calcolato sui sintomatici con ritardo di due settimane e senza tener conto dei ritardi di trasmissione è una fandonia». Al di là del teatrino Regioni-governo, è tutto il sistema che non sta in piedi. Non che i dati scarseggino. Ce ne sono di inutili ma mancano quelli necessari.  (...)  (Ad esempio) non sappiamo, al di là del saldo giornaliero, quanti entrano ed escono dalle terapie intensive, e perché: sono curati meglio sul territorio? Non ci sono più letti? Guariscono? Muoiono? Un dato essenziale, spiegano Giorgio Alleva e Alberto Zuliani, ex presidenti dell'Istat, è il tasso di contagio sulla popolazione. «Sembra incredibile, ma a otto mesi dai primi casi non si conosce e quindi non si tiene sotto controllo». (...) «Ci sono state carenza organizzative».
https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/zone-rosse-zone-rotte-dati-ritoccati-all-39-ultimo-secondo-non-252123.htm
“Carenze organizzative”. Sempre i soliti, da Caporetto in poi. La soluzione in uno Stato che non funziona e amplifica i problemi? Ma è logico, di Stato ne serve DI PIU’  ! 
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giancarlonicoli · 4 years ago
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19 apr 2021 18:10
"LA MAGISTRATURA? UN POTERE AUTOREFERENZIALE PIÙ INTERESSATO ALLA POLITICA INTERNA CHE A QUELLA NAZIONALE" - L'AVVOCATO FRANCO COPPI PRENDE A LEGNATE LE TOGHE: "VEDO TROPPA ANARCHIA NEI TRIBUNALI, OGNI GIUDICE FA QUEL CHE GLI PARE E I PROCESSI SFOCIANO IN SENTENZE IMPREVEDIBILI. AVREI PAURA A ESSERE GIUDICATO DA QUESTA MAGISTRATURA - NON È AMMISSIBILE CHE SI DIVENTI MAGISTRATI, ACQUISTANDO DIRITTO DI VITA E DI MORTE SUGLI ITALIANI, DOPO DUE O TRE COMPITINI DI LEGGE. IL PROCESSO AD ANDREOTTI? NON SI SAREBBE DOVUTO TENERE. QUELLO A BERLUSCONI L'HO VINTO SUI FATTI. LE CENE DI ARCORE? CI SAREI ANDATO, E MI SAREI PURE DIVERTITO"
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Pietro Senaldi per "Libero quotidiano"
«La carriera non può basarsi solo sull' anzianità: il lavoro e le sentenze devono avere un peso negli avanzamenti, sennò anche ad alti livelli ti trovi davanti certa gente...» «Non bastano due o tre esami di diritto per decidere della sorte degli altri per tutta la vita. Vanno testate la morale e l'equilibrio di chi è chiamato a giudicare i cittadini»
«La verità è che la politica ignora i problemi della giustizia, che si abbattono soprattutto sui cittadini comuni, e che ai magistrati interessa più la loro politica interna, correntizia, piuttosto che quella del Palazzo. E la prova è che tutti parlano dei mali dell'amministrazione dei tribunali, però sono discorsi che sento da più di cinquant'anni senza che sia mai stata trovata una soluzione. Anzi, ho l'impressione che, più se ne parla, meno si fa e più i mali della giustizia si aggravano. Prenda la lunghezza dei processi: sembravano eterni già negli anni Settanta, oggi durano ancora di più La ragione di tutto questo? Sciatteria, è la prima parola che mi viene in mente».
C'è un uomo solo che può parlare delle relazioni tra magistratura e politica senza essere accusato di imparzialità, perché ha difeso da pesantissime accuse dei pm i due leader più longevi della storia della Repubblica, Andreotti e Berlusconi, e li ha fatti assolvere, ma non ha mai ceduto alle lusinghe del Parlamento, che pure lo ha corteggiato. La sua toga è immacolata, il suo nome è Franco Coppi.
L'avvocato più famoso d'Italia è disincantato, la passione per il diritto è la stessa di un ragazzino, malgrado gli 82 anni, la disamina è amorevolmente spietata, la diagnosi lascia poche speranze perché non si intravede volontà di ravvedimento operoso. «Riforme ne sono state fatte negli anni», per una volta il tono è quello della requisitoria e non dell'arringa, «ma stando ai risultati sono state quasi tutte inutili, non ho visto miglioramenti».
Franco Coppi, 82 anni, avvocato, giurista e accademico italiano Devo dedurne che la giustizia italiana è irriformabile?
«Nulla lo è, a patto che ci sia la volontà. Riformare davvero richiede il coraggio delle proprie decisioni e la disponibilità a esporsi a critiche anche feroci. Se pensi a quanti voti perdi se separi pm e giudici o se togli l'abuso d' ufficio, non vai da nessuna parte.
Devi fare quel che ritieni giusto, senza curarti delle conseguenze».
I politici dicono che riformare la giustizia è impossibile perché i giudici non vogliono
«Io penso invece che temano di perdere il consenso se toccano la magistratura».
Ma la magistratura non ha perso credibilità negli ultimi anni?
«Comunque meno della politica».
