#problemi sanità italiana
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pier-carlo-universe · 6 months ago
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La Crisi della Sanità Italiana: Mancano Medici e Infermieri, a Rimetterci Sono i Cittadini
Con una carenza di 25.000 medici e 65.000 infermieri, la sanità italiana è in emergenza, penalizzando soprattutto le classi sociali più fragili
Con una carenza di 25.000 medici e 65.000 infermieri, la sanità italiana è in emergenza, penalizzando soprattutto le classi sociali più fragili. La sanità italiana sta attraversando una crisi senza precedenti, aggravata da una cronica carenza di personale medico e infermieristico. Secondo le stime, mancano all’appello circa 25.000 medici e 65.000 infermieri, una situazione che sta mettendo a…
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principiodiverita · 14 days ago
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Questa che parla è la peggiore malata di mente e pagliaccia triestina, che recita un copione falso. In realtà, ciò che avviene nella sua cooperativa sociale Tea e nell'intero consorzio Fhocus di Trieste, sopratutto negli ultimi anni, quando si tratta di scelta del personale sono deliberata discriminazione lgbt e fraudolenza, non importano le qualifiche possedute, il volontariato, il servizio civile o l’aspirazione a proseguire gli studi in campo della medicina o del sociale, la stessa si assicura che non ci sia alcuna meritocrazia, scegliendo e rimpiazzando i primi, con tutte le carte in regola, con altri individui che non lo sono, in una scelta senza alcun criterio razionale, se non di particolare gradimento personale e inadempienza ai contratti già garantiti e assicurati di firmare fino alla totale certezza. Questa pecorona che parla campa di artifici ed espedienti e si esime da ogni forma di responsabilità, pur di non dare non solo contratti ma anche i risarcimenti dovuti... ai candidati qualificati e aspiranti dottori, solo perchè "transessuali".
Lei con il suo personale di un disagio e di una bassezza mentale del suo stesso livello, che è più che felice di mentire e fare il lavoro sporco ed insabbiare tutto, si prendono gioco deliberatamente della vita altrui, ingannando e mettendo in atto "lo specchietto per allodole".
La cooperativa sociale e il consorzio garantiscono una facciata perbenista, ma lei stessa dimostra in maniera ineccepibile che dietro siede una malata di mente, ignorante, crudele e meschina, che non è altro che questa in realtà la Bon nella sua misera vita.
Questa pecorona blaterante è la Vanna Marchi delle cooperative sociali. Una psicopatica troglodita con mille maschere da indossare e nesssuna coscienza, che viola diritti altrui e leggi con enorme crudeltà e senza il minimo scrupolo. Lauree, dottorati e qualsiasi altro pezzo di carta dimostrano esattamente quanto non siano sinonimo di sanità mentale. Una feccia assoluta che si è indiscutibilmente provata di essere, con in tasca milioni di soldi e con evidenti problemi con sè stessa, che riversa sugli altri e per i quali ci rimettono gli altri a proprie spese... ancora nel 2024.
Simbolo assoluto della totale e beata raccomandazione e spudoratissima illegalità triestina e italiana presente nel terzo settore.
Una spazzatura umana in sembianze femminili, un manicomio avvolto in dei vestiti e piazzato su varie poltrone solo per con un "cognome importante" per chi dice ancora "a noi interessano i nomi". Una bugiarda patologica, manipolatrice, fraudolenta, ladrona, inaffidabile, senza alcun pudore e senza alcun funzionamento mentale e umano sano, supportata da altri 10 dei peggiori ignoranti, in sostegno ed approvazione delle sue malefatte e di tutta la sua enorme malafede e ignoranza. Lo psichiatra deve essere sicuramente altrettanto corrotto.
La Bon è la totale vergogna immane del sociale e del sanitario e di ogni poltrona dove siede come un enorme montagna di m***a, la quale non sa essere altro nella vita.
La dipartita della Bon segnerà giustizia e liberazione, che la giustizia italiana non sa dare. Che la trovino riversa con la testa nel piatto perchè ha sempre campato e mangiato solo grazie agli inganni, alla raccomandazione e alla sofferenza altrui. Non c'è assolutamente alcun finto buonismo o umanità da regalare a malati mentali del genere.
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italiani-news · 25 days ago
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La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha lanciato un duro attacco al governo Meloni, definendolo "incapace di occuparsi dei problemi degli italiani." Questa critica si inserisce in un contesto politico caratterizzato da tensioni e conflitti interni alla maggioranza, che stanno minando la stabilità dell'esecutivo. Schlein ha esemplificato le sue affermazioni, citando casi concreti in cui l'operato del governo ha mostrato evidenti lacune nel rispondere alle esigenze dei cittadini, come il problema del caro-bollette e l'emergenza abitativa. Le sue dichiarazioni arrivano dopo le parole del sottosegretario della Lega, Claudio Durigon, che ha suggerito al ministro degli Esteri Antonio Tajani di "farsi aiutare" nella gestione della politica estera. Questo commento, secondo Schlein, equivale a una vera e propria sfiducia nei confronti del ministro, evidenziando così le fragilità del governo Meloni. Schlein ha sottolineato come le tensioni interne alla maggioranza stiano paralizzando l'azione dell'esecutivo. "In qualsiasi altro Paese, queste dichiarazioni avrebbero già aperto una crisi di governo," ha affermato la leader dem, aggiungendo che "è chiaro che il governo non sta più in piedi." La segretaria del PD ha inoltre accusato la Lega di aver già "commissariato" la premier Giorgia Meloni, riferendosi alla mancanza di un mandato chiaro per approvare il piano europeo di riarmo, un tema cruciale in un contesto internazionale sempre più complesso.Le parole di Durigon mettono in evidenza le divisioni all'interno della coalizione di governo. Da un lato, la Lega critica apertamente Tajani e la sua gestione delle relazioni internazionali; dall'altro, Matteo Salvini, leader del partito, sembra voler bypassare il ministro degli Esteri, dialogando direttamente con esponenti dell'amministrazione americana. Questa situazione, secondo Schlein, dimostra l'incapacità del governo di affrontare temi cruciali come il costo della vita, le liste d'attesa nella sanità e i salari bassi. È importante sottolineare che tali criticità non sono nuove, ma si sono amplificate con l'attuale crisi economica e sociale che attanaglia il Paese.Le dichiarazioni di Schlein segnano un nuovo capitolo nello scontro politico tra maggioranza e opposizione. Mentre la leader del PD denuncia l'instabilità dell'esecutivo, il governo Meloni si trova a dover gestire non solo le sfide esterne, come la crescente inflazione e le tensioni geopolitiche, ma anche le tensioni interne che rischiano di comprometterne l'efficacia. Il futuro della coalizione appare sempre più incerto, con un'opposizione pronta a capitalizzare ogni segnale di debolezza. Questo scenario politico potrebbe avere ripercussioni significative sulle prossime elezioni e sulla fiducia degli italiani nelle istituzioni. Gli attuali eventi pongono interrogativi rilevanti riguardo alla direzione politica che il governo Meloni intende intraprendere e alla capacità di mantenere unita una maggioranza così variegata. In conclusione, la situazione attuale richiama a una riflessione profonda sul futuro della politica italiana e sulla capacità del governo Meloni di rispondere alle sfide odierne. Mentre le tensioni interne continuano a crescere, è fondamentale che i leader politici trovino un terreno comune su questioni cruciali, per il bene del Paese. L'unità e la cooperazione sono essenziali per affrontare le crisi che si profilano all'orizzonte e per ripristinare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nel processo democratico. Le parole di Durigon mettono in evidenza le divisioni all'interno della coalizione di governo, portando alla luce tensioni che potrebbero sfociare in una vera e propria crisi politica. In questo scenario, i cittadini osservano con crescente preoccupazione le manovre politiche, chiedendosi se le promesse fatte verranno mantenute. L'instabilità politica non fa che alimentare un clima di incertezza, influenzando negativamente la fiducia degli italiani nei confronti delle istituzioni e della governance. Infine, la leader del PD ha sottolineato l'importanza di una maggiore attenzione ai giovani e alle loro esigenze. Ha richiamato l'attenzione su tematiche come l'accesso all'istruzione e il lavoro giovanile, proponendo iniziative per favorire l'occupazione e la formazione professionale. Secondo Schlein, investire nei giovani è fondamentale per garantire un futuro migliore al Paese, e ha suggerito che il governo dovrebbe adottare politiche più inclusive e orientate verso le nuove generazioni, per evitare di lasciare indietro una parte così cruciale della società. Schlein ha inoltre parlato della necessità di una riforma profonda nel sistema sanitario, evidenziando come le liste di attesa stiano mettendo a rischio la salute degli italiani. Ha citato esempi di cittadini che, a causa di ritardi nei tempi di risposta dei servizi sanitari, hanno dovuto affrontare situazioni critiche, spingendo per un potenziamento delle risorse nel settore della salute pubblica, inclusa una maggiore disponibilità di medici e di strutture sanitarie. Inoltre, durante una recente intervista, Schlein ha evidenziato come le politiche economiche attuate dal governo stiano contribuendo a una crescente disuguaglianza sociale, approfondendo la frattura tra le diverse fasce della popolazione. Ha fatto riferimento a studi recenti che indicano un aumento significativo della povertà nelle aree più vulnerabili, sottolineando l'urgenza di interventi mirati. A questo proposito, ha proposto misure alternative che potrebbero garantire un maggiore supporto alle famiglie in difficoltà, come l'aumento del reddito di cittadinanza e incentivi per le piccole e medie imprese. Read the full article
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uniquenerdsong · 2 months ago
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Non esiste una scienza che da un lato si impegni per creare pazienti da curare, speculando sul loro dolore, puntando quindi alla longevità, e dall'altro investa risorse per far morire chi ha problemi di salute, in un fantomatico progetto di darwinismo sociale.