I politici dicono di temere la reazione dei pm, pronti a indagarli se smantellano il suo potere
«Io non credo che ci sia una guerra della magistratura contro la politica tout court. Non creiamo falsi problemi: la magistratura ha un potere enorme ma quello del legislatore è ancora più grande. Se il Parlamento avesse la forza di cambiare la legge, alla fine Procure e Tribunali sarebbero costretti ad assoggettarsi».
Secondo lei quindi è stata la politica a cavalcare la magistratura più che la magistratura a tenere sotto scacco la politica?
«Questa è un'analisi che contiene della verità: certo alcune parti politiche hanno speculato sulle disavventure giudiziarie degli avversari. Sgradevole che quasi sempre sia avvenuto prima della sentenza definitiva, che spesso è stata di assoluzione, come nei processi che ho seguito per Andreotti e Berlusconi. Però, se intendo il senso provocatorio della sua domanda, il fatto che una giustizia così screditata sia in un certo senso funzionale agli interessi della politica è una tesi suggestiva e non infondata».
Ma se la politica non è ferma per timore della reazione della magistratura, perché allora la subisce?
«Sudditanza psicologica? O piuttosto anche una forma strana di indifferenza rispetto ai problemi. Il Parlamento oggi sembra avere dimenticato il motto latino "Iustitia fondamentum regni": con istruzione e sanità, il funzionamento dei tribunali è il cardine di un Paese civile. Noi invece abbiamo messo anche la giustizia in lockdown, ma i danni sono irreparabili».
È così difficile apportare queste modifiche?
«Basterebbero 24 ore. Però temo che uno dei grandi problemi sia il deficit di competenza. La politica in realtà non sa dove mettere le mani per migliorare il diritto. Non ha gli uomini, dovrebbe appaltare la riforma della giustizia a una commissione di una dozzina di giuristi».
I giudici insorgerebbero subito
«Se le proposte fossero concrete e ragionevoli, non potrebbero opporvisi. E anche se lo facessero, chi se ne importa?».
Ritiene che le toghe siano troppo politicizzate?
«Di magistrati ne ho conosciuti tanti. Sono una piccola parte quelli condizionati dalla politica».
Captatio benevolentiae?
«Guardi, ho visto molti più giudici influenzati dall'opinione pubblica, dai giornali o dalle mode che dalla politica. C'è chi mi ha confessato, prima dell' udienza, di essersi fatto un'opinione guardando i talkshow».
Le intercettazioni di Palamara però hanno rivelato che Salvini è a processo perché ritenuto un avversario politico e non un sequestratore di immigrati
«Sarebbe una cosa spregevole».
Cosa pensa di quello che sta venendo fuori sulla magistratura?
«Non tutto è una novità, di certe cose si parlava da tempo. La cosa più sgradevole è il sistema di nomine, tutte raccomandazioni, dispute, calcoli: se fosse davvero così, sarebbe sconcertante».
Che quadro ne emerge della magistratura?
«Un potere autoreferenziale concentrato su se stesso, più interessato alla politica interna che a quella nazionale».
Vede segnali di pentimento nella casta in toga?
«Vedo imbarazzo nei molti magistrati onesti. È auspicabile che l' intera categoria si senta ferita».
Cambierà qualcosa?
«Per cambiare serve volontà. Quel che vedo non mi fa essere ottimista».
Bisognerebbe abolire l'Associazione Nazionale Magistrati?
«L' abolizione del parlamentino delle toghe è un problema che non mi sono mai posto. La sua esistenza mi lascia indifferente: se c'è, è naturale che si divida in correnti, ma i problemi veri della magistratura sono altri».
Quali, secondo lei?
«Vedo troppa anarchia nei tribunali, ogni giudice fa quel che gli pare e i processi hanno spesso sviluppi cervellotici, sfociano in sentenze imprevedibili. Avrei paura a essere giudicato da questa magistratura».
Colpa del Consiglio Superiore della Magistratura?
«Il Csm non può intervenire sui processi ma sui comportamenti deontologici dei giudici. È il capo degli uffici, il Procuratore o il Presidente del Tribunale che deve far lavorare i suoi sottoposti e mettere un argine a decisioni e comportamenti stravaganti. Solo che, appena lo fa, si parla di attentato all' indipendenza del giudice. Invece secondo me è indispensabile un capo che riprenda e metta ordine».
La sua ex collaboratrice, Giulia Bongiorno, ha detto che nell' esame di magistratura bisognerebbe inserire un test psicologico. Lei sarebbe d' accordo?
«Sono d' accordo che servirebbero mezzi di selezione più rigorosi. Non è ammissibile che si diventi magistrati, acquistando diritto di vita e di morte sugli italiani, dopo due o tre compitini di legge. Ci vorrebbero esami più articolati attraverso i quali saggiare anche la preparazione morale e spirituale e l' equilibrio psicologico e politico del candidato».
Ipotizza anche verifiche nel corso della carriera?
«Queste dovrebbero farle i capi dei giudici. In realtà credo che bisognerebbe dare più importanza alla produzione di un giudice per valutarne gli avanzamenti di carriera. Oggi si procede solo per anzianità, ma questo ti porta in processi importanti, magari in Cassazione, a trovarti davanti a giudici che mai avresti immaginato a certi livelli. Dovrebbero contare anche i processi vinti o persi e le sentenze impugnate o cassate. Come in tutti i lavori, il risultato deve avere un peso nella carriera. Trovo molte diversità nei livelli di preparazione di una toga rispetto a un'altra».
Si dice che i giudici non pagano mai per i loro errori
«Lavorare sotto il timore di uno sbaglio che può costare caro toglie serenità e distacco».
Però lei se sbaglia, paga
«Io non ho mai desiderato fare il giudice perché mi angoscerebbe l'idea di decidere sulla sorte di un uomo. Pensi che ci sono certi processi, dove non sono riuscito a far assolvere imputati che ritenevo innocenti, per i quali ancora non dormo la notte a distanza di anni».
Che qualità dovrebbero essere indispensabili per un giudice?
«A parte la preparazione tecnica, che non sempre riscontro, un giudice deve avere equilibrio e umanità, per ricostruire i fatti e valutarli. Deve essere dotato di un alto valore morale e sociale, perché diventa interprete della realtà che sta vivendo».
Si ha l'impressione che certe sentenze vogliano cambiare la società anziché seguirne l'evoluzione
«Talvolta nelle motivazioni dei verdetti c'è la volontà di impartire qualche lezioncina. Però quando parlo di valore morale non voglio dire intento moralizzatore, che è una cosa dalla quale il giudice dovrebbe sempre rifuggire».
Le mutazioni della società hanno portato anche a una proliferazione delle fattispecie di reato
«Alcuni nuovi reati sono inevitabili, come quello che punisce le comunicazioni sociali che manipolano il mercato. Altri sono gratuiti».
Tipo il femminicidio o i reati della legge Zan?
«Talvolta introdurre un nuovo reato serve al legislatore per levarsi il pensiero. C'è un problema sociale? Creo un reato e sparo una condanna, così ho la coscienza a posto e mi mostro sensibile. La realtà è che bisognerebbe depenalizzare, non creare nuovi reati; oggi abbiamo liti di condominio che finiscono in Cassazione».
Com'è cambiata la giustizia da che ha iniziato lei?
«Essendo anziano non vorrei passare per un laudator temporis acti, ma non posso evitare di constatare un degrado generale, nella magistratura quanto nell'avvocatura. Ricordo che un tempo, quando andavo ad ascoltare i grandi per imparare, c'erano livelli di discussione giuridica ben più alti. Oggi, a causa anche del carico di lavoro eccessivo, i tribunali sono diventati delle fabbriche del diritto, le sentenze vengono scritte in fretta. Ma sono nostalgico anche per quanto riguarda la cifra stilistica: girando per le aule mi sembra che manchino l'eleganza e il decoro di un tempo».
È stato più facile far assolvere Andreotti o Berlusconi?
«Quello di Andreotti è un processo che non si sarebbe dovuto tenere».
E quello di Berlusconi, l'ha vinto in punta di diritto?
«No, l'ho vinto sui fatti: quelli contestati non configuravano un reato».
Però si era messa male
«Per vincere non ho dovuto scalare le montagne, molto lavoro era stato fatto dai miei predecessori, io ho dovuto solo convincere i giudici che la qualificazione giuridica dei fatti portava necessariamente all' assoluzione».
Fortuna che quella volta non si è imbattuto in un giudice moralista?
«Non sono un mondano, la sera preferisco stare a casa con mia moglie e le mie figlie, abitiamo tutti vicini. Però alle cene di Arcore ci sarei andato, e mi sarei pure divertito».
Perché ha chiamato il suo cane Ghedini?
«Perché me l' ha regalato proprio Niccolò. Io sono un grande cinofilo. Il cane si chiama Rocki, io gli ho dato un cognome, ma è un gesto d' affetto verso chi me l' ha donato. Mi ha fatto un regalo che mi ha commosso e del quale gli sarò sempre grato».