O è l'uno o è l'altro; e quando credete nella prima "realtà" (quella del business sui malati), vi confondete con il clero religioso, perché sono i religiosi a campare a sbaffo grazie alle vostre paure, al vostro dolore; la scienza punta a rispondere a più domande possibili in modo esatto, cioè a togliere dubbi, paure, credenze, superstizioni, pregiudizi, perché chi ha paura, chi è ignorante non solo cade vittima di raggiri (soprattutto di quelli prodotti dalla religione), ma è anche un pericolo per la salute e la vita altrui: le continue guerre religiose che si sono avvicendate da quando la religione esiste, presenti ancora oggi; le persecuzioni e i genocidi, gli attentati sulle folle, e pure le rivendicazioni della proprietà di territori, come Israele, fatte in nome di libri scritti millenni fa da ubriaconi ne sono la prova.
Non sono gli uomini di scienza a presentarsi al capezzale di bambini e adulti che soffrono anche di malattia incurabile con l'immagine crudele di un uomo nudo crocifisso, grondante sangue, compiendo reato di tortura verso persone fragili: quello lo fanno solo gli "assistenti spirituali", a cui lo stato italiano teocon (la cattiva politica, quindi, e non la scienza) permette l'improprio accesso e pure di sottrarre risorse importanti per la sanità pubblica, pagandoli con uno stipendio da infermiere di alto livello.
Sciamani pagati come se avessero un diploma in materie scientifiche dallo Stato Italiano anche lungo le corsie d'ospedale: questa è una delle cause principali, per il nostro Paese, di mancato progresso in campo medico, perché tutti quei soldi buttati per mantenere un clero religioso, la religione presente a scuola, oltre agli immobili religiosi, sono fondi che mancano per chi conduce Ricerca anche nel campo delle malattie rare.
Non è nemmeno interesse dell'attuale politica italiana elargire un veloce fine vita, soprattutto a chi è anziano, perché sono soprattutto gli anziani cresciuti a "pane e messa" (incapaci di distinguere il bene dal male) a permettere che a partire dai Comuni, fino alle Regioni e nel Governo stesso transitino solo persone che non hanno alcun interesse per il bene comune, ma solo per il proprio. Più a lungo vivrà questo tipo di anziani ignoranti, maggiormente un sistema politico italiano conservatore, dove non esiste meritocrazia, che apre le porte solo a chi è incapace, avrà il potere di sopravvivere.
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musicantidistratti · 2 months ago
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Sigaretta elettronica, niente più prodotti con nicotina online
Scattato il primo gennaio 2025 il divieto di vendita per i negozi sul web Il settore dello svapo, evidentemente, stava creando troppi “problemi”. Alle casse dello Stato. Alla FIT (Federazione Italiana Tabaccai), all’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ed a vario titolo a diversi stakeholders dell’industria del tabacco combusto e non solo. Fin dalla sua nascita l’ecig è stata costantemente…
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e-o-t-w · 9 months ago
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Eyes on the world #201
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Nel vano tentativo di non squagliarci, prosegue il nostro cammino nel mese di luglio. 
Settimana ricca su diversi fronti, dal conflitto tra Israele e Hamas fino ai risultati delle elezioni in Francia. Passiamo poi alle ultime dall’Europa e dalla guerra in Ucraina, per finire con alcuni sviluppi che riguardano Boeing e la giustizia italiana. 
Non vi anticipo altro, cominciamo 👇 
🇮🇱 ISRAELE-HAMAS: I NUOVI ATTACCHI, IL MOLO AMERICANO SMONTATO, L’EVACUAZIONE DI GAZA 
1) Dopo una settimana senza grossi sviluppi, torniamo a parlare della guerra tra #Israele e #Hamas. Martedì l’esercito israeliano ha bombardato un'area di una scuola a Abasan al Kabira, est di Khan Yunis, nella Striscia di #Gaza, dove si rifugiavano sfollati dall’invasione israeliana in corso da nove mesi. Almeno 31 persone sono morte, inclusi otto bambini. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato che l’attacco mirava a un terrorista di Hamas coinvolto nel massacro del 7 ottobre e stanno verificando la presenza di civili tra le vittime. Un testimone ha riferito alla BBC che l’area colpita era affollata da circa 3mila persone. Questo attacco è il quarto in quattro giorni contro scuole-rifugio per sfollati palestinesi. Sabato scorso, un altro attacco su una scuola dell'#UNRWA a Nuseirat ha ucciso almeno 16 persone. Domenica, un bombardamento ha colpito la scuola "Sacra famiglia" a nord-ovest di Gaza, uccidendo tra gli altri il viceministro del Lavoro Ihab al Ghussein. Lunedì, un altro attacco ha ferito diverse persone in una scuola #ONU a Nuseirat. Philippe Lazzarini, direttore dell��UNRWA, ha chiesto – a questo proposito – indagini indipendenti sugli attacchi alle scuole. Hamas ha descritto gli attacchi come i più intensi degli ultimi mesi e ha dichiarato che potrebbero compromettere i #negoziati per il cessate il fuoco. Il ministero della Sanità di Hamas riporta che più di 38mila palestinesi sono stati uccisi dall'inizio dell'invasione.  
Nel frattempo, mercoledì alcuni funzionari del governo statunitense hanno riferito anonimamente che il molo galleggiante costruito davanti alla costa della Striscia di Gaza per portare aiuti umanitari sarà smontato definitivamente. Il molo, costato 320 milioni di dollari, è stato smontato e rimontato più volte a causa di vari problemi e ha operato solo per una decina di giorni da metà maggio a fine mese. A giugno ha accumulato aiuti senza riuscire a consegnarli. Inizialmente previsto come soluzione emergenziale dall’amministrazione #Biden, il molo non ha mai soddisfatto il fabbisogno previsto e ha affrontato difficoltà logistiche e di sicurezza nella distribuzione degli aiuti. Sempre mercoledì, l'esercito israeliano ha distribuito volantini su Gaza City, ordinando l'evacuazione della città, considerata una zona di combattimento pericolosa. Questo è il secondo tentativo di evacuazione dall'inizio della guerra, con una precedente a gennaio. Circa 250.000 persone vivono ancora a Gaza in condizioni precarie. Pochi residenti hanno seguito l'ordine a causa dei continui trasferimenti e dei bombardamenti su aree definite sicure. Per questo motivo, il ministero dell'Interno di Gaza e l'UNRWA hanno sconsigliato di seguire l'ordine di #evacuazione. Nel frattempo, sono ripresi in #Qatar i colloqui per un cessate il fuoco. 
🇫🇷 FRANCIA: L’NFP TRIONFA E FA SCIVOLARE L’ESTREMA DESTRA AL TERZO POSTO. INCERTEZZA SUL GOVERNO 
2) Le elezioni legislative in #Francia sono state vinte dalla sinistra del Nuovo Fronte Popolare (#NFP), che ha ottenuto 182 seggi nella nuova Assemblea Nazionale. Il NFP include il Partito Socialista, Europe Écologie Les Verts e La France Insoumise di Jean-Luc #Mélenchon. La coalizione centrista del presidente Emmanuel #Macron, Ensemble pour la République, ha eletto 168 deputati, un risultato inferiore rispetto ai 250 seggi della precedente legislatura, ma migliore delle previsioni. Il partito di estrema destra Rassemblement National, nonostante fosse il più votato al primo turno, ha ottenuto 143 seggi, mentre i #Repubblicani ne hanno conquistati 45. L'affluenza al secondo turno è stata del 66,63%, la più alta dal 1997. I risultati hanno sorpreso, ribaltando le previsioni che davano Rassemblement National come vincitore. Nessun partito ha raggiunto la maggioranza assoluta di 289 seggi, rendendo incerti gli equilibri per una futura alleanza di governo. Jean-Luc Mélenchon ha commentato i risultati, definendoli un sollievo per milioni di persone e chiedendo a Macron di nominare un nuovo primo ministro dal NFP. L'attuale primo ministro, Gabriel #Attal, ha annunciato le sue dimissioni (poi rifiutate dallo stesso Macron, che prima vuole attendere la composizione del nuovo governo). Si parla di una possibile "coabitazione" tra un presidente e un primo ministro di schieramenti diversi, come avvenuto in passato, ma senza una maggioranza assoluta in parlamento. Le opzioni in discussione includono la formazione di una coalizione, un governo di unità nazionale, un governo tecnico o un governo per gli affari correnti. Tuttavia, formare una coalizione appare complesso a causa delle differenze politiche e delle dichiarazioni contrarie da parte dei leader di sinistra. Nuove elezioni legislative potrebbero tenersi solo dopo luglio 2025, a meno che non si riesca a giustificare uno scioglimento anticipato dell'Assemblea. Macron, pur esprimendo l'intenzione di restare in carica fino al 2027, potrebbe essere spinto alle dimissioni in caso di stallo insuperabile, con conseguenze significative per la politica francese. 