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corallorosso · 4 years ago
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Coronavirus, una riforma sanitaria sui medici di famiglia ci eviterebbe certe scene pietose L’epidemia di Coronavirus ha messo ancor più in evidenza una delle maggiori pecche del sistema sanitario italiano: quello dei cosiddetti “medici di famiglia” (in breve, MF). L’Italia è uno dei paesi europei che ha il minor numero di MF: 54mila, cioè 89 ogni 100mila abitanti (in Germania sono 170 per lo stesso numero di pazienti). Per diventare MF si deve seguire, dopo la laurea e l’esame di Stato, un corso di specializzazione di tre anni in Medicina generale. Il medico di famiglia può avere un massimo di 1.500 pazienti. E’ tenuto a lavorare cinque giorni la settimana, dal lunedì al venerdì: 10 ore settimanali da 500 a 1.000 pazienti; 15 ore da 1.000 a 1.500 pazienti. Può scegliere gli orari di ricevimento a sua discrezione. Con 1.500 pazienti, guadagna sui 4.600 euro lordi mensili (che per circa tre ore di lavoro al giorno non sono niente male). Sulla carta, è anche tenuto ad effettuare, in casi gravi, visite domiciliari. Ma i pazienti avanzano questa richiesta solo in casi davvero eccezionali: a me è successo una sola volta nella vita, e forse anche per questo il medico è venuto subito e ha ordinato il mio ricovero in ospedale. Aggiungo, in proposito, che il mio MF – ginecologo di professione – è persona capace e disponibile. Per la mia limitata esperienza personale (ho avuto due soli medici di famiglia), il MF si limita a qualche visita “semplice” (influenza, dolori vari), a seguito della quale suggerisce molto spesso una visita specialistica e prescrive i medicinali necessari per la malattia riscontrata. Le prescrizioni di medicinali sono una delle ragioni principali per cui ci si rivolge al MF, il più delle volte richiedendogli per telefono di lasciare in studio la ricetta di cui si ha bisogno. Il MF pratica le iniezioni necessarie per il vaccino antinfluenzale (con un piccolo compenso a parte, da cui sono esclusi gli over 65 ed alcune altre categorie di persone). Normalmente, ha una stanza per il proprio studio e una piccola e affollata sala di aspetto e non ha necessità di personale infermieristico. Poiché da molti anni trascorro un paio di settimane in un paesino austriaco nel salisburghese – Dorfgastein, circa mille abitanti – posso testimoniare su come é organizzato il servizio dei MF. Alla periferia del paese c’è un piccolo edificio, con sala di aspetto con comode poltroncine che affaccia – attraverso ampie vetrate – sulle aiuole fiorite che circondano la casetta. All’ingresso, una segretaria prende nota dei motivi della visita, controlla che i documenti di identità siano in regola, compila una “scheda paziente” peri nuovi “clienti” e informa il MF dell’arrivo di un nuovo paziente e dei problemi da lui esposti. Al termine della visita, è possibile comprare dalla stessa segretaria la maggior parte delle medicine più comuni (aspirine, antidolorifici e altro), contenute in una piccola farmacia. Il MF non si limita alle visite ma effettua diversi interventi di minore importanza: iniezioni, piccole ingessature, “punti” per tagli di non grave entità, radiografie, esami del sangue, asportazione del cerume dalle orecchie e altro. In questo modo, solo i pazienti con problemi gravi sono costretti a ricorrere ai pronto soccorso degli ospedali, che infatti sono molto meno affollati dei nostri. Ed è molto meno frequente la necessità di rivolgersi a medici specialisti, con risparmio di tempo e di denaro. Come in Italia, il MF riceve nei giorni feriali, alternando la mattina al pomeriggio, per un totale di circa 12-14 ore a settimana. Racconto queste due diverse realtà non solo perché auspico che prima o poi una delle tante “riformette” della Sanità italiana renda i nostri MF più simili a quelli austriaci, ma anche con riferimento alla attuale tragedia (credo che a questo punto la parola non sia eccessiva) del Coronavirus e in particolare alle scene pietose che ogni sera ci forniscono i telegiornali, con file interminabili di automobilisti che per ore attendono il loro turno per effettuare il sospirato tampone. Penso che se i MF fossero organizzati in Italia come in Austria potrebbero effettuare i tamponi sui loro pazienti, eliminando (o riducendo di molto) almeno questo aspetto della pandemia che ci circonda come un incubo. Carlo Troilo
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nelcuoreunaspina · 5 years ago
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-Dal web
Una sensazione mi dice che il tasso di mortalità del 3 / 4% di cui parla l’Organizzazione Mondiale della Sanità sia falso. Si guarisce facilmente anche senza vedere un medico.” Donald Trump va a sensazioni. Un punto di vista interessante: risolvere i problemi di salute globale andando a istinto, ignorando cifre e statistiche. Veramente un’ottima idea per il presidente americano se in gioco c’è qualcosa di ben più importante della salute di tutto il Pianeta, ossia vincere lui le elezioni USA.
D’altro canto, in questi ultimi giorni di castronerie ne abbiamo ascoltate e lette parecchie. E per castronerie intendo tutte quelle affermazioni che non si basano su dati scientifici. C’è una fetta della popolazione italiana che non si fida e propende sempre per il complottismo. Chi si avvicina con l’aria di colui a cui non la si dà a bere dicendo che è tutta una farsa, oppure che la situazione è più grave e non ce lo dicono, o che le regole imposte di distanziamento sociale e divieto di riunioni di massa siano tutta una mossa per controllare le persone…
La realtà è che non ci sono misteri come pure non ci sono certezze: un virus nuovo, che il sistema immunitario degli esseri umani non ha mai conosciuto, contagiosissimo e che non sappiamo perché talvolta è particolarmente aggressivo non solo con persone malate o anziane, ma anche con giovani sani
Dunque, evitiamo di diffondere sciocchezze a voce o sul web… E questo è il peggio che emerge in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo, insieme a tentativi di campagna elettorale sfruttando la paura o il lucrare su mascherine, disinfettanti o presunte cure miracolose a base di vitamine.
Poi c’è anche altro, per fortuna.
Abbiamo esempi virtuosi dei cittadini isolati nella zona rossa che sono di ispirazione per il senso civico che stanno dimostrando.
Ci sono i nostri ricercatori che lavorano giorno e notte per analizzare tamponi e cercare di trovare il punto debole di questo virus: dai laboratori delle Università a quelli dell’ISS, del Sacco, dello Spallanzani…
Abbiamo un esercito di eroi ( e non è retorica ) composto da medici, infermieri e tutto il personale sanitario che non conosce sosta, che lavora ininterrottamente con dedizione e passione e che sta pagando il prezzo dei tagli di cui negli anni è stato vittima il SSN. Che veramente, veramente, è uno dei migliori del mondo.
Ho intervistato qualche giorno fa il consigliere senior del direttore generale dell’OMS, Bruce Aylward. Un medico di frontiera che si è impegnato nella lotta alla polio, poi ad ebola, ora al Covid19. Alla mia domanda se era vero che questo virus uccide quasi esclusivamente persone anziane e malate, pensando che io volessi sminuirne la gravità ha risposto: “Dobbiamo ricordare che noi giudichiamo una società per come si prende cura dei più vulnerabili, quindi dobbiamo preoccuparci e prenderci cura di tutti.”
È esattamente quello che fa il nostro SSN. Non lasciare indietro nessuno. O almeno, che cerca di fare tentando di rispettare la missione che gli è data dalla nostra Costituzione, perché “La salute è diritto di tutti” .
E questa è la lezione che ci lascerà questa emergenza che ci auguriamo finisca il prima possibile: la sanità non può essere depredata, svuotata, tagliuzzata. E la ricerca non può essere considerata un optional.
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cristianesimocattolico · 5 years ago
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Procreazione assistitita, l’utopia smascherata
I bambini nati da fecondazione artificiale presentano maggiori rischi di prematurità e di disturbi del comportamento, del linguaggio, dell’attenzione, ecc. E i genitori sviluppano una serie di problemi psicologici legati all’uso della Pma. Sono le conclusioni di un convegno di pediatri italiani, che tuttavia non condannano il ricorso alla tecnica. Eppure, alla ribellione alla legge naturale bisognerebbe dire “basta”.
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di Benedetta Frigerio (26-01-2020)
Verrebbe da gridare “finalmente!” leggendo gli atti del convegno “Procreazione medicalmente assistita: il bambino al centro”, della Società italiana di pediatria (Sip) e del Sindacato italiano degli specialisti pediatri (Sispe) che il 18 gennaio scorso a Roma hanno constatato l’esistenza di una correlazione fra malattie fisiche e psichiche crescenti dei bambini e i nati da fecondazione artificiale.
Teresa Mazzone, presidente del Sispe, ha affermato che il bambino prodotto come merce in laboratorio «potrebbe presentare alcune problematiche specificamente connesse alla possibile prematurità» e «a disturbi minori o maggiori che riguardano il comportamento e le performances, anche scolastiche future». Si parla di «outcome tardivi che riguardano prevalentemente lo sviluppo neurocognitivo: disturbi del comportamento, del linguaggio, deficit di attenzione, iperattività e disturbi dello spettro autistico». Inoltre, «ci sono anche dati sui giovani adulti nati da Pma che hanno dimostrato, ad esempio, maggiori problemi relativi all’ansia e all’assunzione di bevande alcoliche rispetto ai nati naturalmente».
Si direbbe che finalmente le foglie sugli alberi in estate sono state riconosciute come verdi e che la natura non può che ribellarsi se manipolata. Ma c’è un ma. Perché pur ammettendo che il processo innaturale della produzione di persone è da considerarsi un fattore di rischio, i pediatri concludono che, siccome potrebbero esserci anche altre cause (come l’età della madre), la sperimentazione umana può tranquillamente procedere anche se il Registro nazionale sulla Pma dell’Istituto superiore di sanità indica che ormai circa il 3% della popolazione nasce da Pma (2017).
Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell’età evolutiva e responsabile del servizio terapie dell’Istituto di Ortofonologia, ha così affermato che «abbiamo il dovere di capire e non di demonizzare questo argomento, di cui è ancora molto difficile parlare», per cui anche Mazzone si guarda bene dal dire che la fecondazione andrebbe evitata. Se mai bisogna «conoscere i possibili rischi collegati a queste metodiche. Difatti è il principale dovere del pediatra: essere consapevole dei rischi, valutare il bambino con attenzione e intervenire precocemente, perché ad alcune di queste criticità giovano moltissimo una diagnosi e un intervento riabilitativo precoce». Insomma, invece che prevenire il danno, si decide di pensare a come mettere delle pezze.
I pediatri dunque non condannano la fecondazione in vitro, pur non potendo evitare di denunciare i danni supplicando le donne di non attendere ad avere figli dopo i 35 anni. Mazzone ha infatti sottolineato che anche se bisognerebbe limitare la Pma «ai casi in cui c’è veramente necessità, le tecniche di fecondazione assistita garantiscono senza dubbio sempre maggiori risultati in termini di gravidanze e di nascite». Come a dire che se i genitori raggiungono lo scopo desiderato (pur in percentuali minime) i bambini passano comunque in secondo piano, sebbene soffrano sindromi psicologico/psichiatriche gravi o siano a rischio vita (con la maggioranza degli embrioni che muore): Di Renzo ha ammesso che «su 100 mila embrioni solo 9 mila nascono», che si «assiste a uno spreco (come fossero beni industriali, ndr) del 91% di embrioni che muoiono e il passaggio più delicato va dallo scongelamento all’inserimento in utero: il 40% degli embrioni muore, infatti, in fase di scongelamento. Ora gli studi puntano a capire cosa succede in questa fase, perché è lì che si determinano anche le mutazioni cromosomiche».