🇪🇺 UE: NASCONO NUOVI GRUPPI DI ESTREMA DESTRA SOTTO ORBAN. INTANTO URSULA VON DER LEYEN... 
3) Facciamo un salto in #UE. La scorsa settimana, il primo ministro ungherese Viktor #Orbán ha annunciato la creazione di un nuovo gruppo parlamentare di destra nel #Parlamento Europeo, chiamato "Patrioti per l'Europa". Questo progetto, nato in alleanza con Herbert Kickl del Partito della Libertà Austriaco (FPÖ) e Andrej Babis del partito ceco Azione dei Cittadini Insoddisfatti (ANO), ha ricevuto l'adesione del partito portoghese Chega, guidato da André Ventura. Il Rassemblement National (RN) francese, con 30 eurodeputati, e Matteo Salvini della Lega hanno mostrato interesse a unirsi. Venerdì scorso, Santiago Abascal di Vox e Geert Wilders del Partito per la Libertà (PVV) olandese hanno annunciato la loro adesione, seguiti sabato dal Partito Popolare Danese (DF), consentendo a Orbán di raggiungere i numeri necessari per formare un gruppo nel Parlamento Europeo. Il nuovo gruppo intende difendere gli Stati membri dall'interferenza dell'Unione Europea e restituire potere ai singoli stati, opponendosi al "centralismo" di Bruxelles e alle forze globaliste, promuovendo le identità nazionali e fermando l'immigrazione clandestina. Tuttavia, i membri del gruppo hanno posizioni divergenti sulla politica estera, soprattutto riguardo alla guerra tra Russia e Ucraina. Orbán ha incontrato recentemente Vladimir #Putin a Mosca, mentre altri membri, come Wilders e il DF, sostengono l'Ucraina. Secondo l'europarlamentare danese Anders Vistisen, la politica estera rimarrà di competenza nazionale all'interno del nuovo gruppo. 
Mercoledì invece il partito di estrema destra tedesco Alternative für Deutschland (#AfD) ha annunciato la formazione di un altro gruppo nel Parlamento Europeo chiamato "Europe of Sovereign Nations" (#ESN). Questo sarà il terzo gruppo di estrema destra dopo ECR e, appunto, Patrioti per l’Europa. La composizione del gruppo non è ancora confermata, ma secondo fonti come Euronews ed Euractiv, ESN dovrebbe includere 25 membri provenienti da otto paesi, superando la soglia minima per la formazione di nuovi gruppi parlamentari. AfD, che ha eletto 14 europarlamentari nelle recenti elezioni, era stato espulso da Identità e Democrazia (ID) per dichiarazioni indulgenti sul nazismo. Anche il partito ceco Libertà e Democrazia Diretta (SPD) dovrebbe aderire al nuovo gruppo. La formazione di ESN frammenta ulteriormente l’estrema destra europea, pochi giorni dopo la creazione di Patrioti per l’Europa.  
Per ciò che riguarda le nomine chiave per la Commissione, la presidente uscente Ursula #vonderLeyen sta intensificando la sua campagna per ottenere il sostegno necessario alla sua riconferma. Il 18 luglio, il Parlamento Europeo voterà per approvare la sua nomina per un secondo mandato, per il quale von der Leyen necessita di almeno 361 voti. Appartenente al Partito Popolare Europeo (#PPE), il gruppo più grande del Parlamento, von der Leyen sta cercando di assicurarsi il sostegno dei gruppi parlamentari della “maggioranza Ursula”: PPE, Socialisti (S&D) e Renew. Tuttavia, come detto, la composizione del Parlamento è cambiata dopo le recenti elezioni, con una crescita dell'estrema destra e una diminuzione dei seggi per Socialisti, Renew e Verdi. Von der Leyen sta incontrando i leader dei vari gruppi per negoziare il loro supporto. I #Socialisti hanno posto condizioni legate al Green Deal e alla crisi abitativa, mentre i Verdi non escludono il loro sostegno se saranno rispettate le condizioni climatiche. Cruciale per la riconferma è anche evitare alleanze con l’estrema destra, compresi i nuovi gruppi Patrioti per l’Europa e Europe of Sovereign Nations (ESN). Nonostante l’esclusione di qualsiasi alleanza con questi gruppi, von der Leyen ha mostrato apertura verso i Conservatori e Riformisti (ECR), suscitando preoccupazioni tra i suoi alleati. Se non dovesse raggiungere la soglia richiesta, la sua nomina verrebbe scartata, portando il #Consiglio Europeo a nominare un altro candidato, scenario che potrebbe causare una crisi politica. Alcuni osservatori ritengono che la mancanza di alternative potrebbe favorire la sua riconferma. 
🇺🇦 UCRAINA-RUSSIA: PESANTE ATTACCHI SU OSPEDALI E FABBRICHE. MEMBRI DELLA NATO RIUNITI IN USA 
4) Torniamo, purtroppo, in Ucraina. Lunedì mattina, la #Russia ha effettuato uno dei più gravi attacchi missilistici contro l'#Ucraina degli ultimi mesi, colpendo diverse città, tra cui #Kiev. Sono state uccise 41 persone e ferite oltre 170 in tutto il paese. A Kiev, due ospedali civili, tra cui l'ospedale pediatrico Okhmatdyt e una clinica per la maternità, sono stati colpiti, causando la morte di 27 persone. Nella regione di Dnipropetrovsk sono state uccise 11 persone e ferite 68, principalmente a Kryvyi Rih, città natale del presidente Zelensky. A Pokrovsk, nella regione del #Donetsk, tre persone sono morte in un attacco a una fabbrica. Gli attacchi sono stati condannati da vari paesi occidentali: il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani li ha definiti «crimini di guerra», e l'Alto rappresentante UE Josep Borrell ha chiesto nuovi sistemi di difesa antiaerea per l'Ucraina. Martedì i leader della #NATO si sono riuniti a Washington, con la partecipazione di Zelensky. Il presidente statunitense Joe Biden ha criticato gli attacchi definendoli «un terribile promemoria della brutalità russa». Nell'attacco all'ospedale Okhmatdyt, due adulti, tra cui un medico, sono morti e diversi bambini sono rimasti feriti, costringendo all'evacuazione dei pazienti. 
✈️ BOEING COLPEVOLE PER GLI INCIDENTI DEL 2018 E 2019. NESSUN MIGLIORAMENTO ALLA SICUREZZA 
5) Domenica scorsa #Boeing si è dichiarata colpevole patteggiando con il dipartimento di Giustizia degli #StatiUniti in merito a un'indagine riguardante due gravi incidenti del modello 737 Max nel 2018 e 2019, che causarono 346 morti. L'indagine coinvolgeva i voli Lion Air 610 e Ethiopian Airlines 302. Il processo era iniziato a maggio, quando Boeing fu accusata di aver violato un accordo del 2021 che richiedeva miglioramenti significativi alla sicurezza degli aerei, evitando così un processo. L'accordo di domenica prevede che Boeing si dichiari colpevole di cospirazione per truffare la Federal Aviation Administration (#FAA) e prevede una multa di 487,2 milioni di dollari e un investimento di almeno 455 milioni di dollari nei prossimi tre anni per migliorare i programmi di #sicurezza. Boeing era stata accusata di aver nascosto alla FAA cambiamenti nel software di volo automatico MCA, responsabile degli incidenti. Il dipartimento di Giustizia ha presentato l'accordo a un tribunale federale in Texas, che ora dovrà decidere se accettarlo. 
🇮🇹 APPROVATO DEFINITIVAMENTE IL DDL NORDIO ALLA CAMERA. ABOLITO IL REATO DI ABUSO D’UFFICIO 
6) Mercoledì la Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge promosso dal ministro della Giustizia, Carlo #Nordio, che modifica il codice penale, il codice di procedura penale, l'ordinamento giudiziario e quello militare. La riforma, nota come "ddl Nordio", ha suscitato ampie discussioni, specialmente per l'abolizione del reato di abuso d'ufficio. Questo reato puniva i pubblici ufficiali che sfruttavano la loro posizione per vantaggi personali, ma è stato contestato per la sua applicazione troppo estesa. La riforma mira a facilitare il lavoro dei pubblici ufficiali, limitando le accuse infondate e dando loro maggiore libertà d’azione. La #riforma modifica anche il reato di traffico di influenze illecite, restringendolo ai casi in cui la mediazione mira a far compiere un reato a un pubblico ufficiale. Le relazioni del mediatore devono essere reali e utilizzate per essere punibili. Inoltre, la pena minima è stata aumentata a un anno e mezzo. L'avviso di garanzia dovrà ora contenere una descrizione sommaria del fatto contestato e verrà consegnato con maggiore riservatezza per proteggere l'indagato. Le misure cautelari, come la detenzione preventiva, richiederanno un interrogatorio preliminare dell'indagato e le decisioni sulla custodia cautelare in carcere saranno prese da un collegio di tre giudici. Le #intercettazioni dovranno escludere informazioni su persone non coinvolte nel processo e non potranno essere pubblicate se non utilizzate in giudizio. La copia delle intercettazioni sarà disponibile solo per le parti coinvolte e i loro avvocati. Infine, è stato reintrodotto il divieto per il pubblico ministero di appellarsi contro una sentenza di assoluzione in primo grado per reati minori. Inoltre, i giudici popolari delle Corti d'Assise non potranno avere più di 65 anni al momento della nomina. 