Anche i genitori, però, prima o poi la pagano. Le madri sviluppano problemi psicologici perché «la maternità non viene declinata nella dimensione affettivo-corporea», ha proseguito Di Renzo. Se poi «l’infertilità è un lutto» e «la Pma si è posta come una riparazione immediata» non si permette «alle donne di accedere al dolore. Questa sofferenza non scompare, rimane dentro come una ferita non elaborata ed è molto probabile che alla quarta stimolazione ovarica, ad esempio, ci sia una risposta emotiva molto forte da parte delle donne». Si pensi poi alla soppressione di uno degli embrioni in utero, perché ritenuti eccessivi per la donna, da cui nasce la «“sindrome del sopravvissuto”, che vede la madre considerare l’embrione sacrificato come l’eroe che si è appunto sacrificato per gli altri (sebbene sia stata lei a voler ucciderlo, ndr)… gli altri vivranno nella sua ombra e tale dinamica si ripercuoterà nella relazione, con il rischio di una difficoltà nell’attaccamento nei bambini nati». Nel caso poi «della donazione di ovocita riscontriamo una grande difficoltà delle mamme a dire di averlo ricevuto».
Infine, c’è l’alto rischio di nascita pretermine e ancor peggio il fatto che «da uno stesso gruppo di embrioni possono nascere bambini in momenti diversi: è la sindrome del falso gemello asincrono che crea una dissonanza psichica».
Un panorama tetro se si pensa che la scienza occidentale fino a prima di regimi come quello nazista, che hanno praticato l’eugenetica, non avrebbe mai sacrificato sul suo altare degli esseri umani. Ancor meno se innocenti. Il principio di prudenza vuole infatti che se esiste anche una minima correlazione fra malattie gravi e morte, da un lato, e una certa tecnica, dall’altro, è a questa seconda che bisogna rinunciare. Ma evidentemente stiamo vivendo in un regime simile, se non peggiore, a quelli che tutti amano ancora condannare a parole. Visto che gli adepti del Führer si nascondevano nei campi di concentramento con le loro cavie, mentre oggi tutto si svolge alla luce del sole.
Ecco, se questo è il mondo in cui siamo costretti a vivere, dove il male si fa sempre più legge, d’altra parte la realtà comincia a parlare così forte che l’utopia dell’uomo perfetto in provetta si allontana. Pare così più vicino il momento in cui le tenebre, il dolore, le malattie e la disperazione che si diffondono al crescere della ribellione alla legge naturale (che Dio ha voluto per aiutare l’uomo a camminare nella via stretta ma buona della vita) saranno tali che l’uomo, bramando una luce, dovrà gridare (più che “finalmente!”) “adesso basta!”.
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Assostefano Bambini E Marfan: Le dimensioni della salute in Italia
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Si sente spesso parlare, in TV o su internet di coperture sanitarie, assicurazioni e conti medici, fortunatamente (per noi) si sta parlando sicuramente di un paese estero, di fatto l'Italia, indubbiamente carente per molti aspetti politici, organizzativi e se vogliamo anche culturali, offre una sanità seconda a nessuno; o meglio, tra i primi posti a livello mondiale. Clicca su: questo link per maggiori informazioni su: Assostefano Bambini E Marfan https://www.assostefano-bambiniemarfan.it/
Possiamo continuare a lamentarci, o possiamo farne un vanto, ma sta di fatto che la sanità in Italia si piazza nella top 30 a livello mondiale. Questo fatto può essere attribuito a diverse cause, è d'obbligo fare una piccola digressione storica però per poterlo comprendere a pieno. Innanzi tutto, prima ancora di parlare di sistema sanitario, il popolo italiano, sin dagli inizi del XVIII secolo si è affidato a dei fondi per infortuni, pensioni e malattie. Questo sistema di fondi era basato su un mutuo versamento di denaro, detratto mensilmente dallo stipendio, questo voleva dire che un individuo versava i contributi per la malattia di chi aveva bisogno di cure in quel momento, di modo che a sua volta avrebbe ricevuto cure nel momento in cui ne avrebbe avuto necessità. Questo sistema viene goliardicamente chiamato “mutua” ed ancora oggi persiste nel vocabolario comune.
Detto questo pochi altri sono stati gli step fondamentali del sistema sanitario italiano, in ordine cronologico troviamo la formazione del ministero della salute nel 1958, che prima d'ora era un tutt'uno con il ministero dell'interno. Questa piccola rivoluzione è seguita 10 anni dopo da forse il più grande passo per la sanità italiana: La legge Mariotti che trasforma gli ospedali, prima d'ora privati o gestiti da enti di beneficenza, in enti pubblici più comunemente noti come enti ospedalieri.
Questa legge ha permesso di regolamentare a livello normativo, legale ed economico tutti gli istituti e garantire una sanità più uniformata ed efficiente in tutto il territorio. In fine nel '78 viene abolito il sistema della mutua, che viene mutato in “servizio sanitario statale” noto anche come SSN, anche se il principio rimane lo stesso, l'unica differenza è che ora lo stato ha il controllo totale sui fondi.
Si sono formate con gli anni anche delle istituzioni locali note come ASL ovvero aziende sanitarie locali.
La salute in Italia è protetta dall'articolo 32 della costituzione che parla appunto di “diritto alla salute” una dicitura del genere non può che concedere un libero accesso alle cure a chiunque ne abbia bisogno. Questo sistema è diverso da quello usato agli inizi della sanità italiana, infatti ad oggi le spese mediche vengono pagate quasi interamente dallo stato tramite entrate dirette, composte principalmente dei pagamenti dei ticket da parte i un cittadino come forma di contributo alla sanità.
A livello mondiale la sanità eccelle in quanto a prevenzione, dove si colloca al di sopra della media mondiale, si allinea alla media per quanto riguarda i diritti e l'informazione dei pazienti ma, purtroppo pecca in campo di accessibilità, servizi offerti e tempi di attesa. Tutto sommato però è un sistema che funziona.
Parlando invece di patologie che affliggono l'Italia, ci si può sbizzarrire. Principalmente sono 3 I motivi che capeggiano in cima alle classifiche di mortalità ed essi sono: Malattie cardiache, sovrappeso ed obesità, seguiti dalle malattie del sistema respiratorio.
Purtroppo, a parte forse le malattie respiratorie, queste patologie sono da attribuire, escludendo predisposizioni genetiche, interamente a comportamenti ed abitudini sbagliate.
In Italia, sebbene siamo, come anticipato tra i migliori paesi per quanto riguarda l'informazione su, rischi e patologie legati a diverse tematiche, abbiamo una forte carenza in ambito sensibilizzazione.
Nonostante gli sforzi della comunità europea, sempre più giovani prendono il vizio del fumo, non cala l'uso, ma soprattutto l'abuso di alcool e pochi curano la propria salute cardiaca e la propria alimentazione. I motivi sopraelencati, sono tra i maggiori a gravare sulla sanità pubblica. L'abuso di cibo e la vita sedentaria stanno facendo ingrassare l'Italia, generando sempre più patologie legate al sovrappeso, che guarda caso sono appunto patologie cardiache e respiratorie.
I dati parlano chiaro, sia a livello in Italia il peso è un problema per il 33% circa della popolazione che ha un forte sovrappeso ed ancora peggio quasi il 10% soffre di obesità. Questi dati non tendono a diminuire ma, soprattutto sono le fasce di età ad allarmare, l'obesità è maggiormente diffusa tra i bambini tra gli 8 e i 10 anni, subito seguiti da un'altra fascia a rischio che è quella tra i 45 anni ed i 60. Questo disturbo è maggiormente concentrato nel sud Italia, forse è da correlare direttamente alle abitudini alimentari tradizionali; non c'è però da dimenticare che un fattore di importante non irrilevante è l'aumento esponenziale dell'utilizzo dei fast food, forse possono sembrare innocui ma, gli ingredienti utilizzati, non essendo di qualità ed essendo buona parte del cibo fritta, non possono che nuocere alla salute ed alla forma fisica della persona. A peggiorare una situazione già pessima di suo, si aggiunge la sedentarietà, la maggioranza della popolazione infatti ignora il consiglio secondo la quale bisognerebbe fare ginnastica ogni giorno, non facendo altro che peggiorare la propria salute in generale.
L'obesità e la sedentarietà non sono patologie che possono persistere nel tempo, di fatti spesso portano con loro patologie ben più gravi. Le patologie cardiache sono spesso direttamente correlate con problemi di alimentazione e sovrappeso, se poi si aggiungono abuso di fumo ed alcool (cose non rare al giorno d'oggi) è solo questione di tempo prima che accada l'inevitabile.
Le nostre cattive abitudini, l'inquinamento, lo stress e gli agenti che giorno dopo giorno possono influire sulla salute di una persona stanno causando un'altissima incidenza sul sistema sanitario nazionale. I malati, all'anno, costano all'Italia più di 100 miliardi esclusi ovviamente i costi di visite o servizi medici privati, cifra non indifferente con la crisi del giorno d'oggi. Tutto sommato, indipendentemente dal costo che un cittadino fa pesare allo stato, bisognerebbe pensare a campagne  di sensibilizzazione più efficaci e soprattutto pubblicizzarle almeno quanto sono pubblicizzati fast food ed affini. Un investimento nella sensibilizzazione è meglio che un investimento nella cura.
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weirdesplinder · 5 years ago
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Serie Angeli caduti
Il secondo spin off tratto dalla Confraternita del pugnale nero di J. R. Ward, al contrario degli Eredi… è meno collegato con la serie principale, anche se comunque ambientato nello stesso universo, e si intitola Fallen angels series, che qui da noi è diventata Serie degli angeli caduti.