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Andiamo velocemente su un paio di brevi 👇 
📱 Il sindacato nazionale dei lavoratori di #Samsung Electronics ha annunciato uno #sciopero a tempo indeterminato, estendendo quello iniziato lunedì, a causa di una disputa sugli stipendi e sulle condizioni di lavoro. Circa 6.500 dipendenti sono in sciopero, con la possibilità che il numero aumenti. La controversia sui salari è in corso da gennaio, con i lavoratori che chiedono un aumento del 3,5% e un bonus legato agli utili dell'azienda. Samsung ha registrato un utile di 7,5 miliardi di dollari nel secondo trimestre dell'anno, con un forte aumento del prezzo delle azioni grazie alla domanda di chip per lo sviluppo dell'#intelligenzaartificiale. Le negoziazioni non hanno ancora portato a un accordo, e il sindacato insiste che lo sciopero continuerà fino a quando tutte le richieste non saranno soddisfatte. Sebbene il sindacato affermi che lo sciopero stia rallentando alcune produzioni, gli esperti ritengono che l'impatto sull'azienda sia minimo a causa dell'automatizzazione delle fabbriche, e il mercato non mostra preoccupazione per una possibile riduzione delle forniture. 
🇮🇹 Nell'ultima settimana, diverse #carceri italiane sono state teatro di intense #proteste, causate principalmente dalle pessime condizioni di vita all'interno delle strutture, tra cui sovraffollamento, scarsa igiene e caldo insopportabile. Al carcere Ernesto Mari di Trieste, circa 100 detenuti hanno protestato lanciando oggetti in strada e incendiando arredi, costringendo la polizia a intervenire con lacrimogeni. La rivolta è nata per problemi nella gestione dei colloqui con i familiari e per le dure condizioni di vita. Al carcere di Cuneo, una violenta rissa tra detenuti è stata seguita da una protesta con distruzione di arredi e lancio di oggetti. A Viterbo, i detenuti hanno reagito alla morte di un compagno incendiando materassi, mentre a Sollicciano, a Firenze, una protesta è scoppiata dopo il suicidio di un detenuto, portando al trasferimento di molti detenuti a causa dell'inagibilità delle sezioni. Queste rivolte evidenziano il grave problema del sovraffollamento e delle cattive condizioni delle carceri italiane. 
Alla prossima 👋 
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decadentdjentleman · 1 year ago
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
La salute e la politica
La quarta ragione è di natura politica. Mentre il caos dell'organizzazione sanitaria italiana dà l'impressione apparente che la costruzione di questo << sistema >> sia dovuta al caso, che esso non risponda ad alcuna logica, in realtà le diverse istituzioni rispondono a precisi fini di conservazione sociale (prima ancora che di tutela della salute). Ognuna di esse rappresenta un centro di potere, di influenze, di clientele. Le mutue sono nate nel secolo scorso come associazioni volontarie e solidaristiche dei lavoratori, ed è stato il fascismo a soffocarne lo spirito democratico, a creare da esse i primi carrozzoni. Questa politica è stata seguita (e perfezionata) dalla Democrazia Cristiana, in venti anni di governo. La DC è ancorata, in questo campo nel quale si misurano assai direttamente le rispondenze di un partito alle esigenze della persona umana, alla parte peggiore della tradizione cattolica: cioè al dominio, al potere raggiunto sfruttando i bisogni assistenziali, anziché allo spirito di sincera carità che ha animato utili istituzioni anche religiose del passato, e che deve ancora vivificare, intenso come comprensione fra esseri umani di uguali diritti, le rinnovate strutture della sanità pubblica moderna. Per quanto concerne i socialisti, occorre ricordare che la socialdemocrazia italiana lanciò nel 1963 per le elezioni politiche (lo promise Saragat, allora dirigente del PSDI) lo slogan << una casa, una scuola e un medico per ogni cittadino >>, ed ha fallito in tutti e tre questi obiettivi, mostrando che essa è incapace non solo di offrire un'alternativa di potere rispetto alla borghesia, ma anche di avviare a soluzione esigenze di elementare sviluppo civile per la popolazione. I socialisti che hanno diretto il Ministero della Sanità hanno mostrato molto dinamismo ed hanno presentato alcuni progetti di riforma (per esempio, nel campo ospedaliero): ma hanno poi ceduto dinanzi alla prepotenza della DC, e le leggi sono arrivate in Parlamento annacquate, prive di contenuto innovatore. Nel complesso, si può dire che nel campo sanitario le classi dirigenti italiane hanno dimostrato un chiaro fallimento. Il governo, come ha scritto perfino il giornale più governativo della capitale (Il Messaggero), << si è posto di fronte a un groviglio di inadempienze e quindi di irresponsabilità >>, << non ha varcato nemmeno la periferia del problema e non sa da quale parte cominciare a mettere ordine >>. Sarebbe più esatto dire: sa benissimo da che parte cominciare, ma non vuole, perché ciò significherebbe modificare profondamente la politica fin qui seguita, ledere interessi precostituiti, attuare profonde riforme.
Continua...
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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Schillaci: 'Disponibili ad incontrare i sindacati dei medici'
“Sì certo abbiamo sempre dialogato con sindacati medici e continueremo a farlo”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto a Sky, risponde ad una domanda circa la disponibilità ad incontrare i sindacati medici dopo che ieri alcune sigle hanno proclamato uno sciopero per il 5 dicembre. “Stiamo cercando di intervenire sui problemi della sanità pubblica italiana e nella legge di…
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vorticimagazine · 2 years ago
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AISM inaugura una Sezione Provinciale
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La mia personale esperienza in AISM(Associazione, Italiana, Sclerosi Multipla) nella sezione di Pescara come socia e volontaria inizia dieci anni fa in maniera casuale. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti… Numerosi sono i servizi forniti dalla sezione a persone con SM resi possibili, grazie alla forza, la caparbietà e il coraggio di Pina Scogna. Non è certo finita qui. Nasce anche il Centro Diurno che attualmente ha la sua sede a Villa Sabucchi. Agli utenti sono proposte diverse attività laboratoriali mirate a favorire l’inclusione e non solo, tra queste ne ricordiamo alcune: il laboratorio artistico, la ginnastica dolce, lo yoga, il laboratorio di scrittura creativa, il giornalino di sezione Percorsi che nel corso del tempo, è diventata una rivista a tutti gli effetti. Lo scorso 28 Luglio, la sezione ha vissuto con operatori, utenti e famigliari un evento molto importante che questa lettera aperta (definirlo un semplice comunicato, per noi di Vortici.it è riduttivo), annuncia con emozione…
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Giuseppina Scogna
In onore della fondatrice Giuseppina Scogna, AISM inaugura una Sezione Provinciale. La cerimonia di intitolazione si é svolta nel Parco di Villa Sabucchi, a Pescara.
Arriva sempre il momento in cui la vita ti costringe, improvvisamente, a fare i conti con l’assenza, con la perfetta cognizione che una persona che aveva un posto nella tua vita, un angolo nel tuo cuore non appartiene più ai tuoi giorni, al tuo tempo. Raccontare di Giuseppina Scogna, la storica Presidente AISM della Sezione Provinciale di Pescara, nonché fondatrice del Centro Diurno attualmente attivo presso il Parco Villa Sabucchi, è piuttosto difficile, perché aveva una personalità ricca di sfumature, una forza strutturata e mai domabile. La nostra cara “Pina” è stata l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla per 30 anni e ne ha fatto la storia, in ogni contesto, ufficiale o dietro le quinte, a ogni livello, pescarese, abruzzese, nazionale. Ha saputo incarnare l’Associazione e il suo credo ed ha saputo darle la possibilità e la spinta per arrivare dove è oggi. Concreta e molto diretta, affrontava i problemi cercando sempre la soluzione migliore. Si è occupata dei grandi problemi, come dei grandi aspetti organizzativi, ma prima di tutto è stata pioniera in tema di affermazione del diritto incoraggiando tutti a vivere fino in fondo la propria vita, oltre la malattia oltre ogni discriminazione. Le pagine di storia che Pina scritto per le persone con sclerosi multipla restano e resteranno scolpite nel percorso di profonda umanità, impegno civico e solidarietà che ha caratterizzato tutta la sua vita. Lo stesso percorso attraverso il quale ha condotto tutti noi, soci, persone con SM, volontari, operatori, istituzioni e tutti i cittadini che in questi 30 anni di AISM ha incontrato. Di lei ricorderemo sempre il coraggio, la volontà tenace e la forza di chi non si arrende mai: il 28 luglio 2023 alle ore 18.30 nel Parco di Villa Sabucchi ci sarà l’occasione per ringraziarla ancora in un evento di intitolazione della Sezione Provinciale AISM di Pescara da lei stessa fondata nel 1994. Noi di Vortici.it eravamo presenti e possiamo assicurarvi come siano state toccanti le testimonianze in suo ricordo da parte di soci, istituzioni, amici e parenti. Citiamo una frase dell'Assessore alla Sanità della Regione Abruzzo Nicoletta Verì: "Pina rimarrà eterna". -->Leggi i comunicati dell'area Vortici Magazine Network Read the full article
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finnianson · 2 years ago
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IUS SCHOLAE
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Fermo restando che ho una enorme fiducia nella capacità della scuola di creare senso di comunità e integrazione reale..