La serie è conclusa in America e composta da sei libri:
1. Covet (2009)
2. Crave (2010)
3. Envy (2011)
4. Rapture (2012)
5. Possession (2013)
6. Immortal (2014)
 Anch'essa ha iniziato ad essere pubblicata in Italia sia da Mondolibri (Euroclub) che da Rizzoli, per quanto riguarda il primo libro, il secondo invece è stato pubblicato solo da Rizzoli e infine la serie è stata interrotta qui nel nostro paese.
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1. Le strade del desiderio (titolo: Mondolibri) / Io voglio (titolo: Rizzoli)
Autore: J. R. Ward
Editore: Euroclub/ Rizzoli
Trama:
Redenzione non è una parola che Jim Heron conosce molto, la sua specialità è la vendetta, e per lui, il peccato è relativo. Ma tutto cambia quando diventa un angelo caduto ed è incaricato di salvare le anime di sette persone dai sette peccati capitali. E il fallimento non è un'opzione. Vin DiPietro tempo fa venduto la sua anima al suo lavoro, e gli va bene così finchè viene a fargli visita Jim, angelo caduto incaricato di salvarlo, che si presenta sottoforma di un centauro in sella ad una Harley. Poi Vin incontra anche una donna che metterà in questione le sue priorità, la sua sanità mentale, e il suo cuore e Vin dovrà collaborare col suo angelo custode per conquistarla e salvare al tempo stesso la propria anima.
La mia opinione: Prima di tutto questa trama è fuorviante, io vi avevo tradotto pari pari la quarta di copertina, ma la trama è diversa. Jim infatti all'inizio del libro è vivo e vegeto, muore in un incidente nel cantiere edile dove lavora e si ritrova alle porte del paradiso. Qui un gruppo di angeli gli rivela che la partita tra male e bene sta per finire, devono finire i giochi, e per chiudere hanno concordato coi demoni degli inferi di incaricare un anima, un pò bianca e un pò nera, coiè Jim, di salvare sette anime dalla perdizione. In teoria il male non potrebbe inteferire con la missione, ma in realtò che male sarebbe mai se non barasse.?
Jim viene rispedito quindi sulla terra, e i paramedici lo fanno rivivere. Qui grazie a diversi indizi capisce che deve salvare l'anima di Vin di Pietro, il suo capo. Capirà poi che il destino delle anime di Vin, Jim stesso, e una prostituta, sono legate tra loro, e solo una scelta di Jim, potrà salvare le altre due…
Quindi Jim è il vero e proprio protagonista del libro, assieme a Vin e alla prostituta. Detto questo, devo dire che se non avessi saputo che questo libro è di J.R Ward non lo avrei mai, ma proprio mai capito, ha veramente uno stile totalmente diverso quello che usa in questa serie. Più crudo, semplice, e corale. Preferisco di gran lunga la sua serie vampirica.
Detto questo non so se la differenza di stile si noterà nella traduzione italiana, (io l’ho letto in inglese) ma credo di sì. Ed è anche vero che essendo il primo libro di una serie deve contenere troppe spiegazioni per essere scorrevole. Non, so, però non mi ha convinto pienamente, sarà che io non amo le storie dove i conflitti e gli amori si risolvono grazie ad una terza persona…
 2. Arde la notte
Edito Rizzoli
 Trama: La sua prima missione è stata un successo ma i problemi per Jim Heron non sono certo finiti. Infatto il suo ex capo lo ha incaricato di uccidere Isaac,l'uomo che Jim crede sia la sua nuova missione e che deve salvare dalla dannazione. Jim perciò cerca di avvicinare Isaac per avvertirlo che lo vogliono morto, ma arriva tardi e lo vede mentre viene portato via dalla polizia per avere fatto a botte in strada. Lo segue e vede come Isaac sia attratto dal suo difensore pubblico, una bella avvocatessa. Ora Jim deve solo capire se è suo dovere incoraggiare questo amore per salvare l'anima di Isacc, o se l'avvocatessa è in realtà il demone che vuole corromperlo…
Sette anime da salvare, sette peccati capitali che solo lui può condurre alla redenzione o alla condanna. La prima partita dell'eterna battaglia tra bene e male l'ha vinta Jim Heron, angelo caduto con un passato pieno di cicatrici ed eroe suo malgrado. Ma non c'è tregua per Jim perché Devina, il demone che può assumere qualsiasi sembianza e che lo sta sfi dando in una gara senza esclusione di colpi, è pronta a riprendere la lotta. E la seconda pedina del gioco è un osso veramente duro; Isaac Rothe, un ex soldato che ha militato con Jim nelle Operazioni Speciali, pericolosissima squadra top secret con una sola regola: non se ne esce se non da morti. Ma Isaac ha infranto quella regola, trasformandosi in un disertore. E ora, mentre si guadagna da vivere come pugile in un giro di combattimenti clandestini, qualcuno lo sta cercando per ucciderlo. A proteggere Isaac insieme a Jim, questa volta, c'è l'affascinante e misteriosa dottoressa Grier Childe, l'avvocato di Isaac, tormentata da un passato impossibile da dimenticare. Ma fra Grier e Isaac, due anime ribelli così diverse ma in fondo così simili, esplode da subito un'attrazione imprevedibile e incontrollata.
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