Ritengo tuttavia che si tratti di un provvedimento a mio modo di vedere incompleto e insufficiente che deve essere migliorato per rafforzare la tutela degli interessi dei minori.
in determinate occasioni, sia emergenziali che ordinarie, il fatto che un minore abbia una cittadinanza differente da quella dei genitori può costituire una fonte di problemi di difficile soluzione.
Non dimentichiamoci che in determinate circostanze, come in occasione di vacanze nella madre patria, la cittadinanza di origine rappresenta una tutela per il minore e la possibilità di accedere più facilmente a determinati servizi.
È opportuno che il provvedimento preveda la possibilità di mantenere la doppia cittadinanza. Sarà il minore stesso al compimento della maggiore età a decidere se mantenere la doppia cittadinanza o se scegliere una delle due.
Una reale politica di integrazione si persegue conoscendo e riconoscendo, anzi esaltando la differenza tra le diverse culture, che rappresentano una grande ricchezza da preservare,
non è attraverso una mera omogeneizzazione burocratica che si costruisce una società multietnica.
E neppure attraverso una omogeneizzazione di tipo commerciale che passa attraverso alla diffusione di beni di consumo e di intrattenimento uguali per tutti.
Questo modello di integrazione ha già mostrato tutta la sua drammatica inefficacia in America, come in Francia.
Non è consigliabile tentare di appiattire e smussare le differenze culturali in una pappa indistinta e indifferenziata.
Al contrario è necessario apprendere il più possibile gli uni dagli altri in modo da gestire le differenze nella loro talvolta incredibile complessità.
In questo la Scuola italiana ha fatto e sta facendo dei miracoli, malgrado ogni governo si accanisca su di essa, con tagli selvaggi, gravami burocratici, privatizzazioni. Le morti degli studenti durante l'alternanza scuola-lavoro che gridano vendetta, gli insegnanti e i bidelli più sottopagati d'Europa usati come carne da cannone durante la pandemia, i sistemi di aerazione e il potenziamento dei trasporti pubblici mai attuati.
Esattamente come il Green Pass, lo Ius Scholae è il tentativo burocratico di nascondere le inadempienze dei governi.
Centri di accoglienza simili a lager gestiti per fare profitto, lavoratori stranieri sfruttati e sottopagati quando non schiavizzati dal caporalato, assenza di accordi per corridoi umanitari, rotte migratorie pericolosissime appaltate alla vigilanza di enti privati invece che agli Stati.
Ci servono azioni concrete sull'integrazione, sulla scuola, sulla sanità e non i soliti paraventi con cui creare alibi all'inattività, o peggio, tentativi maldestri di insabbiare i delitti contro la personalità dello Stato e contro gli esseri umani.
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carmenvicinanza · 3 years ago
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Cristina Donati Meyer l’artivista
https://www.unadonnalgiorno.it/cristina-donati-meyer-lartivista/
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L’arte e le idee impegnate e innovative sono “divisive” per natura, non devono piacere a tutti, devono indurre le persone al dubbio, alla riflessione. Le certezze granitiche sono patrimonio di menti poco elastiche e curiose.
Cristina Donati Meyer, l’ARTivista, come si definisce, con le sue opere denuncia problemi sociali.
È fautrice di “una forma d’arte non addomesticabile, non comoda e non adagiata sui sofà delle gallerie rinomate”.
Nata a Milano nel 1985, da una famiglia di origini ebraiche, ha frequentato l’Istituto d’Arte Rudolf Steiner e l’Accademia di Belle Arti di Brera che ha, successivamente, lasciato.
Si definisce ARTivista perché ogni sua opera ha un contenuto di denuncia sociale. Tratta temi forti come l’immigrazione, il razzismo, l’ambiente, la violenza sulle donne.
Lavoro estetico e onirico, pittorico e materico, contaminano il suo impegno sociale ed etico.
Diverse le tecniche che utilizza per mandare i suoi messaggi al mondo. Oltre alla street art, con graffiti e stencil, realizza affissioni, performance e installazioni dal forte impatto emotivo.
Tra le sue performance più famose ricordiamo La morte della sposa del 2013, in cui è rimasta appesa in abito da sposa a Porta Romana per rappresentare le vittime di femminicidio.
Ha colorato con un colorante alimentare rosa acceso parte della Darsena, per ricordare che le donne esistono, non solo in l’otto marzo.
La sua opera Europa, affissa nel 2018 sui muri di piazza San Babila in occasione dell’incontro tra Salvini e Orban, è nata per rendere omaggio a tutte le vittime della rotta balcanica che speravano in un futuro migliore in Europa.
Una delle installazioni che ha destato più scalpore è stata quella sulla statua di Indro Montanelli a cui ha aggiunto, sulle gambe il fantoccio di una bambina eritrea. Qualche settimana prima anche Non Una di Meno aveva protestato contro la statua, colorandola con della vernice rosa.
Nel periodo della prima ondata di Covid-19, ha portato all’attenzione pubblica temi come la drammatica situazione delle RSA e dei tagli alla sanità lombarda.
Ha dedicato anche un’affissione alla comunità cinese in Italia, ingiustamente accusata di aver portato il virus nel nostro Paese e vittima di atti di razzismo.
L’installazione Le donne afghane ringraziano, raffigura una donna afghana crocifissa.
E ancora, gli ‘Umarell dell’Afghanistan’ che ritrae Europa e Stati Uniti come due anziani intenti a guardare un cantiere che rappresenta lo stato dell’Afghanistan, nel cui interno si vedono scene di guerra e abbandono.
Le sue opere si trovano affisse essenzialmente sui muri di Milano, ma si possono ammirare anche in qualche altra città italiana.
Alcune sono state vandalizzate o rimosse, perché considerate scomode.
La sua avversione principale è stata per Matteo Salvini che ha ritratto, quando era Ministro dell’Interno, in versione Robocop, con manganello alla mano, che arrivava dal mare. Mentre eseguiva la sua performance è stata identificata dalla Digos e interrotta dalla Polizia.
‘Una pisciata vi seppellirà’, subito distrutta, ritraeva due bambini intenti a orinare sugli stivali di Salvini nelle vesti di un gerarca fascista.
Subito dopo il risultato delle elezioni politiche del 2022, sui muri dei Navigli, a Milano, è comparsa l’opera Sfracelli d’Italia in cui Giorgia Meloni, leader dei Fratelli d’Italia, in tenuta da boxe, prende a pugni l’Italia dei diritti che è rappresentata da una donna dipinta di bianco, rosso e verde ricoperta dalle scritte inclusività, aborto, stabilità climatica, diritti Lgbtqia+ e così via.
“Non è sufficiente essere donna per rappresentare una novità al governo del Paese – ha commentato. Occorrerebbe pensare da donna e avere a cuore le conquiste del movimento femminile, non avere in mente unicamente fattrici che non possono abortire e soldatesse per la patria, annichilendo tutti i diritti a fatica conquistati dalle donne“.
Cristina Donati Meyer sa di doversi guardare le spalle, è stata più volte segnalata, minacciata, intimorita, ma continua a urlare il suo dissenso con le sue opere.
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abr · 4 years ago
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Se si sceglie di gestire la pandemia affidandosi ai numeri, occorre che siano precisi, omogenei, aggiornati. In Italia no. «Affrontiamo la pandemia con gli strumenti della peste del Manzoni», dice Corrado Crocetta, presidente della Società italiana di statistica. O «con una benda sugli occhi» (Fabio Sabatini, economista, La Sapienza) o «come mosche accecate» (Enrico Bucci, biologo, università di Philadelphia). (...) Almeno ci fossero tutti, i dati. Cinque regioni su venti non rispettano le regole. La Campania ha «un forte ritardo di notifica dei dati» che li rende «inaffidabili», dice l'Istituto superiore di sanità.  (...) Che vengono mandati da medici, ospedali e laboratori alle Asl. Da queste alle Regioni. Da queste alla Protezione Civile e al ministero. La Calabria utilizza il fax. «Metodo cartaceo o semiautomatico», ha spiegato in un convegno Silvio Brusaferro, presidente dell'Iss. Qualcuno osa il foglio excel, ma non c'è un modulo standard. Quindi a Roma devono riversare i numeri su un software unico. Non esiste nemmeno un protocollo comune, per cui la Calabria può scorporare i pazienti «ventilati ma non intubati» dal calcolo dei posti occupati in terapia intensiva, abbassando il dato, d'emblée, da 14 a 2. Sui tamponi regna il fai-da-te.  (...) Alcuni positivi del bollettino odierno sono probabilmente già usciti dalla quarantena. Secondo Bucci, il fatidico indice Rt, «calcolato sui sintomatici con ritardo di due settimane e senza tener conto dei ritardi di trasmissione è una fandonia». Al di là del teatrino Regioni-governo, è tutto il sistema che non sta in piedi. Non che i dati scarseggino. Ce ne sono di inutili ma mancano quelli necessari.  (...)  (Ad esempio) non sappiamo, al di là del saldo giornaliero, quanti entrano ed escono dalle terapie intensive, e perché: sono curati meglio sul territorio? Non ci sono più letti? Guariscono? Muoiono? Un dato essenziale, spiegano Giorgio Alleva e Alberto Zuliani, ex presidenti dell'Istat, è il tasso di contagio sulla popolazione. «Sembra incredibile, ma a otto mesi dai primi casi non si conosce e quindi non si tiene sotto controllo». (...) «Ci sono state carenza organizzative».
https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/zone-rosse-zone-rotte-dati-ritoccati-all-39-ultimo-secondo-non-252123.htm
“Carenze organizzative”. Sempre i soliti, da Caporetto in poi. La soluzione in uno Stato che non funziona e amplifica i problemi? Ma è logico, di Stato ne serve DI PIU’  ! 
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giancarlonicoli · 4 years ago
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19 apr 2021 18:10
"LA MAGISTRATURA? UN POTERE AUTOREFERENZIALE PIÙ INTERESSATO ALLA POLITICA INTERNA CHE A QUELLA NAZIONALE" - L'AVVOCATO FRANCO COPPI PRENDE A LEGNATE LE TOGHE: "VEDO TROPPA ANARCHIA NEI TRIBUNALI, OGNI GIUDICE FA QUEL CHE GLI PARE E I PROCESSI SFOCIANO IN SENTENZE IMPREVEDIBILI. AVREI PAURA A ESSERE GIUDICATO DA QUESTA MAGISTRATURA - NON È AMMISSIBILE CHE SI DIVENTI MAGISTRATI, ACQUISTANDO DIRITTO DI VITA E DI MORTE SUGLI ITALIANI, DOPO DUE O TRE COMPITINI DI LEGGE. IL PROCESSO AD ANDREOTTI? NON SI SAREBBE DOVUTO TENERE. QUELLO A BERLUSCONI L'HO VINTO SUI FATTI. LE CENE DI ARCORE? CI SAREI ANDATO, E MI SAREI PURE DIVERTITO"
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Pietro Senaldi per "Libero quotidiano"
«La carriera non può basarsi solo sull' anzianità: il lavoro e le sentenze devono avere un peso negli avanzamenti, sennò anche ad alti livelli ti trovi davanti certa gente...» «Non bastano due o tre esami di diritto per decidere della sorte degli altri per tutta la vita. Vanno testate la morale e l'equilibrio di chi è chiamato a giudicare i cittadini»
«La verità è che la politica ignora i problemi della giustizia, che si abbattono soprattutto sui cittadini comuni, e che ai magistrati interessa più la loro politica interna, correntizia, piuttosto che quella del Palazzo. E la prova è che tutti parlano dei mali dell'amministrazione dei tribunali, però sono discorsi che sento da più di cinquant'anni senza che sia mai stata trovata una soluzione. Anzi, ho l'impressione che, più se ne parla, meno si fa e più i mali della giustizia si aggravano. Prenda la lunghezza dei processi: sembravano eterni già negli anni Settanta, oggi durano ancora di più La ragione di tutto questo? Sciatteria, è la prima parola che mi viene in mente».
C'è un uomo solo che può parlare delle relazioni tra magistratura e politica senza essere accusato di imparzialità, perché ha difeso da pesantissime accuse dei pm i due leader più longevi della storia della Repubblica, Andreotti e Berlusconi, e li ha fatti assolvere, ma non ha mai ceduto alle lusinghe del Parlamento, che pure lo ha corteggiato. La sua toga è immacolata, il suo nome è Franco Coppi.
L'avvocato più famoso d'Italia è disincantato, la passione per il diritto è la stessa di un ragazzino, malgrado gli 82 anni, la disamina è amorevolmente spietata, la diagnosi lascia poche speranze perché non si intravede volontà di ravvedimento operoso. «Riforme ne sono state fatte negli anni», per una volta il tono è quello della requisitoria e non dell'arringa, «ma stando ai risultati sono state quasi tutte inutili, non ho visto miglioramenti».
Franco Coppi, 82 anni, avvocato, giurista e accademico italiano Devo dedurne che la giustizia italiana è irriformabile?
«Nulla lo è, a patto che ci sia la volontà. Riformare davvero richiede il coraggio delle proprie decisioni e la disponibilità a esporsi a critiche anche feroci. Se pensi a quanti voti perdi se separi pm e giudici o se togli l'abuso d' ufficio, non vai da nessuna parte.
Devi fare quel che ritieni giusto, senza curarti delle conseguenze».
I politici dicono che riformare la giustizia è impossibile perché i giudici non vogliono
«Io penso invece che temano di perdere il consenso se toccano la magistratura».
Ma la magistratura non ha perso credibilità negli ultimi anni?
«Comunque meno della politica».
I politici dicono di temere la reazione dei pm, pronti a indagarli se smantellano il suo potere
«Io non credo che ci sia una guerra della magistratura contro la politica tout court. Non creiamo falsi problemi: la magistratura ha un potere enorme ma quello del legislatore è ancora più grande. Se il Parlamento avesse la forza di cambiare la legge, alla fine Procure e Tribunali sarebbero costretti ad assoggettarsi».
Secondo lei quindi è stata la politica a cavalcare la magistratura più che la magistratura a tenere sotto scacco la politica?
«Questa è un'analisi che contiene della verità: certo alcune parti politiche hanno speculato sulle disavventure giudiziarie degli avversari. Sgradevole che quasi sempre sia avvenuto prima della sentenza definitiva, che spesso è stata di assoluzione, come nei processi che ho seguito per Andreotti e Berlusconi. Però, se intendo il senso provocatorio della sua domanda, il fatto che una giustizia così screditata sia in un certo senso funzionale agli interessi della politica è una tesi suggestiva e non infondata».
Ma se la politica non è ferma per timore della reazione della magistratura, perché allora la subisce?
«Sudditanza psicologica? O piuttosto anche una forma strana di indifferenza rispetto ai problemi. Il Parlamento oggi sembra avere dimenticato il motto latino "Iustitia fondamentum regni": con istruzione e sanità, il funzionamento dei tribunali è il cardine di un Paese civile. Noi invece abbiamo messo anche la giustizia in lockdown, ma i danni sono irreparabili».
È così difficile apportare queste modifiche?
«Basterebbero 24 ore. Però temo che uno dei grandi problemi sia il deficit di competenza. La politica in realtà non sa dove mettere le mani per migliorare il diritto. Non ha gli uomini, dovrebbe appaltare la riforma della giustizia a una commissione di una dozzina di giuristi».
I giudici insorgerebbero subito
«Se le proposte fossero concrete e ragionevoli, non potrebbero opporvisi. E anche se lo facessero, chi se ne importa?».
Ritiene che le toghe siano troppo politicizzate?
«Di magistrati ne ho conosciuti tanti. Sono una piccola parte quelli condizionati dalla politica».
Captatio benevolentiae?
«Guardi, ho visto molti più giudici influenzati dall'opinione pubblica, dai giornali o dalle mode che dalla politica. C'è chi mi ha confessato, prima dell' udienza, di essersi fatto un'opinione guardando i talkshow».
Le intercettazioni di Palamara però hanno rivelato che Salvini è a processo perché ritenuto un avversario politico e non un sequestratore di immigrati
«Sarebbe una cosa spregevole».
Cosa pensa di quello che sta venendo fuori sulla magistratura?
«Non tutto è una novità, di certe cose si parlava da tempo. La cosa più sgradevole è il sistema di nomine, tutte raccomandazioni, dispute, calcoli: se fosse davvero così, sarebbe sconcertante».
Che quadro ne emerge della magistratura?
«Un potere autoreferenziale concentrato su se stesso, più interessato alla politica interna che a quella nazionale».
Vede segnali di pentimento nella casta in toga?
«Vedo imbarazzo nei molti magistrati onesti. È auspicabile che l' intera categoria si senta ferita».
Cambierà qualcosa?
«Per cambiare serve volontà. Quel che vedo non mi fa essere ottimista».
Bisognerebbe abolire l'Associazione Nazionale Magistrati?
«L' abolizione del parlamentino delle toghe è un problema che non mi sono mai posto. La sua esistenza mi lascia indifferente: se c'è, è naturale che si divida in correnti, ma i problemi veri della magistratura sono altri».
Quali, secondo lei?
«Vedo troppa anarchia nei tribunali, ogni giudice fa quel che gli pare e i processi hanno spesso sviluppi cervellotici, sfociano in sentenze imprevedibili. Avrei paura a essere giudicato da questa magistratura».
Colpa del Consiglio Superiore della Magistratura?
«Il Csm non può intervenire sui processi ma sui comportamenti deontologici dei giudici. È il capo degli uffici, il Procuratore o il Presidente del Tribunale che deve far lavorare i suoi sottoposti e mettere un argine a decisioni e comportamenti stravaganti. Solo che, appena lo fa, si parla di attentato all' indipendenza del giudice. Invece secondo me è indispensabile un capo che riprenda e metta ordine».
La sua ex collaboratrice, Giulia Bongiorno, ha detto che nell' esame di magistratura bisognerebbe inserire un test psicologico. Lei sarebbe d' accordo?
«Sono d' accordo che servirebbero mezzi di selezione più rigorosi. Non è ammissibile che si diventi magistrati, acquistando diritto di vita e di morte sugli italiani, dopo due o tre compitini di legge. Ci vorrebbero esami più articolati attraverso i quali saggiare anche la preparazione morale e spirituale e l' equilibrio psicologico e politico del candidato».
Ipotizza anche verifiche nel corso della carriera?
«Queste dovrebbero farle i capi dei giudici. In realtà credo che bisognerebbe dare più importanza alla produzione di un giudice per valutarne gli avanzamenti di carriera. Oggi si procede solo per anzianità, ma questo ti porta in processi importanti, magari in Cassazione, a trovarti davanti a giudici che mai avresti immaginato a certi livelli. Dovrebbero contare anche i processi vinti o persi e le sentenze impugnate o cassate. Come in tutti i lavori, il risultato deve avere un peso nella carriera. Trovo molte diversità nei livelli di preparazione di una toga rispetto a un'altra».
Si dice che i giudici non pagano mai per i loro errori
«Lavorare sotto il timore di uno sbaglio che può costare caro toglie serenità e distacco».
Però lei se sbaglia, paga
«Io non ho mai desiderato fare il giudice perché mi angoscerebbe l'idea di decidere sulla sorte di un uomo. Pensi che ci sono certi processi, dove non sono riuscito a far assolvere imputati che ritenevo innocenti, per i quali ancora non dormo la notte a distanza di anni».
Che qualità dovrebbero essere indispensabili per un giudice?
«A parte la preparazione tecnica, che non sempre riscontro, un giudice deve avere equilibrio e umanità, per ricostruire i fatti e valutarli. Deve essere dotato di un alto valore morale e sociale, perché diventa interprete della realtà che sta vivendo».
Si ha l'impressione che certe sentenze vogliano cambiare la società anziché seguirne l'evoluzione
«Talvolta nelle motivazioni dei verdetti c'è la volontà di impartire qualche lezioncina. Però quando parlo di valore morale non voglio dire intento moralizzatore, che è una cosa dalla quale il giudice dovrebbe sempre rifuggire».
Le mutazioni della società hanno portato anche a una proliferazione delle fattispecie di reato
«Alcuni nuovi reati sono inevitabili, come quello che punisce le comunicazioni sociali che manipolano il mercato. Altri sono gratuiti».
Tipo il femminicidio o i reati della legge Zan?
«Talvolta introdurre un nuovo reato serve al legislatore per levarsi il pensiero. C'è un problema sociale? Creo un reato e sparo una condanna, così ho la coscienza a posto e mi mostro sensibile. La realtà è che bisognerebbe depenalizzare, non creare nuovi reati; oggi abbiamo liti di condominio che finiscono in Cassazione».
Com'è cambiata la giustizia da che ha iniziato lei?
«Essendo anziano non vorrei passare per un laudator temporis acti, ma non posso evitare di constatare un degrado generale, nella magistratura quanto nell'avvocatura. Ricordo che un tempo, quando andavo ad ascoltare i grandi per imparare, c'erano livelli di discussione giuridica ben più alti. Oggi, a causa anche del carico di lavoro eccessivo, i tribunali sono diventati delle fabbriche del diritto, le sentenze vengono scritte in fretta. Ma sono nostalgico anche per quanto riguarda la cifra stilistica: girando per le aule mi sembra che manchino l'eleganza e il decoro di un tempo».
È stato più facile far assolvere Andreotti o Berlusconi?
«Quello di Andreotti è un processo che non si sarebbe dovuto tenere».
E quello di Berlusconi, l'ha vinto in punta di diritto?
«No, l'ho vinto sui fatti: quelli contestati non configuravano un reato».
Però si era messa male
«Per vincere non ho dovuto scalare le montagne, molto lavoro era stato fatto dai miei predecessori, io ho dovuto solo convincere i giudici che la qualificazione giuridica dei fatti portava necessariamente all' assoluzione».
Fortuna che quella volta non si è imbattuto in un giudice moralista?
«Non sono un mondano, la sera preferisco stare a casa con mia moglie e le mie figlie, abitiamo tutti vicini. Però alle cene di Arcore ci sarei andato, e mi sarei pure divertito».
Perché ha chiamato il suo cane Ghedini?
«Perché me l' ha regalato proprio Niccolò. Io sono un grande cinofilo. Il cane si chiama Rocki, io gli ho dato un cognome, ma è un gesto d' affetto verso chi me l' ha donato. Mi ha fatto un regalo che mi ha commosso e del quale gli sarò sempre grato».
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corallorosso · 4 years ago
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Coronavirus, una riforma sanitaria sui medici di famiglia ci eviterebbe certe scene pietose L’epidemia di Coronavirus ha messo ancor più in evidenza una delle maggiori pecche del sistema sanitario italiano: quello dei cosiddetti “medici di famiglia” (in breve, MF). L’Italia è uno dei paesi europei che ha il minor numero di MF: 54mila, cioè 89 ogni 100mila abitanti (in Germania sono 170 per lo stesso numero di pazienti). Per diventare MF si deve seguire, dopo la laurea e l’esame di Stato, un corso di specializzazione di tre anni in Medicina generale. Il medico di famiglia può avere un massimo di 1.500 pazienti. E’ tenuto a lavorare cinque giorni la settimana, dal lunedì al venerdì: 10 ore settimanali da 500 a 1.000 pazienti; 15 ore da 1.000 a 1.500 pazienti. Può scegliere gli orari di ricevimento a sua discrezione. Con 1.500 pazienti, guadagna sui 4.600 euro lordi mensili (che per circa tre ore di lavoro al giorno non sono niente male). Sulla carta, è anche tenuto ad effettuare, in casi gravi, visite domiciliari. Ma i pazienti avanzano questa richiesta solo in casi davvero eccezionali: a me è successo una sola volta nella vita, e forse anche per questo il medico è venuto subito e ha ordinato il mio ricovero in ospedale. Aggiungo, in proposito, che il mio MF – ginecologo di professione – è persona capace e disponibile. Per la mia limitata esperienza personale (ho avuto due soli medici di famiglia), il MF si limita a qualche visita “semplice” (influenza, dolori vari), a seguito della quale suggerisce molto spesso una visita specialistica e prescrive i medicinali necessari per la malattia riscontrata. Le prescrizioni di medicinali sono una delle ragioni principali per cui ci si rivolge al MF, il più delle volte richiedendogli per telefono di lasciare in studio la ricetta di cui si ha bisogno. Il MF pratica le iniezioni necessarie per il vaccino antinfluenzale (con un piccolo compenso a parte, da cui sono esclusi gli over 65 ed alcune altre categorie di persone). Normalmente, ha una stanza per il proprio studio e una piccola e affollata sala di aspetto e non ha necessità di personale infermieristico. Poiché da molti anni trascorro un paio di settimane in un paesino austriaco nel salisburghese – Dorfgastein, circa mille abitanti – posso testimoniare su come é organizzato il servizio dei MF. Alla periferia del paese c’è un piccolo edificio, con sala di aspetto con comode poltroncine che affaccia – attraverso ampie vetrate – sulle aiuole fiorite che circondano la casetta. All’ingresso, una segretaria prende nota dei motivi della visita, controlla che i documenti di identità siano in regola, compila una “scheda paziente” peri nuovi “clienti” e informa il MF dell’arrivo di un nuovo paziente e dei problemi da lui esposti. Al termine della visita, è possibile comprare dalla stessa segretaria la maggior parte delle medicine più comuni (aspirine, antidolorifici e altro), contenute in una piccola farmacia. Il MF non si limita alle visite ma effettua diversi interventi di minore importanza: iniezioni, piccole ingessature, “punti” per tagli di non grave entità, radiografie, esami del sangue, asportazione del cerume dalle orecchie e altro. In questo modo, solo i pazienti con problemi gravi sono costretti a ricorrere ai pronto soccorso degli ospedali, che infatti sono molto meno affollati dei nostri. Ed è molto meno frequente la necessità di rivolgersi a medici specialisti, con risparmio di tempo e di denaro. Come in Italia, il MF riceve nei giorni feriali, alternando la mattina al pomeriggio, per un totale di circa 12-14 ore a settimana. Racconto queste due diverse realtà non solo perché auspico che prima o poi una delle tante “riformette” della Sanità italiana renda i nostri MF più simili a quelli austriaci, ma anche con riferimento alla attuale tragedia (credo che a questo punto la parola non sia eccessiva) del Coronavirus e in particolare alle scene pietose che ogni sera ci forniscono i telegiornali, con file interminabili di automobilisti che per ore attendono il loro turno per effettuare il sospirato tampone. Penso che se i MF fossero organizzati in Italia come in Austria potrebbero effettuare i tamponi sui loro pazienti, eliminando (o riducendo di molto) almeno questo aspetto della pandemia che ci circonda come un incubo. Carlo Troilo
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nelcuoreunaspina · 5 years ago
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-Dal web
Una sensazione mi dice che il tasso di mortalità del 3 / 4% di cui parla l’Organizzazione Mondiale della Sanità sia falso. Si guarisce facilmente anche senza vedere un medico.” Donald Trump va a sensazioni. Un punto di vista interessante: risolvere i problemi di salute globale andando a istinto, ignorando cifre e statistiche. Veramente un’ottima idea per il presidente americano se in gioco c’è qualcosa di ben più importante della salute di tutto il Pianeta, ossia vincere lui le elezioni USA.
D’altro canto, in questi ultimi giorni di castronerie ne abbiamo ascoltate e lette parecchie. E per castronerie intendo tutte quelle affermazioni che non si basano su dati scientifici. C’è una fetta della popolazione italiana che non si fida e propende sempre per il complottismo. Chi si avvicina con l’aria di colui a cui non la si dà a bere dicendo che è tutta una farsa, oppure che la situazione è più grave e non ce lo dicono, o che le regole imposte di distanziamento sociale e divieto di riunioni di massa siano tutta una mossa per controllare le persone…
La realtà è che non ci sono misteri come pure non ci sono certezze: un virus nuovo, che il sistema immunitario degli esseri umani non ha mai conosciuto, contagiosissimo e che non sappiamo perché talvolta è particolarmente aggressivo non solo con persone malate o anziane, ma anche con giovani sani
Dunque, evitiamo di diffondere sciocchezze a voce o sul web… E questo è il peggio che emerge in situazioni di emergenza come quella che stiamo vivendo, insieme a tentativi di campagna elettorale sfruttando la paura o il lucrare su mascherine, disinfettanti o presunte cure miracolose a base di vitamine.
Poi c’è anche altro, per fortuna.
Abbiamo esempi virtuosi dei cittadini isolati nella zona rossa che sono di ispirazione per il senso civico che stanno dimostrando.
Ci sono i nostri ricercatori che lavorano giorno e notte per analizzare tamponi e cercare di trovare il punto debole di questo virus: dai laboratori delle Università a quelli dell’ISS, del Sacco, dello Spallanzani…
Abbiamo un esercito di eroi ( e non è retorica ) composto da medici, infermieri e tutto il personale sanitario che non conosce sosta, che lavora ininterrottamente con dedizione e passione e che sta pagando il prezzo dei tagli di cui negli anni è stato vittima il SSN. Che veramente, veramente, è uno dei migliori del mondo.
Ho intervistato qualche giorno fa il consigliere senior del direttore generale dell’OMS, Bruce Aylward. Un medico di frontiera che si è impegnato nella lotta alla polio, poi ad ebola, ora al Covid19. Alla mia domanda se era vero che questo virus uccide quasi esclusivamente persone anziane e malate, pensando che io volessi sminuirne la gravità ha risposto: “Dobbiamo ricordare che noi giudichiamo una società per come si prende cura dei più vulnerabili, quindi dobbiamo preoccuparci e prenderci cura di tutti.”
È esattamente quello che fa il nostro SSN. Non lasciare indietro nessuno. O almeno, che cerca di fare tentando di rispettare la missione che gli è data dalla nostra Costituzione, perché “La salute è diritto di tutti” .
E questa è la lezione che ci lascerà questa emergenza che ci auguriamo finisca il prima possibile: la sanità non può essere depredata, svuotata, tagliuzzata. E la ricerca non può essere considerata un optional.
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cristianesimocattolico · 5 years ago
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Procreazione assistitita, l’utopia smascherata
I bambini nati da fecondazione artificiale presentano maggiori rischi di prematurità e di disturbi del comportamento, del linguaggio, dell’attenzione, ecc. E i genitori sviluppano una serie di problemi psicologici legati all’uso della Pma. Sono le conclusioni di un convegno di pediatri italiani, che tuttavia non condannano il ricorso alla tecnica. Eppure, alla ribellione alla legge naturale bisognerebbe dire “basta”.
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di Benedetta Frigerio (26-01-2020)
Verrebbe da gridare “finalmente!” leggendo gli atti del convegno “Procreazione medicalmente assistita: il bambino al centro”, della Società italiana di pediatria (Sip) e del Sindacato italiano degli specialisti pediatri (Sispe) che il 18 gennaio scorso a Roma hanno constatato l’esistenza di una correlazione fra malattie fisiche e psichiche crescenti dei bambini e i nati da fecondazione artificiale.
Teresa Mazzone, presidente del Sispe, ha affermato che il bambino prodotto come merce in laboratorio «potrebbe presentare alcune problematiche specificamente connesse alla possibile prematurità» e «a disturbi minori o maggiori che riguardano il comportamento e le performances, anche scolastiche future». Si parla di «outcome tardivi che riguardano prevalentemente lo sviluppo neurocognitivo: disturbi del comportamento, del linguaggio, deficit di attenzione, iperattività e disturbi dello spettro autistico». Inoltre, «ci sono anche dati sui giovani adulti nati da Pma che hanno dimostrato, ad esempio, maggiori problemi relativi all’ansia e all’assunzione di bevande alcoliche rispetto ai nati naturalmente».
Si direbbe che finalmente le foglie sugli alberi in estate sono state riconosciute come verdi e che la natura non può che ribellarsi se manipolata. Ma c’è un ma. Perché pur ammettendo che il processo innaturale della produzione di persone è da considerarsi un fattore di rischio, i pediatri concludono che, siccome potrebbero esserci anche altre cause (come l’età della madre), la sperimentazione umana può tranquillamente procedere anche se il Registro nazionale sulla Pma dell’Istituto superiore di sanità indica che ormai circa il 3% della popolazione nasce da Pma (2017).
Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell’età evolutiva e responsabile del servizio terapie dell’Istituto di Ortofonologia, ha così affermato che «abbiamo il dovere di capire e non di demonizzare questo argomento, di cui è ancora molto difficile parlare», per cui anche Mazzone si guarda bene dal dire che la fecondazione andrebbe evitata. Se mai bisogna «conoscere i possibili rischi collegati a queste metodiche. Difatti è il principale dovere del pediatra: essere consapevole dei rischi, valutare il bambino con attenzione e intervenire precocemente, perché ad alcune di queste criticità giovano moltissimo una diagnosi e un intervento riabilitativo precoce». Insomma, invece che prevenire il danno, si decide di pensare a come mettere delle pezze.
I pediatri dunque non condannano la fecondazione in vitro, pur non potendo evitare di denunciare i danni supplicando le donne di non attendere ad avere figli dopo i 35 anni. Mazzone ha infatti sottolineato che anche se bisognerebbe limitare la Pma «ai casi in cui c’è veramente necessità, le tecniche di fecondazione assistita garantiscono senza dubbio sempre maggiori risultati in termini di gravidanze e di nascite». Come a dire che se i genitori raggiungono lo scopo desiderato (pur in percentuali minime) i bambini passano comunque in secondo piano, sebbene soffrano sindromi psicologico/psichiatriche gravi o siano a rischio vita (con la maggioranza degli embrioni che muore): Di Renzo ha ammesso che «su 100 mila embrioni solo 9 mila nascono», che si «assiste a uno spreco (come fossero beni industriali, ndr) del 91% di embrioni che muoiono e il passaggio più delicato va dallo scongelamento all’inserimento in utero: il 40% degli embrioni muore, infatti, in fase di scongelamento. Ora gli studi puntano a capire cosa succede in questa fase, perché è lì che si determinano anche le mutazioni cromosomiche».
Anche i genitori, però, prima o poi la pagano. Le madri sviluppano problemi psicologici perché «la maternità non viene declinata nella dimensione affettivo-corporea», ha proseguito Di Renzo. Se poi «l’infertilità è un lutto» e «la Pma si è posta come una riparazione immediata» non si permette «alle donne di accedere al dolore. Questa sofferenza non scompare, rimane dentro come una ferita non elaborata ed è molto probabile che alla quarta stimolazione ovarica, ad esempio, ci sia una risposta emotiva molto forte da parte delle donne». Si pensi poi alla soppressione di uno degli embrioni in utero, perché ritenuti eccessivi per la donna, da cui nasce la «“sindrome del sopravvissuto”, che vede la madre considerare l’embrione sacrificato come l’eroe che si è appunto sacrificato per gli altri (sebbene sia stata lei a voler ucciderlo, ndr)… gli altri vivranno nella sua ombra e tale dinamica si ripercuoterà nella relazione, con il rischio di una difficoltà nell’attaccamento nei bambini nati». Nel caso poi «della donazione di ovocita riscontriamo una grande difficoltà delle mamme a dire di averlo ricevuto».
Infine, c’è l’alto rischio di nascita pretermine e ancor peggio il fatto che «da uno stesso gruppo di embrioni possono nascere bambini in momenti diversi: è la sindrome del falso gemello asincrono che crea una dissonanza psichica».
Un panorama tetro se si pensa che la scienza occidentale fino a prima di regimi come quello nazista, che hanno praticato l’eugenetica, non avrebbe mai sacrificato sul suo altare degli esseri umani. Ancor meno se innocenti. Il principio di prudenza vuole infatti che se esiste anche una minima correlazione fra malattie gravi e morte, da un lato, e una certa tecnica, dall’altro, è a questa seconda che bisogna rinunciare. Ma evidentemente stiamo vivendo in un regime simile, se non peggiore, a quelli che tutti amano ancora condannare a parole. Visto che gli adepti del Führer si nascondevano nei campi di concentramento con le loro cavie, mentre oggi tutto si svolge alla luce del sole.
Ecco, se questo è il mondo in cui siamo costretti a vivere, dove il male si fa sempre più legge, d’altra parte la realtà comincia a parlare così forte che l’utopia dell’uomo perfetto in provetta si allontana. Pare così più vicino il momento in cui le tenebre, il dolore, le malattie e la disperazione che si diffondono al crescere della ribellione alla legge naturale (che Dio ha voluto per aiutare l’uomo a camminare nella via stretta ma buona della vita) saranno tali che l’uomo, bramando una luce, dovrà gridare (più che “finalmente!”) “adesso basta!”.
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